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Pier Carlo Rossi e Adriano De Sousa Santo

Il Tico Tico o Passero dal collare rossiccio

testo di PIERCARLOROSSIed ADRIANODESOUSASANTO, FOTOA. DESOUSASANTO

La Zonotrichia capensis (Müller, 1766) è un uccello passeriforme ascritto alla famiglia Passerellidi del genere Zonotrichia, distribuito su un areale del continente sudamericano, molto ampio, che si estende dal Messico sudorientale fino alla punta più a sud della Terra del Fuoco; inoltre, è specie endemica nell’isola di Hispaniola. Nei paesi d’origine è conosciuto con diversi nomignoli come Tico Tico, copetón, comemaíz (che tradotto letteralmente significa mangiatore di mais) e chingolo. Un areale così ampio fa sì che siano state descritte ed identificate ben 25 sottospecie, che si differenziano per colori e disegni molto marcati e diversi tra loro; ad esempio, nei soggetti presenti nelle Ande meridionali e nei paesi sudamericani posti al di sotto del Tropico del Capricorno il colore della testa risulta essere più grigio e meno striato, mentre quelli che si trovano nell’altopiano della Guayana hanno una colorazione del capo di un grigio molto più scuro. Ma una peculiarità di questa specie è il canto, che lo fa apprezzare molto come uccello da gabbia; in Brasile ed in Argentina vengono organizzati ogni anno dei veri e propri concorsi canori e da quasi mezzo secolo i ricercatori di mezzo mondo stanno studiando l’estrema varietà dei suoi suoni. Habitat Essendo questa specie distribuita su un areale molto vasto, il suo habitat è molto diversificato e lo si può trovare nelle zone costiere ma anche ad altitudini molto elevate: è stato segnalato infatti a 4.600 mt circa sulla catena andina, i soggetti che vivono a queste altitudini hanno sviluppato parametri fisiologici che si adattano perfettamente all’ambiente circostante. Il suo habitat varia dalle praterie del Sudamerica orientale agli altipiani della catena montuosa delle Ande a ovest, comprese zone rurali ed urbane. Un’unica eccezione: non predilige i terreni boschivi, con una vegetazione molto chiusa. Lo si può osservare ai margini del bosco, soprattutto nelle zone adiacenti alle

Prima parte

Nido di Tico Tico Mutazione da denominare

Camera calda per lo svezzamento dei pulli Nidiata di Zonotrichia c. Mut. bruno

strade, ad un corso d’acqua o ad una radura. La sua grande adattabilità gli permette di sopravvivere sia in ambienti tropicali che temperati.

Descrizione La specie nominale presenta un cappuccio grigio solcato da tre strie nere, una delle quali attraversa l’occhio; quest’ultimo è bordato da un cerchio perioculare di colore più chiaro. La gola è di colore bianco candido, delimita perfettamente la parte alta del petto, dove sono presenti due macchie nere a forma di triangolo rovesciato. Alla base del collo sono ben visibili due macchie bruno rossicce che formano un collarino e che danno il nome alla specie; il disegno sul dorso risulta essere confuso anche se ben marcato e va a sfumare nella zona del codione, di colore bruno. Il petto e la zona ventrale sono di colore grigio chiaro e diventano bruno sui fianchi. Le penne copritrici sulle ali formano due righe bianche, mentre le remiganti sono nere bordate di bruno rossiccio; dello stesso colore sono le timoniere. Le due valve del becco sono di colore grigio piombo, le zampe sono di color carnicino. Gli uccelli giovani hanno una versione del piumaggio opaco dell’adulto e hanno le parti inferiori striate di scuro, il collare rossiccio non è presente.

Distribuzione e sottospecie La specie nominale è presente nella Guyana francese, mentre nella Repubblica Domenicana troveremo la sottospecie Z. capensis antillarum, la sottospecie Z. capensis septentrionalis è presente nella regione messicana del Chiapas, in Honduras e El Salvador; nelle nazioni del Centramerica del Costa Rica, Panama (dove crea una zona di confine con Z. capensis

