4 minute read
NEWS
ABBATTIMENTO DEI GAS SERRA NELLA REFRIGERAZIONE COMMERCIALE
Il 21 aprile scorso la Commissione Europea ha annunciato l’accordo preliminare sulla Legge Europea sul Clima, che punta ad introdurre l’obbligo di legge per tutti gli Stati membri di attuare gli obiettivi stabiliti nel Green Deal europeo. In Italia le emissioni serra derivanti da gas refrigeranti continuano ad aumentare esponenzialmente a causa del consumo di gas fluorurati ad altissimo potenziale serra, soprattutto nella refrigerazione commerciale. Il Recovery Plan italiano offre un’opportunità eccezionale per avviare un programma strutturale di riconversione (retrofit) degli impianti di refrigerazione. A questo proposito, in occasione della Giornata mondiale della Refrigerazione del 26 giugno, Assocold – Associazione dei costruttori di apparecchiature per la refrigerazione federata in ANIMA – ha chiesto alle istituzioni di intervenire urgentemente su questo problema con un programma di incentivi che agevolino l’ammodernamento delle apparecchiature per la refrigerazione commerciale, con l’utilizzo di refrigeranti naturali non dannosi per il clima.
Advertisement
PREZZO DELLE MATERIE PRIME, AGIRE PER EVITARE LA CRISI
Il prezzo delle materie prime continua a salire e Anima Confindustria accoglie con favore le dichiarazioni del ministro Giorgetti di sospendere i dazi sull’acciaio importato. Dall’ultimo sondaggio diffuso tra le aziende associate ad Anima, circa il 21% afferma di trovarsi in una situazione di difficoltà a causa della crisi dell’anno scorso e dell’aumento dei prezzi delle materie prime. La scarsa reperibilità dei materiali comporta ritardi nelle forniture e nelle consegne e secondo il presidente di Anima Marco Nocivelli: “L’industria meccanica e quella manifatturiera necessitano di misure che possano frenare questa impennata dei prezzi”.
NELLE AMERICHE LA CARNE VOLA
Tyson Foods, Cargill e JBS, tre dei maggiori operatori del settore, stanno registrando forti miglioramenti nel giro d’affari. I risultati derivano sostanzialmente dal combinato disposto di una serie di elementi derivanti dall’allentamento delle misure per il contenimento della pandemia a livello internazionale. La statunitense Tyson Foods ha chiuso il terzo trimestre con un reddito operativo rettificato di 1,37 miliardi di dollari (+81% rispetto all’anno precedente). L’azienda ha visto ripartire le vendite, che hanno conosciuto un incremento sia in termini di volume che di prezzo. A ciò va poi aggiunto il recupero di 55 milioni di dollari conseguente alla battaglia legale nei confronti di un fornitore che in passato aveva determinato un rosso importante nel bilancio. Secondo le previsioni dell’USDA, la produzione nazionale di carne bovina crescerà di circa il 3% rispetto al 2020. Cargill segna addirittura un record nella sua lunga storia iniziata 156 anni fa. L’azienda – che non pubblica i propri risultati dal 2020 – avrebbe però registrato un utile netto in crescita del 64% su base annua. Le vendite avrebbero raggiunto i 134,4 miliardi di dollari, contro i 114,6 dell’anno precedente. Andamento stellare anche per JBS. L’azienda brasiliana ha registrato un utile netto di 4,4 miliardi di real (circa 840 milioni di dollari) nel secondo trimestre 2021. Per JBS rappresenta il miglior trimestre di sempre, nonché un miglioramento dell’andamento del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
BIOLOGICO IN CRESCITA
L’Osservatorio Sana 2021 rivela che le vendite complessive del biologico sono in crescita del 5% in Italia e si assestano a 4,6 miliardi di euro, considerando i 12 mesi con termine a luglio 2021. Anche l’export bio Made in Italy continua la sua corsa: +11% rispetto allo scorso anno, totalizzando 2,9 miliardi di euro sui mercati internazionali e confermandosi il Paese con il maggior numero di esportazione in Europa. L’Osservatorio SANA, realizzato da Nomisma in collaborazione con AssoBio e FederBio, divide i consumi interni in “domestici”, pari a 3,9 miliardi di euro (+4%) e “fuori casa”, pari a 701 milioni di euro (+10%). La ristorazione collettiva e commerciale ritorna a crescere dopo il fisiologico -27% (487 milioni di euro) registrato nell’edizione 2020 dell’Osservatorio.
ACCORDO
COMMERCIALE TRA MESSICO E CINA
L’Asociación Nacional de Establecimientos Tipo Inspección Federal (ANETIF) del Messico sta negoziando con la Chinese Meat Association (CMA), per consentire a più impianti messicani di lavorazione della carne di commercializzare i loro suini e prodotti a base di carne bovina in Cina. L’accordo commerciale con l’industria della carne della Cina è allo studio al fine di sfruttare la domanda di proteine animali nel paese asiatico. Secondo il Consejo Mexicano de la Carne (Comecarne), nel 2020, nel caso dei prodotti a base di carne suina, il territorio asiatico è stato la destinazione del 40,9% delle esportazioni messicane, equivalenti a 109 mila tonnellate. Per quanto riguarda la carne bovina, Hong Kong ha una quota del 3,4% nelle spedizioni messicane con novemila tonnellate, diventando così il terzo principale mercato internazionale per il Messico. L’Amministrazione generale delle dogane della Cina indica che, tra gennaio e maggio, Cina ha acquistato 4,3 milioni di tonnellate dei diversi tipi di carne, che rappresenta un aumento annuo del 12,6%.