Insieme - Febbraio 2015

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FEBBRAIO 2015 N. 2 ANNO X

ACCANTO A FRANCESCO CENTO PASSI A marzo Insieme festeggia il centesimo numero ACQUA PUBBLICA

MESSAGGIO DEL VESCOVO

SCUOLA

La battaglia dei cittadini

Gesti concreti per il Tempo di Quaresima

I 150 anni del Liceo G.B. Vico




Sommario

ACCANTO A FRANCESCO CENTO PASSI A marzo Insieme festeggia il centesimo numero

Febbraio 2015

ACQUA PUBBLICA

MESSAGGIO DEL VESCOVO

SCUOLA

La battaglia dei cittadini

Gesti concreti per il Tempo di Quaresima

I 150 anni del Liceo G.B. Vico

5 EDITORIALE Non chiudiamo gli occhi di Silvio Longobardi

PRIMO PIANO

6 CRESCIAMO INSIEME

a cura della redazione

di Donatella Salvati

9 CENTO PASSI

SCUOLA & UNIVERSITÀ a cura di Martina Nacchio

18 Liceo classico, 20

10 DIECI ANNI IN COPERTINA

una scuola per la vita Fai la scelta giusta

12 IL PREMIO EUANGHELION

di Mariarosaria Petti

14 PARLIAMONE INSIEME

VITA NELL’AGRO

16 I FANTASTICI 10

di Salvatore D’Angelo

24 Acqua, bene prezioso 25 Giornalisti insieme VITA ECCLESIALE 28 Un tozzo di pane (Gb 31,17) Messaggio per la Quaresima di Mons. Giuseppe Giudice

34 Verso Firenze

38 IL PANE DELLA DOMENICA

49 IN PARROCCHIA Pagine parrocchiali a cura di Antonietta Abete

57 BACHECA I nostri auguri

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IL CALENDARIO DEL CONCILIO GIOVANE

a cura della redazione

a cura delle sorelle Clarisse del Monastero di Santa Chiara

44 NEWS DALLE PARROCCHIE Notizie dalle parrocchie a cura di Mariarosaria Petti

LE RUBRICHE 58 Diario del Concilio di Silvio Longobardi

59 Arte... rischi

di don Natalino Gentile

60 Le suore Francescane di sant’Antonio di padre Paolo Saturno

61 Il legale risponde

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LA BELLEZZA DEL SERVIZIO

a cura dell’avv. Gianni Severino

LE PAROLE DELLA CRISI 62 Cercasi arbitri disperatamente di Peppe Iannicelli

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UN SÌ CHE SI RINNOVA

Foto di copertina L’Osservatore Romano

FEBBRAIO 2015 N. 2 ANNO X


EDITORIALE di Silvio Longobardi

Non chiudiamo

Asia Bibi

L’

attentato di Parigi è stato uno choc per tutti, i media hanno acceso i riflettori su questa vicenda senza dubbio drammatica e non solo per il numero delle vittime ma anche e soprattutto per il suo impatto simbolico. Qualche commentatore lo ha definito l’11 settembre europeo. Tutti si sono alzati in piedi ed hanno promesso di opporsi con determinazione al progetto di coloro che vogliono togliere la libertà di pensare e di parlare. Ottimo proposito anche se condito di retorica e di sfacciata ipocrisia. Ma non è chiaro chi vuole togliere questa libertà e contro chi dobbiamo resistere o combattere. Il nemico non è l’islam, dicono tutti. E chi allora? Si tratta solo di un gruppo di fanatici imbottiti di ideologia jahdista? Chi ha armato la loro mano? Chi li ha addestrati? Chi ha acceso nel cuore la miccia esplosiva? Siamo proprio sicuri che questi gesti niente hanno a che fare con la radice religiosa che gli autori professano di seguire? Come mai nel mondo decine di migliaia di persone – un esercito invisibile e militarmente ben attrezzato – va predicando e praticando la violenza in nome dell’islam? Sono tutti eretici che usano la religione come scudo per coprire ben altri interessi? A queste domande occorre dare risposte e i primi a doverle dare sono proprio i musulmani. Non devono giustificarsi per i crimini commessi ma devono aiutarci a capire perché nella umma possono attecchire e prosperare idee come queste. E non basta la dichiarazione di qualche imam che respinge con sdegno le accuse. È necessario sapere perché tanti di loro, la maggior parte, hanno assistito al divampare dell’incendio senza dire nulla, senza opporsi con decisione alla crescita di

gli occhi

un integralismo violento, senza tentare di smascherare la falsa religiosità di coloro che fanno della violenza la loro arma. Non si tratta solo di un singolo attentato, per quanto grave. Siamo dinanzi ad un processo di crescente radicalizzazione che trova adepti in ogni parte del mondo. Stime ufficiali della sicurezza dicono che sono almeno cinquemila i combattenti islamisti pronti a dare battaglia in Europa. Troppo facile oggi dire “Je suis Charlie”. Non costa nulla ed è molto trendy. Come mai fino ad oggi nessuno ha preso le difese di Asia Bibi, la giovane donna cristiana condannata a morte in Pakistan con l’accusa di blasfemia? La stessa accusa che pesava sulla testa di Charlie Hebdo. E perché la persecuzione di tanti cristiani in ogni parte del mondo, ad opera di musulmani o sedicenti tali, non fa notizia? Perché non suscita una protesta corale e un impegno ancora più deciso a sradicare l’idea stessa che la violenza sia accettabile o necessaria quando è fatta in nome di Dio? Pochi giorni dopo l’attentato, in seguito alle nuove vignette del settimanale satirico, in molte parti del mondo i musulmani sono scesi in piazza per manifestare il proprio sdegno. In Niger, un Paese a maggioranza musulmana, le parole sono diventate pietre, in poche ore sono state distrutte 45 chiese, si contano decine di morti tra i cristiani. In questo caso non siamo di fronte ad un’organizzazione terroristica ma ad un popolo di fedeli inferociti che esce dalla moschea, dopo la preghiera del venerdì. Una preghiera che invece di seminare amore e desideri di pace genera odio e violenza. Perché avviene tutto questo? È la comunità islamica che deve rispondere. Noi, però, cerchiamo di tenere gli occhi ben aperti.

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CRESCIAMO INSIEME La rubrica dei piccoli di Donatella Salvati

Vuoi essere intervistato anche tu dalla nostra inviata speciale e raccontarci le tue passioni e i tuoi sogni? Manda una mail al seguente indirizzo: donatellasalvati92@gmail.com

Serena, classe 2005, suona la chitarra e realizza sciarpe di lana. Aveva appena due anni quando insieme alla sua famiglia è andata per la prima volta a Lourdes. Da allora ci ritorna ogni anno. Un’esperienza che consiglia a tutti La piccola Serena

“CREDO NEI MIRACOLI”

S

erena Perrino ha appena 10 anni, ma la sua vita assomiglia ad un album già pieno di fotografie. I suoi occhioni scuri sono infatti delle piccole polaroid che hanno catturato attimi fantastici. Sedute ad una panchina lascio che la mia immaginazione viaggi insieme ai suoi racconti, che si presentano come un tappeto puntellato qua e là dalle mie domande. L’ingenuità dei suoi anni dichiara che al primo posto per lei c’è l’amicizia, ma nel cuore abita saldamente Dio e la fede che mamma Carmelina e papà Vincenzo le hanno trasmesso fin dal principio. Finalmente ci incontriamo cara Serena! Dimmi, che classe frequenti?

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La 5ª elementare. Ti piace studiare? Sì, mi piace. Le mie materie preferite sono matematica e religione. Sai che mi hai stupito? Come mai proprio queste materie? Beh, religione perché si studiano le cose riguardanti la Chiesa e i suoi ambiti, mentre la matematica mi piace perché adoro fare i calcoli! Cosa fai nel tempo libero? A dir la verità non ho un’attività che prediligo, faccio un po’ di tutto. Per esempio mi sono appena fatta una sciarpa. Dicono di me che sono molto creativa. Non credo alle mie orecchie, sai lavorare a maglia? Quali altri talenti nascondi?

Sì, mi ha insegnato la mia mamma. Anche mia sorella è brava. Inoltre suono la chitarra da due anni. Cos’altro ti ha insegnato la mamma? Mia madre Carolina mi ha trasmesso l’amore per la Madonna e la fede in Dio. Che parole profonde. Cosa vuoi fare da grande? Vorrei diventare attrice. I miei genitori vorrebbero andassi a scuola di recitazione. E hanno ragione. I sogni bisogna coltivarli. Che rapporto hai con la tua famiglia? Beh, posso dire che la mia famiglia per me è molto importante. E anche con i nonni ho un rapporto speciale. Hai detto di avere una sorella, immagino abbiate un magnifico rapporto… Sì, mia sorella Sabrina ha 12 anni e


I cONSIGlI DellA PSIcOlOGA Ritardi nel linguaggio “Mio figlio ha quasi due anni, ma ancora non parla. Devo preoccuparmi?”. La dottoressa Rossi risponde alla domanda che una mamma le ha rivolto attraverso la nostra redazione

P

igrizia, timidezza, ambiente familiare poco stimolante possono influenzare lo sviluppo del linguaggio del bambino. È fondamentale che l’adulto senta di avere un ruolo attivo nello stimolare l’arricchimento del linguaggio del bambino attraverso alcuni accorgimenti, quali quello del nominare quello che il bambino indica, allargare e rinarrare il significato di quel che il bambino vuole dire, anche solo con un monosillabo interpretando attivamente e verbalmente quel che il bambino cerca di esprimere. Ricordiamoci che la comprensione del linguaggio ne anticipa di molto la produzione e che il boom del vocabolario si

andiamo molto d’accordo. Certo, ogni tanto ci sono i battibecchi, ma è così che succede in ogni famiglia! Cara Serena, mi hai parlato così tanto della tua famiglia che non posso non chiederti di raccontarmi un’esperienza importante che hai condiviso con loro. Non vedevo l’ora arrivasse questa domanda! Vorrei parlarti di Lourdes. È dal 2007 che partecipo con la PUACS e la mia famiglia a questo pellegrinaggio. Pensa che avevo appena 2 anni quando cominciai ad andare lì. Ciò che porto con me è la forte emozione che si prova nel vedere tutta quella gente che con fede si affida alla Madonna. Io credo nei miracoli, e sono certa che Maria ascolti i pellegrini. Cosa pensi della fede?

colloca proprio intorno ai 24 mesi. Occorre preoccuparsi solo quando ci si rende conto che, nel comunicare con il bambino, egli non comprende, non si attiva. In questi casi è importante accertarsi che l’udito funzioni bene, che non siano compromesse delle funzioni cognitive: solo in tali casi occorre consultare un neuropsichiatra infantile per gli opportuni accertamenti, altrimenti diamogli il tempo di appropriarsi del suo vocabolario! Carolina Rossi

Penso che sia importante. Senza la fede la gente non è felice, è sempre triste e litiga. La fede è amore e chi fa la guerra non segue l’amore. La gente dovrebbe parlare, non dovrebbe litigare, anche i potenti dovrebbero imparare a dividersi le cose che pretendono, così ognuno di loro ne avrebbe una parte, e non ci sarebbe la guerra. Come sei saggia, lo penso anche io. Chissà, magari un giorno questi “potenti” lo capiranno. Cosa ne pensi ora di rivolgerti ai bambini come te e lasciargli un messaggio speciale? Vorrei dire loro di avere fede, perché è importante, e di andare a Lourdes, perché è un’esperienza che ti riempie il cuore e ti segna per sempre.

Lavoretti creativi MAScHeRINe cOlORATe Carnevale si avvicina e anche in questo tempo genitori e figli possono condividere un pezzettino della loro giornata, costruendo delle divertenti mascherine. MATERIALE - Cartoncino - Forbici - Nastrino - Coriandoli - Pennarelli - Colla vinilica PROCEDIMENTO Ritagliate il cartoncino a forma di mascherina, come più vi piace, adattandola alla forma del vostro viso. Ricordate di lasciare due buchini per gli occhi e altri due alle estremità per potervi inserire il nastrino che legherete dietro alla testa al momento di indossarla. A questo punto spennellate tutta la maschera con la colla vinilica e fate cadere a pioggia su di essa i coriandoli, in modo da ricoprirla completamente. Lasciatela asciugare per qualche ora e voilà, siete pronti per indossarla.

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Gaetano FABBRICATORE Makeup artist and hairstylist

Foto Frankie Pepe

Via Santissimi Martiri, 55 Sant’Egidio del M. Albino Info 338 63 91 895 8

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IN PRIMO PIANO a cura della redazione

CENTO PASSI

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icordo i primi passi, quando ancora la rivista era solo un’idea, il Sinodo diocesano lo aveva scritto chiaro e tondo nel documento finale, la Chiesa locale aveva bisogno di parlare anche attraverso una rivista. Ma tutto era rimasto sulla carta. Tre anni dopo decisi allora di uscire allo scoperto, presentai un progetto editoriale al vescovo Gioacchino e ai suoi principali collaboratori. Non mancarono le perplessità, peraltro ben fondate. Ma la fiducia del Vescovo alla fine prevalse sulle pur legittime obiezioni. Fu lui ad assumersi la responsabilità di iniziare un’avventura nuova. Era un investimento sul futuro. E non era fatto solo di parole. Pubblicammo il numero zero in occasione dell’ordinazione episcopale di don Franco Alfano. Eravamo già al lavoro ma quell’evento straordinario fu come una sveglia, era quello il momento di partire. Non ci mancava quel pizzico di sana incoscienza che in questi casi è un ingrediente essenziale. A guardare oggi quella prima pubblicazione non posso evitare un po’ di commozione, quelle pagine sono acerbe, la grafica approssimativa, l’équipe di lavoro ancora risicata e timida. E tuttavia, come in ogni storia che si rispetti, quel passo fu decisivo. Rimandammo di alcuni mesi l’inizio della pubblicazione della rivista, avevamo ancora bisogno di accordare gli strumenti. Nel 2011 la Chiesa diocesana fu affidata alla guida di Mons. Giudice. Se Gioacchino ebbe il merito di cominciare, Giuseppe ha avuto il coraggio di continuare, sostenendo l’impegno culturale della rivista e promuovendola presso le parrocchie, gli uffici diocesani, le istituzioni locali.

La rivista non vuole essere solo un bollettino della comunità ecclesiale, il nostro obiettivo è più ambizioso: offrire uno sguardo originale sulla realtà, uno sguardo non prigioniero di logiche politiche né di quella cultura che sacrifica o subordina la dignità dell’uomo al potere della tecnica. La fede, che ispira ogni nostra scelta, non ci chiude nella cattedrale, ma ci impegna a riconoscere e servire Dio nell’uomo, in ogni uomo, anche di quello più piccolo e sofferente. Siamo rimasti fedeli a questo intento iniziale? Abbiamo raggiunto l’obiettivo sperato? Il giudizio spetta ai lettori. Una cosa è certa. In questi anni la rivista è diventata un laboratorio di idee, luogo di incontro e di confronto. E non solo per la piccola e combattiva redazione, fatta in gran parte da giovani, ma anche per tutti coloro che riusciamo a raggiungere attraverso i canali che abbiamo attivato in questi anni. Penso alle parrocchie ma anche alle scuole. Non ci accontentiamo di comunicare parole, vogliamo seminare idee capaci di far sognare e generare scelte che più e meglio esprimono quell’umanità che appartiene a ciascuno. Questa certezza ci permette di ricominciare ogni volta con la stessa passione. Una rivista ha bisogno di lettori fedeli e critici ma anche di volontari che s’impegnano a diffonderla con generosità. A tutti voi, lettori e volontari, a nome della redazione, va il mio più cordiale ringraziamento. L’anniversario è un’occasione per rileggere e rilanciare la nostra esperienza. Insieme abbiamo fatto cento passi, Insieme possiamo continuare il nostro cammino. Silvio Longobardi

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Dieci anni IN COPERTINA

luglio 2005: il primo passo. La copertina del numero zero dedicato all’ordinazione episcopale di don Franco Alfano

Dicembre 2006: Piergiorgio Welby, malato terminale, affetto da distrofia muscolare progressiva, scriveva al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, aprendo un ampio dibattito sul tema dell’eutanasia. Dinanzi alla sofferenza di un uomo, anche i principi più solenni appaiono come bandiere bucate. Per questo decidemmo di raccontare la storia di Nello Guerra Crescenzi, affetto dallo stesso male, che gridava la sua voglia di vivere

(Foto Dina Coppola)

(Foto Salvatore Alfano)

Maggio 2008. A dieci anni dalla tragedia che colpì Sarno, nella quale persero la vita 137 persone, Insieme realizza lo speciale Per non dimenticare. Il dolore è un testimone scomodo ma può anche diventare un alleato prezioso per evitare che vicende drammatiche possano ripetersi (Foto Salvatore Alfano)

Gennaio 2007. Una delegazione della rivista si reca in Libano, un Paese sulla soglia di una guerra civile, con il desiderio di condividere e fotografare il conflitto. “Abbiamo visto ponti distrutti, case in rovina ma anche tanta gente che lavorava per ridare alla Nazione un’immagine di normalità”, scriveva don Silvio Longobardi (Foto Salvatore Alfano)

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Gennaio 2009. Insieme realizza lo speciale Un giorno in ospedale, passando una giornata tra gli ospedali di Nocera, Pagani e Sarno (Foto Salvatore Alfano)


Giugno 2011. La diocesi di Nocera - Sarno ha un nuovo pastore. Insieme dedica un ricco approfondimento a mons. Giudice, raccontando la trepidazione della consacrazione episcopale e la gioia del solenne ingresso in Diocesi (Foto Dina Coppola)

Gennaio 2012. Reportage dall’Ucraina, Paese cha ha 200mila bambini in stato di abbandono (Foto Salvatore Alfano)

Marzo 2014. L’intervista a Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, all’interno di un approfondimento dedicato ai movimenti ecclesiali (Foto Salvatore Alfano)

Maggio 2011. Il numero di maggio esce con un inserto dedicato all’episcopato di mons. Illiano per ricordare gli eventi più significativi del suo lungo e fecondo ministero (Foto Salvatore Alfano)

Giugno 2013. Il commovente abbraccio tra papa Francesco e il vescovo Giuseppe che, sulla tomba di Pietro, saluta il Santo Padre a nome di tutta la Chiesa dell’Agro (Foto L’Osservatore Romano)

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Foto Salvatore Alfano

Edizione 2014: Mons. Giuseppe Giudice premia Lucetta Scaraffia, docente universitaria e direttore di “Donne, Chiesa, Mondo”

La nostra rivista sin dal primo attimo di vita ha condiviso il grembo con un fratello speciale: il Premio Euanghelion, un riconoscimento alla carriera di una persona o un’istituzione che si è particolarmente distinta nel mondo dei mass-media

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Il Premio Euanghelion

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li anniversari – si sa – creano un clima amarcord. Ricordi e malinconia si aggrovigliano e il bandolo della matassa rischia di rimanere sepolto nella rassegna di episodi lontani nel tempo. La ricorrenza del centesimo numero di Insieme non vuole essere solo una rievocazione in chiave nostalgica, ma l’occasione per abbracciare il primo raccolto e imparare a seminare sempre meglio. La nostra rivista sin dal primo attimo di vita ha condiviso il grembo con un fratello speciale: il Premio Euanghelion. Il 2015 ne saluta la decima edizione. La parola greca significa Buona Notizia, un termine scelto per conferire un riconoscimento alla carriera di una persona o un’istituzione che si è particolarmente distinta nel mondo dei mass-media. Denuncia sociale, informazioni manipolate, toni alti e aggressivi. Si potrebbe dipingere così la comunicazione nel nostro Paese. Eppure vi sono giornalisti che onorano un mestiere tanto affascinante quanto impegnativo, testimoni di uno stile pacato e responsabile, professionisti che sanno impastare le parole per sfornare quel pane caldo di notizie che rende giustizia alla realtà. Antenne per captare e riportare storie uniche che ancora ci fanno sperare. Sono questi i giornalisti premiati negli ultimi dieci anni: vi proponiamo una galleria dei volti che hanno arricchito la nostra terra dell’Agro con il racconto delle loro vite ed esperienze personali e professionali. Il Premio Euanghelion ci ricorda che respirare la passione dell’altro traduce l’esempio in impegno personale. Mariarosaria Petti


Foto Dina Coppola

LA GALLERIA FOTOGRAFICA DEI PREMIATI

2007: Massimo Milone, caporedattore TgR Campania

2008: Angelo Scelzo, sottosegretario Pontificio Consiglio Comunicazioni Sociali

2009: Riccardo Bonacina, direttore “Vita no profit”

2009: Consegna del Premio al Cardinale Sepe

2010: Don Giancarlo Faletti ritira il Premio alla memoria di Chiara Lubich, fondatrice Movimento dei Focolari

2011: Rosario Carello, già conduttore di “A Sua Immagine”

2011: Marina Corradi, editorialista di “Avvenire”

2012: Luigi Accattoli, blogger ed editorialista “Corriere della Sera”

