Concia La concia è il trattamento a cui vengono sottoposte le pelli al fine di conservarle e lavorarle. Indice: 1. Storia 2. Lavorazione conciaria 3. Misurazione 4. Note 5. Bibliografia 6. Voci correlate 7. Altri progetti
1. Storia
Concia delle pelli in una ricostruzione storica La storia della concia è forse antica quanto l'uomo. L'uomo preistorico si accorse che la pelle degli animali che cacciava per alimentarsi poteva servirgli come protezione dagli agenti atmosferici. La pelle tuttavia è un materiale organico proteico e quindi durava pochi giorni perché andava ben presto in putrefazione. Ci si accorse poi, probabilmente per caso, che se la pelle era stata esposta al fumo del fuoco acceso per riscaldarsi o per cuocere la carne, oppure se la pelle era stata immersa in acqua in cui erano immersi anche rami o foglie di piante e alberi, allora la pelle durava molto di più. Era stato in pratica scoperta la concia alle aldeidi (di cui il fumo di legni freschi è ricco) e la concia vegetale ai tannini (contenuti nel legno e in tutti i vegetali). Inoltre si notò anche che se la pelle era bagnata da acqua in cui le pietre del focolare, calcinate dal fuoco, si erano disciolte, il pelo delle pelli si staccava molto facilmente dalla pelle, consentendo usi più numerosi della pelle.
Concia delle pelli in bottale Le aldeidi, i tannini e la calce (il calcare delle pietre per effetto del calore si trasforma in calce viva CaO che con acqua forma calce spenta Ca(OH)2 ) sono sostanze che ancora oggi, seppure con metodi diversi, vengo utilizzate nei moderni processi conciari. Dunque l'attività conciaria è antica quanto l'uomo e questo aiuta a capire perché ancora oggi l'uomo ha con il cuoio e la pelle un rapporto molto intenso. Per molti secoli la tecnologia conciaria è rimasta praticamente invariata, con l'uso quasi soltanto di acqua, calce, tannini vegetali e grassi animali (solo piccole quantità di pelli erano conciate con allume, cioè all'alluminio, ottenendo un cuoio bianco ma non resistente all'acqua) e tanta attività manuale. Nella seconda metà dell'Ottocento fu introdotto il bottale, una macchina costituita da un cilindro ruotante intorno al proprio asse. L'acqua, le pelli e i prodotti chimici venivano introdotti nel bottale, che veniva poi fatto girare più o meno velocemente. L'azione meccanica di rotazione favorisce in modo notevole la penetrazione dei prodotti all'interno della pelle e quindi il processo conciario, che in precedenza durava molti mesi, ne risultò molto accelerato. L'introduzione del bottale ha rappresentato il primo passo per la trasformazione dell'attività conciaria da attività prettamente artigianale ad attività più propriamente industriale. Il passo forse più importante verso una radicale trasformazione della produzione conciaria fu tuttavia la scoperta, verso la fine dell'Ottocento-inizi del Novecento, della concia al cromo, cioè della capacità conciante dei composti del cromo trivalente (Cr+3) che sono in grado di legarsi stabilmente alla pelle rendendola imputrescibile. Questo tipo di concia è ormai di gran lunga il più diffuso (l'85-90% di tutti i cuoi prodotti nel mondo sono conciati al cromo) a causa della sua semplicità, rapidità (poche ore invece che giorni), flessibilità (con la concia al cromo si può produrre qualsiasi tipo di cuoio, eccetto il cuoio da suola per scarpe), economicità. Il bottale, la concia al cromo, gli enormi sviluppi della chimica negli ultimi anni, l'introduzione anche nell'industria conciaria di moderne tecnologie (laser, stampa ink-jet, informatica) hanno ormai trasformato l'attività conciaria in una vera industria, che ancora oggi, come nella preistoria, trasforma un rifiuto della ben più importante industria alimentare in un prodotto utile e durevole, adatto per la produzione di innumerevoli oggetti.
2. Lavorazione conciaria Subito dopo l'abbattimento dell'animale iniziano i processi di degradazione dei tessuti. Prima ancora di arrivare alla putrefazione, ciò determina danni più o meno gravi alla pelle che ne fanno rapidamente decadere la qualità e il valore dal punto di vista conciario. Inoltre, poiché quasi sempre
le concerie non sono collocate sufficientemente vicine ai luoghi di produzione delle pelli, i tempi tra la scuoiatura e l'inizio della lavorazione conciaria sarebbero troppo lunghi e i processi di degradazione rischierebbero di distruggere le pelli. Si rende quindi necessario "conservare" le pelli fresche, cioè bloccare il processo di degradazione per un tempo sufficiente al trasporto presso la conceria e all'inizio della lavorazione.
2. 1. Conservazione La conservazione deve essere effettuata il più rapidamente possibile e consiste nel creare all'interno della pelle condizioni tali da rendere impossibile la vita e lo sviluppo di batteri e microorganismi che producono gli enzimi della putrefazione. I metodi di gran lunga più utilizzati sono la salatura e l'essiccamento.
2. 1. 1. Salatura La salatura consiste nel saturare la pelle con sale comune (cloruro di sodio, NaCl) di origine marina o minerale. Il sale penetra molto rapidamente nella pelle (la pelle contiene circa il 65% di acqua[1]), produce una parziale eliminazione di acqua per effetto osmotico mentre l'acqua restante diviene una soluzione satura di sale. Queste condizioni sono assolutamente inadatte alla vita e allo sviluppo dei microorganismi e quindi i processi putrefattivi restano inibiti. La salatura è il processo di conservazione più adatto per pelli di spessore elevato, come per esempio le pelli bovine, perché il sale penetra rapidamente nell'intero spessore. Per la salatura con sale solido si utilizza dal 25% fino al 50% di sale sul peso della pelle grezza,[2][3] mediamente 40%. È un processo molto efficiente, economico, facile da applicare e quindi molto diffuso. Ha lo svantaggio che, una volta giunte in lavorazione, le pelli rilasciano tutto il sale che contengono (circa il 15% del loro "peso salato") che quindi finisce nelle acque di lavorazione. Il sale non è un prodotto tossico o nocivo ma comunque determina una modifica della flora e della fauna delle acque dei corpi ricettori (fiumi, canali, laghi). Non esistono sistemi per eliminare il sale dalle acque in modo efficace e a costi ragionevoli, per cui gli impianti di depurazione delle acque conciarie, pur molto efficienti nell'abbattere tutte le altre sostanze inquinanti, non sono efficaci nei confronti dei sali. Il sale di conservazione quindi rappresenta oggi il principale problema dell'industria conciaria per quanto riguarda l'inquinamento delle acque, mentre gli altri sono risolti sia pure con aggravio di costi. Numerosi studi sono in corso in tutto il mondo per trovare sistemi di conservazione alternativi alla salatura.
2. 1. 2. Essiccamento L'altro sistema di conservazione è l'essiccamento. Esso consiste nell'eliminare dalla pelle quanta più acqua è possibile (fino a un contenuto del 12-15%[2]). In tal modo si determinano ancora condizioni inadatte alla vita e allo sviluppo dei microorganismi che hanno assoluto bisogno di acqua. L'eliminazione dell'acqua, naturalmente, deve avvenire rapidamente o almeno prima che inizino i processi putrefattivi e deve riguardare l'intero spessore della pelle. L'aspetto certamente migliore di questo tipo di conservazione è che la lavorazione delle pelli essiccate non produce impatti inquinanti poiché non vi sono scarichi tossici o nocivi per la biodiversità animale e vegetale.
L'essiccazione, tuttavia, è un processo adatto solo per pelli sottili, per le quali la migrazione dell'acqua dagli strati interni è più rapida (l'evaporazione dell'acqua avviene solo dalle due superfici esterne della pelle e quindi l'acqua contenuta all'interno, per evaporare, deve prima migrare e diffondere dagli strati interni a quelli più esterni, processo che è piuttosto lento). L'essiccazione, quindi, è il sistema di conservazione più adatto alle pelli ovine e caprine mentre non si presta alla conservazione delle pelli bovine, le più numerose.
2. 1. 3. Altri sistemi di conservazione Sono stati proposti anche altri sistemi di conservazione (irraggiamento con raggi γ, trattamento con silicati, con prodotti antibiotici, ecc.) ma non hanno trovato applicazione o per costi elevati o per efficacia limitata nel tempo. L'unico sistema che ha trovato una sia pur limitata applicazione è la conservazione con il freddo. Subito dopo la scuoiatura, le pelli vengono rapidamente raffreddate a una temperatura di + 2/4 °C. Se mantenute in tali condizioni le pelli possono essere conservate per circa 10 giorni, anche 15 giorni se si utilizzano antimuffa o antibatterici. Il sistema, tuttavia, richiede una catena del freddo (mattatoio-trasporto-magazzini) e comunque può essere applicato solo se la distanza tra il luogo di produzione delle pelli e il luogo di lavorazione non sia troppo grande. Ha trovato pertanto una qualche applicazione in Germania, in Austria (nazioni con elevata capacità di produzione di pelli ma con modesta capacità dell'industria conciaria nazionale) e in aree conciarie del Nord Italia, più vicine alle zone di produzione del Nord Europa. L'Industria conciaria italiana, d'altra parte, ha una capacità produttiva notevolmente superiore a quella di produzione delle pelli fresche e quindi è costretta a importare pelli da tutto il mondo, anche da aree geograficamente molto lontane come America del Nord e del Sud, Australia, Nuova Zelanda, Medio ed Estremo Oriente. I tempi di trasporto da queste zone sono quindi molto lunghi (anche alcuni mesi) per cui la conservazione con freddo non è possibile. La salatura, quindi, resta ancora il sistema di conservazione principale per le pelli pesanti fino a quando non sarà trovato un sistema alternativo ugualmente efficiente, rapido ed economico.
2. 2. Processo conciario Il processo conciario è piuttosto lungo e complesso. È sostanzialmente un processo chimico costituito da più fasi successive intervallate da operazioni meccaniche. L'intero processo può essere suddiviso in 3 macrofasi: 1. concia 2. riconcia 3. rifinizione Ciascuna di tali macrofasi, poi, è suddivisa in fasi con scopi specifici. Una particolarità del processo conciario è che alcune operazioni, sia meccaniche che chimiche possono essere effettuate in punti diversi del processo, a seconda delle caratteristiche del cuoio che si vogliono ottenere o, talvolta, delle esigenze organizzative delle aziende. Tutte le operazioni chimiche fino ai trattamenti post-concia vengono effettuate con impiego di acqua nel bottale, la macchina tipica di conceria. Sostanzialmente il bottale è costituito da un cilindro ruotante intorno al proprio asse e nel quale vengono immessi l'acqua, le pelli e i reagenti
chimici. Inizialmente era semplicemente un cilindro di legno rotante, oggi è una macchina complessa controllata da computer, con possibilità di regolare immissione acqua, velocità e senso di rotazione, apertura e chiusura porta, immissione di reagenti, regolazione della temperatura, controllo del peso (se montato su celle di carico). È pertanto possibile eseguire una "ricetta" di lavorazione in modo automatico, evitando molte possibilità di errori dovuti alla manualità. La maggior parte dei bottali sono ancora in legno ma i bottali possono essere anche in acciaio o resine. Esistono anche macchine alternative al bottale, come per esempio i mixer o bottali a immersione (tipo lavatrici domestiche) ma i reattori più diffusi sono ancora i bottali. Le dimensioni sono diverse a seconda dell'operazione da eseguire e possono giungere fino a bottali 4 m x 5 m per i bottali da calcinaio.
bottali a lavoro
2. 2. 1. Preparazione alla concia Le operazioni di preparazione alla concia costituiscono le cosiddette operazioni di riviera (in alcune zone detta "faiteria"). Il nome richiama chiaramente il francese rivière poiché sono le fasi che richiedono la maggior quantità di acqua e quindi molte di tali operazioni venivano effettuate in riva ai fiumi. Le operazioni di preparazione alla concia o riviera, a partire alla pelle grezza (conservata), possono essere così raggruppate: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.
rinverdimento (scarnatura) depilazione calcinazione scarnatura spaccatura decalcinazione macerazone sgrassaggio
2. 2. 1. 1. Rinverdimento
Il rinverdimento ha lo scopo di ridare alla pelle l'acqua che aveva perduto nel processo di conservazione, eliminare lo sporco, il sangue, lo sterco e il sale nel caso di pelli conservate per salatura. Viene effettuato in bottale con l'impiego di acqua e, nel caso di pelli conservate per essiccazione, di tensioattivi. Talvolta sono impiegate piccole quantità di prodotti chimici (Na2CO3, tensioattivi) o di enzimi proteolitici, per facilitare il rinverdimento e iniziare a eliminare alcune sostanze contenute nella pelle e inutili o dannose ai fini conciari come grassi, proteine idrosolubili, sali, ecc.
2. 2. 1. 2. Scarnatura La scarnatura è una operazione meccanica con la quale vengono eliminati i tessuti sottocutanei residui dei tessuti di connessione della pelle alla carcassa dell'animale.
schema di una sezione di pelle bovina grezza Lo schema della figura (a fianco) illustra la struttura di una pelle grezza: le parti della sezione della pelle che interessano dal punto di vista conciario sono lo strato fiore o papillare e lo strato carne o reticolare. Questi due strati insieme costituiscono il derma. Entrambi sono costituiti da fibre di collagene, una proteina, più sottili e disposte prevalentemente in senso orizzontale nello stato fiore, più grosse e disposte in tutte le direzione le fibre dello strato papillare. Le altre parti della pelle grezza vengono eliminate nel corso della lavorazione. In particolare il tessuto sottocutaneo viene eliminato meccanicamente con la scarnatura (v. oltre) mentre l'epidermide e il pelo vengono eliminati chimicamente nel calcinaio (v. oltre) a meno che, ovviamente, non si debba produrre una pelle per pellicceria o comunque con pelo. Tuttavia di solito la scarnatura non viene effettuata in questo punto del processo in quanto la pelle rinverdita o fresca ha una consistenza flaccida e non si presta bene alla scarnatura. Inoltre la presenza del pelo e talvolta di sterco e sporco non ancora eliminati, che aumentano in alcune zone lo spessore, fanno sì che la macchina possa tagliare non solo il tessuto sottocutaneo ma anche la pelle stessa, danneggiando quindi la qualità del cuoio finale. Per tali motivi la scarnatura viene quasi sempre effettuata dopo la depilazione-calcinazione, quando la pelle non ha più pelo e sterco, è gonfia e turgida e si presta bene all'azione dei coltelli elicoidali della "macchina a scarnare".
