La ricerca.
Mario Losasso intervista Roberto Pagani Mario Losasso
Negli ultimi anni, alcuni studiosi e pensatori – come Bruno Latour e Peter Sloterdijk – hanno rimesso in moto un dibattito sul futuro dei saperi svincolandosi da quella che è stata in questi anni una sorta di stasi del pensiero critico, in parte derivata dai posizionamenti culturali ereditati dal ‘900. Si è trattato di un secolo duro e pesante che ha sviluppato grandi narrazioni, apparati e dispositivi per una interpretazione razionale della realtà ma che, in un modo o nell’altro, hanno teso ad allontanare ciò che risultava per essi ‘disturbante’. Peter Sloterdijk (2017) sottolinea quanto sia necessario interrogarsi su: che cosa sia accaduto nel XX secolo», facendo emergere che, per molteplici aspetti, il ‘900 ha rappresentato soprattutto un’epoca di realizzazioni, il secolo dell’impazienza trionfante, che è capace di tutto tranne che di attendere che le cose maturino nella loro specifica lentezza. […] Se il XX secolo aveva messo all’ordine del giorno la realizzazione dei sogni della modernità, senza però interpretarli correttamente, si può dire che il XXI secolo debba cominciare da una nuova ‘interpretazione dei sogni’. (Sloterdijk, 2017)
Gli scenari per il nuovo secolo che deve trovare ancora una propria fisionomia, sono tracciabili all’interno di una nuova logica che richiede
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