Insieme - Febbraio 2012

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insieme mensile di attualità e cultura dell’Agro

Anno VII - n. 2 Febbraio 2012 € 2,00

GIORNALISTI PER PASSIONE VII edizione del Premio Euanghelion

I due premiati del 2012: Luigi Accattoli del Corriere della Sera e Franca Zambonini di Famiglia Cristiana




insieme insieme mensile di attualità e cultura dell’Agro

Foto di copertina Salvatore Alfano

mensile di attualità e cultura dell’Agro

Sommario Sommario Sommario

Anno VII - n. 2 Febbraio 2012 € 2,00 Anno VII - n. 2 Febbraio 2012 € 2,00

Sommario

Sommario Sommario Sommario

GIORNALISTI GIORNALISTI PER PASSIONE PER PASSIONE VII edizione del edizione Premio Euanghelion VII del Premio Euanghelion

I due premiati del 2012: Luigi Accattoli Idel due premiati del Sera 2012: Corriere della Luigi Accattoli e Franca Zambonini del CorriereCristiana della Sera di Famiglia e Franca Zambonini di Famiglia Cristiana

Sommario Sommario Sommario Sommario febbraio 2012 Sommario Sommario

Editoriale

In parrocchia

05 Si salvi chi può

44 Pagine parrocchiali

di Silvio Longobardi

Le rubriche 58 Spazio consulenza

La bacheca

L’ABC della fede 06 Risponde mons. Giudice

di Carolina Rossi

a cura della Redazione

59 Congregazione Suore di S. Giovanni Battista

In diocesi

60 Il legale risponde

43 I nostri auguri

Spazio Scuola

di Carmine Giordano

53 Uffici diocesani e associazioni

16 “Liberalizzate il settore dell’Istruzione”

a cura della Redazione

a cura di Sofia Russo

Le parole della crisi

Cultura

Vita nell’Agro

a cura dell’avv. G. Severino

61 L’amicizia al tempo di FB

56 Libri, storia e arte

di Peppe Iannicelli

a cura della Redazione

20 Notizie dall’Agro-nocerino a cura di Salvatore D’Angelo

PRIMO PIANO

Vita ecclesiale 30 “Ricolmi di gioia”

a cura della redazione

di Antonietta Abete

Il Pane della Domenica

08 Dateci notizie vere

34 Sussidio liturgico a cura di Mons. Giudice

10 Al servizio della verità

News dalle parrocchie

12 “Cerco fatti di Vangelo”

38 Notizie dalle parrocchie

insieme Mensile di attualità e cultura dell’Agro Espressione della comunità ecclesiale nocerino-sarnese Registrato presso il Tribunale di Nocera Inferiore n. 624/06 del 16 giugno 2006. Iscritto al R.O.C. n. 14248 dal 28/07/06. Membro Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Associato Unione Stampa Periodica Italiana

Editore Associazione Editrice Insieme Luciano Vastola (presidente) Direttore Responsabile Andrea Annunziata

Direttore Editoriale Silvio Longobardi Redazione Salvatore D’Angelo, Mariangela Giudice Mariarosaria Petti e Carmine Giordano Coordinatrice Antonietta Abete Segreteria di redazione Maria Luisa Franco

14 San Francesco patrono d’Italia

Sorrentino, Michele Raiola, Dora Robustelli, Mariano Rotondo, Maria Sessa, Carlo Attanasio, Donatella Ferrara, Guido Caringi, don Enzo Di Nardi, don Piercatello Liccardo, Giovanni Severino, don Natalino Gentile, Rita Sorrentino, Fabio Senatore, Giovanna Abbagnara, Salvatore prof. D’Angelo, prof. Giovanni Battista Esposito, Donatella Salvati, Francesco Coppola, Rita Vicidomini

Amministrazione Via Adriana, 18 - 84012 Angri (SA) Tel/Fax 081 5134504 redazioneinsieme@alice.it

Marketing Sofia Russo

Fotografia Le foto, salvo diversa indicazione, sono dell’Archivio Insieme

Amministrazione don Gaetano Ferraioli

Progetto grafico e impaginazione Salvatore Alfano

Hanno collaborato

Mons. Giuseppe Giudice, Carolina Rossi, Sofia Russo, Giovanni Severino, Peppe Iannicelli, Carlo Attanasio, Maria Ermelinda Di Lieto, Michele Mura, Anna Civale, Lorenzo Ruggiero, Doriana Carosella, Giuseppe Robustelli, Immacolata De Prisco, Giuseppe Pironti, Danilo

Stampa Grafica Metelliana s.p.a. - Cava de’ Tirreni (SA) Abbonamenti

€ 15,00 ordinario con ritiro in parrocchia € 18,00 ordinario con ritito in edicola € 20,00 ordinario con ritiro postale € 25,00 sostenitore € 50,00 benefattore MODALITÀ DI PAGAMENTO c.c.p. 77164507 intestato ad Editrice Insieme, via Adriana 18, 84012 Angri (SA) Questo numero è stato chiuso in redazione lunedì 30 gennaio 2012 “Questo periodico è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti”.


EDITORIALE di Silvio Longobardi

Si salvi chi può del bene comune? Anche in questo caso a me pare di sentire il “si salvi chi può”. Ma è il grido di chi abbandona la nave…

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utti addosso a Schettino, l’ormai famoso comandante nella nave naufragata dinanzi all’isola del Giglio. Ha sbagliato certamente, ha pensato di mettersi in salvo dimenticando i suoi doveri. D’accordo, il codice etico e deontologico gli imponeva di rimanere sulla nave. Ha avuto paura. Ma prima di scagliare contro di lui le pietre del nostro giudizio, domandiamoci quanto di Schettino c’è in ciascuno di noi, nei diversi ambiti della vita sociale quanti sono davvero disposti a sacrificarsi per il bene degli altri? Per tornare a quella tragica notte, dai racconti dei passeggeri abbiamo saputo di persone che hanno compiuto atti eroici, mettendo a rischio la propria vita. Ma la grande maggioranza si è lasciata guidare dall’antico e istintivo “si salvi chi può”. La vicenda della nave è un po’ l’emblema di quello che accade nel nostro Paese. A fronte di un Governo che cerca di rilanciare l’economia e il ruolo dell’Italia nella governance europea, s’innalza subito il cartello della protesta. Tutte le categorie interessate – dico tutte, dai sindacati ai tassisti passando per benzinai e farmacisti – si oppongono a viso aperto, alcuni anche con tono minaccioso, paventando chissà quali azioni. Ognuno di loro ha buone ragioni da vendere, non discuto. Ma se ciascuno si ostina a difendere solo le sue ragioni che fine fa la res publica? Se ciascuno difende i suoi diritti che ne facciamo

La crisi economica si fa sentire, soprattutto nelle case dei poveri, di quelli che hanno già difficoltà ad arrivare a fine mese, delle giovani coppie che hanno fatto un mutuo per la casa, delle famiglie che portano sulle loro spalle il peso di genitori anziani e di figli disabili. Non sarà facile uscire da questa situazione che coinvolge molte Nazioni, le previsioni degli esperti non lasciano presagire nulla di buono nel breve periodo. La Chiesa ha il dovere di alzare la voce per difendere i diritti dei più deboli ma ha anche il dovere di ricordare che la crisi economica non è crisi tout court, dobbiamo ridimensionare la vita e le attese ma non dobbiamo mettere nel cassetto anche gli ideali che danno sapore alla vita. La vera crisi, ha ripetuto Papa Benedetto, è quella morale. Se viene a mancare la voglia di lottare, se s’insinua l’idea che non c’è nulla da fare, il rischio depressione si fa più concreto. È questo il vero default, quello che dovrebbe fare più paura.

“Tutto quello che io so del domani è che la Provvidenza sorgerà prima dell’alba”

“Dobbiamo vivere questo travaglio della crisi economica vivendola come la donna che sta per partorire”, ha detto in una recente intervista il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano. Affrontare la crisi a viso aperto, con la coscienza che vi sono sacrifici da fare – che purtroppo ricadranno in modo diseguale sulla società civile, lo sappiamo – ma anche con la serena certezza che questo tempo può diventare una straordinaria opportunità per riscoprire altri e più importanti valori. Non dobbiamo avere paura di ripetere oggi la scandalosa provocazione scritta a chiare lettere nel Vangelo: “Beati i poveri”. Un grande predicatore francese dell’800 diceva: “Tutto quello che io so del domani è che la Provvidenza sorgerà prima dell’alba”. È una certezza che oggi appare più offuscata, anche nel cuore dei credenti. Ma è proprio questo il punto di partenza per chi crede che la storia resta nelle mani di un Dio che tutto orienta verso il bene. Ci salvi chi può, ha titolato un giornalista che non fa mistero della sua fede.

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L’ABC DELLA FEDE risponde mons. Giuseppe Giudice

Confessione fai da te Molti si domandano perché non possono confessarsi senza l’intermediazione del sacerdote. Il vescovo Giuseppe spiega il perché ai nostri lettori Eccellenza, perché non posso confessarmi direttamente con Dio? Vittorio Carissimo Vittorio, non puoi farlo per un motivo molto semplice: perché tu sei stato battezzato. E mi spiego meglio, perché tra peccato e sacramento della riconciliazione c’è di mezzo il Battesimo. Il Battesimo è la “porta dei sacramenti”. Nel giorno in cui sei stato battezzato, sei entrato a far parte della famiglia della Chiesa, e anche tu sei una pietra viva nella costruzione di questo edificio spirituale che è la comunità ecclesiale. Quando tu pecchi, sei un battezzato peccatore e il tuo peccato è una fessura, una incrinatura, una crepa nell’edificio della Chiesa. Solo la Chiesa, di cui tu fai sempre parte a pieno titolo, può riconciliarti e nel sacramento darti la certezza che Dio ti ha perdonato. Confessarsi non è una semplice chiacchierata, non è dire le “mie cose personali” ad un altro uomo, ma è confessare a Dio la mia vita peccatrice attraverso la porta del sacramento. Il sacramento mi dà accesso alla misericordia del Padre. Il sacerdote che accoglie il tuo cuore contrito è come

una “porta” che ti fa di nuovo rientrare, riconciliato e con gioia, nella tua famiglia, che è la Chiesa. È segno di Gesù “porta”, segno di quella porta che tu hai sbattuto quando, con il peccato, sei uscito dal cuore del suo amore. Se ci confessassimo più spesso, saremmo più allegri, più veri, perché più riconciliati con Dio e con i fratelli; più leggeri senza il peso del peccato. Ci occorrono due cose per riscoprire il sacramento delle lacrime, come lo chiamano i Padri: la fede e l’umiltà. Sacramento delle lacrime… perché? Nel Battesimo siamo stati bagnati dall’acqua e rigenerati dallo Spirito Santo e quindi purificati; nella penitenza, se siamo sinceramente pentiti, siamo purificati dall’acqua delle lacrime, che ci fanno comprendere l’offesa fatta a Dio e ai fratelli. Solo la Chiesa ti può dire: “Va’, il Signore ti ha perdonato. Va’, e … non peccare più!”. Mons. Giuseppe Giudice

Ecco le edicole dove puoi trovare Insieme!

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EDICOLA

INDIRIZZO

CITTÀ

GIORNALI Amato Antonio EDICOLA Diodato EDICOLA Ruocco Bruna EDICOLA Attianese Vincenzo EDICOLA Auletta Gambilongo Enrico EDICOLA Sorrentino Luca EDICOLA Ferro Francesca CARTOLIBRERIA Corinto CENTRO EDICOLA EDICOLA De Bartolomeis Antonio EDICOLA Lambiase SARDO ART KAIROS EDICOLA Daniele Raffaela CART’EDICOLA EDICOLA D’andria Giuseppe EDICOLA Zambrano Valentino TUTTO srl di Bello M.Rosaria MIR MIR MIR CARTOLIBRERIA Archimede

Via dei Goti, 11 Via dei Goti Piazza Doria C.so Vitt. Eman. 42 Via M. Nonio Balbo Piazza Amendola, 17 Via Roma, 79 Via Loria, 31 Via Russo Via Pecorari, 125 Piazza Zanardelli Via Cesarano Via Caduti di Superga, 5 Via G. Marconi Via Ugo Foscolo, 34 Via Gramsci C.so Umberto I, 11 Via Roma, 50 Via Roma, 85-87 Via Dante Alighieri

ANGRI ANGRI ANGRI NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE NOCERA SUPERIORE NOCERA SUPERIORE ROCCAPIEMONTE PAGANI PAGANI PAGANI S. EGIDIO DEL M. ALBINO SAN MARZANO/SARNO SAN VALENTINO TORIO SARNO SARNO POGGIOMARINO

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Se vuoi abbonarti e ricevere la rivista in edicola, chiama in redazione lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle 14.00 martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle 17.00 Tel/Fax 081 513 45 04 oppure scrivi a diffusione.insieme@virgilio.it redazioneinsieme@alice.it



IN PRIMO PIANO a cura della Redazione

2006 Mons. Mario Vessalluzzo, sacerdote e giornalista

2007 Massimo Milone, caporedattore TgR Campania

2008 Angelo Scelzo, Sottosegretario Pontificio Consiglio Comunicazioni Sociali

2009 Riccardo Bonacina, Direttore “Vita non profit”

lion io Euanghe m re P l e d i edizion lle passate e d ti is n o g I prota

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ettembre 2006: a Regensburg, in Germania, Benedetto XVI offre una lezione accademica alla locale università, affronta il tema del rapporto tra ragione e religione, fede e violenza. Parla anche dell’Islam e cita un testo medievale. Il giorno stesso Al-Jazeera, la Cnn del mondo arabo, sintetizza così il discorso: “il Papa critica l’Islam e offende il suo profeta”. Questa scritta scorre per giorni e giorni sullo schermo televisivo. Questa “sintesi” avvelenata di un discorso di ampio respiro culturale, data in pasto a milioni di persone, non poteva che suscitare un’ondata di proteste e creare o allargare il solco tra le due religioni. Aprile 2007: in un’affollata conferenza stampa mons. Giuseppe Betori, allora Segretario della CEI, precisa che il Family Day, previsto per il mese dopo, è un’iniziativa delle aggregazioni ma “nessuno può impedire ai parroci di accompagnare i loro fedeli”. Alcuni titoli dei quotidiani nazionali più diffusi: “Family Day: parroci in piazza”; “I vescovi chiamano i parroci in piazza, le parrocchie si organizzino per fermare i Dico”; “La Cei: i parroci e le parrocchie si organizzino”.

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I media oggi hanno un grande potere e molto spesso lo usano male. Un grande e onesto giornalista come Giampaolo Pansa anni fa pubblicò un libro – Carte false (1986) – dedicato ai “peccati e peccatori del giornalismo italiano” nel quale denunciava, con nomi e cognomi, la stretta contiguità tra il mondo dei media e quello del potere politico ed economico. Poche settimane fa, il cardinale Martini sul Corriere rispondeva così a chi gli criticava il silenzio della Chiesa sulla crisi economica: “Leggendo attentamente la sua lettera, mi sono domandato come è mai possibile che si sappia così poco di ciò che nella Chiesa si dice o si fa. Di fatto non si leggono i giornali cattolici né si fa caso alle notizie che rimangono nell’ambito di casa nostra. Molti gesti della Chiesa mancano della risonanza pubblica che dovrebbero avere. Rarissimamente ne parlano i telegiornali, se non per qualche scandalo”. I mezzi della comunicazione non sempre raccontano la realtà, spesso le informazioni sono filtrate, a volte manipolate, le buone notizie sono pressoché assenti. Tanti giornalisti, anche e soprattutto i più famosi, sono quelli che usano il pregiudizio a tutto spiano, quelli che fanno della


) re Alfano (6 Foto Salvato

2010 Chiara Lubich, fondatrice Movimento dei Focolari

2011 Rosario Carello, conduttore di “A Sua Immagine”

2011 Marina Corradi, editorialista di “Avvenire”

DATECI NOTIZIE VERE denuncia sociale il loro pane quotidiano, quelli che alzano la voce, sempre e comunque, perché sanno che questa è la legge per trovare audience. Ma non tutti si adeguano a questo stile, vi sono giornalisti che onorano il loro mestiere e usano le parole per narrare i fatti. Pacatamente e senza avere altri interessi, neppure quello più sottile e insidioso della gloria. Sono questi i giornalisti che ogni anno vengono premiati. Accanto a quelli più famosi, che hanno una lunga e meritoria carriera, vi sono anche i cronisti più giovani, quelli che scelgono la comunicazione per una passione ideale, perché credono ancora che la parola sia ponte che mette in dialogo uomini e civiltà. È questa la ragione che motiva il nostro impegno. È questa convinzione profonda che ci ha portato ad istituire il Premio Euanghelion, giunto alla VII edizione. In questo dossier abbiamo intervistato Luigi Accattoli e Franca Zambonini, i premiati di quest’anno, per conoscere il loro percorso professionale, prima di ascoltare dal vivo la loro esperienza il prossimo 14 marzo.

Il Premio Euanghelion

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a rivista Insieme, in collaborazione con il Servizio diocesano per il progetto culturale, ha istituito nel 2006 il Premio Euanghelion per dare ogni anno un pubblico riconoscimento ad una persona o ad un’istituzione che si è particolarmente distinta nel mondo dei mass-media. Euanghelion è un termine greco, significa buona notizia. In genere lo traduciamo con Vangelo. Vogliamo sottolineare il legame tra quella Parola eterna che da duemila anni risuona in ogni parte del mondo e quella parola fragile ed effimera che ogni giorno appare sulla carta stampata. Fare anche della comunicazione mediatica una buona notizia è un desiderio, anzi un impegno.

Silvio Longobardi

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Giornalisti per passione Abbiamo intervistato Luigi Accattoli e Franca Zambonini che riceveranno il Premio Euanghelion 2012, giunto alla VII edizione, il prossimo 14 marzo. Due professionisti affermati, con una carriera lunga e coronata da tanti successi

Franca Zambonini mentre intervista Madre Teresa

Al servizio della verità Dopo la Laurea in Lettere, Franca Zambonini ha lasciato il lavoro di insegnante in una scuola media per fare la giornalista a Famiglia Cristiana. Ha dato voce alla santità femminile, scrivendo libri su Madre Teresa e Chiara Lubich. Il sogno nel cassetto? Un’intervista ad Aung San Suu Kyi

Quando e perché ha scelto di fare la giornalista? «Ho avuto una passione precoce, leggevo il “Corriere dei piccoli” ma anche i giornali che comperava mio padre. Il mio primo “articolo” è apparso sul giornalino scolastico del Liceo e la gioia che ho provato mi ha fatto scoprire una vocazione». Quali difficoltà ha incontrato? «Nessuna difficoltà, erano davvero bei tempi. Dopo la Laurea in Lettere, vinsi un concorso da insegnante in una scuola media romana e intanto mandavo articoletti ai giornali e qualche volta li pubblicavano. Uno di essi, su come funzionava la Borsa, uscì su “Orizzonti”, il settimanale dei Paolini. Lo lesse l’allora direttore di “Famiglia Cristiana”, don Giuseppe Zilli, che mi telefonò: “Stiamo aprendo la redazione romana, lei scrive chiaro, vuole lavorare da noi?”. Andai a parlarci, mi offrì l’incarico fisso. Mia madre, maestra di lungo corso, mi sconsigliava: “Lasci il posto dello Stato per lavorare

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Zambonini con l’allora Cardinale Joseph Ratzinger

con i preti? Ti faranno l’esame di catechismo e poi te la daranno la pensione?”. Nessuno mi ha mai fatto l’esame e sono andata in pensione da vicedirettore». Qual è il suo scrittore preferito? Il giornalista a cui si è maggiormente ispirata? «Leggo molti libri e giornali, l’elenco dei miei preferiti sarebbe lunghissimo». Quando dice di aver letto un buon articolo? «Un buon articolo è ben documentato, scritto con chiarezza, che approfondisce l’argomento senza fronzoli e con pochi aggettivi». Il passaggio dall’articolo al libro è naturale, immediato e inevitabile? «Certo che no, un libro richiede ricerche e tanto tempo. È una fatica che si fa solo se pensi che ne valga la pena».


Con il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, ed il direttore di Famiglia Cristiana don Antonio Sciortino

Zambonini con Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari

A quale libro (scritto) è più legata? «Ai due che ho scritto su Madre Teresa, anche perché per documentarmi sono stata un mese a Calcutta vivendole vicina, un privilegio di cui non smetto di essere grata».

donne un’intera enciclica, la Mulieris dignitatem, conquistando le cattoliche ma anche, a sorpresa, le laiche o lontane. Poi è arrivata la Lettera alle Donne, nella quale Wojtyla ha completato la riflessione sulla donna impegnata nella società, nella cultura, nella politica, nei mass media».

Quale articolo o libro le ha creato più noie presso il suo editore? «Non ricordo di aver mai avuto “noie”. Discussioni e obiezioni sì, ma esse fanno parte di ogni crescita professionale». Ha mai ricevuto qualche reprimenda da qualche Vescovo? «Di solito i Vescovi non interferiscono su cosa scrive un giornale cattolico; eventuali critiche o dissensi, che non chiamerei “reprimende”, coinvolgono il direttore più che i giornalisti». Ha scritto libri su donne straordinarie, da Madre Teresa di Calcutta a Chiara Lubich. Quale apporto può dare la sensibilità femminile alla Chiesa del nostro tempo? A parte Madre Teresa e Chiara Lubich, due mistiche che sono riuscite a mettere insieme fede e capacità organizzative, il cambiamento nei rapporti tra donne e Chiesa è arrivato con Giovanni Paolo II che ha parlato di “genio femminile”. Il Papa ha dedicato alle

Che valore ha lavorare in una rivista cattolica? «Un valore che consiste nel seguire non una ideologia, ma un Credo». Famiglia Cristiana ha criticato spesso con toni duri la nostra classe politica. È un atteggiamento che paga? «Alcune posizioni non vengono adottate perché “paghino”, ma per mettersi al servizio della verità, onestamente e per quanto sia possibile». Ha ancora un sogno nel cassetto, un articolo che vorrebbe scrivere o un libro da pubblicare? «Il “sogno nel cassetto” è scrivere un libro su Aung San Suu Kyi, l’eroina birmana Premio Nobel per la pace, a lungo perseguitata dal regime dei generali. In passato era impossibile incontrarla; ora che è libera e si impegna nella ricostruzione del suo Paese, non dispero di poterla intervistare così a lungo da ricavarne un libro».

