Orientamenti Pastorali 2012/2013

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Diocesi di Nocera Inferiore - Sarno

Orientamenti Pastorali

per l'Anno della Fede 2012-2013 Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore (1Re 19,11)

Una sosta contemplativa



“L'incessante preghiera interiore di Gesù è l'invocazione senza interruzione, né intermissione del divino nome di Gesù Cristo con le labbra, la mente e il cuore, pensando che egli è sempre presente, e implorando la sua misericordia, in tutte le occupazioni, in ogni luogo, in ogni tempo, persino nel sonno, con queste parole: 'Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me'” (da Racconti di un pellegrino russo, a cura di A. Mainardi, Qiqajon, Bose 2005, p. 38)

Orientamenti Pastorali per l'Anno della Fede 2012-2013 Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore (1Re 19,11)

Una sosta contemplativa


1. Introduzione


Carissimi, presi per mano dal Vangelo di Luca, che riporta la grande domanda di Gesù: ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?(Lc 18,8) e attraversando la Porta della Fede (At 14,27), ci incamminiamo in questo nuovo Anno Liturgico Pastorale, mentre vogliamo fare memoria grata del grande dono alla Chiesa del Concilio Ecumenico Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica. Siamo invitati, dopo la sosta ecclesiale del 25 e 26 giugno u.s. ad una Sosta Contemplativa, ad un Anno in cui più che fare delle cose, vogliamo fermarci, per stare con Lui (Mc 3,14), per ascoltare ed ascoltarci e per ricollocarci nuovamente nel grande progetto di Dio. Sì, Sorelle e Fratelli, carissimi Presbiteri, Diaconi, Religiose e Religiosi, Seminaristi, la nostra Chiesa ha bisogno di una pausa di riflessione, di riscoprire la dimensione contemplativa della vita e riascoltare la mai definitivamente compresa Parola del Maestro. Non dimentichiamo che fides ex auditu, che la fede viene dall'ascolto e l'ascolto riguarda la Parola di Cristo (cf. Rm 10,17). È bene ricordare ad ognuno di noi che la Fede, pur rimanendo ragionevole, non è un sentimento, una intelligenza, uno sforzo volontaristico, un secondo me, un mi va e non mi va… la Fede è virtù teologale, viene da Dio, è accolta e trasmessa nella Chiesa, è ricevuta nel Battesimo ed è alimentata, per tutta la vita, nei e dai Sacramenti. Come è bella l'esortazione di S. Cirillo, che sentiamo come rivolta ad ognuno di noi: “Io ti consiglio di portare questa fede con te come provvista di viaggio per tutti i giorni di tua vita e non prenderne mai altra fuori di essa” (cf. Dalle “Catechesi” di s. Cirillo di Gerusalemme, Vescovo – Catech. 5 sulla fede e il Simbolo, 12-13; PG 33, 519-523). Porta con te (Credo!) e con noi (Crediamo!) la Fede della Chiesa: sì, è la nostra Fede, è la Fede della Chiesa, che noi ci gloriamo di professare in Cristo Gesù nostro Signore. Questi Orientamenti, consegnati all'inizio del nuovo Anno Pastorale, hanno lo scopo di orientare la vita delle nostre comunità, che formano la Chiesa Diocesana. Non intendono essere un piano, né un progetto e tanto meno una strategia. Non sono, però, neanche un invito a navigare a vista, o ad avere il fiato corto nel cammino; vogliono educarci allo spirito del pane quotidiano (cf. Lc 11,3) e all'accoglienza della manna nel deserto, da raccoglierne quanto basta per un giorno, secondo il suggerimento del Signore: Il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno (cf. Es 16,4).


