ANDREA CIGOGNETTI
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E IL CONTE INVENTA IL SANDWICH
Prefazione
Ci sono nomi che passano alla storia. Nomi importanti, destinati ad essere ricordati per sempre nell’ immaginario collettivo o per infamia o per lode. Nomi che hanno fatto la differenza. Ma ci sono anche nomi senza la “N” maiuscola, nomi quasi anonimi, che sono comunque entrati nel nostro vocabolario e che quasi ogni giorno usiamo o leggiamo. Sono i nomi dei grandi uomini che nel loro piccolo hanno cambiato la realtà che li circondava, introducendo nuovi vocaboli, trovando un nuovo modo di vedere le cose, di scrivere, di esplorare, di viaggiare, di mangiare, di giocare e perché no, anche di sognare. E il modo in cui li ripaghiamo è ricordando i loro nomi, divenuti eterni perché accostati alle loro geniali, per quanto a volte semplici, invenzioni. Questi uomini hanno cambiato il mondo la società e la scienza. Questo libricino si propone di raccontare le storie di quelle menti i cui nomi propri sono finiti per diventare nomi comuni.
A questi grandi uomini, che nel loro piccolo hanno cambiato il mondo.
Harald Blatland Unifica una nazione
Harald Blatland (in inglese Bloothooth) fu un re vichingo nato intorno al 900. Il suo soprannome (“dente blu�) potrebbe derivare dalla sua abitudine di mangiare i mirtilli, frutto di cui era ghiotto.
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Il re danese passò alla storia per essere riuscito ad unificare le terre scandinave, che sotto il suo regno finirono per corrispondere quasi all’estensione territoriale di Norvegia, Svezia e Danimarca messe insieme. Grazie alle proprie doti di oratore, il re “Dente Blu” riuscì a far convivere popoli con tradizioni, usi e costumi completamente differenti, grazie all’introduzione del cristianesimo, e cioè facendo leva sulla religione. Mille anni dopo, nel 1996, molte industrie stavano cercando un’alternativa alla comunicazione seriale su cavo utilizzando tecnlogia Wi Fi a corta distanza: la soluzione arrivò dalla Sony Ericson e venne chiamata BlooTooth perché in grado di mettere in comunicazione dispositivi di natura e tecnologia diversa proprio come aveva fatto Harald con il suo popolo.
Il simbolo del BlooThooth deriva dall’unione delle due rune che stanno per “H” e “B”, le iniziali del sovrano vichingo.
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Louis Braille Si ispira ai militari
Louis Braille
Louis Braille (1809-1852) nacque a Coupray, presso Parigi. All’ età di tre anni si ferì con gli strumenti di suo padre rimanendo cieco a vita.
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All’ età di sedici anni scoprì che nell’esercito alcuni documenti ufficiali venivano stampati in rilievo per permettere la lettura anche in scarse condizioni di luminosità ed il giovane Braille cercò un procedimento analogo con l’intento di migliorare il precedente sistema dell’ufficiale Charles Barbier. Così egli inventò l’alfabeto braille, composto da punti in rilievo. Esso consiste nella combinazione di 6 punti ordinati in 2 colonne da 3 punti ciascuna. Questi 6 punti permettono una possibilità di 63 combinazioni. Grazie a questo brillante sistema un cieco o un ipovedente può leggere e scrivere qualsiasi testo, qualsiasi cifra e persino la musica!
A
B
C
DO
RE
MI
Al giorno d’oggi il sistema di scrittura in rilievo Braille viene ampiamente utilizzato per permettere a ciechi e ipovedenti di leggere e imparare, e ciò è reso possibile soprattutto grazie agli sforzi dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’ Educazione, la Scienza e la Cultura. 9
Frate Clement Una via senza semi
Tra quelli che mangiano i clementini, in pochi sanno che l’invenzione del piccolo frutto senza semi è da attribuire a Frate Clement (1839-1904) un religioso cattolico che attraverso sperimentazioni li inventò in Algeria verso l’inizio del 1900.