2012: Franca Zambonini, giornalista di “Famiglia Cristiana”

2013: padre Ugo Sartorio, direttore “Messaggero di Sant’Antonio”

2013: Mariapia Bonanate, giornalista e scrittrice

Foto Salvatore Alfano (11)

2006: mons. Mario Vassalluzzo, sacerdote, storiografo e giornalista scomparso nel 2014

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Foto Salvatore Alfano

Parliamone insieme

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ento passi. I primi sono stati faticosi ed incerti. Eravamo di fronte ad un’avventura nuova e nessun membro della redazione aveva un’esperienza specifica nel campo del giornalismo e della comunicazione. Tuttavia, eravamo accomunati dalla stessa passione: desideravamo dare una voce alla nostra Chiesa locale, gettare uno sguardo, riscaldato dall’orizzonte della fede, sul nostro territorio e sulla vita di ogni uomo. Volevamo raccontare storie, presentare volti, raccogliere la fatica di chi ogni giorno si impegnava per costruire un pezzetto del nostro Agro, una terra generosa e ricca di tante risorse a volte nascoste, spesso deturpata dall’incuria e da una classe dirigente che non sempre pone al primo posto il bene comune. Un percorso lungo – sono passati 9 anni! – condiviso con chi mese dopo mese attendeva l’arrivo del giornale e ne sfogliava le pagine che ancora profumavano di inchiostro. La rivista è cresciuta sostenuta da quanti le accordavano fiducia, accogliendola o-

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gni mese nella propria casa. La cultura è un investimento che non sempre produce frutti immediati, ma in tanti sono disposti a scommettervi qualcosa. Come la signora che dal 2006 regala un abbonamento alle Suore di Santa Marta in Sarno. Me lo ha raccontato la madre superiora, suor Serafina, che di Insieme non cambierebbe nulla. Le piace leggerlo così com’è, ritagliandosi un po’ di spazio tra i mille impegni quotidiani. Alfonso Crescenzo ha 87 anni. É nato nel 1927, a cavallo tra le due guerre. Quando era molto giovane, il lavoro lo ha portato lontano. Vive a Spilimbergo in provincia di Pordenone. Da bambino serviva la Messa nel Duomo di Episcopio. Quei ricordi sono ancora vivi nella sua mente e gli riscaldano il cuore. “Leggo Insieme per essere informato sugli avvenimenti locali”, racconta. La terra dove sei cresciuto resta sempre attaccata sotto i piedi. Ha tanti nipoti e quando torna ad Episcopio non fa in tempo a salutarli tutti. Ricorda l’alluvione di Sarno nella quale persero la vita 137 persone. La voce si incrina. Quando gli doman-

Una rivista cresce se è in grado di intercettare i bisogni dei propri lettori e darvi risposta. La parola ai nostri abbonati


do cosa vorrebbe modificare di Insieme, racconta che avrebbe piacere di leggere qualcosa in più su Episcopio di Sarno. Lo rassicuro, gli dico che la redazione è al lavoro proprio in questa direzione, ridando già dal prossimo numero nuova linfa alle pagine che raccontano la vita nel nostro Agro. É bello scoprire che vi è sintonia tra le intuizioni della redazione e le attese dei lettori. Salvatore Manzo è un insegnante di religione. Ho avuto modo di conoscerlo qualche anno fa, quando mi invitò ad un’assemblea organizzata per il primo maggio presso il Liceo classico G. B. Vico di Nocera Inferiore nel quale insegna. Ricordo la sua abilità nel catturare e mantenere viva l’attenzione dei ragazzi che gremivano la sala. Davvero l’insegnamento è una vocazione, pensai. Insieme muoveva i primi passi e la scuola era uno dei canali scelti per la sua diffusione. Ed è a scuola che Salvatore conosce la rivista. Nel 2007 si abbona. Da allora, ogni anno ci rinnova la sua fiducia. Penna raffinata, per un anno ha curato una rubrica nelle pagine della scuola, rispondendo alle domande dei giovani. Racconta: “All’inizio mi sono abbonato per un legame affettivo. In seguito è diventato un modo per rimanere in contat-

to con la realtà ecclesiale. Leggere notizie di parrocchie di diverse foranie, vedere foto, è un modo per condividere la vita della Chiesa”. Tra le rubriche che ama di più c’è il Pane della domenica, il commento biblico a firma del vescovo Giuseppe che dallo scorso novembre ha passato il testimone alle suore Clarisse di Nocera Inferiore. I lettori non tessono solo lodi. Non li ho contattati per sentirmi dire quanto siamo bravi. Chiedo loro di spiegarmi quali sono, a loro avviso, le carenze nella linea editoriale, in che modo è possibile migliorare la proposta culturale. Per Salvatore, Insieme è una rivista ricca, ampia, che tratta tanti argomenti ed ha a cuore molte realtà, come il mondo della scuola. Pecca tuttavia sul piano dell’approfondimento, non è un giornale di aggiornamento e riflessione. “Quando vi sono articoli che vanno in questa direzione, lo utilizzo per l’aggiornamento personale”. Aggiunge: “Mi piacerebbe che Insieme potesse divenire luogo di dibattito e di confronto anche con coloro che non credono, con quanti non condividono, ospitando magari qualche firma fuori dal coro”. Il pericolo è che diventi troppo ecclesiastico: “La Chiesa ha un perimetro più ampio rispetto all’insieme dei suoi ministri”. Una piazza aperta al confronto,

pronta a raccogliere e mettere insieme punti di vista disseminati ovunque. Un’utopia? E chi può dirlo. Luisa Sellitti è abbonata dal 2006, insieme ad Anna Perito si occupa della diffusione della rivista nella comunità Sant’Antonio da Padova ad Orta Loreto. “Mi sono abbonata insieme a tutti gli altri lettori della parrocchia. All’inizio era un modo per sostenere la nostra Chiesa particolare. Adesso è diventato un appuntamento atteso con gioia. Rispetto ai primi numeri, la rivista si è notevolmente arricchita di contenitori e rubriche che a 360 gradi raccontano la vita della Chiesa. Tante le storie belle e toccanti pubblicate”. Tra gli articoli più apprezzati da Luisa c’è l’editoriale di don Silvio Longobardi. Anche lei vorrebbe una maggiore presenza di approfondimenti, uno spazio specifico per la formazione. “Forse, più che leggere le notizie di tante parrocchie, sarebbe interessante avere qualche spunto per arricchire il nostro bagaglio di conoscenza”. Suggerimenti e riflessioni che certamente non cadranno nel dimenticatoio. Perché una rivista cresce se è in grado di intercettare i bisogni dei propri lettori e darvi risposta. Antonietta Abete

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segreteriainsieme@diocesinocerasarno.it

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I FANTASTICI 10

LA REDAZIONE

Il team di Insieme si presenta: ecco i volti nascosti che animano la rivista diocesana

Don Silvio longobardi, classe 1960, ordinato presbitero il 5 giugno del 1986. Nato il giorno in cui la Chiesa festeggia San Francesco Saverio, ne segue le orme e passa molte settimane all’anno in Burkina Faso, in Ucraina, in Francia. Gira le diocesi italiane per incontri sulla famiglia. È direttore editoriale di Insieme dal 2006. Segni particolari: invia mail prima del sorgere del sole.

insieme Mensile di attualità e cultura dell’Agro Espressione della comunità ecclesiale della Diocesi Nocera Inferiore-Sarno Registrato presso il Tribunale di Nocera Inferiore n. 624/06 del 16 giugno 2006. Iscritto al R.O.C. n. 14248 dal 28/07/06. Membro Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Associato Unione Stampa Periodica Italiana

editore Insieme Diocesi Nocera Inferiore-Sarno Direttore Responsabile Andrea Annunziata Direttore editoriale Silvio Longobardi

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Don Andrea Annunziata,

Antonietta Abete,

classe 1977, ordinato presbitero il primo giugno del 2001. L’11 febbraio del 2013 ha conseguito la Licenza in Comunicazioni Sociali presso la Pontificia Università Salesiana. Dal 2010 è direttore responsabile di Insieme. Segni particolari: una grande passione per il cinema.

classe 1973, giornalista. Laurea in Economia, ma ai numeri ha preferito la parola. Coordina la redazione dal 2005, lo scorso anno è stata nominata vicedirettore editoriale. Segni particolari: detesta farsi fotografare.

Vicedirettore Antonietta Abete

Clarisse del Monastero di Santa Chiara, Francesco Gravetti, Antonio Francese, don Mario Ceneri

Redazione Salvatore D’Angelo, Mariarosaria Petti, Martina Nacchio e Donatella Salvati

Amministrazione Via Vescovado, 4 - 84014 Nocera Inferiore (SA) Tel/Fax 081 5170466

Segreteria di redazione Maria Luisa Franco

Progetto grafico e impaginazione Salvatore Alfano

Marketing Sofia Russo

Concessionario Cooperativa sociale L’Onda

Per scrivere alla redazione insieme@diocesinocerasarno.it tel/fax 081 517 04 66 Hanno collaborato Mons. Giuseppe Giudice, Giovanni Severino, Chiara Bruno, Livia Rossi, padre Pietro Lombardi, Antonio Ferrara, Alberto Limodio, Michele Lanzetta, don Natalino Gentile, Antonella Salvati, Sergio Ruggiero Perrino, Carmine Giordano, don Enzo Di Nardi, Giuseppina Maria Parisi, Rosella Grande, padre Paolo Saturno, Peppe Iannicelli, Maria Bonfiglio, Anna Russolillo, Concetta Battipaglia, Sorelle

Stampa Grafica Metelliana s.p.a. - Cava de’ Tirreni (SA) contributo annuale € 15,00 ordinario con ritiro in parrocchia € 18,00 ordinario con ritito in edicola € 20,00 ordinario in spedizione postale € 25,00 contributo sostenitore € 50,00 contributo benefattore BANCA PROSSIMA IBAN: IT21E0335901600100000070110 Intestato a: DIOCESI NOCERA INFERIORE-SARNO

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Salvatore D’Angelo,

Mariarosaria Petti,

Donatella Salvati,

Salvatore Alfano,

classe 1984, giornalista, collaboratore de La Città e Telenuova, scrive per Insieme dal 2006. Gira con due cellulari ed è il leader delle relazioni esterne. Segni particolari: a dieta per un evento molto importante.

classe 1987, è stata vicepresidente nazionale della Fuci. Laureanda in Giurisprudenza, collabora con Insieme dal 2011. Segni particolari: super organizzata. Incastra nella sua agenda impegni e appuntamenti come i pezzi di un puzzle.

classe 1992, laureata in Editoria e Pubblicistica, continua i suoi studi presso l’Università di Salerno. Disponibile e precisa, collabora con Insieme dal 2013. Segni particolari: un amore appassionato per l’Azione Cattolica

classe 1971, laureato in Lettere, intreccia la passione per la storia dell’arte con quella per la fotografia. Dal 2006 è il grafico e fotografo della rivista. Segni particolari: scrivania sempre in ordine.

Maria Luisa Franco, classe 1981, laureanda in Scienze dell’Educazione, dal 2007 è la segretaria di Insieme. Voce accogliente e sorriso caldo, è il punto di riferimento dei nostri abbonati. Segni particolari: sta per diventare mamma per la seconda volta.

Sofia Russo, classe 1981, laureata in Scienze della Comunicazione, dopo un’esperienza di Servizio Civile è arrivata ad Insieme come responsabile marketing. Segni particolari: grande passione civica e politica.

Martina Nacchio, classe 1992, ha conseguito la Laurea di primo livello in Editoria e Pubblicistica con il massimo dei voti. Collabora con Insieme dal 2013. Segni particolari: animatrice tutto fare.

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SCUOLA&UNIVERSITÀ

Liceo classico, scuola per la vita

I

n un mondo informatizzato, globalizzato, industrializzato è ancora utile avere delle competenze filosofico-letterarie, conoscere le lingue antiche, studiare l’arte? In questo mondo asettico e omologato, una formazione classica ed umanistica è difforme alle esigenze di mercato: ha ancora ragione d’essere? Per alcuni il Liceo classico è una scuola inutile, da chiudere. Eppure questo mondo non è solo grigio e macchinizzato, ma eclettico, con fame delle più svariate professionalità e sete delle più diverse competenze. Scientifiche sì, ma anche umanistiche, linguistiche ed artistiche. Conoscenze che il Liceo classico più degli altri è in grado di trasmettere, cognizioni letterarie certo, e poi umane. Scuola palestra di vita. Oltre alla cultura ogni scuola, in particolare quella secondaria di secondo grado, lascia ai propri studenti una lezione di vita. E il Liceo classico vuole trasmettere «la meraviglia nello scoprire che l’uomo di ieri è esattamente uguale all’uomo di oggi: con tutti i suoi pregi, i suoi difetti, le sue debolezze e le sue potenze, la sua arroganza e la sua umiltà, la sua capacità di creare e di distruggere, la sua paura per la morte e il suo terrore per la vita». Questo pensiero è uno stralcio della lettura che ci ha introdotto nell’atmosfera magica di “Oltre le 150 colonne”, evento organizzato dal Liceo classico “Giambattista Vico” di Nocera Inferiore, che per inaugurare i festeggiamenti per i 150 anni di attività ha aderito alla “Notte Nazionale del Liceo classico”, evento a cui hanno preso parte più di 100 istituti in tutta Italia per affermare con forza l’importanza della formazione classica.

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Oltre le 150 colonne. Il classico, come gli altri licei, non fornisce una preparazione professionale, eppure al di là delle conoscenze che fa acquisire, insegna a pensare, a sviluppare una visione critica della realtà, ad esplorare il mondo così come è stato conosciuto dall’antichità fino ad oggi. Un mondo antico, quello greco-romano, eppure così attuale, tanto da mostrarsi – ai miei occhi e a quelli di tutti gli accorsi in questo secondo venerdì di gennaio – in tutto il suo splendore e la sua immensa saggezza. Il Liceo “G.B. Vico” si è trasformato per l’occasione in una scatola magica dai mille scomparti, in ognuno dei quali personaggi mitologici e storici hanno dato mostra della loro conoscenza, della loro poesia e della loro arte. Epicuro, Orazio, Saffo, le muse, lo stesso Vico personificati da studenti ed ex del Liceo nocerino hanno trasportato gli spettatori in una dimensione spazio-temporale parallela in sei ore di manifestazione, che iniziata alle 18.00 con la cerimonia di ricollocazione del busto di Giambattista Vico in piazza Cianciullo, è terminata a mezzanotte con la lettura in contemporanea di tutti i licei italiani del “Notturno”. Non solo reading e performance teatrali, hanno avuto luogo anche danze, canti, mostre artistiche e degustazione di piatti greco-romani in molte aule del palazzo liceale. Una serata che ha lasciato tutti gli spettatori irradiati da una luce antica e da un entusiasmo giovane. Una passione che chi ama l’arte a la cultura riesce a percepire a qualsiasi età. Martina Nacchio

Per inaugurare il 150esimo anniversario di attività, il Liceo nocerino ha partecipato alla “Notte Nazionale del Liceo classico” tenutasi il 16 gennaio in più di 100 istituti di tutta Italia


Mamme off, iscrizioni on(line)

Alcuni momenti dell’evento “Notte Nazionale del Liceo classico”

Ricordando Lucia D’Arienzo Si è svolto il 10 gennaio il Premio D’Arienzo, presso l’aula magna dell’istituto di piazza Cianciullo

U

na serata di cultura e musica per ricordare una docente che con passione ha insegnato per ben quarant’anni italiano, latino e greco al ginnasio del “G.B. Vico” di Nocera Inferiore. L’annuale appuntamento, molto atteso, è sempre occasione d’incontro per quanti hanno stimato la prof., per rinnovarne il ricordo. Quest’anno i partecipanti al concorso si sono cimentati nella traduzione dal greco di un testo sulla necessità di rispettare le leggi per garantire il progresso della società, in nome del bene comune. Proclamati vincitori: Gaetano Rossi, Anna Milite di III C e Alba Avino di III D. A conclusione, il concerto commemorativo offerto dal professore Alberto Sammartino, marito della docente scomparsa, con un repertorio di canzoni classiche napoletane tanto amate da Lucia. Maria Bonfiglio

C

ome ogni anno si sono appena chiuse le iscrizioni per accedere alle classi prime della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado degli istituti scolastici italiani, ma non senza novità. Da quest’anno, infatti, alle iscrizioni per gli istituti pubblici si accede obbligatoriamente online, non senza problemi per chi non ha acquisito ancora dimestichezza con i mezzi informatici. È il caso di Giovanna, quarantenne, mamma di due bambini, uno dei quali da iscrivere alla scuola secondaria di primo grado “Criscuolo” di Pagani, che è dovuta ricorrere all’aiuto di sua cugina Anna, adolescente, molto più a suo agio con le procedure informatiche. Certo non si può dire che sul sito del Miur non sia spiegata la procedura da effettuare con poche e semplici mosse, eppure c’è ancora una generazione di immigrati digitali che fatica a stare al passo con i clic. Mar. Nac.

Lucia D’Arienzo con gli alunni Insieme - Febbraio 2015

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Siamo al quarto appuntamento con la nostra nuova rubrica di orientamento universitario. Neolaureati raccontano il percorso di studi, punti di forza e carenze delle Facoltà scelte, offrendo utili consigli ai giovani che si apprestano ad imboccare la difficile strada della formazione universitaria. Questo mese, vi presentiamo la Facoltà di Scienze biologiche (indirizzo diagnostica molecolare).

SCUOLA&UNIVERSITÀ SCUOLA

FAI LA SCELTA GIUSTA I consigli dei neolaureati

Antonella Salvati 26 anni laureata in Scienze biologiche con 110 e lode vive ad Angri

Cattedra e microscopio, la vocazione di Antonella

L

a maturità scientifica appena conseguita, il caldo di luglio che inaugura una delle estati più lunghe della vita e il sogno di studiare Biologia. Antonella Salvati, classe 1988, da diciottenne ha immaginato il suo percorso universitario in laboratori all’avanguardia, sempre intenta al suo microscopio ad osservare particelle e tessuti. La realtà l’ha catapultata in una facoltà molto diversa da quella pensata. Sede e struttura. Dopo la laurea triennale, la giovane di Angri si è iscritta al corso di laurea magistrale in Scienze biologiche, indirizzo diagnostica molecolare. Le sedi accademiche si trovano in via Mezzocannone, al civico 8 e 16, nel cuore della Napoli universitaria. La tradizione accademica in queste strade si respira a pieni polmoni, ma chi ha scelto un indirizzo scientifico si scontra con la carenza di strutture idonee all’apprendimento. «I laboratori sono pochi, accanto alle strumentazioni eravamo anche in dieci in fila per aspettare il nostro turno» racconta. Dopo cinque anni di studio, terminati con il massimo dei voti e la lode, Antonella ha iniziato un tirocinio, perché sente l’esigenza di potenziare le sue conoscenze tecnico-pratiche: «Conseguire un titolo di studio in ambito scien-

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Insieme - Febbraio 2015

tifico dovrebbe obbligatoriamente formarti sul campo e non solo sui libri, a livello teorico». La formazione liceale è stata preziosa per superare il carico di studio impegnativo e rigoroso previsto come offerta formativa didattica: «Ero abituata a studiare tante pagine, a giugno alle interrogazioni dovevo rispondere su tutto il programma». Trasporti e tasse. Antonella è stata una studentessa pendolare: «In cinque anni ho visto peggiorare la situazione dei trasporti». I collegamenti con Napoli sono diventati sempre più difficili, con il risultato di avere sempre meno corse e con il rischio di viaggiare in piedi in trasferimenti di fortuna. «Una facoltà scientifica costa di più rispetto a corsi di studio umanistici» afferma, le tasse però sono proporzionate al reddito familiare, ma non certo ai servizi offerti. Oggi, Antonella non è ancora economicamente indipendente, si divide tra l’insegnamento in una scuola paritaria e la pratica in un laboratorio di analisi. Due dimensioni lontane? La passione educativa e l’amore per l’ambito medico trovano sintesi perfetta nella vocazione della neolaureata. Mariarosaria Petti


Fai gli auguri al tuo papà Il 19 marzo fai una sorpresa al tuo papà. Insieme mette a disposizione di tutti uno spazio gratuito per fare gli auguri ai papà. Le dediche saranno pubblicate sul numero in uscita a marzo. Scrivici in posta privata sul profilo Facebook di Redazione Insieme o all’indirizzo e-mail segreteriainsieme@diocesinocerasarno.it Inviaci dediche e auguri entro il 23 febbraio.