2. Il nostro cammino di Chiesa


Il nostro cammino di Chiesa continua ad avere come punto di riferimento il tema dell'Educare alla vita buona del Vangelo, che va però declinato nella nostra realtà ecclesiale, con sottolineature sempre nuove ed originali. Partiamo da un punto fermo: dobbiamo sempre, tutti e nuovamente, tornare alla scuola del Vangelo, dall'unico Maestro, per imparare la inesauribile lezione evangelica. Dopo un anno, in cui abbiamo ricominciato nell'entusiasmo riannodando il filo della Fede e i fili della nostra vita umana e cristiana; dopo i quattro passi insieme per camminare che rimangono come sfondo per il nostro itinerario; dopo l'incontro con il Santo Padre il 6 giugno u.s., che ci ha confermati e rigenerati nella Fede; dopo la bella Sosta ecclesiale, che ci ha introdotti nel tema della Nuova Evangelizzazione, noi come Chiesa ci chiediamo: ora, come continuare? Fermiamoci un attimo. Qui si inserisce il grande tema della Chiesa Giovane e Conciliare, che abbiamo iniziato a contemplare in Lc 10,1-42. Qui vengono chiamati in campo i 12 e i 72 giovani, che non vogliono essere semplicemente un numero, ma intendono dare alla pastorale lo stile e il metodo del Maestro. Essi ci ricordano che, senza l'attenzione reale alle nuove generazioni, la Chiesa non ha futuro; come, senza la memoria degli anziani, essa non ha radici. In Lc 10,1-42 possiamo individuare il soggetto dell'azione: il Signore; il predicato: tutti i verbi che invito a sottolineare, a cominciare da designò altri 72; il complemento: sono le persone, la gente (missio ad gentes) con il cuore gonfio e con le mani stanche. La Nuova Evangelizzazione deve incrociare i sentieri della gente; deve arrivare alla gente che nei Cortili vive, combatte, spera; deve raggiungere le Parrocchie, Cortili permanenti dell'evangelizzazione (cf. La Nuova Evangelizzazione per la Trasmissione della Fede Cristiana, Instrumentum Laboris, nn. 80-84, maggio 2012), dove deve risuonare con freschezza e passione il nome di Gesù, liberandolo dalle tante incrostazioni pastorali, che lo hanno quasi soffocato e seppellito. Gesù, il Figlio Amato, deve risorgere anche nel giardino della pastorale per illuminare il mondo. Il nome di Gesù, detto e ri-detto nella Fede della Chiesa, è il contenuto della Nuova Evangelizzazione, e i Cortili sono i luoghi dove la gente vive e aspetta di ri-sentire in modo caldo e appassionato, da trafiggere il cuore (cf. At 2,37), il nome di Gesù. Il nome di Gesù, tradotto attraverso la Dottrina Sociale della Chiesa, può ridare anima alla nostra terra, sempre in affanno e bisognosa di carità e giustizia.


3. Andare o rimanere?


Il Signore Gesù, Colui che dice: Seguimi – Andate (cf. Mt 9,9; 27-19) è lo stesso che ripete: Rimanete in me, rimanete nel mio amore (Gv 15,1ss). Siamo sempre apparentemente tesi tra due estremi, due indicazioni del Signore: Andate e rimanete in me! Andare o rimanere? Rimanere è il verbo della comunione; andare è il verbo della missione e vanno tenuti sempre insieme. Paradossalmente, nella vita cristiana si va nella misura in cui si sta. Maria è la prima missionaria, perché è stata capace di rimanere accanto al Figlio, anche sotto la Croce. Se gli Apostoli fossero rimasti chiusi nel cenacolo, non avremmo avuto la Chiesa e l'evangelizzazione, i martiri e i santi. Ma se non fossero rimasti sotto le ali dello Spirito, non avremmo conosciuto la profonda comunione con il Maestro ed essi, invece di portare il Vangelo, avrebbero portato solo se stessi. È sotto gli occhi di tutti il fallimento di una pastorale autoreferenziale e narcisistica, che non invita ad andare, ma solo a rimanere; ma più che a rimanere, direi a stazionare, se non a bighellonare, nei recinti delle nostre Parrocchie, diventate tante volte orti conclusi e inaccessibili. Dobbiamo stare attenti che il nostro impianto pastorale non crolli all'improvviso come un castello di cartone o di sabbia. Solo se educhiamo a rimanere presso il Signore, a cominciare dalla sosta della Preghiera e dell'Eucaristia, allora avremo fedeli capaci di andare, di abitare la storia da credenti, per far rimanere il Signore nel mondo e trasformarlo attraverso vite riconciliate. È urgente educare ad una ministerialità che riesca a stare fuori, tra la gente, dove il dramma rischia di consumarsi e gli uomini e le donne di perdersi. Siamo invitati a riscoprire lo stare di Maria ai piedi di Gesù e il fare di Marta per servire Gesù (cf. Lc 10,38-42).