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Frate Clement si occupò del giardino e delle piantagioni di un orfantrofio, e fu proprio grazie alla sua passione per l’agricoltura e per la botanica che il religioso algerino raggiunse il risultato che tutti noi oggi conosciamo e apprezziamo. L’origine del frutto è senza dubbio misteriosa: alcuni ritengono infatti che Frate Clement abbia voluto creare, per provare qualcosa di nuovo, un ibrido tra un arancio amaro e un mandarino. Così, dall’incrocio dei due frutti nacque il Clementino.
Nel 2002 i ricercatori dell’NRA, analizzando il numero di cromosomi del clementino, sono arrivati alla conclusione che esso è un incrocio naturale del mandarino e dell’arancia dolce.
Molto ricco di succo, il clementino è uno dei principali frutti coltivati ed esportati da Spagna, Marocco, Algeria, Tunisia e Corsica.
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John Dalton
Vede il mondo a modo suo
John Dalton (1766-1844) fu un fisico, chimico, meteorologo e insegnante inglese. All’età di 12 anni insegnava già in una scuola privata a Kendall. Fu il primo a cercare di descrivere l’atomo formulando un famoso modello atomico.
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Nel 1794, il chimico inglese fornì una descrizione scientifica del daltonismo, pubblicando l’articolo intitolato “Fatti straordinari legati alla visione dei colori”, dopo essersi reso conto della propria cecità cromatica. Le persone affette da daltonismo non riescono a distinguere determinati colori l’uno dall’altro. Il test di Ishihara è considerato il metodo più affidabile tra i test dei colori per capire se un individuo soffre di cecità cromatica o no. ll tipo di daltonismo di cui Dalton era affetto oggi prende il nome di deuteranopia, cioè insensibilità al colore verde. Altre forme di daltonismo sono la protanopia (per il colore rosso) e la tritanopia (per il colore blu).
Al giorno d’oggi il daltonismo ha ancora una diffusione significativa, benché la sua incidenza cambi molto all’interno di diversi gruppi umani. Il daltonismo genetico per esempio colpisce circa l’8% degli uomini ma meno dell’1% delle donne.
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Fratelli Montgolfier Verso l’infinito ed oltre
Joseph Michel (1740-1810) ed Jacques Etienne (1745-1799) Montgolfier nacquero in una famiglia di fabbricanti di carta ad Annonay, a sud di Lione. Geniale e sognatore il primo, pragmatico e innovatore il secondo, i due fratelli erano destinati a fare grandi cose insieme.
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Dei due fratelli fu Joseph per primo a considerare la possibilità di costruire una macchina volante. Si ipotizza che un giorno, osservando i panni posti ad asciugare sopra un fuoco, notò che alcune parti ripetutamente si sollevavano verso l’alto. Joseph iniziò a svolgere i primi esperimenti nel 1782, costruendo una piccola scatola in legno e taffettà che, una volta posta su un piccolo falò, si sollevava in aria sfruttando la spinta ascensionale dell’aria calda. Convinto il fratello a costruire un primo aerostato ad aria calda, i due decisero di svolgere dimostrazioni pubbliche del funzionamento della loro invenzione, acquistando così grande popolarità anche nella capitale. il 19 settembre del 1783 l’Aerostate Révellion fu fatto volare con a bordo i primi aeronauti viventi: una pecorella, un’ oca e un gallo, collocati in un cesto appeso alle corde del pallone.
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Alfred Nobel
TNT
TNT
Un’ invenzione esplosiva
Alfred Nobel (1833-1896) nacque a San Pietroburgo da padre ingegnere. Discendente di una stirpe di industriali svedesi, il piccolo Alfred venne istruito privatamente eccelendo in lingue straniere e chimica. Fu proprio la sua passione per lo studio degli elementi a portarlo ai primi esprimenti sui nitrati.
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Nel 1847 venne a conoscenza della scoperta dellla nitroglicerina, e negli anni successivi intraprese numerose ricerche sulla sostanza esplosiva che 16 anni più tardi gli avebbe strappato un fratello durante un esperimento andato male. Quello stesso anno Nobel perfezionò l’uso della nitroglicerina inserendola in candelotti riempiti con segatura compressa, inventando di fatto la dinamite, un esplosivo più maneggevole, solido e stabile, facilmente trasportabile e innescabile tramite l’uso di una miccia.
