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QUADERNI DI BIRDWATCHING - dicembre 2018
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Cascate Murchison in Uganda Birdwatching sulla costa messinese Annuario 2017
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Barbagianni (Tyto alba), foto Matteo Pagnoni
hi sente il nome di Roger Payne pensa alle balene, ai canti delle megattere che si propagano negli abissi. Pochi sanno che nel 1971 si era occupato anche di barbagianni nel buio. Con un visore a infrarossi, Payne si metteva in un angolo di una stanza totalmente oscurata, il cui pavimento era stato ricoperto da uno strato di foglie secche; in un altro angolo, su un posatoio, c’era un barbagianni tenuto a digiuno da 48 ore. Quando il topolino sacrificale faceva il suo ingresso, la fredda luna ruotava verso il rumore e poi si lasciava cadere nello spazio, silenziosa e infallibile. È vero che il buio assoluto esiste solo nelle profondità degli oceani, ma una preda è invisibile anche sotto la neve o nel folto dell’erba. La forza dei barbagianni è nascosta nelle loro parabole a cuore; la vista sembra meno importante, utile soprattutto a evitare gli ostacoli mentre volano bassi sui prati. Peccato non riescano a schivare le nuove, stupide meteore, che corrono a 100 all’ora e offendono la lentezza e il silenzio della campagna. Federico Cauli
Pierandrea Brichetti & Giancarlo Fracasso
1. Anatidae - Alcidae Il primo resoconto sull’avifauna italiana pubblicato in inglese: due volumi di oltre 500 pagine ciascuno che illustrano lo stato attuale di tutte le specie italiane, con informazioni dettagliate su distribuzione, popolazioni, habitat, biologia riproduttiva, movimenti e svernamento. Mappe e grafici illustrano la distribuzione geografica delle specie nidificanti, svernanti e di quelle accidentali e rare, nonché le tendenze numeriche sul lungo periodo delle specie svernanti e le fenologie mensili di quelle rare e irregolari. Numerose foto a colori di alta qualità illustrano sia le aree geografiche importanti per gli uccelli in Italia, sia molte delle specie nidificanti o svernanti più rappresentative. Nel primo volume, di 512 pagine, sono descritte 384 specie, con dati aggiornati al 2016-2017, e supportate da 181 mappe di distribuzione, 100 grafici e 82 foto a colori.
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Anno XXII - numero 27, dicembre 2018 In copertina: Civetta nana (Glaucidium passerinum) Foto di Marco Dal Zotto
EDITORIALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . METE DEL BIRDWATCHING Il Parco Nazionale delle Cascate Murchison in Uganda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Birdwatching sulla costa messinese “La valle dei torrenti” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . RARITà Canapino pallido orientale a Venezia . . . . . . Gabbiano di Sabine a Livorno . . . . . . . . . . . . . Invasione di Storni rosei . . . . . . . . . . . . . . . . . . Gambecchio collorosso a Hyeres . . . . . . . . . . PORTFOLIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . SEGNALAZIONI Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Paleartico occidentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Malta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ANNUARIO 2017. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Direttore responsabile Salvatore Grenci Direttore editoriale Luciano Ruggieri Direttore della fotografia Gianni Conca Redazione Gaia Graziano, Andrea Nicoli, Lorenza Piretta, Ettore Rigamonti Progetto grafico, impaginazione e stampa Edizioni Belvedere di Luigi Corsetti Via Monte Rosa 34 - 04100 Latina (Italia) www.edizionibelvedere.it Hanno collaborato a questo numero Niccolò Alberti, Vincenzo Alfano, James Aquilina, Stefano Benucci, Marco Bernardini, Matteo Cargasacchi, Federico Cauli, Roberto Ciceri, Fabio Cilea, Fabrizio Cillo, Nicola Cillo, Remo Ciuffardi, Marco Dal Zotto, Peter Deyner, Ettore di Masso, Pietro Ferrandes, Fernando Ferri, Giovanni Fontana, Raymond Galea, Mark Gauci, Michelangelo Giordano, Antonio Gonçalves, Josh Jones, Ottavio Janni, Giovanni La Grua, Franco Lorenzini, Daniele Marini, Andrea Nicoli, Angelo Nitti, Giorgio Paesani, Matteo Pagnoni, Guido Perdisa, Lorenzo Prada, Tommaso Renzulli, Luciano Ruggieri, Adele Schittone, Giovanni Spinella, Emanuele Stival, Antonino Torre, Giancarlo Torre, Lorenzo Vanni, Michele Viganò, Pierluigi Vinci
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E ditoriale
Da EBNITA-list a Facebook e ritorno? Le nuove tecnologie stanno cambiando il mondo in maniera decisamente repentina. Facebook, Twitter, Instagram e WhatsApp hanno stravolto il modo di comunicare. Poche sillabe, messaggi corti, immagini, Like. Il mondo ruota attorno a queste cose a discapito di altre. Ad esempio, il Forum è diventato uno strumento obsoleto, troppo “complicato”, e non è possibile gratificare con i Like. Le mailing list, che avevano dominato il mondo nel primo decennio del XXI secolo, sono sull’orlo dell’estinzione. Vi ricordate di WestPalBirds? Non è più attiva. German BirdNet ha venti messaggi al mese e BirdingGulls ne ha tre. La nostra gloriosa EBNITA-list resiste, ma subisce un calo del 15% ogni anno; ciononostante raccoglie 2400 messaggi all’anno. Che è molto. In pochi anni, invece, il nostro gruppo Facebook è cresciuto enormemente. Attualmente ha 4500 membri e raccoglie 35.150 fotografie. FB ha un indubbio vantaggio rispetto ad una mailing list: fornisce informazioni visive. Piace (=Like) oppure non piace, e passi avanti. Metti faccine e, se proprio vuoi, scrivi qualcosa. Discussioni su FB sono difficili da gestire, perché nessuno ha tempo di leggerle e portano, spesso, a polemiche. Detto questo, ci dobbiamo chiedere: perché usare FB per veicolare informazioni e dati sul birdwatching? Su FB è difficile avere un archivio e fare ricerche, a volte praticamente impossibile. Peggio ancora se i dati sono “affidati” a WhatsApp. Il birdwatching italiano ha tuttora l’esigenza di sentirsi unito e di avere a disposizione un utile ambito di confronto; dobbiamo impegnarci a utilizzare ancora EBNITA-list, oppure inserire i dati su Ubird. E lasciare da parte l’individualismo e il personalismo esasperato che aleggia su Facebook. FB è, e deve rimanere, un mondo di facce, oops.., di immagini! Non c’è altra strada.
Luciano Ruggieri 855
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Un altro Nilo Il Parco Nazionale delle Cascate Murchison in Uganda Testo e foto di Fabrizio Cillo - Disegno di Nicola Cillo
■ Il Nilo Bianco scorre lento verso il Lago Albert, in cui si versa formando il “delta”, paradiso dei birdwatchers. L’escursione in barca inizia prima dell’alba.
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resentata ai viaggiatori come “la perla dell’Africa”, l’Uganda possiede tutti i numeri per essere un vero paradiso dei birder, con più di mille specie di uccelli registrate, tra cui un considerevole 40% considerate endemiche del Paese o della regione dell’Africa orientale. Vi sono opportunità nella vita da prendere al volo: avendo programmato un viaggio di lavoro, non potevo farmi sfuggire l’occasione per esplorare le bellezze naturalistiche di questo Paese dell’Africa orientale. La piccola Uganda è attraversata dalla fascia equatoriale e attira ogni anno migliaia di naturalisti entusiasti, oltre che per la sua relativa stabilità politica, per i suoi differenti habitat che variano dalla fitta foresta pluviale alle sconfinate zone umide, alle savane, ai laghi e ai fiumi, fino all’ambiente prettamente montano. Circa 600 specie di uccelli sono state censite all’interno dei dieci principali parchi nazionali e delle maggiori riserve naturali del Paese. Potendo pianificare un viaggio dedicato al birdwatching di soli tre giorni, ho cercato di documentarmi su come far fruttare al massimo, in termini di osservazioni e, soprattutto,
di emozioni, il periodo a disposizione. A fronte di un’offerta così variegata, e all’insegna di una incredibile biodiversità, la mia scelta è caduta sul più grande parco nazionale ugandese, il Murchison Falls National Park (MFNP). Ad attrarre il mio interesse su questa vasta area protetta sono stati tre elementi che ho ritenuto prioritari: la possibilità di visitare habitat diversi come le zone umide lungo il Nilo Bianco, la savana e la foresta pluviale, aree in cui sono state censite circa 460 specie di uccelli; la presenza in quei luoghi di 76 specie di mammiferi, tra cui i famosi “big five”; ultimo, ma di fondamentale importanza, l’attrazione “fatale” per l’esclusivo incontro con una specie rara e molto localizzata, lo straordinario Becco a scarpa (Balaeniceps rex). Proprio quando mi accingevo a scrivere questo racconto sul mio viaggio in Uganda, ho ricevuto Quaderni di Birdwatching n. 25 del marzo 2018, in cui un ottimo articolo di Simone Moscardini racconta dell’emozione provata nell’osservare e nel fotografare questo uccello quasi mitologico sul Lago Victoria. Rimando il lettore a quell’articolo per quel che riguarda il Becco a scarpa e racconto quanto al-
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■ Nella mappa principale, i percorsi descritti nel testo: 1. Escursione in barca sul Victoria Nile dal Murchison River Lodge verso il “delta”; 2. Escursione in battello da Paraa, con ascesa a piedi alla parte superiore delle cascate Murchison; 3. Tracciato del “game drive” con fuoristrada, da Paraa attraverso la Savana fino alle sponde del Nilo Bianco.
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tro ho visto e che mi ha emozionato al MFNP. Sul Nilo Bianco, tra le cascate e il delta Il MFNP, come detto, è il maggiore dei parchi nazionali ugandesi, situato circa 300 km (cinque ore di guida) a nord della capitale Kampala. Si estende per 3.900 kmq (una via di mezzo tra Val d’Aosta e Molise), ed è attraversato dall’ultimo tratto del settore di Nilo Bianco chiamato Victoria Nile, com-
preso tra Lago Victoria e Lago Albert. Prima di raggiungere il Lago Albert, 32 km più a est, il fiume è costretto in una stretta gola rocciosa da cui precipita in basso per 43 metri formando le spettacolari cascate Kabalega (dedicate dai britannici a Sir Roderick Murchison, presidente della Royal Geographical Society durante il periodo coloniale). A valle delle cascate il Victoria Nile si fa placido e scorre tranquillo fino alla fine del suo corso, dove forma una complessa rete di diramazioni che ne costituiscono il
■ Le spettacolari Cascate Murchison, dove il Nilo, forzato in uno stretto passaggio tra le rocce, compie un balzo di 43 metri osservabile, grazie ad una buona sentieristica, anche dall’alto.
Raggiungere il Murchison Falls National Park Per accedere al MFNP e raggiungere il villaggio di Paraa, o la maggior parte dei lodge che si trovano nei dintorni, ci si dirige dalla capitale Kampala o dall’aeroporto internazionale di Entebbe in direzione Nord (vedi riquadro). Per percorrere in auto i circa 300km di distanza si impiegano in media 5 ore. Prima di raggiungere la cittadina di Masindi si incontra il Ziwa Rhino Sanctuary, l’unica area in Uganda in cui sono presenti, dopo la reintroduzione, rinoceronti bianchi allo stato selvatico. La strada principale da Masindi entra nel Parco attraverso il Kichumbanyobo Gate, attraversa la Kaniyo Pabidi Forest e raggiunge Paraa (85km). Per chi giunge da Sud, è necessario trasbordare l’auto attraverso il Nilo con il traghetto, che parte all’incirca ogni ora nell’arco della giornata, dall’alba al tramonto. Una strada alternativa, eventualmente percorribile al ritorno, è lunga 135km da Masindi a Paraa e attraversa il Bugungu Gate. Questa strada passa per la Budongo Forest (4), e offre delle viste mozzafiato sulla scarpata della Rift valley, verso il Lake Albert e le montagne del Congo.
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■ Le luci del tramonto rendono la visita alle Cascate Murchison, circondate da boschi e pullulanti di vita, un’esperienza indimenticabile.
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delta. È tra le cascate e il delta, facendo base al villaggio di Paraa, che è possibile apprezzare tutta la bellezza e la complessità della vita acquatica che gravita sul fiume. Già nella completa oscurità che precede l’alba, mentre mi preparo a partire, non distante dalla mia tenda, c’è grande attività sulle sponde. I richiami delle Pavoncelle armate (Vanellus spinosus), Pavoncelle facciabianca (V. crassirostris) e Pavoncelle del Senegal (V. senegallus) e lo starnazzare delle Oche egiziane (Alopochen aegyptiaca) e Oche dello sperone (Plectropterus gambensis) si uniscono ai sinistri grugniti degli ippopotami (Hippopotamus amphibius), che di notte risalgono ad alimentarsi all’interno dell’area del lodge che mi ospita. All’alba sono a bordo della piccola imbarcazione a motore insieme alla fidata guida Robert, profondo conoscitore dell’avifauna locale. Ciò che colpisce immediatamente, appena la barca inizia a zigzagare tra gli isolotti o si avvicina alle rive del fiume, è l’incredibile numero di specie alate che il Victoria Nile ospita per bre-
vi periodi o per tutto l’anno. Le grandi cicogne come l’Anastomo africano (Anastomus lamelligerus), il Tantalo africano (Mycteria ibis) e la Cicogna becco a sella (Ephippiorhynchus senegalensis) sono intente nella loro paziente attività di caccia. I tanti aironi spuntano ovunque dalla vegetazione ripariale. Alle specie per noi europei più comuni si aggiungono le specialità africane come l’Airone testanera (Ardea melanocephala), l’Airone intermedio (Egretta intermedia) e soprattutto il gigante della famiglia, l’impressionante Airone golia (A. goliath). Non tarda l’incontro con l’elegantissima Gru coronata (Balearica regulorum), la specie scelta dalla neonata repubblica di Uganda nel 1962 come simbolo di mitezza e pace da apporre al centro della bandiera nazionale. Tra i rallidi, non è difficile trovarsi a tu per tu con la Gallinella nera (Amaurornis flavirostris). Sulla superficie del fiume, distese di ninfea (Nymphaea capensis) fanno da tappeto ai passi sicuri della Jacana africana (Actophilornis africanus), visibile ovunque e facilmente avvicina-
bile, e al più diffuso delle quattro specie di occhioni: l’Occhione del Senegal (Burhinus senegalensis). Tra gli altri caradridi, ben rappresentati nel mese di marzo erano i migratori in procinto di volare verso l’Europa, come Piro piro piccolo (Actitis hypoleucos), Piro piro culbianco (Tringa ochropus) e Beccaccino (Gallinago gallinago). Tra i rami bassi degli alberi è continuo il viavai delle molte specie di alcedinidi, dal Martin pescatore bianco e nero (Ceryle rudis), sociale e onnipresente, al coloratissimo Martin pescatore malachite (Alcedo cristata) e Martin pescatore pigmeo africano (Ispidina picta), fino al Martin pescatore testagrigia (Halcyon leucocephala), che frequenta anche territori di caccia non legati all’ambiente acquatico. Verso il delta, ecco anche il massiccio Martin pescatore gigante (Megaceryle maxima), che può permettersi un banchetto a base di pesci di ben maggiori dimensioni. Sul Victoria Nile, le due sponde ospitano associazioni vegetazionali sostanzialmente diverse. Mentre la sponda settentrionale ospita una flora variegata con pre-
senza di essenze arboree di dimensioni anche ragguardevoli, la sponda meridionale è principalmente una distesa di papiro (Cyperus papyrus). Come mi spiega Robert, alcune specie di uccelli sono strettamente legate al papiro. Mi indica l’elusivo Forapaglie alibianche (Bradypterus carpalis), mi parla del raro Canarino dei papiri (Crithagra koliensis) e restiamo insieme incantati al canto flautato del coloratissimo Gonolek dei papiri (Laniarius mufumbiri), che distinguo dalla più comune Gonolek testanera (Laniarius erythrogaster) per la corona giallo-dorata sul capo. Tra i papiri, sempre con l’aiuto di Robert, tento di districarmi, con qualche difficoltà, tra le numerose specie di tessitori, tra cui si osservano: Tessitore testanera dei villaggi (Ploceus cucullatus), Tessitore testanera (P. melanocephalus), Tessitore golabruna settentrionale (P. castanops), Tessitore dorsodorato (P. jacksoni). Quando la barca ha raggiunto il termine occidentale del Victoria Nile e il fiume si dirama in un vasto delta, l’habitat si fa più adatto all’incontro con piccoli gruppi di anatidi: Dendrocigna facciabianca
■ Il Becco a scarpa (Balaeniceps rex) è considerato una specie vulnerabile, con una popolazione stimata di circa ottomila individui, di cui non più di 200 vivono nelle zone umide ugandesi.
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■ L’Oca dallo sperone (Plectropterus gambensis) è l’unico esponente della sottofamiglia Plectropterinae. Simile alle volpoche, se ne differenzia per diverse peculiari caratteristiche anatomiche. ■ Anatra beccogiallo (Anas undulata ruppelli), nella sua forma subspecifica diffusa in Africa orientale, è ritenuta molto rara e localizzata in Uganda.
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■ Tantalo africano (Mycteria ibis), cicogna legata tipicamente agli ambienti umidi. Al MFNP è possibile osservare tutte le otto specie di cicogne presenti in Africa. ■ L’Anastomo africano (Anastomus lamelligerus) si nutre principalmente di lumache e bivalvi d’acqua dolce. Alla sua dieta si aggiungono rane, granchi, pesci, vermi e grandi insetti.
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■ Il maschio di Cicogna becco a sella (Ephippiorhynchus senegalensis) ha dimensioni superiori rispetto alla femmina, da cui si distingue anche dal colore dell’iride: scuro nel maschio, giallo nella femmina. ■ L’Aninga africana (Anhinga melanogaster), grazie ai suoi piedi palmati, resta in immersione per lunghi periodi alla ricerca di pesci, che poi infilza con il lungo becco affilato.
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(Dendrocygna viduata), Anatra beccogiallo (Anas undulata). I ridotti spazi di vegetazione bassa tra i papiri a ridosso del fiume, che ospitano aironi, pavoncelle e ibis: Ibis sacro Threskiornis aethiopicus e Ibis hadada Bostrychia hagedash, sono il luogo dove finalmente il Becco a scarpa si mostra in tutta la sua preistorica bellezza. Fatto rientro a Paraa, un battello più grande copre la tratta di fiume tra il villaggio e le cascate Murchison. Lungo la riva settentrionale si ritrova anche qui una vegetazione più varia fatta di alberi e arbusti. Sui rami secchi che protendono sull’acqua trovano un posatoio ideale per la loro attività di pesca l’Aninga africana (Anhinga rufa) e il Cormorano africano (Microcarbo africanus). Le sponde alte e sabbiose, con i loro buchi, svelano i luoghi di nidificazione preferiti dai martin pescatori e dal Gruccione golarossa (Merops bulocki), qui presente numeroso durante tutto l’anno. Più ci si avvicina alle cascate, più l’ambiente ripariale è circondato da una rigogliosa foresta. I grandi mammiferi (elefanti, ippopotami, giraffe, antilopi) pascola-
no imperturbabili a pochi metri da me, mentre con la fotocamera inseguo entusiasta i voli a pelo d’acqua dell’Aquila pescatrice africana (Haliaeetus vocifer), del Falco pescatore (Pandion haliaetus) e dell’ubiquitario Nibbio beccogiallo (Milvus aegyptius). Dopo aver goduto dello spettacolo offerto dal basso dal potente salto d’acqua, decidiamo di avventurarci sul sentiero che porta nella parte alta delle cascate. Lasciate dietro di noi le Ballerine nere africane (Motacilla aguimp), le Cutrettole (M. flava) e le Unghialunghe golagialla (Macronyx croceus), ammiriamo i tanti passeriformi di boscaglia fra cui: Pigliamosche di palude (Muscicapa aquatica), Pigliamosche nero settentrionale (Melaenornis edolioides), Uccello d’argento (Empidornis semipartitus), Silvietta verde (Sylvietta virens), Eremomela panciagialla (Eremomela icteropygialis) e Occhialino africano (Zosterops senegalensis). Una volta in vetta, le cime delle grandi palme, ricovero per migliaia di Rondoni delle palme africani (Cypsiurus parvus) e Rondoni indiani (Apus affinis), svela-
■ I margini di acqua bassa di grandi laghi, lagune e fiumi sono l’habitat preferito dall’Airone golia (Ardea goliath). Grazie ai suoi 150 cm di altezza, può cercare cibo anche a distanza dalla riva.