4. Shemà – Ascolta

(cf. Es 6,4)


Sosta contemplativa vuol dire innanzitutto Ascolto. Ascoltare sarà il verbo da ripetere in questo Anno Pastorale. Dopo il ricominciare siamo invitati all'ascoltare. Non dimentichiamo che il primo ascolto è la Preghiera. La Rivelazione biblica, a differenza dei misteri greci e della gnosi orientale dove la relazione con Dio si fonda soprattutto sulla visione, è essenzialmente Parola di Dio all'uomo per cui la fede nasce dall'ascolto (cf. Rm 10,17). I Profeti (cf. Am 3,1) invitano ad ascoltare, che non significa prestare solo attento orecchio (udire non è ascoltare), ma aprire il proprio cuore (At 16,14) e mettere in pratica il contenuto dell'ascolto (Mt 7,24ss). Questa è, nella Bibbia, l'obbedienza delle Fede! (Rm 1,5). Ma il dramma dell'uomo, peccato adamitico, è che egli non vuole ascoltare (cf. Gn 3). È sordo agli appelli di Dio. Questo è anche il peccato dei Giudei, denunziato da Gesù: Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin dal principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate, perché non siete da Dio. (cf. Gv 8,43-47). Di fatto Dio solo può aprire l'orecchio del discepolo (cf. Is 50,5; 1Sam 9,15; Gb 36,10); solo Dio può forarglielo perché obbedisca (cf. Sal 40,7). Anche i miracoli di Gesù nei Vangeli verso i sordi, più che semplici guarigioni, sono un invito ad ascoltare (cf. Mt 11,5). L'ascolto, cioè la perfetta obbedienza della Fede, si realizza nel Figlio, per cui il Padre proclama: Questo è il Figlio amato, ascoltatelo! (Mt 17,5). Maria è nel Vangelo la vera donna dell'ascolto, icona di ogni credente, cioè vera creatura della Fede (cf. Lc 11,28). Non solo l'uomo è invitato ad ascoltare Dio, ma anche Dio ascolta l'uomo. La relazione tra l'uomo e Dio si realizza in questo duplice ascolto, dove si gioca la nostra libertà. Dio non ascolta né gli ingiusti, né i peccatori (cf. Is 1,15; Mic 3,4; Gv 9,31); ma Egli ascolta il povero, la vedova e l'orfano, gli umili, i prigionieri (cf. Es 22,2226; Sal 10,17). Egli ascolta coloro che domandano secondo la sua volontà e ascolta coloro che sanno chiedere e perciò ottengono, perché non chiedono male. E questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta. E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto. (cf 1Gv 5,14-15) E lo fa perché ascolta sempre il suo Figlio Gesù (cf. Gv 11,41), attraverso il quale passa ormai la preghiera del cristiano.


5. Il silenzio di Nazareth

(cf. Lc 2,51-52)


Per ascoltare, però, abbiamo bisogno di silenzio. E dove meglio di Nazareth possiamo diventare alunni del silenzio? Si può proporre, oggi, nel caos e nella confusione, una pastorale del silenzio? O, diciamo meglio, non è forse il silenzio che manca nella nostra vita, nelle famiglie, nelle nostre celebrazioni? Non ascoltiamo il Signore, perciò non ci ascoltiamo tra di noi e abbiamo paura del silenzio. Parliamo di silenzio, e non di mutismo, che può essere una patologia. Impariamo a fare delle nostre comunità luoghi di vero silenzio per poter ascoltare, ascoltarci, sentire i passi dei poveri e medicare le ferite della vita. Abbassiamo il tono della voce per alzare il volume del cuore, del cuore in ascolto. È il primo servizio, la prima diaconia, che attendono le nostre comunità.


