Dolo Sport n.10 del 17 luglio 2011

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ANNO XXXV

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N. 10 - DOMENICA, 17 LUGLIO 2011

ADDIO VECCHIO COMUNALE Un tuffo al cuore per tanti sportivi che hanno calcato da praticanti o da semplici spettatori lo stadio di Via Cairoli. L’impianto in queste settimane è stato demolito. Tolti i pali che sostenevano l’illuminazione, abbattuta la tribuna sotto la torre dell’acquedotto. Il terreno di gioco che aveva visto divertirsi migliaia di ragazzini, giocare il Dolo contro blasonati e meno nobili avversari e disputare centinaia di partite di

campionato della prima squadra ma anche allenamenti e sfide del settore giovanile, colmo di detriti, di calcinacci e di tubi di ferro. Non esistono più gli spogliatoi, la lavanderia, le righe bianche e le porte. Al centro del campo, dove l’erba è stata tagliata recentemente dopo che l’abbandono l’aveva fatta crescere notevolmente, compaiono paletti posti dall’impresa costruttrice che ha acquisito il lotto e dove sorgeran-

no quattro fabbricati come si legge nella tabella esposta all’esterno del vecchio impianto. Più di qualcuno verserà lacrime di nostalgia nel ricordare quello che per decenni era il punto di riferimento, di svago, di piacere di Dolo. (Perini - a pagina due)

MATTIA NALESSO PENSA AL RITIRO

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Lorenzo Trevisan il nuovo che avanza

PARTONO I LAVORI DEL PALASPORT PER LA SERIE A DEL CALCIO A 5

Calcio Dolo

Una mattina calda di luglio al bar della piscina di Dolo. Mentre il sole illumina Mattia Nalesso seduto al tavolino con il sottoscritto e Stefano Trovò, il coach Pino Tonolo a bordo vasca lavora sodo con i ragazzi che rappresenteranno il futuro ‘azzurro’ del nuoto dolese. Mattia Nalesso ci confida le sue sensazioni. “Sto pensando di abbandonare a fine stagione. Mi accorgo che fatico a trovare la giusta condizione e questo dipende sicuramente dall’età, ne ho parlato con altri atleti e mi hanno confermato questa mia sensazione.” Nella decisione di Mattia anche i risultati che non sono più brillanti. (Perini - a pagina quattro)

Si avvicina il raduno e l’inizio della nuova stagione, anche se il campionato prenderà il via verso fine settembre, ma il palasport Stefano Baldan non appare ancora pronto per ospitare l’avventura del team veneziano in Riviera. Ne abbiamo parlato con il presidente Michele Vitali che, però, appare moderatamente tranquillo: “Siamo in dirittura d’arrivo per l’inizio dei lavori, lavori che eseguiremo in compartecipazione con l’attuale gestore dell’impianto. Speriamo che siano conclusi in tempo per il 18 agosto.” Attualmente, però, l’impianto è utilizzato per i centri estivi... “Si, però credo che si possa lavorare lo stesso anche perché i centri estivi finiscono il 5 agosto e questo allungherebbe di molto l’ultimazione dei lavori.” E nel caso non fossero conclusi in tempo? (Perini - a pagina quattro)

Il calcio Dolo ha un nuovo team manager: Alessandro Majoni. Con circa trecentocinquanta partite in gare di campionato, alle quali si devono aggiungere quelle di Coppa Italia per un totale di oltre quattrocento volte in cui ha indossato la casacca biancogranata della prima squadra, con le presenze del settore giovanile si arriva forse a seicento, Alessandro Majoni è il decano degli ex giocatori biancogranata. Se n'era andato quest'inverno per cercare di giocare di più, vi era riuscito in parte e sembrava volesse protrarre di una stagione il suo amore per il calcio giocato, invece... "A fine campionato ero ancora incerto, poi a mente fredda e valutando anche tante cose ho deciso di smettere." A Caltana davano per certa la tua riconferma? “A Caltana mi sono trovato molto bene. Venni chiamato a dicembre da Michele Salvagnin ma le cose non andavano bene. Poi è arrivato Compagno ed abbiamo iniziato a volare e con un finale strepitoso ci siamo salvati. Personalmente ho avuto alcune disavventure come squalifiche ed infortuni. (Perini - a pagina sette)

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A pagina due le emozioni di Gianni Buson, Alessandro Majoni e Pietro Martire

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Addio vecchio Comunale

(da pagina uno) L’impianto era stato inaugurato nella primavera del 1922, tra meno di un anno avrebbe compiuto novant’anni. E’ vero che dal 2003 Dolo dispone del nuovo impianto Walter Martire ma è anche vero che sino a due stagioni fa il vecchio Comunale di via Jachia continuava ad essere utilizzato dal settore giovanile ed anche per gli allenamenti della prima squadra. Pagine e pagine di storia sportiva, di gioie e di delusioni, di exploit e di amarezze. Epiche sfide, come quella del dicembre 1975 contro la Triestina, avversari di lusso come Genoa, Verona e squadre della seria A della Romania ma anche tanti idoli locali che hanno entusia-

LE EMOZIONI

E I

RICORDI

smato i tifosi con le loro giocate. Certamente quando il presidente Beretta, nel 1922, assieme ai consiglieri Ferrazzi, Marzari, Segato, Bigatello, Piasentin, Bozzola e Cecchi, personaggi storici del paese, aveva ricevuto dal presidente della Banca Agricola Distrettuale, E d g a r d o il Bertolin, campo sportivo, avrebbe mai potuto immaginare le pagine di storia che vi sarebbero state scritte né, sicuramente, avrebbe immaginato che dopo quasi un secolo quel terreno sarebbe diventato edificabile e vedrà la nascita di condomini e case. La vita continua ma un pezzo di storia dolese se n’è andata. Lino Perini