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■ Il Papiro (Cyperus papyrus) forma distese di vegetazione compatta lungo le rive del Nilo, offrendo un habitat favorevole a specie ripariali come gli Aironi guardabuoi (Bubulcus ibis).
no la presenza del grande Capovaccaio delle palme (Gypohierax angolensis). Sulle rocce, volano tra gli impetuosi flutti d’acqua due Pernici di mare nucale (Glareola nuchalis). Mentre ci riempiamo gli occhi dell’indescrivibile bellezza delle cascate al tramonto, c’è ancora tempo per ammirare in alto tra le rocce due attivissimi cacciatori di pipistrelli, l’Aquila di Wahlberg (Hieraaetus wahlbergi) e il Nibbio dei pipistrelli (Macheiramphus alcinus). La savana Le strade sterrate nella vasta area di Buligi, che si estende tra il Victoria e l’Albert Nile, sono la più popolare destinazione di escursioni del MFNP. Per circa 120-170 km di lunghezza, attraversano savana, praterie aperte, boschi di acacie e vegetazione fluviale. È qui che, guidato da Robert in un memorabile “game drive” con la sua auto 4x4 scoperta, abbiamo girato fin dalle prime luci dell’alba per una ricca esperienza di birdwatching e fotografia. L’areale di distribuzione di alcune specie di uccelli raggiunge in que-
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sta zona il suo limite meridionale. Si tratta dunque di specie rare da incontrare altrove in Africa orientale, come il Beccasemi groppabianca (Crithagra leucopygia), il Turaco crestabianca (Tauraco leucolophus), lo Storno splendente guanceblu minore (Lamprotornis chloropterus), il Gruccione carminio (M. nubicus) e il Gruccione golarossa (M. bulocki). L’eccezionale varietà di ambienti rende il parco un vero paradiso per gli amanti dei gruccioni: otto specie sono visibili dai birder. Oltre alle due già citate: Gruccione (M. apiaster), Gruccione minore (M. pusillus), Gruccione egiziano (M. persicus), Gruccione del Madagascar (M. superciliosus), Gruccione codadirondine (M. hirundineus) e, infine, Gruccione golabianca (M. albicollis), presente a marzo come specie migratrice. La check-list degli uccelli del MFNP comprende oltre 50 specie di rapaci e avvoltoi. Comuni sono il Capovaccaio pileato (Necrosyrtes monachus) e due specie di grifoni, Grifone africano (Gyps africanus) e Grifone di Rüppell (G. rueppelli),
■ La Gru coronata (Balearica regulorum), emblema nazionale ugandese, è strettamente imparentata alla Gru coronata nera (B. pavonina). Un tempo le due erano considerate come unica specie. ■ La Pavoncella facciabianca (Vanellus crassirostris) è una della otto specie congeneri presenti nella checklist degli uccelli del MFNP.
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■ Le strade sterrate nella vasta area di Buligi, tra il Victoria e l’Albert Nile, attraversano per 170 chilometri savana, praterie aperte, boschi di acacie e vegetazione fluviale.
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mentre l’Avvoltoio orecchiuto (Torgos tracheliotos) è tra le specie minacciate. Non è difficile osservare il Falco giocoliere (Terathopius ecaudatus), mentre più raro è l’incontro con le aquile dei serpenti: Biancone di Beaudouin (Circaetus beaudouini), Biancone petto nero (C. pectoralis), Biancone bruno (C. cinereus), Biancone codabarra ta (C. cinerascens), con le grandi specie di aquile come lo Spizaeto coronato (Stephanoaetus coronatus) e l’Aquila marziale (Polemaetus bellicosus), nonché con l’agognato Serpentario (Sagittarius serpentarius), tutti presenti all’interno del parco. Si sono fatti ammirare a distanza ravvicinata: Aquila ciuffolungo (Lophaetus occipitalis), Astore di Kaup (Kaupifalco monogrammicus), Astore cantante scuro (Melierax metabates), Astore cantante orientale (M. poliopterus) e il piccolo Sparviere shikra (Accipiter badius). Tra i falconidi, comuni il Gheppio (Falco tinnunculus) e il Gheppio ardesia (F. ardosiaceus). Contattabili nel parco anche il Lodolaio africano (F. cuvierii) e il Lanario (F. biarmicus). È nota l’attitudine del Marabù
(Leptoptilos crumenifer), che veleggia in lungo e in largo per la savana, di comportarsi come predatore e necrofago. Presente in grandi numeri anche la Cicogna di Abdim (Ciconia abdimii), migratore reduce dalla sua stagione riproduttiva passata nell’emisfero australe. Specialità del parco sono due otarde: Otarda del Senegal (Eupodotis se negalensis) e Otarda di Denham (Neotis denhami). A spasso tra la vegetazione bassa si osserva il solitario Bucorvo abissino (Bucorvus abyssinicus), accompagnato da famiglie di Faraona (Numida meleagris), mentre tra gli alberi della boscaglia non è difficile seguire il volo del Bucero nasuto (Tockus nasutus), Bucero codabianca (T. alboterminatus) e Bucero cascobianconero (Bycanistes subcylindricus). Altri uccelli di medie dimensioni che si fanno notare sono il Cucal dai sopraccigli bianchi (Centropus superciliosus), il Cucal testablu (C. monachus) e il chiassoso “mangia-banane”, il Turaco grigio orientale (Crinifer zonurus). Anche tra gli alberi e i cespugli sparsi
■ Il Grifone di Rüppell (Gyps rueppelli), per quanto più comune nel MFNP rispetto ad altri parchi ugandesi, è considerato specie minacciata, soprattutto a causa della diffusione di insetticidi e veleni.
■ Aquila ciuffolungo (Lophaetus occipitalis), rapace di medie dimensioni ben diffuso in tutta l’Africa sub-sahariana. Preda grossi roditori, preferendo la caccia da appostamento.
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■ L’Astore di Kaup (Kaupifalco monogrammicus) è un piccolo rapace piuttosto comune. Nonostante il suo nome, è parente stretto degli sparvieri del genere Accipiter.
■ Nelle escursioni in barca sul Nilo, l’incontro con l’Aquila pescatrice africana (Haliaeetus vocifer), per quanto comune, garantisce forti emozioni e opportunità per i fotografi.
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della savana desta impressione la varietà di specie simili riunite in singole famiglie o generi: cinque specie di francolini (Pternistis spp., Dendroperdix spp.), dieci specie di tortore (Streptopelia spp., Turtur spp., Oena spp.), altrettante specie di Cisticola spp., una quindicina di specie di tessitori (Ploceus spp.) tra cui il Tessitore di Fox (P. spekeoides), una delle due specie endemiche dall’Uganda. Per i lister, una sfida emozionan-
te con diversi rompicapo da risolvere. Sfida che continua anche dopo il tramonto, quando si rientra al lodge guidando nella foresta su strade sterrate. Prima, il raro incontro con una famiglia di Faraona crestata (Guttera pucherani), in genere poco visibile poiché frequenta la boscaglia più impenetrabile. Successivamente, dal manto stradale si materializzano per pochi istanti con rapidi voli i succiacapre. Ne sono presen-
■ Un Bucorvo abissino (Bucorvus abyssinicus) caccia a terra, alla ricerca di rettili, uccelli e invertebrati, nei pressi di un ingresso alle zone di savana del MFNP.
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■ Un Gheppio ardesia (Falco ardosiaceus) intento a consumare il suo pasto, una lucertola appena afferrata, lungo le rive del Nilo. ■ La Jacana africana (Actophilornis africanus) vive nelle zone umide d’acqua dolce, perfettamente adattata alle distese di vegetazione galleggiante per l’alimentazione e la nidificazione.
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■ Il Martin pescatore malachite (Alcedo cristata), strettamente legato all’habitat fluviatile, è largamente diffuso in tutta l’Africa sub-sahariana. ■ Per quanto osservabile sulle rive del Nilo, il Martin pescatore pigmeo africano (Ispidina picta) non è legato all’acqua ed è diffuso nei boschi, le savane e le foreste costiere.
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■ Il Martin pescatore bianco e nero (Ceryle rudis), a volte, si riproduce in colonie numerose, dove giovani non riproduttori di precedenti covate assistono i genitori alimentando i nidiacei.
ti sei specie, di cui un paio più comuni: Succiacapre codalunga (Caprimulgus climacurus), Succiacapre codaquadra (C. fossii), mentre è spettacolare l’incontro estivo con il maschio di Succiacapre dal vessillo (Macrodipteryx vexillarius) in abito riproduttivo, caratterizzato dalle seconde primarie candide e lunghe circa
■ Esplorando in barca, o su battello, le rive del Nilo, è facile imbattersi nella vocifera Ballerina nera africana (Motacilla aguimp).
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il doppio dell’intero corpo. È inoltre difficile distinguere, alla luce dei fari del fuoristrada, le specie di rapaci notturni appostati a bordo strada: Gufo reale maculato (Bubo africanus), Gufo reale grigio (B. cinerascens), e Gufo latteo (B. lacteus), il gufo più grande presente nel continente africano.
■ Il MFNP è, nell’intero continente africano, uno dei luoghi di elezione per la nidificazione del Gruccione golarossa (Merops bulocki).
La Budongo Forest Reserve La foresta di Budongo occupa un’area di 435 kmq a sud del MFNP, fra la città di Masindi e il Lago Albert. È una lussureggiante foresta tropicale, una delle più belle e meglio conservate del Paese. Per le sue caratteristiche peculiari è un prezioso scrigno di biodiversità,
che ospita numerosi elefanti, e si presenta come uno dei luoghi privilegiati in Uganda dove osservare da vicino lo Scimpanzé (Pan troglodytes) e altre otto specie di primati. Naturalmente sono presenti molte specie endemiche di uccelli della Rift Valley occidentale, oltre a quelle già incontrate nei territori
■ Il Gruccione minore (Merops pusillus), una delle specie di gruccioni più comuni e diffuse in Africa, frequenta savane e praterie, soprattutto dove sono presenti palme.
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■ A differenza di altri cuculi del vecchio mondo, i “cuculi fagiani” africani, come questo Cucal dai sopraccigli bianchi (Centropus superciliosus), non adottano il parassitismo di covata come strategia riproduttiva.
più aperti a nord del Nilo, per un totale che supera le 360 specie. Camminando sul “royal mile” della riserva, o per gli altri 115 km di sentieri, è possibile incontrare rarità come il Pigliamosche piedigialli (Muscicapa sethsmithi) e il Tordo garrulo di Puvel (Illadopsis pu-
■ Appartengono al genere Zosterops piccoli passeriformi, come questo Occhialino africano (Z. senegalensis), caratterizzati da un anello oculare bianco, a cui si deve il nome inglese (white-eyes) e il nome comune italiano.
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veli), assenti nel resto dell’Africa orientale. Altre specialità molto localizzate ed elusive sono il Batis dell’Ituri (Batis ituriensis), la Pitta pettoverde (Pitta reichenowi), il Barbetto macchiegialle (Buccanodon duchaillui), il Beccolargo fianchirossi (Smithornis rufolateralis),
■ A dispetto del suo nome scientifico, l’Amaranto pancianera (Lagonosticta rara) è diffuso in tutta la fascia Sub-sahariana, anche se meno abbondante in Africa orientale.
il Bulverde macchiato (Ixonotus guttatus), il Beccaformiche di Woodhouse (Parmoptila woodhousei), la Silvietta ventregiallo (S. denti). Non è facile imbattersi nel Codapiuma macchiebianche (Sarothrura pulchra) o nel Francolino di Nahan (Francolinus nahani), che si
muovono a terra nascosti dai bassi cespugli. È questo l’ambiente dov’è possibile incontrare i martin pescatori di foresta, come il Martin pescatore cioccolato (H. badia), il Martin pescatore nano (Ispidina lecontei) e il Martin pescatore blu (A. quadribrachys). Questi
■ Lo Storno splendente di Rüppell (Lamprotornis purpuroptera) si incontra nelle zone aperte, e frequenta spesso ambienti antropizzati.
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(e molti altri) uccelli vivono nel folto della foresta o sulle chiome più alte a decine di metri di altezza, per cui il loro avvistamento richiede pazienza e un po’ di fortuna.
■ La sponda settentrionale del Victoria Nile, a sinistra dell’illustrazione, ospita una flora variegata con presenza di varie specie arboree di grandi dimensioni, mentre la sponda meridionale (a destra) è fittamente ricoperta da papiro. 1. Gruccione carminio (Merops nubicus); 2. Aninga africana (Anhinga rufa); 3. Martin pescatore testagrigia (Halcyon leuco cephala); 4. Ibis hadada (Bostrychia hagedash); 5. Aquila pescatrice africana (Haliaeetus vocifer); 6. Cormorano africano (Microcarbo afri canus); 7. Martin pescatore gigante (Megaceryle maxima); 8. Rondone delle palme africano (Cypsiurus parvus); 9. Dendrocigna facciabianca (Dendrocygna viduata); 10. Airone golia (Ardea goliath); 11. Oca egiziana (Alopochen aegyptiaca); 12. Tessitore golabruna settentrionale (Ploceus castanops); 13. Becco a scarpa (Balaeniceps rex); 14. Jacana africana (Actophilornis africanus); 15. Pavoncella del Senegal (Va nellus senegallus); 16. Gonolek dei papiri (Laniarius mufumbiri); 17. Canarino dei papiri (Crithagra koliensis); 18. Gruccione egiziano (Merops persicus); 19. Capovaccaio delle palme (Gypohierax angolensis). Illustrazione di Nicola Cillo.
Logistica L’Uganda è un Paese relativamente stabile dal punto di vista politico e tranquillo per quanto riguarda l’ordine pubblico. Le strade urbane a Kampala, malgrado il traffico intensissimo delle ore di punta, mi sono sembrate percorribili senza timore. In teoria la vacanza fai-da-te è possibile, con una buona dose di pazienza e spirito di adattabilità. Io mi sono rivolto a una delle numerose agenzie che gestiscono i viaggi organizzati e i “game drive” (safari fotografici in auto) in Uganda. Si trovano facilmente su Internet e i siti che riportano commenti e giudizi da parte dei clienti sono molto utili per guidare la scelta.
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L’agenzia UTB2004, consigliatami tra l’altro dall’istituto internazionale presso il quale ho lavorato in quei giorni, mi ha affidato alla guida esperta di Robert Bahindi, naturalista entusiasta con una conoscenza profonda della fauna, della flora, dell’ecosistema e delle problematiche conservazionistiche del suo bellissimo Paese. Anche a parere di Robert è possibile, senza problemi, organizzare in proprio una spedizione in Uganda, e lui stesso è disposto a essere contattato per dare consigli in tal senso. Una delle difficoltà principali per spostarsi in proprio mi è sembrata quella di una segnaletica molto scarsa per le strade di collegamento nazionali e locali. Inoltre, mi è stata preziosa la conoscenza di Robert di alcuni “hotspot” per il birding, soprattutto di passeriformi, che l’automobilista inesperto avrebbe senz’altro tralasciato perdendo osservazioni di specie molto interessanti. Per dormire all’inter-
no del MFNP, vi sono sistemazioni in lodge di categoria lusso, media ed economica. Ho trovato il Murchison River Lodge, dove ho pernottato 3 notti, ben gestito da uno staff cordiale e disponibile, e un’ottima soluzione per la posizione nel parco e il rapporto qualità/prezzo. Notizie pratiche e link
Guida da campo: T. Stevenson, J. Fanshave. Birds of East Africa (Helm Field Guides, 2003). Uganda Travel Bureau 2004 Ltd: www.travelutb.com Guida-autista: Mr. Robert Bahindi - bahindirobert@gmail.com Murchison Falls National Park: http://www.murchisonfallsnationalpark.com/ Murchison River Lodge: http://murchisonriverlodge.com/ Check lists degli uccelli d’Uganda: https:// ebird.org/region/UG/hotspots?yr=all &m= Lista completa degli uccelli osservati: goo.gl/XVHpJC Contatti: Fabrizio Cillo: fabcillo@hotmail.com
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La
Valle dei torrenti
Birdwatching sulla costa messinese di Giancarlo Torre
â– Le valli tra i torrenti Mela e Niceto sono poco conosciute, ma nascondono molte meraviglie (foto di Antonino Torre)Â
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o iniziato a praticare il bird watching pochi anni fa, in giardino. Dopo il binocolo, le svolte più importanti sono state l’acquisto di una guida da campo e l’incontro con altri appassionati che mi hanno condotto alla ricerca e scoperta delle specie che abitano la mia regione. Dopo aver visitato molto la Sicilia ho acquisito una buona conoscenza del territorio e una certa esperienza degli uccelli nidificanti, svernanti o anche soltanto migratori. Quando mi è stato chiesto di raccontare un’area siciliana di particolare pregio, non ho esitato. Milazzo è la città dove abito: quale luogo si può descrivere meglio di casa propria? Si tratta, purtroppo, di un luogo che molti conoscono più per la sua ingombrante raffineria e per il porto che per le sue bellezze naturalistiche. Ciononostante, il territorio che voglio descrivere si trova proprio attorno a questa città: a sud i monti Peloritani, a nord Capo Milazzo, in mezzo una pianura alluvionale dove l’uomo abita da millenni. Infine, le due imponenti valli dei torrenti Mela e Niceto delimitano a est e a ovest l’area (non più larga di 15 chilometri) che penso sia una delle più ricche della regione, per diversità di ambienti e abbondanza di specie. Considerata la scarsità di informazioni e osservazioni, ogni escursione, nelle diverse stagioni dell’anno, è fonte di nuove scoperte: oggi sono più di 200 le specie di uccelli censite nell’area dai pochi appassionati che l’hanno visitata, 80
■ Le aree umide ed i luogi più interessanti per praticare il birdwatching tra le valli del Mela e del Niceto.
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quelle nidificanti con certezza, 40 quelle svernanti, oltre 80 quelle osservate solamente durante la migrazione. E ogni anno qualcuna se ne aggiunge alla lista. La foce del Mela Le foci dei principali torrenti della zona sono tanto simili quanto diverse. La più occidentale, quella del Mela, ha subito nei secoli un’intensa modificazione che ne ha deviato il corso di diversi chilometri. In conseguenza di ciò, durante il periodo estivo l’acqua scompare totalmente sotto agli strati ghiaioso-sabbiosi del suo letto. La vegetazione è scarsa e il disturbo umano intenso; rifiuti di ogni tipo abbondano e il bracconaggio, qui come nel resto della regione, è di casa. Malgrado ciò un’importante specie ha deciso di eleggere quest’area a sua dimora: si tratta del Fratino (Charadrius alexandrinus), qui stanziale con una decina di coppie che a primavera si contendono il poco spazio a disposizione. Nonostante tutte le criticità, ogni estate si può gioire nel vedere i nuovi nati correre ed esplorare il loro piccolo regno. Sulla foce, dove torna a scorrere l’acqua con l’arrivo delle prime piogge autunnali, tra i molti limicoli non è raro osservare: Piviere dorato (Pluvialis apricaria), Piovanello tridattilo (Calidris alba), Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus) e Beccaccia di mare (Haematopus ostralegus). An che i terrapieni che circondano l’area diventano molto interessanti duran-
Giancarlo Torre Pierluigi Vinci
■Alla foce del torrente Niceto e nei terreni circostanti, le acque risorgive sgorgano copiose in estate grazie agli strati impermeabili del sottosuolo. ■Durante la migrazione, il Piviere dorato (Pluvialis apricaria) si può incontrare sia presso le foci dei torrenti che nelle campagne della Piana.
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te la migrazione, quando è possibile osservare, fra gli altri, la Pispola golarossa (Anthus cervinus), la Calandrella (Calandrella brachydactyla), oppure un confidente Piviere tortolino (Charadrius morinellus).
