Relatori e abstract relazioni conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale

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CONOSCENZA TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

DA PICCOLO A GRANDE

SCALE D’INTERVENTO, DIMENSIONI E SIGNIFICATI DELLA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

CONOCIMIENTO, PROTECCIÓN Y VALORIZACIÓN DEL PATRIMONIO CULTURAL DE PEQUEÑO A GRANDE | Escala de intervención, dimensiones y significados de la valorización del patrimonio cultural

V Seminario Internazionale V Seminario Internacional

Venerdì 2 Febbraio 2018

Palazzo Vegni, aula 2N | Via San Niccolò 93, Firenze


V SEMINARIO INTERNAZIONALE SULLA CONOSCENZA, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE V Seminario Internacional sobre el conocimiento, la protección y la valorización del patrimonio cultural

DA PICCOLO A GRANDE Scale d’intervento, dimensioni e significati della valorizzazione del patrimonio culturale DE PEQUEÑO A GRANDE Escala de intervención, dimensiones y significados de la valorización del patrimonio cultural

Firenze - 2 Febbraio 2018 - Palazzo Vegni - Aula 2N

Questo Seminario è il quinto di una serie di incontri sulla Conoscenza, Salvaguardia e Valorizzazione del Patrimonio Culturale organizzati da docenti del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e dell’Escuela Politécnica de Cáceres dell’Universidad de Extremadura. Quest’anno il Seminario esplora il tema del Patrimonio Culturale attraverso una rassegna di studi e ricerche recenti svolti alla scala dell’edificio, della città e del territorio. Quale ideale sintesi, il Seminario si conclude con la descrizione di un esemplare progetto di architettura in un contesto di intervento di particolare significato per i valori sociali, culturali e architettonici che esprime. Este Seminario es el quinto de una serie de encuentros sobre el Conocimiento, Protección y Valorización del Patrimonio Cultural, organizado por profesores del Departamento de Arquitectura de la Universidad de Florencia y de la Escuela Politécnica de Cáceres de la Universidad de Extremadura. Este año el Seminario explora el tema del Patrimonio Cultural mediante un conjunto de estudios e investigaciones recientes centrados en la escala del edificio, de la ciudad o del territorio. Como síntesis ideal, el Seminario concluye con la descripción de un proyecto de arquitectura ejemplar en un contexto de intervención de particular significado por los valores sociales, culturales y arquitectónicos que ofrece.


ABSTRACT DELLE RELAZIONI / Resumen de informes

EL USO DE MODELOS EN EL ANÁLISIS PATOLÓGICO DE ESTRUCTURAS DE FÁBRICA DE EDIFICIOS HISTÓRICOS. ESTUDIO DE CASOS Manuel Fortea Luna Las hipótesis de cálculo, por definición, deben estar basadas y verificar casos reales de comportamiento estructural. El número de variables que inciden en el cálculo de las estructuras de fábrica es tan grande que aún no se han encontrado modelos de cálculo matemático suficientemente contrastados. Por el contrario, como en las estructuras de arcos y bóvedas el equilibrio estable es lo más importante, se consiguen buenos resultados con el empleo de métodos experimentales con maquetas estructurales. En esta intervención se explica la metodología empleada basada en maquetas y aplicada a varios casos reales de patología y reparación de estructuras de fábrica

VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO RELIGIOSO NELLA REGIONE CENTRALE DEL CILE Nuria Chiara Palazzi, Luisa Rovero e Ugo Tonietti Le peculiarità dell’architettura storica cilena e la rilevante pericolosità sismica del territorio su cui è costruita, motivano la necessità di piani di riduzione del rischio sismico per il patrimonio monumentale. Partendo da tale considerazione, nel presente lavoro viene svolta una valutazione a livello territoriale della vulnerabilità sismica degli edifici religiosi nella regione centrale del Cile, avvalendosi dei risultati di una indagine sui danni sofferti da 106 chiese a causa del terremoto di Maule del 2010. Gli edifici in muratura selezionati sono anche stati classificati in base alle caratteristiche architettoniche, costruttive e strutturali, identificando tre classi rappresentative omogenee. I danni specifici osservati dopo il terremoto del 2010 sono stati collegati ai meccanismi di collasso ricorrenti nelle strutture in muratura, prendendo in considerazione 21 meccanismi locali che coinvolgono i macro-elementi in cui è possibile scomporre tali edifici. È stato quindi calcolato il livello medio di danno subìto da ciascuna chiesa attraverso l’indice di danno globale come media standardizzata del livello ponderato di danno rilevato per ciascun meccanismo. Tale indice ha permesso la costruzione di matrici di probabilità di danno, correlando la frequenza degli eventi di danno all’intensità sismica. Infine sono state costruite curve di fragilità con l’obiettivo di predisporre strumenti probabilistici adatti a supportare piani di riduzione del rischio sismico, prevedendo il potenziale danno che le chiese della regione centrale cilena potrebbero sperimentare in caso di futuri terremoti.

DESCRIPCIÓN DE LAS ESTRUCTURAS HISTÓRICAS ORIGINALES Y DE SUS ALTERACIONES EN CASOS DE TERREMOTO: ESPAÑA (LORCA, 2011) E ITALIA (AMATRICE, 2016) José-Carlos Salcedo Hernández Se estudian dos casos de daños de terremotos que han afectado a centros históricos patrimoniales europeos, uno español (terremoto de Lorca de 2011) y uno italiano (terremoto de Amatrice de 2016). El estudio pericial de los restos demuestra que, pese a tratarse de centros históricos protegidos, con edificios de arquitectura popular y arquitectura singular también protegida, se había producido una intensa alteración de las estructuras resistentes originales de fábricas y de madera, con el empleo de materiales estructurales (acero y hormigón) extraños a su naturaleza. Plantea como hipótesis la necesidad de seguir investigando y de redactar una normativa europea fiable. Y expone los buenos resultados experimentales alcanzados aplicando a las estructuras de fábrica de siempre, las mejoras de los últimos años en modelos de cálculo automático, metodologías de laboratorio, técnicas periciales de diagnóstico, mejoras en los morteros de pegar mampuestos (patentados), etc.


LETTURA DELLO SCENARIO POST-SISMICO PER LA VALUTAZIONE DEL PATRIMONIO COSTRUITO IL CASO DI AMATRICE Francesca Brandi, Nuria Chiara Palazzi, Luisa Rovero e Ugo Tonietti La lettura dello scenario post sismico nel cratere di Amatrice permette di testare un approccio che potremo chiamare fenomenologico al problema della vulnerabilità del costruito storico. La questione di come interpretare le cause del danneggiamento è ovviamente centrale per qualsiasi strategia volta alla messa in sicurezza dei centri abitati ma anche alla salvaguardia dei caratteri architettonici che identificano il Patrimonio (compreso quello minore). Il comportamento meccanico degli edifici murari dipende da una serie di fattori specifici, quasi sempre evidenziati dalle tipologie dei meccanismi di danno che si sono attivati. Questi fattori sono correlati alle tecniche realizzative, a loro volta dipendenti dai mutevoli caratteri ambientali e dalla cultura costruttiva, espressioni che caratterizzano l’articolato sviluppo degli insediamenti nelle diverse enclave che possiamo pensare coerenti per quanto riguarda il sistema edificato. È indispensabile che, per ogni enclave omogenea, si proceda ad una vasta campagna di indagine che miri ad identificare come e perché questi fattori si presentino, al fine di effettuare più accurate diagnosi di vulnerabilità da cui far emergere raccomandazioni specifiche inerenti le strategie di consolidamento (necessariamente locali).