2. 2. 1. 3. Depilazione e calcinazione La depilazione e la calcinazione sono operazioni chimiche che hanno scopi diversi. La depilazione serve a eliminare pelo ed epidermide, e viene quindi effettuata sempre a meno che non si debba produrre una pelle con pelo o una pelliccia. La calcinazione serve ad allentare l'intreccio fibroso della pelle. Inoltre, nel corso della calcinazione avvengono altre reazioni chimiche, che verranno descritte più oltre, utili ai fini conciari. Poiché depilazione e calcinazione vengono effettuate con gli stessi prodotti chimici, in realtà le due fasi vengono condotte contemporaneamente e pertanto si parla correntemente di una fase depilazione-calcinazione o, più semplicemente, di calcinaio. La depilazione viene effettuata nel caso più frequente con agenti riducenti, in particolare solfuro di sodio (Na2S) e calce (Ca(OH)2, idrossido di calcio). La cheratina, cioè la principale proteina di cui sono fatti pelo ed epidermide, è una proteina molto stabile a causa della presenza nelle sue molecole di ponti disolfuro -S-S- contenuti nella molecola dell'amminoacido cistina, uno dei costituenti la cheratina. Per solubilizzare la cheratina, quindi è necessario rompere questo legame disolfuro in modo da rendere più facilmente attaccabile la cheratina e solubilizzarla. Il chimismo della depilazione è piuttosto complesso, controverso e non ancora ben chiarito. Certamente il ponte disolfuro viene rotto eliminando la causa della stabilità della cheratina che quindi può essere facilmente solubilizzata. La presenza della calce stabilizza il pH del bagno di depilazione intorno a 12,5, ottimale per la depilazione e per l'azione riducente del solfuro o del solfidrato. Il pH fortemente alcalino della soluzione di calce e solfuro produce anche effetti secondari. Parte dei grassi naturali viene saponificata, solubilizzata e quindi eliminata dalla pelle. Parte dei gruppi ammidici laterali della catena proteica del collagene viene trasformato in gruppi carbossilici liberi con formazione di ammoniaca Glutammina e Asparagina: Aa - CONH2 Aa - CONH2 + OH- → Aa - COO- + NH3 I gruppi carbossilici così formati si aggiungono a quelli già naturalmente presenti sulle molecole di collagene e che costituiscono i siti di complessazione per i metalli concianti. Quindi il calcinaio, aumentando le possibilità di legame con il metallo conciante, facilita la concia minerale in genere e quella al cromo in particolare. Infine, la forte alcalinità favorisce la solubilizzazione delle proteine globulari e astrutturate contenute nella pelle, non utili ai fini conciari, inducendo anche una parziale idrolisi alcalina delle catene del collagene. Anche i proteoglicani, macromolecole con scheletro proteico e catene laterali glicosidiche, vengono abbastanza facilmente idrolizzati ed eliminati. Tutte queste azioni collaterali del calcinaio sono tanto più pronunciate quanto più la permanenza delle pelli nel bagno di calcinaio è prolungata e la temperatura è elevata (comunque entro i 40°C, per evitare danni irreparabili alla pelle). Il calcinaio, quindi, oltre a eliminare il pelo e l'epidermide, elimina molte sostanze dannose o inutili, distribuisce in modo uniforme i grassi naturali residui e separa le fibre per cui il cuoio risultante è più morbido.
La separazione delle fibre è favorita anche dal notevole gonfiamento osmotico prodotto dall'elevato pH e dalla presenza a elevate concentrazioni degli ioni Na+, Ca++ e OH- per cui la pelle si rigonfia di acqua. La pelle calcinata (cioè che ha subito il calcinaio) si presenta pertanto molto gonfia, turgida e translucida. In queste condizioni si presta bene all'operazione di scarnatura perché i tessuti sottocutanei, divenuti turgidi anch'essi, vengono tagliati facilmente dalle lame elicoidali dei cilindri della macchina scarnatrice. La scarnatura, quindi è più facile e dà risultati migliori se effettuata su pelli calcinate, per cui nella maggior parte dei casi la scarnatura viene effettuata dopo il calcinaio piuttosto che dopo il rinverdimento. Dopo il calcinaio viene anche effettuata, se necessario, la spaccatura. Le pelli calcinate, come già detto, si presentano gonfie e quindi con uno spessore notevolmente aumentato. Essendo anche turgide, possono facilmente essere spaccate in due o, più strati. Questa operazione è quasi sempre necessaria per le pelli bovine pesanti, che hanno naturalmente uno spessore troppo grande per poter risultare utili a produrre manufatti. Viene effettuata con una macchina detta spaccatrice. La pelle calcinata viene spinta da due cilindri zigrinati contro una lama a nastro che taglia la pelle in due strati parallelamente alla sua superficie. Lo strato superiore, che contiene la grana, cioè il disegno tipico della pelle bovina conferita dalla disposizione dei follicoli piliferi, costituisce lo strato fiore, mentre lo o gli strati inferiori, che non hanno ovviamente la grana, costituiscono la crosta. In genere, quindi le pelli più sottili (ovine, caprine, vitelline) vengono solo scarnate ma non spaccate. Le pelli di bovine grandi, invece, vengono scarnate e spaccate in due o più strati. La depilazione può anche essere effettuata in modo da recuperare il pelo. In particolare, per le pelli ovine viene utilizzato il metodo cosiddetto "per allattamento". Le pelli rinverdite vengono cosparse dal lato carne con una pasta contenente i prodotti chimici depilanti (calce e solfuro) che vengono lasciati agire per alcune ore. I prodotti chimici penetrano nella pelle fino a raggiungere il follicolo e attaccano la radice del pelo che si stacca molto facilmente. Questo metodo è in genere utilizzato per le pelli ovine in modo da poter recuperare la lana il cui valore commerciale è notevole. La distruzione del ponte disolfuro -S-S- può anche essere ottenuta con ossidanti invece che con riducenti. A tal fine si usano acqua ossigenata, perborato, percarbonato, persolfato di sodio ecc. La depilazione ossidativa, tuttavia, è meno controllabile di quella con solfuro e richiede comunque una fase successiva di calcinazione. Per tali motivi, e per altre difficoltà di tipo tecnico, la depilazione ossidativa è poco utilizzata. Infine, la depilazione può essere ottenuta anche con metodi enzimatici. Gli enzimi utilizzati sono del tipo proteolitico e attaccano preferenzialmente le precheratine e le proteine del follicolo pilifero per cui il pelo si stacca facilmente. Tuttavia poiché si tratta comunque di enzimi proteolitici viene attaccato anche il collagene della pelle che quindi può facilmente subire danni. Anche in questo caso, come per la depilazione ossidativa, dopo la depilazione si richiede una trattamento di calcinazione. In realtà, pertanto, la depilazione enzimatica, che presenterebbe molti vantaggi dal punto di vista ambientale, è poco o nulla applicata.
2. 2. 2. Decalcinazione La pelle depilata e calcinata è, come già detto, gonfia, turgida e fortemente alcalina e in tale stato non potrebbe essere sottoposta alle operazioni chimiche successive. La decalcinazione serve per abbassare il pH alcalino a valori di circa 8-9, eliminare il gonfiamento e la turgidità, eliminare la calce e il solfuro. Viene effettuata con agenti decalcinanti, cioè prodotti chimici lievemente acidi. Per le pelli bovine viene usato solfato di ammonio, ma possono essere usati anche altri prodotti
come acidi organici deboli (acido lattico, glicolico, ecc.), acido borico, acido solfoftalico, bisolfito di sodio e altri. La decalcinazione può anche essere effettuata immettendo anidride carbonica gassosa nel bottale. La diffusione all'interno della pelle è tuttavia piuttosto lenta,[4] per cui nel caso delle pelli pesanti, che hanno uno spessore elevato, si richiede l'utilizzo anche di normali decalcinanti chimici. Il pH del bagno di decalcinazione deve comunque essere abbassato almeno fino a 8 perché a pH maggiori si formerebbe CaCO3 insolubile che darebbe luogo a difetti di vario tipo sul cuoio finito. A pH 8 o inferiore il CaCO3 si trasforma in Ca(HCO3), bicarbonato di calcio, solubile in acqua, e si evitano, quindi, gli inconvenienti descritti. L'uso della CO2, naturalmente, richiede l'impiego di strumentazioni e apparecchiature per il magazzinaggio e la distribuzione del gas ai bottali.
2. 2. 3. Macerazione La macerazione è una operazione enzimatica che ha lo scopo di completare la decalcinazione, eliminare residui di altre sostanze interfibrillari non utili, allentare la struttura fibrosa in modo da favorire l'espulsione dei pigmenti della pelle (melanine) e delle radici di pelo rimaste ancora inglobate e produrre un cuoio più soffice e morbido. In passato veniva effettuata con bagni di sterco di cane o di uccelli, ricchi di enzimi pancreatici, poi con enzimi pancreatici estratti da organi animali, oggi con enzimi pancreatici ottenuti da batteri modificati con ingegneria genetica. La macerazione può essere controllata mediante la quantità e l'attività del prodotto enzimatico, la temperatura del bagno, la durata, e può anche non essere effettuata. Se per esempio si intende produrre un cuoio piuttosto rigido e poco flessibile, la macerazione può non essere effettuata o essere condotta in modo molto blando.
2. 2. 4. Sgrassaggio Lo sgrassaggio serve a eliminare o almeno a ridurre il grasso naturale della pelle che potrebbe determinare difficoltà nell'assorbimento e fissazione dei prodotti chimici e difetti di vario tipo sul cuoio finito. Alcuni tipi di pelli contengono quantità notevoli di grassi. Pelli ovine provenienti da Australia o Nuova Zelanda possono arrivare a contenere fino al 30% o al 50%[3][2] in peso di grassi. Altri tipi, come le pelli di capretto o di capra, spesso anche le pelli di vitello e bovine, ne contengono quantità modeste. Inoltre il grasso naturale non è distribuito in maniera uniforme nella pelle e quindi la disuniformità di distribuzione determinerebbe disuniformità di distribuzione e fissazione anche dei reagenti chimici, in particolare concianti e coloranti. Le pelli suine, al contrario di quanto potrebbe sembrare, non hanno un contenuto di grasso molto alto perché la maggior parte del grasso naturale è nel tessuto subcutaneo e quindi viene eliminato meccanicamente con la scarnatura. Il contenuto effettivo della pelle suina dopo scarnatura è del 5-8%[2]. Una parte del grasso naturale è già stato eliminato nel calcinaio e nella macerazione ma spesso la quantità rimanente è ancora troppo alta. Lo sgrassaggio, quindi, serve a eliminare il grasso in eccesso e a distribuire in maniera più uniforme il grasso residuo. Viene effettuato con l'impiego di tensioattivi ionici o non ionici, ma talvolta, nel caso di pelli molto grasse, anche con solventi emulsionati (questa tecnologia tuttavia viene progressivamente abbandonata per ovvi motivi ecologici).
2. 3. Concia Dopo le operazioni di riviera la pelle è tuttavia ancora putrescibile e deve pertanto essere sottoposta alla concia. La concia è l'operazione chimica che trasforma la pelle putrescibile in un materiale imputrescibile, cioè il cuoio. Dopo decalcinazione e macerazione la pelle è pronta per reagire con gli agenti concianti. Come già accennato, esistono numerosi tipi di concia. Descriveremo in maniera alquanto più dettagliata i due tipi di concia più diffusi, cioè la concia al cromo e la concia al vegetale, mentre daremo solo cenni sommari degli altri tipi di concia (all'alluminio, allo zirconio, alle aldeidi, all'olio, ecc.)
2. 3. 1. Concia al cromo È il tipo di concia di gran lunga più diffuso. Si valuta che circa l'80-90% di tutti i cuoi prodotti nel mondo siano conciati al cromo. La concia al cromo è relativamente semplice da eseguire, è economica, abbastanza rapida e sufficientemente flessibile. In pratica con la concia al cromo si può produrre cuoio per qualsiasi utilizzazione (eccetto cuoio per suola di calzature). La concia la cromo è fondata sulla capacità del cromo trivalente (Cr3+) di formare complessi con i gruppi carbossilici del collagene (di cui sono costituite le fibre della pelle). Questa capacità è limitata al cromo trivalente e quindi la forma esavalente (Cr6+) come nei cromati e bicromati, non ha alcun interesse dal punto di vista conciario. All'inizio dell'impiego della concia al cromo (fine Ottocento - inizio Novecento) cromati e bicromati venivano utilizzati per produrre sali di cromo trivalente in conceria per riduzione con melassa o altri riducenti. Ma ormai da tempo i sali di cromo trivalenti sono divenuti disponibili sul mercato a costi minori e quindi in conceria vengono utilizzati esclusivamente sali o composti del cromo trivalente. Prima di far reagire il conciante al cromo, tuttavia, la pelle viene sottoposta al piclaggio, che consiste nel trattare la pelle con una soluzione di sale comune e acido (di solito una miscela di acido solforico e acido formico). Ciò per facilitare la penetrazione del conciante all'interno della pelle. La pelle calcinata e decalcinata, infatti, ha un punto isoelettrico di circa 4 e quindi al pH neutro (dopo la decalcinazione, macerazione, sgrassaggio la pelle ha pH circa 7) il collagene ha carica nettamente negativa. In tali condizione il cromo trivalente, carico positivamente, avrebbe forte tendenza a reagire favorito dall'attrazione elettrostatica e si fisserebbe rapidamente solo negli strati più esterni della pelle lasciando non conciati gli strati più interni. Inoltre a pH superiore a 4-4,5 il Cr3+ forma idrossido insolubile e non potrebbe più fungere da conciante, È necessario, quindi, ridurre il pH del bagno per evitare la precipitazione dell'idrossido di cromo e per portare la pelle al di sotto del suo punto isoelettrico. La pelle in tali condizioni assume carica prevalentemente positiva e il Cr3+ non ha più capacità reattiva nei suoi confronti. Il cromo quindi può facilmente diffondere negli strati più interni della pelle (la diffusione è fortemente accelerata dai movimenti nel bottale). Quando sia stata raggiunta la completa penetrazione della pelle, però, è necessario ripristinare la reattività pelle-cromo e ciò viene ottenuto con la basificazione che consiste nell'innalzare lentamente il pH del bagno fino a valori intorno a 4. In tal modo la pelle riacquista una carica lievemente negativa e il legame coordinato pelle-cromo può stabilirsi producendo la concia. L'aumento di pH inoltre favorisce l'olazione del cromo, cioè la formazione di legami tra atomi di cromo che portano alla formazione di catene di atomi di cromo di varia lunghezza, con conseguente aumento delle possibilità di legame intra e inter-molecolari con i gruppi carbossilici del collagene. Il pH non deve comunque essere troppo alto per evitare la precipitazione del cromo (lo ione OH- è
un complessante più forte del collagene e staccherebbe il cromo dal complesso con la pelle per formare l'idrossido). Per il piclaggio, come già detto, si usa una soluzione di sale (a concentrazione 80-100 g/l tale da impedire il gonfiamento acido del collagene che lo danneggerebbe) e di acido, più frequentemente una miscela di acido solforico e di acido formico, aggiunto lentamente, fino a raggiungere un valore pH tra 2 e 3 stabile. Per la basificazione si usano alcali blandi come bicarbonato di sodio, acetato e formiato di sodio, solfito di sodio, ecc. Il pH finale è molto vicino a 4. La durata della concia al cromo dura da 2-3 ore per pelli piccole sottili a un massimo di 20-24 ore per pelli bovine pesanti. La quantità di conciate è tra 1.5 e 2.5% (su peso pelle calcinata e scarnata) di cromo espresso come Cr2O3, fornito più frequentemente sotto forma di solfato basico di cromo (CrOH(SO4)). Al termine della concia la pelle conciata si presenta di colore verde-azzurro, con tonalità diverse a seconda dei prodotti utilizzati nel piclaggio e nella basificazione. In tale stato, infatti, il cuoio conciato viene chiamato "wet-blue" con riferimento al fatto che è bagnato e ha un colore nel campo dell'azzurro. Il wet-blue, essendo ormai stabile nel tempo, può anche essere commercializzato. Molti Paesi produttori di pelli, infatti, non disponendo della capacità tecnologica per produrre cuoio finito, preferiscono esportare wet-blue piuttosto che pelli grezze per usufruire di un maggior valore aggiunto. L'Italia, Paese importatore di grezzo, importa una crescente quantità di pelli allo stato wet-blue, il che, se da un lato rappresenta un vantaggio dal punto di vista ambientale (le fasi di riviera sono quelle che producono maggior inquinamento), dall'altro rappresenta uno svantaggio dal punto di vista della tecnologia conciaria, perché il conciatore si trova a dover lavorare un prodotto di cui non conosce la storia e spesso in partite disomogenee perché provenienti da piccole concerie diverse.
