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The Goodall’s Norwiches
testo e foto GIANLUCATODISCO
Chris Goodall è stato uno dei maggiori allevatori di Norwich nella storia di questa razza. I suoi soggetti sono presi come esempio di perfezione e pubblicati spesso nelle riviste del settore e recentemente anche sulle riviste on-line e sui social. Ho avuto l’onore di conoscere personalmente Chris e visitare il suo allevamento alcuni anni fa nel corso di un “viaggio tecnico” di alcuni Giudici FOI in Gran Bretagna, organizzato dalla CTN-CFPL che in quel periodo avevo l’onore di presiedere. L’anno scorso, purtroppo, Chris ha deciso di smettere di allevare lasciando gli allevatori privi di un punto di riferimento importante per la selezione della razza ed è per questo che gli ho chiesto e ottenuto un’intervista, per lasciare una nota concreta, non solo a noi appassionati della stessa razza, ma soprattutto a chi verrà dopo, affinché abbia una base solida su cui far crescere il proprio allevamento.
Nota introduttiva (in prima persona) Nel 1951 avevo 6 anni quando mio padre comprò i suoi primi Norwich. Si procurò 2 coppie, tutti e quattro brinati, perché a quei tempi era molto difficile ottenere dei soggetti intensi.
Da ragazzino trascorrevo molto tempo in allevamento ad aiutare mio padre e quando lui lavorava nei weekend io mi occupavo di svolgere la pulizia settimanale delle gabbie. In esposizione gareggiavamo come “società padre & figlio”. Nel 1959 vincemmo il Best Norwich nella categoria Novice alla National e continuammo a esporre come padre e figlio, finché non sposai mia moglie Mary nel 1966. A quel punto Mary ed io ci trasferimmo nella nostra casa e portai con me 6 coppie per cominciare il mio personale allevamento; da allora in poi esponemmo separatamente. Ricordo ancora il primo canarino che comprai, un maschio giallo intenso del Dr. Smiter da Petersborough: lo pagai 15 sterline, che era molto di più della mia paga settimanale.
Femmina verde intensa Maschio giallo intenso
Maschio giallo macchiato brinato Maschio giallo intenso
• Chris, qual è stato il premio più prestigioso che tu abbia mai vinto? In Gran Bretagna il premio più prestigioso che puoi vincere è l’Haddon Trophy per il Best in Show al Campionato Nazionale inglese. Lavoravamo tutto l’anno in prospettiva di questa mostra, in cui ottenemmo il Best Norwich in ben 9 occasioni, più secondi Best e terzi Best per 5 volte. Abbiamo detenuto il record di Best canarino in mostra per 4 volte e siamo gli unici ad aver vinto l’Haddon Trophy per più di una volta. Questi risultati ci diedero la maggiore soddisfazione in assoluto.
• Da quante coppie era costituito il tuo allevamento e che tipo di balie usavi? Mediamente avevo 20 coppie di Norwich e 8 coppie di balie, mio padre leggermen - te meno. Nel 1996 misi 25 coppie di Norwich e 12 coppie di balie: allevai 182 novelli, non è mai più successo di farne così tanti. Nella mia ultima stagione riproduttiva (2017) avevo 15 femmine e 6 maschi e ho allevato 76 novelli con 7 coppie di balie. Le balie sono costituite da meticci di Norwich, Fife e canarini di colore; è molto meglio farsi le balie da sé e non fidarsi troppo di quelle comprate. Noi abbiamo sempre usato poche coppie di balie, poiché preferivamo che i nostri Norwich allevassero da soli. Le balie sono utili solo quando le femmine Norwich si al za - no dal nido e smettono di covare; questo succede soprattutto nella prima covata. • Come scegli le coppie? Migliore x migliore o miri a compensare i difetti? C’è una regola per assortire i piumaggi? Ho sempre pensato che l’accoppiamento migliore x migliore non produca i migliori novelli. Mi è capitato spesso che i migliori soggetti nascessero dai fratelli dei campioni; questo è uno dei motivi per cui ogni anno vendo almeno la metà dei miei campioni alle mostre e mantengo per l’accoppiamento i loro fratelli e sorelle. Do la preferenza alla genetica più che all’aspetto fenotipico. Componi la coppia scegliendo i riproduttori confrontandoli con lo standard ufficiale, annota i principali pregi e difetti di ciascun uccello e accoppialo compensando i difetti. Un’altra cosa molto importante da tener presente quando si formano le coppie è il tipo di piumaggio: un buon allevamento dovrebbe avere sia uccelli a piuma lunga che a piuma corta, sia larga sia fine, sia dura sia soffice.