TNT
Nel 1888, in occasione della morte del fratello Ludwig, un giornale pubblicò per errore il necrologio della morte di Alfred, condannandolo aspramente per l’ invenzione della dinamite. Preoccupato per l’eredità che avrebbe lasciato al mondo, Alfred Nobel sottoscrisse nel suo testamento l’istituzione dei premi Nobel, dei riconoscimenti in specifiche discipline, con lo scopo di stimolare la ricerca nei campi che aiutano l’essere umano a vivere degnamente. Così l’ inventore passò alla storia sia come armatore che come filantropo.
NOBELPRISET
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Erno Rubik Un genio dalle molte facce
Erno Rubik nacque a Budapest durante la Seconda Guerra Mondiale da padre ingegnere areonautico e madre poetessa. Nel 1967 si laureò in architettura presso la Muszaki Egyetem.
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Dopo aver lavorato come architetto per un breve periodo, decise di tornare all’accademia d’arte applicata Mholy-Nagy della sua città natale, assumendo la cattedra di architettura. Durante questo periodo, nel 1974, inventa il famoso cubo suo omonimo, che inizialmente si diffonde in modo limitato in alcuni circoli scientifici. Il cubo di Rubik, inizialmente chiamato cubo magico, presenta 9 quadrati su ognuna delle sue facce per un totale di 54 quadrati. Solitamente i quadrati differiscono tra loro per il colore, con un totale di 6 colori differenti. Lo scopo del gioco è di risalire alla posizione originaria dei cubetti portando il cubo ad avere per ogni faccia un colore uguale. Peccato che nella versione standard (3x3x3) il cubo possa assumere ben 43 252 003 274 489 856 000 combinazioni possibili con una sola corretta!
Nel 1980 il cubo inizia a diffondersi internazionalmente dando origine ad una vera e propria mania che spinge il rompicapo ad essere il gioco più venduto di quel periodo e il suo creatore a divenire l’uomo più ricco di Ungheria.
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Conte di Sandwich Un modo nuovo di mangiare
John Montagu IV (1718-1792) conte di Sandwich, fu un politico e diplomatico inglese. Fu ambasciatore al congresso di Breda con pieni poteri testimoniando la fine della guerra di successione austriaca. RicoprĂŹ numerose cariche dell stato fino a qualche anno dalla sua morte.
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Lord Sandwich era notoriamente un uomo molto impegnato e trascorreva la maggior parte del suo tempo alla scrivania a lavorare. Dunque, per non perdere troppo tempo a decidere su cosa prepararsi da mangiare, si deliziava con ciò che trovava in cucina.
Nacque così il panino moderno, costituito allora da uova, pancetta, insalata e quant’altro il tutto servito in due pezzi di pane. Il suo geniale inventore amava particolarmente questo tipo di cibo poiché si dice che gli permettesse di continuare a giocare a carte. Il conte di Sandwich infatti era un accanito giocatore di Cribbage, e per non rischiare di sporcare le proprie carte o per non interrompere la mano per mangiare con forchetta e coltello, ricorse all’intelligente soluzione del panino ripieno che noi tutti oggi conosciamo.
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Adolphe Sax Il pifferaio magico
Adolphe Sax (1814-1894) nacque a Dinant, nel Belgio Francofono, primo di undici fratelli. Suo padre era un costruttore di strumenti musicali a Bruxelles nonché l’inventore del “Cor Omnitoque”, un corno, come suo figlio del resto, innovativo.
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Adolphe ereditò la passione del padre ed iniziò giovanissimo a costruire strumenti. Al’età di 20 anni brevettò il suo primo lavoro importante, il clarinetto basso. Pochi anni più tardi sviluppò quella stessa invenzione in una serie di ottoni a pistoni che presentavano notevoli vantaggi rispetto agli strumenti dell’epoca, e vennero battezzati “saxhorns”.
Per assicurarsi il florido ma difficile mercato delle bande militari fu organizzatto un pubblico “scontro” tra due bande musicali, dove i superiori strumenti inventati da Sax ebbero la meglio. Il sassofono fu comunque la sua più grande invenzione: la sua natura ibrida, un misto tra clarinetto, oboe e flauto, nonché la flessibilità tecnica che non influiva sul grande volume, permisero al geniale strumento di conquistare la scena della musica internazionale, diventando simbolo di un genere tutto nuovo che si sarebbe sviluppato all’ inizio del novecento: il Jazz.
