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LA PAROLA ALL’ESPERTO: Nuove regole per il trasporto degli animali e raccomandazioni per il benessere negli allevamenti suini
Nuove regole per il TRASPORTO degli animali
E raccomandazioni per il benessere negli allevamenti suini
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Giuseppe L. Pastori - Tecnologo Alimentare
Il tema del benessere animale continua ad essere d’attualità tra gli argomenti dell’agenda comunitaria. L’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha infatti pubblicato i primi pareri scientifici relativi al mandato ricevuto lo scorso anno dalla Commissione Europea, in vista di una revisione più organica dell’intero corpo legislativo sul benessere degli animali nell’Unione europea. Si tratta di un tema cardine della strategia UE “dal produttore al consumatore” (Farm to Fork o F2F) che intende rivedere la normativa vigente tenendo conto anche dei progressi scientifici sull’argomento e della sensibilità dei cittadini europei sui temi etici e ambientali. A luglio 2022 è infatti stato pubblicato il primo rapporto sulla modalità di allevamento del suino, seguito a settembre da cinque pareri scientifici che individuano specificatamente le necessità di tutelare il benessere animale nel trasporto dei piccoli ruminanti (ovini e caprini), degli equidi (cavalli e asini), dei bovini (vacche e vitelli), dei suini e degli animali posti in contenitori, che comprendono sia i volatili domestici e da cortile (polli, galline ovaiole, tacchini, oche, anatre, quaglie, ecc.) che i conigli. La legislazione europea sul benessere degli animali, soprattutto di quelli da allevamento ai fini prevalente dell’impiego alimentare, è stata per decenni tra le più avanzate nel riconoscere gli animali quali essere senzienti e pertanto portatori di diritto. Ne ha fatto così un caposaldo della politica dell’Unione Europea tale da rendere esplicito nel Trattato di Lisbona del 2007 sul funzionamento della UE questo concetto (art. 13 del TFUE). Tuttavia la normativa si è rivelata poco omogenea e soprattutto non applicata da tutti gli Stati membri in modo univoco. Per alcune specie e singole categorie di animali – le galline ovaiole, i suini e le scrofe, i vitelli – le norme europee hanno portato a miglioramenti nel definire i criteri minimi di protezione in allevamento, durante il trasporto e al momento della macellazione, contribuendo a rendere migliore per la collettività i parametri qualitativi delle carne e riducendo l’impiego di antibiotici. In altri casi l’assenza di requisiti specifici e la vaghezza di alcuni provvedimenti adottati (alcuni risalenti a più di vent’anni fa e non aggiornati), si è dimostrata lacunosa nel far rispettare gli standard del benessere animale. Le impostazioni date negli anni ’80 del secolo scorso, pur basate sui criteri delle “cinque libertà” che descrivono le condizioni che gli animali dovrebbero avere quando sono sotto il controllo umano (libertà dalla fame, dalla malnutrizione e dalla sete; libertà dalla paura e dal disagio; libertà dallo stress da calore e dal disagio fisico; libertà dal dolore, dalle ferite e dalle malattie; libertà di esprimere le proprie caratteristiche comportamentali) [1], non sono più attuali perché alcuni regolamenti sono stati interpretati in modo generico e senza particolari controlli e uniformità da parte dei diversi Stati membri. Queste lacune sono già state evidenziate da un pronunciamento della Corte dei Conti Europea. In una relazione speciale del 2018 la Corte affermava infatti che sebbene le azioni della UE avessero avuto sotto certi aspetti un esito positivo, la loro attuazione ha subito ritardi, persistendo debolezze in ambiti critici riguardanti il benessere degli animali in azienda, durante il trasporto e al macello [2]. Anche il Parlamento Europeo si è pronunciato nel 2021 per una chiarezza delle norme che disciplinano queste attività, sottolineando che l’attuale legislazione dell’UE non è pienamente applicata in tutti gli Stati membri. Dovrebbe quindi essere chiarita per garantirne un’applicazione più uniforme, non tanto per inasprirle o estenderle, considerando che le pratiche per migliorare il benessere animale comportano costi di produzione più
Per alcune specie e singole categorie di animali le norme europee hanno portato a miglioramenti nel definire i criteri minimi di protezione in allevamento, durante il trasporto e al momento della macellazione
