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Periodico del Club Biancogranata N. 1 - DOMENICA, 16 GENNAIO 2011
ANNO XXXV
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BEATA GIOVENTÙ Basket femminile Ci siamo lasciati alle spalle le festività natalizie ed il nuovo anno è iniziato oramai da due settimane portando con sé notizie positive e negative. Vogliamo iniziare l’anno con ottimismo e per questo ci piace sottolineare, in questo numero del giornale, che lo sport dolese può sperare di bearsi di alcune giovani promesse. Se gli sport nazionali più seguiti sono calcio, basket ed atletica leggera, non possiamo negare che ci fa piacere che questi potenziali campioni appartengano proprio a queste discipline, a rafforzare il concetto che si tratta di atleti veri nonostante la giovane età. Se del calciatore, Andrea Magrassi, abbiamo già parlato in estate e durante la stagione vi abbiamo informato del suo continuo crescere, non in senso di altezza visto che già misura un metro e novantatre centimetri, delle due new entry ci piace sottolineare che sono giovanissime e che sono... ragazze. Una buona fetta del giornale sarà dedicata a Nicole Armari più di una promessa del basket italiano. E’ nel giro della nazionale di categoria ed ha sfiorato il titolo italiano con la Reyer di Venezia. Una passione smisurata per la pallacanestro abbinata a tanto impegno e sacrificio. (Perini - a pagina due)
NICOLE ARMARI: UNA SIMPATICA AZZURRINA
E’ la cucciola di una famiglia che mangia pane, pesce e sport. Nicole Armari è nata e vive a Dolo. Classe 1996, quindi non ha ancora quindici anni, ma da quest’estate è nel giro della nazionale; non di una disciplina minore, ma di uno sport che ha notevole seguito in Italia come il basket. La sua prima tifosa è la mamma Roberta Favero, il papà Claudio, di origine ferraresi, aveva già due figli prima di unirsi con Roberta, sono Davide e Carlotta. Partiamo dai primi passi, anzi dai primi canestri, e chiediamo a Nicole (il nome è stato suggerito da Davide) come è nata la sua passione per il basket. “Praticamente fin da piccola giocavo nel campetto vicino a casa mia con Raduno Nazionale di Basket di Norcia, agosto 2010. Dionea di Donato, Carolina Pappalardo, mio padre e mio fratello Davide. Ore ed Nicole Armari ed Elisa Iovene ore a prendere di mira il canestro fra le anche a quelle regionali. I tecnici la ten- divertita tanto. Ed anche vinto parecchio. imprecazioni dei vicini infastiditi dal gono d’occhio e quando nel 2009 parte- Gara dopo gara abbiamo conquistato il rumore della palla che sbatteva per terra e cipa ad un Camp a Cavallino i dirigenti diritto a disputare la finalissima. Ricordo sul tabellone.” Una passione nata sin da della mitica Reyer l’avvicinano e le chie- che le mie compagne erano preoccupate a piccola ma il colpo di scena avviene a sei dono di passare nelle fila della gloriosa giocarla perché l’avversaria, la GEAS di anni quando Nicole comincia a fare formazione veneziana. Com’è stata la Sesto San Giovanni, è una formazione forsport e lo fa a Sambruson nella squadra prima stagione? “E’ stata ricca di successi. tissima. Io, invece, non vedevo l’ora di di calcio. Non va, Nicole non si ambien- A fine campionato siamo state ammesse affrontare questo squadrone.” La finale ta e passa al nuoto. Anche in vasca alle finali nazionali e siamo state una set- com’è andata? “La gara è stata equilibrata Nicole non trova il suo habitat ideale. Ad timana a Cagliari.” Dal 28 giugno al 4 per i primi tre tempi. Nell’ultimo abbiamo otto anni eccola in palestra, dove già ci luglio, appena finiti gli esami di Terza perso la Vanin, altra nazionale, per 5 falli andava il fratello Davide, a divertirsi con Media, Nicole va con la madre nel capo- e l’altra big della squadra, la Marangoni, la maglietta del Basket Riviera di Fossò. luogo sardo. E’ un crescendo di successi veniva continuamente raddoppiata cosi La ragazzina ha della stoffa e viene con- per lei e per le compagne reyerine. “E’ abbiamo perso ma con onore. vocata a due selezioni provinciali ed stata un’esperienza stupenda. Mi sono (Perini - a pagina quattro)
Salutando Carla La redazione di Dolo Sport si unisce al dolore di tutti coloro che la conoscevano ed è vicina all’amico Curzio Pettenò per la tragica scomparsa della sorella Carla avvenuta il pomeriggio del 6 gennaio scorso. Del fatto riportiamo un frammento per ricordare l’accaduto: la pioggia sottile e fredda beffardamente cadeva senza riuscire a spegnere quelle fiamme che si erano alzate in cielo. Davanti alla casa gli amici, i vicini ed i passanti erano assorti, silenziosi, speranzosi che lei non ci fosse, che un miracolo l’avesse portata altrove. L’amica Daniela raccontava di averla sentita al cellulare alle 17.53, le aveva parlato e sembrava tutto normale. Mentre assisteva al lavo-
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ro dei Vigili del Fuoco riprovava a chiamare ma la voce metallica del telefonino indicava l’utente non raggiungibile. Il tempo trascorreva e le speranze diminuivano mentre la pioggia aumentava d’intensità e le fiamme lasciavano spazio ad un fumo acre e continuo. Poi finalmente i Vigili del Fuoco riuscivano ad entrare fra quel fumo grigiastro, le maschere sul viso ed il suono della sirena dell’autoambulanza. Tutto inutile. Il corpo era sul letto, senza vita. Il desiderio di essere cremata, triste presentimento del dramma che toglie una vita e getta nella disperazione un’altra. Fatti forza Curzio. Sabato 16 gennaio si terrà il saluto a Carla presso le sale dell’ex Macello di Dolo con inizio alle ore 14.30