6. Pregate! (cf. Lc 10,2)


Il primo invito di Gesù ai 72 è: Pregate! Siamo chiamati a pregare il padrone del campo; pregare è un invito ad ascoltare per poi poter chiedere e saper ringraziare. Sono le nostre famiglie, le nostre comunità scuole permanenti di preghiera? La prima tappa del cammino dei 72 è e deve essere la preghiera, oasi di pace. La prima azione pastorale è pregare, imparare a pregare e insegnare a pregare. Pregare vuol dire, oggi, anche memorizzare le tante preghiere, che sono una ricchezza della nostra Chiesa, evitando che, malati di amnesia, le dimentichiamo. La Sosta Contemplativa ci chiede con urgenza di essere alunni e maestri di preghiera cristiana, prima che i nostri fedeli perdano il gusto delle cose di Dio e vadano ad abbeverarsi ad altre sorgenti, o a cisterne screpolate. Il Vescovo, quest'anno, vuole innanzitutto essere Maestro di Ascolto e di Preghiera e invita i suoi presbiteri ad essere attenti alla Lectio Divina e alla Preghiera, anzi alla qualità della preghiera. Come i Discepoli, per rinverdire la Fede, dobbiamo ripetere spesso: Insegnaci a pregare! (cf. Lc 18,1; 11,1). Dobbiamo insistere affinché le Famiglie, le Parrocchie, i Monasteri, le Case Religiose, i Gruppi, le Associazioni e i Movimenti ri-diventino autentiche Scuole di Preghiera, dove si impara a conoscere il Maestro e a stare con Lui… per poi andare.


7. Mistero della Fede!


Non dimentichiamo, Carissimi, che il cuore della preghiera cristiana, alla quale dobbiamo arrivare e dalla quale sempre dobbiamo ripartire, è il Mistero Eucaristico. Nel cuore della Messa, ascoltiamo il grido: Mistero della Fede! e noi rispondiamo: Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta… quasi a voler ricordare a noi stessi che il contenuto della Fede è tutto il Mistero di Cristo. Ogni azione pastorale, pur partendo dal e ritornando al cortile più lontano, deve sempre avere per noi il sapore eucaristico. Tutto deve convergere verso l'altare e tutto dall'altare deve ripartire in una osmosi sempre nuova e ricca di stupore tra rimanere ed andare. E nella sosta di questo anno, anno di Fede e non di eventi, con rinnovato rispetto per l'Eucaristia posta nelle nostre mani, è bene domandarci in coscienza: · Che ne è,oggi, della Messa? · Qual è il numero, la qualità, la necessità delle Messe che celebriamo? · Siamo coscienti che la Messa, e non le Messe, non è una devozione tra le tante? · Che posto ha la Messa nella mia vita, nella vita delle comunità, nel nostro cammino di Fede? · Come purificare, restituendole alla bellezza e alla sobrietà, le celebrazioni delle nostre Messe? · Quale è il rapporto, a cinquant'anni dal Concilio Vaticano II, tra denaro e Sacramenti? Qui ci è chiesto, anche per aiutare i Presbiteri oberati da tante Messe, un umile lavoro di restauro, ripulitura, rinnovamento per restituire la Messa alla sua centralità e recuperare altre celebrazioni liturgiche, che abbiamo sottovalutato e per le quali possiamo rimotivare e riqualificare i Diaconi permanenti. Ci può aiutare in questo rinnovamento l'anniversario giubilare del Concilio Vaticano II e la rilettura attenta della Sacrosantum Concilium per riprendere, non le norme, ma il fondamento teologico della Liturgia. Siamo chiamati, direi con una certa urgenza, - e può essere questo il nostro impegno primario durante l'Anno della Fede – a rifare della Messa il cuore della Chiesa, riscoprendo innanzitutto la Domenica, appesantita da troppe feste; i ritmi e la bellezza dell'Anno Liturgico, che va restituito alla sua primigenia funzione: tempo e luogo per fare insieme un vero cammino di Fede; ricordando, come diceva il Cardinale Martini che “spesso dietro un imperfetto celebrare si nasconde un imperfetto vivere”.


8. Ecco, io sto alla porta e busso!

(Ap 3,20)