elevati e un aumento di carico di lavoro degli allevatori [3]. Per questi motivi si rende necessario revisionare l’intero corpo legislativo sul benessere animale integrando i contributi dell’EFSA, basati su dati scientifici, valutazioni d’impatto e un approccio specie per specie, con i contributi di tutte le parti interessate della filiera e tenendo conto della sensibilità mutata dei cittadini europei riguardo i temi etici e ambientali. Oggi il panorama mira ad un’impostazione differente rispetto al passato, basata sui principi stabiliti nel Green Deal Europeo che definisce le principali iniziative politiche da prendere per rendere l’Europa climaticamente neutra entro il 2050. È qui che si inserisce il programma “Farm to Fork”, che mira a sottolineare l’importanza di un tipo di agricoltura sostenibile e quindi di un’alimentazione sana. Tutto ciò è collegato anche a norme riguardanti l’allevamento. Un esempio in questa direzione è la richiesta di eliminazione graduale delle gabbie per le galline ovaiole, avanzata da 1,5 milioni di cittadini europei tramite l’iniziativa “End the Cage Age” [4]: questa è una di quelle nuove sensibilità che mettono in luce la necessità di un rinnovamento della legislazione europea. Oltretutto l’applicazione di sistemi di allevamento più rispettosi del benessere animale, con maggiori spazi a disposizione, riduzione dell’impiego di farmaci (salvo che non siano strettamente necessari) e interventi per ridurre gli stress da trasporto, giovano alla qualità delle carni e hanno un impatto positivo sulla qualità e sulla salubrità dei prodotti destinati al consumatore: il presupposto infatti non è legato solo alla produttività estrema dell’allevamento intensivo, quanto al concetto che un animale allevato in modo corretto e rispettando il suo benessere produce di più e meglio. L’ottica di intervento si fonda sul fatto che la sicurezza della filiera alimentare è direttamente connessa al benessere degli animali allevati per la produzione di alimenti. Ciò dipende in gran parte da come essi vengono gestiti dall’uomo, ma è necessario dare un supporto legislativo adeguato, rinnovandolo alla luce di ricerche e dati scientifici più ag-
L’applicazione di sistemi di allevamento più rispettosi del benessere animale giovano alla qualità delle carni e hanno un impatto positivo sulla qualità e sulla salubrità dei prodotti destinati al consumatore
giornati. Bisogna inoltre fornire delle linee guida perché le pratiche di allevamento in Europa siano orientate alla sostenibilità coinvolgendo l’intera filiera produttiva. In questo contesto sono arrivati i primi pareri scientifici di EFSA sul benessere degli animali da allevamento come richiesto dalla Commissione Europea nell’ambito della strategia F2F.
RACCOMANDAZIONI DI EFSA PER MIGLIORARE IL BENESSERE DEI SUINI NEGLI ALLEVAMENTI
Il primo parere scientifico di EFSA pubblicato a luglio riguarda i diversi aspetti di allevamento che interessano il benessere dei suini [5]: scrofe e scrofette asciutte prima del parto, scrofe da parto con lattazione e svezzamento dei suinetti fino alla decima settimana di età, allevamento dei suini fino all’età della macellazione, verri. Dai sistemi di allevamento utilizzati in Europa sono state identificate la casistiche più rilevanti che inficiano il benessere, sono state analizzate le relative misure fattibili (Animal Based Measures, ABM) e sono stati elencati i pericoli che hanno conseguenze sulle condizioni di salute degli animali. Inoltre, a partire dagli ABM sono state raccomandate misure per prevenire o correggere i pericoli e/o mitigare le conseguenze che questi hanno sul benessere animale. Vengono anche fornite raccomandazioni sui criteri quantitativi o qualitativi per rispondere a domande specifiche sul benessere dei suini legate alla molatura dei denti, alla castrazione e al morso della coda, tenendo conto dell’iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age”. Il parere offre infine indicazioni sulla macellazione, suggerendo le ABM più appropriate da utilizzare per il monitoraggio del benessere in azienda delle scrofe da macellare e dei suini da allevamento. Le problematiche più importanti riguardano principalmente la limitazione dei movimenti, i problemi del riposo, lo stress di gruppo, l’incapacità di eseguire comportamenti esplorativi o di foraggiamento, la fame prolungata. A queste si possono aggiungere per l’allevamento in paddock