Cenni biografici Franca Zambonini, laureata in Lettere, giornalista, già vicedirettore di “Famiglia Cristiana”, è ora opinionista dello stesso settimanale. Le sono stati assegnati, tra gli altri, i premi giornalistici “Iglesias”, “Star Hemingway”, “Città di Reggio”, “Walter Tobagi”, “Premio Internazionale delle Culture”. Fra i suoi libri: “Chiara Lubich. L’avventura dell’unità” Ed. San Paolo, tradotto in 20 lingue; Teresa di Calcutta – La matita di Dio” Ed. Paoline, tradotto in 15 lingue; “Oltre Pechino – Donne e Chiesa nel Duemila”, coautrice Maria Elena Vasaio, Mondadori; “Madre Teresa – La mistica degli ultimi” Ed. Paoline.

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Luigi Accattoli, in aereo, con papa Giovanni Paolo II

“Cerco fatti di Vangelo”

«Guardo l’esperienza giornalistica come un apprendistato: con essa ho imparato a cercare e narrare storie di vita. Le materie dove i media cattolici potrebbero fare scuola? Il mistero dell’amore, della coscienza e di Dio»: intervista a Luigi Accattoli Quando e perché ha scelto di fare il giornalista? «Venivo dalla FUCI dove ero stato redattore della rivista Ricerca e per me era naturale provare a fare il giornalista. Ci provai da precario e freelance per diversi anni, finché fui assunto nel 1973 dalla rivista Il Regno e così divenni vaticanista. Nel 1975 passai a un giornale di Bologna, si chiamava Il Foglio e dopo cinque mesi fallì. Nasceva La Repubblica e fui in quella squadra per sei anni, poi al Corriere della Sera per 27 anni». Quali difficoltà ha incontrato nella stampa laica? «Il mio primo articolo sulla Repubblica nascente (14 gennaio 1976) era intitolato “Si può essere cattolici e marxisti” e faceva inchiesta tra le “comunità cristiane di base” che a Roma avevano come punto di riferimento Giovanni Franzoni. Il secondo – il giorno dopo – riguardava un’istruzione vaticana sulla sessualità, il terzo la posizione della Santa Sede sullo Stato di Israele, il quarto due missionari italiani

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cacciati dalle Filippine di Marcos con l’accusa di essere comunisti. Tutti i miti vecchi e nuovi dell’informazione religiosa, com’era intesa da Eugenio Scalfari, mi caddero addosso – a pioggia – nel giro di una settimana». Ha iniziato lavorando per testate ecclesiali: ha senso parlare oggi di stampa cattolica? «A parte la preistoria, sono sempre stato nei media laici che preferisco chiamare “commerciali” e, dunque, non ho un’esperienza attuale di quelli cattolici, ma tendo a pensare che il loro ruolo in ordine alla democrazia e alla mondialità sia lo stesso. Essendo i media ecclesiali relativamente indipendenti dalla logica del mercato – o, per meglio dire, non totalmente soggetti a essa – può essergli riconosciuto, in aggiunta, una capacità e un dovere di servizio alla dignità della persona umana che, spesso, i media commerciali trascurano per esigenze di concorrenza. Chi è solo parzialmente soggetto alla regola del


Luigi Accattoli

può capire anche solo dal titolo, non era un argomento di cui potessi trattare – poniamo – sul Corriere della Sera».

profitto, può meglio resistere alla tentazione – che è sostanzialmente economica – di infrangere ogni limite e di misconoscere le regole essenziali del rispetto della persona umana che ci vengono dalla nostra tradizione umanistica. Il pudore dei corpi, il mistero dell’amore, della coscienza e di Dio: ecco le materie dove i media cattolici potrebbero fare scuola. Non tanto polemizzando con i peccati altrui, ma attuando e proponendo in proprio il giusto modo e il giusto limite. Mirando a un’informazione che mai censuri i fatti ma sempre rispetti il mistero». Qual è il suo scrittore preferito? Il giornalista a cui si è maggiormente ispirato? «Lo scrittore preferito è Jorge Luis Borges, argentino. Tra gli italiani: Carlo Emilio Gadda. Il giornalista a cui ho sempre guardato è Silvio Negro, mio predecessore come vaticanista al Corriere della Sera». Quando possiamo dire di trovarci di fronte ad un buon articolo? «Se non siamo riusciti a lasciarlo dopo aver iniziato a leggerlo, magari solo per caso». Il passaggio dall’articolo al libro è naturale, immediato e inevitabile? «No, assolutamente. La grande maggioranza dei giornalisti non scrive libri. Spesso il giornalista che scrive libri è uno che non riesce ad esprimersi completamente nei giornali. Per me è stato così: c’erano tanti argomenti dei quali non potevo trattare alla Repubblica e al Corriere della Sera e, così, sono nati i miei libri». Lei ha scritto molti volumi: a quale di essi è più legato? «A uno che è intitolato “Io non mi vergogno del Vangelo” (EDB 1999) che ha avuto dieci ristampe. Come

Quale articolo o libro le ha creato più noie presso il suo editore? «Una volta – settembre 1983 – collaborai con il Centro Televisivo Vaticano per la stesura del testo di un video sul primo viaggio di Giovanni Paolo II a Lourdes e lo feci, ingenuamente, senza chiedere l’autorizzazione alla direzione del Corriere della Sera: divenne un caso redazionale, aziendale e sindacale che non finiva più. Altra riprova di come venga guardato un giornalista cattolico in un giornale laico». Ha mai ricevuto una reprimenda da qualche Vescovo? «No. I Vescovi apprezzano il mio lavoro giornalistico e spesso mi invitano ad iniziative nelle loro Diocesi. Ma sono centinaia le lettere di suore, di teologi e di cristiani comuni che mi spiegano cosa sia la Chiesa dopo aver letto, casualmente, un mio articolo. Tra stampa laica e mondo ecclesiale c’è molta incomprensione».

Cenni biografici Luigi Accattoli è nato a Recanati (Macerata) nel 1943 e vive a Roma. È sposato con Maria Luisa Cozzi, ha cinque figli (Valentino, Agnese, Beniamino, Matilde, Miriam) e due nipotini. Negli anni dell’Università (Lettere moderne a Roma), fa parte della Presidenza nazionale della Fuci. Inizia a lavorare nei quotidiani nel 1975 con Il Foglio di Bologna e di Modena, entra poi alla Repubblica e sei anni più tardi passa al Corriere della Sera, dove resta fino al pensionamento nel 2008. Fra le sue pubblicazioni: “Giovanni Paolo. La prima biografia completa”, San Paolo; “Quando il Papa chiede perdono. Tutti i mea culpa di Giovanni Paolo II”, Leonardo; “Cerco fatti di Vangelo”, SEI; “Io non mi vergogno del Vangelo. Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune”, EDB.

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Il suo blog – www.luigiaccattoli.it – è seguitissimo. Cosa pensa dei social network? «Blog e siti internet, in generale, sono attratti dalla diatriba, dalla polemica, dall’interminato dibattito sui fatti del giorno. Io non amo questa tendenza. Un po’ la sopporto e un po’ la contrasto, almeno per quanto riguarda la conduzione del mio blog. Sostengo che nella Rete vi è più violenza che nella realtà. Ora che non sono più il vaticanista del Corriere della Sera – da quando ho compiuto 65 anni e sono andato in pensione – ma solo un collaboratore, la mia idea sarebbe di concentrarmi sui “fatti di Vangelo”, cioè sulla raccolta di testimonianze di vita cristiana e di vita dei “giusti”. A me piacerebbe dedicarmi a questo

nel blog, come già faccio nella vita. Mi accorgo però che nel blog non è facile perché i visitatori vogliono piuttosto dilaniarsi sulla diatriba del momento». Ha ancora un sogno nel cassetto, un articolo che vorrebbe scrivere o un libro da pubblicare? «Mi dedico a tempo pieno al blog, alle conferenze, alla ricerca di “fatti di Vangelo”. Ho consegnato alla EDB il terzo volume intitolato “Cerco fatti di Vangelo” che uscirà in marzo e sto preparando il quarto. La considero l’impresa della mia vita. L’esperienza giornalistica la guardo come un apprendistato: con essa ho imparato a cercare e narrare storie di vita. E ora cerco e narro».

San Francesco Patrono d’Italia

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a 92 anni, ma non dimostra affatto la sua età. Il tempo, infatti, sembra giovarle. Partita come foglietto per i devoti, oggi può essere considerata antesignana dei nuovi media. È la rivista San Francesco Patrono d’Italia. Un giornale a diffusione mondiale, fondato nel 1920 dalla comunità francescana conventuale di Assisi per il settimo centenario della morte di San Francesco, che oggi è anche sito internet, web tv, canale Youtube e profili su Facebook e Twitter. Dal 2007, poi, è tradotta in inglese, arabo e braille. A dare un grande impulso alla sua diffusione è stato l’avvento dell’attuale direttore, nonché responsabile

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La rivista fondata dai conventuali di Assisi sarà insignita di una menzione speciale per il contributo che, da quasi un secolo, apporta alla diffusione della Tradizione della Chiesa e della spiritualità francescana della sala stampa del Sacro Convento, padre Enzo Fortunato. Le sue intuizioni lo hanno portato a sfruttare ogni canale della comunicazione, da quelli tradizionali ai più innovativi, promuovendo l’immagine della Basilica e avvicinando milioni di persone al carisma del Serafico padre. La rivista, organo ufficiale di stampa della Basilica, è un punto di riferimento per i francescani sparsi nel mondo. San Francesco Patrono d’Italia si prefigge di divulgare la parola, la vita, i gesti e la protezione del padre dell’ordine francescano. Uno strumento, insomma, che contribuisce a tramandare la “tradizione” della Chiesa e della spiritualità del poverello di Assisi.

Il periodico conta anche collaboratori illustri, tra questi Ferruccio De Bortoli, Ezio Mauro, Marco Tarquinio e Gian Maria Vian. Fondamentale è anche l’interazione con i lettori. Interessante e lungimirante, poi, l’apporto delle scuole che ogni mese forniscono quattro pagine di contenuti, coinvolgendo così gli studenti italiani. Nel gennaio 2011 San Francesco patrono d’Italia ha raggiunto quota 100mila copie ed è stata distribuita per la prima volta in edicola. Una volta l’anno, per la festa di san Francesco, viene stampata in 500mila copie. Primati raggiunti anche da sanfrancescopatronoditalia.it, sito francescano più seguito al mondo. Salvatore D’Angelo


Convegno annuale sulla comunicazione promosso dalla rivista Insieme

PREMIO EUANGHELION VII edizione

Vi sono persone che nascondono i fatti nelle parole e persone che svelano i fatti attraverso le parole. Vi sono media fatti di parole, a volte vuote, e media che accendono i riflettori sulla vita, partendo dai fatti quotidiani, dalla cronaca spicciola che spesso rimane nascosta

Mercoledì 14 marzo 2012 ore 19,00 CURIA VESCOVILE via Vescovado 4 - Nocera Inferiore

Introduce Mons. Giuseppe Giudice Vescovo della Diocesi di Nocera Inferiore – Sarno Intervengono Luigi Accattoli, scrittore e giornalista del Corriere della Sera Franca Zambonini, giornalista di Famiglia Cristiana Modera Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Al mattino, saranno premiati i ragazzi delle scuole primarie e secondarie dell’Agro che hanno partecipato al concorso COMUNICARE LA TRADIZIONE

Diocesi Nocera-Sarno

Servizio diocesano per il Progetto Culturale

Ufficio Comunicazioni Sociali

Mensile di attualità e cultura dell’Agro


SPAZIO SCUOLA a cura di Sofia Russo

“Liberalizzate il settore dell’Istruzione”

L’appello di Maria Grazia Colombo, presidente dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche

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iberalizzare il settore dell’istruzione nel nostro Paese costituisce la base per favorire una concorrenza virtuosa fra le scuole, necessaria per un progressivo miglioramento della qualità della didattica e della formazione del capitale umano”. Lo ha dichiarato il presidente dell’A.Ge.S.C. (Associazione genitori scuole cattoliche), Maria Grazia Colombo, commentando le affermazioni del ministro Profumo all’incontro con le associazioni professionali, nell’ambito del quale ha parlato di “rifondazione dell’identità degli istituti scolastici in senso autonomistico, autonomia responsabile, cioè non solo didattica, ma anche e soprattutto gestionale e finanziaria”. “Trasferiamo le risorse alle scuole in modo che possano gestire una parte dell’organico”, ha dichiarato il ministro Profumo. “L’autonomia scolastica – ha proseguito Colombo – si fonda su una solida base giuridica sancita dall’ articolo 117 della Costituzione Italiana. Oggi si tratta di completare quanto previsto dal Dpr 275/99 (autonomia delle istituzioni scolastiche), definendo una nuova governance delle scuole legata ai soggetti della comunità scolastica (docenti, genitori e studenti) ed al territorio, per l’esercizio di una radicale autonomia di iniziativa pedagogica e didattica, al servizio del percorso personale di ogni ragazzo”.

polista dell’istruzione. In questo settore il monopolio statale impedisce una concorrenza virtuosa necessaria allo sviluppo del Paese”. Per l’A.Ge.S.C., “autonomia e parità sono le due gambe necessarie al rinnovamento del sistema scolastico nazionale e al superamento dell’immobilismo ancora predominante”. Da una parte, quindi, bisogna “garantire la libertà di scelta della scuola da parte delle famiglie, con il finanziamento della domanda piuttosto che dell’offerta, e la stabilizzazione dei contributi agli istituti paritari, dall’altra parte operare la trasformazione delle scuole statali in istituzioni autonome del territorio con la possibilità di scegliere i docenti; infine per tutte le scuole un sistema di valutazione per potere mettere effettivamente i genitori nelle condizioni di scegliere la scuola migliore per i figli”. Una volta risolto il nodo della governance necessaria alla realizzazione dell’autonomia scolastica, rimane quello del finanziamento per una vera equità. “Chi sceglie le scuole paritarie non deve pagare due volte per l’istruzione, con le imposte e con le rette scolastiche. Deve poter recuperare totalmente le tasse scolastiche, attraverso voucher, deduzioni o detrazioni fiscali”, conclude l’A.Ge.S.C. Agenzia S.I.R.

Reale libertà di scelta ed equità finanziaria “In Italia – ha sottolineato il presidente dell’A.Ge.S.C. – persiste purtroppo una impostazione statalista, accentratrice, mono-

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Maria Grazia Colombo, presidente nazionale dell’A.Ge.S.C.


LA SCUOLA: il cuore della comunità Riprende vita, dopo la ristrutturazione, un’ala della Scuola “S.S. Giovanni Paolo II” di San Marzano, inaugurata in occasione del Mercatino di Natale

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a diversi anni il Natale della Comunità Scolastica di San Marzano sul Sarno fa rima con la Solidarietà: anche quest’anno, infatti, si è ripetuto l’ormai tradizionale appuntamento del mercatino natalizio, allestito, per l’occasione, all’interno dell’accogliente tendostruttura di Piazza Amendola, appena ristrutturata e tornata all’uso della comunità. Sotto la lungimirante guida della Dirigente, la professoressa Emma Tortora, la Direzione Didattica, i docenti, i genitori e soprattutto i bambini si sono impegnati a reperire oggetti di ogni tipo (accessori, addobbi, elementi di arredo e suppellettili vari) che sono stati messi in vendita negli stand appositamente predisposti con la collaborazione di tutto il personale scolastico e dell’Associazione Genitori (A.Ge.). Il Mercatino di Natale, che si è svolto sabato 17 e domenica 18 dicembre dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00, si è caricato quest’anno di una connotazione ancora più speciale, ponendosi come un’importante e significativa occasione di celebrazione e di festa per la Scuola Primaria e dell’Infanzia S.S. Giovanni Paolo II, reduce da un periodo di notevoli difficoltà di molteplice natura, che ha toccato l’intera collettività cittadina, di cui la scuola rappresenta, come è ovvio, uno dei principali fulcri. La manifestazione, organizzata anche grazie all’irrinunciabile sponsorizzazione e supporto logistico delle numerose e variegate realtà commerciali cittadine e coordinata nel suo complesso dal Co.G.E. (Commissione Grandi Eventi), si è rivelata un grande successo grazie all’imponente afflusso di bambini ed adulti che si sono affollati intorno ai diversi stand e al Pozzo

Il Vescovo Giuseppe con la dirigente ed alcune insegnanti

dei desideri, posto al centro della struttura, che offriva la possibilità di pescare un regalo in cambio di una monetina. Partecipe della gioiosa atmosfera del Mercatino di Natale anche il Vescovo, Sua Eccellenza Monsignor Giuseppe Giudice, giunto nella giornata di sabato nella tendostruttura di Piazza Amendola, immediatamente catturato, dopo una calorosa accoglienza, dalla contagiosa e magica allegria di bambini ed insegnanti, con cui si è anche soffermato per scattare qualche foto. Solidarietà, condivisione, gioia e celebrazione della nascita della Scuola di San Marzano sul Sarno, insieme alla nascita del Bambino: questa, in sintesi, l’essenza del nostro mercatino. Lorenzo Ruggiero


L’I.T.C. “Pucci” a Milano La BIT apre le porte agli studenti dell’Agro

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a dieci anni l’Istituto Tecnico Commerciale Statale “Raffaele Pucci” di Nocera Inferiore si è arricchito di un nuovo indirizzo disciplinare, l’indirizzo turistico, che permette di studiare in modo approfondito le lingue e l’economia turistica. Per interagire meglio in questo ambiente, i ragazzi svolgono scambi culturali con allievi di scuole straniere e stage lavorativi, che permettono loro di fare esperienze sul campo per un possibile futuro impiego. Dal 16 al 19 febbraio gli studenti delle classi seconde e terze, appartenenti al

settore turistico, accompagnati dai rispettivi professori, partiranno per un viaggio d’istruzione a Milano dove si terrà la fiera della Borsa Internazionale del Turismo. La BIT di Milano rappresenta la possibilità di stringere rapporti e contatti con tour operator mondiali e stipulare contratti con altre imprese del settore in un clima di alta professionalità. È una grande offerta formativa per i ragazzi, che potranno osservare in maniera diretta ciò che si attua nelle agenzie di viaggio, così da poter avere una visione completa di ciò che studiano. Doriana Carosella II AT - ITC “Pucci”


Dialogo e conoscenza I ragazzi del MSAC in un momento della Giornata di Orientamento Scuola/Lavoro dello scorso 20 novembre

Questo lo stile del MSAC, gruppo di giovani studenti di Azione Cattolica che conosceremo meglio nei prossimi mesi

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l Movimento Studenti di Azione Cattolica è una giovane realtà tutta da scoprire. Li ho conosciuti durante un loro incontro, per capire cosa vuol dire, oggi, essere studente ed attivista cattolico. Ho incontrato giovani ragazzi, dai 15 ai 20 anni, con le idee chiare ed obiettivi ben definiti. Alle mie domande, la loro è una risposta corale, ognuno aggiunge una parola, una riflessione, che porta alla costruzione della visione complessiva del Msac diocesano. «Il Msac è una proposta che parte dall’AC – mi spiegano – e arriva a tutti gli studenti. È un gruppo aperto, per farvi parte non è necessario essere tesserati con l’Azione Cattolica, che però diventa requisito essenziale per ricoprire il ruolo di segretario del gruppo. Nelle scuole partecipiamo attivamente alle assemblee scolastiche e organizziamo momenti di sensibilizzazione verso i diritti e i doveri dello studente. Cerchiamo la vocazione nella scuola, riscoprendo il progetto di Dio presente in ogni studente. Il nostro stile – ci tengono a sottolinearlo – è quello del dialogo e della ricerca della conoscenza, a differenza di altri organizzazioni studentesche che cercano, quale strada più semplice, la protesta». È un gruppo che vuole crescere ed ampliare il suo raggio d’azione: all’interno della diocesi, con gli incontri organizzati insieme all’equipe diocesana dell’AC, e nelle scuole, con banchetti informativi attivi nei corrodi durante la ricreazione, come in occasione degli scorsi referendum. Il prossimo progetto si chiama MSAC RICICLO, che scopriremo meglio nei prossimi mesi. Ogni studente può aderire al gruppo anche su facebook: “Msac Nocera Inferiore-Sarno”. Sofia Russo

Il 14 marzo le premiazioni del concorso, presso la sala/teatro della Scuola media Statale “Don Lorenzo Milani”, di San Valentino Torio

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rrivato in chiusura il concorso “Comunicare la tradizione” indetto dalla nostra rivista e aperto a tutti gli studenti dell’Agro. Anche per questa terza edizione, sono tante le adesioni pervenute in redazione, soprattutto di singole classi e studenti. Per inviare gli elaborati però c’è ancora un po’ di tempo: la scadenza è fissata al 29 febbraio per far recapitare in redazione i vostri lavori. I vincitori saranno resi noti durante la cerimonia di premiazione per le 3 categorie, elementari, medie e superiori, che si svolgerà il 14 marzo dalle ore 9,00 alle 12,00 presso la sala/teatro della Scuola media Statale “Don Lorenzo Milani”, di San Valentino Torio, in via Terrazzani, 21. Relatore d’eccezione sarà padre Enzo Fortunato, direttore responsabile della rivista San Francesco Patrono d’Italia. Tutti i partecipanti al concorso sono invitati a questo momento di festa, per scoprire insieme i vincitori di questa terza edizione. Per informazioni contattateci allo 081 513 45 04 dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,30 alle 13,30 oppure via mail su redazioneinsieme@alice.it. s. r.

