Insieme - Settembre 2015

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settembre 2015 N. 8 ANNO X

sieme MENSILE DI ATTUALITà E CULTURA DELL’AGRO

TRASFERIMENTI Rivoluzione Giuseppe

PARROCCHIE Speciale Poggiomarino

L’APPROFONDIMENTO

SENZA FIGLI NON C’è FUTURO Reportage sulla natalità. E le amministrazioni? Fanno poco o nulla



MUSICA E TESTIMONIANZE 2015 17 anni insieme per crescere nella fede Sabato 12 settembre 2015 Piazza De Marinis

Domenica 13 settembre 2015 Piazza De Marinis

Ore 19.00: Santa Messa

Ore 18.45: S. Rosario Ore 19.00: S. Messa celebrata da p. Aldo D’Andria Ore 20.00: Saluto di p. Aldo D’Adria Saluto del Sindaco Leo Annunziata

Ore 20.00: Saluto di p. Aldo D’Adria Saluto del Sindaco Leo Annunziata Ore 20.15: MUSICA E TESTIMONIANZE Ospiti Don Roberto Dichiera (Ieri sballato-oggi prete) Luca Maffi “Rapgesucristico” (Testimonianza-musica) La Comunità Nuovi Orizzonti Ischia

Ore 20.15: MUSICA E TESTIMONIANZE Ospiti Maria Grazia Bonagura in Concerto Luca Sepe e Antonio Manganiello (speaker di Radio Kiss Kiss Napoli) Antonella Leardi (mamma di Ciro Esposito), presidente dell’ass. “Ciro Vive” E tanti altri…

presenta Maria Grazia Bonagura

SETTEMBRE 2015 Insieme

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sieme

trAsFerImeNtI rivoluzione Giuseppe

PArrOCCHIe speciale Poggiomarino

Foto di copertina Salvatore Alfano

settembre 2015 N. 8 ANNO X

meNsILe DI AttUALItà e CULtUrA DeLL’AGrO

L’APPrOFONDImeNtO

SENZA FIGLI NON C’è FUTURO reportage sulla natalità. e le amministrazioni? Fanno poco o nulla

In copertina cullette vuote nel nido di un ospedale, fotografia della realtà raccontata nell'approfondimento di questo mese.

settembre2015

24. Vita nell’Agro L’app anti violenza

32. Vita Ecclesiale È nata Priscus

Sommario

EDITORIALE

5 Il buonismo non paga di Silvio Longobardi

CRESCIAMO INSIEME

6 Cari adulti, siate meno stressati di Donatella Salvati

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38. Vita Ecclesiale I bambini nella Città

L'APPROFONDIMENTO Culle vuote

SCUOLA&UNIVERSITà

20 In memoria di Vincenzo di Martina Nacchio

VITA NELL'AGRO

22 I magnifici tre a cura di Salvatore D’Angelo 26

LA BACHECA

a cura della redazione

VITA ECCLESIALE

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Non è un Paese per neonati di Rita Miraglia e Mariarosaria Petti

27 Le due “F” per un anno di Misericordia di Salvatore D’Angelo

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Quali buone prassi nell’Agro nocerino-sarnese? di Fabio Barba

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Noi i figli li vogliamo, ma le istituzioni dove sono? di Antonietta Abete

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Agro nocerino a rischio estinzione di Alfonso Pergolesi

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Famiglia al primo posto nell’Agenda dei Comuni di Osservatorio Politiche Giovanili

34 Il Pane della Domenica a cura delle sorelle Clarisse

IN PARROCCHIA

46 Pagine parrocchiali a cura di Antonietta Abete

RUBRICHE

59 Le Suore Francescane di sant’Antonio di padre Paolo Saturno 60 Il legale risponde a cura dell’avv. Gianni Severino 61 Le parole della crisi di Peppe Iannicelli 62

CARISSIMI

Alla scuola dell’accoglienza di mons. Giuseppe Giudice

38 Don Enrico Smaldone di Antonietta Abete

DIARIO DEL CONCILIO

41 Nessuna religiosa al Concilio di Silvio Longobardi

NEWS PARROCCHIE

42 Notizie dalle parrocchie a cura di Mariarosaria Petti

46. Rubriche Speciale Poggiomarino


EDITORIALE di Silvio Longobardi

Il buonismo non paga

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ei Paesi a maggioranza musulmana la vita dei cristiani è dura. Non solo a causa delle leggi che impongono limiti e divieti ma anche e soprattutto a causa di un crescente fondamentalismo che rende irrespirabile la vita sociale e riduce notevolmente gli spazi della libertà religiosa. Nel mondo occidentale il cristianesimo è sempre sotto attacco. In riferimento alla situazione italiana, mons. Galantino, Segretario della CEI, riconosce che in taluni settori della vita pubblica è in atto il tentativo di umiliare la Chiesa. La recente sentenza della Cassazione sulla scuola cattolica riapre un contenzioso antico e dà fiato alle trombe di quelli che non vedono l’ora di allontanare i cattolici dalla vita pubblica, a cominciare dalla scuola. In nome della laicità e alla faccia della democrazia. È un film già visto. Robespierre & C., che possiamo considerare i profeti della nouvelle époque, hanno scritto la prima pagina di un romanzo che annuncia il trionfo della ragione e la fine del cristianesimo. Una pagina, dobbiamo ricordarlo, intrisa di sangue innocente. Triste e drammatica profezia di una modernità segnata da un impressionate elenco di guerre e genocidi. In nome della ragione e di un esasperato nazionalismo. Ha ragione chi ha detto che oggi gli uomini sono più liberi di dire quello che pensano, ma non sono più liberi di pensare. Il male nascosto, secondo Benedetto XVI, è la dittatura di quel relativismo antropologico ed etico che impone, con la forza del-

la Legge, precetti che cambiano in modo sostanziale la grammatica sociale. In casa cattolica alcuni chiedono di allinearsi, altri si oppongono risolutamente. Altri cercano una via mediana. Mi sembra inutile reagire come opposte tifoserie che difendono la squadra del cuore. A prescindere, come diceva Totò. La contrapposizione pregiudiziale non porta lontano perché tende ad esasperare i conflitti e a radicalizzare le posizioni. Ma anche il buonismo a tutti i costi si rivela pericoloso perché pretende di mettere d’accordo ciò che è per sua natura incompatibile, trascura o sminuisce il male attivamente presente nella storia. È necessario coltivare un dialogo rispettoso con tutti se vogliamo fare della società una casa comune, in cui le diverse sensibilità trovano spazio. Ma un dialogo fondato non sul fragile compromesso delle ragioni ma sulla ragione e perciò capace di individuare un quadro di valori comuni e condivisi. Ed è proprio questa la fatica della società occidentale, prigioniera di un relativismo che non concede più spazio all’idea stessa che esistono valori oggettivi e ha fatto della libertà individuale l’unico valore assoluto. “Liberaci dal male”: il Vangelo è di un realismo sconcertante e non dà ragione ai buonisti di professione. Dinanzi ad uno scenario così inquietante resta la certezza che Dio non abbandona l’umanità. Il buonismo chiude gli occhi sulla realtà, la misericordia di Dio apre il cuore e ci fa guardare al futuro con fiducia e con quella passione che avevano i primi cristiani quando credevano di poter rinnovare il mondo. A partire da Gesù. SETTEMBRE 2015 Insieme

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CRESCIAMO INSIEME La rubrica dei piccoli di Donatella Salvati

Vuoi essere intervistato anche tu dalla nostra inviata speciale e raccontarci le tue passioni e i tuoi sogni? Manda una mail al seguente indirizzo: donatellasalvati92@gmail.com

Annachiara nel giorno della sua Prima Eucaristia

Annachiara ha 9 anni, suona il sassofono e da grande sogna di fare l’architetto. La scorsa estate ha ricevuto la Prima Eucaristia presso la parrocchia Santa Maria del Carmine in Angri. Agli adulti consiglia di avere meno fretta

“Cari adulti, siate meno stressati”

«L’

amicizia è come un sentimento, è un legame tra due persone che stanno bene insieme». A dirlo è Annachiara Mauri, 9 anni, figlia di Rossella e Giovanni che le hanno trasmesso silenziosamente le meraviglie che oggi lei testimonia. Quando ci incontriamo mi accoglie da perfetta

sieme

donnina di casa, portandomi dalla mamma, ignara del fatto che io fossi lì per lei. La curiosità ha presto lasciato il posto all’entusiasmo, quando le ho detto che sarebbe stata la protagonista della rubrica dedicata ai piccoli. Il divano che ascolta la nostra chiacchierata è in realtà uno scri-

gno pieno di tesori. «Mi piace tanto leggere, Geronimo Stilton è il mio preferito», dice mentre tira fuori da sotto al cuscino Un camper di formaggio: «Me l’ha regalato mio zio, a me piace tanto leggere, ma adoro anche i cartoni animati alla tv». È la tipica e sensazionale bimba di

MENSILE DI ATTUALITà E CULTURA DELL’AGRO

Mensile di attualità e cultura dell’Agro Espressione della comunità ecclesiale della Diocesi Nocera Inferiore-Sarno Registrato presso il Tribunale di Nocera Inferiore n. 624/06 del 16 giugno 2006. Iscritto al R.O.C. n. 14248 dal 28/07/06. Membro Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Associato Unione Stampa Periodica Italiana

Editore Insieme Diocesi Nocera Inferiore-Sarno Direttore Responsabile Andrea Annunziata Direttore Editoriale Silvio Longobardi

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Redazione Salvatore D’Angelo, Mariarosaria Petti, Martina Nacchio e Donatella Salvati Segreteria di redazione Maria Luisa Franco Marketing Sofia Russo Hanno collaborato Mons. Giuseppe Giudice, Peppe Iannicelli, Giuseppe Di Mauro, Rita Miraglia, Fabio Barba, Alfonso Pergolesi, don Giuseppe Pironti, Rosamaria Calabrese, Anna Maresca, Michele D’Avino, Gennaro Pagano, Rosita Fiorentino, Anna Apicella, padre Paolo Saturno, Giovanni Severino, Pino D’Amora, le Sorelle clarisse, Giulio Violante, Livia Rossi, don Natalino Gentile

Amministrazione Via Vescovado, 4 - 84014 Nocera Inferiore (SA) Insieme SETTEMBRE 2015 Tel/Fax 081 5170466

Vicedirettore Antonietta Abete

Progetto grafico e impaginazione Salvatore Alfano

Questo numero è stato chiuso in redazione lunedì 24 agosto 2015

Concessionario Cooperativa sociale L’Onda

Questo periodico è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione». La pubblicazione degli scritti è subordinata al­l’in­sin­da­cabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di col­la­borazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.

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I CONSIGLI DELLA PSICOLOGA di Carolina Rossi

Il richiamo della campanella A settembre i bambini ritornano a scuola. Alcuni consigli per affrontare con meno tensioni il nuovo anno scolastico

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opo la lunga pausa estiva, nello zaino un misto di emozioni positive e negative: dalla gioia del ritrovarsi, alla curiosità di sperimentarsi in un nuovo percorso, con l’ansia e l’affanno di doversi confrontare nuovamente col quotidiano impegno scolastico.

tare il più serenamente possibile l’impegno; - mal di pancia, difficoltà nel dormire, irrequietezza, costante richiesta di attenzioni, ansia per la scuola: il nostro compito è accogliere le paure, aiutarli ad esprimerle e a guardare al positivo e alle conquiste.

Ecco alcuni suggerimenti per vivere al meglio il nuovo anno scolastico:

È importante ripristinare già dai primi di settembre il corretto ciclo “sonno-veglia” ed una corretta alimentazione, adottando un atteggiamento che infonda entusiasmo. Praticare fin da subito sport e attività del tempo libero permette inoltre di respirare la libertà e dà la possibilità di scaricare la tensione in modo creativo!

- gestire al meglio l’onda emotiva e rendere questo momento meno difficoltoso; - fermarsi con i propri figli per ascoltarne aspettative, entusiasmo, pensieri e timori, per aiutarli ad affron-

9 anni, che si è innamorata del sassofono guardando un cartoon. Lo suona da un anno circa, e mi conferma che la musica è una delle sue passioni. La piccola Annachiara, però, un sogno nel cassetto ce l’ha: fare del suo hobby il suo lavoro. Da grande, infatti, vuole fare l’architetto e poter disegnare case. La nostra chiacchierata è fucina di nuove opinioni per la giovane intervistata, che per la prima volta riflette su quello che è per lei il sentimento più bello, l’amicizia, e il più brutto, l’avidità. «Io penso che quando qualcuno possiede qualcosa debba metterla al servizio di chi ne ha bisogno, e non tenerla per sé solo perché gli appartiene». Parliamo di tante cose, della sua Prima Comunione che ricorda come il momento più bello, perché ha potuto incontrare Gesù e festeggiare con gli amici, e delle sue gite familiari. La famiglia è il suo punto fermo, e nonostante i battibec-

chi con il fratello maggiore, Nello 13 anni, lei continua a testimoniare l’unione che li lega. La sua tenera età non le impedisce di essere giudiziosa e comunicare ai suoi coetanei la bellezza dell’obbedienza e dell’educazione: «Mi infastidisce vedere i miei compagni di classe non rispettare il silenzio durante la ricreazione, vorrei dire a tutti i bambini di essere gentili con tutti e non fare dispetti». La sua saggezza in erba ci porta a discutere degli adulti, e ancora una volta, ciò che ne viene fuori non mi sorprende, anzi stupisce per la sensibilità: «Vorrei chiedere agli adulti di cercare di non essere stressati, fanno ogni cosa sempre in fretta. Io penso che dovrebbero rilassarsi un po’, almeno per qualche minuto!». Cari adulti, per una volta, provate a pensare come una bimba di 9 anni, e vedrete che i pensieri avranno le ali leggere delle farfalle e le mani saranno sempre tese ad abbracciare i più piccoli.

Lavoretti creativi L’ANGOLO DEGLI ESPERIMENTI

Cari ragazzi, la scuola sta per iniziare, e chissà che qualcuno di voi non individuerà tra i compagni di classe qualcuno con cui far fiorire una bella amicizia! Perché non realizzare un inchiostro magico con cui scambiarsi messaggi segreti?

MATERIALE

Succo di limone Pennellino sottile o pennino Foglio di carta Candela

PROCEDIMENTO

Una volta che vi siete procurati tutto l’occorrente, basterà immergere il pennellino o il pennino nel succo di limone, e cominciare a scrivere. L’unico accorgimento è ricordarsi di immergere spesso la punta nell’inchiostro magico, così da non farla asciugare. Una volta che il foglio si sarà asciugato, basterà tenerlo sospeso su di una candela accesa (qui la raccomandazione di fare attenzione a tenersi ben lontani dalla fiamma) e magicamente la scritta apparirà.

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L'APPROFONDIMENTO a cura della redazione di Insieme e l’Osservatorio Politiche Giovanili di Nocera Inferiore

Foto Salvatore Alfano

Con il centesimo numero, Insieme aveva già lanciato l’allarme: le nascite nell’A gro sono in calo. I giovani dell’Osservatorio Politiche Giovanili di Nocera Inferiore hanno condotto un’indagine demografica sul territorio locale, che mette in evidenza una situazione drammatica. Dedichiamo un ampio dossier al rischio spopolamento a cui il nostro Agro nocerino-sarnese va incontro

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Insieme SETTEMBRE 2015


CULLE VUOTE

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umeri, tanti numeri. Forse troppi. Il dossier che proponiamo ai lettori per il mese di settembre è ricco di dati, statistiche, percentuali. Cifre superflue, commenterete. Corriamo il rischio di offrire una lettura per addetti ai lavori con il sano ideale di chi vuole scandagliare la realtà, conoscerla in profondità per contribuire a migliorare l’angolo di mondo abitato. Il lavoro offerto rappresenta una sintesi di un’indagine condotta dall’Osservatorio Politiche Giovanili di Nocera Inferiore. Un gruppo di giovani appassionati che ha preso a cuore un fenomeno particolarmente preoccupante: il calo delle nascite. Le buone idee non hanno colore politico o orientamento. È da questa intuizione che è nata la collaborazione tra Insieme e l’O.P.G., desiderosi di testimoniare l’importanza di “fare rete”, soprattutto in un contesto locale, per concentrare competenze, forze, passioni e metterle a servizio della collettività. Il nostro Agro nocerino-sarnese non conta più i fiocchi rosa e azzurri di un tempo. Ci preoccupa il sentiero imboccato, perché conduce lentamente ed inesorabilmente verso un

inverno demografico. La sempre più massiccia emigrazione dal Sud associata al calo del tasso di natalità produce un effetto spopolamento che in prospettiva impoverirà ancora di più il territorio. La questione non è solo socio-antropologica. Ai più pragmatici non sfuggirà di carpire i vantaggi dell’incremento della natalità: più figli equivale a dire più occupati, più consumatori e più contribuenti. I nuovi nati rappresentano forse il più potente antidoto – a cui pochi o nessuno pensa – per risanare gli squilibri crescenti del sistema di previdenza. In ciascun approfondimento abbiamo intrecciato costantemente l’analisi di ambiti diversi: la cornice europea, il contesto nazionale e la realtà locale, nello sforzo di leggere in filigrana contraddizioni e potenzialità di una necessaria armonizzazione tra i tre livelli. È una responsabilità condivisa, ma le amministrazioni comunali sono le prime chiamate in causa. Sono le antenne dei territori locali, a loro il compito di leggere i segni dei tempi. La redazione di Insieme e l’Osservatorio Politiche Giovanili di Nocera Inferiore SETTEMBRE 2015 Insieme

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L'APPROFONDIMENTO

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ermanere in solitaria su un’isola deserta. È tra i dieci sogni più frequenti degli italiani. Letteratura e cinematografia hanno lavorato ai fianchi del Bel Paese, e così dei 12 anni di Robinson Crusoe trascorsi in perfetta solitudine e dell’avventura di Chuck Noland con il suo amico Wilson – un pallone di cuoio – in Cast Away ( film del 2000 di Robert Zemeckis) abbiamo imparato ad invidiarne il silenzio e la quiete. Il deserto, però, è dietro l’angolo. A confermarlo sono i dati demografici diffusi dall’Istat: il 2014 è l’anno con il livello più basso di nascite dall’Unità d’Italia. Sono 509 mila i bambini nati, cinquemila in meno rispetto al 2013. L’Europa. Ampliando il perimetro d’analisi, l’Italia non brilla neanche rispetto agli altri Paesi europei: secondo i dati Eurostat lo stivale sarebbe penultimo in Europa per tasso di natalità. Si intende per tasso di natalità il rapporto tra il numero dei nati vivi dell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1.000. Precedono in classifica Lussemburgo, Svezia, Malta, Austria, Danimarca, Regno Unito, Germania, Belgio. L’Irlanda segna il primato, collocandosi al primo posto: 14,4 nuovi nati ogni mille abitanti. Sebbene l’Italia resti tra i Paesi più popolosi, insieme a Germania, Francia e Regno Unito, i segnali del calo delle nascite lasciano presagire una rapida corsa verso un inverno demografico. L’Italia. I dati Istat attestano che non c’è miglioramento per le nascite. Tuttavia, sono diminuiti i decessi: in tutto 597mila, quindi quattromila in meno rispetto al 2013, con il conseguente bilanciamento statistico della crescita di popolazione, causata dal miglioramento della cosiddetta “attesa di vita”. Storicamente, il vivaio dell’Italia è sempre stato il Sud, con le sue tradizionali famiglie numerose. Sorprende scoprire che la Regione con il tasso di natalità più elevato (indicatore che misura la frequenza delle nascite di una popolazione in un arco di tempo, calcolato come rapporto tra il numero dei nati in quel periodo e la popolazione media) è il Trentino Alto Adige, con il 9,9 per mille. La Campania segue con l’8,9 per mille, ma leggendo i dati in comparazione con gli anni precedenti risulta evidente il lento declino. L’Agro nocerino-sarnese. La nostra terra dell’Agro ha registrato una straordinaria crescita della popolazione nel periodo che va dal 1911 al 1991, con un aumento del 20% ogni anno. Nell’ultimo ventennio, invece, la crescita si è fermata al 7,7%. Uno sviluppo che se negli anni passati era ascrivibile alla considerevole presenza di immigrati nel nostro territorio, oggi è destinato ad arrestarsi: neanche gli stranieri sono una risorsa in termini di nascite, rispetto al passato.

