DIDA DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA | UNIVERSITÀ DEGLISTUDI DI FIRENZE
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHITETTONICI E DEL PAESAGGIO POSTGRADUATE SCHOOL IN ARCHITECTURAL AND LANDSCAPE HERITAGE
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Laboratorio Comunicazione e Immagine Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Firenze
© 2014 DIDA Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Firenze via della Mattonaia, 14 50121 Firenze
Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio Postgraduate School in Architectural and Landscape Heritage
INDICEINDEX Riflessioni sull'insegnamento del restauro: il progetto di conservazione, oggi Why a school in architectural heritage?
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La figura professionale 19 Training Professionals Il manifesto degli studi The master's degree programme
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Corsi e laboratori del I째 anno 1st year courses and workshops
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Corsi e laboratori del II째 anno 2ndyear courses and workshops
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Regolamento didattico 49 School regulations
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RIFLESSIONI SULL'INSEGNAMENTO DEL RESTAURO: IL PROGETTO DI CONSERVAZIONE, OGGI WHY A SCHOOL IN ARCHITECTURAL HERITAGE? Maurizio De Vita direttore della scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio director of the postgraduate school in architectural and landscape heritage
1 a 2 Mostra internazionale del Restauro monumentale, Catalogo Guida, Venezia, Palazzo Grassi, 1964, p. XIII, clt. In G. Cruciani Fabozzi La difficile eredità di Piero Sanpaolesi: appunti per un bilancio di quarantacinque anni di vita dell’Istituto di Restauro dei Monumenti dell’Università di Firenze, in ANAΓKE n.50/2006 pp.208-223.
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Evolution of a School and of restoration teaching Appropriate teaching methods and themes, developed through the experience acquired over the years at the Restoration Department of the Faculty of Architecture of Florence, should be capable of outlining those areas where most developments (in the sense of being up to date with contemporary concepts) have taken place in our own learning processes. These processes have imprinted our way of recognising and studying both space and time, so as to pass on to future generations constructions and individuals respectful and aware of History and its meaning. To revisit the genealogy of our own training background is, I believe, one way of picking up the threads and rediscovering how a method was devised, developing gradually over time and how it gave birth to the foundation of a School. The creation of a space which is both tangible and yet abstract, where restoration skills and knowledge can prosper, a place which involves institutions and professionals in the preservation sector, inevitably leads back to the work of Piero Sanpaolesi, who founded the University Institute in 1960. At the time Sanpaolesi “underlined the importance of assessing, at the critical, scientific and operative levels, interventions carried out in the past few years in different countries, with the purpose of initiating a necessary international debate regarding restoration criteria and methods, in order to determine which are the admissible limits to restoration interventions and to identify the issues involved and how
Evoluzione di una Scuola e dell'insegnamento del restauro Un punto di vista personale sui modi e sui temi dell’insegnamento, avendo come punto di partenza il Dipartimento di Restauro della Facoltà di Architettura di Firenze, deve a mio parere poter delineare i termini più evoluti, nel senso dell’aderenza alla contemporaneità, di un percorso sedimentato nella nostra formazione, riconoscibile nei modi di indagare lo spazio ed il tempo stesso, di conoscere per consegnare al futuro manufatti e persone nel rispetto e nella consapevolezza del senso della Storia. Ripercorrere la genealogia dei nostri fondamenti formativi corrisponde, ritengo, a ritrovare il filo conduttore dell’elaborazione di un metodo così come è stato inteso da parte di chi a lungo ne ha scavato il senso, pensando alla sua trasmissibilità, gettando le fondamenta di una Scuola. La costruzione del luogo, concreto e teorico allo stesso tempo, deputato alla crescita di una cultura ed una tecnica restaurativa a Firenze, ma anche all’emergere di figure istituzionali e professionali impegnate sul terreno della conservazione, riporta naturalmente all’operato di Piero Sanpaolesi, fondatore dell’Istituto universitario nel 1960. In quegli anni Sanpaolesi “rimarcava l’importanza di una verifica, sia sul piano critico che su quello scientifico e operativo, delle realizzazioni compiute durante gli ultimi lustri nelle diverse nazioni ai fini di un indispensabile dibattito a scala internazionale circa i criteri e le metodologie di restauro, per stabilire entro quali limiti sia ammissibile l’intervento restaurativo e quanti e quali problemi, e con quale indirizzo, debbano essere affrontati e approfonditi…in modo da sottrarre definitivamente alle operazioni di restauro quell’aspetto di intervento empirico, soggettivo e sostanzialmente intuitivo ed orale che ancora sovente si riscontra ispirare alcuni casi non secondari”1. Le riflessioni,sul metodo e sull’aspetto determinante del confronto internazionale delle idee e dei percorsi della formazione disciplinare hanno avuto poi riscontro nell’operato e negli scritti della generazione successiva, degli allievi di Sanpaolesi, di chi ha ritenuto che Firenze fosse anche un osservatorio di un panorama culturalmente sconfinato.
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to face them (…) in such a way as to eliminate from restoration operations the empirical, subjective and substantially intuitive and oral elements which are often found even today as the basis of some important interventions”1. Thoughts on the method and on the importance of an international debate for the development of the study of this subject are reflected in the works and writings of the next generation, that of Sanpaolesi’s disciples, who believed that Florence was placed at a good vantage point from which to observe a boundless cultural landscape. Sanpaolesi’s appeal to the “courageous raising of awareness, of affirming one’s own freedom and that of others” highlighted the need to face the subject with the ability to partake in its evolutionary processes, responsibly updating not only the methods and technology necessary for acquiring knowledge, but also the decision making tools, in other words, the choices that determine a restoration project. In his lengthy discourse on restoration there is a structural assumption which ties the restoration method and the actual work to be done to the question of authenticity, to the loyalty and honesty of the restorer in recognising the sense of history in a construction, as a type of palimpsest to be preserved with the great precision which can only come from feeling totally at home with the materials and life of the construction. This in turn can be linked to many of his comments on the pitfalls inherent in the gap between theory and practice in restoration. He was in favour of “analytical precision in measurements as well as of essential tests to be conducted thorough research into the ‘visible information’ provided by the building itself. Likewise, the sequence of the various construction phases and the different ‘interpretations’ contained in the present form of an architectural structure were also to be studied, along with their preservation problems and the potential causes of deterioration”2. Sanpaolesi’s wide-ranging interpretation of what 1 a 2 Mostra internazionale del Restauro monumentale, Catalogo Guida, Venezia, Palazzo Grassi, 1964, p. XIII, quote from G. Cruciani Fabozzi La difficile eredità di Piero Sanpaolesi: appunti per un bilancio di quarantacinque anni di vita dell’Istituto di Restauro dei Monumenti dell’Università di Firenze, in ANAΓKE n. 50/2006 pp. 208-223. 2 G.Cruciani Fabozzi, ibidem. Many of the themes developed by Sanpaolesi are found in “Discorso sulla metodologia generale del restauro dei monumenti” a text from 1973, and were subsequently discussed by Giuseppe Rocchi, who took over the chair after 1976, in a publication entitled “Istituzioni di restauro dei beni architettonici e ambientali” published by Hoepli in 1985.
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Il richiamo che altrove Sanpaolesi sottolineava alle “coraggiose prese di coscienza, di affermazione della propria e altrui libertà” metteva in luce la necessità di porsi di fronte alla disciplina con la capacità di viverne i processi evolutivi, aggiornando con deciso senso di responsabilità non solo modi e tecniche della conoscenza ma anche gli strumenti del processo decisionale, delle scelte che costruiscono il progetto di restauro. L’assunto strutturale del suo lungo discorso sul restauro incardina al metodo ed all’azione restaurativa la questione dell’autentico, della fedeltà ed onestà del restauratore nel riconoscere nella fabbrica il senso della storia come palinsesto avvertibile da conservare con quel rigore che può solo venire dalla confidenza con la materia e con il senso della sua vita. A queste riflessioni possono essere collegati i molti suoi interventi volti ad indicare i pericoli della distanza fra teoria e prassi nel restauro, auspicando “il rigore analitico delle rilevazioni e degli accertamenti indispensabili, attraverso l’investigazione dei “dati esposti” della fabbrica, la sequenza delle fasi costruttive e delle diverse “redazioni” compresenti nello “stato di fatto” di un organismo architettonico, valutandone i problemi di conservazione e le presumibili cause di degrado e di dissesto”2. Il senso esteso della cultura e delle esigenze della conservazione e l’ attività continua ed a tutto campo di Sanpaolesi hanno poi aperto progressivamente i confini della conservazione e delle responsabilità dell’architetto restauratore ad ambiti più vasti. La città, il territorio, il paesaggio sono stati in momenti diversi investigati concettualmente e nella realtà della loro materia, del senso di insieme di luoghi e spazi stratificati, dei criteri e delle azioni che ne favoriscono la conservazione3. G. Cruciani Fabozzi, ibidem. Tante tematiche sviluppate da Sanpaolesi, presenti anche nel suo “Discorso sulla metodologia generale del restauro dei monumenti” del 1973, sono poi state affrontate da Giuseppe Rocchi, che gli era succeduto nella cattedra dopo il ’76, nel volume “Istituzioni di restauro dei beni architettonici e ambientali” pubblicato da Hoepli nel 1985. 3 I temi della conservazione e del restauro della città e del territorio, più recentemente del paesaggio saranno presenti nell’insegnamento e nelle esperienze sul campo di alcuni docenti dell’Istituto, fra cui Marco Dezzi Bardeschi, Francesco Gurrieri, Piero Roselli il quale, per primo, assumerà il corso di “Restauro urbano”, inaugurato nel 1982 e proseguito da Osanna Fantozzi Micali. Fra le tante tematiche connesse: lo studio degli insediamenti sparsi e dell’organizzazione del territorio, l’edilizia rurale e la viabilità storica, fino ai tema dell’ archeologia industriale. Ulteriori estensioni dei campi di indagine ad opera di Giuseppe Cruciani-Fabozzi si riferiscono alla conservazione ed adeguamento a nuove funzioni di complessi antichi e moderni e strutture dismesse, all’esperienza ed alla conduzione del cantiere di restauro. Oggi fra gli
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was meant by the culture of restoration, the requirements of preservation and his ceaseless work in a variety of different areas, gradually broadened the spectrum of preservation and extended the responsibilities of the architect-restorer to cover a much vaster domain. Cities, surrounding areas and landscapes were all analysed at alternate moments in time in a variety of ways: as theoretical concepts, on the basis of their material reality, as single entities formed by a series of stratified places and spaces, and in terms of the criteria and measures which would favour their preservation3. Another concept stemming from some of Sanpaolesi’s later writings is the need, in the training of the architect-restorer, for complementarity between theoretical learning and field experience, especially through visits to the actual sites. Special emphasis is placed on the role of the architect as a coordinator of the various types of technical knowledge required for the project and put into practice at the actual restoration site. The architect must also ensure that the preservation measures taken are consistent and compatible with the historicised construction. At this juncture I should stress the considerable continuity in the work carried out by the Institute, which recently became “Dipartimento di Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici” (Department for the Restoration and Preservation of Architectural Heritage)4. This is an expression of the Institute’s will and ability to further elaborate on identified themes and issues by updating techniques, concepts, resto-
insegnamenti del nostro Dipartimento vi sono diversi Laboratori di Restauro con indirizzo progettuale, Restauro dei Monumenti, Restauro dei Parchi e Giardini storici, Restauro urbano, Restauro Archeologico, Restauro dell’Architettura Moderna e Contemporanea, Teoria e Storia del Restauro, Corsi di Diagnostica, Consolidamento degli Edifici Storici, Cantieri per il restauro, Caratteri costruttivi dell’Edilizia Storica, Conservazione dei beni architettonici museali, Storia e Tecnica della Fotografia, Storia dell’Arte, Storia del Giardino e del Pesaggio, 4 Il nuovo Dipartimento è stato attivato nel 2002, Fra le prime iniziative assunte dal DI.RES, si segnala la riattivazione, nel 2004, del Laboratorio voluto da Sanpaolesi per le indagini sui materiali lapidei (LAM), sotto la guida di Carlo Alberto Garzonio, Direttore del Dipartimento stesso.
