Insieme Luglio-Agosto 2014

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LuGLIO-AGOSTO 2014 N. 7 ANNO IX

E... STATE INSIEME Itinerari artistici e culturali, sagre, suggerimenti per la lettura e per la casa SOSTA ECCLESIALE L’intervento di Mons. Pietro Santoro

CONCORSO

AMMINISTRATIVE

Fisco e scuola: primo posto per i piccoli studenti paganesi

Le istante dei cittadini rivolte ai nuovi sindaci dell’Agro



IL CONCORSO DELL’ESTATE: VINCI UNA BORSA

Più tenti, più trendy!

Se vuoi essere alla moda, leggi Insieme. Anche quest’anno Insieme dedica un concorso estivo ai suoi lettori. Non perdere quest’occasione, compila il coupon e vinci una fantastica borsa griffata JLo by Jennifer Lopez. Partecipare è semplice, basta compilare il tagliando che trovi in questa pagina e farlo recapitare alla Redazione entro il 15 settembre 2014 Estrazione finale 22 settembre 2014 Il premio è stato gentilmente offerto da Pelletteria Biosa, Angri (Sa)

COMPILA IL COUPON E SEGUI LE ISTRUZIONI SUL RETRO

*Nome .......................................................................................................................................................... *Cognome .................................................................................................................................................... *Via ........................................................................................................................................ *n° ............. *Cap ........................ *Città ....................................................................................................................... *Recapito telefonico ..................................................................................................................................... Indirizzo e-mail ........................................................................................................................................... *campi obbligatori In conformità con l’art. 13 del Decreto Legislativo 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, i dati anagrafici raccolti in questa occasione saranno utilizzati dalla redazione del Giornale “Insieme”, via Vescovado (C/o Palazzo Vescovile) 84014 Nocera Inferiore (Sa), esclusivamente per elaborazioni interne e per l’invio 2014 e divulgazione Insieme Luglio - Agosto 3 di materiale informativo. Essi non verranno comunicati o diffusi a terzi; l’interessato gode dei diritti di cui all’art. 7 del Decreto Legislativo 196/2003.


LUGLIO 2014 N. 7 ANNO IX

Sommario

E... STATE INSIEME Itinerari artistici e culturali, sagre, suggerimenti per la lettura e per la casa

Luglio - Agosto 2014

SOSTA ECCLESIALE L’intervento di Mons. Pietro Santoro

5 EDITORIALE di Silvio Longobardi

6 L’ABC DELLA FEDE Ora et labora risponde mons. Giudice

39 BACHECA

La buona imprenditoria

I nostri auguri

di Salvatore D’Angelo

a cura della Redazione

16 SCuOLA & uNIVERSITÀ

Pagine parrocchiali

di Martina Nacchio

a cura di Antonietta Abete

il sogno diventa realtà di Antonietta Abete

30 IN DIOCESI Padre R. Bufano: l’esperienza di cappellano ospedaliero

Le istante dei cittadini rivolte ai nuovi sindaci dell’Agro

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LA BuONA MuSICA IN CAMPANIA IL TOuR DELLA BuONA TAVOLA CONSIGLI DI LETTuRA A SPASSO PER L’AGRO MESSAGGIO PER L’ESTATE DEL VESCOVO GIuDICE

41 IN PARROCCHIA

Primo posto per i ragazzi dell’Agro

VITA ECCLESIALE 28 4 marzo 1951:

AMMINISTRATIVE

Fisco e scuola: primo posto per i piccoli studenti paganesi

Estate... insieme a cura della Redazione

Per una politica dal volto umano

14 VITA NELL’AGRO

CONCORSO

LE RuBRICHE 51 Pagine della nostra storia di Silvio Longobardi

52 Le suore Francescane di sant’Antonio di padre Paolo Saturno

53 Il legale risponde a cura dell’avv. Gianni Severino

di Donatella Salvati

35 NEWS DALLE PARROCCHIE Notizie dalle parrocchie a cura di Mariarosaria Petti

LE PAROLE DELLA CRISI

54 SOS laureati

di Peppe Iannicelli

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Speciale ANSPI

Modalità di partecipazione al concorso “Più tenti, più trendy!” Per partecipare al concorso i lettori dovranno semplicemente compilare questo coupon, ritagliarlo ed inviarlo alla Redazione Insieme con una delle seguenti modalità: - mezzo fax al numero 081 517 04 66; - via mail scannerizzando il coupon ed inviandolo in allegato a diffusione.insieme@virgilio.it con oggetto “partecipazione concorso”; - scatta una foto al coupon, compilato in ogni sua parte, ed invialo come messaggio privato al nostro account Fb Redazione Insieme; - tramite parroco o referente. Saranno ritenuti validi per l’estrazione finale soltanto i tagliandi pervenuti in sede entro il 15 settembre 2014.


EDITORIALE di Silvio Longobardi

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Giorgio La Pira

metà degli anni Novanta, parlando al convegno ecclesiale di Palermo, Giovanni Paolo II disse che la sostanziale neutralità partitica che la Chiesa persegue non significa favorire “una diaspora culturale”, come se ogni scelta politica fosse compatibile con la fede. Il Pontefice chiese ai cattolici di non dare un acritico consenso “a forze politiche e sociali che si pongano o non prestino sufficiente attenzione ai principi della dottrina sociale della Chiesa sulla persona e sul rispetto della vita umana, sulla famiglia, sulla libertà scolastica, la solidarietà, la promozione della giustizia e della pace”. Questo passaggio voleva offrire un’autorevole interpretazione degli eventi di quegli anni, piuttosto turbolenti sul piano politico, e dare un preciso orientamento al mondo cattolico. La fine della Democrazia Cristiana aveva generato una diaspora politica del mondo cattolico. Ma quel rompete le righe rischiava di assumere anche una connotazione culturale, come se i cattolici non avessero una propria visione dell’uomo e della società. In questi anni, infatti, emerge una certa afasia del mondo cattolico, un’incapacità di parlare una lingua comune e di impegnarsi per un progetto comune o comunque dei valori attorno ai quali costruire una proposta culturale e politica unitaria. Ad eccezione del referendum sulla vita (2005), la regola è quella di stare tutti assieme ma di avanzare in ordine sparso. Non sono un nostalgico del partito cattolico e non sono sicuro che ce ne sia stato uno. Ma considero provvidenziale l’attiva partecipazione dei cattolici alla vita politica, nell’immediato periodo post-bellico. Il contributo che diedero in quegli anni difficili ed esaltanti fu certamente decisivo per dare all’Italia una Costituzione e porre le basi dello sviluppo socio-

Per una politica dal volto umano economico di cui ancora oggi beneficiamo. Prima del partito c’era un mondo cattolico vivace e battagliero. E c’erano cattolici che nel loro impegno politico non consideravano la fede come un fatto privato, ma come una preziosa e indispensabile fonte di ispirazione per una politica dal volto umano. Esiste un modo cattolico di fare politica oppure tutto è lasciato all’inventiva personale? Alla fine degli anni ’80, in tutte le diocesi italiane, sono sorte Scuole di formazione all’impegno socio-politico. Volevano essere uno spazio di riflessione e di confronto e, perché no, anche di elaborazione culturale. Ma questo progetto non ha trovato consenso. La conseguenza è che ciascuno si muove con una libertà che troppo spesso sconfina nell’arbitrio. Chi educa oggi i cattolici all’impegno politico? E con chi si confronta un amministratore che vuole vivere il suo impegno nel solco di quella che Paolo VI chiamava “carità politica”? All’interno della comunità ecclesiale oggi non vi sono luoghi di confronto sulla polis. Continuiamo a perpetuare l’idea che la politica è un terreno scivoloso dal quale è meglio stare alla larga. E così ciascun cristiano si tiene care le sue idee, la sua sensibilità e… le sue amicizie politiche. “Tutta la nostra politica sta qui: difendere il pane e la casa della più gran parte del popolo italiano [...] Il pane (e quindi il lavoro) è sacro; la casa è sacra: non si tocca impunemente né l’uno né l’altra!”: parole sante, parole di un santo come Giorgio La Pira, allora sindaco di Firenze, che aveva scelto la politica come luogo della testimonianza. La politica ha bisogno di santi come lui. Non chiediamo tanto. Ci basterebbe avere persone oneste che mettono il bene comune al centro dei loro interessi. Per molti è solo un sogno. Per me è un ideale al quale non possiamo rinunciare. Non prima di aver combattuto la nostra battaglia. Insieme Luglio - Agosto 2014

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L’ABC DELLA FEDE risponde mons. Giuseppe Giudice

Ora et labora Cosa fare per evitare che il periodo delle vacanze diventi un tempo vuoto? I consigli del vescovo Giuseppe ad una giovane studentessa

Eccellenza, la scuola è finita ed è iniziato per me, come per tanti ragazzi, il periodo delle vacanze e del riposo. Avendo più tempo libero, dovrebbe essere semplice dedicare più spazio alla vita spirituale. Eppure, quando parto per la casa al mare, entro nella “dimensione vacanze”, stacco la spina e diventa complicato mantenere anche la fedeltà alla Messa domenicale. Come posso fare per non cadere sempre negli stessi errori? Angela, 18 anni

Sì, carissima Angela, tu poni un problema che è antico e sempre nuovo nello stesso tempo. Come evitare che il tempo delle vacanze diventi un tempo vuoto? Proprio su questo argomento, ho scritto un breve messaggio che ti invito a leggere. Bisogna riempire il tempo e avere la capacità di mettere ordine nella propria vita. È un bell’esercizio da poter fare durante le vacanze. I monaci, che sono maestri di vita spirituale, ci insegnano ad organizzare la giornata intorno a due verbi: ora et labora. È la grande lezione di San Benedetto! Che cosa può significare per te, giovane in vacanza? Ora: trovare un po’ di tempo per la lettura, per la preghiera, per il silenzio e lo svago. Labora: impegnati in piccoli lavoretti, in casa, nel giardino, dai nonni, in parrocchia, se hai qualche associazione, da qualche ammalato…

Allora, sarà anche per te più facile non cadere perché – ce lo ricordano gli antichi – l’ozio è il padre di tutti i vizi! Ricordati, allora, devi mettere insieme la preghiera e un po’ di lavoro. Buona Estate! E prega anche per il Vescovo. Mons. Giuseppe Giudice

La redazione di Insieme augura a tutti i lettori una buona estate. Arrivederci al 14 settembre!

ECCO LE EDICOLE DOVE PUOI TROVARE INSIEME! EDICOLA Amato Giornali - 081 513 27 08 EDICOLA Ruocco Bruna - 333 29 03 154 CARTOLIBRERIA NASTA - 081 94 85 75 EDICOLA Attianese Vincenzo - 081 517 64 09 EDICOLA “Il Giornalaio” - 081 94 82 56 EDICOLA Ferro Francesca - 081 517 22 95 CARTOLIBRERIA CORINTO - 081 517 48 74 EXPO SMILE di Esposito Maria CENTRO EDICOLA - 081 514 40 60 EDICOLA Lambiase - 081 514 40 88 SARDO ART - 081 91 73 53 EDICOLA Daniele Raffaela - 081 515 14 69 EDICOLA D'Andria Giuseppe - 339 34 09 275 EDICOLA Zambrano Valentino - 081 320 80 23 TABACCHI EDICOLA Buonaiuto Luca - 081 513 61 73 MIR MIR MIR - 081 513 71 49 CARTOLIBRERIA BLOB - 081 95 00 86 EDICOLA Archimede - 081 528 40 43

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Via Dei Goti, 11 Piazza Doria Via Giudici, 46 C.so Vittorio E., 42 Via M. Nonio Balbo Via Roma, 79 Via Loria, 31 Via R. Silvestri, 6 Via Russo Piazza Zanardelli Via Cesarano Via G. Marconi Via Gramsci C.so Umberto I, 11 Via Roma, 50 Via Roma, 85-87 Lavorate di Sarno Via Dante Alighieri

ANGRI ANGRI ANGRI NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE NOCERA INFERIORE NOCERA SUPERIORE ROCCAPIEMONTE PAGANI PAGANI S. MARZANO SUL SARNO S. VALENTINO TORIO SARNO SARNO SARNO POGGIOMARINO

Se vuoi abbonarti e ricevere la rivista in edicola, chiama in redazione lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle 14.00 Tel/Fax 081 517 04 66 oppure scrivi a diffusione.insieme@virgilio.it redazioneinsieme@alice.it


SPECIALE ESTATE a cura della Redazione

E... state Insieme

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oncerti, mostre, sagre, consigli per la lettura e per la casa. E una ricetta gustosa che valorizza i prodotti locali. Ad arricchire la proposta che la redazione ha preparato per l’estate 2014 la rubrica “A spasso per l’Agro”, con l’indicazione di diversi itinerari per scoprire l’enorme, e spesso sconosciuto, patrimonio artistico-culturale locale. Per i più giovani, spazio alle tendenze musicali del momento con un’intervista al gruppo The Gentlemen duo, composto da Francesco Casillo e Leonardo Pepe, voce e chitarra. I due giovani raccontano il loro percorso artistico e danno appuntamento per l’estate. Non poteva mancare una selezione degli appuntamenti culturali e gastronomici proposti in Campania. Artisti quotati per una serata all’insegna della buona musica, ma anche tanti eventi che spaziano dalla costiera amalfitana ai paesi dell’entroterra. A corollario, il messaggio del vescovo Giuseppe: preziosi suggerimenti per accompagnare tutti nella stagione estiva, un tempo prezioso per il riposo del corpo e per una rigenerazione interiore.

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La buona musica in Campania 15 luglio Giardino della Reggia – Caserta Laura Pausini

23 luglio Stadio Arechi – Salerno Luciano Ligabue

13 agosto Teatro dei templi – Paestum Massimo Ranieri

17 luglio Giardino della Reggia – Caserta Alessandra Amoroso

26 luglio Arena Troisi – Giffoni Valle Piana Emis Killa

22 agosto Teatro dei templi – Paestum Renzo Arbore

18 luglio Arena del mare – Salerno Gigi D’Alessio

28 luglio Arena Flegrea – Napoli Emma

Teatro e cabaret

19 luglio Arena Troisi – Giffoni Valle Piana Negramaro

31 luglio Villa La Favorita – Ercolano Elio e le Storie Tese

22 luglio Arena Troisi – Giffoni Valle Piana Giorgia

1 agosto Arena del mare – Salerno Caparezza

21 agosto Porto turistico – Maiori Made in Sud – Summer tour 6 settembre Arena del mare – Salerno Enrico Brignano

Il duo talentuoso dell’Agro Francesco Casillo e Leonardo Pepe, voce e chitarra de “The Gentlemen duo”, si raccontano e danno appuntamento per l’estate

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osa hanno in comune il gruppo hard rock AC/DC e il cantautore napoletano Pino Daniele? O, ancora, come si incrocia il sound di Pharell Williams con la nuova e affascinante proposta di Alessandro Mannarino? Nulla, potrebbe arguirsi. Nell’Agro nocerino-sarnese, una voce e una chitarra propongono con personalità un repertorio musicale vastissimo, spaziando da un genere all’altro con assoluta padronanza e omogeneità di stile. Sono The Gentlemen duo, neo formata coppia artistica composta da Francesco Casillo (voce) e Leonardo Pepe (chitarra). Le fresche sere d’estate si prestano ad essere cornici ideali per ascoltare buona musica e – perché no – sostenere due giovani talenti del nostro territorio. Entrambi di Pagani, Francesco ha 28 anni, la tesi di laurea pronta in Scienze dell’educazione e un impiego all’ufficio postale. Da sempre impegnato in Azione Cattolica, oggi è presidente parrocchiale e membro del Consiglio Diocesano. Leonardo di anni ne ha 27, è praticante avvocato al Comune di Cava de’ Tirreni da un anno e un bagaglio di esperienze completamente diverso dal “collega”. Il percorso. Amici dai tempi del liceo, otto anni fa si presentano come cover band di Pino Daniele, in formazione da quattro elementi. Si perdono di vista per rincontrarsi in un progetto nuovo, due anni fa. Si impongono un anno di preparazione. Chiusi nelle loro camerette si riprendono e postano qualche video su Youtube. Poi, l’impatto con il pubblico: «La prima volta, ci siamo esibiti ad una cena di beneficenza organizzata dai Padri Redentoristi a Villa Miriam, a Castel San Giorgio. Lì, abbiamo capito che quello che facevamo nelle prove piaceva alla gente» racconta Francesco. Inizia così un percorso fatto di serate e intrattenimento musicale per feste private e cerimonie. Condividono qualche aneddoto divertente: «Spesso, gli invi-

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tati si avvicinano e chiedono canzoni che non sono nel nostro repertorio. Così, nelle pause ci prepariamo di corsa i pezzi richiesti». Autodidatti, The Gentlemen duo non ha velleità accademiche: «Non ho studiato per suonare la chitarra, ho rubato e attinto dove potevo per creare il mio stile personale. Se senti suonare e riconosci che sono le mie mani a toccare le corde, allora posso essere soddisfatto» confessa Leonardo. Il futuro. L’atmosfera intima ed elegante delle loro esibizioni acustiche si scontra con i più richiesti Dj-set, al momento in voga. Leonardo e Francesco restano con i piedi per terra e non demordono. Dopo la preparazione a porte chiuse e il primo anno in giro a suonare, chiedo provocatoriamente quale sia la “fase 3”. «Stiamo vivendo alla giornata, è impossibile fare previsioni», rispondono. Dopo qualche secondo, le chiacchiere proseguono, confidano il sogno di lanciare un inedito e gli occhi brillano. Ancora, rivendicano la paternità di una tecnica musicale portata al successo da Made in Sud: il mash-up. Si tratta di accompagnare l’arrangiamento musicale di una canzone con il testo di una diversa, con continui salti da un brano all’altro, anche di genere diversissimo. Dicono che non ci sia una “fase 3”, ma forse ci sono già immersi dentro, perché la passione è un incessante lavorare a ciò che si ama. Mariarosaria Petti

Date da segnare in agenda! The Gentlemen duo si esibirà ad Erchie, il 12 luglio e il 9 agosto, al bar “In piazzetta”. Non perdete questi due appuntamenti e restate aggiornati sulle altre date con la pagina Facebook The Gentlemen!


Il tour della buona tavola Sagre di luglio

Sagre di agosto

Sagre di settembre

Dal 12 al 16 Nocera Superiore Pizza e non solo

Dal primo al 4 Taurano – Sagra dello gnocco

Dal 6 all’8 Castel Morrone sagra del fico d’India

Dal 6 all’8 Agerola – Sagra del fiordilatte

Dal 17 al 21 Bracigliano – Sagra del mallone

Dall’8 al 9 Pietradefusi – Sagra del fusillo, della braciola e del vino aglianico

Dal 26 al 28 Visciano – Festa bavarese e della porchetta Dal 25 al 29 Bracigliano – Sagra del mascuotto Dal 26 al 28 Montoro – Casale figliolo rum, tammorra e pizza

Dal 26 al 29 Giffoni sei Casali sagra della nocciola

Dall’8 al 10 Sant’Agata dei Goti – Cucina e cultura contadina Dal 15 al 21 Atrani – Sagra del pesce azzurro Dal 16 al 18 Buccino – Sagra della pasta fatta a mano Dal 29 al 30 Montesarchio – Festa contadina pacche e fagioli

LA RICETTA PACChERI ALL’ORTOLANA, CON PASTA DI GRAGNANO, POMODORINI DI CORBARA E CACIOTTA DEI MONTI LATTARI Ingredienti per 4 persone - 500 gr di paccheri di Gragnano; - 1/2 caciotta di capra dei Monti Lattari; - 2 zucchine, 3 melanzane, 1 peperone giallo e 1 rosso, 1/4 di cipolla media; - 10-12 pomodori ciliegini “di Corbara”; - un pizzico di peperoncino macinato; - olio extravergine di oliva; - sale e pepe quanto basta. Preparazione Dopo aver lavato con cura le verdure, tagliate in listarelle sottili le zucchine, le melenzane e i peperoni. Affettate la cipolla e fatela soffriggere in una padella con un po’ d’olio, aggiungendo le verdure precedentemente tagliate. Fate cuocere per circa otto minuti. Tagliate i pomodorini, aggiungeteli alle verdure e regolate di sale e pepe. Per ultimo aggiungete il peperoncino. Cuocete i paccheri in abbondante acqua salata. Scolate la pasta e versatela nella padella, mescolate ed amalgamate con il sugo e metà della caciotta, precedentemente grattugiata. Per i palati che amano i sapori più forti, è possibile tagliare a fette sottili la caciotta. Adagiate la pasta in un piatto e cospargetela con un’ultima grattugiata di caciotta prima di servirla.

