EFFETTi
SPECiALI:
Istruzioni per l’Uso
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Andrea
Cigognetti
Andrea Cigognetti A
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settembre 2017 Grafica Editoriale Corso Editoria d’Arte Professor M. Arduini
La storia in breve degli effetti speciali
1890 - George Meliés Considerato non a torto il padre del cinema e degli effetti speciali, George Meliés trovò nel neonato cinematografo il proprio medium espressivo. Formatosi come illusionista presso i teatri di magia parigini, Meliés attinse qualche vecchio trucco dal cappello per sfruttare al meglio gli effetti fantasmagorici che le riprese su celluloide potessero offrire: attraverso stop-action, split screen, doppie esposizioni e i più svariati trucci prospettici fece viaggiare i suoi spettatori in universi fantastici, presentando creature aliene e avvicinando l’uomo alla luna con quasi settant’anni d’anticipo.
Dagli anni ‘20 ai ‘40 Nell’epoca d’oro di Hollywood gli Studios iniziarono a investire negli effetti speciali. Era l’epoca dei primi sperimentatori: in questo periodo si fece sempre più le innovazioni tecniche permisero l’utilizzo di set sempre più ambiziosi, e così nacquero i Kolossal. Nel 1939 gli Awards consegnarono il primo premio oscar per gli affetti speciali a “La Grande Pioggia”. Pellicole quali Il Ladro di Bagdad (1924) Metropolis (1927) e King Kong (1934), con i loro mondi fantastici su celluloide, si consolidarono nell’immaginario collettivo per ispirare i cineasti a venire.
anni e ‘60 GliGli anni ‘50‘50 e ‘60 secondo Dopoguerra, l’industria Nel Nel secondo Dopoguerra, l’industria del del cinema americana iniziò a investire cinema americana iniziò a investire cifrecifre colossali un genere estremamente colossali in uningenere estremamente gettonato l’epoca: la fantascienza. gettonato per per l’epoca: la fantascienza. Gli Studios portarono di tutto Gli Studios portarono nellenelle casecase di tutto il il mondo la corsa spazio, il fascino mondo la corsa allo allo spazio, il fascino per per le distopie, la reintepretazione dei miti le distopie, la reintepretazione dei miti classici. Fu l’epoca dei Kolossal, dei racconti classici. Fu l’epoca dei Kolossal, dei racconti di mostri e alieni, di classici intramontabili di mostri e alieni, di classici intramontabili come Cleopatra (1963) Il Pianeta delle come Cleopatra (1963) Il Pianeta delle Scimmie (1968), - Odissea nello Spazio Scimmie (1968), 20012001 - Odissea nello Spazio (1969). Trovò terreno fertile il padrino (1969). Trovò terreno fertile il padrino delladella motion: Harryhousen. stopstop motion: Ray Ray Harryhousen.
Gli anni ‘70 e ‘80 I bambini ispirati dai grandi classici del passato crebbero e si ritrovarono cineasti. Determinati a dar vita a delle visioni molto molti trovarono un nuovo metodo di fare SFX. In questo periodo George Lucas fonda la Industrial Light&Magic (1975) per realizzare il suo Guerre Stellari (1977). È l’epoca dei nuovi classici: da La Cosa (1982) a Terminator (1984), cineasti come James Cameron, Steven Spielberg e molti altri si fecero un
Dagli anni ‘80 ad oggi Sono moltissime le innovazioni apportate nel campo degli SFX dal cinema odierno. Computer sempre piĂš potenti e veloci hanno permesso enormi progressi nel campo della CGI animation, basti pensare a Terminator 2 (1991), Jurassic Park (1993) e Titanic (1997) che sostituirono alla stop motion effetti totalmente digitali . Il Signore degli Anelli di Peter Jackson portò la tecnologia del motion capture a livelli che mai avremmo potuto immaginare, rendendo possibile realizzare pellicole come King Kong (2004) e Avatar (2009).