2. 3. 2. Concia al vegetale La concia al vegetale o con tannini vegetali è la concia più antica. Fino alla fine del XIX secolo quasi tutti i cuoi erano conciati al vegetale. I tannini vegetali sono sostanze complesse, a carattere fenolico, contenute in tutti i vegetali. Naturalmente alcuni vegetali ne contengono quantità maggiori, altri minori. I tannini prendono il nome dalla pianta da cui provengono e si parlerà quindi di tannini di castagno, di sommacco, di quebracho, di mimosa, di quercia, ecc. Danno tutti al cuoio conciato un colore nelle tonalità del marrone, più o meno intenso ma con fiamma diversa a seconda della pianta di provenienza. Il meccanismo secondo cui si legano al collagene per dare la concia è completamente diverso da quello del cromo. In questo caso si tratta di un legame idrogeno che si stabilisce tra i gruppi fenolici del tannino e i gruppi peptidici del collagene. Anche altri gruppi delle catene laterali della molecola di collagene intervengono nel legame. Perché si abbia capacità di legame è necessario che il gruppo fenolico del tannino sia elettricamente scarico e quindi a un pH acido. Se invece si partisse da un bagno a pH acido si avrebbe una rapida fissazione soltanto negli strati esterni della pelle lasciando non conciati gli strati interni. Anche in questo caso, quindi è necessario disattivare le reattività del conciante per consentire una più rapida penetrazione all'interno della pelle. Una volta che il tannino sia penetrato, bisogna poi favorire la reazione di concia. Sostanzialmente si tratta dello stesso meccanismo descritto per la concia al cromo soltanto che, in questo caso, essendo il chimismo diverso, le variazioni i pH per favorire penetrazione e fissazione
sono di segno opposto. La penetrazione del tannino, infatti, viene favorita utilizzando un pH non troppo acido (tra 5 e 6). In tali condizioni i gruppi fenolici dei tannini sono prevalentemente dissociati e non in grado, quindi, di formare legami idrogeno. Dopo che la penetrazione sia stata ottenuta, viene ripristinata la capacità di legame abbassando il pH con acidi in modo che i gruppi fenolici dei tannini ritornino indissociati e quindi in grado di formare legami idrogeno. Le quantità di tannini utilizzati sono notevolmente superiori a quelle indicate per la concia al cromo, variando dal 15-20% per pelli piccole destinate a fodera o piccola pelletteria, al 40-50% per cuoi suola pesante. Anche la durata della concia è notevolmente superiore e varia a seconda del metodo adottato:
Nella concia lenta in vasca le pelli vengono immerse in vasche contenenti soluzioni di tannini a concentrazioni progressivamente crescenti. Di solito viene usata la tecnica detta "in controcorrente" perché le pelli vengono spostate da una vasca meno concentrata a una vasca più concentrata mentre il bagno segue il percorso inverso. La concia in vasca dura circa 30 giorni e serve a produrre cuoio da suola, molto pieno e poco flessibile. Nella concia rapida in botte si usa il bottale e a causa del movimento di rotazione si ottiene un cuoio più flessibile adatto per suola di scarpe da donna o per pelletteria. La concia in botte dura comunque 36-48 ore, ben più della concia al cromo.
2. 3. 3. Altri tipi di concia La concia si può ottenere anche con altri concianti. Nell'ambito delle conce minerali, oltre alla già descritta concia al cromo, esistono la concia all'alluminio, allo zirconio, al titanio. Queste conce agiscono con un chimismo analogo alla concia al cromo (necessità del piclaggio per ottenere la penetrazione e della basificazione per ottenere la fissazione) ma le caratteristiche del cuoio ottenuto sono alquanto diverse. Danno un cuoio bianco, più utile per tinture in toni molto chiari o pastello. Hanno una reattività nei confronti dei coloranti molto alta che talvolta deve essere attenuata con mezzi chimici per ottenere una tintura uniforme e penetrata. La stabilità idrotermica è inferiore perché mentre il cuoio conciato al cromo resiste benissimo anche all'acqua bollente, con queste conce il cuoio di contrae (si denatura) a temperature molto più basse, intorno a 75-85°C, il che li rende non adatti per la realizzazione di alcuni manufatti. Sono in genere meno soffici e morbidi di quelli al cromo per cui richiedono trattamenti post-concia di ingrasso particolari. Esiste anche una concia minerale al ferro ma è molto poco usata perché dà un cuoio molto scuro, con caratteristiche di flessibilità e morbidezza più simili al cuoio al vegetale. Esistono poi molte conce definite come conce organiche che utilizzano come agenti concianti sostanze organiche prevalentemente di sintesi. La concia alle aldeidi utilizza aldeidi semplici o complesse. La più usata è l'aldeide glutarica, una dialdeide alifatica a corta catena. Altre aldeidi sono il gliossale, l'amidodialdeide, ecc. La concia ai tannini sintetici, con prodotti sintetici che simulano il comportamento dei tannini naturali.
La concia con solfocloruri, prodotti di sintesi che si legano con legami molto stabili ai gruppi amminici del collagene liberando acido cloridrico che deve essere neutralizzato con alcali (di solito carbonato di sodio). La concia alle resine, con polimeri sintetici. Alcuni hanno capacità conciante nel senso che stabiliscono un legame tra le fibre della pelle (cross-linking), altre hanno invece soltanto una capacità riempiente nel senso che si depositano negli spazi interfibrillari ma senza stabilire un vero e proprio legame chimico. La concia all'olio, effettuata con olio di pesce che viene ossidato dopo assorbimento. Il chimismo è molto complesso e per alcuni aspetti è simile a quello della concia alle aldeidi (legame con i gruppi amminici liberi). Dà un cuoio giallo, molto morbido e flessibile, molto stabile all'acqua, ai solventi, ai tensioattivi, agli alcali, al sudore umano. È chiamato anche chamois. Viene utilizzato per la pulizia (le pelli gialle per la pulizia delle auto, erroneamente dette "pelli di daino"), per fodere e per guarnizioni di presidi ortopedici a contatto diretto e prolungato con la pelle umana. Le conce che non utilizzano cromo sono anche dette chrome-free mentre le conce senza impiego di composti di metallo sono dette metal-free.
2. 4. Trattamenti post-concia La pelle conciata non è ancora utilizzabile per produrre articoli. Si tratta di un materiale bagnato che anche se venisse asciugato darebbe luogo a un prodotto piuttosto rigido, cartonoso, poco flessibile e del colore tipico della concia con cui è stato ottenuto. Per trasformarsi in un prodotto commerciabile, utile per produrre manufatti, deve essere sottoposto a ulteriori trattamenti chimici e meccanici. Nel caso di pelli conciate al cromo, che rappresentano la maggior parte dei cuoi prodotti nel mondo, lo schema delle operazioni post concia può essere così rappresentato: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.
messa a vento rasatura (spaccatura) riconcia tintura ingrasso messa a vento asciugaggio rifinizione
2. 4. 1. Messa a vento La messa a vento è una operazione meccanica con la quale viene eliminata la maggior parte dell'acqua che imbeve la pelle conciata. Il contenuto di acqua viene ridotto in modo da rendere possibili le successive operazioni di rasatura e, eventualmente, di spaccatura. Si tratta in pratica di una pressatura della pelle che viene effettuata schiacciando la pelle tra due cilindri di cui quello superiore ricoperto di feltro.
2. 4. 2. Rasatura
Operazione meccanica effettuata con macchina a cilindri di cui quello superiore dotato di coltelli elicoidali. Con la rasatura si egualizza lo spessore in tutta la superficie e si eliminano residui di carniccio non eliminati con la scarnatura. Si produce un residuo solido, la rasatura, che può essere utilizzato per produrre rigenerato di fibre di cuoio, o come filler in materiali sintetici.
2. 4. 3. Spaccatura Questa operazione, come già detto, può essere effettuata in calce, cioè dopo il calcinaio o, come indicato, in blue, cioè dopo la concia al cromo. La scelta sullo stato in cui effettuare la spaccatura delle pelli più spesse dipende dal prodotto che si intende ottenere (per es., la spaccatura in calce produce pelli più morbide e soffici) o dalla organizzazione aziendale. La spaccatura viene necessariamente effettuata in blue nel caso in cui le pelli vengano importate allo stato wet-blue e a pieno spessore.
2. 4. 4. Riconcia, tintura e ingrasso Si tratta di tre processi chimici che spesso, in particolare tintura e ingrasso, vengono effettuati insieme. La riconcia è un trattamento con agenti concianti, spesso diversi da quello utilizzato per la concia principale, che serve a modificare nel senso desiderato le caratteristiche impartite dalla concia principale. Per es. se si desidera produrre un cuoio meno flessibile di un cuoio al puro cromo, si effettua una riconcia con tannini vegetali che hanno appunto la caratteristica di produrre un cuoio poco flessibile. Viceversa, se si desidera produrre un cuoio più flessibile e morbido da un cuoio al puro vegetale, si effettua una riconcia la cromo. Spesso i concianti all'alluminio, zirconio o titanio vengono utilizzati come riconcianti per ottenere un cuoio più reattivo nei confronti dei coloranti e quindi colori più intensi e brillanti. Viceversa i tannini vegetali e sintetici vengono utilizzati come riconcianti per ottenere una tintura più uniforme e/o più penetrata. Ovviamente dal punto di vista strettamente tecnico la riconcia non è una operazione indispensabile e, se non si desidera apportare modifiche, può anche non essere effettuata. La tintura è l'operazione con cui si conferisce al cuoio il colore voluto. Viene effettuata in bottale, a temperatura di 50-60°C (nel caso di pelli al cromo) con coloranti, nel caso più frequente anionici ma anche metallorganici, sostantivi, cationici, ecc. La penetrazione in sezione può essere regolata con mezzi chimici (penetrazione a pH vicino alla neutralità, fissazione a pH acido, riconcianti diversi, ecc) e chimico-fisici (temperatura, durata, velocità di rotazione del bottale). Poiché la tintura non viene quasi mai effettuata con coloranti unitari ma quasi sempre con miscele di coloranti per ottenere un particolare colore o una specifica nuance, è opportuno che i coloranti che compongono la miscela vengano scelti con particolare cura in modo che abbiano quanto più è possibile simili caratteristiche chimiche (reattività, potere di penetrazione, comportamento al pH, ecc.) e chimico-fisiche (resistenza alla luce, solubilità nei solventi, ecc). L'ingrasso è una operazione che serve a introdurre tra le fibre della pelle un lubrificante che tenga separate le fibre stesse e consenta a esse di scorrere le une sulle altre. In tal modo il cuoio può
assumere la flessibilità, la morbidezza e le altre caratteristiche merceologiche che dal cuoio o pelle ci si aspetta. L'ingrasso è una operazione indispensabile perché, se non venisse effettuata, eliminando l'acqua con l'asciugaggio le fibre del cuoio si avvicinerebbero stabilendo legami interfibrillari (deboli, ma comunque legami) per cui il cuoio dopo asciugaggio sarebbe comunque un materiale poco pieghevole, poco estensibile, poco morbido, piuttosto rigido e cartonoso. Per l'ingrasso si usano oli o grassi di origine animale, vegetale o minerali (derivati dal petrolio). Naturalmente gli oli o grassi tal quali, per poter essere utilizzabili come ingrassanti per cuoio, vengono modificati chimicamente, o addizionati con emulsionanti, per renderli compatibili con l'acqua e soprattutto per conferire loro una parziale capacità di legame con il cuoio senza la quale verrebbero in breve tempo espulsi dal cuoio che quindi ritornerebbe un materiale non utilizzabile. Sulle molecole degli oli o grassi vengono quindi introdotti gruppi idrofili anionici (solfonati, solfitati, solfato), cationici (ammonio quaternario) o non ionici. Nel caso più frequente di ingrasso con prodotti anionici, il chimismo dell'ingrasso è del tutto simile a quello della tintura per cui, molto spesso, tintura e ingrasso vengono effettuati contemporaneamente. Dopo l'ingrasso le pelli vengono lasciate riposare 24-48 ore per lasciar completare la fissazione di coloranti e ingrassanti, poi lavate con acqua raddolcita e infine messe a vento.
2. 4. 5. Messa a vento e asciugaggio Con riconcia, tintura e ingrasso terminano le operazioni cosiddette "a umido" cioè con l'impiego di acqua. Le pelli possono ora essere asciugate. Dopo la messa a vento, cioè la spremitura per eliminare meccanicamente l'eccesso di acqua, l'asciugaggio può essere effettuato con vari metodi:
per semplice sospensione all'aria per sospensione e passaggio in un tunnel in cui circola aria calda a temperatura e umidità controllate per "inchiodaggio" cioè fissazione mediante apposite pinze su un telaio di acciaio forato e immissione in un tunnel con circolazione di aria calda per "pasting", cioè incollaggio della pelle con il fiore aderente a una lastra di acciaio o vetro e immissione nel tunnel ad aria calda per "sottovuoto", in cui la pelle viene fatta aderire su una piastra di acciaio sotto la quale circola vapore o acqua calda e sulla quale viene calato un coperchio all'interno del quale viene poi creata una depressione che facilita l'evaporazione dell'acqua e aspira il vapore con microonde, che producono riscaldamento nell'intero spessore della pelle.