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DA LEGGERE

CONSIGLI DI LETTuRA Estate, tempo propizio per dedicarsi alla lettura. Ecco qualche suggerimento per i nostri lettori Una storia vera. Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) è il racconto di una storia vera. Giuseppe Catozzella – vincitore del Premio Strega Giovani 2014 – è entrato nella vita reale di Samia Yusuf Omar, ragazzina di Mogadiscio che ha la corsa nel sangue. Si qualifica alle Olimpiadi di Pechino, arriva ultima ma diventa un simbolo per tutte le donne musulmane. Sullo sfondo una Somalia in bilico. Il sogno delle Olimpiadi di Londra è spezzato da un viaggio della speranza che non farà approdare la diciassettenne sulle coste di Lampedusa. Un classico. Lettere a un giovane poeta (Adelphi): è la corrispondenza che il poeta R. M. Rilke indirizza al giovane scrittore Kappus, in cerca di un’approvazione per i suoi componimenti. un vero breviario, dal ritornello: per scrivere in modo autentico, devi vivere in modo autentico.

insieme Mensile di attualità e cultura dell’Agro Espressione della comunità ecclesiale della Diocesi Nocera Inferiore-Sarno Registrato presso il Tribunale di Nocera Inferiore n. 624/06 del 16 giugno 2006. Iscritto al R.O.C. n. 14248 dal 28/07/06.

Per chi ama i fumetti. Psycho pop (Edizioni BD) è una collana di graphic novel sul macrotema della diversità curata da Micol Beltramini. Presentati al Salone del Libro di Torino, i primi volumi (Blue di Pat Grant e Condizioni di Nate Powell) affrontano i temi del disturbo bipolare, del disagio giovanile, dell’autismo e della difficoltà dell’integrazione. La forma del fumetto unisce la potenza delle immagini ai testi sapientemente proposti. Romanzo di famiglia. Il nero e l’argento (Einaudi) è la storia di un amore giovane, sostenuto dalla presenza premurosa di A., molto più di una signora delle pulizie: “sismografo che registra le scosse del quotidiano”. Paolo Giordano, autore de “La solitudine dei numeri primi” al suo secondo fortunato appuntamento con i lettori.

Vicedirettore Antonietta Abete Redazione Salvatore D’Angelo e Mariarosaria Petti Segreteria di redazione Maria Luisa Franco Marketing Sofia Russo

Membro Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Associato unione Stampa Periodica Italiana

Editore Insieme Diocesi Nocera Inferiore-Sarno Direttore Responsabile Andrea Annunziata Direttore Editoriale Silvio Longobardi Insieme Luglio - Agosto 2014

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Per scrivere alla redazione redazioneinsieme@alice.it tel/fax 081 517 04 66 hanno collaborato Mons. Giuseppe Giudice, Giovanni Severino, Gianluca Santangelo, Marina Nacchio, Martina Grimaldi, Antonia Ingenito, Francesco Di Mauro, Andrea Cardinali, Carmine Giordano, Rosanna Amore, padre Paolo Saturno, don Natalino Saturno, Maria Bonfiglio, Livia Rossi, Raffaele Massa, Giovanni Severino, Peppe Ian-

Romanzo d’avventura. Roderick Duddle (Einaudi) è la storia di un ragazzino orfano di 10 anni, che possiede un medaglione speciale. Summa e reinvenzione del suo percorso letterario, Michele Mari (finalista al Premio Campiello 2014) guardando a Dickens e Stevenson “disegna una parabola sulla stupidità dell’uomo, ma anche sulla sua capacità di stupirsi di fronte al meraviglioso”.

L’ironico che fa riflettere. Grazie (Feltrinelli) è un monologo di uno sconosciuto che deve ritirare un premio. L’autore, Daniel Pennac, passa dallo scoramento al furore per arrivare alla domanda centrale: «Che senso hanno i grazie in un mondo che storpia le emozioni in spettacolo?».

nicelli, Alfredo Forino, Maria Angela Bisogno, Cinzia Faiella, Aniello Lettieri, Gianluca Volpe, don Enzo Di Nardi, Christian Comarco

Conto corrente postale n. 11278843 Intestato a: DIOCESI NOCERA INFERIORE-SARNO Causale: Contributo annuale

Amministrazione Via Vescovado, 4 - 84014 Nocera Inferiore (SA) Tel/Fax 081 5170466

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Progetto grafico e impaginazione Salvatore Alfano

Questo numero è stato chiuso in Redazione venerdì 27 giugno 2014

Stampa Grafica Metelliana s.p.a. - Cava de’ Tirreni (SA)

“Questo periodico è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti”.

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Le foto, salvo diversa indicazione, sono dell’archivio Insieme


Interno del Battistero paleoccristinao di Santa Maria Maggiore

A spasso per l’Agro Le vacanze estive possono essere un’ottima occasione per riscoprire l’enorme – e spesso sconosciuto – patrimonio artistico-culturale locale

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umerosi e diversi i monumenti e le collezioni visitabili in tutto l’Agro, tanto che è possibile organizzare un tour che si dipana in diversi percorsi tematici. A Nocera Superiore da non perdere le testimonianze relative alla città antica di Nuceria con la visita al teatro ellenistico-romano di Pareti, alla necropoli di Pizzone, all’area archeologica dell’ex Mercato Boario, al battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore e al Museo Provinciale delle Arti Applicate. Se si è interessati al periodo medievale e moderno a Nocera Inferiore sarà possibile recarsi al Castello del Parco (aperto la mattina, tranne il sabato

e la domenica), alla cattedrale di San Prisco, al monastero di Sant’Anna, al Museo Archeologico Provinciale dell’Agro nocerino (dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 20) e alla pinacoteca del convento di S. Antonio (su appuntamento). Per coloro che sono affascinati dal connubio arte, tradizione e spiritualità è d’obbligo visitare a Pagani la chiesa di Santa Maria del Carmine, il santuario della Madonna delle Galline, il Corpo di Cristo con la cripta, il chiostro del Convento delle Figlie della Carità e la basilica di Sant’Alfonso con il museo e la pinacoteca (solo su prenotazione). A Sant’Egidio del Monte Albino per rinfrancarsi con la bellezza dei borghi

Le belle case d’estate

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i intende di arte, ma anche di case, quelle belle e armoniose. Si tratta di Teobaldo Fortunato, esperto di archeologia e docente di storia dell’arte. Chi meglio di lui, dunque, può dirci come rendere bella la casa in estate. Dopo aver raccontato le “Dimore dell’Armonia” disegnate da Nicola Tartaglione e fotografate da Roberto Pierucci, in un bel volume edito da Lotus Publishing, il Prof ci svela i segreti per una casa cool. «Se una casa è al mare – consiglia Fortunato –, mai snaturarne il contesto: evitare di emulare una baita alpina». Un concetto che può apparire scontato, ma non lo è. Basta guardarsi intorno e vedere case sulla costa appesantite da arredi o decorazioni fin troppo forti. A proposito di arredamento, spendere tanto non sempre è sinonimo di bellezza: «Prima di arredare una casa con mobili costosi – suggerisce – , aprite l’armadio e rivedete i vostri abiti perché abitare ed abito hanno la stessa radice». I mobili, insomma, devono calzare come una giacca o una camicia, non essere estrapolati dal contesto. Il volume curato da Teobaldo Fortunato è un compendio di consigli eccellenti. Si potrà facilmente prendere spunto da le “Dimore dell’Armonia” per arricchire la propria abitazione. Il libro, infatti, mostra interni che spaziano dalle colline fiorentine, agli appartamenti romani e campani più belli.

antichi è possibile ammirare il centro storico (per organizzare una visita contattare la Pro Loco) caratterizzato dai palazzi nobiliari, dall’abbazia di Santa Maria M. in Armillis, dalla fontana di Helvius, dalla stele funeraria di Pomponia Tyche e dalla chiesa di Maria SS. delle Grazie. A completamento dell’itinerario va menzionato anche il museo Archeologico Nazionale di Sarno (dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 18) che ospita i reperti venuti alla luce nei territori di Sarno, San Marzano sul Sarno e San Valentino Torio, in un percorso espositivo che copre il periodo dalla preistoria al Medioevo. Gianluca Santangelo

Il cammino di Santiago Pellegrinaggio dal 28 al 4 agosto, promosso dai padri guanelliani

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accoglie sempre più consensi ed attenzione l’antica via dei Pellegrini che va a Santiago de Compostela. In tanti scelgono di “fare il cammino” perchè amano camminare, per pensare o fare incontri o per fuggire e isolarsi. In pochi però lo scelgono per l’antica motivazione: essere pellegrini che vanno “ad tumbas”, con il bagaglio di significati che comporta. I religiosi guanelliani sono al lavoro affinchè venga riscoperto questo aspetto. In particolar modo ci si rivolge ai giovani under 35. La proposta è il pellegrinaggio promosso dal 28 luglio al 4 agosto. Si partirà da Sarria per arrivare a Santiago. Un’esperienza che si preannuncia stupenda. Info: www.guanellianisantiago.it

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IL MESSAGGIO DEL VESCOVO

R…estate insieme! Anche quest’anno il vescovo Giuseppe ha scritto un messaggio per l’estate, tempo prezioso per il riposo e per una rigenerazione interiore Carissimi, e…state insieme non vuol essere soltanto uno slogan, anche se espressivo e simpatico, ma un modo per accompagnarvi nella stagione estiva, che non può essere solo un tempo vuoto, libero dagli impegni per alcuni, ma prezioso. Il Vescovo vi segue anche nel tempo delle vacanze che, anche quando non è possibile andare fuori, in ferie, deve essere per tutti un tempo di riposo e di interiore rigenerazione, tempo altro, tempo diverso. E… state insieme! Penso con gratitudine a tutti quei bei momenti organizzati dalle parrocchie – estate insieme – campiscuola – grest – che sono una ricchezza e un potenziale eccezionale per continuare ad educare con sempre nuova passione. La tradizione educativa della Chiesa. La Chiesa ha in questo una lunga e affascinante tradizione educativa, che va ripresa e mai dispersa, evitando che altre realtà improvvisino parcheggi non sempre educativi per i nostri ragazzi. Incoraggio tutte le Parrocchie e i veri luoghi educativi, anche mettendo insieme le diverse risorse tra Associazioni, Oratori e Gruppi, ad organizzare con attenzione, competenza e serietà, momenti di svago e formazione per essere accanto alle famiglie e con le famiglie, oggi più bisognose di accompagnamento. Povera quella Parrocchia che non diventa grembo di accoglienza per piccoli e grandi e si chiude all’accoglienza del Signore nel gioco dei ragazzi e nelle rughe degli anziani. Povero quel sentiero dove nessuno passa, o è invitato a passare, e vi crescono le erbacce! Le nostre comunità siano luoghi educativi, attenti all’umano, ma non confondendo mai il sacro con le sagre. Bisogna investire di più, dal punto di vista umano, spirituale, economico per non lasciare nessuno lungo la strada o da solo, e per fare questo oggi è richiesta una grande fantasia pastorale. Ci sono tante persone ai margini delle nostre comunità che possono dare una mano e aspettano da noi un cenno, un invito, per riempire il vuoto di tante giornate e spendersi nel servizio. Che l’emergenza educativa diventi, per la ritrovata passione di molti, nuova sfida educativa e accompagnamento concreto nei diversi percorsi di maturazione umana e spirituale.

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“…e riposatevi un po’…” (Mc 6,31)

La solitudine si deve fuggire e solo tra compagni si può gioire. Meno navigazione virtuale e più incontri veri, reali e umani, amicali; così aiuteremo i piccoli, i grandi e gli anziani a fuggire la solitudine – spazio vuoto e pericoloso – e la nostra estate sarà così meno calda e più piena di senso. Sì, e…state insieme! Così riscopriremo l’incontro, il cortile, il vicinato, la passeggiata, il racconto e la confidenza, la bellezza del creato e dell’arte, dello sport sano e vero, delle serate insieme, per riscoprire l’amicizia. E…state insieme con più passione, attenzione, libertà interiore, con più tempo anche per pregare, per rinfrescarsi la mente e il cuore con una buona lettura. Così, abitando la gioia, e…state insieme e r…estate insieme! Vi benedico † Giuseppe, Vescovo


REDAZIONALE A CURA DELLA CASA ALBERGO PER ANZIANI “SANTA RITA”

Foto di gruppo al termine della grigliata al parco

Sole sì, ma soli no!

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Albergo per anziani “Santa Rita” non smette di stupire e mentre tutti vanno in ferie, il personale della struttura è all’opera per assicurare ai propri ospiti divertimento e spensieratezza nei mesi estivi. Mare, piscine e sole saranno assicurati per i “nonnini” del Santa Rita che passeranno giornate di spensieratezza divertimento, sempre assistiti dagli eccellenti e professionali operatori della casa albergo.

Grigliata al Parco

L’Albergo per Anziani “Santa Rita” promuove per la stagione estiva una grande varietà di iniziative, in particolare un “percorso balneare” caratterizzato da bagni in piscina, animazione e tanto divertimento

INFO

Sport per tutti

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o sport affascina da sempre grandi e piccini, tenendo conto di ciò l’Albergo per anziani “Santa Rita” ha promosso un progetto che vede insieme le discipline più gradite dagli anziani. Dal calcio al bowling, passando per i giochi di società, sarà un’estate divertentissima. Gli operatori della struttura di via Isonzo hanno pensato proprio a tutto. Al fine di favorire la socializzazione, la concentrazione ed il lavoro di squadra hanno organizzato serate al bowling e tornei di scopa e briscola. Nel primo stralcio della bella stagione non è mancato il calcio. In occasione dei mondiali del Brasile gli ospiti hanno potuto seguire tutte le partite del mondiale e tifare per la nazionale italiana.

Ad inaugurare la bella stagione dell’Albergo per anziani “Santa Rita” è stata una festa al Parco 5 Sensi di Sarno. È stata una bellissima giornata, durante la quale gli ospiti della struttura hanno potuto passeggiare tra gli alberi e i fiori e rilassarsi sulle rive del fiume. Come sempre accade al “Santa Rita”, il divertimento è anche a tavola. I “giovani anziani”, infatti, tra un ballo e una canzone, hanno preparato un pranzo con i fiocchi grazie ai manicaretti cucinati nella struttura e alla succulenta grigliata di carne cotta al momento. Un pasto concluso con una bella tagliata di frutta fresca e gli ottimi dolci fatti in casa.

Gli ospiti impegnati nel torneo di scopa

In posa dopo la partita al bowling

Il tifo per la nazionale di calcio

Casa albergo per anziani “Santa Rita”, Via Isonzo, 22 – Sarno (SA) Tel. 0815136548 - info@albergosantarita.it - www.albergosantarita.it Insieme Luglio - Agosto 2014

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VITA NELL’AGRO

La buona imprenditoria La nocerina Susy Gambardella alla guida di un consorzio che raggruppa 36 aziende della valle dell’Irno

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ocerina, 29 anni, erede di una famiglia di imprenditori nel settore plastico, Susy Gambardella è la nuova presidente del Consorzio Irno Sviluppo. La giovane imprenditrice è socia della Bioplast, società fondata dal papà Gerardo, leader nel settore degli imballaggi flessibili e del packaging industriale. Si tratta del presidente più giovane nella storia del consorzio che raggruppa ben 36 aziende operanti nella valle dell’Irno. Una vicenda, quella dei Gambardella, che parte e si sviluppa a Nocera Inferiore e poi, per opportunità imprenditoriali, si consolida nel polo di Fisciano. Gerardo Gambardella – attuale vice presidente di Confindustria Salerno –, insieme ai figli Susy e Marco, ha investito in un settore in continua espansione tenendo presente anche la sostenibilità ambientale. Ragionamenti che se fino a qualche anno fa potevano risultare eccessivi o astratti, oggi riscuotono il giusto e dovuto apprezzamento. La neo presidente si è data da fare per arrivare a questo traguardo, laureandosi brillantemente in Economia e Commercio e diventando commercialista. Gambardella non è solo la più giovane dei presidenti, ma anche la prima donna al vertice del Consorzio. La giovane imprenditrice ha le idee chiare e in poche settimane dall’insediamento ha già portato a casa un importante accordo con l’Università di Salerno che prevede, tra l’altro, la pianificazione di un programma di visite presso gli stabilimenti aziendali da parte degli universitari, tirocini di formazione, esperienze di dottorato, collaborazione tra struttu-

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re di ricerca di Ateneo e imprese locali. Ma non ci si ferma qui: «Occorre rafforzare la collaborazione con tutti gli Enti del territorio e il Consorzio ASI – osserva Gambardella – avviando un confronto incisivo per valorizzare le iniziative imprenditoriali e rilanciare le opere infrastrutturali nell’area industriale di Fisciano». Maggiore impulso arriverà anche sul piano del coinvolgimento dei consorziati: «Saranno attivate iniziative per i giovani e i neo imprenditori». Progetti che potrebbero anche ricadere sull’Agro. Lo sviluppo di quest’area, infatti, già ha coinvolto da tempo numerose risorse provenienti dai territori limitrofi come la valle del Sarno. Salvatore D’Angelo

Susy Gambardella (foto Giuseppe Angrisani)

I protagonisti dello spettacolo

In scena!

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vvicinare i giovani al mondo dell’arte. L’obiettivo è stato raggiunto dalla rassegna “Locus Art” promossa dall’Istituto New Kennedy-Parilandia al Keros Club di Palma Campania. Numerose le attività realizzate. Uno spazio particolare è stato lasciato al singspiel, un genere di canto e recitazione, con la messa in scena de “O musicant ‘nnamurato, storia di un amore del 700”. Un racconto caratterizzato dalle musiche dello “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi e “La serva padrona” di Gioacchino Rossini. Sul palcoscenico Laura Paolillo (soprano) nei panni di Serpina, Monica Paolillo (attrice) nelle vesti di Crocifissa, Angelo Corrado (Baritono) che nella parte di Giuvannino. Ad accompagnarli l’Ensemble Pergolesi del coro Ama di Portici. La direzione è stata curata da Alfonso Fiorelli, che con Laura Paolillo si è occupato anche dei testi. La regia è stata curata da Giovanni Savino.


