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Paesaggi di Basilicata, grandi spazi

Tra grandi spazi e piccoli borghi, la Basilicata è una straordinaria terra di mari e monti, antichi borghi e città storiche, boschi e vigneti, canyon e antichi vulcani. Un susseguirsi di ambienti e paesaggi, natura incontaminata e parchi, un avvicendarsi di piccoli centri arroccati, paesi appoggiati sui litorali e laboriose cittadine dell’entroterra, dove alle più antiche tradizioni si mescola uno stile di vita unico e irripetibile. Dal litorale tirrenico alla costa ionica passando da monti, valli, calanchi e gravine, la Basilicata è una continua scoperta tra luoghi di cultura, paesaggi unici

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e straordinari protagonisti della sua storia. Dalla costa tirrenica con Trècchina e Maratea, dove in una manciata di chilometri si passa dai colori del mare ai profumi dei monti, alla storica Venosa all’ombra del Vulture, da Melfi a Lagopesole, terre di Federico II, alle perle ioniche di Metaponto, Policoro e Bernalda, da Aliano e Grassano, luoghi di Carlo Levi, a Montemurro, immersa tra i campi di grano, i frutteti e gli uliveti, fino a giungere a Tricarico, antico centro arabo-normanno e Irsina con i suoi singolari “bottini”, la Basilicata è storia, arte ed emozioni.

Vista sul Tirreno

La piccola quanto bella porzione di litorale tirrenico della Basilicata è impreziosita dal centro di Maratea. Tra le località più rinomate del Tirreno, propone 32 chilometri di costa dove si alternano scogliere frastagliate a picco sul mare e spiagge delimitate dall’azzurro dell’acqua e dal verde della macchia mediterranea. Sono diverse le località balneari, da Acquafredda a Cersuta, dalla frequentata Fiumicello alla Spiaggia Nera, chiamata così per il colore della sua sabbia, fino alle suggestive spiagge raggiungibili solamente via mare. Maratea

è mare ma anche storia e arte. A dominare la costa c’è il nucleo antico con vicoli, portali, archi e palazzi settecenteschi e tanti luoghi di culto, il tutto sovrastato dal Monte San Biagio dove svetta la Statua del Redentore. A pochi chilometri da Maratea, nell’entroterra, c’è Trècchina, immersa in un bel paesaggio montano e dal centro storico che conserva numerosi palazzi ottocenteschi incorniciati da portali in pietra con stemmi e fregi, tappa da non perdere per chi al mare vuole unire gli scenari montani.

Municipium del Vulture

Tra i comuni della Basilicata iscritti all’associazione “I borghi più belli d’Italia”, Venosa è un centro di particolare interesse storico e culturale situato nell’area del Vulture. Era abitata da popolazioni sannite quando arrivarono i romani, agli inizi del III secolo a.C. per porre sotto controllo la valle dell’Ofanto e della via Appia. Profondamente legata a Roma ed elevata da quest’ultima a “Municipium”, incanta per la bellezza e per la ricchezza di opere, manufatti, capitelli e mosaici dell’area

monumentale, e ha nell’Incompiuta - l’abbazia dell’XI secolo che sarebbe dovuta divenire immensa e che oggi è mura e un tetto di stelle - e il quattrocentesco castello di Pirro del Balzo - che si erge nel cuore del paese e ospita tra le sue mura il Museo Archeologico Nazionale - alcuni dei suoi più interessanti tesori. Qui nacque il grande poeta latino Quinto Orazio Flacco, uno dei grandi della poesia classica che Venosa ha reso suo autentico ambasciatore nel mondo.

Le terre di Federico II

Sovrano illuminato e particolarmente misterioso, Federico II ebbe a Melfi la sua roccaforte, dove promulgò, nel 1231, le “Costituzioni melfitane”. Di Melfi colpisce l’imponenza del suo castello, grande struttura di origine normanna della fine dell’XI secolo, appoggiato sulla sommità di una collina, con le mura che cingono l’abitato, contraddistinto da un suggestivo reticolo di vicoli. Da vedere la cattedrale del 1056 e da non perdere il castello che domina l’abitato e che ospita il Museo

Archeologico Nazionale del Melfese, che propone reperti del VII-III secolo a.C. oltre allo splendido Sarcofago di Rapolla, proveniente dall’Asia Minore. Profondamente legato a Federico II e a suo figlio Manfredi è anche il centro di Lagopesole, frazione di Avigliano, nel potentino. La frazione è dominata dal famoso castello dal quale, nelle giornate più limpide, si scorge il Monte Vulture. Tra i prodotti tipici delle terre di Federico II c’è l’Aglianico del Vulture, tra i migliori vini rossi d’Italia.

