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Il Santo Graal degli ibridi
testo e foto di PIERCARLOROSSI
Quante volte abbiamo ascoltato frasi come “chi la dura la vince”, “mai mollare”; ebbene, quella che sto per raccontarvi è una vera e propria “favola ornitologica”. Il protagonista di questa favola è il Sig. Ken Grigg, allevatore inglese grande appassionato di ibridi e membro IOA. In questo anno funesto possiamo affermare che il Sig. Ken abbia realizzato il “Sacro Graal” nel “British Bird, Mule & Hybrid all”, riuscendo ad ottenere un ibrido molto raro: Lucherino x Ciuffolotto. Molti di noi potrebbero pensare a quanto sia stato fortunato nel realizzare questo ibrido, ma non è un caso o una fortunata coincidenza; Ken ha provato questo accoppiamento per oltre 30 anni! Ci ha confessato la moglie Jean, nella sua casa nel Kent, “che ogni anno ha allestito questa coppia e che le ciuffolotte utilizzate hanno deposto regolarmente, con un numero di uova, per un lasso di tempo così lungo, verosimilmente di 400 circa, purtroppo sempre infeconde.”
Lucherino x Ciuffolotta
Eppure, anno dopo anno Ken ha sempre creduto in questa ibridazione, sfidando la fortuna e la pressoché scarsissima affinità tra le due specie. Ma la sua caparbietà e tenacia è stata premiata; infatti, nella stagione cove 2020, ha prodotto un esemplare sbalorditivo, come è possibile ammirare nelle foto allegate. Ken è un bravissimo allevatore, realizzatore di ibridi molto interessanti che gli hanno permesso di primeggiare in diverse esposizioni sul territorio britannico; molto bello un ibrido di Canarino x Ciuffolotto che si era aggiudicato il titolo al National Cage & Aviary Birds Exhibition. Inoltre, sempre lo scorso anno, è stato insignito del premio “Order of Merit” dalla IOA, un premio molto prestigioso che lo colloca tra i dodici più grandi birdmendel Paese. È allevatore da oltre 60 anni ed è stato il segretario generale dell’Head Club di Southern Norwich Plain per oltre 40 anni nonché giudice OMJ da-
Due immagini di novello di Lucherino x Ciuffolotto
gli inizi degli anni ‘80. Ha gareggiato e giudicato in molti Paesi, vincendo anche diverse medaglie d’oro al Campionato mondiale. L’elenco di così tanti grandi successi non ha fatto montare la testa al bravo allevatore; infatti, alla Dagenham & District Cage Bird Society, associazione a cui è iscritto, Ken è sempre in prima linea con proiezioni di filmati e riunioni, e ha sempre una parola gentile di incoraggiamento o un consiglio per i membri giovani e meno giovani. Questa è la testimonianza che in questo splendido hobby nulla è scontato e la costanza e la caparbietà alla lunga possono premiare; basti pensare a 30 anni di delusioni, progetti e sogni svaniti, riuscendo in fine ad ottenere quel risultato tanto sognato e desiderato. Ho deciso di scrivere queste poche righe, in primis per portare a conoscenza di questo grandissimo risultato tutti i lettori della nostra bella rivista, e perché questa storia mi permette di fare una piccola considerazione. Purtroppo in Italia non esistono riconoscimenti del genere, ed ogni obbiettivo raggiunto, seppur raro, nei casi più fortunati giunge agli onori della cronaca, ma da lì a qualche anno passa troppo presto nel dimenticatoio. In Italia vi sono stati e vi sono grandissimi ibridisti che hanno raggiunto risultati pari, se non superiori, a quelli del Sig. Ken. Tra i tanti ne vorrei menzionare due e precisamente Lino Clerici ed Antonio La volpe. Questi due allevatori possono essere considerati, senza ombra di smentita, due artisti che hanno espresso per anni la loro arte regalando a noi appassionati delle vere e proprie gemme alate. Lino è sicuramente persona umile e sempre disponibile, con un grandissimo spirito di osservazione rivolto alle coppie che ogni anno introduce in allevamento; questo gli ha permesso in quasi 50 anni di grandissima passione, di ottenere ibridi incredibili, parecchi inediti. La sua predilezione per l’ibrido di Fringuello x Verdone è nota, riuscendo ad ottenere soggetti sia ancestrali che mutati, quasi ogni anno; e poi, come non menzionare quelli con il Crociere che, accoppiato con l’Organetto, gli ha permesso di ottenere soggetti nero/bruni e soggetti mutati veramente accattivanti, e come non ricordare quelli con il Mozambico realizzato in ambo le direzioni. Per non parlare di quelli con il Ciuffolotto dove, oltre ad averne realizzati di bellissimi con il Canarino, nella forma Nero Bruna, fu il primo ad ottenere soggetti di sesso maschile nelle mutazioni Pastello e Bruno. Accoppiando il Cardellino con la Ciuffolotta, si è permesso il lusso di aver un numero così elevato di novelli da poter selezionare diversi stamm, in una sola stagione riproduttiva, sempre vincenti.