Padre, se anche tu non fossi il mio Padre, se anche tu non fossi il mio padre, se anche fossi a me un estraneo, per te stesso, egualmente t’amerei. Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno che la prima viola sull’opposto muro scopristi dalla tua finestra e ce ne desti la novella allegro. Poi la scala di legno tolta in spalla di casa uscisti e l’appoggiasti al muro. Noi piccoli stavamo alla finestra. E di quell’altra volta mi ricordo che la sorella, mia piccola ancora, per la casa inseguivi minacciando. (la caparbia avea fatto non so che) Ma raggiuntala che strillava forte dalla paura, ti mancava il cuore: ché avevi visto te inseguir la tua piccola figlia e, tutta spaventata, tu vacillante l’attiravi al petto e con carezze dentro le tue braccia avviluppavi come per difenderla da quel cattivo ch’era il tu di prima. Padre, se anche tu non fossi il mio padre, se anche fossi a me un estraneo, fra tutti quanti gli uomini già tanto pel tuo cuore fanciullo t’amerei. Camillo Sbarbaro


INFO

Casa Albergo per anziani “Santa Rita”, Via Isonzo, 22 – Sarno (SA) - Tel. 0815136548 info@albergosantarita.it - www.albergosantarita.it

Un Natale straordinario

È

stato un Natale inteso, quello trascorso, per gli ospiti dell’Albergo per anziani Santa Rita di Sarno. Eventi che sono stati spalmati tra il mese di dicembre e gennaio. Tante attività all’insegna dell’entusiasmo e del divertimento.

Il primo passo è stata la realizzazione degli addobbi, preparati dagli ospiti della struttura con l’aiuto degli operatori. La struttura di via Isonzo è stata impreziosita da deco-

L’Albergo per anziani Santa Rita ha organizzato una serie di eventi per allietare le feste dei suoi ospiti

ri di grande classe e suggestione, che le hanno donato un’atmosfera magica. Poi ci sono stati una serie di eventi, in particolare tante tombolate e feste a tema, ma

Il tavolo di Natale

anche uscite in giro per visitare i presepi viventi e il villaggio di Babbo Natale. Tra le tante serate organizzate, c’è stata quella caratterizzata dallo scambio dei doni. Tutti gli ospiti e i “giovani anziani” che frequentano assiduamente la struttura hanno donato e ricevuto tanti regali. Sono stati straordinari i cenoni. Scintillante il brindisi di fine anno, tra abbracci e fiumi di spumante. Un 31 dicembre speciale, perché si è chiuso con i fiocchi…di neve. Il 6 gennaio poi è arrivata la befana, che ha portato a tutti tante calze colme di dolciumi. L’offerta dell’Albergo per anziani Santa Rita si conferma di grande qualità.

Brindisi di fine anno

La festa dei doni Arriva la befana

Tombolata insieme Sotto la neve

Happy hour in love

Il panettone alla Nutella

La novità All’Albergo per anziani santa Rita è sbarcato l’happy hour. A volere “l’Happy hour… in Over” è stata la direttrice della struttura, Nilde Renzullo, che la Vigilia di Natale ha aperto le porte della struttura di via Isonzo per permettere a tutti di brindare e gustare le ottime “zeppol e panzarott” aspettando il Cenone.

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Come orientarsi nel mercato del gas Bisogna andare oltre l’importo e la data di scadenza Leggere la bolletta del gas non è semplice. Le prime informazioni che risaltano sono l’importo e la scadenza. I più temerari si spingono oltre e studiano il quadro letture. Solo chi ha confidenza con questo genere di documento riesce, poi, a risolvere il rebus del quadro di dettaglio. Scorrendo con gli occhi una bolletta ci si imbatte in parole come: scaglione, materia prima gas, potere calorifico. Non bisogna scoraggiarsi! A tal proposito segnaliamo che l’Autorità ha pubblicato il glossario dei termini al link: www.autorita.energia.it/it/consumatori/glossario_bollettagas.htm. Questo mese colgo l’occasione per spiegare come è strutturata una bolletta del gas. Generalmente tra pagina due e tre si sviluppa il dettaglio che si articola in tre voci di spesa: Serivizi di vendita Comprendono il costo del gas che viene fornito per soddisfare i propri consumi. I servizi di vendita si pagano per una piccola parte in quota fissa, indipendentemente dai consumi, e per la maggior parte in quota variabile, in base alla quantità di gas consumato. Per conoscere a quale prezzo si acquista il gas nel periodo di riferimento della bolletta occorre controllare la voce Materia Prima Gas (o Commercializzazione CCI).

anche l’attività di stoccaggio e la gestione del contatore domestico. Per i servizi di rete si paga una tariffa stabilita dall’Autorità. La differenza fra servizi di vendita e servizi di rete è molto importante. Infatti è solo sui servizi di vendita che si può scegliere fra le diverse offerte commerciali (sconti, prezzi bloccati) dei diversi fornitori in concorrenza fra loro. Nei servizi di rete, invece, non c’è scelta: le reti devono essere utilizzate da tutti i fornitori per servire tutti i consumatori. Le tariffe di rete vengono applicate sia ai clienti del mercato libero che nel servizio di tutela. Si pagano in quota variabile, legata ai consumi, e in una quota fissa sempre uguale. Le imposte Le imposte rappresentano in media il 35% sul totale della bolletta del gas e comprendono: • l’imposta sul consumo (accisa) • l’addizionale regionale • l’imposta sul valore aggiunto (IVA) si applica alla somma di tutte le voci della bolletta (costo dei servizi di vendita + costo dei servizi di rete + accise); per gli usi civili è del 10% per i primi 480 mc consumati, del 22% su tutti gli altri consumi e sulle quote fisse;

Serivizi di rete Sono tutte le attività per portare il gas ai clienti, trasportandolo nei gasdotti nazionali e nelle reti di distribuzione locale fino alle abitazioni; comprendono

Articolo a cura di Ing. Nunzia Manuela Giordano Responsabile Settore Energia

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Acqua, bene prezioso

C

ittadini in campo per la ri-pubblicizzazione dell’acqua e contro le tariffe applicate dalla GORI. Una lotta portata avanti da lungo tempo e che lo scorso 17 gennaio si è concretizzata in occasione del corteo di protesta che ha sfilato lungo le strade di Napoli, fino alla sede della Regione Campania. Una manifestazione «bella, partecipata e colorata», l’hanno definita gli organizzatori. In migliaia hanno voluto dire no alle bollette pazze recapitate ai cittadini dell’ATO 3 sarnese-vesuviano. Veri e propri salassi retroattivi, il cui pagamento è sospeso fino al 28 febbraio. Un modo per chiedere pure l’applicazione del referendum sull’acqua. Un provvedimento su cui gli italiani si pronunciarono in stragrande maggioranza, ma mai attuato. Mentre si tenta di risolvere un problema ed evitare che i cittadini paghino servizi non corrispondenti alla realtà, in Regione si sta studiando la nuova legge che regola il servizio idrico integrato. I comitati hanno sfilato per chiedere la modifica dell’attuale provvedimento che estromette i sindaci da ogni decisione, consegnando un bene prezioso come l’acqua nelle mani di pochi. Un tema davvero scottante, su cui si attendono seri provvedimenti.

Nasce lo sportello anti usura

S

arà attivo il martedì e il giovedì in via Falcone a Nocera Inferiore, si tratta di uno sportello anti usura e antiracket. A volerlo è stata l’amministrazione comunale che grazie alla collaborazione con l’associazione Porta Aperta Onlus è riuscita ad intercettare un finanziamento della Regione Campania. Parte, così, il “Progetto Icaro”. L’Agro nocerino-sarnese costituisce una realtà complessa e variegata, che vede contrapposto ad un passato ricco di attività un presente inquinato da disoccupazione, crisi economica e illegalità. È in questo complesso che i volontari di Porta Aperta Onlus offriranno nei due giorni di apertura, dalle ore 16.00 alle ore 18.00, attività di ascolto e assistenza. Il Progetto Icaro, inoltre, prevede pure la realizzazione di iniziative di sensibilizzazione.

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Corteo a Napoli dei residenti nell’Agro nocerino-sarnese e nella valle vesuviana per dire no alla GORI e alla nuova legge regionale

Nocera ricorda Domenico Rea

U

no sguardo rilassato e l’immancabile papillon, così è ritratto Domenico Rea nella foto sulla lapide cimiteriale. L’autore di Ninfa plebea ha accolto in questo modo i componenti dell’Osservatorio politiche giovanili, il sindaco Manlio Torquato e alcuni cittadini che a 21 anni dalla sua morte gli hanno voluto rendere omaggio. Nella cappella della famiglia Angrisani, lo scrittore riposa accanto al capostipite Giuseppe, è stato deposto un fascio di fiori. Non è la prima iniziativa che l’Osservatorio ha dedicato all’illustre concittadino. A settembre scorso fu organizzato un reading e un incontro con la figlia Lucia, assente la mattina del 25 gennaio per motivi familiari. Occasioni che sono riuscite a rinsaldare un legame dimenticato tra Nofi e il suo cantore.


Foto Salvatore Alfano

Il tavolo dei relatori, da destra Salvatore Campitiello, Salvatore D’Angelo, Mimmo Falco, mons. Giuseppe Giudice e don Giuseppe Merola

Gli operatori della comunicazione si sono ritrovati per la festa di San Francesco di Sales. Ospite d’onore don Giuseppe Merola, vicedirettore Libreria Editrice Vaticana

Giornalisti insieme

C

ome la Chiesa comu-

dal Concilio Vaticano II a papa

cativi». Insomma, le cose sono

nica, come la Chiesa

Francesco”. Il compito di rela-

cambiate molto da quando, in

è comunicata, ma so-

zionare sull’argomento è stato

era pre-conciliare, «si assisteva

prattutto come sono mutate le

affidato a don Giuseppe Mero-

ad un’informazione dove spes-

attenzioni dei media da quan-

la, vicedirettore Libreria Editri-

so prevaleva la lode del con-

do c’è papa Francesco. Que-

ce Vaticana. Il sacerdote ha il-

vento». All’incontro hanno pre-

sto il succo del convegno che

lustrato i numerosi aspetti del-

so parte pure il vescovo mon-

il 24 gennaio, nella parroc-

la comunicazione vaticana e in

signor Giuseppe Giudice, sot-

chia San Giovanni Battista di

particolare si è fermato sul fe-

tolineando il rapporto di stima

Nocera Inferiore, ha visto riu-

eling che c’è tra l’attuale pon-

e attenzione che ha avuto sem-

niti un centinaio di giornalisti

tefice e i giornalisti. «Se in ge-

pre per i comunicatori, ai quali

per la festa del patrono, San

nerale si intende che il mezzo è

ha però raccomandato di «uti-

Francesco di Sales. Un’occa-

il messaggio – ha detto –, pos-

lizzare le parole per costruire e

sione di incontro e confronto

siamo dire che questo non av-

non per distruggere». A fare gli

davvero interessante, promos-

viene con papa Francesco dove

onori di casa don Andrea An-

sa dall’Ufficio diocesano Co-

è tutto connaturale. È il San-

nunziata, direttore dell’Ufficio

municazioni Sociali, dal men-

to Padre a trasformarsi in mes-

Comunicazioni Sociali. sul pal-

sile Insieme e dall’Associazio-

saggio. Il Papa più che emit-

co anche il Consigliere dell’Or-

ne giornalisti Campania Val-

tente, in alcuni casi, diventa il

dine Mimmo Falco e il presi-

le del Sarno, con il patrocinio

primo ricevente del messaggio

dente dell’Assostampa Salva-

dell’Ordine dei giornalisti. Il te-

comunicato». Don Merola ha

tore Campitiello, che ha colto

ma del convegno era “L’impe-

poi riportato una definizione

l’occasione per premiare i gior-

gno e la vocazione del giornali-

di padre Antonio Spadaro, se-

nalisti con più anni di iscrizio-

sta nel villaggio globale – Nuo-

condo cui il Papa «più che co-

ne all’albo.

vi modi di comunicare la fede

municare, crea eventi comuni-

Salvatore D’Angelo

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Benvenuta ADGI È nata l’Associazione delle Donne Giuriste

L

e avvocatesse salernitane si mettono insieme per fare rete. Nasce in provincia la sezione dell’ADGI, Associazione donne giuriste italiane. A guidare il direttivo è l’avvocato paganese Valeria Tevere. Insieme a lei ci sono quattro sue colleghe. Si tratta dell’avvocato Anna Villani di Nocera Inferiore e degli avvocati Carmela Concilio, Carmina Rescigno e Antonietta De Leo. L’associazione è stata voluta per creare una rete tra le toghe rosa dell’avvocatura salernitana, favorire lo «scambio di idee e di consigli sugli ar-

gomenti che interessano il mondo giuridico e promuovere iniziative per incentivare la collaborazione e l’aiuto tra le donne giuriste presenti sul territorio», ha spiegato l’avvocato Tevere. Ma l’A.D.G.I. si batte pure per eliminare «tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne» e aiutare le ragazze che si avviano alla formazione giuridica o che da poco si sono laureate. Per informazioni è possibile scrivere all’indirizzo e-mail adgisalerno@libero.it o cliccare mi piace sulla pagina Facebook ADGI Salerno.

I dolci italiani sul tetto del mondo Uno strianese conquista la coppa del mondo dei pasticcieri

L’

Italia della grande tradizione pasticcera non vinceva un mondiale da 18 anni. Nel 2015 questo lungo digiuno è stato interrotto: l’Italia è tornata ad essere campione del mondo e a difendere i colori nostrani c’era anche un napoletano. Anzi, uno strianese: Francesco Boccia, 27enne, considerato un enfant prodige dell’arte della pasticceria italiana, specializzato nelI campioni italiani la cioccolata. Francesco Boccia, con Emmanuele Forcone (di Vasto) e Fabrizio Donatone (di Roma) ha vinto al termine di una gara durata 10 ore, alla quale hanno partecipato 21 squadre provenienti da tutto il mondo. Alla fine, oro all’Italia, argento per il Giappone e bronzo per gli Stati Uniti. Il team si è aggiudicato la Coupé du Monde de la Patisserie, competizione che si è tenuta il 25 e 26 gennaio a Lione. «È stato un onore per me rappresentare l’Italia, è un sogno che si realizza, una vittoria ottenuta dopo molti sacrifici e grazie ad un lavoro costante», ha dichiarato Boccia. Francesco Gravetti

Il direttivo ADGI

Libri recuperati

I

l Consorzio di bonifica ha commissionato il restauro di due importanti volumi sulla storia centennale dell’ente. I due libri documentano la vita del Consorzio dal 1809 al 1952. Le due opere sono utili per una conoscenza approfondita non solo dell’organismo, ma dell’intero comprensorio del Sarno. I volumi, ritrovati in un sottoscala con le pagine rovinate, sono il frutto di un lavoro di capillare restauro e ricostruzione cronologica voluto dal commissario Antonio Setaro, che ha annunciato la costituzione di un Archivio storico aperto al pubblico e agli studiosi.

Emergenza autismo L’AMCI ha promosso un incontro all’auditorium Sant’Alfonso di Pagani

S

tudiosi locali e internazionali si sono ritrovati a Pagani, sabato 10 gennaio, nell’auditorium Sant’Alfonso per parlare di “Emergenza autismo – Ricerca e strategie”. A promuovere il convegno è stata la sezione campana dell’Associazione medici cattolici italiani (AMCI), presieduta da Mario Ascolese, in collaborazione con il Baptist Hospital of Miami. Un incontro giudicato di estremo interesse dai presenti, che hanno avuto modo di ascoltare proposte di specifiche strategie relative all’approfondimento diagnostico e terapeutico dell’autismo. Un momento della conferenza

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MESSAGGIO DI QUARESIMA “Vedi queste pietre nel deserto nudo e ardente? Trasformale in pani, e l’umanità ti seguirà come un gregge riconoscente e docile, benché eternamente palpitante per paura di vederti ritrarre la mano e privarla del tuo pane. Ma tu non hai potuto togliere all’uomo la libertà e hai respinto la proposta…” (Dostoevskij, Fratelli Karamazov)

Un tozzo di pane (Gb 31,17) Sorelle e Fratelli, rinfrancando i nostri cuori (cf. Gc 5,8), ci incamminiamo nuovamente come Chiesa verso la terra della Pasqua, terra dove non mangerai con scarsità il pane, dove non ti mancherà nulla (Dt 8,9), con l’umile coscienza, illuminata dalla fede, che Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento (Sal 147,14). Dono della Pasqua sarà un tozzo di pane, che si riceve e si accoglie sempre come un dono, una manna, dopo la prova del deserto e di ogni deserto: Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore (Dt 8,3). Pane, che spesso manca o è sprecato, come può ricordarci il tema dell’Expo 2015 di Milano: Nutrire il pianeta, energia per la vita; ben sapendo, sulle parole di san Basilio, che “il pane che a voi sopravanza è il pane dell’affamato… le opere di carità che voi non compite, sono altrettante ingiustizie che voi commettete”. Un tozzo di pane vuole essere il tema di questo messaggio quaresimale, sperando che ognuno possa ripetere la confessione di Giobbe: mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane (cf. Gb 31,17), con la coscienza umile che “se in qualche parte del mondo si soffre la fame la nostra celebrazione dell’eucaristia è, in qualche modo, incompleta ovunque essa si svolga sul nostro pianeta” (Padre Arrupe). Un tozzo di pane è quello che ci chiede Gesù nella fame di tanti e ripete, inchiodandoci alla nostra responsabilità cristiana: ho

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È stato diffuso lo scorso 11 febbraio, memoria di Nostra Signore di Lourdes, il Messaggio per la Quaresima del vescovo Giuseppe. Il dono della Pasqua – scrive – sarà un tozzo di pane. Tuttavia, per la crescita spirituale non basta il pane materiale, è necessario nutrirsi del pane eucaristico


avuto fame e mi avete dato da mangiare; ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare (cf. Mt 25,35.42). Gesù, il Figlio di Dio, ha fame, ha ancora fame, ha sempre fame (cf. Mt 4,2). Egli si è fatto uomo e, come ogni uomo, ha fame, mentre dinanzi alle tentazioni ci ricorda che… non di solo pane vivrà l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (cf. Mt 4,4). Mentre ha fame di pane terreno, Egli ci fa comprendere che c’è un altro pane, un duplice pane che può sfamare l’uomo. Un tozzo di pane è la dignità, il lavoro, la casa, l’assistenza, la salute, l’istruzione, l’attenzione all’ambiente e al creato, il riposo settimanale.

“Il pane che a voi sopravanza è il pane dell’affamato” San Basilio

Un tozzo di pane è la pace – pane e cipolle e cuore contento, dicevano i nostri anziani! – la fede, la serenità, la fiducia, la speranza, la gioia, il rispetto. Non basta il pane materiale che, spesso, ci rende obesi; per crescere è necessario anche il pane spirituale, eucaristico. Senza il pane di Dio, si può essere anche cresciuti, pasciuti, sazi, ma belli senz’anima.