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The themes of preservation and restoration in urban and non urban areas, and indeed more recently the theme of landscapes, were included in the teachings and field trials conducted by some of the teaching staff at the Institute, including Marco Dezzi Bardeschi, Francesco Gurrieri and Piero Roselli, who was the first to take on a course called “Urban Restoration”, inaugurated in 1982 and subsequently taught by Osanna Fantozzi Micali. Related subjects range from the study of dispersed settlements and land usage, rural buildings and historical roads to industrial archaeology. The scope was further extended by Giuseppe Cruciani-Fabozzi who included the preservation and conversion of ancient, modern and/or abandoned building complexes to be used for new purposes, as well as experience in managing a restoration site. Our Department currently runs a number of Project-oriented Restoration Workshops, courses on Monument Restoration, Restoration of Parks and Historical Gardens, Urban Restoration, Archaeological Restoration, Restoration of Modern and Contemporary Architecture, Theory and History of Restoration, Diagnostics, Consolidation of Historic Buildings, Restoration Sites, Construction Characteristics of Historic Buildings, Preservation of Architectural Heritage in Museums, History and Practice of Photography, History of Art and the History of Gardens and Landscape. 4 The new Department, currently headed by Carlo Alberto Garzonio, was set up in 2002. The Laboratory for the study of stone was reopened in 2004, also under Carlo Alberto Garzonio. 3
Altro aspetto che trova le sue radici in alcuni scritti dell’ultimo periodo dell’attività universitaria di Sanpaolesi è la necessaria complementarità, nella formazione dell’architetto restauratore, fra esperienza didattica e presenza sul campo, particolarmente con la frequentazione del cantiere, sottolineando il ruolo dell’architetto in quanto coordinatore dei diversi saperi tecnici impegnati nel progetto e nel cantiere di restauro e garante della coerenza delle azioni finalizzate all’effettiva conservazione dei manufatti ed alla compatibilità degli interventi con il bene storicizzato. Voglio quindi sottolineare la sostanziale continuità dell’operato dell’Istituto, da non molto divenuto Dipartimento di Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici4, in quanto volontà e capacità di sviluppare i temi ed i problemi individuati aggiornando tecniche, concetti, riferimenti e modi delle azioni restaurative, nel costante e necessario confronto con esperienze e saperi diversi. Non è facile e non è questo il luogo per ricordare la mole di lavoro svolto in tal senso dalla generazione che ebbe Sanpaolesi come Maestro, peraltro attiva e presente ai livelli più alti del dibattito e dell’operatività restaurativa mentre, ritengo, è opportuna una riflessione sulle questioni da affrontare come docente di terza generazione, in un mondo accademico e professionale in rapidissima trasformazione. Lo faccio riassumendo alcuni nodi critici del codice Sanpaolesi: la questione del metodo, l’importanza del confronto internazionale, la conoscenza dei materiali e le indagini sul degrado, il ruolo dell’architetto restauratore come garante della qualità dell’intervento e dell’effettiva conservazione dei luoghi, le istanze della conservazione come impegno pluriscalare-territoriale. Tale sintesi rimanda ai modi della trasmissione e della comunicazione dei concetti ma anche alle forme con le quali l’insegnamento può raccogliere se non anticipare le esigenze in divenire della conservazio-
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ration methods and references in the framework of an on-going and essential exchange of different experiences and knowledge. This is hardly the place to describe in detail the great workload shouldered by the generation which had Sanpaolesi as their mentor and who incidentally were actively involved in the debate and in restoration activities at the highest levels. I do believe however that some reflection is appropriate regarding those issues faced by a third generation of teachers who find themselves in an academic and professional world undergoing rapid change. I will do so by summing up some of the critical issues in the Sanpaolesi code: the question of method, the importance of debate at an international level, knowledge of materials and research on decay, the role of the architect-restorer as guarantor of the quality of the restoration work, and preservation institutions operating in different places and at different levels. This summary is linked to how one should convey concepts and forms when teaching, so that they can be used to identify -if not indeed pre-empt- preservation requirements as they arise. In this way trainees are taught how to tackle the real world both culturally and technically. In this context, I would like to emphasise the central role played by the restoration project: it is a variable sequence of actions, conceptual processes, forecasts and critical visions, in order to pass on to the future historicised buildings and places to be preserved with deep respect for the past and full awareness of the present. The restoration project, today Having explicitly endorsed and referred to the precepts of the School (I will elaborate on this later and explain how both form and substance can be brought up to date), I would like to stress that when teaching how to run a restoration project we teachers must bear in mind that we are constructing architects and only subsequently dealing with the restoration of different types of architecture. With considerable understanding of these varying architectural themes and of their complexity, future architects can explore the extraordinary path (albeit strewn with obstacles) that leads to their role in the preservation of what exists here and now. Those teaching restoration and restoration projects must undertake, vis-à-vis themselves and the School, to constantly renew their communication instruments and their highly critical references to top•8
ne, formando figure culturalmente e tecnicamente capaci di affrontare il mondo reale. Vorrei sottolineare, in tal senso, la centralità del progetto di restauro, inteso come sequenza variabile di azioni, elaborazioni concettuali, previsioni e visioni critiche per la trasmissione al futuro di edifici e luoghi storicizzati da conservare nel rispetto del passato e con una precisa consapevolezza del presente. Il progetto di restauro, oggi Fermo restando il convinto ed esplicito rimando alle premesse di Scuola, che richiamerò più avanti nelle forme e nella sostanza della loro attualizzazione, nel progetto di restauro si svolge la costruzione di architetti, ancor prima che di architetture, che nella profonda comprensione dei suoi passaggi e della sua complessità possono trovare il senso stesso di un percorso straordinario, oggi molto accidentato: del loro ruolo nel processo di conservazione dell’esistente. A carico di chi insegna restauro ed il progetto di restauro ci deve essere l’impegno con se stessi e con la sua stessa Scuola a rinnovare costantemente i propri strumenti di comunicazione ed i riferimenti all’attualità quanto mai critica, sia nella prospettiva di una continua sperimentazione didattica che nel costante monitoraggio delle condizioni reali poste dal mondo del lavoro ai futuri architetti. Tale impegno ha, a mio parere, esiti ancor più salutari per la cultura e la pratica restaurativa se impiantato su filoni di ricerca anche diversi fra di loro ma discussi fra i docenti di diversa provenienza internazionale in ragione di un possibile interscambio di riflessioni critiche, anche collettive. Il presente ed il futuro prossimo dei nuovi architetti restauratori si allontana sempre di più, ovunque, dalla condizione, dai modi e dai tempi di elaborazione tipici dello studio a condizione artigianale che al primato del ragionamento critico affida la costruzione del progetto di architettura impiantando nel percorso didattico prima e professionale poi di ciascuno il senso della densità concettuale che anticipa e guida la scelta poi tradotta in disegno. Nuovi soggetti e forme di organizzazione professionale assorbono sempre di più le vite lavorative dei nostri laureati sottraendo ad essi i due termini più importanti del nostro mestiere, la responsabilità e la passione, riducendone l’azione ad una prestazione mediatica raffinata e frettolosa, inventando ed improvvisando autonomamente anche la pratica della conservazione. L’insegnamento delle responsabilità dell’architetto restauratore è in gran parte legata alla trasmissione rigorosa dell’im-
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ical issues so as to foster on-going teaching experimentation and constant monitoring of the real conditions as they will arise in the working lives of our future architects. This essential undertaking will, I believe, produce results which will be even more fruitful for the culture and practice of restoration if related to research areas which, although potentially quite different from each other, are discussed amongst academics from different countries thereby hopefully achieving an exchange of critical and perhaps even collective views. The present and near future of young architect-restorers all over the world is becoming increasingly distant from conditions, methods and timescales established in studios where critical reasoning prevails and dictates the construction of the architectural project. It instils in the teaching process first and subsequently in the professional practice, a feeling of conceptual density which anticipates and guides the architect in the decisions to be taken and in the subsequent drawing up of the project. New entities and forms of professional organisation absorb more and more of the working lives of our young graduates, depriving them of two of the most important components of our profession, responsibility and passion. Their work is reduced to a sophisticated and hasty computerised operation in which each architect invents and improvises his or her own conservation practice. Teaching students about the responsibility of the architect-restorer depends to a large extent on carefully conveying the importance and the exact role of the restoration project as a vehicle for the preservation of what exists, but also for safeguarding the professional profile of the architect working on the project. Passion cannot be taught, but its genes may be revived by reiterating that a restoration project implies knowledge and respect, technical precision, using one’s vision and critical creativity, as well as a contemporary and detailed study of space bringing together the culture and poetry of times distant from each other. Students should also be reminded that a restoration project is unique, both in terms of the general approach and building details and that this uniqueness is what binds the place to the person restoring it. This is expressed through discoveries, revelations, watchful and caring affection as well as feelings aroused by signs, including one’s own. Such are the factors which explain and give continuity to the life of matter and individuals. It should also be said that restoration is a creative act, because • 10
portanza e del ruolo del progetto di restauro, veicolo di forme di salvaguardia dell’esistente ma anche della figura dell’architetto che su questo interviene. Per quanto riguarda la passione, questa non si può insegnare ma se ne possono riattivare i geni, ricordando che il progetto di restauro è atto di conoscenza e di rispetto, di rigore tecnico, di esercizio della visione, di creatività critica, di investigazione spaziale che unisce cultura e poetica di tempi fra loro lontani, condotta nel nostro tempo. Occorre ricordare agli studenti inoltre l’assoluta irripetibilità del progetto di restauro, tanto nell’impostazione generale quanto nel dettaglio costruttivo e che questa unicità lega il luogo a chi lo restaura attraverso la scoperta, la rivelazione, l’affezione custode e costante, l’emozione dei segni, inclusi i propri, perchè spiegano e danno continuità alla vita di materie e persone. Occorre infine ricordare che il restauro è anche atto creativo, perchè alla continua acquisizione di conoscenze tecniche, alla costante ricerca di confronto con discipline e formazioni diversi, si accompagna una inarrestabile ricerca di nuove soluzioni, il rinnovo delle idee e delle “invenzioni compatibili” (spesso diverse anche all’interno dello stesso tema restaurativo ), all’interno come all’esterno della fabbrica o dei luoghi da restaurare, attraverso la pratica dell’esercizio critico e immaginifico del rapporto fra antico e nuovo. La capacità di prendere atto del presente, da parte nostra, sono un possibile antidoto al livellamento verso il basso della complessità del compito che ci assegnamo nello specifico disciplinare che ci siamo impegnati a sviluppare e che oggi ci troviamo a difendere. I vari passaggi che ne possono determinare l’efficacia necessitano di un confronto vasto ed aperto, lontano il più possibile dall’arroccamento infastidito del nostro settore e del nostro operato in autoriproduzioni culturali, in vista di un cammino a ritroso che non verrà. L’apertura propositiva verso la collaborazione con altri insegnamenti può originare sinergie efficaci e trasmettere conoscenze indispensabili ai futuri operatori della conservazione se finalizzate a ribadire il ruolo dell’architetto restauratore quale garante, regista, punto di partenza e di arrivo delle opzioni progettuali. Perchè questo avvenga è determinante che nel ciclo formativo siano date, con le giuste sequenze e propedeuticità, le conoscenze che rendano credibile ed efficace il dialogo ed il coordinamento tecnico. E importante che che siano forniti gli strumenti, nei corsi universitari, della comprensione e della pratica dei modi sempre più complessi di redigere un progetto di restauro, in aderenza alle
norme ed alle leggi e per poter stabilire le basi di un efficace controllo dell’esecuzione delle opere a regola d’arte, quindi del cantiere di restauro. A maggior ragione e con più forza è da perseguire la ricerca sui termini di questa nuova e complessa offerta didattica nelle esperienze e nelle opinioni di un mondo universitario allargato, almeno europeo. Si tratta di un passaggio che reputo di fondamentale importanza, non solo per un confronto critico delle esperienze e per le proposte che ne possono derivare, ma anche e soprattutto in vista di un vero circuito internazionale delle idee e della costruzione dell’architetto restauratore europeo. Alcuni spunti per un confronto allargato, con specifico riferimento alla pratica ed ai contenuti del progetto, sono qui proposti in forma di ipotesi sintetica, richiamando i concetti evidenziati nella parte iniziale del testo, estratti dalla genesi della nostra didattica e trasportati verso le necessità e le conseguenze del presente, verso l’insegnamento ricevuto sulla necessità di un metodo e del suo progressivo aggiornamento. L’importanza del confronto internazionale Il richiamo all’importanza del confronto internazionale è ormai da tempo nella natura stessa del nostro ruolo didattico ed anche professionale; oggi sono da verificare ed aggiornare sia aspetti concettuali che modi operativi, nella prospettiva di una precisazione del ruolo dell’architetto e del docente di restauro in una realtà caotica, mistificante, che usa la definizione di restauro, la sua terminologia, perfino le sue regole per operazioni che nulla hanno a che fare con la conservazione. Oltre a ciò un programma di effettiva preparazione di architetti europei per la conservazione deve poter contare con una periodica e seria disponibilità delle Scuole al confronto delle idee dei programmi, del proprio monitoraggio del mondo del lavoro. Non secondario è anche il ruolo di tale confronto relativamente alla redazione stessa del progetto di restauro, alle tecniche di rappresentazione, alle fasi di elaborazione del progetto, ai documenti che compongono il progetto stesso, nelle forme di insegnamento e nella prospettiva di una conoscenza e confronto europeo dei contenuti, della forma delle leggi che regolano la progettazione in campo restaurativo. La conoscenza dei materiali e le indagini sul degrado Sul piano dell’impostazione della conoscenza della fabbrica o di luoghi storicizzati nella loro complessità materica, strutturale e tecnologica, condotta attra11 •
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apart from constantly acquiring technical skills and the on-going search for exchange with a variety of disciplines and people with different training, there is also a ceaseless quest for new solutions, innovative ideas and “compatible inventions” (often quite different even within the same restoration theme), both inside and outside of the construction or space to be restored. Likewise, critical exercise and the use of one’s imagination should be natural pre-requisites in establishing the appropriate relationship between old and new. Our ability to take the present into account can be one possible antidote for a tendency to downgrade the complex nature of the task we voluntarily give ourselves when we undertake to work according to the specific rules and procedures which we are defending today. The various phases which can determine how effective this will be require a broad and open debate, as far removed as possible from entrenched positions which unrealistically stay attached to the past. Being open to proposals for cooperation with other fields can give rise to effective synergies and transmit knowledge which is essential for future preservation operators. This operation is successful if the synergies reiterate the role of the architect-restorer as a guarantor, as both designer and manager of the project. For all of this to happen, it is essential that the training cycle convey the appropriate skills, in the right sequence, to enable students to manage a credible and efficient dialogue and ensure technical coordination. It is important that the university courses provide the instruments required for the comprehension and practice of increasingly complex ways of drawing up restoration projects, in full compliance with standards and laws. These courses must also lay the necessary foundations for our future architects to exert proper control over the high-quality work they carry out, which in turn will ensure equally high standards for the restoration site as well. All the more reason to consider in greater depth the finer details of the new and complex range of courses on offer, as well as the experience and opinions of an enlarged university world, at least in Europe. This is a crucial stage because it provides an arena for the critical comparison of experiences, which in turn can lead to proposals, but even more importantly because it prepares the construction of a genuine international network of ideas and the creation of the European architect-restorer. Bellow are some ideas for a more general debate, refer-
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ring specifically to practice and project content. They refer to the concepts mentioned at the beginning of this text and gathered from the genesis of our teaching, transferred to the requirements and consequences of the present and connected to what we were taught regarding the need of a method and of keeping it up to date.