L’ARCHITETTURA DELLO SPAZIO APERTO DEI CENTRI STORICI Emanuela Morelli Il sistema degli spazi aperti, siano essi pubblici o privati, di forme e materiali anche molto diversi tra loro, fornisce l’immagine capovolta della città. Costituito da illimitate relazioni e portatore di natura, biodiversità, cultura, arte e identità è il tessuto connettivo entro cui la città vive. Inoltre, in particolar modo nei centri storici, lo spazio aperto, di verde o di pietra, singolo o a sistema, si presenta come componente rappresentativa della città e racconta l’evolversi della storia del rapporto tra uomo e natura. Per la sua natura di essere “vuoto”, “a cielo aperto”, lo spazio aperto offre una molteplicità di opportunità e per questo riveste un ruolo cruciale all’interno dei processi di riqualificazione creando molte aspettative sul suo destino. Solo comprendendo e rispettando la sua natura, considerando la sua collocazione spaziale all’interno del sistema complessivo, nonché la sua caratterizzazione e stratificazione, è possibile coniugare le diverse esigenze presenti tra rimandi temporali, memoria storica, monumentalità, vita quotidiana, turismo, natura e artificio.

SPAZI RESIDUALI URBANI IN CONTESTI STORICI: UN’IPOTESI DI LETTURA E INTERPRETAZIONE Antonio Laurìa e Luigi Vessella La relazione affronta il tema dell’individuazione e della lettura degli spazi residuali nel centro storico di Firenze attraverso la descrizione di un’esperienza concreta effettuata nell’ambito del progetto di ricerca “La valorizzazione degli spazi residuali in abbandono come opportunità per la città inclusiva_Pocket Parks for All” finanziato dall’Ateneo fiorentino. Tra gli obiettivi, la ricerca si proponeva di definire un metodo per identificare e conoscere gli spazi abbandonati, trascurati o ‘inattivi’ che si trovano nella parte più antica e pregiata delle città. Il metodo utilizzato impiega sia tecniche già sperimentate, come l’esplorazione dinamica dello spazio urbano (scienza della passeggiata), sia strumenti inediti, come il metodo delle manifestazioni e delle cause, elaborato nel corso della ricerca. Al fine di sondarne la validità, questo nuovo strumento di conoscenza e lettura dello spazio pubblico è stato applicato lungo un percorso pilota del centro storico di Firenze. La relazione descriverà l’esperienza svolta mettendone in evidenza la procedura, le potenzialità, i risultati ottenuti e i limiti emersi


UNA RICERCA SULL’ABITARE I PICCOLI SPAZI URBANI A FIRENZE Leonardo Chiesi Saranno presentati i risultati di una ricerca sui processi di percezione e uso in alcuni spazi verdi di piccole dimensioni nella città di Firenze. Illustrare le modalità di effettiva appropriazione di questi spazi ha un interesse per l’agire progettuale perché dalla comprensione di queste modalità possono emergere indicazioni su quali obiettivi perseguire: per chi progettare questi spazi urbani? Per quali usi? È a queste domande che si spera di contribuire a rispondere, con una ricerca sul campo effettuata negli spazi studiati stessi e articolata in una parte qualitativa e una quantitativa: da un lato, 50 interviste in profondità, per un totale di circa 2.000 minuti di conversazione; dall’altro, la somministrazione di 430 questionari. Sia per le interviste in profondità che per il questionario i campioni sono stati costruiti stratificando per genere ed età, in modo da garantire una equilibrata distribuzione dei casi rispetto a queste due proprietà. La ricerca, diretta da Leonardo Chiesi e Paolo Costa, è stata pubblicata in Chiesi, L. e Costa, P. (2017) “Piccole aree verdi in città. Una ricerca sociologica sull’abitare lo spazio urbano a Firenze”, in A. Laurìa (a cura di), Piccoli spazi urbani. Valorizzazione degli spazi residuali e qualità sociale, Liguori, pp. 89-148.