Capo Milazzo Capo Milazzo è una lunga penisola che si protende nel mare per otto chilometri. Grazie alla sua posizione ha da sempre avuto un’importanza strategica nella migrazione delle specie che at-
Adele Schittone
Messinese ■ Diversi esemplari di Aquila minore (Hieraaetus pennatus) da qualche anno svernano nei cieli di Capo Milazzo.
Giancarlo Torre
■ Capo Milazzo è il luogo ideale per l’osservazione di passeriformi migratori come il Luì verde (Phylloscopus sibilatrix).
traversano il Tirreno facendo, spesso, tappa alle isole Eolie. Le specie che si possono incontrare qui sono numerose, paragonabili a quelle che transitano sullo stretto di Messina. Osservare un’Albanella pallida (Circus macrourus) o uno stormo di Falchi pecchiaioli (Pernis apivorus) volteggiare sulla scogliera a picco sul mare è uno spettacolo che solo questo luogo può offrire. Il promontorio però è un vero paradiso soprattutto per la migrazione dei piccoli passeriformi, che qui abbondano in primavera e autunno. Può capitare allora di vedere, insieme sullo stesso albero, decine di specie diverse come: Pigliamosche (Muscicapa stria ta), Balia nera e dal collare (Ficedula hypoleuca e F. albicollis), Luì verde (Phylloscopus sibilatrix), Canapino maggiore (Hippolais icterina), Codiros so comune (Phoenicurus phoenicurus) e Monachella (Oenanthe hispanica). Questa gran quantità di uccelli non può che attirare il Falco della Regina (Falco eleonorae), che occasionalmente compie delle incursioni di caccia dalle vicine isole Eolie. Tra gli uliveti e i giardini delle villette edificate sul Capo, nidificano altre specie di passeriformi, mentre sulle pareti a strapiombo, dove ancora prospera
la vegetazione tipica della macchia, dimorano numerose coppie di Gabbiano reale (Larus michahellis) e Rondine montana (Ptyonoprogne rupestris). Tra gli svernanti, oltre a specie comuni nel resto della Sicilia tra cui Tordo bottaccio (Turdus philomelos), Storno (Sturnus vulgaris) e Pettirosso (Erithacus rube cula), è interessante segnalare specie più particolari, come, ad esempio, Aquila minore (Hieraaetus pennatus), Torci collo (Jynx torquilla) e Regolo (Regulus regulus). La pianura alluvionale La morfologia della piana alluvionale ai piedi dei Peloritani è cambiata nei secoli in maniera impressionante. Le fonti storiche riferiscono di una grande foresta di querce che, fino a meno di cinquecento anni fa, ricopriva quasi interamente la Piana di Milazzo. Oggi, di questa, sopravvivono soltanto piccoli lembi, soprattutto nella frazione chiamata Parco. Il resto della pianura è in parte coltivato, ma a stento resiste all’urbanizzazione indiscriminata che caratterizza questi tempi. I ritagli di campagna tra strade, case e magazzini, ospitano in ogni modo diverse specie nidificanti particolari, come l’Averla capirossa (Lanius senator) o l’Upupa (Upupa
Messinese
Pierluigi Vinci
■ Sono numerose le coppie di Averla capirossa (Lanius senator) che nidificano nella piana.
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Pierluigi Vinci
■ Il canto dell’Usignolo di fiume (Cettia cetti) si sente spesso sulle sponde dei torrenti, ma non è semplice riuscire a osservarlo.
epops), tra i visitatori estivi; fra gli stanziali troviamo l’Occhiocotto (Sylvia melanocephala), l’Usignolo di fiume (Cettia cetti) o, addirittura, il Gufo comune (Asio otus). L’origine alluvionale di questo territorio è ben evidente durante l’inverno, quando, in prossimità dell’antica sede del Mela, piccole aree depresse si trasformano in pantani. Qui è facile incontrare la Pavoncella (Vanel lus vanellus), o l’Allodola (Alauda ar vensis). Nei frutteti, memore del paesaggio che fu, sverna ancora la Beccaccia (Scolopax rusticola). Prima che la torrida estate prosciughi totalmente la Piana, il Piro piro boschereccio (Tringa gla reola) e il Piro piro culbianco (Tringa ochropus) hanno il tempo di sostare e recuperare le energie per la lunga migrazione. Vi sono molte altre specie che qui trovano nutrimento durante il loro viaggio; tra le meno comuni: Succiacapre (Caprimulgus europaeus) e Cuculo dal ciuffo (Clamator glandarius). La valle del Niceto e i Pantani A est del promontorio di Capo Mi lazzo, superata la raffineria, si riconosce
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a stento quella che fino a pochi decenni fa era una delle più importanti aree umide della regione. Questa si sviluppava attorno ai torrenti Floripotema, Muto, Niceto e alla zona costiera che ancora oggi prende il nome di “Pantano”. L’area, caratterizzata da molte risorgive d’acqua, fenomeno che si accentua maggiormente durante il periodo primaverile-estivo, si presenta ormai totalmente trasformata dalle attività industriali presenti. Al progressivo degrado ambientale contribuiscono anche le molte micro-discariche e i pascoli abusivi. Nonostante ciò sono ancora numerose le specie di uccelli, soprattutto acquatici, che abitano le piccole zone umide tra i capannoni. Sono molte, poi, le specie di limicoli che durante i periodi migratori trovano riparo tra i canneti e i tifeti delle foci e dei pantani. I Beccaccini (Gallinago gallinago) di passaggio si aggiungono a quelli svernanti e con un po’ di fortuna si può notare il Frullino (Lymnocryptes minimus), che si nasconde tra la vegetazione. Anche un Croccolone (Gallinago
Pierluigi Vinci
media) ha sostato per diversi giorni nella primavera 2016. La foce più ampia, quella del torrente Niceto, è luogo ideale per la sosta di ardeidi e anatidi. Durante la migrazione è facile osservare: Airone rosso (Ardea purpurea), Airone cenerino (A. cinerea) e Garzetta (Egretta gar zetta) intenti a pescare nelle acque bas-
se, oltre a stormi di anatre che si fermano a riposare; dalle più comuni Alzavola (Anas crecca) e Marzaiola (Anas quer quedula) alla ben più rara e minacciata Moretta tabaccata (Aythya nyroca). A poche centinaia di metri dalle sponde del Niceto, hanno un’origine molto recente i “Pantani di Valdina”
Messinese
Pierluigi Vinci
■ Il Pendolino (Remiz pendulinus) è uno svernante di recente conferma nell’area del Niceto.
■ La Magnanina comune (Sylvia undata) domina la macchia a ginestra ed erica dei Peloritani.
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Giovanni Spinella
■ L’Airone cenerino (Ardea cinerea) è comune alla foce del Niceto in inverno e durante la migrazione.
for matisi naturalmente all’interno delle depressioni nelle cave di argilla ormai dismesse. Qui, nonostante l’imponente quantità di rifiuti abbandonati e la presenza di numerose specie aliene, troviamo una grande varietà di uccelli nidificanti, come la Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus), la Folaga (Fulica atra) e il Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus). Vi svernano inoltre diverse specie di passeriformi, come il Pendolino (Remiz pendulinus), il Fora paglie castagnolo (Acrocephalus me lanopogon) e il Migliarino di palude (Emberiza schoeniclus), ma anche ardeidi fra cui, occasionalmente, il raro Tarabuso (Botaurus stellaris). Una storia emblematica è quella della famiglia di Cigno reale (Cygnus olor), che si stabilì alla foce del Niceto nel febbraio 2006. Era l’anno dell’influenza aviaria e dopo poche settimane i cigni furono abbattuti in via “precauzionale”. Il tratto montano Lasciata la costa, in breve tempo si raggiunge un ambiente totalmente differente. Basta percorrere pochi chilometri
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per trovarsi improvvisamente in quota, circondati da imponenti querce e vasti ericeti. Questi territori sono le ultime roccaforti in Sicilia dell’Averla piccola (Lanius collurio) e della Magnanina comune (Sylvia undata), che vi nidificano abbondanti. Anche la Coturnice di Sicilia (Alectoris graeca whitakeri) non è difficile da osservare. Ai margini dei boschi il Codibugnolo di Sicilia (Aegithalos caudatus siculus) allieta con il suo canto chi si avventura per i sentieri e, durante l’estate, può capitare di incontrare la Tortora selvatica (Streptopelia turtur). Inoltrandosi nei boschi, accompagnati dal tambureggiare del Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), si può scoprire improvvisamente di aver raggiunto una delle incredibili gole che caratterizzano i monti Peloritani, dove il Merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) è comune, in netto contrasto con la sua scarsissima presenza nel resto della regione. Salendo di quota, si può avere la fortuna di vedere l’Aquila reale (Aquila
chrysaetos) volare maestosa, oppure il Falco pellegrino (Falco peregrinus) attaccare gli Storni neri (Sturnus unicolor) con rapide picchiate. È singolare rilevare come la Zona a Protezione Speciale Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area marina dello Stretto, un hotspot di importanza comunitaria per la migrazione degli uccelli, abbia per limite occidentale proprio l’alto torrente Niceto, escludendo totalmente l’area appena descritta, tappa obbligata per buona parte dell’avifauna che attraversa la Sicilia durante la migrazione primaverile.
Il mare d’inverno Per molti, me compreso, il passo successivo al birdwatching è stato il seawatching. Quando il desiderio di scoprire cosa vola sul mare, oltre il limite del binocolo, diventa incontenibile, si inizia allora a imbarcarsi nei pelagic trip o si fantastica sull’acquisto di un costoso cannocchiale. Il tratto di costa antistante le nostre valli, affollato dai turisti durante l’estate, acquista un fascino tutto nuovo nella stagione più fredda. Allora, con l’arrivo degli svernanti, si può stare ore a scrutare il mare aspettando il passaggio di un
Messinese
Antonino Torre
■ I monti Peloritani racchiudono ambienti molto eterogenei, dove la gariga è spesso attraversata da gole ricche d’acqua con una vegetazione lussureggiante.
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Adele Schittone Adele Schittone
■ Una Sula (Morus bassanus), al suo primo inverno. Molti uccelli pelagici, attirati dall’abbondanza di pesce, si avvicinano alla costa in prossimità delle foci. ■ Il Gabbiano reale pontico (Larus cachinnans) che ha svernato nelle acque di Milazzo nell’inverno 2017. Nonostante si riscontri una sempre maggiore presenza invernale nel mediterraneo, è difficile osservarlo nella Sicilia tirrenica.
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Un luogo da proteggere Con l’eccezione di una piccola porzione del tratto montano che, almeno in
teoria, gode di un certo grado di protezione, il resto del territorio descritto è privo di qualsiasi tipo di tutela. Con le crescenti urbanizzazioni e l’industrializzazione dell’area costiera, i frequenti incendi e il bracconaggio che imperversano sui Monti Peloritani, come nel resto della regione, molto di quel che era parrebbe ormai perduto per sempre. Noi birdwatcher locali, però, crediamo che, con un po’ d’impegno, ogni cosa possa cambiare, e che la conoscenza sia il giusto punto di partenza per plasmare una nuova coscienza collettiva. Sarebbe auspicabile attuare forme di tutela e valorizzazione per le ormai poche aree umide costiere qui rimaste. Queste rappresentano un ambiente naturale ricchissimo di biodiversità e unico nel suo genere nella Sicilia nord-orientale, ormai prossimo alla scomparsa, nella totale indifferenza della popolazione. Iniziato quasi sempre come un gioco, il nostro “passatempo” può avere un ruolo chiave nel proteggere e rendere migliore la nostra terra. Mentre siamo indaffarati in piccole attività con lo sguardo rivolto verso il basso, non ci accorgiamo che attorno e sopra di noi miliardi di altre vite ancora si avvicendano in uno spettacolo straordinario, che rischiamo di perdere per sempre.
■ La Piana di Milazzo e il suo Capo sono un corridoio ideale per le specie migratrici che attraversano il Tirreno.
Giancarlo Torre
Beccapesci (Thalasseus sandvicensis) che si lancia in picchiata per catturare la sua preda, o di uno Smergo minore (Mergus serrator) che improvvisamente emerge tra i flutti. Dopo le forti piogge invernali non è difficile osservare grossi gruppi di Berte maggiori mediterranee (Calonectris dio medea), Berte minori (Puffinus yelkou an), ma soprattutto Sule (Morus bas sanus), che approfittando dell’abbondanza di pesci attirati dai nutrienti portati a valle dai torrenti si raggruppano a decine a poca distanza dalle foci. Curioso è il caso del Gabbiano corallino (Ichthyaetus melanocephalus), che compare sulle spiagge nelle giornate di tempesta, per poi scomparire al largo non appena si attenuano i marosi. Sono ancor più rari, ma comunque presenti, il Gabbiano corso (Ichthyaetus audoui nii), soprattutto a inizio migrazione, e il Gabbiano reale pontico (Larus cachin nans), quest’ultimo osservato per la prima volta nell’inverno 2017. Lo sguardo si sposta poi sempre più al largo, sperando magari di scorgere tra le onde un Gabbiano tridattilo (Rissa tridactyla), come accaduto nel febbraio 2009.
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U n canapino “orientale” a Venezia
uel mattino del 20 giugno 2018 ricordo che mi sentivo molto soddisfatto dei miei progressi nel Big Year italiano e veneto. Da pochi giorni avevo fatto un ennesimo lifer con l’osservazione di due picchi tridattili nei dintorni del lago di Misurina (BL). Mi dicevo: devo ritornare con i piedi per terra e frequentare i soliti local patch che ben conosco, che difficilmente, però, mi avrebbero riservato piacevoli sorprese. Un bagno di umiltà che fa sempre bene. Ebbene, armato di tale spirito, quella mattina, mi dirigo al parco di San Giuliano per fare una passeggiata, un giretto in bicicletta (da casa mia dista circa sette chilometri) utile anche per il fisico e per ritemprarmi. Il parco è un’area molto antropizzata che, trovandosi a ridosso della laguna di Venezia, riserva spesso osservazioni di un certo interesse; ma come sa ogni birder, spesso i sopralluoghi riservano poche o nessuna sorpresa e si ritorna a casa senza “palpitazioni” particolari. Ma capitano anche giornate come il 5 aprile 2018 quando con un meteo non bello abbiamo potuto osservare Rondine rossiccia (Cecropis daurica), Sterna maggiore (Hydroprogne caspia) e Albanella pallida (Circus macrourus), il tutto in poche ore. Ritorno però a quella mattina del 20 giugno, con la prospettiva di vedere solo le solite specie nidificanti, mentre passeggio, bici alla mano, sui miei soliti percorsi. Arrivato nella parte est del parco, passando vicino a una tamerice sento un canto strano e cerco di individuare il possibile autore. Mi fermo a pochi metri dall’albero, mentre i visitatori del parco transitano di tanto in tanto tra il sottoscritto e la tamerice che nasconde il volatile, il quale si zittisce per pochi secondi e poi riprende il canto con tranquillità. Il canto mi ricorda un poco il Canapino comune (Hippolais polyglotta), ma
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testo e foto di Emanuele Stival non mi convince; poi è inusuale, così vicino al passaggio dei visitatori del parco, di solito questa specie rimane a qualche decina di metri, e non due/tre, da zone trafficate da umani. Avevo in quei giorni sentito parlare di un canto “strano” della Capinera (Sylvia atricapilla) e ora ero lì che mi aspettavo di vederla. Dopo una decina di minuti finalmente riesco a scorgere per alcuni secondi il nostro cantore, che evidenzia subito i colori tipici del “marroncino da canna”, come l’amico Alvise Luchetta definisce le cannaiole e i loro consimili. Certo, mi dico, non è né una Capinera né un Canapino comune, e comincia a insinuarsi nella mia mente la possibilità che si possa trattare di un canapino pallido, ma con molti dubbi. Subito però, ben conoscendomi e sapendo che l’errore umano fa prendere spesso molti abbagli, mi dò da fare per fotografare il soggetto e, meglio, registrarne il canto utilizzando la mia Canon che fa delle buone registrazioni audio in modalità di ripresa video. Scatto anche qualche fotogramma e dopo un’oretta torno a casa, scaricando subito sul PC foto e video; da quest’ultimo estraggo la traccia audio e la invio all’amico, molto esperto nei canti e vocalizzi degli uccelli, Maurizio Sighele. Le foto, infatti, non sono granché e, com’è noto per le specie che si somigliano molto, possono essere di scarso o nessun aiuto. Infatti, Cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris), Cannaiola (A. scirpaceus) e i “canapini pallidi” (Iduna pallida e I. opaca) si somigliano tantissimo e le prime due specie nidificano nel parco di San Giuliano a poche decine di metri dal punto dove mi ero fermato ad ascoltare il canto misterioso. In poco tempo arriva la conferma che si tratta di un Canapino pallido orientale, inserisco il dato su Ornitho, e mi incontro con Maurizio che viene in pausa pranzo da Verona per registrare meglio le vocalizzazioni di questa rarissima specie. Non fac-
■ Canapino pallido orientale (Iduna pallida), Venezia, giugno 2018. La specie è stata identificata in base al canto, che ha emesso dallo stesso cespuglio per tutto il periodo della sua permanenza nel Parco di San Giuliano.
■ Canapino pallido orientale (Iduna pallida), Venezia, giugno 2018. Una specie che, nonostante nidifichi nei pressi del confine italiano (es. in Croazia), viene osservata molto raramente nel nostro Paese.
cio tanta pubblicità all’osservazione perché temo che la specie possa nidificare e che alcuni fotografi non troppo coscienziosi utilizzino i richiami elettronici disturbando troppo il nostro amico volatile. Da qui in poi gli eventi si susseguono abbastanza intensi e vari birdwatcher arrivano da tutto il nord Italia per vedere la rarità, che canta molto ma rimane altrettanto “intensamente” nel folto, ed esce per pochi istanti facendosi vedere quasi sempre con difficoltà tra i rami. Io cerco di presidiare il posto il più possibile, anche per accertarmi che le osservazioni si svolgano senza arrecare troppo disturbo, come fortunatamente avviene. In questi primi giorni poi, vengono a galla osservazioni precedenti alla mia attribuite a un canapino comune dal canto piuttosto “strano”; essendo questa una specie imitatrice è facile cadere nel “tranello”. Ecco quindi spuntare le osservazioni, tutte in giugno, di Antonio Bossi del 13, di Alessandro Ferrantini del 10 e di Lucio Panzarin del 9. Durante questi giorni Antonio osserva anche un possibile canapino pallido orientale con una pagliuzza nel becco: che i soggetti siano
due e stiano costruendo anche il nido? Non possiamo dare risposta a questo interrogativo perché, purtroppo, la mattina del 25 giugno Giacomo Sgorlon compie l’ultima osservazione accertata del soggetto, che viene sentito in canto fino alle 8.30, poche ore prima che venisse effettuato uno sfalcio di erba con mezzi motorizzati attorno alla tamerice che ospitava il nostro amico. Da quel momento non è stato più udito, né fotografato con sicurezza. Noi temiamo che si sia semplicemente spostato di qualche centinaio di metri dal luogo dell’osservazione, un ambiente tipico della specie costituito da cespugli vicini a piccole zone umide e anche parchi urbani. Saluto virtualmente l’amico alato, che ha fatto sentire protagonista il nostro amato parco di San Giuliano, attirando decine di birder, e che non smette, per l’ennesima volta, di serbare gradite sorprese ornitologiche. Ci auguriamo che la gestione del parco sia ottimizzata e che vengano consultati degli specialisti ornitologi prima di compiere manutenzioni ordinarie e non, specialmente nei delicati periodi di nidificazione degli uccelli.
