insieme mensile di attualità e cultura dell’Agro
Anno VI - n. 05 Maggio 2011 € 1,00 Insieme + I passi della storia € 2,00
4 GIUGNO Ingresso in Diocesi di Mons. Giudice Tutto il programma
PREMIO EUANGHELION I protagonisti della Buona ComunicAzione
Foto di copertina Salvatore Alfano
Sommario maggio 2011
In copertina Rosario Carello, conduttore di A SUA IMMAGINE
Editoriale
14
Il Direttore scrive ai sindaci dell’Agro
La bacheca
07 Come vivere nella precarietà
43 I nostri auguri
di Silvio Longobardi
a cura della Redazione
Vita nell’Agro
Le rubriche
14 Notizie dall’Agro Nocerino
44 Granello di senapa
a cura di Salvatore D’Angelo
Ultima fermata
di Carmine Giordano
45 Il legale risponde
Vita ecclesiale
46 La notte è sempre più piccola
a cura dell’avv. G. Severino
19 L’ingresso in diocesi di mons. Giudice 20 Assolto, perchè il fatto non sussiste
In diocesi 24 Uffici diocesani e associazioni a cura della Redazione
News dalle parrocchie 29 Notizie dalle parrocchie
di Peppe Iannicelli
PREMIO EUANGHELION 08 ComunicAzione Quando la parola cambia la vita 09 La buona informazione
a cura di Andrea Annunziata
11 ComunicAzione giovane
In parrocchia
12 I vincitori del concorso scolastico
33 Pagine parrocchiali
insieme Mensile di attualità e cultura dell’Agro Espressione della comunità ecclesiale nocerino-sarnese Registrato presso il Tribunale di Nocera Inferiore n. 624/06 del 16 giugno 2006. Iscritto al R.O.C. n. 14248 dal 28/07/06. Membro Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Associato Unione Stampa Periodica Italiana
Editore Associazione Editrice Insieme Luciano Vastola (presidente) Direttore Responsabile Andrea Annunziata
Direttore Editoriale Silvio Longobardi Redazione Salvatore D’Angelo, Mariangela Giudice Coordinatrice Antonietta Abete Segreteria di redazione Maria Luisa Franco Marketing Sofia Russo Amministrazione don Gaetano Ferraioli Hanno collaborato Don Antonio Guarracino, Carmine Giordano, Raffaele Manna, Mimmo Mainardi, Maria Ermelinda Di Lieto, Stefania Grimaldi, Mariavittoria Petrosino, don Enzo Di
Nardi, Matilde Ippolito, Guido Caringi, Martina Grimaldi, Barbara Antignano, Valeria Fedele, Gaetano Ferraioli, Samantha Squitieri, Carlo Attanasio, Ciro D’Alessandro, Giovanni Severino, Luigi Rispoli, Peppe Iannicelli
Amministrazione Via Adriana, 18 - 84012 Angri (SA) Tel/Fax 081 5134504 redazioneinsieme@alice.it Fotografia Le foto, salvo diversa indicazione, sono dell’Archivio Insieme Progetto grafico e impaginazione Salvatore Alfano Stampa Grafica Metelliana s.r.l. - Cava de’ Tirreni (SA) Abbonamenti € 15,00 ordinario con ritiro in parrocchia € 18,00 ordinario con ritito in edicola
€ 20,00 ordinario con ritiro postale € 25,00 sostenitore € 50,00 benefattore MODALITÀ DI PAGAMENTO c.c.p. 77164507 intestato ad Editrice Insieme, via Adriana 18, 84012 Angri (SA) Questo numero è stato chiuso in redazione lunedì 2 maggio 2011 “Questo periodico è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti”.
EDITORIALE di Silvio Longobardi
Come vivere nella precarietà La precarietà non si misura solo con le coordinate economiche, non dipende solo dalla mancanza di un lavoro sicuro. Negli anni ’50 la generazione dei giovani poteva apparire svantaggiata rispetto all’attuale: aveva negli occhi le macerie della guerra ma portava nel cuore grandi ideali, non aveva grosse risorse finanziarie ma poteva contare su una solida coscienza morale. Proprio quello che oggi manca. La formazione punta ad accrescere le competenze e le conoscenze, si moltiplicano i corsi di laurea, spuntano master di ogni tipo. Tutto questo non basta. Anzi, finisce per alimentare l’illusione.
F
Ubriacati dal benessere molti giovani non sanno che la vita riserva difficoltà, piccole e grandi. A volte arrivano d’improvviso tempeste che azzerano la voglia di costruire. Sono questi i momenti in cui si formano personalità mature, s’impara a vivere con dignità, accettando sacrifici e rifiutando i facili compromessi. Non è forse questa la tenace testimonianza di tanti giovani immigrati che accettano i lavori più umili e vivono in condizioni assai disagiate pur di preparare e garantire un futuro migliore ai loro figli? Sono pronti a pagare un prezzo. Il coraggio di sognare è sempre stata la risorsa principale della giovinezza. Se viene a mancare, il futuro della Nazione si fa più incerto.
u il ministro Padoa Schioppa a definirli bamboccioni. La frase è stata forse eccessivamente enfatizzata dai media. Non è giusto generalizzare ma non è giusto neppure negare l’evidenza. Tanti giovani si danno da fare per costruirsi un futuro dignitoso, studiano, cercano lavoro, accettano i sacrifici, svolgono attività poco retribuite. Ma ci sono anche giovani che vivono a spese dei genitori. Non riescono a trovare lavoro, magari rifiutano un’occupazione perché troppo faticosa e non conforme alle proprie aspettative. Se non fosse così, non ci spiegheremmo come mai, nell’epoca della più grande crisi occupazionale dal dopoguerra ad oggi, non si I giovani hanno diritto ad avere ideali forti. trovano infermieri, fisioterapisti, farmacisti, Chi ruba i loro sogni, chi li costringe a vivere faccia installatori di impianti di allarme, pavimena terra, rende ancora più precaria la loro esistenza tatori, parrucchieri e panettieri. Seicentomila posti di lavoro sparsi in tutta la Penisola, in maggioranza al Nord. La giovinezza è un tempo di transizione, si passa dai sogni ingenui dell’adolescenza agli impegni e alle responsabilità dell’età adulta. Un tempo prezioso in cui si fanno le scelte decisive, quelle che strutturano l’intera esistenza. La fatica delle scelte oggi è resa ancora più difficile dalla precarietà, è come un’ombra che impedisce di vedere con chiarezza l’orizzonte. In queste condizioni è sempre più difficile fare progetti ed è quasi naturale rimandare una scelta impegnativa come il matrimonio. La smarrimento è palpabile, i giovani rinunciano a volare e imparano a vivere alla giornata.
I giovani hanno diritto al lavoro - o meglio ad avere quelle opportunità che permettono loro di trovare un lavoro - ma hanno anche diritto ad avere ideali forti. Chi ruba i loro sogni, chi distrugge i valori, chi toglie l’ossigeno spirituale, chi li costringe a vivere faccia a terra, chi li chiude in una casa senza finestre, chi riduce il senso della vita al benessere materiale, rende ancora più precaria la loro esistenza. Per fare uno scatto in avanti, forse abbiamo bisogno di tornare indietro per ritrovare le ragioni che danno senso alla vita e permettono di non arrendersi. Spes contra spem. È una parola antica ma quanto mai necessaria. Insieme - Maggio 2011
7
PREMIO EUANGHELION
Foto Salvatore Alfano
In foto Marina Corradi e don Silvio Longobardi
COMUNICAZIONE Quando la parola cambia la vita
E
ra il giorno di Pentecoste, Pietro parlò alla folla con una passione che non pensava di avere, le parole sgorgavano dal cuore e arrivarono al cuore degli ascoltatori. Al termine di quel discorso, la gente fece una sola domanda: “Cosa dobbiamo fare?”. Quella parola non aveva solo incuriosito ma aveva toccato le corde più intime della coscienza e aveva generato il desiderio di cambiare vita. Quel comunicare aveva messo in azione. C’è modo e modo di comunicare. Alcuni scelgono di raccontare fatti di cronaca pescando i dettagli più torbidi, speculando sulla tragedia e trasformandola in uno spettacolo. È sufficiente ricordare il dramma di Avetrana: una pagina nera della comunicazione. Altri, fortunatamente, scelgono di fare altro. Commentando quel modo di fare giornalismo, Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, scrisse: «Prima ancora dello stile e dei contenuti, si ritrovi il senso della pietà umana». Devo riconoscere che molti giornali hanno saputo fare una doverosa autocritica.
Informare vuol dire fotografare la realtà, vuol dire raccontare la vita, ma bisogna farlo in modo che chi legge (o ascolta) riceva una scossa, si senta interpellato, chiamato in causa. Un giornalista deve appassionare, commuovere, coinvolgere. In alcuni casi, l’indignazione alimenta la rabbia dei cittadini onesti ma la sensazione di impotenza finisce per generare indifferenza. Il male fa più notizia, dicono gli addetti ai lavori. In parte hanno ragione. A volte, però, questa legge diventa una scusa. La realtà non è solo quella scritta con la violenza, le furberie, le lotte di potere. È anche quella scritta con la carità e la generosità di quanti spendono la vita per dare gioia agli altri. Militi ignoti dell’unica battaglia che vale la pena combattere, quella che serve a vestire di umanità la vita sociale. L’esempio è arrivato da un giornalista che la Chiesa ha beatificato lo scorso anno, Manuel Lozano Garrido: «Tu, quando scriverai, lo dovrai fare in ginocchio per amare; seduto per giudicare, in piedi e con forza per combattere e seminare». Silvio Longobardi
8
Insieme - Maggio 2011
La buona INFORMAZIONE Sesta edizione per il Premio Euanghelion. Premiati A Sua immagine, Punto Famiglia e Marina Corradi: esperienze di vita al servizio dell’informazione
U
na serata intensa ed entusiasmante quella del 6 aprile scorso. Si è assistito ad una bella evoluzione di un’iniziativa nata in sordina, e che in sei anni ha dimostrato quanto bene può fare. Un appuntamento bello, a tratti emozionante, nell’elegante cornice del “Teatro agli Olivetani” di Nocera Inferiore. Una bomboniera che dovrebbe essere custodita, ma anche maggiormente messa al servizio della città. La sesta edizione del Premio Euanghelion ha dimostrato che si può fare cultura e proporre serate di spessore, ripetendole semmai con maggiore frequenza. Quanti suggerimenti e quante riflessioni sono venute fuori intorno al tema “ComunicAzione: l’informazione che diventa notizia”! E sul senso della notizia, soprattutto se di cronaca, si è incentrata l’analisi di don Silvio Longobardi, direttore editoriale di Insieme, che ha evidenziato: «La cronaca spesso si ferma alla superficie, si limita a raccontare i fatti, a volte lo fa con la presunzione di poter e saper separare i fatti dalle opinioni. Impossibile perché chi guarda e racconta lo fa con la sua sensibilità». Il sacerdote, sempre distintosi per l’attenzione verso i media e la sensibilità culturale, ha aggiunto: «La cronaca riporta fatti ma spesso non scava, con quella delicatezza e quel rispetto che dobbiamo ad ogni essere umano, nelle pieghe dell’anima. Si rischia di dimenticare che dietro i fatti ci sono persone e dentro ciascuna persona c’è sempre una luce,
Don Andrea Annunziata premia Rosario Carello
a volte un barlume, che il male non può oscurare». A ricevere l’Angelo d’argento, simbolo della buona comunicazione, quella diversa e non stereotipata, la trasmissione di Rai 1 A Sua immagine, l’editorialista di Avvenire Marina Corradi e il bimestrale Punto famiglia. Incisive le esperienze dei premiati.
Carello e l’etica del telespettatore «Quando tre anni fa sono arrivato ad A Sua immagine – ha raccontato Rosario Carello, conduttore del programma di Rai 1 – ho detto di fare leva sulla vita vera, che non è sempre quella vista in televisione. Ho pensato di mettere al sabato un programma che parlasse di questo, con le esperienze della mamma che vive a Milano e si impegna perché le ragazze che pensano all’aborto possano cambiare idea, dei nuovi sacerdoti, dei religiosi che si interessano della lotta alla mafia. Insomma, scelte non raccontate e che nascono nel nostro mondo cattolico italiano. Una Chiesa di grande vitalità». Una scommessa azzardata per tanti, ma che alla fine ha dato i suoi frutti: «Ci prendevano per pazzi – ha rivelato – ma dopo tre anni gli ascolti sono raddoppiati, se non triplicati. Ed incontriamo un pubblico che prima non avevamo, tra cui le persone che non credono, che sono in ricerca, atei catturati dalla storia di quella mamma o quel padre che
testimonia». Proposte di qualità premiate dal pubblico: «Se c’è chi dà la pappa per cani al pubblico, questo che può fare? Dice che schifo, storce il naso, però quando ha fame mangia lo stesso. Noi, invece, abbiamo notato che se si prova a dare al pubblico un’offerta diversa, percepisce che c’è qualcosa di nuovo, di alto e popolare, e così reagisce e gradisce». Il giornalista calabrese ha, però, sollevato una questione etica che coinvolge i lettori ed i telespettatori: «Per me si può anche discutere sulla qualità di fare giornalismo, ma la selezione, la facciamo all’edicola o con il telecomando. Ci vuole una risposta del pubblico, che deve scattare quando vede qualcosa di male. Non è possibile delegare tutto a chi produce».
