ISSN 2239-9445
30 Progetti provenienti da: Asia, Europa e Nord America Il recupero di un appartamento degli anni ’50 Materiali contro il cambiamento climatico Trimestrale – anno 9 – n° 30 marzo 2019 Registrazione Trib. Gorizia n. 03/2011 del 29.7.2011 Poste italiane S.p.A. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 NE/UD Euro 15,00
indice 04
12 argomenti 04 DecarbEurope: tecnologie per un futuro più pulito Marco Crespi
progetti 12 Passive fashion Star Garment Innovation Center, Katunayake (LK) Jordan Parnass Digital Architecture, New York (USA)
28 Passivhaus per tutti! Torre residenziale “A” di Bolueta, Bilbao - País Vasco (E) VArquitectos, Ansoáin - Pamplona (E)
42 Sostenibilmente verde Green Solution House, Bornholm (DK) 3XN e GXN, Copenaghen (DK)
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azero rivista trimestrale – anno 9 n. 30, marzo 2019 Registrazione Tribunale Gorizia n. 03/2011 del 29.7.2011 Numero di iscrizione al ROC: 8147 ISSN 2239-9445 Direttore responsabile Ferdinando Gottard Redazione Lara Bassi, Lara Gariup, Gaia Bollini Editore EdicomEdizioni – Monfalcone (GO)
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54 Un recupero d’Oro Casa Turoldo, Coderno di Sedegliano (UD) Domenico Pepe, Cordenons (PN)
68 Un padiglione per il futuro Passive House Pavilion Longfor Sundar, Gaobeidian (PRC)
focus 80 La riqualificazione di un appartamento degli anni ‘50 a Riccione Sergio Pesaresi
88 innovazione Materiali contro il cambiamento climatico: prosolve370e e Made of Air
SUP Atelier, Yehao Song, Pechino (PRC)
96 back page Michele De Beni
Redazione e amministrazione via 1° Maggio 117 – 34074 Monfalcone (GO) tel. 0481.484488 – fax 0481.485721 redazione@edicomedizioni.com www.azeroweb.com Stampa Grafiche Manzanesi – Manzano (UD) Stampato su carta con alto contenuto di fibre riciclate selezionate Prezzo di copertina 15,00 euro Abbonamento Italia (4 numeri): 50,00 euro Estero (4 numeri): 100,00 euro Gli abbonamenti possono iniziare, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile in qualsiasi periodo dell’anno
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argomenti
DecarbEurope: tecnologie per un futuro più pulito Le tecnologie che servono per diminuire la dipendenza energetica dai combustibili fossili e l’emissione di CO2 esistono già, sono conosciute, convenienti e diffuse sul mercato. Occorre però sbloccarne il potenziale: il progetto DecarbEurope mette in campo alcune proposte – destinate ai decision-maker – per decarbonizzare edilizia, industria e trasporti. Marco Crespi 4
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Photo by Gustavo Quepon on unsplash
La nostra società ha bisogno di ridurre i consumi d’energia e le sue emissioni di gas serra, primo tra tutti la CO2 derivata in gran parte dai combustibili fossili come gas, carbone e petrolio. Senza elencare i tanti
Connettere le tecnologie per un futuro più pulito
dati e proiezioni future a sostegno di questa necessità,
DecarbEurope è un progetto nato nel 2017 dall’Euro-
ci limitiamo solo a ricordare che gli edifici e le indu-
pean Copper Institute (ECI, vedi box pagina seguente)
strie sono responsabili del 50% dei consumi energetici
in collaborazione con numerose associazioni di set-
finali all’interno dell’UE e che il settore dei trasporti
tore e media partner e si rivolge a policy-maker dell’in-
conta da solo per ben il 33% .
dustria e della politica, descrivendo e dimostrando la
Se dunque vogliamo agire con una certa efficacia, i
convenienza di soluzioni tecniche in grado di:
macrosettori su cui intervenire sono essenzialmente i
1) portare alla decarbonizzazione della nostra società
1
tre citati sopra, operando con successo anche sul patri-
evitando l’emissione di centinaia di milioni
monio edilizio e industriale già esistente senza dover
di tonnellate di CO2;
ricorrere a tecnologie innovative o a ristrutturazioni
2) ottenere notevoli risparmi energetici (e monetari:
pesanti. Da queste considerazioni di base dunque
non bisogna dimenticare che il costo delle
nasce il progetto DecarbEurope, che propone strategie
importazioni energetiche UE nel 2017 ammontava
concrete per decarbonizzare la nostra energia e la no-
a 266 miliardi di euro2 …).
stra società.
Per usare una metafora, il progetto DecarbEurope
argomenti
5
vuole “costruire ecosistemi” dove tecnologie, mercati e politiche si colleghino e si integrino tra di loro al fine di rendere carbon free l’economia UE. Questo spiega
5 proposte politiche per fare un passo più in là
infatti il motto che compare nel suo logo che è “Connettere le tecnologie per un futuro più pulito”.
Il proposito di DecarbEurope è convincere che la de-
La validità e la concretezza di questo progetto non
carbonizzazione della società e della nostra energia
sono passate inosservate: Miguel Arias Cañete, il Com-
non solo è fattibile ma, soprattutto, conviene e il suo
missario europeo per il clima e l’energia, ha infatti
approccio spinge a fare un passo più in là: pannelli fo-
scritto l’introduzione al libro “DecarbEurope” del 2017,
tovoltaici, pompe di calore o motori elettrici ad alta ef-
summa del programma, sottolineando che le “inizia-
ficienza non possono essere avulsi dal loro intorno ma
tive come DecarbEurope […] con soluzioni tecniche
devono essere integrati nel contesto (o sistema) in cui
economicamente vantaggiose possono aiutare a pro-
vengono applicati. I sistemi devono essere progettati,
muovere la leadership globale dell’UE nell’energia pu-
installati, commissionati e gestiti avendo in mente l’ef-
lita e nelle soluzioni tecnologiche a basso carbonio.”
ficienza energetica nella sua totalità. Mi riferisco in
“Superare le numerose sfide della transizione energe-
particolare all’energy management e all’automazione
tica – prosegue Arias Cañete – richiederà un uso attivo
e controllo degli edifici che implicano già in partenza
delle tecnologie e innovazione, attirerà gli investi-
un modo più evoluto di pensare e di approcciarsi al-
menti, accelererà la crescita e la creazione di nuovi
l’energia.
posti di lavoro. Ricerca e innovazione sono vitali per
Però tutto questo non è sufficiente: c’è, infatti, una
sostenere la competitività globale dell’Europa nelle
consapevolezza diffusa per cui le tecnologie da sole
tecnologie avanzate dell’energia rinnovabile e nelle so-
non riescono a dispiegare tutto il loro potenziale posi-
luzioni di efficienza energetica.”
tivo. Perciò DecarbEurope suggerisce per ognuna di
European Copper Institute e la transizione energetica L’European Copper Institute (ECI) di Bruxelles è una asso-
ECI, nell’editoriale di DecarbEurope 2017: “Nella transi-
ciazione senza scopo di lucro che rappresenta le maggiori
zione verso un sistema energetico sostenibile, il rame è
compagnie produttrici di rame e le industrie leader di se-
un materiale di scelta per la sua maggiore efficienza nella
milavorati in rame e sue leghe; essa diffonde e promuove
produzione e nel consumo di elettricità: l’eccezionale
l’uso del rame nelle sue applicazioni finali e per le tecno-
conduttività elettrica lo rende inevitabile quando bisogna
logie innovative.
aumentare l’efficienza di attrezzature e di veicoli, oppure
Il rame è un metallo con una capacità eccezionale di con-
quando si integrano più fonti rinnovabili nel mix della pro-
durre elettricità e calore: tra i metalli comuni è secondo
duzione energetica. Aggiungendo un chilogrammo di
solo all’argento, quindi risulta essere il miglior compro-
rame in un dispositivo (come un generatore, un trasfor-
messo tra le proprietà fisiche e i costi. Per questo vediamo
matore o un motore) si ridurranno le corrispondenti emis-
fili di rame dove c’è bisogno di generare, trasportare e
sioni di gas serra durante la sua vita produttiva da 100
usare l’elettricità in maniera efficiente; analogamente,
fino a 7.500 chilogrammi, a seconda dell’applicazione,
tubi e lastre di rame vengono scelti nella produzione di
generando risparmi di energia da 24 a 2.400 euro.”
scambiatori di calore, radiatori, dispersori, serpentine per
Vogliamo aggiungere che le credenziali di sostenibilità del
condizionamento o refrigerazione, collettori.
rame sono rafforzate dalla sua completa riciclabilità,
Possiamo quindi sostenere che il rame è il metallo dell’ef-
senza che perda le caratteristiche meccaniche-fisiche ori-
ficienza e del risparmio energetico ed è alla base della
ginali: circa il 50% del rame usato nell’UE arriva dal rici-
transizione energetica in corso, grazie alle proprietà viste
clo. Ecco perché l’industria del rame, ECI e i suoi
sopra. Lo conferma Bernard Respaut, chief executive di
distaccamenti nazionali (come l’Istituto Europeo del
6
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esse 5 misure politiche per favorirne lo sviluppo o – ri-
gratuiti.
correndo alla metafora iniziale – per creare o raffor-
Va ricordato che DecarbEurope ha un “respiro” euro-
zare “l’ecosistema” di tecnologie-politiche-mercati.
peo, quindi è necessariamente generale: alcune delle
Prendiamo come esempio l’auto elettrica: come stimo-
soluzioni possono essere già operanti in alcuni Paesi e
lare sul mercato la sua diffusione che non è solo fre-
quindi ripresentate a beneficio di altri. Così infatti,
nata dal prezzo? Ai policy-maker vengono elencate 5
quando si parla di energy management, l’Italia viene
proposte concrete: la prima è quella di un Mandato Eu-
presa ad esempio: le nostre ESCO inglobano la ge-
ropeo con degli obiettivi di immatricolazione e dei li-
stione dell’energia con un contratto a garanzia del ri-
miti di emissione di CO2 per le auto, sia per il 2025 che
sultato, che porta a risparmi sostanziali e ha un
per il 2030. Infatti, solo se si pongono ambiziosi obiet-
impatto sulla creazione di posti di lavoro.
tivi intermedi da qui al 2050, si riuscirà entro quell’anno a togliere dalle nostre strade le auto con motori a combustibile convenzionale e a realizzare una mobi-
Le tecnologie
lità decarbonizzata. Tra i restanti suggerimenti politici
Il progetto DecarbEurope fa una selezione di impianti
si richiede di potenziare le infrastrutture, diffondendo
e attività, complessivamente 20 fino a ora, illustrate da
le colonnine di ricarica (e mitigare la cosiddetta range-
ECI in un sito internet dedicato e in due libri, di un
anxiety del potenziale acquirente); di integrare i veicoli
centinaio di pagine ciascuno e pubblicati nel 2017 e
elettrici nella rete elettrica (vehicle-to-grid); di fare in
nel 2018.
modo che ogni nuovo edificio commerciale e residen-
La prima pubblicazione ne mette in evidenza dieci:
ziale abbia punti di ricarica; di concedere facilitazioni
• i processi elettromagnetici;
ai veicoli elettrici nelle città, come il passaggio nelle
• il solare termico;
corsie riservate per i mezzi pubblici e punti di ricarica
• i sistemi di motori elettrici;
Rame con sede a Milano) sono da decenni in prima fila nella promozione delle energie rinnovabili, nel suo impiego nella edilizia sostenibile ed ora, con DecarbEurope, nel processo di decarbonizzazione della nostra società. Altre informazioni È possibile leggere on-line e scaricare la pubblicazione DecarbEurope, andando sulla pagina dedicata nel sito dell’Istituto Europeo del Rame: https://copperalliance.it/decarbeurope/. Inoltre, la pagina web di ECI dedicata a DecarbEurope, particolarmente ricca di contenuti, informazioni e comprendente anche la seconda pubblicazione del 2018 è: https://decarbeurope.org/ (in inglese).
A destra, in alto, una stazione di ricarica per auto elettriche e, più in basso , uno “spaccato” di motore elettrico in scala 1:1.
argomenti
7
• la cogenerazione;
o eventi, a seconda dei casi.