DI

TRE CAMPIONI DOLESI

Gianni Buson

Alessandro Majoni

Pietro Martire

Il periodo più ‘nobile’ del calcio Dolo del dopoguerra è coinciso con la serie D. Stagioni indimenticabili con la gioia di vedere un dolese come Gianni Buson protagonista sino a meritarsi l’attenzione delle squadre di serie A grazie alle tante reti realizzate. Anche a lui chiediamo cos’ha provato a vedere le ruspe e le gru all’interno del suo ‘stadio’. “Ne parlavo giorni fa con Magrassi e così ho voluto passare per dare un’occhiata. Non posso nascondere che m’è venuto un groppo in gola e la voglia di piangere era tanta. La mia carriera ad alto livello l’ho trascorsa dentro quel campo e vederlo ridotto così mi ha fatto davvero male.” L’emozione di Buson rende l’idea di quale dolore abbia provocato a tutti gli sportivi la trasformazione del comunale in area per fabbricati.

Con le sue tantissime presenze al Comunale, Alessandro Majoni è sicuramente il giocatore dolese che ha calcato il maggior numero di volte

Pietro Martire è sempre stato un idolo dei tifosi ed il campo di Via Cairoli un posto dove scatenarsi, divertirsi e... far ammattire il povero Gabin. A lui chiediamo cosa ha provato nel vederlo trasformato in un cantiere: “Quando ci sono passato davanti ed ho visto i lavori ho provato tanta emozione. La prima cosa che ho pensato sono stati gli applausi ed il calore che mi ha sempre manifestato il pubblico della tribuna. Ricordo anche il primo giorno che mi portò il papà di Segalina, avevo sei anni e dopo essere entrato scappai impaurito. Dopo, però, ci presi gusto e mi divertivo un po’ a far diventare matto Gabin. Un altro ricordo è l’esordio in prima squadra. Avrei tanti ricordi ma ormai appartengono al passato e non si può tornare indietro. Personalmente l’avrei tenuto per gli allenamenti e per il settore giovanile, il Dolo è costretto a mendicare campi in giro per i comuni vicini, ma c’erano i soldi da recuperare per il Walter Martire.”

verde od il fango dell’impianto di Via Jachia. Dal 1988 al 2003 Alessandro ha giocato nel settore giovanile, in prima squadra ed ha fatto allenamenti al vecchio Comunale per poi ritornare ad allenarsi per un periodo anche dopo l’inaugurazione del Walter Martire. Chiedere a Majoni cosa prova in questi giorni sembrava il minimo, come sapere se ha avuto modo di vedere i lavori all’interno dell’ex stadio “Non ci tengo a vederli ci dice subito. - Quanto ai ricordi è logico che ne ho moltissimi. Quello che mi porterò sempre dietro è relativo all’ultima volta che si è giocato una gara ufficiale. Si affrontava il San Paolo che era primo ed imbattuto e, con una prestazione straordinaria, riuscimmo a vincere per 3-1. C’era una tribuna gremita forse come non mai ed alla rete di Munaretto, l’ultima nel glorioso impianto, c’è stato un tripudio dei tifosi che gridavano ‘Dolo, Dolo, Dolo‘ che faceva venire la pelle d’oca.”

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AL VIA LO STORICO TORNEO DI SAN ROCCO Poco meno di un mese e i campi da tennis di Dolo si rianimeranno per lo storico e tradizionale torneo di San Rocco giunto alla sua ventiduesima edizione. Gli incontri avranno inizio sabato 6 agosto, per concludersi presumibilmente martedì 16 agosto, giorno del Santo Patrono. Come ogni anno il club sarà frequentato da numerosi appassionati che seguiranno i molti ed entusiasmanti incontri. Infatti i migliori tennisti di terza e quarta categoria del Veneto calcheranno i campi del circolo dolese e incroceranno le racchette per contendersi il ricco montepremi. L’anno scorso il torneo ha annoverato 170 atleti suddivisi in un tabellone maschile ed uno femminile. Ci si aspetta il ritorno dei protagonisti della passata edizione quali il vincitore Lucian Lazarenco e la giovane promessa Giovanni Barolo, finalista nel singolare maschile; e le due sorelle Federica e Stefania Zennaro, protagoniste della finale femminile. Ci si augura che

L’ANZIANO E LA SALUTE (l.p.) Promosso dall’Associazione per i Diritti dell’Anziano (A.D.A) e l’Università Popolare Silvio Trentin, in collaborazione con l’Azienda ULSS 13 ed il patrocinio del Comune di Dolo, si è svolta giovedì 26 maggio nella sala dell’Ex Macello di via Rizzo un incontro pubblico sul tema: L’anziano e la salute. L’incontro ha avuto nel direttore sanitario dell’ULSS 13 Filippo Accietto il suo coordinatore. Lo scopo dell’incontro è stato quello di soffermarsi sulla rete dei servizi per l’assistenza nella Riviera del Brenta e nel Miranese e sulla continuità ospedale-territorio. Il saluto iniziale affidato al Vicesindaco di Dolo Giuliano Zilio ed al Presidente della Conferenza dei sindaci dell‘ULSS 13 Fabio Livieri. Fra