Marina Corradi e la luce in fondo al tunnel Poteva essere una brava e cinica cronista di nera, è diventata un’ec-
Insieme - Maggio 2011
9
Don Silvio Longobardi premia Marina Corradi
cellente giornalista che si impegna a mettere in luce il buono di una storia. «Ho cominciato a lavorare per La Notte, un giornale che parlava di morti ammazzati e strangolati» ha raccontato Marina Corradi. «Non ero credente, venivo da una famiglia cattolica per modo di dire. C’erano tutti i presupposti per avere un cinismo assoluto – ha spiegato – non so cosa è accaduto. Credo che sia stata la realtà brutale ad educarmi». Una testimonianza d’effetto quella portata dall’editorialista di Avvenire, risultato di un’attività maieutica: «Era opaco e doloroso quello
che vedevo. Dopo un attentato andai in obitorio a vedere corpi con le braccia penzolanti sotto le coperte, mi diede l’impressione di essere di fronte a burattini. Sono uscita incenerita e lì ho pensato che Dio, la Madonna, fossero tutte balle. Ho attraversato una sorta di disperazione. Poi l’istinto vitale mi ha portato a reagire». «Andavo, sì, a trovare storie di morte, ma cercando la luce in quel buio. Anche nel raccontare la storia dello spacciatore ammazzato c’è sempre un fondo fatto di altre cose. Perché si va dalla madre che ti dice: “Eppure da bambino non era cattivo”. Lo immagini così giocare e ti commuove il dolore di quella donna. E capisci che è un qualcosa che ti riguardava. Ecco, paradossalmente, in questa scuola della violenza ho avuto l’istinto vitale di cercare una bellezza». Ad influenzare il lavoro ci si mette anche la vita privata: «Ho sposato un uomo credente ed ho avuto tre figli. Questo mi ha cambiato moltissimo. Avendo in braccio il primo figlio sono stata trafitta da un pensiero: ho pensato che anche tutti quei morti erano stati bambini e così ho cominciato ad avere uno sguardo
materno su tutto. Poi ad Avvenire ho completato questa mia visione vedendo tanti cristiani all’opera ed ho detto: qua c’è qualcosa di vero!». E le tante esperienze vissute. Tra queste quella al seguito del cardinale Tonini in Amazzonia: «Quei missionari italiani erano molto più felici di tanti che vedevo bere il Campari in via Manzoni a Milano, quando lavoravo a La Repubblica. Questo mi ha segnato». Da qui lo slancio finale: «I figli sono stati una grazia. La maternità ti apre orizzonti eccezionali. E così ho continuato a lavorare cercando la piccola luce nel buio». Salvatore D’Angelo Salvatore Campitiello premia la redazione di Punto Famiglia
Insieme... in edicola! EDICOLA
INDIRIZZO
CITTA’
GIORNALI Amato Antonio EDICOLA DIODATO EDICOLA Ruocco Bruna EDICOLA Attianese Vincenzo EDICOLA Auletta Gambilongo Enrico EDICOLA Ferro Francesca CARTOLIBRERIA CORINTO CENTRO EDICOLA EDICOLA Lambiase SARDO ART EDICOLA Daniele Raffaela KAIROS CART’EDICOLA EDICOLA D’Andria Giuseppe EDICOLA Zambrano Valentino MIR MIR MIR TUTTO srl di Bello M. Rosaria
Via dei Goti, 11 Via dei Goti, 157 Piazza Doria C.so Vittorio Emanuele, 42 Via Marco Nonio Balbo Via Roma, 79 Via Loria, 31 Via Russo Piazza Zanardelli Via Cesarano Via G. Marconi Via Caduti di Superga, 5 Via Ugo Foscolo, 34 Via Gramsci C.so Umberto I, 11 Via Roma, 85-87 Via Roma, 50
Angri Angri Angri Nocera Inferiore Nocera Inferiore Nocera Inferiore Nocera Inferiore Nocera Superiore Roccapiemonte Pagani Pagani Pagani S. Egidio del Monte Albino S. Marzano sul Sarno S. Valentino Torio Sarno Sarno
Da oggi puoi ritirare il tuo abbonamento anche in edicola! Richiedi il blocchetto-coupon in redazione lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle 14.00 martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle 17.00 Tel/Fax 081 513 45 04 Oppure scrivi a : diffusione.insieme@virgilio.it redazioneinsieme@alice.it
ComunicAzione giovane Prima del convegno serale il Teatro agli Olivetani ha ospitato i giovani premiati del concorso per le scuole
S
econda edizione del concorso organizzato da Insieme per le scuole dal tema “ComunicAzione”: la comunicazione che diventa azione. Gli studenti vincitori del concorso hanno partecipato alla fase mattutina del Convegno, durante la quale sono stati loro consegnati i premi. Circa duecento ragazzi hanno affollato il teatro, dai bimbi delle elementari alle superiori, accompagnati dai loro insegnanti e da alcuni genitori. Molti ragazzi erano incuriositi e contenti di dover ricevere un premio, una volta tanto protagonisti in un mondo fatto a immagine e somi-
glianza degli adulti. Ad introdurli al tema della giornata, attraverso una efficace meditazione evangelica, è stato il direttore responsabile di Insieme, don Andrea Annunziata, a seguire la relazione della direttrice di Punto Famiglia, Giovanna Abbagnara. Infine, dopo l’ascolto attento e partecipato, il momento più atteso: la consegna dei premi, scelti tra i numerosi elaborati pervenuti, a conclusione di un evento in cui anche i giovanissimi hanno imparato a sentirsi parte attiva della ComunicAzione nella società. Mariangela Giudice
Buona azione e comunicazione Dalla relazione di Giovanna Abbagnara, direttrice di Punto Famiglia
Q
ual è la leva che muove una buona azione? Io faccio molte buone azioni perché le ho ricevute o sono stata educata a farne. Le motivazioni possono diventare anche di tipo egoistico: perché me lo ha chiesto Tizio a cui non posso dire di no, perché mi piace dare un’immagine bella di me e che faccia invidia agli altri. La comunicazione può essere positiva o negativa e può generare azioni buone o cattive. Ad esempio se io, genitore, dopo aver usato un fazzolettino, lo butto per strada davanti a mio figlio, non solo sarò stato maleducato ma avrò anche comunicato un’azione negativa. Questa regola è applicabile in ogni ambito della nostra vita, anche in quell’ambito che per eccellenza dovrebbe essere fruitore di buona comunicazione, e cioè quello della cultura. Disegno di Raffaella Napoletano, Liceo “Sensale”
Insieme - Maggio 2011
11
I vincitori II F, scuola media “A. Criscuolo” di Pagani Premiazione dell’elaborato “L’agire della farfalla”
Scuole Elementari EcoRiciclaggio, Primo circolo didattico di Angri Scuole Medie 1) Happy news, Scuola media “Don L. Milani” di S. Valentino Torio 2) Intervista Caritas, II F, Scuola media “A. Criscuolo” di Pagani 3) Un ponte con il Madagascar, I F, Scuola media “A. Criscuolo” di Pagani
Carmen Fortino, prima classificata per la categoria scuole superiori
I protagonisti di Happy news, primi classificati per la categoria scuole medie
Scuole Superiori 1) Piccoli Gesti, Carmen Fortino, Liceo scientifico “N. Sensale” di Nocera Inferiore 2) L’agire della farfalla, Raffaella Napoletano, Liceo scientifico “N. Sensale” di Nocera Inferiore 3) Regala un sorriso, III G, Liceo scientifico “Mons. B. Mangino” di Pagani Hanno ricevuto una menzione particolare: La III F della Scuola media “A. Criscuolo”; la III D e Santina Contaldo della Scuola media “Don L. Milani”; l’IPAA sezione di Angri; Tiziana Lorenzi, Chiara La Rocca, Salvatore D’Alessandro, Alessandro Petrosino, Biagio Santonicola, Angela Ruggiero, la II D e la II C del Liceo Scientifico “N. Sensale”, di Nocera Inferiore. I ragazzi della III G del Liceo scientifico “Mons. B. Mangino”, di Pagani
Premio “Vincenzo Vastola” Anche quest’anno Insieme assegna il premio intitolato alla memoria di Vincenzo Vastola, giovane della nostra terra simbolo di intraprendenza, di altruismo e speranza. A ricevere il premio, consistente in una donazione di libri per un totale di € 300,00, offerti da papà Luciano e mamma Antonietta, è stato il Liceo scientifico “N. Sensale” di Nocera Inferiore, per aver prodotto il maggior numero di elaborati.
I ragazzi della I F
La giuria Giovanna Abbagnara, direttrice di Punto Famiglia; Francesco Fasolino, ispettore Ministero Pubblica Istruzione; Gianfrancesco D’Andrea, direttore responsabile di Clarus; Mariangela Palmieri, giornalista di Quarto Canale; Anna Rosa Sessa, giornalista di Telenuova; Alfredo Salucci, rappresentante per Assostampa; Antonietta Abete, coordinatrice di Insieme.
12
Insieme - Maggio 2011
VITA NELL’AGRO a cura di Salvatore D’Angelo
Il bambino: una risorsa da custodire Il direttore di Insieme scrive ai sindaci dell’Agro. «Lei conosce, Signor Sindaco, quante donne nel suo comune hanno scelto di interrompere la gravidanza nell’ultimo anno? Può dire quello che la sua amministrazione ha messo in campo, anche in termini economici, per sostenere la maternità?» Egregio signor Sindaco, la dignità della persona è l’indiscutibile fondamento della politica. Tutti siamo d’accordo sul fatto che l’attenzione ai poveri misura l’impegno sociale di quanti hanno chiesto e ottenuto di amministrare i Comuni dell’Agro. Una società che dimentica i più deboli e lascia nell’indigenza quanti sono privi del necessario, favorisce il degrado e lascia spazi alla criminalità. Povere sono tante famiglie che faticano ad arrivare a fine mese; sono anziani e ammalati, spesso lasciati soli con i loro problemi; sono gli immigrati che in numero crescente vengono in Italia. Poveri sono anche i giovani che cercano nella droga un’illusoria compensazione del vuoto che portano dentro; sono le persone in mano a usurai senza scrupoli, sono le tante famiglie che portano il peso di figli disabili. Per rispondere a queste e alle altre facce della povertà non basta assicurare più risorse economiche ma promuovere una nuova co-
14
Insieme - Maggio 2011
scienza di solidarietà e favorire quelle aggregazioni sociali che scendono in campo e s’impegnano con progetti mirati. Poveri sono anche i bambini non ancora nati. Anzi, Madre Teresa li considerava i più poveri dei poveri, per questo tante volte ha usato tutta la sua autorità morale per difendere la loro dignità e il loro diritto alla vita. Conosco già la vostra obiezione: la questione è degna del massimo rispetto ma appartiene esclusivamente al giudizio di coscienza. Nessuno vi chiede di violare le convinzioni più intime né tanto meno di forzarle. Basterebbe partire da quello che madre Teresa disse una sera: “Promettiamoci questa sera che nessuna donna sia costretta ad abortire”. Costretta dalla mancanza di mezzi, dal giudizio dei benpensanti, dalla paura di trovarsi da sola, costretta dalla nostra ignavia. Conosco anche una seconda obiezione: la difesa della vita non compete alla pubblica amministra-
LETTERA APERTA AI SINDACI DELL’AGRO Legge 194, art. 5 Gli enti locali hanno il compito di individuare “le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto”. zione ma a quelle organizzazioni che legittimamente difendono la dignità del concepito. Su questo punto permettetemi di dissentire. La vita nascente appartiene all’ambito del diritto e dunque all’ambito pubblico, ai doveri delle istituzioni. La Legge che disciplina l’aborto si presenta così: “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. È una legge che intende tutelare la vita nascente, non annientarla; vuole aiutare le donne a vivere la maternità non a disfarsi del bambino. L’aborto è una questione pubblica, che interpella tutti, perché in gioco c’è la nascita di un bambino. Parlare di diritto alla vita vuol dire ricordare che la società ha dei doveri, tutta la società: dalle istituzioni ai singoli cittadini passando per le associazioni. Ma le istituzioni hanno un ruolo di primo piano, a loro spetta garantire l’effettivo esercizio di un diritto e contrastare tutto ciò che si oppone. Tra l’altro la Legge 194 invita gli enti locali a intervenire per superare le eventuali difficoltà che si oppongono alla gravidanza. Mi piacerebbe sapere se la Sua amministrazione ha messo in atto azioni concrete per aiutare le donne ad accogliere la vita. Sarebbe un forte segnale di solidarietà per quelle mamme che si sentono sole e schiacciate dal peso della gravidanza. Trent’anni fa un referendum popolare confermò la legge sull’aborto approvata nel 1978. Nessuno negava i diritti del concepito ma li subordinava alla volontà della madre. Fu una dolorosa sconfitta. Ma
quella campagna segnò anche l’inizio di una presa di coscienza che ha mobilitato il mondo cattolico e tutto quel vasto volontariato che s’impegna a favore della vita. Ogni anno sono migliaia le donne che trovano ascolto, accoglienza e aiuto grazie ai 500 e più Centri di Aiuto alla vita presenti in Italia. Tante mamme, nonostante il contesto culturale e l’indifferenza, hanno il coraggio di dire di sì alla vita che portano in grembo. Ma spesso hanno bisogno di essere sostenute dalla solidarietà dello Stato e della società civile. È per loro che scrivo questa lettera, per quelle mamme che non vogliono abortire ma non hanno i mezzi per portare avanti la gravidanza. Mettiamo da parte le differenti visioni, confrontiamoci con i bisogni concreti della gente.
Qualche esempio positivo La Regione Lombardia ha destinato un fondo annuo di 5 milioni di euro per queste mamme (Delibera n. 84 del 31 maggio 2010). Una piccola somma rispetto alle necessità ma è comunque un segnale importante. Il Comune di Modena ha inserito nel bilancio 2011 un fondo di 30mila euro per le gravidanze difficili. Gesti concreti. Qualcosa si può fare per uscire dall’indifferenza. Il Comune può giocare un ruolo attivo e molto importante. Lei conosce, Signor Sindaco, quante donne del Comune che Lei rappresenta, hanno scelto di interrompere la gravidanza nell’ultimo anno, negli ultimi anni? Può dire quello che la sua Amministrazione ha messo in campo, anche in termini economici, per sostenere la gravidanza. “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Sono queste parole di Gesù che hanno fatto della società occidentale una casa comune fondata sul valore della solidarietà. Spero che siano utili anche per guardare in modo nuovo le mamme e i bambini che portano in grembo. La ringrazio per l’attenzione. Don Silvio Longobardi
redazionale a cura dell’uff. stampa del Comune di San Valentino Torio
Il sorriso d’Italia Pippo Franco ha fatto divertire parlando dei problemi dell’Italia durante uno spettacolo nella cittadina dell’Agro. Soddisfatto il sindaco Felice Luminello
P
ippo Franco, per un giorno, ha abbandonato il Salone Margherita, che da anni è la sua casa teatrale a Roma, per rappresentare il nuovo spettacolo “Svalutation” a San Valentino Torio. La “Città degli innamorati” ha ospitato il noto e amato attore nell’auditorium della scuola “Don Lorenzo Milani”. Con “Svalutation” l’attore romano ha toccato gli argomenti più disparati della società contemporanea, a partire proprio dalla attuale situazione economica che ha colpito un po’ tutti. Con la sua ironia e comicità, Pippo Franco è partito dai tempi di Pitagora ed
è arrivato all’attualità: il degrado culturale, la perdita di ogni valore come testimoniano i dibattiti dei talk show. Lo spettacolo, voluto fortemente dal sindaco Felice Luminello, rientra nella pianificazione delle iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Lo spettacolo Il canovaccio “serioso” ed in penombra è riempito di contenuti comici e divertenti
“S
valutation” vede Pippo Franco da solo in palcoscenico. Non c’è scenografia, solo una sedia ed un leggio. I riflettori lo lasciano in penombra a ragionare sul fine dell’uomo. Le riflessioni “filosofiche” sono accompagnate da alcuni paradossali ma veri
16
Insieme - Maggio 2011
accadimenti umani che dimostrano che c’è il destino, il fato. Il tutto, ovviamente, in chiave umoristica ed ironica, con le battute esilaranti che contraddistinguono questo popolare artista. L’attore, in questo contesto, non tocca, se non di striscio, il tasto della po-
litica, non ironizza sull’attualità stretta. La sua è più una riflessione, divertente ma malinconica sul mondo che cambia, su una società che diventa invivibile per i più anziani; tutto questo per i repentini mutamenti sociali, tecnologici, di costume e di stile di vita che emarginano chi, per
l’età, non è stato in grado di adeguarsi al nuovo che avanza. Riflessione troppo seria per uno spettacolo comico? Ma il canovaccio “serioso” ed in penombra è riempito di contenuti comici e divertenti, di ironia e comicità solare, “a riflettori abbaglianti”.
redazionale a cura dell’uff. stampa del Comune di Sarno
C’è anche il sindaco baby Eletto a Sarno il Consiglio comunale dei ragazzi. Si tratta della quarta esperienza. Trenta i consiglieri, per la prima volta è stato eletto un sindaco maschio
«H
o il piacere di essere testimone principale di questa democrazia partecipata e condivisa tra giovani ed adulti, il mio saluto al nuovo Consiglio comunale dei ragazzi ed al neo sindaco baby». Il sindaco di Sarno, Amilcare Mancusi, ha salutato con emozione l’insediamento della IV legislatura del Consiglio comunale dei ragazzi. È Celestino Pio Caiazza, 13 anni, il neo sindaco, ed ha le idee chiare con tanto di linee programmatiche per il suo mandato. Eletto presso l’aula consiliare di Palazzo San Francesco, insieme al presidente del consiglio comunale, Vincenzo D’Angelo, 13 anni, entrambi della scuola media Amendola, Celestino Pio assume la carica dopo tre legislature femminili. 30, inoltre, i consiglieri baby provenienti dalle scuole medie “Giovanni Amendola” e “Guido Baccelli” e dai circoli didattici. Il piccolo primo cittadino ha illustrato un programma ben definito. Ha scandito le priorità: sicurezza e sorveglianza con implemento delle forze dell’ordine, realizzazione di centri sportivi,
creazione di biblioteche e centri culturali nelle sedi scolastiche. Un progetto elaborato insieme ai suoi compagni “A spasso per le via di Sarno”, per conoscere i luoghi e gli uomini che hanno fatto la storia del paese. Le elezioni si sono svolte alla presenza del sindaco, Amilcare Mancusi, dell’assessore alle politiche giovanili, Alfredo Mandola, del consigliere comunale, Bruno Liguori, del capo servizio servizi alla persona, Clelia Buonaiuto, dei dirigenti scolastici e dei docenti. «È un progetto che abbiamo sviluppato per stimolare idee e capacità progettuali dei ragazzi – ha spiegato il primo cittadino senior – ed è sempre vivace il confronto. I giovani sono propositivi, sensibili ai problemi della città, hanno un grande spirito critico. Abbiamo ascoltato le loro proposte, siamo pronti a metterci in moto per accogliere le loro idee e concretizzarle; sono da spunto anche per noi. Per il potenziamento del servizio di biblioteche ci stiamo già adoperando, creeremo inoltre un logo del Consiglio comunale dei ragazzi».