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Non è un paese per neonati Il 2014 è l’anno con il livello più basso di nascite dall’Unità d’Italia. Nell’Agro nocerino-sarnese il tasso di natalità è crollato dal 12,1% del 2002 al 9,3% del 2014. La situazione più critica riguarda il Comune di Nocera Inferiore, con un saldo naturale al negativo dal 2009 ad oggi Saldo naturale calcolato per il Comune di Nocera Inferiore


Tasso di natalità Calcolato per i Comuni di Angri, Bracigliano, Castel San Giorgio, Corbara, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Roccapiemonte, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Sant’Egidio del Monte Albino, Sarno, Siano, Poggiomarino e Striano

Il tasso di natalità calcolato sul territorio che comprende i Comuni di Angri, Bracigliano, Castel San Giorgio, Corbara, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Roccapiemonte, San Marzano, San Valentino Torio, Sant’Egidio del Monte Albino, Sarno, Siano, Poggiomarino e Striano, registra un calo crescente: dal 12,1% del 2002 al 9,3% del 2014. Altro indicatore preoccupate riguarda il saldo naturale: la differenza tra il numero dei nati vivi e quello dei morti relativi ad un determinato periodo di tempo (in genere un anno) su un territorio definito. Quando il saldo naturale è positivo significa che un territorio è dinamico e vitale. Viceversa, desta allarme la negatività dell’indicatore. Se nel 2008 il saldo naturale dell’Agro era di 854, nel 2014 è sceso a 417. Tra tutti i Comuni presi in analisi, drammatica è la situazione di Nocera Inferiore, con un saldo naturale al negativo da ormai sei anni: -24% nel 2009; -66% nel 2014. Non sarà arrivato il momento di correre ai ripari? Rita Miraglia Mariarosaria Petti

Saldo naturale Calcolato per i Comuni di Angri, Bracigliano, Castel San Giorgio, Corbara, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Roccapiemonte, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Sant’Egidio del Monte Albino, Sarno, Siano, Poggiomarino e Striano

Il bonus bebè basterà?

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e famiglie sono le prime vittime della povertà, lo rileva il report dell’Istat “La povertà in Italia. Anno 2014”. I dati sono stabili rispetto al 2013, ma non vi è nessun segnale per sperare in un miglioramento. La situazione più critica riguarda le famiglie del Sud, dove oltre una famiglia su 4 è relativamente povera. Altro fattore che incide sulla povertà è la numerosità della famiglia: il 28% di

quelle con 5 o più componenti sono in povertà relativa, si arriva al 36,8% se risiedono al Mezzogiorno. Tra le più recenti misure statali a sostegno della famiglia, troviamo il cd. bonus bebè, introdotto con la Legge di Stabilità 2015, con previsioni di copertura almeno sino al 2020. Grazie a questa misura di sostegno economico, la cicogna, dal primo gennaio 2015, assieme al bebè

porta agli emozionati genitori anche un bonus di 80,00 euro al mese per tre anni, purché la famiglia abbia un ISEE non superiore a 25.000,00 euro. Il contributo mensile si raddoppia se l’ISEE familiare non supera i 7.000,00 euro. Sempre la Legge di Stabilità 2015 ha previsto un’altra misura a favore dei nuclei familiari con almeno quattro figli minori di età ed un valore ISEE non superiore a 8.500,00 euro. Si

tratta di “buoni acquisto” validi per il 2015, il cui importo e le modalità di erogazione dovrebbero essere fissati con un apposito decreto che terrà conto degli stessi criteri previsti per l’erogazione degli assegni familiari. A fronte della realtà drammatica che i numeri e le statistiche riportano, le misure adottate dallo Stato sembrano essere una goccia nell’oceano. Chi prenderà a cuore realmente le famiglie?

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L'APPROFONDIMENTO

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ell’A gro nocerino-sarnese ad occuparsi della programmazione e del coordinamento dei servizi sociali – nell’ambito dei quali sono da annoverarsi anche le misure di welfare familiare – è il Piano di Zona Ambito S1, cioè uno dei cosiddetti ambiti territoriali istituiti e disciplinati dalla Legge n. 328/2000 e dalla Legge Regionale n. 11/2007. Come descritto dal sito internet dell’ente, gli ambiti territoriali sono costituiti da un insieme di Comuni che si associano tra loro al fine di individuare e coordinare i necessari interventi sociali nel territorio di pertinenza, con l’obiettivo di una maggiore efficienza ed efficacia rispetto alle possibilità dei singoli Comuni. Dallo specifico punto di vista delle iniziative di cd. welfare familiare, il Piano di Zona Ambito S1 opera adottando varie misure che mirano a «promuovere la valorizzazione delle capacità genitoriali e la consapevole assunzione di responsabilità individuali all’interno della famiglia». Ciò avviene mediante progetti «rivolti alle famiglie con bisogni formativi e problemi evolutivi legati al ciclo di vita di bambini e adolescenti».

Quali buone prassi nell’Agro nocerino-sarnese? Quali sono gli strumenti che le istituzioni locali offrono a sostegno della famiglia? Un’analisi delle buone prassi che riguardano l’A gro nocerino-sarnese, tra misure da valorizzare e risorse da implementare

Le misure di welfare familiare. Tra le iniziative di welfare familiare che il Piano di Zona offre vi è, ad esempio, quello dell’erogazione del contributo economico ex OMNI, consistente in un sussidio economico a favore dei figli riconosciuti legalmente da un solo genitore. Altro strumento di sostegno offerto dal Piano di Zona è il cd. Centro per la Famiglia che, nato nel 2008, opera sul territorio dell’Ambito S1 con «funzioni di sostegno pedagogico, sociale e psicologico per le famiglie che si trovano ad affrontare difficoltà legate alle responsabi-

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ue i progetti promossi nel 2011, per una durata triennale, dal Piano di Zona S1 al servizio della prima infanzia: “Mamma accogliente” e “Tata Agro”, finanziati con fondi europei gestiti dalle regioni. Il progetto “Mamma Accogliente” era svolto da mamme adeguatamente selezionate che accoglievano presso la propria abitazione, per trenta ore a settimana, fino a tre bambini, compreso il proprio, da zero a tre anni.

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Insieme SETTEMBRE 2015

“Voucher prima infanzia” I servizi offerti dal Piano di Zona a favore della prima infanzia, dal 2011 ad oggi


Foto Salvatore Alfano

lità genitoriali, separazioni, lutti o divorzi, disagio dei minori, fino a casi presunti di abuso e maltrattamento». I principali destinatari di tali interventi di supporto sono i nuclei familiari in difficoltà; i bambini, adolescenti e genitori che si trovano ad affrontare difficoltà legate alla crescita, oppure, ad eventi luttuosi, separazioni e divorzi; i casi critici legati ad episodi di abuso e maltrattamento. Il Centro, inoltre, realizza percorsi di formazione complessi sulle tematiche relative all’abuso e al maltrattamento, al sostegno alla genitorialità ed all’ascolto empatico con il coinvolgimento di insegnanti, genitori e operatori in ambito socio-psicopedagogico. I servizi gestiti dal Centro per la Famiglia sono gratuiti e per accedervi è possibile rivolgersi sia ai Servizi Sociali sia direttamente al Piano di Zona S1. Il Piano di Zona è operativo sul territorio con i Centri diurni polifunzionali, attraverso i quali vengono offerte attività ricreative, scolastiche, sportive e socializzanti per minori appartenenti a famiglie residenti nei Comuni dell’Ambito S1. L’intento è di favorire il protagonismo sociale e di contrastare percorsi di marginalizzazione sociale e devianza da parte di bambini ed adolescenti, offrendo possibilità di aggregazione e socializzazione fra minori e prevenendo situazioni di disagio minorile. Per accedere ai servizi (gratuiti) dei Centri diurni polifunzionali deve essere presentata domanda di iscrizione presso gli sportelli del Segretariato Sociale e del Servizio Sociale Professionale dei Comuni dell’Ambito S1. Fabio Barba

22 sono state le mamme accoglienti, 59 i bambini coinvolti nel progetto (25 erano i figli delle mamme accoglienti). Dunque, 34 le famiglie che hanno beneficiato di questo servizio. Nove i Comuni coinvolti: Angri, Castel San Giorgio, Scafati, Sarno, Corbara, Nocera Inferiore, Pagani, Roccapiemonte, S. Valentino Torio. Il progetto Tata Agro prevedeva un servizio di baby-sitting domiciliare pensato per le famiglie con bimbi

di età compresa tra 0 e 36 mesi. Lo scopo era favorire la conciliazione dei tempi di lavoro e cura delle famiglie e l’occupazione femminile. “Voucher prima infanzia”. Oggi questi due servizi sono stati sostituiti dai voucher a sostegno per le famiglie per il pagamento delle rette presso i servizi per la prima infanzia: nidi, micro nidi, servizi integrativi. Il servizio è partito per l’anno scolastico 2014 - 2015 ed è destinato ai genitori di bambini di età compresa tra 0 e 36

mesi, con ISEE fino a €25.911,37. Le domande finora giunte sono poche, forse per una campagna di comunicazione che non è giunta in maniera pervasiva ai destinatari. Chiunque fosse interessato, può rivolgersi direttamente al Piano di Zona (tel 081 517 02 19) o recarsi presso gli uffici in via Libroia a Nocera Inferiore per presentare domanda o chiedere il rimborso delle spese sostenute durante lo scorso anno scolastico. Antonietta Abete SETTEMBRE 2015 Insieme

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L'APPROFONDIMENTO Emma e Nello, insieme ai tre figli: Francesco, Emanuele ed Angelica

Noi i figli li vogliamo, ma le istituzioni dove sono?

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a passato il mese di agosto studiando sotto l’ombrellone, ad attenderla il prossimo autunno l’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di Dottore commercialista. Emma ha 38 anni, una laurea in Economia aziendale, un marito ingegnere e tre splendidi figli. «Quando mi sono laureata, avevo chiaro in mente cosa desideravo: formare una famiglia. Le altre aspirazioni, seppur legittime, sono passate in secondo piano», racconta. Dopo il lancio del riso e i confetti, Nello ed Emma hanno atteso con trepidazione l’arrivo del primo figlio. Francesco, occhi scuri e ciglia folte, è il primo germoglio di casa La Mura. La genitorialità ha tratti e sfumature differenti dai sogni che albergano nel cuore quando si è giovani fidanzati. Emma confessa che non si aspettava che la casa coniugale si riempisse così rapidamente: quattro gravidanze in sei anni, una interrotta a pochi mesi dalla nascita del piccolo. Una cicatrice indelebile nel cuore. Sorride. Ripensa all’ansia dei primi mesi di matrimonio, quando la culletta era ancora vuota. Quel timore che accompagna i primi passi di tutti gli sposi è stato spazzato via rapidamente dal vortice di impegni e responsabilità che la maternità porta con sé. Quando nel 2006 arriva Francesco, Nello lavora presso una ditta di carpenteria metallica, Emma è la responsabile contabile di un’associazione. La giovane mamma ha dovuto subito fare i conti con la fatica di coordinare il lavoro e la maternità. «Un solo figlio è più facile da gestire – racconta –, i primi

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Nel quotidiano di una famiglia per toccare con mano la conciliazione tra maternità e lavoro. L’esperienza di Emma e Nello La Mura


tempi lo portavo con me al lavoro», armata di santa pazienza, il bimbo nel suo chicchetto, nell’altra il latte da riscaldare per la sua poppata. «Avevo il privilegio di fare un lavoro flessibile, qualche mattina potevo anche decidere di lavorare da casa». Neppure il tempo di costruire un nuovo equilibrio a tre e la culletta di casa La Mura è stata invasa dal sorriso vispo di Emanuele. Era il settembre del 2007: nuovo fiocco azzurro alla porta, un bambino di un anno e mezzo ed uno appena nato. Si delinea un nuovo senario: «Ho dovuto rivedere l’impostazione delle mie giornate. Quando ero qui a casa, ero mamma. Quando ero furi casa, lavoravo». Le due nonne, materna e paterna, sono state un aiuto prezioso, anche se i due bambini sono stati scolarizzati molto presto. Raccontano: «Quando è arrivato Emanuele, Francesco è andato all’asilo - aveva appena 18 mesi -. Emanuele, invece, rimaneva dalla nonna». In silenzio, il bambino soffre pensando che la mamma preferisca tenere con sé il fratellino. Emma e Nello decidono allora di mandare anche Emanuele all’asilo nido, a soli 7 mesi. Pagando, perché in quegli anni ad Angri non c’era l’asilo nido comunale. L’arrivo di Angelica. Passano poco più di tre anni e arriva di nuovo la cicogna. Nel 2011 nasce Angelica, la principessa di casa. «L’arrivo del terzo figlio è sconvolgente ­– racconta Emma con una giusta dose di onestà –. Nella nostra esperienza familiare, i bambini non hanno mai raggiunto uno sprazzo di autonomia quando è arrivato il dono di un’altra vita. È stato davvero faticoso». Sono gli anni in cui cambiano anche gli scenari lavorativi. Nel 2010, dopo tanti sacrifici Nello apre uno studio suo e questo gli permette di avere una maggiore autonomia. Emma inizia a collaborare presso uno studio di consulenza fiscale, del lavoro, aziendale e di marketing. Con Angelica, la famiglia La Mura decide di seguire un altro percorso. «Emanuele è andato a scuola troppo presto, non ha potuto godere della mia presenza e del mio accudimento - racconta Emma -. Ne scontiamo ancora oggi gli effetti. Con Angelica non abbiamo voluto commettere lo

stesso errore». La bimba è stata affidata per un periodo alla nonna paterna, poi, i coniugi La Mura hanno usufruito dell’iniziativa “Mamma accogliente” promossa dal Piano di Zona S1. Una sorta di asilo in casa di una mamma selezionata dal Piano di Zona, che insieme al proprio bambino, si prendeva cura di altri due pargoli. Qui la bimba cresce spensierata fino all’età di un anno e mezzo. È la prima volta che il pubblico entra nella nostra conversazione per lasciare la scena subito dopo. In che modo si concilia la famiglia e il lavoro? Con tanta buona volontà da parte dei genitori, con la disponibilità dei nonni, pagando l’asilo e la baby sitter quando è necessario. «I figli sono un dono e non sono certo i genitori a decidere quanti bambini avere», affermano. Non c’è bisogno di troppe parole. Basta guardare gli sguardi che i piccoli scambiano tra loro, la felicità che si scatena al rientro dal lavoro del papà, la dolcezza di quegli abbracci. L’arrivo di un quarto figlio sarebbe accolto con gioia, e se fosse maschio avrebbe il nome del nonno materno. «Se ci fosse una vera politica a sostegno della natalità, sarebbe più facile aprirsi alla vita», raccontano. «Se il Signore ci donerà un altro bambino, con i nostri genitori che nel frattempo sono divenuti più anziani, nella completa assenza istituzionale, non ci sarebbero per Emma le condizioni per continuare a lavorare. Oggi c’è il calcetto, il catechismo, la danza. Domani potrebbe arrivare la musica. Questo non perché desideriamo dare tutto ai figli. Più semplicemente, crediamo che i bambini abbiano dei talenti e il compito dei genitori è aiutare a scoprirli e a metterli a frutto». Tutti attendono l’arrivo delle vacanze. I bimbi per giocare, Emma per studiare. Papà Nello riposerà meno perché dovrà occuparsi dei figli. Ma neppure quest’ulteriore fatica riesce a scalfire il sorriso dal suo volto. A settembre, la sveglia suonerà di nuovo alle 7.00. Riprenderanno le corse per arrivare puntuali a scuola e condividere il pranzo tutti insieme. Nascite zero? Ma le istituzioni dove sono? Antonietta Abete SETTEMBRE 2015 Insieme

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L'APPROFONDIMENTO

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risi economica, due tra le parole più pronunciate negli ultimi anni, foriere di numerose discussioni, dalle teorie in conflitto sulle possibili soluzioni alle implicazioni quotidiane per famiglie, imprese e cittadini. A quanti si interessano del Mezzogiorno, la recessione può sembrare un film già visto, al punto tale da correre il rischio di provare quasi una sorta di assuefazione di fronte a dati sempre drammatici. Ma se è vero che la storia sembra destinata a ripetersi è altrettanto inconfutabile che essa non si ripete mai allo stesso modo. I dati demografici che seguono quelli economici lo testimoniano. La crisi attuale del Mezzogiorno va necessariamente letta in un quadro più ampio rispetto alla classica contrapposizione Nord-Sud. Si va consolidando infatti una dinamica europea per certi versi simile a quella interna italiana, che induce molti studiosi a discorrere di “Mezzogiornificazione” dell’Europa. La tesi sembra ampiamente confermata dal rapporto Svimez del 2014 dal quale si evincono le differenziazioni economiche e sociali dell’Area Euro: «In termini cumulati nella fase recessiva 2008-2013 vi è stata un’erosione di quasi il 2% del PIL dell’Area dell’Euro, che però è stata di tre volte più elevata in Spagna (- 5,9%), di oltre quattro volte in Italia (- 8,5%), addirittura del 23,7% in Grecia. Al contrario, le economie più forti dell’Area, o hanno recuperato i livelli di prodotto precedenti alla crisi, come in Francia (più 0,7%), oppure sono in piena crescita, con un aumento di oltre quattro punti percentuali, come in Germania». Le proiezioni sull’occupazione fanno il paio con i dati degli ultimi anni: tra il 2008 e il 2013 il Sud ha registrato una riduzione dei posti di lavoro del 9% pari a circa il 60% delle perdite occupazionali riscontrate in Italia. A complica-

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Agro nocerino

a rischio

Il fenomeno migratorio dei giovani unito alla crisi economica incide notevolmente sulla natalità, provocando un vero e proprio cambiamento nella geografia demografica del Paese. La Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) ha previsto che nei prossimi 50 anni il Sud perderà 1/5 della sua popolazione


sarnese

estinzione

re ulteriormente il quadro è il dualismo generazionale del mercato del lavoro con un tasso di disoccupazione giovanile impronunciabile. Di fronte a questo triste scenario la ripresa del fenomeno migratorio si manifesta per l’ennesima volta come risposta al problema occupazionale: un meccanismo di aggiustamento che mina alla base ogni possibilità di ripresa, soprattutto se si analizza il fenomeno da un punto di vista qualitativo. Tra il 2001 e il 2013 il saldo migratorio netto tra il Sud e il resto del Paese è stato pari a -708.000 unità. Di questo saldo negativo il 70% ha riguardato i giovani dei quali poco meno del 40% (188.000) laureati. La perdita di giovani, unita alla crisi economica, incide notevolmente sulla natalità provocando un vero e proprio cambiamento nella geografia demografica del Paese. Nel 2013 per il secondo anno consecutivo il numero dei morti al Sud ha superato quello dei nuovi nati. Colpisce il dato sulla fecondità femminile, che al Sud si attesta a quota 1,36 figli per donna, ben distante dal livello necessario per garantire la stabilità demografica (2,1 nati per coppia). La Svimez ha previsto che nei prossimi 50 anni il Sud perderà 1/5 della sua popolazione. Il nostro Meridione si avvierebbe all’involuzione più assoluta con la conseguenza che il suo peso politico nel panorama nazionale ed europeo sarà sempre minore, dunque la crisi demografica si pone come una condizione sufficiente per una sua ulteriore marginalizzazione. Alfonso Pergolesi

Perché scappare all’estero?

