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Solo partecipando si vince
Storie di ibridazioni vincenti e di passioni che ci accomunano
di FRANCESCOFAGGIANO, foto FRANCOBLÈe ANTONIOPALAZZO
Introduzione Alleviamo perché è insito in noi il piacere del prendersi cura e del riprodurre uccelli ornamentali che con i loro colori, i loro canti e i loro comportamenti ci affascinano e ci gratificano, occupando buona parte del nostro tempo libero e dei nostri sogni. Alleviamo anche perché crediamo che, tra le tante attività hobbistiche, quella ornitofila abbia anche un senso legato alla tutela del patrimonio ornicoltu - rale domestico, importante nella preservazione della biodiversità di un pianeta che muore. Alleviamo però anche perché esiste nell’ornitofilia un lato competitivo, oltre che affettivo, della nostra passione, che attraverso la partecipazione alle esposizioni ci fa vivere quella trepidazione che solo una vera competizione produce nella psiche umana e ci fa sentire sconfitti o vincitori, coronando quel sogno di autodeterminazione che un po’ tutti gli uomini hanno. È su queste tre motivazioni di base che si strutturano tutto l’impegno e la determinazione ornitologica amatoriale, che però vedono nell’aspetto espositivo la ragione ultima che sostiene l’impegno ed i sacrifici della passione. Cosa sarebbe l’ornitocoltura senza le mostre? Senza quei vissuti di apprensione che ci dominano quando mandi gli uccellini a migliaia di chilometri da casa quando, concluso il giudizio, sale l’adrenalina nell’attesa che venga pubblicato il medagliere? Esperienze irripetibili, piene di gioia per le vittorie o di delusioni e perples
Ibrido Campione del mondo diluito scuro di Organetto x Cardinalino
sità per le sconfitte, come quando, ad esempio, il soggetto su cui puntavi torna a casa con 89 punti… L’essere allevatori sportivi contempla così tutti i sapidi vissuti dell’agonismo, motiva n - do e gratificando l’uomo che rivive, attraverso la competizione, il suo essere “capo affermato della propria co - mu nità”, anche grazie ai successi orni - to logici. Con vinti di questo, come dirigenti dell’Associazione Ornitolo gica Salentina sollecitiamo sistematicamente i nostri iscritti a partecipare alle varie manifestazioni, perché come siamo soliti dire “Solo partecipando si vince!”. In merito a questa convinzione ho pensato potesse essere interessante riportare l’episodio di seguito de scrit - to, dove due generazioni di allevatori, accomunate dalla passione per gli ibridi, si sono incontrate, portando a casa il meritato titolo di Campione mondia - le 2020, con la stessa grande emozione che caratterizza certe vittorie, nonostante il divario cronologico, che ci evidenzia come a 40 anni e a 76 i vissuti emotivi per gli uccelli non cambi no.
Vincitori di un mondiale tanto lontano Da appassionato di ibridi seguo con interesse gli amici Antonio Lettere e Antonio Palazzo. Il primo, veterano plurititolato della nostra AOS, che alla sua veneranda età ha forza e grinta da vendere riuscendo a contagiare tanti giovani, così come è successo con l’amico Palazzo, rampante allevatore di fringillidi che negli ultimi anni, seguendo le orme del nostro Maestro Lettere, ha iniziato a “fare ibridazioni” sempre più complesse e belle. Così le
Ibrido di Carpodaco messicano x Ciuffolotto realizzato dal maestro Lettere
nostre chiacchierate tra amatori dell’ibridazione diventano momenti di confronto o di spunto e, un consiglio dopo l’altro, i vari sogni di ibridologia prendono forma e colore. Tra i tanti racconti, il Maestro Lettere una volta ci disse: “per fare un ibrido sapete da dove inizio?... Mi metto seduto in allevamento, davanti alle gabbie e, guardando i vari soggetti, li studio e poi immagino come i colori dell’uno po - trebbero fondersi con quelli dell’altro e dare vita all’ibrido giusto. Non è for - se questo il sogno di un artista che immagina la sua opera prima di realizzarla?”