Dedicato a Carla Hai rincorso la felicità per tutta la vita, a volte riuscivi ad afferrarla, più spesso i tuoi occhi si riempivano di tristezza. Strano destino il tuo, ti chiudevi nel tuo fragile guscio in cerca di protezione, per uscirne poi impaziente alla cerca di nuove ragioni di vita. Come un uccellino affamato cercavi la tranquillità per troppe volte vista da lontano. Tragica questa sera d’inverno: ha bruciato le tue ali, ci ha lasciati tutti increduli, senza parole. Adesso da lassù esservi il tuo vecchio mondo con altri occhi, ci guardi tutti sorridendo, rilassata, finalmente felice. Ciao Carla: un grande, immenso, ultimo bacio. I tuoi amici
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ANDREA MAGRASSI: ESORDIO CON LA PRIMA SQUADRA
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Prosegue sempre meglio l’avventura di Andrea Magrassi con il Brescia. Nonostante i risultati poco brillanti ottenuti dalle ‘rondinelle’ ora allenata da Mario Beretta che ha preso il posto di Iachini, c’è soddisfazione per il bomber diciassettenne di Sambruson di Dolo, cresciuto nel vivaio del Venezia. E’ cannoniere della squadra Beretti che sta dominando il proprio girone e forse questo ha indotto i tecnici della prima squadra di vederlo all’opera. E’ successo durante la ripresa della preparazione, dopo la sosta natalizia. Andrea è stato convocato con la prima squadra, aggregato per gli allenamenti ma ha provato anche la gioia di esordire con la formazione di Beretta, seppure in amichevole. La gara ha visto il Brescia opposto al Lumezzane ed Andrea ha guidato l’attacco bresciano per 34 minuti. Non poco vista l’età ed i giudizi sono stati molto lusinghieri. Ora è tornato a giocare e segnare con i suoi coetanei ma il futuro potrebbe risultare presto scandito dai ritmi della prima formazione. Andrea lo sa ma intanto deve mantenere la giusta concentrazione per quello, tanto e bene, che sta facendo con la Beretti e poi sperare che Beretta, che bel gioco di parole, lo lanci nella mischia magari con i lombardi in posizione tranquilla. Lino Perini
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2 • Do l o Sp o r t
BEATA GIOVENTÙ
(da pagina uno) L’altra ragazza ha solo dieci anni, appartiene a quella famiglia di sportivi che di cognome fa Marrone e della quale già abbiamo conosciuto la sorella maggiore Elena, plurivittoriosa nell’equitazione nonostante sia nata nel 1995. Alessandra Marrone gareggia nell’atletica ed è già riuscita a cogliere risultati di valore. Fra le due non va dimenticata anche Isabella che pure gareggia nell’equitazione e della quale sentiremo parlare presto. Le note negative dal mondo dello sport riguardano il calcio Dolo che ha iniziato il nuovo anno con due sconfitte per 0-1 che l’hanno fatto retrocedere nelle zone a rischio della classifica. Per il resto da segnalare la tragica scomparsa di Carla Pettenò, sorella del giornalista Curzio, caro e generoso amico. Anche Roberto Guggia ci ha lasciato prematuramente. Quanto al resto va segnalato l’importante osservazione posta dalla mamma di Nicole Armari sulle condizioni pessime del campetto di basket di via Cataldo Presicci, una segnalazione ed un invito a chi di dovere di provvedere alla manutenzione di strutture di svago e di sfogo per tanti ragazzi. Inoltre il Presidente della Pro Loco Giuliano Salvagnini ci segnala la quasi certa impossibilità che venga tenuta in vita la splendida tradizione del Carneval dei Storti. Sarebbe un danno d’immagine gravissimo per il nostro paese che già ha sofferto moltissimo un ridimensionamento culturale dovuto a tagli sofferti ma consistenti all‘associazionismo, vero motore e fulcro della vita sociale dolese. Lino Perini
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Sono uno psicologo che da anni lavora in diversi ambiti di intervento dove si applicano sia gli aspetti curativi che preventivi della psicologia; all’interno della Associazione Psiche 2000 mi occupo, tra le altre cose, di dare sostegno e consulenza ai familiari che devono gestire i diversi e problematici aspetti della cura di persone con problemi psicologici. Per questo giornale mi è stato invece chiesto, e ringrazio la redazione per questa opportunità, di poter trattare possibili argomenti che hanno a che fare con il rapporto tra sport e psicologia, mia grande passione personale e professionale, e credo sicuramente argomento di grande attualità per chi fa attività sportiva a tutti i livelli. A me sembra anche e soprattutto una possibilità ed opportunità per aprire una finestra e porre lo sguardo su un aspetto della nostra vita e della nostra società, lo sport appunto, che ha sicuramente diverse valenze (formative, educative, aggregative, performative e tanto altro ancora) e per me anche una buona occasione per parlare di salute a 360°, di benessere e buone pratiche, nonché di promozione di stili di vita