• l’energia eolica;
Tra le installazioni mostrate, forse l’esempio più fa-
• la gestione dell’energia (energy management)
moso è il Castello di Windsor: il suo sistema di cogene-
• l’automazione e il controllo degli edifici (sistemi
razione (calore + elettricità) riduce la dipendenza
BAC)
dall’energia fornita dalla rete e consente risparmi an-
• l’energia fotovoltaica;
nuali di CO2 di 418 tonnellate. Un esempio italiano è il
• l’auto elettrica;
Vulcano Buono, il nuovo centro commerciale a Napoli
• le pompe di calore.
progettato da Renzo Piano, che contiene 250 pompe di
Come si vede, si è volutamente dato spazio a tecniche e
calore per il riscaldamento, il raffrescamento e la for-
sistemi già noti, diffusi sul mercato, convenienti, cen-
nitura di acqua calda.
trati sugli utenti e scalabili, cioè applicabili dalla casa alla grande industria. Dal momento che questo progetto vuole avere un taglio
Comunicare per migliorare
molto concreto, è importante anche mostrare esempi di
Si è fatto accenno precedentemente a due pubblica-
successo nell’applicazione delle tecnologie esaminate.
zioni, realizzate da “DecarbEurope” nel 2017 e nel 2018
ECI sta pertanto costruendo un piccolo database che il-
per comunicare e diffondere il progetto e le buone pra-
lustra le scelte e i risultati positivi – spesso accompa-
tiche, approfondendo in ogni capitolo una tecnologia
gnate da un confronto prima/dopo – conseguiti da
o un sistema attraverso una descrizione che com-
industrie, attività commerciali e perfino comunità per
prende anche uno schema grafico, 10 fatti (notizie, sta-
abbassare le loro emissioni, in nome della sostenibilità
tistiche, previsioni) importanti, le 5 proposte politiche,
e del risparmio energetico. L’ambizione è quella di con-
l’intervista a un esperto del settore/associazione indu-
centrarsi su marchi famosi o luoghi conosciuti, che
striale e tre case history di successo.
possano avere un impatto maggiore dal punto di vista
Al di là delle 5 proposte politiche, di cui è stato ripor-
della comunicazione; questi case-histories saranno poi
tato l’esempio dell’auto elettrica in un paragrafo prece-
illustrati con un diverso grado di approfondimento,
dente, la parte più significativa è probabilmente
dalla pagina blog sul sito decarbeurope.org fino alla di-
l’intervista con gli esperti dell’industria. Si tratta quasi
samina tecnica dettagliata in successive pubblicazioni
sempre di persone provenienti dal mondo delle asso-
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ciazioni industriali legate alla tecnologia trattata e le
cio. Per edifici di una certa complessità e volume
domande a loro rivolte non sono standardizzate, pur
(basta pensare a scuole, alberghi o a edifici pubblici) la
ruotando attorno ai seguenti aspetti: il ruolo della pro-
gestione dei consumi e i sistemi di controllo e automa-
pria tecnologia nella transizione energetica, le sfide da
zione fanno ormai parte del bagaglio tecnico e proget-
affrontare e gli sviluppi, i benefici per i cittadini euro-
tuale.
pei, le barriere da superare. Le risposte a tali quesiti
Un importante chiarimento: DecarbEurope non
creano lo “sfondo” su cui si stagliano i punti prece-
prende in considerazione tutte le tecnologie e le in-
denti, arricchendoli e completandoli; rivelano come
stallazioni che fanno di un edificio un fabbricato
uno specifico settore produttivo vede e incoraggia la
nZEB; pertanto non si parla di isolamenti, scherma-
transizione energetica, spesso portando alla luce
ture solari, impianti geotermici, ecc. Ha un approccio
aspetti che investono la società in generale, primo tra
più tecnologico e industriale che comunque presenta
tutti la creazione di posti di lavoro; forniscono consi-
numerose sovrapposizioni con la progettazione soste-
derazioni e informazioni poco conosciute ma interes-
nibile degli edifici di qualunque destinazione d’uso.
santi (vedi box pagina seguente) e aggiungono un
Un altro aspetto da sottolineare è che – anche se non si
apprezzabile “fattore umano”.
arriva al traguardo dell’edificio passivo o a zero emissioni – queste tecnologie possono essere molto efficaci
DecarbEurope per gli edifici a Zero Emissioni, e non solo
già sul costruito. Un esempio è quello di un voluminoso edificio pubblico costruito negli anni ‘60, in cui lavorano 1000 persone e per il quale sono stati adottati dei sistemi di controllo e automazione; grazie a
Alcune tecnologie sono già note ai lettori di azero, che
essi i consumi di gas metano sono diminuiti del 30%,
già le hanno viste applicate in tanti articoli: basta pen-
così come quelli elettrici per la climatizzazione e l’illu-
sare ai collettori solari termici per la produzione di
minazione, con un ritorno dell’investimento di circa 3-
acqua calda e ai pannelli fotovoltaici per la produzione
4 anni. È la dimostrazione che la convenienza
di elettricità; vi sono poi le pompe di calore alimentate
economica dei BAC è maggiore proprio negli edifici
dall’energia rinnovabile, che sfruttano al meglio l’ener-
esistenti, dove la bassa efficienza degli impianti e lo
gia dell’ambiente per trasferirla all’interno dell’edifi-
scarso isolamento termico dell’involucro mantengono alti i consumi per il riscaldamento e raffrescamento. Un esempio virtuoso di risparmio, a beneficio di tutta la comunità. Ci auguriamo entri presto nel database dei case-history di DecarbEurope!
Note bibliografiche 1
https://ec.europa.eu/eurostat/statisticsexplained/index.php?title=Energy_statistics__an_overview#Final_energy_consumption 2 https://ec.europa.eu/energy/sites/ener/files/ epc_report_final_1.pdf
Marco Crespi Istituto Europeo del Rame, Milano
Da sinistra, alcune tra le tecnologie indicate da DecarbEurope: cogenerazione, solare termico, pompa di calore.
argomenti
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Le tecnologie di DecarbEurope, un po’ di informazioni qua e là... La pubblicazione “DecarbEurope – connettere le tecnolo-
Cap. 9 - L’auto elettrica
gie per un futuro più pulito” (2017) presenta numeri, fatti e
I veicoli elettrici non producono emissioni dal tubo di
informazioni per ciascuna tecnologia; ne riportiamo qual-
scappamento: ciò significa niente CO2, né particelle fini,
cuno, in forma semplice.
neppure NOx, migliorando così la qualità dell’aria e la sa-
Cap. 1 - I processi elettromagnetici
lute nelle città.
Rispetto al convenzionale riscaldamento in fornace, tra i
Cap. 10 - Le pompe di calore
vantaggi dei processi elettromagnetici vi sono: un minore
Sono complessivamente necessarie 61 milioni di pompe
costo di investimento, un impianto più compatto, non c’è
di calore per sostituire l’energia che proviene dal gas
trasporto o stoccaggio di combustibile, non si creano
russo. Nel 2016 in Europa ogni giorno sono state installate
emissioni in loco.
circa 2.700 pompe di calore, con una vendita annuale di
Cap. 2 - Il solare termico
circa 1 milione di unità.
Con 33,3 GWth di capacità installata nel 2015, corrispondenti al fabbisogno domestico di acqua calda per 10 mi-
DecarbEurope, la pubblicazione del 2018
lioni di abitazioni, il settore impiega quasi 25.000
Oltre al libro DecarbEurope del 2017, oggetto di questo ar-
lavoratori ed evita l’emissione di 6 milioni di t di CO 2 l’anno.
ticolo, ECI ne ha pubblicato un altro nel 2018, in cui ha illu-
Cap. 3 - I sistemi di motori elettrici
strato altre 10 tecnologie ed attività che portano alla
I motori elettrici sono dappertutto: una casa moderna ne
decarbonizzazione:
contiene almeno 50 e un’auto di lusso ne ha più di 100 di
• Elettrodomestici
diverse dimensioni. A livello globale, i sistemi con i motori
• Trasporto passeggeri
elettrici usano il 53% dell’elettricità e l’8% del consumo
• Idrogeno
di energia.
• Risposta alla domanda - Demand response
Cap. 4 - La cogenerazione
• Finanza
Nell’UE il 15% del calore e il 10,5% dell’elettricità arrivano
• Teleriscaldamento
da cogenerazione; già oggi in Europa la cogenerazione
• Bioenergie
evita circa 200 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
• Accumulo dell’energia
Cap. 5 - L’energia eolica
• Comunità energetiche
In Europa una turbina on-shore media produce abba-
• Trasporto merci
stanza elettricità per 1.500 famiglie, quella off-shore può
La pubblicazione è attualmente disponibile in inglese e
invece alimentare più di 4.500 famiglie.
segue lo stesso schema di quella del 2017: 10 pagine per
Cap.6 - La gestione dell’energia - Energy Management
ciascun capitolo, con una suddivisione in 5 parti.
I settori industriali e dei servizi potrebbero risparmiare più del 25% della loro energia entro il 2035, adottando i sistemi di gestione dell’energia. Cap. 7 - L’automazione e il controllo degli edifici (BAC) I BAC richiedono investimenti ridotti di capitale (tipicamente 30 €/m2 negli edifici non residenziali e 12 €/m2 negli edifici residenziali), con un payback rapido (da 2 a 5 anni). Cap. 8 - L’energia fotovoltaica La generazione da solare fotovoltaico riduce le emissioni globali di CO2 di 200 – 300 milioni di tonnellate all’anno, equivalenti al totale di emissioni di gas serra della Francia. In Italia, più del 7% del consumo di elettricità è fornito dall’energia solare.
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progettare e costruire ediďŹ ci a energia 2019 00 quasi zero â‚Ź 50 Abbonamento
0481.484488 abbonamenti@edicomedizioni.com
EdicomEdizioni argomenti
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progetti
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Passive fashion Star Garment Innovation Center, Katunayake (LK)
Photo: Š Ganidu Balasuriya
La dimostrazione che lo standard tedesco può essere soddisfatto anche in climi ben differenti da quello del nord Europa è il retrofitting effettuato su un vecchio edificio industriale a nord di Colombo, capitale dello Sri Lanka. Gli step costruttivi sono stati gli stessi di sempre: elevato isolamento, involucro altamente ermetico, ponti termici minimi e, dal punto di vista impiantistico, un sistema di VMC con un elevato recupero del calore con deumidificazione.
progetti
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Progetto Passivhaus Jordan Parnass, Marijke Huelsmann, Kevin Hennessey, Yereem Park, Philip Weller, Elizabet Bereslavskaya - Jordan Parnass Digital Architecture, New York (USA) Progetto archtiettonico Vinod Jayasinghe Associates (Pvt) Ltd, Battaramulla (LK) Ingegneria meccanica Chandana Dalugoda Consultants, Piliyandala (LK) Impianti Kosala Kamburadeniya PE, Colombo (LK) Consulenti energetici Steven Winter Associates, Norwalk - New York - Washington DC (USA) Ingegneria strutturale Ajith Vandebona PE, Rajagiriya (LK) Superficie dell’edificio (PT e 1°P) 4.400 m2 Superficie fondiaria 4.850 m2 Fine lavori 2017
Photo: © Ganidu Balasuriya
Certificazione Passivhaus Institut Darmstadt - EnerPhit
No more sweat! La lunga storia della produzione di capi d’abbiglia-
mente, un luogo in cui “si suda troppo per lavorare”.
mento nei vari stati del sud-est asiatico solleva inevi-
Certo, nella fabbrica esemplare illustrata nelle pros-
tabilmente perplessità legate alle condizioni dei
sime pagine ci si limita a disegnare nuovi prodotti e a
lavoratori, costretti spesso a lavorare in strutture
realizzarli sotto forma di campioni ma il progetto di
calde, scarsamente ventilati e rumorosi. Pertanto, uti-
retrofitting è riuscito a stabilire degli standard in ter-
lizzare i termini “moda”, “industria tessile”, “Sri
mini di comfort sul posto di lavoro, efficienza energe-
Lanka” assieme a “risparmio energetico” e “comfort
tica e sostenibilità primi nel loro genere.
indoor” nella stessa frase potrebbe sembrare quasi un
Quando si è presentata l’opportunità di rinnovare e ri-
ossimoro.
strutturare un vecchio fabbricato industriale a Katu-
Eppure, l’edificio oggetto di questo articolo dimostra
nayake, una trentina di km a nord di Colombo, la
proprio come sia stato possibile coniugare il rispar-
capitale del piccolo stato insulare, lo studio newyor-
mio energetico abbattendo al contempo lo sfrutta-
kese Jordan Parnass Digital Architecture (JPDA), in
mento dei lavoratori proprio grazie al miglioramento
collaborazione con gli architetti locali di Vinod Jaya-
delle condizioni di comfort indoor. In molti Paesi in
singhe Associates (Pvt) Ltd, ha colto l’occasione per
cui si producono i capi d’abbigliamento che entrano
progettare un edificio all’avanguardia e ottenere la
nel circolo del fast fashion esistono infatti ancora oggi
certificazione Passivhaus, migliorando al contempo
molti dei cosiddetti “sweatshops”, termine coniato più
l’ambiente di lavoro.
di 150 anni fa in Inghilterra e che denota, letteral-
I progettisti avevano dalla loro parte l’impegno etico-
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Il cancello d’entrata principale a sud-ovest.
Lo Star Garment Innovation Center è un progetto pionieristico che ha creato un modello edilizio e sociale per edifici commerciali che si dichiarano liberi dallo sfruttamento della manodopera.
ecologico del committente, lo Star Garment Group,
riuscito ad abbreviare i tempi di costruzione ridu-
un’azienda cingalese di tessili attiva da decenni e da
cendo i costi, lo smaltimento in discarica e le emis-
poco acquisita da Komar, una compagnia fondata nel
sioni di anidride carbonica, grazie anche
1908, operante nello stesso ambito soprattutto in
all’inclusione di tecnologie all’avanguardia, come un
Nord America, attenta alle esigenze dei propri clienti,
sistema di “heat pipe” (tubo di calore) che riduce del
degli azionisti, dei dipendenti e degli enti normativi
90% l’utilizzo di energia per la deumidificazione.
nell’impegno di pratiche ecologicamente sostenibili.