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The importance of international debate Reminding our students of the importance of exchanges of views at international level has become second nature to us as teachers and in the profession. Concepts and modi operandi must be constantly verified and updated in order to further establish the role of the architect and the restoration teacher in a chaotic and bewildering world which uses the definition of restoration, restoration jargon and even its rules for operations which have nothing to do with preservation. Moreover if a programme is to provide adequate skills in the field of preservation to European architects, it must be able to rely on regular and committed availability on the part of the Schools to exchange views on programmes and on monitoring the labour market. The role of this type of debate is important as well in drafting the actual restoration project, in devising representation techniques during the preparatory phases of the project and deciding on the documents to be included in the actual project, as well as in determining different types of teaching methods. Finally, considering knowledge will be acquired on the basis of a European review of content, being fully aware of the laws and regulations which govern restoration planning is also essential. Knowledge of materials used and degradation assessment The approach adopted in storing the knowledge acquired concerning buildings or historicised places (especially data relating to the complex nature of the materials, structures and technology, or information derived from in-depth historical studies, hands on analyses, measurements, diagnoses, non-destructive investigations, the pooling of experience, data and information on the properties of the instruments and control methods) can be decisive in that the collection and use of the data can help set up common data banks and coordinated research programmes, thereby furthering the technical skills and cultural knowledge of institutions, academic staff • 14
verso l’indagine storica approfondita, l’analisi diretta, il rilievo, la diagnostica, le indagini non distruttive, uno scambio di esperienze, di dati, di informazioni sulle dotazioni strumentali e sulle modalità di controllo, acquisizione, utilizzazione dei dati stessi può contribuire alla creazione di banche-dati comuni, di programmi di ricerca coordinati, ma anche alla crescita tecnica e culturale delle istituzioni, dei docenti e degli studenti in prospettiva di un effettiva circolazione europea delle idee e degli operatori. Potrebbe essere questa una prima messa a punto internazionale di una parte importantissima di materiali a tutti gli efetti costitutivi del progetto di restauro Il ruolo dell’architetto restauratore come garante della qualità dell’intervento e dell’effettiva conservazione dei luoghi Come già detto è compito dell’architetto non solo la definizione e la successiva redazione in dettaglio del progetto di restauro, ma anche il coordinamento delle sue fasi e delle diverse competenze tecnico-scientifiche che concorrono a dare soluzioni specifiche all’interno del progetto stesso. Ritengo che, fin dalla sua esperienza universitaria, l’architetto deve acquisire quelle conoscenze che gli permetteranno di controllare e guidare idee ed aspetti progettuali che saranno un giorno redatti da tecnici di diversa formazione, sviluppando una cultura restaurativa ed una cultura tecnica che gli permetteranno di intervenire stabilendo i criteri, le modalità, i materiali che risponderanno alle esigenze della conservazione e concretamente e normativamente alla riqualificazione tecnologica, in tale prospettiva da considerarsi quale valore aggiunto della conservazione stessa. All’interno del progetto pluridisciplinare di restauro i principi della conservazione e del restauro debbono stabilire le linee guida di ogni singola attività progettuale e non essere sopraffatti da alcuna di esse. Tale azione formativa (da programmare nelle aule universitarie e post-universitarie italiane e straniere) necessita di un confronto ampio che riporti alla cultura ed alla pratica del restauro tanta attività a scala architettonica e territoriale che in nome dell’innovazione tecnologica opera sulle ceneri della Storia, ma anche per dimostrare come, attraverso un dibattito ed uno scambio di informazioni a livello internazionale, la cultura restaurativa possa permettere un controllo qualitativo della trasformazione dei luoghi che ne salvaguardi l’identità, la memoria.
and students. This in turn would favour a veritable exchange of ideas and persons at European level, and could be as well a first international stock-taking exercise covering most of the materials which to all intents and purposes constitute a restoration project.
Land preservation at different architectural scales There are many issues related to the teaching of courses and the carrying out of projects concerning land and landscapes which are complex and diffi15 •
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The role of the architect-restorer as guarantor of the quality of the work carried out and of the actual preservation of the site As already mentioned, the task of the architect is not just confined to the definition and the subsequent detailed drafting of a restoration plan. He or she must also coordinate the various phases of the operation as well as the different technical and scientific specialists working on it who together contribute to finding the appropriate solutions for the project. I believe that right from the beginning of the architect’s university career, he or she should acquire the knowledge needed to control and guide project ideas and other aspects which will one day be put into practice by technical experts from different backgrounds (eg. technical plant engineers). In this way a restoration and technical culture will develop and enable them to intervene and determine the adequate criteria, practical arrangements and materials that meet both the strictly conservation and the legal requirements, while fostering a technological enhancement which in this instance is to be regarded as added value for the preservation project. Within a multi-disciplinary restoration project, the principles of preservation and restoration should lead to guidelines governing all the individual tasks to be accomplished for the project. No single activity should prevail over these guidelines. Such training activities (to be planned by Italian and foreign universities and post-university education centres) require a fully fledged open debate which will bring back to restoration culture and practice many architectural activities concerning buildings and land which, ignoring history, were sacrificed in the name of technological innovation. This should also show how by promoting debate and the exchange of information at the international level, restoration culture can ensure quality control over the transformation of sites and protect their past and present identity.
Le istanze della conservazione come impegno pluriscalare-territoriale Le questioni legate al percorso didattico ed alla progettualità riferita al territorio ed al paesaggio sono molte, complesse, spesso di non facile individuazione. L’analisi delle alterazioni a scala territoriale richiedono dalla cultura restaurativa la costruzione di coordinate nuove, per scala, per dato oggettuale, per modalità di aggregazione dei dati raccolti. Tutto questo con il confronto costante con specialisti afferenti ad altre aree, quali l’ingegneria strutturale ed idraulica, la geologia, la chimica dei materiali, le risultanze geografiche e cartografiche, l’indagine storico-documentaria, la diagnostica per immagini. Da qui la necessità del confronto sull’individuazione degli strumenti di lettura delle parti costitutive di un comparto urbano, di un territorio, di un paesaggio, dei complessi edificati, degli spazi aperti, dei manufatti in uso o abbandonati, degli agglomerati rurali, dei corsi d’acqua ecc. così come per i micro-elementi che formano e danno senso al territorio “visto dall’interno” Tutto ciò per costruire quella ricerca identitaria che dallo stato di fatto deve procedere verso l’ipotesi di intervento, verso il progetto di restauro del territorio. Il confronto internazionale è determinante perchè, nel pieno rispetto delle specificità e delle caratteristiche identitarie dei luoghi, sia sul piano concettuale che degli strumenti di indagine, che delle cause del degrado vi sono e possono essere spazi di ricerca comuni. L’Europa è formata da tante realtà territoriali diverse, unite purtroppo da forme di degrado ambientale, antropico, sociale comuni e simili fra di loro. Il progetto di restauro a scala territoriale è un banco di prova delle capacità della cultura restaurativa di intervenire autorevolmente sulle metamorfosi negative di un bene collettivo, con gli strumenti della conservazione, che includono le proposte innovative e le sostituzioni ammissibili. Qualsiasi territorio è una risorsa e non uno spazio indistinto disponibile all’espansione indifferente e non è neanche una sequenza casuale di luoghi ma un sistema continuo di relazioni ambientali ed insediative che contiene le regole della conservazione e della trasformazione.
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cult to identify. The study of changes which have occurred to an entire area require from the culture of restoration the construction of new coordinates, for each scale, item of information relating to an object and method used to collate the information gathered. All of this must be accomplished alongside the constant review of experts from other fields such as structural and hydraulic engineering, geology, chemistry of materials, geography and cartography, history and document research as well as diagnostic imagery. Hence the need for a debate which takes into consideration all the different perspectives regarding an urban centre, a region, a landscape, a building complex, open spaces, buildings still in use or derelict, rural areas or waterways, etc. They must all be involved in identifying the proper approach to a project and in helping to determine all the details which are an integral part of the area and permit to interpret it “from within�. All of this helps work towards the identification of a site, on the basis of which one can then determine a number of intervention possibilities and eventually the restoration project for the area as such. The international exchange of knowledge and ideas is decisive because there are areas for common research which can be conducted while fully respecting the specific aspects which are characteristic of the identity of a place. This research can focus on a number of different elements such as concepts, research tools, and the causes of decay. Europe consists of a great variety of different areas, all unfortunately affected by varying degrees of the same problems concerning environmental, human and social degradation. A restoration project concerning a particular area is a testing ground for the culture of restoration: it has to show that it can deal authoritatively with the negative transformation of a communal heritage, using the tools of preservation which include innovative proposals and acceptable substitutes. Any area is a resource and not just an indistinct place available for reckless expansion. Nor is it a hap-hazard sequence of places, but rather a consistent system of environmental and settlement relations which contains within itself the rules for preservation and change.
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LA FIGURA PROFESSIONALE TRAINING PROFESSIONALS
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The school aims to train specialists with a specific professional profile in the fields concerning the knowledge, preservation, management and promotion of architectural and landscape heritage. The theoretical, methodological and scientific qualifications are intended to provide an international profile. At the end of the course, students will have acquired knowledge and understanding of:the theoretical and scientific, as well as methodological and technical foundations necessary for the preservation of the architectural and landscape heritage; the historical and critical aspects of the field, with the purpose of carrying out research and cataloguing the architectural heritage; the legislative, administrative and economic references necessary for the preservation of the architectural and landscape heritage; the acquisition of skills in the different fields of activity of the discipline is also essential: project processing and management for conservation of architectural heritage in its technical, organizational and procedural aspects; landscape and environmental protection (including procedures for environmental impact assessment); museum design and organization of natural sites, as well as of those that include architectural and archaeological remains; as well as the use of IT tools and electronic communications. The goal is to train professionals to be able to operate in the management, conservation, restoration, protection, recovery, renovation, maintenance and enhancement of the architectural and landscape heritage, in Italy and abroad. In particular, the job perspectives may include: various levels of administrative and technical bodies responsible for cultural, architectural and landscape heritage conservation; international organizations working in the heritage field; public or private entities with organizational, cultural, publishing or research functions and purposes; and private organizations (businesses, professional firms, technical offices).
