“Ma chi sosizza c’è a lu so paisi,
ma chi sosizza”!
Così Giovanni Meli nella sua farsetta “Li Palermitani in festa”, nella quale, pur prendendo in giro per il linguaggio infantile “lu baruneddu” di Cianciana, non può esimersi dall’esaltare quella specialità che nel ‘700 aveva già reso famoso il borgo in tutta l’Isola.
A sgombrare il campo da equivoci campanilistici, diciamo immediatamente che la cucina ciancianese, al di là di alcune sue peculiarità, è quella tipicamente siciliana che vanta una tradizione millenaria.
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