Il risultato è il secondo edificio industriale Passivhaus
La collocazione geografica dello Star Garment Innova-
al mondo che è al contempo un retrofitting, certificato
tion Center ha reso le condizioni al contorno partico-
dunque con EnerPhit, standard impiegato dall’istituto
larmente ‘estreme’ per l’applicazione dei principi
di Darmstadt per designare i recuperi e non le nuove
Passivhaus, soprattutto se confrontate con quelle del
costruzioni.
Centro-Nord Europa, dove è nato lo standard e dove la
Nello Star Garment Innovation Center, la riduzione di
necessità primaria è quella di proteggersi dal freddo
energia complessiva supera il 75% rispetto a un nuovo
piuttosto che dal clima tropicale monsonico, che pre-
edificio convenzionale mentre il ROI (ovvero il ritorno
senta temperature calde costanti tutto l’anno e umi-
dell’investimento) è confermato al 17% annuo, con un
dità relativa estremamente elevata.
periodo di rimborso (payback) di sei anni.
Optando per rinnovare una fabbrica obsoleta invece di scegliere una nuova costruzione, il committente è
progetti
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A piano terra
Legenda: 1 entrata pedonale e per le auto 2 entrata staff 3 stanza quadri elettrici 4 infermeria 5 entrata personale di servizio 6 magazzino cibo/dispensa 7 laboratorio colore 8 servizi igienici 9 mensa 10 area informale parzialmente all’aperto (estensione della mensa) 11 open office con postazioni di lavoro 12 passaggio 13 taglio dei tessuti / libreria dei capi di vestiario 14 area di lavoro dei designer 15 reception & lounge 16 entrata principale 17 sala riunioni 18 show room 19 entrata carrabile dei direttori esecutivi 20negozio di tessuti 21 stanza dei server 22 moduli (postazioni di lavoro per le sarte con spazi di taglio, cucito, stiratura)
sezione AA
sezione BB
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EXIT
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Input
Input
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GI fixed arm welded to universal column at 5 points within a total height of apx. 6500mm
23 zona libera 24postazioni di lavoro 25 modelli 26 zona di design dei pattern 27 sala audio e video
piano superiore
Un dettaglio della facciata sud-est.
Photo: Š Ganidu Balasuriya
progetti
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Photo: © JPDA
Lo Star Garment Innovation Center dal lato sud-est.
1
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involucro a tenuta ermetica
5
alto livello di isolamento (elevato valore di R) pannelli FV dispositivi di ombreggiamento esterni
Trasmittanza media pareti esterne 0,33 W/m2K (R-17) Trasmittanza media copertura 0,18 W/m2K (R-31) Trasmittanza media serramenti, Uw 1,81 W/m2K
Soluzioni passive 1 2
Fabbisogno annuo per raffrescamento (secondo EnerPhit) 183 kWh/m2a Carico di raffrescamento 20,5 W/m2 Domanda di energia primaria 344 kWh/m2a Tenuta all’aria n50 = 0,78 h-1
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Isolamento con un elevato valore di R su tetto, pareti esterne e parte inferiore della soletta a sbalzo Riduzione del guadagno solare con sporti del tetto e dispositivi di ombreggiamento esterno La parte inferiore della soletta a sbalzo è isolata per una protezione termica continua Le colonne esterne sono rivestite con isolamento per ridurre il trasferimento di calore dall’esterno all’interno L’isolamento è esteso di alcuni pollici oltre il piano di campagna per garantire una chiusura dell’involucro termico Riflessione dell’irraggiamento solare Pannelli FV per l’elettricità VMC con più del 75% di recupero del calore
L’edificio L’ubicazione del manufatto edilizio in un clima caldo
ciaio che è stato conservato nei suoi elementi verticali
e umido, combinato con il suo utilizzo come struttura
e orizzontali (travi e pilastri) e quindi chiuso con vetro
produttiva, ha portato a concentrarsi maggiormente
isolante a tutta altezza al piano superiore e murature
sulle strategie per ridurre i guadagni del sole e degli
opache realizzate con blocchi cavi di cemento per gli
apporti passivi dati dalle attrezzature e dai macchi-
ambienti al piano terra. Le colonne in acciaio e le mu-
nari presenti all’interno nonché dagli occupanti. Con-
rature hanno poi ricevuto un sistema di isolamento a
trollare l’umidità indoor infatti non è essenziale solo
cappotto di 80 mm di spessore in EPS migliorato con
per la certificazione in sé ma anche per garantire un
grafite. Per poter installare la coibentazione in modo
comfort termico ottimale per i lavoratori.
ordinato, i supporti dovevano essere preventivamente
Il design e l’ingegneria dovevano essere adatti – e
avvolti con lastre in fibrocemento.
adattati – al clima pertanto, nelle intenzioni del com-
La copertura è stata invece completamente rinnovata
mittente e dei progettisti, era importante fornire
ed è costituita da pannelli sandwich di 120 mm di
molta luce naturale e, soprattutto, una
spessore con anima isolante in PUR e un rivestimento
temperatura/umidità costante e piacevole nei vari
esterno riflettente per mantenere il più possibile al-
ambienti di lavoro.
l’esterno il calore tropicale.
Dal punto di vista tecnico, lo Star Innovation Center è
Al piano superiore sono stati posati vetri colorati che
molto simile a qualsiasi altro edificio Passivhaus. Nel
fungono non solo da protezione solare ma anche da
caso specifico, le soluzioni adottate sono state le se-
punto di riferimento cromatico. Essi sono montati su
guenti:
un telaio in acciaio separato termicamente dalle fac-
• una facciata continua ad alte prestazioni, con un
ciate e i doppi vetri – importati dall’Europa – sono
fattore di guadagno solare g (Solar Heat Gain Coeffi-
stati sufficienti per soddisfare il limite richiesto da
cient) pari a 0,22, in combinazione con sporgenze
EnerPhit.
collocate strategicamente e schermature esterne
Una sfida particolare ha riguardato l’eliminazione, o
ombreggianti per ridurre il guadagno di calore
perlomeno la minimizzazione, dei ponti termici, que-
complessivo nell’edificio;
stione resa complicata dal fatto che l’edificio è stato
• un sistema a cappotto (EIFS - Exterior Insulated Fi-
integrato in alcuni punti da terrazze aperte e grandi
nish System) che avvolge in modo continuo i com-
sporgenze del tetto così che, ora, certe parti della
ponenti strutturali sia esistenti che nuovi, con
struttura in acciaio risultano all’esterno dell’involucro
ponti termici minimi;
coibentato.
• tutti i rivestimenti delle superfici esterne sono stati scelti per il loro basso assorbimento e/o perché altamente riflettenti, per ridurre ulteriormente i carichi di raffreddamento; • le tecnologie impiantistiche, oltre agli 89 pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica (ca. 30 kW) installati sulla copertura e alla VMC, includono avanzati controlli di deumidificazione che utilizzano il calore di scarto dal sistema di raffrescamento per migliorare la capacità di deumidificazione. L’ossatura portante preesistente a due piani presentava uno scheletro in ac-
Lo standard applicato non solo riduce i costi operativi ma è in grado di fornire un migliore ambiente di lavoro e un maggiore comfort dei dipendenti. La collaborazione con le aziende locali è stato poi anche un ottimo modo per trasferire le conoscenze tecnologiche e, ovviamente, creare posti di lavoro.
Photo: © Ganidu Balasuriya
In questa fotografia, i rocchetti colorati dei fili all’interno del Colour Lab.
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Photo: Š Ganidu Balasuriya Photo: Š Ganidu Balasuriya
Qui sopra, la zona reception & lounge al piano terra.
In basso, il grande open space al primo piano, con le vetrate che guardano a sud-est, ospita i piani di lavoro per taglio, cucito, stiratura e tutto quanto è necessario a un ambiente di sartoria.
progetti
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5
460 min.
460 min.
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A 10
rivestimento riflettente in silicone sulla copertura (indice di riflessione solare: 0,91) pannello metallico autoportante riempito con poliuretano (120 mm) ancorato alle putrelle a C già esistenti con interposizione di nastro tra putrella e pannello e viti in acciaio inox autofilettanti nastro per tenuta all’aria pannello di cemento (12 mm), tutte le giunture sono state sigillate con nastro a tenuta d’aria rivestito con barriera all’aria liquida isolamento in EPS migliorato con grafite (80 mm) barriera all’aria liquida strato di drenaggio spray per interruzione di ponte termico, applicato a 460 mm dal centro della trave su ciascun lato sistema di facciata continua con vetri a controllo solare ad alte prestazioni con avanzate proprietà di isolamento termico lattoneria di rivestimento
interno
esterno
interno
B sezione tipo sulla facciata continua
Nella pagina a fianco, la posa dell’isolamento sopra lo strato di tenuta all’aria che ha interessato, ovviamente, anche i pilastri. Commercializzando e promuovendo gli obiettivi di questo progetto, gli architetti cercano di ispirare l’industria locale mostrando un modo per ridurre le emissioni globali di CO2 e, se non proprio porre fine almeno migliorare nettamente le pessime condizioni di lavoro dei dipendenti di questi paesi.
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Elementi della struttura
1
• lastra autoportante in lamiera di metallo coibentata con isolamento in poliuretano, ancorata agli arcarecci a C esistenti con viti autofilettanti in PVC • arcarecci a C esistenti
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• telaio portante esistente in acciaio
4
2
• lastra in c.a. esistente su lamiera profilata in acciaio (al 1° p.)
8 460 min.
• lattoneria in alluminio composito (composite aluminium flashing)
460 m
• elementi schermanti in lamiera stirata • pannelli per facciate continue con doppi vetri • pavimento in c.a. esistente rifinito con quarzo inge-
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gnerizzato (al p.t.) • pavimentazione in blocchi di cemento su terra com-
6 7
pattata • connessione di fondazione esistente
dettaglio A
dettaglio B
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progetti
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C
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interno
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D 12 13 14 15 16 17
esterno
sezione tipo su sbalzo in c.a.
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rivestimento riflettente in silicone sulla copertura (indice di riflessione solare: 0,91) pannello metallico autoportante riempito con poliuretano (120 mm) ancorato alle putrelle a C già esistenti con interposizione di nastro tra putrella e pannello con viti in acciaio inox autofilettanti chiusura del giunto con poliuretano a cellule chiuse e sigillante siliconico nastro per tenuta all’aria fissaggio con perno di espansione in plastica barriera all’aria liquida pannello di cemento (12 mm), tutte le giunture sono state sigillate con nastro a tenuta d’aria rivestito con barriera all’aria liquida isolamento in EPS migliorato con grafite (80 mm) paraspigoli metallico di finitura finitura interna sistema di facciata continua con vetri a controllo solare ad alte prestazioni con avanzate proprietà di isolamento termico cordolo in cemento solaio esistente in c.a. lattoneria nastro adesivo di giunzione drenante ad alta forza collante finitura esterna in intonaco spazio per drenaggio (60 mm)
Nella pagina a fianco, un’altra immagine che testimonia l’elevato isolamento della struttura. Un aspetto questo che, assieme a un’accurata tenuta all’aria e ponti termici ridotti al minimo, rappresenta uno dei capisaldi di qualsiasi intervento progettuale sull’involucro che voglia definirsi passivo. Nel caso dello Star Innovation Center, una VMC accoppiata a un sistema di deumidificazione e scambiatori di calore ha ottimizzato ulteriormente gli interventi sulla struttura. L'edificio è certificato secondo lo standard EnerPhit del Passivhaus Institut per le ristrutturazioni, meno stringente rispetto a quello per i nuovi edifici.
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dettaglio C
dettaglio D
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interno
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solaio esistente in c.a. trave esistente muro nuovo in mattoni isolamento in EPS migliorato con grafite (80 mm) sistema di facciata continua con vetri a controllo solare ad alte prestazioni con avanzate proprietĂ di isolamento termico
E
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interno esterno 5
dettaglio E sezione tipo su parete in mattoni
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Impianti e tenuta all’aria in clima tropicale per recuperare il calore di scarto e ridurre così drasti-
novation Center di Katunayake è dotato di un sistema
camente l'energia necessaria per la deumidificazione.
di ventilazione con recupero di calore, la cui progetta-
Una volta terminati i lavori, è stato chiamato il certifi-
zione non è stata tuttavia senza problemi. Nello scam-
catore consulente Passivhaus, uno studio di ingegneri
biatore di calore del sistema, l’aria di alimentazione
con diverse sedi negli USA orientali, per effettuare le
viene prima raffreddata al di sotto della temperatura
prove finali tramite Blower-Door-Test. La prima prova
interna richiesta e quindi deumidificata. In questo
fu piuttosto deludente: gli strumenti avevano sco-
modo, la condensa si deposita immediatamente nel
perto ben 19 perdite, cioè 19 nodi non risolti, nell’invo-
sistema di ventilazione e non in seguito, negli am-
lucro! Un fallimento che si è rivelato però utile
bienti. Dopo la deumidificazione, l’aria di mandata
proprio per scoprire quella ventina di punti deboli
viene leggermente (pre)riscaldata con il calore prove-
che, opportunamente sigillati, sono stati poi in grado
niente dalle varie stanze per essere quindi finalmente
di superare il secondo test, riducendo le dispersioni
immessa nell’edificio.
ovunque dell’85-99%.
