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Opale, alleli ed altro

Ho letto con la doverosa attenzione l’articolo di Gian Maria Bertarini “Onice e opale” su I. O. n°1 del 2022, sugli studi fatti effettuare a livello universitario su opale, onice ed altro. Dopo una lunga cronistoria, l’autore ammette che opale ed onice siano 2 mutazioni alleliche fra di loro codominanti ed io aggiungo recessive verso la forma selvatica, circostanza da me, e non solo, anticipata come certa. Mi compiaccio del fatto che Bertarini ammetta correttamente un suo errore, indubbiamente grave, commesso affermando che l’opale non avesse alleli. Mi piacerebbe vedere la relazione originale, nel frattempo dico che mi spiace che non venga spiegato il funzionamento dell’onice, perché se l’allelicità con l’opale è certa, e per me e molti altri non da oggi, avrei gradito avere notizie sul meccanismo di azione di tale mutazione, ma forse non possibile con il tipo di studi effettuato. In altri termini: c’è la sostituzione feomelanina con eumelanina oppure c’è un altro meccanismo? Questo è un dubbio che sarebbe bene chiarire, se possibile. Aggiungo che l’onice può essere considerato mutazione meno severa dell’opale, ma non è certo una piccola mutazione, basta confrontare con la forma selvatica, bensì una mutazione di notevole interesse, visto che è una delle pochissime che intacca leggermente i centri di convergenza delle melanine; l’altra è la cobalto. Le due mutazioni hanno certo un meccanismo diverso e anche questo aspetto è degno d’attenzione. Tuttavia entrambe mandano in diffusione l’eumelanina, anche se in direzioni in parte diverse. Non credo che negli onice da esposizione vi siano fattori melanizzatori, ritengo più probabile che sia una questione di tipo base, come in tutte le altre mutazioni, nei confronti di tipi aggiunti. Anche nei classici ci sono diverse espressioni melaniche e non bisogna mai dimenticare la condizione fortemente poligenica del tipo, vale a dire delle melanine, non esclusi nel contesto fattori melanizzatori. Il problema a questo punto è il mogano; infatti non si precisa come agisca, si dice non essere una mutazione del gene opale, ma una variante; allora ci si chiede: cosa è esattamente? È bene ricordare che l’opale è l’unica mutazione che abbassa in misura notevole l’eumelanina nella pagina inferiore della penna e questo è un fatto estremamente pregnante. Inoltre, l’opale riduce l’eumelanina creando in certe condizioni effetto azzurrino, la feomelanina è ridotta. Nel mogano l’eumelanina è ridotta ma meno rispetto all’opale, inoltre rimane in normale misura nella pagina superiore della penna, luogo naturale, quindi senza alcun abbassamento. Non si ha mai effetto azzurrino e la feomelanina è inibita: direi proprio una notevolissima differenza fra i due tipi. Pensare ad una selezione non pare possibile; infatti non si può ridurre selettivamente una melanina, la feomelanina, fino ad annullarla ed ancor più improbo risollevare l’eumelanina dalla pagina inferiore della penna a quella superiore e non solo, nel contempo aumentandola. Si potrebbe pensare all’interazione con un carattere “melanizzatore”? Intanto appare strano che un carattere del genere inibisca la feomelanina, ed ancor più strano che risollevi l’eumelanina dalla pagina inferiore della penna aumentandola. In effetti, nelle interazioni che si sono verificate con l’opale, l’eumelanina non è mai stata risollevata dalla pagina inferiore a quella superiore. Inoltre, un eventuale carattere non allelico interagente dovrebbe agire anche sul tipo classico, di conseguenza i portatori di mogano dovrebbero essere più scuri degli omozigoti, il che non accade. Per conciliare questo aspetto, bisognerebbe altresì ipotizzare che il gene melanizzatore fosse vicinissimo al gene opale in linkage e geneticamente recessivo, altrimenti agirebbe anche sui classici. Quindi si dovrebbe ipotizzare una mutazione in soggetto opale ed in un gene vicinissimo. Mi pare che le circostanze siano davvero difficilissime. Per dirla in termini semplici, senza ipotesi improbabili, considerando la tesi dei melanizzatori, i portatori di opale dovrebbero essere di normale ossidazione, come sono in effetti, mentre i portatori di mogano dovrebbero essere più ossidati, vale a dire più scuri, mentre ciò non accade, visto che non sono distinguibili da portatori di opale o da omozigoti.

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Poiché Bertarini parla di variante espressiva, non posso non ricordare che l’espressività variabile ha diverse ampie gradazioni, mentre fra opale e mogano vi sono solo 3 espressioni: opale, mogano, ed intermedio. Le variazioni sono soltanto riconducibili al tipo base. Non solo ma anche i rapporti degli accoppiamenti fra opale e mogano, per quello che ne so, corrispondono a quelli che ci sono fra opale e onice. L’apparenza è nettamente di un rapporto allelico, che tuttavia non dovremmo considerare. Altri meccanismi faccio veramente fatica ad ipotizzarli; anche l’intervento di enzimi riparatori non mi pare probabile, visto che dovrebbero intervenire regolarmente nell’opale e non improvvisamente ed una tantum, come sarebbe accaduto per il tipo mogano. Quanto all’espressività variabile, diventa impossibile da ipotizzare come causa del mogano, poiché nell’opale è molto particolare, visto che dipende strettamente dall’accoppiamento; infatti si ha una perdita di tipicità quasi esclusivamente nei neri opale accoppiando in purezza, mentre con l’accoppiamento con portatori l’espressione è costante. Accoppiando fra di loro due neri opale (quelli veri) il danno al piumaggio si verifica sempre ed è ben noto, oltre alla perdita di azzurro. Le variazioni ulteriori sono solo riconducibili al tipo base. Da considerare che la perdita di azzurro per minore riduzione della melanina si collega al danno al piumaggio che, nei neri opale, si arriccia per aumento del peso dell’eumelanina nella pagina inferiore della penna. Nei normali casi di espressività variabile, il fenomeno non è controllabile ed abbastanza imprevedibile, inoltre con diverse ampie variazioni. Insomma, certo occorrerebbero degli approfondimenti. Per ora ciò che appare è riconducibile solo ad un rapporto allelico di due mutazioni; se non fosse così, come si afferma, bisognerebbe considerare altre vie, come ho fatto, ma direi con scarsissimi risultati.

GIOVANNI CANALI

Nero mogno mosaico giallo maschio, foto: A. J. Sanz Bruno onice intenso rosso, foto: A. J. Sanz Argomenti a tema

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