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VITA NELL’AGRO a cura di Salvatore D’Angelo

«Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!» In occasione della XX Giornata del malato, a partire dal messaggio del Santo Padre, vi raccontiamo due storie. La prima è l’esperienza di un figlio, che segue con premura la mamma gravemente ammalata. La seconda è quella di un sacerdote che trascorre le sue domeniche all’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, per offrire conforto “ai tanti crocifissi di carne”

La luce, dopo un lungo tunnel La storia di Giovanni evidenzia il legame indissolubile tra madre e figlio

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i sono cose nella vita a cui non si è mai preparati. Una di queste è la malattia. Quando abbiamo scoperto del tumore di mia mamma, mio padre era morto da un circa un anno. Lei, per accudire il marito, aveva trascurato la propria salute. Mia madre è una donna umile, con una fede radicata e semplice. Quando parla della sua storia clinica dice di essere “stata sotto i ferri” fin da bambina. Un problema alle orecchie da piccola l’ha resa parzialmente sorda, poi l’appendicite e più di venti anni fa l’operazione a Milano per un tumore benigno alla mammella. Quando dai normali controlli di routine abbiamo scoperto che aveva un carcinoma all’utero, le nostre reazioni sono state molto

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diverse: lei, per il timore di una nuova operazione, ha subito detto che “prima o poi bisogna morire” e si è affidata al Signore; io non potevo accettare di perdere anche lei e avevo intenzione di fare tutto il possibile, lasciando a Dio quello che gli riesce meglio: l’impossibile! È cominciata, così, la nostra avventura nella sanità italiana, tra eccellenze (qualcuna) e disservizi (abbastanza). Il primo dottore a cui ci siamo rivolti è ritenuto tra i migliori del nostro Agro. Purtroppo noi non sapevamo a cosa stavamo andando incontro e lui ha sopravvalutato le proprie capacità. Dopo quattro mesi di esami, analisi e l’operazione, ci siamo ritrovati al punto di partenza. Il tumore era stato solo ridimensionato. Il medico ci aveva congedati

e ci saremmo trovati ad affrontare la difficile esperienza della chemioterapia, affidati ad una dottoressa a cui importavano più le sue vacanze estive che la salute dei pazienti. È stato a questo punto che ho cominciato a capire che in certi casi ci vuole determinazione e “faccia tosta”. Così abbiamo cominciato a consultare altri specialisti e alla fine siamo arrivati al Policlinico “A. Gemelli” di Roma, dove, dopo una visita a pagamento, nel giro di un paio di settimane hanno rioperato mia mamma e risolto il problema. Da qui in poi non sono mancate le difficoltà ed i momenti duri, dovuti soprattutto agli ultimi cicli di chemio, alla perdita di capelli, all’incapacità di riconoscere la salvezza e la speranza, perché


Foto Salvatore Alfano (2)

Don Pietro Milite

Dalla “Sacra” Rota ai sofferenti L’esperienza di don Pietro Milite che da circa due anni passa la domenica insieme ai pazienti dell’ospedale “Umberto I”

hai dimenticato che volto hanno. Un’esperienza che ci ha fatto scoprire una grande fetta di persone che “prendono a cuore” la salute e la vita dei malati. Un’esperienza che mi ha fatto scoprire anche la bellezza di far parte di una comunità parrocchiale ed ecclesiale, con cui condividere le sofferenze. Una condivisione che può aiutarti a trovare le persone giuste, quelle che possono darti una mano. Il momento più bello che porto dentro è quando, dopo la seconda operazione al “Gemelli”, io e mia mamma siamo stati a Messa. Insieme, nella cappella dell’ospedale, abbiamo offerto al Signore tutte le fatiche e ringraziato per aver trovato persone coscienziose e responsabili sul nostro cammino. Giovanni

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a deciso di cominciare a servire e ad ascoltare i sofferenti in occasione dell’Anno sacerdotale, da allora non ha più lasciato le corsie dell’ospedale di Nocera Inferiore. È dal primo gennaio 2010 che don Pietro Milite, svestiti i panni di officiale del Tribunale apostolico della Rota Romana - che indossa dal lunedì al sabato - dedica la domenica agli ammalati: «Ritengo che sia stata un’esperienza provvidenziale, anche se impegnativa ed esigente». Accolto «con semplicità francescana da padre Luciano Guida, Padre Cappellano, a lui ho offerto la mia modesta collaborazione, nel rispetto di ogni sua disposizione. Padre Luciano, sin dalle prime battute, mi è apparsa una persona generosa e attenta che si dedica, dando il meglio di sé, a questo straordinario

ministero della pastorale». Don Milite parla anche del rapporto con le religiose ospedaliere: «L’opera di assistenza e di vicinanza delle suore Figlie della Carità del Preziosissimo sangue è di una preziosità unica. Esse, premurose e docili, accanto a questi ammalati a volte riescono a portare “frammenti” della Parola di Dio». Una bella occasione, insomma, nonostante il «carico di tante tensioni accumulate lungo l’arco della settimana in tribunale a Roma». La domenica tipo di questo speciale assistente spirituale si svolge ascoltando, confessando e, non di rado, amministrando l’unzione degli infermi. «Non sono mancate domeniche – racconta – nelle quali ho visitato il reparto di onco-ematologia. Qui ho incontrato casi difficili. La cosa drammatica è che spesso sono giovani, alcuni sposati e

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Foto Salvatore Alfano

Il pensiero del papa Alcuni stralci del messaggio per la XX Giornata del malato

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esidero rinnovare la mia spirituale vicinanza a tutti i malati che si trovano nei luoghi di cura o sono accuditi nelle famiglie, esprimendo a ciascuno la sollecitudine e l’affetto di tutta la Chiesa. Nell’accoglienza generosa e amorevole di ogni vita umana, soprattutto di quella debole e malata, il cristiano esprime un aspetto importante della propria testimonianza evangelica, sull’esempio di Cristo, che si è chinato sulle sofferenze materiali e spirituali dell’uomo per guarirle.

con figli piccoli. Davvero il Signore mi ha guidato per mano. Da parte mia – continua – ci ho messo quel poco di sensibilità umana che mi ritrovo, ma le parole di fede, di speranza e di conforto nella carità le ho sentite provenire dall’alto». Incontri non tutti uguali: «Non sempre ho ricevuto una risposta di senso da parte degli ammalati: alcuni li ho trovati scettici di fronte al dolore, altri pieni di fede, con altri ho potuto solo dire una preghiera o scambiare qualche parola». Un’esperienza che ha arricchito don Milite: «Ho notato, quasi sistematicamente, che quando salgo in reparto, soprattutto in quelli più complessi, il mio animo è agitato, teso. Dopo aver colloquiato, pregato, confessato e consolato, torno in Chiesa per pregare e celebrare la Santa Messa. Esco dal nosocomio colmo di gioia, una felicità interiore che dura per tutta la giornata e non solo». Salvatore D’Angelo

L’incontro di Gesù con i dieci lebbrosi, narrato nel Vangelo di san Luca (cfr Lc 17,11-19), in particolare le parole che il Signore rivolge ad uno di questi: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!», aiutano a prendere coscienza dell’importanza della fede per coloro che, gravati dalla sofferenza e dalla malattia, si avvicinano al Signore. Nell’incontro con Lui possono sperimentare realmente che chi crede non è mai solo! Dio, infatti, nel suo Figlio, non ci abbandona alle nostre angosce e sofferenze, ma ci è vicino, ci aiuta a portarle e desidera guarire nel profondo il nostro cuore. La fede di quell’unico lebbroso che, vedendosi sanato, pieno di stupore e di gioia, a differenza degli altri, ritorna subito da Gesù per manifestare la propria riconoscenza, lascia intravedere che la salute riacquistata è segno di qualcosa di più prezioso della semplice guarigione fisica, è segno della salvezza che Dio ci dona attraverso Cristo. Desidero incoraggiare i malati e i sofferenti a trovare sempre un’ancora sicura nella fede, alimentata dall’ascolto della Parola di Dio, dalla preghiera personale e dai Sacramenti, mentre invito i Pastori ad essere sempre più disponibili alla loro celebrazione per gli infermi. A quanti operano nel mondo della salute, come pure alle famiglie che nei propri congiunti vedono il Volto sofferente del Signore Gesù, rinnovo il ringraziamento mio e della Chiesa, perché, nella competenza professionale e nel silenzio, spesso anche senza nominare il nome di Cristo, Lo manifestano concretamente.


Una scelta d’amore È arrivata dall’Ucraina per lavorare qualche anno e poi ritornare dalla sua famiglia. L’amore ha, invece, cambiato i suoi progetti. La storia di Olga

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Gli immigrati nell’immaginario collettivo hanno sempre storie disperate alle spalle e agiscono strategicamente per superare le difficoltà. A voler essere sinceri, non possiamo negare che gli stranieri sono quasi sempre accolti con riserva nelle nostre comunità. Olga è simbolo di un viaggio diverso ed è portatrice di un messaggio di speranza e di positività, che smaschera i nostri pregiudizi inconfessati: una donna autonoma, che avverte sì l’insufficienza della sua condizione economica, ma che abita lo spazio di questo paese non per costrizione, bensì per scelta d’amore. Nella sua Ucraina era infermiera strumentista e il suo stipendio era di 50 euro mensili; spiega bene la

Immagine di repertorio

Oggi è moglie e madre, non per convenienza, ma per amore. Mentre mi parla di lei, dell’assenza di rimpianti per il passato e della gioia che l’ha travolta, è circondata da suo figlio che la scruta silenziosamente, ascoltando una storia che conosce già e che pure riesce a tenerlo desto e attento. Dice di essere la protagonista di una storia fortunata, la favola di chi deve tutto al coraggio di un viaggio. Ha conosciuto suo marito qualche tempo dopo il suo arrivo a Nocera Inferiore, dove vive tutt’ora, grazie ad un’amica che per lei è stata un angelo custode. È arrivata in Italia con il progetto di lavorare per pochi anni, mettere da parte qualche risorsa economica per poi tornare in Ucraina.

Foto Salvatore Alfano

el 2000 Olga aveva solo 25 anni quando è arrivata a Napoli da un paesino delle campagne ucraine. Ricorda molto bene quel viaggio: da sola e piena di paure, affidata dalla cugina agli autisti dell’autobus che l’ha condotta nel nostro Paese. Le definizioni a volte riducono la bellezza e la complessità delle persone: ciò che di più prezioso ognuno di noi custodisce, i talenti e i doni che il Signore ha consegnato a ciascuno di noi, per arrivare al cuore, devono passare per il racconto di storie. Per narrare la storia di Olga bisogna sforzarsi e provare ad iniziare dalla fine: la donna che è oggi è la premessa del suo racconto.

sproporzione tra salari così bassi e il costo della vita sempre più alto. Ha lasciato sua madre e sua sorella e tanti ricordi che riferisce con minuzia di dettagli, una dovizia che contiene il desiderio di condividere con gli altri la sua cultura. Così, mentre parla della sua condizione di vita nel suo Paese, inizia a spiegarmi la tradizione della benedizione, in rito ortodosso, del cesto pasquale, ricco di ogni bontà. Un ricordo semplice che le scalda il cuore perché, di solito, il voler essere precisi ed esaustivi con le parole nasconde, in realtà, l’ansia di trasmettere all’altro tutta l’importanza e il significato che per noi racchiude l’esperienza raccontata. Olga, insieme al suo garbo e alla sua solarità, conserva il rigore del suo popolo: una disciplina che emerge dai modi educati di suo figlio. Una lezione questa che forse faremmo bene ad imparare anche noi, perché a volte con il confronto e con lo scambio si cresce e si matura. Mariarosaria Petti Insieme - Febbraio 2012

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Una rotonda sul “lago” Dopo il valzer di responsabilità ed accuse, cominciano i lavori. Insieme si era già occupato della questione sui numeri di gennaio e luglio/agosto 2011

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a rotatoria di piazza Lago a Sarno comincia a diventare realtà. Il nuovo anno ha portato bene. Infatti i cittadini sarnesi, alle prime ore del 2 gennaio, hanno trovato disegnate sull’asfalto le strisce per delimitare il senso di circolazione, che dovrebbe prevedere anche l’apertura al traffico del sottopasso di via Carmine Ruotolo (dopo più di 15 anni dalla realizzazione dello scavo), e a distanza di 3 giorni hanno visto la disposizione delle barriere per la creazione dell’isola centrale, degli svincoli e degli spartitraffico. Al momento sembra che la fluidità del traffico sia in parte migliorata, ma i residenti mostrano perplessità sugli effettivi tempi di realizzazione dell’infrastruttura in cemento. Occorre

fare presto, infatti, perché le barriere disposte temporaneamente sono già state spazzate via dal vento pochi giorni dopo l’installazione. Al di là delle obiezioni, comunque, la riqualificazione della piazza rappresenta finalmente un passo in avanti per la città di Sarno, perché può servire a decongestionare il traffico in entrata ed in uscita, rendendo più sicuro l’attraversamento di un incrocio fino a poche settimane fa tra i più pericolosi dell’Agro. Giuseppe Robustelli


Le famiglie affidatarie on line

Nocera nell’albo d’oro di Telethon

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asce il portale web del Tavolo Nazionale Affido. Uno spazio informale di confronto e raccordo che coinvolge le principali associazioni e le reti nazionali e regionali di famiglie affidatarie. Il sito www.tavolonazionaleaffido.it offre un’ampia raccolta di contatti, informazioni, studi, normative sul mondo dell’affidamento familiare dei minori. Tra le associazioni che fanno parte del Tavolo Nazionale Affido e, dunque, del portale, c’è la federazione di enti no profit Progetto Famiglia. La base comune di riferimento del Tavolo è costituita dal documento 10 punti per rilanciare l’affidamento familiare in Italia elaborato nell’autunno 2010 e presentato in occasione della Conferenza Nazionale della Famiglia svoltasi a Milano nello stesso anno.

l 9 gennaio scorso si è tenuto per la prima volta a Nocera Inferiore un concerto per raccogliere fondi in favore di Telethon. L’evento è stato organizzato dal gruppo di cittadinanza attiva MoviMentiAmoCi, in collaborazione con diverse realtà associative locali. Il Teatro Comunale Diana è stato lo scenario di questo evento interamente dedicato alla solidarietà. Sessanta gli artisti locali, di tutte le età, che si sono esibiti con canzoni, poesie, cabaret, musica e con l’esposizione di opere d’arte. Hanno partecipato alla manifestazione il referente locale UILDM, Anna Mannara, e Vincenzo Nigro, professore di Patologia Generale della Seconda Università di Napoli e ricercatore presso il TIGEM. La manifestazione ha avuto un successo superiore alle aspettative, sono stati infatti raccolti e devoluti a Telethon 1.800 euro. Immacolata De Prisco Gruppo MoviMentiAmoci


redazionale a cura dell’uff. stampa del Comune di Sarno

Raccolta del vetro: ecco le novità Nuove modalità per il conferimento del vetro a Sarno. Spariscono le campane e si passa al “Porta a Porta”. Il sistema è stato avviato lo scorso 15 gennaio ed è coordinato dalla SARIM

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ivoluzionata la raccolta “porta a porta” nella città di Sarno. Dopo la delibera di ottobre scorso, è finalmente stato avviato il nuovo sistema. Una delle novità più rilevanti è l’eliminazione delle campane dislocate sul territorio cittadino. E dunque la raccolta del vetro per le utenze domestiche e per gli esercizi commerciali sarà effettuata una volta a settimana, ogni domenica mattina. «Finché l’ente – si legge nel manifesto affisso in città – non provvederà a distribuire a tutti gli appositi contenitori, ogni utenza domestica deve depositare il vetro in idonei recipienti, da collocare fuori la propria abitazione ogni sabato sera». I grandi condomini, invece, devono depositare il vetro, il sabato sera, nei contenitori da 120 e/o 240 litri forniti dal Comune e distribuiti dalla S.A.R.I.M. Stessa cosa dovranno fare i commer-

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cianti che non hanno spazi di proprietà privata. In caso di necessità, comunque, tutti potranno recarsi a conferire il vetro prodotto presso l’apposita area, con campane e scarrabili, in via San Valentino, presso il Mercato Ortofrutticolo, dalle ore 8:00 alle ore 12:00 dei giorni lunedì, martedì, mercoledì e venerdì.

Raccolta cartone e imballaggi Ci sono novità anche per la raccolta di cartoni da imballaggio. Per gli esercizi commerciali sarà effettuata tre volte a settimana, durante i pomeriggi di martedì, giovedì e sabato. I cartoni devono essere piegati e legati con lo spago. La campagna di informazione è stata organizzata in modo capillare grazie all’ausilio di tutti gli operatori della Ditta “S.A.R.I.M.”, delle Scuole, dei Comitati di Quartiere, delle Associazioni di Vo-

lontariato e delle Parrocchie. Tantissimi i volantini informativi distribuiti presso l’info-point allestito in occasione della Notte Bianca 2012. «È importante sottolineare – spiegano dal Comune – che Legambiente ha riscontrato una perfetta performance del Comune di Sarno che ha attuato la raccolta differenziata con il sistema “porta a porta”, in linea con gli standards dell’Unione Europea». Sarno, infatti, è stata premiata come “Comune Riciclone” nel 2009, 2010 e 2011.

Info Servizio Protezione Civile, Servizio Ciclo Integrato Gestione Rifiuti, protezionecivile9@virgilio.it S.A.R.I.M. s.r.l., info@sarimambiente.it


redazionale a cura dell’Unità Operativa Complessa Comunicazione, Formazione e Innovazione del Comune di Angri

I mercatini di Natale allestiti in via Zurlo

Si è conclusa lo scorso 15 gennaio 2012 con il “Concerto Gospel” del Soul Six Vocal Group la rassegna “Natale in Festa”, promossa dall’Amministrazione comunale di Angri per le festività natalizie

II edizione del “Natale in festa”

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l ricco calendario di eventi ha regalato ai cittadini angresi, e a tutti i visitatori giunti dai paesi limitrofi, tanti momenti di divertimento, allegria, spensieratezza, aggregazione e socializzazione. Tutti, grandi e piccini, hanno potuto godere dell’atmosfera natalizia che ha pervaso strade e negozi attraverso le luci colorate, le musiche suggestive e le numerose attrazioni che hanno avuto luogo in numerosi angoli della città.

Il presepe vivente, i concerti, i mercatini, le feste per i bambini, le animazioni di strada, gli spettacoli, i tornei e le tombolate sono solo alcuni degli appuntamenti che hanno creato quel clima natalizio sereno e vivace che ha captato l’attenzione di un pubblico folto ed eterogeneo. Tutto questo è stato possibile grazie all’ottimo lavoro di coordinamento tra l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Pasquale Mauri, i commercianti, le associazioni e le parrocchie, il cui impegno è stato un gesto d’amore e di rispetto per la città.

La Cena di Solidarietà per Anziani Uno degli eventi particolarmente apprezzati è stato “La Cena di Solidarietà per Anziani”, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Angri, retto dall’avv. Annamaria Russo, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale “Tarita” e l’I.P.S.A.R. di Pagani. Grazie a questa iniziativa è stato possibile offrire agli anziani della città una serata all’insegna della convivialità, del divertimento e del buon cibo; un’occasione speciale per stare

piacevolmente insieme e brindare per l’inizio del nuovo anno. «Con questa rassegna abbiamo voluto celebrare le antiche tradizioni della nostra città apportando però un contributo di originalità e innovazione - ha dichiarato il Sindaco di Angri Pasquale Mauri -. Abbiamo fatto leva sullo spirito di iniziativa e creatività che ha animato i numerosi commercianti e le tante associazioni e parrocchie che abbiamo incontrato nella fase di elaborazione del calendario natalizio. Abbiamo cercato di accontentare e divertire tutti, mantenendo costantemente vive in città le dimensioni dell’arte, della musica, del teatro e della cultura. Abbiamo voluto scegliere come location dei concerti natalizi alcune chiese di Angri, omaggiando la memoria storica che alcune di esse raccolgono al proprio interno. Abbiamo festeggiato il Natale in piazza, ma lo abbiamo anche celebrato nelle chiese. Dunque storia, tradizione, religione, innovazione e creatività sono stati i fattori attorno ai quali è ruotata tutta l’organizzazione della seconda edizione del “Natale in Festa”. Siamo soddisfatti del lavoro compiuto e contiamo di fare ancora meglio per il prossimo anno».

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redazionale a cura dell’Area comunicazione di Agro Invest

Pubblicato il bando per l’assegnazione dei lotti nell’area Pip

Agro Invest:

la nuova sfida a Striano

Il sindaco Del Giudice: «La pubblicazione del bando è un grande risultato». Soddisfazione anche per l’Ad Annunziata: «Striano primo banco di prova nel napoletano»

Un momento della conferenza stampa tenutasi al Comune di Striano

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gro Invest centra un altro importante obiettivo, pubblicando insieme al Comune di Striano un nuovo bando per l’assegnazione dei lotti della zona industriale del comune napoletano, in località Saudone. Si tratta del secondo bando, che segue di ben cinque anni il primo. L’iniziativa è stata presentata nelle scorse settimane in conferenza stampa nella stanza del sindaco Antonio Del Giudice, al Comune di Striano. Sono oltre 105mila i metri quadrati di lotti da assegnare ad imprese che vogliono investire sul territorio, per definire in maniera completa il volto del piano degli insediamenti produttivi di Striano, dopo oltre un decennio di attese. Traspariva entusiasmo ed ottimismo dagli occhi, e anche dalle parole, dei vertici dell’Amministrazione Del Giudice, sindaco in primis, mentre illustravano i contenuti del bando ai giornalisti. «La pubblicazione del bando è per noi un grande risultato – ha esordito il sindaco di Striano Antonio Del Giudice –. Solo sei mesi fa abbiamo firmato la convenzione con Agro Invest per l’affidamento dell’incarico per la realizzazione del Pip. Con estrema celerità e professionalità, la società di trasformazione urbana non solo ha incontrato gli imprenditori e sottoscritto gli atti pubblici con le imprese assegnatarie del precedente bando, ma ha anche definito i contenuti di questo bando che pubblichiamo tra l’incredulità di chi non avrebbe mai immaginato tanta concretezza in così poco tempo». Alla parole del sindaco Del Giudice hanno fatto eco quelle dell’assessore al Pip e vice sindaco Santolo Sorvillo e dell’assessore ai Lavori pubblici Luciano Zimarra. Accanto a loro, al tavolo dei relatori, i responsabili dei settori Urbanistica e Lavori pubblici, Patrizio Prisco e Vittorio Celentano.