Pannelli FV posizionati sulla copertura garantiscono il
Nell’ottobre 2018, il Passivhaus Institut ha dichiarato
funzionamento dell’impiantistica all’interno dello Star
lo Star Garment Innovation Center come EnerPHit
Innovation Center, in primis del sistema di VMC, men-
Certified, definendolo “una pietra miliare nell’adegua-
tre il raffrescamento è demandato a un sistema di
mento per l’efficienza energetica industriale”. Il pro-
pompe di calore a flusso refrigerante variabile. Gli heat
getto ha già risparmiato circa il 60% del consumo
pipes (“tubi di calore”) di cui si parlava all’inizio sono
annuale di energia nell’ultimo anno rispetto all’edifi-
utilizzati nelle unità di trattamento dell'aria primaria
cio precedente. Photo: © Ganidu Balasuriya
Come ogni edificio passivo che si rispetti, anche l’In-
Lo show room al piano terra. Le putrelle in acciaio sono quelle dell’edificio preesistente, così come la muratura in mattoni che qui assume una valenza estetica.
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progetti
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Passivhaus per tutti! Torre residenziale “A” di Bolueta, Bilbao - País Vasco (E) Il grattacielo residenziale Bolueta, che prende il nome dal quartiere meridionale della città basca di Bilbao, è l’ultimo dei record Passivhaus. Con un’altezza di 88 metri, l’edificio è ora la casa passiva certificata dall’istituto tedesco più alta del mondo nella quale, ça va sans dire, un elevato isolamento dell’involucro e un performante impianto di VMC con recupero di calore permettono agli oltre 170 appartamenti di raggiungere un notevole benessere indoor a fronte di bassi consumi energetici.
progetti
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Il diritto al risparmio (energetico) Il grattacielo passivo Bolueta prende il nome dalla zona
ciaio e c.a., pur mantenendo alte prestazioni nel
omonima servita delle fermate 1 e 2 della rete metropo-
tempo. Si tratta infatti di unità residenziali sovvenzio-
litana di Bilbao, nel sud della città basca, a solo un cen-
nate dal governo, ovvero che possono essere acqui-
tinaio di metri da una trafficata stazione dei treni.
state o prese in affitto con contributi e agevolazioni
Il progetto per uno sviluppo urbanistico-residenziale
statali. Il risparmio economico, anche nella gestione
ha iniziato a concretizzarsi già nel 2012, in seguito al
futura da parte degli utenti, giocava quindi un ruolo
concorso indetto dal governo basco e supportato dal-
molto importante.
l’ente pubblico Visesa, per la pianificazione e la suc-
La formula di accesso all’acquisto o all’affitto di tali
cessiva gestione del complesso di 361 unità abitative,
immobili ricade sotto la dicitura Vivienda de Protecciòn
suddivise in due blocchi, l’A con 171 abitazioni e 28
Oficial (VPO, nota anche come Vivienda con Protección
piani, i cui lavori sono terminati nel 2018 e che ha ri-
Pública o Vivienda Protegida). Si tratta di una tipologia
cevuto la certificazione Passivhaus in occasione della
di alloggio a prezzo limitato e, quasi sempre, parzial-
Conferenza Internazionale tenutasi a Monaco di Ba-
mente sovvenzionato dalla pubblica amministra-
viera lo scorso settembre, e la B, con 190 alloggi e 21
zione. L’obiettivo della VPO è di aiutare i cittadini con
piani, in fase di costruzione.
redditi più bassi ad avere accesso ad abitazioni digni-
Inizialmente, il progetto prevedeva “solo” edifici effi-
tose a prezzi accessibili.
cienti, con una produzione di calore e ACS attraverso
Le due torri di Bolueta occupano i lotti RE1A1 e REA2
il teleriscaldamento. Poiché questo importante
del Piano speciale di riforma interna (PERI – Plan
aspetto non ebbe poi seguito, per continuare a offrire
Especial de Reforma Interior) di Bolueta. La loro costru-
alloggi performanti, venne proposto dallo studio VAr-
zione è demandata alla impresa Sukia e la promo-
quitectos di Pamplona, vincitore del concorso, di adat-
zione a VISESA, una società pubblica di edilizia
tare il progetto, ottimizzandolo, allo standard
residenziale popolare del governo basco. La seconda
Passivhaus. La sfida era quella di non aumentare il
torre di Bolueta (blocco B) è in fase di completamento,
budget e di utilizzare materiali tradizionali, come ac-
con i suoi 21 piani e i 190 appartamenti.
Una delle facciate in via di ultimazione: dopo aver provveduto alla posa di 10 cm di cappotto in lana di roccia, si procede alla finitura con i pannelli di alluminio, il cui pattern generale è stato studiato dai progettisti.
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Lavori 2015-2018
Progetto e direzione lavori VArquitectos, Ansoáin - Pamplona (E) Committente Visesa, Vitoria-Gasteiz (E) Impianti Grupo JG, Barcellona (E)
Certificazioni Passivhaus Institut Darmstadt • classe A (Spagna) •
Strutture Fhecor, Madrid (E) Appaltatore generale Construcciones Sukia Eraikuntzak S.A., Donostia - San Sebastián (E) Superficie riscaldata 27.670 m2 (blocco A + blocco B) Superficie verde ca. 1.185 m2
progetti
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blocco B blocco A
planimetria con i piani terra
pianta piani dispari (blocco A)
pianta piani pari (blocco A)
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Fabbisogno per riscaldamento (secondo PHPP) 5,7 kWh/m2 anno
Trasmittanza media pareti esterne 0,219 W/m2K
Fabbisogno per ACS (secondo PHPP) 28,7 kWh/m2 anno
Trasmittanza media solaio contro terra 0,205 W/m2K
Carico di riscaldamento 7 W/m2
Trasmittanza media copertura 0,202 W/m2K
Fabbisogno di energia primaria, secondo PHPP 98 kWh/m2 anno (per riscaldamento, ACS, energia ausiliaria)
Trasmittanza media serramenti 0,85 W/m2K
n50 0,3 h-1
Ci sono voluti circa due anni e mezzo prima di terminare il blocco A del Bolueta. Il committente del complesso residenziale è il governo dei Paesi Baschi assieme a Visesa, il suo sviluppatore pubblico. Tutti e 108 gli appartamenti della parte a torre sono stati venduti e a settembre 2018 erano già occupati. I 63 appartamenti della ‘dependance’, ovvero della parte più bassa dell’edificio, vengono invece affittati come alloggi popolari. Il costo del blocco A di Bolueta ammonta a circa 12,5 milioni di euro.
sezione longitudinale (blocco A)
progetti
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Nel blocco A del Bolueta la facciata è nera e lucente e riflette gli edifici e il paesaggio circostante. Secondo le intenzioni degli architetti, il colore nero simboleggia l’industria del carbone pesante che ha caratterizzato fortemente l’economia cittadina negli ultimi 2 secoli. Il secondo blocco B, attualmente in costruzione, avrà invece una facciata grigia, a ricordo dell’industria dell’acciaio prodotto in zona.
La soluzione definitiva per i due blocchi delle case a canone sociale di Bolueta si è concentrata sull’adattamento del progetto iniziale all’esigente standard Passivhaus. L’intero processo è stato promosso da Visesa, la società a partecipazione pubblica del governo basco associata al Dipartimento per l’ambiente, la pianificazione territoriale e gli alloggi, il cui obiettivo principale è incoraggiare la realizzazione di abitazioni sociali di qualità, contribuendo all’impegno del governo basco di favorire in tutti i settori sociali il diritto a una casa dignitosa.
Step by step Nel 2013, un anno dopo la presentazione del primo progetto, efficiente ma non passivo, venne presentata una relazione nella quale venivano illustrate le implicazioni, tecniche ed economiche, derivanti dall’implementazione dei requisiti Passivhaus, con l’obiettivo di realizzare un edificio che sarebbe stato certificato. Per la fattibilità economica era importante che si seguissero le tecniche costruttive tradizionali impiegate nella zona. L’uso di modalità costruttive differenti avrebbe infatti comportato costi aggiuntivi che avrebbero reso impossibile l’esecuzione del progetto, oltre a incidere negativamente sull’impiego della manodopera locale. La struttura portante è in cemento, con pareti in calcestruzzo strutturale, compresi gli ascensori, per raggiungere la forza necessaria per resistere al vento. Gli architetti hanno lavorato principalmente sui principi base dello standard tedesco, applicando vari miglioramenti. Il punto di partenza era il progetto originario, che già rientrava in una valutazione energetica di classe A secondo la normativa spagnola, modellato con il PHPP. Nelle condizioni iniziali, e valutato con il software di calcolo dell’Istituto tedesco, l’edificio del blocco A mostrava una richiesta di riscaldamento di 56 kWh/m2a, un valore che pur collocando l’edificio nella classe A nazionale, lo relegava comunque molto lontano dai 15 kWh/m2 richiesti dal Passivhaus Institut per essere considerato un edificio passivo o quasi nullo. Sul progetto si è dunque intervenuto secondo un ordine ben preciso: 1. isolamento; 2. ponti termici. 3. serramenti ad alte prestazioni; 4. ventilazione meccanica controllata a doppio flusso con recupero di calore; 5. alta tenuta all’aria.
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sezione orizzontale di dettaglio sulla facciata con balcone/vano stendibiancheria
sezione verticale di dettaglio sulla facciata con balcone/vano stendibiancheria
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partizione a secco in cartongesso (per ambienti umidi) serramento in alluminio o PVC con triplo vetro (Uw < 0,85 W/m2K) schiuma ad alte prestazioni nastro precompresso autoespandibile pezzo di finitura in alluminio laccato rivestimento in elementi di pannelli compositi in alluminio (4 mm) sottostruttura verticale; ancoraggio di facciata; sistema a sospensione elemento discendente del pluviale in PVC lamiera dâ&#x20AC;&#x2122;acciaio (1,5 mm) sui telai pilastro in cemento armato isolamento a cappotto con finitura integrata (50 mm)
Parete di separazione interna, da sinistra verso destra: - cartongesso su controparete (15 mm) - supporto per cartongesso - intonaco su mattone - muro di mattoni pieni - intonaco su mattone - spazio di separazione con elementi di mattoni - supporto in cartongesso + barriera al vapore Parete esterna su ballatoio, dallâ&#x20AC;&#x2122;interno: - supporto in cartongesso + barriera al vapore (50 mm) - spazio di separazione con elementi di mattoni - muratura con mattoni pieni con tralicci armati - isolamento a cappotto in lana di roccia con successiva applicazione di finitura continua (80 mm + 15 mm) Solaio balcone, dallâ&#x20AC;&#x2122;estradosso: - piastrelle antiscivolo in gres, battiscopa in ceramica - malta di allettamento per piastrelle - doppio foglio impermeabilizzante in asfalto - calcestruzzo leggero con pendenza min. 1% - polistirolo estruso (50 mm) - lastra in cemento 270 + 50 mm (per solai) - isolamento a cappotto in lana di roccia per successiva applicazione di finitura continua (80 mm + 15 mm)
progetti
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Isolamento È stato il primo aspetto su cui il team di progetto è in-
pareti si aggirano ora intorno agli 0,20-0,25 W/m2K,
tervenuto partendo dalla parete in mattoni, con isola-
più che sufficienti per il clima di Bilbao e certamente
mento esterno e finitura ventilata composita con
favorite dal grande volume dell’edificio e dal suo buon
pannelli in alluminio. Lo spessore coibente finale è di
fattore di forma. Il miglioramento dello spessore del-
10 cm di lana di roccia all’esterno e di 5 cm all’interno
l’isolamento si è tradotto in una riduzione della do-
e rappresenta il miglior rapporto trovato. Con meno
manda energetica di 14 kWh/m2a, che a quel punto è
materiale, infatti, l’efficienza sarebbe stata peggiore
passata a 42 kWh/m2a.
mentre con uno spessore maggiore i guadagni sareb-
Nella realizzazione della facciata ventilata si è deciso
bero stati quasi inesistenti.
di posizionare all’esterno la lana di roccia a doppia
Rispetto al progetto originale l’isolamento è aumen-
densità per diversi motivi. Il primo riguarda il suo
tato di appena 2 cm all’esterno; inizialmente infatti
comportamento al fuoco, trattandosi di un materiale
era già previsto un cappotto dato da 6 cm di lana di
ignifugo e che non emette gas tossici in caso di incen-
roccia a cui si aggiungevano altri 5 cm di lana mine-
dio, in secondo luogo è un prodotto che consente il
rale presenti nel supporto in cartongesso che funge da
passaggio del vapore acqueo, lasciando dunque respi-
controparete interna. Questi spessori sono stati au-
rare la facciata. Inoltre, grazie alla sua alta densità,
mentati scegliendo la soluzione che ha permesso di
questo tipo di isolamento non richiede una mem-
raggiungere i 15 cm totali a cui sono stati aggiunti ul-
brana per evitare che perda proprietà in presenza di
teriori 15 cm sul tetto e, per il solaio contro terra, 10
acqua ed è quindi particolarmente adatta per applica-
cm più 3 cm di argilla espansa. Le trasmittanze delle
zioni di questo tipo.