Foto Salvatore Alfano

L’uomo nuovo è nutrito dall’uno e dall’altro pane e a noi credenti è chiesto sempre di imbandire due tavole: per il corpo e lo spirito, ben sapendo e conservando l’unità della persona che, senza equilibrio tra le due mense, l’uomo cresce male e non si nutre e può ammalarsi di bulimia o anoressia. Ed è bene rimettere in tavola anche il digiuno, come elemento spirituale, per non ricorrere poi solo alle diete, mode prodotte dal consumismo per continuare ad arricchirsi. Ma il digiuno vero, voluto dal Signore, ha una valenza di condivisione: il digiuno che voglio – dice il Signore – consiste nel dividere il pane con l’affamato aprendo a lui il cuore (cf. Is 58,6.7.10). Il tempo di Quaresima ci chiede di essere attenti ai poveri, per i quali le lacrime sono il pane giorno e notte (cf. Sal 42,2); ci è chiesto di fare delle nostre parrocchie case del pane, piccoli forni, luoghi dove si sforna pane fragrante, spirituale e materiale, capace di arrivare sulle tavole delle famiglie che ripetono l’unica e bella preghiera di Gesù: Dacci oggi il nostro pane quotidiano (cf. Mt 6,11). Solo così, con gesti concreti, con posti aggiunti a tavola, in famiglia e comunità, possiamo ripetere la provocante beatitudine di Dom Hélder Câmara: Beati quelli che uccidono la fame dei poveri! Semplicemente, ci basta un tozzo di pane per essere certi di ascoltare, sull’uscio del Regno, la parola gioiosa di Colui che, facendosi mangiare sulla croce, si è identificato con il pane (cf. Gv 6,34): Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete in eredità il Regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo (Mt 25,34). E, alla tavola del Regno, dopo aver raccolto tutte le briciole… si stringerà la veste ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli (Lc 12,37). Buona Quaresima. Vi benedico, † Giuseppe Vescovo Insieme - Febbraio 2015

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Foto L’Osservatore Romano

VITA ECCLESIALE Il giuramento di mons. Pietro Milite

La bellezza del servizio

Monsignor Pietro Milite ha giurato in qualità di prelato uditore della Rota romana. Dal 23 gennaio è giudice dell’importante tribunale vaticano. «Un ministero che mi consentirà di servire sempre al meglio la Chiesa e il Papa»

G

ià era notevolmente impegnato,

vescovo Diàdoco di Fotice: «Mi ha dato un

ma da venerdì 23 gennaio i fal-

grande sostegno prima come prete e poi

doni sulla sua scrivania sono au-

come giudice». Con il conforto dei padri

mentati. Monsignor Pietro Milite si con-

della Chiesa, monsignor Milite si appre-

cede alla nostra intervista tra un appun-

stava a compiere il giuramento tenendo

tamento e l’altro, quasi meravigliato per

presente l’amore per Cristo e non la glo-

il clamore che ha suscitato e sta susci-

ria dell’incarico. Ma gli incarichi di tale o-

tando, in Diocesi e non solo, la sua no-

nore e con tanti oneri non sono una novi-

mina a prelato uditore della Rota roma-

tà. Quasi due anni fa, il 28 giugno 2013,

na. In parole semplici, il sacerdote di Ca-

fu sempre papa Francesco a nominarlo

merelle, frazione di Nocera Superiore, da

promotore di giustizia della Rota. In me-

poco 44enne, è stato chiamato dal Papa a

no di 24 mesi c’è stato il passaggio dall’al-

svolgere il ruolo di giudice. Sono ventidue

tra parte della barricata. La passione per

le persone che per la Santa Sede svolgono

il diritto di don Milite fonda le radici nello

queste funzioni.

spirito di obbedienza ai suoi pastori e alla

Con molta discrezione e totale spirito di

Chiesa: «Ero al quarto anno di teologia e

servizio, presbitero di grande umiltà qual

monsignor Illiano mi disse che non c’era-

è, don Pietro quasi teme la troppa visibili-

no sacerdoti che si occupavano di questo

tà. «La mattina del 23 gennaio – racconta

aspetto. Io ero orientato verso la filosofia,

il neo prelato uditore della Rota – mi sve-

ma con convinzione e grande disponibili-

gliai ringraziando Dio. Gli dissi “Signore

tà dissi sì alla sollecitazione del Vescovo».

faccio la tua volontà”», chiedendo al con-

Da allora di acqua ne è passata sotto i

tempo conforto e sostegno per il cammi-

ponti. Don Pietro ha prima ricoperto l’in-

no che si preparava ad intraprendere. In

carico di vice cancelliere e di cancelliere

suo soccorso gli venne incontro la secon-

diocesano, poi difensore del vincolo a Na-

da lettura dell’Ufficio del giorno, tratta dai

poli, infine, la chiamata da Roma arriva-

“Capitoli sulla perfezione spirituale” del

ta nel 2004. «Mi fu proposta la possibilità

Al servizio degli ammalati Tra una causa e l’altra monsignor Milite non dimentica i bisognosi. È dal 2010 che ogni domenica visita gli ammalati dell’ospedale di Nocera Inferiore, rendendosi disponibile per le confessioni e i colloqui spirituali. «In occasione dell’anno sacerdotale – ha detto – ho deciso di fare questa scelta che mi porta a stare a contatto diretto con la sofferenza». Ma don Pietro è stato anche nelle parrocchie. Fino allo scorso anno ha celebrato la messa del mattino nella Cattedrale di San Prisco a Nocera Inferiore, dimostrando sempre i tratti distintivi del suo carattere: capacità di ascolto e accoglienza del prossimo.

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Insieme - Febbraio 2015


Foto L’Osservatore Romano

FOTO

Il Collegio degli Uditori della Rota con al centro il vescovo Giudice e sulla sinistra i genitori di mons. Milite

di portare avanti il mio ministero alla Ro-

ra contento di questa occasione e mi ha

ta, presi del tempo per riflettere e poi ac-

augurato di proseguire bene questo cam-

cettai. Il 18 ottobre 2004 cominciai l’espe-

mino».

rienza al servizio della Santa Sede». Un-

Ad accompagnare il sacerdote nocerino in

dici anni di grandi responsabilità, «vissu-

questo percorso c’è stata la sua famiglia

ti con entusiasmo, passione e serenità».

e la sua Chiesa d’origine. Il 23 gennaio a

La nomina dello scorso gennaio «è il frut-

sostenerlo c’erano papà Vittorio e mam-

to del costante impegno profuso in que-

ma Filomena. «Sono stato felicissimo che

sti anni. Un ministero che non nasce dal

al giuramento abbiano partecipato i miei

nulla e che mi consentirà di servire sem-

genitori. Il loro è stato un accompagna-

pre al meglio la Chiesa e il Papa».

mento costante e molto significativo, sia

Ma qual è la missione che il presbitero no-

dal punto di vista affettivo che spirituale».

cerino dovrà portare avanti? «Il giudice ro-

Accanto a lui pure il Vescovo: «La presen-

tale ama la Chiesa e vive la misericordia

za di monsignor Giudice è stata molto ca-

di Dio. Applica la giustizia della Chiesa,

ra e discreta, come è nel suo stile».

ma non in modo freddo. Tiene presente i

Giornate intense, dunque, preludio di

principi dottrinali, ma anche l’amore e la

un cammino impegnativo. A rincuorare

misericordia. Un ministero tecnico che di-

monsignor Milite ci sono però le parole di

venta pastorale».

Francesco. «Del discorso del Papa mi han-

Un mandato oneroso, che il pontefice ha

no colpito le riflessioni sull’attuale conte-

voluto affidare a monsignor Milite. Pa-

sto. In particolare serberò il sollecito ad

pa Francesco gli ha ribadito la sua fidu-

essere attento verso tutti».

cia di persona la mattina del 23 gennaio:

Conoscendolo non gli risulterà difficile. Salvatore D’Angelo Foto L’Osservatore Romano

«Quando mi ha visto mi ha detto che e-

La meditazione che guida

C

hi ama se stesso non può amare Dio; chi invece non ama se stesso a motivo delle più importanti ricchezze dell’amore di Dio, costui ama Dio. Da questo deriva che egli non cerca mai la sua gloria, ma la gloria di Dio […]. Chi è tale non si loda con le parole, ma si riconosce per quello che è. Anzi per il grande desiderio di umiltà non pensa alla sua dignità, sentendosi al servizio di Dio, come la legge prescrive ai sacerdoti. Per la preoccupazione di amare Dio si dimentica della sua dignità, e tiene la propria gloria nascosta nella profonda carità che ha per Dio, e non pensa più a se stesso, arrivando per la sua grande umiltà, a ritenersi servo inutile. Facciamo anche noi così, evitando gli onori o la gloria a motivo delle immense ricchezze dell’amore di Dio, che veramente ci ama. da “Capitoli sulla perfezione spirituale” Diàdoco di Fotice, vescovo

Mons. Pietro Milite e papa Francesco Insieme - Febbraio 2015

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Don Enrico alla posa della prima pietra

IL PRETE CHE AMAVA I BAMBINI La vita di don Enrico Smaldone

P

rimo gennaio 1952, un nuovo anno getta coni di luce sulla vita della Città che accoglie già 21 bambini. Dieci hanno passato le feste in famiglia, gli altri sono rimasti con don Enrico. Il sacerdote, per festeggiare il primo Natale trascorso insieme, accompagna i piccoli a visitare il giardino zoologico di Napoli. Scrive all’amico Federico Russo: «Ieri sera, vigilia dell’Epifania, ero con i miei ragazzi raccolto attorno ad una caldarella di fuoco (il nostro braciere). Tra i bimbi più piccoli si accese una discussione circa la persona della befana. Alcuni, più ingenui, sostenevano che la befana fosse una vecchia fata che in questa notte girerà il mondo per portare i doni ai bimbi buoni, altri sostenevano che la befana non fosse altro che la nostra mamma. Qualcuno addirittura proponeva di vegliare nella notte per assistere all’entrata della vegliarda». Chiamato a dirimere la controversia, don Enrico dà ragione ai semplici: la befana è una vecchia tanto buona e abita tra le stelle. I bambini non domandano giocattoli o dolci, decidono di chiedere in dono il denaro necessario affinché la Città possa continuare a vivere. Alle caramelle e ai cioccolatini preferiscono il calore di una casa il cui cuore batte all’unisono con quello del sacerdote, padre premuroso e solare, educatore attento e fantasioso. Così, al centro del dormitorio, al posto delle calze, viene posizionato un grande sacco.

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Insieme - Febbraio 2015

“Siate sempre buoni” Nel 1952 la Città dei Ragazzi ospitava 21 bambini. Senza sosta, don Enrico continua a spendere le sue energie per l’opera che il Signore gli ha affidato Racconta ancora don Enrico: «Il sindaco e il vice-sindaco, insieme a tutti i sudditi, posero il sacco sostenuto da quattro pali incrociati in mezzo alla camerata. Sarebbe arrivata la befana? Nella tua indimenticabile persona la befana era già arrivata perché al mattino era giunta la tua assicurata di £. 62.000. A mezzanotte fallì il mio primo tentativo di porre i soldi nel sacco perché un fanciullo vegliava con un occhio fuori la coperta, ansioso di conoscere la buona vecchietta. Solo verso le due il mio piano poté essere eseguito. Stamane, prima dell’ora stabilita, erano tutti svegli. “È arrivata?” domandava uno. “Il sacco è vuoto” diceva un altro. Ma gli occhi di tutti erano rivolti verso il sacco. Ad un mio cenno tutti, balzando dai letti, si lanciano verso il sacco. Un palo che lo sosteneva, cadde sulla testa di un bimbo che cominciò a piangere. Poi fu trovato il dono. Un foglio di carta bianca portava scrit-

to: “Il prof. Federico Russo mi ha consegnato questa somma per voi bimbi. Siate sempre buoni. La Befana”. Fu un putiferio di grida e di festa. Un correre pazzesco, un osannare a te che rendi lieti tanti fanciulli. Tra le grida di infinita gioia si confuse il pianto del malcapitato che alla vista dei biglietti da mille lasciò di premere il bubbone in testa per unirsi alla gioia comune e gridare anch’egli: Viva Federico Russo». L’allegria è uno degli ingredienti più preziosi della vita dentro la Città. Neppure le preoccupazioni economiche riescono a scalfire il sorriso dal volto del sacerdote chiamato ogni giorno a fare i conti con numerose difficoltà. La paternità in don Enrico risplende come un astro, un dono speciale del Padre per sostenerlo nella missione che gli aveva affidato. Nella costruenda Città, tante sono le cose ancora da realizzare. A gennaio partono i lavori per la costruzione del pozzo mentre continua senza sosta la richiesta di ogni bene necessario per i ragazzi. Don Enrico chiede coperte e lenzuola, vasellame e utensili per la cucina. Invia 22 lettere ai migliori calzaturifici italiani. Solo in tre rispondono e mandano scarpe per i bimbi. Ma egli non si scoraggia, il suo entusiasmo, la fiducia in Dio e la responsabilità nei confronti dei suoi ragazzi gli danno un’energia che non conosce riposo. La blocchiera. Il suo cuore generoso partorisce un’altra idea, fa in-


stallare nella Città una blocchiera per realizzare in proprio blocchi di cemento e lapillo da utilizzare ad intra, per le opere ancora da realizzare, e da vendere a terzi e produrre altre entrate. Qual è nel 1952 la situazione economica della Città? Fino al mese di giugno vi sono da pagare le rate di 63mila lire mensili per l’acquisto dei due macchinari che hanno permesso di impiantare la falegnameria a cui si aggiunge il debito nei confronti della ditta Lamaro. Il 5 febbraio, il dottor Lamaro fa emettere una cambiale di 200.000 lire. Per dare un po’ di respiro a don Smaldone la scadenza è fissata al 30 aprile. Intanto in America continua senza sosta l’opera di Federico Russo che raccoglie fondi per la Città attraverso la costituzione di comitati che organizzano balli di beneficenza. Gocce di provvidenza che arrivano quando più c’è bisogno e che permettono a don Enrico di onorare i suoi debiti. A mezzogiorno del 22 febbraio, un annuncio scuote la Città. Gli operai hanno finalmente trovato l’acqua. La Città ha il suo pozzo, pochi giorni ancora e si pomperà l’acqua con il motore. Un altro piccolo passo è compiuto. Anche il bilancio della falegnameria è finalmente in pareggio. La domanda di lavoro è talmente alta che è necessario impiantare nuove macchine. Serve una sega più grande. Intanto don Enrico, senza risparmiarsi, costruisce blocchi insieme ai ragazzi. I bambini apprendono con passione e in breve tempo sono già in grado di lavorare da soli. Gli appunti nel diario tenuto dai piccoli abitanti si fanno sempre più sporadici. Tanti gli impegni, la stanchezza serale non sempre permette di mantenere fede alla scelta di annotare le attività quotidiane. A maggio una piccola nota ricorda l’intenso lavoro della falegna-

meria, a luglio è segnalato l’arrivo di una sega circolare del valore di 550.000 lire. Cinquantamila lire sono versate alla firma del contratto. Il 15 luglio il sacerdote acquista anche due piallatrici del valore di 1.250.000 lire. Nello stesso mese compra anche 80 quintali di ferro. È giunto il tempo di pensare a costruire il secondo piano dell’edificio. É lo stesso don Enrico a darne notizia all’amico Federico Russo in una lettera datata 25 febbraio: «Carissimo, ci accingiamo a sopraelevare un’altra ala del nostro grandioso edificio. Ogni pietra di essa parlerà ai presenti e ai posteri del tuo lavoro, delle tue notti insonni». Il vescovo Zoppas. Ottobre è davvero un mese intenso. Il giorno 24, il nuovo vescovo, mons. Fortunato Zoppas che guiderà la Diocesi di Nocera dei Pagani fino al 1964, visita la Città e promette di sostenere l’opera. La ditta Lamaro preme perché sia liquidato il suo credito. Sono emesse altre due cam-

biali, con scadenza a fine novembre e a fine gennaio del 1953. A Pompei si riuniscono i dirigenti dei Villaggi dei fanciulli del Meridione. L’incontro è presieduto da don Antonio Rivolta, della Compagnia di San Paolo. Il sacerdote aveva fondato a Santa Marinella, in provincia di Roma, il primo “villaggio del fanciullo” sorto in Italia nel dopoguerra. La riunione doveva condurre alla costituzione della Federazione Nazionale dei Villaggi dei fanciulli d’Italia. Si discute dei sistemi pedagogici, degli aiuti finanziari e delle attività di ogni villaggio. Le peculiarità della Città partorita da don Enrico le danno un posto di primo piano. Il sacerdote, chiamato a far parte della segreteria, apporta un notevole contributo alla discussione e alle stesura del verbale. Senza sosta, don Enrico continua a spendere le sue energie per la Città. Scrive a Federico: «Più lavoreremo, più soffriremo, maggiore e più bello sarà il premio». Antonietta Abete

Un mometo dei lavori di costruzione della Città Insieme - Febbraio 2015

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VERSO FIRENZE

La nostra realtà

U

n’immagine alquanto diversa

verse sfumature: «Riconoscere i bisogni

dal Paese raccontato dai me-

anche meno manifesti; immaginare a-

dia e dalle statistiche di cri-

zioni di risposta adeguate, non osses-

si, quella venuta fuori dai racconti del-

sionate dall’efficienza; la disposizione

le realtà diocesane e associative catto-

accogliente delle varie situazioni; la ca-

liche. Uno spaccato positivo protago-

pacità delle azioni intraprese di fermar-

nista del primo capitolo della traccia

si e ridefinirsi lungo il cammino».

per il Convegno ecclesiale di Firenze.

Nuovo umanesimo, spiegano dal Comi-

«Un’immagine che scaturisce – si leg-

tato, «non significa un modello mono-

ge nel documento – dalla capacità di

litico. Umanesimo è un termine che si

cogliere le criticità e le sfide che il no-

declina al plurale, e l’umanesimo nuo-

stro tempo pone. E questo per il sem-

vo in Cristo è un umanesimo sfaccet-

plice fatto che le si vive “in prima li-

tato e ricco di sfumature. Prismatico».

nea”. A tale acutezza di lettura dei bi-

«I volti degli uomini e delle donne che

sogni corrisponde una risposta creati-

oggi sono la carne delle Chiese in Ita-

va e generativa, alimentata dall’ascolto

lia, potrebbero far pensare a un’umani-

della Parola di Dio». Viene rilevato «un

tà in frantumi. Ma contemplati «alla lu-

“di più” che segna la differenza», a su-

ce del vangelo» si rivelano una miriade

a volta declinato in «quattro forme in-

di frammenti. Sono depositari di valo-

carnate»: umanesimo in ascolto, uma-

ri che saranno riconosciuti come tali se

nesimo concreto, umanesimo plurale e

visti con uno sguardo d’insieme, l’uno a

integrale, umanesimo di interiorità e

stretto contatto con gli altri, quasi tes-

trascendenza.

sere di un mosaico più vasto».

«In ascolto – si legge – non vuol dire ap-

Emerge poi che non c’è nessun dua-

piattito sul dato di fatto, in apparenza

lismo tra “dimensione veritativa” e

liberante ma in realtà foriero di nuove

“prassi caritativa”: «L’evangelizzazione

e più cogenti schiavitù. Ascoltare l’u-

non si separa dalla solidarietà o dal-

mano significa vedere la bellezza di ciò

la custodia del creato, né la santità

che c’è, nella speranza di ciò che anco-

dalla legalità; la catechesi dei ragaz-

ra può venire, consapevoli che si può

zi da quella per i loro familiari più a-

solo ricevere».

dulti; l’assistenza da una restituzione

Altra sentita raccomandazione riguar-

di dignità che faciliti il protagonismo;

da il primato di un umanesimo incar-

la progettazione dalla condivisione che

nato: «Concretezza significa parlare

include i destinatari. La via dell’intero

con la vita, trovando la sintesi dina-

è riconosciuta come via dell’umano».

mica tra verità e vissuto, seguendo il

Pagine dense di spunti per una Chiesa

cammino tracciato da Gesù».

che vuole andare oltre la soglia.

Le esperienze raccontate ne offrono di-

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Insieme - Febbraio 2015

Salvatore D’Angelo

“Dalle Chiese locali il di più dello sguardo cristiano” è il primo dei quattro capitoli della traccia per il Convegno ecclesiale di Firenze che si terrà il prossimo novembre. In quattro tappe approfondiremo il documento


Il calendario del Concilio giovane Sono numerosi gli appuntamenti che attendono la Diocesi nei prossimi mesi

S

ono già due gli incontri conciliari vissuti in questo inizio di percorso. L’appuntamento del

19 dicembre su “Sant’Alfonso e il Natale” e quello del 20 gennaio con i delegati delle parrocchie. La strada è però ancora lunga e costellata di impegni. Il più imminente è rappresentato dalla Tappa ecclesiale del 16 febbraio, durante la serata sarà consegnata la traccia di lavoro dell’anno illustrata da don Antonio Landi. Dal 23 al 28 marzo ci sarà la settimana di evangelizzazione, che si concluderà il sabato mattina con la Giornata diocesana dei giovani. L’appuntamento

La sala gremita di delegati

di maggio, fissato per sabato 16, sarà dedicato alla Madonna, con il pellegrinaggio al santuario della Vergine del Rosario a Pompei e la lettura delle “Glorie di Maria”. Il 3 e 4 giugno ci sarà la Giornata eucaristica diocesana nella parrocchia del Corpo di Cristo di Nocera Inferiore, con la preghiera delle “Visite al Santissimo Sacramento e a Maria Santissima”. Do-

Insieme ai delegati Lo scorso 20 gennaio, il Vescovo ha incontrato i delegati conciliari delle parrocchie

Ricominciare con la Lumen gentium,

U

Concilio Giovane. Il vescovo Giuseppe li ha

Ai delegati monsignor Giudice ha chiesto

il 9 ottobre sarà la volta dell’Ascolta-

voluti incontrare tutti insieme martedì 20

di «essere il profumo di Cristo» e li ha ras-

re con la Dei Verbum, il 6 novembre

gennaio, in una grande sala della parroc-

sicurati sul fatto che «non saranno chieste

spazio all’Accogliere con la Guadium

chia San Michele Arcangelo di Nocera Su-

tante cose da fare, ma solo una presenza

et spes, la quarta sessione sul tema

periore.

cristiana, vera e semplice che aiuti la no-

Rinascere, aiutati dalla Sacrosantum

Ai presenti, c’erano anche alcuni parro-

stra Chiesa a mettere il vino nuovo in otri

Concilium, si terrà il 4 dicembre. L’e-

ci, monsignor Giudice ha ricordato che il

nuovi». Durante l’incontro il segretario ge-

vento conclusivo del Concilio è pre-

cammino intrapreso per quest’anno pa-

nerale Antonio Francese ha ufficializzato il

visto per il 7 dicembre. Momenti im-

storale servirà a «far risentire l’entusiasmo

calendario degli eventi, mentre l’Assisten-

portantissimi di preghiera e riflessio-

del Concilio». «Siete stati chiamati – ha det-

te don Giuseppe Pironti ha fatto ascoltare

ne, ma anche dialogo e confronto.

to il Vescovo – non per un di più, ma per

l’inno conciliare.

po l’estate si susseguiranno quattro sessioni conciliari con i delegati. L’11 settembre si approfondirà il tema del

na sala gremita di persone ha te-

re. Sarete sentinelle che ascoltano le diffi-

nuto a battesimo il primo incon-

coltà delle comunità e che portano a loro

tro dei delegati parrocchiali per il

l’entusiasmo».

essere portatori di questo spirito concilia-

Sa. D’An.