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Da sinistra l’Ad di Agro Invest Franco Annunziata ed il sindaco di Striano Antonio Del Giudice

Una nuova sfida per Agro Invest Soddisfazione è stata espressa anche dall’Amministratore delegato di Agro Invest Franco Annunziata, accompagnato dai dirigenti Ciro Amato e Michele Russo. «Stiamo procedendo a ritmo sostenuto – ha detto l’Ad della Stu, Franco Annunziata – per consegnare in tempi brevi una zona industriale completa a questa città. Ringrazio il Comune di Striano, ed in particolar modo il sindaco Del Giudice, per la fiducia accordataci e soprattutto per la costante collaborazione garantita. Per noi Striano è il primo banco di prova nel territorio della provincia di Napoli. Speriamo sia da apripista per nuove collaborazioni con altri comuni ed enti di questa parte del territorio». Per consultare il bando completo, www.agroinvest.it e www.comune.striano.na.it


Prisco e Tognazzi trionfano a Cort’O Globo I protagonisti del cortometraggio “La colpa” i più premiati alla settima edizione del Film Festival di Angri

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i è concluso con la premiazione al Castello Doria il Festival del cortometraggio tra i più seguiti del circuito nazionale. Per cinque giorni Angri si è trasformata in capitale del cinema grazie alla manifestazione che ha registrato l’interesse e la partecipazione di numerosi spettatori. A consegnare i premi il direttore artistico Andrea Recussi, il giornalista Antonio Longobardi e la scrittrice Melissa P., tra i componenti della giuria tecnica di Cort’O Globo. I maggiori riconoscimenti sono andati ad Ales-

È Carnevale a Sarno

È

soddisfatto Carmine Buonaiuto, presidente dell’Associazione Carnevale sarnese, se pensa a quanto sia cresciuta in questi anni la manifestazione. Sfilate ed eventi collaterali caratterizzano l’intera cittadina, attirando persone anche da fuori comprensorio. Un miglioramento che si percepisce dalla qualità dei carri e dall’organizzazione, nonché dal gemellaggio con le sfilate di Viareggio: «Una sinergia – dice – che continua, infatti, la vincitrice del primo concorso di bellezza “Reginetta del Carnevale Sarnese” aprirà la sfilata dei carri toscani». Tanta goliardia, ma soprattutto voglia di costruire un futuro: «Il nostro obiettivo – continua Buonaiuto – è quello di poter creare dei laboratori dove poter costruire in autonomia i carri, le scenografie e i vestiti. Una fonte anche di lavoro per i nostri giovani».

sandro Capuzzi con “Città di no”, miglior attore è stato Gianmarco Tognazzi nel corto “La Colpa”. Miglior film è risultato lo stesso cortometraggio, a ritirare il premio è stato il regista Francesco Prisco. Per Gianmarco Tognazzi il suo premio è «un omaggio agli sforzi delle produzioni giovanili ed indipendenti di offrire pellicole cinematografiche di qualità e di grande impatto sui fruitori, e di manifestazioni come quella angrese che traspirano voglia e volontà di fare cinema e cultura con la C maiuscola».

Una crocchetta al giorno

di Gabriella Calenda*

L’Abc per chi adotta un gatto

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iao a tutti amici degli animali. Continuiamo a parlare di gatti. Come accennato si tratta di un animale tra i più autonomi e che ha conservato la sua indole selvatica rispetto agli altri. Una volta adottato, preferibilmente, oppure acquistato un gattino in casa ha bisogno di pochissimi gadget: una lettiera con pietrine naturali (non acquistate quelle profumate, potrebbero essere scambiate dal gatto per crocchette), un guanto/spazzola per rimuovere i residui di pelo, doppia ciotola per acqua e cibo ed una cesta con un morbido cuscino da posizionare in una zona tranquilla. A differenza del cane, che deve mangiare di regola tre volte al giorno, la ciotola del gatto deve essere riempita solo una volta al giorno con la quantità stabilita. Sarà il

gatto, autonomamente, che imparerà a gestire la fame. Si consiglia come alimento sempre la crocchetta, completa di proteine, vitamine e sali minerali, si sconsigliano i paté e le carni gelatinate, ricche di conservanti che causano a lungo andare problemi renali ed epatici. Curiosità: se il gatto vi sporca fuori dalla lettiera, pratica inconsueta, vi sta comunicando qualcosa, o la lettiera è posta in una zona poco tranquilla, o le pietrine sono poco consone (quelle all’odore di menta o pino silvestre) o è stato lasciato molto tempo da solo oppure ancora non viene pulita ogni giorno dal padrone. Sono davvero tanti gli argomenti da trattare, quindi vi consiglio di seguire i prossimi numeri davvero interessanti. *Medico veterinario (gabriella_calenda@hotmail.it)


“Ricolmi di gioia” È iniziata il 2 febbraio, e terminerà prima di Pasqua, la visita del vescovo Giuseppe alle Case religiose presenti in Diocesi

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inestre aperte verso l’alto che fanno intravedere il cielo”: così Mons. Giuseppe Giudice declina il compito nuovo e sempre attuale della vita religiosa, mistero insondabile dell’amore di Cristo, la cui ricchezza sovrabbonda nella Chiesa dell’Agro. Sono infatti 35 le Case religiose, che il Vescovo Giuseppe ha iniziato a visitare il 2 febbraio, Giornata mondiale della vita consacrata. Nella lettera Ricolmi di gioia, indirizzata a tutti i religiosi, il cui titolo è tratto dalla Prima lettera di San Pietro e dal Salmo 126, il Vescovo illustra le ragioni di questa visita: «È mio desiderio visitare tutte le Case religiose presenti in Diocesi, per dirvi la stima verso la consacrazione; conoscere meglio il vostro carisma; ringraziarvi per l’efficace ministero che svolgete e per incoraggiarvi nel cammino e nel servizio in questa Santa Chiesa. (…) Ogni Religioso e Religiosa può sicuramente ripetere: il Vescovo mi pensa e mi porta nella sua sollecitudine pastorale». Per Mons. Giudice la ricchezza della vita consacrata si può paragonare ad anfore ricolme di gioia, per il dono della fede, per la vocazione, per la famiglia spirituale nella quale la vocazione trova compimento. Una gioia che non deve venir meno, secondo il vescovo, quando l’età avanza e sopraggiungono gli acciacchi, le difficoltà, le prove. «Anfore ricolme di gioia come i vostri Santi Fondatori, i Beati e le Beate, - è questo l’incoraggiamento di Mons. Giudice - frammenti di cielo caduti sulla nostra terra e perciò esultanti di gioia indicibile e gloriosa». Il Vescovo, che ha da poco concluso la visita ai presbiteri, ha dimostrato in questi 9 mesi di episcopato di avere a cuore il benessere spirituale di tutti i suoi figli. Si preoccupa infatti “dello stato di salute” dei

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religiosi e delle religiose in un mondo che ha smarrito Dio e si domanda come far risaltare i diversi carismi, per far conoscere ai giovani le tante strade vocazionali. «La città degli uomini - ricorda - ha urgente bisogno di vera spiritualità». E i religiosi, con il loro prezioso servizio nel cuore della Chiesa, sono silenziosi testimoni dell’Invisibile. Il viaggio di Mons. Giudice alla scoperta della nostra diocesi si concluderà con la visita alle associazioni laicali, che inizierà dopo Pasqua. Antonietta Abete

Assemblee Sinodali del Clero

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anno preso il via, lo scorso 24 gennaio, le Assemblee Sinodali del Clero: i presbiteri, i sacerdoti e i religiosi della diocesi, insieme al Vescovo, rileggono il Sinodo diocesano, a 10 anni dalla sua conclusione, per ridisegnare il volto della Chiesa dell’Agro. Il primo incontro è stato dedicato alla vita liturgica. Si è discusso il primo punto degli Orientamenti pastorali che il vescovo ha consegnato dopo la visita canonica ai presbiteri e che saranno arricchiti, man mano, dall’esperienza emersa dalla visita alle Case religiose e alle aggregazioni laicali. In agenda ci sono altri tre appuntamenti: il 21 febbraio per la verifica pastorale dell’annuncio, il 27 marzo per la verifica pastorale della Testimonianza. Si continua il 24 aprile con la verifica dell’organigramma diocesano. L’ultimo appuntamento è per il 29 maggio: si discuterà degli organismi di partecipazione parrocchiale. «Questo lavoro - spiega il Vescovo - sarà riportato dai presbiteri alle rispettive comunità, per dare ai parroci il primato della presidenza, che non è solo liturgica, ma di tutta la pastorale e riconsegnare a tutte le Comunità dell’Agro, attraverso i propri pastori, la ricchezza della vita ecclesiale». A.A.

Foto Salvatore Alfano

VITA ECCLESIALE


“Trasformati dalla vittoria di Gesù” È questo il tema XLV Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, celebrata a partire dal 1968, dal 18 al 25 gennaio

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l tema di quest’anno è stato elaborato da un gruppo ecumenico polacco e porta al centro della meditazione l’esortazione “Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo”, estrapolata dalla Prima lettera di San Paolo ai Corinzi. È con il Concilio Vaticano II e con il clima di rinnovamento che si respira, le istanze dell’esperienza ecumenica preconciliare vengono accolte ed elaborate per promuovere un cammino sempre più unitario della comunità ecclesiale. L’ecumenismo ha il suo principale riferimento nel documento “Unitatis redintegratio”, promulgato da papa Paolo VI in seno al Concilio, nel 1964. Non è certo questo documento ad affermare

Il Papa rilancia l’ecumenismo «Anche se a volte si può avere l’impressione che la strada verso il pieno ristabilimento della comunione sia ancora molto lunga e piena di ostacoli, invito tutti a rinnovare la propria determinazione a perseguire, con coraggio e generosità, l’unità che è volontà di Dio, seguendo l’esempio di san Paolo, il quale di fronte a difficoltà di ogni tipo ha conservato sempre ferma la fiducia in Dio che porta a compimento la sua opera». Dall’omelia di Benedetto XVI, 25 gennaio 2012

per la prima volta l’unità e l’unicità della Chiesa: la fonte originaria di tale principio è la Sacra Scrittura; ad esempio più volte, nel Vangelo di Giovanni, Gesù prega il Padre ut unum sint, perché i discepoli siano una cosa sola. Le vicende storiche ci riportano, però, immagini e ricordi di divisioni che – come ammette con onestà il decreto conciliare – “per colpa di uomini di entrambe le parti” hanno messo in pericolo l’unità dei cristiani. «Il tempo che dedicheremo alla preghiera per la piena comunione dei discepoli di Cristo ci permetterà di comprendere più profondamente come saremo trasformati dalla sua vittoria, dalla potenza della sua risurrezione», con queste parole Benedetto XVI ha lanciato l’invito ad ogni cristiano a vivere appieno questo tempo di dialogo e condivisione nella preghiera. L’Ufficio Ecumenismo e Dialogo e il Centro Irini hanno organizzato, nel nostro territorio, diversi incontri di preghiera diocesani e foraniali. Il 19 gennaio a Sarno, presso la parrocchia di S. Sebastiano si è svolta una celebrazione ecumenica con la partecipazione di cattolici, ortodossi e protestanti. A Cimitile di Nola, il 21 gennaio, la Consulta delle Chiese cristiane della Campania ha organizzato una visita delle Basiliche paleocristiane. Invece, il 23 gennaio, ha trovato collocazione la Celebrazione ecumenica diocesana, seguita da un concerto ecumenico, alla presenza di S.E. Mons. Giuseppe Giudice, del Pastore Egidio Annunziata, di Padre Nicola Budui, del Pastore Carmine Pappacena, del Pastore Paolo Poggioli e del Pastore Antonio Squitieri. Un momento di autentica unità tra rappresentati della Chiesa valdese, luterana, pentecostale, battista e ortodossa rumena, in cui Mons. Giudice ha accolto tutti come buon padrone di casa, raccomandando di prestare attenzione al desiderio di unità, che non abita l’uomo, ma che è nel cuore stesso di Dio: un dono al quale arrivare da molte strade diverse. L’ultimo appuntamento, programmato per il 26 gennaio presso la parrocchia di S. Alfonso a Pagani, è stato guidato da Luciano Tagliacozzo della Comunità ebraica di Napoli e presidente dell’Amicizia ebraicocristiana partenopea, sul tema “Non uccidere”. Mariarosaria Petti

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Uniti nella carità e nell’amore fraterno Il Vescovo Giuseppe ha trascorso tre giorni ad Assisi insieme ai seminaristi, ai diaconi e ad alcuni sacerdoti della Diocesi

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autobus viaggia spedito verso Collevalenza. Dall’altoparlante una voce inconfondibile, accompagnata da un sottofondo natalizio, esclama: «Lucarie’! Lucarie’! Scetate, song ‘e nove!». Comincia la visione di Natale in casa Cupiello. Il nostro viaggio inizia in maniera davvero simpatica. È il 28 dicembre 2011. La formazione non è fatta solo di nozioni ma si nutre di momenti vissuti insieme, durante i quali ognuno condivide la propria esperienza di Dio. È questo il motivo che ha spinto il Vescovo Giuseppe a trascorrere tre giorni di vacanza con i seminaristi, i tre diaconi e alcuni sacerdoti, dal 28 al 30 dicembre 2011. Guidati da fra’ Giancarlo, abbiamo respirato la santità del Poverello di Assisi riassaporando il suo ideale di fraternità e vita comune. Visitando la Porziuncola dove Francesco volle morire nudo sulla nuda terra, la Basilica Maggiore che ha accolto i primi frati che vollero stanziarsi in convento e il Crocifisso di San Damiano che parlò a frate Francesco, ci siamo impregnati di quella spiritualità povera, umile e fraterna propria dell’Ordine istituito dal Serafico Padre.

Preghiera, passeggiate e condivisione Nei tre giorni scanditi da preghiera, passeggiate, condivisione e divertimento, il gruppo dei futuri presbiteri ha fatto esperienza di comunione che è alla base dell’unità sacerdotale in una Diocesi. Certamente l’intenzione del Vescovo era proprio questa: insegnare ai suoi figli quanto sia bella e necessaria, ma anche difficile

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e ostacolata, la comunione tra i sacerdoti. Questa volontà, unita alla grande capacità nel creare momenti formativi come questo, nasce dall’esperienza personale di don Peppino che ha vissuto in una comunità presbiterale. Ad accoglierci è stata la Casa del Pellegrino di Collevalenza, fondata da Madre Speranza che ha fatto della sua vita un totale dono all’Amore Misericordioso di Dio. Le due Congregazioni, nate per volontà della Madre, hanno come elemento costitutivo l’essere un’unica famiglia che lavora per la santificazione propria e altrui. Questo è stato certamente un invito e un esempio per tutti noi a vivere quell’unità voluta da Gesù e di cui il Vescovo è, oltre che annunciatore, perno fondamentale. Dal viaggio in pullman ai momenti di ristoro, dal ritrovo in Cattedrale per il ritorno, ogni momento è stato occasione di conoscenza dell’altro e di crescita personale. Guardati con amore e non per essere giudicati, abbiamo aggiunto un’altra pietra al mosaico del nostro cammino verso il sacerdozio. La cosa più bella? Certamente la libertà di crescere nella responsabilità personale, libertà che è alla base di ogni insegnamento. Mi piace concludere parafrasando le parole di Madre Speranza che ricalcano ciò che abbiamo vissuto e che il Vescovo ha voluto insegnarci: «Tutti uniti nella carità e nell’amore fraterno, lavorino alla propria santificazione, cercando di essere luce per gli altri e, in questo modo, potranno raggiungere i fini per i quali il buon Gesù li ha fatti nascere». Giuseppe Pironti


Salvatore Campitiello consegna un piatto, ricordo dell’Assostampa, al Vescovo. Sulla sinistra don Andrea Annunziata

Siate «amici della verità» In occasione della festa di san Francesco di Sales, Monsignor Giuseppe Giudice ha invitato i giornalisti e gli operatori della comunicazione, che gremivano la Cattedrale di San Prisco, “ad essere uomini onesti, che non svendono la verità”

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a invitato tutti in Cattedrale per celebrare la memoria di San Francesco di Sales e festeggiare i giornalisti il vescovo di Nocera – Sarno, monsignor Giuseppe Giudice, che lo scorso 24 gennaio ha parlato agli operatori della comunicazione. L’iniziativa è stata organizzata dall’Ufficio Comunicazioni Sociali, diretto da don Andrea Annunziata, in collaborazione con l’Assostampa “Valle del Sarno”, presieduta da Salvatore Campitiello. Nella Cattedrale nocerina il presule ha parlato ad un’attenta platea di giornalisti ed appassionati della comunicazione a partire dal loro compito: «Delicato, affascinante, ma tante volte difficile». L’omelia, incentrata intorno alla bella e significativa pagina del Vangelo di Giovanni, “non vi chiamo più servi, ma amici”, è servita a chiarire anche il rapporto tra giornalismo e verità: «Non dobbiamo mai dimenticare il contenuto della verità, ma dobbiamo sempre rivedere i modi in cui comunichiamo la verità». Ed il vescovo ha aggiunto: «Gesù ci ha chiamato amici, amici della verità. Come uomini onesti occorre, quindi, non svenderla, non comprarla». Il prelato ha continuato: «Occorre comunicare nel rispetto, non in maniera selvaggia». Poi ha richiamato il brano evangelico dell’adultera, legandolo all’attualità: «Non si può, anche se una persona ha sbagliato, metterla lì mentre noi siamo tutti con le pietre in mano». Monsignor Giudice ha quindi analizzato: «Non so se si educa bene con questa comunicazione emotiva e selvaggia, dove tutti puntano il dito dimenticando le proprie responsabilità». «Basta essere lupo per l’altro – ha chiosato il vescovo – bisogna essere fratello per l’altro, senza abusare del nostro lavoro o del nostro esercizio della libertà».

Le testimonianze. L’incontro di preghiera è proseguito con la lettura di uno stralcio del messaggio di Papa Benedetto XVI per la 46esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, pubblicato proprio il 24 gennaio, ed alcune testimonianze di giornalisti e referenti di Insieme. Interessante la testimonianza di Danilo Sorrentino, giovane giornalista de Il Mattino ed educatore della parrocchia Gesù Risorto di Pagani: «C’è bisogno di un giornalismo laico, obiettivo. Allo stesso tempo credo che anche il giornalismo cattolico sia importante, perché prima di essere giornalisti – richiamandosi all’intervento del vescovo – noi siamo uomini onesti». Il preside Francesco Fasolino, socio dell’Assostampa, ha affermato: «La Chiesa, attraverso la comunicazione cattolica, guarda ed osserva la città terrena cercando di presentare non soltanto le sue patologie, ma individua anche le possibilità di crescita e di riscatto sociale». Entusiasmante ed incoraggiante la testimonianza di Emanuele Robustelli, che si occupa della diffusione di Insieme nella parrocchia San Teodoro di Sarno: «Questo mensile con il suo taglio diverso, particolare, umano, porta nelle nostre parrocchie la gioia, l’amore e la comunione fraterna, ma soprattutto ci rende una sola ed unica comunità». Intenso anche l’intervento di Ermelinda Di Lieto, referente di Sant’Egidio. Contento Salvatore Campitiello. Il presidente dell’associazione dei giornalisti della “Valle del Sarno” ha parlato di «momento importante», che è servito anche a celebrare i due anni dell’Assostampa. Salvatore D’Angelo

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ILPANEDELLADOMENICA Sussidio liturgico dalla VII domenica del Tempo ordinario alla III domenica di Quaresima Commenti a cura di Mons. Giuseppe Giudice

Il tempo che Tu ci dai gli anni della mia vita, le giornate dei miei anni, le ore delle mie giornate; son tutti miei. A me spetta riempirli, serenamente, con calma, ma riempirli tutti, fino all’orlo, per offrirteli, in modo che della loro acqua insipida tu faccia un vino generoso, come facesti un tempo a Cana per le nozze umane. Non ti chiedo questa sera, o Signore, il tempo di fare questo e poi ancora quello, ti chiedo la grazia di fare coscienziosamente nel tempo che tu mi dai quello che tu vuoi ch’io faccia.