La scuola si propone l’obiettivo di formare specialisti con uno specifico profilo professionale nel settore della conoscenza, della conservazione, della gestione e valorizzazione del patrimonio culturale architettonico e paesaggistico, con una preparazione teorica, metodologica e scientifica di alto livello e con indirizzo internazionale. Al termine del percorso formativo lo specializzato dovrà aver acquisito: • conoscenza e capacità di comprensione -degli aspetti teorico-scientifici, delle metodologie e delle tecniche proprie del restauro e della conservazione del patrimonio culturale architettonico e paesaggistico; - degli aspetti storico-critici, a fini di studio, catalogazione e ricerca sui beni architettonici; - degli aspetti legislativi, amministrativi ed economici necessari per la conservazione del patrimonio culturale architettonico e paesaggistico; • capacità di elaborazione e gestione - di progetti di conservazione e di procedure di valutazione dell’impatto ambientale; nella museografia e della sistemazione di siti naturalistici o caratterizzati da testimonianze architettoniche e archeologiche; nell’utilizzare gli strumenti informatici e di comunicazione telematica negli ambiti di competenza. Gli specializzati dovranno essere in grado di operare con funzioni di elevata responsabilità: • nei competenti livelli amministrativi e tecnici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; • nelle altre strutture pubbliche (in primo luogo Regioni, Province, Comuni) preposte alla tutela, conservazione, restauro, gestione, valorizzazione, catalogazione; • in organizzazioni internazionali operanti nel settore del patrimonio architettonico e paesaggistico; • in strutture pubbliche o private che abbiano finalità organizzative, culturali, editoriali o di ricerca nel settore dei beni culturali architettonici e del paesaggio; • in organismi privati, come imprese, studi professionali specialistici o uffici tecnici operanti nel settore del patrimonio architettonico e paesaggistico; • nella prestazione di servizi, altamente qualificati, relativi all’analisi storica, alla conoscenza critica, alla catalogazione, alle tecniche diagnostiche; • nella gestione e manutenzione di singoli complessi di alto valore storico architettonico e paesistico; • nella gestione, conservazione, restauro, tutela, recupero, riabilitazione e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico generalmente inteso, in Italia e all’estero, anche in riferimento all’attività di organismi internazionali.
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IL MANIFESTO DEGLI STUDI
1 anno
corsi e laboratori
1 semestre
Laboratorio di Metodi e storia della città e del territorio
Rilievo dell’architettura
THE MASTER'S DEGREE PROGRAMME
Laboratorio di Diagnostica
Laboratorio di Analisi e lettura del costruito storico
2 semestre
Laboratorio di Allestimento
Laboratorio di Gestione e legislazione
Laboratorio di Restauro ambientale
Laboratorio di Storia dell’architettura e degli apparati decorativi
2 anno
corsi e laboratori
1 semestre
Laboratorio di Recupero
Laboratorio di Restauro dell’Architettura
2 semestre
Laboratorio di Restauro archeologico
Laboratorio di Tesi
1 year
courses and workshops
1 semester
Workshop of Methods and History of the city and the territory
Architectural Survey Workshop of Diagnostics
Workshop of Analysis and reading of built heritage
2 semester
Workshop of Museological design
Workshop of Management and Legislation
Workshop of Environment restoration
Workshop of History of architecture and decorations
2 year
courses and workshops
1 semester
Workshop of Recovery
Workshop of Architectural Restoration
2 semester
Workshop of Archaeological Restoration
Final Thesis Workshop
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CORSI E LABORATORI DEL I° ANNO 1st YEAR COURSES AND WORKSHOPS
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METODI E STORIA DELLA CITTÀ E DEL TERRITORIO METHODS AND HISTORY OF THE CITY AND THE TERRITORY
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Il laboratorio è composto da due moduli: storia della città e del territorio e metodologia per la ricerca storica per l'architettura. Nel modulo di storia della città e del territorio si affrontano le fasi essenziali dello sviluppo urbano nel tempo e nello spazio: dall’età Classica al Medioevo, dalla visione urbana del Rinascimento alle trasformazioni della città moderna, fino ai nuovi modelli contemporanei. L’idea è quella di fornire diverse chiavi di lettura del sistema strutturale della città, inteso come prodotto stratificato di evoluzione delle relazioni. Particolare attenzione è rivolta ai rapporti tra configurazione urbana e modelli culturali, progettuali e normativi. Un’ampia rassegna di casi studio italiani ed internazionali offre un panorama di approcci, strumenti metodologici e percorsi interpretativi. Il modulo di metodologia per la ricerca storica per l'architettura, punta ad offrire un panorama quanto più possibile rappresentativo di strumenti e metodi per l’approccio storico al manufatto archi-
The workshop consists of two modules: History of the city and the territory and Methodology for historical research in architecture. The module History of the city and the territory treats the essential stages of urban development over time: from the Classical to the Middle Ages, from the urban vision of the Renaissance to the transformations of the modern city, and the new contemporary models. The aim is to provide different interpretations of the structural system of the city, as a layered product of the evolution of relations. Specific attention is paid to the links between urban configuration, cultural design and regulatory models. An extensive review of Italian and international case studies offers a wide overview of approaches, methodological tools and interpretive paths. The module of Methodology for historical research in architecture, aims to provide an overview as representative as possible of the tools and methods for a historical approach to architectural artifacts.
tettonico. Vengono identificati ed analizzati i principali percorsi interpretativi messi a punto dalla storiografia recente: quello sociologico, quello iconologico e quello linguistico. Grande attenzione è rivolta allo studio delle fonti storiche, intese come materiale grafico o iconografico, materiale contabile e catastale o materiale letterario che affronta tematiche architettoniche per via diretta o indiretta.
The main interpretative approaches developed by recent historiography are identified and analyzed (sociological, iconological and linguistic). Great attention is given to the study of historical sources, such as illustrations or graphic material, financial reports and cadastral documents, as well as literary material directly or indirectly related to architectural issues.
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RILIEVO DELL’ARCHITETTURA ARCHITECTURAL SURVEY
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Il corso propone aspetti teorici classici e attuali del rilievo architettonico: - principi, metodi e strumenti del rilievo diretto e indiretto; - metodi di rilevamento strumentale; - tecniche e problematiche di restituzione metrica, morfologica e tematica; - fondamenti teorici della fotogrammetria terrestre e applicazioni all’architettura; - fondamenti della foto modellazione; - principi e metodologie di esecuzione di rilievi con scanner laser 3D; Le attività formative, integrate da esperienze pratiche sul campo, intendono fornire agli allievi: - strumenti culturali necessari alla composizione e alla comunicazione della forma dell’architettura; - il raggiungimento del pieno controllo degli strumenti scientifici di rappresentazione, applicati ai valori dell'architettura; - capacità di progettare ed eseguire un rilievo diretto e indiretto, eseguire il disegno assistito dal calcolatore, realizzare elaborati digitali in scala da uno o più fotogrammi e da nuvole di punti.
The course offers classical and contemporary theoretical aspects of architectural survey: - Principles, methods and tools for direct and indirect survey; - Instrumental survey methods; - Techniques and issues of metric, morphological and thematic rendering; - Theoretical foundations of terrestrial photogrammetry and its applications in architecture; - Fundamentals of modelling photography; - Principles and methods of surveying with 3D laser scanners; The training activities, supplemented by practical on-field experiences, are designed to provide students with: - Cultural tools necessary for the composition and communication of architectural form; - Complete mastery of the scientific tools for representation, applied to the values of architecture; - Ability to plan and execute a direct and indirect survey, run the computer-aided design, elaborate digital drawings from one or more photos and from point clouds.
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DIAGNOSTICA DIAGNOSTICS
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Il laboratorio di Diagnostica è indirizzato a fornire agli allievi le conoscenze necessarie per operare con competenza nel campo della tutela e del recupero del patrimonio architettonico esistente. L’offerta formativa è strutturata in tre moduli: Diagnostica per il restauro, Mineralogia e geologia applicata alla conservazione, Chimica applicata alla conservazione. Obiettivo fondamentale del percorso di studio è quello di fornire agli allievi: - gli strumenti concettuali e i fondamenti teorici della conservazione e del restauro, visti anche nel loro sviluppo storico; - il quadro generale delle problematiche metodologiche e degli strumenti tecnico-scientifici di analisi, utili all'approccio conoscitivo disciplinare e interdisciplinare al costruito storico. - i metodi di ricerca per la comprensione critica della consistenza morfologica e materiale dei monumenti nella loro complessa stratificazione temporale; - gli approcci analitici per l’individuazione dei fenomeni di degrado e delle relative cause; - i processi metodologici per la progettazione dell'intervento conservativo a scala edilizia, di resto archeologico, parco o giardino storico, territorio e beni paesaggistici; - i criteri per la manutenzione, il risanamento e il consolidamento degli edifici storici. Le attività didattiche prevedono, lezioni teoriche, visite guidate, esercitazioni in aula e sul campo.
The Diagnostics Workshop is aimed at providing students with the necessary knowledge to operate competently in the protection and restoration of architectural heritage. The training activities are divided into three modules: Diagnostics for Restoration, Mineralogy and Geology Applied to Conservation, and Chemistry Applied to Conservation. The main goal of the workshop is to provide students with: - The conceptual and theoretical foundations of conservation and restoration, also seen in their historical development; - The general framework of methodological issues and technical-scientific analysis, useful for the disciplinary and interdisciplinary knowledge approach to the built heritage; - Research methods for critical understanding of the morphological and material characteristics of monuments in their complex temporal stratification; - Analytical approaches for the detection of decay phenomena and their causes; - Methodological processes for the conservation of buildings, archaeological remains, historic parks or gardens, territory and landscape; - Criteria for maintenance, restoration and consolidation of historic buildings. Educational activities include lectures, guided tours, classroom and field exercises.
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ANALISI E LETTURA DEL COSTRUITO STORICO ANALYSIS AND INTERPRETATION OF THE BUILT HERITAGE
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Il laboratorio si articola in due moduli: Statica e stabilità delle costruzioni murarie e monumentali e Problemi strutturali dei monumenti e dell'edilizia storica. Il percorso di studio si propone di fornire agli allievi gli strumenti necessari ad affrontare in modo critico i problemi connessi alla lettura ed all’analisi del comportamento delle costruzioni murarie storiche tenendo conto del problema della stabilità e della sicurezza. L’offerta formativa propone le tematiche più attuali dell’analisi strutturale degli edifici storici, con attenzione specifica alle seguenti tematiche: - Nozioni generali dei concetti di materiale e struttura; - Comportamento e caratteristiche generali delle strutture in muratura; - Richiami di statica grafica, poligoni funicolari, curva delle pressioni; - Richiami di cinematica dei moti rigidi infinitesimi; - Concetto di struttura apparente e struttura effettivamente reagente: il caso dell’architrave come esempio emblematico del comportamento della struttura muraria; - Analisi di stabilità di strutture a blocchi rigidi: blocco unico e sistema trilitico (semplice e multiplo); - Sintesi dei principali meccanismi di collasso della parete in muratura; - Sistemi voltati in muratura: l’arco, la volta e le cupola; - L’arco: aspetti tipologici ed analisi del comportamento sotto l’azione di forze e cedimenti; - L’analisi delle volte a botte, a crociera, a vela, a padiglione; - L’analisi delle cupole: metodi grafici e richiami di teoria della membrana; - Casi studio: rassegna di esperienze di studio e di ricerca.
The workshop is divided into two modules: Statics and stability of masonry buildings and Structural problems of monuments and historical buildings. Training is designed to provide students with the tools they need to address critical issues related to the interpretation and analysis of the behaviour of historic masonry buildings, taking into account the problems of stability and security. The workshop discusses current topics of structural analysis of historic buildings, with a specific focus on the following issues: - General knowledge of the concepts of material and structure; - Behaviour and general characteristics of masonry structures; - Elements of graphic statics, funicular polygon, and pressure curves; - Elements of kinematics of rigid infinitesimal motions; - Concepts of apparent structure and actually responding structure: the case of the lintel as a prime example of the wall structure behaviour; - Stability analysis of rigid block structures: block system and trilithic system (simple and multiple); - Summary of the main failure mechanisms of masonry walls; - Vaulted masonry systems: the arch, the vault and the dome; - The arch: typological aspects and analysis of the behaviour under the action of forces and failures; - Analysis of barrel, groin, sailing, and pavilion vaults; - Analysis of domes; - Case studies: review of study and research experiences.
