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Francesco Badalamenti
Il collezionismo ornitologico
Le collezioni naturalistiche
testo e foto di FRANCESCOBADALAMENTI
Sedicesima parte
Circa una ventina di anni fa, durante il primo dei mie mandati alla presidenza del Raggruppamento Ornicoltori Siciliani (in precedenza il Raggruppamento era Interregionale e si chiamava Calabro/Siculo), avevamo avviato una collaborazione con l’Amministrazione Regionale, finalizzata al coinvolgimento dei giovani, in svariate attività e iniziative legate al mondo dell’ornitologia, didattiche, culturali, sociali e ricreative, tra queste vi era anche l’opportunità di effettuare visite guidate presso il Museo Regionale di Storia
Il Museo Ornitologico di Piacenza - sede della Federazione Ornicoltori Italiani E.T.S. Museo Universitario di Zoologia di Palermo dedicato al Prof. Pietro Doderlain (foto dal web)
Naturale di Palazzo D’Aumale, sito sul lungomare di Terrasini in provincia di Palermo (sul tema invito, chi fosse interessato, a rivedere un articolo a mia firma, pubblicato su Italia Ornitologica nel n. 1 del mese di gennaio 2003, avente per titolo “Le collezioni naturalistiche siciliane”). Proprio prendendo spunto dal suddetto articolo ho ritenuto di scrivere questa nota, tenendo ben presente che gli articoli sul collezionismo ornitologico, sin qui pubblicati, sono sempre stati di semplice fruibilità ed esposti con grande leggerezza, il tema odierno, invece, impone un maggior rigore, anche se il testo non potrà tuttavia avere un approccio di tipo scientifico.
Si tratta di un collezionismo che ha coinvolto ricercatori e studiosi di grande fama
Museo Ornitologico Comunale di Mazara del Vallo (foto dal web)
Si tratta di un collezionismo museale, che ha coinvolto, in epoche diverse, ricercatori, studiosi di grande fama, naturalisti, ornitologi, docenti universitari, biologi, tassidermisti, che attraverso le loro ricerche e le loro collezioni naturalistiche, hanno lasciato una testimonianza preziosa della fauna ornitica italiana e mondiale. Questo tipo di collezionismo, che coinvolge i musei di ornitologia, i musei di zoologia, le facoltà di Scienze Naturali delle Università, i musei Civici di Storia Naturale degli Enti Locali, le grandi collezioni private, testimonia un lungo lavoro di ricerca, di raccolta e di catalogazione svolto, oltre che con innata passione, con particolare perizia tecnica, artistica e grande conoscenza naturalistica. Collezioni ornitologiche, rappresentative dell’avifauna italiana ed europea, nonché di uccelli esotici provenienti da tutto il mondo, che consistono in esemplari impagliati, in pelli, in scheletri e crani, ai quali si aggiungono, i preparati osteologici, i preparati anatomici, le collezioni di penne, di uova, di nidi, i reperti bibliografici e i cataloghi contenenti dati e tutti i riferimenti, storici, scientifici e le indicazioni geografiche dei soggetti appartenenti alle rispettive collezioni ornitologiche. Tra le eccellenze delle collezioni museali degne di nota, vi sono quelle che includono esemplari ormai sempre più difficili da avvistare in natura, a causa della progressiva distruzione
Locandina dell’inaugurazione del Museo Ornitologico Faunistico di Modica
Questo collezionismo, coinvolge musei ornitologici, zoologici, Università, Musei Civici ed Enti Locali
della biodiversità, di specie estremamente rare, di specie accidentali su determinati territori, di specie a grave rischio di estinzione o già considerate estinte dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura. Particolarmente apprezzabili sono i diorami, nei quali vengono riprodotte scene di vario genere rappresentanti l’habitat naturale di provenienza dei soggetti o raffiguranti gruppi di uccelli, montati ed esposti insieme ai loro nidi, con ricostruzioni idonee a fornire un’idea precisa dell’ambiente ideale di vita del volatile. I musei Naturalistici e Ornitologici sono abbastanza diffusi in tutto il territorio nazionale e più numerosi di quanti si possa ipotizzare. In ogni Regione d’Italia è possibile visitare, in gran numero, spazi dedicati alla esposizione di collezioni naturalistiche. Restando nel territorio che mi è più fa-