• Come usi il cinnamon? Sia io che mio padre avevamo 2-3 coppie di cinnamon ogni anno, più che altro perché ci erano molto richiesti, così come pure i bianchi, oltre al fatto che in esposizione ci sono delle categorie dedicate solo a loro. Noi avevamo due regole d’oro nell’utilizzo dei cinnamons: la prima era non accoppiare mai cinnamon x cinnamon in quanto era nostra opinione
che il piumaggio fine che ne derivava accorciasse la lunghezza e con questa anche la taglia in generale, quindi accoppia vamo solo cinnamon x verde in modo da mantenere la giusta lunghezza. La seconda regola d’oro era di non mischiare mai il sangue dei nostri cinnamons con quello dei gialli, ma è molto difficile riuscire a controllare i portatori.
• Ricorri alla consanguineità? L’ultima volta che mio padre comprò un canarino era il 1979. Negli ultimi 30 anni io ho utilizzato solo una coppia esterna. Mi sarebbe piaciuto acquistare qualcosa di “esterno”, ma non sono mai riuscito a trovare nulla di migliore dei miei, così tra me e mio padre, con poco più di 30 coppie, non abbiamo mai dovuto far ricorso ad acquisti. La consanguineità era soprattutto tra zii e nipoti e tra cugini; ho sempre resistito ad accoppiare madre e figlio o padre e figlia, perché secondo me si tratta di una consanguineità troppo stretta.
• Che tipo di alimentazione adotti nelle varie fasi dell’anno? Proprio come avviene per il clima, anche nell’allevamento bisogna distinguere 4 stagioni. Ogni stagione ha un tipo di alimentazione e integrazione differente. Di base, i miei canarini mangiano scagliola in una mangiatoia dedicata: questo evita che gli uccelli scartino i semi meno graditi
a vantaggio di quelli più appetiti e mi consentono di controllare ciò che voglio che essi mangino semplicemente somministrandolo in un’altra mangiatoia. Non abbiamo mai usato stufa e allungamento del fotoperiodo per anticipare la riproduzione. Da gennaio a marzo un cucchiaino di semi condizionati due volte la set ti ma na e un cucchiaino a testa di pastoncino all’uovo. Nel mese di marzo aumentavo il pastoncino a 3 volte la settimana. È possibile aggiungere del couscous ammollato in acqua per rendere il pastone più soffice, come anche utilizzare degli integratori liquidi nell’acqua del couscous o in polvere nel pastoncino. Io utilizzo probiotici due volte la settimana per tutto l’anno, calcio tre volte la settimana durante la riproduzione e la muta, un integratore vitaminico-minerale due volte la settimana per tutto l’anno. Da aprile a giugno: stagione riproduttiva. Colloco i nidi nella seconda settimana di aprile e i primi piccoli schiudono nei primi di maggio. L’alimentazione in aprile è uguale a quella di marzo, con l’unica aggiunta di vitamina E sotto forma di olio di germe di grano nel pastone per tutta la durata della riproduzione. Come cambiano le cose! Quando cominciammo con questo hobby era impensabile allevare senza somministrare una grande quantità di verdure e semi germogliati: dodici anni fa decisi di smettere di somministrare verdure, tranne i piselli, e cessai la somministrazione di semi germinati. In questi 12 anni ho perso solo 19 piccoli nel nido. Nella prima settimana di vita dei piccoli il maschio è separato dalla femmina nell’altra metà della gabbia, ma entrambi ricevono pastone con piselli e un misto di niger, ravizzone e farina d’avena. Dopo la prima settimana il maschio viene unito alla femmina e contribuisce a imbeccare i piccoli fino allo svezzamento. Dopo la prima settimana dei piccoli aggiungo anche girasole e grano. Da luglio a settembre: il periodo più brutto dell’anno, la muta. Tutti i novelli, dalla 6° settimana di vita fino all’approssimarsi delle mostre, sono alloggiati in voliera. Il colorante viene dato nel seguente modo: il primo giorno nel pastone, il secondo giorno nell’acqua, il terzo giorno niente colorante. In questo modo, anche se alcu
dopo la fine della muta, più girasole e grano prima dell’arrivo del duro inverno. Somministro farina d’avena per due giorni prima della gara per evitare che si solidifichino le feci intorno alla cloaca. Al ritorno dalla prima mostra, tratto tutti gli uccelli con una goccia di ivermectina per prevenire la diffusione di acari che potrebbero aver contratto in mostra.