Riscaldamento e ACS sono forniti attraverso un impianto di cogenerazione funzionante a gas.
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La scelta dei materiali utilizzati, oltre che essere approvati dai criteri tecnici di Visesa, si è basata sull’esperienza dell’appaltatore pubblico nella costruzione di migliaia di unità abitative a carattere sociale.
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sezione orizzontale di dettaglio sulla facciata
sezione verticale di dettaglio sulla facciata
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controparete in cartongesso + schermo al vapore (50 mm, per ambienti umidi) partizione in cartongesso (50 mm, per ambienti umidi) pezzo speciale con adesivo per pannello sottostruttura verticale; ancoraggio di facciata; sistema a sospensione rivestimento in elementi di pannelli compositi in alluminio (4 mm) inclusa sottostruttura di supporto pilastro in cemento armato elemento di separazione per il fissaggio della sottostruttura verticale ai piani pannello di rinforzo contro il vento profilato a “Ω” con tasselli
Parete esterna, dall’esterno: - rivestimento in elementi di pannelli compositi in alluminio (4 mm) inclusa sottostruttura di supporto - camera di ventilazione - lana di roccia (80 mm, densità: 50 kg/m3) protetta con barriera al vapore - rasatura idroreppellente esterna continua (1,5 mm) - muratura con mattoni pieni con tralicci armati - intonaco di gesso a vista. Faccia interna in mattoni (15 mm) - spazio di separazione - controparete in cartongesso + schermo al vapore (50 mm, per ambienti umidi) Solaio interpiano, dall’estradosso: - parquet laminato flottante, battiscopa in legno da 3 mm - massetto di malta - fogli fonoisolanti in polietilene (5 mm) - lastra in cemento 270 + 50 mm (per solai) - rivestimento in gesso a vista, sopra la struttura (10 mm)
Sezione verticale sulla facciata: 1 nastro di tenuta in polietilene (5 mm) 2 banda perimetrale in porex sui solai (10 mm) 3 trave con cassaforma a perdere + polistirolo espanso (20 mm) 4 pannello composito per architrave con camera di deflusso per l’acqua 5 serramento in alluminio o pvc con triplo vetro (Uw < 0,85 W/m2K) 6 membrana ermetica - barriera vapor (80 mm)
progetti
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Il pattern dato dai pannelli di rivestimento è stato studiato con attenzione affinché la sovrapposizione di zone cave (finestre e vani stendibiancheria) e zone opache (muratura), così come il controbilanciamento degli spazi tra piani pari e piani dispari, formasse una facciata apparentemente casuale ma che è tuttavia governata da criteri precisi.
Ponti termici I progettisti, applicando la “regola del pennarello”,
momento che, date le dimensioni del manufatto,
data appunto da un’unica linea ininterrotta che rap-
qualsiasi ponte termico irrisolto si traduceva in signi-
presenta la posa continua dell’isolamento sia in pianta
ficative perdite di energia nel totale. Si sono quindi ri-
che in sezione, hanno proposto un isolamento al-
sparmiati circa 8 kWh/m2a, con il vantaggio ulteriore
l’esterno dell’edificio mentre sono stati studiati, ed eli-
che i progettisti sono stati in grado di garantire l’as-
minati, i ponti termici a livello di nodi tra i vari
senza di patologie derivate da condensa e dovute a
elementi architettonici (pavimenti, pilastri, ecc.) con
basse temperature in qualsiasi punto dell’involucro a
l’ausilio del software Flixo energy 7.0, specifico per il
livello delle pareti interne. Poiché le soluzioni indu-
calcolo dei ponti termici negli edifici, sviluppando così
strializzate già pronte in molti casi erano fuori bud-
i dettagli costruttivi più appropriati per ogni caso.
get, si è reso necessario un intenso lavoro di analisi e
La ripercussione che il miglioramento di questi punti
modellazione per rendere fattibili tali soluzioni con le
critici ha apportato nel complesso è stata rilevante dal
risorse a disposizione.
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Serramenti ad alte prestazioni L’installazione delle finestre è stata studiata in profondità: ce ne sono più di 2.000! I telai sono sempre isolati, mantenendo quindi l’involucro esterno senza interruzioni. I serramenti previsti dal precedente progetto erano già ad alte prestazioni, dovute alle caratteristiche proprie dell’edificio e all’altezza, alle questioni legate al rumore ecc. L’Uw iniziale era di 1,6 W/m2K ma alla fine è stata impiegata una componentistica certificata Passivhaus (tripli vetri con argon e telai in PVC) che ha permesso di rimanere sotto gli 0,85 W/m2K. Ciò ha implicato il passaggio a un bilancio energetico quasi di equilibrio tra guadagni e perdite e la sua ripercussione sulla domanda di riscaldamento ha comportato una riduzione di ulteriori 7 kWh/m2a rispetto al progetto originale. Da un saldo negativo di -101.101 kWh/m2a si migliora a -29.575 Wh/m2a, ovvero con un risparmio di 71.526 kWh/m2a. Più complesso è stato studiare i dettagli per proteggere i punti critici in cui l’acqua tende a penetrare. Pur avendo posato una guaina impermeabilizzante esterna, si è deciso di collocare un elemento lineare almeno sul davanzale inferiore e alla sommità che impedisse, appunto, la penetrazione dell’acqua. Il serramento scelto presenta un profilo in PVC basato su una struttura alveolare estrusa che non causa perdite termiche ma che garantisce l’impermeabilità del foro finestra in tutti i suoi lati.
La posa delle finestre è stata studiata con attenzione poiché ce ne sono più di 2.000! Il telaio del serramento è sempre isolato, garantendo così continuità all’involucro esterno.
Una serie di alcuni dei ponti termici risolti per il blocco A del complesso Bolueta.
progetti
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VMC a doppio flusso con recupero di calore La ventilazione meccanica a doppio flusso è essenziale in un progetto come questo ed è in gran parte responsabile della qualità dell’aria e del comfort indoor. Le norme tecniche spagnole richiedono in determinati casi la ventilazione ma non con recupero del calore, quindi in inverno la presa d’aria sarebbe stata a temperatura esterna. Nel Bolueta sono stati invece installati recuperatori individuali per ogni unità abitativa, situati al di fuori di essa, solitamente nel controsoffitto delle terrazze, a seconda del tipo di alloggio. L’ingresso dell’aria fresca è collocato in facciata mentre l’espulsione dell’aria viziata dall’interno avviene attraverso condotti che terminano, sulla sommità, in ventilatori presenti, appunto, sul tetto. L’impiego del recuperatore quanti-
Il recupero del calore, se non è sviluppato parallelamente a un’elevata tenuta all’aria, non può essere efficiente. Tutte le discontinuità dell’involucro sono state dunque trattate con nastri specifici e, laddove necessario, con sigillante liquido. La “linea” di tenuta all’aria, rappresentata dall’intonaco steso sulla parete di mattoni, non è stata perforata da alcun tipo di tubo, supporto per il cartongesso ecc.
fica una riduzione energetica di 9 kWh/m2a. È possibile che la qualità interna dell’aria sia addirittura migliore di quella esterna grazie al filtraggio della stessa prima della sua immissione; in primavera, ad esempio, eviterà la presenza di polline all’interno oltre a ridurre notevolmente il rumore proveniente dall’esterno. È fondamentale calibrare con precisione ogni macchina, con una differenza quantitativa tra l’immissione e l’espulsione di aria per un massimo del 10%.
Tenuta all’aria Dopo la corretta implementazione delle misure di cui sopra (isolamento, risoluzione dei ponti termici, ser-
gillanti, collari ecc.).
ramenti ad alte prestazioni, VMC con recupero di ca-
Le aree della torre con setti in calcestruzzo non sono
lore) è stato fondamentale agire sulla tenuta all’aria,
state progettate per essere intonacate, dal momento
altrimenti le prestazioni della ventilazione, seppur
che i setti sono già a tenuta d’aria.
con doppio flusso, sarebbero precipitate oltre ad avere
L’aspetto interessante della progettazione è che tutte
una perdita di comfort e qualità dell’aria interna.
le aspettative sono state superate e nei blower-door
L’ermeticità dell’involucro, testata per ogni unità abi-
test effettuati nella prima fase, con 171 case testate e
tativa, è assicurata dall’intonaco presente sul lato in-
finite, l’ermeticità media è stata di ben 0,37 m3/h,
terno in mattoni.
quindi abbondantemente al di sotto del limite di 0,6
Tutte le discontinuità sono sigillate con nastri speci-
m3/h imposto dallo standard. Quest’ultima misura ha
fici e in alcuni punti è anche stato utilizzato un sigil-
portato a una riduzione della richiesta di riscalda-
lante liquido con ottimi risultati. Poiché la “linea di
mento di ulteriori 7 kWh/m2a, lasciando quindi la do-
tenuta” non può essere bucata da alcun tipo di tubo,
manda energetica finale a soli 5,7 kWh/m2a. In questo
supporto per cartongesso, ecc. i vari passaggi impian-
senso, il rigore nella costruzione e nella pulizia del la-
tistici nonché tutte le inevitabili perforazioni sono
voro quotidiano sono stati fondamentali per la buona
state trattate con prodotti specifici (nastri o bande si-
riuscita del risultato finale.
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Ma quanto costa? I sovracosti derivanti dalla serie di miglioramenti e misure apportati e precedentemente descritti sono riportati nella tabella sottostante, con una ripartizione per ciascun blocco (RE1A e RE1B). È pertanto perfettamente possibile sviluppare un edificio di Vivienda de Protecciòn Oficial, in altezza, in costruzione tradizionale con standard Passivhaus e senza insostenibili scostamenti dal budget iniziale. L’adattamento dell’edificio allo standard passivo, o comunque a un consumo quasi nullo, ha comportato dunque un sovrapprezzo di circa il 3% anche se è necessario analizzare il periodo di ritorno di questo investimento, al fine di valutarne la redditività. I risparmi per le 171 abitazioni del blocco A, terminato e certificato nel 2018, ammontano a 60.000 €/anno e, per il totale dei 361 appartamenti (171 del blocco A + 190 del blocco B, in fase di costruzione) corrispondono a 125.000 €/anno, presupponendo un prezzo dell’energia pari a 0,10 €/kWh. Ciò significa che il superamento dei costi, rispetto ai prezzi spagnoli, equivale a un ritorno economico in soli 6 anni. Blocco RE1A
Blocco RE1B
Ermeticità
68.145,00 €
71.718,00 €
Serramenti ad alte prestazioni
101.868,00 €
115.207,00 €
Recupero di calore
165.600,00 €
170.680,00 €
Eliminazione dei ponti termici
18.594,00 €
19.803,00 €
Miglioramenti
354.207,00 €
377.408,00 €
Budget totale
10.814.194,00 €
12.234.461,00 €
11.168.401,54 €
12.611.869,00 €
3,28%
3,08%
Budget + miglioramenti Sovracosto
Tabella con i sovracosti previsti per ogni intervento migliorativo di entrambi i blocchi (A e B) per raggiungere la certificazione Passivhaus.
I risparmi sono stati calcolati in base alla riduzione della domanda di riscaldamento derivante dai miglioramenti e supponendo di avere un prezzo dell’energia di 0,10 €/kWh. Il risparmio totale per tutte le 361 unità abitative sarebbe di € 125.000 all’anno.
Risparmio energetico [kWh/m2a]
Risparmio economico [€]
Isolamento termico
14
18.340
Eliminazione dei ponti termici
8
10.840
Serramenti ad alte prestazioni
7
9.170
VMC con recupero di calore
9
11.790
Ermeticità
7
9.170
Tabella con i risparmi energetici – e i relativi risparmi economici – degli interventi effettuati per il solo blocco A.
Un momento del test di tenuta all’aria in una delle unità abitative.
