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Greccio, il borgo del presepe

Siamo nella suggestiva Valle Reatina, in Lazio, in un territorio di raro fascino incastonato in un contesto naturale ancora incontaminato. Proprio l’esuberanza della natura, insieme alla spiritualità che da sempre si respira nei borghi come nei boschi, deve aver fatto innamorare (anche) San Francesco di questi luoghi – secondo le cronache, il Santo di Assisi andò per la prima volta a Greccio intorno al 1209 –, tanto da fargli decidere di stabilirvisi per un certo periodo. Ed è San Francesco che, nell’autunno del 1223,

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dopo un viaggio in Palestina, chiede a papa Onorio III il permesso di realizzare a Greccio – che gli ricorda emotivamente Betlemme –, per la prima volta nella storia del cristianesimo, la rappresentazione della nascita di Gesù. Nella notte di Natale di quell’anno, in una grotta del piccolo borgo, nasce così il primo Presepe vivente, al quale prenderà parte tutta la popolazione. Da allora Greccio diventerà un punto di riferimento per la cristianità e sarà conosciuta in tutto il mondo come la “Betlemme Francescana”.

Tra storia e leggenda

Come abbiamo già accennato, la prima volta che San Francesco andò a Greccio fu intorno al 1209. La leggenda narra che egli si costruì una capanna tra due carpini sul Monte Lacerone, da dove ogni giorno si recava a predicare alle popolazioni della campagna. Tra coloro che andavano ad ascoltare la parola del giovane frate, c’era Giovanni Velita, il signore di Greccio, che divenne uno dei migliori amici di Francesco; quando il castellano chiese al Santo di scegliere una dimora più vicina al borgo, Francesco accettò la proposta, dicendo

però che avrebbe rimesso la scelta della nuova dimora non alla sua volontà ma a un tizzone lanciato in aria da un fanciullo. Sempre secondo la leggenda, trovato un fanciullo di quattro anni, Francesco lo invitò a lanciare il tizzone in aria “et el focoso tizzone, sì come un dardo dall’arco scoccato, volando veloce se ne andò a incendiare una selvaggia selva, sopra a un monticello (…), alla lunghezza de uno bon miglio et più”. Proprio nella località ripida e scoscesa dove era atterrato il tizzone, Francesco stabilì il proprio eremo.

Il Presepe oggi

La tradizione francescana è viva ancora ai giorni nostri, grazie agli sforzi della Pro Loco di Greccio, che fin dal 1974 ogni Natale ripropone la “Rievocazione storica del primo Presepe Vivente del mondo”, che fa giungere nel piccolo centro laziale migliaia di turisti provenienti da ogni dove. Gli “ingredienti” sono quelli delle grandi produzioni artistiche: scenografia spettacolare, un ottimo gioco di luci, una sceneggiatura sempre diversa e affidata a una regista professionista, costumi sontuosi e curati fin nei minimi dettagli e, last but not least, la devozione degli interpreti – tutti nativi di Greccio – unitamente alla bellezza mozzafiato del luogo. La rappresentazione si svolge, infatti, nell’area sottostante il Santuario Francescano, un imponente complesso architettonico che sembra sorgere dalla nuda roccia, edificato sopra la grotta che vide per la

prima volta la rappresentazione della Natività e dove Francesco aveva stabilito il proprio eremo. Come molte manifestazioni, purtroppo, l’emergenza Covid-19 ha portato all’annullamento dell’edizione 2020, ma i preparativi fervono già per il Natale 2021, mentre per quest’anno sono allo studio attività sostitutive, anche in modalità remota e in streaming.

Non solo a Natale

Il pittoresco centro storico di Greccio, appollaiato su un colle incastonato nel verde infinito, merita in realtà una visita in ogni stagione dell’anno: il delizioso borgo medievale è infatti ricco di tesori architettonici – e pittorici! –, che si svelano man mano che ci si addentra tra le sue stradine acciottolate, dominate dai resti di un poderoso castello risalente all’XI secolo. Contraltare spirituale è l’antica Chiesa Parrocchiale di S. Michele Arcangelo, con la vicina torre campanaria secentesca, mentre

degna di nota è anche la barocca Chiesa di Santa Maria del Giglio, i cui interni sono ornati da stucchi preziosi. Il modo migliore per scoprire il cuore del paese, però, è seguire l’affascinante “Sentiero degli artisti”, che si snoda dal Museo dei Presepi – appena fuori dal centro storico – e porta alla scoperta di 26 affreschi a tema francescano realizzati da altrettanti pittori internazionali sui muri in pietra delle antiche case, trasformando Greccio in un vero e proprio museo di arte contemporanea en plein air.

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