Aristide Rendina

Salvatore Bottone

Giuseppe Canfora

Giovanni Maria Cuofano

A loro la parola

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uattro Comuni, quattro realtà diverse e non solo quattro problemi da risolvere. A lavoro i sindaci eletti alle scorse elezioni amministrative. Nell’Agro sono state quattro le cittadine chiamate a scegliere primo cittadino e consiglio comunale nuovi. A risolvere la questione in prima battuta è stato solo Striano, che il 25 maggio ha eletto Aristide Rendina. Pagani, Sarno e Nocera Superiore hanno avuto bisogno del ballottaggio. A ricevere l’alloro l’8 giungo sono stati rispettivamente Salvatore Bottone, Giuseppe Canfora e Giovanni Cuofano. Sulle loro scrivanie sono arrivate già tante sollecitazioni. Loro sapevano a cosa andavano incontro, ora sono chiamati all’operatività. Rifiuti, urbanistica, viabilità: tanti pro-

blemi che richiedono soluzioni immediate. Ovviamente bisogna fare i conti con le casse, non proprio rosee, di enti fortemente provati dai tagli statali e dalla crisi. A questi “mitici quattro” formuliamo qualche domanda nata dalle sollecitazioni dei nostri lettori. Vogliamo chiedere come gestiranno i rapporti con le associazioni presenti sui loro territori, come saranno i rapporti istituzionali. Ma anche come collocano, in una classifica ideale, priorità quali il lavoro, la pulizia della città, la pressione tributaria. Infine, come intendono valorizzare il proprio territorio, a partire dagli aspetti ambientali e culturali. Tre piccole riflessioni su argomenti molto cari ai cittadini. Ai nuovi sindaci la parola. Salvatore D’Angelo

I lettori di Insieme interpellano i quattro nuovi sindaci eletti nell’Agro alle scorse elezioni amministrative sulle scelte urbanistiche, sull’igiene urbana e sul rapporto con il terzo settore

LA FOTONOTIZIA

Insieme a papa Francesco Lo scorso 14 giungo un gruppo della Misericordia di Nocera Inferiore ha partecipato all’udienza straordinaria che papa Francesco ha concesso alla Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia e all’associazione dei gruppi donatori di sangue Fratres. Un momento emozionante che resterà impresso nei ricordi dei volontari nocerini. Il gruppo nocerino

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SCUOLA&UNIVERSITÀ La classe 5ª, l’insegnante Giuseppina Tortora, la referente Annamaria Ronzio, l’insegnante Patrizia Avino e i premiatori

Primo posto per i ragazzi dell’Agro

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n progetto volto a diffondere senso civico e legalità, uno slogan “Chi rispetta le regole ha tutto da guadagnare”, un cartone animato con due protagonisti Pag e Tax: da questo sono dovuti partire gli studenti di varie fasce d’età che hanno partecipato al concorso “Fisco e Scuola” promosso dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Campania e dall’Ufficio Scolastico Regionale, per consolidare negli studenti comportamenti di tax compliance, ossia di adempimento spontaneo degli obblighi fiscali. Canzoni, cortometraggi, rappresentazioni grafiche, fumetti: i 66 istituti campani che hanno aderito al concorso, giunto alla seconda edizione, hanno presentato elaborati di vario genere. Ad aggiudicarsi il primo posto è stata una delle tre scuole dell’Agro aderenti all’iniziativa, il Secondo circolo didattico paganese “Don Milani”. Armati di soldi finti, spirito civico e fantasia, i 17 allievi della 5A, guidati dalla loro insegnante di italiano Giuseppina Tortora, hanno conquistato la giuria ideando un gioco da tavolo a prova di evasore fiscale: “Taxopoli”.

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Gli studenti del Secondo circolo didattico di Pagani vincono un concorso dell’Agenzia dell’Entrate, ideando un gioco da tavolo: Taxopoli

Il gioco da tavolo. Caselle gialle, rosse e verdi, pedine, soldi fotocopiati, dadi, cartoncini con su scritte tasse comunali da pagare, ricevute, ma soprattutto una scelta da compiere: quando si finisce sulla casella gialla, pescare una tassa ed essere liberi di effettuare il pagamento all’Erario o meno, rischiando di incappare, però, nelle caselle rosse, ossia quelle del controllo fiscale. Quindi, comportarsi da cittadino onesto o decidere di essere evasore, questo è il fulcro educativo attorno a cui gira il gioco. Una riproduzione delle scelte della vita quotidiana degli adulti, una città di cartone disegnata e colorata a mano in cui cominciare a mettersi alla prova ed esercitare le proprie velleità di cittadino onesto o di potenziale evasore. La fantasia e l’efficacia del gioco creato dagli

alunni paganesi sono stati ricompensati dalla commissione durante la cerimonia di premiazione, tenutasi a Napoli il 29 maggio, con una coppa, una pergamena e un buono di 100 euro che i ragazzi hanno deciso di utilizzare per acquistare una macchina fotografica da mettere a disposizione della propria scuola. Il concorso è stato però solo l’ultima tappa di un percorso organizzato dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, costituito da lezioni nelle scuole, visite guidate negli uffici dell’Ente pubblico, incontri con i dirigenti e numerose altre iniziative organizzate con gli studenti affinché si sviluppi nei contribuenti del domani una coscienza civica improntata alla legalità e al rispetto delle regole. Un tema complicato, estraneo al mondo giovanile quello del fisco, eppure affrontato con grande entusiasmo da tutti gli studenti che hanno preso parte all’iniziativa. Un’efficace campagna quella dell’Agenzia dell’Entrate, perché dare strumenti per imparare ad essere un cittadino integro fin da piccoli è un passo fondamentale perché in futuro lo si diventi davvero. Martina Nacchio


La famiglia Vastola consegna una targa di ringraziamento alla dirigente Emma Tortora

MSAC, uNA SANTA MESSA PER I MATuRANDI

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elebrata lo scorso 30 maggio la Santa Messa per i maturandi, organizzata dai giovani del Movimento Studenti di Azione Cattolica. un appuntamento per pregare insieme e condividere il banchetto eucaristico a pochi giorni dalla dura prova degli esami. Riportiamo uno stralcio dell’omelia di don Giuseppe Pironti, assistente diocesano di Azione Cattolica per il settore giovani: «La vostra grandezza sta nell’intelligenza che educa la volontà per qualcosa di più grande. La vostra gioia sta nella fatica ordinata verso una meta importante. La vostra bellezza sta nei volti spaventati e negli occhi determinati da immortalare in qualche foto. Ma, soprattutto, la vostra maturità non la decidono i professori o i loro voti, ma la consapevolezza che siete proprio voi, ora, a scrivere nei registri della vita il giudizio di chi volete essere».

“IL PAESE DI VINCENzO VASTOLA” Primo memorial in ricordo del giovane scomparso quattro anni fa, con la premiazione degli studenti vincitori del concorso di scrittura creativa

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na vita vissuta intensamente e spezzata troppo presto. Sono trascorsi quattro anni dalla scomparsa del giovane Vincenzo Vastola, ma il suo esempio di amore per il prossimo e per la sua città continua a camminare sulle gambe dei suoi familiari. una memoria che diventa impegno, legame con il presente e promessa per il futuro. È nel suo ricordo che mamma Antonietta e papà Luciano – insieme alla sorella Lucia – hanno proposto il primo memorial “Il paese di Vincenzo Vastola”, lo scorso 7 giugno. un’occasione per premiare i vincitori del concorso di scrittura creativa rivolto agli studenti meritevoli della quinta elementare e della terza media di San Marzano sul Sarno. Tema: l’amore per il proprio paese. Quarantasei i partecipanti, sei i premiati: Roberta Franza, Mattia Marsico e Roberta Granturco (per la Scuola primaria); Annunziata Raffaele, Oro Syria e Simone Piccini (per la Scuola secondaria di I grado). Ai primi due classificati una borsa di studio per l’acquisto di libri per il prossimo anno scolastico. La commissione chiamata a valutare gli elaborati era composta da Ester Califano, Pasquale Califano, Salvatore De Felice e Antonia Sorrentino.

Ad introdurre la premiazione, il benvenuto della dirigente scolastica, Emma Tortora, seguito dagli interventi dell’ispettore del Miur, F. Fasolino e dei professori F. Caiazzo e P. Califano. Il concorso rappresenta una costola delle tante attività dell’associazione “Ciao Vincenzo”, nata lo scorso ottobre 2013. Radicati nel territorio locale – per il quale il giovane Vincenzo tanto si è speso come presidente della Protezione Civile – attraverso l’organizzazione di incontri con mamme e familiari costretti ad affrontare lutti gravi, ma con uno sguardo che sa giungere fino all’Africa. Infatti, l’associazione – che può contare sull’affetto e il sostegno di numerosi tesserati – ha contribuito alla costruzione di una casa per studentesse in Burkina Faso ed oggi ha tra i suoi sogni quello di regalare un pozzo intitolato a Vincenzo. Piacevolmente accompagnati dal coro dell’Istituto comprensivo “Giovanni Paolo II - Anna Frank” di San Marzano, diretto dai docenti Raffaele Zuottolo e Nunzio Franza e dalla lettura delle poesie di Antonia Belvedere e di alcuni studenti, la prima edizione del concorso si è conclusa con successo, dando appuntamento al prossimo anno. Mariarosaria Petti

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VITA ECCLESIALE

SOSTA ECCLESIALE 2014

Foto Salvatore Alfano

Il 18 giugno c’è stato un incontro plenario nella parrocchia San Giovanni Battista di Nocera Inferiore, il 19 sei laboratori nelle altrettante foranie della diocesi

Una Chiesa che si ritrova

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leggera e lungo la strada incontrare e accogliere il viandante alla ricerca di Dio, la famiglia in bilico tra fedeltà e stabilità, i giovani». E quindi una Chiesa giovane, non dal punto di vista prettamente anagrafico, ma operativo perché grazie allo Spirito «ha un fuoco e il vento delle origini capace di sorprendere».

«Occorre scrostare atteggiamenti che non fanno vedere il bello che fiorisce, ma solo le criticità – ha detto –. Capire che l’amore è alla base di ogni cambiamento. È necessario anche superare la difficoltà di proclamare un pensiero alternativo al mercato delle opinioni in cui viviamo. Evitare, infine, di perimetrare il nostro impegno come se la vigna del Signore fosse un’azienda». Quattro punti semplici, ma non sempre facili da perseguire. Soprattutto nella Chiesa diocesana, che occorre considerare «luogo del cuore, dove io metto la passione». un consiglio? «Ripartire dall’entusiasmo dei primi cristiani. Erano riconosciuti da come si amavano». Fatto questo, ritrovata l’armonia, occorre uscire: «Non regge più una pastorale che rimane “sulla soglia”. Il popolo di Dio deve ricostruirsi come tenda tra i percorsi e le case degli uomini». Per fare questo la «Chiesa deve essere

La casa del Pane. un ruolo essenziale lo gioca la parrocchia, che il Vescovo ha definito la «casa del Pane». È qui che si scorge il volto della Chiesa ed è qui che ci si confronta con la missionarietà. Ma anche in questo caso c’è bisogno della conversione: «La parrocchia deve riconvertirsi per non essere approdo saltuario, ma riferimento aggregativo da cui si esce per portare Cristo, per portare la vita, nei luoghi della fame». Posti, questi ultimi citati dal pastore, che si rivedono in numerose circostanze: «La famiglia sempre più debole, i giovani vittime del diserbante etico, la solitudine, l’incertezza economica, la scuola, la comunità politica annidata su se stessa e inquinata da questioni morali». Tanti luoghi di intervento nei quali deve essere forte la presenza dei testimoni del pane: il vescovo, i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose, ma anche i laici. A questi ultimi, specialmente a quanti si riconoscono in associazioni e movimenti, ha detto: «Le diversità di storia e carisma non diventino spazi chiusi o paralleli, ma cenacoli di valorizzazione e formazione corresponsabile al bene comune. E, inoltre, si partecipi alla vita parrocchiale e diocesana, perché nulla sarà tolto ai vari cammini». Insomma, una relazione a tutto campo per riflettere su quanto fatto finora e trovare, dopo aver sostato, un rinnovato slancio per l’azione pastorale futura. Salvatore D’Angelo

na Chiesa che ama e si ama». Basterebbe questa sollecitazione a spiegare il senso dell’incontro con monsignor Pietro Santoro, relatore della Sosta ecclesiale 2014 che si è sviluppata intorno al tema “una Chiesa giovane, capace di rinascere dall’alto”. un appuntamento che il vescovo di Avezzano ha inteso non «come un momento in cui dire le cose da fare, ma come occasione per educarsi». Monsignor Santoro ha indicato come punto di partenza il «mettersi davanti a Gesù e ricevere solo da lui le indicazioni pastorali», ma anche il predisporsi alla conversione. Compiuto questo passo, il successivo sarà «non ritrovare una nuova tattica o una strategia, ma cominciare a scrostare quanto di mondano c’è nella Chiesa».

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Da destra: Mons. Pietro Santoro, vescovo di Avezzano, Mons. Giuseppe Giudice, vescovo della diocesi di Nocera Inferiore - Sarno, Salvatore D’Angelo, giornalista

Chi è mons. Santoro?

Foto Salvatore Alfano (3)

Mons. Pietro Santoro ha 68 anni ed è originario di Chieti. È stato ordinato sacerdote il 17 maggio 1970 da papa Paolo VI. Il 28 giugno 2007 è stato eletto vescovo di Avezzano da papa Benedetto XVI ed ha iniziato il suo ministero episcopale il 15 settembre dello stesso anno. Da sempre impegnato nella pastorale giovanile, è attuale delegato della Conferenza episcopale abruzzese-molisana.

Un cammino benedetto

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robabilmente è l’incoraggiamento più bello che si poteva immaginare. Un placet datato 9 maggio 1973 che il Vescovo diocesano, monsignor Giuseppe Giudice, ha trovato preparando il suo intervento per la Sosta. Si tratta del saluto che papa Paolo VI rivolse ai pellegrini giunti dall’Agro accompagnati dal vescovo Jolando Nuzzi: «Voi venite da una terra che unisce allo splendore della natura la ricchezza di un’antica e nobile tradizione religiosa: in mezzo a voi è tuttora viva l’eco dell’apostolato di S. Alfonso Maria de Liguori. Dovete quindi aver cura di custodire il patrimonio di fede e di pietà, ricevuto dai padri; ma dovete preoccuparvi, altresì, di svilupparlo e di accrescerlo. È un invito che vale per tutti, ma noi amiamo indiriz-

zarlo, a titolo speciale, ai fanciulli ed ai giovani che, per l’età e per la freschezza delle loro energie, sono chiamati a compiere in se stessi un intenso lavoro, che deve prepararli al futuro e di cui la formazione religiosa è momento essenziale». Quale incoraggiamento migliore. «Mentre sostiamo e ci interroghiamo su come ringiovanire la nostra Chiesa, facendo cadere orpelli e drappeggi – ha detto il Vescovo –, mentre ci prepariamo al Concilio Giovane per una Chiesa Giovane e alla beatificazione di Paolo VI, non mi sembra inutile soffermarci sulle sue parole e riprendere il cammino con più entusiasmo e rinnovati dentro, ben sapendo che ci attende un intenso lavoro». Sa. D’An.

Come educarsi? I consigli del Vescovo Pietro

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onsignor Santoro non ha dato un elenco delle cose da fare, ma ha suggerito alcuni spunti educativi. Un decalogo per la formazione. Per il presule abruzzese occorre «conservare e trasmettere la Parola, rendendola vibrante e contemporanea». È necessario «costruire, dentro le varie realtà ecclesiali, un clima comunitario» e «restituire fiducia e slancio ai catechisti, agli educatori e ai formatori». Un altro aspetto importante è la promozione del volontariato. In ultimo, ma non perché meno importante, bisogna «collocare, nei cammini di evangelizzazione, l’orizzonte della saldatura tra fede e vita, per discernere i disegni di Dio nelle dinamiche della storia».

Il Vescovo Giuseppe nel suo intervento ha riportato un beneaugurante saluto di Paolo VI alla comunità nocerina al termine di un’udienza nel 1973

I lavori sono continuati il 19 giugno nei laboratori foraniali. A desta, il gruppo della forania di San Valentino Torio, in basso quello della forania di Nocera Inferiore

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Il soffio dello Spirito Veglia di Pentecoste diocesana in piazza Annunziata ad Angri. Un momento forte di Chiesa, per sperimentare la comunione e approfondire il significato dei doni dello Spirito

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apienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timor di Dio. Sette stand per i sette doni dello Spirito Santo hanno colorato piazza SS.ma Annunziata, nella veglia di Pentecoste presieduta dal vescovo Giuseppe Giudice il 7 giugno ad Angri. Un invito rivolto a tutte le comunità parrocchiali e in particolare ai giovani che hanno ricevuto o stavano per ricevere il Sacramento della Confermazione. Un percorso di conoscenza dei sette doni ha introdotto il momento liturgico della veglia, era possibile infatti recarsi sotto ogni stand per

conoscere, attraverso le parole di papa Francesco, ogni singolo dono. Durante la veglia, il vescovo nella sua riflessione si è soffermato sulla necessità di essere cenacolo e piazza, ma di coltivare soprattutto l’intimità del primo, per mantenerlo come «la bellissima sala in cui Cristo ancora si dona per noi». Alla fine della riflessione, il nostro pastore si è diretto verso la folla di fedeli coprendoli con una pioggia di petali di rose, simboleggianti la discesa dello Spirito Santo, lo stesso che il vescovo ha invocato ripetutamente per affidargli la nostra diocesi. Donatella Salvati

Don Luigi - Napoli

Insieme. Insieme ai poveri. Insieme ai dimenticati. Insieme alle vittime della camorra. Insieme ai detenuti. Insieme ai malati. Insieme agli anziani soli.

Conto corrente postale n.57803009 - www.insiemeaisacerdoti.it Segui la missione dei sacerdoti sulla pagina FB facebook.com/insiemeaisacerdoti

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CEI Conferenza Episcopale Italiana Chiesa Cattolica

Vicino a chi soffre

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on i nuovi 48 ministri ausiliari dell’Eucaristia, sono quasi 400 le persone che svolgono questo importante servizio all’interno delle parrocchie. Non solo laici, ma anche tante le religiose che consentono di far arrivare Gesù alle persone ammalate, a quelle allettate e a tanti anziani che non riescono più a partecipare alla Santa Messa. L’istituzione dei nuovi ministri è avvenuta lo scorso 20 giugno in cattedrale, durante una Liturgia della Parola presieduta dal Vescovo.


DENTRO LE NORME Unzione degli infermi, non sacramento della terza età

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unzione degli infermi può essere amministrata al fedele che, raggiunto l’uso di ragione, per malattia o vecchiaia comincia a trovarsi in pericolo” (cf. Can. 1004). Prima di un’operazione chirurgica si può dare all’infermo la sacra Unzione quando motivo dell’operazione chirurgica è un male pericoloso. Nelle celebrazioni comunitarie del Sacramento, specie nella Giornata mondiale dell’ammalato, il parroco è tenuto a valutare in precedenza l’opportunità di ammettere al Sacramento quanti ne fanno richiesta. Per la dignità del Sacramento è opportuno che la celebrazione comunitaria sia preceduta da un’accurata catechesi e si eviti con ogni impegno di trasformare l’Unzione degli in-

fermi nel sacramento della “terza età”. I cappellani degli ospedali, delle cliniche, delle case di cura e dei cronicari, che curano gli infermi, celebrino per tempo, cioè quando gli ammalati sono ancora coscienti, il Sacramento dell’Unzione. La celebrazione nella forma individuale avvenga con la partecipazione dei familiari e di quanti assistono l’ammalato. Nella visita agli infermi li si inviti a ricevere tempestivamente la sacra Unzione e il Viatico. In queste visite il sacerdote, in attesa di celebrare il Sacramento della sacra Unzione, potrà valorizzare le Benedizioni dei malati o degli anziani previste dal Benedizionale.

