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Pier Franco Spada

La giornata mondiale degli uccelli migratori

testo di PIERFRANCOSPADA, foto CRISTIANAVERAZZA

Spettacolare stormo fotografato nelle campagne del Medio Campidano

Sabato 14 Maggio 2022 si è celebrata la giornata mondiale degli uccelli migratori. Questo importante evento è stato istituito per la prima volta nel 2006 dall’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, con la finalità di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sull’importanza della salvaguardia degli uccelli migratori e dei loro habitat naturali. La migrazione è un sorprendente fenomeno biologico, gli uccelli migratori volano per centinaia e migliaia di chilometri alla ricerca di condizioni ambientali in grado di garantire loro cibo, rifugio, possibilità di riproduzione e allevamento della prole. Quando le condizioni diventano per loro sfavorevoli, partono alla ricerca di luoghi dove possono avere la possibilità di continuare il loro ciclo vitale. Prima di partire

La migrazione è un sorprendente fenomeno biologico, gli uccelli migratori volano per centinaia e migliaia di chilometri

gli uccelli passano giorni a nutrirsi, arrivano a raddoppiare il loro peso, sanno che poi non ci si potrà fermare, nessuna sosta durante il viaggio. Le migrazioni rappresentano uno dei più straordinari spettacoli della natura, un’avventura straordinaria che dura da migliaia di anni. Rappresenta un evento cruciale nella vita di migliaia di specie di uccelli, è necessaria alla loro stessa sopravvivenza. Se molte specie di uccelli non migrassero, aumenterebbero notevolmente la competizione per le risorse vitali all’interno di uno stesso ambiente. Per questo motivo, gli uccelli hanno sviluppato diversi schemi di migrazione in diversi periodi dell’anno, seguendo diverse rotte per garantire a sé stessi e ai propri giovani maggiori possibilità di sopravvivenza. Non tutti gli uccelli però migrano, alcune specie si sono adattate bene al proprio ambiente imparando a trarre vantaggio a livello alimentare nelle diverse stagioni dell’anno. Questo gli ha permesso di diventare stanziali e non

Storni ripresi durante la sera

Foto di storni

dover viaggiare tutto l’anno. Altri uccelli si sono abituati ai climi freddi cominciando a immagazzinare riserve di grasso e cambiando il proprio piumaggio per sopravvivere alle stagioni più rigide. La metà delle specie di uccelli nel mondo ha però bisogno di migrare. Il più grande segreto delle migrazioni degli uccelli è la loro straordinaria capacità di orientarsi seguendo rotte sicure attraverso continenti e oceani. Come fanno questi animali ad orientarsi rimane ancora oggi un grande e affascinante mistero. Gli scienziati hanno provato a spiegarlo scoprendo che non esiste una sola risposta a questo mistero. Gli uccelli migratori utilizzano diverse tecniche: una di queste è l’orientamento magnetico, molti uccelli possiedono dei sensori chimici nel loro cervello, negli occhi e nel becco che permettono loro di allinearsi ai campi magnetici terrestri. Si tratta, potremmo dire per rendere la cosa più semplice da spiegare, di una specie di GPS integrato, ma è tutto naturale.

Storni fotografati la sera

Un’altra tecnica utilizzata è l’orientamento geografico; in alcune specie lo stesso esemplare può percorrere la stessa rotta migratoria decine di volte imparando a orientarsi segnando la forma delle coste, il corso dei fiumi e il profilo delle montagne. L’uomo però spesso modifica il paesaggio naturale confondendo la migrazione degli uccelli migratori. Questi, utilizzando anche l’orientamento astronomico, possono orientarsi seguendo le costellazioni e l’orientamento delle stelle, anche e soprattutto la più vicina a noi: il sole. Attraverso la “memoria collettiva” soprattutto per gli esemplari giovani di alcune bellissime specie di uccelli migratori, come nel caso di diverse specie di oche, imparano la rotta di viaggio dai propri genitori o comunque dai viaggiatori più esperti del loro stormo. Anche se l’uomo ha scoperto molte cose sul grande viaggio degli uccelli migra-