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L a sorpresa al Molo Novo Un Gabbiano di Sabine a Livorno
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ai primi giorni del mese di maggio, due nuove tipologie di frequentatori si sono aggiunte ai pescatori di orate e saraghi, agli studenti “in brucia” e ai pensionati che fanno due passi in porto fino alla punta dei Piloti: gente armata di binocoli e potenti cannocchiali, oppure di macchine fotografiche con giganteschi, e un po’ minacciosi, teleobbiettivi, generalmente vestiti con colori mimetici leggermente “off topic” in quel contesto. In numero crescente di giorno in giorno. La “strana” presenza non è sfuggita nemmeno alla Polizia Portuale che ha provveduto ad alcuni controlli e identificazioni, ma nessun pericolo, si tratta di birdwatcher e fotografi naturalisti che arrivano letteralmente da tutta Italia! Ogni mattina, per primi arrivano i “locali”, qualcuno in bicicletta (come chi scrive), altri a piedi o in scooter, ai quali si uniscono subito i “colleghi” arrivati da fuori per l’occasione. Dopo i saluti e i convenevoli, la domanda è sempre quella: “Si è fatto vedere?”. Poi puntano le ottiche verso il mare, un po’ di attesa, variabile in funzione della “giornata” e agli impegni mattutini dell’oggetto delle loro attenzioni, e poi qualcuno dice “Eccolo!” “Dove?” “Ah si, lo vedo!” “Che bello, si sta avvicinando!”, poi partono gli scatti e i “bip” delle messe a fuoco, raffiche innocue ed espressioni soddisfatte. Cosa ha scatenato tanto interesse? Un gabbiano, ma non uno qualunque. Si tratta di un Gabbiano di Sabine (Xema sabini) arrivato nel porto di Livorno, probabilmente di ritorno dal suo svernamento al largo delle coste dell’Africa centro-meridionale. La cosa veramente particolare di questo gabbiano è la sua provenienza: il Grande Nord, praticamente le coste settentrionali dell’Alaska e del Canada, oppure della Siberia. In Italia le segnalazioni di questa specie nel dopoguerra si contano sulle dita di due mani e mai un soggetto si era prestato così be-
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di Giorgio Paesani ne, facilmente e a lungo alla curiosità e agli scatti. Non penso di esagerare nello scrivere che, ad oggi, è il rappresentante della sua specie meglio fotografato in Italia. Ma che ci fa un gabbiano del genere a Livorno, nelle acque riparate dalla diga foranea (il “Molo Novo” già conosciuto dai birdwatcher perché ospita una imponente colonia di Rondoni pallidi Apus pallidus e di Volpoche Tadorna tadorna)? Non è infrequente che anche i migliori migratori sbaglino rotta. A volte deviano per cause sconosciute, talvolta trascinati da venti impetuosi (ma non pare il caso di un gabbiano che è nato e nidifica praticamente tra i ghiacci polari e che al vento impetuoso è avvezzo sin da pulcino), altrimenti a causa di momentanei, si spera, stati di malessere. Qualche spiritoso ha ipotizzato “Se ha scambiato il ‘Molo Novo’ per il ‘Polo Nord’, deve aver impostato male il navigatore”. Fatto sta che il Gabbiano di Sabine si è palesato il giorno 11 maggio, contattato dai bravi Gabriele Raiser, Emiliano Arcamone ed Enrico Meschini, indossando un piumaggio invernale e da lì in poi si è concesso quasi ogni giorno agli appassionati che, allertati dalla rete, hanno iniziato ad arrivare numerosi. Col passare dei giorni, inoltre, si è verificato un cambiamento che ha accresciuto l’interesse nei suoi confronti. La livrea invernale ha gradatamente lasciato il posto a quella riproduttiva e sulla testa e sul collo del piccolo gabbiano del Grande Nord ha cominciato a emergere il cappuccio grigio scuro, bordato da un collare nero, che rende questo gabbiano uno dei più belli in assoluto. Il comportamento era solitario e si associava ai Gabbiani comuni (Chroicocephalus ridibundus), Gabbianelli (Hydrocoloeus minutus) e Gabbiani corallini (Ichthyaetus melanocephalus) solo in fase di ricerca del cibo. Altrimenti preferiva galleggiare da solo, mostrando una sagoma di galleggiamento assolutamente pecu-
Guido Perdisa
Daniele Marini
Giorgio Paesani
■ Gabbiano di Sabine (Xema sabini), Livorno, maggio 2018. L’andirivieni del gabbiano tra le barche, i traghetti e le navi da crociera presenti nel porto ha permesso la realizzazione di immagini particolari.
■ Gabbiano di Sabine (Xema sabini), Livorno, maggio 2018. Si tratta del primo esemplare di questa specie artica che, vista la lunga permanenza nello stesso sito, ha permesso il twitch a molti birder, accorsi da tutta Italia.
■ Gabbiano di Sabine (Xema sabini), Livorno, maggio 2018. Verso la fine del mese, l’individuo ha sfoggiato una livrea riproduttiva quasi completa, un motivo in più per recarsi al Molo Novo del porto di Livorno.
liare. A metà pomeriggio, solitamente, scompariva dirigendosi verso un’area interdetta del porto dove gabbiani, sterne, limicoli ecc. si raggruppano per fare dormitorio. In volo appariva simile a un Gabbiano comune, ma più elegante, con una tonalità di bianco più luminosa e col contrasto bianco-grigio scuro-nero sulla parte superiore dell’ala assolutamente inconfondibile. La coda è appena forcuta, cosa però difficile da percepire da molte angolazioni; la testa tondeggiante, l’occhio nero e il becco nero con la metà distale gialla gli conferiscono una espressione “mite”. Mentre lo guardavo svolazzare totalmente a suo agio sulle acque torbide e un po’ puzzolenti del porto, accompagnato dalle raffiche degli otturatori
e seguito dagli occhi sgranati, sfoggiando il vestito della festa mi chiedevo “E dopo? Resterà ancora a Livorno o, com’è giusto che sia, prenderà la pericolosa strada del mare, cercando l’Atlantico e poi i ghiacci?”. Mi sarei tolto presto il dubbio. Proprio quando ormai la sua livrea era quasi completa è partito, sparito. L’ultima segnalazione è del 31 maggio. Mi auguro che sia arrivato sano e salvo, verrebbe da scrivere, “a casa”. La cosa che ci insegna questo piccolo ma incredibile viaggiatore è che nessuno è veramente “straniero” o “padrone”, siamo tutti un po’ ospiti, passeggeri temporanei del mare, del cielo o della terra, secondo il ruolo che casualmente ci è toccato interpretare.
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Invasione di Storni rosei nel maggio 2018 in Italia
Nell’ultima decade di maggio del 2018 si è assistito ad una massiva irruzione di Storni rosei in Italia. In EBNITA-list Paul Tout avvertiva della partenza di più di diecimila individui in spostamento verso ovest dai Balcani. La prima osservazione italiana si è verificata il 21 maggio e ultima osservazione il 23 giugno. Il picco di segnalazioni si è avuto tra il 25-30 maggio con un massimo il
Michelangelo Giordano
o Storno roseo (Pastor roseus) nidifica in gran parte dell’Asia centrale, con quartieri di svernamento ubicati in India. Nell’Est europeo occupa la Russia meridionale e occidentale con propaggini in Ungheria, Macedonia, Bulgaria e Romania. In Italia è considerata specie irruttiva con irregolari nidificazioni riferite al XIX secolo (Brichetti & Fracasso 2013).
di Luciano Ruggieri & Tommaso Renzulli
■ Lo Storno roseo (Pastor roseus) in Italia ha frequentato spesso aree di pianura con frutteti, alimentandosi su ciliegi o gelsi.
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27 maggio (41% del totale). Le prime segnalazioni si riferiscono al nord est ma molto rapidamente gli Storni rosei hanno invaso tutta la Pianura padana, spostandosi verso nord ovest raggiungendo Piemonte e Liguria già in data 24 maggio. Il 27 maggio ci sono stati i primi avvistamenti in Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo) e Sud Italia (Puglia, 7 indd. a Monopoli-BA). Non ci sono state segnalazioni dalle isole maggiori ma 1 individuo è stato osservato alle Isole Tremiti il 26 maggio (M.D’Errico). Il totale delle osservazioni su EBNITA-list è stato di 64 riferibile a oltre 2100 individui (range stormo 1-250, x=34). L’invasione è proseguita in tutta l’Europa continentale con segnalazioni dalle isole britanniche e addirittura dall’Islanda a fine luglio e da Capo Verde. Attualmente non ci sono segnalazioni di movimenti di ritorno. Le invasioni in Europa occidentale sono tipicamente primaverili (marzo-maggio) e si verificano in media ogni 8-12 anni, a volte per due anni di seguito in relazione all’abbondanza delle locuste. La periodicità in Italia sembra diversa con invasioni primaverili nel 2002 (Brichetti & Fracasso 2013), 2003, 2008 e 2012 (Annuari di EBN Italia) tutte decisamente inferiori a quella del 2018.
Michelangelo Giordano
■ Una piccola percentuale di individui di Storno roseo (Pastor roseus) presentava piumaggio immaturo, più del 90% erano adulti.
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■ Progressione dell’invasione di Storno roseo (Pastor roseus) in Italia secondo i dati EBNITALIA (disegno Tommaso Renzulli)
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I l twitch del Gambecchio collorosso (Calidris ruficollis)
Saline di Pesquiers (Hyères, Francia), 22/09/2018
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enerdì mattina, 22 settembre, ho ricevuto ordini da Alberto e Angelo Nava: “Tienti pronto! Partenza domani ore 04.00 per le Saline di Pesquiers a Hyères, nel Dipartimento di Var (Francia), obiettivo Gambecchio collorosso (Calidris ruficollis)”. Alle 8,30, dopo aver percorso 520 km arriviamo nel luogo indicato. Il Gambecchio collorosso
testo e foto di Remo Ciuffardi era stato segnalato all’interno delle saline; l’avvistamento era quasi impossibile a causa della vastità dell’ambiente e dalla vegetazione lungo le vasche. Verso le 09.15 decidiamo di cambiare posto e qui incontriamo anche 15 birders francesi; purtroppo non c’è traccia del soggetto. Torniamo al posto precedente e continuiamo a sbinocolare e
■ Gambecchio collorosso (Calidris ruficollis), giovane dell’anno, Salin des Pesquiers. Sì apprezzano rispetto al Gambecchio comune (C. minuta), la forma più allungata del corpo, il becco più corto e tozzo e le copritrici alari di colore grigio freddo in contrasto con le penne del mantello e scapolari di colore nero-rossiccio.
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■ In primo piano il “bacino K nord” , una delle zone frequentate dal collorosso, in particolare prima del tramonto.
puntare i cannocchiali all’interno delle saline, senza però avere riscontri positivi. Tutti i nostri compagni birdwatchers francesi hanno deciso di salire sul tetto delle loro macchine per controllare meglio la zona, ma purtroppo niente avvistamento. Verso le 14.00, quando oramai eravamo sul punto di ritornare a casa uno dei birdwatchers
francesi, Daniel Mauras ci ha informato di aver contattato Aurelien Audevard, il capo dei bird watcher locali e scopritore dell’uccello, che si è offerto di accompagnarci all’interno delle saline nella zona alimentazione del Gambecchio collorosso. Grosso sospiro di sollievo e finalmente eccolo spuntare! Lifer per tutti.
■ Poiché dall’esterno era pressochè impossibile vedere il piccolo limicolo, alcuni birders francesi utilizzavano il tetto della loro automobile come torre d’osservazione.
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S egnalazioni dall’Italia
di Andrea Nicoli In questa rubrica sono riportate le osservazioni di specie interessanti diffuse sulla mailing-list EBN Italia nel periodo maggio-agosto 2018. Si ricorda che le segnalazioni di accidentali devono essere confermate dalla Commissione Ornitologica Italiana (C.O.I.). Per la tassonomia e la nomenclatura si fa riferimento a: Castelli G., D’Amelio P., Haas M., 2016. Lista ornitica del Paleartico Occidentale. Ver. 1.1 - 01/2016.
Matteo Cargasacchi
MAGGIO ● Il giorno 1 viene osservato uno Zigolo minore (Emberiza pusilla) sul fiume Entella (GE) (A. Simoncini).
● Il giorno 5 viene segnalata un’Aquila anatraia minore (Clanga pomarina) a Campo Calabro (RC) (G. Martino). ● Il giorno 6 vengono osservati due differenti esemplari di Piovanello pettorale (Calidris mela notos): a Zinasco (PV) (L. Bonomelli, M. Cortemiglia) e ad Arnaccio (PI) (G. Raiser, D. Verducci). ● Il giorno 11 viene fotografata una Pavoncella codabianca (Vanellus leucurus) a Lido delle Nazioni (FE) (P. Pifferi et al.). Resterà nel sito solo fino al giorno successivo. ● Il giorno 12 viene segnalato un Gabbiano di Sabine (Xema sabini) nel porto di Livorno (G. Raiser et al.). Verrà visto fino al 31, attirando un gran numero di birder. Lo stesso giorno viene osservata
■ Pavoncella codabianca (Vanellus leucurus), Lido delle Nazioni (FE), maggio 2018. Si tratta della quinta segnalazione italiana per questa specie asiatica. Era dal giugno 1999 (Comacchio, FE) che non veniva osservata nel nostro Paese.
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un’Aquila anatraia maggiore (C. clanga) a Monteluro (PU) (V. Alfano et al.). ● Il giorno 14 viene segnalata una Pernice di mare orientale (Glareola nordmanni) a Turrida di Sedegliano (UD) (A. Bertoli et al.). ● Il giorno 22 viene osservato un Piro piro del Terek (Xenus cinereus) a Valle Cavanata (GO) (P. Suhonen). ● Il giorno 23 inizia una consistente invasione di esemplari di Storno roseo (Pastor roseus), che si protrarrà fino ad inizio giugno, di cui trovate un riassunto in un apposito articolo. ● Il giorno 26 viene osservata una Sterna codalunga (Sterna paradisaea) a Sirmione (BS) (C. Chiari). ● Il giorno 27 viene segnalata una Monachella nera testabianca (Oenanthe leucopyga) a Foce Ombrone (GR) (J. Crisalli). Lo stesso giorno, a Ventotene (LT), viene inanellato il secondo Luì verdastro (Phylloscopus trochiloides) per l’Italia (Staz. Inanell. ISPRA). ● Il giorno 30 viene osservato un Pulcinella di mare (Fratercula arctica) al largo di Genova (G. Motta). ● Il giorno 31 viene segnalato un Ciuffolotto scarlatto (Carpodacus erythrinus) a Pian di Spagna (CO-SO) (Ang. Nava, G. Fontana).
delle tempeste (Hydrobates pelagicus) e un Pulcinella di mare (D. Papi). Quest’ultimo verrà di nuovo segnalato il giorno 21 (G. Motta). ● Il giorno 25 viene trovata morta un’Uria (Uria aalge) su una spiaggia a Viareggio (LU) (L. Petrizzelli). Lo stesso giorno viene osservata una Sterna di Rueppel (Thalasseus bengalensis) a Castelvolturno (CE) (D. Mastronardi, E. Esse). AGOSTO ● Il giorno 1 vengono osservati due esemplari di Avvoltoio monaco (Aegypius monachus) all’Alpe di Villandro (BZ) (N. Scatassi). ● Il giorno 6 viene osservato un Airone schistaceo (Egretta gularis) al Pantano Longarini (RG) (C. Cappuzzello, E. Gambino). Lo stesso giorno viene segnalato un Uccello delle tempeste a Imperia, durante un’uscita di whalewatching (G. Lucchi). ● Il giorno 7 viene osservato un Trombettiere (Bucanetes githagineus) alla penisola Magnisi (SR) (G. Torre, A. Schittone). ● Il giorno 8 viene segnalata un’Averla del deserto (Lanius excubitor algeriensis) nella piana di Gela (CL) (A. Arena). ● Il giorno 22 viene ancora segnalato un Pulcinella di mare durante un’uscita di whalewatching al largo di Genova (G. Motta).
LUGLIO ● Il giorno 9 viene osservata una Sterna di Dougall (S. dougallii) a Bocca di Serchio (PI) (M. Marcone). ● Il giorno 13 viene segnalato un Falaropo beccosottile (P. lobatus) alla Riserva Foci dell’Isonzo (GO) (P. Vacilotto). Un altro individuo di questa specie viene segnalato il 16 a Valle Zavelea (FE) (G. Perdisa). ● Il giorno 19, durante un’uscita di whalewatching al largo di Genova, vengono osservati un Uccello
Adele Schittone
GIUGNO ● Il giorno 2 viene osservato uno Stercorario maggiore (Stercorarius skua) durante un coastal trip da Viareggio (LU) (A. Quaglierini et al.). ● Il giorno 7 vengono segnalati un Ciuffolotto scarlatto a Boscone Cusani (PC) (G. Bazzi) e una Gazza marina (Alca torda) a Bocca di Serchio (PI) (A. Quaglierini). ● Il giorno 9 viene segnalato un “canapino” dal canto anomalo che si rivelerà essere un Canapino pallido orientale (Iduna pallida) (E. Stival, M. Sighele et al.). Continuerà ad emettere il canto territoriale fino al giorno 25. ● Il giorno 14 viene segnalato un Falaropo beccolargo (Phalaropus fulicarius) all’oasi LIPU di Torrile (PR) (A. Mucciolo et al.).
■ Trombettiere (Bucanetes githagineus), penisola Magnisi (SR), agosto 2018. Per l’Italia si tratta di un migratore raro ma regolare; va sottolineata la presenza decisamente inusuale di questa specie nel periodo estivo.
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S egnalazioni dal Paleartico occidentale
di Lorenzo Prada e Tommaso Renzulli APRILE-AGOSTO ● Il 19 aprile, a El Beyed nel nord della Mauritania, viene confermata la prima nidificazione per il paese e per il Paleartico occidentale di Succiacapre dorato (Caprimulgus eximius). ● Il 2 maggio, sull’isola di Lesbo, viene fotografato un Falco pecchiaiolo orientale (Pernis pti lorhyncus). Si tratta della prima osservazione della specie per la Grecia. ● Il 4 maggio, presso Jahra Farms, viene fotografata la seconda Balia dal collare (Ficedula albicol lis) per il Kuwait. ● Il 6 maggio, presso Namur, viene fotografata la prima Bigia grossa (Sylvia hortensis) per il Belgio. ● Il 12 maggio, presso Jahra Farms, viene osservato un maschio adulto di Saltimpalo bianco e nero (Saxicola caprata). Si tratta della seconda osservazione della specie per il Kuwait. ● Il 15 maggio, alla foce del fiume Moulouya, viene fotografata una Pesciaiola (Mergus albellus). Si tratta della prima osservazione della specie per il Marocco. ● Dal 22 maggio al 4 giugno, nella riserva naturale Jahra Pools, viene osservato e fotografato un adulto di Gabbiano occhibianchi (Larus leucoph thalmus). Si tratta della prima osservazione della specie per il Kuwait. ● Il 24 maggio, presso Vedi Gorge, viene osservato la prima Calandra nera (Melanocorypha yelto niensis) per l’Armenia. ● Il 24 maggio, nella stazione di inanellamento di Aras, viene catturato il primo Cannareccione di Bassora (Acrocephalus griseldis) della Turchia. ● Il 26 maggio, a Ottenby, viene inanellata la seconda Sterpazzolina di Moltoni (Sylvia cantillans) per la Svezia. ● Il 27 maggio, a Nærland, viene osservata la seconda Pernice di mare dal collare (Glareola mal
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divarum) della Norvegia, diciassettesima per il Paleartico occidentale. ● Il primo giugno, presso Hillesland, Karmøy, viene osservata una Calandra asiatica (Melanoco rypha bimaculata). Si tratta della seconda osservazione della specie per la Norvegia. ● Il 2 giugno, presso Gotska Sandön, viene fotografato un maschio di Zigolo collogrigio (Emberiza buchanani). Si tratta della seconda osservazione della specie per la Svezia. ● Il 7 giugno, a Kuźnica nella penisola di Hel, vie ne segnalato un maschio di Canapino pallido ori entale (Iduna pallida). Si tratta della prima osservazione della specie per la Polonia. ● L’8 giugno, presso Røst, viene fotografato un maschio prima estate di Albanella reale americana (Circus cyaneus hudsonius). Si tratta della prima osservazione (se accettata) della specie per la Norvegia. ● Il 9 giugno, a Macon, viene fotografato il primo Avvoltoio monaco (Aegypius monachus) per il Belgio. ● Il 15 giugno, nella riserva naturale Jahra Pools, viene fotografato un 2cy di Falco della Regina (Falco eleonorae). Si tratta della prima osservazione della specie per il Kuwait. ● Il 13 luglio, presso Askvoll, viene fotografato il secondo Gruccione egiziano (Merops persicus) per la Norvegia. ● Il 14 luglio, a Ponta da Erva presso Lisbona, viene fotografato un maschio di Averla codirossa (Lanius phoenicuroides). Si tratta della prima osservazione della specie per il Portogallo. ● Il 28 luglio, presso Tamanghasset, viene fotografato il primo Uccello topo nucablu (Urocolius macrourus) per L’Ageria. Il medesimo giorno, nella stessa località, viene fotografato uno stormo di una trentina di individui di Passero dorato del Sudan
Josh Jones Antonio Gonçalves
■ Succiacapre dorato (Caprimulgus eximius), El Beyed, Mauritania, aprile 2018. Prima nidificazione accertata per il Paleartico Occidentale di questa specie, presente in una lunga fascia che attraversa i paesi africani a sud del Sahara. ■ Averla codirossa (Lanius phoenicuroides), Ponta da Erva, Portogallo, luglio 2018. Specie asiatica considerata, in precedenza, ssp. dell’Averla isabellina (L. isabellinus). La somiglianza può creare problemi di identificazione.