UN’ESTATE INTENSA Gli impegni del Vescovo per i prossimi mesi

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n’estate ricca di impegni quella di monsignor Giuseppe Giudice. Non si ferma l’attività pastorale del Vescovo che nelle prossime settimane visiterà tante parrocchie e incontrerà numerose persone. Il 16 luglio, alle ore 19.30, sarà nella parrocchia di Santa Maria del Carmine di Pagani, mentre il 20, alle ore 11.00, presiederà la Santa Messa nella concattedrale di Sarno per la festa della Madonna del Carmine. Il 25 luglio, alle ore 19.00, amministrerà il sacramento della confermazione nella parrocchia San Giacomo Maggiore Apostolo di San Valentino Torio e il 26 luglio farà visita alla comunità di sant’Anna di Pagani. A Pagani, il primo agosto, alle ore 11.30, monsignor Giudice presiederà il solenne pontificale nel giorno della festa del patrono sant’Alfonso. Momento di grande spiritualità sarà il 42esimo pellegrinaggio diocesano a Lourdes, dal 18 al 24 agosto, che il Vescovo guiderà come da tradizione. Il 26 agosto presiederà una nuova professione solenne nel monastero di Santa Chiara di Nocera Inferiore e il 31, alle ore 19.30,

sarà nella parrocchia di Santa Anna in Fiano, a Nocera Inferiore. A settembre, il 2 alle ore 20.00, presiederà la Santa Messa a San Valentino per la festa di Santa Maria della Consolazione. L’8 settembre, alle ore 19.30, sarà nella parrocchia Santa Maria Maggiore di Nocera Superiore, mentre il 12, in serata, presiederà la Celebrazione Eucaristica e l’offerta dell’olio nel Santuario Gesù Bambino di Praga di Pagani.

Tre appuntamenti importanti, annunciati la sera della Sosta Alla Sosta ecclesiale il Vescovo ha anche annunciato i primi appuntamenti che caratterizzeranno il prossimo anno pastorale. In particolare, dal 13 al 17 ottobre ci sarà la prima settimana teologica diocesana. Il 19 novembre, invece, si aprirà il Concilio Giovane che vedrà il suo compimento il 7 dicembre 2015. A fine gennaio 2015, invece, si terranno gli esercizi spirituali per i laici.

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ILPANEDELLADOMENICA Sussidio liturgico dalla XVI domenica del Tempo Ordinario all’Esaltazione della Santa Croce (Anno A) Commenti a cura di mons. Giuseppe Giudice

E saremo contagiosi della gioia Poiché le tue parole, mio Dio, non son fatte per rimanere inerti nei nostri libri, ma per possederci e per correre il mondo in noi, permetti che, da quel fuoco di gioia da te acceso, un tempo, su una montagna, e da quella lezione di felicità, qualche scintilla ci raggiunga e ci possegga, ci investa e ci pervada. Fa che, come “fiammelle nelle stoppie”, corriamo per le vie della città, e fiancheggiamo le onde della folla, contagiosi di beatitudine, contagiosi della gioia… Madeleine Delbrel La joie de croire (Paris, 1968)

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XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A) Le letture “Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura” Prima lettura: Sap 12,13.16-19 Salmo: Sal 85 Seconda lettura: Rm 8,26-27 Vangelo: Mt 13,24-43 Il Vangelo «Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio». (cfr Mt 13,30-31) Colore liturgico: VERDE

Uno sguardo che salva Siamo invitati a guardare il mondo, la nostra storia, con gli occhi di Dio. Il campo è il mondo e noi siamo nel campo e Dio guarda il nostro campo. Dio guarda ed è misericordioso e pietoso. Dio guarda e lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza. Dio guarda e lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili. Dio guarda e Colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito. Dio guarda anche quando, di notte, il nemico semina zizzania. Dio guarda e giudica sempre con mitezza e indulgenza. Lo sguardo di Dio è uno sguardo che salva. Insieme Luglio - Agosto 2014

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27 luglio 2014

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A) Le letture “Vende tutti i suoi averi e compra quel campo” Prima lettura: 1Re 3,5.7-12 Salmo: Sal 118 Seconda lettura: Rm 8,28-30 Vangelo: Mt 13,44-52 Il Vangelo «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra». (cfr Mt 13,44-46)

Signore, apri la tua mano Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente. I poveri mangiano nelle mani di Dio e il pane avanza sempre. Il pane non piove dall’alto senza la nostra fiducia e la capacità di mettere a disposizione il poco che abbiamo. Chi ha fiducia ha fede, non nelle proprie capacità ma nel dono di Dio. Gli occhi di tutti a Te sono rivolti in attesa e Tu dai a loro il cibo a tempo opportuno. Si mangia sempre alla tavola di Dio e sempre ne avanza per tutti. Un solo Signore, una sola Fede, un solo Battesimo per far crescere un unico corpo. Tu, Signore, apri la tua mano e noi raccogliamo.

Colore liturgico: VERDE

3 agosto 2014

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A) Le letture “Tutti mangiarono e furono saziati” Prima lettura: Is 55,1-3 Salmo: Sal 144 Seconda lettura: Rm 8,35.37-39 Vangelo: Mt 14,13-21 Il Vangelo E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. (Cfr Mt 14,19-20) Colore liturgico: VERDE

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In disparte, la risposta Dopo la morte del Battista, Gesù si ritira in un luogo deserto, in disparte. Grande lezione di Gesù! Dopo notizie difficili da rielaborare è bene ritirarsi in disparte. Nel silenzio, torna la grande domanda: «Chi ci separerà dall’amore di Cristo?». Perché spendete denaro per ciò che non è pane, per ciò che non sazia? E dopo l’elenco di tutte le motivazioni per separarsi, ecco la risposta: nulla e mai può separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù. E la compassione si fa pane e acqua per il popolo che sempre anela alla felicità.


10 agosto 2014

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A) Le letture “Comandami di venire verso di te sulle acque” Prima lettura: 1Re 19,9.11-13 Salmo: Sal 84 Seconda lettura: Rm 9,1-5 Vangelo: Mt 14,22-33 Il Vangelo Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». (Cfr Mt 14,29-31)

Con la fede, il vento cessa Gesù, dopo aver sfamato la folla, ritorna in disparte, da solo, a pregare. Come Elia, al quale è detto: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore». Questo è un gesto di Gesù e dei Profeti sempre da riscoprire, specialmente quando, come Paolo, si ha nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. Gesù sul monte prega e noi, la sua Chiesa, siamo nelle onde limacciose del mare della storia. Egli prega, ma non è un fantasma e a Lui, come Pietro, noi gridiamo: «Signore, salvami!». Sulla barca, per la preghiera del Signore e per la nostra fiducia, il vento cessa.

Colore liturgico: VERDE

15 agosto 2014

ASSuNzIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (Anno A) Le letture “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente” Prima lettura: Ap 11,19; 12,1-6.10 Salmo: Sal 44 Seconda lettura: 1Cor 15,20-26 Vangelo: Lc 1,39-56 Il Vangelo «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». (Cfr Lc 1,42-45)

Dalla culla alla croce Nel cuore dell’estate, la Chiesa celebra la Pasqua di Maria, il compimento glorioso del suo cammino dietro alle orme del Figlio. Anche in Maria tutto si compie con Lui, per Lui e in Lui. Ella lo ha seguito in tutto: dalla culla, alla croce, alla gloria, completamente conforme alla sorte del Figlio. Assunta in cielo: anima e corpo, in Lui cioè tutta la vita acquista un senso, uno scopo, un termine e un approdo finale. Maria ce lo ricorda nel caldo dell’estate mentre, guardando il cielo, già la intravediamo sorella ed amica per il nostro cammino. Anche la nostra vita, immersa in Lui, sarà rinnovata e saremo rivestiti di gloria.

Colore liturgico: BIANCO

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17 agosto 2014

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A) Le letture “Donna, grande è la tua fede!” Prima lettura: Is 56,1.6-7 Salmo: Sal 66 Seconda lettura: Rm 11,13-15.29-32 Vangelo: Mt 15,21-28 Il Vangelo Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita. (Cfr Mt 15,28-29) Colore liturgico: VERDE

Il silenzio di Dio nelle nostre storie Una donna grida in mezzo alla folla: «Pietà di me!». È una donna cananea e grida, non chiedendo per sé, ma per la figlia tormentata. Grida questa donna ma Gesù non le rivolse neppure una parola. I discepoli lo implorano e Gesù sembra non sentire. Questo silenzio di Dio nelle nostre storie! Gli stranieri gridano a Dio, e noi? Il profeta risponde: li condurrò, li colmerò di gioia. E la donna si avvicina e si prostra: «Signore, aiutami!». E Gesù, facendo onore al suo ministero: «Donna, è grande la tua fede! Avvenga per te come desideri».

24 agosto 2014

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A) Le letture “Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli” Prima lettura: Is 22,19-23 Salmo: Sal 137 Seconda lettura: Rm 11,33-36 Vangelo: Mt 16,13-20 Il Vangelo E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa». (Cfr Mt 16,17-18) Colore liturgico: VERDE

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La domanda di Gesù Torna la domanda essenziale della nostra vita: «Chi è Gesù per me?». Il cammino di fede è un itinerario, provocato dalla domanda del maestro ed è un passaggio dal pensare della gente al mio pensiero, alla mia risposta alla domanda di Gesù. E la risposta, ieri come oggi, ce la consegna Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Gesù domanda e domanda sempre e noi, nella Chiesa dobbiamo rispondere e rispondere sempre, aiutati dalla fede di Pietro.


31 agosto 2014

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A)

La logica della croce

Le letture

Gesù spiega ai discepoli lungo la strada il motivo per cui sta andando a Gerusalemme e ciò che là gli accadrà. Pietro prende Gesù in disparte e cerca di distoglierlo dal viaggio verso la croce. C’è un combattimento sempre in atto, in ogni tornante della storia, tra il pensiero di Dio e il pensiero dell’uomo. Per offrire la vita, come Gesù e con Gesù, non bisogna conformarsi alla logica del mondo, ma bisogna trasformarsi rinnovando il proprio modo di pensare. Entrando nella logica della croce e del dono, si diventa, sulle orme del Maestro, ogni giorno oggetto di derisione.

“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso” Prima lettura: Ger 20,7-9 Salmo: Sal 62 Seconda lettura: Rm 12,1-2 Vangelo: Mt 16,21-27 Il Vangelo «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà». (Cfr Mt 16,24-25) Colore liturgico: VERDE

7 settembre 2014

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (Anno A) Le letture “Se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello” Prima lettura: Ez 33,1.7-9 Salmo: Sal 94 Seconda lettura: Rm 13,8-10 Vangelo: Mt 18,15-20 Il Vangelo «In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro». (Cfr Mt 18,19-20) Colore liturgico: VERDE

Correzione fraterna Essere debitori solo dell’amore vicendevole, è nella carità la pienezza della legge: questo è lo statuto del cristiano. La carità non fa alcun male al prossimo. La carità è anche e soprattutto un cammino di correzione fraterno: fra te e lui; con alcuni ed infine con tutta la comunità. E se non ascolta neanche la comunità bisogna ricominciare con Lui come Gesù ha fatto con il pagano e il pubblicano. Come cristiani, siamo chiamati ad essere sentinelle e a vegliare sulla solitudine e sulla santità dei nostri fratelli.

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Don Enrico e i primi ragazzi della Città

IL PRETE CHE AMAVA I BAMBINI

La vita di don Enrico Smaldone in 12 appuntamenti

I

l 4 marzo del 1951, dopo tante fatiche e preoccupazioni, il sogno di don Enrico prende forma. A gennaio i lavori per la realizzazione del primo piano dell’edificio non erano ancora ultimati. Don Enrico, caparbio, decide di lasciare la casa paterna per trasferirsi insieme a tre bambini nella casetta in blocchi, con il tetto di tegole, che gli operai della ditta Lamaro avevano costruito per custodire gli attrezzi. Così, Nella agognata Città arrivano i primi figli della Provvidenza. Si tratta di Paquale Cirillo, Pasquale Lamberti e Vincenzo Marra. Ė un tipico sabato di marzo. «Tra un’allegra spruzzata di acqua e un gelido soffio di vento - racconta Pasquale Lamberti - di tanto in tanto faceva capolino un tiepido sole che illuminava i nostri visi, evidenziando i rigagnoli di sudore grondanti dalla fronte e il sorriso e la gioia che brillava sui volti esausti, ma felici». L’incontro con Pasquale Cirillo. Alle 8 del mattino Vincenzo e Pasquale raggiunsero la casa paterna di don Enrico, qui da qualche settimana già c’era Pasquale Cirillo. Don Enrico lo aveva raccolto sulla strada Pompei-Scafati il 4 febbraio di quell’anno. È lui stesso a raccontare quest’episodio in una lettera all’amico Federico Russo, datata 10 febbraio 1951: «Sette giorni or sono, sulla strada di Pompei scavi, ho assistito ad una scena pietosa. Un fanciullo scalzo, senza camicia, coperto solo da una giacca e da pantaloni laceri e a brandelli, veniva travolto da una macchina. Con la mia Vespa mi fermai e poi seguii la macchina che conduceva il bimbo, ferito alla testa, nell’ospedale di Torre. Chi era? Un povero orfano di ambo i

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4 marzo 1951: il sogno diventa realtà Grazie alla testimonianza di Pasquale Lamberti, uno dei ragazzi di don Enrico, abbiamo ricostruito il giorno in cui il sacerdote angrese si trasferisce, insieme a tre ragazzi, nella casetta di blocchi usata dagli operai della ditta Lamaro per custodire gli attrezzi nella costruenda Città dei Ragazzi genitori senza nessuno al mondo, che andava elemosinando. Sono stato ogni giorno all’ospedale presso il letto del ferito, e ho appreso dalla sua stessa bocca la dolorosa storia della sua vita. Finora ha vissuto nelle stazioni, nei cortili, nelle stalle: ha tredici anni, non è andato mai a scuola, ha rubato, molte volte è stato inseguito dalla polizia, ha raccattato mozziconi di sigarette che vendeva a £. 1000 al Kg. Una storia pietosa. L’ho portato con me dall’ospedale, vivrà con me sino a quando potrò dividere con lui un boccone. Egli è il primo cittadino della Città dei Ragazzi». Quel sabato, don Enrico e i tre ragazzi fecero diversi viaggi attraverso via Ardinghi e via Badia, il sacerdote con la vespetta e i piccoli con un carrettino a mano. Terminato il trasloco, montarono e preparano i letti e riordinarono le poche suppellettili portate dalla casa paterna. Il pranzo fu consumato dalle suore Battistine, poi ritornarono alla Città e i ragazzi iniziarono a familiariz-

zare con la loro nuova casa. Quando calò la sera, rientrarono nella baracca e accesero un bel fuoco, utilizzando un bidone del cantiere. La fame e la stanchezza non tardarono a farsi sentire. Rientrò anche don Enrico e domandò ai piccoli se avessero cenato. Pasquale rispose che non c’era neanche un pezzo di pane. Don Enrico, scuotendo la testa, sorrise e disse loro di aspettare. Dopo mezzora tornò con quattro porzioni abbondanti di pane e frittata, dono delle suore, consumate allegramente intorno al fuoco scoppiettante. Dopo aver mangiato il pane della gioia e della condivisione, consumarono anche quello spirituale. Don Enrico, con un linguaggio semplice e penetrante, spiegò ai tre ragazzi i primi capitoli della Genesi. I primi bambini della Città. Nel testo L’audacia della Carità (a cura di don Silvio Longobardi) è riportato l’elenco dei primi ragazzi accolti da don Enrico, con l’indicazione del paese di provenienza. 21 nomi, 21 volti, 21 storie che nei primi mesi del 1951 incrociarono la vita di don Enrico e il calore della Città dei Ragazzi: Cirillo Pasquale, Lamberti Pasquale, Marra Vincenzo, Fusco Giovanni, Tortora Luigi, De Martino Sabato, Precenzano Vincenzo, Saporito Franco, Femia Antonio, Capodanno Antonio, Giacomaniello Gerardo, Giacomaniello Santino, Scarpato Paolo, Cacciante Francesco, Montella Carlo, Azzarita Pietro, Pastore Domenico, Arena Giuseppe, Pepe Emiddio, De Riso Antonio, Pepe Enrico. Per questi ragazzi e per gli altri che arrivarono nei mesi e negli anni successivi don Enrico fu un padre e un maestro esemplare. Antonietta Abete


“La vita è come un fotografia, se sorridi viene meglio”

Fiera della Borsa di Raffaele Biosa Via F. S. Caiazzo, 5-7 84012 Angri (SA) Tel. 081 94 63 80 raffaelebiosa@alice.it Insieme Luglio - Agosto 2014

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IN DIOCESI

DAVANTI A DIO PER IL MONDO A CURA DELL’U.S.M.I. (UNIONE DELLE SUPERIORI MAGGIORI D’ITALIA) DIOCESANO

Le Suore domenicane di S. Anna con mons. Francesco Alfano, Arcivescovo della Arcidiocesi Sorrento - Castellammare

DAVANTI A DIO PER IL MONDO Questa rubrica è una finestra sul mondo vocazionale per scoprire la ricchezza della vita religiosa femminile presente nella nostra diocesi

SCORCI DI VITA CONTEMPLATIVA

I

l monumentale monastero delle suore domenicane di sant’Anna si erge sul fianco occidentale della collina del Parco, in Nocera Inferiore. La struttura, risalente al XIII secolo, fu istituita dal nocerino Pietro, vescovo di Capaccio. Vanto per la Basilica di Sant’ Anna è il suo patrimonio artistico costituito da affreschi del trecento e preziosi dipinti donati alle domenicane nel corso dei secoli. Ancora oggi sono numerosi i turisti che giungono a Nocera per visitare il monastero e conoscere la sua affascinate storia plurisecolare. LA VITA NEL MONASTERO. Attualmente le suore che hanno scelto di vivere la clausura in questo monastero sono in tutto 15: 13 italiane e 2 maltesi. Preghiera, meditazione e studio sono il cibo con cui le monache nutrono le loro anime quotidianamente. Ma le domenicane sono anche impegnate in attività di artigianato che consentono alla comunità di sostenersi, come la lavorazione del cuoio e la riproduzione di icone sacre. Famosa è anche la pro-

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Per l’ultimo appuntamento con la rubrica che ci ha fatto scoprire la ricchezza delle vita religiosa presente nella nostra Diocesi, abbiamo fatto sosta a Nocera Inferiore per incontrare le suore domenicane di Sant’ Anna duzione di miele marchiato “Monastero di Sant’Anna”.

li sono accolti per assistere alla Lectio Divina settimanale.

IL CARISMA. San Domenico ha donato all’ordine un carisma molto attuale: tutta la famiglia domenicana - frati, monache, suore di vita attiva e laici è impegnata a vivere il carisma della predicazione, proclamando la parola di Dio “amata, vissuta, studiata e contemplata”, accogliendo i fedeli per circondarli dell’amore di Cristo.

Oggi le monache domenicane del monastero di S. Anna conducono con serenità la vita comune immersa nella radicalità assoluta della dimensione contemplativa. Perseguono i loro obiettivi con tenacia e profonda umiltà, vivendo la clausura come il più forte gesto d’amore verso il Padre. Le suore domenicane, offrendoci questo scorcio di vita monastica, vengono a ricordarci l’essenzialità del vivere con il cuore immerso nel silenzio della contemplazione, ma l’orecchio costantemente proteso all’ascolto del prossimo e le mani sempre pronte ad accogliere e ad offrire ciò che Dio Padre dona, ciò che Dio Padre chiede.