Insieme - Febbraio 2015

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È primavera con Francesco

È

partito il conto alla rovescia per la visita del Papa del 21 marzo. È la seconda volta di Francesco in Campania. Lo scorso luglio visitò Caserta in due occasioni. Il 26 luglio celebrò la messa nel parco della Reggia per la festa della patrona Sant’Anna. Dopo due giorni tornò per incontrare un amico di lunga data, pastore evangelico a Caserta. Il 21 visiterà due città. Una toccata e fuga a Pompei, per affidare l’intera giornata alla Vergine del Rosario. Il resto del programma si concentrerà, invece, su Napoli. Il pontefice alle 7.00 partirà in elicottero dal Vaticano, per atterrare alle 8.00 nella città mariana. Dopo la preghiera alla Madonna e l’incontro con l’arcivescovo Tommaso Caputo, partirà verso il capoluogo. Per spostarsi il Santo Padre utilizzerà un elicottero. Atterrerà nel campo sportivo co-

munale di Scampia: qui è in programma un giro nelle Vele e un incontro con alcuni esponenti del mondo del lavoro e della cultura partenopea. Subito dopo, a bordo di un’auto, percorrerà corso Secondigliano, la Doganella, piazza Carlo III, via Foria, via Pessina, piazza Dante, via Toledo, piazza Trieste e Trento e piazza del Plebiscito dove celebrerà la Santa Messa in programma alle 11.00. Dopo l’Eucarestia andrà al carcere di Poggioreale dove pranzerà insieme con i detenuti. Intorno alle 14.00, il Papa si trasferirà in Curia, a largo Donnaregina, e poi al Duomo. Qui venererà le reliquie di San Gennaro e incontrerà il clero. Prima di spostarsi alla rotonda Diaz, Francesco incontrerà gli ammalati nella chiesa del Gesù nuovo. Poi il tanto atteso bagno di folla sul lungomare. Salvatore D’Angelo

Un nuovo incarico Il Vescovo ha ufficializzato la nomina di don Giuseppe Perano a responsabile del settore sport, turismo e tempo libero. Il sacerdote coadiuverà, inoltre, don Giuseppe Pironti nel servizio diocesano di pastorale giovanile.

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Insieme - Febbraio 2015

Il 21 marzo il Papa visiterà Napoli, prima affiderà la giornata alla Vergine del Rosario durante una visita lampo a Pompei. Il programma è molto fitto. Previsti incontri con i carcerati, gli ammalati e i lavoratori. Il Pontefice atterrerà a Scampia


IN EVIDENZA

Quattro giorni di spiritualità

Q

uattro sere dense di spiritualità

sua presenza facendosi aiutare dalle costi-

e preghiera. Hanno colto nel se-

tuzioni conciliari. Il mercoledì spazio al ver-

gno gli Esercizi spirituali per i lai-

bo amare: «Amore è compiere il cammino

ci fortemente voluti da monsignor Giusep-

di fede personale, senza condizionamenti,

pe Giudice. In centinaia hanno gremito la

dietro Gesù». Il termine “Chiesa” ha chiuso

Cattedrale di San Prisco, finanche sull’alta-

la quattro giorni: «Credere nella Chiesa – ha

re, per ascoltare il Vescovo sul tema «Come

detto il Vescovo – è un atto di fede, un at-

Cristo ha amato la Chiesa».

to d’amore». Meditazioni che sono diven-

Il pastore si è soffermato ogni sera su u-

tate preghiera nell’adorazione eucaristica

na parte della frase. L’esordio è stato sulla

che ha chiuso le quattro serate. Ad anima-

parola “Come”: «Il come di Cristo – ha det-

re gli esercizi sono stati i diversi gruppi ap-

to il Vescovo – conduce alla croce». La se-

partenenti alla Consulta delle aggregazio-

conda sera le attenzioni sono state riserva-

ni laicali.

I laici della Diocesi hanno accolto positivamente l’invito del Vescovo a partecipare agli Esercizi spirituali che si sono tenuti in Cattedrale dal 26 al 29 gennaio

Sa. D’An.

te a “Cristo”. Monsignor Giudice ha letto la

Benvenuto padre Serafino

In Diocesi è attiva l’associazione dei familiari del clero

La provincia napoletana dei Missionari Redentoristi ha scelto il nuovo superiore provinciale

C

M

entre la nostra Diocesi vive il Concilio Giovane, la cui figura di riferimento è Sant’Alfonso, la provincia napoletana dei Missionari Redentoristi ha scelto padre Serafino Fiore come nuovo superiore provinciale per i prossimi 4 anni. Il sacerdote è originario di Corato, in provincia di Bari, ed è stato ordinato quando aveva 24 anni. Dal 1978 al 1990 è stato responPadre Serafino Fiore sabile della formazione della provincia religiosa napoletana. Dal 1980 al 1997 è stato consigliere del Centro Nazionale Vocazioni della CEI e membro dell’Ufficio Vocazioni CISM. Per una decina d’anni ha redatto il Sussidio di Catechesi per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni per le Chiese locali in Italia. Ha ricoperto dal 1997 al 2009 incarichi nel governo generale della congregazione, prima da consigliere e poi da vicario generale. Un impegno che lo ha portato a visitare 52 dei 78 paesi nei quali sono presenti i missionari alfonsiani. Per 30 anni ha risposto ai fedeli di tutto il mondo attraverso la sua rubrica nella rivista In cammino con san Gerardo. Antonio Francese

Famiglie preziose hi sono le persone in questa foto? Sono i familiari del clero. Cioè genitori, parenti, collaboratori e collaboratrici diretti, che assistono i nostri sacerdoti nelle loro esigenze domestiche e anche nel ministero parrocchiale. Sono fedeli laici, donne e uomini che attraverso il servizio diretto alla persona e al ministero del prete si sentono chiamati a servire la Chiesa. Grazie all’associazione, presieduta da Giuseppina Campitiello, i familiari si formano a una forte spiritualità maturando il loro servizio come risposta a una chiamata e a un ministero nella Chiesa. Nella nostra diocesi, l’associazione familiari del clero è nata il 15 dicembre 1983, fortemente voluta dal vescovo monsignor Iolando Nuzzi. Anche il nostro attuale pastore, monsignor Giuseppe Giudice, mostra paterna attenzione ai familiari dei suoi sacerdoti, tanto che in varie occasioni ha voluto incontrarli in Episcopio. L’Associazione s’incontra normalmente ogni secondo giovedì del mese nel monastero di Santa Chiara a Nocera Inferiore per un momento di preghiera, la catechesi formativa e la condivisione spirituale con le sorelle clarisse. Il collegamento con l’associazione nazionale avviene tramite la rivista “Familiari del Clero”. Don Mario Ceneri Assistente Associazione Familiari del clero

Un gruppo di familiari del clero con il Vescovo Insieme - Febbraio 2015

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ILPANEDELLADOMENICA Sussidio liturgico dalla I alla IV domenica di Quaresima (Anno B) Commenti a cura delle sorelle Clarisse del Monastero di Santa Chiara

Dacci pace Sia santificato il tuo Nome non il mio, venga il tuo regno non il mio, sia fatta la tua volontà non la mia, donaci pace con te pace con gli uomini pace con noi stessi e liberaci dalla paura. DAG HAMMARSKJÖLD Tracce di cammino Bose 1992, p.173

22 febbraio 2015

I DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B) le letture

l’inizio della Quaresima

“Gesù è servito dagli angeli” È nel deserto caratterizzato dal silenzio, dalla preghiera, dalla custodia Prima lettura: Gen 9,8-15

del cuore, spinti e docili allo Spirito, nutriti dalla Parola che si può “sta-

Salmo: Sal 24

re con le fiere” – intendendo questo stare come un vincere – tentati da Sa-

Seconda lettura: 1Pt 3,18-22

tana, colui che vuole dividere da Dio, consolati dal servizio degli angeli.

Vangelo: Mc 1,12-15

Ci ammaestra il nostro Padre, San Francesco, uomo dello Spi-

Il Vangelo

rito che ammansì il lupo di Gub-

“In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù

bio, e seppe domare anche “frate

nel deserto e nel deserto rimase quaranta

asino”, il suo corpo.

giorni, tentato da Satana.

Come un’antifona indica nella

Stava con le bestie selvatiche

sua essenza il contenuto di ciò

e gli angeli lo servivano.

che si canterà nel salmo, così in

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù

questo brano Gesù, sempre in

andò nella Galilea, proclamando il vangelo

contatto con la Parola del Padre,

di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto

riassume ciò che compirà nella

e il regno di Dio è vicino; convertitevi

sua missione: la vittoria su Sa-

e credete nel Vangelo»”.

tana. All’inizio della Quaresima

(Cfr Mc 1,12-15)

appare già ciò che celebreremo alla fine dell’anno liturgico: Cri-

Colore liturgico: VIOLA

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Insieme - Febbraio 2015

sto è il Re dell’universo.


1 marzo 2015

II DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B) Le letture

Dio, lontano dalla confusione

“Questi è il Figlio mio, l’amato” Le manifestazioni del divino avvengono sempre lontano dalla confusione, Prima lettura: Gen 22,1-2.9.10-13.15-18

dalla distrazione, dalle tanti voci gridate: “un monte alto”, “in disparte”,

Salmo: Sal 115

“loro soli”. Ed è luce.

Seconda lettura: Rm 8,31-34

Gesù, la sua persona, ne irradia talmente tanta da far risplendere an-

Vangelo: Mc 9,2-10

che i tessuti. Le prime figlie e sorelle di S. Chiara testi-

Il Vangelo

moniano che «quando essa tornava dall’o-

“In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro,

razione, la faccia sua pareva più chiara e

Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto

più bella che il sole».

monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato

Gesù è trasfigurato, i tre discepoli lo vedo-

davanti a loro e le sue vesti divennero

no tra Mosè ed Elia, poi lo vedranno tra

splendenti, bianchissime: nessun lavandaio

due ladroni. La visione è per loro, per noi,

sulla terra potrebbe renderle così bianche.

per ricordare questa luce divina quando

E apparve loro Elia con Mosè

scenderanno le tenebre e Satana crederà

e conversavano con Gesù”.

di aver vinto, insieme ai suoi.

(Cfr Mc 9,2-4)

La voce del Padre risuona: ascoltatelo! Poi il comando di non parlarne, non è nel disegno divino. Rimane Gesù solo, con loro.

Colore liturgico: VIOLA

Ricordiamola questa luce nei momenti bui, Gesù è con noi.

8 marzo 2015

III DOMENICA DI QUARESIMA (Anno B) Le letture

Gesù, tempio di Dio

“Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”

Gesù, tempio di Dio. Gesù, amore del Padre, Figlio del Padre.

Prima lettura: Es 20,1-17

Dio è amore, l’amore non si commer-

Salmo: Sal 18

cia: fare qualcosa per ottenere Dio.

Seconda lettura: 1Cor 1,22-25

L’amore di Dio è puro dono che si ac-

Vangelo: Gv 2,13-25

coglie a braccia aperte ed anche vuote. Nella sua comprensione divina, Gesù

Il Vangelo

anticipa anche con parole umane ciò

“«Questo tempio è stato costruito

che è e sarà il vero e definitivo tempio:

in quarantasei anni e tu in tre giorni

Lui, la sua persona. Il tempio di pietra

lo farai risorgere?». Ma egli parlava

deve essere finalizzato al rapporto col

del tempio del suo corpo. Quando poi

Padre, consapevoli che esso è solo fi-

fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli

gura e anticipo di ciò che vivremo pie-

si ricordarono che aveva detto questo,

namente un giorno: la comunione con

e credettero alla Scrittura e alla parola

Dio e fra di noi.

detta da Gesù”.

Lasciamoci convertire ed evangelizzare

(Cfr Gv 2,20-22)

dalle parole e dai gesti di Gesù per comprendere e vivere la vera e pura fede che si nutre anche attraverso i segni e le mediazioni. La conoscenza e

Colore liturgico: VIOLA

la lettura delle Sacre Scritture ci aiuteranno a sostenere ed approfondire la nostra fede in Lui, l’inviato del Padre, l’Amato.

Insieme - Febbraio 2015

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15 marzo 2015

IV domenica di QUARESIMA (Anno B)

Il Figlio di Dio, nostra via

Le letture “Dio ha mandato il Figlio perché il mondo

“Così bisogna che sia innalzato il Fi-

si salvi per mezzo di lui”

glio dell’uomo”: prima della riforma Prima lettura: 2Cr 36,14-16.19-23

liturgica, la processione per la bene-

Salmo: Sal 136

dizione delle palme, nella domenica

Seconda lettura: Ef 2,4-10

delle Palme, si distingueva per una

Vangelo: Gv 3,14-21

cerimonia profondamente simbolica. Al momento di rientrare in chiesa,

Il Vangelo

il corteo trovava le porte chiuse. Il

«E il giudizio è questo: la luce è venuta

suddiacono batteva con l’asta della

nel mondo, ma gli uomini hanno amato più

croce la porta, questa si apriva e la

le tenebre che la luce, perché le loro opere

folla, preceduta dal clero, rientrava

erano malvagie. Chiunque infatti fa il male,

in chiesa, glorificando Colui che, so-

odia la luce […]. Invece chi fa la verità viene

lo, è la Risurrezione e la Vita.

verso la luce, perché appaia chiaramente

Il peccato aveva chiuso le porte del

che le sue opere sono state fatte in Dio».

Cielo, ma Gesù le ha riaperte in

(Cfr Gv 3, 19-21 )

virtù della Croce. La Madre Santa Chiara dirà nel suo Testamento: «Il Figlio di Dio si è fatto nostra via».

Colore liturgico: VIOLA O ROSACEO

Sì, nostra via verso la Vita, verso la salvezza, verso la luce; quella luce capace di illuminare le tenebre del cuore e che traspare anche attraverso le opere. Opere che saranno luminose perché fatte nel bene e per il bene, di tutti.

IL VANGELO CHE SI INCARNA Il dono di mamma Veronica La malattia e la decisione di portare a termine la gravidanza. Una madre che amava la vita

«N

on sempre la vita ci riserva solo belle sorprese. Da una settimana sono ritornata a Verona per ricaduta malattia. Ora di nuovo fuori gli artigli, bisogna lottare tutti insieme. Ci sarete vero? Ci conto. Vi voglio bene». È una delle tante raccomandazioni che, fino a poche settimane fa, Veronica Giazzon lanciava da Facebook. Veronica, 36 anni, infermiera, nata a Mogliano, in provincia di Treviso, residente a Trebaseleghe, nel padovano, sapeva bene che cosa rischiava, quando, a metà della secon-

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Insieme - Febbraio 2015

da gravidanza, le diagnosticarono una forma aggressiva di leucemia. Ha sollecitato pertanto i medici a far nascere anticipatamente la bambina che portava in grembo, per iniziare, subito dopo, le cure. E, magari, anche quel trapianto che doveva essere risolutivo. Oggi Matilde, la figlia di Veronica, ha 13 mesi e la mamma è morta sabato scorso. […] «Veronica ha lottato – testimonia il fratello – prima per far nascere Matilde, nelle migliori condizioni, poi per strappare la sua vita alla morte. Era determinata. Ha

voluto il trapianto anche se i medici avevano detto che la compatibilità era solo del 50%. Non siamo arrivati in tempo». Il 6 ottobre scorso, Veronica e Federico hanno festeggiato il settimo anniversario di matrimonio. […] «Sette anni son passati – augurava la moglie a Federico su Facebook – e quanta acqua sotto i ponti....gioie, dolori, risate, Alice, Matilde, la malattia, i viaggi, la vita di tutti i giorni....ma sempre insieme! buon anniversario amore mio». Un mese dopo, il 15 novembre, un’altra, incalcolabile soddisfazione: «Fi-

nalmente ci siamo riusciti. Battesimo di Maty» sospirava, sempre da Facebook, mamma Veronica. A gioire, più di ogni altra, lei, Alice, 5 anni. Ai primi di dicembre, l’aggravamento del quadro clinico e il terribile decorso. La morte ha strappato la mamma ai due piccoli in un ospedale di Milano; la giovane donna è stata stroncata da una broncopolmonite che è stato impossibile fermare in un corpo dalle difese immunitarie debolissime. […] Francesco Dal Mas (Avvenire, 16 dicembre 2014)


I N F ORMADIOCE SI G L I A P P U N TAM E N T I In cammino Il 16 febbraio, nella Concattedrale di Sarno, alle ore 19.30, si terrà la Tappa ecclesiale. Interverrà don Antonio Landi, che illustrerà il verbo “rinascere” grazie al brano del Vangelo di Giovanni che racconta dell’incontro tra Nicodemo e Gesù. Nella stessa serata sarà consegnata la Traccia del Concilio Giovane ai delegati delle parrocchie e delle associazioni. In ritiro Il 17 febbraio, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, ci sarà il ritiro del clero nel Monastero delle suore domenicane di Sant’Anna a Nocera Inferiore. L’8 marzo, alle ore 16.00, nello stesso monastero, il Vescovo incontrerà le religiose della

diocesi. Dal 23 al 27 febbraio il mons. Giudice parteciperà agli esercizi spirituali dei Vescovi della Conferenza Episcopale Campana.

ore 19.00 dalla parrocchia nocerina partirà una fiaccolata con la statua della Vergine di Lourdes che si concluderà in Cattedrale.

Inizia la Quaresima Mercoledì 18 febbraio il Vescovo presiederà la Liturgia delle Ceneri diocesana nella parrocchia San Biagio di San Marzano sul Sarno. Appuntamento alle ore 19.00.

Con i cresimandi Il 7 marzo il Vescovo incontrerà i cresimandi della Diocesi. Appuntamento alle ore 19.00 nella Basilica di Sant’Alfonso a Pagani. Un momento per incontrare tutti coloro che si apprestano a ricevere il sigillo dello Spirito Santo nei prossimi mesi.

Con gli ammalati Domenica 22 febbraio si terrà la giornata diocesana del malato. Appuntamento alle ore 17.00 nella parrocchia Santa Maria del Presepe di Nocera Inferiore. È in programma la recita del Rosario e la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo. Alle

24 ore per il Signore Si ripete l’iniziativa 24 ore per il Signore, voluta lo scorso anno da papa Francesco. Appuntamento in Cattedrale il 13 e 14 marzo.

Festa di San Giuseppe Il 19 marzo, alle ore 20.00, il Vescovo presiederà la messa in Cattedrale nel giorno della solennità di San Giuseppe. Per maggiori info: www.diocesinocerasarno.it

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A CURA DELLA

PIA UNIONE AMMALATI CRISTO SALVEZZA Un momento della Celebrazione eucaristica

UN SÌ CHE SI RINNOVA I membri della Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza hanno rinnovato, alla presenza del vescovo Giuseppe Giudice, il loro sì a servire Dio nei fratelli sofferenti

“S

antissima Vergine, ti eleggo

chiara l’immagine della nostra mano de-

oggi per mia Signora, Avvo-

stra appoggiata su quel Vangelo, un ge-

cata e Madre e prometto di

sto semplice che dona vigore e che sus-

far quanto potrò, perché anche altri si

surra: non temere, non sarai solo.

amino e ti servano”.