Tutti i sistemi mirano a ottenere un asciugaggio più rapido e uniforme e in tempi costanti rispetto all'asciugaggio per sospensione all'aria che dipende dalle condizioni atmosferiche (temperatura, umidità, ventilazione). La scelta del sistema di asciugaggio dipende non solo da fattori economici e di organizzazione aziendale ma anche sulla base del tipo di cuoio e della destinazione d'uso.
2. 4. 1. Rifinizione
La rifinizione è la fase finale e più complessa della lavorazione conciaria e comprende tutte le operazioni effettuate sulla pelle asciutta per modificarne la superficie dal punto di vista estetico, funzionale o di entrambi. La rifinizione è meccanica e chimica. La rifinizione meccanica può essere effettuata per lucidatura della superficie con una ruota di velluto, oppure stiratura e placcatura per ottenere una superficie piatta e liscia, per pressatura con piastre a rilievo allo scopo di avere l'impressione a rilievo di un disegno (stampa ad incisione), per bottalatura, cioè rotazione veloce a secco in bottale allo scopo di avere una superficie "mossa" e un fiore molto più evidente, la palissonatura per abborbidire le pelli. L'inchiodatura per distenderle, la smerigliatura che può essere effettuata, per diversi scopi, dal lato carne o dal lato fiore. La rifinizione chimica consiste nel ricoprire la superficie della pelle con un film più o meno spesso di materiale sintetico (resine acriliche, butadieniche, poliuretaniche) o naturale (caseine, albumine, filmogeni proteici, a base di cellulosa modificata) all'interno del quale possono essere contenuti pigmenti, coloranti, opacizzanti, lucidanti, ausiliari vari. Il film può essere fatto formare sulla superficie della pelle a partire da monomeri o oligomeri di diversa natura oppure può essere preformato e fatto aderire alla superficie della pelle con l'ausilio di adesivi. Nel primo caso la miscela di legante filmogeno e ausiliari viene depositata sulla superficie della pelle a spruzzo, con rulli (roll-coater), con la velatrice (produzione di "verniciato"). Nel secondo caso, il film è più frequentemente di natura poliuretanica, di solito prodotto da aziende terze, con disegni di fantasia, con spessori diversi, su supporti diversi dal quale viene trasferito sulla pelle. Per tale motivo questo tipo di rifinizione viene spesso indicato genericamente come "rifinizione transfer". Con la rifinizione mista vengono utilizzate sia la rifinizione chimica che quella meccanica, prima l'una e poi l'altra o viceversa. A seconda di come si presenta la superficie, il cuoio si definisce:
nubuck o nabuck se viene smerigliata dal lato fiore e non rifinita. pura anilina, se il fiore è completamente libero e soltanto lucidato alla ruota di velluto. anilina se il fiore ha soltanto da un sottilissimo film trasparente, colorato a base di aniline o incolore, ma senza pigmenti. Le pelli pura anilina e anilina sono sinonimo di altissima qualità e valore perché solo pelli di primissima qualità e lavorate con cura possono prestarsi a questo tipo di articolo. Le pelli di questo tipo sono molto poche per cui sono anche molto costose, benché molto delicate perché praticamente prive di protezione verso gli agenti esterni. semianilina, se il cuoio è ricoperto da un film sottile che contiene poco pigmento in modo che il disegno naturale della grana, tipico dell'animale da cui proviene, sia ancora visibile e identificabile coperto, se il fiore è ricoperto da un film più o meno spesso ma contenente pigmenti. Il fiore non è più visibile e solo l'occhio esperto può identificare il tipo di animale da cui proviene.
Negli ultimi tempi sono state applicate anche in conceria tecnologie sofisticate come il laser e la stampa ink-jet. Il laser, in particolare, si è dimostrata una tecnologia molto versatile consentendo di ottenere dalla perforazione dell'intero spessore fino a incisioni dell'ordine di qualche micron. Poiché il laser può essere controllato da computer, si possono ottenere disegni ed effetti diversi e molto
particolari. La stampa ink-jet, mutuata dal mondo dei computer, consente una elevata personalizzazione della stampa ma non risulta adatta per produzioni di massa. Oggi le rifinizioni applicate alle pelli sono il frutto di un insieme di trattamenti chimici e meccanici complessi. La combinazione dei diversi tipi di rifinizione e l'uso di tecniche diverse, variamente combinate tra loro, hanno consentito alla fantasia dei tecnici della rifinizione la produzione di cuoi diversi e con effetti particolari, inimmaginabili fino a qualche tempo fa, sapientemente utilizzati da stilisti e operatori della moda per le loro creazioni.
3. Misurazione Il cuoio suola viene venduto a peso quindi l'unità di misura è il Kg. Tutti gli altri tipi di cuoio finito vengono venduti in base alla superficie e quindi l'unità di superficie è il m2 e suoi multipli e sottomultipli. L'unità di misura internazionale tuttavia è il piede quadrato (pq o sqft in inglese) costituito da un quadrato di 30.48 cm di lato. La legislazione europea pertanto consente, se lo si desidera, di affiancare alla misura ufficiale in m2 quella nella unità di misura in pq purché riportata con evidenza non superiore a quella della misura in m2.
Tanning The tanning is the treatment they are subjected to the skins of storage and processing. Index: 1. History 2. Leather processing 3. Measurement 4. Notes 5. Bibliography 6. See also 7. Other projects 1. History
Tanning in a historical reconstruction The history of tanning is perhaps as old as mankind. Prehistoric man noticed that the skin of animals hunted to feed could serve as protection from the elements. The skin, however, is an organic material, protein and then lasted a few days because it was soon decaying. We realized then, probably by accident, that if the skin had been exposed to the smoke of fire for warmth or to cook the meat, or if the skin was immersed in water in which they were also immersed branches or leaves of plants and trees , then the skin lasted much longer. It was discovered in practice the tanning aldehydes (of which the smoke is full of fresh wood) and vegetable tanning tannins (contained in the wood and all the vegetables). It is also noted that, if your skin was washed by water in which the stones of the hearth, calcined by fire, had dissolved, the hair of skin peeling off the skin very easily, allowing longer use many of the skin.
Tanning in drums The aldehydes, tannins and lime (limestone rocks by heat becomes quick lime CaO with water to form slaked lime Ca (OH) 2) are substances that even today, albeit with different methods are used in modern tanning processes. So the tanning business is as old as man and this helps explain why even today the man with the leather and the leather is very closely linked. For many centuries tanning technology has remained virtually unchanged, almost exclusively with the use of water, lime, and animal fats, vegetable tannins (only small quantities of hides were tanned with alum, or aluminum, resulting in a white leather, but not resistant water) and a lot of manual work. In the second half of the drum was introduced, a machine consisting of a cylinder rotating around its own axis. Water, leather and chemicals were introduced into the drum, which was then spun faster or slower. The mechanical action of rotation significantly favors the penetration of products into the skin and then the tanning process, which lasted several months earlier, the result was much accelerated. The introduction of the drum was the first step in the transformation of the tanning business from purely traditional to the truly industrial tasks. The perhaps most important step towards a radical transformation of the production but the leather was discovered in the late nineteenth-early twentieth century, the chrome tanning, tanning sense of the ability of the compounds of trivalent chromium (Cr +3) that are able to bind stably to the skin, making it rot. This type of tanning is now by far the most popular (the 85-90% of all leather products in the world are chrome tanned) due to its simplicity, speed (a few hours rather than days), flexibility (with chrome tanning can produce any type of leather, except leather soles for shoes), cost-effectiveness. The drum, chrome tanning, the enormous development of chemistry in recent years, including the
introduction of modern technologies in the tanning industry (laser, ink-jet printing, data processing) activities have been transformed into a tanning industry, Even today, as in prehistoric times, becomes a rejection of the more important food industry in a useful and durable, suitable for the production of numerous objects. 2. Leather processing Immediately after killing the animal begin the process of tissue degradation. Before you even get to rot, which causes serious damage to the skin more or less that are rapidly decaying quality and value from the point of view tanning. In addition, because the tanneries are almost always located sufficiently close to the homes of leather production, the time between skinning and tanning the beginning of the process would be too long and degradation processes would risk destroying the skin. It is therefore necessary "to preserve" fresh skins, that block the degradation process for a sufficient time to transport to the tannery and the beginning of the process. 2. 1. Conservation Storage should be done as quickly as possible and within the skin is to create conditions that would make life impossible and the development of bacteria and microorganisms that produce enzymes of decay. The methods used are far more salting and drying. 2. 1. 1. Salting Salting is to saturate the skin with salt (sodium chloride, NaCl) or rock of marine origin. The salt penetrates very quickly into the skin (the skin contains about 65% water [1]), produces a partial removal of water due to osmotic while the remaining water becomes saturated solution of salt. These conditions are totally unsuitable to the life and development of microorganisms and thus the putrefactive processes are inhibited. Salting is the preservation process more suitable for very thick skins, such as bovine hides, because the salt quickly penetrates the entire thickness. For the salted with solid salt is used by 25% to 50% salt by weight of hide, [2] [3] on average 40%. It's very efficient, cheap, easy to apply, and then widespread. It has the disadvantage that, once arrived in the works, release the skin that contain all of the salt (about 15% of their "weight salty"), which then ends up in the process water. Salt is not a toxic product and harmful but still results in a change of flora and fauna of the waters of the receiving bodies (rivers, canals, lakes). There are no systems to remove salt from water efficiently and at reasonable cost, so the tannery wastewater treatment plants, although very efficient in breaking down all other pollutants, are not effective against salts. The storage rooms so now is the main problem of the leather industry with regard to water pollution, while others are resolved even with increased costs. Several studies are underway around the world to find alternatives to salting preservation systems. 2. 1. 2. Drying The other method of preservation is drying. It consists of removing from the skin as much water as possible (up to a content of 12-15% [2]). This will still result in conditions unsuitable for life and development of microorganisms that have an absolute need for water. The elimination of water, of course, must be done quickly or at least before they begin the putrefaction process and must involve the full thickness of skin. The look certainly better than this type of conservation is that the processing of dried skin does not produce polluting impacts because there are no toxic or hazardous waste for animal and plant biodiversity. The drying, however, is a process suitable only for thin skins, for which the migration of water from the inner layers is faster (water evaporation takes place only by the two outer surfaces of the skin and then the water inside, to evaporate, it must first migrate from the inner layers and spread to the more external process is rather slow). The drying, therefore, is the most suitable means of preserving the skins of sheep and goat and does not lend itself to the preservation of hides, the most numerous.
2. 1. 3. Other systems of conservation Other systems have been proposed for conservation (γ-ray irradiation, treatment with silicate products with antibiotics, etc..) But they have been given or to high costs or limited effectiveness over time. The only system that has found even a limited application is the preservation in the cold. Immediately after skinning, the hides are rapidly cooled to a temperature of + 2 / 4 ° C. If kept in these conditions the skins can be stored for about 10 days, 15 days if you use anti-bacterial or mold. The system, however, requires a cold chain (slaughter-transport-stores) and in any case can only be applied if the distance between the place of production of the skins and place of work is not too large. He therefore found some application in Germany, Austria (countries with high production capacity of leather tanning industry but with modest capacity nationally) and tanning areas of North Italy, closer to production areas of northern Europe. The Italian tanning industry, on the other hand, has a production capacity significantly higher than the production of fresh skin and then is forced to import skins from all over the world, even from areas geographically far away as North and South America, Australia, New Zealand, Middle and Far East. The transport time from these areas are therefore very long (several months) for which the conservation is not possible with cold. Salting, therefore, still remains the main storage system for heavy hides until they found an alternative system will be equally efficient, faster and cheaper. 2. 2. The tanning process The tanning process is lengthy and complex. It is essentially a chemical process consists of several stages separated by mechanical operations. The entire process can be divided into 3 macro-phases: 1. tanning 2. retanning 3. Finishing Each of these macro-, then, is divided into phases with specific purposes. A special tanning process is that some operations, both mechanical and chemical properties can be made at different points in the process, depending on the characteristics of leather to be obtained or, sometimes, the organizational needs of companies. All chemical operations to the post-tanning treatments are carried out with use of water in the drum, the machine is typical of the tannery. Basically, the drum consists of a cylinder rotating around its own axis and in which you enter the water, leather and chemicals. Initially it was simply a wooden cylinder rotating, today is a complex computer-controlled machine, with adjustable water intake, speed and direction of rotation, opening and closing the door, entry of reagents, temperature regulation, weight control (if fitted on load cells). It is therefore possible to run a "recipe" for machining in automatic way, without much possibility of errors due to manual. Most drums are still made of wood but the drums can also be made of steel or resin. There are also alternatives to the drum machines such as mixers or tumblers in dive (like washing machines), but the reactors are still the most popular drums. The sizes are different depending on the operation to perform and can reach up to 4 mx 5 m for the drums the drums by liming.
drums to work 2. 2. 1. Preparing for tanning The preparation for tanning operations are the so-called Riviera (in some areas called "faiteria"). The name recalls the French Rivière since they are clearly the steps that require the most amount of water and so many of these operations were carried out on the banks of the rivers. The preparation for tanning or river, from the raw hide (kept), can be grouped as:
1. soaking 2. (Fleshing) 3. depilation 4. calcination 5. fleshing 6. split 7. deliming 8. macerazone 9. degreasing 2. 2. 1. 1. Greening The soaking is designed to give the skin the water it had lost in the preservation process, remove dirt, blood, dung and salt in case of skin preserved by brining. Is carried out in drums with the use of water and, in case of skin preserved by drying, surfactant. They are sometimes used small amounts of chemicals (Na2CO3, surfactants) or proteolytic enzymes to facilitate revegetation and begin to eliminate some substances in the skin and useless or harmful for tanning as fat, water-soluble proteins, salts, etc.. 2. 2. 1. 2. Fleshing The Fleshing is a mechanical operation which removes the subcutaneous tissues of the remaining tissue connecting the skin to the carcass of the animal.
scheme of a section of raw cowhide The diagram in Figure (opposite) shows the structure of a hide: the parts of the section that affect the skin in terms of tanning are the flower or papillary layer and reticular layer of meat. These two layers together form the dermis. Both are made of fibers of collagen, a protein, thinner and arranged predominantly in a horizontal state flower, the larger and arranged in the direction of all the fibers of the papillary layer. The other parts of the raw skin are removed during processing. In particular, the subcutaneous tissue is removed mechanically with the fleshing (see below) while the epidermis and the hair is chemically removed the lime pit (see below) unless, of course, we should not produce a skin for fur or with hair. However fleshing usually not performed in this step of the process because the skin fresh and rejuvenated and has a loose consistency is good for fleshing. Moreover, the presence of the hair and sometimes manure and dirt not yet eliminated, increasing in some areas the thickness, mean that the machine can cut not only the subcutaneous tissue but also the skin itself, thus adversely affecting the quality of the leather finish. 