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laboratorio | workshop ALLESTIMENTO MUSEOLOGICAL DESIGN
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Il laboratorio è suddiviso in due moduli: Arredamento e Allestimento museografico. La proposta didattica si articola in un itinerario attraverso gli aspetti e i caratteri salienti dell’arredamento in relazione alle tematiche dell’allestimento museografico. Le lezioni teoriche trattano i principi generali dello spazio interno e delle sue dinamiche evolutive. In particolare si soffermano sui casi studio di maggiore interesse della museografia e dell’architettura degli interni dei più grandi maestri di architettura (F.L. Wright, Le Corbusier, A. Loos, Mies van der Rohe, ecc). Particolare attenzione è rivolta alle direzioni concettuali della museografia italiana. Si sottolinea il ruolo della scuola Fiorentina e la sua elaborazione del concetto di spazialità interna, attraverso la rassegna delle teorie e delle opere più
The workshop is divided into two modules: Interior Design and Museological Design. The training proposal consists of an educational journey through the aspects and salient features of interior design in relation to museology and museography. The lectures deal with the general principles of the internal space and its evolutionary dynamics. Exemplary case studies of museum design and interior architecture by the greatest masters of architecture, will be presented and analysed (Frank Lloyd Wright, Le Corbusier, A. Loos, Mies van der Rohe, etc.). Particular attention is paid to the conceptual directions of Italian museology. The role of the Florentine school and its elaboration of the interior space concept will be analysed, through a review of the most significant the-
significative. Infine, il percorso formativo offre un ampio panorama sulle più attuali direzioni di ricerca contemporanea nel settore dell’architettura e arredo dei musei e della musealizzazione dei siti archeologici.
ories and works. Finally, the course offers a wide overview of contemporary research in the field of architecture, museum design and the transformation of archaeological sites into museums.
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laboratorio | workshop GESTIONE E LEGISLAZIONE MANAGEMENT AND LEGISLATION OF ARCHITECTURAL HERITAGE AND LANDSCAPE
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Il laboratorio consta di due moduli: Gestione Urbanistica e Recupero e gestione del patrimonio paesaggistico. Gli argomento dei due corsi affrontano all'interno della questione del patrimonio architettonico gli aspetti della gestione dei vincoli paesaggistici, sia alla grande che alla piccola scala. Particolare attenzione è posta all rapporta fra paesaggio, assetto urbano e pianificazione territoriale. L'analisi degli aspetti legislativi riferiti al paesaggio e all'ambiente permettono agli studenti di comprendere sia i percorsi normativi relativi alla conservazione e valorizzazione del patrimonio, sia gli aspetti critici relativi alla velnerabilità ambientale. La Carta dei Giardini Storici, Firenze 1980, la Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze 2000 ed il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio del 2004, costituiscono i riferimenti fondamentali della disciplina. Particolare attenzione è posta agli ultimi riferimenti legislativi. I vari argomenti travano applicazione nell'analisi di casi studio significativi e tali da porre un ventaglio di esempi tra loro diversificati dal punto di vista gestionale.
The workshop consists of two modules: City planning management and Recovery and management of landscape heritage. The topics of the two courses discuss, within the framework of cultural heritage, the management of the landscape heritage both at the large and the small scale. Particular attention is paid to the relationship between landscape, urban layout, and regional planning. The analysis of the current legislation regarding landscape and the environment will allow students to be aware of both the opportunities for conservation and enhancement of the heritage, and the critical factors concerning environmental vulnerability. The Charter of Historic Gardens (Florence, 1980), the European Landscape Convention (Florence, 2000) and the Code of Cultural Heritage and Landscape (Decree 42/2004, as amended), are the cornerstones of the discipline. Special attention is also paid to the latest regulations. The various topics covered are applied to significant case studies in order to explain how the legislation and planning tools relate to different landscapes and their management.
Le esercitazioni, da svolgere in gruppo (2/3 persone), affronteranno il tema della valutazione integrata e dell’autorizzazione paesaggistica analizzando progetti realizzati di forte impatto ambientale (impianti fotovoltaici, impianti eolici, viadotti, ecc.). La lettura critica del progetto autorizzato e delle valutazioni richieste consente di evidenziare incongruenze e assonanze tra “disegno”, opera realizzata e contesto paesaggistico,
individuando gli effetti realmente prodotti dalle trasformazioni antropiche nel territorio. Questi possono infatti causare notevoli cambiamenti sugli equilibri ambientali e sulla gestione del paesaggio, fortemente legata agli usi e alle attività che vi si svolgono.
The exercises, to be conducted in a group, treat the integrated assessment and landscape authorization by analyzing approved projects with a strong environmental impact (photovoltaic, wind power, bridges, etc.). A critical reading of the authorized projects and their required assessments can be useful to highlight inconsistencies and similarities between design, work carried out and the landscape, identifying the effects produced by man-made changes.
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RESTAURO AMBIENTALE ENVIRONMENTAL RESTORATION
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Articolato nei moduli di Restauro urbano, Restauro di parchi e giardini, Tutela e conservazione del paesaggio e dell'ambiente, il laboratorio si rivolge alle principali tematiche della riqualificazione dei centri antichi e del recupero di paesaggi antropizzati. Particolare rilievo viene dato agli approfondimenti di carattere legislativo, storico-culturale e ambientale. L’obiettivo è quello di fornire gli strumenti per la costruzione di un progetto di restauro e valorizzazione che dalla città si diffonde nel paesaggio attraverso una rete di risorse capace di favorire la fruibilità dell’intero territorio. Il corso propone una rassegna di strumenti di pianificazione per la conservazione dei materiali, del colore e dell’arredo urbano dei centri storici, per il recupero urbano e ambientale, per la conservazione e il recupero di parchi e giardini storici, per la ricostruzione in zone sismiche, per la riqualificazione di aree industriali dismesse. Vengono affrontate le metodologie di schedatura, catalogazione e costruzione di database mirati. Importanti, a tal fine, sono la lettura delle trasformazioni attraverso i catasti storici e l’uso delle tecniche di fotointerpretazione e della cartografia tematica. Un ruolo essenziale è svolto dal rilievo e dalla diagnosi di manufatti e siti, oltre alla individuazione del-
Articulated in three modules: Urban restoration, Restoration of parks and gardens, and Protection and conservation of landscape and the environment, the workshop is open to the main themes concerning the rehabilitation of old towns and cultural landscapes. Legislative, historical, cultural and environmental aspects are some of the peculiarities discussed in the lectures. The goal is to provide the tools for the design of a restoration and enhancement project that may extend from the city into the landscape through a network of resources. The course provides an overview of planning tools
le relazioni tra insediamento storico e contesto paesaggistico. L’esercitazione finale prevede l’elaborazione di un masterplan di progetto su aree campione, mirato al recupero e alla valorizzazione degli aggregati monumentali e delle emergenze paesaggistiche di pregio.
for the conservation of materials and colours of historic centers, for urban and environmental regeneration, for the conservation and restoration of historic parks and gardens, for reconstruction in seismic areas, and for the redevelopment of disused brownfield sites. Methods of indexing, cataloguing and finalized database construction are some of the main topics proposed in the collecting-data field. Another methodological aspect is the reading of the historical
transformations through the cadastral archives and the use of the techniques of photo interpretation and thematic mapping. A key role is played by the survey and diagnosis of artifacts and sites, as well as by the highlighting of the links between historical settlement and landscape. The final work is a development of a master plan on sample areas, aimed at the restoration and enhancement of monumental aggregates and landscapes of great value.
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STORIA DELL’ARCHITETTURA E DEGLI APPARATI DECORATIVI HISTORY OF ARCHITECTURE AND OF ARCHITECTURAL DECORATIONS
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Il laboratorio si compone di due moduli: Storia e tecnica degli apparati decorativi degli edifici storici e Storia dell'architettura medievale e moderna. Il modulo di Storia e tecnica degli apparati decorativi degli edifici storici punta a fornire le basi indispensabili per la definizione di progetti consapevoli e perfettamente aderenti alle necessità della conservazione e valorizzazione degli apparati decorativi. Una prima parte propone un percorso attraverso le principali tecniche decorative caratterizzanti i periodi storici. La proposta integra lo studio delle fonti (trattatistica e manualistica) a quello delle realizzazioni più rappresentative (decorazioni pittoriche, arredi plastici, ecc). Il percorso formativo prosegue concentrandosi sulle metodologie diagnostiche e di analisi: l’analisi della documentazione storica, il ruolo del rilievo e della documentazione grafica, la conoscenza e il riconoscimento dei materiali e delle tecniche, le indagini scientifiche. Il modulo si conclude con una esercitazione pratica di indagine su alcuni apparati decorativi pittorici. Il modulo Storia dell'architettura medievale e moderna ha l’obiettivo di fornire strumenti critici e apporti conoscitivi per lo studio della storia dell’architettura italiana tra XV e XVI secolo, centrando l’attenzione sul tema della residenza. L’analisi dei caratteri formali e tipologici dei palazzi rinascimentali italiani e l’esame del loro uso costituiscono i temi principali delle lezioni e delle visite in situ, oltre al necessario presupposto per lo studio degli apparati decorativi, condotto nell’altro modulo del laboratorio. Il corso propone una lettura dell’evoluzione del palazzo in Italia dal Medioevo agli inizi del XVII secolo. A questo percorso si affianca l’analisi di singoli episodi nei principali centri di formazione e propagazione della cultura architettonica del Rinascimento in Italia.
The workshop consists of two modules: History and Techniques of Decoration of Historic Buildings and Medieval and Modern History of Architecture. The Module of History and Techniques of Decorations of Historic Buildings aims to provide the necessary preparation for the establishment of projects that are aware of and in complete accord with the needs of conservation and enhancement of architectural decorations. The first part is a journey through the main decorative techniques of different historical periods. The workshop integrates the study of sources (treatises and manuals) with that of the most representative works (painted decorations, stucco, etc.). The training focuses on diagnostic methods and testing: the analysis of the historical documents, the role of survey and graphic documentation, knowledge and recognition of materials and techniques, and scientific tests. The module ends with practical exercises on decorative paintings. The module on Medieval and Modern History of Architecture aims to provide critical tools and cognitive contributions to the study of the history of Italian architecture between the fifteenth and sixteenth centuries, by focusing on the theme of residence. The analysis of formal and typological characteristics of Italian Renaissance palaces and the examination of their uses are the main topics of lectures and site visits, as well as the necessary prerequisite for the study of the decorative arts, which is the central topic of the other workshop module. The course proposes a reading of the evolution of residential buildings in Italy from the Middle Ages to the early seventeenth century. This process is integrated by the analysis of individual cases in the main centres of formation and propagation of the architectural culture in Italy during the Renaissance.
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CORSI E LABORATORI DEL II° ANNO 2nd YEAR COURSES AND WORKSHOPS
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laboratorio | workshop RECUPERO RECOVERY
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Il laboratorio si compone di tre moduli: Progetto di recupero del patrimonio architettonico ed industriale, Caratteri distributivi degli edifici storici, Valutazione economica del progetto. Nel modulo di Progetto di recupero del patrimonio architettonico ed industriale viene affrontato il tema del restauro e del riuso architettonico e urbano nei centri storici, dal medioevo alla contemporaneità per comprendere il ruolo che questi interventi hanno avuto nella trasformazione del tessuto urbano. Il percorso di studio offre una lettura, attraverso il filtro dei codici contemporanei, di esempi significativi di interventi di restauro, di recupero e di nuovi inserimenti architettonici in contesti urbani storicizzati. L’obiettivo è quello di fornire basi di riferimento che possano orientare l’attività progettuale degli specialisti. Il modulo di Caratteri distributivi degli edifici storici intende fornire agli studenti gli strumenti di analisi e valutazione della funzionalità degli edifici storici, rapportate alle culture che li hanno prodotti o trasformati. L’obiettivo è quello di identificare quali compatibilità vi possono essere nel predisporre il manufatto a nuove funzionalità, come è continuamente richiesto non solo per il suo mantenimento ma anche per la sua valorizzazione. Il modulo di Valutazione economica del progetto ha come obiettivo formativo primario quello di dotare gli allievi dei fondamenti teorico-metodologici della valutazione del progetto. Il concetto di valutazione viene illustrato come processo cognitivo di supporto per l’espressione di un giudizio sulle scelte progettuali in base a regole e procedure scientificamente sostenibili. L’offerta didattica si concentra sulla trattazione delle principali tecniche per la valutazione dell’efficienza economica degli interventi di restauro pubblici e privati.
The workshop consists of three modules: Architectural and industrial heritage recovery projects, Distributive characteristics of historic buildings, and Economic evaluation of projects. The module of Architectural and industrial heritage recovery projects deals with the issue of the restoration and reuse of architectural and urban historical centres from the Middle Ages to the present with the purpose of understanding the role that these interventions have played in the transformation of the urban fabric. The course proposes a reading of examples of restoration, recovery and new architectural additions in the urban historical context, through the filter of contemporary codes. The goal is to provide guidelines to help in the design work of specialists. The module of Distributive characteristics of historic buildings aims to provide the tool for the analysis and evaluation of the functionality of the historic buildings, related to the cultures which produced or transformed them. The goal is to identify compatibilities in preparing the architectural artifact to its new functions, something which is required both for its maintenance and its enhancement. The primary educational goal of the module of Economic evaluation of projects is to equip students with the theoretical and methodological foundations for project evaluation. The concept of evaluation is explained as the cognitive process in support of the expression of an opinion regarding the project, based upon scientifically sustainable rules and procedures. Training focuses on the discussion of the main techniques for the economic assessment of public and private restoration interventions.