Ecco il Consiglio comunale baby
S
cuola Media “Amendola”: Celestino Pio Caiazza (sindaco), Vincenzo D’Angelo (presidente del consiglio), Pappacena Salvatore, Ciro Giugliano, Annamaria Franzese, Michele De Filippo, Nunzio Celentano e Claudio Crescenzo. Scuola Media “Baccelli”: Armando Annunziata, Luciana Buonaiuto, Emiliano Caiazza, Roberto De Filippo, Antonio Giudice e Teresa Nappo. I Circolo Didattico: Giuseppe Castaldo, Francesco Buonaiuto, Michele Lanzetta, Ludovica Pascale e Luigi Squillante. II Circolo Didattico: Asia Annunziata, Noemi Peluso, Emanuel Pio Buonaiuto, Alfredo Falciano e Carmine Dolgetta. III Circolo Didattico: Federica Filomena Lanzetta, A. Maria Odierna, Lucrezia Donnarumma, Luigi Agovino, Egidio Vincenti e Maria Ilaria Landi.
Insieme - Maggio 2011
17
redazionale a cura dell’Unità Operativa Complessa Comunicazione, Formazione e Innovazione del Comune di Angri
“Adesso tocca a voi” Si è costituito ad Angri, su impulso dell’Assessore alle Politiche Giovanili Annamaria Russo, il Forum dei Giovani
Un momento delle elezioni del Forum
L’
importante organismo è stato fortemente voluto dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Pasquale Mauri, per favorire la rappresentanza e la partecipazione attiva delle nuove generazioni. Le attività di costituzione del forum hanno avuto inizio nel novembre del 2010, quando il sindaco Mauri e l’Assessore al ramo Annamaria Russo hanno cominciato a tenere degli incontri con i giovani, gli studenti e le associazioni operanti sul territorio per definire in maniera condivisa lo Statuto del Forum. La partecipazione, il confronto, lo scambio di idee, il dialogo e la critica costruttiva sono stati i principi ispiratori di tutti gli appuntamenti seguiti nei mesi successivi. Una metodologia improntata alla condivisione che sembra essere stata apprezzata dai giovani angresi. Si è registrato, infatti, un grande successo di partecipazione sia nella fase di iscrizione al Forum, in cui si è toccata la quota di 800 adesioni, e sia in quella elettorale, in cui ha espresso la propria preferenza ben l’80% degli aventi diritto.
18
Insieme - Maggio 2011
“Aspettiamo le vostre proposte” «Presto il Forum dei Giovani avrà la propria sede in Piazza Doria, oltre a fondi regionali che il governo Mauri si è impegnato ad ottenere per assicurare a voi giovani tutti i mezzi di cui avrete bisogno per svolgere al meglio il vostro operato - ha dichiarato l’Assessore Russo -. Il mio augurio è che l’entusiasmo, l’impegno, la sensibilità e la propositività siano i fattori che ispirino il vostro lavorare insieme. Vi ringrazio di cuore per aver preso parte attivamente e correttamen-
te al processo di costituzione del Forum, mettendo al bando screzi, beghe e velleità politiche. Questo è il Forum dei Giovani, di tutti coloro che vogliono realizzare progetti importanti, lasciando una traccia viva del legame e dell’amore nutrito per la propria città». Il Sindaco Mauri, dopo aver contribuito con ogni mezzo alla costituzione del forum e dei suoi organi direttivi, ha lanciato un invito ai giovani: «Adesso tocca a voi. Mi aspetto che facciate pervenire le vostre proposte al Consiglio Comunale, e che rappresentiate con serietà e passione le istanze dei giovani di Angri a me e alla Giunta».
I membri del Forum
I
25 Consiglieri neo-eletti, Abate Liberato, Attianese Gianluca, Bovino Giovanni, Carlucci Vincenzo, D’Ambrosio Giuseppe, D’Ambrosio Rossella, D’Angelo Costantino, D’Antuono Alfonso, De Vivo Giulio, Di Donato Annamaria, Esposito Sara, Faiella Claudio, Fattoruso Nicola, Ferraioli Francesco, Ferrara Vincenzo, Iozzino Gianfranco, Mauri Immacolata, Morena Antonfabio, Morena Gianluca Antonio, Rossi Giovanni, Russo Roberto, Smaldone Paolo, Stile Giuseppe, Tortora Marisa e Verdoliva Gerardina, a soli sei giorni dalla propria elezione, nella giornata di sabato 16 aprile 2011, hanno nominato Presidente Abate Liberato, studente universitario ventitreenne.
VITA ECCLESIALE
Sabato 4 giugno
SOLENNE INGRESSO IN DIOCESI di Mons. Giuseppe Giudice ore 16,30 Arrivo all’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore ore 16,45 Accoglienza della Direzione Sanitaria e del mondo ospedaliero (Volontari, AVO, UNITALSI, P.U.A.C.S.) presso la Cappella della struttura ospedaliera ore 17,00 Visita ad alcuni reparti del nosocomio ore 17,30 Arrivo in Piazza Municipio a Nocera Inferiore ore 17,45 Saluto del sindaco di Nocera Inferiore capofila dell’Agro e del Prefetto Sabatino Marchione ore 18,00 Corteo cittadino e arrivo al Seminario diocesano (Curia), mentre le autorità continuano per la Cattedrale ore 18,45 Inizio della Messa stazionale presso il Seminario diocesano processione fino in Cattedrale con ingresso e presa di possesso della Diocesi da parte del nuovo Vescovo
Insieme - Maggio 2011
19
ASSOLTO,
perché il fatto non sussiste Il complesso parrocchiale Gesù Risorto. I lavori, a causa della vicenda giudiziaria, hanno subito notevoli ritardi
“Sei mesi di Quaresima e Venerdì Santo che ci hanno preparato a celebrare con più gioia la Pasqua. Grazie a quanti ci sono stati vicini”, scrive don Antonio
G
iovedì 21 ottobre 2010 è una data che difficilmente dimenticherò. Mentre ero con un confratello mi raggiunge una telefonata dal comando della Polizia Locale di Pagani con la richiesta di incontrarmi urgentemente. Mi precipito al Comando ove, insieme al comandante dei vigili, sono ad attendermi due ufficiali di polizia giudiziaria che mi consegnano un avviso di garanzia. Leggo e non nascondo la mia ignoranza nel non capire di cosa si tratta. Mi viene gentilmente spiegato con parole semplici, con il consiglio di consultare subito un avvocato. Nel pomeriggio, come tutti i giovedì, in parrocchia c’è l’adorazione eucaristica e lì, innanzi all’Eucarestia cerco una spiegazione ma non riesco a trovarla. A turbarmi maggiormente arriva la telefonata di un giornalista che chiede cosa penso. Evito la risposta, decido immediatamente di scegliere la via del silenzio. Ora che tutto è finito non posso, però, più tenere per me delle domande: possibile che la legge umana sia
20
Insieme - Maggio 2011
Adesso che la giustizia ha fatto il suo corso - il procedimento è stato archiviato lo scorso 18 aprile, nel corso dell’udienza preliminare, “perché il fatto non sussiste”, - don Antonio Guarracino, parroco di Gesù Risorto e Madonna di Fatima in Pagani, ha deciso di rompere il silenzio e raccontare l’amarezza che ha provato in questi lunghi mesi in cui è stato ingiustamente accusato di fare il bene
così poco rispettosa della dignità della persona da consentire a dei “vigliacchi”, che non hanno il coraggio di dichiarare la loro identità, di rovinare la vita di chi, invece, ha scelto il rispetto delle regole come stile di vita? Possibile che la giustizia umana debba perder tempo a dar corso ad “atti dovuti” senza operare un elementare discernimento? Possibile che il buon senso sia completamente assente? E con queste, tantissime altre domande hanno turbato la mia serenità. Sei mesi di sofferenza e tribolazione condivisa con la comunità parrocchiale che da subito ha fatto quadrato attorno al suo pastore. Sei mesi di Quaresima e Venerdì Santo che ci hanno preparato a celebrare con più gioia la Pasqua e ci hanno fatto sperimentare la verità della Parola di Dio che ci accompagna da dieci anni: “Non temere, il Signore ti guiderà sempre!”. Proprio come avviene in famiglia, nell’ora della prova la comunità parrocchiale ha rafforzato il senso della Comunione: Ringraziamo il Signore! Mentre sto scrivendo, qui, innanzi a Gesù Eucarestia, all’alba del venerdì santo, attorno al prefabbricato che attualmente ci serve per tutte le attività pastorali, comprese le celebrazioni liturgiche, c’è un cinguettare di uccelli che, festosi, salutano il nascere di un giorno nuovo. Anche per noi, comunità parrocchiale di Gesù Risorto, nasce un giorno nuovo che deve spingerci ad intensificare gli sforzi per portare a com-
Don Antonio Guarracino
pimento quanto materialmente è a metà del suo corso (la chiesa di mattoni) ma anche a non disperdere, anzi a rafforzare, il grande patrimonio di Comunione e Corresponsabilità che in questi sei mesi il Signore ci ha dato di costruire. Un tesoro che il Buon GesÚ ci ha dato la grazia di trovare nel buio della notte e che ora ci chiama a mostrare a tutti con la testimonianza della nostra vita. Paradossalmente, devo ringraziare chi ha procurato tanta sofferenza perchÊ ha dato a tutti noi la possibilità di crescere nel senso di appartenenza ad una comunità e di renderci conto che la Chiesa di persone è ben piÚ importante di quella di mattoni. Ora che la vicenda giudiziaria si è chiusa, sarà necessario un supplemento di impegno da parte di tutti per recuperare il tempo perso e concludere i lavori quanto prima possibile. Avremo bisogno del sostegno non solo morale, come è stato finora, ma anche materiale. L’esperienza ci insegna a non scoraggiarci e a confidare nella Provvidenza del Buon Dio che mai abbandona chi confida in Lui. Grazie a tutti coloro che in questi mesi ci sono stati vicini. don Antonio Guarracino
Un passo indietro Ricordiamo ai lettori che don Antonio era stato raggiunto da un avviso di garanzia (cfr Insieme novembre 2010); accusato di realizzare il nuovo complesso parrocchiale GesÚ Risorto in una zona che nel piano regolatore del comune di Pagani aveva una destinazione agricola, successivamente modificata dall’amministrazione che aveva approvato una variante al piano regolatore. Era accusato anche di concussione con i tecnici del comune e di abuso di ufficio. Accuse che erano apparse immediatamente paradossali. Eppure ci sono voluti 7 mesi per archiviare il caso. Antonietta Abete
I sacerdoti aiutano tutti.
Aiuta tutti i sacerdoti. Ogni giorno 38 mila sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità , conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto: di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e v e n g o n o d i s t r i b u i t e a t u t t i i s a c e r d o t i , s p e c i a l m e n t e a q u e l l i d e l l e c o m u n i t à p i Ú b i s o g n o s e , c h e p o s s o n o c o n t a r e c o s Ï s u l l a g e n e r o s i t à d i t u t t i .
Offerte per i nostri sacerdoti. Un sostegno a molti per il bene di tutti. Per offrire il tuo contributo hai a disposizione 4 modalitĂ :
L’offerta è deducibile:
* ! %! !## % "!$% +
# '&! ! #% ' #$ % '!# $% %&%! %# !$% % %!
* #% # %! # & %! CartaSi ! & #! ' # ! ' % # % ((( ! #% $ # !% %
#! $! ! & ! & $$ ! &#!
& "#!"# !
* ! ! # ! "# $$! "# " %
# %! ! " $$ '! ! ! #" # % ' ) !
* # %% % "# $$! $% %&%! !$% % %! #! %& ! $
Per maggiori informazioni consulta il sito www.offertesacerdoti.it
C H I E S A C AT TO L I C A - C. E . I . C o n f e re n z a E p i s c o p a l e I t a l i a n a
La Parola nelle parole I cieli narrano la gloria di Dio Il creato costituisce una prima rivelazione. Ė quasi un altro libro sacro le cui lettere sono rappresentate dalla moltitudine di creature presenti nell’universo
I
l salmo 18 è una preghiera innica di straordinaria intensità, è un canto poetico innalzato al cielo e in modo tutto particolare al sole e al suo irradiarsi sulla terra. Il Salmista si affianca alla lunga serie dei cantori dell’antico Vicino Oriente, che esaltano l’astro del giorno nel quale il disco solare è considerato una divinità. Ma per l’uomo della Bibbia c’è una differenza radicale rispetto a questi inni solari: il sole non è un dio, ma una creatura al servizio dell’unico Dio e creatore, una creatura che risiede nei cieli, che all’Autore sacro appaiono testimoni eloquenti dell’opera creatrice di Dio (vv. 2-5). Essi, infatti, “narrano”, “annunziano” le meraviglie dell’opera divina (cfr v. 2). Anche il giorno e la notte sono raffigurati come messaggeri che trasmettono la grande notizia della creazione. Si tratta di una testimonianza silenziosa, che tuttavia si fa sentire con forza, come una voce che percorre tutto il cosmo.
Il Salmo 1
Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2
I cieli narrano la gloria di Dio,
e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento. 3
Il giorno al giorno ne affida il messaggio
e la notte alla notte ne trasmette notizia. 4
Non è linguaggio e non sono parole,
di cui non si oda il suono. 5
Per tutta la terra si diffonde la loro voce
e ai confini del mondo la loro parola. 6
Là pose una tenda per il sole
che esce come sposo dalla stanza nuziale, esulta come prode che percorre la via. 7
Egli sorge da un estremo del cielo
e la sua corsa raggiunge l’altro estremo: nulla si sottrae al suo calore. (…)
Applicazione attuale Il creato costituisce una prima rivelazione, che ha un suo linguaggio eloquente: essa è quasi un altro libro sacro le cui lettere sono rappresentate dalla moltitudine di creature presenti nell’universo. In questo salmo la materia e lo spirito si fondono per coloro che sanno leggere questo libro sacro, in un inno al Signore del cielo e della terra. Coloro che non hanno occhi per vedere, sono invitati dal Signore a non “sottrarsi al suo calore”, ad alzare gli occhi per guarire dalla cecità da cui oggi molti cristiani sono affetti.
