Insieme - Luglio 2013

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LUGLIO - AGOSTO 2013 N. 7 ANNO VIII - € 2,00

ESTATE

Riposo del corpo, ristoro del cuore

I nostri consigli LA SOSTA

UNIVERSITÀ

BENE PREZIOSO

Accogliere, la sfida per il nuovo anno

Erasmus, palestra di vita

Festa diocesana della famiglia



Insieme ti prende per la gola! Per i nostri lettori in regalo un delizioso cesto di specialità agroalimentari. Non perdere questa succulenta occasione, compila il coupon e vinci! Partecipare è semplice, basta compilare il tagliando e farlo recapitare in redazione entro il 25 agosto 2013* Estrazione finale 2 settembre 2013

Buona fortuna e… buon appetito! Valore del premio € 100,00

Iscrizione al concorso “INSIEME TI PRENDE PER LA GOLA”

*segui le istruzioni sul retro

*Nome .......................................................................................................................................................... *Cognome .................................................................................................................................................... *Via ........................................................................................................................................ *n° ............. *Cap ........................ *Città ....................................................................................................................... *Recapito telefonico ..................................................................................................................................... Indirizzo e-mail ........................................................................................................................................... *campi obbligatori In conformità con l’art. 13 del Decreto Legislativo 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, i dati anagrafici raccolti in questa occasione saranno utilizzati dalla redazione del Giornale “Insieme”, via Vescovado (C/o Palazzo Vescovile) 84014 Nocera Inferiore (Sa), esclusivamente per elaborazioni interne e per l’invio e divulgazione di materiale informativo. Essi non verranno comunicati o diffusi a terzi; l’interessato gode dei diritti di cui all’art. 7 del Decreto Legislativo 196/2003; titolare e responsabile dei dati raccolti è l’Associazione “Editrice Insieme”, tel/fax 081.517 04 66.


LUGLIO - AGOSTO 2013 N. 7 ANNO VIII - € 2,00 LUGLIO - AGOSTO 2013 N. 7 ANNO VIII - € 2,00

ESTATE ESTATE Riposo del corpo, Riposo ristoro del del corpo, cuore ristoro del cuore

luglio - agosto 2013

I nostri consigli I nostri consigli LA SOSTA Accogliere,

LA SOSTA la sfida per

il nuovo anno Accogliere, la sfida per il nuovo anno

UNIVERSITÀ Erasmus,

UNIVERSITÀ palestra di vita Erasmus, palestra di vita

BENE PREZIOSO Festa

BENE PREZIOSO diocesana della famiglia Festa diocesana della famiglia

PRIMO PIANO

5 EDITORIALE

Perché non mi hai voluto?

a cura della Redazione

di Silvio Longobardi

LA SOSTA ECCLESIALE 7 Rinnovare la pastorale 8 Chiamati ad accogliere 10 Intervista a mons. Morfino 12 Un martedì di verifica

6 L’ABC DELLA FEDE Il giusto tempo

risponde mons. Giudice

18 VITA NELL’AGRO

Notizie dall’Agro-nocerino a cura di Salvatore D’Angelo

25 CHIESA LOCALE

Il nuovo Consiglio pastorale

26 VITA ECCLESIALE

Festa diocesana della Famiglia di Antonietta Abete

37 NEWS DALLE PARROCCHIE Notizie dalle parrocchie a cura di Mariarosaria Petti

42 IN PARROCCHIA

Pagine parrocchiali

51 BACHECA

I nostri auguri

a cura della Redazione

52 LE RUBRICHE

Suore di San Giovanni Battista Il legale risponde

54 LE PAROLE DELLA CRISI

Arrivederci a settembre Insieme augura buone vacanze a tutti i lettori, agli abbonati e agli sponsor.

Vacanze da non sprecare di Peppe Iannicelli

Arrivederci al 15 settembre La redazione

Modalità di partecipazione al concorso “INSIEME TI PRENDE PER LA GOLA” Per partecipare al concorso i lettori dovranno compilare il coupon stampato sulla rivista, ritagliarlo ed inviarlo alla Redazione di Insieme con una delle seguenti modalità: - mezzo fax al numero: 081 517 04 66; - via mail all’indirizzo diffusione.insieme@virgilio.it con oggetto: “partecipazione concorso”; - mezzo posta all’indirizzo: Redazione Insieme, Via Vescovado c/o Palazzo Vescovile, 84014 Nocera Inferiore (SA) indicando sulla busta “partecipazione concorso”; - tramite parroco o referente. Saranno ritenuti validi per l’estrazione finale solo i nominativi giunti in redazione entro il 25 agosto 2013.


EDITORIALE di Silvio Longobardi

La locandina del film October baby

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el vasto campo del nobile impegno volto a contrastare le numerose forme del disagio sociale c’è un buco nero, c’è una ferita che nessuno vuole vedere né tanto meno rimarginare. Si chiama aborto ma questo nome è ormai fuorilegge, non si usa più. Neppure negli ospedali dove gli aborti sono praticati. La dizione ufficiale parla pudicamente di interruzione volontaria della gravidanza. Una frase graziosa che non contiene nulla di traumatico. È come se l’omicidio fosse presentato come una volontaria interruzione della vita. O come se un giovane che fa a botte con un coetaneo si giustificasse dicendo che in fondo si tratta solo di una volontaria interruzione della salute. Non parliamo di aborto, allora, parliamo dei protagonisti principali di questa vicenda, cioè i bambini che attendono di vedere la luce. Che si tratti di bambini, nessuno oggi lo mette in dubbio. Qualche giorno fa, per dirne una, l’ennesima ricerca di un’équipe inglese ci informa che nel grembo materno i bambini si allenano a piangere. Ma si tratta solo di conferme di quello che già sappiamo. La mamma sa di portare in grembo una vita, non ho mai sentito una coppia di genitori in attesa di un figlio usare il termine feto. Per loro è semplicemente un bambino, il loro bambino. Questi piccoli non ancora nati oggi sono i più dimenticati della storia, non c’è una categoria più emarginata e, numeri alla mano, non c’è luogo più pericoloso del grembo materno. I bambini nel grembo materno si dividono in due categorie: quelli desiderati e quelli non desiderati. Secondo la filosofa Michela Marzano, che recentemente ha tenuto una lectio magistralis al Festival Biblico di Vicenza, la maternità inizia quando la donna riconosce il figlio

Perché non mi ha voluto? che porta in grembo. In questa prospettiva, che sorregge la Legge 194, è lei, e solo lei, a decidere se il figlio ha diritto di vivere. La cultura contemporanea dunque rispolvera l’antico ius vitae ac necis¸ cioè il diritto di vita e di morte. I figli desiderati hanno una strada spianata. Per gli altri… cala il silenzio. Non hanno alcun diritto, nemmeno quello di avere un nome e una degna sepoltura. Più che un dramma è una nuova forma di barbarie contro la quale Madre Teresa di Calcutta, che ha praticato l’accoglienza dei deboli in modo eroico, ha detto parole di fuoco. La comunità ecclesiale invece sembra piuttosto tiepida su questo tema e, a me pare, lo diventa sempre di più. come se volesse evitare le questioni controverse. Non vi sono iniziative particolari né prese di posizione. L’impegno a favore della vita nascente non rientra nei progetti promossi dalla Caritas. Chi dunque si occupa di questa categoria sempre più a rischio? Chi sostiene i Centri di Aiuto alla Vita? Chi s’impegna a garantire una costante opera educativa e culturale? Non abbiamo fatto abbastanza! E la storia c’insegna che il silenzio dinanzi ai drammi della società contribuisce a generare e alimentare l’indifferenza etica. October baby (2011) è un film americano molto coraggioso che non vedremo in Italia. Ispirato alla storia vera di Janna Jansen, la pellicola racconta la vicenda di una ragazza che a 18 anni scopre di essere sopravvissuta all’aborto (negli USA si può abortire fino alla 24a settimana) e di essere stata abbandonata in ospedale. Una scoperta scioccante. “Perché non mi ha voluto?”, si chiede la giovane protagonista pensando alla mamma. Una domanda che interpella anche noi perché, come scriveva Giovanni Paolo II nella sua enciclica sociale, “tutti siamo responsabili di tutti”.

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L’ABC DELLA FEDE risponde mons. Giuseppe Giudice

Il giusto tempo Mariella ha 19 anni e passa molte ore su Fb. Le rimane poco tempo da dedicare alla preghiera. Scrive al vescovo Giuseppe per avere qualche consiglio

Eccellenza,

ho 19 anni e a volte faccio fatica a gestire bene il mio tempo. Quasi senza accorgermene, Fb assorbe molte ore della mia giornata, poi c’è lo studio, gli amici e rimane poco o niente da dedicare alla preghiera. Mi può dare qualche consiglio per dare all’ascolto della Parola e alla Liturgia delle Ore il giusto posto nella mia giornata? Mariella

Carissima Mariella, gestire bene il proprio tempo può essere un bell’obiettivo: cioè mettere ordine nella propria giornata, negli impegni, nelle cose da fare. Ma mettere ordine nelle cose, anche se faticoso, può essere tutto sommato facile. È più difficile invece gestire il tempo della propria vita, cioè decidere la priorità delle cose importanti nella vita. A volte saltano proprio le cose importanti: la relazione con il Signore e con gli altri, la preghiera, la meditazione, l’ascolto della Parola, del cuore, delle ferite. Ci accorgiamo, però, che non è il tempo che manca, ma è il giusto tempo da dare alle diverse realtà. Per quanto riguarda il rapporto con il Signore, penso che non sia questione di tempo, ma di fede, di amore.

EDICOLA Amato Giornali - 081 513 27 08 EDICOLA Diodato - 328 16 80 694 EDICOLA Ruocco Bruna - 333 29 03 154 EDICOLA Attianese Vincenzo - 081 517 64 09 EDICOLA Fortino - 081 94 82 56 EDICOLA Ferro Francesca - 081 517 22 95 CARTOLIBRERIA CORINTO - 081 517 48 74 CENTRO EDICOLA - 081 514 40 60 EDICOLA Lambiase - 081 514 40 88 SARDO ART - 081 91 73 53 EDICOLA Daniele Raffaella - 081 515 14 69 EDICOLA D'Andria Giuseppe - 339 34 09 275 EDICOLA Zambrano Valentino - 081 320 80 23 TUTTO srl di Bello M. Rosaria - 081 513 61 73 MIR MIR MIR - 081 513 71 49 EDICOLA Archimede - 081 528 12 48

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Via Dei Goti, 11 Via Dei Goti Piazza Doria Via Petrosini, 17 Via M. Nonio Balbo Via Roma, 79 Via Loria, 31 Via Russo Piazza Zanardelli Via Cesarano Via G. Marconi Via Gramsci C.so Umberto I, 11 Via Roma, 50 Via Roma, 85-87 Via Dante Alighieri

A volte ci sentiamo come in un grande mercato. Come afferma lo scrittore Antoine de Saint-Exupéry, nella vita si possono incontrare mercanti di ogni tipo, anche il mercante che vende pillole contro la sete, per poter risparmiare il tempo di bere! Che fare di quel tempo? Non dovremmo avere dubbi: camminare a piedi, lentamente, per cercare una fontana, un pozzo da cui bere l’acqua fresca. Questo per dire che se il Signore non è al primo posto, o nella mia vita è una cosa tra le cose, per Lui non ci sarà mai tempo, se non un po’ di scarto. Ma è la stessa cosa che avviene per un’amicizia, un amore o un impegno. Ti consiglio di chiederti: che posto ha Dio nella mia vita? Solo dopo aver risposto con sincerità, troverai ordine e Dio il suo posto. Mons. Giuseppe Giudice

ANGRI ANGRI ANGRI NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE NOCERA SUPERIORE ROCCAPIEMONTE PAGANI PAGANI S. MARZANO SUL SARNO S. VALENTINO TORIO SARNO SARNO POGGIOMARINO

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Foto Salvatore Alfano

IN PRIMO PIANO a cura della Redazione

APPUNTAMENTI

per rinnovare la pastorale

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iciotto giugno, incontro con i responsabili degli uffici pastorali: il linguaggio del Vescovo è come sempre pacato ma semina parole pesanti, invita a cambiare passo, chiede di modificare in profondità lo stile della pastorale. Chi attendeva precise indicazioni operative resta deluso, mons. Giudice indica con autorità quali sono le priorità da seguire ma dice anche che il cammino lo dobbiamo fare insieme e insieme dobbiamo scoprire il da farsi. Ma quello che più gli sta a cuore è suggerire appunti per una nuova metodologia pastorale. Un discorso a tutto campo, dettato dal cuore oltre che dall’esperienza. Il vescovo inizia col ricordare che la relazione di mons. Morfino è stata una lectio magistralis di alto profilo ed aveva il compito di “nutrire la nostra vita cominciando dalla Parola”. Il mondo ecclesiale, ammonisce il nostro Pastore, corre il rischio di cedere alla tentazione della “spettacolarità”, che contagia ampiamente ogni ambito della vita sociale. “Oggi l’accentuazione è posta sull’emozione, sull’enfasi dell’evento, facendo prevalere la sensazione invece della formazione, l’istante al posto del senso del cammino, l’immediato invece del progetto”. La numerosa partecipazione della gente ai nostri eventi non deve diventare un alibi: “Stiamo dando il Vangelo?”, ha chiesto il Vescovo. Ed ha concluso che dobbiamo rimettere al centro la Parola di Dio.

Il vescovo riconosce che “programmare non è un compito facile” ma proprio per questo occorre dare spazio alla verifica intesa anzitutto come consapevolezza che “le cose di cui trattiamo non sono nostre ma sono di Dio”. La verifica evidenzia lacune e difetti, questo è inevitabile perché “il dono di Dio è eccedente”, quello che Dio chiede è sempre più grande delle nostre capacità. A questo proposito, il vescovo ha esortato i parroci a valorizzare la presenza dei laici, sono professionisti e competenti, docili e disponibili, a volte però vengono trattati come fossero bambini. “Il peccato più grave”, dice ancora il vescovo, è quello di “dare per scontato”, partecipare agli eventi diocesani senza attendere più nulla e senza lasciarsi davvero interpellare. Quando questo accade, ha detto con tristezza, vuol dire che “siamo già morti spiritualmente”. Tante volte la critica dell’operato altrui prevale sulla proposta e sulla collaborazione pastorale. “Abbiamo bisogno di una metodologia che parte dal basso e arriva a dare le risposte che la gente attende. Un metodo induttivo che unisce vita e fede, terra a cielo, mette insieme nel cortile il bambino che gioca e la prostituta che sta lì ad aspettare”. Da queste ed altre annotazioni sembra di capire che la pastorale inizia da un cuore nuovo, dal desiderio di costruire un’unica Chiesa. Non possiamo farlo se non siamo in comunione con il vescovo e se non cerchiamo la collaborazione di tutti e con tutti. Silvio Longobardi


LE VOCI Da sinistra: Mons. Mauro Maria Morfino, Mons. Giuseppe Giudice e don Ciro Galisi

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amminare insieme e sostare per proseguire con maggiore lucidità: questo lo stile dettato da mons. Giuseppe Giudice, Pastore della nostra Diocesi, all’inizio del suo ministero episcopale nella terra dell’Agro. Per il secondo anno consecutivo, l’intera comunità diocesana si è ritrovata per riflettere sul tema che caratterizzerà il prossimo anno pastorale, legato al verbo accogliere. Raccolti nella parrocchia di Santa Maria Maggiore a Nocera Superiore, lo scorso 17 giugno, i fedeli hanno accettato l’invito del vescovo Giuseppe a fermarsi, nell’ormai tradizionale appuntamento della Sosta Ecclesiale. Ripercorriamo i momenti principali dell’incontro attraverso tre voci fresche, di giovani impegnati a livello ecclesiale.

Morfino, accogliere: un viaggio nella Scrittura «Tutta la Scrittura è il racconto dell’accoglienza di Dio verso l’uomo. Dio ha tempo da perdere con me, non c’è nulla di più prezioso di me. L’uomo è unico e irripetibile agli occhi del Signore» questo il passaggio della relazione del presule sardo che ha colpito particolarmente Francesco Casillo, membro del Consiglio Diocesano di Azione Cattolica. Il giovane della parrocchia S. Alfonso (Pagani) ha commentato: «Il Signore ci chiama per

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Chiamati ad accogliere

Francesco Casillo, Valerio Rossi e Rosaria Revellini ci aiutano a ripercorrere le tappe fondamentali della Sosta Ecclesiale nome, seppur imperfetti. – e ha proseguito – Prima di partecipare alla Sosta Ecclesiale la parola accoglienza mi ha rimandato al luogo principe dove si manifesta: la famiglia. La pastorale oggi è chiamata a rivolgersi innanzitutto alle famiglie». Dopo l’avvio dedicato al desiderio di Dio dell’umano, il vescovo di Alghero-Bosa ha camminato sicuro tra le pagine della Scrittura per mostrare come l’accoglienza sia inscritta nell’ossatura stessa della Bibbia. Dall’Esodo ad Osea e Isaia, dal Vangelo di Luca a quello di Marco. Un commento per giungere ad una domanda audace: «Se l’accoglienza divina è così sproporzionata, come può essere eloquente nel solco della storia?».

Per uno sguardo progettuale, una Chiesa credibile «Abbiamo bisogno di credibilità. Chi accoglie davvero Cristo nella propria vita riesce a comunicarlo solo attraverso gesti gratuiti e semplici. Come Chiesa locale abbiamo bi-

sogno di stare tra la gente, senza per forza fregiarci di distintivi od orpelli particolari che ci contraddistinguano» così ha continuato Francesco Casillo sulla scia della provocazione di mons. Morfino. A rilanciare la riflessione schietta, il pensiero di Valerio Rossi, giovane della parrocchia Santa Maria del Presepe (Nocera Inferiore): «La Chiesa locale può e deve rispondere con atti di coraggio in un contesto così fortemente colpito da vuoti sociali ed economici». Ad incoraggiare l’entusiasmo dei due intervistati, l’inciso del relatore del convegno: «Gesù è accogliente in modo convincente, perché credibile, affidabile, coerente. Una Chiesa è accogliente quando è credibile, affidabile, coerente». Fa da eco anche Rosaria Revellini, membro del Consiglio Episcopale dei giovani: «Dio non si fa delle domande per accogliere, lo fa ed in maniera convinta, sicura e con amore incondizionato».

Le esperienze di accoglienza «In ebraico il termine volto non conosce il singolare, esiste solo il suo plurale. Come a dire che ogni volto è volto di volti: siamo il volto di tutte le persone che abbiamo incontrato». In uno dei passaggi iniziali, mons. Morfino offre l’occasione per rileggere in profondità le testimonianze ascoltate ad apertura della Sosta Ecclesiale. Insieme a Valeria Spagnuolo,


Foto Salvatore Alfano (2)

Da sinistra: Salvatore D’Angelo, Valeria Spagnuolo, don Giuseppe Pironti e Teresa Staiano. In basso, Valerio Rossi, Rosaria Revellini e Francesco Casillo

don Giuseppe Pironti e Teresa Staiano la comunità diocesana si è arricchita di esperienze quotidiane significative, che si traducono nell’accoglienza del prossimo, della vocazione e del dono della vita. Valeria presta servizio di volontariato da 3 anni alla struttura de “Il Buon Samaritano” a favore di bambini che vivono situazioni di disagio, non solo economico. La missione della realtà è ridonare la dimensione del fanciullo ai piccoli loro affidati. Racconta alla platea la volontaria: «L’impegno è quello di accogliere ciascuno di loro nel cuore, alla fine ci accorgiamo di essere stati accolti noi da loro, quando si preoccupano di non farci sopportare il peso di uno zaino troppo pesante». Don Giuseppe, ordinato presbitero da poco più di due mesi, ha condiviso così la sua gioia: «La bellezza è essere sacerdote, non diventarlo. La vita sacerdotale è un accogliersi per ciò per cui si è stati creati». A chiudere il momento dedicato alle testimonianze, l’intervento della docente Teresa Staiano, che insieme al marito ha adottato due bambine: «Senza rispettare le differenze non ci può essere vera accoglienza. La nostra è la storia di quattro individualità diverse che ogni mattina si guardano per imparare di nuovo ad accogliersi».