Mi piace porre a suggello di questi Orientamenti un denso testo tratto dall'Apocalisse, dove si risente la fresca Presenza del Risorto: Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me (Ap 3,20). Ho scelto questo testo, che offro alla meditazione di ciascuno, perché mi sembra che sintetizzi bene lo stile che vogliamo vivere. Innanzitutto siamo posti dinanzi alla Presenza del Risorto, che non è sparito, ma sta alla porta e bussa ed abbiamo bisogno di Fede per percepirne la Presenza. Bussa alla porta del cuore, della famiglia, della parrocchia, della vita; sì, bussa proprio alla tua porta! Il Risorto non sfonda la porta, non invade i nostri spazi, non si impone, semplicemente bussa ed aspetta. La Fede si propone e si dona, mai si impone. Prima di aprire, però, bisogna ascoltare – è il tema di quest'anno per la nostra amata Chiesa! – ascoltare Colui che è fuori e bussa. È Gesù, l'Amato, che bussa alle porte del cuore (cf. Ct 5,2ss). Siamo invitati ad ascoltare ciò che lo Spirito dice alle Chiese e alla nostra Chiesa (cf. Ap 2,7). Dopo l'ascolto della sua voce, allora si può aprire la porta della Fede (Porta Fidei) per accogliere il Risorto e cenare insieme. Ritornano in questo testo l'Ascolto, la Fede e l'Eucaristia, che vogliono essere in questo Anno Pastorale i binari obbligati del nostro percorso ecclesiale. Ritorniamo, Sorelle e Fratelli, a gustare il silenzio sapendo, senza illuderci, che c'è anche un silenzio negativo: “Nessun maestro mi aveva detto che il silenzio poteva diventare una prigione… Io non sapevo che si potesse morire di silenzio come si muore di dolore, di fatica, di fame, di stanchezza, di malattia o d'amore” (E. Wiesel, Il testamento di un poeta ebreo assassinato, Giuntina, Firenze 982, pp. 183, 185-186).


9. Verso la conclusione


Beata te che hai creduto! (cf. Lc 1,45). Sorelle e Fratelli, per non smarrirci nel cammino della vita, per essere sicuri di progredire nella Fede, e nella Fede della Chiesa, andiamo alla scuola di Maria, ben sapendo che alla nostra porta bussa il Risorto, ma si accovaccia anche il peccato. Nel cammino di fede non va sottovalutato il combattimento spirituale perché il peccato è accovacciato alla tua porta, verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo (cf. Gn 4,7). Da Maria, Maestra di fede, impariamo l'ascolto, il silenzio, la preghiera, la comunione ed anche la comunione eucaristica perché Ella ha dato il Corpo a Colui che si fa Pane per la nostra fame. Con Lei, sulle note del Magnificat, ritorniamo a cantare, sapendo che a Dio nulla è impossibile (cf. Lc 1,37). Solo così, saldi nella Fede (1Pt 5,9), la nostra Sosta sarà un vero Cammino e, ripartendo dalla Terra Santa, la terra di Gesù, dove in quest'anno vorremmo essere pellegrini, impareremo nuovamente a riconsegnare nello stupore ritrovato e nel silenzio contemplativo la nostra vita al Signore. Vi benedico.

Nocera Inferiore, 8 settembre 2012 Festa della Natività della B. V. Maria


Diocesi di Nocera Inferiore - Sarno

CALENDARIO APPUNTAMENTI DIOCESANI PRESIEDUTI DAL VESCOVO GIUSEPPE GIUDICE ANNO PASTORALE 2012/2013 Apertura Anno della Fede in Cattedrale

2012 OTTOBRE

11

GIOVEDI

19:30 Incontro dei Bambini di Prima Comunione col Vescovo presso la Parrocchia di S. Giovanni Battista - Nocera Inferiore

2012 OTTOBRE

14

DOMENICA

16:00 Corso Annuale Esercizi Spirituali del clero diocesano "Getsemani" di Paestum (SA)

2012 NOVEMBRE

5-9 LUN./VEN.

--:-Lectio del Vescovo presso la Parrocchia S. Alfredo in Sarno

2012 NOVEMBRE

14

MERCOLEDI

20:00 Convegno di presentazione della Giornata Diocesana di "Insieme" presso la Curia vescovile

2012 NOVEMBRE

15

GIOVEDI

19:00


Messa "figli in cielo" nella Concattedrale di Sarno

2012 NOVEMBRE

17 SABATO

19:30 Mandato Diocesano agli Operatori della Catechesi presso la Parrocchia di S. Maria Maggiore - Nocera Superiore

2012 NOVEMBRE

18

DOMENICA

16:30 Apertura Anno Liturgico in Cattedrale

2012 NOVEMBRE

30 VENERDI

19:00 Ritiro mensile del Clero presso la Parrocchia S. Maria delle Grazie in Angri

2012 DICEMBRE

11

MARTEDI

09:00 Lectio del Vescovo in preparazione al Natale presso la Parrocchia di San Giovanni Battista in Angri

2012 DICEMBRE

12

MERCOLEDI

20:00 Ritiro di Avvento per le Religiose presso il Monastero di Santa Chiara di Nocera Inferiore