Applicazione personale “Ho visto un popolo con tre tipi di fame: fame di cibo, fame di apprendimento, fame della Parola di Dio”, è il commento che Michele, diacono della diocesi di Cava, rilascia in seguito al suo viaggio in Burkina Faso. E guardando i miei giovani mi rendo conto che ha colto nel segno: hanno fame di
22
Insieme - Maggio 2011
cibo e la scodella di pasta che ogni tanto condivido con loro è solo una briciola nel loro stomaco piatto. Li guardo quando studiano presso le lavagne del centro “Jean Paul II” che dirigo, sono attenti e concentrati, fino alle 23.00, ora in cui annuncio loro che bisogna tornare a casa. Chiedono di poter rimanere ancora due minuti! Due minuti per apprendere ancora qualcosa! Li osservo soprattutto durante la catechesi, hanno la stessa fame e la stessa concentrazione, ma uno sguardo più intenso, profondo, vivo, avido di conoscere meglio quel Gesù che è venuto loro incontro illuminandoli e riscaldando i loro cuori con la sua Parola e il suo Amore. Caterina Paladino Caterina Paladino è consacrata da 12 anni nella Fraternità di Emmaus. Dal 2003 ha iniziato la sua esperienza missionaria in Burkina Faso. All’inizio viaggi brevi. Dal 2008 la sua presenza in Africa è diventata più stabile e prolungata.
Educare alla vita buona
di Silvio Longobardi
Alla famiglia il primo posto Chi aiuta i genitori a svolgere il loro compito educativo? Sono capaci di farlo da soli? Su questo punto il documento tace. O meglio lancia segni che sono molto, troppo generici
N
essuno dubita sul ruolo educativo della famiglia e lo stesso documento pastorale della CEI punta molto su questo aspetto. Il contesto culturale segnato da un crescente indifferentismo impone di ridare alla famiglia il suo naturale protagonismo educativo. Se l’educazione comincia “sin dai primi anni di vita” (Educare alla vita buona del vangelo, n. 10) chi può compiere quest’opera se non la famiglia? Educazione e famiglia camminano insieme. La vita domestica è infatti il primo e insostituibile ambiente educativo. Ed è quello decisivo perché lascia una traccia indelebile nella psiche e nel cuore del bambino (n. 27). La vita domestica diventa così il primo luogo di quell’esperienza di fede che poi troverà sviluppo e compimento nel contesto della comunità ecclesiale.
La vita domestica è fondata sulla relazione ed è strutturata attorno a due criteri: il con e il per. L’uomo e la donna in quanto sposi sono chiamati a vivere una comunione che attenua l’individualismo; in quanto genitori sono posti a servizio dei figli e a vincere così ogni istintivo egoismo. La famiglia è dunque il contrappeso evidente a quella cultura che esalta l’individuo fino al punto da farne un idolo al quale sacrificare ogni altra cosa. In famiglia, dunque, in una famiglia dove la fede s’incarna, s’impara a coniugare libertà e responsabilità, amore di sé e amore del prossimo, preghiera e carità.
Continua la riflessione sul documento Educare alla vita buona del vangelo che offre gli orientamenti pastorali per il decennio 2010 - 2020. La Parola che proponiamo questo mese è famiglia
Chi aiuta i genitori? Chi aiuta i genitori a svolgere il loro compito educativo? Sono capaci di farlo da soli? Questa domanda è tanto più drammatica in un contesto culturale come il nostro. Il documento si sofferma sulla figura dell’educatore, lo presenta come “testimone della verità, della bellezza e del bene, cosciente che la propria umanità è insieme ricchezza e limite” (n. 29). L’educazione come scelta di vita. E chi più dei genitori ha ricevuto questa vocazione? Nella Presentazione del nuovo documento pastorale, i vescovi definiscono l’educazione “arte delicata e sublime”. Un’arte,
dunque, che s’impara. Nel testo poi leggiamo: “Educare è un lavoro complesso e delicato, che non può essere improvvisato o affidato solo alla buona volontà” (n. 29). Se nessuno può improvvisarsi educatore, se a tutti è chiesto un itinerario formativo rigoroso, come mai i genitori sono esenti e come mai nessuno li aiuta ad assumere in modo consapevole le loro responsabilità? Il documento della CEI su questo punto tace. O meglio lancia segnali che sono molto, troppo generici. I Vescovi italiani, infatti, chiedono di sostenere la famiglia per renderla “protagonista attiva dell’educazione non solo per i figli, ma per l’intera comunità” (n. 38). Questo avviene attraverso specifici itinerari di spiritualità ma ha bisogno anche di uno speciale investimento formativo. E richiede soprattutto – ed è uno dei pilastri della nuova stagione pastorale – una sempre più stretta sinergia tra le diverse agenzie educative: famiglia, scuola, comunità ecclesiale devono stringere un patto, un’alleanza che ha come fine lo sviluppo di personalità mature.
“Mentre va riconosciuto e apprezzato il lavoro straordinario di numerosi insegnanti, animatori e catechisti, si avverte il bisogno di suscitare e sostenere una nuova generazione di cristiani che si dedichi all’opera educativa, capace di assumere come scelta di vita la passione per i ragazzi e per i giovani, disposta ad ascoltarli, accoglierli e accompagnarli, a far loro proposte esigenti anche in contrasto con la mentalità corrente” (Educare alla vita buona del vangelo, n. 34)
Insieme - Maggio 2011
23
IN DIOCESI a cura dell’ufficio per la Pastorale Giovanile
La Giornata della Gioventù 2011 Il 2 giugno alla Badia di Cava de’ Tirreni il Vescovo Giuseppe incontrerà i giovani
I
l prossimo 2 giugno si terrà presso l’Abbazia Ss. Trinità di Cava de’ Tirreni il primo incontro del Vescovo Giuseppe con i giovani della Diocesi di Nocera-Sarno. Parteciperanno anche i giovani della Diocesi di Teggiano-Policastro che in questo modo vogliono testimoniare l’affetto per don Peppino. Una festa dei giovani. La Badia di Cava si colorerà della presenza dei giovani delle due comunità diocesane; quel giorno i giovani di Teg-
giano affideranno simbolicamente Mons. Giuseppe ai giovani della nostra diocesi. L’Abbazia, che farà da sfondo a questo incontro, è stata scelta non solo per la profonda spiritualità che abita questo luogo ma anche per la speciale ricorrenza del Millennio della sua fondazione. A tu per tu con i giovani. Il Vescovo Giuseppe guiderà la lectio a partire dal tema “Fate quello che Egli vi dirà”, lo stesso che agli inizi dello scorso decennio ha accompagnato la nostra comunità durante il Sinodo dei Giovani. Al termine del momento di riflessione, il nuovo Pastore risponderà alle domande che i giovani gli hanno inviato nelle settimane precedenti
Via Crucis dei Giovani
attraverso il sito www.sempremegliosperare.it. Spettacolo di giovani talenti. Dopo il momento di riflessione all’interno della Badia, ci si sposterà all’esterno dove ci sarà una serata spettacolo in cui si esibiranno i giovani talenti della nostra terra. Durante l’esibizione sarà possibile degustare le specialità preparate dai gruppi della nostra diocesi. L’appuntamento, allora, è per il 2 giugno a partire dalle ore 18.00 presso la Badia di Cava de’ Tirreni per questo evento di gioia e di riflessione, un assaggio di quello che i circa 200 giovani della nostra diocesi vivranno a Madrid nell’agosto del 2011.
Un momento della Via Crucis
Il Colle Sant’Andrea si è animato con la presenza dei giovani dell’Agro
L
o scorso 13 aprile si è svolta la Via Crucis dei Giovani, un appuntamento consolidato della Pastorale Giovanile realizzato grazie alla collaborazione di tanti gruppi della nostra diocesi. Davvero impressionante la partecipazione dei giovani, che dalle varie parrocchie dell’Agro si sono radunati presso il Convento di Sant’Antonio a Nocera Inferiore per camminare insieme sui passi di Cristo. Un evento reso suggestivo dalla salita del Colle
24
Insieme - Maggio 2011
Sant’Andrea, che ha aiutato la riflessione di coloro che si sono messi in cammino sulla Via della Croce. Un evento che rappresenta bene la comunione che dovrebbe esserci nella Chiesa: al di là dei diversi carismi, ognuno partecipa alla sofferenza di Cristo, certi della Risurrezione promessa. Un evento reso ancora più speciale dalla presenza del Vescovo Gioacchino, che ha voluto salutare i giovani con un pensiero sentito e profondo: “Come un padre che apre il cuore ai suoi figli,
raccolti intorno a lui, così per un attimo vorrei aprire il mio cuore e confidarvi quanto per me, in questi lunghi anni di ministero episcopale, siete stati cari…” (Ė possibile leggere l’intero messaggio sul sito www.sempremegliosperare.it). La Via Crucis è stato l’ultimo appuntamento del ricco
cammino quaresimale della Pastorale Giovanile Diocesana, un percorso che ci auguriamo sia sempre più integrato nella pastorale ordinaria delle parrocchie, movimenti ed associazioni per dare una proposta spirituale sempre più organica per i giovani dell’Agro Nocerino-Sarnese.
a cura dell’Ufficio per la Dottrina Sociale e la Pastorale del Lavoro Commissione diocesana Pastorale del Lavoro e della Solidarietà Commissione diocesana “Giustizia e Pace”, salvaguardia del Creato ed educazione alla mondialità
Chiesa del Sud, serbatoio di fede Quali sono le risorse offerte dalle Comunità ecclesiali per uscire dalla crisi? Il retroterra di valori e la visione del mondo generata dall’esperienza cristiana
L
e comunità cristiane costituiscono un inestimabile patrimonio e un fattore di sviluppo e di coesione di cui si avvale l’intero tessuto sociale. Nelle comunità cristiane si sperimentano relazioni significative e fraterne, caratterizzate dall’attenzione all’altro, da un impegno educativo condiviso, dall’ascolto della Parola e dalla frequenza ai sacramenti. È questo il primo, insostituibile apporto che le Chiese del Sud hanno da offrire alla società civile: le risorse spirituali, morali e culturali che germogliano da un rinnovato annuncio del Vangelo. La presenza capillare nel territorio delle parrocchie, delle comunità religiose, delle aggregazioni laicali e specialmente dell’Azione Cattolica, delle istituzioni educative e di carità, fanno vedere e toccare l’amore di Dio e la maternità della Chiesa, popolo che cammina nella storia e punto di riferimento per la gente, di cui condivide giorno dopo giorno le fatiche e le speranze. Nell’esperienza delle popolazioni del Mezzogiorno un ruolo importante svolge la pietà popolare. In essa bisogna riconoscere un patrimonio spirituale che non cessa di alimentare il senso del vivere di tanti fede-
Saldi nel bene Il rinnovamento sociale cristiano è «basato sulla trasformazione delle coscienze, sulla formazione morale, sulla preghiera; sì, perché la preghiera dà la forza di credere e lottare per il bene anche quando umanamente si sarebbe tentati di scoraggiarsi e di tirarsi indietro». (Benedetto XVI)
li, infondendo loro coraggio, pazienza, perseveranza, solidarietà, capacità di resistenza al male e speranza oltre ogni ostacolo e difficoltà. Il cristiano non si rassegna mai alle dinamiche negative della storia: nutrendo la virtù della speranza, da sempre coltiva la consapevolezza che il cambiamento è possibile e che, perciò, anche la storia può e deve convertirsi e progredire.
Alimentare la coesione e lo scambio Va promosso lo scambio di esperienze tra le Chiese per superare le chiusure prodotte da inerzie e stanchezze, da una prassi pastorale ripetitiva, per giovare delle reciproche ricchezze, sperimentando la bellezza di essere Chiese con qualità e beni spirituali differenti. La forza di questo intreccio di volontà di condivisione e di arricchimento reciproco sul piano spirituale e pastorale diventa fermento, motivazione e incoraggiamento perché tutta la vita sociale, anche nelle sue dimensioni economiche e politiche, sia spinta verso traguardi sempre più alti di giustizia e di solidarietà. A partire dalla comunione di fede e di preghiera, potrà realizzarsi anche in Italia un mutuo scambio di sacerdoti, di diaconi permanenti e di laici qualificati che, spinti dalla carità, guardano oltre il proprio campanile e si prendono a cuore le sorti di chi è lontano. Qualcosa del genere è già in atto dal momento che, a motivo dell’emigrazione, forze ecclesiali vive del Meridione si trasferiscono in altre parti del Paese. Non mancano, in senso inverso, presenze ed esperienze ecclesiali che affluiscono dal Nord verso il Sud. Le regioni meridionali attestano ancora largamente un forte radicamento popolare del senso religioso e cristiano della vita. Le difficoltà del tempo presente possono diventare un motivo in più per vincere la tentazione dello scoraggiamento, accrescendo il senso di responsabilità dei credenti. p. Pietro Lombardi
Insieme - Maggio 2011
25
a cura dell’Ufficio Liturgico Diocesano
Curiosità liturgiche Appuntamento speciale della nostra rubrica: ci siamo prepati a vivere l’ordinazione del nostro vescovo eletto, mons. Giudice. Scopriamo insieme i segni che caratterizzano la celebrazione liturgica Quali sono gli elementi principali dell’ordinazione di un vescovo?
I
l rito di ordinazione comincia dopo la liturgia della Parola, nella Celebrazione eucaristica, e prevede innanzitutto la lettura del mandato di ordinazione da parte del Sommo Pontefice. È lui che ha nominato vescovo il presbitero Giuseppe e conferisce il mandato per ordinarlo vescovo ed inserirlo nella comunione con gli altri vescovi e con il Papa stesso. Dopo la lettura del mandato e l’omelia da parte del consacrante principale (è prevista almeno la presenza di tre vescovi consacranti, di cui uno che presiede la celebrazione, in segno di comunione con il collegio dei vescovi e in ottemperanza alla successione apostolica), l’eletto pronuncia i suoi impegni. Si tratta di una serie di domande cui viene chiesto l’esplicito assenso da parte dell’eletto e che riguardano la responsabilità dell’annuncio del Vangelo, la comunione con il Sommo Pontefice, la responsabilità di mantenere integro e garantire il deposito della fede, la comunione con il presbiterio e il popolo di Dio affidato, la preghiera. Questo dialogo rappresenta la sintesi della missione del vescovo nella diocesi, il compito affidatogli dalla Chiesa. Segue il canto delle litanie dei santi. Esse ci ricordano che la Chiesa non è una realtà solamente terrena, ma che gode già della visione di Dio, grazie alla comunio-
26
Insieme - Maggio 2011
ne con la Chiesa celeste. L’eletto si prostra in segno di umiltà e di totale disponibilità al servizio che la Chiesa gli chiede con il ministero assunto. A ciò fa seguito il momento certamente più significativo di tutta la celebrazione: l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione. Con il gesto dell’imposizione i vescovi consacranti e tutti i vescovi presenti consegnano e condividono lo Spirito ministeriale che anch’essi hanno ricevuto. La preghiera di ordinazione suggella e rende efficace questa consegna. Accompagna questa preghiera il gesto dell’imposizione sul capo del libro aperto dei Vangeli: il vescovo è primo responsabile dell’ascolto e dell’annuncio del Vangelo, ma ad esso è sottomesso come amico del Maestro. Seguono i riti esplicativi: innanzitutto l’unzione col crisma, l’olio della consacrazione battesimale che il vescovo ha già ricevuto nelle mani il giorno della sua consacrazione sacerdotale e che ora è riversato sul suo capo, come segno pieno del sommo sacerdozio di Cristo tra gli uomini. In secondo luogo la consegna del libro dei Vangeli. Poi la consegna delle insegne episcopali, che indicano la dignità episcopale conferita all’ordinato e quindi l’abbraccio di pace con i vescovi presenti, nella comunione ecclesiale. Piercatello Liccardo
Vocabolario liturgico
Le insegne episcopali L’anello: è il segno della fedeltà a Cristo e alla Chiesa, dell’impegno costante e fedele verso la sposa, come Cristo per la Chiesa.