LA CUCINA POLESANA

Continuando il nostro viaggio gastronomico, è giusto inserire la cucina polesana a pieno titolo nelle cucine Regionali. Abbiamo visto la cucina Veneziana con i suoi trionfi di spezie, la Trevigiana con le sue erbe e i funghi, la Padovana semplice e ben supportata da quella ebraica. Parlando del Polesine, si immagina, data la povertà dei luoghi, una cucina scarsa di prodotti invitanti, e fatta di sola polenta e salame, dove gli abitanti, purtroppo, dovevano e devono convivere con due importanti fiumi spesso portatori di disastri ambientali devastanti: L’Adige e il Po. Il primo con i suoi mulini a pelo d’acqua, ancora funzionanti e ricchi di storia, il secondo che si presta alla navigazione e che nel suo delta offre infinite risorse. Ecco quindi che, per forza di cose, sono stati costretti ad essere nello stesso tempo, contadini e pescatori. Si fa data al 500, epoca in cui la Serenissima, insediatasi nel territorio, diede il via a una grandiosa opera di bonifica, rendendo coltivabili quelle terre che prima erano paludi, sviluppando la produzione del grano, tanto da farsi chiamare: “la Puglia di Venezia”. In seguito verrà introdotto il mais che diventerà la base della dieta dei contadini, sotto forma di polenta, sulla quale verranno inseriti e accompagnati, dei piatti unici, molti dei quali si stanno riscoprendo ai giorni nostri. Ecco dunque la fantasia sopperi-

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anche quest’anno il torneo sia ricco di qualità, che porti alla ribalta qualche giovane campione in erba e che i paladini di casa sappiano farsi onore. Per il 2011 le speranze del Tennis Club Dolo sono riposte negli atleti di punta della squadra agonistica del circolo. I nomi più rappresentativi, a livello maschile, sono quelli di Andrea Borghesan e Andrea Ziterni, entrambi di classifica 3.2, ma non possiamo dimenticare Cesare Boschetti e il vincitore del torneo di quarta categoria di Stra, Massimiliano Bollato. A livello femminile invece svettano Alicia Nieri, Anita Morello, già campionessa al torneo di Maserà, e Valentina Bertellini. Inoltre si punta sulla freschezza atletica delle nuove promesse del circolo, i terribili under Antonio Garbin e i fratelli Igor e Juri Rossi, che stanno dettando legge nei tornei giovanili e si stanno imponendo all’attenzione del panorama tennistico veneto. Siamo certi di potere vivere, grazie anche all’usuale impeccabile organizzazione, dei bei giorni di tennis nella splendida cornice del Tennis Club Dolo. L’ingresso è libero… vi aspettiamo numerosi al Tennis Club Dolo per una settimana di grande tennis. Riccardo Calzavara

gli altri intervenuti segnaliamo la presenza del responsabile delle Cure Primarie dell’ULSS 13 Vania Noventa e del geriatra Bollini che hanno trattato l’argomento dell’anziano ed il bisogno di assistenza, le risposte integrate del territorio. L’assistente sociale Federica Torresan ha illustrato la tematica della rete dei servizi sociali per risolvere i bisogni dell’anziano. Infine la responsabile ADI Sandra Minchio e la geriatra Baggio si sono soffermate sull’argomento della rete di assistenza domiciliare e dei servizi residenziali e semiresidenziali. Ha concluso i lavori il presidente dell’Ada della Riviera del Brenta e del Miranese, principale organizzatore della manifestazione, Gianni Lazzari ex assessore ai servizi sociali del Comune di Dolo.

re alla povertà dei prodotti, con crostacei, anguille, molluschi, rane, lumache, cotte in mille modi, consumate subito o conservate con perizia. Le uova di storione, catturato nel Po, opportunamente trattate, diventavano pregiato caviale, da usare come scambio, con più sostanziosi branzini, orate, cefali, ai tempi nostri ormai coltivati, come le anguille nel delta del grande fiume. Non veniva, comunque, disdegnata nemmeno la cacciagione, rifiutata dai nobili perché puzzava troppo e regalata ai contadini, dopo essere stata cacciata, nelle valli e nelle barene, ovvero: folaghe, anatre, germani, lepri. Risotto di branzino Ingredienti: 300 gr. di riso, 80 gr. di burro, olio, aglio, una cipolla, una gamba di sedano, una foglia di alloro, una carota, vino bianco, sale, pepe, un branzino di media grossezza. Preparazione: lessare il branzino dopo averlo ben pulito, assieme alla carota e al sedano, in poca acqua salata. Quando è cotto levare lische e spine, tagliando la polpa a pezzetti. Rimettete nel brodo di cottura avanzato, i resti del pesce, assieme all’aglio, e all’alloro; fare restringere il tutto per bene e filtrarlo. In una teglia fate rosolare olio e metà burro con la cipolla affettata sottilmente, versare il riso e la polpa del branzino, mescolando e aggiungendo il brodo fatto precedentemente come per un normale risotto. A tre quarti di cottura, unire il bicchiere di vino bianco, il resto del burro. Facoltativo, per chi volesse, un cucchiaio di parmigiano grattugiato. Francesco Danieletto