“Io accolgo te”, l’inizio della famiglia cristiana Citando gli Orientamenti Pastorali dei vescovi italiani sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia, mons. Giudice ha ricordato che: «Il primo compito di una comunità cristiana è l’accoglienza nelle parole, nei gesti, nelle modalità e nei percorsi più o meno articolati che propone» e «per questo, all’inizio della famiglia cristiana c’è un gesto di amore e di libertà, espresso con la formula: Io accolgo te». Grazie all’intervento di don Ciro Galisi, vicario per il laicato, la comunità ha potuto passare in rassegna i primi due anni pastorali e come ha sottolineato il nostro Pastore: «Ricominciare, ascoltare, accogliere: sono verbi da tenere sempre insieme, ben sapendo che tutto nasce dall’ascolto, che ascoltare è ricominciare ogni giorno». In chiusura l’invito del vescovo Giuseppe a «insistere su due intuizioni che possono aiutare la nostra Chiesa: i giovani come soggetti dell’evangelizzazione e i Cortili come luoghi aperti all’evangelizzazione, senza bypassare le parrocchie, quali cortili permanenti dell’evangelizzazione. Sono due intuizioni da accogliere e da comprendere, per ridare alla nostra pastorale il gusto e il sapore della missione e lo spessore diocesano». Da qui riprendiamo, tutti insieme, il cammino. Matriarosaria Petti

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L’INTERVISTA Mons. Mauro Maria Morfino

Con-vocati dalla Parola A colloquio con Mons. Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa

Eccellenza, la grande sfida che la Chiesa oggi è chiamata a vivere è riscoprire la centralità della Parola. Quali sono gli ostacoli maggiori che ne impediscono un ascolto autentico? «La Parola non ritma il passo reale delle nostre Chiese. Vi è l’assenza di una effettiva familiarità con la Parola di Dio, singolarmente e come comunità. A volte, invochiamo la Parola di Dio come supporto, come zeppa per i nostri discorsi, ma non c’è una vera obbedienza. E invece San Paolo ci ricorda che la fede nasce dall’ascolto, cioè dall’obbedienza alla Parola. Inoltre, vi sono troppe mediazioni catechetiche, invece di consegnare al popolo di Dio la Parola come chiede il Concilio Vaticano II: ogni giorno tutte le categorie del popolo di Dio abbiano tra le mani la Scrittura». Dalle sue parole emerge che in questo percorso è fondamentale il ruolo del sacerdote. «Sì. Detto francamente, le nostre comunità sono speculari ai loro pastori». In una lectio alla sua comunità diocesana ha detto che la sfida è scoprire gli indizi e le opere del passaggio salvifico di Dio nella grande storia e nella nostra storia personale. «Solo se ci portiamo dentro l’annuncio della Parola possiamo dare un nome a questi indizi e a queste orme. Nel Salmo 138 il salmista dice “tu mi hai fatto come un prodigio”, mentre nel Salmo 50 Davide afferma “nel peccato mi ha concepito mia madre”. Se non crediamo di essere un unicum, e di portare un valore assolutamente ina-

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Foto Salvatore Alfano

È

un lunedì caldo di giugno. La Chiesa diocesana, convocata dal vescovo Giuseppe, si è data appuntamento presso la parrocchia Santa Maria Maggiore in Nocera Superiore per riflettere sul verbo accogliere, alla ricerca di spunti di riflessione e piccole luci per il cammino personale e comunitario, aiutati dal Vescovo Morfino. Lo incontro prima della sua relazione, per confrontarci sulle sfide più urgenti che la Chiesa è chiamata a fronteggiare.

lienabile, non doniamo la vita. Lo stesso accade con la lettura del proprio peccato. Senza la luce della Parola, non riconosciamo i nostri limiti. Accade così di avvicinarsi alla Riconciliazione a 40 anni e dire: “sono stato goloso e ho mangiato la marmellata”. Non abbiamo la capacità di dire la prodigiosità della nostra esistenza e la vastità del nostro limite se non attraverso la Parola di Dio. E la possibilità di decifrare le orme e gli indizi della presenza salvifica del Signore - che ci permette di vedere la nostra storia non come una storiella, non come una storiaccia, ma come una storia di salvezza - si realizza quando ci portiamo dentro la storia della salvezza, dentro la Scrittura. Ecco perché la Chiesa tutti i giorni ascolta la Parola». La fede nasce dall’ascolto. Come si recupera la familiarità con la Parola di Dio, a partire dalla partecipazione alla Messa domenicale? Ha qualche suggerimento da dare? «La Messa domenicale è il momento centrale nella vita di molti fedeli e l’annuncio della Parola deve essere fatto con buone modalità. Scherzando dico che i foglietti vanno dati ai sordi! Tutti attenti alla Parola proclamata - mettendo da parte la lettura personale - perché quella Parola crea un popolo unico. La proclamazione della Parola non può essere affidata a chiunque e non basta saper leggere bene. Chi ascolta deve cogliere che colui


che sta leggendo ha compreso profondamente quanto proclama. Ho chiesto a tutta la Chiesa di Alghero-Bosa di avere un’attenzione privilegiata per l’ambone che è il segno esclusivo della proclamazione della Parola. Non si possono dirigere i canti, non si può accogliere il vescovo che arriva, il sindaco che dà il suo saluto. Altro tassello fondamentale è l’omelia. Per fare un’omelia significativa è necessario vivere quello che si proclama. I documenti chiedono di ottemperare ad alcune regole, ahimè spesso trascurate. Se l’omelia è l’attualizzazione della Parola annunciata, allora bisogna tener conto di chi si ha davanti, di tutta la celebrazione, dei testi eucologici, dei canti. È la tessitura di tutta la liturgia. Riprendere in mano le grandi Costituzioni del Vaticano II - Dei Verbum, Sacrosanctum concilium e Lumen gentium - può aiutare molto». Mentre lei parlava mi è venuta in mente l’orchestra. «Sì, la celebrazione eucaristica è una grande sinfonia. Attenzione, ci possono essere segmenti molto belli, ma se manca la tessitura non c’è la sinfonia. E la percezione non sinfonica, non sinodale, disturba. È un compito che si riassume nell’arte del presiedere. E a volte si arriva a diventare preti senza sapere molto sull’arte del presiedere che, invece, è di capitale importanza perché la Parola risuoni in tutte le sue sfaccettature». Siamo circondati da tante parole leggere che fanno male al cuore. Perché siamo fatti per cose più profonde. Come possiamo non banalizzare la nostra vita? «È una bella domanda. La possibilità di banalizzare la propria vita è sempre in agguato. “Tu mi hai fatto come un prodigio”. Decodificare la propria impronta come un’impronta di unicità, avere la consapevolezza che come me non ce n’è stato uno, non ce ne sarà uno adesso, non ce ne sarà uno dopo, ci permette di non banalizzare la vita. Ogni relazione diventa rivelazione. L’altro non è in competizione con me, perché solo davanti ad un tu, comprendo realmente me stesso. L’altro è l’unico capace di disvelare il mio volto. Quando l’io è davanti a se stesso, si autocompiace e non ha decifrazione di sé. Perché questo accada, sono necessari ambiti reali di silenzio». Questo discorso sull’unicità porta ad una riscoperta della propria responsabilità. «Dico sempre che unicità fa rima con responsabilità».

Spesso gli affanni prendono il sopravvento sull’ascolto e sulla fiducia in Dio, viviamo così il dramma di Marta. Come riscoprire l’essenziale, rivisitando il nostro stile di vita? «La pagina di Marta e Maria può accendere una luce molto bella sulla rivisitazione degli stili di vita. Riscoprire l’essenziale non è apprendere una nozione o un’indicazione che la Parola ci dà, l’essenziale è scorgere frammenti luminosi nel volto del Signore. Siamo animali abitudinari e quando le abitudini si ispessiscono, facciamo fatica a modificarle. Quando le rimoduliamo? Solo quando ci innamoriamo. Gli stili di vita non cambiano se l’ascolto non porta al disvelamento del volto del Signore. Maria ascolta il Signore (sfidando tutti gli uomini, perché non si era mai visto che una donna si mettesse ai piedi del Maestro. Ecco il perché della reazione violenta di Marta, che è la reazione di tutti: questa deve andare in cucina, non deve stare qui a fare la discepola!) perché colui che lei ama molto sta dicendo qualcosa di indispensabile per la sua vita. Se non c’è l’incontro con il volto del Signore, non c’è la rivisitazione degli stili di vita. L’incontro con una morale o con delle idee non cambia gli stili di vita. E lo vediamo anche in ambiti molto cristiani». Dinanzi a scelte difficili, ci facciamo guidare da tante voci, non dall’unica e indispensabile. Come fare pulizia nel nostro cuore? «Il cuore, lo dice Gesù, non è sempre puro. Nella Scrittura cuore puro e impuro non hanno il significato che oggi diamo a queste espressioni. Nella Bibbia il cuore impuro è quello parcellizzato, è il cuore strattonato da molti affetti senza una unità centrale. È quella che la Bibbia chiama idolatria. La tragedia del cuore idolatro è che non può avere relazioni significative. Al contrario, il puro di cuore vive un unico grande amore. La purezza di cuore non la fa l’umano. È Dio stesso che ricompatta il cuore quando lo facciamo entrare in tutti gli interstizi della nostra esistenza». Sono quasi le 19,00 e il vescovo Morfino è atteso in parrocchia. Termina con un sorriso e una calorosa stretta di mano la nostra chiacchierata nella quale è emerso che la Scrittura, dal primo versetto della Genesi all’ultimo dell’Apocalisse, è il grande libro dell’educazione umana. «L’educazione ricordatevi è cosa del cuore - scriveva don Bosco - e solo Dio ne è padrone e noi non potremmo riuscire a cosa alcuna se Dio non ce ne insegna l’arte e non ce ne mette in mano le chiavi». Antonietta Abete

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Un martedì di verifica

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opo aver accolto bisognerà verificare. Dovrà essere questa un’altra azione caratterizzante del percorso pastorale diocesano. Per ogni progetto iniziato dovrà seguire un confronto chiaro, schietto e sincero. Un metodo utile a capire cosa si è fatto e dove si sta andando. Il Vescovo Giuseppe lo ha bene esplicitato nell’intervento che ha aperto la seconda serata della Sosta, quella “riservata” ai responsabili degli Uffici di Curia e ai referenti dei Cortili dell’evangelizzazione. Il braccio operativo di monsignor Giudice si è ritrovato il 18 giugno nel salone del complesso parrocchiale San Michele Arcangelo di Nocera Superiore. Prima dei laboratori, nei quali si è cominciato a programmare, il Vescovo ha voluto offrire alcuni orientamenti. Inevitabile partire dal metodo: «Bisogna mettere insieme gli Uffici, i Cortili, i 12 e i 72, creando una nuova metodologia, senza scoraggiarsi davanti alle difficoltà perché questa è la “confusione del cantiere”: noi siamo all’opera». Realtà, quella degli strumenti giovanili o dei Cortili, non ancora chiare. Il Vescovo ha

Il secondo giorno della Sosta è stato “riservato” ai responsabili degli Uffici e dei Cortili per interrogarsi su quanto fatto e cominciare a programmare il futuro così voluto definire i profili: «Gli Uffici di curia sono la pastorale del Vescovo in atto. I 12 e i 72 giovani sono chiamati a rinnovarla, loro provengono dalla pastorale giovanile, ma non sono la stessa cosa. I Cortili, poi, sono i luoghi dove noi dovremmo incontrare la gente e poi programmare». Rispetto a quest’ultimo punto monsignor Giudice, nella scia del convegno di Verona (2006) ha chiesto di riscoprire il metodo induttivo. Intercettare, dunque, i bisogni e gli interrogativi delle persone, le reali necessità: «Spesso abbiamo risposte per domande che non ci vengono poste – ha detto il Vescovo – e non risposte per le domande della gente». Un rapporto, insomma, di mag-

giore prossimità che passi dalle parrocchie, «cortile permanente», e si espliciti in un programma pastorale che non sia solo «un “pacchetto” che non intercetta i bisogni delle persone». Anche sollecitati dalle riflessioni di monsignor Mauro Morfino, la guida della Chiesa nocerino-sarnese ha esortato a «ritornare alla Parola», ricordando di metterla in ogni cosa: «In questo modo eviteremo di proporre eventi basati solamente su emozioni». Da questo ragionamento scaturiscono le linee guida: «Bisogna ripartire dai Cortili, unendo vita e fede. Occorre andare all’essenziale, leggendo l’esistente. Importante sarà verificare gli obiettivi fissati. Inoltre si dovrà essere disponibili a rinunciare a qualcosa di proprio, per fare spazio a tutti perché “piccolo il mio, grande il nostro”». Anche se il percorso appare ambizioso, nulla è impossibile se fatto con fede: «L’ottimismo viene dalla fede: credo perciò parlo». Spunti, insomma, per prepararsi ad accogliere gli orientamenti pastorali e viverli come comunità diocesana in ascolto e accogliente. Salvatore D’Angelo

Un’intuizione da accudire Don Alfonso, il Vescovo le ha affidato il coordinamento dei Cortili dell’evangelizzazione. In che modo e partendo da quali presupposti si impegnerà a portare avanti questa intuizione? «Il Vescovo ha voluto affidare questa novità pastorale a me che sono un “novello” sacerdote, per questo il mio impegno avrà come fondamento l’entusiasmo e le creatività dell’essere giovane prete.

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Altra caratteristica sarà l’ascolto: i Cortili nascono come luogo in cui i nostri fedeli portano le loro aspettative, le loro ansie, le loro grida, le loro gioie. Confidando in Dio e nella fiducia del Vescovo, lavorerò con serenità e amore affinché possano diventare giorno dopo giorno uno strumento prezioso della vita ecclesiale e offrire un contributo significativo al rinnovamento pastorale».



SCUOLA&UNIVERSITÀ di Martina Grimaldi

Successo per L’Allegra Brigata” I ragazzi in scena

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a riscosso grande successo lo spettacolo “TEATRO: SPECCHIO DELLE MIE TRAME” della compagnia teatrale “L’Allegra Brigata”, in scena lo scorso 30 maggio presso l’Auditorium del Centro Sociale di Sarno, che ha visto protagonisti i ragazzi del Liceo sarnese “Tito Lucrezio Caro”. Gli studenti quest’anno si sono concentrati sulla drammaturgia italiana del secolo scorso e hanno messo in

scena il dramma “Il giuoco delle parti” di Luigi Pirandello, “Sotto paga non si paga!!!” di Dario Fo, e un riadattamento del dramma borghese “Marionette che passione!!!” di Pier Maria Rosso di San Secondo. Il filo conduttore dell’intero progetto teatrale è stata la crisi esistenziale, sociale e relazionale che ha avuto origine nel Novecento e che si protrae ancora fino ai giorni nostri. Le scene, realizzate dagli alunni Giuliana Altieri, Giovanni Ferrara, Jessica Ferrara,

I ragazzi del Liceo “Tito Lucrezio Caro” in scena al Centro Sociale di Sarno Caterina Truoiolo, Yuri Gaito, Fabio De Filippo, Francesca De Vivo, Rosa Fasolino, Denise Roccia, Ferdinando Polichetti e Giovanni Vollaro hanno contestualizzato le opere rappresentate. I costumi sono stati realizzati da S. Milone, la regia di Antonio Avagliano. «Educare i giovani al teatro - ha affermato la docente Grazia Celentano, referente del progetto - è garantire alla società futura le ali per volare in alto in cerca della libertà». Raffaele Massa

“RAGAZZI IN GAMBA”

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mportantissimo riconoscimento per gli alunni della scuola media “Genovesi-Alpi” di Nocera Inferiore. Gli allievi dell’istituto di via Siciliano si sono distinti nel corso di una rassegna musicale di carattere nazionale promossa in Sicilia, a Mirto, dal 21 al 25 maggio scorso. Gli studenti della “Alpi” hanno partecipato alla 19esima edizione del premio “Salviuccio Percacciolo”, esibendosi nella prestigiosa sala delle Capriate di Palazzo Cupane, una bella struttura del comune in provincia di Messina. L’esibizione è stata salutata con grande entusiasmo dai presenti, consentendo ai 60 allievi della “Genovesi-Alpi” di classificarsi al primo posto. Un riconoscimento di notevole prestigio, infatti gli alunni coordinati dal professore Enrico Della Monica se la sono giocata con coetanei di altre 60 scuole italiane. Un simile piazzamento evidenzia il lavoro dei docenti e l’eccellenza della scuola nocerina che, negli anni, si è sempre fatta valere. Il professore Della Monica ed i suoi ragazzi, infatti, aderiscono puntualmente anche all’iniziativa di carattere nazionale “Ragazzi in gamba”. Proprio nell’ambito di questa rassegna si è tenuto presso la scuola media nocerina uno spettacolo incentrato sulle tradizioni musicali locali.

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“NON MOLLARE MAI” All’Istituto Tecnico Commerciale “R. Pucci” di Nocera Inferiore si è concluso con un messaggio di speranza il progetto “Leggo, parlo, scrivo”

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i è svolta lo scorso 3 giugno, nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale “R. Pucci”, la manifestazione conclusiva del progetto “Leggo, parlo, scrivo”, realizzato dagli allievi delle classi 1T e 1BT con il supporto della Prof.ssa Piera Frangione, autrice di un testo sapientemente messo in scena dai ragazzi. La scena si svolge in un Comune di una provincia indefinita nel quale l’analfabetismo raggiunge livelli elevati. Il Sindaco, per vincere questa piaga, decide di sottoporre un campione della cittadinanza ad un corso di scrittura e lettura. Tra parodia e divertenti caricature della realtà quotidiana, comincia la fase della “trasformazione”: questi cittadini diventano presto giovani studenti entusiasti e desiderosi di conoscenza. Tra le righe si scorge la presenza di un primo cittadino di colore, a sottolineare l’importanza di una naturale integrazione tra le culture.