Photo: Adam Mørk
progetti
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Sostenibilmente verde Green Solution House, Bornholm (DK) Un hotel e l’annesso centro conferenze sull’isola danese di Bornholm diventano un laboratorio per esplorare le possibilità dell’economia circolare, o meglio, della sostenibilità circolare in edilizia. Risparmiare energia e produrla in loco, cercare e testare soluzioni verdi, promuovere il miglioramento nel rispetto dell’ambiente e consentire la condivisione della conoscenza sono i punti chiave di questa architettura che ambisce a eliminare il concetto di rifiuto da ogni processo costruttivo.
progetti
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Come già sottolineato, il progetto vuole dimostrare
stemi a secco, il riutilizzo, l’upcycling, la riciclabilità e
che un approccio olistico alla progettazione sosteni-
i prodotti del territorio, prioritari in ogni scelta pro-
bile può produrre manufatti edilizi che sono dei veri e
gettuale.
propri ecosistemi. A sostenere questi obiettivi le certi-
Fondamentale è stato poi il rapporto con l’ambiente
ficazioni DGNB (Deutsche Gesellschaft für Nachhaltiges
naturale circostante sia dal punto di vista dell’articola-
Bauen), Active House e Cradle to Cradle® che, come un
zione dello spazio quanto anche in virtù dei benefici
filo rosso, collegano tutto il programma di lavoro; la
che esso può fornire alla progettazione bioclimatica;
sostenibilità di DGNB ha richiesto un’attenta analisi
la ventilazione naturale è massimizzata, il calore è re-
dei componenti e dei materiali utilizzati nel fabbri-
cuperato, la luce diurna è sfruttata appieno e le piante
cato nel suo complesso e durante l’intero ciclo di vita;
esterne riducono i guadagni solari.
la cura degli aspetti ambientali, del benessere e del-
Il fabbricato esistente, composto di due lunghi blocchi
l’energia di Active House ha generato un ottimo com-
disposti a sud-est/nord-ovest, si raccorda nuovamente
fort interno e un impatto minimo sull’habitat. La
con il paesaggio grazie a un corpo a forma di venta-
filosofia Cradle to Cradle®, da ultimo, contemplando
glio. Quest’ultimo ospita le sale meeting che instau-
un mondo in cui gli edifici, proprio come gli alberi,
rano una connessione fisica e visiva tra interno ed
usano l’energia del sole, producono sostanze nutri-
esterno; energia, cibo, acqua pulita e aria salubre sono
tive, forniscono lo spazio vitale per altre creature, pu-
prodotti sul posto, gestendo correttamente le risorse
liscono l’acqua e purificano l’aria, tende a eliminare
locali. Pensata per adattarsi continuamente alle
l’idea di scarto perché i materiali impiegati devono es-
nuove tecnologie sostenibili presenti sul mercato
sere disassemblati, riciclati o biodegradabili come in
dell’edilizia, Green Solution House infine è un mo-
natura, dove tutto è una risorsa per qualcos’altro.
dello di business rigenerativo poiché le entrate
Di conseguenza, la riqualificazione dell’hotel e la
dell’hotel e del centro congressi finanziano la conti-
nuova edificazione del centro congressi si basano sui
nua integrazione nell’edificio di nuove soluzioni, si-
principi del Design for Disassembly preferendo si-
stemi e materiali sostenibili.
L’ampio e luminoso atrio di ingresso all’area congressi.
Photo: Stamers Kontor
L’approccio e gli obiettivi
Photo: Stamers Kontor
L’ingresso principale del complesso che al centro vede il nuovo volume e ai lati le ali di ospitalità riqualificate dell’hotel, dove i parapetti delle terrazze sono trasparenti e integrano celle fotovoltaiche.
Il futuro dell’ospitalità Il nome di un hotel ristrutturato e del suo nuovo cen-
vediamo in sei punti riassuntivi – approccio e obiet-
tro congressi sull’isola danese di Bornholm è pro-
tivi, materiali e involucro, luce e illuminazione, acqua
grammatico del lungo lavoro effettuato e della
e verde, energia e prestazioni – ciò che questo ambi-
gestione corrente del complesso turistico.
zioso edificio ha raggiunto.
Green Solution House – questo il nome – nasce infatti per aspirare e ispirare un futuro sostenibile nell’edilizia, verificare le reali caratteristiche e le prestazioni di materiali, tecniche e tecnologie definite “verdi”, promuovere la flessibilità e l’adattabilità della progettazione e condividere infine le informazioni ottenute su una piattaforma internazionale accessibile a chiunque. GXN, società dedita all’innovazione in architettura dello studio danese 3xn, e il committente hanno creato un edificio che è al tempo stesso un ecosistema e un’azienda di successo e il cui fine è soddisfare le esigenze del turista 2.0 che sempre di più frequenta hotel dove l’impatto sull’ambiente ha la stessa importanza del benessere, del comfort e del risparmio energetico. Per raggiunger tali obiettivi sono state applicate 75 soluzioni sostenibili a tutti gli aspetti del progetto, dai materiali ai sistemi costruttivi, dalla generazione al monitoraggio di energia. Qui di seguito
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Architettura e Concept 3XN e GXN, Copenaghen (DK) Ingegneria Ramboll, Copenaghen (DK) Progetto energetico e climatico Esbensen Consulting Engineers, Copenaghen (DK) Consulenti COWI, Kongens Lyngby (DK) Paesaggio SLA, Copenaghen (DK) Superficie 4.500 m2 Certificazioni Active House • DGNB -Deutsche Gesellschaft für Nachhaltiges Bauen •
planimetria
Il parco retrostante è caratterizzato da sentieri che si snodano immersi nella natura e dove i biotipi crescono spontanei.
La disposizione planimetrica della struttura propone lateralmente gli spazi ricettivi (qui il piano terra e le aree comuni e di servizio) e al centro il blocco distributivo che porta anche alle sale meeting che si aprono a ventaglio verso il parco.
piano terra
sezione traversale del corpo dell’hotel orientato verso sud-est
sezione traversale del corpo dell’hotel orientato verso nord-ovest
Photo: SLA
Energia primaria 10,1 kWh/m2 anno Premi Årets Erhversbyggeri 2015, Cradle to Cradle registered 2015 EU´s Miljøpris 2016, Active House Award 2016 Mies Van Der Rohe Award nominated 2016 Sustainable Award 2013 nominated
progetti
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I materiali e l’involucro Consapevoli che la scelta dei materiali avrebbe dovuto
futuro, sostengono mediante imbullonatura o chioda-
soddisfare determinati parametri di qualità e sosteni-
tura innovative lastre di chiusura; queste ultime, inte-
bilità, i progettisti hanno definito una serie di filtri ba-
ramente riciclabili, ottimizzano l’acustica degli
sati sulle certificazioni ed etichette ambientali
ambienti e la qualità dell’aria interna, eliminando la
adottate, sulla riciclabilità, sulla responsabilità so-
formaldeide dall’aria e convertendola in composti
ciale, sull’uso delle risorse, sull’energia inglobata, solo
inerti e sicuri. I tappeti sul pavimento assorbono le
per citare alcuni aspetti. A produttori e fornitori sono
particelle di polvere, le ceramiche non contengono
stati inviati questionari per conoscere la composi-
materie prime tossiche e la membrana del tetto cat-
zione, i metodi di fabbricazione, i sistemi di installa-
tura e neutralizza le polveri sottili causate dal traffico
zione in modo tale da garantire sicurezza all’operatore
della strada che corre parallela all’hotel.
in cantiere, agli impiegati della struttura e ai clienti.
Il nuovo centro congressi e l’atrio poggiano su blocchi
Tutto ciò che presentava un’impronta ecologica nega-
isolanti e inalterabili al gelo composti di argilla
tiva è stato scartato favorendo, ad esempio, un bene di
espansa, inorganica e inattaccabile da acqua, funghi e
origine locale che assicurava risparmio delle emis-
insetti, e sono realizzati con una struttura in legno di
sioni nei trasporti e che migliorava l’identità del pro-
provenienza locale, leggero ed ecologico, lasciata a
getto, piuttosto che prodotti certificati ma realizzati
vista così da conferire agli spazi un’immagine confor-
troppo distanti dal sito.
tevole e calda. L’intero involucro opaco è coibentato
In dettaglio, la riqualificazione dei due blocchi esi-
con lana minerale prodotta in Danimarca e costituita
stenti dell’albergo ha previsto l’uso di blocchi in c.a.a.,
all’80% da vetro riciclato, di cui una parte deriva pro-
privi di sostanze chimiche dannose e resistenti al-
prio dalla coibentazione che era presente sulle fac-
l’umidità, per evitare, e risolvere, ponti termici e per
ciate dei volumi ristrutturati, mentre le parti
ottenere un’ottima resistenza al fuoco. Le contropareti
trasparenti presentano serramenti a triplo vetro che
e i controsoffitti sono stati montati su telai in legno
fanno risparmiare oltre 50.000 kWh all’anno rispetto
FSC e acciaio che, per un più facile disassemblaggio
ai consumi pre-riqualificazione. I vetri sono fotocromatici e si adattando all’apporto di calore e luce a seconda dell’ora del giorno e della stagione, fornendo ombreggiatura durante le calde giornate estive e lasciando entrare più luce nelle fredde giornate invernali; i telai in alluminio sono progettati per essere disassemblati e rici-
Photo: SLA
clati a fine vita.
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I sentieri che percorrono il paesaggio sono realizzati con scarti di vetro riciclato, ben 12 tonnellate donate da un’artista del vetro locale, che sono stati mescolati in una betoniera per smussarne gli spigoli vivi.
1 struttura in legno (nuova edificazione) 2 facciata e tetto con fotovoltaico integrato nel vetro 3 parete vegetale 4 depurazione acqua tramite alghe 5 clima interno intelligente 6 tappeti che puliscono lâ&#x20AC;&#x2122;aria 7 cartongesso attivo 8 polmoni di terra 9 paesaggio libero dal bitume 10 pavimentazione sentieri con vetro riciclato
2
1
10
5
6
7
3
8
4
9
progetti
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Photo: Anders Beier
L’accesso alle sale avviene attraverso un’area dalla copertura completamente trasparente e realizzata con lucernari apribili, alcuni dei quali presentano celle fotovoltaiche.
Nel centro congressi ad esempio non esistono tende per schermare le vetrature in caso di proiezioni poiché l’apprendimento è facilitato dalla luce naturale. Per consentire agli ospiti di seguire le conferenze e godersi contemporaneamente la bellezza del paesaggio esterno le sale sono dotate di monitor LED al posto dei tradizionali proiettori.
11 2
8
12 13 3
2
14 2
15
2
16 9 10
camera
50
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2
2
15 2
6 7
16
Luce e illuminazione Lo scopo del progetto illuminotecnico è stato portare
chiesta in un anno da 2 case e donano una piacevole
la luce dentro l’edificio. Le grandi vetrate isolate a
ombreggiatura dal Sole durante l’estate.
nord e a sud assicurano negli spazi interni ottime con-
Nelle operazioni di retrofit dell’albergo i parapetti in
dizioni di illuminazione giornaliera e, dove non è
cemento delle terrazze delle camere sono stati sosti-
stato possibile giovarsi di ampie aperture verso
tuiti da elementi in vetro, dotando quelli rivolti a sud
l’esterno come ad esempio nella reception, si è fatto
di celle solari così da avere a disposizione circa 5.000
uso di una nuova tecnologia, un ricevitore solare ro-
kWhe all’anno in più; in aggiunta, la trasparenza della
tante posto sul tetto che cattura la radiazione lumi-
balaustra dei balconi amplifica l’entrata della luce na-
nosa durante il giorno e che mediante fibre ottiche la
turale nelle stanze.
trasporta e la rilascia negli ambienti più bui, ridu-
L’intero complesso ricettivo è illuminato artificial-
cendo così il fabbisogno di elettricità.
mente con LED i quali garantiscono consumi energe-
I serramenti presenti nella sala conferenze distribui-
tici del 75% inferiori rispetto alle lampade a
scono uniformemente la luce, contribuendo al bilan-
incandescenza e con una durata di 25 volte maggiore.
cio energetico dell’edificio, massimizzando il
I LED sono i protagonisti anche all’esterno: l’ingresso
guadagno di calore e trattenendo quello accumulato
dell’edificio principale e l’area di parcheggio sono
nella stagione di riscaldamento.
provvisti di proiettori installati su montanti di allumi-
I serramenti esibiscono telai realizzati con un compo-
nio estruso grezzo che si attenuano automaticamente
sito che presenta eccellenti proprietà di isolamento,
quando il traffico è minimo, mentre i percorsi princi-
pari al legno, fornisce una resistenza paragonabile
pali sul sito sono dotati di un apparato luci a livello
all’alluminio e offre la stabilità termica del vetro.
del suolo che rende sicure le condizioni di marcia pur
Un terzo di queste finestre integrano celle fotovoltai-
rispettando l’ambiente naturale.