Effetto Schüfftan Prende il nome dal s uo i nventore, Eugene ratore di Fritz Lang e senza dubbio uno dei padri tecnici dell’espressionismo tedesco. l’Effetto s i basa sull’utilizzo d i uno s pecchio
vetro in cui si vogliono introdurre personaggi
rispetto alla macchina da presa, in modo da
cui Metropolis di Fritz Lang e anche il Mago di Oz di Victor Fleming. Attualmente questa tecnica è stata completamente sostituita dal Chroma key e dal Matte.
poste frontalmente fuori campo che possono essere i ngrandite. Rastremando l e parti del
azioni reali con ambientazioni che altrimenti sarebbero i mpossibili d a realizzare. Esempi dell’utilizzo di questo effetto si possono tro-
Uno specchio viene posizionato a 45° di fronte alla cinepresa
La miniatura fuori campo viene
La macchina riprende lo specchio integrando azione e miniatura
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Prospettiva Forzata Un e spediente per l’integrazione d i modelente potrebbe essere la prospettiva forzata. Si basa sullo stesso p rincipio d i sovrapposizione dell’effetto Schüfftan, ma a livello tecmetodo raggiunse la perfezione tecnica con Signore degli Anelli di Peter Jackson, ma lo si può tranquillamente replicare a c asa con pochi m ezzi: il
principio c ardine d i sovrapposizione p revede i nfatti c he nella f ase di ripresa v engano posti i soggetti su due piani distanziati, così che, nell’inquadratura frontale, la prospettiva farà sembrare più grandi quelli posti sul primo piuttosto che sul secondo. È importante mantenere i diversi piani di ripresa sullo stesso f uoco (profondità d i campo e stesa) per simulare un unico piano di ripresa e armonizzare i soggetti dell’inquadratura.
Poniamo i soggetti su due piani distanziati da qualche metro
Allineamo i soggetti con una profonditĂ di campo estesa
La prospettiva fa sembrare piĂš grande il primo piano!
Chroma Key L’intarsio a chiave colore, più comunemente noto come Chroma Key, permette d i unire due s orgenti video, e scludendo l e zone che presentano u n particolare c olore. I n altre parole, la Chroma key si usa per inserire soggetti e oggetti su sfondi virtuali aggiunti separatamente in post-produzione. M éliès fu il primo ad utilizzare su pellicola la tecnica mare la scena in più fasi separate, sfruttando mascherine su f ondo n ero per i nserire nella
ripresa v arie “ fantasmagorie”. Con l’introduzione del colore la procedura si fece più insidiosa: per e vitare d i escludere parti i ndesiderate della ripresa f u scelto i l colore blu, perfetto per l’impressione o mogenea su pellicola poiché i nitrati d’argento in essa contenuti sono più sensibili al colore. Ma con l’avvento del digitale al blu subentrò il colore più adatto a lle camere digitali, e c omplementare del rosso della nostra pelle.
Un locale estremamente spazioso viene allestito con fondali verdi
Il soggetto viene ripreso nell’am biente illuminato diffusamente
In post si sottrae il colore verde e si inserisce lo sfondo digitale
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Allestire un Set Dal m omento che non t utti i cineasti d ispongono di costosi mezzi tecnici, qui vi consigliamo come allestire uno set per il chroma key fai da te. Innanzitutto procuratevi un telo di stoffa opaca v erde. L a prima cosa d i cui abbiamo bisogno è un supporto per sorreggere la stoffa. C he siano s upporti a basso costo o dei chiodi nel m uro, l’importante è trovare un m odo per t enere i l tessuto il p iù teso possibile a lle v ostre spalle. Per quanto riguarda l’illuminazione è i mportantissimo
che il fondale riceva una luce uniforme, senza o mbre p roiettate nella p arte i mmediatamente dietro al soggetto, poichè anche una minima o mbra potrebbe c ompromettere l’ effetto. Se non avete fari professionali potete utilizzare dei normali fari d a esterno con un wattaggio elevato e diffuso. Registrate il soggetto abbastanza lontano dal fondo in modo da non f argli proiettare o mbre, importate il video nel software di editing et voilà, potrete bucare il colore come una vera produzione!
Tendete il telo verde in modo piĂš uniforme possibile
Illuminate il set con una luce diffusa senza ombre
Illuminate il soggetto: ora siete pronti per la ripresa!