. Certo, il passaggio dal sogno alla realtà non è sempre automatico, specie quando, ad esempio, si cerca di fare ibridi col Trombettiere del Lich - tenstein, col quale quest’anno ha ottenu to due uova fertili, purtroppo poi non schiuse, ma spesso per for tuna e capacità ciò accade, come nel caso dell’ibrido di Cardellino x Trom bet - tiere mongolo e dell’agognato ibrido maschio di Messicano x Ciuf fo lotto, nato dopo tre anni di tentativi e tre femmine. Con questa stessa metodica, l’amico Palazzo ha sognato di presentare uno stamm di ibridi satiné di Canarino x Fanello al mondiale di Matosinhos, dove ha realizzato ben 366 punti portando a casa un oro meritato, considerando che ci sono voluti ben tre anni di perseveranza, tanti ibridi maschi e trepidazioni costanti per non sba glia re niente e poter presentare lo stamm in perfetta condizione di piumaggio e colorazione a oltre 3000 km da casa. Ritengo giusto annotare che nella nostra associazione, con la stessa tipologia di ibridi, hanno vinto il mondiale altri due grandi ibridisti di casa AOS, ovvero il signor De Giorgi negli anni ‘70 e il Giudice Massimo Nisi negli anni ‘90, grandi esempi da cui Antonio ha sicuramente preso spunto. Anche il
Maestro Lettere, che quest’anno ha vinto il C.I. del Levante con un incardellato Jaspe, afferman do che in 50 anni di ibridazioni era la prima volta che esponeva questa importante tipologia di ibridi, rappresenta la storia della cultura ibridista e, pertanto, lui non poteva nella sua carriera non conqui - sta re anche questo titolo; assieme ad Antonio ha portato a casa il suo terzo oro mondiale con un ibrido già più volte realizzato, ma in una varietà di colore inedita che ne ha impreziosito notevolmente il feno tipo: Cardinalino x Organetto diluito sf-scuro. L’abbinamento dei due fenotipi mutanti, notoriamente contrastanti nell’effetto (il diluito schiarisce, mentre lo scuro aumenta l’ossidazione) non ha reso particolarmente apprezzabile il soggetto il primo anno di vita perché presen tava discromia tra dorso, remiganti e timoniere; queste ultime si presentavano in effetti troppo diluite e contrastanti col fondo “scuro”. Con la seconda muta l’espressione melanica si è uniformata, assumendo un particolarissimo tono grigio fumo che non ha fortunatamente coperto il lipocromo rosso, realiz zando complessivamente un cromatismo veramente inedito e piacevole. Però, quando hai in casa finalmente un ibrido che ti piace veramente, o addirittura lo stamm della tua vita, che ti è costato sacrificio e fatica, così come è successo ai nostri due ibridisti, pensare di iscrivere i propri “preziosi esemplari” ad un mon dia - le così lontano da casa non è semplice. Ma gli uccelli si allevano anche e forse soprattutto per andare in mostra e in particolare l’ibrido, creatura che si sogna sempre di vedere vincitrice delle mostre e non solo da ammirare in allevamento! Per questo, ad en - trambi mi sono permesso di dire: “se non partecipi non potrai vincere!” Consiglio accolto sempre con tre pi da zio - ne, ma che alla fine ha regalato a questi due amici accomunati dalla passione per l’ibridazione un titolo prestigioso qual è la vittoria al Campionato mondiale. Titolo di cui un po’ ci sentiamo protagonisti anche noi del Diret - tivo di un’associazione dove la partecipazione alle mostre è ancora forte - mente sentita e, pertanto, anche le operazioni di coordinamento e svolgimento dei convogliamenti risultano una grossa e delicata attività, in cui non si può sba gliare, dove tutto deve essere giusto e veloce a garanzia del benessere dei nostri uccelli, che devono poter giungere sul tavolo del giudice in perfette condizioni. Per questo, grazie anche a tutti coloro che sistematicamente si adoperano in veste di convogliatori.
Conclusioni In un panorama dove tutto sembra sempre in funzione del denaro, dove gli uccelli si allevano perché hanno un valore commerciale, dove si espone per poter vendere la domenica in mo - stra scambio, è bello assaporare storie di pura passione, che costano dedi - zione e risorse, ripagate eventualmente solo dalla gloria fine a sé stessa, da quella speranza che non tutto sia perso e che esista ancora un’ornitofilia
Ibrido di Cardellino x Trombettiere mongolo
fatta anche di pura passione sportiva. Complimenti, quindi, all’amico e promettente ibridista Antonio: che ques - to sia il primo di tanti successi mondiali. E al Maestro Lettere, esem pio di vita, che con i suoi successi ci insegna e ci sprona a praticare quell’ornicoltura che può ancora insegnarci molto.
Ibrido Campione del mondo diluito-scuro di Organetto x Cardinalino