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(da pagina uno) dizioni possibili. Dopo il lavoro “A livello nazionale sino al 2009 di gruppo si passa a quello diffeero sicuramente in grado di prirenziato con Nicola Giordan che meggiare con una certa scioltezza, si occupa dei velocisti ed io dei poi ho perso i primati ed ora mi mezzofondisti.” Chiediamo al accorgo che fatico a rendere come tecnico veneziano che per anni vorrei. Mi sarebbe piaciuto lasciaha lavorato alla ‘Serenissima’ re da vincente invece il recente dove ha contribuito alla crescita quarto posto mi ha ulteriorimente di una certa Federica Pellegrini, fatto capire che è il momento di di spiegarci quanti ragazzi segue smettere.” Chiediamo a Mattia se e quali prospettive si aprono per nel suo futuro compare la voce loro: “La squadra agonistica è allenatore e se, magari con le formata da 25 atleti che ogni Olimpiadi nel 2012 un ulteriore anno si rinnovano. E’ un buon sacrificio, magari per disputare gruppo e dal quale speriamo di una staffetta olimpica, non valespoter, nel tempo fisiologico di 2,3 se la pena di procrastinare la anni, riuscire a portare il magdecisione. “Per quanto riguarda il gior numero di atleti ai campioruolo di allenatore credo che ci vornati assoluti. Devo elogiare il rebbe un periodo di tempo per dislavoro di equipe della scuola intossicarsi anche perché rischierei Riviera Nuoto perché si lavora di ragionare da atleta e non sarebbene e con grande professionalibe producente. Comunque una tà.” I tecnici e le società non mano la sto già dando ai tecnici. amano pubblicizzare giovani Quanto alle olimpiadi, credo che potenziali campioni perchè a per raggiungere un risultato ci quest’età è facile illudersi e poi vuole la testa giusta ed oggi come scoprire che il ragazzo con oggi ci sono altri atleti con più riesce ad emergere. Ma stavolta ‘fame’ di me. E’ vero che nel 2011 c’è la convinzione in casa dolese non ci sono stati risultati trascendi aver individuato quale sarà dentali nella mia specialità del l’erede dei moschettieri. Si chiaDelfino, parlo a livello nazionale, ma Lorenzo Trevisan ed ai ma non ho più gli stimoli giusti recenti campionati italiani ha Mattia e Lorenzo per continuare a certi livelli anche vinto in scioltezza i 200 delfino perchè all’Olimpiade arriverei a trentun’anni e mezzo.” ed è arrivato secondo per due centesimi nei 100, naturalNalesso vanta 27 titoli italiani in carriera, un palmares mente della sua categoria. Perché Lorenzo è nato l’8 apriincredibile eppure c’è la sensazione che non abbia saputo le del 1997 a Mestre ed ha, da poco, compiuto 14 anni. essere valorizzato appieno per quanto ha saputo cogliere. “E’ un ragazzo serissimo e timidissimo ed anche molto intelColpa anche di una timidezza esagerata e, forse, della sua ligente, ci dice Tonolo, prova ne sia che ha di recente conseumiltà che lo ha frenato in alcune circostanze. E’ una bel- guito il diploma di terza Media con un 10 finale.” Lorenzo lissima persona ed anche questa confessione a cuore aper- si avvicina e quasi con un filo di voce risponde timidato testimonia la grandezza e l’intelligenza che sa esprime- mente alla nostre domande. Da quanto tempo nuoti? re. Mattia rimane la punta di diamante del Riviera Nuoto “Da 5,6 anni.” Come hai scoperto questa passione? “Mi dolese. Una società che dopo aver fatto crescere ed esplo- ha portato in piscina mia madre e mi è subito piaciuto.” dere atleti di valore mondiale come lo stesso Mattia, Hai qualche hobby? “Mi piace stare con gli amici, con loro Simone Cercato, Cristian Galenda ed Alessandro Terrin, gioco a calcio.” Quando hai vinto i campionati italiani, sta ora lavorando in prospettiva futura. Ne parliamo con cos’hai provato? “Mi sono molto divertito.” Cosa ti aspetti il coach Pino Tonolo alla vigilia del suo cinquantacin- dal futuro, quali sogni sportivi hai? Lorenzo ci pensa un quesimo compleanno. “Premetto che lavoro in simbiosi con po’... “Sarebbe bello vincere un titolo italiano assoluto e Nicola Giordan col quale abbiamo stilato un programma magari partecipare alle Olimpiadi.” Adesso che hai finito pluriennale che condividiamo e che ci porta a programmare le medie inferiori, a quale scuola t’iscriverai? “Farò il Liceo per arrivare nel giro di qualche anno a ritornare a raggiun- Classico.” E da questa affermazione si capisce che il ragazgere risultati di prestigio. L’idea di base è quella di permet- zo ha le idee chiare, e che idee! tere ai vari gruppi di ragazzi di lavorare nelle migliori conLino Perini

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(da pagina uno) “Abbiamo già ottenuto la disponibilità degli impianti di Fossò e Sant’Angelo anche se quest’ultimo presenta dei problemi. In ogni caso per la fine di agosto ritengo si possa prendere possesso del palasport.” In cosa consistono gli adattamenti dell’impianto? “Principalmente nella sistemazione della pavimentazione ma dalle verifiche periodiche emergono sempre novità. Per esempio è risultato che 15 posti dovranno essere eliminati così che la

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capienza ufficiale sarà ridotta a soli 450 posti. Inoltre sono emersi problemi anche all’impianto anticendio...” Se l’impianto presenta numerosi problemi per il presidente Vitali vi è anche da superare l’incertezza della denominazione della squadra dopo l’abbandono del Casinò. “Stiamo lavorando per trovare un nuovo sponsor, speriamo d poterlo annunciare a breve. Posso solo dire che resterà la denominazione Venezia, per il resto sarà, me lo auguro, una piacevole sorpresa.” Lino Perini

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mi ritrovo imbracata, a bordo di un piccolo aereo con l’operatore che mi riprende e io che credo di avere avuto per un bel po’ una risata “isterica”. Ad un certo punto però si apre la porta dell’aereo e io sono lì con le gambe a penzoloni nel vuoto che dico tra me e me: Ci siamo … chissà ora cosa proverò… E così io e il mio tandem ci lanciamo: Volo finalmente e respiro pure… che emozione; senti l’aria sul viso che però non dà fastidio, è fresca e così apro le braccia e viaaaaaaa a godersi la caduta libera!! Quando poi si apre il paracadute hai il mondo “ai tuoi piedi” e guardandomi in giro mi son detta: “non vorrei più tornare giù”. E’ una sensazione di libertà impagabile che ripeterei subito, sì, perché quando poi sono atterrata sarei ripartita di nuovo…. Tutto questo comunque non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato Pietro, che è come sempre oltre che un grande amico anche un ottimo orga-