Alunni e professori dell’Istituto Tecnico

In scena con Boccaccio Il Terzo Circolo Didattico di Sarno ha chiuso l’anno scolastico con una rappresentazione dedicata a Giovanni Boccaccio

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Attraverso questa rappresentazione si è voluto traslare sul palco il contenuto di un P.O.N. che aveva l’obiettivo di sviluppare le competenze chiave, in modo speciale per gli allievi del biennio che hanno evidenziato difficoltà nello studio. Soddisfazione per il Dirigente Scolastico, Prof.ssa Carmela Santarcangelo, la sua Vice, Prof.ssa Agnese Silvestri, e il facilitatore dei P.O.N. Prof.ssa Maria Cianciulli a conclusione di un anno caratterizzato da molteplici attività sul fronte dell’approfondimento e degli stage, dell’alternanza scuola-lavoro, delle nuove tecnologie, delle lingue e delle prospettive europee. Martina Grimaldi

insieme Mensile di attualità e cultura dell’Agro Espressione della comunità ecclesiale nocerino-sarnese Registrato presso il Tribunale di Nocera Inferiore n. 624/06 del 16 giugno 2006. Iscritto al R.O.C. n. 14248 dal 28/07/06.

on una piacevole manifestazione dedicata a Giovanni Boccaccio, lo scorso 31 maggio, il Terzo Circolo Didattico di Sarno ha salutato famiglie, bambini e docenti che quest’anno hanno preso parte ai corsi extrascolastici previsti dal PON “Competenze per lo sviluppo”. Gli alunni delle classi IV e V di tutti i plessi dell’Istituto, sotto l’egregia direzione dell’Ins. Gaetana Martorelli e della Dott.ssa Venere Buonaiuto, hanno messo in scena “DecameronC1no”, rappresentazione in quattro atti delle novelle più famose del Decameron di Boccaccio, lette e riscritte in chiave teatrale. «Quando lo studio è presentato come momento di condivisione e di intrattenimento, finalizzato al riso ed alla spensieratezza, anche i più giovani si avvicinano alla lettura», ha spiegato la Dirigente Virginia Villani che ha ringraziato tutti i docenti, gli esperti e gli allievi dell’Istituto che quest’anno sono stati coinvolti nei vari progetti integrativi, alcuni dei quali conclusisi già nei mesi precedenti. La serata si è conclusa con un emozionante saggio musicale eseguito dagli alunni della classe V del plesso di “Masseria della Corte” diretti dal maestro Arturo Esposito. Michele Lanzetta

Direttore Editoriale Silvio Longobardi

Un momento della rappresentazione

Il saggio musicale

La dirigente Virginia Villani

ele Massa, Carmine Giordano, Donatella Salvati, Luigi Novi, Maria Bonfiglio, Mariano Rotondo, Andrea Ciocchi, Giuseppe Palmisciano, Celestino Pio Caiazza, Rosalia To-

Redazione Salvatore D’Angelo, Martina Grimaldi Mariarosaria Petti Coordinatrice Antonietta Abete

rino, Michele Lanzetta, Maria Ermelinda Di Lieto, Marilena De Angelis, don Natalino Gentile, Giovanni Severino, Peppe Iannicelli

Segreteria di redazione Maria Luisa Franco

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Questo numero è stato chiuso in redazione lunedì 1 luglio 2013

“Questo periodico è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti”. Le foto, salvo diversa indicazione, sono dell’Archivio Insieme


SCUOLA&UNIVERSITÀ &UNIVERSITÀ IN-CANTO di Mariarosaria Petti

Questo mese vi proponiamo: Cover illustration for high school textbook di Adam Pekalski (illustratore), insieme allo stralcio del libro “Il gusto del pensiero. Lettera ad un giovane studente” di don Roberto Repole.

Erasmus, palestra di vita

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orse perché sono testardo o, più semplicemente, perché nutro una piccola speranza: che ci possa essere anche un gusto del pensiero, che esista cioè la possibilità di percepire una bellezza e un sapore nel pensare e che, d’altro canto, il nostro pensiero sia capace di rendere più saporita e gustosa la vita che viviamo». Sì, don Roberto Repole ha ragione: il pensiero rende la vita più gustosa! Pensare è un po’ come salare i cibi, rende la vita più appetitosa. Fantasticare, progettare, far lavorare la mente permette di assaporare la quotidianità a grandi morsi. Senza un laborioso intelletto tutto sarebbe più piatto, e senza un pensiero attivo che ci spinge a costruire il nostro futuro, rimarremmo schiavi della sterilità. Ognuno di noi è libero di decidere che sapore dare al proprio pensiero, come davanti ad un banco di gelati, Dio ci ha dato la possibilità di scegliere tra le varietà della vita. Forse solo quando si impugna la penna per disegnare il nostro cammino ci si rende conto che è giunta l’ora di scegliere il proprio gusto, e per farlo bisogna rimboccarsi le maniche e seguire il proprio sogno. Grazie all’illustrazione di Adam Pekalski, mi rendo conto che per me la cultura è la base giusta per affrontare la vita, lo scoglio sicuro in mezzo al mare, che parte proprio dallo studio. Tutto è collegato, ogni argomento è il tassello perfetto nel puzzle della vita, e questi due libri che si prendono per mano nell’immagine simboleggiano esattamente il mio pensiero. Nel mio piccolo ho sempre cercato, infatti, di inspessire sempre di più il filo che lega le mie esperienze vissute e i miei sogni. L’Erasmus è stata la certezza che nulla può restare per troppo tempo

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«Forse perché sono testardo o, più semplicemente, perché nutro una piccola speranza: che ci possa essere anche un gusto del pensiero, che esista cioè la possibilità di percepire una bellezza e un sapore nel pensare e che, d’altro canto, il nostro pensiero sia capace di rendere più saporita e gustosa la vita che viviamo». Roberto Repole, Il gusto del pensiero. Lettera a un giovane studente, EDB 2009 Donatella Salvati: ha 21 anni, vive ad Agri e frequenta la facoltà di Editoria e pubblicistica all’Università degli Studi di Salerno. Vive la sua fede nella comunità della parrocchia Regina Pacis, ad Angri. La sua grande passione è la lettura.

chiuso in un cassetto, che i sogni prima o poi mettono le ali, e con tutta la potenza che hanno trascinano via anche te. Questi mesi vissuti in Francia rappresentano il gomitolo di un filo – il mio filo – che è ancora troppo lungo. C’è bisogno di dargli corda, di lasciarmi trasportare per tante altre volte, perché lui sa meglio di me qual è il cammino della mia vita. Un’esperienza Erasmus intensa, fatta di studio, di fede e di incontri. Un nuovo orizzonte che ha cambiato il mio modus vivendi e operandi, arricchendomi nello studio e nella fede. È infatti proprio la fede il punto fermo della mia vita, è Dio che mi guida, è a Lui che mi affido nella vita e nello studio, e so che in tutto ciò che ho fatto fin oggi lo zampino più bello è il Suo. Lui che si manifesta sempre in qualcosa di sorprendente! Donatella Salvati



VITA NELL’AGRO a cura di Salvatore D’Angelo

E la chiamano

ESTATE Tre mesi vissuti in maniera talmente intensa che l’agognato riposo resta un miraggio. Perché non riscoprire vacanze più soft che aiutano a ritrovarsi? Ben vengano, dunque, le “vacanze dell’anima” proposte dal Vescovo Giudice

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state, voglia di relax e divertimento. A tutti i costi? Non proprio. La crisi mitiga notevolmente il budget di spesa. Perché, allora, non approfittare di vacanze alternative, in strutture che conciliano il riposo del corpo e dello spirito, ritrovandosi semmai in famiglia? Spazio, dunque, alle “vacanze per l’anima”. Il suggerimento arriva dal Vescovo diocesano, monsignor Giuseppe Giudice, che nel suo messaggio per l’estate lancia l’interessante proposta. Il presule si rivolge a tutti, a chi resta a casa e a coloro che «mettono in conto, crisi permettendo, di fare una vacanza», esortandoli «affinché il tempo estivo non diventi un tempo vuoto». «Come credenti – prosegue nel Messaggio – siamo invitati da Gesù ad andare da Lui ed è bello riscoprire, proprio nel tempo estivo, qualche giorno da vivere nell’intimità della preghiera, del silenzio e del nascondimento». Monsignor Giudice lancia la proposta degli esercizi spirituali: «Luogo della vacanza può essere il nostro cuore, dove siamo attesi dal Signore per mettere ordine e ricollocarci nuovamente nella vita riposati e distesi». L’estate non sia, quindi, solo «evasione, fuga, aggiunta di altro stress, ma esercizi spirituali, un

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tempo breve per riconciliarsi con la propria vita e con gli altri». La guida della Chiesa nocerino-sarnese suggerisce anche dove ritemprarsi: «Ci sono diverse strutture religiose che, in molte parti della nostra bella Italia, svolgono da un po’ di anni questo servizio, accolgono per le “vacanze dell’anima”, tempo per recuperare la propria vita, prima che sia distrutta dal niente e dalla paura. E lo fanno anche a prezzi accessibili alle famiglie». Insomma, un’estate da intendere non solo come mare e sole, ma anche come incontro con sé e il trascendente. «Tirando un po’ il fiato, il nostro cammino può diventare più spedito. Ed è questo che il vostro Vescovo vi augura per la stagione estiva che oggi comincia». Accogliendo questi suggerimenti Insieme, accanto agli appuntamenti dell’estate come concerti e sagre, propone anche alcune strutture e due proposte per giovani: la Giornata regionale della gioventù a Salerno ed il Cantiere Legalità a Caserta. Per chi, invece, le “vacanze dell’anima” le vuole fare a settembre, a Torino dal 12 al 15 settembre c’è la 47ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani sul tema «La famiglia, speranza e futuro per la società italiana». Salvatore D’Angelo


Foto di repertorio

La speranza è la famiglia

Luoghi per “Vacanze dell’anima”

Un’occasione per la società italiana di discutere e confrontarsi, seriamente, sul tema della famiglia. Ad offrirla è la 47esima Settimana sociale dei cattolici che si svolge a Torino dal 12 al 15 settembre. «Il tema della famiglia – si legge nella lettera di invito – è stato scelto nella ferma convinzione che si tratti di un tema centrale per il bene comune del Paese». Le Settimane Sociali «intendono essere un’iniziativa culturale ed ecclesiale di alto profilo, capace di affrontare e se possibile anticipare gli interrogativi e le sfide talvolta radicali poste dall’attuale evoluzione della società». I lavori della prossima Settimana Sociale prenderanno avvio con la sessione inaugurale nel pomeriggio del 12 settembre presso il Teatro Regio di Torino. Info: www.settimanesociali.it

Un viaggio in famiglia, un ritiro con la parrocchia o con le associazioni possono trovare ospitalità in una delle tante strutture gestite dalla Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista. Le consorelle si adoperano per rendere l’ambiente sereno e familiare, e testimoniare l’incontro col Risorto attraverso l’accoglienza, secondo l’insegnamento del Beato Alfonso Maria Fusco. Tra i luoghi da conoscere c’è la bella Colonia San Benedetto di Cetraro, in provincia di Cosenza, praticamente sul mare, piuttosto che Villa Alfonso Maria Fusco a Misano Adriatico, anch’essa sul mare, oppure la casa per ferie San Giovanni di San Benedetto del Tronto. In questi posti si può abbinare il divertimento familiare alla serenità della spiritualità battistina. E per chi volesse scoprire le città d’arte si può anche scegliere Villa Merlo bianco a Firenze o Villa San Giovanni a Roma. Info: www.battistine.it

LegalITA - protagonisti della nostra terra!

Salerno - Rio: la festa dei giovani

Cinque giorni, uniti tra Nord e Sud, per essere protagonisti della nostra terra. È il fine di Cantiere LegalITA, iniziativa promossa a Caserta dal 29 luglio al 2 agosto dal Movimento dei Focolari in collaborazione con numerose associazioni, tra cui Libera e Legambiente. In mattinata il cantiere si apre alle esigenze delle comunità circostanti e delle associazioni vicine per momenti di lavoro concreto. Si conosceranno diverse realtà, dalle terre confiscate alla camorra alle associazioni che operano nei quartieri difficili della zona. Nei pomeriggi invece ci saranno momenti di dialogo e formazione, in cui scoprire alcune delle tante dimensioni della legalità in cui essere protagonisti: ambiente, accoglienza e lavoro. In serata si conoscerà il territorio campano dal punto di vista della festa. La proposta è per i giovani fino a 30 anni. Info: www.cantierelegalita.org

Dal 26 al 28 luglio i giovani delle diocesi campane si incontreranno a Salerno per la Giornata regionale della gioventù. L’iniziativa è promossa in contemporanea con la GMG di Rio de Janeiro. Tanti i giovani che non potranno partecipare all’appuntamento brasiliano con papa Francesco, per questo motivo si ritroveranno nella città di San Matteo per vivere comunque un momento di grande condivisione. Si comincia nel pomeriggio di venerdì 26 con l’incontro in piazza Portanova. Sabato spazio alle escursioni mattutine, ai laboratori pomeridiani e, in serata, alla preghiera e alla festa in piazza foce Irno. Domenica mattina il collegamento con Rio e a seguire la messa nel duomo. Info: www.salerno2013.it

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Restare in forma

I consigli dello specialista

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di Paolo Attianese*

on ci sono diete miracolose, c’è solo un corretto stile di vita: attività fisica e adeguata alimentazione. Questo il segreto per l’estate, come per tutte le altre stagioni. Il regime dietetico che funziona è quello che suggerisce l’assunzione di alimenti che garantiscono tutti i nutrienti necessari per il buon funzionamento del nostro organismo. Una dieta iperproteica può sovraccaricare il rene, una priva di carboidrati può causare disidratazione e deplezione del tessuto muscolare. Non esistono, poi, diete disintossicanti. In estate è bene alimentarsi con cibi di stagione. Inoltre, l’organismo per mantenere costante la sua temperatura deve

La musica passa dal salernitano

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arà un’estate ricca di appuntamenti musicali. Ce ne è per tutti i gusti. A farla da padrone è la proposta di Anni60produzioni, l’agenzia metelliana apre l’11 luglio con Mario Biondi all’Arena del mare di Salerno, a cui segue il 26 luglio Franco Battiato. Il tutto si sposta, poi, al teatro dei templi di Paestum: il 25 luglio Zucchero, il 4 agosto Marco Mengoni, il 12 i Pooh ed il 24 Pino Daniele. Il 19 agosto appuntamento con Antonello Venditti al porto turistico di Maiori, dove il 21 ci sarà anche lo show di Made in Sud. Un’estate calda preludio di un autunno interessante: al Pala Sele sfileranno i Modà (17 ottobre) e Renato Zero (8 e 9 novembre). Tra gli altri eventi musicali da segnalare Max Gazzè (24 luglio) al Giffoni Film Festival e Raphael Gualazzi (21 luglio), Sara Jane Morrison (7 agosto), il concerto all’alba dell’Orchestra Filarmonica Salernitana “Giuseppe Verdi” (11 agosto) e Tosca nell’omaggio a Murolo (18 agosto) nell’ambito del Ravello Festival. Info: www.anni60produzioni.com; www.ravellofestival.com

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favorire la vasodilatazione e l’evaporazione, aumenta quindi la circolazione del sangue nella cute a discapito del tratto gastrointestinale provocando digestione lenta e difficile, per questo è bene evitare cibi molto elaborati. I grassi, comunque, non vanno aboliti del tutto perché apportano sostanze essenziali per la struttura delle membrane cellulari e per il trasporto e l’assorbimento di molte vitamine. Attenzione alle bevande gassate e ai super alcolici. Anche in estate, insomma, la dieta migliore è quella Mediterranea. *Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione Dipartimento di Farmacia Università degli Studi di Salerno Cattedra Chimica degli Alimenti

Le sagre più importanti Festa del fungo porcino dal 12 al 14 luglio a Borgo di Montoro Inferiore Sagra del mallone dall’11 al 14 luglio a Bracigliano Festa della Mulignana cu ‘a ciucculata dal 19 al 21 luglio a Penta Sagra del mascuotto dal 26 al 30 luglio a Bracigliano XVIII Sagra San Silvestrese cucina e cultura contadina dal 9 all’11 agosto a Sant’Agata de’ Goti XXV Sagra del mare flegrea dall’8 all’11 agosto a Monte di Procida Sagra della braciola di capra e della percoca sianese nel vino dal 9 al 12 agosto a Siano Sagra della patata banzanese e fungo porcino dal 21 al 24 agosto a Banzano di Montoro Superiore


Consigli di lettura Estate, tempo propizio per dedicarsi alla lettura. Ecco qualche suggerimento per i nostri lettori

NUOVE PROPOSTE Premio Campiello Opera Prima per Cate, io (Fazi Editore, 2013) del professore di scuola media Matteo Cellini, classe 1978. È la storia di una diciassettenne obesa che si rifugia nell’eroina autoironica Cate. Un’entrata a gamba tesa nella guerra della ragazza, che non impietosisce, anzi desta solo rispetto. Una mail ad un indirizzo sbagliato e la giornalista Vittoria Casati riceve

informazioni di un collega convinto di scrivere alla sua psicologa. La protagonista di Un caso di omonimia di Daniela Sacchi (Iride edizioni, gruppo Rubbettino, 2012) si trova a custodire il segreto di un complesso caso di cronaca internazionale, sullo sfondo la guerra in Afghanistan.

PER I PIÙ PICCOLI Giovane e promettente autrice ragusana, Valeria Iacono, esordisce con il libro per bambini Martina ha paura di dormire (illustrazioni di G. Caviezel, Euno edizioni). La protagonista

scoprirà che la soluzione al suo “problema” è semplice, come un libro che luccica sul comodino.

SPIRITUALITÀ Giovanni XXIII. Primavera di speranza: una selezione di scritti di Angelo Roncalli a cura di Piero Lazzarin (Edizioni Messaggero Padova, 2013) per ripercorrere il pontificato di un Papa che ha gettato le basi di un profondo rinnovamento della Chiesa. Lettere e testimonianze per ricostruire la biografia di Giuseppe Sarto, un prete,

un cristiano, un uomo che rivela una sorprendente umanità e una fede vitale: questo il contenuto di Avemaria per un vecchio prete. Intermezzi aneddotici lungo la vita di san Pio X di Nello Vian.


Cinema all’ombra del Castello Angri è stata scelta come set di due cortometraggi

A Poggiomarino una giornata “diversamente insieme”

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anto divertimento per la prima edizione di “…Diversamente Insieme” che, grazie alla collaborazione dell’Anspi “Oratorio San Gaspare Bertoni”, della “Misericordia”, dell’Associazione Gabry Dance e di tanti amici sensibili al tema, ha donato una giornata di preghiera, giochi, balli e divertimento ai diversamente abili di Poggiomarino. A promuovere l’iniziativa è stata l’Adaap (Associazione diversamente abili amici di Poggiomarino), che da un anno opera sul territorio. Il parroco padre Aldo D’Andria ha presieduto la celebrazione eucaristica nella quale ha tenuto a dire come «è solo Dio che può farci stare “diversamente insieme” superando ogni barriera». Il presidente dell’Adaap Virginia Raiola si è detta molto soddisfatta «per una iniziativa sicuramente nuova per la nostra Diocesi. Questa esperienza ha arricchito tutti ed è la dimostrazione che insieme si possono ottenere grandi risultati sulla strada dell’accoglienza e della reale integrazione».