La mitra: nato come copricapo per distinguere le autorità civili. Il vescovo la usa nelle celebrazioni liturgiche per rappresentare lo splendore della santità della Chiesa, di cui egli è segno di comunione. Il pastorale: il bastone del pellegrino con cui egli però governa e guida il gregge che il Signore gli ha affidato. P. L.
a cura della Caritas Diocesana
EMERGENZA CASA Le famiglie che hanno sottoscritto un mutuo sono a rischio povertà. Secondo L’Osservatorio Regionale sul Costo del Credito, una famiglia su quattro non è in grado di garantire il pagamento della rata mensile
A
lcuni mesi fa, dalle pagine di questo stesso giornale, condivisi un sogno dettato dall’esperienza quotidiana che noi animatori della Carità facciamo confrontandoci con la crisi economico-sociale che le nostre famiglie stanno vivendo in questi ultimi anni. Il sogno riguardava la realizzazione di un centro di prima accoglienza per ospitare le persone e le famiglie che, per diverse vicissitudini, vengono a trovarsi letteralmente per strada. Parlo di un sogno perché una struttura del genere richiede ingenti investimenti, fuori anche della portata della nostra Diocesi e, pertanto, è un’avventura che richiede una forte fede nella divina Provvidenza, un po’ di “santa incoscienza” e la partecipazione di tutti. Qualche giorno fa mi è giunto, da Caritas Italiana, un resoconto di presentazione dell’Osservatorio Regionale sul Costo del Credito (ORCC) - promosso da Caritas Italiana e Fondazione Culturale Responsabilità Etica e realizzato in collaborazione con il Centro Culturale Francesco Luigi Ferrari - che affermava: “Le famiglie italiane che hanno sottoscritto un mutuo per l’acquisto di un appartamento sono a rischio povertà. Circa una famiglia su quattro, infatti, non è più in grado di garantire il regolare pagamento della rata mensile con-
cordata con la banca. Se si considerano poi le spese per la gestione (tariffe e bollette) quasi il 50% dei nuclei familiari è costretto a versare il 30% del proprio reddito per la casa. All’interno di uno scenario per niente tranquillizzante: il grado di indebitamento nel 2011 ha raggiunto gli stessi livelli registrati nel 2007, quando non era ancora scoppiata la crisi economico-finanziaria”. Mi sono tornati alla mente tutti i casi di persone che in questo 2011 si sono rivolte alla nostra Caritas Diocesana perché sfrattate da casa e senza un luogo in cui vivere, e ancora tutti i nostri tentativi di reperire ospitalità, anche temporanea, per questi fratelli che sono caduti nel vuoto. Ho ricordato la mortificazione di dover rispondere alla Delegazione Regionale Caritas che la Diocesi di Nocera InferioreSarno non era in grado di offrire nemmeno un posto per l’emergenza immigrati dal Nord-Africa.
Ritrovare la cultura dell’accoglienza E allora ho riflettuto su quanto, a livello nazionale, viene proposto come strada risolutiva: “Il monitoraggio della situazione attuale di indebitamento e della sua evoluzione nel breve periodo, così come la mappa del rischio in Italia, chiama in causa diversi soggetti con diverse responsabilità: le famiglie con i loro comportamenti di consumo; gli istituti di credito che
devono “accompagnare” i clienti al risparmio; gli enti locali con le politiche del territorio da improntare al bene comune; lo Stato chiamato a mettere in campo interventi più equi di sostegno dei redditi”, e ancora una volta ho dovuto constatare che sono indicazioni giuste ma che trascurano l’emergenza che il nostro territorio è chiamato ad affrontare: mentre insegniamo alle famiglie ad adottare comportamenti di consumo corretti, mentre chiediamo agli istituti di credito di “accompagnare” i clienti al risparmio, mentre aspettiamo che gli Enti Locali attivino politiche territoriali improntate al bene comune e lo Stato metta in campo interventi efficaci di sostegno dei redditi, la nostra gente vive sempre peggio, non riesce a pagare la casa e si ritrova per strada; e quando parlo di nostra gente non mi riferisco ai soltanto ai nostri compaesani: sono nostra gente anche tutti gli immigrati che da anni vivono, soffrono, lavorano ed abitano il nostro territorio. All’indomani della Pasqua di Nostro Signore, come sarebbe bello riuscire a ravvivare in tutto il territorio dell’Agro ed in tutte le nostre comunità la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità che ha sempre contraddistinto la nostra gente e che pare abbiamo perso da troppo tempo: chi accoglie il fratello bisognoso accoglie Cristo in persona. Edoardo Tafuto
Insieme - Maggio 2011
27
APOSTOLATO LITURGICO MIR MIR MIR di Rosanna Monteleone
Libri, articoli religiosi, oggetti sacri ed altro ancora‌ É possibile prenotare il saio per la Prima Comunione Via Roma, 85-87 - Sarno (SA) Tel. Fax 081 513 71 49 www.articolireligiosi-mir.it mir@articolireligiosi-mir.it
News dalle parrocchie Santa Maria delle Grazie - Angri
Nuovi spazi per nuove attività Benedizione di un nuovo locale parrocchiale intitolato a don Enrico Smaldone e del campetto di calcio
I
l 19 marzo scorso il parroco don Domenico D’Ambrosi ha officiato la benedizione di un altro locale annesso alla parrocchia. Presente anche il sindaco di Angri, dr. Pasquale Mauri, con la Giunta comunale, oltre ai numerosi fedeli. La dedica, tra la meraviglia generale, era intestata a don Enrico Smaldone, fondatore della Città dei Ragazzi. Don Domenico ha parlato a lungo di don Enrico, della sua opera, del suo sacerdozio e della testimonianza che ci ha lasciato. È intervenuto anche il fratello di don Enrico, Filippo Smaldone, presente con la moglie ed i figli, che ha ringraziato tutti, nella commozione generale. Dopo la benedizione dai balconi della loggia sono state dispiegate due bandiere: il tricolore e la bandiera vaticana; contemporaneamente i giovani musicisti della parrocchia, guidati dal M° Raffaele Desiderio, hanno intonato l’Inno nazionale. Anche i nostri scouts hanno sventolato la loro bandiera. In seguito tutti hanno degustato le zeppole di S. Giuseppe, seguite da una squisita pasta e fagioli, preparata da amici della parrocchia, e da un ottimo vinello.
Il 27 marzo alle 9,30 don Domenico ha celebrato, con una folta assemblea, la S. Messa preceduta dalla benedizione nel campetto di calcio “S. Maria delle Grazie”, affidato alla parrocchia dal Comune di Angri. Il Sindaco ha ricordato l’impegno del Comune nel fare del rione Alfano, di cui la parrocchia fa parte, “il giardino di Angri”. Subito dopo il campetto è stato occupato dai giovanissimi per giocare, tra gli occhi grati e riconoscenti dei tanti genitori affluiti. Raffaele Manna
Don Enrico protettore del quartiere Alfano Le iniziative per promuovere la figura del sacerdote angrese
D
on Enrico Smaldone è stato uno zelante sacerdote, educatore e cittadino, lasciando una preziosa eredità di valori religiosi, morali e socioeducativi: lo testimoniano le sue opere e coloro che lo hanno conosciuto o che sono stati beneficati dalla sua attività pastorale. Ma è necessario fare memoria nei modi appropriati, come sta accadendo di recente. Il 21 marzo è stato illustrato alla comunità parrocchiale dallo stesso autore, don Silvio Longobardi, il libro L’audacia della carità. Don Silvio ha presentato la figura di don Enrico sottolineando che non avrebbe potuto realizzare nulla, se
non fosse stato sorretto dalla grazia sacramentale del Presbiterato, dato di fatto che induce a chiedersi come mai non sia stata ancora avviata la causa di beatificazione. Don Silvio ha affermato che l’Autorità religiosa (il Vescovo Illiano) ha atteso, ma invano, una richiesta popolare in tal senso, primo passo necessario, ed «è mancata una regia che presentasse documenti e testimonianze atte allo scopo». La presentazione del libro è una valida occasione per suscitare interesse: è quanto aveva sostenuto, due giorni prima, don Domenico in occasione della benedizione del campanile e dell’inaugurazione
del piazzale della parrocchia, dedicato ed intitolato a don Enrico Smaldone. È stato un atto importante, dopo la dedica della Scuola Media del Rione, se si considera che il quartiere Alfano ospita una popolazione giovanile troppo spesso negletta dal’Istituzioni. Mimmo Mainardi
Insieme - Maggio 2011
29
News dalle parrocchie San Teodoro Martire - Sarno
Quaresima di solidarietà Le iniziative dei giovani di AC per sostenere il progetto di Alfredo Sodano
A
lfredo Sodano è un giovane disabile di Sarno che in questo Avvento è venuto a confrontarsi con i ragazzi del gruppo AC sul tema della libertà. Da quell’incontro è scaturita l’idea di mettere in circolo il nostro amore e aiutare Alfredo a raccogliere la somma necessaria per comprare la costosa auto progettata per chi, come lui, ha disabilità motorie (ne abbiamo parlato anche su Insieme). L’idea ha preso corpo durante le domeniche di Quaresima con un “Mercatino della solidarietà”, e poi con l’iniziativa “Un morso di solidarietà”, in cui i ragazzi hanno venduto zeppoline e le famose polpett ’e pastenache. Il ricavato è stato donato dal parroco ad Alfredo davanti
Il parroco consegna il ricavato ad Alfredo
a tutta la comunità che ha contribuito generosamente per rendere questo sogno sempre più possibile. Mariangela Giudice
Giornata di riparazione comunitaria L’11 aprile tutte le parrocchie di Sarno hanno pregato unite in riparazione della profanazione perpetrata dai ladri
È
stata una manifestazione di unità. La comunità sarnese ha pregato in riparazione del furto dell’Eucaristia custodita nel tabernacolo, di cui è stata vittima la comu-
30
Insieme - Maggio 2011
nità di S. Alfonso. Dopo una giornata di Adorazione eucaristica nella chiesa delle suore di S. Marta a cui hanno partecipato a turno le varie parrocchie, c’è stata una Concelebrazione
Forania di Sarno
eucaristica, presieduta da don Gaetano Ferraioli. La preghiera è continuata con una breve processione eucaristica, al termine della quale l’assemblea ha ricevuto la benedizione, perché, come ricordava don Gaetano, dobbiamo amare e custodire Colui che per noi è veramente più prezioso.
News dalle parrocchie Santa Maria Maddalena in Armillis
L’antico suono della Pasqua
L
a comunità parrocchiale ha vissuto, lo scorso 10 aprile, un momento storico. Dopo circa trent’anni, l’antica campana è ritornata a diffondere il suo suono soave. Una lunga fessura ne comprometteva il suono, “come un corpo sfigurato giaceva al suo ceppo”, ha commentato P. Massimo. Dopo un attento lavoro di ricerca, il restauro è stato affidato alla ditta Lachenmeyer GmbH & Co. KG con sede in Germania, l’unica al mondo che opera lavori di saldatura delle campane, garantendo il recupero del suono originario. Proprio per questo, pur affrontando grossi sforzi economici, si è deciso di restaurare e non di rifondere la campana che nel 1862 era stata collocata sul campanile della Chiesa madre. La benedizione e il sollevamento della campana è stato preceduto dalla suggestiva processione delle 23 Lampade, affidate alle famiglie che durante la Quaresima hanno ospitato i “centri di ascolto”. La processione è partita dalla Chiesa di Maria SS. delle Grazie e ha raggiunto Piazza Ferrajoli per l’intronizzazione della Parola di Dio e la solenne Celebrazione eucaristica. A conclusione i fedeli, in trepidante attesa, hanno potuto ascoltare i primi ed antichi rintocchi
della campana restaurata. La preparazione alla Pasqua si è rinnovata il giovedì Santo. Prendendo spunto dall’invito che Gesù rivolge agli apostoli “Perché dormite? Alzatevi e pregate”, la comunità parrocchiale è rimasta in adorazione la notte tra il giovedì e il venerdì Santo, ai piedi del Maestro, fino alla celebrazione delle Lodi. Ricordiamo anche la rappresentazione con i figuranti della “Passione vivente”, lungo il Centro storico del borgo, curata dalla Pro Loco cittadina. Tradizioni antiche e “suoni” nuovi che ci stimolano a proseguire nel cammino. Maria Ermelinda Di Lieto
San Francesco di Paola - Pagani
Va in scena San Francesco di Paola!
S
abato 16 aprile, ore 17:30, un pomeriggio mite, ma per noi della piccola comunità di San Francesco di Paola non è stato un giorno come tutti gli altri. I nostri ragazzi infatti si
sono prodigati a raccontare, presso la sala grande del Centro sociale di Pagani, la loro versione dei fatti sulla morte e resurrezione di Gesù Cristo, attraverso una divertente e frizzante opera di
Oreste De Santis. Abbiamo scelto di “uscire fuori dagli schemi”; la nostra infatti non è stata la tipica rappresentazione della Via Crucis, ma una commedia di poche battute, intervallata da canzoni e balli a mo’ di mini-musical, dove ben ventotto personaggi di epoche diverse si incontrano e si scontrano in situazioni buffe e malintesi assurdi, dove l’italiano antico si intreccia con modi di fare moderni. Tutto ciò che è stato messo in scena è stato interamente frutto delle mani dei ragazzi che hanno lavorato con
costanza durante le due ore di oratorio trasformato, per l’occasione, in un LABoratorio aperto a tutti, anche ai genitori che si offerti come volontari. Gli spettatori si sono dimostrati entusiasti, divertiti e commossi. Così i nostri bambini ci hanno dimostrato che, stando insieme e distaccandosi dagli immancabili computer e videogame, è possibile costruire e creare cose belle partendo da ingredienti semplici, come l’impegno e la volontà. Stefania Grimaldi Insieme - Maggio 2011
31
PROGETTO FAMIGLIA ONLUS
FONDAZIONE EMMAUS ONLUS
CON IL SOSTEGNO DEL E IL PATROCINIO DEL
COMUNE DI PAGANI
COMUNE DI ANGRI E DEL
COMUNE DI S. EGIDIO DEL MONTE ALBINO
minuti per la Cittadella Partita di solidarietà a favore delle Oasi di Accoglienza per minori che sorgeranno nel complesso della Cittadella della Carità ad Angri.