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n Europa, in tema di welfare familiare, è la Francia a rappresentare un vero e proprio faro. I transalpini hanno da tempo deciso di sostenere la famiglia, considerandola un fattore di sviluppo e di crescita. Almeno il 3% del prodotto interno lordo viene destinato agli aiuti alle famiglie. Le misure adottate dai nostri cugini d’Oltralpe vanno dal pagamento di un bonus bebè di circa 900 euro al raggiungimento del settimo mese di gravidanza, sino al riconoscimento di sussidi mensili, che si incrementano al crescere del numero dei figli. Inoltre, vi è un sostegno concreto rappresentato dal fatto che le rette di nidi ed asili vengono pagate fino al 66% dallo Stato. Nella capitale, con il Paris pass fa-

mily scattano anche sconti per piscine, mostre e musei. In Gran Bretagna, i genitori ricevono un contributo mensile di 100 euro per il primo figlio e di 164 euro dal secondo in avanti. Inoltre, per le famiglie con un reddito inferiore a 32 mila euro, c’è la Childcare tax credit, un credito d’imposta a copertura parziale delle spese di assunzione della tata e vi sono circa trentamila negozi presso i quali le neomamme in difficoltà economica possono acquistare con appositi voucher il latte, la frutta ed altri alimenti di base. In Germania, vi è un contributo di 184 euro mensili per figlio. Dall’estate del

2013, ogni famiglia può ottenere per legge un posto all’asilo nido. Invece, chi preferisce accudire a casa il bimbo riceve 150 euro mensili per 22 mesi. Addirittura, per chi risiede in Baviera, sono previsti contributi pubblici, che aiutano le famiglie meno abbienti a portare i figli in villeggiatura. In Svezia, il sussidio familiare è di 251 euro mensili per chi ha almeno due bambini ed i Comuni sono obbligati a offrire ai bimbi fino a 12 anni una rete di servizi, tra cui la babysitter di famiglia. Lo Stato aiuta le famiglie con figli a pagare l’affitto nei casi di difficoltà economiche. Fabio Barba SETTEMBRE 2015 Insieme

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L'APPROFONDIMENTO

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e crisi possono trasformarsi in occasioni d’oro. Le istituzioni hanno dimenticato le famiglie dall’a genda politica, ma il fermento dei cittadini e di giovani con buone idee possono rappresentare un volano per dare nuovo slancio e trasformare una ferita in ricchezza. Un lavoro che abbia lo scopo di incidere sulla realtà dei fatti non può fermarsi ad una doviziosa indagine statistica. È necessario leggere in chiave critica i numeri, affiancare proposte e iniziative. L’Osservatorio Politiche Giovanili di Nocera Inferiore ha inteso individuare alcuni ambiti urgenti su cui intervenire, nel tentativo di mettersi a servizio della Città con mozioni realistiche e realizzabile nel breve-medio periodo. Il rafforzamento delle politiche familiari interviene sulla dimensione del benessere sociale e consente di ridurre la disaggregazione sociale e di prevenire potenziali situazioni di disagio. È opportuno superare la logica assistenzialistica di sostegno alle famiglie in difficoltà e favorire la nascita ed il sostegno di un nuovo corso di politiche di promozione della famiglia nella sua normalità e di valorizzazione del ruolo dinamico e propositivo che la stessa deve avere nella società. A tal fine, sarebbe auspicabile il censimento delle realtà locali di associazionismo familiare, mondo del volontariato e del terzo settore, disposte

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Famiglia al primo posto nell’agenda dei Comuni Alla ricca presentazione dei dati e delle statistiche accompagniamo qualche suggerimento affinché le amministrazioni comunali accendano di nuovo i riflettori sulla famiglia e sulle politiche di sviluppo demografico


a sedere a un tavolo permanente a favore delle politiche familiari e di sviluppo demografico. La frammentazione e dispersione delle attività realizzate da associazioni diverse potrebbe essere favorevolmente inserito in una cornice comune di interventi a sostegno delle famiglie. Il riferimento alle adozioni internazionali è un altro capitolo controverso, perché le lungaggini burocratiche e la disponibilità economica richiesta ai coniugi che ne fanno richiesta esclude molti sposi che non hanno tali requisiti. È fondamentale che le politiche familiari siano anche integrate, poiché gli ambiti di interesse della famiglia non riguardano solo il tema delle politiche sociali bensì tutte le politiche del governo locale. Bisogna potenziare il sistema integrato degli interventi, che si attua mediante raccordi sinergici e strutturali tra le politiche abitative, dei trasporti, dell’educazione, dell’istruzione, della formazione professionale e del lavoro, culturali, ambientali e urbanistiche, della gestione del tempo, dello sport e del tempo libero. In particolare, ci preme sottolineare l’importanza

di un programma condiviso con l’ambito delle politiche giovanili. Gli sposi e genitori di domani devono essere seguiti dalla “prima ora”, sostenuti nel coraggio di dare avvio ad un nuovo nucleo familiare. Crediamo che politiche familiari possano incidere anche sulle politiche di sviluppo del territorio, in quanto un territorio “amico della famiglia” può proporsi sul mercato della competizione globale con un valore aggiunto capace di accrescere l’attrattività territoriale. Non abbiamo invocato ancora fondi da destinare alle politiche familiari, perché consapevoli dello stato delle casse comunali. Si tratta di piccoli passi, da inaugurare in qualche caso o valorizzare in altri. Ci sta a cuore che le parole “famiglia” e “natalità” ritornino in cima alle priorità degli amministratori. Con lo spirito di poter contribuire ciascuno in minima parte a sollevare la nostra Terra dell’Agro nocerino-sarnese. Osservatorio Politiche Giovanili di Nocera Inferiore

La famiglia nel complesso Nicla Iacovino analizza l’offerta di welfare familiare sul territorio

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n territorio non più felix anche per la natalità. Ci sarebbe bisogno di politiche, non solo nazionali, che agevolino e sostengano le famiglie. Bisogna però fare i conti con le risorse economiche. Lo dice Nicla Iacovino, sociologa esperta di welfare e di strumenti di partecipazione, da anni a capo del Centro Informagiovani di Nocera Inferiore: «Stiamo attraversando una crisi finanziaria del welfare senza

precedenti. È in crisi la capacità di garantire benessere e soddisfare i bisogni prioritari». La periferia soffre perché il centro non assicura le giuste energie: «Le esperienze territoriali – ricorda Iacovino – sono condizionate dai fondi nazionali ed europei». In questo scenario opera il Piano di zona S1, ci sono i centri di quartiere «che hanno realizzato interventi di tipo socio – educativo sia pure in maniera altalenan-

te, anche se attualmente appare ridotta all’osso l’offerta», e le associazioni che «data l’insufficienza di una politica attiva di welfare per la famiglia, permangono in funzione sostitutiva o sussidiaria». Tra gli interventi in essere va ricordato Eunice, accordo territoriale di genere che agevola le donne lavoratrici, i voucher per i servizi per la prima infanzia e un finanziamento della Regione per un Centro Antiviolenza, ma

anche i pacchi alimentari e «la diffusione di ludoteche pubbliche. «Oggi – suggerisce l’esperta – le politiche per la famiglia non possono essere circoscritte solo alle famiglie problematiche. Occorre ribaltare il paradigma e prestare attenzione alle famiglie nel complesso, le quali chiedono città più pulite, più belle e più sicure, dove sia affrontato anche il tema della genitorialità». Salvatore D’Angelo

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SCUOLA & UNIVERSITà a cura di Martina Nacchio

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n memoria di Vincenzo Vastola – un ragazzo di San Marzano sul Sarno scomparso prematuramente, presenza ancora viva nel cuore di chi lo ha conosciuto – un concorso giunto alle seconda edizione, che coinvolge i piccoli studenti dell’Istituto Comprensivo “San Giovanni Paolo II - Anna Frank”. L’idea di organizzare un memorial è nata l’anno scorso dall’incontro tra la dirigente dell’Istituto di San Marzano, Emma Tortora, e i genitori dell’indimenticato Vincenzo Vastola, Antonietta e Luciano, che nel suo ricordo hanno dato vita all’associazione “Ciao Vincenzo”. “Il valore della vita” è il tema scelto quest’anno per il concorso letterario, che ha visto i ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado cimentarsi nella stesura di versi in rima. «Scopo primario della poesia è quello di fare comunità» ha affermato Ezilda Pepe, dirigente dell’Istituto “A. Criscuolo” di Pagani nel suo intervento, spiegando la forma letteraria scelta per il concorso. La creatività è il leitmotiv dei lavori elaborati dai partecipanti, quell’estro che di certo a Vincenzo non mancava. Il legame tra il tema scelto ogni anno e la personalità del protagonista del memorial sono la caratteristica più importante del concorso. «L’anno scorso, per la prima edizione, avevamo improntato la manifestazione sull’amore per il proprio paese, un amore che Vincenzo ha sempre dimostrato incondizionatamente. I bambini hanno avuto così modo di esprimere i loro sogni per il futuro del luogo dove abitano. Quest’anno, invece – spiega la dirigente Emma Tortora – abbiamo scelto di incentrare il concorso sulla creatività, quella che Vincenzo ha sempre impiegato in tutti gli ambiti, dal volontariato alla protezione civile». Anche attraverso i lavori nati dal pugno dei piccoli studenti Vincenzo rivive. Quest’anno la giuria, composta da quattro insegnati, ha assegnato il primo premio per la scuola primaria alla piccola Giulia Apicella e il primo premio per la scuola secondaria, invece, all’alunno Giuseppe Ruggiero. Quest’anno, per la prima volta, insieme ai riconoscimenti del concorso si è svolta anche la premiazione delle eccellenze dell’istituto. A rendere ancora più suggestiva la serata, la performance delle voci soavi del Coro d’istituto, composto dai bambini della scuola di San Marzano. Un canto che dall’istituto scolastico è sicuramente arrivato agli angeli del Cielo, come Vincenzo. Martina Nacchio

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In memoria di Vincenzo

Si è tenuta lo scorso 8 luglio la premiazione del concorso letterario in memoria di Vincenzo Vastola, organizzato dall’Istituto comprensivo “San Giovanni Paolo II - Anna Frank” di San Marzano sul Sarno


FAI LA SCELTA GIUSTA I consigli dei neolaureati

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n racconto in prima persona per testimoniare fatiche e bellezze del corso di studi in Scienze della Comunicazione, all’Università di Roma Tor Vergata: un percorso iniziato nel 2011 e conclusosi lo scorso 7 luglio. Didattica. Durante il primo anno di studio, periodo di ambientamento per un fuorisede arrivato dalla Campania e da un piccolo Comune, non è passata inosservata l’elevata competenza del corpo docenti. Con il tempo, oltre alla preparazione ne ho apprezzato anche la disponibilità nei confronti del singolo studente. Linguistica, Sociologia, Semiotica e le altre materie prettamente improntate sulla comunicazione tra quelle caratterizzanti il corso. Lo studente con in tasca il diploma non necessità di grandi conoscenze pregresse, essendo il corso afferente all’area umanistica. È apprezzata, in ogni caso, la capacità espressiva sia in forma scritta che orale. Per quanto riguarda gli esami, invece, le prove a cui sono sottoposti i ragazzi non sono insormontabili, ma necessitano di uno

Il variegato mondo della comunicazione studio comunque continuo. Diverso il discorso circa il numero degli esami da sostenere, forse troppi e di pochi crediti (spesso solo 6): questo aspetto rende comunque ricco di insidie il percorso. Le strutture. Il plesso, composto da due edifici, al cui interno è presente anche la Biblioteca, è piccolo e contenuto e permette agli universitari lo spostamento da un’aula all’altra senza un grosso dispendio di tempo. Gradevoli le aule, sufficienti a reggere l’impatto con i numerosi corsi previsti dalla facoltà di Lettere e Filosofia. Mobilità. La struttura, che ospita prevalentemente gli studenti provenienti dalla parte meridionale del Lazio – specie quelli della Ciociaria – gode di un buon programma di trasporto, promosso dalla Cotral ed è raggiungile anche dalla stazione Anagnina attraverso un doppio servizio fornito dall’Atac. Tempo di percorrenza: venti minuti. Post-laurea. Il corso di Scienze della Comunicazione è di durata triennale

Giuseppe Di Mauro laureatO in Scienze della Comunicazione VIVE A NOCERA INFERIORE e non consente ai dottori in questa specifica disciplina di interrompere gli studi e fiondarsi nell’ambito lavorativo. Quasi obbligatoria la scelta della magistrale. Diversi gli indirizzi: giornalismo e social media, pubblicità, marketing e comunicazione pubblica. Numerosi anche i master offerti ai comunicatori. Questi, dato il forte legame con le grandi realtà del mondo della comunicazione, offrono allo studente una maggiore possibilità di entrare a far parte del mondo del lavoro. G. Di M. SETTEMBRE 2015 Insieme

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VITA NELL'AGRO a cura di Salvatore D’Angelo Cosimo Ferraioli

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ono all’opera da tre mesi e ognuno eredita una situazione diversa. Parliamo dei tre sindaci del territorio diocesano eletti in occasione dell’ultima tornata elettorale. Il primo, Cosimo Annunziata, è stato riconfermato alla guida del Comune di San Marzano sul Sarno. Michele Strianese è approdato, al terzo tentativo, sulla poltrona di primo cittadino di San Valentino Torio dopo il doppio mandato di Felice Luminello. Cosimo Ferraioli, l’ingegnere, ha sbalzato dalla sedia Pasquale Mauri e al ballottaggio ha conquistato la fascia tricolore ad Angri. Tre situazioni per tre realtà diverse. Se per San Marzano e San Valentino i sindaci si ritrovano a gestire le problematiche di Comuni abbastanza piccoli, ad Angri la musica è diversa e più complessa da armonizzare, essendo i numeri più importanti. Tra le priorità che Michele Strianese ha inserito nel suo piano di sviluppo quinquennale c’è «l’approvazione del Piano urbanistico comunale». Il Puc è stato già abbozzato dalla vecchia amministrazione, «sarà adottato dopo la pausa estiva e sarà miglio-

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Michele Strianese

Cosimo Annunziata

I magnifici tre Ferraioli, Strianese e Annunziata: ascoltiamo quali sono le priorità dei sindaci di Angri, San Valentino e San Marzano per i prossimi cinque anni

rato con le osservazioni che ci giungeranno». Ci sono poi gli aspetti tributari: «Bisogna accertare e recuperare i crediti dei cittadini che non hanno pagato le tasse comunali. In questo modo – ha aggiunto Strianese – aiuteremo le casse a risollevarsi, ma daremo la possibilità ai sanvalentinesi di mettersi in regola. Prevediamo una rateizzazione e una serie di agevolazioni». Assolto questo step, si metterà mano alla revisione dei tributi in particolare della tassa sui ri-

fiuti: «Pensiamo di poterla tagliare favorendo il compostaggio domestico e premialità». Un lavoro che dovrà condurre alla redazione di un futuro «bilancio sociale». Intanto, la cittadina è stata messa sotto sopra con una serie di attività di manutenzione e pulizia attese da tempo. Cosimo Annunziata ha continuato a lavorare, grazie alla riconferma alla guida di San Marzano sul Sarno. tra le priorità c’è la stabilità economica:


«Continueremo con il risanamento delle finanze locali, continuando sulla strada tracciata negli ultimi cinque anni». A settembre, poi, si metterà mano «ad un’opera straordinaria di manutenzione del territorio». C’è spazio anche per nuove occasioni di lavoro: «Abbiamo in programma il potenziamento della macchina comunale con l’assunzione di nuovi vigili urbani e nuovi impiegati». Sul piano sociale c’è il perfezionamento di attività come il centro per anziani e il potenziamento del centro per minori. Annunziata era quasi certo della riconferma, ma non si aspettava un’acrimonia post elettorale: «La città non merita e non vuole che crescano le tensioni. Quando le campagne elettorali finiscono ognuno deve lavorare nel proprio ruolo per il bene della città». Anche un altro Cosimo è stato eletto sindaco, si tratta dell’ingegnere Ferraioli, messo dagli angresi alla guida dell’amministrazione comunale. Se l’è giocata al ballottaggio con l’uscente Pasquale Mauri. «Il nostro obiettivo – ha dichiarato Ferraioli nelle ore successive all’elezione – è di lasciare in futuro una città migliore di quella che abbiamo trovato». Ha poi auspicato, nel rispetto dei ruoli, «una collaborazione proficua in nome di un bene comune che possa migliorare la nostra città, il nostro intento è di lavorare sodo a prescindere dalle appartenenze politiche e mi auguro che il confronto, seppur vivace, possa essere finalizzato esclusivamente all’interesse comune mettendo, subito, da parte i personalismi che in molti casi diventano un freno all’azione amministrativa».

L’emozione diventa cinema La nuova frontiera per spot aziendali e filmati istituzionali raggiunta da Studio24movingphoto

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uscitare emozioni, richiamare sentimenti, far vivere allo spettatore quanto è stato filmato, come se la scena si stesse svolgendo in tempo reale. Studio24movingphoto ha voluto fare questo, riuscendoci, nel realizzare lo spot di Insieme che da marzo è rilanciato sui canali televisivi locali e sul web. Palmer Vitaliano e Salvatore D’Angelo, artefici del successo dello studio di produzione nato due anni fa a Nocera Inferiore, hanno raggiunto l’obiettivo non solo in questo caso, ma anche nel realizzare una miriade di altri filmati per enti, società e collaborando con scuole di cinema. Con il loro lavoro, grazie alla professionalità e alle nuove tecnologie, riescono a regalare la suggestione del grande schermo ad ogni progetto seguito. In ogni loro video le immagini rappresentano la sintesi fra la capacità tecnica e il talento artistico. Grazie alla decennale esperienza maturata sul campo, Palmer e Salvatore riescono a sviluppare le idee dei clienti in maniera mirabile, realizzando un progetto calibrato su ogni richiesta e svilupparlo con l’ausilio delle apparecchiature più moderne, per consentire all’emozione del giorno più bello e ai messaggi dei propri clienti di diventare cinema.

I tre sindaci avranno a disposizione i prossimi cinque anni per trasformare in fatti le buone intenzioni. Salvatore D’Angelo SETTEMBRE 2015 Insieme

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Il giovane Leonardo Falanga

L’a pp anti violenza L’ha inventata un 16enne di Nocera Inferiore

on sarà arrivato primo, ma Leonardo Falanga con la sua applicazione contro la violenza sulle donne continuerà a far parlare di sé. È arrivato in finale, seppur non sia riuscito a spuntare il viaggio nella Silicon Valley, il 16enne di Nocera Inferiore che con l’app “Never alone” ha partecipato a The Innovation game, il game-show sull’innovazione condotto da Riccardo Luna su Repubblica TV. L’applicazione per smartphone servirà a mettere in collegamento le donne vittime di abusi con le forze dell’ordine. Il piccolo genio nocerino frequenta la classe seconda I del liceo scientifico "Nicola Sensale". Quando non studia o inventa, svolge il servizio di ministrante nella sua parrocchia, San Giovanni Battista a Nocera Inferiore. Leonardo sperimenta le sue invenzioni nel laboratorio allestito in casa, al quartiere Cicalesi. Il suo obiettivo è ricostruire tutto o buona parte dei sistemi che attualmente si utilizzano. Anche il cellulare vuole farsi da solo. Per il momento ha realizzato un braccio robotico, mentre sogna di diventare ingegnere specializzato in intelligenza artificiale e biorobotica. “Never alone” consentirà alle donne connesse di non sentirsi sole. «Un modo – ha spiegato Leonardo – per proteggere loro e i loro bambini dall’allucinante esperienza della violenza familiare». L’app geolocalizza la persona che richiede il soccorso e la mette in contatto con le forze dell’ordine per un pronto intervento. “Never alone” si attiva senza digitare alcun numero, ma cliccando il tasto dell’applicazione. In questo modo la richiesta d’aiuto viene ricevuta immediatamente in centrale, insieme alle coordinate geografiche per la localizzazione. Un’idea che non resterà sicuramente nel cassetto. Sa. D’An.