Femmina bruna in cova orestera), Colombia, Venezuela ed Ecuador è possibile osservare lo Z. capensis costaricensis, mentre nelle isole di Curaçao e Aruba troviamo lo Z. capensis insularis; nelle regioni del nord del Venezuela è presente la sottospecie Z. capensis venezuelae, mentre in quelle del sud e più precisamente nello stato di Amazonas la S.Z. capensisinaccessibilis; sempre nella regione meridionale è presente la S.Z. capensis roraimae con un territorio di distribuzione che comprende anche la Colombia, la Guyana ed il Brasile. La S.Z. capensis macconnelli è individuabile nello stato confederato di Bolívar. Nella nazione brasiliana sono presenti ben 3 sottospecie: nel nord la Z. capensis tocantinsi, oltre alla Z. capensismatutina, presente anche in Bolivia, e la Z. capensis subtorquata che estende il proprio areale anche in Argentina e Uruguay, mentre la sottospecie Z. capensis melleaoccupa il Paraguay e l’Argentina; in quest’ultima nazione vive anche la S.Z. capensis hypoleuca, oltre che in Bolivia. Sempre in Argentina è possibile osservare la S.Z. capensis choraules. Il Perù vanta ben quattro sottospecie: la Z. capensis illescaensis, la Z. capensis huancabambae, la Z. capensisperuviensise la Z. capensis carabayae, que-

st’ultima osservabile anche in Bolivia e, sempre in Bolivia, vi è anche la S.Z. capensis pulacayensis. Due sottospecie dividono il loro areale tra Cile e Argentina e più precisamente la Z. capensis chilensis e la Z. capensissanborni; mentre la S.Z. capensis antofagastaeè presente solo in Cile, la sottospecie Z. capensis australis, una delle più comuni, è diffusa in Bolivia, Argentina e Cile. I soggetti presenti nell’isola di Hispaniola, unica isola caraibica occupata da questa specie, possono essere considerati una sottospecie a sé stante; si calcola infatti che il progenitore del Passero dal collare rossiccio occupasse tutta la regione durante l’ultimo periodo glaciale, ma a seguito dell’aumento delle temperature scelsero come loro habitat le alte montagne di Hispaniola.

Riproduzione Con un areale così ampio la stagione riproduttiva può variare da regione a regione, anche se è sempre molto legata alla disponibilità di cibo ed avviene solitamente dopo la stagione delle piogge. Per la maggior parte delle sottospecie il periodo riproduttivo si estende da settembre-ottobre a dicembre; le popolazioni centroamericane, tuttavia, possono iniziare la stagione a maggio, mentre per quelle presenti nell’estremo sud del continente il periodo può prolungarsi fino a febbraio. I passeri dal collare rosso nelle regioni tropicali non hanno una stagione o un tempo in cui si riproducono. Non esiste un buon indicatore di quando un individuo o gruppi di individui si riprodurranno. Nuovi nidi e giovani individui sono stati osservati in ogni momento dell’anno e in tutti i tipi di habitat. Questi uccelli tropicali si riproducono solo una volta all’anno e non nidificano nuovamente se la covata fallisce. Hanno un sistema di accoppiamento poligamo; infatti, i maschi si accoppiano con più femmine durante la stagione riproduttiva, anche se nella delicata fase dello svezzamento entrambi i genitori si prendono cura della prole. La dimensione tipica della covata della Zonotrichia capensistropicale è di 2-3 uova, mentre i soggetti presenti nelle regioni temperate hanno un programma di riproduzione più stagionale. Di solito si riproducono durante i mesi estivi (da novembre a gennaio) quando il cibo è più facilmente disponibile. Le dimensioni della covata sono normalmente da 4 a 5 uova. Se si perde una covata, gli individui delle popolazioni temperate nidificano immediatamente. Il tempo per la riproduzione sessuale è sconosciuto nei passeri dal collare rosso, ma altre specie di Zonotrichia raggiungono la maturità sessuale nell’anno successivo alla schiusa. I maschi sono territoriali sia prima che dopo la schiusa. L’approvvigiona-