nizzatore e poi il gruppo di lanciatori e non che hanno atteso tanto insieme a noi ma alla fine l’emozione e la gioia hanno vinto su tutto!!” Insomma una giornata indimenticabile che aspetta solo di essere ripetuta! Dal canto mio, un enorme soddisfazione che l’evento sia andato bene e che tante persona abbiano ringraziato il sottoscritto per avergli fatto provare una sensazione unica e ripetibili. Avete letto bene, la voglia è quella di ripetersi subito e c’è già gente nuova che non aspetta altro di provare questa nuova e sana “droga”. Sto già preparando un logo nuovo di “Oltre il muro” dedicato all’evento che si ripeterà annualmente e in via del tutto eccezionale qui a fine settembre/ottobre ci sarà una nuova tappa, chi volesse partecipare contatti pure il sottoscritto su Facebook o all’indirizzo mail auseroltreilmuro@gmail.com. Pietro Martire

villa Fattoretto-Badoer e villa Angeli, dai più in forma a percorrere le distanze più lunghe. Molto interessante il passaggio presso Mira Porte che fiancheggiava la riva adiacente la conca di navigazione e l’attraversare il bel centro mirese completamente ristrutturato sino ad oltrepassare il ponte girevole adiacente Villa dei Leoni. Riusciranno gli organizzatori a far passare anche dentro il parco di Villa dei Leoni di Mira la marcia nella prossima edizione? La sfida per l’anno a venire è lanciata. I passaggi dentro i parchi di villa Bon e Scalella meritano certamente la fatica di percorrere le distanze più impegnative. Particolarmente apprezzati i nutriti ristori dove the, acqua, biscotti e frutta non sono certamente mancati oltre ai sorrisi e all’incoraggiamento dei volontari lungo il percorso. Un plauso meritano tutti coloro che sacrificano un giorno di festa per permettere ai più di percorrere in sicurezza la bella marcia, ben 94 le persone impegnate come volontari

lungo il percorso e nei vari punti di ristoro oltre al prezioso lavoro degli agenti di Polizia Locale e all’indispensabile supporto dei numerosi volontari della Protezione Civile. Una marcia tra la campagna e le Ville che permette di vedere scorci paesaggistici inediti, sentire antichi profumi dimenticati e che certamente contribuisce a consapevolizzare le coscienze della necessità di difendere questo splendido ed unico territorio dalla bramosia dei fautori della nuova veloce mobilità verso il nulla e delle megacementificazioni inutili. Visibilmente soddisfatti gli organizzatori che hanno visto la partecipazione di 52 gruppi podistici della regione e di ben 1145 presenze complessive. Ricche ed invidiabili le ceste di prodotti locali ai gruppi podistici più numerosi hanno chiuso la sempre bella manifestazione. La prossima iniziativa podistica a Dolo avverrà a settembre con la marcia della salute, non mancate. Giovanni Sorgato

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Sorprendente quando le cose più belle nascono dal niente… è si vi vado a raccontare l’esperienza vissuta domenica 10 luglio. Circa un anno fa ho fatto il mio primo lancio con il paracadute, tanta gente voleva venire con me, ma poi per svariati motivi il lancio di gruppo non andò in porto. Non sono stato ad aspettare e mi sono lanciato ed è stata una cosa meravigliosa, adrenalina pura. Quest’anno ho deciso di ripetere l’esperienza e di chiamare quelle persone che volevano provarla, all’ora perché non mettere in mezzo il circolo Auser “Oltre il muro” e creare un evento ad doc dal nome “Lancio Oltre il muro”? Detto fatto e creato l’evento su Facebook, il potere che ha questo social network è una cosa meravigliosa… partito con pochi intimi poi, senza tanta fatica e pubblicità, si è sparsa la voce e alla fine eravamo circa 40 persone che son venute a vedere i lanci e a passare una giornata in compagnia, 16 le persone che si sono lanciate tra le quali 3 persone in sedia a rotelle. Vi riporto la testimonianza dell’unica donna, Elisa Carraro, della compagnia, che quel giorno ha avuto la voglia di provare questa magnifica sensazione di libertà: “E’ stata un’esperienza fantastica… una di quelle che ti entrano dentro, ti attraversano, ti lasciano con il fiato sospeso ma che non se ne vanno perché ogni volta che ci ripenso mi emoziono! E’ una di quelle cose che spesso nella mia vita ho detto “prima o poi lo faccio”, solo che non sai mai quando, dove e come… Poi arriva il 10 luglio e il sogno si realizza. E così

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Basket Dolphins Dolo

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V IA M AZ ZIN I, 1 7 D O LO V EN EZI A TE L . 0 4 1 4 6 4 2 7 0

Lascio i Dolphins dopo sette bellissimi anni. Sento ormai, oltre ad una naturale “stanchezza”, che è giunto il momento di consegnare il testimone a persone più giovani che diano un nuovo impulso ed una nuova dinamica a questa società che in pochi anni ha avuto uno sviluppo straordinario: uno sviluppo numerico, tecnico ed etico, aspetto quest’ultimo che ci ha visti particolarmente attenti, perché consideriamo (tutti noi Dolphins) l’etica sportiva, soprattutto in rapporto alla crescita giovanile, una delle basi fondamentali della formazione. Lascio la presidenza dell’Associazione ad uno stimatissimo amico, l’avvocato Massimo Pavan, fondatore assieme a me ed a Giovanni Riato, di questa bellissima Associazione Sportiva nel 2004, raccogliendo l’eredità della Fulgor Basket Dolo degli anni ‘70 prima, e del Basket Mira poi. Sono certo che saprà continuare e migliorare ancora i risultati ottenuti fin’ora, ma soprattutto i rapporti con l’intero movimento cestistico veneziano che ci ha visti spesso protagonisti in questi ultimi anni. Voglio quindi ringraziare, alla fine del mio mandato, quanti hanno contribuito allo sviluppo della pallacanestro in Riviera (e spero di non dimenticare nessuno, anche se son certo che succederà...). Ringrazio innanzitutto tutti i quasi 200 ragazzi Dolphins, nessuno escluso, anche quelli che hanno preferito altri sport

