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Roberto Bernardini

Piumaggio dei Canarini di Colore

testo di Roberto Bernardini, foto fornite da R. Bernardini

Il piumaggio è la parte più attrattiva degli uccelli, che spinge l’interesse di chi vuole intraprendere la strada di allevatore teso a valorizzare la loro colorazione; inoltre, stimola il piacere visivo per la loro bellezza cromatica, affiancata dal canto, soddisfacendo il gusto più raffinato di qualunque neoallevatore. Col piumaggio, nei canarini di colore si determina tecnicamente l’appartenenza specifica del soggetto per tipo, varietà e categoria. Immediatamente siamo attratti dal piumaggio di tutti i canarini di colore per vedere l’espressione massima del lipocromo e soprattutto quando va a creare disegni e sfumature nei diversi tipi melanici. In base alla distribuzione delle melanine si determina il tipo. Per il piumaggio, secondo l’espressione dei lipocromi si hanno le varietà giallo, rosso, avorio e bianco. Una particolare attenzione va prestata soprattutto ai canarini lipocromici, che si esprimono solo con il colore, per valutare la qualità della varietà del piumaggio così da selezionare i soggetti migliori. Dedizione e successiva concentrazione vanno rivolte per la selezione dei canarini di colore bianco, per i quali, non avendo

Col piumaggio, nei canarini di colore si determina tecnicamente l’appartenenza specifica del soggetto per tipo, varietà e categoria

Figura standard Canarino di colore lipocromico, si vede il giusto allineamento dell'ala, fonte: Criteri di Giudizio Canarini di Colore ed. F.O.I. 2002

espressione di colore, dobbiamo porre l’attenzione prevalentemente sul piumaggio e, io dico, anche sulla forma che è condizionata dal piumaggio: i due elementi comunque si integrano. Durante tutte le fasi di studio e selezione dei soggetti per programmare l’allevamento, per tutti i tipi e varietà, il piumaggio diviene oggetto di attenta valutazione che porta alla selezione. Determinante per i lipocromici il fattore intenso che, accorciando il piumaggio, crea un’impressione di maggior compattezza del soggetto e dà l’impressione di maggior lucentezza di tutte le varietà. Ad esempio: l’intenso rosso figura come maggior espressione della varietà rispetto al brinato e così per le altre varietà compreso il bianco. Ovvio che l’intenso, pur favorendo quanto detto, non sempre è indice di piumaggio corto e compatto; ci sono degli intensi con piumaggio relativamente lungo o meno composto. Approfondendo visualmente la disposizione e distribuzione del piumaggio, che completa la struttura del soggetto, in base alla distribuzione del lipocromo si hanno le categorie intenso, brinato, mosaico. In ultimo, va considerato se ci siano eventuali difetti di piumaggio che compaiono in molti canarini di colore. Ci sono moltissimi soggetti, nei canarini di colore che ho visto in tutti i tipi e varietà, che hanno difetti di piumaggio; nessuno è perfetto, ma vedo sovente canarini che hanno specificatamente un