AMICI DELLA CITTADELLA
SABATO 21 MAGGIO 2011 - ORE 14,30 STADIO MARCELLO TORRE - PAGANI PREVENDITE:
Bar MERIDIANO Via Adriana, 47 - Angri (SA)
Bar Tabacchi S. LUCIA Via Cesarano, 76 - Pagani (Sa)
Caffè MEZZANINO Via A. De Gasperi, 403 - Pagani (Sa)
BIGLIETTI: SOSTENITORE 10 € - INTERO 5 € - RIDOTTO 2 €
INTRALOT Via A. De Gasperi, 51 - Pagani (Sa)
IN PARROCCHIA
a cura della comunità parrocchiale Maria Immacolata Nocera Inferiore
Una grande gioia Riaperta al culto lo scorso 16 aprile la parrocchia Maria Immacolata, dopo 10 mesi di ristrutturazione. A presiedere la Celebrazione Mons. Gioacchino Illiano
D
opo tanta attesa, è stata finalmente riaperta la nostra chiesa parrocchiale, chiusa per lavori di ristrutturazione per 10 mesi. I lavori hanno cambiato non poco gli interni della chiesa, fatta costruire nel 1968 da don Vincenzo Tortora, il primo parroco di questa comunità. Entrando in Chiesa, colpiscono certamente il nuovo altare e l’ambone, realizzati in pietra di Trani, che richiamano il tema della vela che troviamo nella struttura stessa della chiesa e nelle tre vele del tabernacolo. Anche il fonte battesimale, posto sulla destra, è nuovo e fatto della stessa pietra dell’altare. Sono rimasti ovviamente i vecchi “simboli” della chiesa che hanno però una nuova collocazione: il Crocifisso è ora posto sulla parete alle spalle dell’altare; le statue di San Giuseppe e della Madonna sono posizionate tra le colonne che separano le navata principale da quella laterale. Molto interessante anche la sorpresa che abbiamo ricevuto per l’altare. Infatti, sulla parte frontale è stata incastonata una pietra della grotta di Lourdes: è come avere un po’ di Lourdes a Nocera, vicino casa. Per la riapertura, tutto è stato curato nei minimi dettagli: dalla corale, che si è rivista per l’occasione e che è stata davvero eccezionale, alla preghiera e ai mattoncini consegnati alla fine della Messa per ricordare questo giorno; dalla presentazione di foto e volti che hanno fatto la storia della nostra parrocchia al buffet preparato con l’aiuto di tutti per un momento di festa finale. Certamente, la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Mons. Gioacchino Illiano è stata la parte più importante e commovente, in particolare la consacrazione dell’altare con l’olio crismale ha emozionato tutti. Infine, il verbale firmato dal vescovo, da don Piercatello Liccardo, dal presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale Rocco Petrosino e dal vicario episcopale per il clero don Gaetano Ferraioli, è stato collocato all’interno del sepolcro delle reliquie e ha “reso eterno” un pezzo di storia della nostra comunità. “Chiesa di mattoni? No! Chiesa di persone? Sì”: così diceva una canzone dell’AC di qualche anno fa. Ecco, questo è il nostro augurio. La nostra chiesa ha ora un volto nuovo, ma ciò che più ci piacerebbe è vedere e incontrare volti nuovi, per crescere insieme nella fede. Mariavittoria Petrosino
L’altare: la forma ricorda vagamente quella di una chiglia (una trave longitudinale che percorre l’imbarcazione da poppa a prua, ndr) sospinta da una vela, e mette insieme l’idea che se Cristo è pietra angolare della Chiesa, Egli è la Chiesa stessa (immagine della nave), che è corpo del suo Signore. La riproduzione della croce del battistero paleocristiano rappresenta la radice della fede dell’Agro. Al centro, la pietra grigia, è un pezzo della grotta di Lourdes L’ambone: un blocco monolitico avvolto anch’esso da una vela di marmo. Luogo della proclamazione e dell’annuncio. Il caratteristico fregio scolpito sul fronte è un’interpretazione di Isaia 55. Il vento dello Spirito muove le pagine del libro della Parola che fa piovere le lettere di una frase (Siate lieti), come la pioggia che cade sulla terra e fa germogliare la terra e la Chiesa Il fonte battesimale: accoglie e dà vita nuova al popolo dei credenti. La scelta dello stesso materiale per la vasca dell’acqua battesimale e il tabernacolo intende ricordare il legame profondo tra i due sacramenti dell’iniziazione cristiana. Inoltre, il fonte ha un sistema ad acqua corrente per ricordare che il battesimo conduce sempre all’Eucarestia
Insieme - Maggio 2011
33
a cura della comunità parrocchiale Madonna del Carmine Pagani
La Rosa mistica Maggio è il mese dedicato a Maria, donna forte nell’allevare il Figlio dell’Eterno Padre
Raffaello Sanzio Santi, "Madonna del Granduca" 1505
L
e Litanie Lauretane invocano Maria come Rosa mistica, accostando uno dei più bei fiori della terra ad un aggettivo che ci permette di entrare nella dimensione della spiritualità, porta d’accesso all’eternità beata. Una rosa è preziosa quando i suoi petali sono integri e profumati, gli occhi sono beati nel contemplarla e l’olfatto si inebria della sua fragranza. Della Madre di Dio si pos-
sono affermare entrambe le cose: è rimasta integra nella fede e profumata nel suo candore di animo, donna forte nell’allevare il Figlio dell’eterno Padre, granitica nell’affrontare il vento contrario e a volte tempestoso dell’impero delle tenebre, straordinaria nella compostezza in cui assiste alla morte in croce di Gesù il nazareno, straripante di gioia nell’incontrarlo il terzo giorno. Donna con tante virtù umane, filigranate da una mistica genuina, non invadente, non eccedente, non scotta, ma cristallina come le acque di un ruscello che sgorgano dalla fonte di una roccia dura e pura. Il mese di maggio è dedicato per antica tradizione alla Vergine Maria, non fa mistero ciò se si pensa che proprio durante il quin-
to mese dell’anno, la primavera sboccia in tutta la sua irruenza riempiendo i campi di fiori, gigli e gemme e l’aria di quel sapore amico che fa esultare anche lo spirito per la vita che rinasce. O Maria, Rosa mistica, rossa come il fuoco dell’amara passione della croce, bianca come il bagliore della risurrezione del tuo figlio, concedi a noi, erranti viandanti tra le strade del secolo, di scalare le ripide rocce di questa vita fuggiasca, per cogliere il Fiore dei fiori che eguali non ha, il Santo dei santi che d’amore impazzì, il ruggente Leone della tribù di Giuda che vince la morte e ridona la vita. A Lui sia lode, gloria ed onor, oggi e sempre nei secoli eterni, amen. don Enzo Di Nardi
Il Medico santo
La vita eroica di San Giuseppe Moscati
L
a figura di San Giuseppe Moscati, medico, professore d’Università e scienziato, come lo definì Paolo VI il giorno della beatificazione, mi ha sempre affascinata, perché la sua vita è capace di tracciare un percorso per mettersi alla sequela di Cristo. Nacque il 25 luglio 1880 a Benevento, settimo di nove figli, dal magistrato Francesco Moscati e da Rosa De Luca. Nel 1881 la famiglia Moscati si trasferì ad Ancona e poi a Napoli, ove Giuseppe fece la sua prima comunione nella festa dell’Immacolata. Nel 1894 conseguì la licenza liceale all’età di appena 17 anni. A 23 anni si laureò brillantemente in Medicina, iniziando così la carriera di medico e di apostolo, unendo la scienza profonda ad una fede operosa. Manifestò una sensibilità acuta per le sofferenze fisiche altrui. Voleva guarire o lenire le piaghe del corpo, ma era profondamente
34
Insieme - Maggio 2011
convinto che anima e corpo fossero una cosa sola: egli desiderava ardentemente preparare i fratelli sofferenti all’opera salvifica del Medico Divino. I poveri erano i suoi clienti preferiti: da loro non accettava compenso. La sua giornata era ripartita tra il lavoro in ospedale, l’insegnamento universitario e le visite mediche. Un lavoro così intenso logorò la sua salute. La mattina del 12 aprile 1927, come tutte le altre, fece la meditazione, andò in chiesa e ricevette la S. Comunione. Tornò a casa e uscì di nuovo per l’ospedale. Quando rincasò, cominciò le visite dei malati, che lo attendevano numerosi. Alle 15 si sentì male. Si sedette sulla poltrona, e così, senza agonia, in una calma perfetta, si addormentò nel Signore. Giovanni Paolo II lo ha proclamato santo il 25 ottobre del 1987. Matilde Ippolito
a cura della comunità parrocchiale Maria SS. delle Tre Corone Sarno
I diaconi permanenti Una ricchezza al servizio delle comunità parrocchiali
I
n occasione delle Sante Quarantore, la nostra comunità ha accolto il diacono permanente don Salvatore Verdoliva che ha condiviso con gioia la sua esperienza, facendoci comprendere meglio l’essenza del suo servizio alla Chiesa. Accanto ai giovani diaconi che si preparano al sacerdozio e che ricevono il diaconato “in vista del sacerdozio”, ci sono anche coloro che ricevono il diaconato permanente, così definito perché non è un grado che poi conduce al sacramento dell’ordine. Il diaconato permanente può essere dato anche agli sposi. Questa esperienza, che riprende un’antichissima tradizione, valorizza più profondamente il carisma del matrimonio. Il diacono è impegnato a vivere tutta la missione della Chiesa: l’annuncio della Parola, in particolare è utile ricordare che egli può benedire le nozze e celebrare il battesimo, e l’esercizio del ministero della carità. Sul piano pastorale è il Vescovo a determinare il suo impegno in funzione delle necessità della Chiesa. Salvatore Verdoliva è l’ultimo sposo ad essere stato ordinato diacono nel l’ottobre del 2008 e condivide questo ministero insieme ad altri sette spoIl diacono permanente Salvatore Verdoliva si.
Un amore coniugale che si fa dono A differenza di quanto si potrebbe pensare, il diaconato non è un ostacolo alla vita familiare ma si in-
L’altare della parrocchia
nesta su di essa, portandola ad un singolare sviluppo e conferendole una fisionomia nuova ed originale. Poiché la vita familiare ed il lavoro riducono il tempo da dedicare al ministero, occorre che il diacono e sua moglie ritrovino continuamente equilibrio ed unità nella preghiera comune, rafforzando il loro vincolo d’amore donativo e aperto al servizio. Il primo servizio del diacono sposato è quello di offrire al mondo una chiara testimonianza della santità del matrimonio e della famiglia. Entrambi i coniugi sono testimoni di un amore che si fa dono, che è fedele e forte, delicato e rispettoso, che rifugge atteggiamenti possessivi. La Chiesa può così riscoprire la sua dimensione universale e allo stesso tempo può realmente assolvere al compito educativo a cui è stata chiamata. In questo clima di generale smarrimento, il diacono diviene il simbolo di colui che si mette alla sequela di Cristo pur facendo esperienza di vita matrimoniale con tutto quello che questa dimensione comporta. Rivalutiamo, dunque, questo dono così grande, augurandoci che crescano nuove e sante vocazioni tra gli innumerevoli laici già impegnati nella vita parrocchiale. Guido Caringi
Insieme - Maggio 2011
35
a cura della comunità parrocchiale Maria SS. di Costantinopoli Nocera Superiore Coordinatore della redazione parrocchiale Carlo Attanasio
Cristo è risorto! La comunità si è preparata ad accogliere la luce della Pasqua vivendo intensamente la Domenica delle Palme e il Triduo pasquale La Domenica delle Palme
Giovedì Santo, la lavanda dei piedi
Giovedì Santo, l’Altare della Reposizione
Venerdì Santo, la XIV stazione della Via Crucis: la sepoltura di Gesù
Venerdì Santo, Sacra Rappresentazione della Via Crucis
Venerdì Santo, la Processione di Gesù morto, la Madonna Addolorata e S. Giovanni Apostolo
Momenti della Veglia Pasquale, la Liturgia della luce
A scuola… con Gesù La celebrazione del “precetto pasquale”
I
giorni che hanno preceduto il Triduo Pasquale sono stati segnati dalla partecipazione attiva delle scuole per l’annuale “precetto pasquale”. Giovedì 14 aprile, don Roberto Farruggio ha celebrato la Santa Messa nella Scuola elementare “Marco
36
Insieme - Maggio 2011
Polo” di Via Vincenzo Russo. Hanno partecipato alla celebrazione anche i piccoli alunni della Scuola materna. Martedì 20 aprile, sono stati coinvolti gli alunni della Scuola elementare e materna “San Giovanni Bosco” di Via Pecorari. I piccoli
sono stati aiutati a prendere coscienza che senza Gesù nessuna realtà della nostra vita ha senso. Gesù è morto e risorto perché ci ama, vuole renderci felici diventando il nostro amico più caro. Mercoledì 21 Aprile, sono venuti in parrocchia i
ragazzi della Scuola Media “Fresa-Pascoli”. Il discorso è diventato ancora più intenso: il precetto pasquale stimola i ragazzi a riscoprire ciò che è essenziale nella vita, in un’età in cui si è più tentati a distrarsi dietro a cose futili. Carlo Attanasio
5 Aprile 2011: quattordici anni al Suo servizio Don Roberto Farruggio ha festeggiato il XIV anniversario della sua ordinazione sacerdotale con i disabili e gli anziani del Centro Sociale di Nocera Superiore
È
stata accolta con entusiasmo dai disabili e dagli anziani che frequentano il Centro Sociale di Nocera Superiore la Celebrazione eucaristica presieduta da don Roberto Farruggio. Con l’autorevole semplicità che lo contraddistingue, don Roberto ha saputo comunicare la forza che può scaturire dall’affrontare con
fede e serenità le difficoltà che la vita pone sul cammino, cercando di crescere anzitutto spiritualmente. La celebrazione è stata animata dal coro dei ragazzi e disabili. Era quasi imbarazzato don Roberto quando ha ricordato che quel giorno festeggiava il suo anniversario di sacerdozio. Ha ricevuto i calorosi auguri dei ragazzi e degli
anziani, felicemente sorpreso. Insieme hanno reso grazie a Dio per questo grande dono. Il pomeriggio si è concluso con un piccolo buffet che ha permesso ai ragazzi e agli operatori di approfondire la conoscenza dell’umile che ha consacrato la sua vita al prossimo. Ciro D’Alessandro
Una splendida giornata… di luce Una giornata di preghiera e riflessione al santuario Santa Maria di Loreto
N
ella IV Domenica di Quaresima, Domenica della gioia, i giovanissimi e i giovani di Azione Cattolica della parrocchia hanno vissuto una splendida giornata al Santuario Santa Maria di Loreto, sui monti di Roccapiemonte, dove si è tenuto il primo “Light Day”. Un giorno di preghiera, riflessione e fraternità, per rafforzare la comunione tra i gruppi del Settore Giovani di Azione Cattolica e per far riaffiorare la luce del Signore che è nei cuori di ciascuno. Lungo il percorso verso il Santuario, abbiamo pregato con la Via Crucis grazie alla collaborazione dei Ministranti. Giunti a destinazione, gli educatori hanno allestito un percorso di riflessione sul passo domenicale del Vangelo: il cieco nato. Nonostante Pasquetta fosse ancora lontana, i ragazzi hanno organizzato un pranzo collettivo con le diverse specialità offerte dalle famiglie. Nel pomeriggio, un dibattito ha dato modo ai ra-
gazzi di esprimere le loro idee riguardo al passo del Vangelo, coinvolgendo anche il parroco. La giornata si è conclusa con la Celebrazione eucaristica, culmine di questa emozionante esperienza. Luigi Rispoli
XIII Concorso
Internazionale dei Madonnari 20 - 23 Maggio 2011
La Novena dall’8 al 16 Maggio Il 16 Maggio Liturgia del Transito di S. Pasquale Il 17 Maggio Solennità di S. Pasquale Baylon Il 21 Maggio Solenne Incoronazione di Maria SS. di Costantinopoli Festeggiamenti in onore di Maria SS. di Costantinopoli e S. Pasquale Baylon dal 20 al 23 Maggio
Vi aspettiamo!