Tante sono le strade offerte ai cristia-

Questa è una parte della preghiera con

ni per vivere la fede ricevuta nel Batte-

la quale ogni anno i fratelli e le sorel-

simo. Noi, nel nostro piccolo, con quel

le della Pia Unione Ammalati Cristo Sal-

sì che rinnoviamo, scegliamo di segui-

vezza rinnovano il loro sì, mossi dal de-

re la via dell’amore verso coloro che sof-

siderio di servire Maria, Madre di Dio,

frono e preghiamo il Signore affinché ci

in modo particolare nei fratelli sofferen-

dia giorno per giorno la forza necessaria

ti. Un sì carico di amore verso chi ha

per tenere fede alla promessa che sia-

bisogno, intriso di impegno, disponibili-

mo chiamati a rinnovare. È bello poter

tà all’ascolto e all’accoglienza, ma anche

condividere con tutti la gioia del nostro

pieno di tanta paura: timore di non esse-

sì e chissà che il nostro non si affianchi

re all’altezza della promessa che siamo

a quello di tantissimi altri… È un sì che

chiamati a fare. La nostra promessa è

aiuta a vivere nella sicura certezza che

un atto di fede che dona forza e una vol-

non siamo soli… Una certezza che tinge

ta fatta non ci si sente migliori, ma sem-

la vita di tanti colori… Una vita che di-

plicemente più sicuri. Una forza che ci

venta bella anche quando è difficile!

avvolge quando le prove sembrano tra-

L’invito è rivolto a tutti, giovani e meno

volgere la nostra vita. È proprio in quei

giovani, perché il donarsi agli altri non

momenti, quando ci sentiamo deboli e

ha età.

scoraggiati, che la mente dovrebbe avere

Il rinnovo della promessa con la mano destra poggiata sul Vangelo

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Insieme - Febbraio 2015

Maria Grauso


Don Bosco,

il Santo educatore Lo scorso 31 gennaio, giorno in cui la Chiesa ricorda San Giovanni Bosco, tutti gli oratori del nostro Comitato zonale si sono riuniti nella parrocchia San Giovanni Battista in Nocera Inferiore per un momento di adorazione eucaristica

L’

oratorio è il luogo dove si sperimen-

vi faccia molte grazie? Visitatelo spesso! Vole-

Lui. È solo lasciandoci educare dal Signore,

ta l’Amore. L’Amore sa accoglie-

te che ve ne faccia poche? Visitatelo di rado!”.

che potremo educare a nostra volta.

re, difendere, far crescere, matura-

Salvare la gioventù significava per don Bosco

Dopo il momento di preghiera, il vice-presi-

re, rendere felici. L’Amore spinge a perdere se

spalancare le porte della Chiesa: portare i gio-

dente dell’Anspi don Enzo Di Nardi ha con-

stessi perchè gli altri si sentano pieni di vita. Il

vani in Chiesa o meglio avvicinare la Chiesa

segnato le tessere ai vari oratori presenti, ri-

servizio disinteressato e appassionato nell’o-

ai giovani. L’ambiente oratoriano fu per don

cordando i diversi appuntamenti che vedran-

ratorio mira ad un obiettivo importante: far sì

Bosco, innanzitutto, luogo di educazione alla

no nuovamente riunita questa grande fami-

che i ragazzi ed i giovani avvertano la gioia di

fede. Consapevoli di essere figli di un grande

glia. La finalità educativa ultima dell’oratorio

sentirsi protagonisti dei sogni di Dio. Lo scor-

sognatore e convinti di poter essere come lui,

è, dunque, quella di predisporre ed accom-

so 31 gennaio, giorno in cui la Chiesa ricorda

pastori dei giovani e dei ragazzi, i responsabi-

pagnare il giovane all’incontro con Gesù,

San Giovanni Bosco, tutti gli oratori del no-

li e gli animatori dei vari oratori hanno parte-

quell’incontro che cambia e fa nuova la vita

stro Comitato zonale si sono riuniti nella par-

cipato con grande trasporto a questo momen-

del discepolo.

rocchia San Giovanni Battista di Nocera Infe-

to di preghiera e riflessione. Accompagnare i

riore per trascorrere insieme un’ora alla pre-

bambini ed i giovani a Gesù, proprio come ha

senza del Signore. L’ora di Adorazione, pre-

fatto don Bosco: questo è l’obiettivo di ogni a-

parata e guidata da don Andrea Annunziata,

zione educativa. Solo se, come il Santo dei gio-

è iniziata, dopo il canto di esposizione, pro-

vani, sappiamo essere discepoli autentici di

prio con una esortazione di don Bosco, il San-

Gesù, capaci di stare con Lui, di lasciarci toc-

to educatore: “Cari giovani, volete che Gesù

care dalla sua Parola, potremo essere segni di

Foto di gruppo dell’oratorio “San NicolaSant’Eustachio” di Castellammare di Stabia

Oratorio “Santa Maria delle Grazie” di Scafati

La famiglia Anspi cresce L’Anspi Nocera-Sarno cresce ancora ed accoglie due nuovi oratori: l’oratorio “San Nicola-Sant’Eustachio” di Castellammare di Stabia e l’oratorio “Santa Maria delle Grazie” di Scafati. Attendendo la nascita di propri Comitati diocesani, diamo il benvenuto nella nostra grande famiglia ed auguriamo loro un cammino ricco di frutti.

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NEWS DALLE PARROCCHIE San Teodoro Martire Sarno

Gli occhi dei bambini Il futuro della parrocchia racchiuso nella dolcezza dei più piccoli

H Le corali di San Giovanni Battista e S. Alfonso

San Giovanni Battista Angri

“Chi canta prega due volte” Concerto di inizio anno in parrocchia

D

omenica 4 gennaio, presso la Collegiata di San Giovanni Battista in Angri, si è tenuto un concerto d’inizio anno offerto dalla corale della parrocchia insieme con il coro polifonico alfonsiano di Pagani. I cori riuniti hanno eseguito canti natalizi scritti e musicati da Sant’Alfonso Maria de Liguori. Direttore del coro, padre Paolo Saturno; alle chitarre, Antonio Saturno, Pasquale Chiavazzo, Valentina Vanacore; all’organo, Arcangelo Barbella; all’oboe, Vincenzo Viscardi; al clarinetto, Gianluca Giordano e Vincenzo Di Siena, direttore della corale di San Giovanni. Il concerto che ha visto la partecipazione di numerosi fedeli nonché appassionati di musica è stato arricchito dalla lettura dei versi del poema Quanno Nascette Ninno eseguita dal parroco per omaggiare Sant’Alfonso Maria de Liguori, compositore di quest’opera, che nella collegiata fu per molti anni predicatore nonché confessore, dedicandosi alla guida spirituale di molti fedeli. Il maestro padre Paolo Saturno ha voluto chiudere il concerto come da tradizione con l’intonazione del canto “Tu Scendi dalle Stelle”. Alberto Limodio

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anno quell’allegria che contagia. Sorridono, ascoltano, partecipano, imparano, t’insegnano. Soprattutto con i loro piccoli gesti, tanto profondi di significato quanto ricchi di valore. Con quegli occhi rivolti al Tabernacolo trasmettono tutta la loro voglia di incontrarlo, conoscerlo, di fare amicizia con Lui, Gesù. Sono i bambini della parrocchia San Teodoro di Sarno, che ogni domenica partecipano in gran numero alla Santa Messa delle ore 11.00. Con canti e preghiere accompagnano la liturgia, animata dal coro parrocchiale formato da ragazzi e ragazze. Entusiasta il parroco don Alfonso Giordano, che puntualmente gli fa visita durante le riunioni del catechismo. «Non c’è cosa più bella al mondo dei bambini. Sono semplici, fiduciosi, innocenti, puri, belli come gli angeli. Guardare gli occhi di un bambino è come guardare l’immensità del mare e lo splendore luminoso del sole. E solo guardando nei loro occhi che riscopriamo la grandezza di Dio». Michele Lanzetta I bambini della parrocchia

LA FOTONOTIZIA

Il presepe vivente realizzato dalla comunità di Sant’Antonio di Padova ad Orta Loreto.


La recita dei bambini con don Natalino Gentile

Santa Maria Addolorata San Potito

San Vincenzo… De Pretore Il Paradiso a rischio solitudine: dalla recita dei bambini della parrocchia

L

a ricordiamo tutti, o quasi tutti, la commedia di Edoardo de Filippo, intitolata Vincenzo De Pretore, testo teatrale ampliato da una precedente composizione poetica. È stata lo spunto per una recita sceneggiata nella serata della vigilia di Natale, nella chiesa parrocchiale di S. Potito. Una cosa leggera, in verità, che ha tenuto desta l’attenzione dei presenti per circa 20 minuti. Poi, si sa, quando recitano i bambini, i primi fan sono sempre i genitori, le nonne, le zie etc. La scena inizia con Vincenzo (Matteo Bevilacqua) guappo napoletano, che bussa alle porte del Paradiso. Un S. Pietro compassato (Francesco Tortora) lo accoglie, ma è costretto a chiamare S. Giuseppe (Alessandro Lodato) scelto come protettore. Occorre però consultare il Padre Eterno (d. Natale Gentile) che si dimostra piuttosto duro e severo nel negare l’accesso, tanto che S. Giuseppe, incredibilmente decide di lasciare il Paradiso, per la brutta figura che farebbe con il suo protetto. Lo segue immediatamente Maria (Iolanda Lodato), accompagnata da Gesù (Giovanni Femiani), poi dall’arcangelo Gabriele (Raffaele Palumbo), quindi da S. Gioacchino ( Bartolomeo Aliberti) e da S. Anna (Rosaria Aliberti). A questo punto il Paradiso rischia la solitudine. Un modo semplice ed efficace per accogliere il Natale, questo amore di Dio grande e misericordioso, che offre ad ogni uomo – dal santo al peccatore – il ritorno e la gioia di stare insieme, perché questo è il Paradiso. Don Natalino Gentile

La natività del presepe vivente

Regina Pacis Angri

Natale: tempo di gioia La lectio divina, il presepe vivente e serate in musica per le festività natalizie

“B

etlemme: casa del pane”: con la lectio divina su questo testo biblico la comunità parrocchiale Regina Pacis si è preparata al Natale. Oltre ai diversi momenti liturgici, tutta la comunità insieme al parroco, don Antonio Cuomo, si è impegnata a realizzare il presepe vivente scegliendo come luogo corso Vittorio Emanuele: Gesù nasce ancora tra le case e vuole camminare per le strade. Un’occasione, questa, che ha dato la possibilità a tante nuove famiglie di avvicinarsi alla parrocchia. Tra capanne di sacco e paglia, tra antichi mestieri e atmosfera sobria un bambino ci ha raccontato la tenerezza di Dio. Un gioioso periodo natalizio allietato dalla serata “Musiche e Canti di Natale” a cura della corale Magnificat e del coro dei fanciulli, che in questa occasione è stato battezzato con il nome Eccomi, un nome che vuole ricordare di essere sempre pronti a dire il proprio “sì” al Signore, come Maria, nostra Madre ed esempio di totale disponibilità. Antonella Salvati

LA FOTONOTIZIA

La rappresentazione del presepe vivente messa in scena dalla comunità di Santa Maria delle Grazie ad Angri.

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Padre Pietro Lombardi con i giovani “Babbi Natale”

San Giovanni Battista Striano

200 coristi per cantare il Natale Grande concerto a Striano delle corali dell’Agro

G Sant’Alfredo Sarno

Giovani “Babbi Natale” avvistati a Sarno I giovani della parrocchia impegnati a sostenere le famiglie in difficoltà economica

I

l periodo di Avvento per i ragazzi della parrocchia S. Alfredo è stato vissuto all’insegna del “dono”: i gruppi adolescenti, giovanissimi e giovani, si sono attivati per far sentire il loro calore ed anche la loro voce. Infatti, hanno organizzato una vendita di beneficenza preparando dolci in casa. Il ricavato è stato destinato all’acquisto di beni alimentari di prima necessità, ma anche carne fresca, cioccolatini e panettoni, per donare un pranzo di Natale ad alcune famiglie in difficoltà economica presenti sul territorio sarnese. Così, il 23 dicembre sono stati preparati alcuni cesti e consegnati ai destinatari in collaborazione con la Caritas foraniale: un folto gruppo di ragazzi, alcuni dei quali vestiti da Babbo Natale, hanno attraversato le strade del paese augurando buone feste, intonando canti natalizi per le famiglie cui hanno fatto visita. È stato questo un modo per operare nella comunità all’insegna della carità cristiana: sul modello di Gesù, hanno deciso con gioia di impegnare tempo ed energie per i fratelli più deboli, consapevoli che – se diffuso – l’amore di Cristo si moltiplica. Padre Pietro Lombardi

LA FOTONOTIZIA

La natività del presepe vivente realizzato dalla comunità S.S. Simone e Giuda di Nocera Inferiore.

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Insieme - Febbraio 2015

rande concerto nella chiesa madre di Striano con duecento coristi. Un vero e proprio megaevento la seconda rassegna di corali polifoniche “Striano Canta il Natale”, promosso dal Coro Severiniano in collaborazione con la parrocchia San Giovanni Battista. Ad ideare la manifestazione il diciassettenne Raffaele Massa. La rassegna di corali polifoniche ha previsto l’esibizione di sette corali dell’Agro nocerinosarnese e vesuviano. Ad aprire la kermesse sono stati i padroni di casa, il coro Severiniano. A seguire, le corali: Armonia di voci di Boscoreale; Laudate Dominum di Poggiomarino; Sancta Mater Dei di Sarno; San Biagio di San Marzano sul Sarno; San Francesco di Sarno; infine, in compagnia del parroco don Antonio Mancuso, Madre Fiducia nostra di Angri. Al termine del concerto i coristi hanno potuto gustare le delizie della sagra “Salsicce e Friarielli”, giunta ormai alla ventisettesima edizione. Insomma, un appuntamento che ha calamitato l’interesse dell’intera Valle del Sarno. Antonio Ferrara

Il coro Severiniano diretto dal giovane Raffaele Massa


I ragazzi che hanno partecipato al progetto “Una Mano per un Sorriso”

L’Essenziale, centro della vocazione francescana Il Convegno regionale e il progetto “Una Mano per un Sorriso”, tra gli appuntamenti della Gifra

L

o scorso 19 settembre la Gioventù Francescana di Campania e Basilicata ha delineato il nuovo calendario annuale. Vari sono gli appuntamenti, uno solo il filo conduttore: l’essenzialità. Appuntamento centrale è stato il convegno regionale dal tema “Essenzialmente Tu”, tenutosi a Piedimonte Matese lo scorso 28 dicembre. Per il giovane francescano l’Essenziale è la chiamata. Noi francescani riscopriamo l’essenzialità anche attraverso il progetto “Una Mano per un Sorriso” che ci vede impegnati per 3 giorni in inverno e 7 in estate. I destinatari sono i bambini dai 6 agli 11anni che vivono particolari situazioni di disagio (ospiti di case famiglia, ragazzi di strada con forti difficoltà economiche). Quest’inverno lo abbiamo vissuto, dal 3 al 5 gennaio, presso il Convento OFM Cappuccini di Montecorvino Rovella: esperienza che mi ha fatto capire l’essenziale della vita attraverso gli sguardi di bambini speciali. Chiara Bruno

Vari momenti della festa della Santa famiglia

Santa Maria Maddalena in Armillis Sant’Egidio del Monte Albino

Il dono della fede nelle famiglie Inizia a febbraio l’annuale cammino neocatecumenale delle famiglie

L

a prima domenica successiva alla nascita del Signore Gesù è consacrata alla festa della Santa famiglia di Nazareth. Così, il 28 dicembre scorso, alla fine della celebrazione eucaristica, una trentina di coppie della comunità parrocchiale con fede e gioia si sono riunite intorno all’altare di Dio leggendo tutti insieme il rinnovo delle promesse matrimoniali. In seguito, è stata recitata la preghiera di Papa Francesco per la Santa famiglia. Da qualche anno anche a Sant’Egidio del Monte Albino ha preso avvio il Cammino Neocatecumenale, per opera della “missione” dei catechisti Benedetta e Massimo Montella, Annalisa e Giuseppe Longobardi, Giovanna e Ciro Danise. Dopo la celebrazione eucaristica di sabato 31 gennaio, conclusasi con un momento di agape fraterna, anche quest’anno sono iniziate le catechesi, appuntamenti settimanali del lunedì e del mercoledì, per l’annuncio della Buona Novella, per riportare alla fede tante persone. Livia Rossi

LA FOTONOTIZIA

Alcune foto dell’evento della festa della pace promossa dall’ACR lo scorso 24 gennaio e vissuta a livello foraniale. Un colore assegnato a ciascuna forania per simboleggiare i continenti e la foto dei diversi gruppi che con la loro disposizione compongono la frase: “Insieme noi diamo Vita alla Pace”.

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La statua di San Biagio

Santa Maria del Presepe Nocera Inferiore

Natale in…cantato Il concerto in parrocchia con la corale “Che bella compagnia”

A

nche quest’anno si è ripetuto in parrocchia l’appuntamento con il concerto di Natale. Il 21 dicembre, alle ore 20.00, dopo la celebrazione eucaristica, Piera Frangione con la sua corale “Che bella compagnia” si è esibita al cospetto della comunità, accorsa per ascoltare i tanti brani natalizi, proposti con la bravura di sempre. Una serata all’insegna di suggestioni canore che hanno trasportato grandi e piccini nella poesia del Natale. Vasto il repertorio musicale che ha spaziato da Astro del ciel ad Adagio fino a La vita è bella. Il concerto, oltre a diffondere la bellezza del canto attraverso le voci stupende di Piera, Maria Tullia, Roberta, Agnese e di tutti gli altri componenti del coro, ha rappresentato un forte momento di condivisione. Nella cornice stupenda della chiesa si è diffuso un accordo, non solo musicale ma prima di tutto umano. Maria Bonfiglio

San Biagio San Marzano sul Sarno

I santi, riflessi di Dio Programma dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono

«I

santi sono il riflesso della santità del Signore, la realizzazione personale di quanto Egli ha vissuto e proposto»: è con questo riferimento che la comunità parrocchiale ha presentato il programma per la preghiera e i festeggiamenti in onore di San Biagio. Il 25 gennaio è iniziata la novena al Santo cui è intitolata la parrocchia e dal giorno seguente le celebrazioni eucaristiche sono state presiedute a staffetta da alcuni presbiteri della Diocesi: don Gaetano Ferraioli, don Michele Fusco, don Alessandro Cirillo, mons. Mario Ceneri, don Flaviano Calenda, padre Aldo D’Andria, don Andrea Amato, don Antonio Adinolfi, don Andrea Annunziata. Ad arricchire la proposta il pellegrinaggio alla Chiesa di San Biagio a Lanzara, il 28 gennaio; la premiazione del concorso “Incontro con il mio Patrono” – con la presenza della dirigente scolastica Emma Tortora – e la processione del Santo, il 3 febbraio. A conclusione lo spettacolo in oratorio “Nu Bambinello e tre San Giuseppe”. Mariarosaria Petti

La corale “Che bella compagnia”

LA FOTONOTIZIA È iniziata giovedì 22 gennaio la novena per San Ciro, Santo Patrono di Nocera Superiore. Le parrocchie della città, Santa Maria Maggiore e Santa Maria degli Angeli, hanno accolto la sacra effige nel tradizionale appuntamento della peregrinatio. A conclusione la Santa Messa presieduta dal vescovo, mons. Giuseppe Giudice, il 31 gennaio, giorno della memoria del Santo medico ed eremita.

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Insieme - Febbraio 2015


In Parrocchia A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DELLE GRAZIE CASATORI SAN VALENTINO TORIO

Le foto dei piccoli e le ricevute di pagamento delle adozioni

Quattro fratellini adottivi

P

apa Francesco, in visita lo scorso maggio a Betlemme, ci ha esortati ad andare oltre l’immagine del Natale - la nascita di Gesù nella grotta, la visita dei pastori e dei Magi - ma a condividere con la Santa Famiglia l’esperienza del quotidiano all’interno della propria casa. Così, con i bambini dell’ACR e con l’intera comunità parrocchiale, abbiamo voluto sposare a pieno questo invito, mostrandoci caritatevoli nei confronti di chi è più “povero”. Con i bambini ci siamo dilettati a costruire piccoli presepi per la raccolta delle offerte e, con il sostegno di piccoli salvadanai, abbiamo raccolto nei gruppi delle offerte da destinare ai Padri Redentoristi, dopo la visita al santuario di S. Alfonso Maria de Liguori lo scorso 22 dicembre.

La comunità ha sottoscritto quattro adozioni a distanza in Madagascar, in una missione dei Padri Redentoristi, facendo proprio l’invito di papa Francesco di “andare oltre l’immagine del Natale”

Studio, pasti e assistenza medica. Con le nostre offerte ci siamo impegnati a sostenere 4 bambini della missione in Madagascar della scuola materna, in quei posti dove gli stessi Missionari Redentoristi operano. Questo sostegno comporta progressivamente, oltre allo studio, anche il pasto e l’assistenza medica. Più in generale il bambino ha la possibilità di vivere in un ambiente sano e di ricevere una formazione umana e cristiana. Ecco i nostri fratellini adottivi: Andrianantenaina Frederic, 4 anni; Mahandry N.T. Tsiky Eliah, 3 anni; Rakotohasimbola A. Laurencia, 4 anni e Mihajason Elardi Jdina che di anni ne ha 3. Insieme - Febbraio 2015

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE - SS. ANNUNZIATA ANGRI

La copertina del calendario

BUONGIORNO DI GIOIA, IL CALENDARIO

S

ono ormai anni che

di speranza di cui lo stesso

te umano e cristiano». Un

don Antonio Mancu-

don Antonio ci ha racconta-

pensiero che in questi tem-

so ogni mattina fa

to la genesi: «Sono pensieri

pi diventa attuale e credibi-

compagnia a migliaia di per-

semplici che il Signore mi i-

le contro la violenza e le in-

sone con il suo “Buongior-

spira e che non tengo per

giustizie del mondo, in rife-

no di Gioia”, prima alla ra-

me, ma mi piace donare a-

rimento, in modo particola-

dio e poi sui social network.

gli altri, soprattutto a quelle

re, al fondamentalismo reli-

Dopo il libro che ha raccol-

persone che hanno difficoltà

gioso che addirittura uccide

to i primi pensieri, adesso si

a vedere la bellezza della vi-

in nome di Dio. Un invito a

è aggiunto un altro piccolo

ta e del creato».

credere piuttosto nel rispetto delle diversità, anche re-

tassello per entrare ulteriormente nelle case delle fami-

Stanchi di un linguaggio

ligiose, nell’amore reciproco

glie dell’Agro.

volgare. Sul perché questa

e nella pace possibile grazie

iniziativa abbia avuto così

ad un impegno concreto, af-

In pochissimi giorni sono

tanto successo, don Anto-

finché tutti vengano libera-

andati letteralmente a ruba

nio non ha dubbi: «La gen-

ti dalle sofferenze e dalle po-

i calendari giornalieri con

te ha voglia di parole sem-

vertà.

le frasi di don Antonio, ol-

plici ma vere ed incisive.

tre 1000 le copie distribui-

Ha bisogno di parole dolci

Allora ben vengano inizia-

te tra Natale e l’Epifania in

che possano essere medici-

tive come questa del calen-

cambio di una piccola offer-

na per il cuore e per le varie

dario “Buongiorno di Gio-

ta per sostenere le attività

tribolazioni quotidiane. Pa-

ia”, per affrontare il presen-

parrocchiali.

role forti e profonde, auten-

te e guardare al futuro con

tiche, che stimolino a fare

spirito fiducioso e positivo.