2012 DICEMBRE

16

DOMENICA

17:00 Il Vescovo presiederà in una Comunità Parrocchiale della Diocesi la messa della Natività

2012 DICEMBRE

24 LUNEDI

24:00 Pontificale di Natale in Cattedrale

2012 DICEMBRE

25

MARTEDI

10:30 Pontificale dell'Epifania in Concattedrale

2013 GENNAIO

6

DOMENICA

11:00 Ritiro mensile del Clero presso la Parrocchia S. Maria delle Grazie in Angri

2013 GENNAIO

8

MARTEDI

09:00


Lectio del Vescovo presso la Parrocchia di San Michele Arcangelo in Nocera Superiore

2013 GENNAIO

9

MERCOLEDI

20:00 Memoria di San Francesco di Sales - Giornata dei giornalisti in Cattedrale

2013 GENNAIO

24

GIOVEDI

18:30 Giornata per la Vita Consacrata in Cattedrale

2013 FEBBRAIO

2

SABATO

18:30 Ritiro mensile del Clero presso la Parrocchia di S. Maria delle Grazie in Angri

2013 FEBBRAIO

12

MARTEDI

09:00 Liturgia delle Ceneri presso la Parrocchia San Giovanni Battista in Angri

2013 FEBBRAIO

13

MERCOLEDI

20:00 Ritiro di Quaresima per le Religiose presso il monastero di Sant'Anna

2013 MARZO

10

DOMENICA

17:00 Premio Euanghelium - Curia Vescovile

2013 MARZO

11 LUNEDI

09:30 Ritiro mensile del Clero presso la Parrocchia di S. Maria delle Grazie in Angri

2013 MARZO

12

MARTEDI

09:00 Lectio del Vescovo in preparazione alla Pasqua presso la Parrocchia Ss. Corpo di Cristo in Pagani

2013 MARZO

13

MERCOLEDI

20:00 Via Crucis Diocesana nel centro cittadino di Sarno

2013 MARZO

20

MERCOLEDI

20:00


Messa Crismale in Cattedrale

2013 MARZO

28 GIOVEDI

10:30 Il Vescovo presiederà il Triduo Pasquale in una Comunità Parrocchiale della Diocesi

2013 MARZO

28-30 GIO-VEN-SAB

--:-Pontificale di Pasqua in Cattedrale

2013 MARZO

31

DOMENICA

10:30 Ritiro mensile del Clero presso la Parrocchia di S. Maria delle Grazie in Angri

2013 APRILE

9

MARTEDI

09:00 Lectio del Vescovo presso la Parrocchia San Biagio V. e M. in San Marzano sul Sarno

2013 APRILE

10

MERCOLEDI

20:00 Pellegrinaggio Diocesano al Santuario di Montevergine (AV)

2013 APRILE

27 SABATO

15:30 "Discorso alla Città dell'Agro" in Cattedrale

2013 APRILE

30 MARTEDI

10:30

2013 MAGGIO

9

GIOVEDI

10:30

Veglia di Pentecoste Diocesana presso Nocera Inferiore, Piazza Municipio

2013 MAGGIO

18 SABATO

21:00 Giornata di Santificazione dei Sacerdoti a livello di Metropolia, presso il Seminario di Pontecagnano-Faiano

2013 GIUGNO

11

MARTEDI

Solennità di San Prisco Pontificale in Cattedrale presieduto da Mons. Giuseppe Giudice Vescovo diocesano

10:00


Edizione Bollettino Diocesano Organo Ufficiale per gli atti del Vescovo e della Curia Direttore Responsabile Mons. Mario Vassalluzzo Redazione e Amministrazione Via Vescovado, 4 84014 Nocera Inferiore (SA) Tel. e Fax 081 5176763 - 081 920452 Registrato presso il Tribunale di Nocera Inferiore n. 50 del 26 luglio 1996 Spedizione in abbonamento postale Poste Italiane S.p.A. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art. 1 comma 2 - DCB Salerno Finito di stampare il 12 ottobre 2012 Impaginazione grafica e stampa Grafix di Salvatore Faiella Via Nazionale 807 - Nocera Superiore (SA) Tel. e Fax 081 932792 - info@grafixonline.it Š Riproduzione Vietata Tutti i diritti riservati dall'autore.



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