che che producono energia elettrica pari a quella ri-
1
4 5
2 3
6 bagno
7
2
4 5
Nelle Smart Rooms – nel bagno e nella camera – è possibile verificare il consumo di energia e di risorse dell’utente mediante una serie di controlli, sensori e contabilizzatori: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
acqua sciacquone WC (l) energia per illuminazione (kWh) temperatura (°C) e umidità (% UR) acqua calda (l) acqua fredda (l) energia per riscaldamento (kWh) acqua per riscaldamento (l) temperatura su tubi VMC energia per ventilazione (kWh) flusso aria per ventilazione (l/s) controllo ombreggiatura e lucernario (apertura/chiusura) luce naturale (lux) CO2 (ppm) luce diurna (ore/giorno), copertura nuvole (%) temperatura (°C) e umidità (%UR) esterne tutte le prese elettriche
progetti
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Acqua e verde In questo progetto c’è una stretta correlazione tra
croclima grazie all’innata capacità delle piante di rin-
verde e acqua, la quale è riciclabile all’infinito, se trat-
frescare l’aria, stabilizzare i livelli di umidità e di raf-
tata bene. L’attenzione, in particolare, si è focalizzata
freddare lo spazio nel periodo estivo. Il muro è
sull’acqua recuperata dei bagni pubblici (lavabi e ser-
piantumato con felci che sono state scelte in quanto
vizi igienici) che viene chiarificata e pulita attraverso
specie predominante nella natura circostante a Bor-
filtraggio anaerobico e biologico così da consentirne il
nholm e in grado di tollerare le basse temperature,
riutilizzo sul posto. La prima depurazione è nascosta
rendendole ideali per le condizioni termiche variabili
nel Green Footprint Park – l’ampio parco del com-
di questa zona, posta accanto alla sala congressi. Tutta-
plesso – sotto due “polmoni di terra” i quali rimuovono
via l’obiettivo finale di tale circuito di depurazione e di-
i gas che si generano nella fase di digestione anaero-
sinfezione è l’uso dell’acqua nei bagni pubblici
bica delle acque nere e grigie; il processo si attua gra-
dell’hotel, ma tale operazione non é ancora ammessa
zie a piante selezionate appositamente, le cui radici
dalle leggi danesi; i progettisti e i committenti stanno
consumano i gas, i quali a loro volta fungono da ferti-
lavorando per ottenere il permesso di testare tale solu-
lizzanti per le stesse piante. In seguito l’acqua emerge
zione contribuendo così all’aggiornamento della
dal suolo e diventa visibile, ricircolando lentamente al-
norma edilizia relativa al riutilizzo delle acque reflue e
l’interno di sei tubi trasparenti; l’unicità di questa fase
dei processi a ciclo chiuso. Acqua e verde diventano un
sta nella presenza all’interno questi cilindri di vetro di
connubio indissolubile anche sui tetti delle cucine,
alghe che, coadiuvate dalla luce naturale e dall’illumi-
dove 200 m2 di superficie, seminati a sedum adatto al
nazione a LED, si nutrono dei nutrienti presenti nelle
clima scandinavo, trattengono l’acqua piovana, ritar-
acque reflue, purificandole efficacemente e produ-
dandone il deflusso e riducendo l’infiltrazione nel ter-
cendo contemporaneamente ossigeno. Ciascun tubo
reno durante le piogge di forte intensità e la
ha una base di acciaio contenente zeolite, un minerale
tracimazione delle fogne. Green Solution House è im-
che agisce come un filtro microbico assorbendo i mi-
mersa nel verde, un mix di boschi, zone umide, prati,
crorganismi che non sono digeriti dalle alghe; l’acqua
terreni e stagni stagionali, che ricreano un ambiente
a questo punto viene ulteriormente disinfettata dalla
naturale e diventano habitat fiorenti per la fauna lo-
luce UV raggiungendo i requisiti di potabilità. Ogni
cale, grazie alla piantumazione di biotopi originari di
giorno l’intero sistema è in grado di trattare 500 litri di
Bornholm i quali crescono spontaneamente per au-
acqua, utilizzata al momento solo per irrigare i giar-
mentare la biodiversità, espandere la biomassa e ri-
dini e la grande parete verde la quale crea un buon mi-
durre al minimo la necessità di manutenzione.
Energia e prestazioni Bilanciare l’ambiente termico per ottenere un comfort interno ottimale mediante un perfetto equilibrio tra la ventilazione naturale e meccanica e il riscaldamento che si modula in base alle stagioni ha portato al punteggio più alto possibile nell’analisi del comfort nell’edificio Active House. Nel centro congressi e nel ristorante, ad esempio, in estate l’aria fresca viene diffusa attraverso pannelli acustici forati permeabili e questa soluzione rappresenta un doppio vantaggio in termini di clima interno poiché l’aria, introdotta a bassa temperatura, si distribuisce innanzi tutto in modo uniforme senza causare disagi e correnti, riducendo le richieste e le dimensioni delle tubazioni; in
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Photo: Green Solution House
Il grande igloo verde promuove nuovi modi d’incontro e il suo rivestimento in tessuto crea un’ottima acustica nel grande spazio aperto. Sulla destra i cilindri con le alghe per la depurazione dell’acqua.
secondo luogo i pannelli acustici fungono anche da
congressi; la piscina isolata, che immagazzina fino a
controsoffitto refrigerato comportandosi come un ra-
80.000 litri di acqua, è dotata di scambiatori di calore
diatore freddo. Oltre a ciò, le vetrate termiche nel cen-
che mantengono la temperatura desiderata di 80 °C.
tro congressi massimizzano il comfort interno
Nelle stagioni fredde, il sistema di stoccaggio, seppur
rispetto all’esposizione solare e il sistema di accumulo
coibentato, fornisce acqua a 40 °C che viene utilizzata
di energia termica generata in loco supporta il riscal-
per il riscaldamento del centro conferenze e per il pre-
damento e il raffrescamento a pavimento.
riscaldamento dell’acqua calda sanitaria.
A Green Solution House l’energia viene prodotta dagli
È possibile visualizzare tutta l’energia prodotta e con-
avanzi di cibo; gli scarti alimentari e i materiali orga-
sumata a GSH in modo interattivo nella lobby attra-
nici provenienti dall’edificio principale, previa asciu-
verso uno schermo che mostra e monitora l’impatto
gatura e macinatura, vengono immessi in un
energetico dell’edificio e la produzione di CO2. Oltre
impianto stazionario dove, rimuovendo l’ossigeno, si
alla gestione quotidiana del complesso, anche gli ospiti
innesca il processo di pirolisi che, riscaldando i rifiuti,
influenzano il profilo di consumo e l’energia utilizzata
produce gas naturale e carbone vegetale, il biochar;
che diventano strumenti di apprendimento grazie al
quest’ultimo sequestra il carbonio in uno stato solido,
confronto tra l’energia adoperata per la conduzione
diventando un prezioso additivo per i giardini poiché
standard e quella utilizzata dai clienti. A tal proposito
migliora la qualità del suolo e la ritenzione idrica. Il
l’hotel possiede qualche camera dove mediante una
gas viene invece bruciato in un motore combinato che
app il turista 2.0 può tener traccia dell’impatto sull’am-
genera, a sua volta, calore ed elettricità utilizzati nel-
biente della sua permanenza, controllando il consumo
l’edificio; il sistema è dunque autosufficiente e ri-
di acqua e di energia, i livelli di luce diurna, la qualità
chiede solo una piccola quantità di energia all’avvio. Il
dell’aria, la temperatura e i livelli di umidità.
calore in eccesso della pirolisi è immagazzinato come acqua calda nella vecchia piscina dell’hotel che, convertita in un sistema di accumulo di energia termica, raccoglie anche l’acqua calda prodotta dai 150 m2 di collettori solari termici. Durante i mesi estivi la pirolisi e il solare termico, insieme allo stoccaggio, soddisfano tutte le esigenze dell’albergo e del centro
Nella pagina a fianco, tre dei sei cilindri trasparenti che, grazie alle alghe, purificano le acque grigie e nere utilizzate, una volta completato il ciclo, per annaffiare anche la parete verde che si vede parzialmente nella foto qui sopra.
progetti
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Photo: Aron De Cesero / Editing: Leonardo Tomasetto
progetti
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Un recupero d’Oro Casa Turoldo, Coderno di Sedegliano (UD) Nella pianura friulana, un edificio antecedente al 1800, vincolato nella sagoma e nella facciata sulla via pubblica, è stato portato nella classe Oro CasaClima grazie a interventi architettonici puntuali e precisi, ancorché rigorosamente vincolati, e all’implementazione di un’impiantistica non invasiva. Un intervento che dimostra, una volta di più, la possibilità di raggiungere elevati standard di efficienza energetica anche ristrutturando l’edilizia storica.
progetti
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Vita nei campi (friulani) Coderno di Sedegliano, in provincia di Udine, è un paese di poco meno di 500 abitanti, forse già noto a qualcuno dei lettori per aver dato i natali al poeta padre David Maria Turoldo, anche se la Casa Turoldo di questo articolo non ha a che fare con la famiglia dell’illustre letterato se non molto alla lontana. Realizzata prima del 1800, la casa fa parte di un tipico agglomerato urbano, formato da una cortina di edifici con relative corti posteriori, come se ne trova ancora oggi nell’alta pianura friulana. Di modeste dimensioni – si raggiungono i 150 m2 su 3 piani – il fabbricato, di forma vagamente quadrangolare, era composto da un primo piano padronale che originariamente ospitava le stanze abitate, un piano terra per il ricovero degli animali e un sottotetto per il deposito dei prodotti dell’attività agricola (granaio). La struttura era – ed è sostanzialmente rimasta – di muratura in pietra e mattoni con tetto e solai in legno; i due lati più lunghi si presentano l’uno, quello a sud, all’interno della corte mentre l’altro, a nord, verso la strada. I lati corti invece sono, per la maggior parte della loro superficie, in adiacenza: a ovest con un’altra residenza della cortina di case che si affaccia sulla via, l’intervento e posto sopra l’arco di ingresso al cortile. Dopo decenni di abbandono (gli ultimi abitanti vi avevano risieduto fino agli anni ‘80) nel 2014 l’edificio
Photo: Aron De Cesero
a est con un fabbricato secondario non interessato dal-
venne acquistato dall’attuale proprietario che ha voluto recuperare un pezzo del patrimonio storico del piccolo paese friulano. La ristrutturazione è stata dunque trattata nel rispetto dei suoi caratteri architettonici fondanti senza però rinunciare all’applicazione delle installazioni tecniche più innovative e con una particolare attenzione ai costi di realizzazione. Si è tenuto conto del recupero dell’immobile in stretta correlazione con il contesto in cui si trova, in un’ottica di manutenzione conservativa, in parte dovuta anche alle relative normative vigenti, e quindi non alterando
Progetto architettonico ed energetico ing. Domenico Pepe, Cordenons (PN) Strutture ing. Pasquale Lucia, Pordenone Realizzazione impianti Vanni Cargnelli, Sedegliano (UD) Appaltatore generale Impresa Polignone Giuseppe, Gradisca di Sedegliano (UD) Superficie netta 153 m2 Certificazione CasaClima Gold
la sua omogeneità estetica con il borgo di Coderno. Al contempo, tuttavia, l’intervento si è necessariamente orientato anche alla riorganizzazione funzionale degli spazi interni, cercando di rispettare la suddivisione spaziale già data della tradizione ma rispondendo alle esigenze dei nuovi utenti.
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Due immagini dell’open space al primo piano che ospita la zona cucina (in alto) e la zona living (a destra). Testimonianze della preesistenza storica sono le parti della struttura volutamente lasciate a vista che mettono in mostra la tessitura muraria originale in pietra e mattoni.
Photo: Aron De Cesero
Casa Turoldo, prima di assumere le sembianze odierne, è stata abitata fino agli anni ‘80 del secolo scorso, durante i quali si erano definite le funzioni interne così come sono state trovate quando sono iniziati i lavori di progettazione per la sua riqualificazione: al piano terra la cucina, al primo piano le camere da letto e nel sottotetto il granaio. Tuttavia le funzioni erano con molta probabilità leggermente differenti all’inizio: al piano terra la stalla, ovvero il ricovero degli animali (supposizione giustificata dal ritrovamento di acciottolato sotto il pavimento di cemento), quindi al piano superiore le stanze per le persone e nel sottotetto il granaio. È probabile inoltre, stando a una piccola indagine condotta in paese, che negli anni ‘30 del Novecento fosse stata portata da 2 a 3 piani, aggiungendo quindi il granaio. Anche qui la supposizione può essere avvallata dal fatto che la tessitura muraria dell’ultimo piano si presenta molto più regolare rispetto a quella dei due piani inferiori.
progetti
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planimetria
Pochi, ma buoni, principi bioclimatici L’antica saggezza contadina sapeva di dover sfruttare
motivo è stato possibile coibentarlo esternamente con
al meglio tutto ciò che il sole poteva offrire, cercando
cappotto e rifinirlo con tonachino di colore beige, in
di guadagnare il più possibile in termini di energia e
modo da riprendere il colore preesistente della fac-
calore, grazie anche all’orientamento, massimizzando
ciata stessa e quindi il dialogo con l’intorno. Inoltre, le
dunque le aperture rivolte a sud e minimizzando
aperture preesistenti sono state ampliate, per poter
quelle rivolte a nord.
avere un maggiore guadagno solare. Al fine di recupe-
Durante la ristrutturazione di Casa Turoldo, il fatto di
rare la memoria storica dell’edificio, è stato realizzato
essere vincolati esternamente, soprattutto sul fronte
ex novo il balcone esterno, di cui erano rimaste evi-
stradale, ha in qualche modo facilitato le scelte proget-
denti tracce storiche, ma in metallo, per ovvi motivi di
tuali, nella misura in cui ha forzatamente limitato gli
durabilità e facilità di manutenzione.
interventi. Sul lato nord, dunque, l’approccio è stato
Gli altri 2 lati brevi, a est e a ovest, sono stati interes-
conservativo e, oltre alla posa di isolamento sul lato
sati dalla sola pulizia esterna delle pareti e relativa
interno, si è concretizzato innanzitutto nella pulitura
posa interna di strato isolante.
della facciata con rimozione dello strato di malta di fi-
L’edificio, nel suo funzionamento, sfrutta dunque di-
nitura ammalorata (con pietre incastonate) e relativo
verse strategie, recuperandole anche dal passato:
ripristino, laddove necessario, a cui è stato sovrappo-
• le risorse naturali sono date dai materiali da costru-
sto in seguito il dipinto votivo visibile all’altezza del
zioni impiegati che garantiscono un’inerzia termica
primo piano. Tutte le finestre di questo lato sono state
in grado di abbattere l’onda termica estiva sulla fac-
dotate di contorno con bordo bianco per tutta la pro-
ciata sud grazie alla coibentazione esterna;
fondità dell’imbotte, in sintonia con una delle caratte-
• l’ottimizzazione delle vetrate per catturare gli ap-
ristiche tipologiche delle case friulane.