all’aperto lo stress da freddo per i suinetti in lattazione e svezzamento, problemi gastroenterici legati alla nutrizione e per tutti il morso della coda. Per le scrofe e le scrofette asciutte prime del parto limitatamente ai problemi del riposo si raccomanda di tenere pulito il pavimento del box o di fornire lettiere; tuttavia si osserva che la restrizione al movimento e l’impossibilità di poter compiere comportamenti esplorativi non possono essere mitigati se non facendo uscire gli animali dalle stalle. Gli unici veri problemi da osservare con cura sono associati al comportamento competitivo in gruppo (cioè lo stress di gruppo e la fame prolungata) che derivano anche dalla situazione in cui si trovano gli animali. I rimedi prescritti vanno valutati in funzione del tipo di stabulazione (di gruppo al coperto o sistemi di paddock all’aperto), dell’omogeneità degli animali (riducendo al minimo i trasferimenti di scrofe che causano la non familiarità dei vicini, rimuovendo gli animali aggressivi o prepotenti, curando le scrofe che presentano ferite), raggruppando animali di dimensioni simili. Per tutti vale che buone pratiche di mescolamento dei soggetti derivante da una buona progettazione del recinto (fig. 1), con una buona alimentazione e gestione in generale, hanno conseguenze positive associate al benessere. Secondo i suggerimenti dell’EFSA, le scrofe
da parto e i suinetti in fase di lattazione non dovrebbero essere più alloggiati in gabbie da parto, ma in recinti da parto. Lo spazio minimo disponibile per la scrofa deve essere di circa 6,6 m² per ottenere una mortalità dei suinetti paragonabile a quella di un sistema di gabbie da parto. Ciò equivale a circa 7,8 m² di dimensioni totali del recinto (è raccomandato uno spazio maggiore per migliorare le possibilità di locomozione della scrofa). Si riconosce che è necessario un periodo di adattamento per passare dagli attuali sistemi utilizzati per le singole scrofe, ma l’allevato-
re e il personale devono essere formati per ridurre al minimo i compromessi in termini di benessere durante il periodo di transizione dalle gabbie da parto. I sistemi temporanei (fig. 2) di gabbie da parto possono essere efficaci per mantenere la sopravvivenza dei suinetti (prevenzione rischio da schiacciamento) ma non possono essere consigliati come sistema di transizione nell’azienda agricola a meno che non abbia già le dimensioni uguali a quelle del futuro recinto per il parto libero (e possa essere rimosso dopo i primi giorni dalla nascita). Le scrofe e le scrofette vanno incoraggiate a soddisfare la loro motivazione intrinseca di costruire un nido, mettendo a disposizione almeno il giorno prima del parto, materiali come paglia a stelo lungo o tagliata a lungo, fieno e foraggio di fieno, in quantità tale da consentire un giaciglio funzionale. L’uso del sistema artificiale di allevamento come conseguenza di grandi cucciolate può avere valore solo adattando la dimensione media delle cucciolate dell’allevamento alle capacità fisiche dei suinetti e a quelle della scrofa, attraverso la selezione genetica, che è demandata alle diverse organizzazioni di allevamento. Per garantire la sopravvivenza dei suinetti e una buona longevità della scrofa, occorre puntare ad ottenere dimensioni ottimali della cucciolata, buona vitalità dei suinetti, bassa variabilità del peso alla nascita, buon comportamento materno, buona conformazione delle zampe e buona qualità della mammella. Affinché l’allevamento sia sostenibile in termini di longevità della scrofa, la selezione per la dimensione della cucciolata dovrebbe essere limitata a un numero medio di 12-14 suinetti nati vivi. Nello svezzamento dei suinetti si deve tenere conto di tenere gli animali in spazi adeguati. Se confinati in spazi insufficienti per i maialini ne vengono limitati i movimenti, impedito il riposo, si possono avere disturbi locomotori (zoppia) legati allo stress di gruppo, tutti problemi che portano conseguenze sul benessere. In queste condizioni di spazi ridotti, di alta velocità dell’aria o di cattivo ricambio (elevati livelli di ammoniaca), di cattivo stato di salute e di carenze nella composizione del mangime, si associano le problematiche del morso della coda. Mettere in atto soluzioni che risolvono queste situazioni critiche aumenta di fatto il benessere animale e permette di mettere in atto misure specifiche preventive per evitare che gli animali si mordano la coda.