Tu che sei fuori dal tempo, sorridi, o Signore, nel vederci lottare con esso. E tu sai quello che fai. Tu non ti sbagli quando distribuisci il tempo agli uomini; tu doni a ciascuno il tempo di fare quello che tu vuoi che egli faccia. Ma non bisogna perdere tempo, sprecare tempo, ammazzare il tempo, perché il tempo è un regalo che tu ci fai, ma regalo deteriorabile, un regalo che non si conserva. Signore, ho tempo, ho tutto il tempo mio, tutto il tempo che mi dai,

Michel Quoist, Preghiere

19 febbraio 2012

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno B) LE LETTURE “Non abbiamo mai visto nulla di simile” Prima lettura: Is 43,18-19.21-22.24-25 Salmo responsoriale: Sal 40 Seconda lettura: 2Cor 1,18-22 Vangelo: Mc 2,1-12 Il VANGELO Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, (…) scoperchiarono il tetto e calarono la barella. Gesù, vedendo la loro fede, disse: «Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te: Alzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». (cfr Mc 2,1.3-5.10-11) Colore liturgico VERDE

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Con gli occhi della fede Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? (Is 43,18). Quale è la cosa nuova che Dio fa? Come possiamo vederla? La novità di Dio è la ri-creazione dell’uomo e per vederla abbiamo bisogno di uno sguardo di fede riconciliata. Dio apre strade nel deserto. Dio immette fiumi nella steppa. Dio cancella i misfatti. Dio non ricorda più i tuoi peccati. Ecco la novità di Dio, Gesù Cristo, il “Sì” di Dio all’umanità. Attraverso di Lui, e solo per mezzo di Lui ed in Lui, sale il nostro “Amen” a Dio. Con l’“Amen” di Dio pronunciato sulla nostra vita, ci alziamo con la nostra barella – umanità peccatrice – e possiamo tornare a casa, restituiti alla gioia di vivere in pace e in relazione con tutti. Non ve ne accorgete ? Spesso, purtroppo, non ce ne accorgiamo.


26 febbraio 2012

I DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B) LE LETTURE “Il tempo è compiuto” Prima lettura: Gen 9,8-15 Salmo responsoriale: Sal 24 Seconda lettura: 1Pt 3,18-22 Vangelo: Mc 1,12-15 Il VANGELO In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo». (cfr Mc 1,12-15) Colore liturgico VIOLA

I giorni della conversione Sospinto nel deserto dallo Spirito. Sospinti nei deserti nel tempo quaresimale. Gesù è sospinto e gli uomini sono sospinti, entrambi nel deserto. Quaranta è un numero biblico: è tempo di prova, voluta da Dio, per un incontro capace di cambiare la vita. La quaresima è il tempo del diluvio, pioggia interiore, tempo della pazienza di Dio mentre ci costruiamo un’arca, segno del battesimo che oggi salva anche noi. La quaresima è tempo di arcobaleni, archi di Dio poggiati sulle nubi, colori nuovi, dipinti dallo Spirito, che aiutano ad uscire dal grigio quotidiano, dopo ogni diluvio. La quaresima è tempo di acque che sommergono e acque che salvano: morte e gioia, sintesi del mistero pasquale. Gesù sta con le fiere ed è servito dagli angeli. Gesù è nel deserto per preparare un nuovo esodo e per farci uscire dalla terra del nostro peccato, e solo Lui lo può fare perché è senza peccato. Entriamo nel deserto quaresimale con la coscienza che per noi, sospinti dallo Spirito con Gesù, sta per iniziare un esodo nuovo, di uscita e liberazione verso la terra della Pasqua.

4 marzo 2012

II DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B) LE LETTURE “Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!” Prima lettura: Gen 22,1-2.9.10-13.15-18 Salmo responsoriale: Sal 115 Seconda lettura: Rm 8,31-34 Vangelo: Mc 9,2-10 Il VANGELO Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte (…). Fu trasfigurato davanti a loro. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. (…). Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». (cfr Mc 9,2-5) Colore liturgico VIOLA

Passi e sudore: siamo un popolo in cammino Siamo chiamati a camminare alla presenza del Signore nella terra dei viventi. La vita è un cammino, la vita ha bisogno dei piedi. La quaresima è un cammino ed ha bisogno di piedi lavati. La cenere sul capo deve raggiungere l’acqua nel catino del giovedì santo. Camminiamo: verso chi? Verso dove? Verso la Pasqua. Verso la gioia. Verso la Risurrezione che è l’incontro con le vesti splendenti, trasfigurate, bianchissime. Un cammino che comporta la prova di Abramo nell’assordante silenzio di Dio sul monte. Un cammino fatto di fede – la fede di Abramo e la fede della Chiesa – che mi fa avanzare anche quando sono troppo infelice. È un cammino la nostra vita, portandoci dentro la domanda: Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? Un cammino che mi fa cosciente di andare verso l’alto, sapendo che Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ci donerà insieme a Lui ogni cosa. Tempo quaresimale è un cammino verso il monte per essere trasformati e poi ridiscendere – luce nel cuore – verso la città che attende la Pasqua.

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11 marzo 2012

III DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B) LE LETTURE “Lo zelo per la tua casa mi divorerà” Prima lettura: Es 20,1-17 Salmo responsoriale: Sal 18 Seconda lettura: 1Cor 1,22-25 Vangelo: Gv 2,13-25 Il VANGELO Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». (cfr Gv 2,13-16)

L’Amore che tutto muove Riscoprire lo zelo per la casa del Signore è un elemento indispensabile perché abbia inizio o continui l’evangelizzazione nuova, di cui il mondo ha fame. Essere divorati dallo zelo, cioè dalla passione, dall’amore per aggiungere zelo a zelo, fuoco a fuoco, passione a passione, perché non sia nascosto quel fuoco che Gesù ha portato sulla terra. Il dolce Gesù, che fa comodo a tanti, oggi indossa l’abito della severità. Severo cioè serio; serio cioè zelante; zelante cioè appassionato, appassionato perché amante. Oggi siamo ammalati di indifferenza, di freddezza, ci manca il fuoco dell’amore di Dio e ci bruciamo in altre passioni. Siamo chiamati a riscoprire le “dieci parole”, non come comandamenti, ma come ossigeno per alimentare la fiamma della nostra vita. Siamo chiamati ad alzare lo sguardo dall’indifferenza per riguardare Cristo crocifisso, potenza e sapienza di Dio. Siamo chiamati – ed è l’urgenza quaresimale! – a passare dalla nostra vita mercato ad una vita tempio, dove la vita stessa è offerta, sacrificio, comunione e canto per poi essere missione.

Colore liturgico VIOLA

IL VANGELO CHE SI INCARNA Norina, 85 anni e la sua battaglia per l’accoglienza degli immigrati a Rosarno

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ono poveri ragazzi, venuti qui a spaccarsi la schiena nella raccolta delle arance; senza pane, senza coperte, senza un tetto e un fuoco che riscaldi: come possiamo dirci cristiani se non apriamo le porte a chi ha bisogno? Non voglio morire prima di vedere un centro di accoglienza in questa città”: così parla Norina Ventre, 85 anni, volontaria dell’Unitalsi, detta “Mamma Africa” per l’impegno che mette – da più di dieci anni – a sfamare i neri che lavorano nelle campagne di Rosarno. L’ho conosciuta per televisione, vedendo l’intervista che le ha fatto il Tg1 delle

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13,30 martedì 12 gennaio 2010, all’indomani dei “fatti di Rosarno”, caratterizzati da scontri tra la popolazione e gli immigrati. Norina lega l’aiuto agli immigrati all’impegno per i malati che accompagna a Lourdes con l’Unitalsi: “Sono una cristiana. E Nostro Signore Gesù Cristo ha dato un messaggio: date da mangiare agli affamati. Come mi potrei presentare di fronte a Nostra Signora di Lourdes, se non aiutassi questi poveri ragazzi?”. Il suo casale di campagna in contrada Rognetta, dove organizzava tavolate

domenicali per gli immigrati, – “I miei ragazzi hanno tanta fame” – domenica 10 gennaio è stato assaltato dai concittadini che davano la caccia ai neri: “Ricostruiremo tutto!”, assicura. Ai giornalisti dice che “farà tornare in paese e accoglierà a casa sua” una ragazza africana scappata a Napoli per paura. Il suo amore ai ragazzi africani è totale: “Ho detto al parroco che quando muoio saranno loro a portarmi a spalla”. Dal blog di Luigi Accattoli sezione “Cerco fatti di Vangelo” gennaio 2010


INFORMADIOCESI GLI APPUNTAMENTI IL CALENDARIO

L’APPUNTAMENTO

LE CRESIME

21 febbraio, ore 9:30, Curia vescovile, Assemblea Sinodale del Clero

Il comitato zonale del’Anspi Nocera – Sarno e Sorrento Castellammare promuove un corso di formazione dal titolo “Essere animatori - formatori iniziando dalla nostra formazione” dal 28 aprile al 1 maggio, presso la Fondazione Passarelli a San Marco di Castellabate (SA). Per maggiori informazioni, consultare il sito: www.anspinocerasarno.it, oppure scrivete al seguente indirizzo nocerasarno@anspi.it

26 febbraio, ore 19:00, parrocchia San Francesco, Pagani 4 marzo, ore 18:30, parrocchia Santa Maria del Carmine, Pagani 10 marzo, ore 18:30, parrocchia San Teodoro in Sarno 11 marzo, ore 18:00, parrocchia Santi Simone e Giuda, Nocera Inferiore 18 marzo, ore 18:00, parrocchia San Giuseppe, Nocera Inferiore 24 marzo, ore 18:00, parrocchia santa Maria del Carmine, Angri 25 marzo, ore 18:00, parrocchia San Bartolomeo, Pareti di Nocera Superiore

22 febbraio, inizio della Quaresima, ore 20:30 Liturgia eucaristica per le Ceneri presso la parrocchia San Giovanni Battista, Striano 24 febbraio, ore 18:00, presso la Basilica Sant’Alfonso Maria de’ Liguori in Pagani, Celebrazione eucaristica in memoria del beato Tommaso Maria Fusco 26 febbraio, in mattinata, ritiro con le religiose presso la Casa Madre delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue in Pagani Dal 27 febbraio al 2 marzo esercizi spirituali con la Conferenza Episcopale Campana Dal 5 al 7 marzo, alle ore 20:00, esercizi spirituali con la Consulta laicale 11 marzo, in mattinata ritiro con le religiose

Per maggiori informazioni consultate il sito: www.diocesinocerasarno.it


NEWS DALLE PARROCCHIE a cura della redazione

Foto di Artimio Liguori Rossi

FORANIA DI SARNO Santa Maria delle Grazie Lavorate

San Teodoro Sarno

Festa delle famiglie Il 6 gennaio la nostra parrocchia ha pregato per la vocazione al matrimonio

Da sinistra: Don Vincenzo Califano, don Domenico La Guardia, Mons. Giuseppe Giudice, Dott. Alfonso Liguori Rossi, Prof. Raffaele Crescenzo

“Il mio programma è quello di Cristo” La presentazione del libro di don Domenico La Guardia

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a chiesa era gremita domenica sera 8 gennaio nella parrocchia di Lavorate in occasione della presentazione del libro: Un sacerdote nelle “Terre Lavorate” dal 1949. Una ricostruzione storica, attenta e ricca di fede, di un uomo umile e semplice: don Domenico La Guardia, sacerdote da 62 anni, parroco di Lavorate per 58 anni. Presente all’evento anche il nostro vescovo, Mons. Giuseppe Giudice. Il testo, curato da Raffaele Crescenzo e Alfonso Liguori Rossi, studiosi appassionati e cittadini del borgo sarnese, ripercorre con dovizia di particolari e documentazione fotografica la missione che don Domenico ha svolto per mezzo secolo, traghettando la comunità a lui affidata dal dopoguerra alle sponde della modernità, passando attraverso ben sei pontificati. Nato nel 1925 e cresciuto in una famiglia profondamente cattolica, primo di sette figli, don Domenico decide ben presto di seguire il Signore nella via del sacerdozio diventando prete a 24 anni. Nell’omelia del 1 luglio 1960 per la presa di possesso della carica di parroco a Lavorate disse: «Il mio programma è quel-

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lo di Cristo: “Dare gloria a Dio e salvare le anime”. Per attuare il mio programma ho bisogno di mezzi. Non saranno certamente la forza o la violenza ma solo l’amore per la carità». Nei lunghi anni di ministero come parroco ha percorso chilometri anche a piedi per raggiungere i parrocchiani nelle loro case e portare loro il conforto della preghiera e la consolazione della fede. Si è adoperato non senza lotte e sofferenze per l’edificazione della nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie e per la costruzione di luoghi di aggregazione (cinema, teatro, oratori…) per offrire ai giovani spazi di crescita. Visibilmente emozionato la sera della presentazione del libro, don Domenico ci tiene a ribadire che non è la sua festa ma quella di un’intera comunità e della sua storia. Non ha perso nulla dello slancio giovanile, con amore di padre rivolge a tutti il suo appello: «Ci dobbiamo arricchire del Signore attraverso l’ubbidienza, la riconciliazione e la comunione con Cristo». Ecco il monito che consegna al nuovo parroco, don Vincenzo Califano e alle generazioni future, a quei figli che ha visto nascere, crescere e diventare adulti. Il nostro vescovo, Mons. Giuseppe Giudice ricordando la meravigliosa festività cristiana da pochi giorni celebrata ha detto: «Che cos’è il Natale? La presenza di un sacerdote in mezzo alla sua comunità ecclesiale, ecco il Natale!». Giovanna Abbagnara

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onostante le difficoltà, l’istituzione familiare è ancora viva e vitale, ed è ancora avvertita come fondamentale dai giovani, che tra le loro aspirazioni mettono in conto la possibilità non solo di realizzarsi professionalmente, ma anche di mettere su famiglia. Il giorno dell’epifania erano numerose le coppie di sposi che hanno partecipato all’Eucaristia serale, la nostra piccola festa della famiglia. Un centinaio di coppie, unite dalla stessa vocazione, accomunate dallo sguardo consapevole, soprattutto quello dei più adulti, che sembra dire ai più giovani: quello che vivete voi, lo sperimentiamo anche noi. Nonostante i momenti di difficoltà il matrimonio è un’avventura meravigliosa. Abbiamo scelto di festeggiare ugualmente questa ricorrenza, nonostante abbiano avuto la precedenza altre solennità liturgiche. E non abbiamo voluto far passare il tempo del Natale: quale momento dell’anno rievoca, più di questo, l’immagine della famiglia che si riunisce e si ritrova intorno alla Famiglia? Così, come la Santa Famiglia accoglie i magi, anche le famiglie della nostra parrocchia si sono impegnate ad accogliere il dono dell’amore sponsale e della genitorialità. Come ricordo, al termine del rinnovo delle promesse, hanno ricevuto proprio un quadretto con le Beatitudini della famiglia: un augurio per vivere cristianamente la quotidianità domestica. Mariangela Giudice


NEWS DALLE PARROCCHIE S. Francesco Sarno desidera conoscere la vita e le virtù di P. Berardo da Sarno e contribuire a sostenere la sua causa di beatificazione, ad acquistarlo (€. 3,50, pp. 48) e diffonderlo”. A sfogliarlo, il lettore lo troverà graficamente piacevole, agile e ricco di foto a colori, le quali indicano le varie tappe del percorso religioso di P. Berardo, mentre le didascalie e i testi agevolano la conoscenza del suo particolare apostolato francescano, pieno di virtù, nel nostro meridione e principalmente a Sarno, a Piedimonte Matese (CE) e a Napoli. Salvatore prof. D’Angelo

FORANIA DI ANGRI Santa Maria del Carmine Angri Don Enrico Ascolese durante la Celebrazione

San Michele Arcangelo Sarno

Padre Berardo da Sarno Pubblicato un opuscolo sulla sua vita

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stato recentemente pubblicato un interessante opuscolo sul Servo di Dio Padre Berardo Atonna da Sarno, frate francescano minore di origine alcantarina col nome di Berardo del Cuore di Gesù e morto in concetto di santità a Napoli il 4 marzo 1917. I molti fedeli che lo conoscono e lo pregano saranno contenti di vedere e sapere che la sua causa di beatificazione procede bene ed è sostenuta anche in alto loco. Infatti, il libretto, edito nella popolare collana blu delle biografie dei santi dell’editrice VELAR con testi del giovane Dino Aito, che tanto fa, insieme ad altri, per mantenere vivo il culto di questo “santo Padre” e per la chiesa locale, è stato “realizzato a cura della Postulazione Generale dell’Ordine dei Frati Minori di Roma”, come ha scritto, in una sua lettera, lo stesso postulatore generale Fra’ Giovan Giuseppe Califano, il quale invita, “se si

Festa della Virgo Fidelis

Grazie don Enrico

Alla celebrazione, erano presenti diverse associazioni di carabinieri e il sindaco Mancusi

La comunità gli scrive una lettera per i 25 anni di sacerdozio

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o scorso 21 novembre, nella Concattedrale di Episcopio è stata celebrata una santa Messa presieduta da Sua Ecc.nza Mons. Giuseppe Giudice in occasione della Festa della Virgo Fidelis, protettrice dell’arma dei carabinieri. Erano presenti diverse associazioni di carabinieri, in servizio ed in congedo, ed autorità civili, con la partecipazione dell’amministrazione comunale nella persona del sindaco di Sarno, avv. Amilcare Mancusi. Nella sua omelia Mons. Giudice ha sottolineato l’importanza del loro servizio nel nostro territorio in questi momenti così difficili, plaudendo soprattutto l’arma per le missioni di pace all’estero, dove spesso pagano il prezzo del loro servizio con la loro vita. La liturgia è stata allietata con i canti eseguiti dalla Corale “Sancta Mater Dei”, diretta dal maestro Roberto Sedia. Per l’occasione è stato offerto dalle associazioni dell’arma un ricco buffet presso i locali della Concattedrale. Prof. Giovanni Battista Esposito

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on voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituito perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga”. Con questi versetti del Vangelo di Giovanni si apre la lettera che la comunità parrocchiale ha scritto a don Enrico Ascolese per i suoi 25 anni di sacerdozio, festeggiati lo scorso 27 dicembre. «Carissimo don Enrico, la famiglia “Santa Maria del Carmine” è fiera del dono che la Madonna ci ha riservato: la sua presenza fra noi». Il tempo passato insieme ha portato una ventata di rinnovamento e di entusiasmo. «Questa famiglia - scrive ancora la comunità - è onorata e felice di partecipare a questo solenne anniversario, sono tante le cose che vorrebbe dirle, ma non è brava con le parole, è sicura però che lei, come sempre, capisca ed apprezzi la semplicità e la spontaneità che viene dai cuori che con affetto gridano: “Don Enrì vi vogliamo tanto bene!”. Grazie per l’ascolto, per esserci sempre accanto nei momenti belli o brutti, per la pazienza

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NEWS DALLE PARROCCHIE Santa Maria M. in Armillis S. Egidio del Monte Albino che sempre dimostra nei momenti più difficili, per le parole che sa trovare per ognuno. Grazie per averci insegnato a volerci bene. È proprio vero quello che affermava il Beato Alfonso Maria Fusco: Niente si deve a me, tutto si deve a Dio, io sono un semplice validissimo strumento nelle sue mani. Questa non è opera mia , ma è opera di Dio: io sono il suo operaio». «Il prete è l’uomo di Dio - continua la lettera -, bisogna saper leggere i segni dei tempi per annunciare il Vangelo, come affermava Carl Barth: “In una mano la Bibbia e nell’altra il giornale”. “Se io incontrassi un Sacerdote e un Angelo, diceva il S. Curato d’Ars, saluterei prima il Sacerdote, poi l’Angelo”. Caro don Enrico - conclude lo scritto - questa sublimità di grandezza comporta responsabilità enormi che pesano sulla povera umanità del Sacerdote; umanità in tutto identica a quella di ogni altro uomo, ecco perché noi ci auguriamo di riuscire sempre ad esserle accanto e a renderle il grande compito ricevuto meno faticoso». La comunità parrocchiale

Regina Pacis Angri

“Le Piccole Voci d’Oro” 14 bambini della nostra comunità hanno partecipato alla manifestazione canora

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o scorso 8 gennaio, presso la palestra della scuola media Galvani, si è svolta la 4° edizione de “Le Piccole Voci d’Oro”, una manifestazione canora che vede protagonisti i bambini dai 6 agli 11 anni, organizzata dall’associazione NOMOS presente in parrocchia. 14 bambini in gara hanno allietato la serata con le loro dolci voci,

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impegnandosi per portare a casa uno dei premi riservati ai primi tre vincitori. Nel corso della manifestazione le sorprese non sono mancate. Nel break i bambini si sono divertiti con le magie del mago David che a fine serata è risalito sul palco per salutare loro e gli spettatori con qualche altra magia, a seguire i piccoli concorrenti hanno ricevuto calze e dolciumi vari dalla befana e balocchi offerti da alcuni sponsor. Grazie a questa serata molti adulti si sono riscoperti bambini, attraverso le canzoni cantate dai loro figli: canzoni dei cartoni che hanno fatto la storia e con i quali siamo cresciuti un po’ tutti. Ogni bambino ha ricevuto come premio per la partecipazione e per l’impegno una medaglia, e i primi 3 vincitori – Alessia Buglione (1° posto con Mimì), Giorgia Gaeta (2° posto con Lupin), Rosa Napodano (3° posto con Conan) – hanno ricevuto una coppa e un premio, offerto anche questo da alcuni sponsor. Una manifestazione, insomma, che fa quasi venir voglia di tornar bambini! Donatella Salvati I giovani partecipanti

Educatori di talenti Incontro di formazione per i genitori dei bambini del catechismo

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l rapporto tra Dio, i genitori ed i figli è stato al centro di un interessante incontro di formazione con i genitori dei bambini del catechismo della parrocchia Santa Maria Maddalena in Armillis. L’iniziativa si è tenuta domenica 15 gennaio nell’Abbazia monumentale di Sant’Egidio del Monte Albino. A curare i lavori l’educatore pastorale Rosario Damiano di Angri, laurea in Pedagogia e tre figli. Attraverso una guida conse-


NEWS DALLE PARROCCHIE

gnata a ciascun presente, si è riflettuto su come «molti genitori, nel corso degli anni, si sono allontanati dal vero significato della vita cristiana, ma l’impegno di catechesi dei figli aiuta a ritrovarla». Rosario Damiano ha invitato tutti ad essere «genitori alla maniera di Dio». L’educatore ha precisato che «i figli sono un dono dato in custodia ai genitori affinché questi operino per il meglio così da poterli lasciare, un giorno, liberi alla vita. Perciò come genitori si dovrebbe ascoltare di più gli interessi dei figli e rapportare alle loro forze i traguardi di vita che si corre il rischio di imporre». Durante l’incontro di formazione è stato evidenziato come il genitore debba essere un educatore di talenti: «Dio è il pedagogo che sostiene i genitori a far crescere e maturare i talenti personali che ha nascosto nell’anima dei figli». Occorre, inoltre, una maggiore frequentazione della Parola. Importante, poi, educare alla fede a partire dal clima di valori che si respira in casa. È bene che i genitori, ha suggerito Damiano, attraverso momenti di preghiera comune, la partecipazione alla Messa e la lettura del Vangelo «testimonino con coerenza l’importanza della vita cristiana». L’educazione alla Fede, ha sottolineato infine Rosario Damiano, «è compito primario ed insostituibile della famiglia senza deleghe ad altre agenzie formative». M. Ermelinda Di Lieto Il coro “Sancta Mater Dei” durante l’esibizione a San Prisco

San Prisco

FORANIA DI NOCERA INFERIORE San Prisco Chiesa Cattedrale

San Giovanni Battista Cicalesi Padre Antonio Cuomo al centro con i due cori parrocchiali

Mons. Domenico Cinque in un momento della serata

VII Rassegna di Cori Polifonici Hanno partecipato cori provenienti da tutta la regione

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a musica polifonica per celebrare la festa della dedicazione della Cattedrale di San Prisco. Si è tenuta lo scorso 20 novembre la settima rassegna di cori polifonici organizzata dal parroco mons. Domenico Cinque, in collaborazione con il maestro Pompilio Balzano. Dieci le corali che hanno preso parte all’evento, provenienti da tutta la regione. C’erano i padroni di casa della corale “Priscana”, la corale “San Martino” di Lancusi, da Torre del Greco la corale “Libentia Cantus”, le corali “Daltrocanto” ed “Ensamble Cantabilis” di Salerno. Hanno partecipato alla rassegna anche le corali “S. Maria Delle Grazie” di Angri, “Mimma Scarpiello” di Montecorvino Rovella, “Coro Laeti Cantores” di Salerno, “Peter’s Gospel Choir” di Napoli e “Sancta Mater Dei” di Episcopio in Sarno. Il repertorio spaziava tra i canti sacri e liturgici. Per questa occasione la “Sancta Mater Dei” ha eseguito anche il brano “Tu sei sacerdote”, scritta da mons. Mario Ceneri, parroco della Concattedrale, e musicata dal maestro Roberto Sedia, dedicata al vescovo mons. Giuseppe Giudice. A concludere la rassegna è stato il prelato che si è complimentato con gli organizzatori dell’evento ed ha sottolineato, con la nota frase di Sant’Agostino, “Chi canta con amore e passione, prega due volte”.