miliare, in Sicilia vi sono, ad esempio, oltre al già citato Museo Regionale di Storia Naturale di Palazzo D’Aumale di Terrasini, il Museo Universitario di Zoologia di Palermo dedicato al Prof. Pietro Doderlein, il Museo Ornitologico di Chiaramonte Gulfi (RG), il Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo di Castelbuono (PA), il piccolo Museo Ornitologico Comunale di Mazara del Vallo (TP), il Museo della Fauna del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Messina, il Museo Ornitologico Faunistico di Modica (RG), inaugurato il 5 marzo 2022 e molti altri. In questa sede, non può ovviamente mancare, un particolare riferimento al Museo Ornitologico della F.O.I. Così è riportato sulla brochure predisposta in occasione della presentazione del Museo: il 6 ottobre del 2010
è una data che rimarrà impressa nella storia della Federazione Ornicoltori Italiani poiché è la data dell’inaugurazione del Museo Ornitologico F.O.I. (……posso con orgoglio affermare: quel giorno c’ero anch’io). Un’importante giornata di festa per la Federazione, in cui il Presidente Salvatore Cirmi condivideva con le autorità, con gli amici, con i soci, e con i collaboratori e l’apertura del Museo, ubicato a Piacenza in Via Caorsana n.94, in località Le Mose - ospitato in un edificio comunale dall’architettura tipica del primo novecento, con esposti più di mille soggetti di rara bellezza, accuratamente conservati a scopo scientifico. Nelle vetrine del Museo è conservata ed esposta la collezione di uccelli europei, una selezione di uccelli esotici e un’ampia collezione di uccelli allevati in ambiente amatoriale domestico.
Vetrine del Museo F.O.I. Piacenza
La catalogazione e l’allestimento delle opere in un percorso di visita organizzato e coerente - così come la predisposizione dei cartellini illustrativi e del materiale informativo - è opera degli istruttori di ornitologia che periodicamente si dedicano, volontariamente, al Museo. La collezione ornitologica consta attualmente in migliaia di uccelli, un primo blocco proveniente dalla collezione privata del tassidermista Vanni Bianchi, successivamente arricchito dai soggetti donati dagli allevatori (ricordo che Salvatore aveva una particolare attenzione per gli ibridi rari o di difficile riproduzione).
Vetrine del Museo F.O.I. Piacenza
Logo del Museo FOI Il Museo Ornitologico F.O.I. conserva, studia ed espone gli uccelli che vivono in natura, ma ciò che lo rende unico, nel panorama museale internazionale, rispetto ad altre strutture analoghe è l’esposizione di uccelli, esposti rigorosamente per ordine , nati in allevamenti amatoriali dei soci della Federazione Ornicoltori Italiani e della Confederazione Ornitologica Mondiale. Si possono ammirare soggetti domestici di rara bellezza, come canarini, indigeni, pappagalli, esotici e loro ibridi. Grazie alle tecniche di conservazione, qui può essere tracciata e studiata nel tempo la sequenza evolutiva delle diverse razze, delle loro mutazioni, dei differenti colori e varietà Il Museo F.O.I. non è soltanto un luogo fisico da visitare ma rappresenta un moltiplicatore di operatività, un vo-
Attività didattiche all’interno del Museo F.O.I. lano che consente alla Federazionedi diventare un centro propulsivo di nuove attività in ambito faunistico e di tutela della natura. Esso nasce dal desiderio di divulgare la cultura ornitologica attraverso la conoscenza, anche visiva, degli uccelli e l’attenzione per quelle caratteristiche che li rendono così particolari tra gli esseri viventi. La collezione permanente oltre a costituire un’ottima occasione didattico – culturale, consente di effettuare una piccola piacevole passeggiata nella natura, anche attraverso la visione delle voliere esterne, alla scoperta delle sue straordinarie creature alate, nonché di allestire in accordo con gli istituti comprensivi e di istruzione superiore, mostre temporanee di pittura, di fotografia e ricerche sull’avifauna, sull’ambiente e sulla natura.