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Bobbio, il borgo dell’incanto
Case in sassi e palazzi signorili, viuzze strette, un borgo cresciuto attorno al monastero dove assaporare ancora il fascino del Medioevo. E poi i panorami disegnati dalla natura e, tutto attorno, una vallata che respira il mare della vicina Liguria e regala scorci indimenticabili. Siamo a Bobbio, che sorge in una posizione privilegiata sulla sponda sinistra del fiume Trebbia, in provincia di Piacenza. Un luogo ricco di storia, della quale è stato protagonista: Bobbio sin dal 1014 si fregia del titolo di città, grazie alla bolla imperiale che
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emanò Federico II per divenire nell’Alto Medioevo un’importante sede della cultura religiosa, punto di riferimento in Italia anche per l’arte, la cultura e la scienza. Un tuffo nel passato più autentico: è quello che una visita al borgo promette, ma non solo. I dintorni, ricchi di natura, offrono spunti per una giornata all’aria aperta, anche per i più sportivi, e il fiume, segnato dall’insolito profilo del ponte Gobbo, d’estate si trasforma in un’oasi di relax sulle sue sponde, perfette per un bagno di sole e un ristoro nelle fresche acque fluviali.
I custodi del sapere
La storia di Bobbio è ricca di fascino. I suoi fasti maggiori furono quelli dell’Alto Medioevo, quando Bobbio – siamo tra l’VIII e l’XI secolo – si distinse per la sua celebre abbazia, fondata nel 614 dal monaco irlandese San Colombano. Il suo museo oggi è ospitato nel monastero, proprio dove un tempo aveva sede il prestigioso scriptorium dove venivano copiati i testi del sapere.
Oggi si possono ammirare reperti della prima era cristiana fino al sedicesimo secolo: un vero tuffo nel passato la cui esperienza è arricchita da postazioni multimediali per conoscere da vicino la vita monastica e l’affascinante arte amanuense. Attorno all’abbazia, tutti i monumenti più illustri di Bobbio perpetuano la magia di trovarsi in un luogo lontano dal tempo: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, l’Abbazia di San Colombano con il sepolcro del santo e il bellissimo mosaico pavimentale, e poi, a dominare dall’alto, il Castello Malaspina.
Curiosità, leggende e magie
Che le atmosfere medievali regalino un fascino inimitabile a Bobbio è cosa indiscussa. Ma il borgo è anche un centro vivace dove concedersi un po’ di quelli che possiamo definire piaceri moderni. Una passeggiata in centro è sempre occasione per il tipico “struscio” e anche per fermarsi in uno dei locali semplicemente per guardarsi attorno in maniera curiosa e godersi l’atmosfera. Con la stessa curiosità, scoprire Bobbio non può prescindere dal percorrere quel ponte Gobbo che ne è uno dei simboli e che riporta, ancora una volta,
al mistero medievale: sul suo suggestivo profilo irregolare si sprecano le leggende che vogliono come protagonisti proprio San Colombano e il diavolo in persona, come quella secondo la quale Satana contattò il santo promettendogli di costruire il ponte in una notte in cambio della prima anima che lo avrebbe attraversato: il santo gli mandò un povero cagnolino, che fece infuriare il diavolo al punto da sferrare al ponte un calcio tale da renderlo storto.
Vacanze attive tra natura,storia e arte
Al di sotto del Ponte Gobbo, le acque del Trebbia scorrono placide. Un tuffo in un fiume limpido non è un’esperienza che si può provare ovunque, e come detto, d’estate è meglio non perdersela. Ma il fiume è decisamente per quattro stagioni soprattutto per chi ama l’adrenalina del rafting e l’emozione della canoa. I dintorni, poi, sono una fonte inesauribile di attività ideali per praticare attività sportive a diversi livelli, perfette per emozionarsi tra le suggestioni della natura e della storia. Come sul tragitto, tra i tanti,
che ripercorre tratti dell’antica strada che collegava Bobbio ai mansi dei monaci di San Colombano, sul quale si incontra anche l’antico borgo di Brugnello e la sua tipica chiesetta. Walking e trekking in val Trebbia, ma anche percorsi di mountain bike, passeggiate a cavallo e, per i più spericolati, emozioni in deltaplano. D’inverno, sul complesso sciistico del Monte Penice si può anche sciare da dicembre a marzo. E sapevate che lo scrittore Ernest Hemingway definì la Val Trebbia, e quindi anche Bobbio, “la valle più bella del mondo”?
L’emozione è a tavola
Poteva mancare a Bobbio l’occasione di concedersi i piaceri del palato? La premessa è che assaggiare i piatti della tradizione in questo borgo significa intraprendere un viaggio nel viaggio. Questo per la sua posizione, luogo privilegiato di incontro, sulla tavola, di tante contaminazioni: piemontese, ligure, lombarda e inevitabilmente emiliana. Oltre a quelli imperdibili della tipica cucina piacentina, ovviamente, i piatti più autentici che ancora una volta riportano al passato, come i maccheroni alla bobbiese: sono fatti ancora oggi
a mano con il ferro da calza, da gustare con un ottimo sugo di stracotto. Se vi capita di fermarvi in una panetteria, poi, non dimenticate di chiedere le tipiche ciambelline salate e il tradizionale croccante nella classica forma a cestino. Se poi anche il vostro palato ama osare, abbandonatevi al piacere di uno dei piatti principe della tradizione gastronomica del luogo: la lumaca in umido. Siamo nei luoghi della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini, dove la buona cucina e il buon bere è prima di tutto cultura.
Come in un film
Il calendario degli eventi culturali di Bobbio è ricco durante tutto l’anno: feste, convegni, proiezioni cinematografiche animano il borgo. E sono in particolare gli eventi musicali a dare prestigio a questo luogo d’incanto. Ce n’è per tutti i gusti, dai concerti di musica classica alle note effervescenti delle melodie popolari. Particolare lustro è dato dalla Rassegna di musica irlandese, conosciuta come “Irlanda in musica”, una kermesse che coinvolge anche gli appassionati di storia, arte e cultura. E poi il cinema: il
regista Marco Bellocchio ha scelto Bobbio come sede per la Scuola della Fondazione Fare Cinema, centro di alta formazione cinematografica da lui presieduto, e del Bobbio Film Festival, che ha già portato in questo straordinario centro i nomi di celebri protagonisti del cinema italiano più apprezzato, come Mario Monicelli, Marco Tullio Giordana, Corrado Guzzanti, Sergio Rubini, Carlo Verdone, Francesca Comencini, Stefania Sandrelli, Giorgio Diritti, Claudia Cardinale, solo per citarne alcuni.