CÁCERES Y TOLEDO: PLANEAMIENTO Y GESTIÓN DEL PATRIMONIO MUNDIAL Antonio-José Campesino Fernández Cáceres y Toledo son dos ciudades españolas con discursos vitales paralelos durante el período democrático. Son pequeñas ciudades con funciones terciarias capitalinas, reforzadas por su conversión en ciudades universitarias en 1975. Su sobresaliente patrimonio les permitió insertarse en la Lista del Patrimonio Mundial en 1986. Sin embargo, tales semejanzas se tornan en contrastes a la hora de comparar su planificación urbanística y patrimonial, sus políticas rehabilitadoras de contenedores universitarios y sus instrumentos de gestión.

INTERPRETATION OF NATURAL AND CULTURAL HERITAGE. EXPERIENCE FROM THE CZECH REPUBLIC Barbora Duží This contribution focuses on the presentation new ways how to interpret natural, cultural and also (post) industrial heritage for tourists or rather curious and perceptive people. The core is not to attract more and more people to visit appealing, famous monuments. But rather to increase the value of things, people and places which are not visible and recognised for the first sight. Thus, interpretation is an exploration of uncommon stories, connections and frames of mind. This contribution shows the development of tourist interpretation in the Czech Republic. We show on selected examples the process of reshaping these approaches, methods and technologies. While at the end of 20. century prevailed traditional approach such as printing information brochures, making nature trails, information boards and tourist guides, 21. century is bringing new approaches and technologies. For example new ways of guided tours and presentation with the help of information technologies such as beetages, location-based services, augmented reality and others. We may ask, to what extend these “new” technologies contribute to “valorization” and appreciation of our heritage or to their depreciation.


LA MESSA IN VALORE DEL PATRIMONIO TERRITORIALE PER LA RIGENERAZIONE DELLE AREE INTERNE. ALCUNI CASI STUDIO David Fanfani Recenti riflessioni sulle relazioni fra processi di sviluppo locale ed assetti e modelli di gestione del territorio (OECD 2103), tendono a porre l’attenzione sul valore strategico della rigenerazione insediativa e socioeconomica delle aree “fragili” o interne che -per collocazione remota rispetto alle pianure e profilo geomorfologico- hanno subìto consistenti processi di abbandono negli anni del boom economico del secolo scorso. Nella Strategia Nazionale Italiana per le aree interne promossa a livello ministeriale (SNAI 2014), esse si configurano come ambiti decisivi per la riorganizzazione del policentrismo insediativo e delle forme di sviluppo locale, così come per la mitigazione e prevenzione degli effetti dei cambiamenti climatici. Si tratta di ambiti dove già si verificano, peraltro, significativi processi spontanei di “ritorno” insediativo che fanno leva sulla “messa in valore” del Patrimonio Territoriale (ambientale e costruito) come fattore decisivo per forme di sviluppo locale durevole. A partire da alcuni casi studio derivati sia da attività di laboratori territoriali che da letture metodologico/operativo di carattere didattico, il contributo propone alcuni esempi e possibili indicazioni per un approccio integrato alla rigenerazione economica ed insediativa di contesti di aree interne, con particolare riferimento ai sistemi vallivi di retro-costa e montani dell’Italia Centrale.