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laboratorio | workshop
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RESTAURO DELL’ARCHITETTURA ARCHITECTURAL RESTORATION
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Il laboratorio è articolato in quattro moduli: Restauro degli edifici storici, Progetto strutturale degli edifici storici, Impianti tecnici per il restauro, La stima dei costi per il Restauro. Il laboratorio indaga i passaggi pluridisciplinari che compongono, a scale diverse, il progetto di Restauro, inteso come atto unico ed irripetibile di riconoscimento dell'identità dei luoghi, di coordinamento delle azioni di conservazione, di continuo confronto fra “antico e nuovo”. L’obiettivo è quello di mettere l’allievo nelle condizioni di integrare strumenti e metodi della conoscenza del patrimonio architettonico esistente come parti complementari e collegate del processo progettuale. Gli aspetti generali, i principi guida, la conoscenza e la diagnostica, i temi del confronto spaziale ed architettonico in generale, gli aspetti strutturali, impiantistici, economici e normativi vengono analizzati ed applicati ad edifici e complessi monumentali in stato di degrado in un percorso progettuale quanto più possibile avanzato, completo, professionale. Le tematiche scientifiche degli interventi di restauro specialistico vengono esplorate con lo studio della diagnostica avanzata e nel confronto con tecniche ed operatori del restauro in aule e sul campo con visite a can-
The workshop is divided into four modules: Restoration of historic buildings, Structural analysis of historic buildings, Restoration techniques, and Cost estimation for restoration. The workshop investigates the multidisciplinary steps that, at different scales, make the restoration project a unique and unrepeatable act of recognition of the identity of places, a coordination of conservation actions, and a continuous dialogue between "old and new". The goal is to give the student the main tools and methods of knowledge of the architectural heritage as complementary parts of the design process. General aspects, guiding principles, knowledge and diagnostics, the themes of spatial and architectural comparison, as well as structural, technical, economic and regulatory issues are analyzed and applied to buildings and monuments in state of decay, within a design process as advanced, complete and professional as possible. The scientific themes of specialized restoration actions are explored through the study of advanced diagnostics and techniques, and through the experience of professional restorers, both in the classroom and on field visits to restoration sites. Other issues and problems are: the modification or adaptation of the current use of buildings and monuments, including their new
tieri. Sono affrontati i temi e le problematiche legate al cambio di destinazione d'uso o all'adeguamento dell'uso corrente di complessi monumentali e quindi delle nuove esigenze spaziali, funzionali, normative, dunque della modificazione dell’esistente come pro-
cesso critico culturale, scientifico e creativo attuato nel presente e rispettoso della storia. Le attività didattiche confluiscono in una esercitazione conclusiva che prevede la redazione di un progetto di restauro su un tema monografico.
spatial, functional and regulatory requirements, and therefore also the topic of the transformation of the existing historic buildings as a critical, cultural, scientific and creative process, respectful of history. Educational activities lead the students to a final exercise, which consists of a restoration project on a chosen theme.
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laboratorio| workshop
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RESTAURO ARCHEOLOGICO ARCHAEOLOGICAL RESTORATION
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Il laboratorio è suddiviso in due moduli: Restauro archeologico e Archeologia degli elevati. La conservazione di manufatti edili ridotti allo stato di rudere rappresenta un settore talvolta ancora arretrato. L’intervento sulle strutture archeologiche, con soglie di tollerabilità molto ridotte, impone la capacità di applicare, anche in condizioni di emergenza, abilità operative affidabili. Il modulo di Restauro Archeologico punta a fare acquisire agli allievi una metodologia operativa e la capacità di trovare soluzioni efficaci ed adeguate alla singolarità delle richieste. Lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche affrontano le principali tematiche della disciplina: - Questioni generali di metodi archeologici e il rapporto tra architetti e archeologi; - Tipologie e dinamiche degenerative nelle aree archeologiche; - Metodi e tecniche di indagine sul campo (documentazione, raccolta ed elaborazione dei dati; - L'intervento conservativo e il cantiere di restauro archeologico. Il modulo di Archeologia degli elevati propone il metodo stratigrafico come strumento per la documentazione e l'interpretazione delle strutture edili postclassiche. L’archeologia degli elevati è una metodologia ormai consolidata in molte scuole archeologiche nazionali e internazionali. È uno strumento interdisciplinare di grande utilità per la definizione di programmi di restauro dell'edilizia preindustriale e si rivela sempre di più come una competenza professionalizzante per gli specialisti nella conservazione dei beni architettonici.
The workshop is divided into two modules: Archaeological Restoration and Reading of Stratigraphic Elevations. The preservation of ruined architectural structures is a not yet fully developed area. The intervention on archaeological structures, whic has very small tolerability limits, requires the ability to apply reliable operational skills, even in emergency conditions. The module of Archaeological Restoration aims to make students acquire an operational methodology and the ability to find effective solutions which are adequate to the uniqueness of the requested interventions. Lectures and practical exercises address the major issues of the discipline: - General questions regarding archaeological methods and the relationship between architects and archaeologists; - Types and dynamics of decay phenomena in archaeological areas; - Methods and techniques of field investigation (documentation, data collection and processing); - Archaeological restoration interventions and sites. The module on Reading of Stratigraphic Elevations proposes the stratigraphic method as a tool for documentation and interpretation of post-classical buildings. Archaeology of architecture is a well-established methodology in many national and international archaeological schools. It is an interdisciplinary tool of great value for the definition of restoration programmes for pre-industrial buildings. It is increasingly a necessary field of knowledge for specialists working on architectural heritage conservation.
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REGOLAMENTO DIDATTICO SCHOOL REGULATIONS
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Regolamento didattico della Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio direttore: Prof. Maurizio De Vita sede amministrativa: Scuola di Architettura sede delle attività didattiche: Dipartimento di Architettura – DIDA via San Niccolò 91-95 ( Palazzo Vegni), Firenze.
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Art. 1 - Denominazione del corso di studio e classe di appartenenza È istituita presso l’Università di Firenze la Scuola di Specializzazione in “Beni Architettonici e del Paesaggio” nella classe dei “Beni Architettonici e del Paesaggio” ai sensi del Decreto Ministeriale di riassetto delle Scuole di specializzazione nel settore della tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 15 giugno 2006 n.°137. Art. 2 - Obiettivi formativi specifici del Corso La scuola si propone l’obiettivo di formare specialisti con uno specifico alto profilo professionale nel settore della conoscenza, della conservazione, della gestione e valorizzazione del patrimonio culturale architettonico e paesaggistico, con una preparazione teorica, metodologica e scientifica di alto livello e con indirizzo internazionale. Al termine del percorso formativo lo specializzato dovrà aver acquisito: • Conoscenza e capacità di comprensione - conoscenza e capacità di comprensione degli aspetti teorico-scientifici, delle metodologie e delle tecniche proprie del restauro e della conservazione del patrimonio culturale architettonico e paesaggistico; - conoscenza e capacità di comprensione degli aspetti storico-critici, a fini di studio, catalogazione e ricerca, anche analitica, sui beni architettonici; - conoscenza e capacità di comprensione degli aspetti legislativi, amministrativi ed economici necessari per la conservazione del patrimonio culturale architettonico e paesaggistico; • Capacità applicative - capacità applicativa nella elaborazione e gestione di progetti di conservazione del patrimonio architettonico nei suoi aspetti tecnici, organizzativi e procedurali; - capacità applicativa nella tutela paesaggistica e ambientale, comprese le procedure di valutazione dell’impatto ambientale; • 50
Academic Regulations of the Postgraduate School in Architectural and Landscape Heritage director: Prof. Maurizio De Vita administrative office: School of Architecture headquarters: Department of Architecture -DIDA, Palazzo Vegni, via San Niccolò 91-95 Florence. Art. 1 - Name and category of the degreeThe Postgraduate School in Architectural and Landscape Heritage belonging to the category of "Architectural and Landscape Heritage", has been established at the University of Florence under the Ministerial Decree regarding the reorganization of Postgraduate Schools in the field of the protection, management and enhancement of cultural heritage, published in the Official Journal, n°137, on 15 June 2006. Art. 2 - Learning outcomes of the course The school aims to train specialists with a specific professional profile in the field of the knowledge, preservation, management and promotion of cultural, architectural and landscape heritage, with a highly qualified and internationally minded theoretical, methodological and scientific preparation. At the end of the training the specialist will have acquired: • Knowledge and understanding - Knowledge and understanding of theoretical and scientific aspects, methodologies and techniques of restoration and conservation of cultural, architectural and landscape heritage; - Knowledge and understanding of the historical-critical aspects, for purposes of study, cataloguing and research on the architectural heritage; - Knowledge and understanding of the legislative, administrative and economic aspects necessary for the preservation of cultural, architectural and landscape heritage; • Application abilities - Application abilities in project processing and management for conservation of the architectural heritage, in its technical, organizational and procedural main aspects; - Application abilities in landscape and environmental protection, including the procedures for environmental impact assessment; - Application abilities in museum design and in the organization of natural sites or of those including architectural and archaeological remains;
- capacità applicativa nella museografia e della sistemazione di siti naturalistici o caratterizzati da testimonianze architettoniche e archeologiche; - capacità applicativa di utilizzare gli strumenti informatici e di comunicazione telematica negli ambiti di specifica competenza. Gli specializzati dovranno essere in grado di operarecon funzioni di elevata responsabilità: • nei competenti livelli amministrativi e tecnici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; • nelle altre strutture pubbliche (in primo luogo Regioni, Province, Comuni) preposte alla tutela, conservazione, restauro, gestione, valorizzazione, catalogazione, anche sotto il profilo del rischio, del patrimonio culturale architettonico e paesaggistico; • in organizzazioni internazionali operanti nel settore del patrimonio architettonico e paesaggistico; • in strutture pubbliche o private che abbiano funzioni e finalità organizzative, culturali, editoriali o di ricerca nel settore dei beni culturali architettonici e del paesaggio; • in organismi privati, come imprese, studi professionali specialistici o uffici tecnici operanti nel settore del patrimonio architettonico e paesaggistico; • nella prestazione di servizi, altamente qualificati, relativi all’analisi storica, alla conoscenza critica, alla catalogazione, alle tecniche diagnostiche relative ai beni architettonici e paesaggistici; • nella gestione e manutenzione di singoli complessi di alto valore storico architettonico o di siti e paesaggi significativi; • nella gestione, conservazione, restauro, tutela, recupero, riabilitazione e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico generalmente inteso, in Italia e all’estero, anche in riferimento all’attività di organismi internazionali.
Art. 3 - Eligibility for enrollment Admission to the competition for entering the school is reserved for graduates in Architecture of the “old system”, or candidates holding postgraduate degrees in categories 4/S or LM-4 "Architecture and Building Engineering-Architecture"; candidates with a Degree in the following categories may also be admitted: • 2 / S or LM-2 "Archeology", • 10 / S or LM / 10 "Conservation of architectural and environmental heritage”, • 12 / S or LM / 11 "Conservation and restoration of historic and artistic heritage" • 95 / S or LM-89 "Art History", after the evaluation by the school of personal curricula, for any eventual debits. 51 •
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Art. 3 - Requisiti di accesso al corso di studio 1. Sono ammessi al concorso per l’ammissione alla Scuola i laureati in “Architettura” del vecchio ordinamento e dei corsi di laurea specialistici ricadenti nella classe 4/S o LM-4 “Architettura e Ingegneria edile-Architettura”; inoltre possono essere ammessi i candidati forniti di laurea di secondo livello nelle classi: • 2/S o LM-2 “Archeologia”, • 10/S o LM/10 “Conservazione dei beni architettonici e ambientali”, • 12/S o LM/11 “ Conservazione e restauro del patrimonio storico-artistico”,
- Application ability to use IT and electronic communication tools in the areas of specific expertise. The outcoming professional figure must be able to operate with a high level of responsibility: • in the competent administrative and technical levels of the Ministry of Heritage and Culture; • in other public bodies (primarily regions, provinces, municipalities) responsible for the protection, conservation, restoration, management, enhancement, cataloguing, and risk-assessement, of the cultural, architectural and landscape heritage; • in international organizations working in the field of architectural and landscape heritage; • in public or private structures that have organizational, cultural, editorial or research functions and interests in the field of cultural, architectural and landscape heritage; • in private organizations, such as businesses, specialized professional firms or technical offices operating in the field of cultural, architectural and landscape heritage; • in the provision of highly qualified services, relative to historical analysis, critical knowledge, cataloguing and diagnostic techniques related to architectural and landscape heritage; • in the management and maintenance of individual buildings of high historical and architectural value or significant landscapes and sites; • in the management, conservation, restoration, protection, recovery, rehabilitation and enhancement of the architectural and landscape heritage, in Italy and abroad, also in reference to the activities of international organizations.