Maschere Prostetiche
uno degli aspetti p iù a ffascinanti della m agia degli effetti speciali. Ma come funziona? Generalmente si parte da una fase di Design del personaggio, i n cui gli aspetti p rincipali lavoro. Si passa dunque alla fase di scultura: viene applicata dell’argilla s u un m anichino con le fattezze dell’attore che interpreterà il personaggio. Una v olta c he si è s oddisfatti del risultato s i cola u n gesso s peciale sulla
scultura per o tternerne u n calco e s i lascia asciugare per d iverse o re. Una v olta a sciutto, puliamo il nostro calco dai resti dell’argilla della scultura ed è pronto per la colatura! Viene versato all’interno un gel in silicone o schiuma usando come negativo il manichino ripulito. Una volta asciutta la base è pronta! Applicata la maschera prostetica a ll’attore, seguono la colorazione, applicazione di peli e pelliccia, animatronici, l enti a contatto e
Scolpita la base, si procede con un calco della scultura
Colato nello stampo il materiale, si procede con l’applicazione
Seguono poi colorazione, acconciatura e costume
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Protesi in Mastice Per quanto le p rocedure d i creazione d i maschere prostetiche siano r elativamente riproducibili con pochi mezzi, esiste un metodo ancora più semplice e a basso budget per ottenere ottimi risultati: le protesi in mastice. Il mastice è un tipo di colla liquida generalmente utilizzato per il restauro lapideo. Il tipo di mastice che ci interessa è invece quello per gli effetti speciali, p iù i n particolare l a cera modellante. Con questo materiale possiamo
bypassare l a fase d i calco e c olatura precedentemente illustrate, dal momento che procediamo con scultura e applicazione d irettamente sull’attore! Ovviamente i l risultato le, ma resta comunque una buona base per delle riprese e se sfruttati i suoi punti di forza può risultare di grande effetto. Nella lista dei contro: una volta disfatto il trucco si deve rincominciare tutto da capo.
applicazione con del talco
Modelliamo la cera direttamente sul nostro modello
Passiamo alla colorazione sul materiale semi asciutto
Ferite Prostetiche Seguendo le medesime procedure per l e maschere prostetiche possiamo ottenere delle p rotesi estremamente realistiche che simulino ferite e quant’altro. Diciamo f erite perché s ono tra g li e ffetti p iù s emplici e d ivertenti che il truccatore possa r ealizzare: analizziamo quindi l e ferite con s angue a schizzo (alla Kill Bill). Alla base ci sono sempre fasi d i scultura, calco, colatura, applicazione e c olore. Come materiale s i predilige il silicone, per la sua somiglianza con la pelle
umana. La parte che rende questi tipi di trucco unici e interattivi è l’effetto sorpresa degli schizzi di sangue. È il trucco più vecchio del mondo: dietro la protesi applicata viene nascosto un tubicino di plastica collegato ad una richiesto dal r egista l a pompetta viene a ttivata e SPLAT! Schizzi di sangue ovunque per un e ffetto i ncredibilmente realistico! Ovviamente si può modulare la potenza del getto collegando il tubicino a un compressore.
La protesi viene applicata nascondendovi un tubicino
L’operatore fuori campo si occupa di azionare la pompetta
schizzare attraverso la protesi
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Sangue Finto lato sarebbe inutile presentarvi un tutorial su come r ealizzare f erite i n mastice anziché in silicone. Per questo preferiamo soffermarci su un dettaglio e stremamente importante per qualsiasi cineasta alle prime armi: una buona versare i n una ciotola c he p resumibilmente non userete più dello sciroppo di mais chiaro (in a lternativa sciroppo d i agave o di a cero
sono ugualmente validi e più facilmente reperibili). Mischiate quindi 3/4 di colorante aligoccia d i colorante alimentare b lu e g iallo per aumentarne l a lucentezza. Se desiderate scurire il vostro sangue o aumentarne la viscosità, aggiungete del cacao in polvere. Il gioco è fatto, completamente commestibile anche se alla lunga stucchevole. L’alternativa non edibile? Usare sapone trasparente.