In linea di massima il taglio della coda e la castrazione non devono essere eseguiti a meno che non si rendano necessari e dopo attenta valutazione del rischio a livello di cucciolata. In tali casi si deve provvedere il prima possibile e le operazioni devono essere svolte da personale competente in condizioni igieniche appropriate e con la dovuta sensibilità nei confronti dell’animale per evitare il rischio di infezioni. Queste operazioni non devono essere eseguite senza anestesia e analgesia a causa delle gravi conseguenze sul benessere dei suinetti anche in tempi successivi, almeno finché la ferita non si è cicatrizzata.
Figura 2: Sistema di parto con gabbie temporanee. (A) cassa chiusa, (B) cassa aperta (tratto da EFSA Journal 2022;20(8):7421 – Op. Cit.)
Figura 1: Rappresentazione di un recinto di mescolamento “ben progettato” che consente alle scrofe di stabilire una gerarchia di dominanza in sicurezza (tratto da EFSA Journal 2022;20(8):7421 – Op. Cit.) Secondo i suggerimenti dell’EFSA, le scrofe da parto e i suinetti in fase di lattazione non dovrebbero essere più alloggiati in gabbie da parto, ma in recinti da parto
RACCOMANDAZIONI DI EFSA PER MIGLIORARE IL BENESSERE NEL TRASPORTO DEGLI ANIMALI
A settembre sono stati pubblicati cinque pareri specifici con raccomandazioni per migliorare il benessere degli animali durante il trasporto. Tali pareri sono stati presentati alla Commissione Europea per coadiuvare la
L’EFSA per ciascun gruppo di animali ha definito limiti precisi per le temperature che devono essere mantenute all’interno del veicolo e ha indicato tolleranze minime per lo spazio da riservare agli animali
revisione del nuovo corpo legislativo sul benessere degli animali nella UE, definito dalla strategia F2F. L’attuale legislazione sul trasporto degli animali è più recente di quella degli altri regolamenti: è entrata in vigore nel 2005 e ha beneficiato già di studi e di proposte di Commissioni costituite per applicare al meglio i regolamenti e per rendere meno traumatico il trasporto. Il lavoro recente di EFSA contribuisce a rendere esplicite determinate soluzioni per garantire un livello di benessere più elevato degli animali. I pareri hanno riguardato nello specifico ogni singola specie di allevamento di grossa taglia: i piccoli ruminanti (ovini e caprini) [6], i bovini (vacche e vitelli) [7], gli equidi (cavalli e asini) [8], i suini [9]; e gli animali trasportati in contenitori, compresi i volatili domestici (polli, galline ovaiole, tacchini, ecc.) e i conigli [10]. Di tutti, a partire dalle singole necessità, sono state analizzate le conseguenze delle varie fasi di trasporto legate al benessere, i pericoli che potrebbero inficiarlo e gli indicatori diretti (ABM) che è possibile determinare per valutarle. Le raccomandazioni generali indicano nell’aumento degli spazi a disposizione, nell’abbassare le temperature massime e nella riduzione dei tempi di viaggi, i principali elementi per migliorare il benessere degli animali durante il trasporto e laddove ciò non sia possibile di adottare specifiche azioni per garantirlo. L’EFSA per ciascun gruppo di animali ha definito limiti precisi per le temperature che devono essere mantenute TROLLEY
TUMBLER MOULDS PRESSES DEMOULDING MACHINE
all’interno del veicolo e ha indicato tolleranze minime per lo spazio da riservare agli animali, descrivendo anche altre conseguenze sul benessere durante il trasporto come la fame, la sete e la stanchezza. Ecco un dettaglio delle più significative azioni da osservare per garantire il benessere animale (con riferimento al trasporto prevalente su gomma; per altro si rimanda ai documenti specifici). VACUUM TUMBLERS BRINE MIXERS
TWIN RAIL SYSTEM
1. PICCOLI RUMINANTI (PECORE E CAPRE) - Per evitare un impatto negativo sul benessere degli animali dovute alle condizioni microclimatiche durante i viaggi gli ovini dovrebbero essere trasportati nella loro
“zona di comfort termico” la cui soglia superiore relativa allo stress da calore è stimata a 25°C. - Al fine di ridurre il rischio di conseguenze
per il benessere per l’esposizione alle alte temperature, all’interno dei veicoli non si dovrebbero superare le temperature critiche di 28°C per gli animali con vello e di 32°C per quelli tosati. - Per quanto riguarda i limiti del viaggio sono stati osservati cambiamenti fisiologici associati alla fame e alla sete dopo 12 ore di trasporto.