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• 95/S o LM-89 “Storia dell’Arte”, previa valutazione da parte della Scuola dei curricula personali per individuare eventuali debiti formativi. 2. Possono accedere alla Scuola i laureati in possesso di titoli del precedente ordinamento equiparati a quelli del nuovo ordinamento indicati come requisito per l’accesso. 3.Il concorso di ammissione è per titoli ed esami. Sono ammessi a frequentare la scuola i candidati che, in relazione al numero di posti disponibili, si siano collocati in posizione utile nella graduatoria compilata sulla base del punteggio complessivo riportato. In caso di parità di punteggio è ammesso il candidato più giovane di età. La graduatoria per l’ammissione è determinata con una valutazione espressa in centesimi a cui concorrono la valutazione dei titoli, fino ad un massimo di 40/100 e la valutazione dei risultati delle prove scritta e orale per un massimo di 30/100 e 30/100 rispettivamente. Il numero degli iscritti che la Scuola può accettare per ogni anno accademico di corso è definito annualmente dal Consiglio della Scuola. Costituiscono titoli: il voto di laurea; la tesi di laurea; le pubblicazioni scientifiche. Sulla pertinenza dei titoli decide la Commissione di esame di ammissione. Il punteggio dei predetti titoli è quello stabilito dal D.M. 16.9.1982, emanato ai sensi dell’art. 13, comma 5 del D.P.R.162/82 pubblicato sulla G.U. n. 275 del 6.10.1982. La prova di esame consiste in: • una prova scritta su un tema attinente alla cultura generale del settore Beni architettonici e del paesaggio. • una prova orale, sempre sulle tematiche del settore dei Beni architettonici e del paesaggio. Al termine dei colloqui sarà stilata una graduatoria. La prova della buona conoscenza della lingua inglese, obbligatoria per l’ammissione alle prove, deve essere documentata da un attestato B1 o equivalente. Le tasse e i contributi per l’iscrizione alla scuola sono fissati dall’Ateneo. Per tutte le attività e specificamente quelle pratiche e di tirocinio, compresi gli spostamenti fuori sede, deve essere prevista obbligatoriamente per ogni studente, fin dal momento dell’iscrizione alla scuola e per tutta la durata degli studi, un’apposita, adeguata copertura assicurativa per i danni prodotti o subiti. • 54
2. Graduates with degrees from the previous system equivalent to those of the new system which have been determined as a requirement for admission, may be admitted to the School. 3. The competition for admission is based on qualifications and examinations.Candidates who are placed in the highest-ranked positions on the overall score, and in relation to the number of available places, will be admitted. In case of equality, the younger candidate will be favoured. The ranking for admission is determined by an evaluation in hundredths, consisting of the valuation of qualifications, up to a maximum of 40/100, and evaluation of the results of the written and oral tests for up to 30/100 and 30/100 respectively. The number of students that the School can accept for each academic year is defined annually by the School Council. Qualifications are: the grade obtained in the degree; the thesis; and scientific publications. The relevance of the qualifications is decided by the entrance exam Commission. The rating of qualifications is determined by DM 16.09.1982, issued pursuant to art. 13, paragraph 5 of DPR162 / 82 published in the OJ n. 275, 6.10.1982. The exam consists of: • a written test on a question pertaining to general knowledge in the field of Architectural and Landscape heritage. • an oral examination regarding questions relevant to the field of Architectural and Landscape heritage. A ranked list of the candidates will be drafted after the oral examinations. Proof of good English language skills is required for admission to the tests (B1 certificate or its equivalent). School tuition and enrollment fees are set by the University.Each student, from the time of enrollment in the school and for the duration of the degree, should have adequate insurance coverage for damages, either caused or suffered, regarding all activities, and in particular for practices and internships, including movements off-site Art. 4 - Syllabus The degree has a duration of two years, divided into four semesters, and includes the acquisition of 120 CFU according to a study plan established in the "Degree Programme" at the beginning of each two-year
period, by the School Council, in compliance with: academic freedom, the University Teaching Regulations, the table in Annex 2 of the Decree mentioned in the previous article 1. For the purpose of the courses, apprenticeships and internships, and for purposes of assistance and use of personnel and facilities outside the university to carry out its educational activities, the school may enter into agreements with the Ministry of Heritage and Culture and with specially qualified public and private institutions. The two-year course degree of the Postgraduate School, organized according to different activities including classroom teaching, workshops with the use of instrumentation, ateliers of on-field design experimentation, visits to restoration sites and an internship at a highly qualified entity, ends with a final exam consisting in the discussion of a written dissertation and a project chosen by the student, which can relate to architectural, urban or landscape and environmental issues, and which shall demonstrate the scientific knowledge and operational capabilities acquired. The training activities are divided into four semesters, following a general criterion of progression of knowledge both in relation to individual disciplines, and to their application in relation to each other. The student will usually obtain an average of 60 credits per year. Each student is required to follow all lessons and exercises in each course and planned activity. School attendance is mandatory and must be no less than 70% for each course; this will be verified in the attendance register. The student who has obtained 120 credits, fulfilling all the requirements of this Regulation, will obtain the title of Specialist. Training activities are conducted through single-subject courses, integrated courses and workshops. Art. 5 - Teaching organization, including at a distance, types of examinations and other tests The lessons are divided into lectures, tutorials, seminars, guided tours, individual and group study, possibly assisted, design experiences at different scales of intervention, with increasing difficulty, addressing simultaneously theoretical and practical aspects, for the full acquisition of knowledge and skills in areas pertaining to the field of study. For each course a single training credit (CFU) is 25 hours in total, of which 5 hours in the classroom and 55 •
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Art. 4 - Articolazione delle attività formative ed eventuali curricula Il Corso ha la durata normale di 2 anni, articolati in quattro semestri, e prevede l’acquisizione di 120 CFU secondo un piano di studi determinato nel “Manifesto degli studi”, all’inizio di ciascun biennio, dal Consiglio della Scuola, nel rispetto: della libertà di insegnamento, del regolamento didattico di Ateneo, della tabella dell’allegato 2 del decreto citato nel precedente articolo 1. Ai fini dello svolgimento dei corsi, dei tirocini e degli stage formativi, e con finalità di sovvenzionamento e utilizzazione di personale e strutture extrauniversitarie per lo svolgimento delle proprie attività didattiche, la scuola può stipulare convenzioni con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con istituzioni pubbliche e private di particolare qualificazione. Il corso biennale di studi della Scuola di Specializzazione, articolato secondo attività diversificate di didattica frontale, laboratori con impiego di strumentazione, ateliers di sperimentazione progettuale sul campo, visite a cantieri e un periodo di stage presso enti altamente qualificati, si conclude con un esame finale consistente nella discussione di una dissertazione scritta e di un elaborato progettuale che, a scelta dello stesso allievo, può riguardare beni architettonici, urbani o di interesse paesistico ed ambientale, che dimostri la preparazione scientifica e le capacità operative acquisite. Le attività formative sono articolate in 4 semestri organizzate in un percorso formativo che segue un criterio generale di progressione delle conoscenze sia in rapporto ai singoli ambiti disciplinari, sia nel coordinamento applicativo fra di loro. L’attività normale dello studente corrisponde mediamente al conseguimento di 60 crediti l’anno. Lo specializzando è tenuto a seguire tutte le lezioni ed esercitazioni di ciascun corso e delle attività previste. La frequenza della scuola è obbligatoria, e deve essere non inferiore al 70% per ciascun corso di insegnamento; verrà accertata mediante firma di presenza. Lo studente che abbia comunque ottenuto 120 crediti, adempiendo a tutto quanto previsto dal presente regolamento, può conseguire il titolo di Specializzato. Le attività formative sono condotte attraverso corsi monodisciplinari, corsi integrati e laboratori.
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Art. 5 -Tipologia delle forme didattiche, anche a distanza, degli esami e delle altre verifiche del profitto Gli insegnamenti si articolano in lezioni, esercitazioni, seminari, visite guidate, studio individuale o di gruppo eventualmente assistito, esperienze di progettazione a difficoltà crescente e alle varie scale di intervento, affrontando contemporaneamente aspetti teorici e operativi, per la piena acquisizione delle conoscenze, competenze nelle aree di pertinenza disciplinare. Per ogni insegnamento un credito formativo (CFU) corrisponde a 25 ore complessive, di cui 5 ore in aula e 20 ore di studio individuale: tutti i corsi prevedono non meno di 20 ore di attività frontali, comprese eventuali attività integrative quali esercitazioni, attività tutoriali specifiche del corso. La Scuola al fine di una migliore efficacia della formazione potrà stipulare accordi di tipo convenzionale con Atenei italiani e stranieri, con il Ministero dei Beni Culturali, Soprintendenze Regionali, Poli ed Enti museali, Uffici culturali, nonché Enti e Centri applicativi e di ricerca di particolare qualificazione nazionale e internazionale. Gli esami di verifica del profitto di ciascun insegnamento saranno sostenuti davanti alla Commissione composta dal titolare di ogni insegnamento e dai docenti che hanno partecipato allo svolgimento del programma. Coloro che non abbiano ottenuto le necessarie attestazioni di frequenza devono ripetere l’anno. La ripetizione di ogni anno è ammessauna sola volta. Le verifiche del profitto sono dirette ad accertare l’adeguata preparazione degli studenti iscritti ai corsi di studio ai fini del conseguimento dei relativi crediti. Tali accertamenti, sempre individuali, devono essere in stretta relazione con l’attività formativa seguita. Nel caso di insegnamenti coordinati o integrati, si prevede un’unica verifica che comprenda l’accertamento del profitto raggiunto per ciascuna delle suddette attività. Per sostenere gli esami di profitto o altre forme di verifica al fine di acquisire i crediti relativi lo studente deve aver ottenuto nel corso di studio al quale è iscritto, le attestazioni di frequenza ed altresì essere in regola con il versamento delle tasse e dei contributi dovuti. La Scuola rende noto agli studenti il calendario degli appelli di esame all’inizio dell’attività didattica, prevedendo almeno un appello al termine di ognuno dei periodi didattici nei quali è articolato l’anno acca• 56
20 hours of individual study: all courses are no less than 20 hours of lectures, including any supplementary activities such as exercises and tutorial activities specific to each course. In order to improve effectiveness of training, the School may enter into agreements with Italian and foreign universities, with the Ministry of Culture, Regional Superintendents, Museums, cultural offices, as well as with qualified national and international institutions and research centres. The examinations for assessing the results of each course will be held before a Commission composed by the teacher of the subject in question and other teachers involved in the programme. Those who have not complied with minimum attendance must repeat the year. The repetition of a year will be allowed only once. The purpose of this verification is to ensure the adequate qualification of the students enrolled in a course for the obtention of the related credits. These assessments, always individual, must be closely related to the training activity followed. In the case of coordinated or integrated teaching, it is expected that a single verification include the verification of the results achieved for each activity. To attend exams or other forms of verification in order to acquire credits, the student must have obtained certificates of attendance and also be in compliance with the payment of all fees. The School announces to the students the calendar of exam sessions at the beginning of the teaching activity, providing at least one session at the end of each of the terms in which the academic year is divided, and guaranteeing at least one extraordinary exam session per term. The dates of the sessions are determined by the Dean of the Faculty upon the proposal by the School Council. The examination Commissions, appointed by the Dean of the Faculty, are composed of the teacher of the subject in question or, in the case of integrated courses, of the teachers responsible for the training and at least one additional teacher or expert on the subject. The teacher in charge of the course is personally responsible for the evaluation and cannot delegate this evaluation without prior permission from the Dean. Experts on the subject in question participating in the evaluation commission are authorized by the Faculty Council upon the proposal by the School Council. The rating is always out of thirty. The examination
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demico, e garantendo almeno un appello di recupero. Le date degli appelli sono determinate dal Preside della Facoltà su proposta del Consiglio della Scuola. Le Commissioni di esame, nominate dal Preside di Facoltà sono costituite dal docente o, nel caso di corsi integrati, dai docenti responsabili dell’attività formativa e da almeno un altro docente o cultore della materia. Il titolare dell’attività didattica è comunque responsabile in prima persona della valutazione e non può delegare tale valutazione senza la preventiva autorizzazione del Preside. I cultori della materia che partecipano alla Commissione di valutazione sono autorizzati dal Consiglio di Facoltà su proposta del Consiglio della Scuola. Il voto è sempre espresso in trentesimi. L’esame si intende superato con una votazione minima di diciotto trentesimi. Quando il candidato abbia ottenuto il massimo dei voti può essere fatta all’unanimità menzione della lode. I risultati dell’esame vengono trasmessi tempestivamente dal Presidente della Commissione alle strutture amministrative competenti. Art. 6 - Modalità di verifica della conoscenza delle lingue straniere I candidati dovranno, al momento dell’iscrizione alla Scuola, essere in possesso di una certificazione attestante la conoscenza della lingua inglese pari al livello B1 o equivalenti.