IN CORDATA CON I LAICI. Molti sono i laici che accompagnano le monache domenicane nella loro missione di predicazione. Presso il monastero giungono costantemente aiuti di qualsiasi genere: donazioni, assistenze, partecipazioni alle attività di manutenzione del monastero. Inoltre, ogni giovedì alle ore 19:00, presso la Chiesa, i fede-

Martina Grimaldi


A CURA DELL’UFFICIO PER LA PASTORALE DELLA SALUTE

Padre Raffaele Bufano

LA SEMPLICITÀ MISERICORDIOSA A contatto con gli ammalati dell’Ospedale Umberto I e con il personale sanitario, padre Raffaele Bufano racconta la sua esperienza di cappellano ospedaliero

L

o scorgo sulla porta, ha l’aria affaccendata, vestito di un comunissimo jeans e una maglietta blu. Mi conduce in giardino, passando per un chiostro del 1700 in cui due semplicissimi pezzi di legno si incontrano formando una croce povera. Ci sediamo su una panchina, e tra le foglie e lo svolazzare degli insetti sorrido. Mi accorgo che fino ad allora avevo trattenuto il fiato. Non sapevo cosa aspettarmi, io che padre Raffaele Bufano me lo aspettavo con un saio e un cordone a cingergli i fianchi rimango spiazzata dalla sua ordinaria semplicità. Mi accoglie con gentilezza e mi parla di sé; è parroco di Santa Maria degli Angeli a Nocera Superiore ed è da circa un anno cappellano dell’Ospedale Umberto I. E da allora la sua vita è cambiata. Gli chiedo come sia arrivato a ricoprire questo incarico e mi risponde con un esclamazione: «Nulla accade per caso». Racconta infatti che fu il superiore provinciale a chiedergli di succedere al cappellano padre Luciano Guida, ormai anziano ma ancora attivo in ospedale. «La cosa mi sorprese molto, ma mi fece piacere allo stesso tempo, nonostante fossi già molto impegnato tra la parrocchia e i miei superiori anziani. Proprio per loro qualche volta ero già stato in ospedale e avevo familia-

rizzato con l’ambiente - racconta padre Raffaele entusiasta di questa nuova esperienza che sta vivendo appieno da settembre -. Questo incarico mi riempie, quando torno a casa la sera mi sento sereno ed appagato. Non sono io a dare qualcosa a loro, ma sono loro che danno molto a me». Accoglienza e preghiera. Mi fa capire che è un donare reciproco e sincero di tempo e di essenza. Le giornate lì in ospedale passano velocemente e a lui sembra quasi di non far fruttare il suo tempo nella frenesia quotidiana, ma sa che anche solo con un sorriso, una chiacchierata tra le corsie e un caffè offerto ha già fatto molto. Racconta di volti e di persone che lo ringraziano, donandogli spesso qualcosa. Doni che vengono offerti al Signore, e di fronte a tutto questo padre Raffaele si è reso conto di quanto la Provvidenza agisca, silenziosamente. Gli chiedo come sia organizzata la preghiera comunitaria, e come venga accolta dal personale sanitario e mi racconta delle Lodi e della Santa Messa ogni mattina, dell’adorazione eucaristica in cappella una volta a settimana e di come ci si attivi nei periodi forti dell’Anno Liturgico. Aggiunge che «c’è una buona risposta in generale, ma per avviare un discorso pastorale con

il personale ci vuole un lavoro a parte, poiché nonostante partecipino preferiscono un contatto diretto nei reparti». Lo stile. Anche lui è così. Anche padre Raffaele preferisce incontrare le persone, instaurare un rapporto che va oltre le mura bianche dell’ospedale, e il suo modo di evangelizzare questo luogo, spesso freddo e asettico, parte proprio da lì, da un sorriso e una mano sempre tesa verso il prossimo. «Quando entro nelle stanze con delicatezza mi avvicino ai degenti per affidarli al Signore attraverso una preghiera, comprendendo i rifiuti che spesso posso ricevere. Io li rispetto, cerco di instaurare un rapporto prima di tutto umano. San Francesco ci trasmette, infatti, semplicità e immediatezza, ed io anche attraverso un semplice bicchiere d’acqua offerto cerco di alleviare le loro sofferenze. Loro sono contenti di queste briciole che offro», afferma il cappellano dell’ospedale. Accogliere, fidarsi e affidarsi sono le parole chiavi delle sue giornate. E lui che è consapevole di vivere un’esperienza unica, che si nutre del dono reciproco, continua ad essere umile strumento nelle mani di Dio per il prossimo. Donatella Salvati

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speciale anspi

“L’oratorio feriale è una scuola

Aspiranti Oratorio Don Bosco

Le parole del Cardinale Angelo Scola, pronunciate lo scorso 23 maggio davanti a 10mila giovani, sono un incoraggiamento per tutti gli oratori impegnati a vivere l’avventura estiva 2014 e ne sintetizzano alla perfezione gli obiettivi

L’

arcivescovo di Milano Angelo Scola, lo scorso 23 maggio, davanti a 10mila giovani in piazza del Duomo ha ricordato la bellezza di accompagnare i più piccoli: «Lanciatevi con energia in questa avventura straordinaria che è l’Oratorio - ha detto - e fatelo insieme, come una comunità che educa. L’oratorio, in particolare quello estivo, è uno dei fatti ecclesiali più importanti di tutta la via della nostra Chiesa, ed è uno dei fatti sociali e civili più decisivi per far rinascere questo nostro Paese. Voi siete già ora gli attori di questa rinascita». Anche nella nostra Diocesi è partita l’avventura estiva 2014 che dalle ante di un magico armadio fa intravedere il fantastico regno di Narnia, l’universo parallelo tratteggiato da C.S. Lewis nelle righe del libro “Cronache di Narnia. Il leone, la strega e l’armadio” (1950). IL TEMA. “Generazioni e Relazioni. Una casa per tutti” è il tema che l’ANSPI vuole approfondire nel 2014 con i giovani animatori e i ragazzi attraverso l’attività estiva, traducendo in giochi, attività, proposte culturali e itinerari di fede, una riflessione che sta accompagnando il cammino di tutta l’associazione. Ha sintetizzato bene il cardinale Scola nel mandato conferito ai ragazzi il significato dell’Oratorio estivo, che è casa umana e del Signore, spazio di crescita, di rapporti fraterni, di forma-

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Aspiranti a 5 Oratorio San Giacomo Maggiore Apostolo

Categoria microscarabocchio Oratorio San Domenico Savio

Categoria scarabocchio Oratorio San Domenico Savio

Juniores a 5 Oratorio San Giacomo Maggiore Apostolo

Maturi a 5 Oratorio San Giacomo Maggiore Apostolo


di amore e di rinascita civile”

Aspiranti Oratorio San Lorenzo

zione e di gioco educativo: «Siete venuti qui liberamente, per essere presi a servizio e allora si capisce perché l’Arcivescovo è con voi stasera (…). Se la nostra società fa fatica è perché ha perso il “filo rosso” del rapporto tra le generazioni. Cosa c’è di più formidabile dell’idea dell’Oratorio estivo che dura da cento anni, dove vivere sapendo con chiarezza che Lui è in mezzo a noi? Per questo vi mandiamo ad educare. Ma è chiaro - ha aggiunto - che bisogna sapere per chi si compie questo servizio nella gratuità: Se lo faccio per Gesù, lo faccio per me e per gli altri. Lanciatevi con coraggio ed energia in questa dimostrazione straordinaria che è l’Oratorio estivo, fatelo insieme come comunità che educa. L’uomo cammina se conosce la meta, se, anche nelle sue debolezze, riconosce un senso. Sapendo che il Signore vive in mezzo a noi impareremo, a poco a poco, ad amare. Vi prego, vi scongiuro, di comunicare questo ai nostri piccoli». «L’Oratorio feriale è una grande scuola di amore e vi insegnerà a fare le scelte giuste. Anche se ci sono nubi per il futuro, il sole vincerà, perché voi siete capaci di affrontare con energia ogni nebbia», ha concluso il cardinale Scola a cui la Nazionale femminile di Pallavolo ha donato la maglietta ufficiale che sarà indossata nei prossimi campionati del mondo.

Categoria adulti Oratorio San Domenico Savio

Categoria aspiranti Oratorio San Domenico Savio

Maturi Oratorio San Michele Arcangelo Episcopio

Categoria juniores Oratorio San Domenico Savio

Oratorio Don Biagio Frasci

Oratorio San Giovanni Battista

Oratorio Don Biagio Frasci 2

Preadolescenti calcio a 7 Oratorio San Giacomo Maggiore Apostolo

Oratorio Don Biagio Frasci 3

Seniores Oratorio Don Bosco Insieme Luglio - Agosto 2014

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speciale

IL VALORE DELLO SPORT Caterina Ferrara consegna la targa ricordo a don Giovanni Russo

In alto, Ludovica che ha moderato la serata, in basso, la consegna dei premi

L’esperienza di don Giovanni Russo, viceparroco della parrocchia SS. Salvatore in Pompei ed ex calciatore di serie C, durante la premiazione del Torneo zonale “Gioca con il sorriso 2014”

L’

ambito sportivo si inserisce nel più ampio progetto educativo pastorale dell’ANSPI. Il valore dello sport in oratorio ha l’obiettivo di togliere i ragazzi dalla strada, di raccoglierli attorno ad un interesse positivo, di offrire loro un ambiente accogliente e protetto. un punto di partenza per un’azione educativa ulteriore. Se il fine della nostra attività educativa è, come diceva don Bosco, formare «buoni cristiani e onesti cittadini», non è possibile accontentarsi di custodirli dal male perché avvertiamo come urgente il dovere di offrire loro prospettive di futuro, pienezza di maturità umana e cristiana, una visione di vita presente e futura. Il problema non è quale sport proporre, piuttosto come fare sport e quali obiettivi perseguire. Don Giovanni Russo, viceparroco della parrocchia SS. Salvatore in Pompei ed ex calciatore di serie C ha raccontato la sua esperienza ai ragazzi che hanno partecipato alla cerimonia di premiazione del Torneo zonale “Gioca con il sorriso 2014” del 2 giugno ad Episcopio di Sarno. Da adolescente, il suo allenatore gli ripeteva sempre che prima di far scendere in campo un calciatore doveva mettere in campo l’uomo, “un uomo libero, che si prende le sue responsabilità, un uomo che sa affrontare tutte le situazioni, perché bisogna formare prima l’uomo e poi il calciatore”. E quando i ragazzi facevano uso di sostanze per migliorare le loro performance, da grande educatore, il mister non li

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faceva giocare. «Noi siamo responsabili di tutti i bambini che vengono in oratorio - ha detto don Giovanni - e per loro dobbiamo avere un percorso chiaro, perché il valore dello sport ci conduce all’amicizia, ci porta a mettere fuori la propria personalità. Spesso si tende ad evidenziare solo l’aspetto del successo e del guadagno, perdendo di vista il sacrificio». Don Giovanni ha continuato evidenziando il valore del sacrificio, il coniugare il dovere con la passione per lo sport. Ai suoi tempi, infatti, era accompagnato sia nell’aspetto culturale che nell’aspetto educativo da un mister attento che si preoccupava di verificare prima i risultati scolastici e poi le promesse di successo nello sport. Anche oggi è questo l’impegno dei nostri educatori. Commovente, infine, il racconto della prima esperienza di don Giovanni in Africa: i bambini hanno condiviso spontaneamente i doni che avevano ricevuto: scarpette, magliette, pantaloncini, insufficienti per tutti. LA PROPOSTA EDUCATIVA. Con questo stile, seguendo le indicazioni delle Cronache di Narnia, il sussidio suddiviso in 17 giornate, i nostri ragazzi si apprestano a vivere intensamente una proposta educativa per mettersi in guardia dal pericolo del male che si insinua tra le pieghe del nostro carattere; per imparare ad andare oltre le apparenze riconoscendone la realtà che vi si cela dietro; per riconoscere i segni di gelo nella nostra esistenza e far tornare la vita e i suoi colori; per gridare al mondo la speranza di un Dio che ci salva, sacrificandosi per noi.


NEWS DALLE PARROCCHIE a cura di Mariarosaria Petti

La Messa presieduta da don Michele Fusco

I bambini de “La Quarta Scena”

San Giovanni Battista Striano

Oratorio San Domenico Savio Nocera Inferiore

La comunità in pellegrinaggio

Il Piccolo Principe, all’Oratorio San Domenico Savio

Visita al Convento di Sant’Antonio, in Nocera Inferiore

Diretti da Francesca Bruno, Roberta Belli e Grazia Del Bene, in scena i bambini del laboratorio teatrale de “La Quarta Scena”

L

unedì 9 giugno, la nostra comunità parrocchiale si è ritirata presso il Convento di Sant’Antonio in Nocera Inferiore per onorare la reliquia del religioso portoghese Antonio di Padova. Una grande occasione che va a chiudere un percorso di fede iniziato il 9 novembre con il pellegrinaggio sulla tomba di San Prisco. I pellegrini, partiti dal Parco Verde di Striano intorno alle 17.30, capitanati dal grande don Michele Fusco, parroco di Striano, sono arrivati a Nocera intorno alle 18.15. Presenti circa 55 fedeli strianesi, che hanno recitato il Santo Rosario nel convento nocerino. Alle ore 19.00 ha avuto inizio la celebrazione eucaristica, presieduta da don Michele Fusco e dai confratelli del Convento di Sant’Antonio. A servire la Santa Messa il gruppo dei ministranti, guidato da Raffaele Pappacena, mentre i canti liturgici sono stati eseguiti dal Coro Severiniano. Raffaele Massa

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ove splendidi bambini e un viaggio unico da rappresentare. Sulle note di Yann Tiersen, stelle luminose dello spettacolo liberamente tratto da Il Piccolo Principe le giovanissime leve della compagnia di teatro amatoriale La Quarta Scena. Due gli interpreti per il ruolo da protagonista, con staffetta tra il primo e il secondo atto: Luca Barba e Mario Ferri hanno visitato pianeti singolari, caratterizzati grottescamente dall’autore francese Antoine de Saint-Exupéry. Dall’incontro con un re che governa su un pianeta deserto ad un ubriacone che beve per dimenticare di bere, efficacemente proposto da Antonio Fortino; da un vanitoso che non desidera altro che essere ammirato – ruolo affidato al più piccolo della compagnia, Prisco Fortino (7 anni) – ad una lampionaia senza riposo e una geografa immersa solo nei suoi libri e non nel profumo della natura, interpretate ad arte da Giorgia e Francesca Della Porta. Nel cuore del Piccolo Principe la sua rosa, coltivata pazientemente sul piccolo piane-

ta con solo tre vulcani da cui proviene. Per scoprire la profondità di quel legame, avrà bisogno di incontrare la sua amica volpe, sulla Terra – impersonata dalla promettente Francesca Ferrigno – che gli insegnerà il valore dell’amicizia. A raccontare la storia del principe caduto sul nostro pianeta, un’aviatrice in panne nel deserto, Maria Vagito. Il suo amore per l’ometto non basterà a farlo restare: il morso di un serpente, Emilian Sorrentino, lo riporterà a casa sua. I bambini hanno ricevuto l’attestato di partecipazione al laboratorio teatrale dalle mani del Vice Sindaco di Nocera Inferiore, Maria Laura Vigliar, che ha affermato: «Il sostegno morale dell’amministrazione comunale è troppo poco rispetto all’ottimo lavoro che avete portato in scena con questi piccoli talenti». “L’essenziale è invisibile agli occhi” ha spiegato la volpe al Piccolo Principe. Infatti, non saranno le scenografie o i costumi a restare impressi nella memoria, ma il calore di un legame speciale con nove bambini straordinari. Mariarosaria Petti

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Gli ospiti delle serate gastronomiche

S. Maria M. in Armillis S. Egidio del M. Albino

Il Corpus Domini donato per tutti Il sacramento della Prima Comunione ad un mese dalla festa patronale

A Santa Maria del Presepe Nocera Inferiore

Convivialità a prova di “cuore” Quarta edizione delle serate gastronomiche per sostenere la colonia estiva dei bimbi de “Il Buon Samaritano”

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astronomia, partecipazione e solidarietà: il tutto mixato dal lavoro dei volontari e della generosità della gente di Nocera. Nei giorni 13 e 14 giugno, dalle 20.30 a mezzanotte, presso il Centro parrocchiale di S. Maria del Presepe, si è svolta la quarta edizione delle serate gastronomiche, per permettere ai 54 bambini de “Il Buon Samaritano” di andare in colonia estiva per una settimana a Cetraro Marina. Sono state due serate coinvolgenti che hanno visto la partecipazione di tanti volontari del Centro alle prese con forni e pentole nella preparazione di piatti, manicaretti e crostate al fine di prendere per la gola i tanti ospiti presenti. Un appuntamento gustoso per lo spirito e per il palato, che quest’anno si è arricchito di musica ed intrattenimento! Tante le persone che – tra “selfie d’autore” e chiacchierate piacevoli – hanno trascorso due allegre serate, all’insegna del divertimento e della generosità. Si è affermata ancora una volta la centralità del donare tutti insieme: volontari, ospiti, benefattori e sponsor. «Quest’evento – ha sottolineato don Ciro Galisi – è un’occasione di condivisione che permette la crescita della fraternità e lo sviluppo dello spirito di comunità. È indispensabile, oggi più che mai, il recupero dell’atteggiamento del buon Samaritano, che si preoccupa del fratello in difficoltà». Maria Bonfiglio

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lla fine di un percorso lungo 4 anni, per la prima volta domenica 8 giugno 18 bambini della comunità parrocchiale hanno ricevuto il Corpo ed il Sangue del Signore Gesù. Un cammino spirituale, guidato dalle catechiste Lina Cuccurullo, Mariangela Iuliano ed Anna Gaudioso, iniziato fin dalla prima elementare e arricchito dall’amicizia, dalla condivisione e dalla fraternità nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Negli anni sono stati coinvolti in questo percorso non solo i bambini, ma anche i genitori, attraverso diversi incontri di pastorale familiare, curati da Maria Ermelinda Di Lieto e Rosario Damiano. Una preparazione che si è conclusa venerdì sera, 30 maggio, in preghiera dinanzi a Gesù, esprimendo intensità di fede e lode al Signore. In particolare, ai genitori è stato presentato uno dei significati più profondi della Prima Comunione, quale possibilità di far diventare i propri figli “persone di comunione” in grado, non solo di ricevere l’Eucarestia, ma di donare e condividere la Parola di Dio. Per questo, in segno di umiltà e grazia l’8 giugno ogni famiglia ha condiviso la sua gioia con i poveri ed i bisognosi portando all’altare del Signore un pacco dono. Inoltre, sabato 14 giugno, dopo la celebrazione eucaristica, si è svolta, insieme alle autorità civili ed ai fedeli della comunità, l’emozionante benedizione ed alzata dei nuovi quadri di Maria SS. delle Grazie e di San Nicola di Bari in vista dei solenni festeggiamenti in loro onore, dall’11 al 13 luglio prossimi. Livia Rossi

I bambini che hanno ricevuto la Prima Comunione con p. Massimo Staiano e le catechiste


S. Maria Addolorata Roccapiemonte

Il tuo popolo sarà il mio popolo… Riconoscimento della cittadinanza italiana per Yuliya IlMyns’ka, mamma della comunità locale La famiglia Lodato

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ccorre partire da lontano, dal libro di Ruth, per capire come la Provvidenza tesse il suo progetto ed alla fine lo realizza. Ruth, la nuora fedele che sceglie di rimanere con la suocera Noemi: un solo atto di amore da parte di un membro insignificante di una minoranza disprezzata (una donna, non ebrea, originaria di una famiglia politeista) rappresenta un momento chiave per la pienezza della benedizione futura di Israele. Erano gli ultimi anni ‘90 quando ragazze dell’Est sciamavano da noi in cerca di lavoro, di una sistemazione. Sappiamo quante di loro, nella presunta o reale ingenuità, affidandosi ad agenzie e caporali senza scrupoli finivano (e finiscono), purtroppo, per trovare lavoro, ma di tutt’altro genere. Ma ogni strada può esser diritta o torta a seconda del nostro apporto. E così, tra le bionde ed avvenenti ragazze straniere, provenienti dall’Ucraina, sbarca nel nostro territorio anche la giovane Yuliya IlMyns’ka. Benché infermiera professionale deve adattarsi, come tante altre, dopo una prima esperienza di badante, all’umile e semplice lavoro di inserviente o addetta alle pulizie in un ristorante del montorese. Almeno c’è il minimo di indipendenza e di sicurezza economica, anche se le belle mani avrebbero potuto toccare delicati strumenti chirurgici anziché stracci e manici di scopa. La vita è dura ma lei resiste, in una integrità comportamentale ammirevole.