Insieme - Maggio 2011
37
a cura della comunità parrocchiale Santa Maria delle Grazie Casatori di San Valentino Torio
INSIEME SI PUÒ Nasce lo “Sportello per la Legalità” per creare una rete di protezione sociale tra organismi pubblici e privati, allo scopo di arginare le manifestazioni di illegalità presenti sul territorio
L’
Agro Nocerino-Sarnese, con i suoi 12 comuni ed una popolazione di circa 270.000 abitanti, costituisce una realtà complessa che vede contrapposto, ad un passato ricco di civiltà e di importanti insediamenti manifatturieri ed imprenditoriali, un presente fortemente inquinato da situazioni di diffusa illegalità. Per far fronte a tale situazione di declino, che ha assunto ormai le dimensioni di un’emergenza sociale, nasce lo “Sportello per la Legalità”, testimonianza della rinnovata sinergia tra l’Associazione di volontariato Porta Aperta Onlus, l’Associazione di Protezione Civile Papa Charlie e la parrocchia S. Maria delle Grazie. L’iniziativa, realizzata con il contributo della Fondazione della Comunità Salernitana e del CSV Sodalis – Salerno, si snoda attraverso due momenti qualificanti, complementari fra loro: l’aiuto alle vittime e la prevenzione.
ritorio, con l’ausilio indispensabile di volontari, per evolversi poi in un Campo-Scuola sulla Legalità che porterà 25 giovani del territorio a toccare con mano esperienze positive, mediante incontri con esperti e la visita di beni confiscati alla criminalità organizzata e riutilizzati in chiave sociale. Il progetto Sportello per la Legalità si pone, insomma, l’obiettivo di creare una rete di protezione sociale tra organismi pubblici e privati, allo scopo di arginare le manifestazioni di illegalità presenti sul territorio, perché… insieme si può. Fedele Valeria
Aiuto alle vittime
La fase dell’aiuto si concretizza attraverso l’attivazione di uno sportello, inteso come luogo fisico ed insieme cabina di regia, dove far confluire le richieste di coloro che hanno bisogno di sostegno morale, psicologico, legale ed economico. Lo sportello prevede un numero verde gratuito ed un operatore, pronto a fornire informazioni sull’attività svolta e a raccogliere, mediante la compilazione di una scheda, dati sui bisogni da soddisfare, garantendo l’anonimato e la riservatezza. In un secondo momento è previsto l’incontro con gli esperti, per approfondire e decidere insieme la strategia da adottare.
La Prevenzione
La prevenzione parte da campagne di sensibilizzazione che interessano gli istituti scolastici del ter-
38
Insieme - Maggio 2011
Una scena della commedia
Cala il sipario, in scena!
S
ono ritornati in scena i giovani attori della compagnia “Armonia Teatrale”, con una commedia di Samy Fayad, il 26 e il 27 marzo presso il teatro parrocchiale Ė stato un grande successo. I giovani attori hanno presentato al numeroso pubblico “Come si rapina una banca”, una commedia di Samy Fayad. Protagonista la Napoli dei primi
L’Eucaristia al centro Fervono i preparativi per la XVI edizione dell’Infiorata di Casatori, che si svolgerà dal 16 al 19 settembre e che ripropone lo stesso tema del 25esimo Congresso Eucaristico Nazionale
I
l cammino che la comunità sta vivendo dallo scorso ottobre in vista della XVI edizione dell’Infiorata è in forte ascesi, grazie a precise scelte pastorali che mettono al centro di ogni appuntamento l’Eucarestia: sorgente per essere Chiesa oggi; e comunità che celebra, si nutre e vive del suo Signore. Non a caso il tema scelto è lo stesso che guiderà il 25° Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona: “Signore, da chi andremo”. Sarebbe un errore definire l’Infiorata la festa dei fiori. Essi sono certamente i protagonisti, ma questo importante evento artistico ha come obiettivo la realizzazione di meravigliosi tappeti floreali, vere opere d’arte, da offrire poi in omaggio alla Vergine Addolorata, patrona della nostra comunità di Casatori e compatrona della Città di San Valentino Torio, definita con decreto vescovile “Città di Maria”. Il concorso: “Un bozzetto per l’Infiorata” messo in atto dall’Associa-
zione Culturale Le Vie dei Colori in collaborazione con la parrocchia, vuole incoraggiare una profonda riflessione, che partendo dal tema e passando per il capito 6 del vangelo di S. Giovanni, ispiri artisti e liberi dilettanti alla composizione di bozzetti capaci di fare comprendere il dono più importante che il
anni ’60, invasa dal boom edilizio. Il benessere economico non sembra toccare tuttavia la famiglia del povero Agostino Capece che vive emarginato, insieme a moglie e figli, in una baracca. Agostino è un inventore, e la realizzazione delle sue invenzioni richiede soldi di cui non dispone. Le sue intuizioni lo porteranno ad entrare nottetempo in una banca con tutta la famiglia, figlia incinta compresa, per una improbabile rapina. Si troveranno ad affrontare situazioni molto divertenti. Riusciranno nella loro impresa? I giovani attori, alla loro seconda esperienza, hanno affrontato una commedia italiana, scorrevole, a tratti intelligente e simpatica. La prima serata si sono fatti un po’ prendere dall’emozione, ma si sono ampiamente rifatti la domenica,
Signore ci ha fatto: l’Eucarestia. A questo scopo è utile consultare il sito: www.infioratadicasatori.it, sezione concorsi, per partecipare ed essere, così, protagonisti di un evento culturale, religioso ed artistico di portata nazionale e che ha travalicato anche i confini italiani. Gaetano Ferraioli
raccogliendo un tripudio di applausi. «Ringraziamo Luigi, il nostro regista che ha fatto di noi dei piccoli “attori” – dichiarano a caldo -, don Gaetano che ci ha incoraggiato e ha “sopportato” il nostro via vai dalla parrocchia. Grazie anche a quanti ci hanno sostenuto durante le prove e la messa in scena. Anche se non siamo dei grandi attori, è stata un’esperienza che ci ha fatto crescere individualmente e come gruppo». Samantha Squitieri
Conosciamoli meglio La compagnia stabile “Armonia Teatrale” è composta da ragazzi del gruppo giovani e giovanissimi dell’AC di Casatori. Come si rapina una banca è la loro seconda esperienza. Infatti, si sono già cimentati in Mettimmece d’accordo e ce vattimmen, riscuotendo un grande successo.
Insieme - Maggio 2011
39
a cura della comunità parrocchiale San Sisto II Pagani Coordinatore della redazione parrocchiale Michele Raiola
IN CAMMINO VERSO LA PASQUA
Dai bambini a Lui
Quaresima ricca di appuntamenti per la nostra comunità: preghiera e formazione le parole d’ordine. Ecco il nostro modo di prepararci insieme per vivere la Pasqua
Via Crucis
Duecento bambini hanno meditato sul significato della croce
È
successo venerdì 1° aprile: un esercito di circa duecento fanciulli, schierato con tanto di croce come unico vessillo, è in trepida attesa che cominci la Via Crucis, organizzata da don Andrea, educacuori e catechiste. Le stazioni sono state allestite davanti ai cortili di Barbazzano, con il cordiale aiuto dei residenti, che non hanno esitato a prendere anche loro parte alla processione. Un momento di condivisione, il nostro, scandito da preghiere e canti “cuciti su misura” per tutti i ragazzi e per rendere loro più semplice l’approccio con uno dei passi più delicati descritti dalle Sacre Scritture: quello in cui Gesù accetta di portare sulle sue spalle il peso della croce, sul suo capo la corona di spine, nel suo cuore il perdono per il male compiuto dagli stessi uomini che lo avevano deriso e crocifisso. Martina Grimaldi
L’attesa in piazza Cirio
I ministranti aprono il corteo
Dalla Comunità a Lui Un percorso che ci ha permesso di entrare nel vivo della sofferenza di Cristo
È
successo venerdì 8 aprile: una folta schiera di fedeli si è messa in cammino dalla parrocchia o dalle proprie case, per non mancare all’appuntamento con Lui, per rivivere i momenti della sua passione e morte in un corteo che muoveva i suoi passi da una stazione all’altra fra letture, meditazioni, preghiere e canti. Una Via Crucis esterna, nella periferia parrocchiale, un’idea vagheggiata da tempo da don Andrea e realizzatasi quest’anno grazie alla collaborazione degli abitanti del Parco degli Aranci a Via Taurano. I quadri delle stazioni, posti su stendardi rossi davanti agli ingressi degli stabili o nelle immediate vicinanze, hanno permesso di entrare nel vivo della sofferenza vissuta da Cristo. Sui volti di tutti la gratitudine per l’esperienza vissuta.
40
Insieme - Maggio 2011
Hanno la fede Cristiana ci ha raccontato la sua esperienza in Africa
È
successo martedì 5 aprile, all’incontro di formazione per gruppi di interesse: Cristiana, 19 anni, della Fraternità di Emmaus è venuta a raccontarci l’esperienza vissuta in Africa, nel Burkina Faso, alcuni mesi fa. Ci ha raccontato dei ragazzi conosciuti lì, ricchi di allegria e voglia di riscattarsi, di studiare e di costruirsi un futuro diverso per migliorare la situazione politica, ma soprattutto economica del loro Paese. «Ciò che più colpisce – ha detto – è la loro fede. Non hanno nulla, eppure durante la Celebrazione eucaristica cantano, ballano intorno all’altare e hanno sempre un motivo per fare festa! Io sono andata con l’intenzione di dare una mano alla Fraternità di Emmaus, ma poi, giunta lì, mi sono detta: “Che cosa posso fare?” “Vogliamo solo la tua amicizia!” è stata la loro risposta. Voglio tornare dai miei amici africani! Nel mio cuore ormai nutro solo questa speranza». Barbara Antignano
I Stazione: Vito diventa cristiano grazie agli insegnamenti della nutrice Crescenzia e del maestro Modesto e riceve il battesimo
La Via Gloriae di San Vito
A
conclusione della festa parrocchiale si svolgerà la Via Gloriae di San Vito, in 14 stazioni artisticamente illustrate dal M° Giambattista Visconti, da alcuni anni uno dei protagonisti dell’arte sacra meridionale, autore di otto “Via Crucis” e di due cicli pittorici; sue opere sono presenti nel Con-
vento delle Clarisse in Corea. La brevissima vita del martire, vissuto tra Sicilia, Campania/Lucania e Roma, è testimonianza gloriosa di una fede fortissimamente radicata in Cristo: dal battesimo, desiderato fin da piccolo, al passaggio alla vita nuova nella “gloria” degli angeli e dei santi.
La Festa Parrocchiale: il programma Mercoledì, 15 giugno Memoria liturgica di San Vito Ore 18:30: Preghiera del Santo Rosario Ore 19:00: Solenne Celebrazione eucaristica con la partecipazione di mons. Giuseppe Giudice, Vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno Ore 20:30: Appuntamento con la Storia e le Tradizioni Relatori: - mons. Giuseppe Giudice: Il martirio - Alfonso Tortora: Barbazzano nel Medio Evo - Prof. Fiorentino Di Nardo: Barbazzano dal Seicento ai nostri giorni - Prof. Gaetano Califano: Le tradizioni locali, con lettura di brani e interventi musicali
Sabato, 18 giugno La Parrocchia in festa A partire dalle 19:30, nei cortili di Via Barbazzano: - Rappresentazione teatrale: San Vito, una vita per la gloria eterna - Teatro dei burattini - Animazione canora - La comicità - La gastronomia: degustazione di piatti tipici locali nei cortili Domenica,19 giugno Ore 18.30: Processione di San Vito dalla chiesa a Via Barbazzano, accompagnato dai bambini con le famiglie e i loro cani A partire dalle 19:30 La Parrocchia in festa (cfr. sopra) Ore 20:00: Solenne Celebrazione eucaristica (in Chiesa) Ore 22:30: Via Gloriæ, una vita per la gloria eterna, le 14 stazioni della vita di San Vito, da Piazza Cirio alla parrocchia
Insieme - Maggio 2011
41
8XMILLE ALLA CHIESA CATTOLICA
Anche quest’anno l’importante è firmare
Se non ci credi, chiedilo a loro
Ecco le 9 storie, rappresentative delle destinazioni 8xmille, che vedremo negli spot in onda in questi mesi.
Ormai da 20 anni, quando si parla di “sostegno economico alla Chiesa cattolica”, si evocano valori di grande importanza: comunione, trasparenza, libertà, partecipazione e corresponsabilità alla vita e missione della Chiesa in Italia e nel Terzo mondo. E anche l’8xmille ha contribuito a dare, fin dall’inizio, un’occasione preziosa per promuovere nei cattolici questi valori, proponendo la sfida per una nuova mentalità capace d’affrontare i problemi delle comunità ecclesiali con una partecipazione e corresponsabilità del tutto nuove. Infatti anche con una semplice firma, consapevole e motivata, ma soprattutto confermata ogni anno, molti cattolici si sono presi carico di tante difficili situazioni delle nostre comunità ecclesiali, difficoltà alle quali hanno contribuito a dare delle risposte concrete, tangibili, risolutive. “Se non ci credi, chiedilo a loro” sottolinea il messaggio di sensibilizzazione della campagna d’informazione 8xmille 2011, invitando a proseguire su internet l’approfondimento di temi e vicende visti in tv, per essere informati a 360 gradi su progetti locali, ma rappresentativi di una visione più vasta della missione della Chiesa oggi. “Dai rivoli di storie evidenziate negli spot tv si potrà risalire all’impegno concreto della Chiesa oggi in Italia, in prima fila con l’8xmille per far fronte alla crisi economica” spiega Matteo Calabresi, responsabile del Servizio promozione C.E.I. per il sostegno economico alla Chiesa. “Negli oratori delle periferie urbane a rischio, accanto agli anziani con iniziative pastorali, oltre che a favore delle famiglie, con microcredito e fondi anti-crisi diocesani prosegue Calabresi- spesso è un aiuto che va oltre l’emergenza, e sostiene tanti nel riprendere in mano la propria vita”.
IN ITALIA A Bari, quartiere San Paolo, è nata la cooperativa Campo di Fragole per la formazione dei minori del quartiere. Riduzione dell’abbandono scolastico e attività ludiche rappresentano un’alternativa efficace a pomeriggi solo televisivi e al rischio devianza. A Pantelleria suor Patrizia, con l’aiuto di volontari locali e giovani in servizio civile, si occupa degli anziani che non hanno alcun aiuto familiare. Li visita casa per casa, consegna loro i pasti quotidiani, provvede alle pulizie dell’abitazione, dedica loro attenzione e ascolto. A Roma il progetto Borgo Amigò, realizzato da padre Gaetano Greco nella diocesi di Porto-Santa Rufina, si rivolge ai giovani che vengono ammessi a misure alternative alla detenzione. Qui la giornata è scandita dai compiti domestici, agricoli, di manutenzione, di studio o lavoro. A Forlì dal 1987 donne in difficoltà, molte in gravidanza o con bambini, hanno trovato alla Tenda un posto sicuro dove ricostruire la propria vita. Ad Andria don Geremia Acri, responsabile diocesano della Fondazione Migrantes, ha aperto un centro d’accoglienza
MARIA GRAZIA BAMBINO
1| 2| 3| 4| 5|
multifunzionale. Una risposta alla nuova emergenza caritativa del capoluogo con mensa, docce, ambulatorio, distribuzione abiti. Il 50% degli utenti registrati è straniero, italiano l’altra metà. A Padova le Cucine popolari arrivano a servire 3 mila pasti. Oltre alla mensa funzionano, nella stessa struttura, anche un centro ascolto e di orientamento, docce, lavanderia, servizi di abiti usati. In ambulatorio 25 medici volontari. E ALL’ESTERO In India a Mumbai, l’Holy Spirit Hospital alla periferia della città mette a disposizione degli ultimi cure mediche d’eccellenza. E a Calcutta Suor Lizy Muthirakala e le sue consorelle della Provvidenza danno rifugio e formazione alle bambine di strada nella Casa d’accoglienza, salvandole da un destino di sfruttamento, accattonaggio e prostituzione infantile. In Uganda la scuola professionale Daniel Comboni, aperta poco fuori dalla città di Gulu, dona una seconda vita ai bambini-soldato, sottratti per anni ai loro villaggi e oggi tra aule di teoria e officine di falegnameria, meccanica ed edilizia. www.chiediloaloro.it
6| 7| 8| 9|
Anche quest’anno per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica si può usare: uil modello 730-1 allegato al modello 730 da presentare entro il 31 maggio 2011 per chi si rivolge ad un CAF o ad un professionista abilitato; uil modello Unico da consegnare entro il 30 settembre 2011 direttamente via internet oppure ad intermediario fiscale. Chi invece non è obbligato all’invio telematico può effettuare la consegna dal 2 maggio al 30 giugno presso qualsiasi ufficio postale; ula scheda allegata al modello CUD. Chi non è più obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi (pensionati e lavoratori dipendenti senza altri redditi né oneri deducibili), può comunque destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica attraverso la scheda allegata al CUD. Questa può essere consegnata gratuitamente entro il 30 luglio 2011 in busta chiusa presso tutti gli uffici postali oppure ad un intermediario fiscale (CAF) che può chiedere un corrispettivo per il servizio. Per maggiori informazioni sulle modalità da seguire per partecipare alla scelta dell’8xmille con il proprio modello CUD si può telefonare al numero verde 800 348 348 (i giorni feriali dalle 9.00 alle 18.00). Il 5xmille si affianca anche quest’anno all’8xmille. Il contribuente può firmare per tutti e due perché l’uno non esclude l’altro, ed entrambi non costano nulla in più.