positivi, egosintonici e di prevenzione verso comportamenti ed abitudini non adeguati. Come ulteriore premessa, possiamo oggi dire che lo sport e le diverse discipline sportive sono praticate in tutte le culture e società del mondo, che il gioco (inteso come divertimento, passatempo e sana competizione) è presente da sempre nel lungo cammino che ha percorso l’uomo nella sua evoluzione antropologica e che sempre più, oggi, siamo disposti a comprendere anche le variabili psicologiche che accompagnano una prestazione che non è mai solo fisica: basti pensare, per esempio, alle numerose persone che partecipano, in maniera non competitiva, alle maratone, allenando mente e corpo per raggiungere un obiettivo e per scoprire ed affrontare i propri limiti, ancor prima di affrontare un avversario. Inoltre, per allargare gli orizzonti e le potenzialità della attività sportiva, se tutti noi sappiamo della esistenza delle Olimpiadi già dall’antica Grecia, ci stiamo sempre più attrezzando per allargare il numero delle specialità che caratterizzano le Paraolimpiadi, sia estive che invernali, vedendo sempre di più lo sport come una opportunità/diritto per tutti. Mens sana in corpore sano dicevano i latini, ed oggi possiamo anche aggiungere che mente e corpo, per quanto la nostra tendenza sia quella di tenerli separati come due entità distinte, sono invece strettamente interconnesse e l’ambito sportivo è sicuramente un buon esempio per vedere la stretta interazione che sussiste tra le due componenti ai fini del realizzare la migliore prestazione possibile. Spesso in questi ultimi tempi trasmissioni televisive e quotidiani sportivi hanno parlato delle difficoltà incontrate da alcuni atleti nel sostenere il peso del proprio lavoro e di come questi problemi avevano una alta componente di criticità ‘psicologica’, quindi non direttamente dipendente dalla loro preparazione e condizione fisica. Tutto ciò rimanda, tanto per introdurre altri concetti che ci torneranno utili nei prossimi articoli, alla ricerca di un equilibrio, alla conoscenza dei propri limiti e delle proprie potenzialità, alla gestione dell’inevitabile stress che si genera quando si affronta qualsiasi contesto dove mettere in atto la propria migliore prestazione. Sport come performance, quindi, soprattutto individuale ma spesso anche di gruppo; sport come competizione ma anche come collaborazione, sport come professione ma anche come attività di diletto. Tante cose insieme che mi portano e spero, porteranno anche voi, cari lettori, a porre delle questioni e ad affrontare argomenti di comune interesse e favorire lo scambio di punti di vista sulle diverse componenti che caratterizzano la dimensione psicologica applicata alle diverse discipline sportive. Cercherò, nelle prossime uscite, di approfondire alcuni aspetti che riguarderanno i temi della preparazione, della motivazione, del rendimento, della tenuta e della crisi rispetto agli obiettivi da raggiungere, sicuramente temi non nuovi per chi a diverso livello (atleta, preparatore, allenatore, sportivo) si interessa e pratica sport. Colgo l’occasione, attraverso questa nuova rubrica, di augurare un buon anno 2011 a tutti gli sportivi e lettori di Dolo Sport. Pino Pirotto
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Il Radicchio di Treviso Da sempre coltivata, special modo dai romani, la cicoria, nome scientifico: “Cichorium Intybus”, era apprezzata per le sue qualità depurative. Il radicchio di Treviso assieme a quello di Castelfranco, Chioggia e Verona, ne rappresentano le varietà coltivate nel nostro territorio. Cos’ha di diverso dalle altre il radicchio di Treviso? La tecnica di sbiancamento con cui si caratterizza questo prodotto. Verso la fine dell’800 un Belga, tale Francesco Van den Borre, con specializzazione nell’allestimento di parchi e giardini, per i nobili dell’epoca, giunse nella Marca gioiosa e precisamente dalle parti di Dosson di Casier e Preganziol, proprio per il suo specifico lavoro. Essendo già esperto nella tecnica di imbiancamento con le cicorie belghe, sicuramente ne selezionò alcuni ceppi nostrani, realizzando una delle più rinomate specialità Trevigiane. Lo si può gustare nelle sue due forme principali: primitivo o spadone che viene ottenuto direttamente sui campi legando i cespi, o tardivo ottenuto, appunto con la tecnica dello sbiancamento, principalmente in acqua o ricoperto di sabbia al buio, a seconda della tecnica preferita dal coltivatore. E’ una verdura ricca di preziosi elementi per la salute umana, in particolar modo la depurazione del sangue e la rimineralizzazione dell’organismo. Le foglie contengono un principio amaro che le caratterizza: la “Intibina” e i seguenti Sali minerali: potassio, fosforo, calcio, sodio, magnesio, manganese, ferro. Per le vitamine invece, di tutto rispetto la presenza della vitamina: A, B1, B2, C, PP oB3. Come si prepara, Viene accuratamente lavato e tagliato a spicchi, (a tal scopo si lascia un pezzo di radice attaccata) i quali verranno a loro volta accorciati a seconda della lunghezza, un pizzico di sale sciolto in poco aceto ben distribuito, olio di oliva, si mescola il tutto e per ultimo una buona macinata di pepe. Il Radicchio di Treviso in cucina. Parmigiana di radicchio. Sistemare dei cespi, tagliati come detto, in una teglia da forno, salarli e peparli, cospargendoli di panna liquida. Si mettono in forno caldo per 5 minuti coperti, ritirare la teglia dal forno, cospargere con abbondante parmigiano, rimettere in forno sempre coperti per altri 5/6 minuti, gli ultimi 2 si lasciano aperti per la gratinatura. Francesco Danieletto