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Etienne de Silhouette Un nome davvero impopolare
Etienne de Silhoutte fu ministro generale delle finanze di Luigi XV nella seconda metĂ del XVIII secolo. Una carica per altro che lo rese molto Impopolare.
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Una volta divenuto ministro, egli iniziò una serie di riforme che avrebbe dovuto riportare ben 72 milioni di franchi nelle casse dello stato. Purtroppo, avendo voluto ridimensionare le spese personali del Re e della sua corte, perse presto il proprio prestigio e fu costretto a lasciare il ministero dopo appena otto mesi di servizio. Divenne così impopolare che il suo nome fu associato a ciò che è meschino o lasciato a metà. Difatti, per ridicolizzarlo ancora di più dopo la sua caduta, il nome “Silhouette” fu utilizzato per descrivere qualcosa solo attraverso alcune delle sue caratteristiche. Nacque così il nome “ritratto alla Silhouette”, usato per indicare quei ritratti minimalisti in bianco e nero. Per estensione infatti, la parola “silhouette” designa l’aspetto generale di un corpo o di un viso. Etienne de Silhouette trovava questi profili ed ombre molto interessanti, al punto da appenderli sulle pareti della sua casa a Brysur-Marne, dove si era ritirato in fuga dalla corte reale dopo aver perduto la propria carica. La parola “silhouette” fu aggiunta nei dizionari nel 1835 dall’Accademia Francese.
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Conte Von Zeppelin Un nobile ingegnere
Il conte Ferdinand Von Zeppelin nacque nel castello paterno di Girsberg in Svizzera nel 1838. Fino al momento della sua morte, avvenuta nel 1917, Zeppelin partecipò attivamente ad ogni guerra della seconda metà del secolo, fino a raggiungere il grado di tenente.
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Negli anni ottanta del XIX secolo Zeppelin si occupò di risolvere il problema della direzionabilità degli aerostati. La grande amicizia con il console colombiano Carlos Alban e l’acquisto delle bozze dell’inventore austro-ungherese David Scwarz portarono il conte ad una rivoluzionaria innovazione: i dirigibili rigidi, rafforzati da un telaio interno in alluminio e dotati di una più numerosa quantità di celle per il gas idrogeno.
Durante la prima guerra mondiale gli Zeppelin (questo il nome dei giganteschi aerostati) trovarono largo impiego come bombardieri e ricognitori d’altura e, a conflitto terminato, tornarono al successo grazie ad Hugo Eckner che sostituì il conte dopo la sua morte. I dirigibili furono ampiamente usati per il trasporto passeggeri negli anni venti e trenta del ‘900, ma la salita al potere del partito Nazista e l’iconico disastro del LZ 129 Hindenburg che costò la vita a 36 persone nel 1937 segnarono la fine di questi levitani del cielo, che sopravvissero vent’anni al proprio inventore.
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INDICE
3 Prefazione 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26
Harald Blatland Louis Braille Frate Clement John Dalton Fratelli Montgolfier Alfred Nobel Erno Rubik Conte di Sandwich Adolphe Sax Etienne de Silhouette Conte Von Zeppelin
RINGRAZIAMENTI L’autore desidera ringraziare le persone e le istituzioni che hanno contribuito alla raccolta dei dati utilizzati in questo volume: Wikipedia: l’ Enciclopedia libera; Fuoco di Prometeo/youtube; La Settimana Enigmistica; Le Lunghe Navi; The Cube.
Testi ed Illustrazioni di Andrea Cigognetti, Accademia di Belle Arti di Roma, I Anno Grafica Editoriale, A.A. 2014/2015
“Ci sono nomi che passano alla storia. Nomi importanti, destinati ad essere ricordati per sempre nell’ immaginario collettivo o per infamia o per lode. Ma ci sono anche nomi senza la “N” maiuscola, nomi quasi anonimi, che sono comunque entrati nel nostro vocabolario e che quasi ogni giorno usiamo o leggiamo. Questo libricino si propone di raccontare le storie di quelle menti i cui nomi propri sono finiti per diventare nomi comuni.”