 For these reasons, the fleshing is almost always done after the depilation-calcination, when the skin has no hair and dung, is swollen and turgid, and lends itself well to the action of the helical blades of "fleshing machine." 2. 2. 1. 3. Depilation and liming Hair removal and calcination operations are chemicals that have different purposes. The hair is used to remove hair and skin, and is then maintained at all times unless you have to produce a skin with hair or fur. The liming serves to loosen the fibrous weave of the skin. In addition, during the calcination other chemical reactions occur, which will be described below, useful for tanning. Since hair and calcination is carried out using the same chemicals, in reality the two phases are conducted simultaneously and therefore fluent in a hair-calcination step or, more simply, of liming. The hair is made more frequent in the case with reducing agents, particularly sodium sulfide (Na2S) and lime (Ca (OH) 2, calcium hydroxide). Keratin, which is the main protein of skin and hair are made, is a protein very stable due to the presence of
disulfide bonds in its molecules-SS-content acid cystine in the molecule, a constituent of the keratin. To solubilize the keratin, so you need to break the disulfide bond in order to make more easily attacked and solubilized keratin. The chemistry of hair removal is quite complex, controversial and not yet well understood. Certainly, the disulfide bond is broken by removing the cause of the stability of keratin which can then be easily extracted. The presence of lime stabilizes the pH of the bath of hair removal around 12.5, good for hair removal and for the reducing action of the sulphide or sulphide. The highly alkaline pH of the solution of lime and sulfur also produces side effects. Part of the natural fat is saponified, extracted and then removed from the skin. Part of the side chain amide groups of the protein collagen is converted to free carboxylic groups with formation of ammonia Asparagine and glutamine: Aa - CONH2 Aa - CONH2 + OH-→ Aa - COO-+ NH3 The carboxyl groups thus formed are added to those already naturally present on the collagen molecules and which are the sites for metal complexation tanning. So the liming, increasing the chances of bonding with the metal tanning, tanning helps in general and the mineral chromium in particular. Finally, the high alkalinity promotes the solubilization of proteins and globular astrutturate contained in the skin, useful for tanning, causing a partial alkaline hydrolysis of the collagen chains. Even the proteoglycans, macromolecules with protein backbone and side chains glycosides, are quite easily hydrolyzed and eliminated. All these actions side of liming are all the more pronounced the longer the stay in the bathroom of the hides of liming is prolonged and the temperature is high (but within the 40 ° C, to avoid irreparable damage to the skin). The lime, therefore, in addition to removing the hair and skin, eliminates many harmful or useless, evenly distributes the natural oils residues and separating the fibers so that the resulting leather is softer. The separation of the fibers is also favored by high osmotic swelling produced by the high pH and the presence of high concentrations of Na +, Ca + + and OH-for which the skin swells of water. The burned skin (ie, who suffered the liming) will be therefore very swollen, turgid and translucent. Under these conditions the operation is well suited for fleshing subcutaneous tissues, they also become swollen, are easily cut by the blades of the helical cylinder fleshing machine. Fleshing, so it is easier and gives better results if carried out on limed hides, so in most cases is the fleshing made after liming than after the soaking. After liming is also carried out, if necessary, the split. Limed hides, as mentioned above, and then you have swollen to a thickness significantly increased. Being also swollen, they can easily be split into two or more layers. This is almost always necessary for heavy cattle hides, which have naturally thick too large to be useful to produce artifacts. Is performed with a machine called splitting. The burned skin is driven by two cylinders against a serrated blade that cuts the leather belt in two layers parallel to its surface. The top layer, which contains the grain, which is the typical design of cowhide conferred by the arrangement of the hair follicles, forming the top layer flower, while the lower layers and, of course, that does not have the dough, form the crust. In general, then the thinner skins (sheep, goats, calves) are only fleshed but not broken. The skins of large cattle, however, are fleshed and split into two or more layers. The hair can also be made to retrieve the coat. In particular, the sheepskin is used the method called "Nursing". The skins are sprinkled reviving the flesh side with a paste containing the chemical depilatory (lime sulfur) that are left to act for a few hours. The chemicals penetrate the skin to reach the follicle and attack the root of the hair that comes off very easily. This method is generally used for sheep skins so you can retrieve the value of the wool trade is considerable. The destruction of the bridge-SS-disulfide can also be obtained by oxidizing instead of reducing. To this end we use hydrogen peroxide, perborate, percarbonate, sodium persulfate, etc.. Oxidative hair removal,
however, is less controllable than with sulfur and requires a later stage of calcination. For these reasons, and for other technical difficulties, the depilation oxidation is little used. Finally, the hair can also be achieved by enzymatic methods. The enzymes used are of the type and proteolytic attack preferentially the precheratine and proteins of the hair follicle so the hair comes off easily. However, since it is still attached to proteolytic enzymes is also the collagen in the skin which then can easily be damaged. Again, as with the oxidative hair removal, hair removal is required after the calcination treatment. In reality, therefore, the enzymatic hair removal, which would have many advantages from the environmental point of view, little or nothing was applied. 2. 2. 2. Deliming The skin is shaved and calcined, as mentioned above, swollen, swollen and strongly alkaline and in such a state could not be subjected to subsequent chemical operations. Deliming serves to lower the alkaline pH values of about 8-9, to eliminate swelling and turgidity, remove the lime and sulfide. Is done with deliming agents, that is slightly acidic chemicals. Cowhides used for ammonium sulfate, but can also be used other products such as weak organic acids (lactic, glycolic, etc..), Boric acid, solfoftalico acid, sodium bisulfite, and others. Deliming can also be done by entering carbon dioxide gas in the drum. The spread within the skin is somewhat slow, [4] that in the case of heavy hides, which have a very thick, it also requires the use of normal deliming chemicals. The pH of the bath deliming must still be lowered at least up to pH 8 because more would form insoluble CaCO 3 would result in various types of defects on the finished leather. At pH 8 or less turns into CaCO3 Ca (HCO3), calcium carbonate, soluble in water, and avoids, therefore, the problems described. The use of CO2, of course, requires the use of instruments and equipment for the storage and distribution of gas to the drums. 2. 2. 3. Maceration The enzymatic maceration is an operation that aims to complete the deliming, eliminate residues of other substances interfibrillar not useful, loosen the fibrous structure in order to facilitate the expulsion of skin pigment (melanin) and roots of hair still remained embedded and produce a more soft and supple leather. In the past it was done with baths dog or bird droppings, rich in pancreatic enzymes, and then with pancreatic enzyme extracts from animal organs, today with pancreatic enzymes derived from bacteria modified by genetic engineering. The maceration can be controlled by the amount and activity of the enzyme, the bath temperature, duration, and can not be done. For example, if you intend to produce a leather rather rigid and inflexible, the maceration may not be made or to be carried out in a very soft touch. 2. 2. 4. Degreasing Degreasing is used to eliminate or reduce the natural oils of the skin that could lead to difficulties in absorption and fixation of chemicals and various types of defects on the finished leather. Some kinds of skins contain significant amounts of fat. Leather of sheep from Australia or New Zealand can get to hold up to 30% or 50% [3] [2] by weight of fat. Other types, like the skins of goat or goat, often the calf and beef, contain small quantities. In addition, the natural fat is not evenly distributed in the skin and thus result in uneven distribution and uneven distribution of chemicals including setting, especially tanning and dyes. The skins of swine, contrary to what might seem, do not have a very high fat content because most of the natural fat and subcutaneous tissue is then removed mechanically with the fleshing. The actual content of pig skin after fleshing it is 5-8% [2]. A part of the natural fat has already been eliminated in the liming and soaking but often the remaining amount is still too high. Degreasing, therefore, serves to eliminate excess fat and more evenly distribute the grease residue. Is done with the use of ionic or non-ionic surfactants, but sometimes, in the case of very fatty skin, even
with solvents emulsified (however this technology is phased out for obvious ecological reasons). 2. 3. Tanning On completion of the Riviera is yet putrescible skin and should therefore be subject to tanning. The tanning is the chemical process that transforms the skin in a putrescible material rot-proof, that the leather. After soaking deliming and the skin is ready to react with the tanning agents. As already mentioned, there are many types of tanning. Describe in a rather more detail the two most common types of tanning, that is, the chrome tanning and vegetable tanning, and give only brief summaries of other types of tanning (aluminum, zirconium, aldehydes, oil, etc..) 2. 3. 1. Chrome tanning This is the type of tanning far more widespread. It is estimated that about 80-90% of all leather products in the world are chrome tanned. The chrome tanning is relatively simple to perform, is inexpensive, fast enough and flexible enough. In practice, the chrome-tanned leather can be produced for any use (except for leather-soled shoes). The chrome tanning is based on the ability of trivalent chromium (Cr3 +) to form complexes with the carboxyl groups of collagen (they are made of fibers of the skin). This capability is limited to trivalent chromium and hexavalent form then (Cr6 +) as chromate and dichromate in, has no interest in terms of tanning. At the beginning of the use of chrome tanning (late nineteenth - early twentieth century) and chromium dichromate were used to produce salts of trivalent chromium in tannery by reduction with molasses or other reducing agents. But long since trivalent chromium salts have become available on the market at lower cost and therefore are only used in tanning salts or compounds of trivalent chromium. Before reacting to the chrome tanning, however, the skin is subjected to pickling, which is to treat the skin with a solution of common salt and acid (usually a mixture of sulfuric acid and formic acid). This is to facilitate the penetration into the skin tanning. The skin burned and deliming, in fact, has an isoelectric point of about 4 and then at neutral pH (after deliming, bating, degreasing the skin has a pH of about 7) Collagen has net negative charge. In such condition, the trivalent chromium, positively charged, would have a strong tendency to react and electrostatic favored by the attraction would set rapidly only in the outer layers of skin left untreated the inner layers. In addition to pH 4 to 4.5 higher than the Cr3 + hydroxide form insoluble and could no longer serve as a tanning agent, is therefore necessary to reduce the pH of the bath to prevent the precipitation of chromium and to bring the skin below its isoelectric point. The skin in these conditions becomes predominantly positive charge and the Cr3 + has no capability to react to it. Chromium so it can easily spread in the inner layers of the skin (the spread is greatly accelerated by the movement in the drum). When both have reached the full penetration of the skin, however, it is necessary to restore the skinreactive chromium and this is achieved with the basificazione which is to improve the pH of the bath slowly up to values around 4. In this way, the skin regains a slightly negative charge and the bond-coordinated chromium can settle producing skin tanning. The increase in pH also favors the olazione of chromium, ie the formation of bonds between the chromium atoms leading to the formation of chains of chromium atoms of varying lengths, resulting in increased opportunities for intra-and inter-molecular bond with the carboxyl groups of collagen. The pH should not however be too high to prevent the precipitation of chromium (OH-ion is a stronger complexing of collagen and detach from the chromium complex with the skin to form the hydroxide). For pickling, as already said, using a salt solution (concentration 80-100 g / l acid, such as to prevent the swelling of collagen that would damage) and acid, most commonly a mixture of sulfuric acid and formic acid , added slowly until a pH value between 2 and 3 stable. For basificazione using mild alkali such as sodium bicarbonate, sodium acetate and formate, sodium sulfite, etc.. The final pH is very close to 4. The duration of chrome-tanned skins lasts from 2-3 hours for small fine to a maximum of 20-24 hours for
heavy cowhides. The amount of tanned is between 1.5 and 2.5% (on weight and lean burned skin) chromium expressed as Cr2O3, provided more frequently in the form of basic chromium sulfate (CrOH (SO4)). At the end of tanned skin tanned the color is green-blue, with different colors depending on the product used in pickling and basificazione. In this state, in fact, the tanned leather is called "wet blue" with reference to the fact that it is wet and has a color in the field of blue. The wet-blue, now it is stable over time, can also be marketed. Many producing countries of hides, in fact, do not have the technological capacity to produce finished leather, prefer to export rather than wet-blue hides to take advantage of a higher added value. Italy, country importer of crude oil, importing an increasing amount of state wet-blue leather, which, while it is an advantage from the environmental point of view (the phases of the coast are those that produce more pollution), from 'Another is a disadvantage in terms of technology, tanning, because the tanner has to work on a product does not know the story and often uneven matches because they come from several small tanneries. 2. 3. 2. Vegetable tanning The vegetable tanning or tanning with vegetable tannins is the oldest. Until the late nineteenth century were almost all vegetable-tanned leathers. The vegetable tannins are complex substances, phenolic character, contained in all plants. Of course, some plants will contain larger amounts, other children. The tannins are named for the plant from which they come and they will therefore be of chestnut tannin, sumac, quebracho, mimosa, oak, etc.. They give all the tanned leather in shades of brown in color, more or less intense, but with different flame according to the plant of origin. The mechanism that binds to collagen to give tanning is completely different from that of chromium. In this case it is a hydrogen bond that is established between the phenolic groups of tannins and peptide groups of collagen. Other groups of the side chains of the molecule involved in collagen binding. Because it has binding capacity is necessary that the phenolic group of tannin is electrically discharge and then to an acid pH. If you depart from a bath at acidic pH there would be a quick fix only in the outer layers of skin left untreated the inner layers. In this case, then you must disable the reactivity of tanning to allow a more rapid penetration into the skin. Once the tannin is penetrated, then we must encourage the tanning reaction. Basically this is the same mechanism described for the chrome-tanned only that, in this case, since the different chemical composition, changes the pH to favor penetration and fixation are of opposite sign. The penetration of tannin, in fact, is facilitated by using a not too acidic pH (between 5 and 6). Under these conditions the phenolic groups of tannins are mostly dissociated and unable, therefore, to form hydrogen bonds. After penetration has been obtained, the binding capacity is restored by lowering the pH with acid so that the phenolic groups of tannins return undissociated and therefore able to form hydrogen bonds. The amount of tannins used are considerably higher than those given for chrome tanning, ranging from 1520% for small skins intended for lining or small leather goods, to 40-50% for heavy leather soles. The duration of tanning is much higher and varies depending on the method used: • In slow tanning the hides are immersed in a tank in tanks containing solutions of progressively higher concentrations of tannins. It is usually used the technique called "counter" because the hides are moved from one tank to a tank less concentrated and more concentrated bath follows the reverse path. The tanning bath takes about 30 days and serves to produce sole leather, very full and inflexible. • In tanning using the rapid beating of the drum rotation and because you get a more flexible leather-soled shoes suitable for women's or leather. The tanning barrel lasts 36-48 hours, however, much of the chrome tanning.