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(da pagina uno) Bisogna dire che loro erano tutte nate nel 1995 mentre la Reyer si era presentata con 4 del 1996. Io ero una di queste ed ho giocato una buona fetta di partita. Ho anche portato cinque punti alla squadra e fatto diversi passaggi importanti.” Quello che piace di Nicole è la naturalezza con cui ricorda una finale per il titolo italiano a quattordici anni. Ma il racconto non ha toccato l’apice. Tornata da Cagliari Nicole era andata a fare un Campus gestito dall’ex capitano della nazionale Giacomo Galanda, l’aveva fatto anche l’anno precedente ed alla fine era risultata la miglior giocatrice del Campus ed aveva vinto una scarpa del mitico Galanda, un pivot di due metri e dieci che attualmente gioca a Varese, e che calza 56! Durante il Campus viene informata che era stata convocata per una selezione della Nazionale Italiana. La gioia è stata enorme e lo stesso Galanda... “Era molto felice per me e mi ha fatto i complimenti. Che grande soddisfazione.” L’appuntamento è a Norcia, in agosto dove Nicole trova altre ventisette ragazze ed una sola
veneta, una veronese che gioca con la Famila. Le chiediamo che sensazioni ha provato: “Sono rimasta impressionata dall’altezza e dal fisico di quelle mie coetanee. Basti dire che la più bassa era alta un metro ed ottantaquattro mentre io sono alta un metro e settanta.” E’ una misura comunque adatta al ruolo di playmaker che Nicole occupa in campo. A parte il lato fisico delle compagne, lo stage, che è durato quindici giorni, è servito tantissimo alla brava cestista dolese: “Ho trovato una grande organizzazione. Il tecnico federale Renato Nani di Treviso era coadiuvato da altre sei, sette persone di staff che comprendeva preparatori atletici, fisioterapisti e massaggiatori. Abbiamo fatto tanti allenamenti. Personalmente ho imparato tantissimo e grazie ai consigli tecnici ho migliorato tantissimo nei fondamentali.” Il primo impegno delle ragazze sarà a Pasqua a Torino dove si svolgerà il Trofeo delle Regioni, sarà uno stage selettivo e le migliori dodici parteciperanno poi al Torneo dell’Amicizia, una manifestazione annuale che vede impegnate le nazionali giovanili di Italia,
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4 • D o l o S p or t
Francia, Grecia e Spagna e che quest’anno si disputerà in Italia. Ricordiamo anche che già l’Under 16 partecipa ai campionati europei, prossimo obiettivo della nostra Armari. Ed alla Reyer come hanno accolto la tua convocazione? “Erano contenti. Ho ricevuto molti complimenti. Sia da parte del responsabile Francesco Forestan ma, soprattutto, il mio tecnico della scorsa stagione Andrea Liberalotto che è ora il vice della prima squadra, ed il mio tecnico attuale Andrea da Preda. Nicole quest’anno gareggia per la formazione Under 15 ma vanta già qualche apparizione nel quintetto dell’Under 17. Nicole punta a ripetere le finali nazionali con le sue compagne. Sinora in campionato sono nettamente prime... “Abbiamo perso una sola gara nel girone d’andata ma nel ritorno ci rifaremo di sicuro.” Le finali quest’anno si svolgeranno a Bormio e l’avversario da superare sarà ancora il GEAS. Tralasciando per un attimo il basket scopriamo che Nicole frequenta il primo anno dell’Istituto Salesiano San Marco di Mestre per conseguire il
queste operazioni con le mani senza sensibilità, ed ha una temperatura che ormai potrebbe aggirarsi attorno ai –14° non è assolutamente facile. Stiamo ora affrontando la ripida salita che ci porterà sulla vetta del monte Fraiteve a 1705m, il panorama incredibile ci offre una scusa per fermarsi qualche istante. Una notte stellata senza una nuvola, il cielo notturno invernale è uno spettacolo unico, solo questa visione merita qualsiasi sforzo. In vetta un leggero vento ci fa capire la fortuna che abbiamo avuto per la sua assenza fino a quel momento. Scollinato e finalmente inizia la discesa molto ripida che ci porterà a Sestriere. Vedere il paese dall’alto che illuminava tutt’attorno sono fotografie che porterò con me per sempre. Arrivati a l paese, si riparte perla seconda salita che sulla carta doveva essere più leggera , visto che si tratta di 600 m di dislivello spalmati su poco più di 5 km . Ma la neve fresca ci faceva sprofondare non dando assolutamente nessun tipo di appoggio, fra qualche minuto Michel sarebbe arrivato e noi invece avevamo davanti il tratto più duro della gara . Si riusciva a fare due – tre passi e poi si sprofondava. La cosa che dava più fastidio è che in qualsiasi altra occasione una piccola salita così si sarebbe sorpassata facilmente. Finalmente è arrivata l’ultima discesa, 7km su una pista da sci con una discreta pendenza ma che ci permetteva di far andare le gambe libere. Adesso l’arrivo che ci avevano promesso con gli ultimi 100m scalzi. Seguendo le indicazioni ci ritroviamo nell’albergo e ci dicono che l’arrivo è al decimo piano. Gara finita in 5h 04min. Sono chiaramente felice ma già mi mancano il paesaggio in cima assolutamente irreale tanto che vorrei mettermi la scarpe per tornare alla ricerca del mio compagno. Comunque se avete voglia di fare un’esperienza diversa ma entusiasmante vi assicuro che questa gara merita anche per l’impegno dell’organizzazione perfetta. Curiosi eh? Si anche Giovanni Storti quest’anno ce l’ha fatta accompagnato dal grande Pietro Trabucchi. Alberto Corba
