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Luce senza forma. Soluzioni luminose per l’abitare, Oriana Delfini
Luce senza forma. Soluzioni luminose per l’abitare tesi
Oriana Delfini A.A 2015-16
Fascio di luce che irraggia l’ambiente circostante. Photo by Freepick. Luce senza forma nasce da una riflessione sul ruolo della luce nel contesto domestico minimale. Nelle soluzioni progettuali proposte, vengono analizzati e rielaborati i soli elementi architettonici che compongono lo spazio, in modo tale da far ruotare i concept attorno alla definizione di “progetti di luce”. La forma, considerata nel contesto abitativo minimale, viene trattata come una semplice “scatola” contenitrice, come un involucro volto a nascondere la sorgente di luce, per favorire l’effetto della sorgente stessa. Una sottrazione formale che non allude ad una progettazione, ma ad una percezione. Un battiscopa, un segna-passi, un elemento a muro ed una piastrella si inseriscono silenziosamente così nello spazio domestico minimale, allo scopo di esaltare la loro essenza prima ed ultima: la luce. Il segna-passi nasce dall’analisi dell’interno di un’unità abitativa, dove è sempre osservabile una zona ibrida di passaggio tra un ambiente e l’altro: una sorta di filo di Arianna, che guida l’abitante all’interno dell’abitazione. Su queste zone l’illuminazione può agire in maniera mimetica, ma determinante, riconfigurandole così come veri e propri percorsi di luce. La forma è incassata al muro, la luce emessa è rifratta da un sistema di prismi interni che la colorano dello spettro luminoso di cui è composta. Il concept vuole porsi come una manifestazione di una riduzione che arricchisce, di un less che diventa more. Una seconda proposta nasce da una volontà di caratterizzare silenziosamente uno spazio attraverso un ridimensionamento di una luce d’accento: una linea di luce, infatti, segna il perimetro della stanza nascondendosi dietro ad un battiscopa appositamente progettato. In questo modo, l’illuminazione nasce dal basso, dai contorni,
Segna passi. La manifestazione di una riduzione che arricchisce uno spazio che da less che diviene more. dalle pareti, per abbracciare e far risaltare discretamente ciò che esse ospitano. La terza proposta è data da un elemento luminoso dalla doppia identità, che si estende verticalmente sulla parete: attraverso un sistema mobile, offre un’illuminazione diffusa o diretta a seconda dell’esigenza. La versatilità del concept si manifesta, in linea con uno scenario di interno minimale, in una rigorosa mimetizzazione a muro. L’ultima proposta, invece, considera la luce come elemento di personalizzazione dell’ambiente. Un fascio luminoso si manifesta da un lato di una piastrella in vetro opaco e, a seconda della disposizione del singolo modulo, darà vita a delle vere e proprie pareti di luce, che doneranno carattere allo spazio circostante.
Segna-passi. Un filo di luce, che guida l’abitante all’interno dell’abitazione, così come il filo rosso guidò Arrianna nel labiranto di Cnosso del Minotauro.