Accesso al cibo per tutti Al centro direzionale il progetto di legge firmato da Alberico Gambino

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n progetto di legge che tuteli il diritto al cibo. A presentarlo è il consigliere regionale Alberico Gambino. «L’accesso universale a cibo buono, sano e insieme sufficiente al proprio sostentamento – scrive il capogruppo di Fratelli d’Italia –, è un diritto che necessita di essere difeso e garantito». Il drammatico aumento di persone che non riescono a comprare nemmeno un tozzo di pane richiede interventi tempestivi ed efficaci. Il disegno di legge Gambino prevede, tra l’altro, che la Regione sostenga,

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incentivi e favorisca «le iniziative che recuperano, a livello locale, i prodotti non raccolti, rimasti invenduti o scartati lungo l’intera filiera agroalimentare per ridistribuirli gratuitamente alle categorie di cittadini al di sotto della soglia di povertà», ma viene prevista anche una premialità per le imprese che «fornendo servizi di ristorazione e di ospitalità alberghiera» garantiscano la ridistribuzione gratuita delle eccedenze alimentari. È poi prevista l’istituzione dell’osservatorio regionale “Spreco Zero”, «con l’obiettivo di mini-

mizzare tutte le perdite e le inefficienze della filiera agroalimentare». Sa. D’An. La prima riunione del Consiglio regionale della X legislatura


Intervento salvavita

Pillole di finanza etica di Pino D’Ammora*

P Non fuori dal mondo

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problemi del mondo della finanza ci sembrano lontani e irrisolvibili: pare di avere a che fare con cifre enormi per i comuni mortali e con una materia da superesperti. A livello mondiale l’insieme delle Banche “etiche” comprende già 28 Istituti, che lavorano in oltre trenta nazioni in tutti i continenti, servono oltre venti milioni di clienti e amministrano beni per cento miliardi di dollari. Scopriamo adesso quante cose è possibile fare concretamente per indirizzare il nostro lavoro e i risparmi verso forme di attività allo stesso tempo remunerative e sostenibili per l’ambiente e la società. Banca popolare Etica è l’unico Istituto italiano di finanza etica associato a GABV (Alleanza Globa-

le delle Banche etiche). Offre vari tipi di conti correnti, con possibilità di Bancomat e, volendo, Carta di credito. Per i depositi sono disponibili tutti i comuni prodotti ad eccezione di quelli esclusivamente speculativi come i derivati. La differenza rispetto al sistema bancario tradizionale sta nell’impiego etico: il cliente ha la certezza che i suoi risparmi sono investiti in opere di utilità sociale, in energie rinnovabili, agricoltura biologica e mai in attività considerate dannose per la pace o l’ambiente. I fondi di investimento di Banca Etica operano solo con Azioni di Società che rispettino determinati criteri di sostenibilità ambientale.

rimo impianto di defibrillatore senza fili in provincia di Salerno. L’intervento salvavita è stato effettuato all’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore. L’equipe di Cardiologia-Utic diretta dal dottor Nicola Capuano ha innestato nel cuore di una sedicenne un particolare dispositivo che la rianimerà nel caso avesse un arresto cardiaco. La ragazza soffre, infatti, di una particolare cardiopatia che le ha già causato un blocco per circa 15 minuti. È stata presa per i capelli dai rianimatori nocerini, quando è arrivata in viale San Francesco qualche mese fa. Si tratta del primo impianto del genere in provincia di Salerno e tra i primi effettuati in Italia. «Questo apparecchio – ha spiegato il primario Nicola Capuano – è innovativo perché evita una serie di problematiche legate all’intervento classico, come l’incannulamento delle vene e il posizionamento dei cateteri nelle cavità cardiache. Riduce anche eventuali complicanze future. Il dispositivo, nel caso si ripetesse l’aritmia mortale, eroga uno shock elettrico e salva la vita al portatore».

*Coordinatore dei soci di Banca etica in Provincia di Salerno

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LA BACHECA DEGLI AUGURI a cura della redazione

Diocesi in festa

Mons. Giuseppe Giudice, vescovo della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, compie 59 anni il 10 settembre. Al nostro Pastore attento ai segni dei tempi l’augurio e l’abbraccio più grande della comunità diocesana, che gioisce per il dono del suo ministero episcopale nella nostra Chiesa locale. Auguri Mons. Giuseppe Giudice Eccellenza!

Buon compleanno ai referenti

Tanti auguri di buon compleanno alla signora Ernestina Vicinanza, referente della parrocchia Santa Maria degli Angeli di Nocera Superiore, che compie gli anni il 5 settembre. La redazione di Insieme esprime i più cari auguri!

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Auguri di buon compleanno

Don Giovanni Padovano compie 82 anni, il 12 settembre; don Giancarlo Faletti festeggia 75 anni il 14 settembre; don Alfonso Giordano spegne 27 candeline, il 17 settembre; don Vincenzo Di Nardi compie 44 anni, il 18 settembre; don Gerardo Guastaferro festeggia 59 anni, il 24 settembre; don Gerardo Coppola compie 37 anni il 26 settembre. A ciascuno di voi, zelanti operai nella Vigna del Signore, buon compleanno di vero cuore dalla redazione di Insieme!

Buon anniversario di ordinazione presbiterale a:

Don Gerardo Coppola, don Raffaele Corrado, don Carmine Vitolo, il 14 settembre; don Salvatore Fiocco, il 15 settembre; p. Michele Floriano, il 19 settembre; don Rosario Ingenito, il 28 settembre. Auguri di buon anniversario di ordinazione diaconale a don Edoardo Tafuto, il 18 settembre. Che il vostro “sì” a Cristo sia ripetuto ogni giorno con gioia. Auguri!

Fiocco azzurro in casa Giordano: lo scorso 24 luglio è nato Salvatore, il primogenito di Tiziana Ferraioli e Carmine Giordano, responsabile del Servizio Informatico diocesano. La redazione si unisce alla gioia dei genitori e affida il piccolo alla materna protezione della Vergine Maria. Auguri.


VITA ECCLESIALE a cura della redazione La copertina degli Orientamenti che riporta la facciata della Cattedrale sormontata dai loghi del Convegno di Firenze e del Giubileo straordinario della Misericordia

Le due “F” per un anno di Misericordia

F

ormazione e famiglia, ma anche cinque azioni da compiere durante il prossimo anno pastorale che sarà caratterizzato dal Giubileo della Misericordia voluto da papa Francesco. Negli Orientamenti pastorali che il Vescovo ha donato alla Diocesi c’è questo e tanto altro ancora. In particolare ci sono i frutti dei due giorni di Sosta ecclesiale e il confronto con le comunità, «l’ascolto dei Consigli Pastorale e Presbiterale e l’attenzione alle voci dei tanti che invocano il dono e il gesto della misericordia». Speranze, ansie e attese di una Chiesa che vuole camminare, correre «sui sentieri della santità per rimanere permanentemente giovane». Negli Orientamenti monsignor Giuseppe Giudice indica le due priorità per la Chiesa diocesana: esigenza della formazione e attenzione alle famiglie. Temi che sono già stati recepiti dagli Uffici diocesani, i quali stanno redigendo il programma per il prossimo anno che terrà conto anche di quanto la Chiesa italiana e universale ci suggerisce. Formazione Le comunità, i movimenti, tutti i lai-

ci, chiedono una maggiore attenzione. È emerso dai laboratori della Sosta, ma l’esigenza era stata rilevata già dal Vescovo. «Non diciamo che non ci sia e non sia stata fatta – scrive monsignor Giudice –, ma non può più essere lasciata alla buona volontà di qualche parroco o di qualche ufficio e dispersa in tanti rivoli». La formazione è essenziale «per creare uomini nuovi ed evangelici» e non può essere «frastagliata, frantumata, ripetitiva e settoriale». Il compito di tutto è della Diocesi che, «recuperando la competenza di tanti sacerdoti e dei fedeli laici», deve «pensare ad un modulo formativo che possa offrire a tutti, in modo sistematico e variegato, il latte spirituale e il cibo solido per essere una Chiesa attenta alla crescita di tutti». Un’errata o del tutto assente formazione comporta, infatti, conseguenze negative e «l’analfabetismo religioso» che non poche volte «ha contagiato anche i nostri operatori pastorali». Quando e se esplodono tensioni nelle comunità o nella pietà popolare, deduce il Pastore, si nota come «difetta la formazione e mancano i maestri-testimoni». Insomma, gli «otti-

Famiglia e formazione al centro degli Orientamenti pastorali 2015-2016 che dovranno guidare la comunità diocesana nei prossimi mesi scanditi dal Convegno di Firenze, la conclusione del Concilio giovane e il Giubileo straordinario della Misericordia

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VITA ECCLESIALE

mi animatori, non sempre sono buoni formatori». Il prossimo anno, presumibilmente a partire da gennaio, sarà dunque caratterizzato da questo modulo che potrà aiutare «la nostra Chiesa a vivere la “pastorale dell’intelligenza” per evitare che essa, staccata dal dato teologico e magisteriale, scada a semplice ed inutile pastorizia». Famiglia Alla luce del Sinodo, ma anche della crescente attenzione mediatica al tema, non sempre legata a veri bisogni e necessità quotidiane, emerge la richiesta di dare ascolto e voce alla famiglia. Il Vescovo chiede di ripensare «una pastorale meno aggressiva e monotematica, capace di stare con le famiglie per imparare da esse nuovamente la grammatica dell’umano». Negli Orientamenti c’è un sollecito per i sacerdoti: «Proprio noi, che abbiamo rinunciato ad una famiglia umana per entrare nella famiglia

di Gesù, ci presentiamo, a volte, come esperti di pastorale familiare, senza conoscere, non di rado, la bellezza e la fatica delle famiglie, senza aver mai trascorso una notte accanto ad un bambino che piange, o a un anziano che sta male». Emerge, quindi, l’urgenza di «stare accanto alle famiglie», risvegliando il Vangelo della famiglia. «Ascoltare, accogliere, capire e far sì che si inseriscano, come piccole chiese nate dal sacramento, nella grande Chiesa per dare alle nostre comunità il respiro, i tempi, le esigenze e gli orari della famiglia e la bellezza e concretezza della casa». «Stando con le famiglie e parlando meno della famiglia – aggiunge monsignor Giudice –, forse impareremo il dialogo tra le generazioni, evitando che le nostre parrocchie diventino orfanotrofi o ludoteche e dando alle famiglie la capacità di essere domus ecclesiae».

Il Vescovo con i responsabili di Area e i direttori degli Uffici a lavoro dopo la pubblicazione degli Orientamenti

Salvatore D’Angelo

Rileggiamo con gli Orientamenti

A

lle due “F”, formazione e famiglia, monsignor Giudice rilegge le cinque vie di Firenze proponendo altrettante sollecitazioni, affinché caratterizzino la vita di ognuno e quella diocesana. Un gesto di riconciliazione Ad ognuno è chiesto, nell’anno straordinario della Misericordia, un gesto di riconciliazione. Ma da chi partire? Il Vescovo ricorda che dobbiamo riconciliarci con il Signore: «Dal rapporto ricucito con Lui è possibile rifare il tessuto sfilacciato delle nostre comunità familiari, amicali, parrocchiali e associative. Solo una Chiesa riconciliata, con il Signore

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e tra di noi nella ricchezza della diversità, può osare di andare in missione». Un tempo di riposo Fermarsi a riflettere, riposarsi, non è disimpegno o accidia. Il Vescovo chiede di investire questo tempo leggendo due preziosi contributi del Papa: la Bolla di indizione dell’Anno Santo Misericordiae Vultus e l’Enciclica Laudato sii. «Contemplando il volto della misericordia, saremo abilitati a cercare quel volto nella creazione e nella bellezza dell’ambiente. Siamo entrati anche noi in una sorta di consumismo pastorale e facciamo tante co-


Al via le sessioni conciliari Nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre si terranno quattro incontri di confronto, approfondimento e indirizzo che ruoteranno intorno alle quattro Costituzioni del Concilio Vaticano II

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occherà quattro punti della Diocesi l’ultimo tratto di strada che attende il Concilio giovane, l’iniziativa suscitata dallo Spirito e proposta dal Vescovo alla comunità di Nocera Inferiore-Sarno. Durante l’ultimo anno, il percorso è iniziato il 19 novembre 2014, guidati dall’esempio di Sant’Alfonso Maria de Liguori ci si è incontrati, si è pregato e ci si è confrontati. Ora ai delegati viene chiesto un ultimo sprint, quello decisivo. Si comincia l’11 settembre nella parrocchia Santa Maria dei Bagni.

Al centro dell’incontro la Costituzione conciliare Gaudium et Spes. A portare la testimonianza sarà il Vicario generale della Diocesi, monsignor Giovanni Iaquinandi. Il 9 ottobre l’appuntamento con la Costituzione Dei Verbum è nella Concattedrale di Sarno. a portare la testimonianza sarà padre Gigi Lamberti. Il terzo appuntamento è in programma il 19 novembre, in Cattedrale. Nella festa della dedicazione della Cattedrale si approfondirà la Lumen Gentium. Sarà il vescovo, monsignor Giuseppe Giudice ad appro-

fondire il tema. La quarta ed ultima sessione si terrà a Roccapiemonte il 4 dicembre. Le clarisse approfondiranno la Sacrosantum Concilium. Ogni sera vi saranno degli ospiti invitati a partecipare: i sindaci della Diocesi, i rappresentanti di altre religioni, gli operatori pastorali, i componenti delle associazioni laiche del territorio. Il 7 dicembre ci sarà la chiusura nella basilica di Sant’Alfonso a Pagani. È da lì che prenderà il via il vero Concilio giovane, quello da vivere. Sa. D’An.

le cinque vie di Firenze se, forse troppe, e non sempre ci fermiamo per riflettere e andare al cuore delle cose che operiamo». Il luogo del riposo Nel marasma quotidiano se si vuole riposare a volte non si sa dove farlo. Monsignor Giudice indica la messa quale luogo dove ristorarsi. «Torniamo a posare il nostro capo sul petto del Maestro. Sorelle e Fratelli, a messa! È il luogo della nostra pace ed è la scuola per umanizzare e trasfigurare la nostra vita e il mondo. Senza la messa, è anemica qualsiasi pastorale e specialmente quella familiare perché non riesce a mettere insieme la tavola e la mensa».

Le opere di misericordia Sono quattordici, recuperarne qualcuna farebbe davvero bene. «Egli si nasconde, volto della misericordia del Padre, nella Parola, nel Pane e nei poveri. Cerchiamolo!». Un inno alla gioia Il Vescovo non dimentica il percorso compiuto. Richiama così a raccogliere «almeno un frutto dal Concilio Giovane» e nel contempo ricorda che «il credente non è un ridanciano, un crapulone, un pulcinella, ma è uomo della gioia, che è dono dello Spirito Santo. La gioia del cristiano conosce i dolori del parto, la tristezza, le doglie, ma di più il canto per la vita che

nasce. Radicata nell’albero della Croce, la gioia cristiana non può essere tolta da nessuno, risplende dappertutto, anche in un mondo che parla del silenzio di Dio. Dove abita questa gioia? Nel cuore dei Santi, nella Parola, nel Pane e nei Poveri, e in tutti coloro che, sedotti dal Signore, diventano giullari dell’amore di Dio. Abita negli occhi trasparenti di tanti, a cominciare dai nostri bambini e dai sofferenti, nei quali noi leggiamo lo spartito sempre nuovo dell’inno alla gioia». È questa gioia che il Vescovo auspica per la Diocesi come «un regalo durante l’Anno della Misericordia». Sa. D’An. SETTEMBRE 2015 Insieme

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VITA ECCLESIALE Un momento degli annunci del 27 luglio

Rivoluzione Giuseppe

Lo scorso luglio il Vescovo ha ufficializzato venticinque nomine che hanno cambiato la geografia di numerose parrocchie e Uffici della Diocesi

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ambiamenti che aiutano le persone e le comunità coinvolte, con questo spirito monsignor Giuseppe Giudice ha ufficializzato nei mesi scorsi una serie di nomine nelle parrocchie e negli uffici della Curia. Sono 25, in totale, le novità. Il 27 luglio il momento più solenne, con l’annuncio dato dinanzi ad un bel gruppo di sacerdoti e laici ritrovatisi nell’aula “Agostino Pepe” della Curia. Decisioni assunte «alla luce della fede abramitica – di Abramo, nostro Padre nella fede – e nella testimonianza serena di tanti che, radicati nell’obbedienza a Cristo, hanno costruito la propria vita e la vita della Chiesa». Il Vescovo ha sollecitato a «mettersi nella fede per costruire la Chiesa e non piccoli gruppi», perché «la sequela, la risposta al Signore è personale. A noi interessa la mia risposta, non quella degli altri». «I cambiamenti, specialmente quando costano – ha aggiunto monsignor Giudice –, sono un aiuto alle persone e alle comunità per ricentrare sempre di più lo sguardo verso Cristo». «Ringrazio chi lascia e chi comincia, e chi ricomincia – ha puntualizzato – e ringrazio le comunità che, nella fede semplice, accolgono e sostengono il pensiero del Vescovo e della Chiesa. E un grazie a chi ha accettato, con serena disponibilità, di ri-

mettere in gioco la propria vita dinanzi al Signore, per rinascere e ringiovanire». Dieci le parrocchie coinvolte negli avvicendamenti. Don Ciro Galisi, dopo essere stato per 20 anni parroco a Santa Maria del Presepe a Nocera Inferiore, diventerà parroco di Santa Maria delle Grazie di Angri, don Salvatore Fiore guiderà la comunità di San Lorenzo Martire a Sant’Egidio del Monte Albino. A Nocera Inferiore don Roberto Farruggio sarà parroco di Santa Maria del Presepe, monsignor Mario Ceneri parroco di Sant’Anna e don Ciro Zarra amministratore parrocchiale della Cattedrale. Monsignor Domenico Cinque, per tredici anni parroco di San Prisco, guiderà la parrocchia Maria Santissima di Costantinopoli a Nocera Superiore, al tempo stesso assume l’incarico di vicario foraneo di Nocera Superiore/Roccapiemonte. A Sarno, don Domenico D’Ambrosi sarà amministratore parrocchiale di San Sebastiano e vicario parrocchiale di Sant’Alfredo, dove sarà aiutato dal diacono don Vincenzo Vergati nel periodo di transizione dei padre Pavoniani. Sempre a Sarno, arriva da Isernia il nuovo amministratore parrocchiale di San Teodoro, si tratta di don Antonio Agovino, sacerdote originario di Sarno. A San Valentino Torio, il parroco di San Giacomo Mag-


Don Ciro Galisi, parroco di Santa Maria delle Grazie di Angri

Don Antonio Agovino

Don Roberto Farruggio, parroco di Santa Maria del Presepe di Nocera Inferiore Don Salvatore Fiore, parroco di San Lorenzo martire a Sant’Egidio

giore, don Alessandro Cirillo, avrà il supporto di don Enrico Ascolese, nominato vicario parrocchiale. Cambiano anche alcuni nomi negli Uffici diocesani. Scelti i nuovi delegati episcopali: don Giuseppe Ferraioli si occuperò del clero, don Vincenzo Di Nardi del laicato, padre Michele Alfano dei religiosi e don Antonio Adinolfi della pastorale. Don Gaetano Ferraioli sarà vice direttore della Caritas e padre Natalino Rauti responsabile dell’Ufficio pastorale sociale e del lavoro (tutor Progetto Policoro) – Servizio per la giustizia, pace e salvaguardia del creato. Lo scorso 11 luglio erano stati nominati due responsabili di area: don Roberto Farruggio al settore cultura e il giornalista Salvatore D’Angelo al settore comunicazioni. Don Andrea Annunziata è stato incaricato di seguire il servizio ministranti, don Antonio Adinolfi la pastorale dei fanciulli e dei ragazzi. Per quanto riguarda gli insegnanti di religione, il docente Antonio Ferrentino sarà affiancato da Adamo Desiderio di Angri. Al servizio musica sacra è stata nominata Alma Ciancone. Don Carmine Cialdini si inserisce nell’equipe della carità. Novità anche al servizio pellegrinaggi e turismo religioso, è stata nominata Maria Francesca Savastano, e all’ufficio confraternite, a reggerlo sarà Nunziante Desiderio.

Mons. Domenico Cinque, parroco di Maria Santissima di Costantinopoli a Nocera Superiore Mons. Mario Ceneri, parroco di Sant’Anna a Nocera Inferiore

Don Ciro Zarra, amministratore parrocchiale della Cattedrale di San Prisco Don Domenico D’Ambrosi, amministratore parrocchiale di San Sebastiano e vicario parrocchiale di Sant’Alfredo a Sarno

Don Enrico Ascolese, vicario parrocchiale di San Giacomo Maggiore a San Valentino Torio SETTEMBRE 2015 Insieme

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VITA ECCLESIALE Il Vescovo con il primo consiglio d’amministrazione e i dipendenti di Priscus

È nata Priscus Monsignor Giuseppe Giudice ha tenuto a battesimo la prima cooperativa di produzione e servizio di ispirazione diocesana. A presiederla Agnese Senatore, avvocato di Nocera Inferiore

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ulle orme di Giovanni Paolo II, nella sua terra, nei luoghi che lo hanno visto crescere e maturare come uomo di fede. In questo contesto, dal 12 al 16 luglio, si è tenuto il pellegrinaggio diocesano in Polonia guidato dal vescovo mons. Giuseppe Giudice. Cracovia, Wadowice, Auschwitz e Czestochowa sono state alcune delle tappe dell’intenso cammino percorso dai quaranta pellegrini di Nocera Inferiore-Sarno. Un’esperienza che ha lasciato in tutti i partecipanti grandi sensazioni. Immacolata Fattiroso di Nocera Inferiore ha descritto così quei giorni: «Sono stati un vero dono. Il popolo polacco è di grande cultura e di profonda fede, con un amore speciale per Maria. La visita al santuario della Divina Misericordia e ad Auschwitz mi hanno rafforzato nella fede che il bene vince sul male. Ho capito che nella cantina buia del nostro mondo possiamo e dobbiamo accendere una Luce, sia pure di una candela, amando per primi e facendo gesti di amore concreto. Il culmine del viaggio è stato al santuario di Czestochowa. Nella cappella della Madonna nera, ho affidato a Maria le intenzioni di tanti e il desiderio di incarnare nella mia vita almeno una goccia di quel “Totus Tuus” riscoperto in questo viaggio». Sa. D’An.