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abio Massa ha scelto Angri per ambientare due cortometraggi: L’Amore (Quello vero) e Vicolo cieco. I due film sono stati prodotti da Goccia Film e Pragma. Il Castello Doria e i vicoletti del centro storico hanno affascinato tanto il regista, attore e sceneggiatore stabiese. Massa ha scelto Angri grazie alla costumista/ scenografa angrese Simona Cisale. Soggetto della sceneggiatura de L’Amore (Quello vero), già andato in onda su Coming Soon, è la condizione dei clochard e il loro amore per la vita, che ha aperto agli spettatori una

finestra su una condizione spesso relegata ai margini della società.. Vicolo cieco, che andrà in onda nei prossimi mesi, è girato nel Rione Alfano ed ha come obiettivo quello di raccontare Napoli in un’onda diversa rispetto ai tradizionali stereotipi. Il corto racconta la storia di Luca, che porta avanti la sua vita tra mille difficoltà. «Raccontare la storia di Luca - afferma Fabio Massa - è la via per comprendere come ogni giorno nelle strade, nei vicoli, nei luoghi attorno a noi avvengano piccoli miracoli». Tra gli attori anche molti giovani angrese. Luigi Novi Lucio Ciotola

ROCCAPIEMONTE E LO SPORT

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amministrazione comunale guidata da Andrea Pascarelli ha deciso di investire sulla riqualificazione di alcuni impianti sportivi. Un’occasione importante per i giovani e la salute. In primis sarà ampliato il Campo Sportivo “Duca Fieschi Ravaschieri”, dove saranno sistemati anche i sottoservizi e le recinzioni, nonché il manto

erboso. Attenzione anche al campetto di via della Pace, a Casali, dove sarà sistemato un manto in erba sintetica. La terza struttura interessata da progetto è quella situata in via Siniscalchi. Il progetto prevede la costruzione di spogliatoi, rifacimento del terreno di gioco, servizi e sottoservizi, parco giochi, parcheggio. Sa. D’An. Pietro De Silva

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Fabio Massa e Bianca Nappi


Il sindaco di Nocera Inferiore l’avv. Manlio Torqualto

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Un anno da sindaco

ono stati 365 giorni intensi per Manlio Torquato, dal giugno 2012 primo cittadino di Nocera Inferiore. Il muro più alto da superare è stata la scarsità di fondi nelle casse comunali. Il sindaco è arrivato a Palazzo di Città dopo due commissariamenti e in piena crisi economica. «Ci sono stati dei momenti di grande prova, ma sono orgoglioso di aver portato avanti quattro cose: la formazione della giunta in 12 giorni; la presenza di due assessori, di cui uno vice sindaco, donna; il taglio delle indennità del 35 per cento; avere un consiglio e una giunta tra le più giovani». La situazione economica era ed è davvero drammatica? Abbiamo trovato una situazione disastrosa e per la prima volta abbiamo fatto un’operazione verità sulla contabilità pubblica, avviando una situazione di risanamento. Abbiamo ridotto i costi di gestione con un piano di riequilibrio decennale. Poi abbiamo dovuto gestire la vicenda Se.T.A., vero cancro debitorio della città, e acquistato le quote della Multiservizi riducendo i costi di gestione. Sul fronte della lotta all’evasione come siamo messi? È stata avviata un’operazione di recupero oneri concessori ferma da 5 anni e individuato circa 1500 nuovi contribuenti Tarsu. Poi c’è il controllo annonario. Ma abbiamo anche abbassato del 20 per cento la tassa sui rifiuti. Più difficile far quadrare i conti o mantenere gli equilibri politici? Fortunatamente grazie alla collaborazione di tutte le forze di maggioranza non ci sono stati problemi. Come è il rapporto con gli alleati, si prevedono allargamenti della maggioranza? Siamo tutti di passaggio. Se si collabora è bene, ma la collaborazione deve essere corretta, istituzionale e se-

ria. Non ho pregiudizi, ma ho ben ferma la memoria di ciò che è accaduto relativamente il disastro economico degli ultimi anni e il doppio commissariamento inferto alla città. Sul fronte occupazione ci sono margini per il rilancio delle aree industriali? Abbiamo adottato un atto di indirizzo per Casarzano, rinegoziando il rapporto con gli imprenditori ancora interessati. È auspicabile un partenariato con il pubblico o privato per il rilancio di alcune strutture, per esempio il castello Fienga? Ci stiamo adoperando. Abbiamo chiesto alla commissione di approntare un regolamento. Ma la struttura è e resterà pubblica. Va ripensato l’aspetto urbanistico? Abbiamo riavviato il ragionamento sul PUC, risultato tra i pochi credibili in provincia e abbiamo deciso di tutelare le aree agricole e le aree verdi centrali da nuove costruzioni. Nonostante le difficoltà di risorse economiche, abbiamo iniziato una serie di azioni di recupero del decoro urbano. Si percepiscono gli sforzi dell’amministrazione, anche se ai cittadini sembra insufficiente? Tante cose sono state vissute in momenti di emergenza continua. I cittadini non se ne sono neanche accorti, ma con l’avvio delle manutenzioni noteranno il nostro impegno. Propositi per il futuro? Invito tutti ad amare di più Nocera, partendo dal rispettare se stessi. E poi la riunificazione delle due Nocera, con l’avvio al più presto del referendum a cui siamo già pronti. Salvatore D’Angelo

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CHIESANELMONDO di Silvio Longobardi

Un prete affetto da miopia

Il cardinale Ruini

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arce sepulto, dicevano i latini, perdona chi è morto. Vorrei seguire l’antico adagio latino ma i funerali di don Andrea hanno lasciato in me non poche inquietudini. Lasciamo stare il canto Bella ciao intonato durante la Messa, celebrata dal cardinale Bagnasco; e lasciamo stare anche le ovvie contestazioni dei suoi discepoli, avvenute sempre durante la celebrazione delle esequie. Dai rovi non nascono fichi, ha detto Gesù. Quello che mi sorprende è vedere una Chiesa impacciata e timida che non riesce a dire – con tutta la chiarezza necessaria – che questo prete ha predicato e praticato dottrine e comportamenti contrari all’insegnamento della Chiesa. È stato ricordato come il prete degli ultimi, uno che sceglie di stare dalla parte degli emarginati. Eppure nel suo palmares non ci sono parole né iniziative a favore dei bambini non ancora nati, anzi si è vantato di aver condotto personalmente molte donne ad abortire. Per cogliere il soffio e il valore della vita, quando ancora si trova nel grembo materno, non c’è bisogno della fede, basta un paio di occhiali per vedere distintamente la diagnosi ecografica o forse è sufficiente fidarsi di quello che la Chiesa annuncia. Ma, si sa, don Andrea appartiene alla categorie degli uomini liberi, uno di quei cattolici adulti che sono convinti di stare dalla parte di Dio. Che Dio lo voglia o no. Forse per questo è stato così osannato dai media e dai potenti.

R

esta sempre una delle menti più lucide della Chiesa contemporanea, nonostante il passare degli anni. In un’intervista al Foglio, all’indomani della sentenza della Corte Suprema americana, il cardinale Ruini ragiona pacatamente: “l’uguaglianza intesa come negazione di ogni differenza è qualcosa che va contro la realtà”. La differenza sessuale, prosegue, è uno degli elementi strutturali della persona umana e investe tutta la persona, non solo la sua corporeità. “Si tratta di una differenza primordiale ed evidente, che precede le nostre decisioni personali, la nostra cultura e l’educazione che abbiamo ricevuto, sebbene tutte queste cose incidano molto, a loro volta, sui nostri comportamenti. Perciò l’umanità, fin dalle sue origini, ha concepito il matrimonio come un legame possibile soltanto tra un uomo e una donna”. Pretendere di annullare ogni differenza è dunque una potente illusione ed avrà gravi conseguenze sul piano sociale.

Il seminarista ucciso dai partigiani

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veva solo 14 anni, Rolando Rivi, e un unico desiderio: diventare sacerdote. Fu ucciso barbaramente dai partigiani comunisti il 13 aprile 1945. La sua “colpa” era quella di indossare l’abito talare. Papa Francesco ha firmato il decreto che riconosce il martirio e spiana la strada alla beatificazione che avverrà probabilmente nel prossimo mese di ottobre. Il riconoscimento del martirio, ha scritto mons. Camisasca, vescovo di Reggio Emilia, “non è la vittoria di una parte su un’altra, è

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Evviva la differenza

la vittoria della fede”. È vero, sarebbe inutile rialzare steccati. Eppure questa vicenda – che emerge dopo quasi 70 anni di oblio – fa giustizia della retorica che ha presentato la Resistenza come un’eroica lotta di liberazione ed ha volutamente nascosto tutte le ombre. La storia tragica di Rolando forse riapre un capitolo chiuso troppo frettolosamente e ricorda a tutti che non dobbiamo avere paura della verità.

Rolando Rivi


CHIESALOCALE a cura della Redazione

Ecco il Consiglio pastorale diocesano Il Vescovo ha nominato anche la segreteria pastorale del Vicario generale

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IN PILLOLE

i completa l’organigramma diocesano. Lo scorso 26 giugno c’è stata la prima riunione. Il Consiglio pastorale diocesano è l’organismo consultivo di partecipazione più importante della Diocesi perché chiamato a proporre “conclusioni operative su quanto riguarda le attività pastorali della Diocesi” (Can. 511). Fanno parte del Consiglio pastorale diocesano il Vescovo, in qualità di presidente, il vicario generale mons. Giovanni iaquinandi, il vicario episcopale per il clero, don Gaetano Ferraioli, il vicario episcopale per il laicato, don Ciro Galisi, il delegato per la vita consacrata, padre Michele Alfano. Altri membri sono i presbiteri responsabili dei settori pastorali: don Antonio Adinolfi, don Andrea Annunziata, don Piercatello Liccardo, don Salvatore Fiocco, don Alessandro Cirillo e don Silvio Longobardi. Don Alfonso Giordano entra in qualità di assistente dei Cortili dell’evangelizzazione, Carmela Tortora come rappresentante degli

animatori. Giuseppe Contaldo rappresenta la Consulta laicale e don Edoardo Tafuto per i diaconi permanenti. Padre Natalino Rauti rappresenta i religiosi e suor Maria Fara Filippone le religiose. Giovanna Civale, Carmine Giordano che svolgerà le funzioni di segretario e Michele Raiola sono stati indicati direttamente dal Vescovo. I delegati delle sei foranie sono Teresa Staiano per Nocera Inferiore, Maria Lamberti per Pagani, Enzo D’Ambrosio per Sarno, Antonio Tobia per Angri, Luigi Speranza per Nocera Superiore e Luigi Morra per San Valentino-Poggiomarino. La segreteria pastorale del Vicario generale sarà, invece, il braccio operativo per l’organizzazione dei principali eventi diocesani. Ne fanno parte il vicario generale, i sacerdoti don Antonio Adinolfi, don Enzo Di Nardi e don Giuseppe Pironti, suor Maria Cristina Gola e i laici Dina Coppola, Salvatore D’Angelo e Carmine Giordano.

Importante incarico per mons. Milite

Attenzione all’arte e alla scuola

Verifica di fine anno

Papa Francesco lo scorso 28 giugno ha nominato monsignor Pietro Milite, sacerdote della nostra diocesi originario di Nocera Superiore, Promotore di giustizia del Tribunale della Rota romana. Monsignor Milite ha 43 anni ed è stato finora Notaro del Tribunale della Rota romana, carica di Officiale che ricopriva dal 2004. Incarichi importanti che il sacerdote nocerino ha sempre svolto con umiltà e saggezza, senza dimenticare di sostenere con il servizio sacerdotale anche la sua Chiesa d’origine.

Il Vescovo ha deciso di avvalersi di nuovi collaboratori per la gestione di alcune importanti aree. Ha nominato il preside del liceo classicoscientifico “Don Carlo La Mura”, professor Filippo Toriello, responsabile della Pastorale scolastica. Allo stesso tempo ha creato una commissione arte sacra per vigilare sui lavori che interessano le strutture ecclesiastiche diocesane, ne fanno parte monsignor Enzo Leopoldo, don Piercatello Liccardo, gli architetti Massimo Imbriaco ed Angelo Santitoro.

Lo scorso 4 giugno i responsabili dei settori e degli uffici della Curia si sono incontrati per analizzare insieme al Vescovo il percorso compiuto. Un momento di confronto importante ed essenziale organizzato prima della Sosta ecclesiale che si è tenuta il 17 e 18 giugno. Durante l’assemblea monsignor Giuseppe Giudice ha avuto modo di ascoltare le criticità e le proposte dei singoli responsabili. Suggerimenti che serviranno per la programmazione futura.

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VITA ECCLESIALE Giovanna Pauciulo insieme a Mena Savarese e Luciano Gambardella

Il bene più prezioso

per sostenere e promuovere la famiglia: dalla difesa della vita nascente all’educazione dei figli; dall’accoglienza delle famiglie in difficoltà alla solidarietà tra famiglie. Per Caterina e suo marito Antonio, responsabili diocesani dell’A.N.S.P.I., i protagonisti della festa sono stati i bambini. «Moltiplicate la loro gioia e il chiasso ed otterrete l’esaltante impegno che è stato per noi la Festa della Famiglia». Con commozione hanno raccontato l’arte dell’accogliersi l’uno l’altro, nell’esaltante sfida coniugale. «Se non ci imponiamo di farlo, la quotidianità prende il sopravvento e vi sono sempre mille buone ragioni per rimandare a domani. Io e Antonio - ha continuato Caterina sappiamo di parlare lingue differenti e di avere tempi di reazione diversi. Oggi, il nostro sforzo più grande nel dialogo coniugale è quello di metterci gli occhiali dell’altro, sforzarci di vedere quello che l’altro, a suo modo, vuole comunicare. Impegnarci a parlare con le parole che l’altro desidera ricevere come gesti di amore e di attenzione». La testimonianza di Luisa sposta la riflessione dall’accoglienza coniugale a quella dei figli. «Vi ringrazio di cuore perché mi avete dato la possibilità di rendervi partecipi di come Dio si è manifestato nella mia vita attraverso l’operato di alcune persone» racconta. Foto Salvatore Alfano (2)

«È

stata una esperienza emozionante e costruttiva. Un invito a riscoprire la famiglia come il bene terreno più prezioso». Così Luigi Squillante racconta l’esperienza vissuta alla Festa diocesana della Famiglia, organizzata dall’Ufficio per la pastorale familiare in collaborazione con le associazioni, i gruppi e i movimenti, lo scorso primo giugno, presso la Cittadella della Carità di Angri. Luigi, insieme alla moglie e ai suoi tre figli, torna a casa portando nel cuore una consapevolezza nuova: la famiglia è un bene da custodire e preservare. Ad ogni costo. Il tema scelto per la giornata - La famiglia: contemplare quest’opera di Dio, per crescere come comunità di amore - è stato il filo conduttore del lungo pomeriggio introdotto da don Antonio Mancuso che ha visto convergere ad Angri famiglie provenienti dalle diverse parrocchie della diocesi. «Dove c’è una nascita c’è sempre una madre», ha ricordato il vescovo Giuseppe che ha scelto di meditare il Vangelo delle nozze di Cana, pagina stupenda che racconta la gioia della festa, l’amore di una madre e l’attenzione verso per gli altri. «A Cana Maria ci insegna che bisogna essere attenti - ha sottolineato il vescovo -, non si può essere superficiali. L’attenzione è una dimensione del cuore». Sentimento da trasferire anche alle comunità parrocchiali affinché diventino “luoghi di festa” come Cana. Infine, un passaggio sulla necessità di formazione. «Amare Dio con tutto il cuore è amare gli altri - ha ricordato -. Come mettere insieme l’amore per Dio e l’amore per il coniuge, i figli, l’amico? È un tema da approfondire, che richiede formazione».

Si è svolta ad Angri, lo scorso primo giugno, la Festa diocesana della Famiglia. Un’occasione per riflettere, aiutati dalla riflessione del vescovo Giuseppe e da testimonianze concrete, sul ruolo e sul valore della famiglia

LE TESTIMONIANZE. Dopo la meditazione del Vescovo, alcune famiglie e le associazioni presenti, coordinate da Giovanna Pauciulo e Peppe Galasso, hanno raccontato tutto il bene che in diocesi viene fatto Don Antonio Mancuso

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UNA CASA PER DIO Foto Salvatore Alfano (3)

A CURA DELL’UFFICIO PER LA PASTORALE FAMILIARE

Alcuni momenti della giornata

Quando ha scoperto di aspettare il quinto figlio, non ha fatto salti di gioia. Aveva già quattro bambini e faceva i conti con una situazione economica difficile. «Ho pensato di interrompere la gravidanza perché facevamo già fatica a provvedere ai 4 ragazzi. Poi ho incontrato i volontari dell’Associazione Progetto Famiglia - Vita». Luisa era già seguita dall’associazione e quando ha raccontato loro del bambino che portava in grembo ha trovato ascolto e accoglienza. «È stato importante sentirmi amata, sapere che qualcuno si preoccupava di me e della mia bambina». La risposta concreta alle difficoltà economiche non si è fatta attendere molto. «Grazie al Progetto Gemma una famiglia ci ha idealmente adottati. Conosciamo solo il loro nome: Wanda e Mimmo, ma li sentiamo come nostri genitori. Con la loro generosità ci permettono di sopperire alla spese primarie per la nostra principessa Laura che ha 17 mesi».

L’ADORAZIONE EUCARISTICA. La festa ha raggiunto l’apice nel momento dell’adorazione eucaristica. Nella splendida cornice della Chiesa Martin, dedicata a Santa Teresa di Gesù Bambino e ai suoi beati genitori, ubicata all’interno della Cittadella della Carità, le famiglie si sono consegnate a Dio, mettendo nelle sue mani l’impegno di evangelizzazione e difesa della famiglia. Molte le associazioni presenti, pastoralmente impegnate a promuovere il bene della famiglia: l’Azione Cattolica, l’Anspi, la casa Famiglia “La Casa” di Lavorate di Sarno, il Consultorio Granello di Senapa, la Fraternità di Emmaus, il Progetto Famiglia. Tutte unite dalla comune passione per la famiglia, dal desiderio di non far mai mancare “il vino buono”, annunciando e testimoniando il Vangelo della famiglia e dell’amore. Antonietta Abete


ILPANEDELLADOMENICA Sussidio liturgico dalla XVI alla XXIV domenica del Tempo ordinario Commenti a cura di Mons. Giuseppe Giudice

Fa’ di noi operatori di pace Signore, gli uomini che tu salvasti hanno trasformato molti aratri in spade e le minacce e i gridi di paura sembrano far cessare i canti della vita. Tu che promettesti di restare con noi tutti i giorni, di’ a noi con la tua voce sapiente e forte la promessa e il programma: “beati i costruttori della pace perché essi saranno chiamati figli di Dio”. Sappiamo Gesù, che questo proposito richiede ora la nostra buona volontà e un vigile stile di vita. Perciò dacci la purezza del cuore umile per comprendere la Verità e respingere le illusioni ingannatrici. Concedici la libertà della tua grazia per vivere nella giustizia e nell’amore responsabile.

