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La Maddalena: un arcipelago da sogno
Circa sessanta tra isole, isolotti e scogli formano il primo Parco Geominerario Storico e Ambientale del mondo, ma anche il primo parco nazionale della Sardegna, protetto sin dal 1994; nel 2017 Legambiente e il Touring Club hanno assegnato all’area cinque vele per qualità delle acque di balneazione ed efficienza dei servizi. Al di là dei riconoscimenti e dei numeri, il Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena affascina per il suo mix unico di acque cristalline dalle cromie incredibili – turchese, verde smeraldo, celeste e azzurro intenso si susseguono di cala in cala sorprendendo a ogni colpo d’occhio –, soffici spiagge da sogno, rocce granitiche dalle sfumature rosate, scenografici porticcioli e distese di profumata macchia mediterranea, dove ginepro, mirto, erica, euforbia e lentisco scandiscono il paesaggio. A “completare” l’affresco, non si può non menzionare la grande ricchezza faunistica, soprattutto marina: non è raro, infatti, avvistare delfini e tartarughe marine (le splendide Caretta caretta), ma anche capodogli e balenottere. Infine, gli amanti del birdwatching potranno assistere, dalle isole dell’arcipelago, al passaggio degli uccelli migratori.
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La Maddalena:dove la natura si intreccia con la storia
L’isola dedicata a Maria Maddalena che dà il nome a tutto l’arcipelago da sola merita un viaggio e lo si intuisce già arrivando al pittoresco porticciolo dello straordinario borgo marinaro, che accoglie i visitatori con i suoi vicoli lastricati, abbelliti da palazzi settecenteschi e dalla chiesa omonima, nonché dalle testimonianze del passato militare, come il Museo Navale Nino Lamboglia – a causa della sua posizione strategica, sia Napoleone Bonaparte sia l’ammiraglio Nelson tentarono di conquistare l’isola –. Ma è la natura, selvaggia e rigogliosa, che incastona spiagge scenografiche – scandite da cale e calette da scoprire senza fretta – a sedurre i visitatori. Dal fiordo di Cala Francese alla bellissima Cala Spalmatore, con le sue rocce rosate e la sabbia color crema; dalla meravigliosa Punta Tegge, lambita da un mare smeraldino, a Bassa Trinità – imperdibile con il suo paesaggio di dune bianche e cale di granito plasmate dal vento – La Maddalena è davvero un susseguirsi di sorprese in grado di ammaliare i cinque sensi.
Caprera: tra trekking e passeggiate
Famosa (anche) per il prestigioso Centro Velico, la splendida isola di Caprera è in realtà la meta ideale per gli amanti di trekking e passeggiate: nel 2011, infatti, sono stati ripristinati gli antichi sentieri – risalenti alla fine dell’800 e nati spesso con finalità militari – che la attraversavano e oggi gli escursionisti possono scegliere tra 16 itinerari differenti di diversi gradi di difficoltà (sul sito del parco, www.lamaddalenapark. it, è scaricabile la carta topografica, mentre per i più tecnologici, un’app gratuita è disponibile
per i diversi device). Tra i percorsi più scenografici meritano sicuramente un cenno il numero 7, che si inerpica fino alle cime granitiche del monte Tejalone regalando panorami mozzafiato su La Maddalena, il blu infinito del mare e le Bocche di Bonifacio; e il numero 11, che percorre una mulattiera militare bordata di ginestra, ginepro, mirto e corbezzolo fino alla fortificazione di Candeo, una suggestiva batteria militare antinave edificata agli inizi del ‘900 e immersa in una natura profumatissima e incontaminata.
Echi garibaldini
Mare incantevole e natura strepitosa – e quindi la possibilità di praticare tutti gli sport marini e molti di quelli terrestri, trekking ed escursionismo in primis – si arricchiscono a Caprera di pennellate di storia, legate indissolubilmente al nome di Giuseppe Garibaldi: l’Eroe dei Due Mondi, infatti, ha trascorso sull’isola gli ultimi 26 anni della sua avventurosa vita e da qui, precisamente dalla Casa Bianca – una costruzione semplice e rustica con reminiscenze latinoamericane dove Garibaldi si trasferì dopo la morte della moglie Anita –, progettò le sue imprese; in un’atmosfera d’altri tempi, nelle otto stanze della
Casa Bianca sono esposti cimeli preziosi – tra i quali un acciarino donato a Garibaldi da Meucci – mentre gli ambienti sono lasciati come si trovavano al momento della morte del grande eroe (un orologio a parete accanto al letto ne segna addirittura ancora l’ora esatta, le 18.21 del 2 giugno 1882). Anche Cala Garibaldi, bellissima baia di rocce chiare e macchia mediterranea, dalla sabbia dorata e dai fondali color smeraldo cristallini e trasparenti, riecheggia dei passi del grande eroe che amava, infatti, ormeggiare qui le sue barche.
Le isole minori: gioielli marini
Se ognuna delle innumerevoli isolette – alcune poco più che scogli affioranti dalle acque turchesi – dell’arcipelago di La Maddalena rappresenta un gioiello a sé, ce ne sono alcune che meritano un cenno speciale per la preziosità dei propri ecosistemi e per la bellezza unica che le contraddistingue. Non possiamo non iniziare il nostro elenco con una star di fama internazionale, tanto delicata e minacciata dal turismo di massa quanto sorprendente: stiamo parlando di Budelli e della sua famosissima spiaggia rosa, preda in passato di turisti senza scrupoli tanto che oggi è vietato il calpestio dell’arenile, che si può comunque ammirare dal selvaggio retrospiaggia, raggiungibile con due sentieri. Anche l’aspra e granitica Spargi – terza isola dell’arcipelago per estensione – è un paradiso incontaminato, con spiagge da favola e un entroterra quasi inaccessibile, ricoperto da ginepri, corbezzoli e lentischi. Gli amanti del birdwatching, inoltre, devono puntare cannocchiali e macchine
fotografiche sulla vicina “sorella minore”, Spargiotto, dove nidificano alcune specie rare come il marangone dal ciuffo, il gabbiano corso e la berta maggiore. Santo Stefano, infine, quarta isola per estensione, con il suo territorio collinare, unisce alla natura, ancora una volta, la storia: non solo per le tracce del recente passato come base militare americana, non solo per il settecentesco Forte San Giorgio – noto anche come Forte di Napoleone perché è da qui che il generale corso bombardò La Maddalena – ma anche per la curiosa cava di granito all’interno della quale è visibile il colossale busto incompiuto di Costanzo Ciano, padre del gerarca fascista Galeazzo. Da scoprire anche le isole di Razzoli e Santa Maria: la prima colpisce per la maestosità della sua scogliera e per le forme delle sue rocce, la seconda vanta una bellissima spiaggia, Cala S.Maria, una delle più grandi dell’arcipelago.