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Peter Denyer
■ Strolaga del Pacifico (Gavia pacifica), Skagen, Danimarca, agosto 2018. Ultimamente si sono moltiplicate le osservazioni di questa specie, grazie alla particolare attenzione prestata dai birder ai suoi caratteri identificativi.
(Passer luteus). Si tratta della seconda osservazione della specie per l’Algeria. ● Il 29 luglio, presso Porthgwarra, viene osservato un Petrello di Trindade (Pterodroma arminjonia na). Si tratta della prima osservazione (se accettata) della specie per la Gran Bretagna e la tredicesima per il Paleartico occidentale. ● Il 29 luglio, presso Przemków nella bassa Sle sia, viene fotografato un Piviere americano (Plu vialis dominica). Si tratta della seconda osserva-
zione della specie (e prima documentata) per la Po lonia. ● Il 4 agosto, presso Hartberger Gmoos, viene ina nellata una Cannaiola di Blyth (Acrocephalus du metorum). Si tratta della seconda osservazione della specie per l’Austria. ● Il 13 agosto, a Skagen, viene fotografata la prima Strolaga del Pacifico (Gavia pacifica). Si tratta della prima per la Danimarca e la ventiduesima per il Paleartico occidentale.
Segnalazioni da Malta di Raymond Galea a cura di Lorenzo Prada ● Il primo maggio vengono fotografati due individui di Gruccione egiziano (Merops persicus) a Safi. Lo stesso giorno viene segnalata una Cornacchia grigia (Corvus cornix) a L-Ahrax. ● Il 4 maggio viene osservata un’altra Cornacchia grigia a Marsascala. ● Il 10 maggio viene segnalato un Labbo (Sterco rarius parasiticus) da Marsascala. ● Il 14 maggio viene fotografato uno Sparviere levantino (Accipiter brevipes) a Ghadira: si tratta della seconda segnalazione per le Isole Maltesi. ● Il 22 maggio viene osservato un Usignolo d’Africa (Cercotrichas galactotes) a Bahrija. ● Il 26 maggio viene segnalato un altro individuo di Usignolo d’Africa presso Filfla. ● Il 14 giugno viene inanellato un Canapino pal-
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lido occidentale (Iduna opaca) a Simar. ● Il 17 giugno viene osservata una Pernice di mare (Glareola pratincola) a Dingli. ● Il 23 giugno viene segnalato un Mignattino piombato (Chlidonias hybrida) a Simar. ● Nel corso del mese di luglio sono stati osservati oltre cinquanta individui di Fenicottero (Phoeni copterus roseus), divisi in piccoli gruppi. ● Il 9 agosto viene segnalato un Chiurlo piccolo (Numenius phaeopus) presso Rinella. ● Il 10 agosto vengono segnalati diciotto Cicogne bianche (Ciconia ciconia) a Dwejra: tutti gli individui sono stati abbattuti ad uno ad uno nel corso della loro permanenza sull’isola. ● Il 17 agosto viene osservato un altro individuo di Chiurlo piccolo a Marsascala. ● Nel corso del mese di agosto sono stati registrati oltre centottanta Fenicotteri in migrazione, divisi in vari gruppi.
James Aquilina
■ Gruccione egiziano (Merops persicus), Safi, maggio 2018. A Malta erano presenti due individui di questa specie. Nel mese di aprile ne è stato segnalato un esemplare in Italia, a Capo d’Otranto (LE).
Raymond Galea
Mark Gauci
■ Canapino pallido occidentale (Iduna opaca), Simar, giugno 2018. Una specie molto rara a Malta.
■ Cicogna bianca (Ciconia ciconia), Dwejra, agosto 2018. Una parte del gruppo di diciotto esemplari giunti sull’isola. Tutti gli individui sono stati abbattuti durante la loro permanenza.
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PhotoMaster of Birding In occasione del 20° anno della nostra rivista, pubblichiamo anche in questo numero le foto vincitrici del Concorso Photomaster of Birding. Tra le migliaia di foto postate sulla nostra pagina Facebook, 53 hanno raccolto più di 150 LIKE e solo cinque sono state votate per il portfolio su Quaderni di Birdwatching. La prima classificata è la Civetta nana in copertina di Marco Dal Zotto, la seconda è il Barbagianni di Matteo Pagnoni fotografato a Comacchio che appare nella controcopertina, le altre fanno parte di questo portfolio in ordine di preferenza.
Angelo Nitti - Nidiata di Civette. Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Bari, 22 luglio 2018.
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Marco Dal Zotto - Femmina di Codirosso che imbecca giovane Cuculo. Vallarsa, Trento, 7 luglio 2018.
Fernando Ferri - Ad ognuno il proprio becco: Chiurlo piccolo (in primo piano) e Chiurlo maggiore. Parco Nazionale del Circeo, Latina, 11 maggio 2018.
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Annuario 2017
EBN Italia EBN Italia
Redatto da Andrea Nicoli, Ettore Di Masso, Giovanni La Grua
Nel presente Annuario sono raccolti i dati apparsi su EBN Italia (lista nazionale, liste locali, gruppo FaceBook) dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017. I compilatori Valle d’Aosta: Luciano Ruggieri Piemonte: Paolo Marotto, Bruno Caula, Luciano Ruggieri Lombardia: Paolo Casali e Laura Marocchi, Alberto e Angelo Nava, Andrea Nicoli Veneto: Maurizio Sighele Trentino Alto-Adige: Maurizio Azzolini, Gilberto Volcan Friuli-Venezia Giulia: Matteo Toller Emilia Romagna: Andrea Tarozzi Liguria: Ennio Critelli Toscana: Stefano Benucci, Lorenzo Vanni, Alessio Quaglierini Marche: Vincenzo Alfano Umbria: Ettore Di Masso Abruzzo e Molise: Ettore Di Masso Lazio: Riccardo Molajoli Campania: Davide De Rosa Puglia: Tommaso Capodiferro Basilicata: Egidio Fulco Calabria: Emanuele Guido Condello Sicilia: Giovanni La Grua Sardegna: Marcello Grussu, Davide De Rosa Criteri Ciascun compilatore ha selezionato i dati regionali (o della propria area) in base ai seguenti criteri: ● segnalazione di specie accidentale per l’Italia, secondo la lista presente sul sito web del CISOCOI http://ciso-coi.it/commissione-ornitologica-italiana.
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● segnalazione di specie irregolare o rara per l’Italia o per la propria regione, in base a quanto riportato in Brichetti P. & Fracasso G. (20032015), Ornitologia Italiana, Vol. 1-9, all’esperi enza ed alle conoscenze personali dei compilatori. ● segnalazione particolare per numero, fenologia, ambiente o quota inusuali. ● segnalazione di prima nidificazione (o nidificazione inusuale) per l’Italia o per la propria regione. Modalità I dati raccolti dai singoli compilatori sono stati inviati ai redattori nazionali per essere unificati ed analizzati. Tale analisi finale ha comportato l’omissione di dati che, in un’ottica nazionale, risultavano poco significativi per fenologia, modalità di segnalazione o attendibilità della segnalazione. Sono citati solo i dati con identificazione consi derata certa. Qualora non specificato, vengono indicati tutti i dati pervenuti per una determinata specie, in ordine temporale e senza commento. Se è stato inserito un filtro temporale o distributivo, viene specificato quale sia stato il criterio (es. “Presen ze invernali”, “Al di fuori dei siti noti”, ecc.). Nei casi in cui le date di presenza di una specie siano verosimilmente riferibili al medesimo/i individuo/i, i dati vengono accorpati in un unico intervallo temporale. L’Annuario prende in considerazione solo le presenze registrate durante l’anno 2017. Per le specie indicate presenti dal 1 gennaio viene indicato se vi è stata una continuità rispetto all’anno precedente (annotazione: “vedi Annuario 2016”). Per lo stesso motivo non vengono indicate presenze oltre il 31 dicembre; l’eventuale presenza oltre questa data verrà riportata nell’Annuario successivo.
Sistematica e nomenclatura L’elenco delle specie segue la classificazione e la sistematica adottata da: Castelli G., D’Amelio P., Haas M. 2016. Lista ornitica del Paleartico Occidentale, ver. 1.1 - 01/2016, che riporta nomi italiani, inglesi e scientifici di tutte le specie del Paleartico occidentale. La lista è disponibile all’indirizzo: http://www.ebnitalia.it/easyUp/file/lista_ornitica_del_paleartico_occidental_1.xls Esposizione dei dati Per ognuna delle specie prese in considerazione, elencate secondo l’ordine sopra citato, vengono riportate, per ogni osservazione, le seguenti informazioni: - data o intervallo temporale dell’osservazione - località dove è avvenuta l’osservazione, con indicata la provincia - numero di individui osservati - nome degli osservatori Accidentali Per quanto riguarda le osservazioni di specie accidentali con meno di 11 segnalazioni post 1949 in Italia, viene indicato il Report della Commissione Ornitologica Italiana (C.O.I.) di riferimento o, in alternativa, viene fatto presente che il dato deve essere ancora sottoposto o vagliato. Vengono escluse le segnalazioni di accidentali già sottoposte alla C.O.I. e non omologate. Osservatori Per ogni dato riportato vengono citati gli osservatori, compatibilmente con lo spazio disponibile, indicando al primo posto, ove possibile, la persona che ha scoperto o ha identificato l’uccello correttamente, e poi, a seguire, gli altri. La responsabilità di eventuali inesattezze di data, località o di errori di identificazione della specie rimane pertanto dell’osservatore stesso.
Citazione dei dati Le modalità di citazione dei dati contenuti nel presente Annuario sono le seguenti. Autore/i dell’osservazione in Annuario 2017 (red. A. Nicoli, E. Di Masso, G. La Grua). Quaderni di Birdwatching n°27/2018. Partner e ringraziamenti Si ringraziano per la disponibilità le associazioni Argonauti, ASOIM, C.R.O.S., Cuneo birding, Or.Me., Progetto Migrans, Sagittaria. Infine si ringraziano Andrea Corso e Ottavio Janni per la rilettura dei testi. Abbreviazioni La sigla MISC si riferisce al gruppo informale che organizza le osservazioni alle isole Pelagie (AG). Tale gruppo vede la partecipazione permanente di Andrea Corso, Ottavio Janni, Igor Maiorano, Raimondo Finati e Michele Viganò. La sigla YBW (Giovani Birder Italiani), si riferisce al gruppo che promuove il sito web http://giovanibirders.wixsite.com/ybw-giovani-birder. ad. adulto COI Commissione Ornitologica Italiana cy anno di calendario/calendar year cp coppia cpp coppie f femmina imm immaturo ind. individuo indd. individui ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale juv juvenile m maschio subad. subadulto Le altre abbreviazioni, in maiuscolo, si riferiscono alle sigle delle province italiane.
Addenda Annuario 2015 Pag. 74 Lanario Falco biarmicus - fine ottobre - Lucca - 1 ind. - N. Bonassin. Addenda Annuario 2016 Pag. 72 Falco pellegrino siberiano Falco peregrinus calidus - 13/11 - laghi della Gherardesca (LU) - 1 ind. N. Bonassin, G. Raiser, N. Ghionzoli.
59
Anseriformes Anatidae Oca granaiola Anser serrirostris 05-06/01 Ortazzo (RA) 15/01 Mezzano (FE) 23/01-15/04 RNR Foce Isonzo (GO) 12/02 Manzolino (MO) 25-29/02 Mirandola (MO) 17/05 Saline di Priolo (SR) 01-31/12 RNR Foce Isonzo (GO) 10-11/12 Mirandola (MO)
1 2 1-2 1 2-6 1 1 5
A. Luponetti, M. Bacci M. Tassinari S. Candotto, M. De Luca et al. R. Benassi A. Pasqua, A. Ravagnani et al. F. Cilea S. Candotto, M. De Luca et al. R. Gemmato, C. Giannella
Oca lombardella minore Anser erythropus 01/01-25/02 (v. Annuario 2016) Foce Isonzo/Valle Cavanata (GO) 14/01-19/02 Brussa di Caorle (VE) 09-14/02 Mezzano (FE)
1-2 1 1
Osservatori vari T. Bisol, F. Piccolo et al. M. Crivellari, M. Azzolini et al.
Oca canadese Branta canadensis 08/01 Gonars (UD)
4
M. Toller
Oca facciabianca Branta leucopsis 01/01-05/03 (v. Annuario 2016) Valle Zignago (VE)
1-4
M. Cargasacchi, R. Corsi et al.
Oca collorosso Branta ruficollis 01/01-11/02 (v. Annuario 2016) Sindacale (VE)
1-2
02/01-20/02 (v. Annuario 2016)
Mezzano (FE)
1-2
07-12/02 14-26/02
RNR Foce Isonzo (GO) RNR Foce Isonzo (GO)
1 2
G. Sgorlon, E. Stival, M. Sighele et al. G. Perdisa, C. Danesi, M. Passarella et al. M. De Luca et al. M. De Luca et al.
Cigno minore Cygnus columbianus 02-03/12 Valle Zignago (VE)
5
E. Stival, M. Cargasacchil et al.
Casarca Tadorna ferruginea Segnalazioni nelle regioni meridionali 24/04 Saline di Trapani (TP) 10/11 Pantani Cuba e Longarini (SR-RG)
2 1
S. Surdo, A. Cusmano N. Patti, P. Galasso
Anatra marmorizzata Marmaronetta angustirostris 22/07 Pantani Cuba e Longarini (SR-RG) 07/09 Lago Comunelli (CL) 28/10 Saline di Siracusa (SR) 30/11-30/12 Pantani Cuba e Longarini (SR-RG)
6 5 1 6-7
C. Cappuzzello, E, Gambino M. Zafarana C. Zockler P. Galasso, N. Patti, G. Cumbo, R. Riddington et al.
Moretta dal collare Aythya collaris Una femmina dal 01/01 al 30/01 al lago Tetti Lupo (CN) (presente dal 24/12/16; v. Annuario 2016) (osservatori vari); in seguito dal 09/02 al 04/03 a San Sebastiano di Fossano (CN) (F. Consolino). Segnalazione accettata dalla COI (Report 27) Edredone Somateria mollissima Al di fuori dei siti noti 12/01 Bocca di Serchio (PI) 14/01 Litorale di Barletta (BT)
60
1 1
A. Quaglierini C. Liuzzi
Michelangelo Giordano
■Moretta dal collare (Aythya collaris), Tetti Lupo (CN), gennaio 2017. Si tratta dell’ottava segnalazione italiana per questa anatra americana. La precedente osservazione si riferisce ad una femmina che ha fatto la spola tra il Lago di Caldonazzo (TN) e quello del Frassino (VR) tra dicembre 2013 e febbraio 2014.
25/05 29/04
Foce Volturno (CE) Fregene (RM)
Orchetto marino Melanitta nigra 04/01 Foce Agri (MT) 17-24/01 Bocca di Serchio (PI) 19-23/01 Riccione (RN) 21-28/01 Cervia (RA) 21/01-14/02 Lido delle Nazioni (FE) 22/01 Calambrone (PI) 25/01 Passoscuro (RM) 02/02 Porto Garibaldi (FE) 02/02 Falconara Marittima (AN) 03/02 Gabicce Mare (PU) 03/02 Lido di Camaiore (LU) 08-16/02 Bocca di Serchio (PI) 10-12/02 Cesenatico (FC) 26/02 Foce Bevano (RA) 28/02-10/03 Bocca di Serchio (PI) 01/03 Torre Flavia (RM) 23-25/3 Bocca di Serchio (PI) 02-7/04 Bocca di Serchio (PI) 01-05/04 Foce del Toce (NO) 05/04 foce Entella, Chiavari (GE) 25/04 Bocca di Serchio (PI)
1 1
O. Janni, R. Finati A. Boano, M. Rossi
3 1 11-12 24-28 3-24 2 1 40 13 5 15 1-3 3-4 7 5 4 4-12 2 1-2 6 1
E. Fulco, D. Lorubio, A. Vilmer Sabino. A. Quaglierini R. Corsi C. Montevecchi et al. A. Tarozzi et al. C. Panarisi S. Hueting M. Tassinari F. Felici , A. Fontenla R. Corsi N. Ghionzoli A. Quaglierini M. Bacci, L. Agostini et al. R. Corsi A. Quaglierini, M. Marcone S. Di Carlo A. Quaglierini, G. Gianelli A. Quaglierini, M. Marcone R. Bionda, M. Piana D. Papi A. Quaglierini, E. Occhiato
61
1 2 1 25 3-8 2 1 1 2
E. Bresciani M. Castellucci A. Quaglierini R. Tinarelli A. Quaglierini, M. Marcone N. Ghionzoli A. Quaglierini A. Farioli L. Catozzi
Moretta codona Clangula hyemalis Punta Sabbioni (VE) 01-06/01 (v. Annaurio 2016) 01-11/01 (v. Annuario 2016) Scannarello (RO) 02/01-15/04 Tra Caorle e Bibione (VE) 04/01 Pesaro(PU) 04/01-25/03 Tra Mestre e Campalto (VE) 05/01 Sirmione (BS) 07/01-07/02 Duino (TS) 07/01-12/01 Grado (GO) 09/01 Lago di Alserio (CO) 10/01-09/03 Quinto di Treviso (TV) 11/01 Goro (FE) 15/01-27/02 Laghetto del Frassino (VR) 15-16/01 Tortoreto (TE) 16/01 Lesina (FG) 16/01-17/04 Lago di Caldonazzo (TN) 17/01-26/03 RNR Foce Isonzo (GO) 21/01-17/03 Cervia (RA) / Cesenatico (FC) 27/01 Foce Tagliamento (UD) 03-11/02 Golfo di Panzano (GO) 11-12/02 Lignano Sabbiadoro (UD) 12-19/02 Lido Fornaci (VR)/Punta Grò (BS) 18-25/02 Foci dell’Adige (VE/RO) 20/02 Dongo (CO) 20-24/11 Mestre (VE) 21/02 Bocca di Serchio (PI) 25/02 Laguna di Marano (UD) 25/02-01/03 Lago di Garlate (LC) 26/02 Foce Bevano (RA) 22/03 Lago di Garlate (LC) 23/03 Bocca di Serchio (PI) 14/11 Manerba del Garda (BS)
3-6 2 12-30 1 2-3 1 1-2 1-3 9 1 3 1 3 1 1 1 1-3 7 1-2 8 3 6 1 1 2 1 1 2 1 2 1
M.G. Mitri, A. Pastorini et al. M. Passarella, M. Cargasacchi et al. F. Scarton, M. Darpin, F. Menegat et al. V. Alfano, G. Del Monte A. Schneider, E. Stival et al. E. Bresciani Osservatori vari Osservatori vari A. Cavenaghi F. Salvini et al. R. Corsi M. Sighele, G. Sighele et al. C. Artese, D. Marrone C. Liuzzi G. Speranza, S. Nicolodi, M. Cadin P. Utmar C. Montevecchi et al. M. Toller P. Utmar et al. A. Bertoli, M. Toller et al. V. Fanelli, E. Grippo, A. Gargioni et al. A. Schneider, A. Simoncini, E. Stival R. Brembilla, G. Fontana S. Zampedri, D. Basso A. Quaglierini M. Toller M. Casati, M. Ranaglia R. Corsi P. Bonvicini A. Quaglierini E. Bresciani
Pesciaiola Mergellus albellus 07/01-17/02 07/01 07/01-04/03 08/01-19/02 08/01 09-25/01 15/01 17/01-15/02 20/01 22/01 28/01 30/01
1 2 2-5 2-3 1 1 1 1 1 1 1 3
A. Tarozzi et al. A. Bertoli, M. Toller et al. Osservatori vari M. de Luca et al. Paolo Utmar et al. G. Rege, I. Ellena, G. Soldato et al. A. Nitti, M. Bernardini Osservatori vari A. Quaglierini, M. Marcone M. Scaffidi, P. Melandri F. Salvini G. Di Lieto, S. DiCarlo, V. Ventura
17/10 21/10 02/11 15/11 18-26/11 02-03/12 20/12 24/12 25/12
62
Porto Padenghe (BS) Lido di Classe (RA) Bocca di Serchio (PI) Goro (FE) Bocca di Serchio (PI) Lido di Camaiore (LU) Bocca di Serchio (PI) Lido degli Estensi (FE) Montemarciano (AN)
Cassa Bassarone (FE) Laguna di Marano (UD) RNR Foce Isonzo (GO) RNR Valle Cavanata (GO) Laguna di Grado (GO) Lago di Candia (TO) Taranto Castions delle Mura (UD) Bocca di Serchio (PI) Borgo Manara (FE) Canizzano (TV) P.N. del Circeo (LT)