o altre società: il loro contributo, la loro passione ed il loro impegno sono stati alla base di tutti i successi (grandi e piccoli) e di tutte le soddisfazioni che abbiamo avuto (e non sono poche). Ringrazio i loro genitori senza l’apporto dei quali non esisterebbe questa bellissima realtà, ed in particolare quelli che fanno parte del Direttivo Dolphins e che quindi sono ancor di più coinvolti in un lavoro costante e duro. Ringrazio tutti gli allenatori, attuali e passati che hanno così ben preparato i nostri ragazzi. Ringrazio e saluto il C.S.I. e l’intera Fip Veneto presieduta dall’amico Matteo Marchiori coadiuvato da Giuseppe Scolaro, Giuliano Fiore, Andrea De Franceschi e Carlo Favaretto del Minibasket che ho conosciuto personalmente, ma anche tutti i collaboratori meno conosciuti ma che fanno nell’ombra un lavoro prezioso. Ringrazio l’Assessorato Provinciale allo Sport ed i relativi funzionari che, nonostante la scarsa disponibilità economica, hanno contribuito al sostegno delle nostre iniziative. Ringrazio le Amministrazioni (presenti e passate) dei Comune di Dolo e di Campagna Lupia che ci sono state vicine in questi anni. Ringrazio immensamente tutti i nostri numerosi sponsor passati e presenti che hanno creduto nel nostro lavoro di volontariato: economicamente e silenziosamente sono stati il nostro sostegno più solido e lo hanno fatto con grande disponibilità e generosità. Ringrazio poi l’intera Società Reyer del progetto della quale facciamo parte con grande orgoglio ed auguro al Presidente Brugnaro grandissimi successi con la

Calcio di Seconda Categoria

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6 • Do l o Sp o r t

AL

raccomandazione di tener duro nonostante tutto: Reyer sta facendo un gran lavoro, non solo ai vertici del basket italiano, ma soprattutto sul territorio ed a livello giovanile; grazie! Ringrazio gli amici di Dolo Sport e tutti gli amici giornalisti. Ringrazio tutte le squadre che abbiamo incontrato, con cui abbiamo collaborato ed ai tornei delle quali abbiamo partecipato in un clima sempre sereno e sportivo, in primis i nostri vicini di Cazzago della Polisportiva e l’allenatore e amico Antonio Manente. Un saluto a tutto lo sport dolese. Grazie a tutti: conserverò gelosamente e gioiosamente questa esperienza come una delle mie più belle mai vissute. Ancora e sempre forza Dolphins! Daniele Paolin

VERTICE SOCIETARIO Fossò. Dopo cinque anni Marco Benvenuti (in foto) lascia la presidenza del calcio Fossò. “Motivi di lavoro m’impongono di seguire di più l’azienda di famiglia. Ma resto nel direttivo.” E’ stata una dirigenza importante quella di Marco Benvenuti come egli ammette: “Ho avuto la soddisfazione di veder crescere il settore giovanile ed il gruppo dirigenziale diventato un bel gruppo di amici che hanno saputo anche coinvolgere molto le famiglie dei giocatori. Quanto ci eravamo prefissi all’inizio ho avuto il piacere di veder realizzato.” I numeri parlano chiari. Cinque anni fa il settore giovanile contava su 86 ragazzi, oggi sono 230 divisi in 14 squadre tutte composte da ragazzi della stessa annata. Da due anni esiste la scuola calcio e la società è stata affiliata al Cittadella al quale ha girato tre ragazzi, uno gioca negli allievi nazionali e due negli esordienti. Quest’anno la formazione Allievi, anno 1994, ha vinto il proprio girone vincendo tutte le partite e si è aggiudicata anche la fase

DEL

FOSSÒ

finale disputata a Bibione. Grazie a questo risultato le squadre Allievi e Juniores la prossima stagione potranno disputare il campionato Regionale. Al posto di Benvenuti subentra l’ex calciatore Cristiano Longhin mentre per la sesta stagione consecutive ad allenatore il Fossò sarà Efrem Volpato. “Puntiamo ad un campionato di Seconda da protagonisti, stiamo allestendo una squadra che possa classificarsi almeno ai play-off osserva l’ex presidente. - Perché Fossò merita almeno la Prima categoria.” Ma rimane primario l’obiettivo di far crescere il settore giovanile che dovrà diventare il futuro serbatoio della prima squadra. “Anche quest’anno il settore giovanile andrà in ritiro a Forni di Sopra, nel pordenonese. I ragazzi nati dal 1994 al 1998 saranno in ritiro coi tecnici dal 16 al 22 agosto perchè, specialmente i 94, saranno gradualmente inseriti nell’organico della prima squadra.” Una società sana, con le idee chiare questo Fossò. Lino Perini

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Calcio Dolo

UN NUOVO TEAM MANAGER. MEGLIO... UN VECCHIO AMICO (da pagina uno) Sarei rimasto perchè mi sentivo in debito, sapevo di non essere riuscito a dare di più. Lo stesso Compagno scherzando mi ha detto 'Quest'anno ne hai combinate di tutti i colori eppure tutti parlano bene di te.' C'era in me la sensazione che avrei dovuto ripagare la società ma poi è prevalsa la convizione che era il momento giusto per smettere." ...Poi, cos'è successo? R- Saputo del mio ritiro, Tonicello mi ha chiamato e mi ha chiesto di dare una mano al Dolo e mi ha proposto questo incarico di Team Manager. In soldoni, che significa? Alessandro ride. “In concreto devo capirlo anch'io. Per ora cerco di imparare. Assisto alle trattative, cerco di dare consigli alla società ed in futuro penso che dovrà visionare avversari e, forse, anche giocatori. E' un ruolo interessante e che imparerò a conoDolo RdB – Settore Giovanile