OLTRE IL RESTAURO. IL NUOVO MUSEO DEGLI INNOCENTI A FIRENZE Carlo Terpolilli La salvaguardia del patrimonio monumentale collettivo è un obiettivo rivolto alle generazioni future ma, al contempo, deve significare anche la messa a disposizione di tale bene ai cittadini nel presente. Questo significa operare attraverso la disciplina della conservazione e del restauro e contemporaneamente andare oltre, attraverso un approccio culturale che interpreti il bene monumentale come ‘fabbrica’, cioè il luogo della costante attività di progettazione: un laboratorio work in progress. Questo approccio passa necessariamente attraverso programmi di valorizzazione e investimenti produttivi, che operino nel totale rispetto del bene, e strumenti innovativi capaci di fare in modo che il bene nel suo complesso produca reddito. In questo quadro si colloca il progetto del Nuovo Museo degli Innocenti (MUDI) di Firenze. La valorizzazione del patrimonio monumentale passa allora attraverso una cultura progettuale che va oltre il restauro e che si colloca in quell’ambito della ricerca progettuale legata all’innovazione tecnologica e alla programmazione economica, che usa logiche di intervento progettuali - dalla riqualificazione alla riorganizzazione - e che realizza condizioni di flessibilità nell’uso tali da evitare cristallizzazioni nel tempo di soluzioni poco adatte. Le tecnologie leggere e reversibili, di fatto, possono diventare la nuova frontiera degli interventi edilizi nell’ambito dei beni monumentali. Esse, infatti, consentono di non stravolgere la natura intima del manufatto e, allo stesso tempo, di rispondere a quelle esigenze d’uso contemporanee che rappresentano il secondo obiettivo da conseguire oltre la preservazione nel tempo, l’obiettivo, cioè, di rendere disponibile il bene ai cittadini.


PROFILO SCIENTIFICO DEI RELATORI / Perfil científico de los ponentes Francesca Brandi è laureata in Scienze dell’Architettura, con una tesi dal titolo “Riuso di un edificio industriale nel Porto del Pireo, progettazione del nuovo Museo delle Antichità Sommerse”. Laureanda in Architettura con un tema sulla vulnerabilità sismica del costruito storico di Firenze. Ha partecipato a diverse esperienze di studio e workshop in ambito internazionale (Cina, India e Giappone). Nel tempo libero svolge attività di volontariato presso la Misericordia e la Protezione Civile di San Casciano V.P., con la quale ha avuto l’occasione di prestare aiuto alla popolazione di Amatrice, nei giorni immediatamente successivi al sisma del 24 agosto 2016.

Leonardo Chiesi è professore associato di Sociologia nella Scuola di Architettura dell’Università di Firenze e Associate Visiting Professor presso il Department of Architecture, University of CaliforniaBerkeley. É coordinatore scientifico del LabSo, Laboratorio Sociologico su Design, Architettura e Territorio e del Master Universitario “Futuro vegetale. Piante, innovazione sociale e progetto”. Si occupa di scienze sociali applicate al design e alla progettazione architettonica, urbanistica e del paesaggio.

Barbora Duží is a research fellow at the Department of Environmental Geography in Brno, Institute of Geonics of the Czech Academy of Sciences. Her research interests are based on exploring the relationship between society and an environment, especially in the field of adaptation to climate change, urban agriculture and environmental migration. Furthermore, she carries on environmental education, tourism and popularisation of science. Barbora Duží has published several papers in highly respected scientific journals. Her recent scientific success lies in the publication of Special Issue 3/2017, dealing with the current urban agriculture challenges in the journal Moravian Geographical Reports. For more details about her specialisation and research, see her personal web page: http://www.geonika.cz/EN/personal/ENduzi.html

David Fanfani, Ph.D, è professore associato in Tecnica e Pianificazione Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, dove è docente di Progettazione del Territorio e di Analisi del Territorio e degli Insediamenti e Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Pianificazione e Progettazione del Territorio. Le principali attività di ricerca riguardano in particolare il tema dello studio e progetto delle aree agricole periurbane secondo un approccio di carattere bio-regionale e di integrazione fra dimensione urbana, eco-sistemica e di sviluppo rurale. In questo ambito ha sviluppato studi ed attività di ricerca/azione con particolare riferimento al tema dei Parchi Agricoli Multifunzionali e della pianificazione energetica locale e, più in generale, su strumenti pattizi di pianificazione e progettazione condivisa e partecipata per lo sviluppo locale, la rigenerazione del territorio e la resilienza degli insediamenti. Su questi temi ha pubblicato numerosi lavori. Antonio-José Campesino Fernández es Profesor Catedrático de Análisis Urbano y Regional de la Universidad de Extremadura en Cáceres. En 45 años de docencia universitaria ha cultivado las líneas de investigación: Urbanismo y Rehabilitación Urbana en Centros Históricos del Patrimonio Mundial; Territorio y Ciudades Abaluartadas de la Frontera Ibérica, y Turismo Cultural y Turismo de Frontera. Su experiencia profesional aplicada se ha centrado en la redacción de Planes Especial de Protección de Conjuntos Históricos y Planes Generales de Ordenación Urbana. Ha sido Vicepresidente de ICOMOS-España, y representante de la Universidad de Extremadura en la Comisión de Seguimiento del Plan Especial de Protección de Cáceres. Es Académico de la Academia Nacional de Belas-Artes de Portugal.