Poi l’incontro con un italiano, Gaetano, anche lui “umiliato” in un lavoro di cameriere nello stesso ristorante, benché con diploma in tasca. Poteva sembrare uno di quegli incontri e di quegli amori clandestini che nascono e muoiono come fuochi di paglia. Invece è una cosa seria e la coppia, superando iniziali ostilità e comprensibili difficoltà, decide di mettere su regolare famiglia. Con uno splendido bambino, Alessandro, cui seguirà qualche anno dopo la bella Iolanda. Poi la convinzione di una italianità che l’ha portata prima a chiedere la cittadinanza e quindi alla toccante cerimonia del riconoscimento ufficiale di fronte al Sindaco. Giurare sulla nostra Costituzione, toccare la bandiera tricolore. Sono momenti pieni di emozione e di lacrime. Restano nel cuore i colori blu e giallo della bandiera ucraina, blu come il cielo (simboleggiante la pace), giallo come i campi di grano (simboleggianti la prosperità). E su quei colori altri se ne aggiungono: il verde, il bianco ed il rosso italiani, a formare un autentico arcobaleno, segno di molteplicità, di diversità, ma anche di arricchimento culturale e sociale. «Dove andrai tu, andrò anch’io e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; dove morirai tu, morirò anch’io…». Sublimi parole che solo un amore assoluto può dettare e che ancora oggi rivivono in una semplice firma. Auguri Yuliya! Noemi, cioè l’Italia, oggi ha una figlia in più. Don Natalino Gentile

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S.S. Apostoli Simone e Giuda Nocera Inferiore

Solennità di Santa Rita

I bambini al canile con le mamme e la catechista

L’invito alla comunità: aprire il cuore alla speranza attraverso il perdono

Maria Immacolata Nocera Inferiore

Una magnifica iniziativa I bambini del catechismo in visita al canile con i genitori

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na ricorrenza speciale quella del 22 maggio scorso nel cammino di fede della comunità casollese fortemente legata a Santa Rita. Una festa accompagnata da diverse celebrazioni eucaristiche che il parroco don Piercatello Liccardo condivide con altri sacerdoti della diocesi. La parrocchia è gremita di fedeli, che vivono nel raccoglimento e nella preghiera la profondità dell’autentica devozione religiosa. Si avverte un forte senso di comunione. Alla celebrazione delle 11.00, presieduta da don Roberto Farruggio e animata dal coro parrocchiale, tutti si sentono coinvolti. Prendendo spunto dalla vita della santa, il sacerdote nell’omelia sottolinea che «S. Rita fu una donna coraggiosa che, mettendosi alla scuola del Vangelo, riuscì a tradurlo in pratica nella sua vita quotidiana». Pertanto, imitare il coraggio di S. Rita, nostro modello di vita, è il messaggio intenso rivolto ai fedeli. Al termine della celebrazione e della recita della supplica, i giovani del coro lanciano sui presenti, ancora raccolti in preghiera, dall’alto, una cascata di petali di rose. Disposti in fila, i fedeli prima di andare via baciano la santa reliquia, esposta alla venerazione sull’altare e offrono rose benedette alla santa. M. B.

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Foto Enrico Ferrante

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iulia, Angela, Noemi e i loro amichetti, emozionatissimi, non sono nei panni per la gioia. Finalmente, oggi 28 maggio, alle ore 16.00, visitano il canile, come promesso da Maria Minieri, con cui condividono il corso di catechismo e l’amore per gli animali. Bella l’iniziativa promossa dalla catechista: sensibilizzare i bambini al rispetto degli animali, fedeli compagni di giochi, ma bisognosi di cure e di attenzioni, come tutti gli esseri viventi. Si aprono i cancelli del canile e i bambini corrono verso i box per incontrare gli ospiti a quattro zampe, sorvegliati amorevolmente dai volontari. Si respira una gioiosa atmosfera: un gruppetto corre qua e là, lungo il viale, pronto a scattare foto; altri, davanti ai box, accarezzano le zampine e i musetti dei cani che scodinzolano, abbaiano, si sporgono attraverso le grate, per attirare l’attenzione dei bambini. Che bella confusione! Volti allegri, risate argentine, saltelli e corsette da un box all’altro. È un pomeriggio speciale, all’insegna dell’allegria, dell’entusiasmo e della condivisione! Tanta gioia contagiosa raggiunge l’acme alla vista di cinque cuccioletti tenerissimi, che pare non aspettino altro che essere coccolati. Quando la visita sta per concludersi, non può mancare un gesto concreto di solidarietà. I bambini donano una piccola somma raccolta a sostegno delle esigenze degli ospiti e una mamma sottoscrive un’adozione a distanza. A malincuore i bambini vanno via, consapevoli che è stata – come sottolinea la catechista – un’esperienza meravigliosa, da cui è arrivato un messaggio positivo: non si devono mai abbandonare gli amici a quattro zampe, ma con loro vanno condivisi amore immenso, compagnia piacevole e tanti giochi stupendi. Certamente i bambini ritorneranno al canile, forse per adottare l’anima gemella a quattro zampe, oppure per dedicare qualche ora di compagnia ai tanti simpatici amici. Maria Bonfiglio

La statua di Santa Rita


IN BACHECA a cura della Redazione

Auguri di buon compleanno ai nostri referenti:

Auguri di buon compleanno

Emiddia Avitabile (San Lorenzo Martire, S. Egidio del M. Albino) compie 62 anni, il 23 luglio; Michele Lanzetta (San Teodoro Martire, Sarno) spegne 30 candeline, il 2 agosto. Un duplice augurio ad Antonella Salvati (Regina Pacis, Angri) per la laurea conseguita con 110 e lode, lo scorso 3 giugno, in Scienze Biologiche all’Università degli Studi di Napoli Federico II e per le 26 candeline del 20 agosto. A Maria, affidiamo le vostre vite, perché i vostri giorni siano sempre colmi del dono della grazia. Auguri!

Mons. Mario Ceneri e don Giuseppe Perano hanno festeggiato rispettivamente 71 e 28 anni, il primo luglio; don Pietro Califano ha compiuto 89 anni, il 4 luglio; don Luigi Lamberti ha spento 42 candeline, il 5 luglio; don Salvatore Fiore ha festeggiato 31 anni, il 12 luglio; don Roberto Farruggio compie 44 anni, il 13 luglio; don Enrico Ascolese festeggia 54 anni, il 15 luglio; p. Pietro Lombardi compie 73 anni, il 24 luglio; padre Massimo Staiano spegne 40 candeline, il 26 luglio; don Rosario Ingenito festeggia 49 anni, il 2 agosto; don Antonio Adinolfi compie 40 anni, il 4 agosto; don Antonio Mancuso e don Vincenzo Buono festeggiano rispettivamente 50 e 33 anni, il 18 agosto; don Edoardo Tafuto compie 61 anni, il 20 agosto; don Andrea Amato spegne 32 candeline, il 24 agosto; don Diodato Ruggiero, il 26 agosto; don Aniello Mario Carillo e don Vincenzo Vergati festeggiano rispettivamente 76 e 59 anni, il 27 agosto. Il Signore custodisca i vostri passi!

Un augurio speciale Mons. Gioacchino Illiano, festeggia l’onomastico il 26 luglio e compie 79 anni il 27 luglio. Al Pastore che ha guidato per tanti anni la nostra comunità e che continua ad amarla, l’augurio più sincero della redazione di Insieme e dell’intera Diocesi.

Auguri di buon onomastico a: Mons. Gioacchino Illinao

Un compleanno speciale Luciano Vastola (S. Biagio, S. Marzano sul Sarno) festeggia 67 anni, il 16 luglio. A lui i nostri più affettuosi auguri e un sentito ringraziamento per tutto l’impegno profuso nella diffusione della rivista diocesana.

Luciano Vastola

Redazione in festa Salvatore D’Angelo, membro della redazione, compie 30 anni, il 14 agosto; Martina Nacchio, collaboratrice di redazione, spegne 22 candeline, il 29 agosto. Alla scuola del Maestro, sia sempre vivo e fecondo il vostro amore per la Verità. Auguri! Salvatore D’Angelo

Mons. Benedetto Abate, l’11 luglio; don Enrico Ascolese, il 13 luglio; mons. Carmine Citarella, don Carmine Vitolo, don Carmine Cialdini, il 16 luglio; mons. Alfonso Desiderio, don Alfonso Santoriello, don Alfonso Giordano, il primo agosto; don Salvatore Fiocco, don Salvatore Fiore, don Salvatore Agovino, don Salvatore Di Prisco, don Salvatore Verdoliva, il 6 agosto; don Gaetano Ferraioli, il 7 agosto; mons. Domenico Cinque, don Domenico D’Ambrosi, mons. Domenico La Guardia, l’8 agosto; don Alessandro Cirillo e don Diodato Ruggiero, il 26 agosto. I Santi di cui portate i nomi rendano lieti i vostri cammini di santità.

Buon anniversario di ordinazione sacerdotale Padre Raffaele Bufano, mons. Alfonso Desiderio e mons. Vincenzo Leopoldo, il primo luglio; don Antonio Palumbo, il 2 luglio; don Ciro Scarpetta, il 3 luglio; don Alessandro Cirillo e don Antonio Cuomo, il 4 luglio; don Giuseppe Perano, il 5 luglio; don Gianfranco Marotta, il 6 luglio; don Diodato Ruggiero, l’8 luglio; mons. Benedetto Abate, il 15 luglio; don Vincenzo Ruggiero, il 21 luglio; mons. Pietro Milite, il 25 luglio. Anniversario speciale per: don Luigi La Mura, 45 anni di sacerdozio il 6 luglio; don Aniello Mario Carillo, 50 anni di sacerdozio l’11 luglio e don Gerardo Rosolia, 40 anni di sacerdozio il 4 agosto. Affidiamo alla Vergine la vostra semina, perché dia frutti abbondanti. Insieme Luglio - Agosto 2014

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IN PARROCCHIA A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE SS. ANNUNZIATA ANGRI

Le Prime Comunioni del 18 maggio, con la presenza di un’amica speciale

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l primo appuntamento non si scorda mai” cita il famoso detto di molti fidanzati e sposi che ricordano con queste semplici ma stupende parole il tanto atteso incontro che ha visto sbocciare il proprio amore! Un romantico catechista spera di sentire un giorno le stesse parole dai 43 ragazzi che quest’anno ha ricevuto l’Eucarestia nella chiesa della Ss.ma Annunziata.

IL PRIMO INCONTRO 43 ragazzi hanno ricevuto la Prima eucaristia nella parrocchia della Santissima Annunziata in Angri. Dopo uno speciale percorso di Iniziazione Cristiana, anche una giovane e un’adulta si sono accostate per la prima volta a Gesù

Tre turni di Prime Comunioni con una presenza davvero speciale. I bambini che hanno ricevuto per la prima volta Gesù Eucaristia hanno animato le celebrazioni delle ore 10.00 (la cosiddetta Messa dei Fanciulli) delle domeniche 18 maggio, primo e 8 giugno. Quest’anno, però, c’è stata la presenza di due amiche speciali, che hanno ricevuto da giovane e da adulta la Prima Comunione dopo un percorso speciale di Iniziazione Cristiana. La guarigione dell’anima. Grazie alla paziente cura delle catechiste (Rosanna Amore, Antonella Celentano e Mariarca Brunetto), i ragazzi sono giunti con un’adeguata preparazione spirituale a questo grande appuntamento con Gesù. Fondamentale in questo cammino anche l’incontro della prima Confessione, il “sacramento della guarigione” così come è chiamato da Papa Francesco: «È necessario chiedere perdono alla Chiesa, ai fratelli, nella persona del sacerdote. “Ma padre, io mi vergogno...”. Anche la vergogna è buona, è salute avere un po’ di vergogna, perché vergognarsi è salutare. Quando una persona non ha vergogna, nel mio Paese diciamo che è un “senza vergogna”: un “sin verguenza”. Ma anche la vergogna fa bene, perché ci fa più umili, e il sacerdote riceve con amore e con tenerezza questa confessione e in nome di Dio perdona». Ai tanti ragazzi e alle loro famiglie, che con fede e gioia hanno vissuto questa importante tappa del loro percorso, auguriamo di poter continuare il loro cammino nella nostra Comunità affinché questo sia il Primo di tanti incontri con Gesù che avranno durante tutta la loro vita. Carmine Giordano e Rosanna Amore

I bambini che hanno ricevuto la Prima eucaristia l’8 giugno, insieme al parroco don Salvatore Fiocco e alle catechiste

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SAN GIACOMO APOSTOLO SAN VALENTINO TORIO

Il Cammino delle 10 Parole: che cos’è? Si tratta di un’esperienza che da alcuni decenni si sta diffondendo in tutta Italia, grazie all’intuizione di don Fabio Rosini. Siamo a Roma, anno 1993. Al sacerdote sono affidati 10 ragazzi da seguire in un percorso successivo alla Confermazione. Nasce così il primo embrione di queste catechesi che diventeranno un percorso avvincente per giovani e adulti, centrato sui dieci comandamenti e che dura due anni. La forza di questo camino è che proprio i comandamenti, quelli che per molti rappresentano il lato pesante della fede, creano aggregazione, come dimostrano le testimonianze raccontate in queste pagine. Attualmente quest’esperienza è presente in più di 40 diocesi in tutta Italia. I partecipanti al Cammino delle 10 Parole

Riscoprire le sorgenti della fede

A

marzo 2013 mi fu proposto di frequentare questo nuovo corso delle Dieci Parole. Accettai l’invito senza alcuna pretesa perché ero terra sterile, ero come il classico “cristiano a intermittenza”, che andava a Messa una tantum, che faceva una preghiera per qualche richiesta particolare, chiedendo prima di dare. Mancava tutto dalle basi, ero completamente impreparata, arrancavo su qualche vago ricordo del catechismo. Ero come un assetato in mezzo al deserto che cerca la sua oasi. Faccio parte della schiera di persone che grazie a questo corso ha acquistato innanzitutto la Bibbia e, poi, l’ha aperta sempre più spesso, perché ho capito, col tempo, dove trovare ciò di cui ho bisogno. Già dalle catechesi introduttive mi sono sentita sempre più catturata, ho iniziato a sentir crescere qualcosa dentro di me. Ogni parola, ogni passo tratto dalla Bibbia era un colpo, abbatteva un muro marcio per costruirne uno più saldo e forte. Molti etichettano il corso come un ripasso del catechismo pesante e ripetitivo. Nulla di tutto ciò. Ogni parola ha lasciato un segno, ha chiarito dubbi e ha proposto tante sfumature di concetti che si credevano fissi, statici e riferiti a duemila anni fa. Ogni catechesi è più attuale che mai, con continui riferimenti alla vita quotidiana.

Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli, le sue vie sono i comandamenti eterni. Sir 1,5

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Grazie al Cammino delle 10 Parole proposto da don Alessandro Cirillo, parroco della comunità San Giacomo Apostolo, molte persone hanno riscoperto un legame intimo e profondo con il Signore. La testimonianza di Antonia, Andrea e Francesco Cambiamento e affidamento. Le parole chiave di questo corso sono: cambiamento e affidamento. Si cambia inevitabilmente perché si scopre un nuovo modo di guardare alla fede e, di conseguenza, un nuovo modo di essere. Da che non avevo nemmeno la Bibbia l’anno scorso, oggi leggo le letture del giorno perché ne sento la necessità, come mangiare e bere. Partecipo alla celebrazione Eucaristica tutte le domeniche e non più saltuariamente perché non posso più farne a meno. Si cambia nel rapporto con gli altri: genitori, amici, conoscenti, estranei. Affidamento perché viene naturale pregare per le piccole e grandi cose giorno per giorno, con la consapevolezza che il Signore tutto può e quindi ci si abbandona completamente nelle sue mani. Viene naturale ringraziarLo per le piccole gioie quotidiane e rivolgersi a lui nei momenti tristi e bui per cercare un po’ di conforto, consapevoli del fatto che Lui c’è, non siamo soli, c’è nonostante le nostre continue mancanze e debolezze, nonostante la nostra piccolezza, non ci abbandona mai. Ringrazio chi ha permesso tutto ciò perché non è solo un percorso di fede, ma di vita e ha dato un sapore alla mia vita. Antonia Ingenito


“Ho scoperto l’attualità della Sacra Scrittura” Francesco e Maria hanno tre figlie, da un anno seguono il cammino delle Dieci Parole, guidati da don Alessandro Cirillo

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Maria ad invitare Francesco a partecipare agli incontri. Il marito pensa di imbattersi nella solita spiegazione scolastica dei dieci comandamenti, ma si sbaglia: ecco il suo racconto. «Fin dalle prime battute mi sono sentito diverso, infiammato dalla conoscenza di Gesù. Ho iniziato a pregare seriamente, la domenica non andavo in Chiesa per trascorrere qualche ora di svago, avevo una sete di conoscenza e il desiderio di costruire comunione con gli altri. Ho scoperto l’attualità della Sacra Scrittura, nella pagine della Bibbia, quando sono confuso ed arrabbiato, trovo risposte. Grazie all’ascolto della parola, sono riuscito a superare vecchie incomprensioni e a ricostruire legami di amicizia spezzati. Di grande aiuto è stata la lettera di Paolo agli Efesini (5,15-17) “Fate dunque molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, facendo buon uso del tempo,

perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore”. Il percorso delle Dieci Parole riempie il cuore e mi ha aiutato a ritrovare il vero riposo. Quando mi è possibile, cerco un colloquio intimo con Gesù che è la vera salvezza. Dico solo una cosa: dobbiamo affidarci alla volontà di Gesù, allargando il cuore e la mente. I soldi e il successo non danno la felicità: più si ha e più si desidera avere. Bisogna vivere con il giusto, senza esagerare, cercando nella Parola di Dio ogni consolazione e speranza. Invito tutti ad aprire il proprio cuore. Dopo ogni catechesi io e mia moglie abbiamo aggiunto una ricchezza alla nostra vita, abbiamo incominciato a vedere in modo nuovo e diverso gli altri. Con queste semplici parole invito giovani e meno giovani a fare la stessa nostra esperienza nel segno di Gesù: sicuramente accadrà qualcosa dentro di voi. Francesco Di Mauro

Don Alessandro Cirillo durante la catechesi

“Dio ha cambiato la mia vita” L’esperienza di Andrea

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l cammino delle Dieci Parole mi ha letteralmente cambiato la vita. Prima di iniziare questo percorso, avevo una conoscenza di Dio superficiale, basata sul catechismo concluso quando avevo 10 anni. Partecipavo a Messa e mi accostavo ai sacramenti senza viverli in pienezza. Avevo un’idea fai da te di Dio. Grazie a questo cammino, ho toccato con mano l’immenso amore di Dio, ho iniziato ad aprire gli occhi e ad uscire da me stesso, dall’egoismo che mi accecava e mi impediva di vedere, a

capire perché e dove sbagliavo, a smascherare i tranelli e le tentazioni del maligno che fa di tutto per allontanarci da Dio, sfruttando le nostre debolezze e fragilità. Ho sperimentato la grazia di vivere con consapevolezza la Confessione, la Messa, l’Eucaristia, la preghiera, l’adorazione eucaristica permettendo così allo Spirito Santo di agire nella mia vita per modellarmi secondo il progetto che Dio ha per me e per la mia felicità. Il Signore mi ha trasformato, mi sta trasformando, sta abbattendo tutto ciò che è su-

Nella sezione IN PARROCCHIA vi sono le pagine di quelle parrocchie che hanno scelto la rivista diocesana come strumento per comunicare con la propria comunità parrocchiale. Queste pagine sostituiscono giornali parrocchiali o fogli di collegamento. Se desideri anche tu prendere uno spazio fisso o in occasione di un evento particolare, contattaci allo 081 517 04 66 o su redazioneinsieme@alice.it

perfluo. Egli ci modella come un vaso d’argilla per liberarci da tutte le zavorre che appesantiscono la nostra vita. Concludo dicendo che questo percorso non mi ha reso perfetto o santo, poiché perfetto è solo Dio e la strada per la santità è lunga. Ma sono in cammino, ho una maggiore consapevolezza di cosa significhi “vivere come Dio ci consiglia”. E sottolineo la parola “consiglia”, perché ho sperimentato che Dio è immensamente buono, misericordioso e paziente. Andrea Cardinali

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DELLE GRAZIE CASATORI SAN VALENTINO TORIO

Alcuni gioiosi momenti del campo estivo

Le iscrizioni sono settimanali. Se hai voglia di divertirti…

ISCRIVITI! Ti aspettiamo!