DIFETTO DI PIUMAGGIO NELLE RE-

MIGANTI,dove ci sono delle penne secondarie dell’ala che non si sviluppano regolarmente rispetto alla scala decrescente naturale che forma il piumaggio corretto dell’ala. Si nota una specie di scalino in confronto delle penne primarie, specialmente dopo le prime tre o quattro, e altre che crescono in modo irregolare, cosicché si vede un difetto di piumaggio - penne secondarie irregolari, direi - da interpretare come espressione della doppia ala. Tale difetto è prodotto dal fatto che le remiganti secondarie sono fuori assetto e vanno a coprire le remiganti primarie e, andando oltre, creano appunto una doppia punta (in pratica, una sovrapposizione). Tutte le penne secondarie dell’ala si sono formate ma non sono cresciute correttamente in modo da essere in scala decrescente e coprirsi una con l’altra, così da formare il corretto disegno dell’ala e una copertura regolare - si dica: sovrapponendosi come tegole. Questa attenzione, concentrata sulle penne dell’ala, mi è nata da molto tempo, leggendo il libro “I Colori nel Canarino” di Canali al capitolo “Il Piumaggio”: sottolineai, subito, la riga che descriveva il difetto. Nel tempo ho visto e selezionato soggetti con tale difetto, che per mia esperienza è divenuto riproduttivo o quantomeno i genitori riportano nei nascituri il difetto del piumaggio delle ali; i soggetti nati da genitori con tale anomalia si ripresentano tali e in giro ne ho visti molti, anzi moltissimi, che si possono dire soggetti con remiganti difettose o quantomeno non conformi alla figura standard del piumaggio dell’ala del canarino di colore. Nonho fatto riprodurre soggetti con tale difetto riscontrando la diminuzione di questa anomalia di piumaggio generalmente nel totale dei soggetti allevati, segno di latitanza. In quei soggetti che nascono con le penne dell’ala difformi, le stesse ricrescono uguali anche nel secondo anno di vita, dopo la muta; divenendo colorate si vedono di più, lo spazio che lasciano fa intravedere il piumaggio del dorso. Non è nemmeno un difetto di carenza di alimentazione durante lo sviluppo dei nascituri, perché si conferma

Figura standard canarino, disposizione penne ala, detto a tegole, fonte: Criteri di Giudizio Canarini di Colore ed. F.O.I. 2002 Buon soggetto con difetto penne ala, foto fornita da R. Bernardini

Evidente difetto penne dell'ala, foto fornita da R. Bernardini il ripetersi dell’anomalia anche dopo la muta, di norma periodo di alimentazione più accurata e più ricca, anche di grassi utili al piumaggio. Prendendo come esempio un qualsiasi canarino esposto a giudizio che per tipicità o varietà, comprese tutte le altre valutazioni, raggiunge un punteggio di 90 punti, e può andare a premio, se esposto con l’anomalia del piumaggio dell’ala viene valutato in base alla visione di un ulteriore difetto: ciò comporterà l’assegnazione di un punteggio inferiore, diciamo, di 89 punti, perdendo i 90 punti e la possibilità di andare a premio. Tutti gli allevatori che espongono e, penso, che selezionano i loro soggetti migliori da mettere a concorso, fiduciosi che siano probabili vincitori nella loro categoria, devono controllare e valutare se il soggetto sia veramente il campione destinato alla vittoria partendo dalla figura standard del canarino di colore, riportata in tutti i testi e nel libro dei criteri di giudizio: osservando la con formazione

Soggetto con ala aperta, si nota la tacca piumaggio, foto fornita da R. Bernardini

del piumaggio ein particolare le penne delle ali, che abbiano una forma scalata, partendo dalle primarie più lunghe e decrescenti verso le secondarie che formano il disegno perfetto del piumaggio dell’ala, controllando inoltre le penne dell’ala aperta tra le mani, che lo certifica. Oppure siano coscienti che l’ala del proprio canarino da esposizione si è formata a scalino, prima le penne lunghe, poi le successive tozze, a formare una differenza netta di lunghezze delle penne, subendo una valutazione del difetto. Ho visto anche diverse fotografie in internet di canarini che a mio parere hanno tale difetto descritti come soggetto espositivo o riproduttore. Ringrazio chi ha pubblicato foto che mi hanno dato lo spunto e che mi hanno portato a scrivere questa riflessione fornendo la possibilità di esporre il mio pensiero. Nelle foto, prese da internet, qualcuno potrebbe riconoscere un proprio soggetto, di corredo al mio scritto; non è per additare nessuno, ma un contributo a richiamare l’attenzione di tutti su questa anomalia. Il piumaggio dei canarini di colore bianco ha bisogno di una particolare osservazione Prima di terminare, vi faccio partecipi di un’esperienza che mi ha segnato nel mio primo periodo come allevatore. Era il 1975, allevavo diamanti mandarini bianchi. Il Sig. Antonio Di Piero, mio conoscente, mi invitò a vedere l’allevamento del Sig. Mario Cristofani, direttore dell’INAM, che abitava all’ultimo piano del palazzo sede dello stesso Istituto. In soffitta, sotto un abbaino sempre aperto, unico punto luce, in una voliera di mt. 3x3 alta 2,50, c’erano una miriade di canarini bianco, più di 100, nati tutti da una coppia di bianco per giallo in molti anni di allevamento (oltre 10). Voleva farmi vivere tale bellezza e poi anche parlarne tra noi, però la mia esperienza nei canarini era solo nei libri. Comunque, al primo impatto si notavano dei canarini più lunghi e piumosi, che forse ripetevano espressioni di me-