2. BOVINI (VITELLI E VACCHE)
- Al fine di evitare disturbi come la fame e la sete prolungate nelle fasi successive del trasporto, il mangime e l’acqua devono essere forniti facilmente durante la fase di preparazione prima del viaggio. - Per il trasporto su strada devono essere considerate l’umidità e la temperatura sul mezzo: la temperatura all’interno dei veicoli non deve superare i 25°C. I veicoli dovrebbero perciò essere dotati di sensori che registrano le condizioni microclimatiche il più vicino possibile alla posizione dei bovini. - Nel programmare la durata del viaggio si deve tenere conto di cambiamenti fisiologici associati alla sete dopo 9 ore e associati alla fame indicativamente dopo 12 ore di trasporto: al superamento di tali limiti i bovini devono essere scaricati in condizioni di comfort termico ed essere forniti di cibo e acqua, oltre ad essere fatti riposare in modo adeguato. - Le vacche in lattazione devono essere munte ogni 12 ore.
3. EQUINI
Per quanto riguarda il trasporto degli equini il parere raccomanda solo lo scenario specifico per il trasporto di cavalli ed asini in lunghi viaggi verso i macelli. Le prime raccomandazioni indicano che il trasporto dei cavalli deve avvenire per gruppi di animali già omogenei tra loro al fine di evitare eventi traumatici. Deve essere osservata anche particolare cura prima del trasporto, nella manipolazione e nel carico dalle aree di transito per garantire che il cavallo non le associ alla paura che può portare a stress. - Per quanto riguarda le condizioni microclimatiche del trasporto, queste sono le stesse suggerite per i bovini, con il limite di 25°C. - Il benessere dei cavalli trova giovamento da uno spazio aggiuntivo sia in larghezza che in lunghezza. Anche lo spazio verticale deve essere adeguatamente considerato perché il cavallo mantenga la postura della testa in posizioni bilanciate. - Particolarmente sensibile per i cavalli risulta essere il rischio di disidratazione e fame per cui si raccomanda di abbeverarli e alimentarli ad libitum ad intervalli regolari di non più di 4 ore per un periodo di 30 minuti, a veicolo fermo.
4. SUINI
I suini sono particolarmente soggetti a stress da trasporto e gli effetti negativi sul benessere associati a paura, dolore, disagio, fatica (se i suini non sono trasferiti da piccoli per ingrasso/allevamento), hanno conseguenze altamente rilevanti sulla qualità delle carni, se lo spostamento avviene per la macellazione. - Le principali misure preventive riguardano la creazione e la manutenzione di strutture adeguate per la stabulazione prima e dopo il trasporto, l’evitare il carico dei mezzi nelle ore più calde, l’istruzione degli addetti alla movimentazione degli animali. - Per quanto riguarda le condizioni microclimatiche durante il trasporto, la sensibilità allo stress termico varia da una categoria all’altra dei suini: a) per le scrofe la zona di comfort termico è stimata a 20°C, mentre quella critica su-
periore va oltre i 22°C; b) per i suini da finissaggio le temperature di comfort e critiche sono stimate a 22°C e 25°C; c) per i suini da svezzare di circa 30 kg il comfort è stimato a 25°C, la temperatura critica oltre i 30°C. - Per eliminare lo stress di gruppo e le lesioni che ne derivano occorre ridurre il più possibile la durata del viaggio e aumentare lo spazio a disposizione sia orizzontale che verticale per permettere una adeguata ventilazione (anche meccanica all’occorrenza se le temperature superano i livelli della zona di comfort). - I disagi da sete portano a disidratazione dopo 8 ore di trasporto (anche quando i mezzi sono dotati di abbeveratoi molti animali non possono o non sono in grado di bere) mentre quelli da fame si manifestano dopo 12 ore di prolungata privazione del cibo. Oltre questi tempi si devono prevedere soste e riposo in luoghi idonei in postazioni di controllo, evitando il possibile contatto con altri animali con il rischio di contrarre malattie.