01/02 22/02 26/02-10/03
1 Sirmione (BS) 1 Lago di Viverone (TO-BI) Baccoli, Peschiera d/G. (VR) 1
S. Pietta G. Rege S. Tascio, S. Grossule et al.
Gobbo della Giamaica Oxyura jamaicensis Valli di Comacchio (FE) 01/01-11/03 (v. Annuario 2016) 09-29/04 Piallassa della Baiona (RA) 25/11-30/12 Valli di Comacchio (FE)
1 2 1
M. Passarella, R. Falzoni et al A. Tarozzi et al. P. Venturi et al.
Gobbo rugginoso Oxyura leucocephala 26/03 (v. Annuario 2016) Fiumicino (RM)
1
M. Biondi, R. La Torre
GAVIIFORMES Gaviidae Strolaga minore Gavia stellata A Sud del 44° N 01-08/01 04/01 12/01 17-20/01 22/1 24-30/01 31/1 10-18/2 14/02 21-25/02 28/2 03/03 20-25/3 28/03 31/03 13/10 26-27/11 13-24/12
Bocca di Serchio (PI) Pesaro (PU) Marina di Pisticci (MT) Bocca di Serchio (PI) Calambrone (PI) Bocca di Serchio (PI) Chiaravalle (AN) Bocca di Serchio (PI) P.N. del Circeo (LT) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI)
1-3 1 4 2-5 1 6-8 1 5-6 1 10-20 4 6 2-4 9 1 1 2 2-3
A. Quaglierini, M. Marcone M. Bonvicini E. Fulco, D. Lorubio A. Quaglierini, M. Marcone C. Panarisi A. Quaglierini, M. Marcone A. Fontenla A. Quaglierini G. Tecchiato A. Quaglierini, M. Marcone A. Quaglierini M. Marcone, E. Occhiato A. Quaglierini, M. Marcone A. Quaglierini et al. M. Marcone A. Quaglierini, M. Marcone A. Quaglierini A. Quaglierini
Strolaga mezzana Gavia arctica A Sud del 44° N 01-07/01 01/01 03-13/01 03/01 04-11/01 07/01 08/01 08/01 12/01 14/01 19/01 20/01 22/01 24/01 03/02 06/02 10/02 14/02
Bocca di Serchio (PI) P.N. del Circeo (LT) Litorale barese Margherita di Savoia (FG) Marina di Nova Siri (MT) Monopoli (BA) Porto di Bari Fano (PU) Foce del Cavone (MT) Diga di Monte Cotugno (PZ) Porto Cesareo (LE) Taranto Litorale di Brindisi Bocca di Serchio (PI) Gabicce Mare(PU) San Pietro Vernotico (BR) Bocca di Serchio (PI) P.N. del Circeo (LT)
2 40 1 1 21 1 1 1 6 1 2 1 3 1 1 1 1 12
A. Quaglierini, M. Marcone G. Radaelli, A. Corso, V. Penna et al. A. Green, T. Capodiferro C. Liuzzi, A. Nitti D. Lorubio, A. Vilmer Sabino, E. Fulco S. Todisco F. Zonno F. Fanesi, V. Alfano E. Fulco, D. Lorubio D. Lorubio. D. Salemi F. Zonno C. Liuzzi A. Quaglierini R. Corsi A. Maffezzoli A. Quaglierini G. Tecchiato
63
25/02 28/02-12/03 12-19/03 28/03-01/04 31/03-03/04 10/04 10-16/04 20/04 06/11 17/11 18/11 19/11 19/11 21-26/11 25/11 03/12 04/12 07/12 08/12 08/12 14/12 16/12 19/12 25/12 21/12 26-29/12 29/12
Capo Linaro (RM) Donoratico (LI) P.N. del Circeo (LT) Donoratico (LI) Bocca di Serchio (PI) Foce del Cavone (MT) Donoratico (LI) San Vincenzo (LI) Isole Tremiti (FG) Bocca di Serchio (PI) Fiume Serchio a Lucca Castagneto Carducci (LI) Donoratico (LI) Bocca di Serchio (PI) Mola di Bari (BA) Senigallia (AN) Bocca di Serchio (PI) Marina di Nova Siri (MT) Policoro (MT) Brindisi Polignano a Mare (BA) Fano (PU) Bocca di Serchio (PI) Montemarciano(AN) Castagneto Carducci (LI) Bocca di Serchio (PI) Foce del Cavone (MT)
Strolaga maggiore Gavia immer Duino (TS) 03-11/01 Lido di Venezia (VE) 14-30/12
1 1-2 1-3 1-4 1 6 2-6 1 1 1 1 2 2 1-2 1 2 1 3 1 1 1 1 1 1 1 1 1
D. Valenti F. Camerini S. Ramellini, S. Hueting F. Camerini M. Marcone A. Vilmer Sabino F. Camerini F. Camerini A. Schneider A. Quaglierini D. Verducci F. Camerini F. Camerini A. Quaglierini C. Liuzzi F. Fanesi A. Quaglierini A. Vilmer Sabino E. Fulco M. Bernardini S. Todisco M. Pantalone A. Quaglierini F. Fanesi F. Camerini A. Quaglierini, F.Camerini D. Lorubio
1 1
G. Assandri, G. Bazzi et al. M.G. Mitri, S. Castelli et al.
PROCELLARIIFORMES Procellariidae Berta grigia Ardenna griseus 19/07
Al largo di Chioggia (VE)
Berta balearica Puffinus mauretanicus Argentiera (SS) 04/02 Bocca di Serchio (PI) 05/06 golfo di Genova (GE) 23/09
1
E. Stival, M. Cargasacchi, F. Piccolo, M. Limarilli, A. Bossi
1 1 1
D. De Rosa, I. Fozzi M. Marcone G. Motta
1 1 1-8
A. Quaglierini G. Raiser N. Bonassin
Hydrobatidae Uccello delle tempeste Hydrobates pelagicus Bocca di Serchio (PI) 08/06 Capo Murro di Porco (SR) 24/07 al largo di Marina di Pisa (PI) 03/08-05/09
PODICIPEDIFORMES Podicipedidae Svasso cornuto Podiceps auritus Golfo di Panzano (GO) 01/01-26/02 (v. Annuario 2016)
64
1-12
Osservatori vari
Matteo Cargasacchi
■ Berta grigia (Ardenna griseus), al largo di Chioggia (VE), luglio 2017. Un’escursione in barca effettuata da Venezia Birdwatching ha fruttato l’osservazione di questo procellaride che nidifica nell’emisfero australe.
04-06/01 04/01-19/02 (v. Annuario 2016) 06/01-09/03 11/01 14/01 21/01-26/02 23/01-05/02 05-19/02 12-18/03 20-24/03 09/11-31/12 30/11-23/12 20-22/11 08/12 09-31/12 12/12 23/12 26/12
Lago Maggiore - Ispra (VA) Sacca di Scardovari (RO) Lago Patria (NA) foce del Leira, Voltri (GE) Pegli, Risveglio (GE) Lago Maggiore - Ranco (VA) Padenghe/Moniga del Garda (BS) Sirmione (BS) Val di Sogno (VR) Bocca di Serchio (PI) Golfo di Panzano (GO) Punta Sabbioni (VE) Lago di Alserio (CO) Angera (VA) Lago di Viverone (TO-BI) Ranco (VA) Follonica (GR) Bocca di Serchio (PI)
1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1-7 1-2 1 1 2-5 1 1 1
L. Nigro, L. Giussani M. Nalin et al. M. Walters, A. Motta M. Olivieri S. Divano, M. Olivieri L. Prada, L. Giussani E. Bresciani, A. Gargioni E. Bresciani G. Speranza A. Quaglierini, M. Marcone Osservatori vari E. Stival, M.G. Mitri, F. Menegat A. Cavenaghi, P. Bonvicini L. Giussani M. Prella, L. Siddi, P. Marotto et al. L. Giussani, R. Aletti et al. F. Camerini A. Quaglierini
PHOENICOPTERIFORMES Phoenicopteridae Fenicottero Phoenicopterus roseus Al di fuori delle località consuete 04/02 Lago di Recentino (TR) 15/04 Castiglion del Lago (PG)
1 11
E. Di Masso F. Velatta
65
02/09-06/10 ago-set 28/08-03/09 30/08-28/09 02/09 03/09 03-24/09 05/09 07/09 07-23/09 28/09 ottobre 21/10 04/11 25/12
Magione (PG) Brescia Torrazzuolo di Nonantola (MO) Carpi (MO) Le Meleghine/Finale Emilia (MO) Valli di Fossoli (MO) Valli di Mortizzuolo/Mirandola (MO) lago Bracciano (RM) Parma (PR) Manzolino- Tivoli (MO/BO) Prati di San Clemente (MO) Fontanetto Po (VC) Oasi Torrile (PR) Bacini di Crevalcore (BO) Manzolino- Tivoli (MO/BO)
3-7 3 18-20 12 2 12 2-4
F. Velatta, M. Muzzatti, R. Roganti S. Mazzotti A. Ravagnani et al. M. Villani et al. R. Gemmato A. Massarenti R. Annoni et al.
1 2 4 1 1 3 1 1
S. Di Carlo F. Simonazzi G. Leoni et al. S. Sirotti Osservatori vari F. Roscelli et al. L. Golinelli M. Carnevali
CICONIIFORMES Ciconiidae Cicogna nera Ciconia nigra Presenze invernali Pantani Cuba e Longarini (SR-RG) 14/01 Sant’Omero (TE) 14/01 Zibello (PR) 14/01 Mirandola (MO) 21/01 Bosco Negri (PV) 30/01 Spinazzino (FE) 09/02
1 juv 1 3 1 1 1
C. Cappuzzello, E. Gambino D. Marrone D. Ronconi R. Gemmato M. Belardi G. Natali
PELECANIFORMES Threskiornithidae Ibis sacro Threskiornis aethiopicus Al di fuori delle regioni in cui la presenza è regolare (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto): L. Giunta, F. Barbieri, G. Motta et al. 1-2 Sampierdarena (GE) 01/01-02/05 P. Utmar 2 RNR Valle Cavanata (GO) 01/01 Osservatori vari 4-5 RNR Valle Canal Novo (UD) 01-04/01 Osservatori vari 1-4 Provincia Ancona (AN) 12/01-10/12 B. Dentesani, T. Fiorenza et al. 1 Osoppo (UD) 11-31/01 A. Quaglierini 15 Palude Massarosa (LU) 25/01 Osservatori vari 1-7 Porto Recanati (MC) 28/01-21/04 A. Quaglierini, M. Marcone 15-44 Bonifica di Vecchiano (PI) 06/02-31/12 P. Deimichei, I. Cipriani, R. Boscaini 1 Foci del Sarca (TN) 14-18/02 M. Taddei, M. Marcone 23-32 Padule di Bientina (PI-LU) 19/2-05/03 C. Panarisi, S. Bigelli, A. Mori, 1-10 Padule di Fucecchio (PT) 12/3-30/04 B. Perroud C. Bucciarelli 1 Sesto Fiorentino (FI) 07/04-10/08 G. Tartarelli, A. Del Vecchio 2-3 Chiari Cascina (PI) 15-19/04 C. Bucciarelli 1 Stagni Focognano (FI) 21/05 S. Di Carlo 1 Lago di Burano (GR) 17/07 C. Bucciarelli 1 Poggio a Caiano (PO) 02/09 G. Ginesi 1 Arnaccio (PI) 16/09 G.Tecchiato 5 P.N. del Circeo (LT) 18/11 S. Bai 2 Fano (PU) 18/11 A. Boano, M. Rossi, M. Coppola, 2-12 Maccarese (RM) 30/11-24/12 R. Gildi
66
09-31/12 12/12 16/12 22/12 25/12 26/12
RNR Foce Isonzo (GO) foce Sansobbia, Albisola (SV) Fano (PU) Oasi Orti-Bottagone (LI) Autostrada presso Carrara Laghi della Gherardesca (LU)
1-2 1 3 2-3 2 18
Osservatori vari S. Mari S. Bai, M. Pantalone S. Benucci, L. Vanni C. Giorgetti G. Rubini
Mignattaio Plegadis falcinellus Presenze invernali (al di fuori di Emilia-Romagna e Veneto, dove sverna regolarmente) A. Quaglierini 9 Palude Massarosa (LU) 17/01 A. Quaglierini, M. Marcone 9 Bonifica di Vecchiano (PI) 20/01 S. Di Carlo et al. 1 Lago di Burano (GR) 18/02 S. Laurenti, M. Gasponi, M. 2-4 Lago Alviano (TR) 25/11-31/12 Apuleo G. Tecchiato 1 P.N. del Circeo (LT) 30/11 A. Quaglierini, M. Marcone, G. 4-40 Bonifica di Vecchiano (PI) 01-31/12 Gregori G. Bencivenga 4 Magione (PG) 02/12 Osservatori vari 1-25 Grado (GO) 09-15/12 G. Alessandria, F. Carpegna et al. 3-6 Livorno Ferraris (VC) 15-31/12 Rubini G. 1 Lago della Gherardesca (LU) 26/12 L. Giussani, L. Bergamaschi, L. 1 Agnellengo (NO) 29/12 Nigro Ardeidae Tarabusino Ixobrychus minutus Presenze invernali Quartu Sant’ Elena (CA) 30/12 Airone ardesia Egretta ardesiaca Porto Cesareo (LE) 24/05-02/06 Prima segnalazione italiana. Accettata dalla COI (Report 27) Airone schistaceo Egretta gularis Pantani Cuba e Longarini (SR07/04 RG) Fiume Reno (Mandriole, RA) 22-26/04 Bonifica di Vecchiano (PI) 12-16/5 Delta del Po (RO) 03/06-02/09 04/06 08/06 23-31/07 02/08-29/09 16-27/08 24/08 10/09
1
G. Gianatti
1
G. Colonna, M. Bernardini et al.
1
P. Galasso
1 (ibr.?) A. Tarozzi, P. Venturi, P. Zarri L. Quaglierini, G. Gianelli 1 M. Veronese, D. Trombin, F. 1 Piccolo et al. A. Falletto 1 tra Portoscuso e Carbonia (CA) L. Pagliari 1 Torre Pallavicina (BG) A. Beseghi et al 1 Parma L. Giussani, L. Bergamaschi, S. Punta Grò (BS)/Maraschina (VR) 1 Tascio 1 (ibr.?) D. Bonazzi, R. Falzoni et al. Bentivoglio (BO) C. Cappuzzello, F. Palazzolo 1 Pantano Bruno (RG) et al. C. Giannella, R. Casari 1 Mirandola (MO) Pelecanidae
Pellicano comune Pelecanus onocrotalus 01/01-31/12 (v. Annuari 2008-2016) Stagni di Cagliari (CA)
1
Osservatori vari
67
Marco Bernadini
■Airone ardesia (Egretta ardesiaca), Porto Cesareo (LE), maggio 2017. Di certo la specie piÚ sorprendente osservata nel nostro Paese nel 2017. Si tratta della prima segnalazione italiana e della seconda per l’Europa.
68
SULIFORMES Sulidae Sula fosca Sula leucogaster 18/07 Bocca di Serchio (PI) In attesa di omologazione della COI
1 ad.