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ià dal nome vuole indicare l’appartenenza a questa Chiesa, la missione di servizio alla diocesi e il radicamento territoriale così come è stato per il primo Vescovo di Nocera Inferiore – Sarno. È nata Priscus, la prima cooperativa di servizi e produzione diocesana. Un’esperienza voluta dal Vescovo quale segno visibile «di una fede che diventa lavoro». Nel primo incontro con i dipendenti, monsignor Giuseppe Giudice ha detto: «Avevamo bisogno di uno strumento che avesse un riferimento diocesano. Questa cooperativa nasce nello e con lo spirito cristiano, con la consapevolezza che si fa un servizio alla diocesi, per questo invito tutti a rapportarsi con spirito nuovo verso questa creatura». Un frutto suscitato anche dal Progetto Policoro, iniziativa della Chiesa italiana a cui il

Vescovo ha sempre guardato con fiducia, sposando appieno il sollecito a «diventare imprenditori di se stessi». Non è mancato il ringraziamento alla cooperativa L'Onda che in questi anni ha servito la diocesi. A presiedere Priscus, monsignor Giudice ha chiamato l’avvocato Agnese Senatore, mentre ha nominato nel consiglio di amministrazione don Ciro Galisi, Antonietta Abete, Salvatore Alfano e Piera Angela Cascone. A completare il gruppo ci saranno il commercialista Salvatore D’Amato e il consulente del lavoro Daniele Parlato. «Priscus è figlia e frutto di questa diocesi – ha spiegato la presidente –, opereremo secondo le sue indicazioni. Si tratta di una cooperativa di produzione e lavoro con un variegato oggetto sociale che consentirà di offrire i più ampi servizi alla diocesi e alle parrocchie».

Alla riscoperta del Totus Tuus. Pellegrinaggio sulle orme di San Giovanni Paolo II

I pellegrini in terra polacca


Verso Cracovia

Questa pagina, a cura del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile, è uno strumento per accompagnare il cammino di preparazione alla prossima Giornata mondiale della Gioventù. L’appuntamento è a Cracovia, dal 26 luglio al 31 luglio 2016 Il santuario di Czestochowa

Aspettando l’incontro con Francesco

Con l’estate, è partita la macchina organizzativa che ci accompagnerà alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Tante le idee messe in campo per vivere questi mesi che ci separano da Cracovia

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er prepararci all’incontro con papa Francesco, vivremo momenti spirituali, perché la GMG è un’esperienza di fede e di Chiesa, non una semplice scampagnata. È un pellegrinaggio che ci porta incontro al Signore nei luoghi e sui sentieri della storia ove Egli si è fatto presente. Conosceremo la cultura del popolo polacco che è sempre risorto, come una fenice, dalle ceneri di eventi terribili che lo hanno martirizzato. Proveremo a capire quale significato ha avuto Auschwitz e cosa ancora oggi dice al mondo intero. Ripercorreremo le orme di San Giovanni Paolo II. La GMG dovrà trovarci pronti ad accogliere quanto il Signore vorrà donare a ciascuno. Per questo, i partecipanti saranno chiama-

DIOC ES I

IL NUOVO LOGO DELLA PASTORALE GIOVANILE

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ti a vivere un percorso di catechesi che inserendosi nell’anno conciliare diocesano, ormai quasi al termine, e nell’anno del giubileo straordinario della misericordia, indetto da Papa Francesco, sarà la base su cui costruire la bella esperienza della GMG. Il gemellaggio. Già siamo in contatto con alcune diocesi della Polonia per poter vivere il gemellaggio. L’accoglienza da parte delle famiglie polacche ci consentirà non solo di vivere qualche giorno in più in Polonia, ma anche di sperimentare un vero e proprio scambio di esperienze culturali e spirituali che renderanno certamente quei giorni più belli ed intensi. Potremo così visitare Auschwitz (la tappa è già stata prenotata per il 24 luglio 2016), i luoghi

in cui è nato e vissuto san Giovanni Paolo II, il santuario di Jasna Gora a Czestochowa per far visita alla Madonna Nera, senza mancare neppure ad uno dei momenti previsti dal programma della GMG. Il teatro per raccogliere fondi. Certo, i nostri giovani dovranno sostenere dei costi. E non sarebbe giusto che qualcuno non potesse partecipare a questa bella esperienza per questioni economiche. Per questo, abbiamo messo su una rassegna teatrale, uno spettacolo al mese, con il supporto di compagnie amatoriali, per raccogliere fondi e abbattere i costi che dovranno sostenere i nostri giovani. Chiediamo a tutti il sostegno nella preghiera e di partecipare alle iniziative messe in campo. Don Giuseppe Pironti

P e G sono le iniziali della Pastorale Giovanile. Stilizzate e scritte al contrario per indicare che il giovane cristiano è colui che va controcorrente e non segue la massa. Il colore rosso per la G indica la passione che caratterizza la giovinezza mentre il colore blu della P indica il Paradiso, come meta e obiettivo dell’azione pastorale. L’Eucaristia è il centro della spiritualità di ogni giovane: fonte da cui attingere e culmine a cui tendere per rendere piena la propria vita. La Croce è il segno del cristiano. L’età che i nostri giovani vivono è ricca di momenti di gioia ma anche di momenti di sofferenza, che bisogna imparare a superare in vista di un bene maggiore. La Croce è anche il segno principale delle GMG, dono di San Giovanni Paolo II ai giovani! Il Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile vuole essere una bussola che indica ai giovani dell’Agro il più importante punto di riferimento: Gesù Cristo, via, verità e vita.

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ILPANEDELLADOMENICA commenti a cura delle sorelle Clarisse del Monastero di Santa Chiara

Sussidio liturgico dalla XXIV alla XXVII domenica del Tempo Ordinario (Anno B)

Io voglio sapere Io voglio sapere se Cristo è mai stato creduto, se è venuto e viene e verrà; o sia appena un’invenzione per un irreale gioco del Signore di contro al cupo giorno dell’uomo.

Io voglio sapere se l’uomo cresce e quale sarà l’intelligenza d’un abitante della metropoli: se la scienza non sia la morte e questa macchina non sia la nostra bara d’acciaio.

13 XXIV domenica settembre dEL TEMPO 2015 ORDINARIO (Anno B) Sandro Filipepi, detto il Botticelli, nacque a Firenze nel 1445. Fu un finissimo pittore. La sua cifra stilistica è contrassegnata dall'estrema eleganza dei soggetti ritratti, le sue opere sono caratterizzate da un forte lirismo e da un grande equilibrio tra l'artificio delle forme e la bellezza della natura. Madonna col Bambino e due angeli di Sandro Botticelli, 1468 circa

Le letture: “Tu sei il Cristo” Prima lettura: Is 50,5-9 Salmo: Sal 114 Seconda lettura: Giac 2,14-18 Vangelo: Mc 8,27-35 Il Vangelo: "Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere". (Cfr Mc 8, 29-31) Colore liturgico: VERDE

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Mia chiesa amata e infedele, mia amarezza di ogni domenica, chiesa che vorrei impazzita di gioia. Perché? Io voglio sapere. David Maria Turoldo

“La gente chi dice che io sia?”

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esù fa un sondaggio tra i suoi, vuole conoscere quanto la sua Parola è entrata nella mente e nel cuore di chi lo ascolta. Il credente che vive l’incontro con il Signore nell’Eucaristia ha scelto di stare dietro di Lui ma a chi ha scelto di seguirlo Gesù dice: “Intendete bene” perché c’è il rischio di stargli dietro ma non secondo il Suo Spirito. Questa liturgia domenicale viene allora a consegnarci delle domande che Gesù in persona rivolge a ciascuno di noi: chi sono Io per te? Quanto la mia Parola incide nella tua vita, nei tuoi pensieri, nei tuoi gesti? È quello che Giacomo ci ricorda nella sua lettera: “La fede senza le opere è morta”. La mia adesione a Cristo si vede nelle opere, nei gesti che compio ogni giorno. La mia appartenenza a Cristo si vede e si tocca nella mia sequela a Lui fino alla croce.


20 XXV domenica settembre dEL TEMPO ORDINARIO 2015 (Anno B)

27 XXVI domenica settembre dEL TEMPO ORDINARIO 2015 (Anno B)

Le letture: “Il servitore di tutti”

Le letture: “Chi non è contro di noi è per noi”

Prima lettura: Sap 2, 12.17-20 Salmo: Sal 53 Seconda lettura: Giac 3,16-4,3 Vangelo: Mc 9,30-37

Prima lettura: Num 11,25-29 Salmo: Sal 18 Seconda lettura: Giac 5,1-6 Vangelo: Mc 9,38-43.45.47-48

Il Vangelo: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». (Cfr Mc 9, 35-37)

Il Vangelo: «Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare». (Cfr Mc 6, 41-42)

Colore liturgico: VERDE

Colore liturgico: VERDE

Servi per amore

“S

e uno vuol essere il primo, sia l’ultimo e il servitore di tutti”. Anche tra i discepoli di Gesù serpeggia il desiderio di primeggiare, di fare graduatorie. Egli che conosce il cuore dell’uomo sa che la medicina che può guarirlo è l’umiltà. All’uomo desideroso di comandare, possedere, servirsi degli altri, il Signore rivela la verità di questo desiderio, che si risolve nel servizio incondizionato, a tutti. Egli è il servo di tutti. Per realizzare tutto ciò il discepolo non deve sottrarsi al combattimento che avviene nel suo cuore e che si oppone al Vangelo. Innestati in Cristo, che ci ha fatti passare dalla morte alla vita, possiamo impegnarci nella quotidiana battaglia per il Regno la cui misura è un bimbo, “sacramento” di Gesù. Accogliere un bimbo è accogliere Dio. Sant'Agostino nello studio di Sandro Botticelli, 1480

Madonna del Magnificat di Sandro Botticelli, 1481

La gioia per i “semi del Verbo”

“O

Dio tu non privi mai il tuo popolo della voce dei profeti; effondi il tuo Spirito sul nuovo Israele, perché ogni uomo sia ricco del tuo dono, e a tutti i popoli della terra siano annunziate le meraviglie del tuo amore”. In modo semplice e conciso la colletta di questa domenica ci immette nel clima dell’ascolto della Parola di Dio. Il discepolo non deve essere geloso dei doni di Dio, ma deve rallegrarsi quando vede i “semi del Verbo” sparsi oltre il recinto della Chiesa. Dio è libero di donare il suo Spirito. Il discepolo deve preoccuparsi di non recare scandalo a “questi piccoli che credono” vigilando su se stesso, purificando il proprio cuore con una quotidiana lotta, rinunciando a ciò che ostacola l’avvento del Regno per vivere il Vangelo con maggiore libertà. SETTEMBRE 2015 Insieme

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IL PANE DELLA DOMENICA

4 XXVII domenica OTTOBRE dEL TEMPO 2015 ORDINARIO (Anno B)

Fatti l’uno per l’altra

Le letture: “Una carne sola” Prima lettura: Gen 2,18-24 Salmo: Sal 127 Seconda lettura: Eb 2,9-11 Vangelo: Mc 10,2-16 Il Vangelo: «Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». (Cfr Mc 10,6-9) Colore liturgico: VERDE

Incoronazione della Vergine di Sandro Botticelli 1488-1490

INFORMADIOCESI GLI APPUNTAMENTI Per maggiori info: www.diocesinocerasarno.it

Insieme alle comunità Il 3 settembre il Vescovo presiede la Santa Messa a San Valentino Torio in occasione della festa di Santa Maria della Consolazione, appuntamento alle ore 20.00. L’8 settembre, alle ore 19.00, la Santa Messa è in programma nella parrocchia Santa Maria Maggiore di Nocera Superiore. Il 20, alle ore 22.00, monsignor Giudice presiede la Santa Messa nella parrocchia Santa Maria delle Grazie a San Valentino Torio.

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Insieme SETTEMBRE 2015

Insieme alle comunità religiose Domenica 6 settembre, alle ore 10.30, il Vescovo presiede la Santa Messa nella parrocchia San Francesco di Paola per un anniversario della famiglia religiosa del Preziosissimo Sangue. Lunedì 7, alle ore 18.00, Santa Messa ad Angri dalle Suore Battistine. Cammino conciliare L’11 settembre, nella parrocchia Santa Maria dei Bagni di Scafati, ci sarà la prima Sessione del Concilio giovane.

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el rispondere ai farisei sulla liceità del ripudio da parte del marito per la propria moglie, Gesù li riporta allo splendore delle origini e alla verità posta dentro la creazione dell’uomo e della donna, fatti l’uno per l’altra, l’uno di fronte all’altra in relazione. Nessuna legge umana può far venir meno questo desiderio inscritto nel cuore dei figli, senza sorvolare sulle fatiche e i fallimenti che accompagnano questa relazione. Preghiamo, allora per gli sposi perché i due siano una vita sola e chiediamo per essi il dono dello Spirito che riporta l’uomo alla santità delle prime origini e un cuore fedele perché nessun potere umano osi dividere ciò che Dio ha unito.

COMPLEANNO ILLIANO

Il 27 luglio, nella parrocchia Santa Maria delle Grazie di Angri, la comunità diocesana di Nocera Inferiore-Sarno, rappresentata dal vescovo mons. Giuseppe Giudice, insieme ad altri cinque Vescovi campani, da sinistra l’ausiliare di Napoli mons. Lucio Lemmo, l’arcivescovo di Sorrento Castellammare mons. Franco Alfano, il vescovo di Caserta mons. Giovanni D’Alise, il vescovo di Pozzuoli mons. Gennaro Pascarella e l’arcivescovo di Pompei mons. Tommaso Caputo, si è stretta intorno al vescovo emerito, mons. Gioacchino Illiano, in occasione del suo ottantesimo compleanno. Ancora fervidi auguri al pastore che ha guidato per 24 anni la nostra Diocesi.


Redazionale a cura della Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza e dei Piccoli discepoli della Croce

Un momento della serata

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ani che si stringono forte in un cerchio di sguardi che si incrociano, come un abbraccio stretto per sentire che la Chiesa vive dentro noi… insieme a noi!”. È così che immaginiamo l’amicizia. Com’è bello incontrare un amico quando sei solo, quando sei angosciato. Già vederlo mentre ti viene incontro sorridente, ti rasserena. Non servono grandi effusioni, solo un abbraccio sincero, un sorriso schietto, una carezza dolce e l’anima si spalanca. Per questo, noi fratelli e sorelle della P.U.A.C.S. abbiamo deciso di salutare l’estate 2015 organizzando una serata con i nostri cari amici ammalati. Il chiostro del Monastero della nostra associazione si è riempito di persone! Numerosi ragazzi disabili e non, insieme ai loro amici e familiari, guidati dalle sorelle e dai fratelli della PUACS hanno vissuto un divertentissimo karaoke che si è protratto, tra canti e balli in allegria, fino a mezzanotte inoltrata. Per loro è fondamentale sta-

re insieme, per uno scambio reciproco di attenzioni e di affetto perché… insieme è più bello. E, tra un canto stonato, un trenino e dei balli con le carrozzine, si è rafforzato l’impegno associativo di continuare ad organizzare serate di divertimento e condivisione, oltre ai momenti di preghiera e formazione. Il prossimo appuntamento è per i solenni festeggiamenti in onore di Gesù Bambino di Praga, venerato nel nostro Santuario, dall’11 al 13 settembre. Giorni che ci vedranno impegnati nell’organizzazione di numerose attività: dalla S. Messa con la Consacrazione dei bimbi e delle mamme al rinnovo della consegna delle chiavi della città di Pagani a Gesù Bambino. Vivremo un momento di festa finale con i nostri fratelli ammalati, per ringraziare il nostro piccolo grande Re e sua madre Maria per averci chiamato ad essere parte della schiera eletta dei fratelli e delle sorelle della PUACS. Rosamaria Calabrese e Anna Maresca

Il dono dell’amicizia La P.U.A.C.S. ha salutato l’estate con una serata di festa insieme a tutti gli ammalati

Solenni festeggiamenti in onore di Gesù Bambino di Praga 11, 12 e 13 settembre Domenica, 13 settembre, ore 19.00: Celebrazione eucaristica e Atto di Consacrazione delle mamme e dei bambini a Gesù Bambino di Praga. A seguire serata di giochi e animazione per bambini.

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DON ENRICO SMALDONE Il prete che amava i bambini di Antonietta Abete

Le voci dei bambini

ritornano nella Città Lo scorso 10 luglio, nel complesso Cittadella della Carità in Angri, è stata inaugurata la casa di accoglienza “Don Enrico Smaldone”, affidata ad una coppia di sposi, genitori di tre splendidi figli

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a vita di don Enrico Smaldone è un album pieno di numerose istantanee. Chi lo sfoglia si imbatte nel suo sogno, nella determinazione messa in campo per realizzarlo, incontra gli occhi sorridenti dei tanti ragazzi che tra le mura della Città dei Ragazzi ritrovarono il sorriso e la speranza di un futuro migliore. Vi sono anche tante immagini dolorose: la morte prematura del sacerdote, il tentativo di continuare l’esperienza avviata da don Enrico affidandola ad altri presbiteri, la chiusura della Città, la conversione in Casa Serena, struttura destinata all’accoglienza di anziani soli e ammalati. Lo scorso 10 luglio, esattamente 66 anni dopo la cerimonia per la posa della prima pietra della Città, un altro tassello si è aggiunto a questa storia di carità. Il vescovo mons. Giuseppe Giudice, al termine della celebrazione eucaristica, ha inaugurato l’oasi Don Enrico Smaldone, deputata all’accoglienza di bambini e mamme in attesa che vivono una condizione di disagio. «Questa data è legata alla vita di Enrico Smaldone – ha sottolineato il pastore diocesano –. La carità è il cuore

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di Dio, i gesti di carità cambiano perché sono legati al tempo, alle situazioni, alla cultura in cui viviamo. Ma non cambia la carità di Dio, cambia solo il modo di esprimerla». A spalancare le porte, della casa e del cuore, vi sono Francesco Petrosino e sua moglie Annarita, insieme ai loro tre figli: Maria, 14 anni, Sara, 11, e il piccolo Gaetano che di anni ne ha appena due. Sorride sereno il piccolo di casa. Non sa che i suoi passi ancora un po’ incerti hanno la stessa cadenza di quelli dei bimbi di don Enrico. Non ha ancora l’età per capire che grazie alla generosità dei suoi genitori i bambini sono ritornati protagonisti nel luogo che vide fiorire la Città dei Ragazzi, quasi 40 anni dopo la sua definitiva chiusura. Il percorso. Francesco, 41 anni, e Annarita, 42, si sono conosciuti nel 1994. Dopo 5 anni di fidanzamento, si sono sposati nel 1999. Tanti i sogni nel cassetto, Francesco ha una società che si occupa di termoidraulica, Annarita è laureata in Lettere ed è insegnante di sostegno: due figli - per i due sposi

Un momento della Celebrazione eucaristica


Taglio del nastro: da sinistra, il dottor Giuseppe D’Ambrosio, vicesindaco di Angri, Mons. Gioacchino Illiano, Mons. Giuseppe Giudice, Francesco Petrosino e il piccolo Gaetano, don Silvio Longobardi, Annarita Petrosino

questo era il numero perfetto - e il desiderio di comprare casa per garantire loro un futuro tranquillo. Ma quando Dio entra nel cuore e nella vita di una coppia di sposi, sono i suoi sogni ad orientarne i passi e le scelte. Per Francesco e Annarita l’incontro con Gesù arriva durante i primi anni di matrimonio, quando nella parrocchia di San Giovanni Battista in Cicalesi accolgono la proposta di fede della Fraternità di Emmaus. «Il movimento si occupava dei bambini e dei ragazzi in difficoltà – racconta Francesco – ­ e questo ci affascinava». Ricorda Annarita: «Le nostre figlie erano tranquille e serene. Spesso, a fine giornata, mi chiedevo perché altri bambini non potessero avere le stesse premure e attenzioni». Solo il cuore di una mamma può gettare sul mondo uno sguardo scevro da qualsiasi egoismo. La famiglia Petrosino si apre così alle prime esperienze di affido familiare. Gli impegni aumentano, Francesco e Annarita a sera arrivano stanchi ma sono felici. La serenità sul volto dei bambini li ripaga di ogni sacrificio. Dopo qualche tempo, all’affido si aggiunge l’esperienza di gemellaggio con l’Oasi Nazareth, una delle cinque strutture di accoglienza che il Movimento ha nell’Agro, con sede a Striano. Quando i responsabili della casa, Giovanna e Tonino Ciniglio, hanno altri impegni, Francesco e Annarita danno loro il cambio, occupandosi delle loro cinque figlie e dei ragazzi accolti di volta in volta presso l’Oasi. Piccoli passi che li aiutano a maturare un’autentica cultura dell’accoglienza fino a lasciare la propria abitazione per trasferirsi ad Angri, nella casa intitolata al fondatore della Città dei Ragazzi.