2. 3. 3. Other types of tanning The tanning can be achieved with other tanning. As part of the GSM minerals, in addition to the already described chrome tanning, and tanning are aluminum, zirconium, titanium. These grant act with a chemical composition similar to chrome tanning (pickling needs to get penetration and basificazione for the setting) but the characteristics of leather obtained are quite different. They give a white leather, dyes most useful in very light or pastel tones. They have a responsiveness to very high that sometimes dyes must be attenuated by chemical means to obtain a uniform and dye penetrated. The hydrothermal stability is lower because while the chrome-tanned leather resists very well to hot water, with these contracts to tan leather (it denatures) at temperatures much lower, around 75-85 째 C, which makes them not suitable for the realization of some artifacts. They are generally less than soft and soft chrome treatments that require special post-tanning fattening. There is also a tanning ore to iron, but is very rarely used because it gives a very dark leather with flexibility and softness to the leather closer to the plant. There are also many concerts are defined as organic tanning using tanning agents such as organic substances mainly synthetic. The tanning aldehydes to aldehydes using simple or complex. The most used is glutaraldehyde, a shortchain aliphatic dialdehyde. Other aldehydes are glyoxal, the amidodialdeide, etc.. Tanning with synthetic tannins, with synthetic products that simulate the behavior of natural tannins. The tanning sulphochlorination, synthetic products that bind with very stable bonds with the amino groups of collagen by releasing hydrochloric acid must be neutralized with alkali (usually sodium carbonate). The tanning resins, synthetic polymers. Some tanning ability in the sense that they establish a bond between the fibers of the skin (cross-linking), but others have only a filling in that capacity are deposited in the interfibrillar spaces, but without establishing a true chemical bond. The tanning oil, made with fish oil that is oxidized after absorption. The chemistry is very complex and in some respects is similar to that of tanning with aldehydes (link with the free amino groups). It gives a yellow leather, very soft and flexible, very stable to water, solvents, surfactants, alkalis, in human sweat. It is also known as chamois. It is used for cleaning (yellow skin for cleaning cars, mistakenly called "chamois leather"), for lining and sealing of orthopedic devices in direct and prolonged contact with human skin. The grant that do not use chromium are also known as chrome-free while the grant without the use of metal compounds are known as metal-free. 2. 4. Post-tanning treatments The tanned skin is still not used to produce articles. It is a wet material was dried that even if a product would result in rather stiff, cardboard, inflexible and of the normal color of tanning in which it was obtained. To become a marketable product, to produce useful products, must be subjected to further chemical and mechanical treatments. In the case of chrome tanned leathers, which represent the majority of leather products in the world, the pattern of post-tanning operations can be represented as follows: 1. making wind 2. shaving 3. (Split) 4. retanning 5. dyeing 6. fattening 7. making wind 8. drying 9. Finishing
2. 4. 1. Making wind The wind is making a mechanical operation with which eliminated most of the water that soaks into the skin tanned. The water content is reduced in order to make possible the subsequent shaving and eventually split. In practice, a pressing of the skin that is made by squeezing the skin between two rollers of which the upper covered with felt. 2. 4. 2. Shaving Mechanical operation carried out with the machine of which the upper cylinder with helical blades. With shaving, you equalize the thickness across the surface and remove residue with fleshing fleshing not eliminated. It produces a solid residue, shaving, which can be used to produce regenerated leather fiber or synthetic material as a filler. 2. 4. 3. Split This, as already mentioned, can be made at the end, that is, after liming, or as indicated in blue, that is, after chrome tanning. The choice on the state in which to hide splitting depends on the thicker product that is being sought (eg., The split at the bottom produces softer skin and soft) or the organization. The split is necessarily done in blue if the skins are imported wet blue state and full thickness. 2. 4. 4. Tanning, dyeing and stuffing There are three chemical processes that often, particularly dyeing and stuffing, are performed together. The tanning is a treatment with tanning agents, often different from that used for tanning the main, which is used to modify the characteristics desired in the sense given by the main tanning. For eg. if you want to produce a less flexible than a leather hide to pure chromium, making a tanning with vegetable tannins that have precisely the characteristic of producing a leather inflexible. Conversely, if you want to produce a more flexible and soft leather from a leather to pure vegetable tanning to making a chromium. Often, tanning aluminum, zirconium or titanium are used as retanning to obtain a more reactive towards leather dyes and colors more intense and so brilliant. Conversely, the vegetable and synthetic tannins are used as a dye for retanning more uniform and / or penetrated. Obviously from a strictly technical point of view, the tanning is not an essential task and, if you do not want to make changes, can not be done. The tincture is an operation which gives the leather the desired color. Is carried out in drums at a temperature of 50-60 째 C (in the case of chrome leather) with dyes in the most frequent but also anionic organometallic, nouns, cationic, and so on. The penetrating section can be adjusted by chemical means (penetration at pH close to neutrality, fixation at acidic pH, retanning different, etc.) and chemical-physical (temperature, duration, speed of rotation of the drum). Because the dye is almost never done with dyes unit but almost always with mixtures of dyes to achieve a particular color or a specific shade, it is appropriate that the dyes that make up the mixture are chosen with particular care so that you can have as much similar chemical properties (reactivity, penetration, pH behavior, etc..) and chemical-physical (light resistance, solubility in solvents, etc.). The fattening is an operation that serves to introduce between the fibers of the skin with a lubricant to keep separate the fibers and allow them to slide over each other. In this way, the leather can have the flexibility, softness and other characteristics that merchandise from the scalp or skin is expected. The fattening process is necessary because if it were not carried out, removing water by drying the fibers of the leather would approach establishing interfibrillar bonds (weak, but bonds) for which the leather after drying the material would still be a little folding little stretch, a little soft, and rather stiff cardboard. Are used for the fattening oils or animal fats, vegetable or mineral (petroleum). Of course, oils or fats as they are, to be used as fattening for leather, are chemically modified, or added with emulsifiers to make
them compatible with the water and above all to give them a partial ability to bond with the leather without which it would quickly expelled from the scalp and then come back a material that can not be used. On the molecules of the oils or fats are then introduced hydrophilic anionic (sulphonated, sulphited, sulfate), cationic (quaternary ammonium) or nonionic. The most frequent case of fattening with anionic products, fattening the chemistry is similar to that of the dye which, very often, dyeing and stuffing are made simultaneously. After fattening the skins are left to rest 24-48 hours to allow complete fixation of dyes and fattening, then washed with water and finally made the wind softened. 2. 4. 