A. Quaglierini
Phalacrocoracidae Marangone minore Microcarbo pygmeus Escluso Veneto, Friuli V.G., Emilia-Romagna e Marche (dove è regolare) 11/01-09/11 1-3 Laghi di Rieti (RI) 26/03 1 P.N. del Circeo (LT) 07/05 1 Invaso Serranella (CH) 03/06-1/12 Castiglion del Lago-Magione (PG) 1-52 18/07 1 Giulianova (TE) 21-23/07 1 S. Genuario/Crescentino (VC) 08-09/08 1-3 Verrua (TO)/Fontanetto (VC) 20/08 1 Toffo Calco-Brivio (LC) 23/08-05/10 1-10 Martinsicuro (TE) 14/09 1 San Genuario (VC) 29/12 3 Lago di Alviano (TR) 29/12 1 Riva del Garda (TN)
M. Sterpi, F. Bulgarini G. Di Lieto M. Pellegrini F. Velatta, M. Muzzati D. Marrone S. Fasano, M. Della Toffola L. Piretta, D. Di Noia G. Redaelli D. Marrone, E. Viganò S. Fasano F. Velatta M. Ferri
ACCIPITRIFORMES Accipitridae Nibbio bianco Elanus caeruleus 04/05 04/06
Compiano (PR) Pieve Vergonte (VB)
1 1
Nibbio bruno Milvus migrans Presenze invernali 14/01 17/01 23/01 12/12 30/12
Sant’Arcangelo (PZ) Matera Grottole (MT) Sant’Arcangelo (PZ) Salandra (MT)
2 1 1 2 1
D. Lorubio E. Fulco, D. Lorubio et al. A. Mazzone E. Fulco N. Cillo
Aquila di mare Haliaeetus albicilla 01/01-13/02 (v. Annuario 2016) Valle Zignago/Valle Vecchia (VE)
2-3
08-29/01 19/11
1 1
A. Nardo, F. Piccolo, L. Panzarin et al. F. Basaglia, E. Luciani et al. F. Salvini
min. 2 1
M. Tasin, L. Pedri telemetria satellitare
S. Berté R. Bionda, L. Pompilio, M. Piana T. La Mantia 13/11 1 Pantelleria (TP) M. Malerba et al. 25-30/12 Tavullia (PU)/Montegridolfo (RN) 1 R. Corsi et al. 26/12 1 Coriano (RN) M. Gheorghiu, F. Piccolo et al. 30-31/12 1 Scardovari (RO) Avendo superato le 10 segnalazioni post 1949, la specie non verrà più esaminata dalla COI
Bonfica del Mezzano (FE) Parco del Sile (TV)
Gipeto Gypaetus barbatus Al di fuori dei siti riproduttivi noti 07/01-26/12 Val di Peio (TN) 17-18/06 Tarvisio (UD)
69
Capovaccaio Neophron percnopterus Al di fuori dei siti riproduttivi noti e dello Stretto di Messina Campo rapaci Capriglia (LU) 24/03 Campo rapaci Capriglia (LU) 12/05 Arenzano, loc. Curlo (GE) 07/05 Campo rapaci Capriglia (LU) 15/05
1 1 1 1
M. Borioni et al. P. Ricci I. Sainato L. Del Chiaro, M. Corsinelli
Grifone Gyps fulvus Al di fuori dei siti riproduttivi noti e delle Alpi Occidentali 25 (*) E. Fulco Val d’Agri (PZ) 01/01-31/12 (*) Colonia stabile, con 5 coppie insediate. Due hanno involato con successo un giovane E. Fulco 1 Monte di Viggiano (PZ) 15/02 Oss. vari Liguriabirding 1 Arenzano, loc. Curlo (GE) 06/03 C. Rapetti 1 Arenzano, città (GE) 08/03 C. Rapetti 1 Arenzano, città (GE) 23/03 A. Biondo 1 Passo della Mezza Luna (IM) 17/04 E. Gili 1 Urbania (PU) 23/04 P. Ricci 1 Campo rapaci Capriglia (LU) 12/05 C. Parnell 2 Passo del Cuvignone (VA) 17/05 P. Ricci 1 Campo rapaci Capriglia (LU) 20/05 B. Falossi 1 Vado Ligure SV) 21/05 E. Fulco 1 Monte Raparo (PZ) 24/05 A. Biondo 10 Monte Monega (IM) 28/05 G..Agostani 1 Abbadia Lariana (LC) 29/05 M..Cortemiglia 8 Valle Staffora (PV) 10/06 A. Biondo 3 Monte Frontè (IM) 11/06 P. Politi 1 Suvereto (GR) 20/06 G..Di Liddo 2 Valsassina (LC) 24/06 M. Altieri Altopiano della Gardenaccia (BZ) 3 08/07 A. Manzoli 1 Genova, Righi (GE) 25/09 Oss. vari Liguriabirding 1 Arenzano, loc. Curlo (GE) 26/09 G..Redaelli 1 Sartirana di Merate (LC) 28/06 M..Brambilla 1 tra Eupilio e Ravella (CO) 11/09 1 imm. A. Peghini, N. Ghionzoli Capriglia 30/09 G..Redaelli 1 Villa d’Adda (BG) 07/10 D. Poli 1 Molinella (BO) 10/10 C. Esposito 1 Velletri (RM) 01/11 S. Hueting, G. Di Lieto, M. Cento 1 Monte Redentore (LT) 21/12 Avvoltoio monaco Aegypius monachus Arenzano, loc. Curlo (GE) 08/03 Cocullo (AQ) 29/04 Sassalbo (MS) 25/05 RNR Lago di Cornino (UD) 18-19/06 Monte Grappa (TV) 19/06 Altopiano della Gardenaccia (BZ) 08/07 Colle della Maddalena (CN) 06/09 Biancone Circaetus gallicus Presenze invernali 29/01 22/11 30/12
1 Melilli (SR) 1 Arenzano (GE) Pantani Cuba e Longarini (SR-RG) 1
Sparviere levantino Accipiter brevipes Campo rapaci Capriglia (LU) 16/3
70
1 1 1 1 1 1 1
1
G. Motta e altri CFS tramite S. Allavena C.A. Conti Osservatori vari F. Piccolo, A. Tonelli, R. Bussolin M. Altieri S. Bernardi
S. Cacopardi G. Motta Nodo EBN Sicilia G. Premuda, P. Ricci
1
P. Ricci
Poiana delle steppe Buteo buteo vulpinus Con esclusione dello Stretto di Messina Campo rapaci Capriglia (LU) 30/03 Campo rapaci Capriglia (LU) 03/09
1 1
G. Paesani A. Chiti Batelli, A. Sacchetti
Poiana codabianca Buteo rufinus Malles Venosta (BZ) 21/01-metà febbraio
1
Campo rapaci Capriglia (LU) 24/5 Entrambe le osservazioni in attesa di omologazione della COI
24/01-31/12
Livorno Ferraris (VC)
1
15/02 19/03 02/04 06/04 (*) probabile ssp. cirtensis 14/04-01/05 25/04 25/04 01/05 13/05 15/05 21/05 27/05 06/07
Villa Literno (CE) Conero (AN) Monteluro (PU) Pantani Cuba e Longarini (SRRG) Otranto (LE) Conero (AN) Monte San Bartolo (PU) Bando (FE) Campo rapaci Capriglia (LU) Campo rapaci Capriglia (LU) Portomaggiore (FE) Altamura (BA) Barbarano Romano (RM)
1 1 1 1 (*)
E. Comploi, M. Azzolini, S. Andretta I. Ellena, G. Soldato, A. Di Rienzo et al. M. D’errico M. Borioni C. Montevecchi, R. Bizzocchi P. Galasso, A. Corso, M. Viganò
1 1 1 1 1 1 1 1 1
S. Todisco, C. Izzo, F. Zonno et al. M. Borioni L. Tittarelli, A. Talamelli A. Farioli P. Ricci P. Ricci, D. Verducci L. Bonanno F. Labarile S. Celletti
Poiana calzata Buteo lagopus 17/01 26/01 24/10 9-14/12 21/12
Borgo Faina (RA) Lasa (BZ) Averara (BG) Cervia (RA) Cassa di Manzolino (MO)
1 1 1 1 1
L. Agostini, R. Corsi O. Niederfriniger P. Faifer S. Fantini et al. G. Leoni
1 1 1 1 2
G. Rannisi, L. Murabito et al. A. Corso et al. M. Cento A. Apicella C. Cappuzzello, E. Gambino
1 1
G. La Grua, A. Barbera, F. Palazzolo P. Galasso, N. Patti
1
A. Nardo
Aquila anatraia minore Clanga pomarina Oasi Simeto (CT) 07/01 Piana di Catania (CT) 23/03 Piani d’Aspromonte (RC) 27/09 Campagna (SA) 01/10 Pantani Cuba e Longarini (SR14/10 RG) Diga Zaffarana (TP) 15/10 Pantani Cuba e Longarini (SR24/11 RG) Lago Comunelli (CL) 04/12
Aquila anatraia maggiore Clanga clanga Brussa di Caorle e dintorni (VE) 1-3 01/01-21/03 (v. Annuario 2016) 03/01-19/02 24/02 14/03 14/11 18/11-30/12 17-18/12
Cassa Campotto (FE) Lago di Burano (GR) Arenzano, loc. Curlo (GE) Bonifica di Vecchiano (PI) Brussa di Caorle e dintorni (VE) San Rossore (PI)
1 1 1 1 1-3 1
A. Bossi, M. Cargasacchi, A. Nardo et al. G. Leoni, M. Passarella et al. S. Di Carlo et al. Oss. vari Liguriabirding A. Quaglierini M. Darpin, E. Stival, F. Salvini et al. G. Gregori
71
Aquila delle steppe Aquila nipalensis Otranto (LE) 30/04-03/06
1
Aquila imperiale Aquila heliaca Ca’ Pisani e Scanarello (RO) 01/01-26/02 Bonifica di Vecchiano (PI) 08-15/01 Diga Garcia (PA) 14/01
1 1 imm. 1
S. Todisco, M. Bernardini et al.
Castiglione della Pescana (GR) 27/01 (*) probabilmente lo stesso individuo di Vecchiano Piana di Catania (CT) 23/03 Campo Calabro (RC) 27/03 Corinaldo (AN) 30/03 Monte Nudo, Cittiglio (VA) 01/04 Aeroporto Malpensa (VA) 04/05
A. Pastorini, R. Corsi et al. E. Occhiato et al. D. D’Amico, A. Cusmano, A. La Mantia 1 imm. (*) M. Brandi, S. Moschini, G. Lorenzetti A. Corso et al. 1 juv A. Verduci 1 juv F. Fanesi 1 L. Nigro 1 S. Daverio 1
Aquila di Bonelli Aquila fasciata Al di fuori dei siti riproduttivi noti Saline Joniche (RC) 29/12
1 juv
Aquila minore Hieraaetus pennatus Presenze invernali, con esclusione della Sicilia, dove sverna regolarmente 4-6 Bonifica di Vecchiano (PI) 01-25/01 (v. Annuario 2016) 03/01-09/02 (v. Annuario 2016) 1-3 Volano (FE) 05-07/01 1 Vernole (LE) 21/01 1 Vado Ligure (SV) 22/01 2 Brindisi 26/01 Parco regionale Marturanum (VT) 1 27/01 1 Oasi Le Cesine (LE) 28/01 1 Ortazzo (RA) 30/01 1 Sermoneta (LT) 30/01 1 P.N. del Circeo (LT) 31/01 1 Roma urbe 31/01 1 Montalbano jonico (MT) 03/02 1 Genova, Quezzi (GE) 07/02 1 Quarto (GE) 17/11 1 Scanzano jonico (MT) 18/11 1 Bosco di Policoro (MT) 19/11 Penisola di Stintino/ Nurra (SS) 2 29/11 1 Lago del Coghinas (SS) 18/12 1 Vernole (LE) 09-23/12 1 Lucca 22-30/12 1 Oasi Le Cesine (LE)
G. Martino
A. Quaglierini, E. Occhiato et al. M. Passarella et al. A. Maffezzoli, M. Bernardini M. Bonifacino M. Bernardini Guardie del Parco M. Bernardini C. Poiani, A. Schneider, R. Corsi G. Tecchiato G. Tecchiato, F.Ferri M. Cento D. Lorubio M. Bracci N. Alberti G. Costantini E. Fulco D. De Rosa, I. Fozzi D. De Rosa, I. Fozzi A. Maffezzoli M. Marcone, N. Bonassin A. Maffezzoli
FALCONIFORMES Falconidae Lanario Falco biarmicus Al di fuori dei siti riproduttivi noti 31/03 Bocca di Serchio (PI) 13/07 Colli Euganei (PD) 15/08 Bonifica di Vecchiano (PI)
1 1 1
M. Marcone A. Tonelli M. Marcone
Sacro Falco cherrug nov-dic 19/11-31/12
min.2 1
R. Gildi, A.Corso, S. Hueting L. Ravizza, M. Lucca, I. Adami
72
Maccarese (RM) Livraga (LO)
Falco pellegrino siberiano Falco peregrinus calidus Relitti vallivi di Anita (FE) 18/01 P.N. del Circeo (LT) 21/01 Mirandola (MO) 29/01 Parpari, Lessinia (VR) 25/02 P.N. del Circeo (LT) 16/09 Isole Tremiti (FG) 29/10 Jolanda di Savoia (FE) 09/12 Pantelleria (TP) 17-25/12 Oasi Le Cesine (LE) 22/12 Ortazzo (RA) 26/12
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
A. Bossi F. Ferri, G.Tecchiato A. Ravagnani L. Milione S. Hueting, G. Tecchiato, S. Ramellini C. Liuzzi et al A. Farioli P. Ferrandes A. Maffezzoli G. Premuda
1 1
C. Lattieri F. Fraticelli
GRUIFORMES Rallidae Schiribilla grigiata Porzana pusilla Cosenza 05/03 Torre Flavia (RM) 29/03
CHARADRIIFORMES Charadriidae Piviere orientale Pluvialis fulva Colico (LC) 08-15/01x Segnalazione accettata dalla COI (Report 27) Variconi (CE) 02/09 In attesa di omologazione della COI
1
M. Esposito, L. Giussani et al.
1
A. Motta, M. D’errico
Piviere tortolino Charadrius morinellus Al di fuori del periodo in cui viene osservato regolarmente (agosto-ottobre) F. Mastropasqua, M. Azzolini et al. 1 Otranto (LE) 30/03-01/04 S. Todisco 3 Otranto (LE) 14/04 M. Marcone 1 Passo delle Radici (LU) 28/05 Scolopacidae Croccolone Gallinago media 31/03 09/04 12-27/04 17/04-06/05 20/04 23/04 25/04 25/04-04/05 27/04 01/05 20/05 26/05 12/09
Cento (FE) Oasi Val di Sole (MO) San Gillio (TO) Mirandola (MO) Torrente Niceto (ME) Alimini piccolo (LE) Otranto (LE) Pian di Spagna (CO-SO) Poncia di Annone B.za (LC) Spaglio del Garza (BS) Piana Fiorentina (FI) Vernole(LE) Pianezza(TO)
Pittima minore Limosa lapponica Presenze invernali Grado (GO) gen-feb (v. Annuario 2016) 15-21/01 Lido di Volano (FE) nov-dic Grado (GO)
1 1 1 1-3 1 1 1 1-5 1 1 1 1 1
A. Farioli C. Giannella P. Marotto R. Gemmato, A. Pasqua G. Torre et al. M. Bernardini B. Herren Ang. e Alb. Nava et al. E. Viganò L. Ilahiane E. Occhiato G. Tortorella P. Marotto
20-40 Osservatori vari min. 11 M. Cargasacchi et al. 10-15 Osservatori vari
73
Roberto Ciceri
â– Piviere orientale (Pluvialis fulva), Colico (LC), gennaio 2017. Una presenza che ha attirato molti birders sulle sponde del lago di Como. La foto mostra le copritrici del sottoala di colore crema scuro, carattere che distingue la specie da P. apricaria.
Piro piro del Terek Xenus cinereus Saline di Trapani (TP) 01/01-20/03 (v. Annuario 2016) 01/01 Lio Piccolo (VE)
1 1
S. Surdo A. Pastorini, A. Zaninotto
Piovanello pettorale Calidris melanotos 24-25/08 CCA Racconigi (CN)
1
G. Vaschetti
Piovanello violetto Calidris maritima 22/11-02/12 Laguna sud di Venezia (VE)
1
E. Stival, A. Bossi, F. Piccolo et al.
Gambecchio frullino Limicola falcinellus 13/05 Valli di Brenta (VE) 13-15/05 Latisana (UD) 19-27/05 Foce Regi Lagni (CE) 10/07 Manduria (TA) 18/07 Valli di Brenta (VE) 11/08 Saline di Comacchio (FE) 16/08 Le Cesine (LE) 19/08-06/09 Variconi/foce Regi Lagni (CE) 10/09 Capo Feto (TP) 27/10 Valle Millecampi (PD)
3 1-3 1-2 2 1 1 1 1-2 1 1
A. Schneider Osservatori vari A. Motta et al. C. Izzo A. Schneider A. Galimberti A. Maffezzoli A. Motta et al. N. Di Lucia, G. Susanna A. Schneider
74
2 1
E. Stival, F. Piccolo, A. Bossi A. Schneider
Piro piro fulvo Tryngites subruficollis Oasi Orti-Bottagone (LI) 16/09-25/09
1
L. Vanni, S. Benucci et al.
Falaropo beccosottile Phalaropus lobatus Valle Mandriole (RA) 24-27/04 Valle Zavelea (FE) 24-25/07 Lago Tetti Lupo (CN) 23-24/09 Valli di Comacchio (FE) 02/09 Pian di Spagna (CO-SO) 09/09 Lame di San Rossore (PI) 30/09
1 1 1 1 1 1
R. Rota et al. P. Bonvicini et al. F. Consolino G. Redaelli G. Gianatti L. Petrizzelli
Falaropo beccolargo Phalaropus fulicarius S. Benedetto del Tronto (AP) 11/07
1
M. Piattelli
1
F. Lorenzini, L. Bavelloni
1 2 1
A. Cusmano E. Occhiato E. Fulco, D. Lorubio, A. Vilmer Sabino
22/11 16/12
Valli di Brenta (VE) Valli di Brenta (VE)
Glareolidae Pernice di mare orientale Glareola nordmanni Boccasette (RO) 08/05 Segnalazione accettata dalla COI (Report 27) Laridae
Niccolò Alberti
Gabbiano tridattilo Rissa tridactyla Porto di Catania (CT) 07/01 Bocca di Serchio (PI) 08/01 Foce dell’Agri (MT) 11/01
■
Piro piro fulvo (Tryngites subruficollis), Piombino (LI), settembre 2017. Nonostante le venti precedenti osservazioni effettuate nel nostro Paese, si tratta di un accidentale che raramente ha permesso un twitch collettivo, come si è verificato per questo esemplare.
75
Franco Lorenzini
■Pernice di mare orientale (Glareola nordmanni), Boccasette (RO), maggio 2017. Una specie che non ha ancora raggiunto le 10 osservazioni post 1949. L’individuo ha stazionato a lungo nel sito, mostrando atteggiamenti di corteggiamento verso G. pratincola.
03/02 10-16/02 18/02 28/02 24/03-07/04 02/04 02/04 18/04 21-27/04 25/04 27/04 01/05 07/05 14/05 19/05 23/05 06/06 16/06 19/07
Fiumicino (RM) Bocca di Serchio (PI) Coastal Trip Versilia (LU-PI) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI) foce del Varenna, Pegli (GE) torrente Cerusa, Voltri (GE) foce Entella, Chiavari (GE) Bocca di Serchio (PI) foce Entella, Chiavari (GE) Lago di Caldaro (BZ) foce Entella, Chiavari (GE) torrente Cerusa, Voltri (GE) foce Entella, Chiavari (GE) Bocca di Serchio (PI) Genova porto (GE) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI) Al largo di Chioggia (VE)
2 1-2 4 1 1-3 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
04/09 30/09 21/10 04-18/11
Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI)
1 2 1 2-3
76
S. Hueting, M. Cento A. Quaglierini A. Quaglierini A. Quaglierini M. Marcone, A. Quaglierini S. Giusti M. Olivieri D. Papi M. Marcone, A. Quaglierini D. Papi R. Maistri, H. Maier D. Papi N. Alberti D. Papi A. Quaglierini, M. Marcone D. Papi A. Quaglierini A. Quaglierini, M. Marcone E. Stival, M. Cargasacchi, F. Piccolo et al. M. Marcone A. Quaglierini A. Quaglierini A. Quaglierini
07/11 08/11 25/11 26/11-04/12 03/12 08-09/12 09/12 21/12 27/12 22-24/12
Falconara Marittima (AN) Martinsicuro (TE) Vadena (BZ) Bocca di Serchio (PI) Senigallia (AN) Porto Ceresio (VA) Postal (BZ) Pisticci marina (MT) Scanzano Jonico (MT) Bocca di Serchio (PI)
1 1 1 1-4 1 1 1 2 2 4-6
F. Felici E. Viganò, D. Marrone R. Maistri, H. Maier A. Quaglierini, M. Marcone F. Fanesi D. Ronconi et al. P. Egger C. Liuzzi S. Bellomo A. Quaglierini
Gabbiano di Sabine Xema sabini M. Cadin 1 Lago di Caldonazzo (TN) 17/09 Segnalazione accettata dalla COI (Report 27). Avendo superato le 10 segnalazioni post 1949, la specie non verrà più esaminata dalla COI Gabbiano testagrigia Chroicocephalus cirrocephalus porto di Bisceglie (BA) 14/01 (v. Annuari 2012-2016)
1
A. Nitti
Gabbiano di Pallas Ichthyaetus ichthyaetus 06-21/01 Ponte Barca (CT) 23/03 Ponte Barca (CT)
1 ad 1 1° w
G. Rannisi, L. Murabito et al. A. Corso et al.
Mugnaiaccio Larus marinus 14/01 23/01 04/02 15-16/02 27/02 28/02 20/09
litorale di Barletta (BT) Montemarciano (AN) Fano (PU) Correggio Micheli (MN) Settebagni (RM) Foce dei Regi Lagni (CE) Chioggia (VE)
1 1 1 1 1 1 1
C. Liuzzi F. Zonno F. Fanesi F. Fanesi D. Aldi A. Corso D. De Rosa, M. Walters A. Schneider
Gabbiano reale nordico Larus argentatus A Sud del 44° N 03/01 Manfredonia (FG) 10/01 Molfetta (BA) 14/01 Barletta (BT) 16/01 litorale di Lesina (FG) 19/01 Margherita di Savoia (FG) 04/03 litorale di Fasano (BA) 10/12 litorale di Fasano (BA)
1 1 1 1 1 1 1
C. Liuzzi C., A. Nitti A. Nitti G. Fiorella C. Liuzzi E. Fulco A. Maffezzoli S. Todisco
Gabbiano reale pontico Larus cachinnans In acque interne, con esclusione di laghi del Nord-Italia e del fiume Po (dove sverna regolarmente) 01/01 A. Ravagnani 2 Cassa di Manzolino (MO) 05/01 S. Celletti 1 Tarquinia (VT) 11/01 K. Tabarelli de Fatis, M. 7 Disc. Lavini di Marco (TN) Anderle 13-16/01 M. Fontanesi 3 Novellara (RE) 22-24/01 S. Nicolodi, G. Speranza Disc. Ischia Podetti, Trento (TN) 3-5 29/01 G. Raiser 2 San Donnino (FI) 29/01 S. Balbo 1 Colorno (PR) 30/01 G. Raiser 2 San Donnino (FI) 13/02 A. Schneider 1 Lago Trasimeno (PG) 05/03 S. Balbo 1 Mezzani (PR) 25/04 N. Bonassin 1 Fiume Serchio (LU)
77
2-5 1 1 2
M. Fontanesi J. Peruzzo, M. Vicariotto J. Peruzzo, M. Vicariotto G. Speranza
Sterna di Rueppel Thalasseus bengalensis Castagneto Carducci (LI) 19/07
1
F. Camerini
Sterna codalunga Sterna paradisaea Bocca di Serchio (PI) 01/01 Foce Scolmatore Arno (LI) 05/06
1 1
A. Quaglierini G. Paesani, G. Tartarelli
Mignattino comune Chlidonias niger Presenze invernali Bocca di Serchio (PI) 19-22/12
1
A. Quaglierini
1 1 1 1 1 imm.