Insegnaci a plasmare una cultura nuova dove sia possibile la partecipazione per ciascun uomo, gruppo, popolo e razza. Signore Gesù Cristo, donaci la tua pace, quella che sgorga dal tuo cuore trafitto, pace nella verità, nella giustizia e nell’amore, perché la facciamo crescere, come una preziosa eredità, per quelli che verranno. Fa’ di noi dei difensori di Abele dovunque egli viva, di Abele povero ed emarginato, di Abele anziano o senza un degno lavoro, di Abele perseguitato per la sua fede, di Abele indifeso nel seno materno. Perdona ai Caino del nostro tempo perché non sanno quello che fanno, converti alla tua pace gli oppressori e i violenti. (Dalla preghiera di Giovanni Paolo II in occasione dell’incontro con i giovani del 30 marzo 1985)

21 luglio 2013

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno C) Le letture “Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire?” Prima lettura: Gn 18, 1-10 Salmo: Sal 14 Seconda lettura: Col 1, 24-28 Vangelo: Lc 10, 38-42 Il Vangelo In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Ma il Signore le disse: «Marta, Marta, tu ti affanni per molte cose. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». (cfr Lc 10,38-42) Colore liturgico: VERDE

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Come nella dimora di Betània La Bibbia ci presenta un Dio che si fa accogliere per farci sentire accolti nella vita divina. Abramo è ospitale, accoglie, offre una ospitalità concreta, generosa, fatta soprattutto di gesti squisiti e attenti. E questa accoglienza di Dio genera vita: tua moglie avrà un figlio. L’accoglienza di Dio genera sempre i figli di Dio e i gesti di Dio. Tutte le volte che Dio è accolto, anche quando si presenta sotto la veste di uno sconosciuto, egli produce la vita. Nell’accoglienza si rivela il mistero nascosto e ogni casa può diventare una Betània dove Gesù, non solo è accolto, ma è ascoltato come la parte migliore. L’impegno della santità è fare della nostra vita una Betània accogliente e profumata.


28 luglio 2013

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno C) Le letture: “Chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto” Prima lettura: Gn 18, 20-21. 23-32 Salmo: Sal 137 Seconda lettura: Col 2, 12-14 Vangelo: Lc 11, 1-13 Il Vangelo: In quel tempo Gesù loro: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!». (cfr Lc 11,9-11.13) Colore liturgico: VERDE

La preghiera non cerca l’utile Abramo, pur cosciente di essere polvere e cenere, osa chiedere al suo Signore. Abramo non chiede per sé, chiede per gli altri, per il bene della città, e la sua preghiera è un contrattare con Dio, ben sapendo che Dio è misericordia. Abramo sa che eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile. Egli nella preghiera sa toccare il cuore di Dio. Pregare è sempre andare di notte da un amico e chiedere, non per sé, ma per altri amici che nella notte hanno bisogno. Audacia della preghiera! Forza dei poveri che come mendicanti bussano alla porta di Dio! Bisogna chiedere e saper chiedere, come ci ha insegnato il Maestro, sapendo che il documento scritto contro di noi è stato inchiodato alla Croce. La Croce rimane il primo luogo di ogni preghiera.

4 agosto 2013

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno C) Le letture: “Stolto, e quello che hai preparato, di chi sarà?” Prima lettura: Qo 1, 2; 2, 21-23 Salmo: Sal 94 Seconda lettura: Col 3,1-5. 9-11 Vangelo: Lc 12,13-21 Il Vangelo: In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». (cfr Lc 12,13-15)

Il cuore saggio Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. Il cuore saggio cerca le cose di lassù, senza disprezzare le cose della terra. Il cuore saggio sa che al mattino siamo saziati con il suo amore. Il cuore saggio non dice menzogne, ma è rivestito e si riveste continuamente di novità. Il cuore saggio sa che l’unica novità nella Storia è Cristo. Il cuore saggio non ragiona tra sé, come chi vuole accumulare, ma sa aprirsi agli altri, a Dio. Il cuore saggio accumula tesori presso Dio, perché sa che tutto è vanità. È saggio quel cuore che si lascia plasmare dalla fede.

Colore liturgico: VERDE Insieme Luglio - Agosto 2013

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11 agosto 2013

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno C) Le letture: “A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto” Prima lettura: Sap 18,3.6-9 Salmo: Sal 32 Seconda lettura: Eb 11,1-2.8-19 Vangelo: Lc 12,32-48 Il Vangelo: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore». (cfr Lc 12,32-34)

La strada per il Regno si veste di povertà Egli aspettava la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso. Nell’attesa il piccolo gregge è invitato a non temere e ad avanzare per fede. Bisogna essere pronti ad accogliere il padrone che ritorna ed essere attenti, svegli, vigilanti, credendo che Egli tornerà. Anzi, sperandolo. Ma questa accoglienza finale ed escatologica, sarà condizionata dalla nostra accoglienza feriale e quotidiana. Bisogna accogliere oggi il Dio che si nasconde negli stracci dei poveri e nel mistero della Chiesa per essere accolti domani dal Dio che si svelerà. L’anima nostra attende il Signore, Egli è nostro aiuto e nostro scudo.

Colore liturgico: VERDE

15 agosto 2013

ASSUNZIONE DELLA B. V. MARIA (Solennità) Le letture: “E beata colei che ha creduto” Prima lettura: Ap 11,19a;12,1-6a.10ab Salmo: Sal 44 Seconda lettura: 1 Cor 15,20-27a Vangelo: Lc 1, 39-56 Il Vangelo: Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore perché ha guardato l’umiltà della sua serva. Di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote». (cfr Lc 1,46.48.50-53) Colore liturgico: BIANCO

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Insieme Luglio - Agosto 2013

Alla scuola di Maria Maria è assunta in cielo. Ella condivide tutta la storia del Figlio; la sua sorte è unita a quella di Gesù: è sotto la croce ed è nella gloria. La sua carne, il suo corpo, abitato dal Figlio, è in cielo. Il suo corpo è rivestito di gloria; il suo è, dall’eternità, un vestito firmato da Dio. Dopo la risurrezione del Figlio e la sua ascensione, la madre è la prima ad essere Assunta in cielo, perché non poteva conoscere la corruzione del sepolcro, Colei che aveva generato l’autore della vita. In terra: prima la Madre e poi il Figlio, quel Figlio che è terra e cielo. Riscopriamo il canto del Magnificat. Ognuno in Maria, carne e corpo di Gesù, può rivivere il Magnificat. Con la Chiesa, ad ogni vespro, ognuno può ripetere, con Maria, il canto dell’umiltà e della gratitudine, fino a quando anche il nostro corpo sarà rivestito di gloria. E la carne rifiorirà: la Pasqua del Figlio, la Pasqua di Maria e… la nostra Pasqua.


18 agosto 2013

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno C) Le letture: “Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra?” Prima lettura: Ger 38,4-6.8-10 Salmo: Sal 39 Seconda lettura: Eb 12,1-4 Vangelo: Lc 12,49-57 Il Vangelo: In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?». (cfr Lc 12,54-57) Colore liturgico: VERDE

La battaglia della fede È venuto a gettare il fuoco sulla terra! È un fuoco che brucia le scorie, che purifica, che alimenta la passione. Gesù è fuoco, il Vangelo è fuoco, la testimonianza è fuoco, lo Spirito Santo è il grande fuoco. Il profeta – ed ognuno è profeta nel sacramento – gettato nella cisterna sa che egli è stato tratto da un pozzo di acque tumultuose, dal fango della palude. L’umiltà del profeta gli ricorda sempre la sua origine: egli agisce in nome di Dio. Nel fuoco bisogna sopportare, resistere fino al sangue nella lotta contro il peccato. La dimensione della lotta non abbandona mai la vita cristiana. Si può vincere soltanto se manteniamo lo sguardo fisso su Gesù, autore e perfezionatore della fede.

25 agosto 2013

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno C) Le letture: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?” Prima lettura: Is 66, 18-21 Salmo: Sal 116 Seconda lettura: Eb 12, 5-7.11-13 Vangelo: Lc 13, 22-30 Il Vangelo: In quel tempo, Gesù disse loro «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”». (cfr Lc 13,24-25) Colore liturgico: VERDE

L’incancellabile desiderio della salvezza Ci portiamo dentro il grande desiderio: essere nel numero dei salvati, sforzandoci di entrare per la porta stretta e con la paura di rimanere fuori, soli, dinanzi alla porta chiusa. Per passare bisogna accogliere l’esortazione a noi rivota come a figli: non disprezzare la correzione del Signore e non perdersi d’animo nel momento in cui si è ripresi. Accogliere la correzione che viene da Dio e che passa attraverso un fratello o una sorella, è momento di progresso nella fede. Passare dalla tristezza della correzione alla gioia della vita restituita alla novità, è la bellezza della vita risorta. Bisogna farsi piccoli, ultimi, poveri per lasciarsi correggere, cioè amare da Dio. Insieme Luglio - Agosto 2013

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1 settembre 2013

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno C) Le letture: “Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato” Prima lettura: Sir 3, 19-21.30-31 Salmo: Sal 67 Seconda lettura: Eb 12, 18-19.22-24 Vangelo: Lc 14, 1. 7-14 Il Vangelo: Allora Gesù disse a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti». (cfr Lc 14,12-14) Colore liturgico: VERDE

Ogni persona è preziosa per Dio Quanto più sei grande, tanto più fatti umile… Siamo invitati dalla Parola a riscoprire l’humus della nostra vita: siamo di terra, veniamo dalla terra, torneremo alla terra. Ma in questa nostra terra – che è lo spazio della nostra vita unica ed irripetibile – Dio soffia il suo Spirito e così possiamo accostarci alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste. Al pranzo della vita, dove siamo invitati, il Signore vuole che ognuno scopra il proprio posto: né avanti, né indietro, ma proprio quel posto che Dio ha preparato per noi e nel quale c’è la nostra felicità e la nostra realizzazione. Quel posto, proposto da Dio e accolto da noi, ha il nome della nostra vocazione.

8 settembre 2013

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno C) Le letture: “Chiunque non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo” Prima lettura: Sap 9, 13-18 Salmo: Sal 89 Seconda lettura: Fm 9b-10. 12-17 Vangelo: Lc 14, 25-33 Il Vangelo: In quel tempo, Gesù disse loro: «Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”». (cfr Lc 14,28-30) Colore liturgico: VERDE

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Insieme Luglio - Agosto 2013

Non c’è sì senza la Croce Se uno viene a me… Per andare dietro a Lui c’è bisogno di un amore superiore, un di più, che non può venire da noi, ma assume sempre lo spessore della Croce. Accogliere l’altro vuol dire donarlo al Vangelo, come Onesimo, in un atto di grande libertà e grande coraggio. I doni sono di Dio e vanno sempre restituiti a Dio, senza trattenere nulla per sé. È il coraggio della vocazione e della sequela! Ma per conoscere il volere di Dio, per seguirlo sulle strade accidentate della vita, per non essere derisi, bisogna calcolare bene la spesa per la costruzione della torre ed esaminare attentamente le forze prima della guerra. Prima di rispondere il nostro sì, bisogna sedersi e riflettere. Ci accorgeremo che la misura del dono rimane ed è sempre la Croce, unico criterio, senza il quale è impossibile amare.


INFORMADIOCESI GLI APPUNTAMENTI VIAGGIO IN TERRA SANTA Un nutrito gruppo di pellegrini, insieme al Vescovo, si recherà dal 14 al 21 luglio in Terra Santa, nei luoghi di Gesù. Un’occasione importante per ripercorrere le tappe del cristianesimo nello speciale Anno della Fede.

A LOURDES Dal 18 al 24 agosto si terrà il Pellegrinaggio diocesano a Lourdes organizzato dalla PUACS e presieduto dal Vescovo. Tanti i pellegrini che approfittano di questo viaggio per ritrovarsi e pregare. Numerosi anche i volontari che assistono gli ammalati. Barellieri e dame si preparano a questo appuntamento con un corso di

formazione che l’11 luglio avrà come relatore Monsignor Giuseppe Giudice.

INSIEME AI GIOVANI Il 24 luglio il Vescovo incontrerà i 250 giovani della Diocesi che parteciperanno alla Giornata regionale della Gioventù che si terrà dal 26 al 28 luglio a Salerno, in contemporanea con l’evento mondiale presieduto da Papa Francesco che si svolge a Rio de Janeiro in Brasile. Appuntamento alle 20:30 in Cattedrale.

FESTA DI SANT’ALFONSO Il primo agosto Pagani festeggerà il Santo dottore della Chiesa, copatrono della Diocesi. per l’occasione il Vescovo presiede-

rà nella basilica il solenne pontificale delle ore 11:00.

IL VESCOVO VISITA LE PARROCCHIE Durante le settimane estive Mons. Giudice visiterà numerose parrocchie. A luglio sarà a Santa Maria delle Grazie di Pagani (12) alle ore 19:30, a Sant’Anna di Pagani (26) ore 11:00, nella Concattedrale di Sarno (28) ore 11:00. L’11 agosto presiede la Santa Messa delle ore 11:00 al Monastero di Santa Chiara. A settembre sarà a San Valentino Torio (3) alle ore 20:00, a Sant’Alfonso di Sarno (7) alle ore 19:00, a Santa Maria Maggiore di Nocera Superiore (8) alle ore 11:00 e al santuario di Gesù Bambino di Praga di Pagani (9) ore 19:30.

GLI ORARI ESTIVI DELLA CURIA Come di consueto durante l’estate l’apertura della Curia diocesana subisce alcune modifiche. Gli uffici nocerini saranno aperti dalle ore 9:30 alle ore 12:30 solo il lunedì: 1, 8, 15, 22 e 29 luglio; 5 e 26 agosto. A Sarno gli uffici saranno aperti dalle ore 9:00 alle ore 12:00 il giovedì: 4, 11 18 e 25 luglio; 8, 22 e 29 agosto.


IN DIOCESI A CURA DELLA CARITAS DIOCESANA

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l prossimo anno pastorale della Caritas sarà improntato all’insegna dell’accoglienza, attività di certo non sconosciuta ai tanti volontari che quotidianamente ascoltano decine di persone in difficoltà. Eppure ci sono sempre nuovi aspetti da approfondire e da migliorare. Il direttore della struttura diocesana, don Alessandro Cirillo, sta così promuovendo un ciclo di incontri che possa formare all’accoglienza delle persone affette da dipendenze. Una sorta di “richiamo” dopo l’interessante e importante percorso rivolto ai volontari parrocchiali e conclusosi lo scorso giugno. L’ulteriore serie di seminari servirà a perfezionare quanti hanno deciso di servire i più deboli nel centro di ascolto diocesano e in quelli parrocchiali. A spingere don Alessandro su questa strada è stato il tema scelto dal Vescovo Giuseppe, accogliere, e il dilagare delle dipendenze. Non più solo droga o alcool, ma anche fumo, disturbi alimentari, gioco d’azzardo e affettività. Tante, troppe, le famiglie che vengono trascinate nel tunnel del gioco d’azzardo da giocatori incalliti e inconsapevoli. Occorre, inoltre, approfondire le nuove frontiere della dipendenza. Una necessità, tant’è che anche l’Asl ha previsto il mutamento dei SERT – specializzati nell’accoglienza di tossicodipendenti – in SERD, ossia al servizio del più ampio panorama delle dipendenze.

Un cammino dall’io al tu «Attraverso il coinvolgimento di professionisti esperti in queste varie tematiche collegate alle dipendenze – spiega il direttore Caritas – cercheremo di formare i nostri volontari, considerando che cresce sempre più la presenza, nei nostri centri, di persone dipendenti da gioco, alcool e droga». Il titolo del seminario sarà «Accogliere... un cammino dall’Io al Tu». Il percorso formativo consisterà in sette incontri più una giornata finale dedicata ad ascoltare testimonianze di persone che sono uscite dal baratro della dipendenza. Il primo passo sarà rivedere gli operatori che hanno partecipato al corso di formazione 2012/2013, fare il punto della situazione e presentare il cammino intensivo. Il secondo incontro verterà su dipendenze da sostanze: fumo, droga, alcool. Il terzo step riguarderà i disturbi alimentari, mentre di dipendenze comportamentali si parlerà al quarto incontro. Approfondimenti ci saranno, inoltre, anche sulla dipendenza affettiva e dipendenza sessuale. «Sarà un cammino interessante – continua don Alessandro – che ci aiuterà a scoprire come gestire queste nuove frontiere del bisogno». Appuntamento, dunque, al nuovo anno pastorale per comprendere meglio come essere Chiesa caritatevole e accogliente. Salvatore D’Angelo

La Caritas lavora ad un nuovo percorso per formare operatori capaci di ascoltare ed accogliere persone affette da dipendenze

Don Alessandro Cirillo


DAVANTI A DIO PER IL MONDO A CURA DELL’U.S.M.I. (UNIONE DELLE SUPERIORI MAGGIORI D’ITALIA) DIOCESANO

Suor Narcisa e suor Caterina nel giardino della Casa

DAVANTI A DIO PER IL MONDO Questa rubrica è una finestra sul mondo vocazionale per scoprire la ricchezza della vita religiosa femminile presente nella nostra diocesi

Custodire le radici A colloquio con suor Caterina, madre superiora delle Suore Battistine, Casa del Padre, Congregazione fondata dal beato Alfonso Maria Fusco nel 1878

«Q

uesta è la casa in cui

sono appuntare un pensiero o una preghiera.

per il Santo Natale hanno vissuto insieme

il Beato ha vissuto da

Sembra di sentire la voce del piccolo Alfonso

l’adorazione notturna. A quell’esperienza se

bambino e durante i pri-

che si preoccupava dei bimbi che passavano

ne sono aggiunte altre: incontri, colloqui,

mi anni del sacerdozio»

le giornate da soli nel cortile, mentre i geni-

agapi fraterne e condivisione. In occasione

racconta suor Caterina, madre superiora del-

tori lavoravano in campagna. «Un giorno la

del 150esimo anniversario di ordinazione sa-

la Casa del Padre delle Suore di San Giovanni

mamma lo trovò intento a misurare le stanze

cerdotale del beato, celebrato lo scorso mese

Battista, Congregazione fondata dal beato

per vedere quanti piccoli poteva accogliere!».

di maggio, le suore hanno chiesto ai giovani

Alfonso Maria Fusco nel settembre del 1878.

A 11 anni le chiese: «Dimmi se sono degno

della Forania di Angri di accompagnare con

C’è il rischio di perdersi nella profondità dei

di entrare in Seminario». «Vai e fatti santo» fu

il Rosario quotidiano un parroco della nostra

suoi occhi chiari che brillano di gioia quan-

la risposta di Giuseppina. Il 5 novembre del

diocesi. In questa esperienza è stata coinvol-

do parla del beato, dei bambini della Scuola

1850 entrò nel Seminario Vescovile di Nocera

ta anche una giovane gravemente malata

dell’Infanzia gestita dalle suore, dei giovani a

di Pagani, il 29 maggio 1863 fu ordinato sa-

che ha accolto con gioia l’invito.

cui la piccola comunità dedica molte atten-

cerdote.

Il Carisma. Le suore, che prestano servizio

zioni.