Ingredienti: sciroppo di mais, colorante alimentare e cacao
Mescolate sciroppo e coloranti come nell’immagine
Aggiungete cacao e colorante blu per scurire e addensare
SteadiCAM Ci sono molti metodi per ottenere una ripresa pulita e stabilizzata nel m ondo del cinema, ma l a maggior parte d i essi è t endelzialmente costosa. La soluzione che vi proponiamo vi permette di stabilizzare decentemente delle riprese e ffettuate con una f otocamera compatta a d un c osto p iÚ che a ccessibile. Innanzitutto d irigetevi al negozio d i bricolage piÚ vicino. Dovete passare molto tempo nel reparto idraulica: vi occorrono tre tubi in alluminio di 2 5 cm d i lunghezza ( potete an-
che optare per i l PVC), un g iunto a tre per i suddetti tubi, un pesetto da 2,5 kg (quelli da palestra v anno benissimo), un pannello di legno morbido e una buona scorta di viti componenti e assicurandovi una slot per l a vite che collegherete a lla v ostra t elecamera potrete c ontare su s teadicam f atta in casa! Per un buon bilanciamento basta afferrare il sostegno per il centro con la mano sinistra e il tubo esterno con la mano destra.
Avvitate tre tubi ad un giunto idraulico a tre ingressi
Bilanciate il peso della camera con un pesetto da palestra
Avvitate con una vite la vostra camera al pannello in legno
Registrare l’Audio Questa voce potrebbe rientrare nel capitolo Creare u n Ambiente m a abbiamo preferito inserirla nella terza parte del libricino perché come ogni r egista s a, l’Audio costituisce il 50% d i un buon audiovisivo. Per poter contare su un sonoro che valorizzi il vostro girato dovrete seguire una serie di accorgimenti prima ancora di iniziare a girare. La prima cosa che occorre p rocurarsi è u n microfono d irezionale: sebbene il microfono interno della nostra c amera compatta possa s embrare
sensibile, registra una dose di rumore superiore a i microfoni e sterni, acquistabili online ad u n prezzo a ccessibilissimo. Per o ttenere il meglio in fase di registrazione impostiamo una sensibilità media con Attenuazione Vento s u On. Non c i resta che pulire la traccia audio con un s oftware di editing e inserirla nel nostro video per costruire l’ambiente ma soprattutto per conferire ai nostri Effetti Speciali dimensione e veridicità.
Procuriamoci un microfono direzionale di fascia media
Assicuriamoci di riprendere con il microfono attivo
Ripuliamo la registrazione dal rumore usando l’editor audio
Lancio del Coltello Senza dubbio di grande effetto tanto quanto semplice è l a sua realizzazione: stiamo parlando del l ancio del c oltello. Questo trucco di make up e un grande lavoro di movimento di camera e montaggio. Che sia una grande produzione o u n cineasta sbarbatello, il trucco viene e seguito nel m edesimo modo: prima di t utto c ostruiamo l ’azione, riprendendo il nostro “lanciatore” con in mano il coltello (o qualsiasi arma) che dovrà lanciare;
con un m ovimento di c amera accompagnamo i l “lancio” (che in r ealtà non avverrà); interrompiamo la ripresa s ul m alcapitato, opportunamente acconciato c on u n manico semplicissimo cavo nascosto tra i capelli. Nel caso in cui le due riprese non coincidessero potete pulirle i n fase d i editing. R icordate: a garantire la v erosimiglianza sono l ’interpretazione dei personaggi, il m ovimento di
Riprendiamo il falso lancio del coltello in movimento
Aggiungiamo il movimento di camera velocizzato
Col montaggio tagliamo sul personaggio colpito
BIBLIOGRAFIA Wikipedia, l’Enciclopedia Libera; I. Kezbom (1998) Visual Effects in Film and Television; R. Rickitt (2000) Special Effects: The History and Technique; P. D. Netzley (2000) Enciclopedia degli Effetti Speciali; D. North (2001) Magia e Illusioni nel Cinema delle Origini; L. Kaufman (2003) Make Your Own Damn Movie; J. Ryu (2004) EarlyTricks and Digital Effect; A. Ricca (2012) Effetti Speciali Low Budget; R. Antimi (2014) Manuale Trucco Cinecittà; D. Mondani (2015) Manuale di Effetti di Trucco.
Testi ed Illustrazioni di
Andrea Cigognetti Accademia di Belle Arti di Roma A.A. 2017/2018