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Nei suoi panni. Abiti e identificazione, Camilla Storti
Nei suoi panni. Abiti e identificazione tesi
Camilla Storti A.A 2015-16
Vista della zona espositiva del Concept Stoe Empathy. La tesi Nei suoi panni. Abiti e identificazione ha avuto origine nella necessità di scavare più a fondo nel bisogno che la nostra società spesso ha di immedesimarsi in qualcun altro.Fin dagli albori di questo fenomeno sociale chiamato moda, l’imitazione è stata una componente molto importante nella diffusione dei vari stili di abbigliamento. Ma la nostra necessità di imitazione ha spesso un’origine più profonda della mera ammirazione estetica e superficiale, ciò a cui
ambiamo è ad agire o pensare come i nostri miti, avvicinarci in qualche modo al loro mondo, catturare la loro essenza e sperimentare quelle idee, quell’arte sulla nostra pelle. Il progetto finale multidisciplinare si divide in due parti fondamentali. Un nuovo brand Empathy, in riferimento all’empatia che scaturisce dall’atto di “mettersi nei panni di…”, un brand di abbigliamento che si ripropone di far rivivere l’identità di alcuni personaggi caratteristici e che
Empathy Concept Store – Showroom. Dettaglio e pianta. Showroom e zone retail Ipotesi di Brand Identity per il marchio Empathy. si suppone sia rivolto ad un pubblico di soli appassionati a tali personaggi. Partendo, come esempio, da due personaggi caratteristici sia per spirito che per estetica, Pablo Picasso e Frida Khalo, il progetto si è sviluppato anche nell’ideazione di una brand identity specifica e di una campagna promozionale dedicata; il progetto di retail design invece si propone di creare un ambiente capace di raccontare delle storie, uno spazio che invogli chi lo visita a scoprire ciò che viene dopo, proprio come fa un buon libro. Per questo lo spazio è suddiviso in stanze, tagliate trasversalmente, che riservano ognuna una diversa narrazione.
Uno degli slogan pensati per la campagna promozionale di Empathy legata a Frida Khalo.