Il cammino interiore. Basta incrociare lo sguardo profondo di Annarita per capire che non è stato tutto semplice: non vi può essere nessuna nascita senza la fatica del parto. «Avevamo altri progetti – racconta –. Pensavamo che avere due figli fosse il numero perfetto e, invece, ci siamo aperti con generosità e responsabilità alla vita ed è arrivato Gaetano. Poi abbiamo lasciato la nostra casa nella quale ogni angolo parlava della nostra storia per trasferirci ad Angri, dopo un confronto sereno con le nostre figlie più grandi. Se avessimo avvertito il minimo disagio da parte loro, non avremmo fatto questo passo». In realtà, la fatica per Annarita è un’altra. «Sono una persona riservata e timida – confida ­–, gelosa della mia intimità. È questo lo sforzo più grande che ho fatto e continuo a fare. L’oasi non è solo accoglienza delle mamme e dei bambini. L’oasi è costruire una relazione continua, è accogliere chiunque bussa alla porta. È evangelizzare, indicando a tutti Cristo come maestro e modello». Gaetano, intanto, gira per casa stringendo tra le braccia un orsacchiotto. Il suo sorriso è la cornice più bella per racchiudere l’inizio di questa nuova avventura. Su di lui, sulla disponibilità dei suoi genitori, sulle mamme in attesa che busseranno a questa porta, sui bambini che qui troveranno sostegno e ristoro, dal Cielo veglia attento e premuroso don Enrico Smaldone. Nel giorno dei suoi funerali – don Enrico scompare prematuramente il 29 gennaio del 1967 ­– l’amico mons. Giuseppe De Simone, parroco di Bonea di Vico Equense, scrive: «Caro don Enrico, non ci sei più, ma ho trovato il tuo spirito baciando le mura della tua Città: sono piene di Te». Ed è ancora così. Antonietta Abete SETTEMBRE 2015 Insieme

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L’oratorio non va in vacanza

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state per molti significa vacanza, per gli Oratori invece è sinonimo di lavoro ma anche di tanto divertimento. Già nei mesi precedenti, gli animatori e gli educatori iniziano il loro percorso di formazione e programmazione delle attività estive: sono aiutati a comprendere l’importanza del loro ruolo che non può essere ridotto ad un semplice fare qualcosa. Gli educatori sono chiamati a rispondere alla fiducia che la comunità ripone in essi, essere animatore è un servizio e un dono, una possibilità e un’occasione. IL GREST. Spesso, sulle pareti degli oratori o delle piazze che ospitano i bambini, campeggia in grande la scritta “GREST”. Cosa significa? GREST sta per GRuppo ESTivo o anche per GRande ESTate. È un’esperienza estiva caratterizzata da un’intensa forza educativa, basata sulla convivenza di ragazzi e ragazze di diverse età e animatori che insieme giocano, imparano, lavorano e si divertono con lo stile proprio dell’oratorio. Il GREST si differenzia da altre proposte ricreative per una sua particolare attenzione alla dimensione spirituale che traspare dal clima educativo e dalla proposta esplicita di Gesù Cristo nei momenti di riflessione e preghiera, ben armonizzati con il tema e la struttura organizzativa. La strategia di base prevede il coinvolgimento dei ragazzi a tutti i livelli, essi

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devono sentirsi protagonisti di una storia che loro stessi costruiscono giorno per giorno, con la collaborazione di animatori, adulti e genitori. GRAZIE. Il GREST è di per sé un’esperienza unica nel suo genere che va valorizzata al massimo. Come Comitato Anspi diocesano ringraziamo gli Oratori che durante quest’estate hanno messo a disposizione dell’intera comunità i loro giovani, la loro forza e il loro entusiasmo. E lo facciamo ricordando una frase di don Bosco: “Il Signore ama che quello che si fa per lui, si faccia con allegrezza”. L’allegria è il segno distintivo degli Oratori ed è con allegria che, presto, si riapriranno le porte alle attività invernali.

Il comitato diocesano Anspi ringrazia gli oratori che quest’estate hanno coinvolto, con passione e competenza, tantissimi ragazzi nell’esperienza del Grest

Alcuni ragazzi che hanno partecipato al Grest


DIARIO DAL CONCILIO di Silvio Longobardi

Nuovo appuntamento con Diario del Concilio, la rubrica che rilegge i fatti più salienti del Concilio Vaticano II Un'immagine che testimonia la presenza delle donne al Concilio Vaticano II

Nessuna religiosa al Concilio

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h sì, le religiose non erano state convocate al Concilio. Lo annota con un certo rammarico mons. Hélder Câmara, l’umile e combattivo vescovo brasiliano, all’inizio della seconda sessione (ottobre 1963), nelle lettere che invia regolarmente alla sua comunità: “I vescovi, i preti e i laici sono presenti al Concilio, le religiose no. Eppure sono una forza potente di dedizione alla chiesa e al prossimo” (Roma, due del mattino, 119). A dire il vero, non solo le religiose ma tutto l’universo femminile era stato tenuto a debita distanza. Fin dall’inizio invece troviamo una piccola ma significativa presenza della parte maschile del laicato cattolico. Nella prima sessione la presenza fu limitata alla cerimonia di inaugurazione. Ma già nell’autunno successivo Paolo VI nominò dodici uomini come uditori. Tra questi Jean Guitton, amico personale di Papa Montini. Un passaggio importante e in qualche modo emblematico, segno di una nuova epoca. Per la prima volta, infatti, le porte di un Concilio si aprivano per far entrare anche i laici. È vero, non avevano diritto di parola nell’assemblea conciliare ma potevano intervenire nei lavori delle Commissioni, dove si discuteva animatamente e si preparavano i documenti che sarebbero stati votati in assemblea. Chi ha studiato gli atti del Concilio assicura che la presenza dei laici fu significativa, soprattutto in alcuni ambiti: l’a-

postolato dei laici, il ruolo della famiglia. Tra i laici c’era anche una coppia di sposi: José Ál­varez Icaza e sua moglie Luz. La loro testimonianza e il loro contributo ha certamente aiutato a vedere la sessualità come incontro e reciproca ricchezza (cf Gaudium et spes, 49), ponendo le basi per quella nuova teologia della corporeità che sarà sviluppata in maniera magistrale da Giovanni Paolo II. E le religiose? Che fine hanno fatto le suore? Evidentemente qualcuno ha fatto notare quest’assenza. E Paolo VI decise di porre rimedio, a partire dalla terza sessione (autunno 1964), invitando un piccolo ma agguerrito gruppo di donne, religiose e laiche, che hanno partecipato attivamente ai lavori del Concilio, aiutando a scrivere alcune pagine di quel grande libro della fede e, forse, aiutando qualche vescovo a cambiare idea sulla missione ecclesiale della donna. Ma prima e al di là dello specifico contributo dottrinale, la presenza di uomini e donne, laici e religiosi, ha contribuito a far emergere l’immagine di una Chiesa come popolo di Dio in cammino lungo i sentieri della storia. Un popolo che riconosce ai Pastori il compito di guidare il cammino; ma riconosce anche a tutti i battezzati, ai christifideles laici, il compito di essere corresponsabili per edificare l’unica Chiesa. Un’immagine senza dubbio affascinante ma che facciamo ancora fatica a coniugare.

Le religiose e l’universo femminile non erano state convocate al Concilio. A partire dalla terza sessione, nell’autunno del 1964, Paolo VI rimedia a questa grave assenza invitando un piccolo gruppo di donne, religiose e laiche

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NEWSDALLEPARROCCHIE a cura di Mariarosaria Petti La processione delle statue di Maria SS. delle Grazie e san Nicola di Bari

S. Maria Maddalena in Armillis S. Egidio del M. Albino

La comunità in festa oltre i campanilismi popolari

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ffollata e ricca di una ventata di novità, la festa patronale in onore di Maria SS. delle Grazie e san Nicola di Bari nel suo considerevole programma religioso e civile. Attesa e vissuta dai fedeli con profonda devozione e gioia. Iniziati il 7 luglio, come di consuetudine con la tradizionale novena, i festeggiamenti quest’anno si sono conclusi lunedì 13 luglio. Il triduo, in particolare, è iniziato il 9 luglio con la partecipazione di p. Paolo Saturno, direttore della corale di San Alfonso Maria de Liguori di Pagani. Inoltre, domenica 12 luglio, don Antonio Mancuso, vicario foraneo di Angri,

FOTONOTIZIA Il gruppo di volontari del Buon Samaritano di Nocera Inferiore ha organizzato con successo una nuova edizione delle serate gastronomiche, lo scorso 26 e 27 giugno.

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ha presieduto la Santa Messa prima della peregrinatio dei Santi, nella quale ha ricordato ai festanti che i devozionismi in onore dei Santi rappresentano un “passaggio” verso la sacralità assoluta di Dio. Pertanto, profani risultano i campanilismi popolari e fuorvianti i parzialismi religiosi. Infine, p. Antonio Cuomo ha presieduto la celebrazione a conclusione della prima giornata di processione. La particolare novità si è presentata, per la prima volta, lunedì 13, giorno in cui le statue sono state portate in visita a tutte le strade comunali e presso le altre due parrocchie di SS. Lorenzo e Diodato martiri e S. Antonio di Padova.

La partecipazione dei tanti giovani alle serate ha senz’altro contribuito a rendere speciali le iniziative civili di sfilate di moda, balli caraibici, zumba, discoteca ed il concerto della Fanfara dei Bersaglieri “Gen. Antonio Scrimieri” di Eboli. Il concerto di Massimo di Cataldo in Piazza Cappella ha chiuso, tra fuochi pirotecnici, tutti i festeggiamenti. L’entusiasmo religioso ha poi accompagnato molti giovani fedeli della comunità al tradizionale campo scuola, svolto quest’anno tra il 23 e il 30 agosto a Barrea (AQ), nel parco nazionale d’Abruzzo. Livia Rossi


San Bartolomeo Apostolo Corbara

La gita del gruppo di ministranti con le famiglie e don Vincenzo Buono presso l’Oasi del fiume Alento

Ministranti, vestizione con promessa solenne

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ella Solennità del Corpus Domini, durante la celebrazione eucaristica delle 11.00, si è svolta la cerimonia di “vestizione” dei ministranti. La celebrazione del mandato è un’occasione nella quale i ragazzi rinnovano di fronte alla comunità parrocchiale il loro impegno di servizio e la loro scelta di Dio come ideale della propria. Nello stesso tempo, la comunità accoglie e accompagna il proposito di questi ragazzi. Dopo l’omelia i ministranti, fino a quel momento seduti tra i banchi insieme al popolo di Dio presente in chiesa, sono stati chiamati nominalmente dal responsabile del gruppo, per schierarsi ai piedi del presbiterio dove hanno ricevuto la benedizione di don Vincenzo e la tarcisiana, vanto e onore di ogni ministrante. Gli stessi, prima di indossarla e salire sul presbiterio, hanno promesso solennemente di portarla con onore e rispetto. Il parroco, don Vincenzo Buono, ha voluto ringraziare le famiglie dei ministranti per l’impegno e la diponibilità a seguire ed accompagnare i loro figli costantemente nell’impegno di fede. Anche gli stessi genitori giudicano l’esperienza dei loro figli uno stimolo in più ad andare alla messa con tutta la famiglia ed un impegno serio per loro. Il 20 giugno scorso, i ministranti sono andati in trasferta presso l’Oasi del fiume Alento, insieme a don Vincenzo e ai genitori. Una giornata stupenda e positiva in tutti sensi, sono stati coinvolti nei vari giochi anche i papà e le mamme, confermando ancora una volta che stare insieme a Gesù è bello.

Il gruppo dei ministranti nel giorno della “vestizione”

FOTONOTIZIA I ragazzi della parrocchia Santa Maria Maggiore di Nocera Superiore hanno vissuto l’esperienza del campo scuola dal 19 al 24 luglio, presso Villa della Speranza ad Ostuni, in Puglia, sul tema “È bello con te”.

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NEWS DALLE PARROCCHIE

In 125 al Convegno Provinciale dell’Ordine Secolare dei Servi di Maria a San Potito di Roccapiemonte

FOTONOTIZIA

Santa Maria Addolorata San Potito-Roccapiemonte

I Servi di Maria a Roccapiemonte

G La comunità parrocchiale di Sant’Antonio di Padova ad Orta Loreto ha organizzato il Grest, edizione 2015, dal titolo “Nord Sud Ovest Oz”, dal 27 al 31 luglio e dal 3 all’8 agosto, per tutti i bambini dai 7 ai 13 anni.

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iornata straordinaria quella del 27 giugno trascorsa a San Potito. Alle 9.00 l’accoglienza, gustosa e rifocillante, dei rappresentanti delle varie Fraternità con Massimo De Giorgi, priore provinciale e p. Attilio Carella, assistente provinciale. Nella chiesa parrocchiale ci si è radunati per la relazione sul servizio di p. Moreno Versolato. Poi la concelebrazione, presieduta da d. Natalino Gentile, assistente locale.

Il pranzo, signorile e di gusto, offerto dalla comunità, è stato consumato nel vicino ristorante Caramarì di Materdomini di Nocera Superiore. La Basilica ha accolto i convegnisti per i gruppi di lavori e le relative conclusioni. L’incontro cordialissimo e sereno ha lasciato in tutti la dolce eco dell’antica “compagnia” dei nostri Padri Fondatori ed il desiderio di rinnovare tale esperienza. N. G.


FOTONOTIZIA

Grande successo per la terza edizione della Sagra per la Cittadella della Carità di Angri, lo scorso 4 e 5 luglio, con gustose pietanze, musica dal vivo con le esibizioni di Onde Vibranti Group e Maryncanto (Corale polifonica) e con il gruppo Wonderland animazione.

FOTONOTIZIA

In occasione del compleanno di don Giuseppe Perano, lo scorso primo luglio, la comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo di Nocera Superiore ha fatto festa per il giovane sacerdote, con una torta e uno striscione recante la scritta: “Questo giorno è il dono che Dio ti ha fatto, e tu sei il dono che Dio ha fatto a noi”.

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IN PARROCCHIA a cura di Antonietta Abete

La magia del Grest La comunità parrocchiale ringrazia gli 86 EducaCuori dell’oratorio “al servizio” di 190 bambini

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tto ore al giorno per tre settimane di duro lavoro e tanto divertimento, tre visioni di cartoni animati, due gite “fuori porta”: guidati dal tema scelto per quest’anno, sulle orme di Gesù e animati dal solo desiderio di lasciare ai 190 ragazzi, dai 6 ai 12 anni che hanno partecipato al Grest dell’oratorio San Gaspare Bertoni, un motivo in più per sperare e credere in ideali sani. L’attenzione per il più debole e per chi è ai margini della società fin da piccoli: questo è solo uno stralcio di vita che gli 86 EducaCuori hanno trasmesso ai piccoli discepoli. Indimenticabili le lacrime per il saluto finale al termine di un’esperienza che resterà indelebile

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per tutta la vita. E in questo non c’è differenza tra grandi e piccoli. Un’attività preziosa. Accorato l’appello durante il consiglio pastorale a favore del Grest: questa esperienza per alcuni bambini è l’unico momento per divertirsi, sentirsi uguale agli altri, entrare in chiesa. Elementi che dovrebbero far interrogare: vi sono bambini che non hanno mai visto il mare, che non sanno giocare, che non entrano mai in chiesa perché - e questa è responsabilità degli adulti - Gesù viene relegato ai margini della vita. È doveroso ringraziare l’oratorio per aver sudato per noi, per aver asciugato lacrime di gioia e di dolore, per essersi preso cura di un bambino dopo una

I ragazzi coinvolti in un gioco divertente

caduta. Grazie per l’accorato appello: è vero i 190 partecipanti avranno “movimentato” il vicinato, sarà sbocciato qualche nuovo amore, ma l’essenziale è ricordare che queste giovani vite sono il nostro futuro. Dire a tutti che abbiamo amato il Grest sarà un buon viatico per farci rialzare da una caduta: vi saranno nuove lacrime di commozione quando un ragazzo, anche un po’ scalmanato, scenderà dalla bici per venirci incontro e rialzarci perché l’esperienza della sensibilità è di casa e la parrocchia ha bisogno dell’amore del Grest. Grazie ragazzi, siamo orgogliosi della vostra capacità di donazione gratuita: la parrocchia non può fare a meno di voi.


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANT’ANTONIO DI PADOVA - POGGIOMARINO COORDINATORE DI REDAZIONE MARIANO ROTONDO

L’artigiano di Dio

Nella foto, da sinistra: padre Aldo D’Andria, Nunzia e Armando Di Lorenzo e don Antonio Guarino

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lasse 1943, Armando è sposato con Nunzia ed ha quattro figli: Franco, Antonio, Fabio e Maria, la più piccola di casa. Gestisce un’importante azienda che vende e ripara macchine per l’a gricoltura. Il suo tratto distintivo è la generosità: prende a cuore i problemi degli altri e li risolve come se fossero propri. Ha per tutti il consiglio giusto ed è divenuto punto di riferimento per la parrocchia Sant’Antonio di Padova, affidata a padre Aldo D’Andria, e per la comunità dedicata alla Vergine del Rosario, nella frazione Flocco (Diocesi di Nola), guidata da don Antonio Guarino. «Con gli anni ho scoperto che dare ha a che fare con la libertà – racconta Armando –. Se si dona con il cuore, il Signore ripaga. Quando la mia attività lavorativa era agli inizi, se mia mamma aveva bisogno di centomila lire ed io avevo solo quella, gliela davo. Il giorno dopo avrei aperto l’officina e confidavo nel fatto che in qualche modo avrei trovato una soluzione». È questo lo stile che ha usato anche nel lavoro: mai una lite con i clienti che qui arrivano da tutta la regione Campania. Ha sempre cercato di smussare gli angoli ed è quello che ha insegnato anche ai figli. «Non sempre i clienti pagavano, ma non sono mai andato a casa di nessuno per esigere il mio credito. Ed oggi riconosco che quei soldi sono arrivati sempre nel momento più opportuno». Lo stile della provvidenza incarnato nel quotidiano. Il 5 luglio del 1980 la famiglia si è trasferita nell’attuale abitazione in via Nappi e Armando e Nunzia hanno iniziato a frequentare anche la parrocchia della frazione Flocco. Qui va a Messa ed è membro del Consiglio Pastorale. Ma il legame con la parrocchia di Sant’Antonio di Padova è ri-

Manualità straordinaria e cuore d’oro, Armando Di Lorenzo è un punto di riferimento per tutta Poggiomarino masto saldo: partecipa alle uscite e ai pellegrinaggi, con il suo camion ritira gli alimenti per la Caritas al banco alimentare di Caserta. Una manualità straordinaria. Armando ha una manualità straordinaria: un ingegnere laureatosi alla scuola dell’esperienza, figlio di un falegname e con il nonno artigiano. Nei locali della sua azienda di famiglia è possibile ammirare dei piccoli capolavori: il primo realizzato per don Pietro, l’anziano parroco del Flocco, che aveva difficoltà a camminare a piedi durante la processione. Armando inventò una bicicletta modificata: accanto alla ruota anteriore è saldata una poltrona di ferro. «Sembrava che camminasse tra la gente», dice mentre me la mostra. Poi c’è un carrettino realizzato per la processione di Sant’Antonio e della Vergine del Santo Rosario. Una vera opera d’arte. Custodite in un angolo vi sono le croci per la Via Crucis vivente. Un’altra opera d’ingegno: oltre alle basi di ferro per fissarle senza bisogno di altri supporti, le croci si sganciano e si abbassano all’indietro in modo da permettere ai figuranti di salire e scendere senza troppa fatica. Il segreto di Armando è negli occhi pieni di luce. Occhi che si riempiono di commozione quando i due sacerdoti, a sorpresa, ci raggiungono per una foto di gruppo. Antonietta Abete SETTEMBRE 2015 Insieme

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La fede al servizio del bene comune

di Michele D’Avino*

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nei momenti di crisi e di maggiore difficoltà, come quello attuale, che occorre riannodare i fili della memoria per ritrovare le tracce di buona speranza che Dio ha disseminato, con generosità, nella storia dell’uomo. E nella storia della nostra Chiesa locale. Un esercizio che per la comunità parrocchiale di Poggiomarino porta dritti alla testimonianza di vita di Rosa Velardo. Ricordare Rosa vuol dire di lasciarsi interrogare sul proprio modo di essere cristiani e figli di Dio oggi, tra la gente che abita le nostre città e per le vie del mondo. Vuol dire non starsene in disparte ad aspettare che qualcosa cambi, ma farsi promotori del cambiamento, protagonisti coraggiosi di un bene possibile e universale. Andare incontro alle sfide che ogni tempo porta con sé, con il desiderio di scrivere pagine nuove, intrise di sudore quotidiano e profumate di speranza. Sorprendono la forza e l’attualità del suo esempio di vita, anche a distanza di molti anni dalla sua scomparsa, nel marzo 1955, a soli 43 anni. Ricordata da tutti come una santa, Rosa spese la sua vita in una costante tensione all’imitatio Christi, da quando, ancora adolescente, piantava a Poggiomarino il seme dell’Azione Cattolica, scegliendo la via dell’impegno educativo e del servizio agli ultimi, a quando, ormai donna, accettava il male incurabile da cui era affetta come un percorso di elevazione spirituale che, attraverso la sofferenza, l’avrebbe portata a condividere la croce di Cristo.