Antonio Laurìa è professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. Studioso di Progettazione ambientale e di Cultura tecnologica della progettazione, esplora le dinamiche delle relazioni persona-ambiente in architettura. É coordinatore scientifico dell’Unità di Ricerca Interdipartimentale “Florence Accessibility Lab” dell’Università di Firenze. Recenti pubblicazioni: A. Lauria (a cura di) Piccoli Spazi Urbani. Valorizzazione degli spazi residuali in contesti storici e qualità sociale (Napoli, Liguori, 2017) e A. Lauria et al. Il Progetto ADA Un modello di intervento per l’autonomia domestica delle persone disabili (Milano, Franco Angeli, 2017).

Manuel Fortea Luna es Arquitecto (Sevilla, 1978) Doctor en Historia del Arte (Coimbra, 2002). Doctor en Ingeniería (Cáceres, 2013). Profesor de la Escuela Politécnica de la Universidad de Extremadura. Profesor invitado de las universidades de Pamplona, Alcalá de Henares, Politécnico de Valencia, Universitá degli Studi de Firenze, Instituto Superior Técnico de Lisboa y Columbia University de Nueva York. Miembro del Comité Nacional Español de ICOMOS. Académico del PARTAL. Miembro de la Sociedad Española de Historia de la Construcción. Ejercicio profesional libre desde 1978. Especializado en estructuras de fábrica de edificios históricos, habiendo realizado múltiples intervenciones

Emanuela Morelli è architetto e paesaggista, è docente di Architettura del Paesaggio all’Università di Firenze. In ambito professionale si è occupata di progettazione del paesaggio alle varie scale sia per privati sia per Enti pubblici. Autore di numerosi contributi disciplinari, recentemente ha fatto parte del Comitato scientifico operativo del Congresso Mondiale 53th IFLA 2016 Tasting the Landscape, coordinando in particolare la sessione tematica “Connected Landscapes”. Ha partecipato inoltre con successo a concorsi di progettazione nazionali e internazionali.

Nuria Chiara Palazzi architetto. Si è laureata a Firenze nel 2014; attualmente è dottoranda presso il Dottorato di Ricerca in Architettura dell’Università di Firenze. È membro del centro cileno Research Center for Integrated Disaster Risk Management (CIGIDEN), area di ricerca Vulnerability and risk assessment of physical and social system. Ha svolto diversi progetti di restauro di edifici storici e collaborato in progetti di ricerca internazionali in Cile. La sua attività di ricerca è focalizzata sulla valutazione della vulnerabilità sismica a livello territoriale di costruzioni in muratura e sul loro comportamento meccanico.

Luisa Rovero è professore associato di Scienza delle Costruzioni presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. Laureata in Architettura nel 1991, Dottore di Ricerca in “Materiali e strutture per l’Architettura” (Università di Firenze, 1996). Dal 2005 insegna Scienza delle Costruzioni e Meccanica delle murature nel Seminario Tematico “Salvaguardia e sicurezza strutturale del patrimonio costruito”, presso la Scuola di Architettura dell’Università di Firenze, dove dal 2003 è membro del Collegio dei Docenti del Dottorato in “Architettura”. L’attività di ricerca è focalizzata sul comportamento meccanico di strutture in muratura e sulle tecniche di consolidamento per le costruzioni in muratura. In particolare gli argomenti trattati sono: Compositi (FRP e FRCM) nel rinforzo strutturale delle costruzioni in muratura; Vulnerabilità sismica delle costruzioni in muratura; Costruzioni in terra. Caratterizzazione fisica e meccanica e riduzione della vulnerabilità sismica.