5. Making wind and drying With tanning, dyeing and finish fattening operations so-called "wet" that is, with the use of water. The skins can now be dried. After making the wind, that is mechanically pressed to remove excess water, the drying can be effected by various methods: • for a suspension in air • suspension and passed through a tunnel in which circulates hot air temperature and humidity controlled • "inchiodaggio" that is fixed by special clamps on a steel frame with holes and placed in a tunnel with circulating hot air • "pasting", ie bonding of skin with the flower attached to a steel plate or glass and placed in a hot air tunnel • "vacuum", in which the skin is made to join on a steel plate under which circulates steam or hot water and a lid which is lowered inside which a vacuum is then created which facilitates the evaporation of ' water and steam sucks • with microwave heating to produce the entire thickness of the skin. All systems are designed to achieve a more rapid and uniform drying and constant over time all'asciugaggio for suspension air depending on atmospheric conditions (temperature, humidity, ventilation). The choice of the drying system depends not only on economic factors and business organization but also based on the type of leather and intended use. 2. 4. 1. Finishing Finishing is the final and most complex of the tanning process and includes all operations on dry skin to change the surface in terms of aesthetic, functional or both. The finish is mechanical and chemical. Finishing can be done by mechanical polishing the surface with a velvet-wheel, or pressing and plating to obtain a flat and smooth, embossed with plates for the press in order to have the impression of a design in relief (at etching press ) for drumming, that is fast running dry in drums in order to have a surface "move" and a flower much more obvious, for staking abborbidire skins. The nailing to relax, grinding can be made for different purposes, with the flesh side or the grain side. Finishing is the chemical coating the surface of the skin with a film more or less often made of synthetic material (acrylic resin, butadiene, polyurethane) or natural (casein, albumin, film-forming protein, based on modified cellulose) within which it can be contained pigments, dyes, opacifiers, brighteners, various auxiliaries. The film can be formed on the surface of the skin made from monomers or oligomers of different nature or may be preformed and made to adhere to the skin surface using adhesives. In the first case the mixture of binder and film-forming auxiliary is deposited on the skin surface by spraying, with rollers (roll-coater), with the curtain coater (production of "painted"). In the second case, the film is most frequently in nature polyurethane, usually produced by companies, with drawings of fantasy, with different thicknesses, different media from which it is transferred to the skin. For this reason, this type of finishing is often generically referred to as "transfer finishing."
Finishing with mixed uses both chemical and mechanical finishing, first one then the other or vice versa. Depending on how the surface looks, the leather is defined as: • nubuck or nubuck is sanded by hand if flower and not finished. • pure aniline, if the flower is completely free and only polished the wheel of velvet. • aniline if the flower has only a thin film of transparent, colored or colorless aniline-based, but without pigment. The leathers are pure aniline and aniline synonymous with high quality and value for only the highest quality leathers and work carefully can lend itself to this type of article. The skins of this type are very few that are also very expensive, although very sensitive because practically no protection against external agents. • semi-aniline, if the leather is coated with a thin film that contains little pigment so that the natural design of the grain, typical of the animal from which it comes, is still visible and identifiable • Covered, if the flower is covered with a film more or less often but containing pigments. The flower is no longer visible and only the trained eye can identify the type of animal from which it came. In recent times have also been employed in the tannery sophisticated technologies such as laser and ink-jet printing. The laser, in particular, has proved a very versatile technology, enabling to obtain the entire thickness of up to punch the engravings of a few microns. Since the laser can be controlled by computer, you can get different designs and effects and very special. The ink-jet printing, borrowed from the world of computers, allows a high degree of customization of print but is not suitable for mass production. Today the finishing touches applied to the skin are the result of a series of complex chemical and mechanical treatments. The combination of different types of finishing and the use of different techniques, variously combined, allowed the imagination of engineers finishing the production of different leathers and special effects, unthinkable until a few years ago, wisely used by designers and fashion professionals for their creations. 3. Measurement The leather sole is sold by weight so the unit is Kg All other types of finished leather is sold according to the surface and then the surface is the unit of m2 and its multiples and submultiples. The international unit of measurement, however, is the square foot (sqft pq or in English) consists of a square of 30.48 cm side. The European legislation so allows, if desired, to accompany the official measure in m2 in the unit of measure as long as pq reported with no evidence so far superior to that of m2.
制革 制革是他们所遭受的存储和处理的皮肤治疗。 指数: 1。历史 2。皮革加工 3。测量 4。注释 5。参考书目 6。还见 7。其他项目 1。历史
制革中的历史重建 对制革历史也许是因为在人类的历史。史前人注意到,动物的皮肤猎杀饲料可以作为保护的内容。 皮肤,但是,是一个有机的物质,蛋白质,然后持续了数天,因为它很快腐烂。我们体会到,可能 是意外,如果皮肤已经暴露在火取暖或做饭烟肉,或者如果皮肤在水中,其中他们还沉浸分公司或 植物和树叶浸泡,然后在皮肤持续更长的时间。它被发现在实践中鞣醛(其中吸烟是完全新鲜的木 材)和植物鞣鞣质(在木材和所有的蔬菜中)。人们还注意到,如果你的皮肤是由水,其中火焙烧 的壁炉,石头已经解散洗净,在剥落的皮肤很容易皮肤毛发,使皮肤不再使用的很多。
在鞣制鼓 该醛,鞣质和石灰(热石灰岩变成水,形成熟石灰的Ca(OH)2生石灰氧化钙)是,即使在今天,尽 管有不同的方法,是现代使用的物质鞣制过程。 因此,制革企业一样老头,这有助于解释为什么即使在今天,与皮革和皮革男人是非常密切的联系 。 许多世纪以来鞣制技术已大致维持不变,几乎完全与水的使用,石灰和动物脂肪,植物单宁(生皮 鞣制只有少量是用明矾或铝,在白色皮革产生,但不抗水)和大量的手工工作。在鼓下半年推出, 一机一绕自身轴线旋转的圆筒组成。水,皮革和化学品引入的鼓,这是当时纺更快或更慢。旋转机 械作用显著有利于产品进入皮肤,然后制革工艺,历时数个月前的渗透,其结果是许多加快。对引 进的鼓是在从传统到真正的纯粹任务制革工业企业转型的第一步。 迈向一个激进的变革,但生产的皮革也许是最重要的步骤是在十九世纪末,二十世纪初发现,铬鞣 ,鞣制的三价铬化合物的能力(铬+3),这些感能够绑定稳定在皮肤上,使之腐烂。这种鞣类型现 在目前最流行的(在世界上所有皮革制品8590%的铬鞣)由于其简单,速度(几个小时而不是几天),灵活性(与铬鞣可以产生任何类型的皮 革,皮革鞋底鞋除外),成本效益。 鼓,铬鞣,化学的巨大发展,近年来,包括在制革行业引进现代技术(激光 ,喷墨印刷,数据处理)的活动已被改造成一个制革业,即使在今天,在史前时代,成为一个更重 要的食品工业中一个有用的耐用,适合拒绝了众多对象的生产。 2。皮革加工 杀死动物后立即开始组织降解过程。到达之前,你甚至腐烂,造成严重损害的皮肤或多或少都迅速
腐烂,并从质量的角度晒黑点值。此外,因为制革厂几乎总是位于接近足够的皮革生产的家园,剥 皮和制革之间的过程的开始时间会太长,降解过程会破坏皮肤的风险。因此,有必要“,保留”鲜皮 ,即阻止了足够的时间运输到制革和过程的开始降解过程。 2。 1。保护 存储时,应尽快与皮肤内的是创造条件,使生活不可能的,细菌和微生物产生的酶衰变的发展。 使用的方法更为盐腌和干燥。 2。 1。 1。盐 盐析是饱和盐皮肤(氯化钠,氯化钠)或海洋起源的岩石。盐渗透很快进入皮肤(皮肤含有约65% 的水[1]),产生的水由于渗透压的部分切除,而剩余的水变成饱和盐溶液。这些条件是完全不适合 微生物的生命和发展,从而抑制了腐败的进程。 盐析是保存过程中更多的很厚的皮肤,如牛皮革,合适的,因为盐迅速渗透整个厚度。对于固体盐 盐是由25%至50%的食盐使用的隐藏的重量,[2] [3]平均为40%。 这是非常有效的,价格便宜,容易申请,然后普遍。它的缺点是,一旦在工作到达时,释放肌肤, 包含所有的盐(约15他们的“重咸”%),然后结束了在生产用水。盐是不是有毒的产品,并在植物 和对接收机构(河流,运河,湖泊)水域的动物,但仍改变有害的结果。有没有系统,以去除水中 盐分的效率和合理的成本,所以制革废水处理厂,但非常有效的打破所有其他污染物,都没有对盐 有效。 储存室,现在是皮革行业水污染方面的主要问题,有的则即使增加成本解决。一些研究在世界各地 正以寻找盐保存系统的替代品。 2。 1。 2。干燥 其他的保存方法是干燥。它包括从本为尽可能多的水皮(可达1215%[2]内容)。这仍会令生活条件和微生物,有必要发展对水的绝对不适合。水的消除,当然,必 须迅速完成,或者至少在他们开始腐烂过程中,必须涉及全层皮肤。 这个看起来肯定比这更好的保护类型是,皮肤干燥处理不产生污染的影响,因为没有动物和植物的 生物多样性有毒或有害废物。 干燥,但是,是一个过程只适合薄皮肤,为此,从内层水迁移的速度更快(水蒸发只需要由两个皮 肤的外表面的地方,则水里面,蒸发,它必须首先从内层迁移和扩散到更多的外部过程是相当缓慢 )。干燥,因此,对保存绵羊和山羊的皮肤最合适的手段,不适合自己的皮,最多的保护。 2。 1。 3。其他系统的保护 其他系统已经被提出了保护(γ射线照射,与抗生素等硅酸盐制品治疗),但他们已获得或成本过高或随着时间的推移效果有限。 唯一的制度,发现即使是有限的应用是在寒冷的保存。后立即剥皮,揣迅速冷却到+ 2 / 4 ° C的温度如果在这种情况下保持了皮肤可存放约10天,15天,如果你使用防细菌或霉菌。 该系统,但是,需要冷链(屠宰,运输,储存),在任何情况下只能应用于如之间的的外观和工作 地点生产地点距离不是太大。因此,他发现在德国的一些应用,奥地利(与皮革行业的产能高容量 不大,但与全国的国家)和制革区北意大利,接近欧洲北部生产区。意大利制革业,另一方面,具 有生产能力显著高于鲜皮生产高,然后是被迫进口来自世界各地的皮肤甚至从遥远的地区的地理北 美,南美,澳大利亚,新西兰,中东和远东地区。来自这些地区的运输时间,因此很长(数月)为 其养护不冷可能。盐腌,因此,仍然是重皮的主要存储系统,直到他们找到一个替代系统将同样有 效,更快速,更便宜。 2。 2。制革过程 制革过程是漫长而复杂。它实质上是一种化学过程由机械操作分开几个阶段组成。
整个过程可以分为3个宏观阶段: 1。晒黑 2。复鞣 3。精加工 其中的每个宏观,那么,是具有特定用途分为阶段。 一个特殊的鞣制过程中,一些操作,包括机械和化学性能,可在不同点的过程中,对皮革的特性 而定,以获得或有时,公司的组织需求。 所有化学操作后进行日光浴治疗中使用的水鼓出来,该机是典型的制革厂。基本上,鼓由一个圆柱 体绕自身轴线旋转并在其中输入水,皮革和化学品。最初,它只是一个木制圆筒旋转,今天是一个 复杂的计算机控制的机器,可调节水的摄入量,速度和旋转方向,开闭的门,进入试剂,温度调节 ,控制体重(如果安装负载细胞)。因此,可以在自动运行方式加工的“配方”,没有错误由于人工 多的可能性。大多数鼓仍然用木头做的,但鼓也可以是钢或树脂制成。 还有,如混频器或潜水玻璃杯(如洗衣机)的鼓机的替代品,但反应堆仍然是最流行的鼓。在大小 不同的操作,可以执行不同的石灰可达4米× 5米的鼓了鼓。
鼓工作 2。 2。 1。准备晒黑 用于制革行动准备是所谓的里维埃拉(称为“faiteria”一些地区)。回忆起这个名字,因为他们是法国 德里维埃明确的步骤,最需要水的量,所以这些操作进行的许多河流的银行了。 用于晒黑或河流从(保存)生皮,准备,可以归纳为: 1。浸水 2。 (充实) 3。脱毛 4。锻烧 5。充实 6。分割 7。脱灰 8。 macerazone 9。脱脂 2。 2。 1。 1。绿化 浸泡的目的是让皮肤它在保存过程中丢失的水分,清除污物,血液,粪便和受盐渍保存皮肤的情况 下盐。是开展与水鼓和使用,在经干燥,保持皮肤表面的情况。他们有时用的化学品(碳酸钠,表 面活性剂)或少量蛋白水解酶,以方便植被恢复,并开始消除皮肤和脂肪,水溶性蛋白,盐,制革 等一些无用或有害的物质。 2。 2。 1。 2。充实 而充实是一种机械操作,其余的删除连接皮肤的动物尸体组织的皮下组织。
计划的一个部分原料牛皮 图图(右)显示了一个隐藏的结构:本节的影响方面的皮肤晒黑的部分是花或乳头层和网状层的肉 。这两个层共同构成的真皮。两者都是由胶原纤维,蛋白质,更薄,并安排在一个水平的州花为主