IN BACHECA a cura della Redazione
GIOIAMO INSIEME Auguri di buon compleanno a: Maggio, mese che la tradizione dedica a Maria. E proprio a lei vogliamo affidare i nostri sacerdoti che festeggiano il compleanno: l’8 maggio p. Michele Floriano (Santa Maria dei Bagni, Scafati); il 14 maggio mons. Carmine Citarella (Santa Maria delle Grazie, Casali di Roccapiemonte); il 19 maggio mons. Domenico Cinque (Cattedrale di san Prisco); il 20 maggio, don Domenico D’Ambrosi (Santa Maria delle Grazie, Angri). La Vergine Madre guidi i loro passi di sacerdoti con amore e dolcezza. Un augurio speciale a don Antonio Palumbo (Cappellano al cimitero di Angri) che il 28 maggio festeggia i suoi 70 anni, e a mons. Giuseppe Giordano che il 26 maggio compie 80 anni. Il Signore vi custodisca sempre!
Buon anniversario di ordinazione sacerdotale a: Don Romualdo Calcide, il 14 maggio (Regina Pacis, Angri), don Antonio Adinolfi, il 27 maggio (San Giovanni Battista e San Bartolomeo Nocera Superiore), perché ogni anno sia sempre più ricco di motivazioni per crescere nel ministero pastorale.
L’APPUNTAMENTO
Ut unum sint
Salutiamo insieme il nostro Vescovo Mercoledì 25 maggio - ore 20,30 “Palazzurro” Pagani La Liturgia della Parola iniziale sarà seguita da un momento di festa e fraternità, animata dai canti di don Mimmo Iervolino e dalla proiezione di un video che ripercorre le tappe più importanti dell’episcopato. La serata si concluderà con le parole di Mons. Illiano.
I vostri Auguri Voti perpetui di suor Anna Pasinetti A Napoli il 2 aprile, presso il Monastero di S. Chiara Noi giovani, uniti a tutta la comunità parrocchiale di Episcopio, ringraziamo Dio per averti chiamata a seguirlo e ti auguriamo che la gioia e il desiderio di amarlo, che erano e sono nel tuo cuore, siano sempre vivi e forti come in questo giorno e che tanti, incontrandoti, possano sentirsi amati da Dio come lo senti tu. Al centro suor Anna Pasinetti, con altre suore del Bambino Gesù e alcuni giovani
Giubileo sacerdotale per Mons. Carmine Citarella: il 3 maggio ricorrono i suoi 25 anni di sacerdozio. Tutta la Redazione si unisce alla gioia dei festeggiamenti, e prega per Mons. Citarella, perché la santità del ministero sacerdotale di uno solo è utile al bene di tutta la comunità. Auguri don Carmine!
Insieme - Maggio 2011
43
Associazione
Granello di Senapa
Diffondere
la cultura della legalità Il “Progetto Aquilone” in collaborazione con l’Istituto “L. Galvani” di Angri sui temi di legalità ed educazione civica
D
a alcune settimane gli operatori dell’Associazione “Granello di Senapa” Onlus insieme a docenti dell’Istituto Comprensivo Statale “L. Galvani” di Angri e con la partecipazione di esperti stanno portando avanti il “Progetto Aquilone” per sensibilizzare i ragazzi dell’istituto sui temi della legalità e dell’educazione civica. Il Progetto si inserisce nelle attività del PON Progetto Operativo 2007-2013 – “Legale al Sud. Interventi sulla legalità”, preparato dello stesso istituto, che per questo speciale percorso collabora con la nostra associazione per il raggiungimento degli obiettivi formativi prefissati. Tra gli obiettivi del progetto sono presenti: la cultura della pace, la riscoperta della Costituzione Italiana e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, lo studio dei principi dell’uguaglianza e della cooperazione sociale, la sperimentazione dell’amicizia e dell’integrazione. I temi del progetto si inseriscono anche nel più ampio discorso delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia. Attraverso incontri con esperti,
laboratori e visione di filmati si cerca di appassionare i ragazzi alla cultura della partecipazione sociale e del rispetto delle leggi. Il primo incontro, infatti, ha visto la partecipazione del dott. Giuseppe Cacciapuoti, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore, che ha spiegato ai ragazzi i diritti e i doveri che fanno parte del concetto di cittadinanza. Alcuni incontri prevedono anche la visita a terreni confiscati alla camorra ed oggi usati per attività imprenditoriali. «Educare i ragazzi alla legalità e al rispetto delle Istituzioni e della legge è un aspetto davvero importante per la crescita delle nuove generazioni», ha commentato il presidente dell’Associazione, prof. Carmine Carbone, che ha poi aggiunto: «In questo periodo, in cui la cultura della legalità diventa secondaria privilegiando il successo personale e l’arrivismo, è fondamentale far riscoprire ai ragazzi che un mondo migliore è possibile solo se tutti vi collaborano nel rispetto delle leggi che regolano la convivenza sociale». Carmine Giordano
Una FormAzione a 360° Si è concluso il percorso di formazione sulla riscoperta del Carisma del Beato Alfonso M. Fusco
C
oncluso il percorso di formazione dal tema “Il Beato Alfonso M. Fusco, la sua opera ed il suo Carisma tra passato e presente”, che ha interessato operatori, volontari e soci dell’associazione, le suore della casa madre delle Battistine ed alcuni insegnanti della Scuola Paritaria dell’Infanzia e Primaria intitolata al Beato. I partecipanti, grazie anche al supporto di esperti, non solo hanno approfondito l’opera e il pensiero del sacerdote angrese, ma hanno anche dato un attento e propositivo sguardo sulla realtà attuale dell’Agro, per progettare e portare avanti azioni concrete e fruttuose. Insieme si è riscoperto che l’attenzione del Beato ha toccato ambiti che, oggi più di allora, necessitano di un intervento particolare: la cura delle persone, delle famiglie e degli immigrati e il mantenimento di un’alleanza educativa tra i principali attori sociali.
Il legale risponde
Omicidio in autostrada “Era buio, ho pensato di aver urtato un animale”, così un autotrasportatore tenta di evitare un’imputazione per omicidio
L’avv. Severino Giovanni è laureato in Giurisprudenza ed è iscritto all’albo degli avvocati di Nocera Inferiore. Ha uno studio a Pagani (Sa), in piazza B. D’Arezzo n.11, tel. 081 91 59 56 e uno a Mercato San Severino (Sa), in via Ferrovia n.44, cell. 328 94 92 322.
Avvocato, sono un autotrasportatore e vivo in Campania. Durante un viaggio di lavoro, (ometto di indicare il luogo preciso) mentre percorrevo di notte un tratto autostradale, improvvisamente sono andato ad impattare contro
“qualcosa”, non ho capito bene di cosa si trattasse. Appena sono arrivato in una stazione di servizio mi sono fermato ed ho constatato dei danni sulla parte destra anteriore dell’autocarro... ho pensato di aver investito qualche animale...
Cari lettori, ho riportato il racconto di una persona che si è rivolta a me per un consiglio. Vi assicuro che all’inizio non avevo capito dove volesse arrivare. Ebbene, l’autotrasportatore mi ha riferito in un momento successivo di essere stato contattato, dopo circa quindici giorni dal fatto, dalla polizia stradale. Gli agenti, durante le indagini su un omicidio avvenuto in autostrada, avevano ritrovato una parte di un paraurti di un autocarro (modello dettagliato) e aveva constatato che apparteneva al suo autocarro. Ovviamente, gli ho chiesto se
avesse capito, all’epoca dei fatti, di aver investito una persona e lui si è giustificato adducendo soltanto che era buio e che non aveva visto bene… Solo allora ho capito che stava cercando soltanto una scappatoia legale. La fatidica domanda non si è fatta attendere: «Cosa devo dichiarare alla polizia?». Ė ovvio, esclamai, deve dichiarare la verità e cioè di aver investito una persona sul tratto autostradale di notte! Nonostante avessimo un appuntamento per il giorno dopo, non si è fatto più vedere. Avv. Giovanni Severino
L’inabilitazione
Un istituto per tutelare le persone in caso di parziale capacità di intendere e di volere Gentile Avvocato, circa un mese fa, mi trovavo a casa di mio padre in aperta campagna, e stavo coltivando una parte del suo terreno. Abbiamo avuto un acceso diverbio per futili motivi. Dopo una mezz’ora vedo arrivare una pattuglia dei carabinieri i quali mi riferiscono di essere stati chiamati da mio padre perché, secondo la sua versione, lo avrei aggredito con violenza fisica... morale della favola? Sono stato portato in caserma e sottoposto ad arresti domiciliari per circa venti giorni. All’udienza del mio riesame, durante la sua deposizione mio padre ha ritrattato tutto, per cui mi hanno applicato come misura cautelare il divieto di frequentare la zona limitrofa alla sua residenza. Premesso che mio padre è anziano e spesso ha dei momenti di assenza di lucidità, sto male perché ho dovuto subire un’ingiustizia, i miei amici pensano che sia un poco di buono perché hanno seguito l’intera vicenda sui quotidiani locali e vorrei fargliela tanto pagare! Massimo
Caro Massimo, per te ci vuole prima un sacerdote e poi un avvocato. Il primo perché ti insegni il significato profondo del perdono, il secondo per aiutarti ad evitare altri spiacevoli episodi. Se, come mi racconti, tuo padre ha dei momenti in cui non è lucido, e questo può essere testimoniato anche da altri familiari, l’istituto dell’inabilitazione (ex art. 415 del Codice di Procedura Civile) o dell’amministratore di sostegno (ex art. 404 del C. P. C.) può fare al caso tuo. La richiesta potrà essere avanzata da te singolarmente o insieme ai tuoi familiari. Il ricorso deve essere presentato al Tribunale territorialmente competente e deve indicare le ragioni per cui ritieni che tuo padre debba essere dichiarato inabilitato e/o sottoposto ad un amministratore di sostegno. Il Giudice può interrogare i familiari e sicuramente sottoporrà a visita medico-legale il tuo papà. In caso di accoglimento del ricorso, deciderà con sentenza nominando un curatore e/o un amministratore che lo aiuteranno nel compimento di determinati atti giuridici. Auguri. G. S.
Insieme - Maggio 2011
45
ULTIMA FERMATA di Peppe Iannicelli
La notte è sempre più piccola
Con l’avvento dei social network, molti ragazzini passano sempre più ore davanti al pc, perdendo un’ora e mezza di sonno. Un’abitudine che trova la complicità distratta o consapevole dei genitori
L
a notte è sempre più piccola, per adulti e ragazzini: i primi hanno perso un’ora di sonno a notte (da otto a sette), i secondi fino ad un’ora e mezza (da dieci ad otto e mezzo). Colpa, anche, di un’insonnia da social network, cioè del tempo passato di fronte al personal computer per chattare, cercare nuovi amici e navigare per lavoro e piacere. A misurare il riposo degli italiani sono stati i medici del centro per la Medicina del Sonno all’Ospedale Le Molinette di Torino. Il sonno indispensabile, quello al quale non si può rinunciare è di circa tre/quattro ore, quello della cosiddetta fase Rem. Senza il sonno “essenziale” il rischio di crollo è altissimo e a breve scadenza. Ma anche la mancanza cronica di sonno ed una cattiva qualità del riposo sono pericolosi. A partire dal dopoguerra c’è stata una progressiva riduzione del sonno notturno. L’uomo dopo avere colonizzato lo spazio geografico ha così cominciato a colonizzare lo spazio temporale, togliendo ore al sonno per riempirlo di attività ludiche e ricreative. Ma la vera accelerazione è avvenuta solo negli ultimi anni, pro-
46
Insieme - Maggio 2011
prio con l’avvento dei social network. Un’abitudine che trova la complicità distratta o consapevole dei genitori. La sensazione è che i ragazzi siano più al sicuro fra le quattro mura della propria stanza piuttosto che fuori, anche se non c’è alcuna certezza sui contatti che i ragazzi avranno in rete. E questa “tolleranza” da parte dei genitori permette che i ragazzini passino molte ore davanti al pc, anche fino a tarda sera. Un recentissimo studio ha dimostrato che i led della TV, lucine del pc e del cellulare, potrebbero mandare in tilt il nostro orologio biologico, controllore dei ritmi giorno/notte. Che i pc possano essere così incisivi sulla salute è ben chiaro anche in Gran Bretagna dove è stata aperta la prima clinica per “dipendenti dai computer” all’interno di un ospedale nel nord di Londra; i ragazzi verranno curati da una malattia che diventa sempre più frequente: l’immersione totale nella realtà virtuale. Si moltiplicano intanto anche le rotture matrimoniali innescate da un uso pernicioso di Facebook. Il social network facilita l’instaurarsi di relazioni disinvolte. Nella rete di relazioni me-
diate dal computer, tutti e ciascuno possono inventarsi una vera e propria vita parallela spacciandosi per chissà chi. Si preferisce cercare amici in rete, piuttosto che incontrare i vicini di casa. Si chatta con l’amica di Fb piuttosto che con la moglie. E qualche coniuge dubbioso si è inventato un profilo fittizio per tendere tranelli al presunto fedigrafo/a. Ben vengano gli strumenti tecnologici che permettono di ampliare le conoscenze e condividere interessi. Ma se la relazione virtuale diventa prevalente rispetto a quella reale, siamo al cospetto di un vero e proprio tradimento dell’umanità e della dignità umana. Il Tempo pasquale può esser una buona occasione per fare qualche piccola astinenza rinunciando, qualche sera, al computer domestico; ed invece di chattare, dialogare con i figli ed il coniuge. In fondo fu proprio la luce dell’alba a condurre le donne al sepolcro dove vennero inondate da una Luce nuova. Non quella ingannevole dei led computerizzati, ma quella di una Vita Nuova. L’augurio è che questa Luce nuova continui ad illuminare la nostra vita.