Quando parla dei risultati raggiunti nella sua splendida carriera, gli si illuminano gli occhi e ci racconta di un ibrido di Verdone Bruno x Peppola, da cui nacque una splendida femmina mutata, esposta al mondiale di Charleroy e, purtroppo, rubata ancor prima di essere giudicata. Mentre, nel 1966 ottenne un ibrido di Ministro (Passerina cyanea) xFringuello, che perì per inappetenza a causa dell’assenza di prede vive, non facili da reperire a quei tempi. Moltissimi altri ibridi furono realizzati, ma mi vorrei soffermare su un particolare: entrambi gli ibridi appena citati sono ibridi decisamente datati, e questo rende ancora maggior lustro al signor Lino. Infatti, in quegli anni di fringillidi indigeni nati in allevamento non ve ne erano ed i soggetti venivano recuperati in natura; capite bene che la strada era ancora più in salita, e solo un occhio veramente attento ed un animo sensibile riusciva a raggiungere certi traguardi. Il secondo “maestro” è Antonio La Volpe, uomo del sud, con una grandissima passione per il mondo alato, persona sempre disponibile nei confronti di tutti e prodiga di consigli. Dobbiamo essere grati ad Antonio perché, in questi ultimi quarant’anni, ci ha regalato dei veri capolavori: come non ricordare i primi ibridi mutati tra Crociere e Canarino, il primo ibrido in assoluto tra il Negrito e la Verdona, Fanello x Cardinalino in ambo le direzioni, ed addirittura un R1 di Crociere, tutti realizzati dentro le comuni gabbie da cova da 60Cm. Molti altri, tutti degni di nota, sono stati gli ibridi realizzati che spesso hanno fatto bella mostra di sé sulle copertine della nostra rivista. Vorrei ricordare, tra gli altri, i soggetti mutati di sesso femminile tra il Canarino Bruno Pastello e la Verdona, molto ammalianti, anche perché realizzati in anni in cui non esistevano ancora i Verdoni mutati; oppure gli splendidi soggetti ottenuti con l’Organetto accoppiato al Cardellino, o al Cardinalino, o alla splendida Ciuffolotta. I soggetti usati in ibridazione erano sempre studiati nei minimi particolari dal bravo Antonio, ed osservati costantemente per carpire i loro comportamenti; tutto questo, insieme ad una sfrenata passione, gli ha permesso di ottenere risultati eccezionali. Io penso che a queste persone la F.O.I., la nostra Federazione, dovrebbe essere grata, in quanto hanno permesso di portare in alto il nome dell’Italia in tutte le manifestazioni internazionali a cui hanno partecipato. Inoltre, credo sia giusto conferire a chi, come loro, con qualche primavera in più, un premio, giusto riconoscimento per tutto quello che ci hanno donato fino ad oggi e che, grazie alla loro grande passione, riusciranno a regalarci negli anni a venire.
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