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Monopolio delle Bologna ottimame Primo, secondo e t la forza e la determ prove sia interregio attualmente second al termine di un a sala Beatrice Dalla terza nella classifica podio dopo quello brava Emma Querc le nostre atlete imp squadre di Imola prossimo fine settim disputa della terza p vertici delle classific nel segno della con stingue oramai da d
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nostre giovanissime nella prova di ente organizzata dalla Zinella scherma. terzo posto nella sciabola a confermare rminazione già dimostrate nelle prime onali che nazionali. Carlotta Barugola, da nel ranking italiano, vince la finale assalto equilibrato, sulla compagna di a Vecchia, con il punteggio di 10 a 8, ca Aurora Callegaro che si ripropone sul o di Verona, ottava nella finale anche la rcioli. Il prossimo appuntamento vedrà mpegnate nella prova unica nazionale a dei primi di febbraio. Riprende, nel imana, il circuito master italiano con la prova di Verona che ci vede presenti ai iche nazionali (maschili che femminili) ontinuità di risultati che ci contraddidiversi anni. Officina della Scherma Scaltenigo
voli o si allena in vista degli impegni azzurri nel periodo da settembre a febbraio. Overdose di basket, perciò. Neanche per idea, quando è libera indovinate cosa fa? O gioca nel campetto vicino a casa o va a vedere le partite della Reyer e, magari, si occupa di segnare i punti, quelli delle squadre avversarie, ci svela. Che sia reyerina dalla testa ai piedi, lo dimostra la sua speranza segreta... “Mi piacerebbe tanto giocare in serie A con la maglia della Reyer ed allenata da Liberalotto col quale ho trovato una bella intesa. Naturalmente mi piacerebbe anche giocare in Nazionale.” E se dovessi ricevere offerte da altre squadre, dove ti piacerebbe giocare? “Sinceramente non mi interessa andarmene dalla Reyer.” Qual è il tuo miglior pregio quando giochi? “Ho un bel tiro e credo di saper leggere bene il gioco, chiamo lo schema ed ho una buona intesa con le compagne. La giocatrice a cui m’ispiro è la capitana della Reyer, Giorgia Sottana.” E di Dan Peterson che ha lasciato la Reyer per tornare ad allenare, a 75 anni, nell’Olimpia Milano, che mi dici? “E’ un buon allenatore. Alla Reyer ha lavorato bene e lasciato un bel ricordo.” Si diceva all’inizio che Nicole ha
iniziato a giocare e, quando trova il tempo lo fa ancora, nel campetto vicino a casa di via Cataldo Presici. Mamma Roberta, che assiste all’intervista, appare delusa dello stato della struttura. “Noi abitiamo lì da ormai 18 anni e lo stato di degrado della struttura è desolante. Le reti ai canestri come le linee per terra le ha sistemate mio marito. Grave che, in tutto questo tempo, il Comune non ha mai fatto manutenzione, una sistemazione alla pavimentazione che si è rovinata. Ci vorrebbe un intervento di asfaltatura e di manutenzione. E’ un peccato che ciò non avvenga perché è una struttura di tutti e con pochi euro si darebbe modo ai tanti ragazzi che la frequentano, specialmente in primavera ed estate, di usufruire di un impianto quantomeno dignitoso.” Per finire suggeriamo ai lettori di andare a vedere come gioca questa campioncina. Domenica 16 gennaio le Azzurrine si allenano alla palestra dell’Istituto Gritti di Mestre alle dieci del mattino. Per vederla in partita bisogna aspettare sabato 22 gennaio quando, sempre alla palestra del Gritti, alle ore 16.30 la Reyer affronterà il Rovigo e lei non mancherà certamente di sfoderare le sue doti. Lino Perini
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U NA FAMIGLIA SPORTIVA Il papà Stefano ha corso e lo fa ancora, da appassionato. La mamma Chiara è stata una ciclista di buon livello ed ora fa equitazione, quando il tempo glielo consente, come Elena, che abbiamo già conosciuto in un’intervista nel numero di settembre, e la sorella Isabella. Manca la più piccola della famiglia, Alessandra e l’ultima erede della dinastia Marrone regala soddisfazioni al papà e corre. Come corre? Alessandra Marrone è nata a Venezia, come le sorelle, il 13 agosto 2000 e frequenta la quinta classe elementare presso la scuola De Amicis di Dolo. Da un anno circa si allena con l’Atletica Riviera del Brenta, sotto la guida attenta e competente del duo Gastaldi-Giantin. Ha già ottenuto buonissimi risultati nella corsa veloce ed è salita più volte, nel corso dell’ anno 2010, sul podio in gare della sua categoria. I risultati migliori Alessandra li ha ottenuti al miglio di Paluello, all’americana di Stra, al memorial Bevilacqua di Marghera. Di particolare significato il premio ricevuto, una mini coppa, dalla sua società di appartenenza, l’Atletica