Concerto di Natale I due cori parrocchiali hanno emozionato la comunità

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o scorso 30 dicembre, la corale “Propheta Altissimi” e il coro “Cantate Pueri Domino” si sono esibiti in un suggestivo concerto di Natale. Questi due cori sono nati nel 2007 con lo scopo di animare le celebrazioni liturgiche. Pian piano, sono cresciuti sotto la guida del maestro Pietro Sellitto e grazie all’incoraggiamento di padre Antonio Cuomo. Quest’anno hanno regalato un magico momento alla comunità, presentando un intreccio di brani corali e strumentali. Hanno eseguito, infatti, polifonie classiche natalizie e polifonie moderne alternate a momenti in cui hanno avuto la possibilità di esprimersi giovani talenti della nostra comunità che hanno intrapreso un percorso di studi pianistici. Si sono, inoltre, esibiti in brani strumentali il M° Pietro Sellitto presentando anche delle sue composizioni, e un talento in erba: Cristiana Cuomo, nipote del nostro padre Antonio. L’intero concerto si potrebbe sintetizzare in una sola parola: emozionante. Un’occasione per elevare l’animo e riflettere sulla venuta di Cristo. Francesco Coppola Insieme - Febbraio 2012

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NEWS DALLE PARROCCHIE FORANIA DI NOCERA SUPERIORE ROCCAPIEMONTE Santa Maria Addolorata San Potito di Roccapiemonte

Fraternità OFS Materdomini di Nocera Superiore

“Ero carcerato”

Una stella tra le mani

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vevamo appena assistito ad uno dei tanti spettacoli che in occasione del Natale ogni maestra ama realizzare con i propri alunni. Applausi a scena aperta, cuori di mamme in ebollizione, tensione delle docenti per la riuscita dello spettacolo. Eravamo alla Vetriera di Villa Silvia a Roccapiemonte, spazio ludico ed ampio palco messo a disposizione dai proprietari. Al termine la sorpresa. Un avviso: “Vi preghiamo di restare ancora per qualche minuto ai vostri posti perché gli ospiti della struttura psico-pedagogica, col coro Magnifica gente, si esibiranno in alcuni canti natalizi, diretti dal maestro Galotto”. Siamo rimasti e credo che sia stato quello il regalo più bello che abbiamo avuto per Natale. Una ventina di questi “cantori” (maglietta bianca e cappellino bordato di rosso) si sono disposti sugli scanni. Tra le mani stelline di plastica, dai colori cangianti. Poi il coro. Nessuno si attendeva l’esecuzione impeccabile da grande orchestra. Forse sono volate note stonate, parole a volte trasformate. Ma una vera cascata di

Visita alla Casa Circondariale di Fuorni emozioni ha riempito l’ambiente, dando ai presenti sensazioni davvero straordinarie. È vero che la musica non ha confini e parla un linguaggio universale, ma si è avuto davvero la certezza che l’uomo, la persona umana, è davvero un tesoro ed ha potenzialità che si avvicinano all’infinità di Dio. Sono stati momenti di altissima tensione spirituale, perché in quelle voci s’è scoperta tutta la voglia di vivere, il desiderio della luce, la necessità di una relazione attraverso il canto. Ci hanno dato davvero una lezione di vita. Ed immaginandoli al presepe, come avrà affettuosamente sorriso la Vergine, trasalendo di gioia anche per quelle creature che spesso fingiamo di non vedere ma che sono carissime al cuore del suo Bambino. Un Bambino che, esultando nel seno della madre, le ha fatto esclamare: Grandi cose ha fatto il Signore… Ha nutrito di beni gli affamati. E stasera siamo noi i fortunati a nutrirci di questa grazia ed a saziarci di questo pane! Betlemme, casa del pane. Illuminati da quella luce… tra le mani! d. Natalino Gentile

Casa Madre delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue - Pagani Si è svolto lo scorso 29 gennaio, presso la Casa Madre delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, il ritiro spirituale delle Religiose della nostra diocesi.

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on è facile organizzare una visita ai detenuti nel carcere di Fuorni, eppure è un’esperienza molto forte, da fare almeno una volta nella vita. L’incontro si è tenuto lo scorso 23 dicembre grazie agli accordi tra il cappellano della struttura, don Rosario Petrone, ed il responsabile della Fraternità nocerina, Luigi Speranza. Insieme a molti detenuti, abbiamo partecipato alla Celebrazione eucaristica nella grande cappella del carcere alla presenza anche di alcuni membri della Caritas diocesana di Salerno, accompagnati dal loro assistente, don Marco Russo, che ha presieduto la Messa. Il fulcro della sua omelia è stato quello della dignità umana e, quindi, dell’importanza di essere “uomini”, persone fatte ad immagine e somiglianza di Dio, uomini sui quali si posa lo sguardo benevolo di Dio, anche se hanno sbagliato in qualche cosa. Toccante, infine, è stato il saluto rivolto ai presenti da Virginia Gaeta. La vice ministra della Fraternità nocerina ha posto l’accento sulla paternità di Dio: «Dio, padre profondamente buono e misericordioso, non può non rivolgere il suo sguardo anche su chi ha sbagliato, non per condannarlo, ma solo per perdonare e continuare ad amare, perché Dio è Amore». Rita Vicidomini


IN BACHECA a cura della Redazione

Auguri di buon compleanno a:

Benvenuti Maria Lucia ed Emmanuel

a Mons. Antonio Calabrese, (San Bartolomeo apostolo, Corbara) che il 16 febbraio compie 66 anni e a Mons. Vincenzo Califano, parroco a Santa Maria delle Grazie, Lavorate di Sarno, che il 28 febbraio festeggia 55 anni. Che il Signore doni Don Vincenzo Califano loro saggezza e lungimiranza per continuare a svolgere il ministero a cui sono chiamati. Un augurio speciale a don Ciro Scarpetta (cappellano al cimitero di Nocera Inferiore) che il 5 febbraio ha compiuto 70 anni e a Mons. Ernesto Giove (assistente Don Ciro Scarpetta spirituale della Confraternita della SS.ma Addolorata, Pagani) che il 12 febbraio compie 90 anni! Il Signore doni loro la grazia per continuare a servirLo con gioia.

Tanti auguri a Giovanna Pauciulo e Giuseppe Galasso, corresponsabili dell’Ufficio per la Pastorale Familiare, che lo scorso 18 gennaio sono diventati mamma e papà per la terza volta, con l’arrivo della piccola Maria Lucia. Auguri a Mariano Rotondo, nostro collaboratore, e a Maria Grazia Bonagura per l’arrivo del piccolo Emmanuel Enzo, lo scorso 29 gennaio. Affidiamo la piccola Maria Lucia ed Emmanuel all’intercessione della Vergine Maria, perché possano crescere in età, sapienza e grazia alla scuola del Bambino Gesù.

Auguri! Tanti auguri a Peppe Iannicelli, giornalista e collaboratore della nostra rivista, che lo scorso 26 gennaio ha compiuto 47 anni. Lo affidiamo all’intercessione di san Francesco di Sales, patrono degli scrittori e dei giornalisti. In un contesto in cui imperversa un relativismo morale a antropologico, il santo Vescovo lo aiuti a rimanere, nell’esercizio della sua professione, “amico della verità”. Peppe Iannicelli

Emmanuel Enzo

IL NOSTRO CORDOGLIO «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io» (cfr Gv 14, 1 -3) Ci uniamo con lo sguardo fisso sulla resurrezione di Gesù al dolore che ha colpito: don Vincenzo Russo per il ritorno in cielo della sorella Anna il 6 gennaio; la famiglia Vastola per la perdita del caro Biagio Sorrentino, lo scorso 6 gennaio; il dottor Ivan Cerino per la scomparsa della mamma Teresa Rizzuti il 9 gennaio; il prof. Salvatore Manzo per la morte del papà Luigi il 24 gennaio; la famiglia Grimadi-Pepe per la perdita del caro Giuseppe Grimaldi. A tutti assicuriamo la nostra preghiera e il nostro affetto.


IN PARROCCHIA

Nella sezione IN PARROCCHIA vi sono le pagine di quelle parrocchie che hanno scelto la rivista diocesana come strumento per comunicare con la propria comunità parrocchiale. Queste pagine sostituiscono giornali parrocchiali o fogli di collegamento. Se desideri anche tu prendere uno spazio fisso o in occasione di un evento particolare, contattaci allo 081 513 45 04 o su redazioneinsieme@alice.it

“Mo vene Natale e nun tengo renare… mo vene Natale e nun tengo ideale” Ecco lo slogan, pensato da don Raffaele Corrado, per riscoprire insieme il filo rosso della gioia durante le festività natalizie

Don Raffaele insieme ai bambini e agli adolescenti che hanno regalato alla comunità il concerto di Natale

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o vene Natale e nun tengo renare… mo vene Natale e nun tengo ideale”. Vedendo lo striscione in Chiesa, tutti abbiamo sorriso perché ci è tornato in mente la famosa filastrocca che i nostri nonni cantavano sempre nel periodo di Natale. Il nostro parroco ce l’ha riproposta con un’aggiunta molto provocatoria. Nell’omelia della notte di Natale, egli ci ha ricordato che oltre la crisi economica, raccontata nel dettaglio da tutti i mass media, siamo attanagliati anche da una profonda crisi di valori di cui nessuno parla, forse neppure noi. «Fratelli e sorelle, abbiamo smarrito il senso delle cose spirituali - ci ha ammonito don Raffaele -, ecco perché spesso affermiamo: “Non mi sembra proprio Natale”. Non perché questa festa abbia perso la sua importanza, forse perché il cuore dell’uomo si è allontanato dal Natale». Ha poi aggiunto: «Se è vero che stiamo attraversando un momento non favorevole da un punto di vista economico e lavorativo, se è vero che è sempre più difficile vivere dignitosamente, se è vero che la crisi economica toglie serenità a tantissime famiglie, è altrettanto vero che stiamo vivendo un’altra crisi della quale né la televisione, né i giornali parlano: è la crisi spirituale, ovvero l’assenza di Dio nella vita dell’uomo. L’uomo sta seppellendo sotto terra quei valori, quegli ideali che Gesù Cristo ci ha testimoniato a prezzo della sua vita. La crisi spirituale che toglie all’uomo la gioia di relazionarsi con il suo Creatore, la capacità di

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La culla di Gesù bambino è tappezzata di ritagli di giornali

relazionarsi nella verità e nella sincerità con il prossimo, ci toglie la bellezza di guardarci onestamente negli occhi e di riscoprire il senso dell’amicizia, come quando bastava una semplice stretta di mano per mantenere fedeltà agli impegni presi. La crisi spirituale ci impedisce di vivere nella libertà la nostra esistenza, di camminare spediti sulle strade della lealtà. Ci toglie il fascino di sognare e la meraviglia di sperare. Figli amati - ha concluso - questa crisi sta facendo molte più vittime di quella economica, non ve ne accorgete? Forse, non vogliono che ce ne accorgiamo! Aprite gli occhi, guardatevi intorno, poi alzate lo sguardo in alto, guardate le stelle, ritornate a vivere perché Cristo già vive in voi!». Don Raffaele ci ha invitato a camminare con Cristo nostra speranza, ecco perché la culla dove è stato adagiato Gesù bambino era tappezzata di ritagli di giornali che annunciavano e denunciavano la crisi economica. Un invito a ripartire da Cristo, se vogliamo continuare il cammino senza smarrirci, senza scoraggiarci, senza mollare la presa. Ad entusiasmare il nostro cammino alla ricerca del filo rosso della gioia sono stati, in modo speciale, alcuni bambini e adolescenti della nostra comunità che ci hanno regalato un meraviglioso concerto di Natale. Canti natalizi intramezzati da poesie. Abbiamo fatto, grazie ai piccoli, una meravigliosa scoperta: se ci lasciamo pervadere dallo spirito del Verbo incarnato, siamo ancora capaci di stupirci davanti alla grazia di Dio.


a cura della comunità parrocchiale Sant’Alfonso Sarno

I ragazzi, insieme al parroco e agli educatori, alla mensa dei poveri

I giovani e giovanissimi di A.C. hanno vissuto una giornata di servizio e carità presso il “Centro Pastorale Don Tonino Bello” a S. Giuseppe Vesuviano

L’undicesimo comandamento

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ma il prossimo tuo come te stesso”, un insegnamento di Cristo da mettere in pratica soprattutto nei confronti di coloro che hanno veramente bisogno. Il 4 e il 7 gennaio 2012 il gruppo giovanissimi e giovani di Azione Cattolica si è recato presso il “Centro Pastorale Don Tonino Bello” a S. Giuseppe Vesuviano, accompagnati dagli educatori e dal parroco. «Il Centro, prima casa di riposo gestito dalle Suore Murialdine di san Giuseppe, chiuso per inadeguatezza della struttura, è stato aperto il 15 novembre 2009 e accoglie non solo extracomunitari ma anche connazionali che hanno bisogno di un pasto caldo» ci informa la responsabile della mensa Vincenzina Catapano, insegnante in pensione che ha scelto di dedicare la sua vita agli altri. “La struttura – ha aggiunto – ha una mensa, un centro di ascolto e un ambulatorio medico”. Il Centro fa parte della Caritas e ogni gior-

no si alternano vari gruppi di volontari mentre la domenica vengono messe a disposizione le stanze che le parrocchie del decanato provvedono a pulire, per poi portare il cibo e cucinare per i bisognosi. La responsabile della struttura è Suor Antonella, una simpatica suora no stop, che solo con la sua presenza porta il buon umore. Poi c’è Ibrahim Assam, l’unico volontario straniero. Viene dal Marocco e non vede la sua famiglia da 15 anni. Ci racconta, sempre con il sorriso, che appena è arrivato in Italia era senza lavoro e cadde nel tunnel dell’alcool. Poi trovò rifugio presso il Centro che lo ha accolto e ha cambiato letteralmente la sua vita. Si è creato così un forte legame con i responsabili che aiuta quotidianamente nelle faccende. I nostri ragazzi si sono cimentati non solo in cucina ma anche nel pulire le stanze e nel servire gli ospiti del Centro. Si sono rimboccati le maniche e con un sorriso stampato sul viso hanno dato una mano, entusiasti del servizio che svolgevano con amore.

Siamo ripartiti pensando a tutte le volte che sprechiamo il tempo e le cose, mentre qui le persone chiedevano un pezzo di pane da portare a casa, perché mangiano alla mensa solo a pranzo. Un importante insegnamento per i nostri ragazzi. Dora Robustelli

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Foto di Michela Paduano

a cura della comunità parrocchiale Sant’Antonio da Padova Poggiomarino Coordinatore di redazione Mariano Rotondo

Natale, le emozioni del presepe vivente Una scena del suggestivo Presepe Vivente

Oltre un mese di iniziative: successo per la Marcia della Pace

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empo di bilanci per le attività natalizie, durate fino ad oltre la metà di gennaio e promosse dal Forum delle Associazioni e dalla parrocchia di Sant’Antonio da Padova. E se l’obiettivo era di attirare i fedeli e coinvolgere la comunità, il bersaglio è stato centrato. Molte, infatti, le manifestazioni ben riuscite e che hanno richiesto un’enorme mole di impegno dei volontari. Su tutte il Presepe Vivente, la Marcia della Pace, il Concerto di Natale, le performance “Natale: musiche e parole” e la Cena sociale. Certamente il Presepe Vivente presso la Masseria Izzo, rappresentato in quattro diverse giornate, ha segnato un felice ritorno, dopo vari anni di sospensione. La bontà di questa rappresentazione, svolta interamente all’aperto in un’ambientazione che ricordava quella originaria, è stata rappresentata dai personaggi - su tutti la vera famiglia con tanto di “bambinello” - e le attrezzature delle varie postazioni che,

Le reliquie dei coniugi Martin

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uattro intense giornate per i fedeli di Poggiomarino che dal 12 al 15 gennaio hanno accolto le reliquie dei coniugi beati Luigi e Zelia Martin, genitori di Santa Teresa del Gesù Bambino e di altre quattro figlie tutte diventate suore. Ricchissimo il programma della parrocchia che il primo giorno ha accolto le reliquie affidando, dopo un momento di preghiera, la catechesi e la riflessione al custode della Fraternità di Emmaus, don Silvio Lon-

con arnesi e strumenti storici, hanno realmente richiamato un passato lontano. Accanto alle postazioni tradizionali del presepe, anche animali da cortile: oche, galline, conigli, pecore, asini e cavalli hanno reso ancora più realistico un progetto curato nei minimi particolari. Straordinaria, inoltre, la giornata della Marcia della Pace a cui hanno partecipato un migliaio di persone, grazie anche alla fondamentale collaborazione del I Circolo Didattico di Poggiomarino che ha arricchito la manifestazione preparando canti, poesie e momenti teatrali. “Mai più guerra”, è stato il leit motiv della kermesse, uno slogan che gridato dai bambini delle scolaresche insieme agli adulti ha assunto un significato ancora più commovente. Ed infine il concerto della sera di Natale in parrocchia, qui la Corale “Laudate Dominium” diretta dal Maestro Claudio Boccia ha offerto un’ora di ottima musica per chiudere al meglio la giornata festiva. Mariano Rotondo

Dal 12 al 15 gennaio la comunità ha accolto le reliquie dei genitori di Santa Teresa del Gesù Bambino

gobardi. Il giorno successivo, invece, c’è stato un incontro in parrocchia con tutti i bambini del catechismo, seguito da un filmato sulla vita di Santa Teresa e dalle preghiere di rito. Più tardi è toccato ai giovani dei movimenti religiosi. Il terzo giorno ci sono state diverse iniziative con l’Azione cattolica, prima della chiusura domenicale con la benedizione dei bambini e la celebrazione conclusiva affidata a don Silvio Longobardi. M. R. Foto di Michela Paduano

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a cura della comunità parrocchiale Santa Maria del Carmine Pagani

L’oratorio San Giovanni Bosco Nasce dal desiderio di prendersi cura della crescita di bambini e ragazzi, aperto anche alle diverse esigenze delle famiglie

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a finalità del progetto è quella di creare un luogo educativo e di crescita nella fede, all’interno della parrocchia e a vantaggio di tutto il territorio, attraverso un coordinatore, professionalmente preparato, in grado di valorizzare e coordinare le figure educative volontarie presenti, capace di mettere l’oratorio in rete con le altre realtà educative (famiglia, scuola, centri di aggregazione, ecc.) e in dialogo con le istituzioni pubbliche. Il Progetto dell’Oratorio è una proposta educativa in cui interagiscono la dimensione sociale e pastorale: considera l’oratorio come luogo di confine tra la Chiesa e la strada, come luogo di accoglienza, di socializzazione, di impegno sociale e di formazione per bambini e giovani, come luogo di incontro per gli adulti. I bambini, i preadolescenti e gli adolescenti sono i primi destinatari del Progetto dell’Oratorio, che è nato proprio dal desiderio di prendersi cura della loro crescita. Le famiglie possono trovare nell’oratorio una risposta ai bisogni di cura dei figli, un sostegno nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, un supporto alla loro funzione educativa, un aiuto nella trasmis-

sione della fede. Il Progetto promuove l’oratorio come luogo della comunità in cui creare con e per gli adulti spazi e tempi in cui incontrarsi, conoscersi, condividere bisogni e riflessioni. Le proposte sono eterogenee: attività non strutturate di aggregazione spontanea, proposte ludico-ricreative (tornei sportivi, feste tematiche, cineforum, gite… ), laboratori (manuali e artisticoespressivi), sostegno allo studio, attività formative per giovani, animatori e famiglie, percorsi individualizzati per ragazzi con diverse abilità o con disagi di vario tipo segnalati dai Servizi Sociali, attività rivolte agli adulti.