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una formula pensata dagli educatori ACR, dopo un lungo anno associativo vissuto in compagnia dei ragazzi, per offrire alle famiglie, dopo la chiusura delle scuole, un’opportunità d’intrattenimento e cura dei loro figli, vivendo l’estate con il nostro stile di “stare insieme”. In queste 4 settimane, bambini e ragazzi praticano sport, imparano l’arte e crescono in armonia con i loro coetanei anziché nella solitudine delle loro camerette. L’evento è rivolto a ragazzi di età compresa fra i 6 ed i 13 anni che frequentano la scuola elementare e media, dal

lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 16.30 presso il complesso parrocchiale S. Maria delle Grazie, attrezzato per l’occasione con una piscina di 8 metri per 4 e tanta voglia di divertirsi. L’obiettivo principale degli educatori è creare un ambiente stimolante in cui i bambini e i ragazzi sviluppano il loro interesse per varie forme di svago, imparando nuove cose e migliorando le loro abilità. Questo lavoro servirà a stimolare bambini e ragazzi ad esplorare a fondo le proprie capacità attraverso i laboratori, l’animazione, la musica, i film, il ballo e lo sport. Re.. state è un modo ideale per gli accierrini per continuare a stare insieme durante i mesi estivi.

RE…State RAGAZZI! È cominciato lo scorso 23 giugno, e durerà 4 settimane, il campo estivo della nostra parrocchia. Le iscrizioni sono settimanali. L’invito è rivolto ai bambini e ai ragazzi dai 6 ai 13 anni

Infioratori, destinazione Spagna L’Infiorata di Casatori è stata ospite ad Elche de la Sierra, un comune spagnolo situato nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia, in occasione del 50esimo anniversario della loro Infiorata e per la solennità del Corpus Domini. Ecco le immagini di questa nuova ed entusiasmante esperienza.

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SAN GIOVANNI BATTISTA NOCERA INFERIORE

Alcuni momenti dell’estate ragazzi

Momenti di gioia per tutti Mentre si prepara a vivere la festa del santo patrono, la comunità ringrazia il Signore per i doni ricevuti: la celebrazione delle Prime Comunioni, il dono del Sacramento della Confermazione e l’estate ragazzi

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iugno è per noi un mese particolare, dedicato alle celebrazioni in onore di San Giovanni Battista, nostro patrono. In questa cornice, le varie attività assumono il clima della festa: l’estate ragazzi, Giocacontrade, ma anche la celebrazione delle Prime Comunioni e della Confermazione. Grande commozione il primo giugno quando mons. Giuseppe Giudice ha confermato nella fede 65 ragazzi della nostra comunità e nello stesso tempo ha ringraziato il Signore per il tredicesimo anniversario di ordinazione del nostro parroco, don Andrea Annunziata. Tanti i momenti di intensa preghiera e di raccoglimento. Momenti di dialogo profondo con il Padre che accrescono la grazia battesimale e donano una speciale forza per testimoniare la fede. Intense le attività estive in preparazione della festa della parrocchia. Esperienze entusiasmanti che consolidano le amicizie e lo stare insieme. Nel prossimo numero vi racconteremo quanto vissuto durante la festa di San Giovanni. Christian Comarco

I giovani che hanno ricevuto la Confermazione insieme al vescovo Giuseppe, a don Andrea Annunziata e don Alfonso Giordano

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE MARIA SS. DI COSTANTINOPOLI NOCERA SUPERIORE IN REDAZIONE MARIA ANGELA BISOGNO E CINZIA FAIELLA

“Desidero servire il Signore” Intervista a più voci a don Roberto Farruggio, da 16 anni alla guida della comunità Santa Maria di Costantinopoli

Don Roberto Farruggio

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lasse 1970, don Roberto Farruggio ha festeggiato lo scorso 5 aprile 17 anni di ordinazione sacerdotale. Dal 19 luglio del 1998 è alla guida della comunità Maria SS. di Costantinopoli in Nocera Superiore. 16 anni intesi e ricchi di comunione e condivisione. Per l’occasione, la comunità ha deciso di intervistare il suo parroco. Come è nata la sua vocazione? (Raffaele Somma) «Crescendo ho cercato di capire cosa il Signore voleva dalla mia vita: nel discernimento e grazie ad alcune esperienze di vita, ho capito che il Signore mi chiamava al Sacerdozio». Le piacerebbe diventare Vescovo? (Giovanni Giordano) «Desidero servire il Signore e compiere la sua volontà. È l’unico bene da ricercare per me e per la comunità che mi è stata affidata». Nell’attuale contesto sociale, molti sentimenti sembrano assopiti. Quali sono le resistenze più difficili da scrostare e in che modo comunicare la centralità di Cristo? (Antonietta Sorrentino - Anna D’Amico) «È Gesù a fare tutto: il sacerdote da solo non può fare nulla, non può vincere le resistenze. Cambiano i contesti, ma le pietre di inciampo sono sempre le stesse: l’eccessiva concentrazione su se stessi e sui propri interessi e la forte crisi di valori. Le armi per combattere sono la testimonianza,

l’impegno quotidiano a vivere e comunicare il Vangelo; l’educazione, ovvero l’accompagnamento paziente e perseverante di ciascuno; l’amicizia, sapere intessere relazioni personali autentiche dove al centro c’è Cristo e il suo Vangelo». Aumentano le famiglie di fatto e molte coppie non si sposano. Cosa ne pensa? (Nunzia Perrino) «L’attuale clima culturale è contraddistinto da un relativismo di valori che ha perso di vista il bene oggettivo: tutto è valido in nome di una libertà che in realtà è libertinaggio, in tutti i campi, anche in quello affettivo. È urgente una nuova evangelizzazione, con un’attenzione integrale alla persona e alla società. Alle famiglie vanno proposti cammini di fede capaci di toccare la vita concreta e il cuore di ciascuno». I giovani di oggi hanno una grande sete di libertà. Nello stesso tempo sono facile preda di mode e omologazioni. Può dare qualche consiglio agli educatori? (Maria Angela Bisogno) «I giovani, spesso privi di punti di riferimento autorevoli, in famiglia e a scuola, hanno bisogno di testimoni autentici. È necessario presentare loro la proposta del Vangelo in tutta la sua bellezza e radicalità. Essi vanno accompagnati con pazienza e perseveranza, affidando loro impegni e responsabilità. È importante comunicare che la Chiesa si fida di loro. In questo modo si apriranno orizzonti nuovi, e anche la libertà assumerà un sapore e un significato diverso».

SuCCESSO PER LA SAGRA DI S. ANTONIO

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nche quest’anno, nella piccola Cappella di Camerelle, la fede e la devozione per Sant’Antonio di Padova hanno radunato l’intera comunità parrocchiale. Il percorso di preghiera della Tredicina, in onore del Santo, ha avuto inizio il 31 maggio con l’alzata del quadro, i giorni successivi sono stati scanditi da intensi momenti liturgici e dai preparativi per la 25° edizione della Sagra, dal 13 al 15 giugno.

Il momento culminante della festa è stata la processione del Santo lungo le vie della parrocchia. Nella celebrazione eucaristica conclusiva, don Roberto ha offerto numerosi spunti per riflettere sui concetti di accoglienza, bene comune e comunione, segni distintivi di una comunità che vive l’appartenenza all’unica grande famiglia di Cristo. Maria Angela Bisogno Cinzia Faiella I giovani partecipano al centro di ascolto

Il rientro della processione

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ESTATE 2014: gli appuntamenti 25 MAGGIO - 1 GIUGNO - 8 GIUGNO: Celebrazione delle Prime Comunioni 5 - 20 GIUGNO: Torneo di calcio a 5 tra i Gruppi Parrocchiali Campetto dell’Oratorio Parrocchiale “Can. Antonio Fiorillo” 8 GIUGNO: Solennità di Pentecoste S. S. Messe: ore 9.30 (Cappella S. Antonio) - 11.00 - 19.00 10 GIUGNO: Solennità di Maria SS. di Costantinopoli Ore 18.30 S. Messa alla Cappella di S. Antonio Ore 19.30 Via Matris dalla Cappella di S. Antonio alla Chiesa Parrocchiale Ore 20.15 S. Messa solenne nella Chiesa Parrocchiale 20 GIUGNO: Festa tra i Gruppi Parrocchiali a conclusione del Torneo Oratorio Parrocchiale “Can. Antonio Fiorillo” 27 GIUGNO: Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù Giornata mondiale di Preghiera per la Santificazione Sacerdotale ore 18.30 S. Rosario; ore 19.00 Vespri e Coroncina davanti alla statua del Sacratissimo Cuore di Gesù del Campanile; ore 19.30 S. Messa Solenne 28 GIUGNO: Cuore Immacolato di Maria Ore 19.00 S. Rosario; ore 19.15 Vespri; Ore 19.30 S. Messa e discesa delle corone a conclusione della tradizionale incoronazione di Maggio. 23 - 29 GIUGNO: Estate Ragazzi 2014 Oratorio Parrocchiale “Can. Antonio Fiorillo” e Sagrato della Chiesa Parrocchiale NEL MESE DI LUGLIO: Tornei di calcio a 5 - under 14 e over 14 nel Campetto dell’Oratorio Parrocchiale “Can. Antonio Fiorillo” 9 - 18 LUGLIO: Ritiro estivo maschile del Movimento Giovanile Costruire Vallada Agordina (BL) 20 LUGLIO: Giornata Pro Parroco nel XVI Anniversario di Ministero Pastorale del nostro Parroco, don Roberto Farruggio Ore 19.00 S. Rosario; ore 19.15 Vespri; ore 19.30 S. Messa Di seguito serata di festa 1 - 15 AGOSTO: Quindicina dell’Assunta Ore 19.00 S. Rosario; ore 19.15 Vespri; ore 19.30 S. Messa. Ore 20.30 Canto del tradizionale Rosario dell’Assunta sul Sagrato della Chiesa Parrocchiale 1 - 6 AGOSTO: Ritiro estivo femminile del Movimento Giovanile Costruire Gesso (ME)

3 AGOSTO: Pellegrinaggio ai Santuari mariani della Baronia: Santuario Maria SS. di Caprignano - Grottaminarda (AV) Santuario Maria SS. della Misericordia - Fontanarosa (AV) Santuario Madonna del Buon Consiglio - Frigento (AV) 7 AGOSTO: Pizza per tutti gli operatori negli eventi dell’anno (Christmas village, Presepe vivente, Via Crucis, Festa di S. Pasquale e Festa di S. Antonio) 9 - 13 AGOSTO: Campo Estivo del Branco e del Reparto Scout Agesci Nocera Superiore 1 Roccapiemonte (SA) 7 - 11 AGOSTO: Route Nazionale del Clan e incontro con Papa Francesco Agesci Nocera Superiore 1 San Rossore (PI) 5 - 10 AGOSTO e 19 - 31 AGOSTO: Insieme alle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia Attività sportive e laboratori per i ragazzi promosso dal Comune di Nocera Superiore nell’Oratorio Parrocchiale “Can. Antonio Fiorillo” 13 AGOSTO: Ore 20.30 Liturgia della Parola e festa nella Piazzetta di Uscioli in preparazione al pellegrinaggio alla Beata Vergine Materdomini 14 AGOSTO: Ore 4.00 Pellegrinaggio al Santuario di Maria SS. Materdomini di Nocera Superiore 15 AGOSTO: Solennità della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo S. S. Messe: ore 11.00 - 20.00. Ore 19.00 Tradizionale tipica preghiera in onore dell’Assunta delle cento Croci e cento Ave Maria 14 - 16 AGOSTO: Partecipazione di una delegazione della Parrocchia e dell’Associazione per il Concorso Internazionale dei Madonnari “San Pasquale Baylon” all’Incontro Nazionale dei Madonnari di Grazie di Curtatone (MN) 20 - 24 AGOSTO: Campo Scuola degli Adulti e dei Ragazzi di Azione Cattolica Ascea (SA) 28 - 31 AGOSTO: Campo Scuola Diocesano dei Giovanissimi e dei Giovani di Azione Cattolica Capracotta (IS) 12 SETTEMBRE: Memoria del Santissimo Nome di Maria Ore 20.00 Processione e Santo Rosario aux flambeaux 14 SETTEMBRE - 21 SETTEMBRE: Celebrazione delle Prime Comunioni 28 SETTEMBRE: Pellegrinaggio al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata Isola del Gran Sasso d’Italia (TE)


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE MARIA SS. DELLE TRE CORONE SARNO

Alla scuola del Cuore di Gesù Giugno è il mese dedicato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù che affonda le sue radici nelle apparizioni di Gesù Cristo a santa Margherita Maria Alacoque

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opo il mese di maggio dedicato alla Madonna che ci ha visto impegnati nei centri di ascolto dislocati in tutto il territorio della parrocchia, a giugno la nostra comunità ha vissuto la devozione al sacro Cuore di Gesù che nella nostra parrocchia ha antiche radici. Le promesse di Gesù. Questa devozione - contenuta in germe nella Sacra Scrittura, approfondita dai santi Padri, dai Dottori della Chiesa e dai grandi mistici medioevali - ha avuto un particolare incremento in seguito alle apparizioni di Gesù Cristo a santa Margherita Maria Alacoque, nel monastero di Paray-le-Monial, a partire dal 27 dicembre 1673. Al

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La statua del Sacro Cuore di Gesù

«vero devoto» del sacro Cuore, cioè a chi è convinto di essere, con i propri peccati, colui che ha «trafitto» il Cuore di Gesù e, consapevole del suo amore immenso, vive la propria vita nella prospettiva della riparazione, Gesù fa 12 promesse, tra le quali spicca la pace nelle proprie famiglie e la consolazione nelle afflizioni. Grazie particolari sono riservate a coloro che si comunicano il primo venerdì del mese, per nove mesi consecutivi.

e ricevono un libretto per vivere i primi nove venerdì del mese, da ottobre fino a giugno. Con l’ausilio di questo strumento recitano la preghiera al Sacro Cuore di Gesù e le intenzioni di preghiere dettate dal Papa e dai vescovi. Ogni associato, in questo mese, indossa lo scapolare di colore rosso raffigurante il Cuore di Gesù e si prepara spiritualmente attraverso la confessione e partecipando al banchetto eucaristico.

La devozione. Ogni sera, i devoti al Sacro Cuore di Gesù si sono riuniti in parrocchia e, dopo aver pregato il Santo Rosario, hanno recitato con devozione le litanie. Ogni anno, nei primi giorni del mese di settembre essi fanno l’iscrizione

Tra le tante strade e possibilità che Gesù ci dà durante la nostra vita per la salvezza dell’anima, la devozione al Sacro Cuore di Gesù occupa un posto particolare. Alfredo Forino


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE PAGANI

Un bilancio positivo La Chiesa aperta alcune mattine a settimana, il doposcuola per i ragazzi in difficoltà, la realizzazione del campetto di calcio dell’oratorio: ecco alcuni frutti dell’anno pastorale appena concluso

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anno pastorale 2013-2014 volge al termine. Il verbo accogliere ci ha accompagnato in questo percorso annuale. Due le iniziative sorte in questo periodo, una Chiesa aperta nelle mattinate quotidiane, pronta ad accogliere chiunque volesse fermarsi per una preghiera, un saluto, un atto di venerazione o di adorazione verso il Signore, una supplica alla Vergine Madre o per chiedere l’intercessione di qualche Santo. Le porte aperte della Chiesa sono state come due braccia accoglienti di una madre che incoraggia il cammino di tutti i suoi figli viandanti in questo mondo. Un grazie alle persone che hanno reso possibile questo servizio, che con la loro presenza in Chiesa hanno garantito vigilanza e preghiera e hanno fatto sì che la casa di Dio si riappropriasse di una delle sue caratteristiche essenziale: l’ospitalità ai pellegrini. Doposcuola per i ragazzi in difficoltà. Il secondo frutto di quest’anno è stato l’apertura di un doposcuola pomeridiano per i ragazzi con difficoltà negli studi e poche possibilità economiche. Un numero che è andato crescendo con il passare dei mesi e che è stato assistito da un equipe di professori multidisciplinari, che hanno garantito la loro assistenza e la loro professionalità, donando parte del loro tempo libero all’educazione di questi ragazzi. Un grazie a ciascuno di voi, che moltiplicate le braccia della Chiesa che accoglie i suoi figli e la rendete ancora più accogliente.

Nell’immagine Gesù e Nicodemo

Il campetto di calcio. La realizzazione del campo di calcetto, benedetto dal vescovo Giuseppe, è stata una tappa importante per il nostro oratorio, ha permesso a tantissimi bambini, adolescenti e giovani di poter seguire un percorso formativo che mettesse al centro l’uomo per quello che è, una creatura di Dio, dotata di uno spirito e di un corpo. Abbiamo cercato di alimentarlo nella sua integrità, ci siamo resi conto dell’enorme fame di Dio presente in questo nostro tempo, ma anche di una terribile anoressia spirituale, che se non va curata nel modo giusto produce effetti deleteri per tutto il vissuto ecclesiale e sociale. Un grazie a tutti coloro che ruotano attorno all’oratorio e non solo, ma anche alle tantissime persone che nei diversi campi ecclesiali donano il loro valido contributo per la crescita del Corpo di Cristo che è la Chiesa. E adesso ci tocca rinascere. Sì, rinascere! Come Gesù ha chiesto a Nicodemo, come il nostro Vescovo Giuseppe chiede alla Chiesa diocesana. Rinascere per non morire, rinascere per non restare prigionieri di un passato che è solo un segmento della nostra storia, rinascere dall’alto per non rischiare che l’acqua si stagni. Il soffio dello Spirito ha iniziato già a far sentire la sua voce. Lo accoglierai? Ti lascerai rinfrescare dalla sua novità, oppure, opporrai resistenza allo Spirito? Se sei pronto a riconsegnarti nelle mani del Vento, allora sarai pronto anche per ricominciare il nuovo anno pastorale. Don Enzo Di Nardi

FESTA DELLA MADONNA DEL CARMINE IL PROGRAMMA Inizio della Novena: 7 luglio, alle ore 19.00. VIII Settimana Mariana: 14-21 luglio con S. Messa alle 19.30. Solennità della Madonna del Carmine: 16 luglio, alle ore 12.00, la supplica. Alle 19.30 S. Messa con il Vescovo Giuseppe e benedizione degli scapolari. Processione della Statua della Vergine del Carmelo: 19 luglio ore 18.30. Sagra per raccogliere fondi per la costruzione dell’oratorio: 20-21 luglio.