5. UCCELLI DOMESTICI E CONIGLI TRASPORTATI IN GABBIE
a) Trasporto avicoli in generale. Il problema principale che nuoce al benessere è strettamente legato allo spazio a disposizione, alla temperatura effettiva all’interno dei contenitori di trasporto (stress da caldo o da freddo), alla fame e alla sete prolungata in funzione della durata del viaggio. - A riguardo di quest’ultimo aspetto gli esperti scientifici osservano che a partire dalla 6a ora di sospensione del mangime e dell’acqua gli animali iniziano ad esaurire le riserve metaboliche e oltre le 12 ore di astinenza la fame prolungata porta alla disgregazione delle cellule intestinali; la sete prolungata porta invece all’aumen-
to della creatinina plastica. Tali condizioni sono dannose per il loro benessere (e ovviamente per la qualità della carne se gli animali sono macellati subito dopo il trasporto). Le soluzioni raccomandate, poiché i volatili non possono essere alimentati nelle gabbie di trasporto, è che la durata massima del viaggio non deve superare le 12 ore (10 ore per le galline a fine carriera). - Per quanto riguarda le temperature di trasporto, i criteri di sicurezza e rischio di stress da calore sono indicizzati in rapporto alla temperatura del bulbo secco e all’umidità relativa all’interno dei contenitori.
Per il pollame sono stati convalidati due indici, la temperatura equivalente apparente (AET) e l’indice di comfort entalpico (ECI), che combinano tra loro anche la temperatura a bulbo secco e l’umidità relativa.
Se si usa l’indice AET, valori inferiori a 40 rappresentano una zona sicura, per valori compresi tra 40 e 65 i rischi da stress di calore aumentano, per valori superiori a 65 si entra in una zona di pericolo.
Usando l’indice ECI, valori inferiori a 48,0 kJ/kg sono perfetti per una zona di comfort; superando questa soglia i rischi aumentano e al di sopra di 57,6 kJ/kg i meccanismi che i volatili possono mettere in atto per far fronte allo stresso di calore diventano meno efficaci entrando in una zona critica.
b) Trasporto dei pulcini di 1 giorno. Il trasporto dei pulcini di un giorno è particolarmente critico, per lo stress da movimentazione, da caldo e freddo e perché la sospensione prolungata di mangime e acqua nuoce gravemente alla loro salute e al loro benessere. Il suggerimento è quello di trasportare solo uova fecondate per poi farle schiudere nel luogo di allevamento definitivo.
c) Trasporto dei conigli. Per i conigli è raccomandato che durante il trasporto possano stare in posizione ventrale con le zampe anteriori estese e quelle posteriori piegate verso il corpo, in posizione di riposo ma con spazio a sufficienza perché possano cambiare posizione. L’altezza dei contenitori per il trasporto deve comunque consentire ai conigli di mantenere le orecchie erette in modo naturale quando sono seduti: le gabbie con altezza di 35-40 cm consentiranno ai conigli da macello (fino a 3 kg) e ai conigli da riproduzione (tra 4,5 e 6 kg) di stare seduti con le orecchie erette. - Per quanto riguarda il controllo delle temperature all’interno dei contenitori, EFSA suggerisce di controllare la temperatura del bulbo secco e dell’umidità e di calcolare il loro rapporto in un indice di temperatura-umidità (THI): l’indice THI inferiore a 27,8 garantisce una zona sicura, se compreso tra i valori di 27,8 e 28,9 il rischio di stress da calore aumenta (zona di allerta), mentre se è superiore a 28,9 rappresenta un pericolo per il loro benessere. - La durata del trasporto in funzione della fame e della sete non deve superare le 12 ore. Oltre le 12 ore di astinenza dal mangime, la fame prolungata comporta una sicura perdita di peso.