Caratteristiche generali del progetto Il progetto riguarda la realizzazione di un complesso polifunzionale previsto nel Comune di Pagani alla Via Romana. Si sviluppa su due livelli, c’è un teatro con annessi ambienti polifunzionali soprattutto al piano primo, un’area esterna destinata ad attività ludico-motorie e per il sociale. Particolare attenzione è stata dedicata alla progettazione dello spazio esterno, in modo che la struttura potesse essere

utilizzata, per occasioni speciali, anche dalle famiglie meno abbienti. L’area è stata attrezzata con un forno, un locale cucina e dei gazebi prefabbricati. don Enzo Di Nardi

Il progetto: la descrizione Il progetto cerca di rispondere a tutte le esigenze della committenza, in particolare l’oratorio comprende: - un teatro con una capienza di 236 posti a sedere, con annessi servizi e una zona bar; - un’area esterna dove sono dislocati un campo da calcio, un campo da bocce, un forno e una cucina comune con gazebi esterni e un luogo destinato alla preghiera; - un piano interrato destinato al parcheggio delle autovetture con relativi servizi; - un piano primo destinato ad attività ricreative e sociali.

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a cura della comunità parrocchiale Maria SS. di Costantinopoli Nocera Superiore Coordinatore della redazione parrocchiale Carlo Attanasio

Un DVD per Natale 200 bambini si sono cimentati nel recital di Natale

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uesto è il titolo del recital che i bambini del catechismo, insieme ai loro catechisti, hanno portato in scena al Centro Sociale di Nocera Superiore, lo scorso 18 dicembre 2011. Cinque atti, intervallati da canti natalizi: i bimbi più grandi si sono dilettati a recitare, mentre i fanciulli di più tenera età hanno allietato lo spettacolo con la loro dolce voce. È stata una grande gioia lavorare con i bambini - circa 200, dai 6 ai 10 anni

La piccola Betlemme Il primo Presepe vivente

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- specialmente negli ultimi giorni di preparazione, ma anche una sfida, poiché la nostra parrocchia non aveva mai vissuto una così bella esperienza. La rappresentazione si è conclusa con il Presepe vivente e con un momento conviviale grazie al coinvolgimento di moltissimi genitori che hanno preparato dolci e prelibatezze da condividere insieme, scambiandoci gli auguri di un sereno Natale. Maria Sessa

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l giorno dell’Epifania 2012 sarà per sempre associato al primo Presepe vivente della nostra comunità parrocchiale. Un evento che ha colpito per la grande partecipazione all’organizzazione e che ha dato molte soddisfazioni in termini di visite. «Non immaginavamo di poter organizzare una cosa del genere - dichiara don Roberto Farruggio -. I tempi erano maturi affinché la comunità regalasse una nuova cartolina, mostrandosi disposta a sopportare il freddo pungente per donare un attimo di suggestione a chi volesse fare un passo indietro, fino alla nascita di Cristo». I parrocchiani si sono cimentati nelle più disparate attività, dal mungitore, al fabbro, dalla lavandaia passando per la guarnigione dei soldati e la corte di Erode. Scudi, drappi, fuochi e paglia per creare una piccola Betlemme nel cuore di ognuno di noi. Carlo Attanasio

2° Posto!

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anno non poteva iniziare meglio. La nostra parrocchia si è classificata al 2° posto nell’ambito del «XLI Concorso Diocesano del Presepe», organizzato dalla P.U.A.C.S. di Pagani. «È una grande soddisfazione ricevere questo riconoscimento - ha spiegato Gennaro Pagano, segretario parrocchiale -. Il lavoro profuso è stato ampiamente ripagato da questo premio che va a tutta la parrocchia». Alla realizzazione del presepe hanno partecipato un po’ tutti: gli uomini si sono occupati delle strutture, le donne delle decorazioni. Anche i bambini hanno seguito da vicino quello che ormai considerano il loro presepe. Nella “top 3” si sono classificate al 1° posto la Parrocchia di Sant’Antonio da Padova di Orta Loreto, al 3° posto la Parrocchia Santa Maria delle Grazie di Roccapiemonte. Su 100 presepi in concorso, 3 parrocchie ai primi posti. Una bella soddisfazione. Carlo Attanasio


Alcuni momenti delle manifestazioni

Quando la fede incontra l’arte

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na serie di manifestazioni, dal 6 all’8 gennaio, hanno esaltato la sacralità del Natale. Nella Chiesa parrocchiale si è tenuto il concerto dell’Ensemble Corale Noukria e quello di meditazione “I sette gaudi di Maria”, eseguito dalle suore Francescane Alcantarine di Roccapiemonte: una forma suggestiva di preghiera, attraverso la musica, il canto e l’invocazione

La parte migliore Le Celebrazioni del Tempo di Avvento e di Natale

ha destato forte emozione tra i partecipanti. L’8 gennaio l’associazione Nova Sociale, nell’ambito del progetto “Noi per Voi”, ha presentato la IV edizione della “Befana dei nonni” con lo scopo di rinsaldare i vincoli familiari e manifestare l’amore dei bambini verso i nonni a cui hanno recitato una poesia. Rita Sorrentino

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l Tempo di Avvento e quello di Natale sono stati caratterizzati da numerose iniziative: Christmas Village, presepe vivente, tombolata in piazza, pranzo di solidarietà, befana dei nonni, l’allestimento del presepe parrocchiale a grandezza naturale, concerti e tanto altro. Tutte queste attività non potevano tuttavia prescindere da quello che è il cuore e il centro del mistero del Natale di Gesù Cristo: le Celebrazioni Liturgiche. Un gran numero di fedeli ha riempito la Chiesa per la Messa di Mezzanotte e per tutte le celebrazioni del Tempo di Natale, tanto da rendere necessario l’utilizzo di maxischermi e gazebo esterni. Il gruppo ministranti al completo ha assicurato il corretto svolgimento delle Messe Solenni che hanno scandito questi giorni di festa ed ha arricchito e valorizzato la liturgia anche in occasione della solenne esposizione Eucaristica del 31 dicembre e della Messa di ringraziamento, con il canto del Te Deum. Prezioso è stato anche il servizio offerto dai nostri coristi che, per l’occasione, hanno preparato canti nuovi e coinvolgenti, contribuendo non poco a creare quel clima di festa e di letizia che ha caratterizzato tutte le celebrazioni. Ci siamo impegnati a fondo per non lasciarci distrarre dai tanti impegni e “per cogliere - usando le parole di Gesù - la parte migliore che non ci sarà tolta!”. Fabio Senatore Insieme - Febbraio 2012

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a cura della comunità parrocchiale Maria SS. delle Tre Corone Sarno

Santificare le feste...

Si respira una grande crisi di valori. È necessario alzare lo sguardo verso Cristo per riscoprire il senso della Celebrazione eucaristica

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a crisi economica che stiamo vivendo è in realtà l’appendice di una crisi ben più profonda che investe i tradizionali sistemi di valori, resi avidi dal consumismo e dal crescente bisogno di riempire i vuoti d’affetto. Siano protesi a ricercare un effimero equilibrio nelle cose che ci danno la parvenza di benessere. Anche la parrocchia, uno dei classici luoghi di aggregazione sociale, risente di questo tempo difficile in cui quasi più nessuno sembra rivolgere lo sguardo verso Cristo. In realtà, abbiamo un grande bisogno di credere ancora in quell’Uomo che ha preferito venire al mondo proprio nella povertà e ha fatto di quest’ultima un caposaldo per rivolgersi agli umili e ai puri di cuore. Pensiamo a Bernadette Soubirous, pastorella analfabeta che divenne il canale tramite il quale Dio volle rivolgersi all’umanità che si avviava verso i grandi conflitti mondiali.

Don Antonio Mancuso benedice il presepe Sempre più spesso le Celebrazioni sono seguite da poche persone che, a volte, partecipano per abitudine ed inerzia.

L’Eucaristia è un dono Anche nella nostra parrocchia, durante le ultime festività natalizie, le principali funzioni religiose hanno visto una minore presenza di fedeli. C’è bisogno di rivalutare le festività cristiane, come ci ricordano i dieci comandamenti: «Ricordati di santificare le feste», ossia ricordiamoci del sacrificio che si rinnova ogni qualvolta si fa memoria della passione di Gesù Cristo. Partecipare alla Celebrazione eucaristica non è solo un dovere del cristiano ma è uno dei tanti modi per ringraziare Dio per tutti i beni che ci ha elargito. Non sciupiamo le occasioni di grazia che la liturgia ci offre, durante le festività natalizie, il giorno dell’Epifania, durante la Santa Pasqua. Donatella Ferrara Guido Caringi


a cura dell’Unità Sinodale San Sisto II e San Francesco di Paola Pagani

Vivere da riconciliati

Il campo invernale dei giovani delle parrocchie San Sisto II, S. Francesco di Paola e Gesù Risorto

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esperienza dello stare insieme e sentirsi un’unica comunità. È l’esperienza vissuta dai giovani delle parrocchie di San Sisto II, S. Francesco di Paola e Gesù Risorto di Pagani, che, insieme a don Andrea Annunziata, hanno svolto a Montoro Superiore il campo invernale, nei giorni 6, 7 e 8 gennaio. La sosta ad un distributore di benzina, per fare il pieno e ripartire, potrebbe essere una delle immagini con le quali descrivere questo ritiro. Giovani a caccia di un carburante che non conosce crisi, dunque aumenti ed accise varie, ma è assolutamente gratis.

Tre giorni in cui ogni singolo partecipante ha dovuto lasciare il proprio status di “tormentato” per passare a quello di “riconciliato”. Una condizione da portare, però, nella quotidianità. Il monito è stato svegliarsi, uscire dalla barca e testimoniare per donare sorrisi, allegria, pace... tutto quello che un uomo desidera per riconciliarsi con se stesso. Ma anche un’occasione per fare amicizia con altri giovani e avere la percezione di non essere soli. Ma il campo sarà riuscito se l’esperienza dello stare insieme e di sentirsi un’unica grande comunità sarà portata anche nella quotidianità. Danilo Sorrentino

Un momento della Celebrazione eucaristica

L’adorazione eucaristica. I giovani si sono ritrovati davanti a Gesù Eucaristia per offrire la loro vita, i sogni e le speranze

Viaggio missionario

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Dal 27 febbraio al 6 marzo, don Andrea Annunziata, don Alessandro Cirillo ed Elena Carrara saranno in Burkina Faso dove la comunità di San Sisto II sta costruendo un pozzo

a gioia che la Comunità di San Sisto II aveva assaporato con la consegna di 6.000 € per la costruzione di un pozzo in Burkina Faso, avvenuta qualche mese fa e che è frutto di una raccolta mensile ad opera di oltre 200 famiglie, diventerà ancora più forte ora che si andrà a verificare di persona lo stato dei lavori.

Infatti dal 27 febbraio al 6 marzo don Andrea soggiornerà in quell’assetato paese, insieme con Elena Carrara, responsabile del Gruppo di Animazione missionaria, che si è fatto promotore del progetto “Nindare: acqua per la vita” e don Alessandro Cirillo, nuovo direttore della Caritas diocesana. Saranno ospiti dell’Oasi “S. Teresa”, cre-

ata da don Silvio Longobardi, attualmente gestita da Caterina Paladino, volto noto ormai a tutta la comunità. Durante il soggiorno visiteranno i villaggi che attorniano il pozzo, ubicati nel dipartimento di Koupela, sede dell’Arcidiocesi. Nasce dal cuore l’augurio di buon viaggio! Michele Raiola

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a cura della comunità parrocchiale Santa Maria delle Grazie Casatori - San Valentino Torio

“NATALE A CASATORI” È questo il titolo dello spettacolo teatrale che ha chiuso le festività nella comunità parrocchiale Santa Maria delle Grazie

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Epifania, che tutte le feste porta via, ha donato alla nostra comunità parrocchiale una piacevole serata, grazie al consueto appuntamento con il recital che chiude le festività natalizie. I ragazzi dell’A.C.R. hanno preso parte ad uno spettacolo scritto e diretto dall’equipe degli educatori, divertendosi a recitare, cantare e ballare. Hanno soprattutto scoperto, durante le prove, la bellezza dello stare insieme. La rappresentazione, dal titolo “Natale a Casatori”, ha visto in primo piano le vicende di un ragazzo milanese, Silvio, il quale, scappato da

I bambini che hanno partecipato al recital insieme alle educatrici casa per problemi familiari, arriva a Casatori e incontra le persone del paese, fa amicizia e si confronta con alcuni ragazzi del luogo con cui scatta una immediata sintonia. Le avventure di questi giovani sono il filo conduttore dell’intera storia. Non poteva certo mancare il lieto fine: il protagonista si riappacifica con i propri genitori e festeggiare il Santo Natale con i nuovi amici.

La rappresentazione si colloca nel contesto “casatorese”, tra diverse tradizioni e usanze popolari, arricchita di balli e canti tra il classico e il moderno per permettere ad ogni ragazzo di esprimere al meglio i propri talenti. A fine serata, don Gaetano Ferraioli ha consegnato a tutti i bambini presenti la calza con i dolci e i cioccolatini. Michele Mura

È più bello insieme Numerose attività natalizie per la comunità di Fosso Imperatore a Nocera Inferiore

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a comunità di Fosso Imperatore si è riunita, anche quest’anno, per vivere insieme le festività natalizie attraverso diverse iniziative, incoraggiati da don Gaetano Ferraioli. I diversi appuntamenti si sono tenuti presso la Chiesa Maria SS. Materdomini di Fosso Imperatore (Nocera Inferiore).

Nel ricco calendario, il 29 dicembre c’è stata la messa in scena dello spettacolo teatrale organizzato, curato ed interpretato dai giovanissimi della Chiesa Maria SS. di Materdomini dal titolo: “Gennaro

Belvedere, testimone cieco”, commedia napoletana in due atti di Gaetano Di Maio. Con cuore umile i ragazzi hanno voluto organizzare lo spettacolo e condividerlo con l’intera comunità per augurare a tutti buone feste e ricordare che condividere insieme è più bello e divertente. A premiare il lavoro svolto con passione e dedizione è stato lo stesso don Gaetano, proponendo un’esibizione anche a San Valentino Torio, il cui ricavato sarà devoluto interamente per i progetti di adozione. Anna Civale Un momento della rappresentazione

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IN DIOCESI a cura dell’ufficio per la Pastorale Giovanile

Il cammino quaresimale Una Celebrazione eucaristica per iniziare insieme il Tempo quaresimale ed un week-end di esercizi spirituali per giovani, guidati da Mons. Giudice: ecco le novità di quest’anno

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opo un intenso Tempo di Avvento ed il Natale, siamo tornati al Tempo Ordinario che ci porterà fino alla prossima Quaresima, che quest’anno vogliamo vivere sobriamente, con un forte e radicato impegno: pochi appuntamenti ma decisivi. Cominciamo insieme al Vescovo la nostra Quaresima con una Celebrazione eucaristica. L’appuntamento è per mercoledì 22 febbraio presso la Parrocchia San Giovanni Battista di Striano. Alle ore 20.00 ci sarà l’accoglienza, a seguire la santa Messa. Sul sito diocesano potete trovare le indicazioni stradali e per i parcheggi. Dalle Ceneri in poi, l’invito è quello di vivere questo tempo di conversione e riflessione nelle proprie comunità parrocchiali e nel proprio territorio foraniale, per favorire l’incontro con l’altro e la condivisione della diversità. Quindi, chiuderemo insieme la Quaresima con la Via Crucis dei Giovani presso il Colle Sant’Andrea a Nocera Inferiore, venerdì 30 marzo alle ore 20.00 (nella settimana che precede la Settimana Santa). Molti ricordano la Via Crucis dell’anno scorso in cui il Vescovo Illiano salutò i suoi giovani affidando loro il futuro della nostra comunità diocesana, quest’anno celebreremo per la prima volta la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo con il Vescovo Giudice, che proprio da noi giovani intende ri-cominciare per portare Cristo ad ogni uomo e donna dell’Agro. Segno di quanto detto finora è il Consiglio Episcopale dei Giovani, con cui il Vescovo continua a confrontarsi per progettare la pastorale e “vedere la diocesi con gli occhi dei giovani”. In questo tempo di Quaresima il nostro Pastore, Mons. Giuseppe Giudice, guiderà un week-end di esercizi spirituali per giovani presso il Monastero Benedettino di Sant’Agata sui due Golfi nei giorni dal 23 al 25 marzo. Il ritiro è rivolto ai giovani del Consiglio Episcopale insieme ad altri giovani dei Coordinamenti Giovanili Foraniali (Co.Gio.For.). Carmine Giordano

Alcune immagini della Via Crucis dello scorso anno

Gli appuntamenti di PG sul sito diocesano

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ome molti già sanno, dallo scorso novembre è online su Internet il nuovo sito diocesano www.diocesinocerasarno.it, un portale ricco e aggiornato per sapere tutto quello che accade in diocesi e nelle parrocchie. Sul sito è anche possibile trovare le registrazioni audio e video che il Vescovo ha tenuto in Avvento, oltre alla possibilità di seguire in diretta video e/o radiofonica alcuni importanti eventi diocesani (le dirette sono annunciate sul sito nei giorni precedenti l’evento). Attraverso il sito diocesano è, inoltre, possibile mettere in circolo le buone iniziative di cui sono ricche le nostre comunità, con l’augurio che leggendole qualcuno possa dire: “Che bello, voglio farlo anche io!”. È possibile inviare le proprie iniziative, con una descrizione ed una foto, all’indirizzo email giovani@sempremegliosperare.it

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a cura dell’Ufficio di Pastorale Liturgico

Il vino per la Celebrazione eucaristica Qual è il vino da usare per la Messa? Cosa è cambiato nella scelta del padrino o della madrina per chi deve ricevere il Battesimo o la Confermazione? Ecco le curiosità liturgiche di questo mese l vino da Messa può contenere solfiti? La questione della preparazione del vino da Messa è molto discussa. Il Codice di Diritto Canonico si esprime sull’argomento al can. 924 § 3 che recita: “Il vino deve essere naturale, del frutto della vite e non alterato”. Ciò significa che al vino da Messa non è lecito aggiungere alcuna sostanza estranea al frutto dell’uva, diventato vino per via del processo naturale di fermentazione. La questione dei solfiti sembrerebbe risolta stando al codice. E invece non è così. I solfiti sono il prodotto residuale dell’anidride solforosa, aggiunta al vino come conservante. I solfiti in grande dosaggio sono dannosi, per questo oggi si tende ad impiegarli sempre meno nella vinificazione artigianale ed industriale. La legge obbliga le aziende produttrici di vino ad indicare la loro presenza in etichetta se superano una determinata soglia minima. In ogni caso, l’aggiunta di solfiti non può superare una soglia massima, che è molto al di sotto rispetto al quantitativo che può causare danni all’organismo. Tuttavia, l’indicazione in etichetta non risolve ancora il problema in quanto i solfiti vengono prodotti anche dal normale processo di fermentazione e maturazione del vino. Ci sono alcuni noti vini da Messa che pur approvati dall’autorità ecclesiastica, ad esempio, portano in etichetta l’indicazione della presenza di solfiti. Prima di versare nel lavandino le bottiglie acquistate, teniamo presente quanto detto sopra. Nel caso in cui i solfiti vengano prodotti dal vino stesso, non sono definibili come sostanza adulterante e il vino può essere usato per la Messa.

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Il consiglio finale è di usare solo vino di provenienza certa, e nel caso di vino da Messa acquistato, scegliere se possibile vini ove non ci sono solfiti o, comunque, vini certificati. Ricordiamoci che la mancanza di integrità del vino da Messa mette in discussione la validità della celebrazione. Sac. Piercatello Liccardo

Padrino e madrina: le nuove indicazioni

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i recente il vescovo ha ritenuto di non dare seguito alla consuetudine, presente in Diocesi, che non permetteva la scelta del padrino/madrina di sesso diverso da chi riceveva i sacramenti, pur attestandone la convenienza. Ai parroci informati, e al loro giudizio di opportunità, sono state date alcune indicazioni che possano aiutarli anche nella mediazione verso i fedeli. È possibile oggi avere un padrino di sesso diverso, ma ciò deve essere comunque una scelta ragionevole, e deve essere comunque garanzia che il padrino possa assolvere stabilmente e in maniera continuativa il suo ruolo di garante e sostenitore della maturazione nella fede del figlioccio, al di là dei rapporti amicali o sentimentali che possono legare due persone. P. L.


a cura della Caritas Diocesana

Azione e formazione A due mesi dalla nomina, don Alessandro Cirillo sta lavorando a numerosi progetti per rilanciare le attività della Caritas diocesana, in continuità con l’operato di don Edoardo Tafuto

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el solco del ricominciare, tema tanto caro al vescovo diocesano Mons. Giudice, don Alessandro è ripartito dalla formazione, partecipando ad un corso per Direttori Caritas. Il percorso, organizzato da Caritas Italiana, prevede 4 tappe della durata di 3 giorni. «Il primo appuntamento si è tenuto a dicembre ed è stata un’esperienza molto bella». A febbraio c’è la seconda tappa, mentre il terzo step, previsto per aprile, si svolgerà presso una Caritas del nord Italia, per calarsi completamente in una realtà che vanta anni di esperienza e studiarne il metodo di lavoro. La formazione si intreccia con il lavoro sul territorio che è davvero tanto e richiede di procedere a piccoli passi. «A fine gennaio, d’intesa con il Vescovo Mons. Giuseppe Giudice, ho inviato una lettera a tutti i parroci. La Caritas ha bisogno di forze nuove. Abbiamo chiesto ai sacerdoti di segnalarci collaboratori validi che possano dare una mano. Nonostante la stridente crisi economica, c’è bisogno che la gente ritorni a donare un po’ del proprio tempo e delle proprie capacità».