Negli ultimi anni di seminario, una notte so-

presso la parrocchia di San Giovanni Battista

Alle radici. Giuseppina Schiavone e Aniel-

gnò Gesù Nazareno che gli chiese di fondare

e aiutano i bambini a prepararsi alla prima

lo Fusco si sposarono nel 1834, ma la culla

un istituto di suore. Un progetto che si realiz-

Eucaristia e i giovani a ricevere il sacramento

preparata con tanto amore rimase vuota per

za il 25 settembre del 1878, grazie all’incon-

della Confermazione, sono chiamate a vivere

ben 4 anni. Nel 1938 si recarono a Pagani per

tro con Margherita Caputo che diventerà la

la loro relazione sponsale con Gesù di Naza-

pregare sulla tomba dell’allora beato Alfonso

prima madre superiora dell’Istituto.

reth che, in totale abbandono alla volontà del

Maria de Liguori. In Chiesa incontrano Fran-

Il 1 ottobre del 1970 questa la casa è donata

Padre, annuncia il Regno di Dio, è compas-

cesco Saverio Pecorelli, padre redentorista,

alle suore. «Dal 2008, dopo l’VIII Capito-

sionevole verso i piccoli e i poveri. Giovanni

che profetizzò: «Tra un anno avrete un figlio

lo Provinciale, questo luogo è destinato

Battista è la loro guida privilegiata. La pover-

maschio, lo chiamerete Alfonso, sarà sacer-

all’accoglienza di nuove vocazioni, non solo

tà oggi richiede un’interpretazione diversa.

dote e farà la stessa vita del Beato Alfonso».

religiose», racconta suor Caterina. Lo scorso

«Tanti bambini che frequentano la nostra

Era il 1838. Il 23 marzo del 1939 nacque il be-

19 gennaio la piccola comunità formata da

scuola non sono poveri materialmente, ma

ato Alfonso Fusco.

suor Caterina, suor Remy e suor Narcisa è sta-

vivono in famiglie nelle quali si sono smarriti

Suor Caterina mi mostra la casa dove il pic-

ta arricchita dall’arrivo di Elisabetta e Maria,

i valori. Molti giovani non sanno riconoscere

colo ha mosso i primi passi: la Cappella sorge

due giovani aspiranti polacche.

l’essenziale né godere delle ricchezze che

nella stanza da letto dei suoi dei genitori, nel-

Suor Caterina è arrivata nel 2008 subito dopo

Dio ci offre. Insegnare loro a pregare, indicare

la sua stanza il letto è ancora ricoperto dalla

aver pronunciato i voti perpetui e solenni

l’Eucaristia come fonte dinanzi alla quale so-

coperta bianca ricamata a mano, sullo scrit-

nella sua Cracovia e si è sentita avvolta dal

stare per abbeverarsi è lenire la loro povertà».

toio c’è un quaderno sul quale i visitatori pos-

calore e dall’affetto dei giovani. Quell’anno

Antonietta Abete Insieme Luglio - Agosto 2013

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Il 24 luglio il Vescovo incontrerĂ i 250 giovani della Diocesi che parteciperanno alla Giornata regionale della GioventĂš. Appuntamento alle 20:30 in Cattedrale.


NEWS DALLE PARROCCHIE a cura di Mariarosaria Petti

Santa Maria del Presepe Nocera Inferiore

I volontari della III edizione delle serate gastronomiche

San Teodoro Sarno

La parrocchia San Teodoro è on line Inaugurato il sito internet della comunità, per una comunicazione efficace e al passo con i tempi

Tutti a tavola, per solidarietà! Oltre seicento presenze alla due giorni gastronomica promossa dagli amici de “Il Buon Samaritano”

N

ei giorni 14 e 15 giugno 2013, presso il Centro parrocchiale di Santa Maria del Presepe in Corso Garibaldi n°48 si è svolta la terza edizione delle serate gastronomiche con gli amici de “Il Buon Samaritano”. Chi, come ospite o come volontario, vi ha preso parte, può confermare il successo ottenuto dall’evento per le oltre seicento presenze! Questo dato è il segno evidente della sensibilità mostrata dalla popolazione nel rispondere all’iniziativa di solidarietà. Una solidarietà che, senza parlare, spinge ad agire nel bene, per il bene e per star insieme agli altri che vengono sentiti vicini, prossimi. È stata la solidarietà che ha colorato le due serate con le tinte di un clima sereno e familiare che hanno connotato il tutto: ambiente, persone, cibi e musica. La solidarietà che consentirà ai piccoli de “Il Buon Samaritano” di beneficiare di una settimana di colonia al mare. Grazie, quindi, agli sponsor, ai privati benefattori, ai volontari, agli ospiti, insomma a tutti coloro che hanno contribuito, con il loro fattivo aiuto, alla buona riuscita delle due meravigliose serate. Un grazie particolare a don Ciro Galisi, che incoraggia e coinvolge tutti noi con forza e con gioia. Il Buon Samaritano onlus Giovani e giovanissimi con la presidente, Domenica Russo

L

a parrocchia San Teodoro Martire di Sarno approda sulla rete: raggiungibile all’indirizzo www.parrocchiasanteodoro.it, il sito web voluto da don Vincenzo Buono si prefigge lo scopo di fornire alla comunità un prezioso strumento per la diffusione del Vangelo e per comunicare notizie ed eventi. «Con il nuovo portale internet - spiega don Vincenzo - desideriamo comunicare le tante sfaccettature e realtà che caratterizzano la nostra comunità religiosa, come la liturgia, la catechesi, la testimonianza e le ricorrenze. E questo per far crescere il senso di appartenenza e di corresponsabilità nella vita della parrocchia». Tanti i fedeli che hanno condiviso l’idea di prevedere uno spazio dove mettere a disposizione le iniziative e gli appuntamenti, in modo che tutti possano essere informati sulle attività parrocchiali, anche chi è lontano. Un ponte nella relazione tra le persone che vivono nella comunità: sacerdote, religiosi, animatori della liturgia, dell’oratorio, della catechesi ed altri. «Il sito offre questa ricchezza a tutta la comunità perché tutti la possano accogliere, confrontarsi e sentirsi in qualche modo coinvolti – afferma don Vincenzo Buono – per questo ci auguriamo diventi una ricchezza ed una via per arrivare alle famiglie, portando messaggi che facciano crescere la comunità verso la comunione». Michele Lanzetta

San Teodoro Grande successo per il gruppo giovani e giovanissimi dell’Azione Cattolica di San Teodoro di Sarno, che dopo mesi di preparazione ha solcato il palco del Centro Sociale, lo scorso sabato 15 giugno, intrattenendo il pubblico con una divertente

commedia napoletana, intervallato dall’esibizione canora del gruppo giovanissimi. “Talenti in scena”, il titolo dello spettacolo e il senso dell’impegno dei partecipanti: vivere un’esperienza per fortificare il gruppo. Obiettivo raggiunto in pieno!


Mons. Giudice all’inaugurazione della Mensa di Tommaso

SS.mo Corpo di Cristo Pagani

Una mensa per chi è in difficoltà, nel cuore di Pagani La Mensa di Tommaso al secondo mese di attività, tra bilanci e progetti futuri

«C

he ne dite se facciamo…» con queste parole di don Flaviano Calenda è partita la scommessa di una mensa a favore di coloro che non possono permettersi un pasto completo. Un’opera al secondo mese di attività, dedicata al Beato Tommaso Maria Fusco, che visse e si prodigò negli stessi luoghi dove oggi insiste la parrocchia. A festeggiare il primo mese di vita della Mensa di Tommaso, oltre gli ospiti consueti, anche il vescovo Giuseppe Giudice, i presbiteri della forania di Pagani, le Suore Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue e suor Claudia Di Notte (Suore Francescane di Sant’Antonio). Le ricorrenze spingono a ripercorrere a ritroso la strada già fatta e la soddisfazione per ciò che è stato realizzato non impedisce di evidenziare ciò che resta ancora da fare. Infatti, mancano altre attrezzature, occorre perfezionare i turni dei volontari, cercare altre fonti di approvvigionamento. Stiamo anche pensando di attrezzare dei bagni con docce e un poliambulatorio che ci consentirebbe di prenderci cura in modo più adeguato dei nostri amici meno fortunati. Dopo un po’ di timidezza iniziale, i fratelli in difficoltà cominciano a frequentare la mensa. La domenica specialmente ci sono anche famiglie intere con bambini, e a volte i tavoli e le sedie che abbiamo non sono più sufficienti. Tante persone hanno creduto in quest’opera: la Fondazione “Carminello ad Arco”, che ha messo a disposizione della Caritas parrocchiale vari locali tra cui quelli della Mensa, situati ad angolo tra via Matteotti e via Campitelli, nel cuore di Pagani. Ancora, le tante persone che hanno lavorato in situazioni difficili e talvolta gratuitamente: progettisti, muratori, impiantisti, pittori, fabbri. Le signore e i giovani che nel cortile Carminello hanno ripulito i pezzi della cucina, concessa in comodato dal Comune di Pagani. La mensa è un segno tangibile nel tessuto sociale della parrocchia del Corpo di Cristo. Significa che siamo una famiglia. Come in tutte le famiglie abbiamo deciso di avere maggiore cura per chi è in difficoltà. Rosalia Torino

Regina Pacis Angri

“Festival della famiglia italiana” La Festa della famiglia per concludere con gioia l’anno associativo

A

conclusione dell’anno associativo, l’8 giugno scorso, si è tenuta la consueta Festa della famiglia, dal tema “Festival della famiglia italiana”, organizzata dall’Azione Cattolica. Tutta l’AC, a partire dai piccolissimi insieme al gruppo dei ministranti, ha fatto riscoprire usi e costumi caratteristici della famiglia italiana, da Nord a Sud, passando per le isole, allietando la serata con canti, balli e scenette. É proprio in momenti come questi che noi educatori riscopriamo il desiderio di lavorare e rimboccarci le maniche, di stare insieme come equipe per cercare di far conoscere Gesù ai ragazzi che ci vengono affidati. La nostra soddisfazione più bella è leggere la gioia sui loro volti, ascoltare i loro “grazie”, e sentire i loro abbracci. Questo ci riempie la vita! Questo appuntamento conclusivo ci ha fatto ripercorrere l’anno associativo, ricco di emozioni e colmo del sentimento che ci fa sentire parte di un’unica grande famiglia. Equipe Educatori

L’equipe educatori alla Festa della famiglia


S. M. Maddalena in Armillis Sant’Egidio del M. Albino

Il saluto a Papa Francesco La comunità parrocchiale all’udienza a Piazza San Pietro

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a sorpresa, il desiderio, l’attesa, il viaggio, la preghiera. Così dal 13 marzo la comunità dei fedeli ha vissuto l’emozione dell’elezione di Papa Francesco al soglio pontificio. Il 5 giugno scorso l’emozione umana ha lasciato il posto alla grazia dello Spirito. Nonostante la fatica del viaggio notturno, la frustrante attesa dei pass d’ingresso e il sole battente, le comunità parrocchiali dell’Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis e di San Lorenzo Martire hanno raggiunto Piazza San Pietro a Roma per partecipare all’udienza generale con i fedeli. Con un grande striscione di saluto, i fedeli hanno testimoniato la gioia della Fede e la partecipazione spirituale all’opera religiosa del pontefice. Un sussulto ha colpito il cuore nel sentire dalla

Papa Francesco sfila tra la folla di pellegrini

voce diretta «Cari fratelli e sorelle, buongiorno!». Intensa ed articolata è stata poi l’omelia sulla “questione dell’ambiente” in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, promossa dalle Nazioni Unite, che lancia un forte richiamo alla necessità di eliminare gli sprechi e la distruzione di alimenti: «Coltivare e custodire il Creato è un’indicazione di Dio data non solo all’inizio della storia, ma a ciascuno di noi. É parte del suo progetto, vuol dire far crescere il mondo con responsabilità, trasformarlo perché sia un giardino, un luogo abitabile per tutti». A queste parole i pellegrini hanno unito la loro preghiera e fatto ritorno con l’animo ricco di speranza. Maria Ermelinda Di Lieto

Congrega di Santa Maria a Monte di Casolla Nocera Inferiore

Nuovo appuntamento con l’arte Restaurato un dipinto della prima metà del Settecento

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ntensa ed entusiasta è stata la partecipazione a due eventi culturali che il 28 maggio alle ore 19,30 ha organizzato il Priore della Congrega di S. Maria a Monte, Gennaro Pepe: il restauro di un altro dipinto e la presentazione del libro dello storico nocerino, Gerardo Ruggiero, sulla Congrega di S. Maria a Monte di Casolla “Fra devozione e tradizione”. L’emozione ha riempito i cuori dei presenti, quando, una volta scivolato il panno, è comparso in tutto il suo splendore il dipinto su tela, restaurato dall’equipe della dottoressa Flora Pellegrino, Assunzione di Maria Vergine. Il dottore Antonio Braca, storico della Sovrintendenza ai Beni artistici e storici di Salerno, dopo aver ricordato che la comunità locale si è fatta nuovamente carico della

spesa ingente del restauro, ha illustrato il dipinto, raffigurante la Madonna assunta in Cielo, circondata da un tripudio di angeli. Il dipinto, ritornato sull’altare dell’oratorio, di cultura napoletana, segue il filone tra il Solimena – ormai anziano – e la scuola di Luca Giordano. Mons. Giudice, che ha benedetto l’opera, non ha fatto mancare le sue sagge riflessioni e ha affermato: «Questo momento è da considerarsi un recupero della memoria, perché senza passato si smarrisce il futuro. La Congrega ha vissuto in fraternità un’esperienza di fede che si esprimeva nella devozione e anche nel sociale. Che Maria, che ha generato il Signore della vita, ci guidi nel nostro cammino di fede». Maria Bonfiglio

La tela della prima metà del Settecento, Assunzione di Maria Vergine


Don Domenico Cinque con i vincitori del concorso

S. Maria delle Grazie Lavorate di Sarno

Fede giovane al tempo di Fb

San Prisco Nocera Inferiore

San Prisco, primo testimone della fede nell’Agro Le novità nei festeggiamenti del Santo Patrono

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ovità assoluta per i festeggiamenti di S. Prisco nell’Anno della Fede: indetta la prima edizione del Premio artistico – letterario dal tema “S. Prisco, primo testimone della fede nell’Agro”, nato da un’idea del parroco, mons. Domenico Cinque e indirizzato ai bambini delle Scuole primarie e secondarie di I grado. Snodato in due sezioni, disegno e poesia, il concorso ha visto la partecipazione di un cospicuo numero di studenti, che – con la guida dei docenti – hanno realizzato uno straordinario lavoro di ricerca e approfondimento su S. Prisco e sulla sua missione evangelizzatrice dell’Agro ai primordi del Cristianesimo. Analisi confluita in composizioni grafiche e letterarie di interessante livello. Le opere giunte sono state valutate da una commissione di esperti costituita da Alfredo Salucci (sezione poesia), Domenico Califano e Giuseppina Piccolo (sezione disegno). La premiazione si è svolta il 26 maggio nella Cattedrale S. Prisco con la partecipazione degli esperti e di Maria Laura Vigliar, vice-sindaco e dirigente scolastico del IV circolo didattico di Nocera Inferiore. Anna Rita Arancio, Ylenia Pagliuca e Anna Capaldo (scuola primaria G. Marrazzo di Casolla) sono risultate vincitrici per la sezione poesia. Anna Capaldo e Alessia Santucci, le prime due classificate per la sezione disegno. Altro evento di ragguardevole interesse negli appuntamenti dedicati ai festeggiamenti di S. Prisco è stato il concerto organizzato dall’ ETP di Salerno tenuto in Cattedrale il 17 maggio dal Quintetto di fiati del Teatro dell’Opera di Roma. I festeggiamenti si sono conclusi con l’estrazione del Lotto del 26 maggio, legata alla Lotteria di S. Prisco. Questi i numeri dei biglietti vincenti: I premio serie 13 numero 24, II premio serie 49 numero 84, III premio serie 39 numero 47. E... ora è caccia ai vincitori! Marilena De Angelis

Un post al giorno. Un commento della Parola, una meditazione prima della preghiera serale, un augurio di buona e santa giornata: nulla di sorprendente nell’era di Fb. Eppure tra le più attive bacheche del noto social network figura proprio il profilo di don Domenico La Guardia, classe 1925. A giudicare dai “mi piace” ottenuti e dai numerosi commenti di stima e apprezzamento di molti amici, si direbbe che il presbitero ottantottenne abbia individuato una strategia particolarmente efficace per raggiungere i cuori di molti con una parola di fiducia e speranza. Tra le sue foto compare a lavoro nell’orto e in bicicletta. E nel caso di guasti alla linea internet, dopo giorni di silenzio, si scusa per l’assenza. È proprio vero che la fede mantiene giovani. M. P.

UN AUGURIO SPECIALE

Prima candelina per Martina «Rosa Malafronte stringe al petto la piccola Martina, sorretta dall’amore del marito Sabato. Fatica a raccontare il suo dolore: aspettava tre gemelle, nate premature. Due piccoline non ce l’hanno fatta e sono volate in Cielo». Così scrivevamo sul numero di gennaio, nell’articolo La culla vuota, dedicato alle tante storie di gioia e sofferenza che si consumano al reparto di Terapia intensiva neonatale dell’Ospedale di Nocera Inferiore. Il 14 luglio, Martina compie 1 anno: la redazione di Insieme e la Tin dell’Umberto I desiderano esprimerle i migliori auguri. La lode per il dono della sua vita si intreccia alla preghiera per le sorelline Giada e Melissa, affinché nella fede si possa comprendere la loro prematura scomparsa. Mariarosaria Petti



IN PARROCCHIA

Nella sezione IN PARROCCHIA vi sono le pagine di quelle parrocchie che hanno scelto la rivista diocesana come strumento per comunicare con la propria comunità parrocchiale. Queste pagine sostituiscono giornali parrocchiali o fogli di collegamento. Se desideri anche tu prendere uno spazio fisso o in occasione di un evento particolare, contattaci allo 081 517 04 66 o su redazioneinsieme@alice.it

Quando il cuore partecipa La celebrazione eucaristica con il Vescovo, ouverture della festa (venerdì 14)

L’entusiasmo della fede Il racconto fotografico della festa parrocchiale dedicata a San Vito L’impegno profuso nell’organizzazione della festa comunitaria, che quest’anno ha riservato un’attenzione speciale ai bambini, ha dato i suoi frutti. La numerosa partecipazione ha ripagato di ogni fatica. Quando si lavora con il cuore, il raccolto è sempre abbondante.

