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Giovanni Canali
Editoriale
Commissioni tecniche
di GIOVANNI CANALI
Avevo da tempo preparato un articolo sulle CTN, ma ho atteso a proporlo poiché essendo vicini alle elezioni non volevo che fosse frainteso o che costituisse una sorta di interferenza inopportuna. Ora in fase più tranquilla lo porto avanti. Le commissioni tecniche sono importanti, anzi francamente necessarie. Tuttavia non sempre hanno fatto il loro dovere. Talora sono state anche commissariate. Ci sono stati anche errori che mi sono apparsi gravi. In particolare quelli commessi in passato da certe commissioni tecniche canarini di colore. Un aspetto che francamente faccio fatica a sopportare sono i compromessi, specialmente con l’estero, non a caso ne parlo spesso. A suo tempo ho duramente contestato la scelta di preferire i nero-bruni con poca feomelanina, per poi chiamarli solo neri, come se la natura si facesse prendere in giro. Poi l’errore per me inaccettabile di “bersi” gli isabella opale con il disegno, il che comporta la selezione di soggetti gravemente difettosi come tipo base. Poi c’è stato l’errore di invertire la varietà con la categoria, purtroppo più italiano che straniero. Per fortuna non mancano anche le scelte corrette come la separazione degli avorio da gialli e rossi. Il problema delle CTN, secondo me, è anche legato al fatto che sono elette e non nominate. A livello di elezioni mi è capitato in tante occasioni, anche lontane nel tempo, di sentire di tutto, sul tipo: “lo devo votare perché è un amico, lo devo votare perché è mio conterraneo, non lo voto perché è del sud oppure del nord e ce ne sono troppi ecc.…” Non parlo dei boicottaggi subiti da me poiché sarei di parte. Tuttavia capita che persone “troppo brave” vengano discriminate, come che solo “presunti super maestri” vengano mitizzati con pessime conseguenze, come pure che si apprezzino coloro che si adeguano senza problemi. Le amicizie vanno benissimo per i rapporti umani, ma per gli organi tecnico scientifici non ci si dovrebbe dimenticare che ciò che conta è la preparazione; tanto per capirci, vorreste andare (fatti adeguati scongiuri) da un dentista o da un chirurgo amico ma mediocre o da uno sconosciuto ottimo? Quanto al collocamento geografico, bisognerebbe considerare che una certa importanza può esserci nelle scelte amministrative per rappresentare più o meno tutto il territorio, ma per gli incarichi tecnico scientifici non conta un bottone! Al limite se i membri di una commissione tecnica fossero tutti di una stessa città, ma si badi bene, i più adatti, avremmo un vantaggio per le minori spese. Un altro argomento è: se i membri delle CTN debbano essere solo giudici o anche allevatori competenti, che possano avere a loro merito ottime pubblicazioni e successi espositivi. Oggi si decide per i soli giudici. In effetti ci possono essere pro e contro. Personalmente ammetterei i non giudici, anche se non più di un membro, quando veramente altamente qualificati. Secondo me, sarebbe molto meglio che le CTN fossero nominate dalla FOI e non elette, per avere scelte più ponderate. Anche per mie esperienze personali, fuori dall’ambiente ornitologico, posso dire che di solito gli organi (tipo: commissioni, consigli di amministrazione ecc..) nominati, sono migliori di quelli eletti. Nominare un mediocre o uno scadente può comportare una evidente responsabilità, che non sussiste votando nel segreto dell’urna, se non sul piano morale. Eventualmente si potrebbe considerare una situazione mista, con un eletto dai giudici e gli altri nominati, tuttavia preferirei tutti nominati. Inoltre non si dimentichi che le CTN sono organi tecnico consultivi della federazione e non hanno capacità decisionale indipendente. Non a caso le loro proposte possono essere respinte. Poiché le CTN devono redigere gli standard, cosa tutt’altro che facile, i loro membri dovrebbero avere anche capacità di espressione sintetica e scritta, per cui sarebbe bene, se possibile, che i considerati per le CTN fossero stati, in anticipo, autori di almeno 4 o 5 pubblicazioni, non pretendo proprio ottime, ma almeno buone o discrete. Un aspetto importante è che le commissioni tecniche devono essere aperte ai contributi esterni. La chiusura certo non paga. Non tutti i bravi tecnici fanno parte delle commissioni e neppure a maggior ragione tutti gli ornitologi. Consultarsi non è un modo per perdere autorevolezza; l’autorevolezza si perde commettendo errori, specialmente se evitabili previa consultazione.
Editoriale
I diversi pareri sono importanti specie se autorevoli. Nel campo del diritto spesso sui testi si apprende che una certa norma viene interpretata in modi diversi, talora si dice che un certo autore sostiene una tesi ed un altro un’altra, in alcuni casi si dice che la giurisprudenza (le sentenze) è orientata in un certo modo e la dottrina in un altro (la dottrina sono i dotti, cioè i giuristi più illustri), oppure ancora che ci sono contrasti giurisprudenziali. Anche in campo scientifico e tecnico, quando una cosa non è accertata ci possono essere opinioni diverse e contrasti fra i vari scienziati e tecnici. Semmai in campo scientifico c’è il vantaggio che se un fatto è dimostrato non vi è più spazio per l’opinione. Di conseguenza le scoperte sono tali, punto e basta, mentre le teorie, per quanto autorevoli, sono opinabili, certo su basi logiche e non fantasiose. L’importante è che le dimostrazioni siano veramente tali ed inoppugnabili. A volte accade che dati sperimentali vengano confutati con altri dati più puntuali. Insomma prima di esprimersi è bene valutare ogni aspetto e consultare non solo la letteratura ma anche gli studiosi del settore. Per quanto mi riguarda, non perdo tempo con la modestia, che troppo spesso è falsa modestia e può anche infastidire, ma pratico l’umiltà e la prudenza, quindi prima di esprimermi uso consultare tutta la letteratura di cui dispongo sull’argomento che intendo trattare, valuto ogni aspetto reale, ponendomi anche le valutazioni conseguenziali (spesso noto che mancano), non solo ma mi consulto con ornitologi e tecnici che stimo. C’è in effetti un piccolo gruppo di persone molto preparate alle quali mi rivolgo per un parere e non mi vergogno affatto, se del caso, di correggere o migliorare qualcosa, mi vergognerei se commettessi un errore evitabile. Per quanto concerne gli errori, che fanno parte della natura umana, non si può pretendere di eliminarli del tutto. Lo dico pur essendo un perfezionista tremendo; certo bisogna cercare di ridurli il più possibile, ma poiché possono capitare, non bisogna commettere un ulteriore errore imperdonabile, difendendo l’indifendibile. L’errore va riconosciuto e corretto. Si tenga anche presente che se un errore venisse corretto da chi lo ha commesso, senza che altri lo abbiano rilevato, praticamente cesserebbe di essere tale. Di conseguenza l’autocritica è utilissima. Questo discorso vale sia per i singoli che per i gruppi, vale a dire anche per le commissioni tecniche. I membri di tali commissioni non devono mai dimenticare che uno standard errato induce a selezioni errate, con le conseguenze pessime che ben possiamo immaginare e vedere. In conclusione auguro alle CTN un ottimo lavoro e come sempre mi metto volentieri a disposizione.
Sessione esami giudici, foto Archivio F.O.I.