Riviera del Brenta, per il buonissimo rendimento scolastico nella lodevole iniziativa che premia i ragazzi che si allenano ma hanno anche bei voti a scuola. Il risultato di maggior spessore Alessandra lo ha colto ai campionati provinciali FIDAL Venezia di cross (corsa campestre nel fango) delle quinte classi della Provincia di Venezia. Si è classifica prima, il 28 novembre scorso, a Rio San Martino di Scorzè. Un risultato che ha acquistato maggior valore se si considera che durante la gara aveva perso una scarpa nel fango, il che non le ha impedito di concludere la corsa con il solo calzino .. vincendola. E’ risultata nuovamente prima, sempre fra le quinte classi elementari anche il 19 dicembre scorso in una gara svoltasi a Mirano. Da evidenziare l’agevole successo di Alessandra Marrone in entrambe le gare vinte in quanto la seconda classifica è arrivata con mezzo giro di distacco e, cosa importante, il secondo posto assoluto nelle due gare che vedono in pista contemporaneamente sia maschi che femmine. Come dire che ha battuto tutti i maschietti, escluso uno. Alessandra per festeggiare il successo ha portato in alto la bandiera della scuola De Amicis di Dolo che resta cara alla famiglia Marrone perché frequentata dal padre, dalle sorelle e dove ha insegnato sua nonna. Alessandra ha ripreso già ad allenarsi in vista della nuova stagione. Il suo obiettivo è quello di migliorare e di progredire anche se il motto di famiglia è: studio e sport. Lino Perini
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CORAGGIO Entro piano e possibilmente dalla porta princi-
pale. E’ una cesta natalizia, pesa e non vorrei si rovesciasse, dico a mia moglie. Sarà piena di cose da mangiare, già mi leccavo i baffi, di solito dentro c’è di tutto ma non se ne intravedeva il contenuto. E’ il giorno di Natale… apriamola; all’interno altri pacchi di vario colore. Contenuto a sorpresa penso fra me e me ma appena sento con la mano capisco subito che c’è qualcosa di speciale in quei pacchi: è una cesta enorme piena di libri, un bellissimo regalo di mio fratello. I titoli sono vari : “Il grande libro dello sport”, “Da Kinshasa a Las Vegas via Wimbledon” di Rino Tommasi, “Contare i passi” di Carla de Bernardi, un libro che ha già avuto tre edizioni in due mesi, “Ritratto di gruppo con assenza” 6000 copie vendute in Italia di Luis Sepulveda, “Marilyn” di Alfonso Signorini, “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano, “Io confesso” di John Grishan, “Si, Si New York” di Lisa Festa. All’inizio sono attratto dal libro di Rino Tommasi anche perché il pugilato e il tennis sono tra gli sport che preferisco in assoluto ma la mia attenzione cade subito sull’ultimo libro citato. Una faccia simpatica e carina salta fuori dalla copertina con una medaglia in mano e lei è Lisa Trevisan chiamata da tutti Lisa Festa per il suo carattere solare. Leggo velocemente alcuni passi, è nata a Castelfranco Veneto nel 1982, si è diplomata presso l’Istituto Turistico Alberghiero e ha lavorato come hostess e fotomodella ed iscritta alla facoltà di lingue e letteratura d’America. Nel 2003 viene colpita da un grave ictus cerebrale che l’ha ridotta in coma, stato in cui è rimasta per oltre un mese. In seguito poi a una grave afasia e a una severa emiplegia è stata costretta su una sedia a rotella per sei mesi e ha perso la conoscenza delle lingue straniere. Un lungo e paziente iter riabilitativo, che prosegue ancora oggi, le ha permesso di conseguire significativi progressi. Decide di partecipare alla Maratona di New York. Che ragazza...! penso, riuscire a portare a termine questa prova in meno di otto ore con quelle, notevoli, difficoltà fisiche; questa è tutta ENERGIA E CORAGGIO. Pensate che insegnamento per tutti noi, non serve dire tanto, basta solo citare un passo all’interno del suo libro: “Si, a forza di batter cinque arriviamo domani mattina, ma dal contatto con le mani della gente arriva anche la loro energia. La sento che dalla loro mano attraversa la mia, risale lungo il braccio e pervade per tutto il corpo. Mi sembra quasi che riesca a dare vita al mio braccio destro, addormentato ormai da tempo, ma di certo arriva alle mie gambe che continuano a muoversi con determinazione una davanti all’altra...” Lisa ti vogliamo bene,ti abbracciamo con tutto il cuore e auguriamo a tutti un 2011 pieno di ENERGIA E CORAGGIO. Luca Damin
Calcio di Seconda
GIANNI FAGAN ALLA FONTANIVESE SAN GIORGIO
(l.p.) Il recordman della panchina dolese dell’ultimo trentennio è Gianni Fagan (in foto) che l’ha occupata per sette stagioni e 208 volte ha diretto i biancogranata in gare di campionato. Il tecnico padovano, ex centrocampista di Foggia ed Internapoli, da qualche settimana è tornato ad allenare chiamato dalla formazione di Seconda categoria, girone M, della Fontanivese San Giorgio. Fagan, come spesso gli è successo, non è solito affrontare situazioni facile ed anche stavolta dovrà rimboccarsi le maniche perché la squadra padovana occupa il penultimo posto unitamente al San Martino Lupari mentre un punto sopra si trovano il Fratte ed il san Domenico Savio. E nella seconda giornata di ritorno la Fontanivese si gioca molte chance di salvezza proprio contro il Fratte, in trasferta.