ALLIEVI VISTI DA UN GENITORE

E’ tempo di bilanci anche per noi genitori e primi tifosi dei nostri ragazzi classe 1995. Quest’anno erano impegnati nel campionato provinciale allievi con i colori dell’ASD Mellaredo. Possiamo senz’altro dire che il connubio tra le società di Dolo e di Mellaredo è ben riuscito. Per chi come lo scrivente proviene dall’esperienza del Dolo posso dire che abbiamo trovato una società seria, ben organizzata e soprattutto a misura d’uomo, anzi di ragazzo. I nostri ragazzi e quelli provenienti dal Mellaredo si sono subito integrati, molti di loro si conoscevano già per altre esperienze (scolastiche, di amicizia), e questo ha senz’altro giovato. Come genitori credo di poter dire che questo gruppo si è distinto per la correttezza con la quale ha assistito alle partite, certo si è fatto sempre il tifo per i nostri ragazzi, qualche volta si è detto qualcosa contro l’arbitro, magari nella foga del gioco, ma sempre in maniera civile e sportiva, anzi se con i tifosi avversari il clima si surriscaldava c’era sempre qualcuno di noi che stemperava con una battuta o una frase che riconduceva subito tutto nell’alveo sportivo. Il nostro gruppo ha seguito i ragazzi sia in casa che in trasferta chi con incarichi di organizzatori o accompagnatori, e chi come semplici tifosi. C’è stato sempre dialogo sulle partite e sui ragazzi, come si sa siamo un

GLI ALLIEVI

DELL’ORIAGO

scere un po' alla volta.” Ti occuperai anche del settore giovanile? “Per ora il mio compito riguarda la prima squadra e la juniores.” Il problema della crescita del settore giovanile, però, potrebbe essere un argomento da team manager? “Indubbiamente bisognerà capire per quali motivi si fatica a far crescere giocatori importanti. Considerato anche il bisogno di giovani per le norme della federazione e per le esigenze societarie, non è sempre facile trovarli e dover impegnare dei soldi, non nascondo che appena entrerò appieno nel mio ruolo cercherò di trovare delle soluzioni con gli altri collaboratori anche se so che non sarà facile.” Majoni è stato una bandiera in campo ora avrà un compito, forse più difficile ma ugualmente stimolante, portare la sua esperienza in società per dare sempre più forza al suo amato Dolo. Lino Perini popolo di allenatori e arbitri, e noi non facciamo eccezione, ma pur esprimendo le nostre opinioni siamo consci che la società e il team tecnico hanno ben condotto i ragazzi. Siamo anche orgogliosi che un po’ in tutti i campi abbiamo ricevuto i complimenti dai tifosi avversari sia per il gioco espresso che per la correttezza degli atleti in campo, infatti anche nelle sconfitte (poche per fortuna) possiamo tranquillamente dire che il miglior gioco lo abbiamo espresso noi, poi magari si perde perché come dice Max Pezzali “E’ la dura legge del gol”. Comunque abbiamo fatto patire anche le due squadre che sono arrivate davanti a noi in classifica e che hanno dominato il campionato, più però per la loro prestanza fisica (erano praticamente tutti ragazzi con un anno in più dei nostri), che per la qualità del gioco. Una menzione particolare al mister Giubilato che ha sempre puntato sul gioco e sulla qualità come si dovrebbe fare a questa età, dove si fa ancora in tempo ad imparare a giocare al calcio. Grazie anche al Presidente Moreno Zuanti che abbiamo spesso visto ai bordi del campo a tifare (e spesso anche a soffrire) per la nostra squadra, segno che a questi ragazzi tiene particolarmente. Credo comunque che gli abbiano dato parecchie soddisfazioni, visto che anche lui tiene al bel gioco e all’educazione in campo e fuori dal campo. A tutti in bocca al lupo per la Coppa Venezia che inizia a breve e un arrivederci a settembre per una nuova esaltante avventura.

VINCONO

Antonio Di Luzio

LA

COPPA VENEZIA

(l.p.) Oriago. Altra soddisfazione per il calcio Oriago in questa indimenticabile stagione 2010/2011. La squadra Allievi allenata da Massimo Rocco ha vinto la Coppa Venezia. La finale, giocata a Marcon, ha visto i ragazzi oriaghesi imporsi per 1-0 sul Mellaredo, formazione che poteva contare su moltissimi ragazzi provenienti dal calcio Dolo. La rete decisiva è stata realizzata da Matteo Marchiori. Euforico l’allenatore Massimo Rocco che dopo otto anni ritrova il gusto della vittoria che aveva conosciuto allenando gli Allievi del Sambruson. “Devo ringraziare tutti i giocatori ed i miei collaboratori, Fabio Mantovan, Fabio Trolese, Marco Marigo e Federico Zara che mi dà una mano alternandosi alla scuola calcio del Padova.” Per Massimo Rocco, da quattro anni tecnico del settore giovanile oriaghese, è arrivata la conferma anche per la prossima stagione da parte del direttore dell’area tecnica Luca Bellini. Dovrà ricominciare da zero perchè molti dei ragazzi saliranno di categoria. Questa la rosa della squadra campione provinciale. Portiere: Nicola Marinello. Difensori: Iacopo De Gobbi, Marco Mantovan, Davide Deliberali, Nicola Santello, Marco Boscolo ed Ivan Baldan. Centrocampisti: Edo Bain, Luca Pasqualetto, Michele Simeon, Matteo Marchiori, Elia Sanfilippo, Mattia Marigo, Marco Trolese e Isacco Pesce. Attaccanti: lo sloveno Strass autore di ben 22 reti nella fase a girone, Francesco Dalla Bella e Riccardo de Luca.