Il calendario 2015, dal titolo

meglio. Molti sono stanchi

Un messaggio usato spes-

“Buongiorno di Gioia - u-

di un linguaggio, come quel-

so anche da Papa France-

na parola di fiducia per o-

lo televisivo o dei social net-

sco: «Non siate mai uomini

gni giorno”, offre un pen-

work, spesso volgare. Sem-

e donne tristi, un cristiano

siero quotidiano di carattere

pre più persone vogliono

non può mai esserlo!».

spirituale, sociale e cultura-

qualcosa di positivo, di più

Sergio Ruggiero Perrino

le. Si tratta di un messaggio

profondo, di autenticamen-

Carmine Giordano

50

Insieme - Febbraio 2015

Grande successo per la nuova iniziativa editoriale che raccoglie i pensieri di don Antonio Mancuso. Dopo il libro, è la volta del calendario andato letteralmente a ruba. Oltre 1000 le copie distribuite tra Natale e l’Epifania in cambio di una piccola offerta per sostenere le attività parrocchiali


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SAN SISTO II, PAGANI COORDINATORE REDAZIONE PARROCCHIALE: MICHELE RAIOLA

Alcuni momenti della I edizione di “Aspettando Natale nella carità”

NEL NOME DI PAOLO Si è svolto dal 27 al 28 dicembre il primo campo invernale guidato da don Giuseppe Pironti sulla Lettera di san Paolo a Filèmone

L’

invito rivolto ai giovani e ai giovanissimi della comunità a partecipare al campo invernale è stato accolto con vivo entusiasmo. In tutto quaranta i giovani ospitati presso il

“Seminario Metropolitano Giovanni Paolo II” di Pontecagnano-Faiano per vivere questa nuova esperienza. Le catechesi, tenute dal parroco don Giuseppe, sono state incentrate sulla lettera di san Paolo a Filèmone, un passo poco noto, rivelatosi un’interessante scoperta per i ragazzi. A scandire le due giornate anche alcune attività ricreative: piacevoli momenti di gioia che hanno contribuito ad impreziosire questa breve, ma intensa esperienza. Martina Grimaldi

ALLA SCUOLA DI MARIA E DELLA FAMIGLIA DI NAzARET

UNA SERATA PER SOSTENERE LE FAMIGLIE

La comunità si è preparata a vivere il Natale con due preziose novene

Si è svolta lo scorso 20 dicembre la I edizione di “Aspettando Natale nella carità”

Q

uale modo migliore per prepararsi ai momenti importanti se non accompagnandoli con delle riflessioni nei giorni precedenti? Così, la comunità di San Sisto II ha vissuto l’attesa delle solennità

dell’Immacolata e del Natale con due belle e interessanti novene.

È

partita quest’anno la prima edizione di una bellissima iniziativa che abbiamo voluto chiamare “Aspettando Natale nella carità”. Il forte entusiasmo di alcuni fedeli ha messo in moto tutta la

comunità. Tante degustazioni, musica, divertimenti per i bimbi: tutto

Abbiamo conosciuto e approfondito insieme i volti di Maria, modello di ogni

donato con amore sincero per vivere una bellissima serata in via

cristiano, lei che è Madre di Dio, Madre che dà la vittoria, Madre premurosa,

Barbazzano che si è svolta lo scorso 20 dicembre. È stato così possibile

Madre dell’umiltà, Madre della Chiesa, Madre del dolore, Madre Immacolata che

raccogliere fondi da utilizzare per le tante famiglie che aiutiamo ogni

mostra la via. E abbiamo guardato alla Famiglia di Nazaret, modello a cui ispirarci

mese. Grazie di cuore a tutti coloro che si sono impegnati, che hanno

per far nascere nella nostra vita il Salvatore e raggiungere la meta della santità.

contribuito, che sono venuti e hanno fatto famiglia con noi.

Giorni piacevoli vissuti nel solco di quell’amicizia spirituale propria della Chiesa.

La Redazione

Nella sezione IN PARROccHIA vi sono le pagine di quelle parrocchie che hanno scelto la rivista diocesana come strumento per comunicare con la propria comunità parrocchiale. Queste pagine sostituiscono giornali parrocchiali o fogli di collegamento. Se desideri anche tu prendere uno spazio fisso o in occasione di un evento particolare, contattaci allo 081 517 04 66 o su insieme@diocesinocerasarno.it Insieme - Febbraio 2015

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE MARIA SS. DI COSTANTINOPOLI NOCERA SUPERIORE

Una comunità Fotocronaca dei momenti più belli dell’Avvento e del Natale 2014

La corona dell’Avvento

Il Rosario itinerante nella Solennità dell’Immacolata Concezione, 8 dicembre 2014

La Solenne Adorazione Eucaristica con gli esercizi spirituali al popolo, 9 - 13 dicembre 2014

Santa Messa Solenne in occasione della Festa di Santa Lucia e Sant’Agnello, 13 e 14 dicembre 2014

Processione di Santa Lucia e Sant’Agnello, 14 dicembre 2014

V Edizione del Christmas Village, mercatini degustazioni e animazione natalizia, 13 e 14 dicembre 2014

La Lampada di Betlemme, lampada della pace portata in parrocchia dagli Scout Agesci Nocera Superiore 1 accanto alla Natività posta ai piedi dell’Altare

Gli zampognari alla Novena di Natale

Santa Messa nella notte di Natale

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Insieme - Febbraio 2015


IN REDAZIONE MARIA ANGELA BISOGNO E CINZIA FAIELLA

IN CAMMINO Il Presepe artistico

Mostra dei Presepi a cura della Nova Sociale

L’Adorazione Eucaristica lungo la giornata del 31 dicembre 2014 che si è conclusa con la Santa Messa di ringraziamento e il canto del Te Deum

La nevicata del 31 dicembre 2014

La Processione di Gesù Bambino dalla parrocchia di S. Michele Arcangelo alla parrocchia Maria SS. di Costantinopoli, 5 gennaio 2015

La cantata dei Pastori della compagnia teatrale Arabesco di Nocera Superiore, 5 gennaio 2015

Concerto natalizio della Corale Polifonica di Vietri sul Mare

La Befana dei nonni organizzata dall’Associazione Nova Sociale, 6 Gennaio 2015

La bottega del fabbro del Presepe Vivente nel Borgo medievale di Uscioli, 3 e 4 gennaio 2015

La cavalcata dei Magi del Presepe Vivente nel Borgo medievale di Uscioli, 3 e 4 gennaio 2015

La corte di Erode del Presepe vivente nel Borgo medievale di Uscioli, 3 e 4 gennaio 2015

La lavandaia del Presepe vivente nel Borgo medievale di Uscioli, 3 e 4 gennaio 2015

La Natività del Presepe vivente nel Borgo medievale di Uscioli, 3 e 4 gennaio 2015

Presepe vivente nel Borgo medievale di Uscioli, 3 e 4 gennaio 2015

La taverna del Presepe vivente nel Borgo medievale di Uscioli, 3 e 4 gennaio 2015

La programmazione parrocchiale con l’Agenda pastorale e il Calendario liturgico del 2014 - 2015 Insieme - Febbraio 2015

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A CURA DELL’UNITÀ PARROCCHIALE SAN GIOVANNI BATTISTA IN CICALESI, SANT’ANNA FIANO E FOSSO IMPERATORE NOCERA INFERIORE

SANT’ANNA IN FIANO E FOSSO IMPERATORE, UN ALTRO PASSO AVANTI La comunità lavora alla costituzione del nuovo Consiglio pastorale. Dopo l’incontro delle Commissioni Annuncio di Fiano e Fosso Imperatore, sono stati nominati i due vice presidenti

I giovani vestiti da Babbo Natale pronti a consegnare i doni ai bambini

Un sorriso per i piccoli

I

l Consiglio pastorale parrocchiale è per una comunità il punto di riferimento, sia per il parroco che per tutta la famiglia parrocchiale. I membri

del Consiglio sono al servizio della comunità affinché tutti possano sentirsi accolti. Data la particola-

Quest’anno il gruppo giovani della parrocchia, in comunione con la Caritas parrocchiale, per vivere un Natale di solidarietà ha deciso di regalare un sorriso ai bambini meno fortunati regalando loro un giocattolo

re composizione della nostra parrocchia, finora è

I

te le Commissioni Annuncio delle due realtà in cui

stato difficile costituire un vero e proprio consiglio. Adesso stiamo facendo i passi necessari affinché nel più breve tempo possibile ne venga formalizzata la nascita. Come primo passo si sono incontra-

l sorriso di un bambino riscalda il cuore. Per lo scorso Natale è stato questo

insiste la nostra Parrocchia - Fiano e Fosso Impera-

l’obiettivo che ha accomunato giovani e membri della Caritas parrocchiale. É

tore - e sono stati nominati i due vice presidenti del

così partita la raccolta di tanti giochini che molti piccoli considerano ormai

Consiglio pastorale nelle persone di Ornella D’Au-

“fuori moda”, oggetti che hanno ripreso vita nelle mani di altri bambini meno for-

ria per Fosso e di Giulia Benzato per Fiano.

tunati. Vestiti da Babbo Natale, con il sacco pieno di doni, la sera del 23 dicem-

Durante gli incontri si è discusso delle varie pro-

bre i ragazzi hanno visitato molte case. È indescrivibile l’emozione provata nel

blematiche riguardanti la comunità, si è anche

vedere i bambini aprire il piccolo regalo. Un’occasione preziosa per riflettere sul-

constatato che la strada che stiamo percorrendo

le tante realtà di disagio che ci circondano senza che neppure ce ne accorgiamo.

nell’ambito della formazione procede nella giu-

Il gruppo Caritas ha invece donato alle famiglie una culla realizzata con le loro

sta direzione. Un incoraggiamento per continua-

mani nella quale era adagiata un piccolo Gesù Bambino. L’augurio che il cuore

re a migliorare il nostro lavoro e per introdurre al-

di ciascuno possa trasformarsi in una culla calda e piena di amore. È guardan-

tre novità in una realtà che, seppur piccola e forse

dosi dentro che si può scoprire la felicità, ma è soltanto aiutando il prossimo che

poco conosciuta, sta cercando di dare il meglio di

si sperimenta quella vera.

sé per tenersi al passo con i continui cambiamenAnna Russolillo

ti pastorali. Concetta Battipaglia

La Commissioni Annuncio di Fiano insieme a don Andrea Annunziata

54

Insieme - Febbraio 2015

La Commissioni Annuncio di Fosso Imperatore


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE PAGANI

La tempesta sedata

“Passiamo all’altra riva” Un mese di gennaio intenso, scandito dalla ripresa delle numerose attività parrocchiali che si sono intrecciate con gli appuntamenti diocesani e la gioia della nomina di don Pietro Milite Prelato Uditore del Tribunale Apostolico della Rota Romana

P

assiamo all’altra riva (Mc 4,35). Sono queste le parole

lo, confusi per la pochezza della nostra fede. Ci siamo resi con-

di Gesù rivolte agli apostoli che hanno accompagnato

to che Colui che dorme vigila su ognuno di noi e ci siamo pro-

la ripresa del nostro itinerario catechetico per gli adulti

strati per adorarlo.

scandendo i tempi della rentrée di tutte le attività parrocchiali,

Intanto nelle Filippine una folla di sette milioni di persone ha

dagli incontri con gli adolescenti a quello con i ragazzi, dall’ora-

accolto il Papa venuto dalla fine del mondo e ha osannato il Re

torio per i bimbi di appena cinque anni a quelli dodicenni, dal

dei Re che vive in eterno, questo, però, non è bastato al Succes-

catechismo al doposcuola, dalla corale al gruppo musicale pas-

sore di Pietro per evitare di passare attraverso il tritatutto del

sando per il calcetto e le attività di decoupage.

circolo mediatico che tra pugni e conigli ha stravolto il candore

Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nel-

apostolico del senso profondo dei suoi insegnamenti. Il nostro

la barca, tanto che ormai era piena (Mc 4, 36). Il tempo freddo

vescovo Giuseppe, mentre preparava gli Esercizi Spirituali per

e grigio, piovoso e umido di gennaio ci ha riportato nella barca

i Laici della nostra Diocesi, ha fatto visita alla Sede Apostolica.

sballottata dalle onde del lago di Tiberiade mentre il Navigatore

Quest’ultima ha scelto un sacerdote della nostra Chiesa locale

dell’Infinito dorme a poppa sul cuscino. Maestro, non t’impor-

per prestare il suo servizio alla Sacra Rota come Prelato Udito-

ta che siamo perduti? Abbiamo gridato insieme con gli aposto-

re, Giudice del Tribunale Apostolico. Francesco ha invitato Giu-

li con la paura di affondare. Si è destato, ha minacciato il ven-

seppe a sedere accanto a lui mentre si inaugurava il nuovo an-

to e sgridato il mare. Il vento è caduto, il mare ha fatto silenzio

no giudiziario. Sant’Alfonso porterà Francesco a Pagani mentre

e la sua voce è risuonata più forte del turbinio delle onde: “Per-

farà visita al Santuario di Pompei per pregare dinanzi alla Sa-

ché avete paura? Non avete ancora fede?” (Mc 4, 40). Abbiamo

cra Effigie? Vediamo. Intanto abbiamo raggiunto l’altra riva del

chinato il capo di fronte a Colui a cui anche il vento e il ma-

mare con Gesù che ci invita a guardare avanti…

re obbediscono. Eravamo contenti di aver scampato il perico-

Don Enzo Di Nardi

Insieme - Febbraio 2015

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANT’ANTONIO DI PADOVA POGGIOMARINO COORDINATORE DI REDAZIONE MARIANO ROTONDO

Il vescovo Giuseppe insieme a padre Aldo durante la Messa

“CERCATE LA VERA LUCE” Questo l’invito che mons. Giudice ha rivolto ai numerosi fedeli di Poggiomarino durante la Messa della notte di Natale

U

na chiesa gremita ha accol-

sui temi della povertà e della crisi, su-

to monsignor Giuseppe Giudi-

gli sprechi in cui si consumano molti de-

ce, da tre anni e mezzo Vesco-

gli eventi natalizi. Argomenti toccati an-

vo della Diocesi di Nocera Inferiore - Sar-

che dal parroco padre Aldo, cui il Vesco-

no che ha celebrato la Messa della not-

vo ha infine concesso il permesso di “tra-

te di Natale presso la chiesa di Sant’An-

sformare” la chiesa in una grande sala

tonio di Padova. A concelebrare c’erano

da pranzo per i poveri della città, offren-

i sacerdoti della parrocchia: il parroco

do per il secondo anno consecutivo agli

padre Aldo D’Andria ed i padri Raffae-

ultimi della nostra parrocchia la possi-

le Zoppi e Bruno Montanaro. Grande la

bilità di festeggiare il Natale in maniera

gioia per la visita del pastore diocesano

speciale.

che nell’omelia ha posto la sua attenzio-

Ancora una volta abbiamo ascoltato il

ne sul tema della luce: in questi tempi

racconto di quei pastori che ricevono un

difficili, che confondono mente e cuore,

annuncio molto più grande di loro, un

rischiamo d’inciampare nel buio. Monsi-

annuncio straordinario, che pure hanno

gnor Giudice ha invece spronato la co-

il coraggio di accogliere, un racconto che

munità a «cercare la vera Luce», a farsi

ci esorta ad aprire i cuori alla fede, al-

abbagliare da quell’unica Verità che può

la speranza e alla carità, i soli mezzi at-

aiutarci a «dipanare dubbi, sciogliere no-

traverso cui è possibile leggere nei picco-

di sulla vita, sulla sofferenza, l’amore,

li segni del quotidiano il dono infinito di

la morte, la giustizia, l’amicizia e la gio-

Dio che ci viene incontro. Perché in fon-

ia». Lasciarsi invadere dalla Luce di Dio è

do «non si vede bene che con il cuore.

l’unico modo per farsi attraversare «dallo

L’essenziale è invisibile agli occhi», co-

stupore, dalla meraviglia, dalla gioia ve-

me ci ricorda anche il Piccolo Principe di

ra e semplice».

Saint-Exupéry.

Non è mancata, inoltre, la riflessione

pRANZO E GRANDE FESTA pER I pOVERI La parrocchia diventa il “regno degli ultimi” con il pranzo di Natale

I

meno abbienti, gli immigrati, i rifugiati politici: famiglie locali e straniere, insieme ai giovani arrivati dai Paesi dell’Africa centrale, hanno festeggiato gli eventi natalizi nella parrocchia Sant’Antonio di Padova, a Poggiomarino, diventata un grande regno degli ultimi. A promuovere il pranzo è stata la Caritas, accompagnata dalle associazioni vicine alla parrocchia: oltre cento i coperti serviti dai volontari in un clima di vera e propria gioia e carità divina. Mattatore della giornata il parroco padre Aldo D’Andria, che la notte di Natale ha ricevuto l’ok da parte del vescovo per realizzare il pranzo destinato ai poveri e ai meno fortunati. Un menù di tutto rispetto, quello servito dalla Caritas diocesana, che già da tempo si occupa delle situazione più disperate, fornendo a Poggiomarino pacchi alimentari e talvolta autentico supporto economico anche pagando le utenze domestiche.

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Insieme - Febbraio 2015

La Chiesa trasformata in casa accogliente per il pranzo con i più bisognosi

Giuseppina Maria Parisi


LA BACHECA a cura della redazione

Auguri di buon compleanno Don Ciro Scarpetta (cappellano del cimitero di Nocera Inferiore) ha festeggiato 73 anni, il 5 febbraio; mons. Antonio Calabrese (S. Michele Arcangelo, Episcopio di Sarno) compie 69 anni, il 16 febbraio; padre Natalino Rauti (S. Alfonso M. de Liguori, Pagani) spegne 52 candeline, il 19 febbraio; don Vincenzo Califano (S. Matteo Apostolo, Nocera Inferiore) festeggia 58 anni, il 28 febbraio. I vostri anni siano le pagine Padre dove scrivere la vostra storia Natalino Rauti di santità. Auguri!

Compleanno speciale Un augurio speciale a padre Giuseppe Ferraioli (S. Giovanni Battista e S. Maria del Ponte, Roccapiemonte) che ha compiuto 40 anni, il 2 febbraio. Responsabile dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, tutor del Progetto Policoro, collaboratore dell’Ufficio per la pastorale degli adulti e della famiglia, padre Giuseppe è esempio di umiltà e semplicità per il gregge a lui affidato. Gli auguri più affettuosi della redazione di Insieme, perché il suo stile evangelico continui ad essere tePadre stimonianza preziosa per tutGiuseppe Ferraioli ti. Auguri!

Un augurio gioioso

Buon compleanno ai referenti

Emmanuel Rotondo ha compiuto 3 anni lo scorso 29 gennaio. A mamma Maria Grazia e papà Mariano l’augurio che il loro piccolo possa crescere sorretto dall’amore della sua famiglia e guidato dallo Spirito affinché la sua vita segua le orme del Maestro. Auguri!

Enrico Annunziata (S. Sebastiano, Sarno) festeggia 40 anni, il 18 febbraio. Gli auguri più gioiosi della redazione di Insieme per questo compleanno speciale!

Il nostro ringraziamento La redazione di Insieme esprime la propria gratitudine a don Natalino Gentile per il dono della stampa con decoro d’epoca di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Un pensiero speciale da custodire gelosamente. Grazie!

Il nostro cordoglio L’amore lascia un ricordo che nessuno può rubare. Nel mese di dicembre due perle della parrocchia S’Antonio di Padova di Poggiomarino e fedeli lettrici di Insieme sono state chiamate al Cielo. Diverse tra loro per carattere e tempeMargherita ramento, avevano in comuD’Alessandro ne l’amore per i familiari, il servizio per i deboli, la fede in Cristo. Con il cuore ricordiamo Margherita D’Alessandro e Filomena Battaglia. La comunità parrocchiale

I tuoi auguri su Insieme!

Vuoi rivolgere un augurio speciale ai tuoi cari? Scrivi a segreteria@diocesinocerasarno.it, invia un testo e una foto. Pubblicheremo il tuo contributo in bacheca. Per un compleanno, una nascita o un battesimo, un anniversario speciale, quale dono migliore di parole che vengono dal cuore?