Giovane pullus mutazione pastello

mento maschile dei giovani è variabile; se è più vantaggioso per l’idoneità del maschio essere territoriale o riprodursi con un’altra femmina, lo farà invece di aiutare a fornire cibo alla prole. Questi comportamenti variano tra le popolazioni temperate e tropicali e possono dipendere dalla disponibilità delle risorse. Le femmine provvedono e proteggono i loro piccoli fino a quando non sono indipendenti. (Classe e Moore, 2010). Il nido è solitamente a forma di una coppa e formato da una base di erba, steli e radici e rivestito all’interno da materiali più soffice come lanugine, piume o piccole radichette. Viene costruito nel fitto della vegetazione, ben mimetizzato, su alberi o arbusti, solo raramente in piccoli anfratti dei muri con un’altezza che può variare dai 50 cm ai 2 metri dal suolo . Le uova deposte, in numero variabile come già visto in precedenza, sono di colore verde-azzurro con macchie bruno-rossastre. Le uova possono misurare 15–16 mm in larghezza e 19–21 mm in lunghezza e pesano ognuna 2,6-2,8 g. Vengono incubate dalla sola femmina per un periodo che può variare dai 12 ai 14 giorni, spesso assistita dal maschio che la sfama nel nido; questa pratica non sempre avviene, soprattutto se il maschio è impegnato a difendere il territorio o a conquistare un’altra femmina. I piccoli crescono abbastanza velocemente, grazie alle imbeccate molto proteiche fornite loro da entrambi i genitori. Questa specie può subire il cosiddetto parassitismo di cova da parte del Vaccaro splendente (Molothrus bonariensis); essendo in generale le femmine di questa famiglia più numerose dei maschi, la poligamia è ampiamente diffusa e solo in pochi generi si verificano casi di rapporti monogamici. Le specie parassite sono in prevalenza prive di rapporti duraturi. Le uova del Vaccaro hanno un breve periodo di incubazione, circa 10/11 giorni. Molti degli ospiti del parassita hanno uova che incubano più a lungo: nel nostro caso il periodo di incubazione è di 12/13 giorni. Il Vaccaro a volte depone anche un uovo prima che la specie ospite inizi a deporre. Deporre le uova prima del loro ospite, oltre ad avere un periodo di incubazione più breve, consente la schiusa del pulcino parassita prima che le uova dell’ospite si schiudano. Quando le uova dei Vaccari si schiudono prima dei Passeri, i pulcini di quest’ultimi di solito si sviluppano molto lentamente e muoiono entro tre giorni circa. In uno studio è stato rilevato che la mortalità dei nidiacei è quasi raddoppiata, nei nidi parassitati, rispetto a quelli non parassitati. I fenomeni di parassitismo assumono a volte un ruolo rilevante nel limitare l’accrescimento delle popolazioni. La durata della vita di Zonotrichia capensis, in natura, varia da 10 a 13 anni.

Comportamento ed abitudini alimentari I passeri dal collare rosso hanno abitudini altamente variabili, anche se il loro comportamento muta di poco nelle oltre 20 sottospecie presenti. Alcune di queste migrano annualmente, altre sono presenti per tutto il corso dell’anno. I passeri dal collare rosso cambiano il proprio comportamento alimentare in base alla fonte di cibo disponibile nei vari periodi dell’anno. La fonte di cibo più consistente sono i semi, ma quando le popolazioni di insetti aumentano, soprattutto alla fine del periodo delle piogge, questi ultimi diventano la principale fonte alimentare. Le diete dei passeri dal collare rosso consistono per l’80% di semi e per il 20% di insetti. La loro dieta cambia all’inizio della primavera o dell’estate, quando le popolazioni di insetti aumentano. A quel tempo (da novembre a gennaio) gli insetti possono rappresentare fino al 40-60% della loro dieta. I passeri dal collare rosso compensano le diverse diete in base alla quantità di energie che consumano. Inoltre, sono in grado di variare il quantitativo di materiale all’interno

Zonotrichia c. mut."opale" Nidiata di "opale"

Femmina bruna al nido

del loro ventriglio: quando gli alimenti predominanti sono i semi, il ventriglio è molto più attivo rispetto a quando gli insetti costituiscono il 50% della dieta. Il materiale trituratore è necessario per sminuzzare i semi più di quanto sia necessario per sminuzzare gli insetti. Una territorialità più marcata viene registrata quando hanno i piccoli, ma il territorio varia di dimensione a seconda della disponibilità delle risorse alimentari. È noto che i passeri dal collare rosso mangino semi agricoli dai campi coltivati, sebbene non arrechino grandi danni al raccolto complessivo.

Comunicazione e Percezione del canto I passeri dal collare rosso usano canti a frequenza più bassa, che possono viaggiare più lontano, in aree aperte rispetto alle aree boschive, dove vengono utilizzati suoni a frequenza più alta. La lunghezza del trillo è più veloce nelle sottospecie più piccole rispetto alle sottospecie più grandi. Si pensa che questi trilli siano appresi subito dopo lo svezzamento piuttosto che determinati dalle dimensioni dei vari soggetti (molti sono stati gli studi fino ad oggi effettuati sul campo inerenti al canto di questi uccelli). Risultano essere uccelli molto apprezzati in tutto il Sudamerica grazie alle loro doti canore. Continua sul prossimo numero

Nidiata mista composta da soggetti "bianco dominante e opale"

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