Quando il cuore si esprime con amore La rappresentazione teatrale: “Il Trionfo dell’amore” (venerdì 14 e sabato 15)

Quando il cuore festeggia sotto le stelle

Foto Salvatore Donato

La festa sotto le stelle – parte prima (bambini) e parte seconda (giovanissimi-adulti) (sabato 15)

Quando il cuore prega cantando Il concerto delle due corali sistine (domenica 16)

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Insieme Luglio - Agosto 2013


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SAN SISTO II - PAGANI COORDINATORE DI REDAZIONE MICHELE RAIOLA

Didascalie di Enrichetta Tramontano

L’attesa benedizione delle famiglie e dei cani Don Salvatore Fiore e i giovanissimi parrocchiani, con la statua di San Vito

Festa dei bimbi. Tanto divertimento anche con i balli di gruppo

Foto Pasquale Senatore

I piccoli in attesa di poter salire sui giochi gonfiabili

E mentre grandi e piccini festeggiano, c’è chi lavora in allegria per rifornire il buffet di squisite ciambelle

Festa degli adulti con tante leccornie dolci e salate preparate da abili parrocchiane Insieme Luglio - Agosto 2013

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE S.S. APOSTOLI SIMONE E GIUDA NOCERA INFERIORE

Cascate di petali su un tappeto di fiori

Un rione in festa Si è svolta lo scorso 25 maggio la processione di S. Rita

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a processione in onore di S. Rita è partita dalla parrocchia alle ore 17:00 e ha toccato ogni angolo del rione Casolla. Un cammino di preghiera, intriso di profonda devozione e intensa commozione, in un tripudio di colori, di canti, di persone, ma soprattutto di volti che da sempre rende unica questa festa. Per le strade, illuminate a festa, e dai balconi, addobbati con luci e bandierine colorate, sono state lanciate sulle statue della Beata Vergine delle Grazie e di S. Rita cascate di petali di rose di grande effetto scenografico. Questo spettacolo, dalla forte carica emotiva, ha affascinato migliaia di fedeli che hanno animato il rione, provenienti da ogni parte di Nocera e dai paesi limitrofi. La processione, tra due grosse ali di folla, si apriva con la sfilata dei bambini in abito

bianco, dietro tutti i gruppi parrocchiali, tanti fedeli raccolti in preghiera, guidati dal parroco, don Rosario Villani e poi le due statue, sorrette dai “portatori” che, muovendosi a passo di danza, si sono alternati durante il tragitto allietato dalla banda musicale. L’intensa partecipazione ha testimoniato la straordinaria devozione della gente per S. Rita di cui bisogna imitare le virtù, come ha esortato don Rosario, per vedere, attraverso di lei, il volto di Cristo. I festeggiamenti si sono protratti fino a tarda sera: razzi e botti hanno disegnato spettacolari coreografie pirotecniche, illuminando a giorno lunghi tratti del rione Casolla, quando la processione, terminata la sosta, riprendeva il suo cammino tra la folla dei devoti. Maria Bonfiglio

Il corteo storico Un momento del corteo

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a domenica antecedente il 22 maggio, a pochi giorni dalla festa liturgica, si è svolta la IV edizione del corteo storico in costume d’epoca, ambientato tra la fine del 1300 e l’inizio del 1400, sulle orme di quello di Cascia. Un incontro tra fede, storia, arte e cultura. Partito alle ore 19:30 dal piazzale antistante la parrocchia, ha raggiunto piazza Municipio dove una voce narrante ha rievocato il cammino terreno della santa: Rita bambina con gli anziani genitori, Rita giovinetta, sposa, madre, vedova con due figli, novizia con i tre santi protettori: san Giovanni Battista, sant’Agostino e san Nicola da Tolentino;

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Insieme Luglio - Agosto 2013

Un tuffo nel passato, tra le stradine del rione Casolla, per rievocare la vita di S. Rita attraverso la sfilata del corteo storico che ha coinvolto cento figuranti

monaca agostiniana stimmatizzata e, infine, santa. Chiudevano il corteo gli ex voto, portati su cuscini rossi da alcuni fedeli e la santa reliquia, un frammento osseo, donato dal Rettore della basilica di S. Rita e conservata nella chiesa “S.S. Apostoli Simone e Giuda” dove viene esposta il 22 maggio alla venerazione dei fedeli che partecipano alle celebrazioni eucaristiche. Centinaia di fedeli hanno atteso in piazza l’arrivo del corteo. Con devozione è stata ricordata S. Rita, che ha vissuto nella concretezza della vita i valori dell’amore, della pace e del perdono in tempi difficili, in cui imperversavano lotte violente tra guelfi e

ghibellini. Nulla è stato lasciato al caso: dai costumi realizzati rigorosamente a mano, in stoffe damascate e di velluto, con bustini drappeggiati e maniche lunghe leggermente arricciate, all’atmosfera coinvolgente che si è ricreata tra i vicoli del centro storico di Casolla. M.B. La redazione ringrazia la professoressa Maria Bonfiglio che ha regalato questo spazio sulla rivista alla sua comunità parrocchiale.


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE PAGANI

Il gruppo di educatori e animatori dell’oratorio San Giovanni Bosco, insieme al parroco don Enzo Di Nardi

È più bello insieme Festa dell’estate in famiglia. È stato questo il tema che ci ha accompagnati nella giornata trascorsa a Sarno insieme ai ragazzi del nostro oratorio e alle loro famiglie

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na domenica di giugno indimenticabile, preparata nei minimi particolari dall’equipe degli educatori e animatori del “San Giovanni Bosco” e benedetta dal Signore, che ha saputo coniugare momenti di forte intensità spirituale con la partecipazione corale alla celebrazione eucaristica a tempi di sano divertimento tra genitori e figli, in una sequenza entusiasmante di canti, bans e giochi di squadra che hanno coinvolto circa duecento persone. Ricominciare, questo il primo tema che ha accompagnato il nostro cammino spirituale durante quest’anno pastorale, così come il nostro vescovo Giuseppe ci ha sussurrato all’inizio del suo ministero pastorale nella nostra diocesi. Ricominciare dai giovani e attraverso di loro riportare nelle nostre comunità parrocchiali le loro famiglie. Ascoltare, sì, ascoltare, non sentire rumori, parole, voci, ma ascoltare innanzi tutto la Parola della Vita, il Verbo dell’Amore, il Soffio dello Spirito, ascoltare Lui, per capire chi ci è accanto nel cammino della vita,

chi ci passa vicino, chi ci osserva da lontano, chi non ha più parole da dire perché il tempo ha consumato l’udito accogliente di una carezza d’amore. Ascoltare per non sentirsi soli, ascoltare per fare compagnia agli uomini di oggi che non sanno più ascoltarsi. Abbiamo cercato di farlo durante quest’anno come parrocchia, lo sa Dio quanto ci siamo riusciti e quanto abbiamo mancato, abbiamo provato. Accogliere, questa la nuova sfida che ci attende durante il nuovo anno pastorale. Il Vescovo ci ha indicato il cammino preparandoci con la sosta ecclesiale. Intanto ci lasciamo accogliere tutti dalla Vergine del Carmelo che in questo mese stenderà ancora una volta la sua brezza leggera su tutti i suoi figli, accoglierà ognuno di noi come ha accolto l’Eterno nel tempo, ci farà sentire il calore di una madre che porta in grembo la sua creatura, ci rassicurerà con la sua voce tenera e forte, che disperde il lupo e ci dona il Pastore che custodisce le sue pecorelle e chiama ciascuna per nome. don Enzo Di Nardi

Festa della Madonna del Carmine IL PROGRAMMA VII settimana Mariana: 8 -15 luglio, S. Messa ore 19.30; S. Messa con il vescovo Giudice, 12 luglio, ore 19.30; Processione della statua della Vergine del Carmelo: 13 luglio, ore 18.30; Solennità della Madonna del Carmine: 16 luglio con supplica alle 12.00 e benedizione degli scapolari durante la Messa vespertina. Sagra per raccogliere fondi per la costruzione dell’oratorio: 14-15-16 luglio.

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE MARIA SS. DI COSTANTINOPOLI NOCERA SUPERIORE

La processione del Santo

Dal 13 al 16 giugno si sono svolti i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova, venerato nella Cappella a Camerelle di Nocera Superiore

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l periodo di preparazione alla Festa del Santo è iniziato il 31 maggio con la tradizionale alzata del quadro e la Tredicina, conclusasi con i Vespri del 12 giugno. La festa è iniziata il 13 giugno, giorno in cui si venera la memoria del Santo. La processione, che ha preso il via dalla Cappella alle ore 17 di sabato 15 giugno, si è snodata lungo le vie principali della parrocchia. Ore di cammi-

no, in un pomeriggio estivo e con tanta gente che ha accompagnato il Santo, recitando preghiere ed intonando canti di lode. Il rientro in Cappella della sacra effige del Santo è avvenuto in serata, con la celebrazione conclusiva della santa Messa. I momenti intensi di preghiera si sono intrecciati, il 15 e il 16 giugno, con eventi di festa, divertimento e gastronomia locale. Si è svolta infatti la Un momento della tre giorni

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25esimo anniversario del M.G.C.

el fine settimana del 28 aprile, il Movimento Giovanile Costruire si è riunito ad Ariccia (Roma) per celebrare il 25° del Movimento. Giovani provenienti da tutta Italia e, fiore all’occhiello, tre giovani spagnoli, tutti con un unico obiettivo: vivere e fare la storia dell’MGC. Tre giorni per ricordare le origini del Movimento attraverso l’allestimento di un tunnel storico tematico, la veglia mariana, per non dimenticare che 25 anni fa tutto è partito dalla grotta di Lourdes, e la liturgia penitenziale del sabato sera. Numerose le esperienze ascoltate e preziosi gli interventi di coloro che hanno dedicato il loro impegno al servizio del Signore e dei giovani. Incisive alcune frasi del discorso di p. Fabio Ciardi: “Gesù e venuto per far volgere in alto il volto di gente che guarda solo in basso (…). Se gli Oblati devono eccellere nel mondo ecclesiale, ai nostri giovani è chiesto di eccellere in quello laico e civile (…) facendo bene il bene”. Letizia Lambiase

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Preghiera e convivialità in onore di S. Antonio

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XXIV edizione della sagra di S. Antonio con tante prelibatezze locali preparate dalle massaie della nostra comunità parrocchiale che hanno deliziato il palato delle tantissime persone che hanno voluto passare con noi due serate all’insegna della buona musica e della comicità di Made in Sud. Ha concluso la serata di domenica un piacevole spettacolo di fuochi di artificio. Maria Sessa

Quattro calci ad un pallone Lo sport per creare comunione. Il I torneo parrocchiale Maria SS. di Costantinopoli

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ieci squadre, un campo da calcetto e una gran voglia di divertirsi. Questi gli elementi che hanno dato vita al I Torneo Parrocchiale Maria SS. di Costantinopoli che si è svolto presso l’Oratorio “Can. A. Fiorillo”. Un’idea accarezzata da tempo, ma che a causa degli impegni sempre numerosi, ha preso corpo solo quest’anno. Tante le realtà coinvolte, dal gruppo Giovanissimi ai gruppi Giovani e Adulti di Azione Cattolica, dal Movimento Giovanile Costruire agli Scout e ai ragazzi dell’Oratorio. I lunghi pomeriggi trascorsi ad organizzare tutto minuziosamente e la stanchezza accumulata sono stati ripagati dall’amicizia rinvigorita, dalla felicità e dalla gioia del giorno della premiazione finale. Non importa chi ha vinto il torneo, né chi si è aggiudicato la scarpetta di capocannoniere. Quello che conta davvero è stato trascorrere un pezzetto della nostra estate insieme agli altri ragazzi, tirando quattro calci ad un pallone, divertendoci insieme. Francesco Adinolfi


COORDINATORE DELLA REDAZIONE PARROCCHIALE CARLO ATTANASIO

ESTATE 2013: gli appuntamenti 26 MAGGIO - 2 GIUGNO - 9 GIUGNO: Celebrazione delle Prime Comunioni 16 MAGGIO - 23 GIUGNO: Torneo di calcio a 5 tra i Gruppi Parrocchiali Campetto dell’Oratorio Parrocchiale “Can. Antonio Fiorillo” 7 GIUGNO: Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù Ore 18.30 S. Rosario; ore 19.00 Vespri e Coroncina davanti alla statua del Sacratissimo Cuore di Gesù del Campanile; ore 19.30 S. Messa Solenne 22 GIUGNO: Festa dei bambini del Catechismo Oratorio Parrocchiale “Can. Antonio Fiorillo” 23 GIUGNO: Festa tra i Gruppi Parrocchiali a conclusione del Torneo Oratorio Parrocchiale “Can. Antonio Fiorillo” 27 - 28 - 29 - 30 GIUGNO: Estate Ragazzi 2013 Oratorio Parrocchiale “Can. Antonio Fiorillo” e Sagrato della Chiesa Parrocchiale NEL MESE DI LUGLIO: Tornei di calcio a 5 – under 14 e over 14 nel Campetto dell’Oratorio Parrocchiale “Can. Antonio Fiorillo” 8 - 17 LUGLIO: Campo estivo maschile del Movimento Giovanile Costruire Vallada Agordina (BL) 19 LUGLIO: Giornata Pro Parroco XV Anniversario di Ministero Pastorale del nostro Parroco, Don Roberto Farruggio Ore 18.30 S. Rosario; ore 18.45 Vespri; ore 19.00 S. Messa Di seguito serata di festa

7 - 11 AGOSTO: Campo Estivo del Branco Scout - Agesci Nocera Superiore 1 Starza – Nocera Superiore (SA) 5 - 10 AGOSTO e 19 - 31 AGOSTO: Insieme alle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia Attività sportive e laboratori per i ragazzi promosso dai servizi sociali del Comune di Nocera Superiore nell’Oratorio Parrocchiale “Can. Antonio Fiorillo” 13 AGOSTO: Ore 20.30 Liturgia della Parola e festa nella Piazzetta di Uscioli in preparazione al pellegrinaggio alla Beata Vergine Materdomini 14 AGOSTO: Ore 4.00 Pellegrinaggio al Santuario di Maria SS. Materdomini di Nocera Superiore 15 AGOSTO: Solennità della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo S. S. Messe: ore 11.00 - 19.00. Ore 18.00 Tradizionale tipica preghiera in onore dell’Assunta delle cento Croci e cento Ave Maria 14 – 16 AGOSTO: Partecipazione di una delegazione della Parrocchia e dell’Associazione per il Concorso Internazionale dei Madonnari “San Pasquale Baylon” all’Incontro Nazionale dei Madonnari di Grazie di Curtatone (MN) 22 - 26 AGOSTO: Campo Scuola Unitario di Azione Cattolica - Azione Cattolica dei Ragazzi, Settore Giovani (Giovanissimi e Giovani) e Settore Adulti di Azione Cattolica San Marco in Lamis (FG) 14 - 17 AGOSTO: Route del Clan Scout - Agesci Nocera Superiore 1 Penisola Sorrentina (NA)

1 - 15 AGOSTO: Quindicina dell’Assunta Ore 18.30 S. Rosario; ore 18.45 Vespri; ore 19.00 S. Messa. Ore 20.00 Canto del tradizionale Rosario dell’Assunta sul Sagrato della Chiesa Parrocchiale

8 SETTEMBRE: Pellegrinaggio a Roma nell’Anno della Fede Itinerario della Fede verso la Tomba di S. Pietro in ascolto di Papa Francesco

4 AGOSTO: Pellegrinaggio al Santuario di S. Michele Arcangelo sul Monte Faito e visita agli scavi di Ercolano (NA)

12 SETTEMBRE: Memoria del Santissimo Nome di Maria Ore 20.00 Processione e Santo Rosario aux flambeaux

1 - 6 AGOSTO: Campo estivo femminile del Movimento Giovanile CostruireGesso di Messina

13 OTTOBRE: Pellegrinaggio a piedi al Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei (NA)

5 - 10 AGOSTO: Campo Estivo del Reparto Scout - Agesci Nocera Superiore 1 Serino (AV)

15 SETTEMBRE - 22 SETTEMBRE: Celebrazione delle Prime Comunioni

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANT’ANTONIO DA PADOVA POGGIOMARINO

COORDINATORE DI REDAZIONE MARIANO ROTONDO

“Tredicina” e processioni In migliaia per i festeggiamenti di Sant’Antonio di Padova, patrono di Poggiomarino

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Un momento della processione

redici tappe, con altrettante processioni lungo il paese per attendere l’evento dell’anno: il giorno dedicato a Sant’Antonio, il patrono di Poggiomarino. Il solo che riesce a riunire anziani ed adolescenti, bambini e adulti verso un solo obiettivo: quello di partecipare ai festeggiamenti religiosi e civili per il santo che nel 1700 fermò la lava del Vesuvio diretta contro l’abitato di allora. E così anche oggi continua la devozione, insistono le richieste di grazia e soprattutto la voglia di portare Sant’Antonio nel proprio cortile per celebrare Messa. Solo 13 famiglie ogni anno, tuttavia, possono ricevere questo onore e come ogni mese di giugno la parrocchia cerca di accontentare tutte le contrade di Poggiomarino. In centinaia hanno partecipato alle funzioni religiose, in migliaia invece hanno preso parte all’ultima processione, quella che la sera del

Estate poggiomarinese, il calendario

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nche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento con l’Estate poggiomarinese, la terza edizione della rassegna teatrale a cura della Pro Loco e dedicata al concittadino Angelo Melfa. Angelo, arrivato a Poggiomarino nel 1976, dedicò il tempo libero al teatro. Costituì la compagnia teatrale amatoriale “’O Strummolo” con cui realizzò numerosi spettacoli di successo. Dopo la sua scomparsa, la Pro Loco, grata per l’impegno a favore della comunità di Poggiomarino, ogni anno organizza, in sua memoria in una serie di spettacoli teatrali amatoriali. Quest’anno si è cominciato il 22 giugno con “Una collana di perle” del teatro eduardiano a cura di Gianni Boccia e Anna Saulino. Il 29 giugno la compagnia teatrale “Punto e a capo” ha presentato lo spettacolo “Come Campo senza campo”. Domenica 29 giugno si è esibita la compagnia “I gabbiani” con la commedia “Cani e Gatti”. Si conclude sabato 9 luglio con la commedia “Lassamme fore ‘a porta ‘a appucundria” della compagnia “Mare mosso”, alle ore 20,30 presso il Centro Civico polivalente di via 25 Aprile. Altre iniziative, sempre a cura della Pro Loco, si terranno in piazza de Marinis 7, 14 e 21 luglio. Andrea Cocchi

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12 giugno ha riportato l’antica statua di legno al suo posto in parrocchia. E non c’è solo Poggiomarino a venerare il Santo patrono, perché devoti giungono da tutta la Diocesi e dai comuni limitrofi. Associazioni, comunità parrocchiali e semplici fedeli si sono uniti anche quest’anno al parroco padre Aldo D’Andria per rendere armoniosi i momenti di partecipazione collettiva, con l’apice raggiunto il giorno 12 quando durante la processione ufficiale - quella a cui prendono parte anche gli amministratori comunali e le forze dell’ordine - la città è stata addobbata da stendardi con l’immagine del santo e con palloncini e festoni. Infine, una novità. A girare tra le famiglie già dal prossimo anno ci sarà una seconda scultura donata da una persona devota, e che è voluta restare anonima, “graziata” a suo dire dal patrono poggiomarinese. Mariano Rotondo

Concilio Vaticano II, cinquant’anni dopo

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l 1962 fu l’anno della svolta nei rapporti tra la Chiesa ed il mondo contemporaneo. Con l’allocuzione pontificia Gaudet mater ecclesia, scritta personalmente da Giovanni XXIII, si apriva ufficiosamente il Concilio Vaticano II. Vi si sottolineava in particolare l’esigenza di superare quella nostalgia passatista. L’invito pressante era a formulare un aggiornamento dottrinale che, pur non mettendo in discussione il deposito dogmatico della fede, lo comunicasse pastoralmente in formule più adeguate alle esigenze della società contemporanea. I documenti che furono approvati dal Concilio rappresentarono una vera e propria svolta, salutando la matrice intransigente. Papa Francesco, ci ricorda spesso, con la sua sobrietà e la sua semplicità, quanto sia importante, per la società di oggi, saper interpretare i bisogni di una Chiesa povera, essenziale e credibile per orientare le coscienze all’alba del terzo millennio. Giuseppe Palmisciano, Consigliere Regionale Unione Stampa Cattolica Italiana


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE MARIA SS. DELLE TRE CORONE SARNO

La Croce delle Indulgenze La Chiesa ha sempre concesso, nel corso dei secoli, diversi tipi di indulgenze. Nella “Chiesa dell’Immacolata Concezione” a Sarno è conservato un bellissimo esemplare della Croce delle Indulgenze concessa nel 1901 da Papa Leone XIII