Il secondo passo sarà incontrare le diverse foranie. «In un momento così difficile per tante famiglie, non è possibile lavorare da soli. È necessario sapere cosa fa il confratello. C’è bisogno di attivare Caritas cittadine e foraniali». All’attivo ci sono già due esperienze, quella della Caritas foraniale di Sarno, mentre ad Angri le diverse parrocchie si stanno mettendo in rete in collaborazione con il consultorio familiare battistino Granello di Senapa. «Le parrocchie che non hanno una Caritas parrocchiale -aggiunge don Alessandro - sono invitate a creare questo importante organismo pastorale. Come ci si impegna per preparare i bambini alla Prima Eucaristia o i giovani alla Confermazione, è giusto investire energie nell’educazione alla Carità». Tra i numerosi progetti in cantiere, di cui vi parleremo nei prossimi mesi, c’è quello di mettere in rete le associazioni di ispirazione cristiana che si occupano di carità. L’obiettivo è avere in seno alla Caritas un referente di ciascuna realtà per progettare insieme. Intanto è già operativo un numero verde, 800 002 330, a cui segnalare bisogni e difficoltà.

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Quante coppie arrivano al matrimonio con la consapevolezza del significato che esso comporta? E quanti si preparano adeguatamente per rispondere alla straordinaria e sublime vocazione che Dio ha loro donato?

Silvio Longobardi

Venite alle Nozze

Prepararsi alla celebrazione del matrimonio EDITRICE PUNTO FAMIGLIA PER INFO: info@editricepuntofamiglia.it - www.editricepuntofamiglia.it


Lo stile del cuore

La recensione di don Natalino Gentile

Un tour ricco di luci e di sole, di verde e di ombre che attraversano i punti più importanti della nostra Campania felix. Il libro di Teobaldo Fortunato e Roberto Pierucci

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artiamo non dal cartesiano “cogito ergo sum”, ma dall’aforisma di Agostino: “amo ergo sum”. Perché non potremmo spiegarci diversamente come un testo scritto, pieno di parole e di immagini, si legge, direi si divora con il gusto di una leccornia a lungo sognata o come il lento centellinare di una bevanda calda. È quasi una libido per la mente leggere, come lo può essere il cibo per la gola, il libro fresco di edizione di Teobaldo Fortunato per i testi e Roberto Pierucci per le fotografie. Un testo che già nella veste tipografica si presenta come una preziosa strenna natalizia. Edito dalla Lotus Publishing, si avvale di una affettuosa e precisa presentazione di Maria Letizia Tartaglini, responsabile di produzione in Francia, in Germania ed in Italia, innamorata della Campania pur non avendo radici in essa. E come non si può essere affascinati da un contenuto che, attraverso le splendide immagini, alcune a piena pagina ed altre in deliziosi e miniaturistici particolari, raccontano, come una fiaba incantata, di antiche dimore e di case moderne che, pur nella discontinuità del tempo, si ricollegano sempre a quel filo rosso della domus, come habitat degli affetti, sacrario di sentimenti, nicchia personale e familiare dove le persone hanno tessuto la tela della propria ed altrui esistenza, attraverso lieti e tristi varietates. Saranno archi antichi a raccontarci dei fasti di nobiltà scomparsa, o suppellettile d’epoca, raffinata e testarda nel perpetuare le avventure galanti di un tempo, o forse gli spazi creati da architetti moderni che sanno coniugare tradizione ed innovazione in un continuum senza iato o frattura. È un tour straordinariamente ricco di luci e di sole, di verde e di ombre che attraversano, in modo significativo, i punti più salienti della nostra fascinosa Campania felix.

Dal cento storico di Napoli, alle terrazze sul mare, dal cuore di una città industriale alle ville quasi ignote negli entroterra provinciali, dalla divina costiera alla fattoria country, enucleando, come preziosi grani di una corona, le vicende e la storia della nostra terra. Ancora ignota ai più e sconosciuta ai molti. Una terra tutta da scoprire. Grazie allora a Teo e Roberto che, viandanti dell’arte, hanno con pazienza e passione, presi impegni, notati appuntamenti, rinviati incontri per trovare la giornata adatta, l’atmosfera giusta, il momento ideale, il raggio opportuno per fissare sul foglio e sulla pellicola questi frammenti luminosi che, insieme, ci danno un mosaico straordinario che ci ammalia e non si finisce mai di ammirare. L’augurio al lettore? Sprofondare in un comodo divano, con una spremuta dei nostri limoni sorrentini, ed inebriarci alla lettura, mentre uno zefiro leggero ci fa ancora sognare, seguendo il nostro cuore… lo stile del cuore! Don Natalino Gentile

Editrice Lotus Publishing pp. 208 - 40,00 €

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SPAZIO CONSULENZA di Carolina Rossi

Un decalogo per i genitori Dopo aver generato i figli nella carne, i genitori li “rigenerano” ogni giorno partecipando alla promozione della loro personalità. Come archi li proiettano verso il domani. Al tema della sfida educativa sono dedicate queste piccole regole

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ssere genitore è fonte di gioia ed entusiasmo. Il compito educativo racchiude in sé progettualità e responsabilità, che in alcuni momenti si tinge di paura, ansia, timore di

sbagliare. A mamma Roberta che ha chiesto aiuto per la gestione del comportamento aggressivo di Giovanni, a mamma Maria che non riesce a tagliare il “cordone ombelicale” con i suoi bambini, a papà Andrea che vorrebbe tanto avere un rapporto più tranquillo con la sua “signorina”, a papà Luca e mamma Silvia così presi dai loro conflitti da non accorgersi dei bisogni emotivi del proprio bimbo… a tutti questi genitori, e a tanti altri, dedico un decalogo della genitorialità.

IL DECALOGO - “VEDERE” I PROPRI FIGLI: amare un figlio significa innanzitutto “vederlo” e accettarlo per quello che è, e non per come vorremmo che fosse, per confermare l’idea di “bravo genitore” o le aspettative familiari. - FARSI PROMOTORI DI AUTOSTIMA E AUTONOMIA: valorizzare le ricchezze e le risorse dei propri bambini, puntando a promuoverne l’autonomia, anche mettendo in conto la sofferenza del graduale distacco. - ESSERE ADULTI DI RIFERIMENTO: essere adulti con i bambini, non amici a tutti i costi, stabilendo limiti, argini e binari CHIARI entro cui muoversi. - ESSERE TESTIMONI DI VALORI E PRINCIPI: trasmettere con sicurezza i valori e i principi in cui si crede; il figlio col tempo potrà contestarli, rifiutarli, ma li interiorizzerà comunque e, in alcune occasioni, saranno la “bussola” che li guiderà. - ESSERE AUTOREVOLI: coniugare adeguatamente

controllo e sfera affettiva, senza temere di danneggiare i figli o di perderli quando si procura loro qualche frustrazione. Talvolta è più facile dire di “sì” e assecondare, piuttosto che sopportare un bambino che protesta o che piange... Nel lungo tempo i “no” insegnano a vivere e ad essere forti molto di più di un eccessivo permissivismo che, invece, crea insicurezza e fragilità. - METTERSI IN GIOCO E FARSI SOSTENERE: quando dobbiamo dire qualche no e ci sentiamo in difficoltà, è utile cercare il confronto con altri genitori e con esperti. Questo atteggiamento responsabile si trasmette anche ai figli, i quali impareranno a chiedere aiuto. - RICERCARE IL DIALOGO: impostare con i figli un dialogo educativo. Dialogare non significa solamente parlare o ascoltare. Significa innanzitutto sentire l’altro e comunicare con le parole e con il cuore, con attenzione, rispetto e fermezza. - CERCARE UN EQUILIBRIO, E SOPRATTUTTO LA COERENZA, NEI MESSAGGI VERBALI E RELAZIONALI: ricercare il giusto equilibrio tra gratificazioni e frustrazioni, mostrando e manifestando coerenza tra quanto si comunica e quanto si testimonia. - RICERCARE ED AUTORIZZARE L’AUTONOMIA DEI PROPRI FIGLI: non sentirsi messi da parte nel momento in cui i figli richiedono più indipendenza, più autonomia e rivendicano uno spazio più personale e i loro piccoli segreti… - RITAGLIARSI SPAZI ESCLUSIVI DI COPPIA: i figli non avranno la sensazione di esser trascurati, semplicemente mutueranno il messaggio che anche i genitori sono delle persone, con bisogni propri a cui sanno dare risposta.


Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista Casa Madre e Casa del Padre Associazione “Granello di Senapa” Onlus

Il Beato Fusco e il Carisma Battistino Suore e laici insieme per portare avanti l’opera di don Alfonso Fusco

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o scorso 6 febbraio abbiamo festeggiato la memoria liturgica del Beato Alfonso Maria Fusco, il cui resoconto degli appuntamenti sarà presente nel prossimo numero di Insieme. In questo breve articolo vogliamo, invece, far conoscere a tutti la figura ed il carisma del Beato che alla fine dell’800 ha compiuto prodigi nella piccola Angri.

LA FIGURA Don Alfonso M. Fusco è stato un sacerdote della Collegiata di San Giovanni Battista di Angri che, sin da bambino, ha coltivato dentro di sé un grande sogno: quello di poter aiutare i poveri della sua città ed offrire loro un futuro migliore. Per fare ciò, ha sfruttato il suo carattere pratico e innovativo, andando anche contro corrente con le sue attività. Come altri santi di questo periodo storico (tra cui San Giovanni Bosco, col quale ha intrattenuto rapporti epistolari), egli ha dovuto combattere il forte anticlericalismo del nascente Stato italiano per poter fare qualcosa di buono per la sua gente. In particolare, in un momento in cui lo Stato osteggiava gli ordini religiosi, espropriando loro beni e strutture, il Beato Fusco ha fondato una nuova Congregazione affidandosi esclusivamente all’amata Provvidenza. In questo modo, don Alfonso Fusco riuscì in un’impresa davvero unica: da un lato, infatti, egli donava un nuovo futuro alle giovani ragazze che diventavano Suore Battistine, dando loro un’istruzione e mandandole in giro ad aiutare il prossimo; dall’altro lato, invece, riscattava i poveri e gli orfani togliendoli dalla strada e offrendo loro una casa ed un futuro dignitoso. Una delle intuizioni più brillanti del Beato è stata la Scuola degli Artigianelli, nella quale egli istruiva i poveri ragazzi e insegnava loro anche un lavoro (spesso lavori specializzati come il tipografo o il falegname).

Cento anni dopo la morte del Beato Fusco, il carisma battistino è ancora vivo principalmente nell’opera delle sue suore, ma, pian piano, si va estendendo anche a tanti laici che, come loro, desiderano aiutare l’altro. Basti pensare all’Associazione “Granello di Senapa” Onlus, che con le sue varie attività e progetti in questi anni ha aiutato ragazzi, famiglie ed immigrati a sperare in futuro migliore. Oggi, grazie al lavoro delle Suore Battistine (presenti in 4 continenti e 18 nazioni) e dei laici è portata avanti l’azione del Beato Alfonso M. Fusco che dal Paradiso continua a pregare e sostenere “l’opera voluta da Dio”. Carmine Giordano

Casa del Padre

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e Suore Battistine di “Casa del Padre” in collaborazione con il Co.Gior.For. angrese (Coordinamento Giovanile Foraniale) hanno organizzato una Lectio Divina aperta a tutti, con particolare attenzione ai giovani. La Lectio si è svolta lunedì 9 gennaio 2012 alle ore 20.00 ed è stata guidata da padre Gigi Lamberti, eremita diocesano che ha approfondito il brano del primo libro di Samuele, Capitolo primo, versetti 1-8. Tema dell’incontro è stato “Nella casa del Padre con la Parola della Madre”, per mettere in evidenza il nostro essere parte di una realtà più grande che è la Chiesa.

Padre Gigi Lamberti durante la Lectio

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IL LEGALE RISPONDE

Il caso Equitalia Ha fatto scalpore la sentenza che ha dichiarato giuridicamente inesistente una multa di 9mila euro perché notificata dai dipendenti di Equitalia a mezzo posta Salve, leggo sempre con molto interesse la sua rubrica. Volevo rivolgerle una domanda: mio cognato ha ricevuto una cartella esattoriale dall’Equitalia nella quale viene avvisato che, in caso di mancato pagamento della somma in essa contenuta, sarà iscritta ipoteca legale sull’abitazione. È una procedura legale? Dino Caro Dino, purtroppo la norma consente ad Equitalia di procedere alle iscrizioni ipotecarie sugli immobili per sanzioni da 8mila euro in su. Tuttavia, c’è una recente novità che potrebbe causare un ribaltone in materia. Si tratta, infatti, di una sentenza emessa dalla Commissione Tributaria regionale della Lombardia che ha dichiarato «giuridicamente inesistente» una multa di 9mila euro perché «notificata solo dai dipendenti di Equitalia a mezzo posta». Tale modalità di notifica, infatti, se non è effettuata da soggetti abilitati, secondo i giudici lombardi, non produce effetti nei confronti dei contribuenti. In pratica, è come se la cartella, l’avviso di intimazione di pagamento o l’ipoteca non fossero mai stati notificati. Tutto ciò deriva da un attento esame delle norme che riguarda la notifica degli atti esattoriali in generale, e di quella a mezzo posta in particolare. La vicenda nasce da un ricorso presentato da un contribuente che dopo una verifica agli uffici dell’Esatri era venuto a conoscenza di dover pagare la bellezza di 9.153 euro relativi ad Iva del 2003, comprensivi di sanzioni.

I soggetti legittimati alla notifica degli atti Il contribuente sosteneva di non aver mai ricevuto la comunicazione; Equitalia, con ricevuta di ritorno alla mano, diceva al contrario di aver spedito la raccomandata che era stata ritirata dal custode dello stabile sostenendo che «la notifica può essere eseguita anche mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento». Non è così invece per la XXII Commissione Tributaria che nella sentenza elenca, individuandoli in maniera tassativa, «gli unici soggetti legittimati alla notifica della cartella, ossia: gli

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ufficiali della riscossione, i messi comunali, gli agenti della polizia municipale e altri soggetti sempre opportunamente autorizzati dal Concessionario», ma mai quest’ultimo «direttamente», a mezzo di propri dipendenti. Tale sentenza è rimbalzata alle orecchie delle associazioni dei consumatori e ha già riempito i siti web di «petizioni popolari» e minacce di class action. «Al di fuori dai casi previsti espressamente dalla legge, tutte le notifiche per posta sono da ritenersi inesistenti poiché effettuate da soggetti non appositamente abilitati - spiega l’avvocato Matteo Sances, esperto di Diritto tributario e legale della Libera Associazione Consumatori Europei -. Inutile dire che tale interpretazione della norma potrebbe portare ad effetti sorprendenti per i contribuenti “morosi”, in quanto non solo avrebbero la possibilità di contestare vecchie cartelle pervenute per posta ma, trattandosi di notifiche “giuridicamente inesistenti”, è come se le somme non fossero mai state richieste, con tutte le conseguenze derivanti da una eventuale prescrizione di vecchi crediti vantati dal Concessionario». Inoltre, cosa molto importante, è stato bocciato dalla Commissione Tributaria anche l’invito di Equitalia ad una sanatoria poiché, spiega la commissione «la sanatoria si potrebbe fare per una atto nullo, ma non per atti dichiarati giuridicamente inesistenti». In campo sono scese anche altre associazioni di consumatori che hanno proposto una petizione popolare. Esistono, purtroppo, cittadini e imprese ridotte sul lastrico a seguito di fermi, ipoteche e pignoramenti portate avanti da Equitalia sulla base di cartelle esattoriali sconosciute, per cui è di fondamentale importanza che Equitalia proceda secondo legge. Avv. Giovanni Severino L’avv. Severino Giovanni è laureato in Giurisprudenza ed è iscritto all’albo degli avvocati di Nocera Inferiore. Ha uno studio a Pagani (Sa), in Via Taurano, tel. 081 91 59 56 e uno a Mercato San Severino (Sa), in via Ferrovia n.44, cell. 328 94 92 322.


LE PAROLE DELLA CRISI di Peppe Iannicelli Siamo giunti al secondo appuntamento con la nostra nuova rubrica, uno spazio per riflettere sul periodo sociale e politico che stiamo vivendo, attraverso alcune parole di uso comune. Questo mese vi proponiamo la parola amicizia

L’amicizia al tempo di FB Chiamiamole relazioni, connessioni, interazioni, conoscenze. Ma quelle su FB non sono certo le amicizie che danno un senso alla vita

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e parole sono importanti. Le parole, prima di esser utilizzate, dovrebbero, anzi debbono essere meditate bene. Ci ho pensato qualche giorno fa mentre gironzolavo su facebook, uno dei social network più importanti e diffusi al mondo. Le persone che entrano in relazione grazie al “libro delle facce” (questa la traduzione letterale di FB) diventano amici. Magari, invero quasi sempre, non si conoscono. Non si sono mai incontrate, né s’incontreranno mai per tutta la vita, né intendono farlo. Eppure sono amiche. E di amici su FB se ne possono accumulare a migliaia, invitando altri a diventarlo, spedendo a raffica richieste di amicizia. Gli amici si possono suggerire e ci sono una serie di applicazioni interessanti: una funzione segnala il compleanno dell’amico, un’altra – sulla base del luogo di residenza e di altre informazioni personali – segnala persone che potresti conoscere e delle quali puoi chiedere di diventare amico. Ed è diventato normale, incontrando tante persone in ragione del mio lavoro pubblico lo faccio molto spesso, chiedere a quelle più interessanti di diventare amici su facebook. Uso facebook, con parsimonia, per sviluppare relazioni, incontrare il mio pubblico, promuovere eventi ed iniziative, sviluppare riflessioni. Non ho pregiudizi nei riguardi dello strumento e dei social network. Sono piuttosto preoccupato dell’utilizzo maniacale che ne fanno alcuni, specialmente giovani e giovanissimi. Invece di coltivare le amicizie vere, si cercano quelle su FB. Invece di star sul muretto, all’oratorio o in una squadra sportiva per

crescere insieme, si resta incollati per ore allo schermo del pc o dei telefonini più moderni che consentono di restare connessi ad internet sempre e dovunque. L’amicizia è un bene prezioso. Una relazione speciale tra due persone che condividono frammenti importanti di vita. Due amici litigano, si adorano, cercano d’incontrarsi, si sostengono a vicenda.

Non ho pregiudizi verso i social network. Sono piuttosto preoccupato dell’utilizzo maniacale che ne fanno alcuni, specialmente giovani e giovanissimi

Un’amicizia vera è fatta di risate per nulla e lacrime pesanti, di ricordi strabilianti e progetti fantastici. Non credo che una tastiera ed uno schermo a cristalli liquidi possano sprigionare tanta vita. FB può esser uno strumento di lavoro e di conoscenza, un passatempo rilassante, uno sguardo sul mondo. Guai però se diventano, quelle su FB, le uniche e sole amicizie. Chiamiamole relazioni, connessioni, interazioni, conoscenze. Chiamiamole come volete. Ma quelle su FB non sono certo le amicizie vere, quelle che danno un senso alla vita, quelle che ci aiutano a sorridere nei momenti più drammatici ed a piangere negli attimi di più intensa felicità.

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Ia partire fatti…

dalla Parola

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Il sorteggio avverrà alla presenza del Vescovo in data da destinarsi. L’esito sarà tempestivamente comunicato al vincitore.

Per info contatta la segreteria di redazione: tel/fax 081 513 45 04 - redazioneinsieme@alice.it MODALITÀ DI PAGAMENTO Chiedi al tuo parroco oppure effettua un versamento sul c/c postale n. 77164507 intestato a: EDITRICE INSIEME, Via Adriana, 18 - 84012 Angri (Sa)

Per info su programmi e prenotazioni: CARPET TRAVEL P.zza Amendola 1 - Nocera Inferiore Tel. 081 517 38 98 umberto.carpet@virgilio.it La partenza del pellegrinaggio è garantita da un numero minimo di 35 partecipanti


CARNEVALE SARNESE 2012 12 FEBBRAIO: FESTA DEL QUARTIERE

Ogni comitato o associazione, che fa parte dell’ Associazione Carnevale Sarnese, presenterà il suo carro allegorico ai cittadini del proprio quartiere organizzando sfilate, balli e degustazioni

18 FEBBRAIO: MASCHERINA D’ORO

Quasi 100 bambini sfileranno con il vestito di Carnevale davanti a una giuria. La manifestazione, organizzata in collaborazione con i vari plessi scolastici, si terrà in Piazza 5 maggio alle ore 18.30

19 FEBBRAIO: GIORNATA DEDICATA AI BAMBINI DIVERSAMENTE ABILI ore 9,30: Arrivo dei carri allegorici al centro della città ore 10,00: Arrivo del trenino Euro Baby che sfilerà per le vie della città ore 12,00: SANTA MESSA IN PIAZZA 5 MAGGIO ore 19,00: Gara di balli tra i figuranti dei carri allegorici al Carnevale 2012, in Piazza 5 maggio

20 FEBBRAIO: SELEZIONE REGINETTA DEL CARNEVALE 2012 in Piazza 5 maggio La ragazza che vincerà il titolo avrà la possibilità di aprire la sfilata al Carnevale di Viareggio

21 FEBBRAIO: GIORNATA FINALE

Sfilata dei carri con partenza dal campo sportivo alle ore 15.00 In serata, esibizione di giovani cantanti sarnesi.

Associazione Carnevale Sarnese



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