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Art. 7 - Modalità di verifica delle altre competenze richieste, dei risultati degli stages e dei tirocini I risultati ottenuti in eventuali stages o tirocini saranno valutati da una apposita commissione nominata dal Consiglio della Scuola. Art. 8 - Modalità di verifica dei risultati dei periodi di studio all’estero e relativi CFU Nell’ambito di programmi di scambio nazionali o internazionali o previa approvazione di un accordo con la struttura didattica di una università o istituto anche di un paese straniero, gli specializzandi possono trascorrere, previo parere positivo del Consiglio della Scuola, un periodo di studio all’estero. Le attività formative eventualmente seguite durante tale periodo di studio possono essere totalmente o parzialmente riconosciute dalla Scuola in presenza di idonea documentazione ufficiale, che permetta d’individuarne l’ambito, la durata e la specifica congruenza con le attività formative della Scuola. • 58
is successfully passed with a vote of at least eighteen out of thirty. When the candidate has obtained the highest marks, an unanimous mention of honour may be made. Test results are to be transmitted promptly by the President of the Commission to the relevant administrative structures. Art. 6 - Assessment of knowledge of foreign languages At the time of admission to the School, candidates must be in possession of an English language certificate (level B1 or its equivalent). Art. 7 - Assessment of other required skills, results of internships and apprenticeships The results obtained in any internships and apprenticeships will be evaluated by a special committee appointed by the School Council. Art. 8 - Assessment of the results of study periods abroad and related CFU As part of national or international exchange programmes or with the approval of an agreement with the educational structure of a university or institution in a foreign country, students can spend a period of study abroad, approved in advance by the School Council. The training activities followed during this study period may be totally or partially recognized by the School in the presence of appropriate official documentation, which allow identifying the scope, duration and consistency with the training activities of the School. Training activities conducted at these institutions are recognized, on request, keeping the denominations used at the educational entity of origin. The results of the period abroad is however always considered in the assessment of the activities of the academic year in question. Art. 9 - Required Attendance and prerequisites The attendance of training activities is mandatory. Absences from individual courses may not exceed 30% of the total number of hours of such training activities. In exceptional cases, the School Council may resolve that the hours of absence in excess of this percentage can be recovered through additional activities. All the teachings of the first year are preliminary
Le attività formative svolte presso tali istituzioni sono riconosciute a richiesta dell’interessato con le denominazioni proprie dell’ordinamento della struttura didattica di origine. Il profitto della permanenza all’estero viene comunque valutato nell’esame generale dell’anno. Art. 9 - Obblighi di frequenza e propedeuticità La frequenza delle attività formative è obbligatoria. Le assenze dai singoli corsi non possono superare il 30% del monte ore complessivo di tali attività formative. In casi eccezionali, il Consiglio della Scuola può deliberare che le ore di assenza eccedenti tale percentuale possano essere recuperate attraverso attività integrative. Tutti gli insegnamenti del primo anno sono propedeutici degli insegnamenti del secondo anno. Non è possibile sostenere gli esami del secondo anno se non si sono superati quelli del primo. Ai fini degli obblighi di frequenza alle lezioni teoriche ed alle attività pratiche il Consiglio della scuola potrà riconoscere sulla base di idonea documentazione l’attività, attinente alla specializzazione, svolta successivamente al conseguimento della laurea specialistica, in Italia e all’estero, in laboratori universitari o extrauniversitari altamente Art. 10 - Eventuali modalità didattiche differenziate per studenti part-time La possibilità di immatricolare studenti part time è regolata dal Manifesto degli Studi. A seconda degli impegni lavorativi degli iscritti il Consiglio della Scuola può individuare modalità didattiche diverse e differenziate.
Art. 12 - Caratteristiche della prova finale per il conseguimento del titolo Al termine del corso di studio ed a seguito di prova finale è rilasciato dall’Università di Firenze il corrispondente titolo di diploma di specializzazione in conformità all’ordinamento didattico.
Art. 10 - Differentiated teaching methods for parttime students The admission of part-time students is regulated by the Degree Programme. Depending on the work commitments of the enrolled students, the School Council may determine different teaching methods and timescales. Art. 11 - Rules and submission of curricula If the Council of the School provides optional courses, students must submit their choices according to the procedures and deadlines established in the degree programme. In this case the curriculum must be presented by the student within three (3) months from the start of the teaching activities of each academic year. Art. 12 - Final exam for graduation After completing the degree requirements and having successfully passed the final examination,the University of Florence will issue the corresponding diploma.In order to be allowed to take the final examination, students must be up to date in their payment of tuition and fees and must have obtained the number of credits required by the academic regulations of the degree. The final exam consists of the discussion of a written dissertation and of project documents chosen by the student, concerning architectural, urban or landscape and environmental heritage issues, which demonstrate the scientific knowledge and operational capabilities acquired. The rules governing the final examination are determined by the academic regulations of the University. The discussion of the final examination is public. The examining Commission is appointed by the Dean of the Faculty and consists primarily of teachers from the University of Florence. The number of members of the Commission cannot be inferior to 59 •
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Art. 11 - Regole e modalità di presentazione dei piani di studio Qualora il Consiglio della Scuola preveda delle discipline in alternativa fra loro, lo studente dovrà presentare il proprio piano di studi secondo le modalità e le scadenze previste nel manifesto degli studi. In tal caso il piano di studio va presentato entro tre (3) mesi dall’inizio dell’attività didattica di ciascun anno.
teachings of the second year. Exams of the second year cannot be taken if those of the former have not been passed. For the purposes of mandatory attendance to lectures and practical activities, the Council of the School will validate, on the basis of appropriate documentation, activities related to the School subjects, carried out after obtaining the degree, in Italy and abroad, in university or non-university highly qualified laboratories.
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Per accedere alla prova finale lo studente deve essere in regola con il pagamento delle tasse o dei contributi e deve aver acquisito il numero di crediti previsto dal relativo regolamento didattico del corso. La prova finale consiste nella discussione di una dissertazione scritta e di elaborati progettuali che, a scelta dello stesso allievo, riguardino beni architettonici, urbani o di interesse paesistico ed ambientale, al fine di dimostrare la preparazione scientifica e le capacità operative acquisite. Le modalità di svolgimento della prova finale sono disciplinate, nel rispetto dei singoli ordinamenti, dal Manifesto degli Studi. La discussione della prova finale è pubblica. La Commissione per l’esame di diploma è nominata dal Preside della Facoltà e è costituita in maggioranza da docenti dell’Università di Firenze. Il numero dei componenti della Commissione non può essere inferiore a sette membri. Il giudizio della Commissione tiene conto delle valutazioni riportate negli esami di verifica del profitto e della valutazione della prova finale. Il voto è sempre espresso in centodecimi e, quando il candidato raggiunge il massimo dei voti, può essere fatta all’unanimità menzione della lode. L’esame si intende superato con una votazione minima di 66/110. La struttura didattica può autorizzare lo studente a redigere l’eventuale elaborato scritto per la prova finale/tesi di Laurea magistrale e anche ad effettuare la relativa esposizione in lingua straniera. Art. 13 - Procedure e criteri per eventuali trasferimenti e per il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti in altri corsi di studio e di crediti acquisiti dallo studente per competenze ed abilità professionali adeguatamente certificate e/o di conoscenze ed abilità maturate in attività formative di livello post-secondario. Il Consiglio della Scuola delibera sul trasferimento da altra Scuola di Specializzazione, sulla base della corrispondenza degli esami già superati con quanto rigorosamente stabilito dal D.M. 31.1.2006, n. 524 e con il proprio Ordinamento e Regolamento didattico, definendo il valore in CFU delle attività già espletate dallo Specializzando e fissando l’anno cui lo Specializzando può essere ammesso, anche con la definizione di eventuali debiti formativi. Il Consiglio della Scuola può altresì deliberare sul riconoscimento e la valutazione in CFU di attività post • 60
seven. The decision of the Commission shall take into account the assessments reported in tests and the evaluation of the thesis. The vote is always out of one hundred and ten and, when a candidate obtains the highest grade, an unanimous mention of honour may be made. The examination is successfully passed with a minimum grade of 66/110. The student may be allowed to draft the written paper for the final examination and also to discuss it in a foreign language. Art. 13 - Procedures and criteria for any possible transfers and for the recognition of credits acquired in other degrees and for credits earned by the student for duly certified professional skills and abilities and/or knowledge and skills obtained through post-secondary level educational activities The School Council shall decide on transfers from other Postgraduate Schools, based on the correspondence of the exams already passed, in accordance with the provisions of DM 31.1.2006, n. 524 and its own Academic Regulations, defining the value in CFU of the activities already carried out by the student and determining the year to which he or she may be admitted, and whether there are any existing academic debits to be considered. The School Council may also decide on the recognition and evaluation of CFU earned in duly certified postgraduate activities, or else proposed by the students at entities other than the University of Florence and not affiliated with the School, both in Italy and abroad. In both cases the Council will assess the requirements, purpose and correspondence of those activities with the objectives of the School, and set standards for their implementation. Art. 14 - Tutorial services The tutoring service for internships/apprenticeships is carried out by the Director of the School or his delegate. Other forms of tutoring will be provided by the school Council. Art. 15 - Publicising of proceedings and decisions The information relating to decisions made by the School on teaching, internships, and final examinations are published on the website of the Faculty of Architecture. Programmes of courses and any other information
laurea, svolte e adeguatamente certificate, ovvero proposte dagli Specializzandi, presso enti esterni all’Università di Firenze e non convenzionati con la Scuola, sia in Italia sia all’estero, valutandone in entrambi casi i requisiti, le finalità e la corrispondenza ai fini formativi della Scuola; e fissando per quelle proposte le norme per il loro svolgimento. Art. 14 – Servizi di tutorato Il servizio di tutorato dei tirocini/stages è svolto dal Direttore della Scuola o suo delegato. Altre forme di tutorato potranno essere previste dal Consiglio della scuola. Art. 15 - Pubblicità su procedimenti e decisione assunte Le informazioni relative a decisioni assunte dalla Scuola di Specializzazione riguardanti la didattica, gli stage, la prova finale sono pubblicate sul sito della Facoltà di Architettura. Sul sito del Corso di Laurea sono altresì pubblicati ad opera dei singoli docenti anche i programmi delle discipline e qualsiasi altra informazione utile allo svolgimento della didattica. Art. 16 – Valutazione della qualità La Scuola di Specializzazione attua la valutazione sistematica e trasparente dell’efficacia delle attività formative mediante: un sistema di valutazione della qualità delle attività svolte e di soddisfazione degli studenti nei riguardi dei singoli insegnamenti, integrativo dell’attuale sistema predisposto dall’Ateneo e obbligatorio per tutti i docenti; un sistema di valutazione della soddisfazione complessiva dei laureandi con identificazione dei punti critici e dei punti forti del corso di studi un sistema di valutazione della capacità e delle modalità di inserimento nel mercato del lavoro dei laureati del corso di laurea.
relevant to teaching activities are also published by the teachers in question on the master's degree website. Art. 16 - Quality assessment The Postgraduate School implements the systematic and transparent assessment of the training activities through: a system of assessment regarding the quality of the activities carried out, as well as of student satisfaction concerning individual courses, in compliance with the current system set by the University, which is mandatory for all teachers; a system of evaluation of overall satisfaction of students which identifies both the weaker and stronger points of the assessed course; a system of evaluation regarding the capacity and modes of insertion of graduates into the job market. Art. 17 – Other Although not expressly stated in this Regulation, reference is made to the founding laws, the Statute and the University Regulations, the Rector's Decree establishing the general rules common to all the Post graduate Schools of the University of Florence, and to the laws and regulations governing Italian universities.
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Art. 17 - Altro Per quanto non espressamente indicato nel presente Regolamento si fa riferimento alla Legge istitutiva, allo Statuto e al Regolamento didattico di Ateneo, al Decreto Rettorale istitutivo, alle norme generali comuni a tutte le Scuole di Specializzazione dell’Ateneo fiorentino, alle leggi e regolamenti che regolano l’Università italiana.