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a Santa Chiesa ha sempre concesso particolari indulgenze nel corso dei secoli: parziali, plenarie, temporali… Ma per regolarne l’uso e l’elargizione nel luglio 1968 la “Penitenzieria Apostolica” pubblicò la prima edizione dell’Enchiridion indulgentiarum (Manuale delle indulgenze). Se volessimo essere ancora più precisi occorrerebbe dire che l’Enchiridion indulgentiarum fu pubblicato a seguito della Costituzione Apostolica “Indulgentiarum doctrina” (1° Gennaio 1967) di Paolo VI, sul senso e l’uso delle indulgenze nella Chiesa cattolica. La sezione centrale del Manuale delle indulgenze è di maggiore importanza ed è quella che comprende le 33 concessioni: sono infatti queste le pagine che riordinano la disciplina cattolica delle indulgenze, aggiungendone di nuove, stabilendo con precisione quali siano le condizioni per ottenere le varie indulgenze plenarie e parziali ed eliminando vecchie concessioni. Tra le “vecchie concessioni” eliminate vi fu quella della “CROCE DELLE INDULGENZE”. La Croce delle Indulgenze. Venne concessa nel 1901 da Papa Leone XIII, 256° papa della Chiesa cattolica (dal 1878 al 1903), è costituita da un medaglione in bronzo, di circa 12 centimetri di diametro con una croce latina in rilievo posta al centro, una corona circolare esterna ed un’altra corona circolare all’interno, divisa in quattro sezioni dai bracci della croce. Sulla croce, lungo i quattro bracci, è scritto “Iesus Christus Deus Homo”; sulla corona circolare più interna si legge “Vi-

vit Regnat Imperat MCMI” e nel cerchio esterno “Osculantibus crucem hanc in ecclesia positam et recitantibus Pater indulgentia 200 dierum semel in diem”. L’intera scritta risulta dunque essere: “Gesù Cristo Dio e uomo vive, regna, impera – 1901. A coloro che baceranno questa croce posta in chiesa e reciteranno il Padre Nostro verranno concessi 200 giorni di indulgenza una volta al giorno”. La placca contenente la Croce fu un’iniziativa del fondatore dell’Azione Cattolica Giovanni Acquaderni (1839-1922) che volle farla realizzare nella ricorrenza del diciannovesimo centenario della nascita di Gesù Cristo e come ricordo del Giubileo del 1900. Disegnata dall’architetto bolognese Edoardo Collamarini (1863-1928) e forgiata in bronzo da Aldo Bettini, illustre artigiano di Sasso Marconi (Bo), venne benedetta da Papa Leone XIII nel suo primo esemplare e destinata a tutte le chiese d’Italia; infatti ne è esempio un bellissimo esemplare che si trova nella nostra parrocchia, posto all’inizio dei laterali sul lato destro (rispetto a chi entra) della piccola barocca “Chiesa dell’Immacolata Concezione”. Celestino Pio Caiazza


IN BACHECA a cura della Redazione foto Salvatore Alfano

Auguri di buon compleanno

Buon anniversario di ordinazione presbiteriale

Don Salvatore Fiore festeggia 30 anni, il 12 luglio; don Roberto Farruggio compie 43 anni, il 13 luglio; don Enrico Ascolese festeggia 53 anni, il 15 luglio; p. Maurizio Buonocore e p. Pietro Lombardi spengono rispettivamente 38 e 72 candeline, il 24 luglio; p. Massimo Staiano compie 39 anni, il 26 luglio; don Rosario Ingenito festeggia 48 anni, il 2 agosto; don Antonio Adinolfi compie 39 anni, il 4 agosto; mons. Mario Vassalluzzo festeggia 83 anni, il 12 agosto; don Antonio Mancuso e don Vincenzo Buono compiono rispettivamente 49 e 32 anni, il 18 agosto; don Edoardo Tafuto festeggia 60 anni, il 20 agosto; don Andrea Amato compie 31 anni, il 24 agosto; don Aniello Mario Carillo e don Vincenzo Vergati festeggiano rispettivamente 75 e 58 anni, il 27 agosto. Il Signore colmi di benedizione i vostri giorni!

Don Luigi La Mura e don Gianfranco Marotta festeggiano 44 e 28 anni di sacerdozio il 6 luglio; don Diodato Ruggiero celebra 57 anni di sacerdozio l’8 luglio; don Aniello Mario Carillo festeggia 49 anni di sacerdozio l’11 luglio; mons. Benedetto Abate festeggia 62 anni di sacerdozio il 15 luglio; don Vincenzo Russo ricorda 56 anni di sacerdozio il 21 luglio; mons. Pietro Milite festeggia 18 anni di sacerdozio il 25 luglio; infine, don Gerardo Rosolia celebra 39 anni di sacerdozio il 4 agosto. La testimonianza gioiosa del Vangelo sia sempre la cifra del vostro ministero. Un augurio speciale a don Alfonso Santoriello, che lo scorso 27 giugno ha festeggiato 21 anni di sacerdozio. Affidiamo il suo operato a Maria, perché accompagni premurosa i suoi passi.

Buon onomastico Mons. Benedetto Abate l’11 luglio; don Enrico Ascolese il 13 luglio; mons. Carmine Citarella e don Carmine Vitolo, il 16 luglio; mons. Alfonso Desiderio, mons. Alfonso Raiola, don Alfonso Santoriello, don Alfonso Giordano, il primo agosto; don Gaetano Ferraioli il 7 agosto; mons. Domenico Cinque, don Domenico D’Ambrosi e mons. Domenico La Guardia, l’8 agosto; don Alessandro Cirillo e don Diodato Ruggiero, il 26 agosto. Ai Santi di cui portate i nomi, affidiamo i vostri ministeri. Auguri!

Auguri di buon compleanno ai nostri collaboratori Auguri al nostro collega di redazione Salvatore D’Angelo, che festeggia 29 anni il 14 agosto. Antonella Salvati (Regina Pacis, Angri) spegne 25 candeline, il 20 agosto; Emiddia Evitabile (S. Lorenzo Martire, S. Egidio del M. Albino) compie 61 anni, il 23 agosto; Vincenzo Novi (S. Maria del Carmine, Angri) festeggia 38 anni, il 26 agosto. A ciascuno l’augurio a proseguire con ardore la via della santità!

Il nostro cordoglio La comunità parrocchiale di Poggiomarino ringrazia per la testimonianza ricevuta da Nella Polizzi in Vastola, salita al Cielo lo scorso 20 giugno. Esempio di fede e altruismo, ha accolto con serenità il ritorno alla Casa del Padre.

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Don Alfonso Santoriello

Una augurio speciale Venticinque anni di amore per Franco Pepe e Mimma Grimaldi. L’importante anniversario è stato celebrato sabato 22 giugno nel Santuario di San Gerardo Majella, insieme ai figli Mino e Giovanni. Intorno agli sposi si sono stretti i familiari, gli amici e l’intera squadra di Telenuova.

Ricorrenze importanti Mese denso di ricorrenze per il vescovo emerito Gioacchino Illiano: il 2 luglio ha festeggiato 52 anni di sacerdozio; il 26 luglio festeggerà l’onomastico e il 27 luglio il compleanno. Il Signore accompagni amorevolmente colui che ha annunciato senza sosta il Risorto per tanti anni nella nostra Diocesi.

Mons. Gioacchino Illiano


CULTURA

I Santi… abbandonati

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i sa che d’estate con il problema delle vacanze, nasce anche quello collaterale: dove mettere a riposo le persone anziane che abbiamo in casa? Lo ricordate il vecchio ritornello “Il vecchietto dove lo metto? Dove lo metto non si sa”. Non era una battuta ma un’amara constatazione che riguardava la terza età e soprattutto le persone non autosufficienti. Ho avuto la stessa impressione qualche mese fa, quando, per ragioni d’ufficio, ho potuto visitare una vecchia chiesa. Vecchia, solo perché avendo costruito quella nuova, moderna, ipertecnologica, la prima non serve più. Come ci abituiamo presto al nuovo, alle nuove situazioni, alle nuove persone, dimenticando quasi immediatamente tutto il passato, come girare una pagina di un libro. Ed in verità, mi sono sentito imbarazzato, nel constatare quel degrado così umiliante per noi e soprattutto per chi, secoli prima, aveva costruito quegli archi, aveva lavorato a quegli stucchi, aveva realizzato quelle statue. Malamente coperte tutte da una telo di plastica, offrivano, dolenti, qualche braccio senza mano, una testa scollata, un drappo pendente; vi sono fori nelle pareti, tentativi di furto evidente, oggetti divelti e poi scavi in un pavimento in cui era difficile anche camminare. È vero che oggi c’è una cresciuta mentalità artistica

Arte... rischi di don Natalino Gentile

anche nel nostro clero, compreso i più giovani, ma vi sono ancora troppo depositi, cantine, sottoscali, soffitte dove è più facile ammucchiare, depositare e… dimenticare. Lasciando a roditori e scarafaggi di nidificare e proliferare, con le conseguenze che si possono immaginare: mettere al macero quanto è diventato totalmente inservibile. Mi è venuto in mente che a Napoli, in un vicolo storico, esiste un negozietto particolare, l’ospedale delle bambole, dove un vecchio artigiano recupera e restaura ogni tipo di bambole, bambolotti e giocattoli del genere. Non dico che sarebbe opportuno creare una clinica per le nostre statue abbandonate e dimenticate, ma almeno tenerle in un modo più dignitoso, in attesa che qualcuno di buona volontà possa provvedere ad un vero e proprio restauro. Ma forse, come diceva un amico, è proprio vero: a Santi vecchi non si accendono candele!


Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista Casa Madre e Casa del Padre Associazione “Granello di Senapa” Onlus

L’assemblea del clero riunita a Casa Madre delle Suore Battistine, il 28 maggio 2013

I festeggiamenti per il 150° anniversario di sacerdozio di don Alfonso Maria Fusco

Sacerdoti, suore, ragazzi e giovani per il Beato

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l 29 maggio 1863, sabato di Pentecoste, il giovane Alfonso Maria Fusco ricevette il sacramento dell’Ordine per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo di Salerno, mons. Antonio Salomone. Dopo tredici anni di seminario, dove non sono mancati problemi dovuti ad imprevisti e alla tormentata situazione politica della seconda metà dell’Ottocento, don Alfonso diventa sacerdote della Diocesi di Nocera iniziando sin da subito a muovere i suoi passi verso la santità. 150 anni dopo, le Suore Battistine hanno voluto ricordare questo importante avvenimento con una serie di iniziative che hanno coinvolto tutta la Diocesi. I suoi fratelli nel sacerdozio. Ad aprire i festeggiamenti per il 150° anniversario non potevano che essere i sacerdoti della nostra Diocesi, che hanno tenuto una speciale Assemblea del Clero martedì 28 maggio presso Casa Madre delle Suore Battistine, dove il Beato Fusco ha cominciato a dare concretezza al suo sogno di aiutare i poveri. A guidare l’Assemblea c’era il vescovo Giuseppe Giudice, che ha voluto cogliere l’occasione per parlare dell’importante ruolo dell’Eucaristia nella vita del sacerdote. Presenti quasi tutti i sacerdoti diocesani accolti amorevolmente dalle specialità preparate dalle Suore Battistine. La solenne Celebrazione. Il 29 maggio 2013, poi, c’è stata la Solenne Concelebrazione nella Collegiata di San Giovanni, dove tutto ha avuto inizio ai piedi della statua del Battista, tanto venerata ad Angri e che ha poi dato il nome alla Congregazione da lui fondata. Ad officiare la messa, mons. Vincenzo Leopoldo, attuale parroco della Collegiata e cappellano delle

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Suore Battistine. Per l’occasione era presente anche la Superiora della Provincia Italiana, Suor Lina Pantano. Il Beato dei ragazzi. Ma coloro che si sono impegnati di più per festeggiare il Beato Fusco sono stati i bambini ed i ragazzi, un simbolico riconoscimento al profondo amore che don Alfonso ha avuto per i fanciulli durante la sua esistenza terrena. Per tutto il periodo del triduo nella Collegiata di San Giovanni, gruppi di ragazzi hanno messo in scena alcuni episodi della vita del Beato, mentre giovedì 30 maggio, nel medesimo luogo, una piccola orchestra con un coro di ragazzi guidati dal maestro Alberto Barba gli ha dedicato uno spettacolo musicale. La preghiera dei giovani. Anche i giovani della forania di Angri hanno partecipato intensamente a questa ricorrenza. Un folto numero di giovani, su invito della Comunità Vocazionale di Casa del Padre, per tutto il mese di maggio ha pregato per i parroci della nostra Diocesi. Ogni giovane ha ricevuto in sorte un parroco e lo ha ricordato nella preghiera per tutto il mese mariano. Nella seconda metà del mese, gli stessi giovani hanno scritto anche una lettera al “loro” sacerdote e in molti casi sono nate amicizie epistolari. È stata davvero una festa vissuta intensamente da tante persone a testimonianza che, se vissuto in pienezza e santità, il sacerdozio continua a portare frutto anche dopo 150 anni:“Il Signore ha giurato e non si pente: Tu sei sacerdote per sempre” (Sal 110,4) Carmine Giordano


IL LEGALE RISPONDE

Il redditometro alla prova di costituzionalità Felice scrive chiedendo chiarimenti sulla proposta di utilizzare lo strumento del redditometro per combattere l’evasione fiscale Caro avvocato, sono un imprenditore della provincia di Salerno che lavora da circa 30 anni nel settore dell’edilizia. Il periodo di crisi ci sta creando non poche difficoltà economiche. Inoltre, ho letto su un quotidiano che il Governo, al fine di combattere l’evasione, introdurrà un redditometro con potenzialità simili ad un “dittatore”. Potrebbe darmi qualche delucidazione? Felice

Caro Felice, se ha seguito le ultime pronunce in merito al contestato redditometro ed in particolare a quella della Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia, saprà che ancora una volta non ha preso il volo. Anzi, questa nuova pronuncia di merito emiliana castra il neo-redditometro. Sulla scia della ormai nota ordinanza del Tribunale di Napoli – sezione distaccata di Pozzuoli – il redditometro non supera la prova di costituzionalità. Nel riportarsi fedelmente a quanto statuito dai giudici partenopei, è sottolineato il carattere anticostituzionale del redditometro, con riferimento all’art. 53 della Costituzione che esprime il principio di capacità contributiva, uno dei punti fermi dell’ordinamento tributario.

LA SENTENZA La sentenza, inequivocabilmente motivata, ribadisce che «il riferimento al nucleo familiare e all’area territoriale sono criteri aggiuntivi che in tutta evidenza devono servire a ulteriormente specificare e, per così dire, concretizzare il cluster di riferimento già di per sé individuato in base a caratteristiche proprie. Il decreto ministeriale invece utilizza tali due criteri di complemento come principali ed esaustivi». Con dovizia di particolari, i giudici si soffermano su ogni aspetto relativo alle spese che un contribuente può sostenere, come ad esempio «l’autorità governativa saprà di ciascuna famiglia quante e quali calzature, biancheria intima, ecc., utilizzano i suoi componenti; se questi ultimi preferiscono il vino, la birra o analcolici e di che tipo; quanta acqua si utilizza, se sono state eseguite riparazioni di ma-

nutenzione ordinaria relative alla rottura della caldaia o del fornello». Proseguono i giudici, affermando che «anche a voler prevedere una grottesca conservazione di tutti gli scontrini e una altrettanto grottesca analitica contabilità domestica, è chiaro che tale documentazione non dimostrerà che non è stata sopportata altra concreta spesa; si arriva così all’irragionevole ricostruzione di spese artificialmente imposte dall’autorità governativa, mercé le quali si può di fatto intensificare il prelievo fiscale in violazione dell’art. 53 della Costituzione». Importante anche come viene affrontato il profilo del contraddittorio obbligatorio, sottolineando come i soggetti si trovino in assoluta asimmetria, in quanto «l’Agenzia delle Entrate è anche socia della società di riscossione forzata, che gode di poteri di autotutela esecutiva, anch’essi del tutto inusuali per la loro incisività sulla proprietà privata; l’Agenzia si trova in totale conflitto di interessi, in quanto è normalmente vincolata al raggiungimento di obiettivi e di risultati». Non potendo dimostrare l’inesistenza di una spesa, i giudici emiliani sottolineano come il redditometro ponga «in evidente pericolo l’integrità morale della sfera privata nella sua completezza con potenzialità pregiudizievoli irreparabili e imprevedibili nelle loro evidenti proiezioni in danno della dignità umana e della relativa libertà e vita privata». Insomma – da quel che si legge – è proprio vero che il redditometro è solo uno strumento burocratico, ed in quanto anticostituzionale va assolutamente disapplicato. Avv. Giovanni Severino

L’avv. Severino Giovanni è laureato in Giurisprudenza ed è iscritto all’albo degli avvocati di Nocera Inferiore. Ha uno studio a Pagani (Sa), in Via Taurano, tel. 081 91 59 56 e uno a Mercato San Severino (Sa), in via Ferrovia n.44, cell. 328 94 92 322.

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LE PAROLE DELLA CRISI di Peppe Iannicelli Nuovo appuntamento con la nostra rubrica, uno spazio per riflettere attraverso le parole sul periodo sociale e politico che stiamo vivendo. La parola che vi proponiamo questo mese è: vacanze

Vacanze da non sprecare La crisi economica non va in vacanza e neanche buona parte degli italiani. Ecco come riscoprire il gusto delle ferie rimanendo a casa

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a crisi economica e sociale morde le famiglie italiane. La metà – denunciano le allarmanti previsioni degli addetti ai lavori – non riusciranno a concedersi un periodo di vacanze nel corso dell’estate. Fino a tre anni orsono il sessanta per cento degli italiani riusciva a “staccare” con un soggiorno lontano da casa della durata di almeno una settimana. Oggi la situazione è profondamente mutata e le vacanze sono state tagliate con conseguenze drammatiche anche per il comparto che registra un meno cinque per cento di lavoratori tra hotel, ristoranti e stabilimenti balneari. Questa tendenza mi rattrista molto. Le vacanze lontano da casa sono una preziosa occasione per scoprire nuove località e stili di vita, conoscere persone diverse da noi, gustare cibi e sapori diversi. Privare tanti italiani di questo “diritto alla vacanza” è un’ennesima

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Bisogna saper far vacanza, o meglio esser in vacanza, anche restando a casa propria prevaricazione ai danni dei ceti meno abbienti che restano così sempre di più penalizzati. Se non ci sono soldi, è inutile far chiacchiere, non si può andare in giro. C’è poco da fare! Ed allora bisogna saper far vacanza, o meglio esser in vacanza, anche restando a casa propria. Qualche piccolo consiglio può rendere comunque proficuo questo tempo e non sprecare la vacanza. Contemplare la natura non costa nulla; impariamo a guardare le onde del mare, il frusciare del vento tra gli alberi, le nuvole che s’inseguono in cielo. Spegniamo televisioni e com-

puter ed andiamo a prendere un caffè a casa del vicino con il quale abbiamo litigato per la grondaia condominiale. Assaporiamo il piacere d’invitare parenti ed amici per una bella serata estiva sul balcone di casa: basta un cocomero in fresco ed una bottiglia di vino per scatenare chiacchiere ed allegria. Andiamo a visitare quel piccolo museo vicino a casa nostra, entriamo nella chiesa del ‘700 che si trova nel paese accanto, scegliamo qualche buon libro da leggere. E ritroviamo anche il piacere del silenzio. Quanto chiasso nel nostro lavoro, nelle nostre relazioni interpersonali, nel nostro modo di vivere, spostarci, comunicare. Il silenzio è – lo ricordava il beato Giovanni Paolo II – un dono prezioso di Dio all’umanità. Quando l’uomo urla, Dio resta in silenzio. La migliore vacanza è quella che ci permette di ritrovare l’intimità con Dio e l’armonia con il Creato.




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