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANT’ANTONIO DI PADOVA POGGIOMARINO COORDINATORE DI REDAZIONE MARIANO ROTONDO Un momento dei solenni festeggiamenti in onore di Sant’Antonio di Padova

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mozionante, coinvolgente, aggregante. Sono tre dei tanti aggettivi in positivo che potrebbero fare da cornice alla festa di Sant’Antonio di Padova, dal 1906 protettore di tutti i poggiomarinesi. L’evento religioso è culminato con la processione del Santo che dopo circa diciotto giorni di pellegrinatio “virtuale”, in quanto la statua originale del settecento è rimasta in chiesa, è ritornato dopo aver visitato tante strade e tante famiglie di Poggiomarino. Da record i giorni dei festeggiamenti del programma civile, sette per l’esattezza, presentati dalla brava Maria Grazia Bonagura. Tanti gli artisti che hanno richiamato in piazza De Marinis migliaia di persone ed in chiesa tantissimi devoti anche dei paesi vicini. Duro, reale e condiviso il monito di padre Aldo D’Andria, il parroco, che nell’omelia della celebrazione solenne del 13 giugno,

La città in festa con il Santo Patrono senza mezzi termini ha detto che «è l’ora per i cittadini, ma in particolare per i fedeli, di contarci e confrontarci, guardandoci negli occhi. Troppe le disgregazioni sociali che hanno contribuito a perdere una generazione di riferimento per i tanti credenti. Vige il sacramento self service. Bisogna, invece, seguire le parole del Santo, passare dall’io al noi. Bisogna ritornare al cuore della fede e al cuore di ognuno di noi». Poche le strade imbandite a festa durante il passaggio del Patrono, ma anche alle sfilate degli sbandieratori e dei costumi storici ad eccezione del rione “Cangianielli” che ha festeggiato con fiumi di coriandoli al passaggio di Sant’Antonio e con grandi applausi per il corteo. La Spaccanapoli di Poggiomarino può essere un buon punto di ripartenza sia dal punto di vista sociale che spirituale. Aniello Lettieri

Pellegrinaggi, Messa solenne e festeggiamenti civili. Duro il monito di padre Aldo: «Troppe disgregazioni sociali. È necessario passare dall’io al noi, sull’esempio di sant’Antonio»

La Messa con gli ammalati e i diversamente abili celebrata da padre Aldo D’Andria

RIFLETTORI PuNTATI SuGLI AMMALATI E SuI DIVERSAMENTE ABILI Sensibilizzazione a tappeto da parte della comunità parrocchiale e dell’Associazione Diversamente Abili ed Amici Poggiomarino

L’

Associazione Diversamente Abili ed Amici Poggiomarino anche quest’anno ha promosso l’evento “Diversamente insieme” che, nella sua seconda edizione, è coincisa con “La giornata dell’Ammalato” istituita dal parroco padre Aldo D’Andria. La manifestazione ha avuto inizio con la santa Messa all’aperto, celebrata nel cortile delle opere parrocchiali dei Santi Spo-

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si, con gli ammalati e gli amici diversamente abili. Per i disabili c’è stato il sacramento dell’unzione degli infermi. Dopo la Messa, i volontari dell’Adaap guidati dal presidente, Virginia Raiola, in collaborazione con i giovani dell’Oratorio San Gaspare Bertoni, dei volontari della Misericordia di Poggiomarino, dei ragazzi della Gabry Dance, hanno animato il pomeriggio con giochi e spettacoli ai quali hanno

partecipato tanti amici diversamente abili insieme ai giovani normodotati. Particolarmente emozionante è stato lo spettacolo degli sbandieratori “Diversamente abili” dell’associazione ebolitana “Nuovo Elaion”, unici in Italia, che hanno mostrato concretamente come si può essere “diversamente campioni” e come non ci sono limiti per esprimere le proprie passioni. Gianluca Volpe


PAGINE DELLA NOSTRA STORIA di Silvio Longobardi

Un peccatore che frequenta la Messa Nato nello stesso anno di Teresa di Lisieux, Charles Péguy non appartiene alla lista dei santi riconosciuti e mai lo diventerà. Ma è un testimone autorevole del primo Novecento, uno dei più grandi poeti cristiani Charles Péguy (1873-1914)

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harles Péguy non appartiene alla lista dei santi riconosciuti e mai lo diventerà. Ma è un testimone autorevole del primo Novecento, uno scrittore fecondo, “uno dei più grandi poeti cristiani”, lo definisce il carmelitano FrançoisMarie Léthel che lo ha inserito tra i santi che ha presentato negli esercizi spirituali predicati alla presenza di Papa Benedetto nel 2011. È nato ad Orléans nel 1873, nello stesso anno di Teresa di Lisieux. Diversi i loro percorsi esistenziali ma li lega una straordinaria sintonia spirituale. Nel 1890 abbandona la fede, scrive: “gli undici o dodici anni di insegnamento e talvolta di educazione cattolica sinceramente e fedelmente ricevuta sono passati su di me senza lasciare traccia”. Per diciassette anni vive in questa condizione di ateismo, egli sperimenta per primo cosa significa vivere senza Cristo. Più tardi abbraccia il socialismo ma entra ben presto in contrasto con quelli che parlano di ideali ma cercano solo il potere. Nel 1897, l’anno in cui muore Teresa, sposa con rito civile Charlotte Baudouin che condivide con lui gli ideali del socialismo. Nel 1900 fonda una rivista – Cahiers de la Quinzaine – che riuscirà a pubblicare fino alla morte, diventa il suo laboratorio ideale, la sua officina editoriale, luogo di incontro e di dialogo con anarchici e rivoluzionari, ebrei e cristiani. Tra il 1907 e il 1908 vive una profonda crisi esistenziale in cui s’insinua anche la tentazione del suicidio. In questa fase ritrova la fede. Dio entra nella sua vita e la riveste di luce. Péguy non spiega come, non l’attribuisce ad una sua personale ricerca né ad incontri particolari, dice che tutto è opera della grazia.

Il cristianesimo che egli scopre non veste i panni di una sapiente e coerente dottrina ma quelli della grazia che irrompe improvvisamente e gratuitamente nella sua vita. Fedele a questa esperienza, lo scrittore non impone alla moglie di accettare la fede, non le chiede di regolarizzare la loro situazione religiosa. Attende l’azione della grazia. Ma questo gli impedisce di accostarsi ai sacramenti e di battezzare i figli. Deve sentire il rimprovero duro degli amici cristiani che non comprendono il suo attendismo. Péguy diventa cristiano anche se fatica a vivere nella cristianità, un cristiano della soglia che vive tutta l’esistenza come una continua attesa, come chi deve ogni giorno ricominciare. Alcuni anni dopo la morte la moglie accoglie la fede e chiede di ricevere il battesimo insieme ai figli. La luce di Cristo, secondo Péguy, risplende nel volto della Chiesa e si manifesta in modo particolare nei sacramenti, luoghi ordinari della grazia. La Chiesa, scrive il poeta francese, è “essenzialmente, sostanzialmente viva” in quanto “riceve da Dio perpetuamente una vita”. Far parte della Chiesa vuol dire ricevere la grazia e la vita che Dio comunica. Lo scrittore si presenta come “un peccatore che frequenta la messa domenicale in parrocchia, un peccatore coi tesori della grazia divina”. “Il vecchio Hugo, amico mio, vedeva il mondo come se fosse stato appena fatto”, scrive Péguy. La fede custodisce lo stupore e insegna che vivere vuol dire essere sempre pronti a ricominciare. Come fanno i bambini. Morì nel 1914, cent’anni fa, una delle prime vittime della Grande guerra.

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LE SUORE FRANCESCANE DI SANT’ANTONIO: LA STORIA

Suor Maria Luigia

La ricca eredità di suor Maria Luigia

Terzo appuntamento con la rubrica sulle Suore Francescane di Sant’Antonio: l’approvazione delle Regole e Costituzione dell’Istituto

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uor Maria Luigia, nonostante la sua breve esistenza muore a soli 38 anni - lascia una ricca eredità di eroiche virtù, innumerevoli esempi di santità, ma anche di una tale povertà di vita, da permettere agli epigoni del rigido regalismo napoletano, l’immediata approvazione della sua nuova Congregazione religiosa, almeno stando alle notizie del Rosati (Paolo Rosati OFM, nel 1975 ha scritto Una rosa tra le spine, la prima biografia della Serva di Dio, Suor Maria Luigia del Cuore di Gesù, nda). Bernardo Tanucci (1698-1783), convinto assertore di quell’orientamento regalistico borbonico partenopeo, aveva causato, pochi decenni prima, mille difficoltà al fondatore dei Redentoristi, Alfonso M. de Liguori (1696-1787), per l’approvazione della Congregazione del Ss. Redentore. E quando questa concessione, nel 1780, giunse con il famigerato “Regolamento regio” di Ferdinando IV (1751-1825), essa fu seguita a ruota dalla condanna del papa Pio VI (1717-1799), che estrometteva Alfonso e i Redentoristi napoletani dalla loro famiglia religiosa con la motivazione che essi osservavano la “Regola del re” e non quella del papa approvata, nel 1749, da Benedetto XIV (1675-1758). La causa di tutto questo trambusto era stata la cosiddetta manomorta. Questa consisteva nell’accumulo, per donazioni e lasciti, di beni terrieri da parte degli Ordini religiosi, i quali, però, non li facevano fruttare per eventuale vantaggio dei contadini locali, ma li tenevano spesso incolti. Quello, poi, che appariva più grave ed insostenibile, in rapporto a questa manomorta, era il privilegio di esenzione da tasse regie da parte degli Istituti religiosi. La situazione di Suor Maria Luigia e delle sue figlie, negli anni venti dell’Ottocento, era tale da non destare alcuna preoccupazione di accumulo di beni, oppure la triste vicenda dei Liguorini, in qualche modo, aveva ammorbidita la rigida condotta regalista?

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Il fatto è che - stando al Rosati - nel 1828, ancora vivente Suor Maria Luigia, l’approvazione statale al suo Istituto religioso arrivò da parte del re di Napoli, Francesco I (1777-1830). Il problema della Regola. Ma l’approvazione di una nuova Congregazione religiosa, sia da parte del Re che da parte dell’autorità ecclesiastica, era sempre conseguente alla presentazione della Regola del nuovo Istituto. Anche oggi per la registrazione di una qualsiasi associazione occorre come conditio sine qua non lo Statuto (alias la Regola) del nuovo ente associativo. Noi sappiamo per certo che nel 1830, due anni dopo la morte della Fondatrice, l’Arcivescovo di Napoli, Ruffo Scilla, chiede ai responsabili dell’Istituto la Regola delle “Solitarie Alcantarine” per legittimarne l’esistenza. Questi si affrettano a prepararla; l’esibiscono, e ottengono in poco tempo l’approvazione della Congregazione di Suor Maria Luigia, almeno a livello diocesano. Per lo Stato civile, ci sarebbe dovuto essere lo stesso iter. Se così fosse stato, sorgerebbe in noi il legittimo interrogativo: perché quella Regola valida per il Re non lo era anche per l’Arcivescovo? Oppure, il Rosati ha interpretato la concessione del convento di s. Antonio a Suor Maria Luigia, nel 1828, come approvazione dell’Istituto? E ancora: se il Rosati fosse stato a conoscenza dell’esistenza di una Regola monastica prima del 1830, perché avrebbe affermato che Suor Maria Luigia non aveva mai dato una Regola alle sue Religiose, ma lei stessa si era proposta come regola vivente da imitare, alle sue figlie spirituali? Infine: sarebbe concepibile che una mistica, come la nostra Serva di Dio, abbia potuto pensare una cosa simile? Solo Gesù ha potuto dire: «imparate da me che sono mite ed umile di cuore». Questi ed altri problemi sono legati alla questione “Regola”, su cui dobbiamo far luce nel prossimo numero. p. Paolo Saturno CSsR


IL LEGALE RISPONDE

Il riscatto di una polizza sulla vita Giovanna chiede consiglio al nostro avvocato per chiudere un’assicurazione sulla vita e ottenere il rimborso del capitale Caro avvocato, nel 2005 ho sottoscritto un’assicurazione sulla vita con Alleanza Assicurazione. Per motivi familiari, ho deciso di chiuderla e chiedere il rimborso del capitale accumulato in questi anni. Mi sono recata nella filiale dell’agenzia e ho parlato con l’agente che in questi anni mi ha seguito. Mi ha detto che delle disdette si occupa l’ispettore e che mi avrebbe richiamato personalmente. Per il rimborso servivano circa 30 giorni. In camera caritatis mi ha consigliato di richiamare e chiedere dell’ispettore se entro una settimana non fossi stata contattata. E così ho fatto. Con una triste scoperta: l’ispettore, infastidito dalla mia telefonata, è stato molto maleducato, mi ha detto che per riavere i soldi occorrevano dai due ai tre mesi, che lui era occupato e mi avrebbe richiamato quando avrebbe avuto tempo. E voglia, mi viene da aggiungere. È passata un’altra settimana ed io non ho ricevuto nessuna notizia. Come posso tutelarmi? Giovanna Carissima Giovanna, la legge prevede la possibilità di riscattare la tua polizza, purché indicato nelle condizioni della stessa. Hai formulato per iscritto domanda di riscatto della tua polizza al tuo assicuratore? Il primo premio annuale della polizza è sempre obbligatorio, ma dopo un anno il riscatto non sempre è garantito. La legge impone l’obbligo di pagare comunque la prima annualità, il che significa che anche se si paga con il premio frazionato in 12 mensilità, il primo anno va saldato comunque. Nel caso in cui si voglia sospendere il pagamento dei premi successivi al primo, occorre poi verificare se il contratto prevede la riduzione o il riscatto della polizza, tenendo presente che di norma possono essere previste penalizzazioni sul capitale o sulla rendita assicurati.

LE CONDIZIONI DELLA POLIZZA Nel tuo caso specifico, dovremmo analizzare le condizioni contrattuali e capire se contengono la possibili-

tà di riscatto. Generalmente, per i contratti a premio annuo, il riscatto è consentito dopo il termine previsto nella polizza, e in alcuni casi è consentita anche la possibilità di chiedere riscatti parziali. Anche i criteri per la determinazione del valore di riscatto sono indicati nelle condizioni di polizza. Si può comunque chiedere la quantificazione del valore direttamente all’impresa, all’ufficio indicato nella nota informativa, che è tenuto a dare riscontro alla richiesta entro e non oltre 10 giorni. In ogni caso il valore di riscatto potrà essere inferiore all’importo dei premi pagati, perché da questi occorre detrarre spese e imposte. L’impresa è tenuta a corrispondere le somme dovute entro 30 giorni dal momento in cui ha ricevuto tutta la documentazione necessaria. Se si chiede il riscatto e questo tarda o se ci fosse qualche altro disguido, la procedura stabilita dall’IVASS, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni private, che ha competenza anche sul ramo vita, prevede che si debba prima inviare una lettera formale di reclamo all’Ufficio reclami della società che deve rispondere, entro il termine massimo di 45 giorni dalla segnalazione. É bene inviare una lettera raccomandata o un fax con ricevuta in modo da avere certezza sui tempi. Trascorsi i 45 giorni senza risposta o con una risposta insoddisfacente si deve inviare un reclamo all’IVASS riassumendo l’intera vicenda e allegando la lettera di protesta. I recapiti cui possono essere trasmessi i reclami sono: IVASS, Servizio Tutela Utenti, fax 06 42133745. Avv. Giovanni Severino

L’avv. Severino Giovanni è laureato in Giurisprudenza ed è iscritto all’albo degli avvocati di Nocera Inferiore. Ha uno studio a Pagani (Sa), in Via Taurano, tel. 081 91 59 56 e uno a Mercato San Severino (Sa), in via Ferrovia n.44, cell. 328 94 92 322.

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LE PAROLE DELLA CRISI di Peppe Iannicelli

Nuovo appuntamento con la nostra rubrica, uno spazio per riflettere attraverso le parole sul periodo sociale e politico che stiamo vivendo. La parola che vi proponiamo questo mese è: laurea

SOS laureati

Crolla il numero dei laureati nelle università italiane e il 17% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni ha abbandonato studi e formazione dopo la scuola media

L

a crisi economica e sociale continua ad infierire sulle famiglie italiane. Le statistiche sul completamento degli studi universitari e superiori confermano che gli italiani non credono più nella cultura come investimento per il futuro. Fino alla scorsa generazione, ogni genitori era certo che facendo studiare i figli – anche a costo d’immani sacrifici – ne avrebbero favorito l’ascesa sociale ed il miglioramento di vita. Oggi non è proprio così. Anzi, l’università non è considerata più neanche un utile parcheggio in attesa d’occupazione. Crolla il numero dei laureati nelle università italiane: tra il 2011 e il 2012 i laureati sono passati da 293.341 a 259.499, con un calo di 34 mila unità complessive. I numeri arrivano dal Cineca Consorzio Interuniversitario che opera sotto il controllo del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della Ricerca. A diminuire sono tutti, maschi e femmine, ma in particolare le donne. I maschi laureati, che nel 2011 erano 119.025, diventano infatti 106.312 nell’anno successivo, mentre le femmine, che nel 2011 erano 174.316 calano fino a diventare 153.187.

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Dagli ultimi dati Eurostat 2013 emerge che l’Italia è maglia nera d’Europa per numero di laureati

Crollano in particolare i laureati all’università di Cagliari (da 4210 del 2011 a 1607 nel 2012), in quella di Catania, da 6.715 a 4826, a Pescara, da 5324 a 3.142. Anche a Roma Tor Vergata si passa da 5.252 laureati del 2011 a 4.147 del 2012, a Roma Tre da 5.252 a 4.147, crollo verticale a Pavia che passa da 4.199 a 2.769 e a Perugia, da 4.583 a 3.001. Anche le eccellenze, come il Politecnico di Torino, non sono esenti da un calo: si passa da 11.087 laureati a 10.925.

il 22,4% è letteralmente l’ultima della classe, sorpassata anche da Romania (22,8%), Croazia (25,9%) e Malta (26%).

D’altra parte, anche dagli ultimi dati Eurostat 2013 emerge che l’Italia è maglia nera d’Europa per numero di laureati. La percentuale di italiani tra i 30 e i 34 anni che hanno completato gli studi universitari (22,4%) è, secondo Eurostat, la più bassa di tutti i 28 paesi ue. Male anche per gli abbandoni a livello di scuola secondaria, dove l’Italia è quintultima. A fronte di una media ue del 37% di giovani adulti che hanno portato a termine il percorso universitario, l’Italia con

E ventitreesima su 28 è anche la posizione italiana per numero di ragazzi tra i 18 e 24 anni che ha abbandonato studi e formazione dopo la scuola media, ben il 17%. A fronte di una media ue dell’11,9%, peggio di noi solo Spagna (23,5%, record negativo), Malta (20,9%), Portogallo (19,2%) e Romania (17,3%).

I Paesi con il più alto numero di laureati sono invece Irlanda (52,6%), Lussemburgo (52,5%) e Lituania (51,3%). Nel 2002, l’Italia era al 13,1% e, pur essendo quindi migliorata, è avanzata molto meno degli altri Paesi, passando dalla quintultima posizione europea all’ultima 11 anni dopo.

In Italia, insomma, si studia sempre meno. Ma che futuro attende un paese d’ignoranti scoraggiati?


Insieme Luglio - Agosto 2014

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