Maschio giallo brinato
ni uccelli non mangiano molto il pastone, sicuramente dovranno bere e quindi tutti assumeranno il colorante. L’alimentazione è più o meno la stessa, ma hanno bisogno di più proteine, così pastone e piselli tutti i giorni più integratori di calcio, vitamine e sali minerali. Ogni tre giorni aggiungo un cucchiaino di olio di fegato di merluzzo ogni mezzo chilo di semi condizionatori, agitando bene in modo da distribuire l’olio sui semi e aggiungendo un cucchiaino colmo di spirulina. Tutto questo aiuta il piumaggio, ma la ricetta per avere un ottimo piumaggio è nella genetica dei riproduttori. Quando gli uccelli hanno quasi terminato la muta, vengono alloggiati in gabbie singole e il colorante viene dato ogni tre giorni nel pastone. Da ottobre a dicembre. La stagione mostre. L’alimentazione di base è la stessa del resto dell’anno, l’alimento colorante è dato due volte la settimana anche
Chris a destra, con suo padre
• Come prepari gli uccelli alle mostre, qual è la tua tecnica di lavaggio? La preparazione alle mostre è essenziale. Devo dire di essere rammaricato per come sono stati presentati gli uccelli in alcune mostre dove ho giudicato ultimamente: non ci sono scuse per zampe e code sporche e nemmeno per uccelli che svolazzano sulle sbarre come se non avessero mai visto una gabbia da mostra prima di allora. Le mie gabbie da muta hanno sempre una show-cage appesa allo sportellino e ho l’abitudine di “maneggiare” i novelli affinché si abi - tuino ad avere confidenza. Uso anche far fare piccoli giri in macchina in modo che si abituino agli spostamenti e ai viaggi per raggiungere la mostra. Non è un segreto che io lavi gli uccelli il fine settimana precedente la “National”; lavo 50 uccelli per sceglierne poi 24 da portare in gara. Un buon lavaggio mi - gliora l’aspetto degli uccelli del 25%, la gente dice che nel gruppo della mostra i nostri si distinguono nettamente e noi crediamo che molto sia dovuto alla preparazione. Alcune fotografie di me che lavo i canarini sono state utilizzate in un libro di canarini di colore, tipo e canto di Geoff Walker e Dannis Avon; quest’ul - timo è il fotografo che ha ritratto i nostri campioni alle National. A mio avviso il Norwich, insieme al Gloster, allo Yorkshire e al Border ha avuto un notevole miglioramento selettivo negli ultimi 40 anni; penso che gli uccelli con cui vincevamo le National negli anni ’80 non avrebbero mai potuto competere con gli uccelli che avevo, quando ho ceduto l’intero mio allevamento l’anno scorso. La genetica di Goodall è stata distri buita ovunque nel mondo e sono certo essere in buone mani per continuare a produrre ottimi Norwich anche in futuro. Grazie, Chris, del tempo che ci hai dedicato.