Galà dello Sport
Premio del Coni alla Dolese Antonella Freguglia
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6 • Do l o Sp o r t
Si è tenuto, venerdì 3 dicembre, presso la Sala Congressi Alta Forum di Campodarsego (Pd) il tradizionale Gala dello Sport promosso dal CONI e che vuole essere un riconoscimento a quanti con la loro attività ed opere onorano ed illustrano lo sport. Questi riconoscimenti vanno a “Personalità” che risultano essere i migliori testimonial dello sport, dei valori, delle regole, del rispetto, quello a cui tutti noi tendiamo. Premio che quest’anno ha visto protagonista, oltre a personalità illustri come l’ex portiere dell’Inter Francesco Toldo, Antonella Freguglia (in foto) dolese d’adozione, ma attiva nel nostro territorio da oltre 25 anni per quanto concerne il mondo della danza. Antonella è fondatrice della scuola professionale Centro Studi Danza Riviera del Brenta con sede a Fiesso D’Artico (Ve), che negli anni è riuscita a trasformare in un centro capace di formare i ragazzi in veri professionisti della danza in tutte le sue discipline: classica, moderno-contemporanea, hip-hop e break dance. Scuola d’eccellenza quella diretta dalla Freguglia fatto testimoniato dai 60 premi vinti nei concorsi nazionali ed internazionali solo negli ultimi quattro anni, le borse di studio assegnate ad alcuni allievi presso le accademie più prestigiose e il dato di fatto che alcuni allievi hanno lavorato e stanno lavorando all’interno di Compagnie Professionali. Accanto a tutto ciò Antonella ha voluto dare un’opportunità importante alla città di Dolo ed a tutta la Riviera del Brenta fondando 4 anni fa la Scuola Show per le arti dello spettacolo, al numero 4 di via Carducci, dando così la possibilità a tutti coloro che amano l’arte di seguire corsi di danza (per tutte le discipline), canto, teatro, musica; una vera scuola dall’impronta statunitense finora ad appannaggio solo delle grandi città. Per questi motivi e per iniziative che la vedono impegnata a mettere la danza a servizio di enti che operano nel settore della beneficenza (organizzando festival e rassegne con lo scopo di raccogliere fondi da destinare ad iniziative umanitarie) ha fatto sì che Antonella Freguglia meritasse un premio così importante. Per maggiori informazioni sulle iniziative delle strutture sportive dirette da Antonella Freguglia 041 2437579. Cristina Rampazzo
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Calcio Arinese
IL DANNO OLTRE LA BEFFA
Si sente ‘cornuta e mazziata’ la società calcistica Arinese che milita in Terza Categoria dopo le decisioni del giudice sportivo di far ripetere la gara di domenica scorsa vinta per 1-0 contro il Bojon anche perchè il ricorso prodotto dalla società e che ha comportato 150 euro di spese, è stato respinto in settimana dal giudice sportivo. A parlarne il tecnico Stefano Celegato, una lunga carriera da calciatore iniziata nelle giovanili del Mira e chiusasi, a 42 anni, nel Gambarare in Seconda categoria. “Ho sempre insegnato ai ragazzi che gli errori arbitrali fanno parte del gioco anche se quest’anno ne abbiamo subiti numerosi e sempre li abbiamo accettati ma quello che è accaduto domenica ha dell’insopportabile. Già prima dell’incontro l’arbitro Benito Rubino ci aveva innervosito quando durante l’appello ci ha fatto dapprima cambiare i pantaloncini e poi i calzini, quindi durante la gara ha ammonito a raffica i nostri giocatori. Ad un certo punto siamo rimasti
Calcio d’Eccellenza
in nove per due espulsioni per doppia ammonizione, ha anche espulso il portiere di riserva in panchina.” Ma l’episodio chiave arriva al 94°, “Subiamo un fallo al limite dell’area ospite e l’arbitro ci fischia il fallo a favore ma poi ammonisce inspiegabilmente il nostro giocatore, Cristiano Carlesso, che era già stato ammonito ma nella confusione registra un altro numero. Battiamo la punizione e Michele Martini segna di testa l’1-0. Finisce la gara, il Bojon protesta e l’arbitro, solo allora si accorge dell’errore. Morale il giudice sportivo decide di far rigiocare la gara mentre i provvedimenti disciplinari sono stati confermati. Un’autentica ingiustizia visto che ora dobbiamo giocare domenica senza gli
ENZO SABBADIN TORNA AD ALLENARE IN ECCELLENZA
squalificati. Ai miei calciatori ho sempre cercato d’infondere la voglia di giocare, la Società promuove il calcio per la passione che può trasmettere e non elargisce alcun rimborso spese, i ragazzi si pagano le trasferte di tasca loro, ma dopo questo ed altri episodi sta pensando seriamente di ritirarsi.” Speriamo che l’Arinese ci ripensi perché il calcio ha bisogno di società sane ma speriamo anche in arbitraggi migliori e che si possa rivedere un regolamento che appare ottuso: se si annulla la validità della gara dev’essere considerata interamente non giocata ed anche i provvedimenti disciplinari andrebbero annullati per non danneggiare doppiamente una stessa società. Lino Perini
Gioiello
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DOLO
Via Mazzini, 54 Tel. 041 410054
biancorossa ha optato per un tecnico esperto e navigato. Enzo Sabbadin ha legato il suo nome anche al calcio Dolo dove risulta il quarto allenatore come presenze negli ultimi trent’anni con 90 panchine ed un campionato vinto, dalla Promozione all’Eccellenza. Per Enzo Sabbadin subito un esordio difficile. Domenica il Campodarsego ospiterà il Sarego che occupa il secondo posto in classifica staccato di un solo punto dalla capolista Monselice.