Insieme - Febbraio 2015

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DIARIO DEL CONCILIO

di Silvio Longobardi

Hélder Câmara, combattivo vescovo brasiliano, è stato uno dei grandi protagonisti del Vaticano II. Eppure non ha fatto nessun intervento nell’aula conciliare. Uno stile poco diffuso, ieri come oggi Mons. Hélder Câmara (7 febbraio 1909 - 27 agosto 1999)

Q

50 anni fa si chiudeva il Concilio Vaticano II. Era stato Giovanni XXIII a volerlo ma fu Paolo VI che portò a compimento l’opera. Anche se l’agenda della vita ecclesiale è piena di eventi, ci saranno sicuramente incontri e convegni per rileggere quell’evento che ha segnato la vita della Chiesa. Anche Insieme partecipa a questa rivisitazione con una serie di articoli nei quali vogliamo ricordare i protagonisti, i fatti e i passaggi più significativi del Vaticano II

Che non vinca LA VANITà

uando arriva a Roma per vive-

cede e segue i lavori ufficiali. Si dava da

non ha fatto nessun intervento nell’au-

re la grande esperienza conci-

fare. E molto. Eppure era convinto che

la conciliare. Uno stile poco diffuso, ie-

liare, pur avendo poco più di

il Concilio non fosse un’opera umana

ri come oggi.

cinquant’anni, Hélder

Câma-

ma un dono di Dio alla sua Chiesa, an-

Aveva una particolare venerazione per

ra (1909-1999) ha già tanta esperienza e

che se spettava agli uomini accogliere e

Giovanni XXIII. Lo vedeva stanco e af-

nel cuore molti desideri. È un combattivo

realizzare il progetto divino. Raccoman-

faticato. Nell’ultima lettera, che invia al

vescovo brasiliano, segretario della

dava agli amici di credere nell’azione

termine della prima sessione (dicembre

Conferenza Episcopale del suo Paese che

dello Spirito, “anche quando non tut-

1962), scrive: “Non mi sorprenderei per

lui stesso, quand’era ancora sacerdote,

to scorre come piace a noi”. Egli sape-

niente se a settembre [cioè all’inizio della

ha contributo a far nascere a metà degli

va che un autentico rinnovamento del-

seconda sessione] non avessimo più Gio-

anni ’50. È un uomo che crede nella

la Chiesa ha bisogno di tempi lunghi e

vanni XXIII. Sta facendo una fatica enor-

preghiera, da giovane sacerdote ha

comporta non poche sofferenze. Ma sa-

me a parlare e a far finta di stare bene”.

preso un impegno: alzarsi ogni notte per

peva anche che le perplessità di tanti

Dopo la morte, che lui vede come un olo-

pregare almeno un’ora. Poteva apparire

vescovi erano legittime perché non na-

causto gradito a Dio, esprime il desiderio

come lo slancio ingenuo del neofita. E

scevano da una pregiudiziale chiusura

che il Concilio si concludesse con la ca-

invece diventa un appuntamento fisso.

ma dal desiderio di capire bene qual e-

nonizzazione di Papa Roncalli. A suo pa-

E proprio di notte, a Roma, scrive lette-

ra la volontà del Signore. “Ho bisogno di

rere il miracolo c’era già ed era appun-

re ad un gruppo di amici, che condivi-

vederci chiaro – diceva il cardinale Ot-

to... il Concilio! In effetti la decisione di

dono il suo ministero, ai quali chiede di

taviani, considerato come il più autore-

riunire a Roma tutti i vescovi del mon-

pregare per il buon esito del Concilio. In

vole esponente del gruppo conservato-

do non aveva l’unanime approvazione,

una delle prime comunicazioni, siamo

re –. Non voglio peccare contro la luce”.

per alcuni era inutile perché il Papa a-

nell’ottobre del 1962, scrive così: “Chie-

Hélder Câmara lavora molto ma pre-

veva tutta l’autorità per decidere sempre

dete a Dio che a vincere non sia la po-

ferisce restare dietro le quinte: incon-

e comunque. Per lui, invece, la presenza

sizione di uno o dell’altro, e meno an-

tra vescovi, consulta esperti, organizza

di duemila e più vescovi da tutti i conti-

cora il capriccio o la vanità di chicches-

conferenze… si ritaglia del tempo per

nenti avrebbe permesso a tutti di respi-

sia. Che vinca lo Spirito Santo”. Prega e

riflettere e pregare perché, diceva, “il

rare l’unità della fede nella più grande di-

fa pregare perché la grazia del Concilio

grande lavoro è pensare”. Fa tutto que-

versità di lingue ed esperienze. Era l’ini-

non sia sciupata. Le lettere che scrive

sto senza apparire, senza desiderare di

zio di un modo nuovo di essere e vivere

sono una testimonianza preziosa dei la-

calcare la scena. È stato uno dei gran-

la Chiesa. Non era privo di rischi ma nes-

vori conciliari e di tutto quello che pre-

di protagonisti del Vaticano II eppure

suno poteva più tornare indietro.

58

Insieme - Febbraio 2015


CULTURA

L’OSCULATORIUM… chi è costui?

T

ra i piccoli oggetti li-

che oggi è lo “scambio di un

nel Rinascimento si usò so-

turgici esposti al no-

segno di pace” con la stretta

prattutto la figura del Padre

stro Museo Diocesa-

di mano.

Eterno.

no vi sono anche alcuni o-

Era lo strumento che il dia-

La forma era solitamente ret-

sculatori. Non sono stati po-

cono o l’inserviente faceva

tangolare, con un sostegno

chi i visitatori che ne hanno

baciare al celebrante e che

sul retro, (una specie di cor-

chiesto il significato, tanto

poi portava ai fedeli. Ricordo

nice portafoto), ma esisto-

che ho dovuto aggiungere al-

ancora quando, ragazzo, al-

no anche esemplari di for-

la targhetta la nota esplicati-

la messa benedettina, veni-

ma rotonda. Come materiali

va. Non hanno torto perché

va l’addetto con questo pic-

venivano usati l’oro, l’argen-

l’oggetto in uso fino alla rifor-

colo quadretto e lo faceva ba-

to, il bronzo, l’avorio o il ve-

ma liturgica ora è sostituto

ciare ai primi della fila, deter-

tro, come tecniche lo sbalzo,

da quel discusso e discutibi-

gendolo con un purificatoio.

il bassorilievo, l’incisione o lo

le scambio della pace.

Porgendolo al bacio diceva

smalto.

Osculatorio dal latino oscu-

Pax tecum (la pace sia con te)

Oggetti

lum = bacio o tabula pacis =

e si rispondeva Et cum spiritu

perduti o venduti al merca-

tavoletta della pace o lapis

tuo (e con il tuo spirito). Poi

tino dell’antiquariato, come

pacis = pietra della pace o,

si passava l’abbraccio di pa-

quello della foto, che ripro-

più semplicemente, portapa-

ce ai compagni vicini.

duce S. Benedetto e S. Sco-

ce. In uso dal XIII secolo, so-

I temi espressi erano di soli-

lastica. Non so da quale ab-

stituì l’usanza dell’antico ba-

to la Passione di Gesù o te-

bazia proviene. L’importante

cio della pace, che aveva luo-

mi mariani o i santi protet-

è averlo recuperato e perché

go prima della comunione, e

tori della chiesa particolare;

non riusarlo?

ormai

L

e parole di santa Teresa di Gesù Bambino, «Amarlo e farlo amare», che papa Francesco ha consegnato alla riflessione dei vescovi italiani durante la loro 66a Assemblea generale, auspicando che tale messaggio potesse costituire «il nocciolo anche degli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi», sono appar-

se da subito la sintesi più efficace e illuminante per questa pubblicazione che vuole offrire un percorso di conoscenza e di approfondimento degli Orientamenti. In un tempo particolarmente ricco ed esigente del cammino della Chiesa italiana e del Paese, il libro propone una lettura autorevole e appassionata degli Orientamenti, con il desiderio che le comunità, le associazioni diocesane e parrocchiali, i catechisti, gli educatori, le famiglie, possano essere aiutati a farli propri, a scoprirne passo dopo passo i caratteri di continuità con Il Rinnovamento della catechesi, ma anche i segni di novità e soprattutto gli elementi che possono portare ciascuno a vivere l’in-

di don Natalino Gentile

scomparsi,

«AMARLO E FARLO AMARE» Una lettura autorevole e appassionata degli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, a partire dalle parole di Teresa di Lisieux e arricchita da contributi di testimoni di eccezione

Arte... rischi

Recensione di Rosella Grande

contro vivo e vero con il Signore Gesù. L’intento è “studiare, far nostro e tradurre concretamente nella vita delle nostre parrocchie questo documento (…) che costituisce un testo particolarmente significativo, in questo tempo di nuova evangelizzazione, per sostenere le nostre comunità nell’annuncio del Vangelo della vita e nella sequela del Signore Gesù” (dalla Prefazione di Matteo Truffelli).

catore. Nella seconda parte è riportato l’intero Testo degli Orientamenti, in modo da offrire in un unico strumento gli orientamenti e il loro commento.

Nella prima parte del libro sono riportati contributi di testimoni d’eccezione: da mons. Semeraro a mons. Soravito De Franceschi, a Pierpaolo Triani, più un’intervista ad una coppia di genitori, ad un parroco e ad un edu-

ANNA TERESA BORRELLI (cur.)

www.lagiostra.biz

AMARe e FAR AMARe GeSÙ Approfondimento su “Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia” pp. 304, € 12 - Editrice AVE www.editriceave.it

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LE SUORE FRANCESCANE DI SANT’ANTONIO: LA STORIA

Ferdinando II

Il silenzio di

Ferdinando II Nove lettere, scritte tra il 1853 e il 1858, raccontano il rapporto tra le suore Francescane di sant’Antonio e il re Ferdinando II a cui le religiose chiedono, invano, un aiuto economico

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a storia dell’Istituto di Suor M. Luigia del Cuore di Gesù è divisa in due periodi sostanzialmente diversi. Il primo è di vita contemplativa (dal 1821circa al 1926), il secondo di vita attiva conseguente alla riforma di Madre Chiara Luciano (dal 1926 ad oggi). Nel primo periodo le religiose si chiamavano Solitarie Alcantarine di s. Antonio ai Monti, nel secondo Suore Francescane di s. Antonio. La prima parte della storia dell’Istituto si identifica con la storia del convento di s. Antonio ai Monti che è stata l’unica sua sede. In questo appuntamento accenniamo al rapporto tra le Religiose e Ferdinando II di Borbone al quale ricorrono per ricevere un aiuto economico per riparare il loro convento. I documenti ai quali mi riferisco sono nove lettere, scritte tra il 1853 e il 1858. le richieste di aiuto. Francesco I di Borbone (1777-1830) nel 1828 dona il convento di S. Antonio ai Monti presso Porta Medina a Suor M. Luigia del Cuore di Gesù che vi abita per il solo mese di febbraio: morirà il 2 marzo 1829. Il fabbricato, più un tugurio che un convento, non tardò a presentare grossi problemi. Occorreva ristrutturarlo perché fatiscente e corredarlo del noviziato. Ventiquattro anni dopo la morte della

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Fondatrice, nel 1851, le Religiose chiedono un contributo di duemila ducati a Ferdinando II (1810-1859), il quale ne concede solo trecento. Cominciano i lavori che, finiti i soldi, sono interrotti. Inizia così un triste calvario che dura sei anni senza approdare a nulla. Le nove lettere esaminate hanno tutte lo stesso sapore: l’umiliazione delle religiose, l’ansia di migliorare la loro disastrata dimora, un pizzico di diplomazia per intenerire il cuore del Sovrano. Colpisce soprattutto che le suore utilizzino sempre le stesse parole per raccontare gli stessi fatti, senza ottenere nessun risultato. Il 2 luglio 1853 le Religiose scrivono al “Direttore del Ministero di Stato degli Affari Ecclesiastici”, un tal signor Scorza, chiedendo un secondo contributo. Nella missiva fanno presente lo stato disastroso del loro stabile e la necessità di riprendere i lavori sospesi per mancanza di soldi. Menzionano soprattutto il crollo di un soffitto. Il 6 agosto, Scorza invia al Cardinale di Napoli, Sisto Riario Sforza (18101877), una lettera in cui lo informa della richiesta delle Religiose e ne chiede il parere. Il Cardinale, a sua volta, chiede al sacerdote assistente delle Suore una relazione sullo stato effettivo dello stabile. Il presbitero risponde in data

15 dicembre 1853, comunicando l’improrogabile necessità della riparazione e quindi dei fondi. Il Cardinale il 21 dicembre risponde a Scorza insistendo sull’improrogabilità del soccorso economico. la supplica per il Re. Nel frattempo le Suore, il 19 ottobre, preparano una “supplica” per il Re, che gli fanno pervenire nella Reggia di Caserta il 30 dicembre tramite il loro confessore, p. Modestino. A questa lettera ne aggiungono un’altra, datata 31 dicembre, indirizzata a don Angelo del Pozzo, persona vicina a Scorza. Risultati vani tutti gli sforzi fatti, le Religiose aspettano l’Immacolata del ‘55 per rinviare - ancora una volta inutilmente una nuova “supplica” a Scorza. Circa due anni dopo - ottobre 1857 - la Superiora, Suor M. Custode del S. Amore, torna alla carica con Scorza, ma il risultato non cambia. L’ultima lettera, firmata ancora da Suor M. Custode, porta la data del 21 giugno 1858. Il destinatario è Ferdinando II, il quale si porterà nella tomba (22 maggio 1859) l’ultimo appello inascoltato di una comunità che geme tra i morsi inesorabili della povertà e la fatiscenza totale di una struttura crollante, aperta alle intemperie, ai venti, al freddo e alla pioggia. Paolo Saturno CSsR


IL LEGALE RISPONDE

Chi deve pagare i diritti alla SIAE? Carla è una novella sposa, uno spiacevole episodio ha rovinato la sua festa di nozze. Dopo confetti e bomboniere è arrivata anche una multa salata Caro avvocato, sono una novella sposa e purtroppo una disavventura ha rovinato la mia festa di nozze. Abbiamo organizzato i festeggiamenti in un albergo di Paestum e abbiamo ingaggiato due ragazzi per l’intrattenimento musicale. L’albergo ci aveva garantito il pagamento della Siae. Al momento del taglio della torta sono venuti gli ispettori dell’ente e abbiamo scoperto che nessuna richiesta era stata inviata dall’hotel. Chi è responsabile del pagamento, la struttura o gli ospiti che la utilizzano? Carla Cara sposa, immagino abbiate ricevuto una multa salata per il mancato pagamento. Non scoraggiatevi perché ad essere multata è anche la struttura. L’assolvimento dei diritti Siae è uno degli aspetti più dibattuti nel corso dell’organizzazione dei matrimoni. La tassa, infatti, viene vista con una certa diffidenza e pochi ne conoscono le ragioni. La Siae è la Società Italiana Autori Editori. Essa riunisce, in qualità di associati, gli artisti (scrittori, musicisti, registi, commediografi, etc.), compositori di opere dell’ingegno (libri, canzoni, film, opere teatrali, etc.). Il suo compito è quello di tutelare i diritti degli artisti sulle opere regolarmente depositate e registrate nei suoi archivi. Per il settore musica, la tassa imposta dalla Siae serve a pagare ai musicisti i proventi derivanti dalla riproduzione e dall’esecuzione in pubblico delle canzoni da loro composte. L’obbligo del pagamento Siae non sussiste per cerimonie in chiesa in cui si utilizzino brani di musica classica, mentre deve essere sempre effettuato in caso di ricevimenti e feste.

PROCEDURA L’apertura della pratica Siae è a carico dell’organizzatore dell’evento, e quindi deve essere effettuata dagli sposi o dal festeggiato e consiste nella comunicazione dei dati dell’evento musicale e nel pagamento della relativa tassa. I dati richiesti sono i seguenti: struttura dell’evento; numero dei partecipanti; tipo di musica da eseguire. I costi sono direttamente proporzionali al numero degli invitati del vostro matrimonio. Il prezzo sarà più alto nel caso di musica da ballo, minore in caso di musica d’ascolto. Il prezzo dei diritti Siae può variare sensibilmente: le tariffe oscillano tra i 100 e i 400 euro. Una volta comunicati i dati, l’ufficio Siae rilascerà il foglio del programma musicale (cosiddetto borderò) che dovrà essere compilato dai musicisti il giorno dell’evento con le canzoni da essi suonate. Il borderò Siae debitamente compilato dovrà essere riconsegnato in filiale, dietro restituzione da parte dell’incaricato Siae della cauzione precedentemente trattenuta. Avv. Giovanni Severino

L’avv. Severino Giovanni è laureato in Giurisprudenza ed è iscritto all’albo degli avvocati di Nocera Inferiore. Ha uno studio a Pagani (Sa), in Via Taurano, tel. 081 91 59 56 e uno a Mercato San Severino (Sa), in via Ferrovia n.44, cell. 328 94 92 322.

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LE PAROLE DELLA CRISI di Peppe Iannicelli

Nuovo appuntamento con la nostra rubrica, uno spazio per riflettere attraverso le parole sul periodo sociale e politico che stiamo vivendo. La parola che vi proponiamo questo mese è: arbitro

Cercasi arbitri disperatamente Il CONI lancia l’allarme: cala drasticamente il numero di ragazzi over sedici che si dedica all’arbitraggio, soprattutto nel Sud Italia

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siste una crisi di vocazioni. Non parlo di quelle religiose o sacerdotali che purtroppo abbiamo ben presenti e per le quali anche Papa Francesco incita a pregare conformandoci all’esortazione evangelica di Cristo. La crisi delle vocazioni delle quali voglio parlare è quella arbitrale. Sì, proprio gli arbitri: quelli con il fischietto incaricati di far rispettare le regole del gioco e dello sport. L’allarme arriva dal CONI ed è particolarmente diffuso nel Meridione d’Italia dove sono sempre più rari i ragazzi over sedici che preferiscono usare il fischietto piuttosto che i piedi e le mani in un campo di calcio. Il fenomeno non è da sottovalutare e non soltanto nei suoi risvolti pratici connessi alla pratica agonistica. Senza arbitro non è possibile disputare nessuna competizione regolamentare a tutti i livelli della piramide calcistica. Paradossalmente questo drastico crollo d’adesioni ai corsi di base organizzati dalle sezioni arbitrali locali avviene proprio mentre si è consolidato il professionismo arbitrale con lauti guadagni per i fi-

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Credo che ci siano tutte le condizioni per mettere i giovani arbitri sotto la protezione del WWF

schietti di vertice e ricadute d’immagine straordinarie che si traducono in contratti televisivi o pubblicitari. Cosa allontana i giovani dall’arbitraggio? La spiegazione presenta molteplici aspetti. In primo luogo le tensioni ambientali purtroppo particolarmente eclatanti in Campania. In ogni stagione si registrano decine di episodi violenti ai danni di arbitri giovani e giovanissimi e questo non incentiva di certo la scelta d’indossare la giacchetta nera o giallo catarifrangente. Da mettere in conto anche la durezza della selezione e di una carriera che soltanto dopo molti anni apre per pochissimi il paradiso dei campionati professionistici, senza trascurare l’arbitrofobia dilagante nell’incultura calcistica nazionale per la quale l’arbitro diventa per presidenti, tifosi, calciatori il massimo

responsabile dei problemi della squadra del cuore. La sfida per aumentare le vocazioni arbitrali non è pertanto soltanto tecnicosportiva ma anche culturale e democratica. L’arbitro può diventare, anche sui campi di periferia, un valido testimonial della legalità, un monito vivente al rispetto delle regole condivise sul terreno di gioco ma anche nella vita quotidiana. Credo che ci siano tutte le condizioni per mettere i giovani arbitri sotto la protezione del WWF. Sono una razza in via d’estinzione in una società nella quale le regole, i loro custodi, il loro rispetto sono considerati con fastidio da tanti, anzi tantissimi. Proprio per questo è necessario varare misure urgenti a livello organizzativo e strutturale per impedire che presto non vi sia più nessuno a fischiare il calcio d’inizio.


Foto Salvatore Alfano

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Cento volte Insieme Un compleanno speciale Marzo 2015: centesimo numero di Insieme

Nel gennaio 2006 partiva l’avventura editoriale di Insieme con la pubblicazione del primo numero. Cento passi per raccontare l’Agro con uno sguardo rischiarato dall’orizzonte della fede e una passione smisurata per ogni uomo. Un cammino fatto di incontri, vite sfiorate, storie ed esperienze raccontate. Per festeggiare questi cento passi, Insieme cambia formato. Più piccolo e maneggevole, con nuove rubriche e più spazio per le notizie del nostro Agro. Nasce il sito web della nostra rivista per essere costantemente aggiornati e rileggere gli articoli più belli di questi anni. Un nuovo spot per presentare la passione che ci spinge ad essere presenti nelle periferie di ogni cuore e delle nostre città.

Cento volte grazie


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