Grecia d’occidente

Quella che fu una delle più importanti città della Grecia d’occidente è oggi tra le mete più importanti del turismo balneare lucano. L’entroterra della pianura metapontina è una delle zone più fertili e produttive della Basilicata, coltivata a vigneti, frutteti e agrumeti. La fascia costiera è invece zona di villeggiatura impreziosita da spiagge di sabbia chiarissima e finissima, con un mare cristallino, adatto alla pratica di sport d’acqua come la vela e la pesca. A celebrazione della storia di questa zona c’è il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, dove è possibile compiere un percorso storico

su quella che fu anche la terra di Pitagora, filosofo, politico, scienziato, matematico, astronomo e taumaturgo greco che qui morì nel 495 a.C.. Altre importanti località della zona sono la litoranea Policoro, l’antica Heraclea, cuore di un territorio poliedrico dove l’archeologia si mescola alla natura incontaminata del Bosco Pantano e alla delizia delle rinomate fragole locali, e Bernalda, nell’entroterra, situata su un altopiano nella parte finale della Val Basento, caratterizzata dal castello aragonese e impreziosita dalla Chiesa Madre e da palazzi storici tra cui il trecentesco Palazzo Fischetti.

Calanchi e burroni

Piccolo borgo del materano arrampicato su un colle argilloso di poco più di cinquecento metri d’altezza, Aliano è noto per il suggestivo paesaggio offerto dai calanchi, vette create dalla natura che si adagiano scendendo morbide verso il litorale. Qui nel 1935-36 fu esiliato Carlo Levi che visse prodigandosi come medico, dedicandosi alla pittura e impegnandosi per dare vita alla sua principale opera letteraria, quel “Cristo si è fermato a Eboli” che qui ambientò. Sepolto nel cimitero del paese, Carlo Levi è qui celebrato dal Museo storico, la Casa museo del confino e il Parco letterario a lui dedicati, che propone una visita ai luoghi legati agli episodi raccontati nel romanzo.

Anche Grassano, centro situato sul colle Sella Mortella e immortalato in dipinti e fotografie dall’autore, qui confinato per tre mesi prima del definitivo confino ad Aliano, gli dedica un parco letterario. Tra ampie distese di campi di grano, vigneti, frutteti e uliveti ai quali si alternano paesaggi montani, querceti, fitti boschi e burroni, Montemurro è tra i borghi più suggestivi dell’alta val d’Agri e offre scenografiche viste sul lago di Pietra del Pertusillo. Patria del poeta e ingegnere Leonardo Sinisgalli, Montemurro ne celebra storia e opere alla Casa delle Muse, dove sono conservati libri, poesie, disegni e molto altro dell’illustre cittadino.

Tra monti e bottini

Un tempo il suo nome era Montepeloso. E’ l’odierna Irsina, nella quale si respirano arte e storia e la duecentesca Cattedrale di Santa Maria Assunta è il suo tesoro. Dalla facciata barocca e il campanile gotico, custodisce all’interno un prezioso fonte battesimale in marmo rosso, tele settecentesche e una statua marmorea di Sant’Eufemia attribuita al Mantegna, pittore e incisore formatosi nella bottega padovana dello Squarcione. Caratteristica di Irsina sono i “Bottini”, straordinario patrimonio rupestre, cunicoli sotterranei che seguono l’andamento della falda

acquifera, dove l’acqua, captata dal sottosuolo, si deposita in vasche di decantazione incanalata e purificata scorre fino alla fontana esterna. Tricarico è invece posta a quasi settecento metri d’altitudine ed è nota come centro arabo-normanno. Propone uno dei nuclei storici medievali più belli e meglio conservati della regione, immerso tra monti e ampie zone boschive. Illustre cittadino di Tricarico fu lo scrittore, poeta e politico Rocco Scotellaro, autore legato a quella società e cultura contadina alla quale ne rivendicò sempre l’appartenenza.

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