EFSA è stata chiamata ad aggiornare i pericoli insiti nel trasporto, a individuare degli indici per misurare qualitativamente e quantitativamente le conseguenze del benessere, a fornire raccomandazioni per prevenire, correggere o mitigare i pericoli che sono motivo di stress per la salute degli animali e per la qualità delle carni
CONCLUSIONI
Il trasporto di animali, sia quelli di specie in libertà che di animali in contenitori è da sempre considerato un aspetto critico per il benessere degli animali, soprattutto per quelli destinati al macello. I rischi di stress psico-fisico sono prevalentemente legati alla preparazione prima del trasporto, al carico e allo scarico degli animali in tutte le fasi del viaggio, alle condizioni che si trovano all’interno dei mezzi (per lo spazio a disposizione, il microclima e le temperature che si generano, la possibilità o meno di venire abbeverati e alimentati perché gli animali sono sensibili a sete e fame e periodi prolungati di astinenza possono nuocere alla loro salute), alla durata del viaggio nonché alle condizioni di riposo necessarie in aree attrezzate se la trasferta è molto lunga. Per questo EFSA è stata chiamata ad aggiornare - per ciascuna specie o categoria di animali presa in considerazione - i pericoli insiti nel trasporto, a individuare degli indici per misurare qualitativamente e quantitativamente le conseguenze del benessere (basate sugli animali, ABM), a fornire raccomandazioni per prevenire, correggere o mitigare i pericoli che sono motivo di stress per la salute degli animali e per la qualità delle carni laddove gli animali sono poi destinati al macello. Tutte queste valutazioni pubblicate nei pareri scientifici divulgati da EFSA (a cui ne seguiranno altri per fornire indicazioni sui sistemi di allevamento, oltre a quello già pubblicato sull’allevamento dei suini) formano un corollario per la stesura dei nuovi regolamenti sul benessere animale che saranno emanati a partire dal 2023. Il concetto cardine legato alla strategia F2F si basa sul riconoscimento che le buone pratiche volte ad aumentare il benessere degli animali, anche se comportano nuovi oneri da affrontare, non solo riducono sofferenze inutili patite dagli animali ma contribuiscono anche a renderli più sani. Viene infatti diminuito lo stress che incide sulla qualità delle carni e si prevengono forme di debilitazione fisica che sono potenzialmente causa di malattie veicolate con gli alimenti, soprattutto nella fase più critica che precede la macellazione e la successiva lavorazione delle carni.
BIBLIOGRAFIA
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Gli autori sono responsabili delle opinioni espresse negli articoli e delle relative bibliografie
tific Opinion on the welfare of small ruminants during transport. EFSA Journal 2022;20(9):7404, 101 pp. https://doi.org/10.2903/j.efsa.2022.7404 7. EFSA AHAW Panel (EFSA Panel on Animal Health and Welfare). (2022). Welfare of cattle during transport. EFSA Journal 2022;20(9):7442, 121 pp. https://doi. org/10.2903/j.efsa.2022.7442 8. EFSA AHAW Panel (EFSA Panel on Animal Health and Welfare). (2022). Scientific Opinion on the welfare of equidae during transport. EFSA Journal 2022;20(9):7444, 113 pp. https://doi.org/10.2903/j.efsa.2022.7444 9. EFSA AHAW Panel (EFSA Panel on Animal Health and Welfare). (2022). Scientific
Opinion on the welfare of pigs during transport. EFSA Journal 2022;20(9):7445, 108 pp. https://doi.org/10.2903/j.efsa.2022.7445 10. EFSA AHAW Panel (EFSA Panel on Animal Health and Welfare). (2022). Scientific Opinion on the welfare of domestic birds and rabbits transported in containers. EFSA Journal 2022;20(9):7441, 188 pp. https://doi.org/10.2903/j. efsa.2022.7441