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Antonio Sposito
Editoriale
di ANTONIO SPOSITO (PRESIDENTE F.O.I.)
Ho già percorso durante questa stagione mostre migliaia di chilometri per visitare tante mostre, da nord a sud, perché avevo il desiderio di rifare il pieno di gioia e di felicità, per incontrare nuovamente tanti Amici, per riprendere il contatto con l’ambiente ornitologico vero, quello fatto di gare, di confronti sportivi, di organizzazioni, di giurie, di punteggi, di premi, di mostre scambio, di sorrisi e di abbracci. In altri termini siamo tornati a volare, come recita lo slogan della ottantunesima mostra internazionale SOR appena conclusasi con l’ennesimo strascico di successo. Il movimento ornitologico ritorna finalmente a brillare, esce dai momenti bui e dolorosi degli ultimi anni, rivede la luce sfolgorante dei tempi migliori, come parte integrante dell’Umanità. Ammesso che ne avessi avuto la necessità, ho avuto l’ulteriore conferma di quale possa essere il grado della passione dei nostri allevatori, di osservare e di verificare il grado della puntualità degli organizzatori delle mostre, la loro propensione al sacrificio, la loro offerta di lavoro gratuito, i loro occhi lucidi al conseguimento del risultato. E pochi considerano che il risultato eccellente di una mostra o anche la sola tenuta di una mostra non ha valenza unicamente individuale, non appaga esclusivamente chi organizza ma si riverbera sull’intero settore, lo inonda di effetti positivi, lo arricchisce sia sul piano istituzionale che su quello economico. Le mostre sono il sale della vita dell’ornitologia, ne costituiscono uno degli elementi fondamentali non solo a motivo del confronto tecnico ma anche perché sono occasione di incontro, generano amicizie ed aumentano il livello di quelle già esistenti. A riguardare il film della storia della FOI ci possiamo avvedere e rendere conto che quasi tutti i fotogrammi che conserviamo riguardano mostre o sono stati scattati all’interno di una mostra, segno e sintomo questo della nostra esigenza di vederci, di stare insieme, di gareggiare con i soggetti da noi allevati, di scambiarceli per rinsanguare e migliorare la selezione, un anelito continuo e costante ad elevare la qualità tecnica. Nelle mostre emerge in pieno la nostra indole di Allevatori, tutti o quasi tutti diventiamo giudici, il nostro ardore agonistico ci spinge a criticare i Giudici “veri”, quelli di ruolo, se non fanno vincere i soggetti da noi presentati in gara, talvolta dubitiamo ingiustamente delle loro capacità, non considerando i tanti sacrifici che hanno dovuto fare per diventare tali, la disponibilità da loro offerta ad essere chiamati a giudicare e ad assumersi la responsabilità di fare scelte in scienza e coscienza. Ci avviamo nei mesi di dicembre e di gennaio prossimi a vivere in Italia due fatti di ornitologia puri, il Campionato Nazionale di Specializzazione ed il Campionato Mondiale, inframmezzati dalle festività natalizie. Tutti momenti di riunione familiare, i primi due di famiglia ornitologica (#FOIFamiglia), il terzo di famiglia naturale, tre occasioni irripetibili per vivere nell’alveo più splendido del quale disponiamo. Ospiteremo in Italia, a Napoli, il settantesimo Campionato Mondiale della COM, l’evento ornitologico più grande ed atteso dell’anno, saremo il centro dell’ornitologia mondiale, come sempre sapremo essere accoglienti, dimostreremo ancora una volta che l’ornitologia non conosce confini ed è uno degli esempi applicativi dell’universalità. Abbiamo per questo fortemente voluto affermare con ancora più forza la nostra appartenenza alla COM. Un grande grazie alla COM per aver riposto in Noi la fiducia organizzativa del Campionato Mondiale, in Noi che della stessa ci sentiamo componente essenziale, una radice, un ramo, molte foglie, tanti frutti. Ed allora non mi resta che concludere con l’inviare i miei auguri più fervidi a tutta la FOI, alla COM-Italia, alla COM ed a tutte le altre COM-Nazionali, gli auguri di un Santo Natale e di ogni più splendido auspicio per il nuovo anno. Il Mondo Ornitologico è con Noi della FOI perché Noi ne siamo i costituenti, perché Noi ne siamo parte integrante.