,规模较大并在所有的乳头层纤维方向排列。 原始皮肤的其他部分在加工过程中被删除。特别是,除去皮下组织与充实(见下文)机械而表皮和 头发化学删除了石灰坑(见下文),除非,当然,我们不应该产生的皮毛或与皮肤头发。但通常不 充实在这一过程步骤执行,因为皮肤清新,充满活力和具有松散一致性是充实好。此外,头发的存 在,有时粪便和污物尚未消除,一些地区的厚度增加,意味着机器可以切割不仅皮下组织,而且皮 肤本身,从而造成不良影响的皮革涂饰质量。 对于这些原因,充实几乎总是做脱毛后,煅烧,当皮 肤没有毛发和粪便,肿胀和肿胀,并非常适用于对螺旋叶片行动“去肉机。” 2。 2。 1。 3。脱毛和黎明 脱毛和煅烧操作的化学物质有不同的目的。 头发是用来清除头发和皮肤,然后在任何时候保持,除非你有产生皮肤与毛发或毛皮。 在黎明旨在放松皮肤的纤维编织。此外,在煅烧等化学反应发生,这将是介绍如下,供制革有用。 由于头发和煅烧是进行使用相同的化学物质,在现实中的两个阶段是同时进行的,因此能说流利的 头发,煅烧步骤,或者更简单地说,黎明。 头发是由更频繁的情况下与还原剂,特别是硫化钠(硫化钠)和石灰(钙(OH)2,氢氧化钙)。 角蛋白,它是皮肤和头发主要是由蛋白质,是一种蛋白质非常稳定由于其分子中二硫键- SS 含量的分子酸胱氨酸,一个角蛋白成分的存在。为了溶解角蛋白,因此需要打破二硫键,以使更容 易攻击和溶解角质。对化学脱毛是相当复杂的,有争议的和尚未充分理解。当然,二硫键是按消除 对角蛋白的稳定性,然后可以方便地提取出来的原因。在场的石灰稳定在12.5左右的脱毛浴pH值, 用于脱毛和为硫化物或硫化物减少操作好。 该石灰和硫磺溶液强碱性pH值也产生副作用。天然油脂皂化部分是,提取,然后从皮肤移除。在侧 链的胶原蛋白酰胺组的一部分转换为自由羧基与氨形成 天冬酰胺和谷氨酰胺:AA - CONH2 AA - CONH2 + OH -→AA - COO - + NH3 由此形成的羧基被添加到那些已经自然存在的胶原蛋白分子,哪些是用于金属络合鞣制的网站。因 此,石灰,增加与鞣金属粘接的机会,有助于制革一般和矿物质,特别是铬。 最后,高碱度促进了蛋白质和皮肤中的球状astrutturate,为制革有用的增溶,造成局部的碱性水解 胶原蛋白链。即使是蛋白多糖,蛋白质骨干和侧链苷大分子,是很容易水解和消除。 所有这些方面的黎明行动都是较明显的时间越长,在对黎明的隐藏浴室停留时间延长,温度高(但 在40 ° C,以避免无法弥补的损害的皮肤)。石灰,因此,除了去除毛发和皮肤,消除了许多有害或无用的 ,均匀分布的残留物分离的天然油脂和纤维,使产生的皮革柔软。 纤维的分离也是由高渗透压的高pH值和高浓度的存在产生肿胀青睐的Na +,Ca + +和OH 对皮肤的水膨胀。在烧伤皮肤(即,谁遭受的黎明)将因此很肿,肿胀透亮。在这种情况下操作以 及为充实皮下组织不适应,他们也变得肿胀,很容易由螺旋筒去肉机刀片切。充实,所以它更容易 ,提供了更好的结果,如果进行limed隐藏了,所以后比石灰浸泡后作出的充实,在大多数情况下。 黎明后也进行了,如果有必要,分裂。 Limed隐藏,如上所述,然后你有肿到厚度显著增加。作为也肿了,他们可以很容易地分裂成两个或 更多的层。这几乎总是需要大量牛皮,有过大而厚的自然是有益的产生伪影。执行名为分裂的机器 。在烧伤皮肤是由两名反对该锯齿状刀片,切割两层平行其表面的皮带缸。顶层,其中包含了粮食 ,这是所赋予的毛囊安排,形成顶层花牛皮典型设计,而较低层,当然,这并不具有面团,形成地 壳。 一般情况下,则较薄的皮肤(绵羊,山羊,牛犊)仅充实,但不破。大牛的皮,却是充实和成两个
或更多的层分裂。 头发也可检索的外衣。特别是羊皮是使用一种称为“护理”的方法。皮散布恢复与含有化学脱毛(石 硫合剂),它们留给行动几个小时粘贴肉面。这些化学品穿透皮肤到达毛囊和攻击的头发脱落很容 易生根。这种方法通常用于绵羊皮,因此您可以检索羊毛贸易的价值相当可观。 大桥- SS 二硫化物破坏亦可通过氧化而不是减少。为此,我们使用过氧化氢,过硼酸盐,过碳酸钠,过硫酸 钠等。氧化脱毛,然而,不到含硫量控制,需要焙烧后的阶段。基于上述原因,以及其他技术困难 ,脱毛氧化很少使用。 最后,头发也可以实现酶的方法。所用的酶的种类和蛋白水解攻击优先的precheratine和毛囊蛋白质 使头发容易脱落。然而,由于它仍然附着蛋白水解酶,也是在这则很容易被破坏皮肤胶原蛋白。同 样,与氧化脱毛,脱毛后需要治疗的煅烧。在现实中,因此,酶脱毛,这将对从环保角度出发很多 优点,很少或没有被应用。 2。 2。 2。脱灰 皮肤是光头和煅烧,如上所述,肿,肿和强碱性,在这样的状态可能不会受到后续化工业务。脱灰 旨在降低约89碱性pH值,消除肿胀和硬胀,除去石灰和硫化物。与脱灰剂做,就是微酸的化学物质。牛皮用于硫 酸铵,但也可以使用,如弱有机酸(乳酸,甘醇酸等),硼酸,solfoftalico酸,亚硫酸氢钠等其他产 品。 脱灰也可以通过进入鼓二氧化碳气体。皮肤内的传播是有点慢,[4],在重皮,其中有一个很厚的情 况下,它也需要正常的脱灰化学品的使用。洗澡时脱灰的pH值仍必须降低至少到pH值8,因为更多的 会形成不溶性的碳酸钙,会导致对各类成品革的缺陷。在pH值8或成碳酸钙的Ca(HCO3),碳酸钙 ,易溶于水,并避免,因此少转弯,所描述的问题。使用的二氧化碳,当然,需要的仪器和设备的 储存和分配到鼓气使用。 2。 2。 3。浸渍 浸渍的酶是一个操作,旨在完成脱灰,消除其他物质残留interfibrillar没有用处,松开的纤维结构, 以促进皮肤色素(黑色素)驱逐和发根仍然嵌入式并产生了更柔软的皮革。 在过去是做带浴缸的狗或鸟粪,在胰腺酶丰富,然后用动物器官,由基因工程改良的细菌产生的酶 今天胰腺胰腺酶提取物。 在浸渍可以控制的数量和酶,洗澡的温度,时间的活动,并不能做到的。例如,如果您打算产生皮 革相当僵硬,缺乏弹性,在浸渍不得提出或将要进行的一个非常柔软的脱节。 2。 2。 4。脱脂 脱脂是用来消除或减少皮肤的天然油脂,可能导致吸收和化学品和成品革上的缺陷,各类固定困难 。 某些类型的皮肤含有脂肪显著数额。从澳大利亚或新西兰绵羊皮可以持有高达30%或50%[3] [2]由脂肪重量。其他类型,像羊或羊的皮肤,往往是小腿和牛肉,含有少量。此外,自然脂肪不会 均匀地分布在皮肤,从而导致分配不均和分配不均的化学品,包括设置,尤其是制革和染料。猪, 相反的是似乎,皮不具有很高的脂肪含量,因为天然脂肪和皮下组织,然后取出最充实与机械。猪 皮后的实际内容充实它是5-8%[2]。 一个自然的脂肪部分已被淘汰的石灰和浸泡,但往往是剩余量仍然过高。脱脂,因此,旨在消除多 余的脂肪,更均匀分布的油脂残留物。 是通过对离子或非离子表面活性剂的使用,但有时,在非常情况下的皮肤脂肪,即使乳化(但是这 种技术是阶段性的明显的生态原因退出)溶剂。
2。 3。制革 对尚未完成的海滨易腐烂的皮肤,因此应受到制革。制革是化学过程中易腐烂物质转化腐防皮肤, 是皮革。浸泡后脱灰和皮肤准备与鞣剂发生反应。 如前所述,有许多类型的晒黑。描述在一个较为详细的两种最常见的类型的鞣制,也就是说,铬鞣 和植鞣,并给予短暂的制革其他类型的摘要(铝,锆,醛,石油,等等。) 2。 3。 1。铬鞣 这是晒黑更为广泛的类型。据估计,约有8090世界上所有的皮革制品%的铬鞣。在铬鞣执行相对简单,价格低廉,速度不够快,不够灵活。在 实践中,铬鞣革可以生产用于任何用途(除了皮底鞋)。 在铬鞣是基于三价铬(Cr3 +的)能力,形成与胶原蛋白(他们的皮肤纤维制成)羧基络合物。这种能力是有限的,以三价铬和 六价铬的形式然后作为铬酸盐和重铬酸盐在(六价铬),并没有在制革方面的利益。在开始使用铬 鞣(十九世纪末 二十世纪初)和铬被用来生产重铬酸通过与糖蜜或其他还原剂还原三价铬盐在制革。但是,长久以 来已成为三价铬盐市场上以较低的成本,因此在制革盐或三价铬化合物之用。 在反应的铬鞣,但是,皮肤受到酸洗,这是对待一个普通盐和酸(通常是硫酸和甲酸的混合物)解 决方案的皮肤。这是为了方便到晒黑皮肤的渗透。燃烧和脱灰的皮肤,其实,有一个在中性pH值( 后脱灰,软化,脱脂,皮肤有大约7 pH值)胶原蛋白的净负电荷,然后约4等电点。在这种情况下,三价铬,带正电荷,将有一个强烈的 倾向作出反应,并通过静电吸引的青睐将设置只在皮肤外层迅速不及时治疗的内层。除了pH值4〜4. 5高于Cr3 +的氢氧化物形成不溶性的,可以不再作为鞣剂,因此,有必要降低浴pH值,防止铬沉淀,并把下面 的皮肤其等电点。在这些条件主要是皮肤变得正电荷和三价铬+有没有能力应对。铬,因此可以很容 易传播的皮肤(价差是深受在滚筒运动加速)的内层。 当两者都达到皮肤的全面渗透,但是,它是要恢复皮肤反应铬,这是与basificazione这是提高浴pH值 缓慢上升至约4个值实现。这样,肌肤恢复轻微负电荷和债券,可以协调解决生产铬鞣皮。在pH值的 增加也有利于铬,即之间的铬导致的长短不一的铬原子链的形成原子债券内和分子间的债券的机会 增多,导致形成olazione胶原蛋白的羧基。但pH值不应过高,以防止铬(OH 离子络合强的胶原蛋白和铬与皮肤分离,形成了复杂的氢氧化)沉淀。 对于酸洗,前面已经说过,用盐水(浓度80〜100克/升酸,如防止胶原蛋白的肿胀,会损害)和酸 ,最常用的硫酸和甲酸混合,增加缓慢,直到2和3之间稳定的pH值。对于basificazione使用温和,如 碳酸氢钠,醋酸钠和甲酸盐,亚硫酸钠等碱。最终的pH值是非常接近4。 对铬鞣皮持续时间从2-3小时到一个小巧精致的牛皮2024小时重最大。该鞣量1.5至2.5%(以重量和精益烧伤皮肤)铬为三氧化二铬表示,提供基本硫酸铬 (CrOH(SO4))的形式更加频繁。 在结束的鞣鞣皮的颜色是绿蓝色,在酸洗和basificazione使用该产品根据不同的颜色。在这种状态下 ,实际上,鞣革被称为“蓝湿”参照的事实,它是湿的,并在蓝色领域的颜色。湿蓝,现在是稳定的 时间,也可以销售。许多生产隐藏的国家,其实,没有技术能力生产成品革,宁愿比出口蓝湿皮, 而采取了更高附加值的优势。意大利国家的原油进口国,进口的国家蓝湿革,它们虽然它是从环保 角度出发(海岸的阶段是那些产生更多的污染)的优势,从越来越多“另外一个是在技术方面处于不 利地位,制革,因为皮匠必须在产品上的工作不知道的故事,往往参差不齐比赛,因为他们从几个 小制革厂来。
2。 3。 2。蔬菜晒黑 晒黑的蔬菜或植物单宁鞣制是最古老的。直到十九世纪末,几乎所有的植物鞣革。 植物单宁是复杂的物质,酚类的性格,在所有的植物中。当然,一些植物会含有较大数额,其他的 孩子。这个被命名为单宁的植物从他们来,他们因此将板栗单宁,黄栌,克夫,含羞草,橡木等。 他们给的棕色色调的颜色或多或少激烈,但不同的火焰,所有的鞣革根据植物的起源。 该机制结合的胶原蛋白,让制革铬是完全不同的。在这种情况下,它是一个氢键是单宁之间的胶原 蛋白肽和群体的酚组成立。在胶原蛋白的结合所涉及的分子的侧链其他群体。由于它具有结合能力 是必要的,单宁酚组电放电,然后以一种酸的pH值。 如果从在酸性浴离开会有只在皮肤外层快速修复不及时治疗的内层。在这种情况下,则必须禁用的 鞣制,允许进入皮肤反应更迅速渗透。一旦单宁是渗透,那么我们必须鼓励晒黑反应。 这基本上是相同的机制,以铬鞣不仅如此,在这种情况下,由于不同的化学成分,pH值的变化有利 于渗透和固定的符号相反的描述。而单宁渗透,实际上是促进了使用一个不太酸性pH值(5至6)。 在这些条件下的单宁酚醛群体大多是分离,无法,因此,要形成氢键。渗透后已获得的结合能力恢 复通过降低pH值,使酸单宁酚醛群体返回未解离,因此能够形成氢键。 对单宁的使用量都大大高于铬鞣制,从15-20%为衬里或小皮件拟小皮不等,以4050%为重革鞋底定为高。 在鞣制时间要高得多,并根据所使用的方法不同: •在缓慢的鞣制皮革都沉浸在坦克中含有较高浓度的单宁逐步解决坦克。它通常使用一种称为“反”的 技术,因为从一个隐藏的坦克坦克少集中,多集中浴如下反向的路径。制革浴需要30天左右,供应 ,生产鞋底革,非常全面和灵活。 •在制革用的磁鼓旋转快速跳动,因为你得到一个更加灵活的皮底鞋妇女或皮革合适。制革桶持续36 -48小时,然而,铬鞣得多。 2。 3。 3。其他类型的鞣制 制革可以实现与其他鞣制。 作为GSM矿物质组成部分,是除了已经描述的铬鞣,鞣制及铝,锆,钛。这些带有化学成分相似, 铬鞣(酸洗需要得到渗透和设置basificazione),但得到的皮革的特点是完全不同的补助金的行为。 他们给了白色皮革,染料大部分很轻或柔和的色调非常有用。他们有一个非常高的反应,有时必须 被衰减染料通过化学手段获得统一和染料渗透。该水热稳定性较低,因为虽然铬鞣革耐很好地热水 与这些合同,棕褐色皮革(它变性)在温度低得多,约75-85 ° C,这使得它们不为实现适当的一些文物。他们普遍较软,软铬治疗方法,需要特殊的后制革育肥少 。 还有一个制革矿石铁,但很少使用,因为它提供了灵活和柔软的皮革更接近植物很暗的皮革。 也有许多音乐会,有机鞣使用,如有机物质主要是合成鞣剂的定义。 对醛的醛鞣制使用简单的或复杂的。最常用的是戊二醛,短链脂肪族醛。其他醛是乙二醛的amidodia ldeide等。 制革用合成单宁酸,与该模拟天然单宁的行为合成产品。 制革sulphochlorination,即与胶原蛋白的释放盐酸氨基非常稳定的债券绑定合成产品必须用碱中和( 通常是碳酸钠)。 制革树脂,合成聚合物。一些在这个意义上,他们之间建立的皮肤(交联)纤维债券,但其他人只 有在该容量灌装制革能力是存放在interfibrillar空间,但没有建立一个真正的化学键。 晒黑油,鱼油的吸收氧化后制成。该化学是非常复杂的,在某些方面是类似与醛(与自由氨基链接 )晒黑了。它给人以黄牛皮,非常柔软和灵活,非常稳定,水,溶剂,表面活性剂,在人体汗液碱
。它也被称为羚羊。它是用于清洗(对于误称为“麂皮”清洁车,黄色的皮肤),为衬和直接和长期 与人体皮肤接触骨科器械密封。 这笔赠款不使用铬也被称为无铬,而无需使用金属化合物授予为无金属闻名。 2。 4。后晒黑治疗 在晒黑的皮肤仍然没有用于生产物品。它是一种湿物料干燥,即使是一个产品,会导致相当僵硬, 纸板,灵活及制革,其中获得正常的颜色。要成为一个适销对路的产品,生产有用的产品,都必须 受到进一步的化学和机械处理。 在铬鞣革,它代表了世界上大多数的皮革制品的情况下,图案后制革操作可以表示如下: 1。使风 2。刮 3。 (拆分) 4。复鞣 5。染色 6。育肥 7。使风 8。干燥 9。精加工 2。 4。 1。制作风 风正机械操作与它消除了水,泡到皮肤晒黑最。水含量降低,以使可能的后续剃须,最终分裂。 在实践中,认为是由两辊之间挤压,其中包括与上层的皮制成的皮肤感到紧迫。 2。 4。 2。刮 机械与机器进行操作,其中用螺旋叶片上缸。随着剃须,你平衡在表面的厚度和删除与充实充实不 消除残留。 它产生的固体残渣,剃须,可用于生产再生皮革纤维或合成材料作为填充物。 2。 4。 3。分割 这正如已经提到的,可在年底,即,经过石灰,或蓝色,也就是在铬鞣表示。关于国家的选择,其 中隐藏分裂依赖于较厚的产品,正在寻求(例如,底部的分裂产生较柔和的皮肤和软)或组织。分 割必然是做蓝色的皮肤,如果是进口蓝湿状态和充分的厚度。 2。 4。 4。制革,印染和馅 有三种化学过程频繁,特别是印染和馅,执行起来。 制革鞣剂是一种治疗,往往从制革为主,这是用来修改由主鞣鉴于感所需的特性中的不同。对于如 。如果你想产生一个比一个皮隐藏纯铬不够灵活,使得与植物单宁具有精确的生产皮革鞣制不灵活 的特点。相反,如果你想从皮革生产更加灵活和柔软的皮革,以纯植物鞣使铬。 通常情况下,制革铝,锆或钛用作复鞣对皮革染料获取及色彩更加激烈,所以更加辉煌反应。相反 ,蔬菜和合成单宁是用来作为复鞣更加统一和/或渗透染料。 显然,从严格的技术角度来看,制革不是一个重要的任务,如果你不想进行修改,能不能做到。 该酊是一种行动,使皮革所需的颜色。在鼓进行了温度在50-60 ° C(在铬皮套)与最频繁,而且阴离子有机金属,名词,阳离子等染料。 穿透部分可以通过化学方法进行调整(在pH值接近中性,在酸性pH值固定的渗透,不同的复鞣等) 和化学物理(温度,时间长短,鼓旋转速度)。由于染料与染料几乎从来没有做过的单位,但几乎 总是与染料的混合物,以达到某种特定的颜色或特定的阴影,它是适当的染料混合物构成的特别护 理选择,让你能有尽可能多的相似的化学性质(反应性,渗透,pH值的行为等)和化学物理(耐光
性,在溶剂中的溶解度等)。 育肥是一个操作,供应之间的皮肤纤维引入润滑剂,保持独立的纤维,让他们滑过对方。通过这种 方式,皮革可以有弹性,柔软性等特点,从头皮或皮肤商品的预期。 在育肥过程是必要的,因为如果不进行,拆除干燥的皮革纤维水会方式建立interfibrillar债券(弱, 但债券)为其皮革干燥后的材料仍然是一个小折叠小舒展,有点软,硬纸板和相当。 用于育肥油或动物脂肪,植物或矿物(石油)。当然,油或脂肪,因为它们是,要为皮革育肥使用 ,是化学修饰,或与乳化剂的加入使他们与水相容,首先要给予他们与皮革否则将部分能够债券很 快驱逐出头皮,然后回来一个不能使用的材料。论油或脂肪的分子,然后引入亲水性阴离子(磺化 ,亚硫酸,硫酸),阳离子(季铵盐),或者非离子型。 最常见的育肥与阴离子产品的情况下,育肥的化学是类似于其中,很多时候,染色和馅是同时进行 染料。育肥后的皮肤都留给休息2448小时,使染料和育肥完成固定,然后用清水洗净,最后作出的风软化。 2。 4。 5。制作风和干燥 随着制革,印染,完成育肥操作所谓的“湿”,即与水的使用。可现在的皮肤干燥。 经过制作风,就是机械地按下删除多余的水分,干燥,可借各种方法: •对于在空气中悬浮 •悬挂并通过隧道中循环热空气的温度和湿度控制通过 •“inchiodaggio”,即通过特殊夹具固定在一个有孔的钢架,并在隧道放置与循环热空气 •“粘贴”,即结合皮肤附着到钢板或玻璃,并在热风隧道放置花 •“真空”,在其中加入了皮肤上的钢板下,流通蒸汽或热水及降低在里面是真空,然后盖这有利于创 造的蒸发“水和蒸汽吸 •与微波加热产生的皮肤整个厚度。 所有系统的设计,以实现更快速均匀干燥和随着时间的推移all'asciugaggio常数悬浮在大气条件而定 空气(温度,湿度,通风)。该干燥系统的选择不仅取决于经济因素和商业组织,而且还根据皮革 的种类和用途。 2。 4。 1。精加工 整理是最终及制革工艺最复杂,包括对皮肤干燥的所有操作改变审美,功能或两个方面的表面。 终点是机械和化学品。 整理可以通过机械抛光用天鹅绒轮的表面,或按和电镀以获得与新闻界板平坦光滑,浮雕,才能有 一个印象中的浮雕设计(在蚀刻新闻)为打鼓,这是快速运行的鼓干,以有跑马圈地abborbidire皮肤 表面“移动”和花更明显。该钉放松,研磨,可用于不同的目的,与肉面或晶面。 整理是化学涂层的皮肤或多或少经常合成材料(丙烯酸树脂,丁二烯,聚氨酯)或自然(酪蛋白, 白蛋白,成膜蛋白,改性纤维素为基础)在它可以做了薄膜表面载颜料,染料,遮光剂,增白剂, 各种助剂。这部电影可以形成对制成单体或低聚物的不同性质或可预制,并提出要坚持用粘合剂皮 肤表面的皮肤表面。 在第一种情况的粘结剂和成膜助剂混合物沉积在皮肤表面喷涂,与滚轮(滚涂布机)与帘式涂布机 (的“画”生产)。 在第二种情况下,电影是最经常性的聚氨酯通常是由公司生产的,具有幻想绘画不同厚度,从它被 转移到皮肤不同的媒体。出于这个原因,这种类型的整理往往是笼统称为“转移完成。” 整理混合使用化学和机械加工,第一次那么其他反之亦然。 根据表面看起来如何,皮革的定义是: •磨砂或磨砂打磨手工,如果是花,而不是结束。
•纯苯胺,如果花是完全免费的,只有打磨的天鹅绒轮。 •苯胺如果花只有一个透明,有色或无色苯胺为主,但无色素薄膜。该皮革是纯苯胺和苯胺高品质, 只有最优质的皮革和工作价值的代名词仔细可以借给自己这类型的文章。这种类型的皮肤很少,同 时也是非常昂贵的,虽然很敏感,因为几乎没有对外部人员的保护。 •半苯胺,如果皮上涂有一层薄膜,它包含很少色素,使粮食,动物从它自带的典型,自然的设计仍 是可见的和可识别 •覆盖,如果花膜覆盖着或多或少,但往往含有色素。花不再是可见的,只有训练有素的眼睛可以识 别的动物种类从中来。 近来也已受聘于如激光和喷墨打印制革先进技术。激光,特别是已被证明是非常通用的技术,使获 得整个厚度可达冲几微米的雕刻。由于激光可以通过计算机控制,可以得到不同的设计和效果,非 常特别。喷墨打印,从世界借来的电脑,允许定制的打印高度,但不适合大批量生产。 今天整理适用于皮肤接触是一个复杂的化学和机械处理一系列的结果。对整理和不同技术的使用, 不同地结合起来,使整理不同皮革和特殊效果,不可想象的生产工程师的想象,直到几年前,由设 计师明智地使用和不同类型的组合他们创作的时装专业人士。 3。测量 皮革鞋底出售重量,单位为公斤成品革的所有其他类型的销售根据表面,然后表面的M2和其倍数约 数单位。在国际计量单位,但是,是平方英尺(平方英尺PQ或英文)一30.48厘米方方组成。欧洲法 规允许,如果需要的话,只要陪在M2正式测量的度量单位为PQ到目前为止,没有证据优于M2的报 道。