José-Carlos Salcedo Hernández es Arquitecto por la Universidad Politécnica de Madrid y Doctor por la Universidad de Extremadura (2011) con la tesis “Urbanismo y Arquitectura de la Puebla de Guadalupe”, que obtuvo el premio extraordinario de doctorado. Comenzó su formación siendo Ingeniero de Edificación (Universidad de Extremadura, 1990). Es funcionario por oposición del Cuerpo Técnico de la Administración (1997). Se encuentra en excedencia para prestar servicios en la Universidad. Es profesor de la Universidad de Extremadura, en el Departamento de Construcción. Coordina el Grupo de Investigación de Construcciones Arquitectónicas de la UEX, es autor de varios materiales y sistemas patentados para la restauración estructural del patrimonio arquitectónico y ha participado en varios proyectos de investigación, entre ellos dos del Plan Nacional español de Investigación Científica y Técnica.

Carlo Terpolilli è architetto e docente presso il Dipartimento di architettura dell’Università di Firenze. Socio fondatore di Ipostudio architetti. La sua attività ha come campo di indagine le relazioni tra la progettazione architettonica e quella tecnologica, in particolare nel settore dell’innovazione del processo di progettazione e costruzione della progettazione architettonica. Autore di “Progettando edifici - considerazioni sul progetto di architettura come arte della tecnica”, Forma edizioni, Poggibonsi, 2012. I suoi lavori sono raccolti nel volume “Ipostudio, la concretezza della modernità” di Marco Mulazzani, pubblicato da Electa nel 2008 nella collana “Documenti di architettura”. Le sue opere hanno ottenuto riconoscimenti in diversi concorsi di progettazione a livello nazionale e internazionale, sono state più volte pubblicate in Italia e all’estero ed esposte in mostre, tra le quali la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano.

Ugo Tonietti è professore associato di Scienza delle Costruzioni presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. È coordinatore del Curriculum in “Strutture e Restauro dell’architettura e del patrimonio culturale” del Dottorato in Architettura nello stesso Ateneo. Si occupa del comportamento strutturale delle costruzioni in materiali tradizionali (sia nella dimensione delle emergenze monumentali sia alla scala dei centri storici e degli insediamenti vernacolari) e delle strategie di rinforzo compatibili con l’identità meccanica e architettonica degli specifici sistemi. È consulente nella protezione dei siti patrimonio dell’umanità per conto di: Unesco, WMF, AKTC, World Bank. Ha operato nello studio e nel consolidamento di molti siti monumentali in Italia e all’estero (Afghanistan, Albania, Cina, Egitto, Etiopia, Marocco). Ha partecipato ai Progetti Europei Terra Incognita e Cupoles et Habitats ed al progetto Rediscovering vernacular earthquake-resistant knowledge (FAU, Università del Cile).

Luigi Vessella è architetto e Dottore di Ricerca in Tecnologie dell’Architettura. Dal 2011 è cultore della Materia presso il Dipartimento di Architettura di Firenze dove per l’Anno Accademico 2017/2018, è docente a contratto del corso di Materiali ed Elementi Costruttivi. È stato titolare di assegni e borse di ricerca. La sua attività si concentra sull’innovazione tipologica, sull’architettura sociale e sul rapporto tra tecnologia e progetto. La sua tesi di dottorato ha ricevuto una menzione di merito alla nona edizione del Premio Tesi di Dottorato promosso dalla Firenze University Press ed è stata integralmente pubblicata in Italia (2016, Franco Angeli) e nel Regno Unito (2017, WIT Press).

Organizzazione scientifica: Unità di Ricerca Interdipartimentale Florence Accessibility Lab, Università di Firenze



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