Ogni anno sono 50 miliardi gli uccelli, appartenenti a molte migliaia di specie, che attraversano gli ambienti più svariati per spostarsi dalle aree di nidificazione a quelle di svernamento e viceversa

tori, il mistero dell’orientamento non è stato del tutto svelato. Per ogni specie migratrice il viaggio comporta delle rotte diverse; analizzando le diverse rotte possiamo fare una classifica dei record più straordinari della migrazione. Una delle domande che da sempre mi sono posto è quale altezza questi animali raggiungono durante i loro viaggi migratori. La maggior parte degli uccelli vola sotto i 600 metri di altezza, alcuni possono superare gli ottomila metri e incrociare in certi casi addirittura gli aerei di linea. Un uccello migratore può arrivare a viaggiare anche tremila chilometri al giorno. Il record della migrazione più lunga va alla sterna artica che, per completare il suo viaggio dalle coste atlantiche dell’Europa all’Antartide, può arrivare a coprire oltre ventiduemila chilometri, più della metà della circonferenza del nostro pianeta. Gli uccelli migratori possono sfiorare gli 80 chilometri orari in volo, sfruttando i venti per raggiungere le diverse velocità. Ogni anno sono 50 miliardi gli uccelli, appartenenti a molte migliaia di specie, che attraversano gli ambienti più svariati per spostarsi dalle aree di nidificazione a quelle di svernamento e vice-

Un altro stormo ripreso e fotografato nei cieli della provincia di Cagliari Storni fotografati nei cieli della Sardegna

Stormi di uccelli che nella fantasia di un bambino e anche di un adulto ricorda un pesce

versa. Si contano circa 200 specie che dal continente euroasiatico si spostano in Africa per passare l’inverno. Il nostro paese è un luogo di fondamentale importanza per moltissime di queste specie; grazie alla sua posizione geografica fa praticamente da ponte tra l’Europa e l’Africa. La mia terra, la Sardegna, e le aree umide e le altre isole presenti in Italia rappresentano importanti occasioni di sosta per questi animali che attraversano il Mediterraneo e alcuni anche il deserto del Sahara. L’Italia ospita inoltre anche diverse specie che nidificano più a nord in Europa o nelle aree orientali del continente euroasiatico, ma che si fermano nella nostra penisola per trascorrere l’inverno. Nella giornata mondiale degli uccelli migratori si è detto che gli “uccelli uniscono il nostro mondo”, per sottolineare come sia importante garantire agli uccelli continuità ecologica e la presenza di aree integre interconnesse tra loro. La frammentazione degli habitat, la distruzione di aree umide, la pre-

Storni ripresi nelle campagne di Sanluri in provincia di Cagliari senza di infrastrutture come linee elettriche o impianti eolici, e purtroppo il bracconaggio, che ancora anche nel nostro paese comporta l’uccisione illegale di milioni di uccelli, sono ostacoli difficilissimi da superare. A queste purtroppo si aggiungono i cambiamenti climatici che stanno modificando i cicli vitali di molte specie e il loro comportamento etologico. Gli esperti stimano che circa il 35% delle specie migratrici siano in cattivo stato di conservazione. La migrazione degli uccelli è un simbolo di grande libertà, per secoli i poeti e gli artisti hanno guardato al cielo e si sono ispirati a questo incredibile fenomeno. Nell’antichità c’era persino chi credeva di poter leggere il futuro del mondo negli spostamenti degli uccelli migratori, nelle forme degli stormi, nella loro direzione e nel loro movimento. Oggi gli scienziati studiano le grandi migrazioni degli uccelli, per capire il destino del nostro pianeta e per raccogliere importanti dati sui cambiamenti climatici e sull’inquinamento.

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