Buon soggetto con difetto penne ala, foto fornita da R. Bernardini ticciamenti; molti altri di corporatura più compatta, taglia piccola, o per meglio dire più aggraziati - più serici - che richiamavano la nostra attenzione. Nel parlare, vidi che il Sig. Mario condivideva il mio pensiero: forse condizionato dalla taglia del diamante mandarino, mi piacquero di più i piccoletti. Grazie, Sig. Mario, di avermi mostrato quei canarini che mi portarono a cercare dei canarini bianco, forse non migliori dei suoi. In quei tempi, chi allevava i canarini non era visto come un allevatore comune: era interesse di pochi e indicava una certa distinzione... il Sig. Tal dei tali si può permettere di “perdere tempo” ad allevare quegli uccelletti, scelta non comune, però con tanta passione, ricerca di migliorarsi, senza competizione e senza nessun reddito. Ritornando ai canarini bianco, posso confondere il lettore nel descrivere il piumaggio con la forma del canarino; a mio parere si compensano. Quindi il canarino bianco lo guardo dal becco alla punta della coda, cercando un soggetto compatto, con occhio vivace, becco corto, piumaggio della testa ben aderente, senza rialzi sulla nuca: una testa ben impiumata, rotonda e fiera che dia un aspetto iniziale di un buon soggetto; di seguito, il dorso con piume che lo ricoprono bene, il petto liscio e l’addome con piumaggio il più corto possibile, compresi i fianchi che sono il punto di maggior attenzione, poi la coda che, composta, non troppo lunga, fa risultare un soggetto compatto. Poco osservate, ma parte dell’insieme del canarino, sono le zampe (anche queste bisognano del piumaggio giusto) e il piede. Soffiando in più parti, si valuta se la piuma sia intensa o brinata, la quantità e la qualità delle penne aiuta ad avere un’idea di intenso o brinato. Un ultimo soffio nel sopraccoda, zona uropigio, è determinante per la valutazione del piumaggio: troppo lungo contribuisce all’effetto ricadente. Non mi sono dimenticato assolutamente delle ali e delle penne delle stesse: mentre l’osservazione dei canarini con lipocromo colorato - giallo, rosso e anche avorio - è evidente e salta all’occhio, nei canarini bianco va cercato con un attimo di attenzione; non è difficile trovare subito il piumaggio delle ali con difetto di penne non allineate e decrescenti regolari, con conseguente tacca e di norma con penne più corte nelle prime secondarie, più lunghe le ultime. Il canarino bianco, se non viene osservato bene, può confondere o far apparire il difetto più leggero e la valutazione più benevola, ma se si è parlato di difetto presentato alle esposizioni è valutato per quello che si vede. Quanto detto vale anche nei bianco soffuso (bianco dominante), che comunque rientrano nei canarini lipocromici bianco con parziale espressione del giallo; in questi soggetti è facile trovare piumaggio abbondante nel corpo e nei fianchi occorre sempre restare vigili per le remiganti. Soffusi ne ho visti meno e la selezione è supportata dal lipocromo delle remiganti. A tutti gli effetti, sembra che abbia descritto solo i canarini di colore lipocromici, effettivamente perché è più evidente per osservare le remiganti non omogenee; c’è lo stesso difetto anche nei melanici che non si diversifica e in tanti tipi e varietà è evidente. Anche questi lasciano intravedere maggiormente il lipocromo del dorso, quindi è necessario controllare attentamente tutti i soggetti in tutti gli allevamenti e riportare nel registro le osservazioni anche delle remiganti, per evitare un difetto di conseguenza, se si ripete, continuativo. Buon allevamento a tutti!

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