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Il suo affidarsi fiducioso alla volontà del Signore, il suo convinto impegno evangelico nei difficili anni in cui il Fascismo rivendicava la privativa sull’educazione, il suo sapersi spezzare facendosi Eucarestia nell’incessante servizio agli altri, soprattutto nelle miserie che il secondo conflitto mondiale aveva portato con sé, sono un monito per ogni credente, per un rinnovato impegno, gratuito e responsabile, nel mondo.

La testimonianza di Rosa Velardo. Ancora adolescente piantava a Poggiomarino il seme dell’A zione Cattolica

L’esperienza umana e spirituale di Rosa Velardo, oggi più che mai, provoca la nostra testimonianza cristiana in termini di incisività e coerenza, alimenta le ragioni del nostro impegno per una società più giusta, solidale ed inclusiva. Non è difficile immaginare con quale creatività e quanta passione Rosa saprebbe, anche oggi, essere fermento di bene. Farsi incontro agli immigrati che attraversano la nostra terra. Indignarsi dinanzi alla corruzione e alle ingiustizie di un apparato di potere, economico e politico, che troppo spesso calpesta la dignità della persona umana. Attivare percorsi virtuosi di riscatto morale e civile nei quartieri della sua città, dialogando e collaborando con tutti. Farsi fermento di comunione tra le realtà ecclesiali del territorio per moltiplicare la bellezza dell’essere, tutti insieme, Chiesa. Con la passione per il mondo e il coraggio del futuro, nel segno del bene comune. *già presidente parrocchiale dell’Azione cattolica di Poggiomarino

Rosa Velardo


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANT’ANTONIO DI PADOVA - POGGIOMARINO COORDINATORE DI REDAZIONE MARIANO ROTONDO

La fede ha radici lontane

Guardiamo al futuro riscoprendo il passato: le Chiese di Poggiomarino

Chiesa di San Francesco allo stradone, costruita nella prima metà del 1900. È la chiesa più a nord della nostra diocesi, costruita dalla famiglia Vastola, demolita e riedificata nel 1977. Segni particolari: 60 persone la domenica, durante la celebrazione eucaristica, recitano il Padre Nostro tenendosi per mano.

Chiesa della Madonna del Carmine detta anche ‘e zi Cristoforo. Cappella privata di Palazzo Nunziata, edificata a metà del 1700. A breve sarà riaperta al culto dei fedeli. (Foto: Michela Paduano)

Parrocchia Sant’Antonio: l’affresco realizzato dal maestro triestino Luciano Bartoli, nel 1963, che così descrive l’opera: «In alto nel catino, la Chiesa trionfante con il Cristo Mediatore, accanto a lui la Vergine Mediatrice nell’atto di accogliere e riversare il sangue che scorrendo sull’arcobaleno va ad unire la Chiesa purgante e quella militante». (Foto: Giusy D’Amico)

Cappella della Madonna Assunta: costruita nel 1800, fu donata al parroco dalla principessa Donna Amalia De Sangro. Famosa la festa del 15 agosto: la celebrazione eucaristica all’aperto richiama migliaia di persone. Nella cappella, durante il mese di maggio, si celebra una Messa.

ORTOFRUTTICOLA SAN PASQUALE di Luigi e Nunzia Carotenuto Via Siscara, 11 POGGIOMARINO

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Foto Salvatore Alfano

L’Infiorata di Casatori compie vent’anni

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embra sia trascorso poco tempo da quando, nel settembre 1996 per i festeggiamenti in onore della Vergine Addolorata, per la prima volta ci cimentammo nella realizzazione di tappeti floreali. Da allora sono passati ben venti anni e l’Infiorata di Casatori è diventata un evento consolidato e conosciuto oltre i confini regionali. Allora i tappeti erano semplici forme geometriche, i fiori utilizzati pochi sia per quantità che per varietà: garofani, gerbere e qualche foglia. Oggi, invece, sono utilizzati circa 200.000 fiori tra gerbere, margherite, garofani, rose e crisantemi insieme a moltissime tipologie di foglie secche per i toni del marrone e fresche per le sfumature di verde. Anche i tappeti realizzati sono diventati sempre più complessi e la geometria ha lasciato il passo a veri e propri capolavori d’arte. Alla nostra Infiorata si è aggiunta quella dei Piccoli Infioratori che fino a qualche anno fa si svolgeva il lunedì successivo, ora si compie il sabato mattina con i ragazzi delle scuole elementa-

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ri e medie che si cimentano in tappeti dal tema più vicino a loro. Quest’anno andremo a spasso per l’Italia alla riscoperta delle bellezze del nostro Paese. Accanto a ciò, il sabato pomeriggio prende vita il Festival delle Infiorate, una sezione di lavori realizzata da paesi che condividono la nostra stessa passione. Avremo ospiti i comuni di Genazzano, Gerano, Noto, Poggiomoiano ed altri ancora, senza dimenticare gli amici della P.U.A.C.S. di Pagani e della parrocchia S.S. Simone e Giuda Taddeo di Nocera Inferiore. Dopo due decenni, siamo di nuovo qui, all’opera, per l’appuntamento del 18, 19 e 20 settembre. Si lavora tutto l’anno, ma il lavoro si intensifica negli ultimi mesi fino ad arrivare al culmine nella settimana che precede la festa: c’è il taglio e la sistemazione dei fiori, la ricerca delle foglie che ci porterà al venerdì sera, quando le sei contrade rivivranno l’omaggio floreale alla Madonna. C’è posto per tutti, vi invitiamo nella nostra comunità e far festa con noi per essere anche protagonisti e non spettatori. Marina Longobardi

L’appun tamento è per il 18, 19 E 20 settembre, per rivivere lo stupore di un evento che ha travalicato i confini regionali


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DELLE GRAZIE - CASATORI DI SAN VALENTINO TORIO

Al servizio dei minori

Nelle immagini, i locali della struttura

È partita lo scorso mese di giugno l'esperienza della comunità alloggio “Al Centro del Mondo”, deputata all’accoglienza minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Un altro germoglio della Cooperativa sociale “L’Onda”

È

partita ufficialmente lo scorso giugno l’esperienza della comunità alloggio “Al Centro del Mondo”, una struttura residenziale a carattere comunitario che ha l’obiettivo di configurarsi come proposta educativa integrativa, ovvero alternativa alla famiglia. La comunità sorge in alcuni locali del complesso parrocchiale S. Maria delle Grazie, in località Casatori, frazione del Comune di San Valentino Torio, ed è preposta all’accoglienza di otto minori di età compresa fra i 12 e i 18 anni che presentano una condizione di disagio psico-sociale. Il progetto si inserisce nell’ambito delle iniziative proposte dalla Cooperativa Sociale “L’Onda” presieduta da don Gaetano Ferraioli e che da anni è attiva sul territorio, rappresentando un importante punto di riferimento per l’intera comunità, mediante l’erogazione di servizi a carattere socio-assistenziale ed educativi. Il principio ispiratore della comunità nasce dalla convinzione che accomunare individualità problematiche non costituisce di per sé un moltiplicatore delle stesse, al contrario, è possibile puntare sulla vita di gruppo come opportunità per i singoli di apprendimento sociale, comunicativo e di sperimentazione affettiva. I minori partecipano alla gestione della vita comunitaria, articolata in modo da fornire tempi di vita ordinaria definiti ma flessibili, nel rispetto delle esigenze collettive e dei principi fissati nel progetto educativo della struttura. La comunità ha come finalità primaria quella di accogliere il minore, stabilendo un contesto di ascolto attivo, di comprensione e di accettazione delle singole individualità, favorendo la conquista delle autonomie. L’intervento pedagogico è mirato allo sviluppo delle singole potenzialità, attraverso un’offerta di tutela, di contenimento, di riduzione ed elaborazione del disagio iniziale, prevenendo così lo sviluppo, o l’aggravamento di patologie psichiche e di ulteriori disagi psico-sociali. Alessandra Noia

“Là dove vi sia la sfida di un ragazzo o di una ragazza che cresce, vi sia un adulto a raccogliere la sfida” (Winnicott)

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Un momento della celebrazione eucaristica

Il taglio della torta

1998 - 2015: 17 anni insieme a don Roberto

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a nostra comunità ha reso grazie a Dio per il dono di un pastore secondo il cuore di Cristo, radunandosi prima intorno al banchetto Eucaristico e, poi, in un momento di fraternità. In questo tempo in cui don Roberto è stato nostro parroco, anni benedetti, sono nati tutti i nostri gruppi di appartenenza, la comunità si è formata e ha trovato una propria identità. Numerosi giovani, ragazzi e adulti hanno intrapreso un cammino di fede e di partecipazione attiva alla vita comunitaria. Con il Concorso Internazionale dei Madonnari ha reso la nostra città un punto di riferimento a livello mondiale. In don Roberto abbiamo trovato un padre che col suo amorevole accompagnamento ci è sempre stato accanto e ha riposto in noi grande fiducia, al punto da assegnarci anche importanti incarichi all’interno del-

la parrocchia. Per la prima volta, la voce dei giovani è stata davvero ascoltata. Il suo entusiasmo, la tenacia, la perseveranza sono stati un incoraggiamento a non arrenderci di fronte alle difficoltà e a vivere sempre a pieno e senza compromessi il nostro essere di Cristo per giungere, attraverso la realizzazione delle nostre individuali vocazioni, alla meta della santità. In ogni momento ci ha ricordato la bellezza dell’essere cristiani e la fiducia nell’azione dello Spirito Santo che guida la Chiesa e le scelte dei suoi Pastori. In tanti, affascinati dal suo esempio, hanno scelto don Roberto come padre spirituale, intraprendendo con lui un percorso di discernimento e di accompagnamento e trovando in lui un appiglio sicuro nei tanti momenti di difficoltà. Egli è per noi un punto fermo su cui sempre possiamo fare affidamento. Gennaro Pagano

Il 19 luglio la nostra parrocchia celebra la Giornata Pro Parroco, per ringraziare il Signore per il dono del nostro amatissimo parroco

“Condividere per moltiplicare”

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ondividere per moltiplicare”: è stato il tema che ci ha accompagnato durante tutte le attività della VI edizione dell’Estate Ragazzi. Ogni giorno insieme ai bambini abbiamo affrontato i diversi ambiti della condivisione: quella del cibo, dei talenti, del tempo, delle gioie e dolori e, infine, dei sogni e delle aspettative. Le giornate iniziavano con la

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preghiera comunitaria e proseguivano con l’inno dell’edizione 2015 dell’Estate Ragazzi. A seguire un video sul tema della giornata dava il via alle attività a squadre. Momento di condivisione e divertimento era il pranzo comunitario preparato dal gruppo Adulti della parrocchia. Nel pomeriggio non sono mai mancati i giochi a punteggio, tra cui gli attesissimi giochi

d’acqua. A conclusione della lunga e bella settimana, la santa Messa domenicale e la “Festa di inizio estate 2015”: spettacolo finale che ha visto ancora una vola i bambini protagonisti. Giorni preziosi durante i quali i piccoli hanno sperimentato cosa vuol dire condividere con l’altro sia i beni che i talenti. Rosita Fiorentino

Questo il tema della VI edizione dell’Estate Ragazzi che ha coinvolto i piccoli della comunità dal 22 al 28 giugno


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE MARIA SS. DI COSTANTINOPOLI - NOCERA SUPERIORE IN REDAZIONE MARIA ANGELA BISOGNO E CINZIA FAIELLA La comunità insieme a sorella Giovanna e a suor Antonella

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esù non parla al mondo con le parole, Gesù parla al mondo attraverso la nostra testimonianza”. Con queste parole, sorella Antonella e sorella Giovanna, sabato 18 luglio, hanno lasciato al cuore di ognuno un motivo in più per essere autentici testimoni della nostra fede. Nel cuore dell’Anno della Vita Consacrata abbiamo conosciuto meglio l’«Ordo virginum», una delle più antiche forme di consacrazione femminile. Le vergini consacrate – così sono proprio chiamate – vivono in stretta comunione con il vescovo e la diocesi. “Siamo le spose di Cristo”, così si sono definite! Nella Liturgia si sono distinte attraverso il loro vestito, il velo e l’anello, segno di fedeltà all’unico “Uomo” del-

“Il nostro hobby è il sorriso degli altri” la loro vita. Vivono nel mondo come persone comuni, chi è laureata e continua il suo lavoro, chi accudisce gli ammalati, ma alla domanda “qual è il vostro hobby?” hanno risposto: “il sorriso degli altri”. Dopo lo speciale Giovedì Santo, caratterizzato dalla presenza di suore, frati e laici consacrati alla lavanda dei piedi, abbiamo arricchito la contemplazione della ricchezza dei doni di Dio. Sorella Antonella e sorella Giovanna hanno donato un sorriso in più a tutta la nostra comunità, i giovani e gli adulti della parrocchia hanno vissuto uno splendido sabato sera all’insegna del “sì” a Cristo, del primato di Dio, unico bene, assoluto e insostituibile. Anna Apicella

Grazie alla testimonianza di sorella Giovanna e sorella Antonella, la comunità ha conosciuto da vicino l’«Ordo virginum», una delle più antiche forme di consacrazione femminile

I momenti più belli dell’Estate Ragazzi

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Alcuni momenti più significativi della festa dedicata a San Giovanni Battista

Pane, amore e felicità Stile sobrio e familiare per la seconda edizione della festa dedicata al santo patrono

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onfermato lo stile della festa familiare voluto per la solennità di San Giovanni Battista, patrono della nostra comunità di Cicalesi. Un enorme portale che simboleggiava l’ingresso nel Paradiso terrestre ha accolto quanti hanno partecipato alle due serate nei cortili. Sì, per noi il paradiso terrestre è la nostra comunità, la nostra gente, i nostri cortili. Il Paradiso che ha accolto tutti quelli che sono venuti. È un luogo fatto non di perfetti, ma di tanti cristiani che hanno messo a disposizione se stessi per far sì che ogni cosa riuscisse bene. Ci siamo divertiti, stancati, affannati, ma tutto è andato bene. Lo so che siete curiosi, ma non potendo descrivere tutto, vi invitiamo per il prossimo anno a partecipare!

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Momenti di vita comunitaria

A CURA DELL’UNITà PARROCCHIALE SAN GIOVANNI BATTISTA - CICALESI, SANT’ANNA - FIANO FOSSO IMPERATORE - NOCERA INFERIORE

Il 20 giugno, un nutrito gruppo di bambini della comunità San Giovanni Battista ha ricevuto la Prima Eucaristia, accompagnati da don Andrea Annunziata e dalle catechiste

5 luglio: foto di gruppo dei bambini che hanno ricevuto la prima Comunione, insieme a don Andrea, don Ciro, le catechiste e i ministranti

Lo scorso 5 luglio, nella comunità di Sant’Anna in Fiano 4 bambini si sono accostati per la prima volta la banchetto eucaristico, accompagnati da don Mario Ceneri e dalle catechiste

Il 12 luglio altri 6 bambini hanno ricevuto la prima eucaristia accompagnati da don Ciro Zarra e dalle catechiste

Nella chiesa parrocchiale di Cicalesi, domenica 12 luglio, Giuseppe Santoriello e Carmela Pisani, circondati dai loro cari, sono venuti a ringraziare il Signore per il dono della vita e del matrimonio. Il cinquantesimo anniversario delle nozze è sempre un’occasione di ringraziamento e di festa, soprattutto quando si è circondati dai figli e dal sorriso dei nipoti.

Il 31 maggio nella chiesa di Fosso Imperatore i coniugi Michele Sole e Francesca Annunziata sono venuti a ringraziare la Mater Domini per il dono del matrimonio celebrato il 29 maggio del 1965. Le foto del loro matrimonio e del cinquantesimo anniversario esprimono la gioia della loro famiglia. SETTEMBRE 2015 Insieme

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE PAGANI

Piccoli campioni Si sono svolte, lo scorso 21 giugno ad Avellino, le fasi regionali della 35a rassegna nazionale ANSPI “GIOCA CON IL SORRISO”. I nostri ragazzi hanno conquistato la coppa del campionato regionale

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l nostro Oratorio ormai è cresciuto in maniera significativa in tutti i settori ed in particolare nell’ambito sportivo. Infatti siamo riusciti a formare ben 7 squadre partendo dai bambini di 6 anni e raggiungendo i giovani di 30 anni. Dopo quattro anni di duro lavoro, dopo tre finali regionali conquistate, arriva un’altra soddisfazione inaspettata per il nostro Oratorio: campioni regionali (Campania) di calcio a 5 categoria Seniores (gruppo Giovanissimi dell’Oratorio). Grazie alla vittoria i ragazzi del nostro Oratorio hanno partecipato alle fasi nazionali del torneo Anspi, che si sono svolte dal 30 agosto al 6 settembre a Bellaria Igea Marina (Rimini), accompagnati da noi allenatori e dal nostro parroco don Enzo. Sembra ieri che un progetto così “arduo” prendeva forma, eppure sono passati quasi 5 anni. Siamo partiti da una piccola palestra scolastica, la "Don Milani" di via Trento, lì i nostri ragazzi hanno calciato i primi palloni. Lo spazio era molto piccolo ed i ragazzi difficilmente riuscivano a giocare e ad allenarsi con impegno e costanza. Ma, nonostante tutto, la professionalità e capacità degli allenatori è riuscita nel corso degli anni a tirar fuori il meglio da ognuno di quei piccoli campioni. Poi, la svolta decisiva: il 9 novembre 2013, viene inaugurato dal nostro Vescovo Giuseppe il campetto di calcio “Ninì Cesarano”.