(l.p.) Enzo Sabbadin tecnico padovano, che quest’anno compie 65 anni, torna in pista e lo fa in grande stile. In settimana, infatti, il Campodarsego, che milita nel girone A di Eccellenza, lo ha chiamato al suo capezzale nella speranza di salvarsi. Esonerato Damiano Longhi dopo il pareggio esterno contro il forte Trissino, la dirigenza
IL PUNTO D’ECCELLENZA
L’inizio d’anno ha regalato, fra Epifania e domenica scorsa, di Lino due match in 72 ore. Decisamente male il Dolo RdB che li ha persi entrambi per 1-0 mentre in vetta da registrare una leggera frenata del Delta 2000 che ora vanta solo, si fa per dire, 8 punti di vantaggio sul Ponzano che avendo fatto il pieno nelle prime due del 2011 ed avendo ottenuto 5 vittorie ed un pareggio nelle ultime sei gare, cioè da dopo la sconfitta patita in polesine contro la capolista, tra l’altro senza subire reti in cinque gare su sei, è sicuramente la formazione più in forma del momento e, seppure da lontano, si può considerare l’avversaria principale per la capolista. Il Delta 2000, nonostante il pareggio interno contro il Giorgione, per la prima volta in questo torneo non ha vinto in casa dopo sette successi consecutivi, resta saldamente favorita per la vittoria finale in virtù del miglior attacco, 32 reti realizzate, e della migliore difesa, 8 goal subiti circa 1 ogni due gare. Nella seconda di ritorno la capolista andrà a far visita alla Marosticense che arranca al quart’ultimo posto della graduatoria ma che vanta il campo di casa inviolato, assieme solo alla capolista ed alla Feltrese, avendo conquistato fra le mura amiche un successo e ben sei pareggi. Non sarà facilissimo per i polesani uscire con i tre punti. Lo spera il Ponzano che, comunque, non avrà vita facile a Vittorio Veneto. Al terzo posto troviamo la Feltreseprealpi reduce da due vittorie esterne consecutive ad Adria ed a Dolo RdB. La squadra bellunese è stata l’unica capace di non perdere col Ponzano negli ultimi due mesi e cercherà di allungare la striscia positiva ospitando il Rossano, penultimo in classifica, squadra che segna pochissimo , appena 9 reti, solo il Romano con 8 ha fatto peggio, e subisce molto, ben 25 reti, solo l’Adriese ne ha subite di più, 33. La squadra vicentina non segna da 648 minuti e l’ultima rete realizzata era inutile perché nel frattempo il Sottomarina ne aveva segnate cinque. Ha perso le ultime cinque gare casalinghe consecutivamente ma in trasferta ha ottenuto due zero a zero ad Adria ed a Moriago, questo è stato un risulta-
to a sorpresa. L’Ardita Moriago occupa il quarto Perini posto assieme alla Miranese. La squadra trevigiana è fortissima in difesa con appena nove reti subite, una sola più della capolista ma ha un attacco che definire asfittico è un complimento. Solo 14 reti realizzate, peggio hanno fatto solo le ultime tre Romano, Rossano e Adriese. Quattordici reti che hanno, però, fruttato ben 25 punti e la quarta posizione, uno score davvero incredibile. Cannoniere del complesso è Finotto che da solo ha messo a segno metà delle reti della squadra. L’Ardita è l’avversario odierno di un Dolo RdB scivolato al quint’ultimo posto scavalcato nell’ultima giornata sia dal Favaro in prodigioso recupero e dal Vittorio Veneto. Dietro le tre vicentine Marosticense, Romano e Rossano oltre alla staccatissima Adriese, sembrano andare col freno a mano tirato ma davanti sono in rialzo le azioni del Favaro e delle altre, sicché la squadra di Minto deve cambiare passo se vuole evitare la trappola dei play-out. Moriago non sembra un campo agevole ma riuscire a farci punti sarebbe tutta manna e vista la poca consistenza offensiva degli avversari si può sperare in una piccola impresa. Piovese-Miranese e SottomarinaLiapiave oppongono due squadre a quota 19, nel mirino del Dolo RdB, contro formazioni che paiono in grado di fare risultato. Per il Dolo RdB serve sperare anche nei risultati negativi delle avversarie. Il Giorgione non dovrebbe avere problemi a cogliere tre punti contro il fanalino di coda Adriese che dopo aver vinto alla prima giornata a Romano d’Ezzelino ha poi perso 10 delle successive 14 gare, pareggiando le quattro che restano. Curiosità anche per la sfida di Romano dove un Favaro lanciatissimo cerca tre punti d’oro. Ma i vicentini sono squadra strana. Hanno segnato solo otto reti ma ne hanno subito pochissimi, appena 13. Cioè 20 meno dell’Adriese e la metà del Rossano e fra le squadre di coda è nettamente la formazione con la migliore difesa. Gara sulla carta favorevole all’undici mestrino ma meno scontata di quanto si creda.
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Periodico del Club Biancogranata Ass. Culturale Senza Scopo di Lucro Iscritta all’Albo delle Associazione Dolesi n. 103 Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1422 del 22 maggio 2002 via A. Manzoni, 18 - Dolo (Ve) Tel. 041412598 In Redazione: Matteo Bellomo, Mauro Poletto, Marino Salviato e Stefano Trovò Hanno collaborato: Alberto Corba, Luca Damin, Francesco Danieletto, Pino Pirotto e Cristina Rampazzo redazione@dolosport.it - Per la pubblicità su questo periodico 041412598
Stampa GRAFICHE 2 ESSE snc - 041 410431 Chiuso in redazione giovedì 13 gennaio 2011
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