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ANNO XXXV - n. 10 DOMENICA 17 LUGLIO 2011 Editore STEFANO TROVÒ Direttore responsabile LINO PERINI Periodico del Club Biancogranata Ass. Culturale Senza Scopo di Lucro Iscritta allʼAlbo delle Associazione Dolesi n. 103 Premio Pro Loco Dolo 2010 Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1422 del 22 maggio 2002 via A. Manzoni, 18 - Dolo (Ve) Tel. 041412598 redazione@dolosport.it - Per la pubblicità su questo periodico 041412598

4In Redazione: Matteo Bellomo, Marino Salviato e Stefano Trovò Hanno collaborato: Riccardo Calzavara, Francesco Danieletto, Antonio Di Luzio, Daniele Paolin e Giovanni Sorgato Chiuso in redazione giovedì 14 luglio 2011

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Nasce I love riciclo, simbolo della differenziata Dividere con attenzione i rifiuti è molto importante. Una buona raccolta differenziata, infatti, contribuisce a preservare l’ambiente in cui tutti noi viviamo e permette di contenere i costi (quindi le tariffe) legati allo smaltimento dei rifiuti. Un semplice gesto quotidiano, come quello di dividere i vari materiali, consente di risparmiare materie prime, acqua ed energia, limitare l’emissione di sostanze nocive in atmosfera, ridurre la quantità di rifiuti e imballaggi da raccogliere e contenere i costi di smaltimento. Differenziata e bolletta sono infatti strettamente collegate: più aumentano i rifiuti da riciclare, meno crescono le tariffe. Per questo è necessario che ognuno di noi separi con attenzione vetro, plastica, lattine e metalli; carta, cartone e Tetra Pak; frazione organica; rifiuti ingombranti e che poi li conferisca in maniera corretta. La frazione secca, invece (quello che rimane dopo la differenziata) viene trasformato in cdr nell’impianto di Fusina. Si tratta di un combustibile derivato dai rifiuti che Enel utilizza al posto del carbone nella centrale termoelettrica Andrea

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Palladio di Fusina, per produrre energia elettrica. Questa soluzione garantisce al territorio servito da Veritas la completa autosufficienza nel trattamento dei rifiuti, rendendo minimo l’utilizzo della discarica. Permette inoltre di risparmiare decine di migliaia di tonnellate di carbone ogni anno e di ridurre l’emissione di anidride carbonica (CO2). Infatti, per ogni tonnellata di cdr utilizzata nella centrale di Fusina si registra una riduzione di 936Kg di CO2. Nel nostro territorio la raccolta differenziata migliora ogni anno, ma c ’è bisogno di un ulteriore sforzo per raggiungere gli obiettivi stabiliti di legge. E’ inoltre necessario che tutti rispettino giorni, orari e modalità di raccolta e non abbandonino mai rifiuti in strada. Proprio per sensibilizzare i cittadini alla raccolta differenziata, Veritas ha ideato il logo I love riciclo, che sarà stampato sui gadget che Veritas distribuirà ai cittadini che porteranno rifiuti ingombranti negli Ecocentri e in occasione di incontri, manifestazioni e feste di piazza.

Sanzioni di 166, 200 e 600 euro Cresce la raccolta differenziata nel nostro territorio Multa di 166,67 euro (che diventano 200 a Chioggia e 600 a Fiesso d’Artico, Dolo e Campolongo Maggiore) per chi abbandona i rifiuti o non li differenzia. Sono queste le sanzioni previste dalle Amministrazioni comunali nei confronti dei cittadini che non rispettano le norme e i regolamenti in materia di igiene urbana. Lo scorso anno gli ispettori ambientali di Veritas – a cui i Comuni hanno delegato il compito di fare i controlli e poi, nel caso, di elevare le contravvenzioni – hanno staccato 2.413 multe: 624 a Mestre e Terraferma, 532 a Venezia e isole, 883 nel territorio della Riviera del Brenta e del Miranese, 374 a Chioggia e Sottomarina. Ma il compito degli ispettori è anche quello di aiutare gli utenti a differenziare bene i rifiuti. Per questo motivo nel corso del 2010 sono state fornite ai cittadini 11.133 informazioni: 4.704 nel Comune di Venezia, 2.931 in quelli ddella Riviera del Brenta e del Miranese e 1.537 a Chioggia.

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8 • D ol o Sp o r t

Cresce anche nel 2010 la percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata e poi smaltiti o trasformati. Spicca il Comune di Pianiga, che con il 74,78% si colloca al primo posto della classifica. A seguire Marcon (72,41%), Quarto d’Altino (72,32%), San Donà di Piave (71,78%), Salzano (70,05%), Stra (68,37%), Fossò (67,77%), Cavallino-Treporti (67,59%), Campolongo Maggiore (66,40%), Cavarzere (66,25%), Campagna Lupia (66,13%), Fiesso d’Artico (65,39%), Camponogara (64,96%), Dolo (57,43%), Meolo (57,39%), Martellago (57,08%), Vigonovo (55,88%), Chioggia (53,65%), Scorzè (52,62%), Noale (51,38%), Spinea (50,79%), Mira (47,85%), Mirano (47,33%), Santa Maria di Sala (46,81%) e Venezia (35,96%). Venezia sconta ovviamente le caratteristiche del territorio e la grande pressione turistica esercitata sul centro storico, che comunque lo scorso anno ha incrementato la percentuale fino al 21,34%. A Mestre e Terraferma, invece, la differenziata è arrivata al 43,94% mentre a Lido e Pellestrina al 29,43%.


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