Il vescovo Giuseppe con i ragazzi dell’Oratorio

Ringraziamenti doverosi. Un grazie speciale, in primis, al nostro Pastore diocesano che con occhio vigile e attento ha vegliato con bontà sulla realizzazione dell’opera. Grazie al nostro parroco don Enzo che ci supporta e “sopporta” mettendoci sempre nelle condizioni migliori per operare. Grazie anche a tutti gli educatori ed animatori che fanno crescere ed educano i ragazzi, sia nel gioco che nella vita, con la speranza che attraverso l’educazione cristiana, un domani, diventino capaci di costruire un futuro migliore. Fondamentali gli animatori ed educatori sportivi: è anche grazie a loro se siamo cresciuti così tanto. In particolar modo desidero ringraziare Mr D’Amato Giuseppe, una persona straordinaria, che 5 anni fa ha intrapreso questa avventura insieme a me, mettendo a disposizione tempo, competenza, pazienza e la sua passione. Grazie anche a Nunzio La Femina, instancabile educatore che, per primo, accettò di seguirmi in quest’avventura. Infine, ma solo per ordine cronologico, un enorme grazie a Mr. Alfonso Esposito che, aggiuntosi quest’anno alla nostra famiglia, è da subito entrato non solo nei meccanismi del settore sportivo, ma soprattutto nei nostri cuori per la sua disponibilità, competenza e passione. Giulio Volante Coordinatore attività sportive dell’Oratorio


A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SAN SISTO II - PAGANI Coordinatore redazione parrocchiale: Michele Raiola

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a comunità di San Sisto II ha vissuto il tempo delle vacanze, durante il quale ognuno esercita il diritto al riposo, non per mettere da parte l’incontro con Dio ma per rigenerarsi nell’incontro con Lui, al di là delle attività pastorali. Riposare la mente, il corpo e lo spirito è fondamentale per non cadere nella stanchezza che poi diventa accidia. Resta, però, l’essenziale: la preghiera, i sacramenti e in particolare l’Eucaristia. Questo tempo di riposo è cominciato il 30 giugno: la comunità si è riunita per rileggere insieme l’anno pastorale trascorso e per condividere come continuare il cammino di crescita, avendo come meta la santità.

Un segno per l’estate. A conclusione dell’incontro, è stato distribuito un segno: un portachiavi a forma di salvagente. Il pericolo di mettere da parte il Signore durante il periodo estivo è sempre in agguato. Nel mare di questo tempo, un salvagente è quello che ci vuole: da mettere vicino alle chiavi di casa, magari quelle del mare, per averlo tutti i giorni sott’occhio e ricordarsi che quando le onde della stanchezza vogliono sommergerci, il salvagente della comunità è sempre lì per aiutarmi a risalire a galla e a resistere per tornare a riva.

Pronti a ripartire Dopo la pausa estiva, la comunità riprende il suo cammino. Il tema formativo è al centro del nuovo anno pastorale

Un momento dello scorso anno pastorale

La formazione. Adesso, siamo già al lavoro per il nuovo anno pastorale che comincerà a fine mese. Il calendario annuale è già pronto. Lo scorso anno abbiamo concentrato tutte le nostre attività sul senso di comunità, per rafforzarci e unirci sempre più. Quest’anno, vogliamo soffermarci sulla formazione, fondamentale nel percorso pastorale. Momenti di formazione per tutta la comunità e per i singoli gruppi non mancheranno e sono già inseriti nella programmazione. Senza dimenticare l’attenzione alla preghiera e ai sacramenti: è qui che il Maestro sceglie i suoi apostoli, prima li forma e poi li invia ad evangelizzare. SETTEMBRE 2015 Insieme

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A CURA DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA MARIA DEL CARMINE - SS. ANNUNZIATA - ANGRI Un momento della festa in onore della Madonna del Carmine

La memoria dei Santi per dare unità alla comunità parrocchiale

Festa e formazione cristiana

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el mese di luglio la Chiesa ricorda due importanti santi: san Benedetto, patrono d’Europa, e la Madonna del Carmine. Si tratta di due feste molto sentite dalla comunità e che il nostro parroco ha voluto usare per accrescere il senso ecclesiale e la formazione dei fedeli. La festa di san Benedetto rappresenta una tradizione antichissima per gli angresi. La piccola chiesetta che si trova nel territorio parrocchiale è una delle più antiche della diocesi, risalente addirittura all’anno Mille. L’11 luglio, solennità di san Benedetto, è stata celebrata la Santa Messa mattutina e poi quella vespertina nel piazzale antistante la chiesa. Al termine della Celebrazione, molto partecipata, c’è stato un momento di fraternità, con la condivisione di tante specialità gastronomiche. A seguire, un torneo di tiro con l’arco in memoria di Giovanni Stile, un giovane della comunità appassionato di questa disciplina. La settimana successiva ha avuto inizio il triduo in onore della Madonna del Carmine. Don Antonio ha voluto dedicarlo al tema Violenza che uccide il cuore dell’uomo, con una serie di omelie incentrate sull’incapacità che spesso ha l’uomo di lasciarsi guidare da Dio, abbandonandosi a varie forme di violenza, che lo conducono a perdere se stesso. Come sempre, il sacerdote è stato propositivo: «C’è bisogno di più cultura, intesa come formazione e riscoperta della propria storia, maggiore fede, affinché la nostra vita possa ispirarsi davvero ai valori cristiani. È necessario un ritorno alla famiglia come porto sicuro e rifugio dalle insidie del male». I festeggiamenti si sono conclusi con la processione della statua della Madonna che ha attraversato il territorio delle due parrocchie della Comunità. Un intenso periodo di festa e di pietà popolare, vissuto come momento di formazione personale e comunitaria all’insegna della gioia e della fraternità. Un modo per rendere fruttuoso il periodo estivo e ricaricarsi in vista della ripresa delle attività pastorali. Carmine Giordano

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Don Antonio insieme ai piccoli e agli educatori

“A tu per tu”

Riflessioni e tanto divertimento per l’Estate Ragazzi 2015

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restare il proprio servizio come educatore per “L’Estate Ragazzi” è un’esperienza che aiuta a crescere, intrisa di tanto divertimento condiviso insieme ai ragazzi. Il tema proposto quest’anno è stato “A tu per Tu”. Gli incontri sono stati scanditi dalla storia di una principessa e di una poveretta, messa in scena dalla nostra equipe unitamente a momenti di riflessione su temi utili a migliorare la vita cristiana. Infine, per combattere il caldo, non sono mancati i giochi con l’acqua. Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza, collaborando discretamente e impegnandosi per rendere più bello e gioioso questo percorso. Antonietta Viscardi


Le suore Francescane di sant’Antonio: la storia di p. Paolo Saturno

Don Gabriele Conte, secondo biografo di suor Maria Luigia, racconta quattordici miracoli operati dalla fondatrice delle Suore Francescane di Sant’Antonio

I miracoli di Suor Maria Luigia

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uor Maria Luigia ha testimoniato il suo immenso amore a Dio attraverso un’eroica sofferenza accettata come dono del Signore e potenziata con mortificazioni e sacrifici volontari, espressioni di altissimo impegno ascetico. Il Padre l’ha ricambiata con doni soprannaturali e miracoli. Il secondo biografo della Serva di Dio, don Gabriele Conte, nell’VIII capitolo del suo manoscritto - tale è rimasto finora il suo lavoro riporta quattordici miracoli. Ho scelto di dare la precedenza a quelli che riguardano la guarigione da malattie all’epoca ritenute inguaribili o quasi.

La sifilide. Il sergente Pasquale Prete aveva contratto la sifilide. Il morbo, allora inguaribile, portava alla morte con atroci emicranie a causa dell’aggressione del sistema nervoso centrale da parte del batterio Treponema pallidum. Nella fase finale si poteva giungere anche alla pazzia, come nel caso di Donizetti (1797-1848) e, forse, anche di Schu-

mann (1810-1856). Il nostro sergente, in preda a “dolori atrocissimi che, acutizzandosi, non lo lasciavano riposare, con grande devozione invocò la Serva di Dio suor Maria Luigia... Tanto bastò per guarire immediatamente”. Tifo e meningite. Gesualdo D’Amora era un bambino di nove mesi affetto da una forte febbre tifoidea e pericolo di meningite. “Ai genitori, straziati dal dolore, un amico consegna un’immaginetta di suor Maria Luigia e li esorta a pregarla. La mamma gliela mette sulla testa. Gesualdo dorme sino al giorno seguente, mentre tutti sono nella trepidazione per la prossima fine, secondo quanto riportato da una consulta di medici. E, invece, il bambino si sveglia e, come se nulla fosse stato, incomincia a migliorare sino alla completa guarigione”. Il vaiolo. Il Conte riporta l’intervento di suor Maria Luigia a favore di Filomena De Simone “guarita da violento attacco di vaiolo”. Questa malattia infettiva dalla metà del

Settecento rappresentò per l’Europa la prima causa di morte con i suoi quattrocentomila decessi l’anno. Per Filomena - racconta il biografo - “era svanita ogni speranza di guarigione, quando le fu data una figurina della serva di Dio suor Maria Luigia, alla quale si raccomandò con fede grande, sicura di ricevere la sospirata grazia. Tutta la notte dormì tranquillamente. La mattina seguente la febbre era cessata, e così migliorando di giorno in giorno, guarì completamente senza rimanere alcuna traccia del male”. Per la polmonite acuta c’è la guarigione di suor Pacifica, religiosa dell’Istituto di suor Maria Luigia. “Aveva perso ogni speranza di guarigione, quando chiese alle consorelle di poter baciare le ampolline contenenti il sangue della Fondatrice, pregandola nello stesso tempo di impetrale da Dio una miracolosa guarigione. Come di fatti avvenne, e nel più breve tempo, come si rileva dalla dichiarazione dal medico curante, dottore Francesco Avellino”.

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IL LEGALE RISPONDE di Giovanni Severino

Comportamenti sleali Caro avvocato, sono un imprenditore dell’Agro nocerno-sarnese, lavoro nel settore industriale con 32 impiegati. Ho scoperto che un mio ex dipendente ha rivelato ad un concorrente del settore notizie riservate e relative ad un grosso investimento, che poi ha concluso il mio avversario commerciale. Ho subito danni per mancato guadagno pari a € 300.000,00. Posso rivalermi sul mio ex dipendente? Pierino Caro Pierino, la prima sezione civile della Corte di Cassazione si è espressa circa l’illegittimità dei comportamenti scorretti degli ex dipendenti. La sentenza n. 13085/2015 ha riguardato specificamente la condotta di due ex dipendenti di una società informatica che hanno trasmesso ad altra società la copia di un file contenente indicazioni commerciali. I giudici di merito, valutando circostanze quali le dimissioni e il successivo impiego presso la seconda società alla quale veniva preventivamente trasmesso materiale riservato strategico della prima azienda, hanno configurato l’ipotesi di concorrenza sleale. La Suprema Corte ha confermato la potenzialità lesiva della trasmissione, considerata indubbiamente rilevante ai fini della concorrenza sleale, accogliendo la prospettazione dei giudici di merito secondo cui “la condanna al risarcimento del danno non patrimoniale si fonda autonomamente sia sulla violazione di un bene di rilevanza costituzionale, qual è la libertà di iniziativa economica privata (...), di per sé

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sufficiente a giustificare la condanna, sia sulla sussistenza di un illecito penale”. Nel caso di specie, la condotta professionalmente scorretta degli ex dipendenti (concernente, appunto, l’invio di file contenenti notizie strategicamente e commercialmente rilevanti) ben si presta a rivestire i caratteri del reato di “Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico” (art. 615 ter c.p.), come affermato dalla giurisprudenza penale della stessa Cassazione secondo cui tale fattispecie si riscontra nella “condotta di accesso o mantenimento nel sistema posta in essere da soggetto che, pur se abilitato ad accedere al sistema, violi le condizioni ed i limiti risultanti dal complesso delle prescrizioni impartite dal titolare del sistema per delimitarne oggettivamente l’accesso”.

Un ex dipendente fornisce informazioni commerciali ad un competitor dell’azienda. È possibile chiedere il risarcimento danni?

LA PREVISIONE DEL FATTO ILLECITO Tuttavia, la risarcibilità del danno non patrimoniale ex art. 2059 c.c., secondo gli Ermellini, non richiede necessariamente che “il fatto illecito integri in concreto un reato”, essendo sufficiente l’astratta previsione del fatto quale illecito, ossia “idoneo a ledere l’interesse tutelato dalla norma penale”. Per tali motivi, è legittimo il ricorso proposto dal datore di lavoro contro l’ex dipendente il quale, alterando di fatto la libera concorrenza e violando l’obbligo di riservatezza nei suoi confronti, ha illegittimamente trasmesso informazioni commerciali riservate ad impresa concorrente.

Avvocato Giovanni Severino Cell. 347.35.31.642


PAROLE DELLA CRISI di Peppe Iannicelli

L’acqua è un bene prezioso da difendere fino all’ultima goccia

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n documentario televisivo dedicato all’acqua e guardato in famiglia ci ha ricordato che nel mondo ancora oggi un miliardo di persone non può usufruire d’acqua sicura da eventuali contaminazioni. In sostanza muoiono più persone a causa dell’acqua contaminata che per tutte le forme di violenza, guerra inclusa. Ci è sembrato assurdo, abituati come siamo ad aprire un qualsiasi rubinetto e vedere scorrere acqua potabile, credere che tanti altri uomini e donne dovessero accontentarsi di dissetarsi con acqua malsana, presa da improbabili pozzi rischiando così gravissime malattie. Altrettanto assurdo saper che, continuando di questo passo, entro il 2030 una persona su tre, nel nostro pianeta, vivrà in zone in cui l’acqua scarseggia. Le prossime guerre si combatteranno per l’acqua più che per l’oro o il petrolio. Nel tinello domestico è nata una piccola discussione, alla fine della quale abbiamo compreso che chi l’acqua l’ha se la deve tenere stretta rispettandola e, soprattutto, non sprecandola. Perciò insieme, abbiamo stilato un piccolo vademecum per un assennato consumo dell’acqua che ci siamo impegnati a rispettare tutti in famiglia, grandi e piccoli. Quindi meglio la doccia rispetto al bagno, chiudendo però sempre il rubinetto mentre ci s’insapona, così come chiuso deve restare anche mentre ci si strofina i denti con lo spazzolino. Non è necessario, poi, far scorrere l’acqua per decine di minuti prime di bere e ricordare che ogni volta che si tira lo sciacquone si versano circa 15 litri d’acqua a meno che non si metta nella vaschetta qualche bottiglia di plastica per diminuirne volume e portata. Ecco, sono questi alcuni dei punti del nostro piccolo decalogo. Semplici accorgimenti che però consentono di risparmiare molti litri di questo liquido prezioso ogni giorno. Dopo questa inaspettata e improvvisata lezione di ecologia applicata, eravamo soddisfatti, nel nostro quotidiano di fare qualcosa per l’umanità intera. Educhiamo i nostri bambini a rispettare i beni che ci vengono dalla terra; insegniamo loro che lo spreco porta sempre all’esaurimento di ogni ricchezza e soprattutto spieghiamo loro che per ogni bicchiere d’acqua versato c’è un loro coetaneo, in qualche parte del mondo, che aspetta ancora di poter bere dell’acqua potabile. L’acqua è un bene preziosissimo che tutti noi dobbiamo difendere fino all’ultima goccia. Una vera e propria sorella come pregava san Francesco.

Nuovo appuntamento con la nostra rubrica, uno spazio per riflettere attraverso le parole sul periodo sociale e politico che stiamo vivendo. La parola che vi proponiamo questo mese è: acqua.

Sorella acqua Nel mondo, un miliardo di persone non può usare acqua non contaminata. Ecco un piccolo vademecum per un uso consapevole dell’acqua , adatto A grandi e piccini

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CARISSIMI di mons. Giuseppe Giudice

"Marta, Marta…"

(cf. Lc 10,38-42; Gv 11,1-44)

Marta e Maria, opera di Caravaggio del 1598

Carissime Marta e Maria, sorelle di Lazzaro, in questo mese di settembre ho pensato di scrivere a voi mentre, nel riprendere l’anno con le sue occupazioni, siamo sempre tesi tra le faccende da sbrigare e il riposo. Vi scrivo per intrattenermi un attimo sul tema dell’amicizia e dell’accoglienza, di cui nel Vangelo siete maestre ed icone. Il Vangelo ci racconta che Gesù veniva spesso a casa vostra, a Betania, perché amico di vostro fratello Lazzaro. Ed è in uno di questi incontri che tu, Maria, ti fermi ai piedi del Maestro ad ascoltare; mentre tu, Marta, sei presa dai molti servizi e, pur affaccendata, hai il tempo di riprendere tua sorella Maria che non ti aiuta, e lo fai proprio dinanzi a Gesù. E il Maestro, con dolcezza e fermezza, ti educa facendoti notare che tu ti affanni, mentre Maria ha scelto la parte migliore. Cara Marta, chissà cosa avrai pensato in quel momento! Se non mi affanno, poi cosa mangeremo? Così dicendo, Gesù non ha voluto dividere la vita tra attivi e contemplativi (come si è fatto spesso leggendo questo Vangelo), ma ha voluto dire qualcosa di più profondo e urgente, soprattutto in questo tempo. Ha detto: tu ti devi occupare, ma non preoccupare; tu devi fare, ma non strafare; tu devi lavorare, ma anche riposare; tu devi agire, ma anche pregare. La parte migliore non è fare o non fare, ma come fare e per chi fare: è mettere al centro il Signore.

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Alla scuola dell’accoglienza Marta e Maria, amiche carissime, voi ci insegnate che la vita e la preghiera devono dimorare insieme per fare di ogni casa la Betania dell’accoglienza e dell’amicizia. Vi ritroviamo, care sorelle, alla morte di Lazzaro, ancora insieme ed ancora ad accogliere il Maestro. E Gesù, pur avvisato, non arriva, ritarda. Come mai non corre dall’amico? Si è dimenticato? Perché Dio non interviene subito? Se tu fossi stato qui… ma io so che qualunque cosa chiederai… io credo che mio fratello risorgerà… io credo che tu sei il Cristo. Che bel Credo, dinanzi alla malattia e alla morte! Accogliere la fatica della vita, accogliere il dolore che bussa, accogliere la malattia che arriva, accogliere la morte sempre presente… si può fare, ma solo con Gesù, anzi aiutati dalla sua commozione e dalle sue lacrime. Marta e Maria, sorelle di Lazzaro, amiche di Gesù, aiutateci a fare delle nostre case piccole Betanie profumate di nardo, dove Gesù passa e si ferma, arriva quando decide Lui, e dove la morte non è l’ultima parola, ma semplicemente una porta verso la Pasqua. A noi distratti e sempre indaffarati, insegnate come far sapere a Gesù che il suo amico è malato e aiutateci a credere, come avete fatto voi, che anche se in ritardo Egli verrà, ascolterà, si commuoverà e ci aiuterà ad avere una fiducia sconfinata, come Lui, nella misericordia del Padre. † Giuseppe, Vescovo

La parte migliore è mettere il Signore al centro della propria vita: il vescovo Giuseppe rilegge il Vangelo di Marta e Maria



PERCHè un caffè preso Insieme fa bene al cuore marin o o ggi o P di bar In q u e sti è p o trai b e r e u n caff 1 ,0 0 e u r o o l o s a e m e Insi e l e gg e r e Caffetteria Malù

Bar Firenze

Dolci Tentazioni

L’angolo del caffè

Bar Serra Caffè

Rokeri cafè Slurp and gnam

Baricentro

Bar Gelateria Annunziata

Bar del Centro Maschietto

Bar Europa

di Cerri Antonietta Piazza De Marinis

via G. Iervolino, 83/85

White Chalet

di Saporito Maria Pina via Nuova San Marzano, snc

Bar Miranda

di Miranda Giovanni via Roma, 121

Excelsior

di Giugliano Aldo S. via Roma, 76

Coffè break fda

di Catapano Roberto via Roma, 113-115

Bar Bossa

di Bossa Vincenzo, via Piano del Principe, 11

Caffetteria Manzoni Miranda di Miranda Giuseppe Viale Manzoni, 109

di Firenze Pasquale Piazza De Marinis, 6 di Cardone Flavia via Tenente Losco

di Costantino Salvatore Piazza De Marinis, 40 Gruppo Maschietto srl Piazza De Marinis, 1

Barone s.a.s.

di Carmine D’Avino & C. via G. Iervolino, 144

Circolo Capit “Enrico Fermi”

di Belladonna Maria via Sambuci, 63

Intralot Caffè

Gibivet srl Viale Manzoni, 72

di Stefano Bifulco via F. Turati, 520 di Iervolino Antonio via F. Turati, 139

di Annunziata Raffaele via Roma, 10 via P.V. Marone, 30

Circolo Havana Club di Alfonso Di Lorenzo viale Manzoni, 31

Circolo Club Velia via 4 Novembre

Circolo Sportivo Hollywood di Pasquale D’Avino via Manzoni, 130


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