C. Iapichino, F. Cilea et al. A. Quaglierini D. Papi G. Motta A. Quaglierini
09/10-27/11 16/12 17/12 20/12
Novellara (RE) Lago di Caldonazzo (TN) Lago di Levico (TN) Disc. Ischia Podetti, Trento (TN)
Stercorariidae
Fabio Cilea
Stercorario maggiore Stercorarius skua Siracusa 01/01-05/02 Bocca di Serchio (PI) 17/01 Genova, Porto (GE) 11/06 Golfo di Genova (GE) 08/07 Bocca di Serchio (PI) 24/12
■Stercorario maggiore (Stercorarius skua), Golfo di Siracusa, gennaio 2017. Nel corso dell’anno vi sono state cinque segnalazioni per questa specie; in genere le osservazioni annuali sono, al massimo, due.
78
Alcidae Gazza marina Alca torda 03/01 03/01 04/01 06/01 09/01 09/01 21/01 05/02 10-11/02 20/12
1 juv 1 1 1 2 1 1 1 3-4 1
M. Zafarana, N. Sciagura M. Olivieri M. Prella A. Cosso, S. Giusti M. Olivieri GP. Pittaluga D. Derrigo M. De Filippo A. Quaglierini A. Quaglierini
3 1
A. Mallegni P. Ciceroni
1
M. Segata, G. Speranza, M. Azzolini
1
A. Quaglierini
Catenanuova (EN)
5
R. Termine
Sella del Diavolo/Cagliari
1
L. Siddi
1
A. Lauricella
1
G. Soldato, I. Ellena, MISC et al. P. Ferrandes A. Lauricella
Scoglitti (RG) foce Leira, Voltri (GE) Punta Chiappa, Portofino (GE) Pegli lungomare (GE) Pegli, risveglio (GE) foce Impero (IM) Villa San Giovanni (RC) Porto di Palermo (PA) Bocca di Serchio (PI) Bocca di Serchio (PI)
Pulcinella di mare Fratercula arctica Viareggio (LU) 08/03 Marina di Ravenna (RA) 02/06 COLUMBIFORMES Columbidae Tortora orientale Streptopelia orientalis Vigolo Baselga (TN) 22-29/10 In attesa di omologazione della COI CUCULIFORMES Cuculidae Cuculo Cuculus canorus Presenze invernali 21/12
Bonifica di Vecchiano (PI) APODIFORMES Apodidae
Rondone comune Apus apus Presenze invernali 28/12 Rondone indiano Apus affinis 26/07 In attesa di omologazione della COI
PASSERIFORMES Laniidae Averla isabellina Lanius isabellinus Lampedusa (AG) 30/10 In attesa di omologazione della COI Averla del deserto Lanius (meridionalis/elegans) algeriensis Linosa (AG) 14/10-03/11 07/12 16/12
Pantelleria (TP) Lampedusa (AG)
1 1
79
Pietro Ferrandes
■ Corvo collobruno (Corvus ruficollis), Pantelleria (TP), marzo 2017. Si tratta della prima osservazione italiana per questa specie il cui areale si estende dal Nord Africa alle steppe dell’Asia centrale.
Averla mascherata Lanius nubicus Parco dell’Aspromonte (RC) 17/09 Prima segnalazione italiana. Accettata dalla COI (Report 27)
1
A. Scuderi, M. Pucci
1
P. Ferrandes
Allodola golagialla Eremophila alpestris Monte Reixa (GE) 27/06
1
R. Criniti
Calandra Melanocorypha calandra Al di fuori dell’areale noto 28/02 27/04
min. 6 1
M. Bacci M. Toller, P. Zonta
1 6 1
A. Volpe F. Cilea L. Piretta, D. Massalongo et al.
Corvidae Corvo collobruno Corvus ruficollis 03/03 In attesa di omologazione della COI
Pantelleria (TP) Alaudidae
Cervia (RA) Majano (UD) Hirundinidae
Topino Riparia riparia Presenze invernali 01/01 21/01 21/01
80
Capo Feto (TP) Saline di Priolo (SR) Marina di Modica (RG)
Rondine Hirundo rustica Presenze invernali 03/01 14-21/01
Saline di Siracusa (SR) Marina di Modica (RG)
1 4-7
14/01 22/01 30/11 01/12 18/12
Maganuco (RG) Pantani Cuba e Longarini (SR-RG) P.N. del Circeo (LT) Colline d’Oltreserchio (PI) Marzamemi (SR)
1 6 1 1 1
F. Cilea C. Cappuzzello, E. Gambino et al. C. Cappuzzello, E. Gambino Nodo EBN Sicilia G. Tecchiato L. Pardini R. Riddington
Phylloscopidae Luì scuro Phylloscopus fuscatus L. Bagni et al. 1 Campagnola Emilia (RE) 29/09-03/10 M. Pucci 1 Cirò Marina (KR) 06/10 Oss. Faunistico Parco Asinara 1 Isola Asinara (SS) 10/10 MISC 3 Linosa (AG) 05-13/11 S. Bassi 1 Milano 08/12 Avendo superato le 10 segnalazioni post 1949, la specie non verrà più esaminata dalla COI Luì di Radde Phylloscopus schwarzi Ventotene (LT) 29/10
1
V. Alfano, S. Riello/ISPRA
Luì di Pallas Phylloscopus proregulus Isole Tremiti (FG) 04/11
1
M. Azzolini, A. Schneider
1 1 1
A. Cusmano, N. Pitti, G. Cumbo E. Fulco R. Gemmato
1 1 1 1 38 15 1 1 2 1 4
E. Tiso C. Gamba C. Catoni S. Boccardi MISC Osservatori vari S. Colaone P. Pedrini L. Vanni, M. Fedi, A. Vezzani S. Todisco Campo Isole Tremiti
Luì di Hume Phylloscopus humei Brussa di Caorle (VE) 01-07/01 (v. Annuario 2016)
1
04/01 (v. Annuario 2016) 10-29/03 31/10 27/11
1 1 1 1
G. Sgorlon, E. Stival, G. Sighele et al. D. Lorubio, A. Vilmer Sabino M.G. Mitri et al. YBW Team A. Quaglierini
1
R. Ceccucci
Luì forestiero Phylloscopus inornatus Palermo 28/02-11/04 Isole Tremiti (FG) 17/03 Valli di Mortizzuolo-Mirandola 23/09 (MO) Casei Gerola (PV) 25/09 Deveys (TO) 04/10 Poggio Paradiso (RM) 07/10 Palude di Candia (TO) 10/10 Linosa (AG) 10/10-19/11 Ventotene (LT) 14/10-08/11 Aeroporto di Palermo (PA) 19/10 Staz. Inan. Bocca Caset (TN) 19/10 Isola di Capraia (LI) 21/10 Bari 23/10 Isole Tremiti (FG) 28/10-04/11
Marina di Nova Siri (MT) Lido di Venezia Ventotene (LT) Bocca di Serchio (PI) Acrocephalidae
Pagliarolo Acrocephalus paludicola 10/04 Lago di Mondolfo (PU)
81
Giovanni Fontana
■Pagliarolo (Acrocephalus paludicola), Pian di Spagna (CO-SO), aprile 2017. Nel sito erano presenti due esemplari di questo raro migratore. Oltre a questa, nell’Annuario sono riportate altre due osservazioni: al Lago di Mondolfo (PU) e a Mezzocorona (TN).
25-28/04 29/04
Pian di Spagna (CO-SO) Mezzocorona (TN)
2 2
Ang.e Alb. Nava et al. G. Assandri
1
S. Noselli, F. Rossi/MonITRing
1-15 1 3-20
Osservatori vari F. Roscelli M.L. Trinci
Locustellidae Locustella fluviatile Locustella fluviatilis Lago di Caldaro (BZ) 12/05 In attesa di omologazione della COI Leiothrichidae Usignolo del Giappone Leiothrix lutea Al di fuori dei siti noti Nimis, Tarcento (UD) 01/01-31/12 Borgo Val di Taro (PR) 13/08 Borghetto Vara (SP) 01/11-12/12 Sylviidae Bigia grossa Sylvia hortensis 24/05
Albareto (PR)
1
Bigia grossa orientale Sylvia crassirostris Otranto (LE) 11/04 In attesa di omologazione della COI
1f
Bigia di Rueppell Sylvia ruppeli Castelvolturno (CE) 18/03 Policoro (MT) 25/08 Sturnidae Storno roseo Pastor roseus 14-25/02
82
1 1
Pantani Cuba e Longarini (SR-RG) 1
G. Sardella E. Fulco
D. Mastronardi E. Fulco.
N. Patti
27/05 31/05 22/06 01/12
R. N. Foci dell’Avisio (TN) Pegolotte di Cona (VE) Udine Pantani Cuba e Longarini (SR-RG)
1 1 1 1
L. Uber, G. Speranza A. Tonelli B. Dentesani N. Patti, P. Galasso
1
R. Are
1 1
P. Suhonen V. Alfano
1 1 (*)
V. Alfano R. Neumann
1
F. Borghesi
1 1 (*)
R. Ceccucci R. Finati, MISC
Turdidae Cesena fosca Turdus eunomus 05/02
Zenson di Piave (TV) Muscicapidae
Usignolo d’Africa Cercotrichas galactotes Capo Murro di Porco (SR) 20/04 28/04 Pesaro (PU) Usignolo maggiore Luscinia luscinia 08/05 Monteluro (PU) 15/08 Prato alla Drava (BZ) (*) deceduto per impatto con vetrata Lido di Spina (FE) 04/09 Cingoli (MC) Linosa (AG)
Vincenzo Alfano
Codazzurro Tarsiger cyanurus 29/01-01/02 17/10 (*) trovato morto
■ Codazzurro (Tarsiger cyanurus), Cingoli (MC), gennaio 2017. L’occasione di ammirare un maschio di questa bellissima specie è stata colta al volo dai numerosi birders, che sono accorsi nei pochi giorni della sua permanenza nel sito.
83
Stefano Benucci
■ Saltimpalo bianco e nero (Saxicola caprata), Bonifica di Vecchiano (PI), ottobre 2017. Un’altra inaspettata “prima” per il nostro Paese, in un anno che ha aggiunto sei specie alla checklist italiana, cinque delle quali già accettate dalla COI.
Balia caucasica Ficedula semitorquata 16/03 Ventotene (LT)
1
S. Riello/ISPRA
Pigliamosche pettirosso Ficedula parva 25/04 Pian di Spagna (CO-SO) 28/04 R. N. Foci dell’Avisio (TN) 23-24/05 Riccione (RN) 10/10-19/11 Linosa (AG)
1 1 1 8
P. Bonvicini G. Speranza F. Imola, R. Corsi MISC
Codirosso algerino Phoenicurus moussieri 18/10 Linosa (AG) In attesa di omologazione della COI
1f
O. Janni, MISC
Saltimpalo bianco e nero Saxicola caprata 20-25/10 Bonifica di Vecchiano (PI) Prima segnalazione italiana. Accettata dalla COI (Report 27)
1
A. Carmassi, M. Vannozzi et al.
Culbianco isabellino Oenanthe isabellina 03/03 Saline Joniche (RC) 24/03 Pantelleria (TP) 26/03 Penisola Magnisi (SR) 26/03-04/04 Otranto (LE) 10/11 Giulianova (TE)
1 20 2 5 1
G. Martino P. Ferrandes A. Corso et al. F. Mastropasqua, M. Bernardini et al. D. Marrone
Monachella del deserto Oenanthe deserti 28/04 Pantelleria (TP) 17/11 Petacciato Marina (CB) 07/12 Pantelleria (TP) 17/12 Pantelleria (TP)
1 1 1 1
P. Ferrandes G. Amodeo P. Ferrandes P. Ferrandes
Monachella nera testabianca Oenanthe leucopyga 26/03 Campo Gallo, Tuscania (VT) 1 Segnalazione accettata dalla COI (Report 27)
A. Meschini
84
Motacillidae Cutrettola testagialla orientale Motacilla citreola RNR Foce Isonzo (GO) 09-26/03 Piallassa del Piombone (RA) 25/03-08/04 Piallassa Baiona (RA) 08/04 Porto Recanati (MC) 30/04 Lago di Caldaro (BZ) 07/05 Isola di Capraia (LI) 21/10
1 1 1 1 1 1 imm.
Osservatori vari M. Nalin et al. P. Venturi et al. M. Mozzoni D. Asson L. Vanni, M. Fedi, A. Vezzani
Calandro maggiore Anthus richardi Mezzano (FE) 02/01 Palo Laziale (RM) 14/01 Aereoporto di Rimini (RN) 23/01 Monti della Tolfa (VT-RM) 16/02 Pantani Cuba e Longarini 05/03-20/04 Bonifica di Vecchiano (PI) 21/03 Capo Murro di Porco (SR) 23/03 Monte S. Bartolo (PU) 24/03 Penisola Magnisi (SR) 31/03 Otranto (LE) 11/04 Foce Agri (MT) 25/10 Ponte di Piave (TV) 26/10 Castel di Guido (RM) 01/11 Linosa (AG) 13/11 Capo Murro di Porco (SR) 29/11 Pantani Cuba e Longarini (SR-RG) 30/11-17/12 Pantano Morghella (SR) 18/12
1 1 1 1 max 9 1 1 1 2 1 1 1 1 1 7 1 15
G. Perdisa, L. Ferri F. Fraticelli, S. Muratore et al. R. Corsi G. Prola C. Cappuzzello, E. Gambino et al. A. Quaglierini A. Corso et al. V. Alfano S. Bellomo E. Fulco E. Fulco F. Zanatta R. Scrocca, M. Cento MISC A. Corso P. Galasso, N. Patti, G. Cumbo R. Riddington
1
A. Corso, MISC
Ottavio Janni
Calandro di Blyth Anthus godlewskii Linosa (AG) 26/10 Prima segnalazione italiana. Accettata dalla COI (Report 27)
■Calandro di Blyth (Anthus godlewskii), Linosa (AG), ottobre 2017. Per questo Anthus si tratta della prima segnalazione per l’Italia accettata dalla COI, a fronte di altre osservazioni siciliane lasciate in sospeso.
85
Prispolone indiano Anthus hodgsoni Linosa (AG) 10/10-19/11 Ventotene (LT) 18/10 Isola di Capraia (LI) 21/10 Ventotene (LT) 22/10
ca. 11 1 1 1
Pispola golarossa Anthus cervinus Presenze invernali 1 Brindisi 02/01 Pantani Cuba e Longarini (SR- max 8 22/01-02/04 RG) 1 Porto Cesareo (LE) 07/02
MISC V. Alfano/ISPRA L. Vanni, M. Fedi, A. Vezzani S. Hueting
A. Poto C. Cappuzzello, E. Gambino et al. D. Salemi
Fringillidae Ciuffolotto scarlatto Carpodacus erythrinus Fiume Entella, Lavagna (GE) 27/04 Provaglio D’Iseo (BS) 20/05 Curon Venosta (BZ) giu-lug (v. Annuari 2009-2016) 08/06 Pian di Spagna (CO-SO) 19/06 Passo del Tonale (BS) 15/10 Ventotene (LT)
1 1 2 1 1 1
D. Papi, E. Ruggeri M. Brambilla Osservatori vari R. Brembilla, G. Fontana M. Tomasi M. Sozzi, M. Nova, A. Nicoli
Zigolo golarossa Emberiza leucocephalos 01/01-05/03 (v. Annuario 2016) Maserada sul Piave (TV) 12-21/01 Costigliole d’Asti (AT)
1-2 1-3
26-29/01 28/01 12-25/02 17/02-07/03 18/02 05/03 14-18/11 23-24/11 25-26/11 12/12 26/12 30/12
Locate Varesino (CO) Pian di Spagna (CO-SO) Pianezza (TO) Verona Pian di Spagna (CO-SO) Aeroporto di Bolzano Maserada sul Piave (TV) Locate Varesino (CO) Mottalciata (BI) Chieri (TO) Maccarese (RM) San Bernardino, Vigasio (VR)
2 1 2-4 1-2 1 1 1 1 1-2 1 1 1
M. Cargasacchi, F. Zanatta et al. G. Venturelli, G. Soldato, M. Pavia et al. N. Larroux Ang. Nava, Alb. Nava, R. Ciuffardi S. Zanotto et al. P. Bertini, G. Sighele, C. Izzo et al. P. Bonvicini et al. L. Siddi F. Zanatta, E. Stival et al. N. Larroux et al. L. Siddi, A. Pietrobon L. Piretta M. Rossi C. Izzo
Zigolo minore Emberiza pusilla 28/01-07/02 08/10 08/10 10/10-19/11 15/10
Pian di Spagna (CO-SO) Staz. Ornit. Il Lambrone (CO) Valle Morosina (PD) Linosa (AG) Staz. Ornit. Il Lambrone (CO)
1 1 1 ca. 13 1
27/10 17-31/12
Staz. Ornit. Il Lambrone (CO) Maccarese (RM)
1 1
Emberizidae
Zigolo boschereccio Emberiza rustica 22/10 Isola di Capraia (LI)
1
28/10
1
86
Ventotene (LT)
Ang. Nava, Alb. Nava, R. Ciuffardi A. Galimberti, G. Colombo L. Sattin MISC M. Nicastro, G. Colombo, R. Santinelli G. Colombo, M. Galuppi, G. Bazzi A. Sciortino, A. Corso et al. L. Vanni, M. Fedi, A. Vezzani et al. V. Alfano
Lorenzo Vanni Michele Viganò
■ Zigolo boschereccio (Emberiza rustica), isola di Capraia (LI), ottobre 2017. La specie è considerata migratore raro e (forse) irregolare, ma le osservazioni sono decisamente scarse. L’ultima segnalazione apparsa sull’Annuario risale al novembre 2013 a Linosa (AG). ■ Migliarino di Pallas (Emberiza pallasi), Linosa (AG), ottobre 2017. Trattandosi di un esemplare giovane/primo inverno, la corretta identificazione di questa specie, altra “prima” per l’Italia, ha richiesto un’attenta analisi del piumaggio e delle parti nude.
87
Migliarino di Pallas Emberiza pallasi Linosa (AG) 15/10 Prima segnalazione italiana. Accettata dalla COI (Report 27)
1 juv/1°w A. Corso, MISC
Calcariidae Zigolo della Lapponia Calcarius lapponicus Sedegliano (UD) 21-29/01 Isole Tremiti (FG) 28/10 Masera (VB) 06/11
1-2 1 1
Osservatori vari F. Zonno, M. Bernardini R. Bionda
Zigolo delle nevi Plectrophenax nivalis Povoletto (UD) 10/01 Bocca di Selva, Lessinia (VR) 13/01-12/03
2 1-3
Aquileia (UD) Zapponeta (FG) Pian di Spagna (CO-SO) Vendrogno (LC) S. Felice sul Benaco (BS) Monte Cornizzolo (CO) Malga Avalina (TN) Verona Senigallia (AN) Bocca di Selva, Lessinia (VR) Bozza di Besozzo (VA) Chieuti (FG) Aquileia (UD) Fiume Ceno (PR) foce Entella, Chiavari (GE) Grado (GO)
3 2 1 1 1 1 1 1 1 1-3 1 1 1 1 1 1
B. Dentesani P. Parricelli, G. Sighele, V. Fanelli et al. Osservatori vari N. Digennaro Ang. Nava, Alb. Nava et al. V. Bergottini G. Parmeggiani E. Frigerio A. Buttolo G. Sighele F. Fanesi M. Melotti, G. Conti et al. L. Prada L. Lucchesei A. Bertoli, G. Zamò M. Fornasari A. Simoncini, N. Alberti P. Utmar
Marco Bernardini
12-14/01 15/01 11/02 09/11 14/11 15/11 17/11 18/11 26/11 28/11-31/12 02/12 10/12 21-23/12 28/12 28/12 30/12
■ Zigolo della Lapponia (Calcarius lapponicus), Isole Tremiti (FG), ottobre 2017. Un altro zigolo osservato raramente nel nostro Paese, anche se la sua presenza è probabilmente sottostimata. Nell’Annuario sono presenti altre due segnalazioni: a Sedegliano (UD) e a Masera (VB).
88