porti solari utili a ridurre il fabbisogno energetico per
Il lato rivolto a sud, invece, ha avuto l’opportunità di
riscaldamento;
essere maggiormente rimaneggiato per poter rag-
• il fabbisogno elettrico per l’illuminazione che si tra-
giungere gli standard energetici prefissati. Per questo
duce in una maggiore illuminazione naturale; nei
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fatti ciò è stato attuato aumentando la superficie captante e installando infissi senza montante centrale, valorizzando quindi anche il lato estetico dell’intervento; • l’isolamento termico, interno su 3 lati (nord, est e ovest) ed esterno a sud, è dello spessore necessario a ridurre drasticamente le perdite di calore invernali per trasmissione; • la copertura è coibentata con fibra di legno in modo che non sia percepibile, anche nei giorni più caldi, alcuna differenza termica tra primo piano e sottotetto, dove è prevalentemente collocata la zona notte.
piano terra
Sopra, il granaio dell’ultimo piano e, sotto, il lato sud prima degli interventi di ristrutturazione.
piano primo
Le “case a corte” friulane, eredità della matrice storico-culturale derivante dalla domus romana dove il patio centrale è rappresentato dal cortile, si affiancano spesso le une alle altre sul reticolo ortogonale di reminiscenza romana (CardoDecumano), contribuendo a ordinare i nuclei abitati. Un equilibrio ambientale ed edificatorio del territorio che si è mantenuto per secoli e che ha visto un progressivo disfacimento a partire dal secondo dopoguerra, allorché venne a cadere il rapporto tipicamente contadino fra le esigenze umane e la natura e, ancor di più, in quanto si identificava con un modello di vita rurale strettamente correlato a un’epoca di miseria.
piano secondo
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Photo: Aron De Cesero / Editing: Leonardo Tomasetto
Il fronte sud verso il cortile.
sezione nord-sud
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sezione est-ovest
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Trasmittanza media pareti est, nord, ovest 0,15 W/m2K Trasmittanza media parete sud 0,12 W/m2K Trasmittanza media solaio contro terra 0,15 W/m2K Trasmittanza media copertura 0,09 W/m2K Trasmittanza media serramenti, Uw 0,86 W/m2K Fabbisogno annuo per riscaldamento (secondo CasaClima) 9 kWh/m2a Emissioni di CO2 3 kg CO2/m2a
Photo: Aron De Cesero
A destra, le porte scorrevoli del bagno e della camera singola al secondo piano. Sotto, lâ&#x20AC;&#x2122;open space al primo piano che accoglie zona cucina e zona living; in primo piano la trave in c.a. inserita ex novo per irrigidire la struttura.
Photo: Aron De Cesero
Grazie alle soluzioni impiegate, sia dal punto di vista architettonico che impiantistico, e tenendo conto dei benefici fiscali di cui ha goduto lâ&#x20AC;&#x2122;intero lavoro (le detrazioni del 65% per le ristrutturazioni), lâ&#x20AC;&#x2122;investimento iniziale relativo alla parte energetica verrĂ ad ammortizzarsi in circa 15 anni.
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Lavorare dall’interno Per valorizzare la risposta bioclimatica dell’edificio,
gazzino, un locale tecnico (in cui trovano posto gli in-
l’intervento ha lavorato sugli spazi interni, non es-
verter del fotovoltaico, la ventilazione meccanica e la
sendo comunque possibile alcuna operazione sugli
pompa di calore aria-aria), una cantina e un bagno,
esterni, né di superficie né di volume. La progetta-
che è adibito anche a lavanderia.
zione ha dunque tenuto conto della destinazione di
Al primo piano la nuova disposizione della scala con-
tali ambienti interni sistemando quelli nei quali si
sente di sfruttare l’intera superficie per un open space
svolge la maggior parte della vita abitativa (soggiorno,
soggiorno-cucina.
cucina e camere da letto) a sud mentre sul lato nord
La scala sbocca quindi al secondo piano in un piccolo
sono state poste tutte le funzioni secondarie (lavande-
corridoio di distribuzione verso la camera matrimo-
ria, deposito, distribuzione, servizi igienici).
niale, la camera singola e il bagno principale.
La posizione della distribuzione verticale, ovvero
Il progetto ha dovuto ovviamente tenere in debito
della scala a nord-ovest, è stata scelta perché conside-
conto anche operazioni di carattere strutturale, trat-
rata la meno impattante dal punto di vista dell’occu-
tandosi di un edificio di oltre 200 anni, garantendo un
pazione degli spazi e la sua conformazione varia a
miglioramento sismico tramite alcuni interventi pre-
seconda dei piani in cui è collocata.
cisi: l’allargamento della base di fondazione; iniezioni
Al piano terra sono stati ricavati 3 ambienti a uso ma-
eseguite con lo scopo di ripristinare il collante tra gli
dettaglio fondazione parete sud
dettaglio fondazione parete nord
Solaio contro terra, dall’estradosso: - finitura in prefinito (8 mm) - materassino elastomerico (2 mm) - doppia lastra di gessofibra (25 mm) - isolamento in XPS (160 mm) - massetto per distribuzione carichi (50 mm) - strato di aerazione antiradon (250 mm) - massetto per distribuzione carichi (50 mm) - isolamento in XPS (40 mm) - terreno
A sinistra, l’armatura per il rinforzo delle fondazioni. Nella pagina a fianco, un dettaglio del nodo parete-serramento con la nastratura del telaio per la buona ermeticità dell’involucro e il raccordo cappotto-serramento, con in evidenza il profilo angolare in rosso per la buona tenuta dell’intonaco di finitura.
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inerti (sasso spaccato eterogeneo tipico degli edifici
ha comportato la realizzazione di un aumento della
rurali friulani); l’armatura delle pareti interne con
superficie esterna della facciata, per nascondere il
adeguato collegamento dei solai intermedi a una trave
nuovo pacchetto isolante. Le murature sono state qui
rompitratta in c.a.
rinforzate con un cordolo perimetrale ricoperto op-
Il rispetto della tradizione, pur intervenendo in ma-
portunamente con intonaco alla romana secondo le
niera strutturalmente così massiccia, è visibile anche
necessità architettoniche del prospetto da cui partono
nella scelta di mantenere i solai interpiano in legno e
le travi a sbalzo e su cui si sviluppa il nuovo sporto di
inserendo solo la trave citata poco sopra, all’interno
linda.
del volume, sia per questioni statiche di irrigidimento
Gli infissi sono stati tutti sostituiti con elementi profi-
che di appoggio delle travi stesse dei solai. Anche al
lati in PVC, con triplo vetro basso emissivo e gas
piano terra, il solaio è stato completamente sostituito
Argon. Il contorno delle finestre, per questioni di con-
realizzando uno strato di ventilazione a igloo.
tinuità estetica e storica, è stato segnato con un peri-
Al fine di migliorare il comfort abitativo la copertura è
metro bianco largo circa 15-20 cm, in maniera
stata isolata termicamente lasciando l’altezza interna
coordinata con le preesistenze e con la tradizione, sia
invariata ma incrementando lo spessore verso
sul lato nord prospiciente la strada, sia sul lato sud
l’esterno e mantenendo inalterato il tetto in coppi. Ciò
che guarda verso la corte.
Parete esterna sud, dall’interno: - doppio strato di cartongesso (25 mm) - isolamento in lana di vetro (50 mm) - parete esistente in pietra (350 mm) - cappotto termico esterno (280 mm) 1 2 3 4 5
controtelaio in legno bilama nastro EPDM nastro espandente telaio dell’infisso triplo vetro
dettaglio angolo sud-est
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dettaglio parete sud
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Impiantistica Dal punto di vista impiantistico, l’edificio ha subito,
L’impianto fotovoltaico, di potenza complessiva pari a
ovviamente, una totale modernizzazione senza però
3 kWp, e quello solare termico sono integrati nella
cadere in un costoso virtuosismo.
falda del tetto rivolta a sud e installati in maniera che
I collegamenti alle reti (telefonia e servizi elettrici),
siano invisibili dalla strada.
già presenti, sono stati semplicemente rinnovati e
L’impianto di ventilazione meccanica con recupero di
ammodernati mentre non è stato previsto alcun allac-
calore aiuta a ridurre i consumi energetici garantendo
ciamento alla distribuzione del metano, in quanto
al contempo un costante ricambio di aria degli am-
l’edificio è stato pensato per essere energeticamente
bienti. Ciò si è reso necessario tenendo conto della ti-
autosufficiente.
pologia dell’edificio, con piccole finestre rivolte a
Per questo motivo, in Casa Turoldo sono stati installati
nord, direttamente affacciantesi sulla strada princi-
“solo” quegli impianti ritenuti fondamentali per un
pale (con problematiche quindi anche di carattere
suo corretto funzionamento come edificio nZEB: foto-
acustico), e grandi aperture rivolte a sud ma non
voltaico, solare termico, pompa di calore aria-aria (im-
schermate da vegetazione o quant’altro.
piegata solo nelle giornate più rigide), VMC.
Il muro centrale di spina è in laterizio modulare con foratura inferiore al 40%. Il primo corso (al piano terra) è stato riempito di perlite per la riduzione del ponte termico di appoggio alla fondazione.
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Sulle murature saranno applicate delle contropareti nelle quali verranno fatti passare cavi e tubature impiantistiche. In alcune parti, tuttavia, si è deciso di lasciare il muro originario a vista.
Photo: Aron De Cesero / Editing: Leonardo Tomasetto
Molti borghi friulani risultano costituiti dall’aggregazione di più cellule elementari uni e plurifamiliari facenti parte di complessi a corte caratterizzati da una forte chiusura verso l’esterno. Dalla strada, infatti, la percezione è di un fronte murario continuo di edifici – o muri di cinta – interrotto solo dall’apertura di androni o portoni Casa Turoldo è quella tra i due edifici con l’arco, che danno accesso alle relative corti interne.
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sezione di dettaglio della parete sud
Copertura, dallâ&#x20AC;&#x2122;intradosso: - terzere - tavolato (30 mm) - membrana freno vapore - fibra di legno ad alta densitĂ (20 mm) - fibra di legno (400 mm) con puntoni e listelli interposti - membrana traspirante - strato di ventilazione - tavolato - lamiera per ancoraggio FV o coppo recuperato
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sezione di dettaglio della parete nord
Sopra, il tetto prima dell’intervento di riqualificazione. Sotto, due momenti del rinfacimento della copertura. I corsi di mattoni forati indicano l’innalzamento del tetto resosi necessario a causa dell’argamento delle aperture dell’ultimo piano sul lato sud. Le travi originali, con le teste ammalorate aggredite dalla carie bruna, sono state totalmente sostituite, mentre la finitura esterna è stata realizzata con tegole e tavelle in laterizio sottolinda di recupero (dal tetto preesistente).
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Un padiglione per il futuro Passive House Pavilion Longfor Sundar, Gaobeidian (PRC) Un edificio per far conoscere alla gente lâ&#x20AC;&#x2122;architettura sostenibile e le tecniche per costruirla è il primo edificio a essere stato certificato dal Passivhaus Institut di Darmstadt con funzione espositiva in Asia. Non solo un ottimo esempio di progettazione energetica, che combina strategie passive e tecnologie attive, ma anche una lezione per gli architetti che con questo padiglione hanno capito che architettura, standard energetici e sostenibilitĂ devono essere combinati per creare prototipi replicabili e disponibili per tutti. 68
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Photo: Š Xia Zhi
progetti
progetti
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Photo: © Xia Zhi
Sostenibilità olistica Strategie per un’architettura sostenibile e tecniche co-
vita, assieme a un elemento prismatico che accoglie
struttive all’avanguardia sono di casa nel Passive
un’altra sala, a una sagoma che si armonizza con la to-
House Pavilion Longfor Sundar, non solo perché esse
pografia del luogo. Questa geometria, frutto di metodi
sono state adottate per ideare e realizzare il padi-
progettuali olistici e sostenibili, soddisfa sia la neces-
glione ma anche poiché qui vengono messe in mostra
sità di ampie superfici richiesta dai committenti
per essere presentate ai visitatori.
quanto anche il rapporto S/V, riducendo allo stesso
Collocato in una grande area verde all’interno di un
tempo la quantità di materiali impiegati per la costru-
parco cittadino lungo la riva di un fiume nella provin-
zione del padiglione e per le sue future manutenzioni.
cia nord orientale di Hebei, in Cina, l’edificio è stato
Dall’esterno la facciata nord del volume più esteso
progettato per il fruitore finale, il pubblico, e per im-
scompare nel paesaggio verde, protetta e isolata dallo
pattare il meno possibile sul territorio. Visitando il
strato di terra con cui è a contatto mentre il prospetto
sito infatti con il sole che proietta ombre tra gli alberi,
sud, a fare da contraltare, si innalza con una parete ve-
la struttura sembra quasi svanire nell’ambiente natu-
trata continua a doppia altezza che riverbera l’am-
rale con il volume principale a destinazione espositiva
biente circostante dilatando il panorama naturale.
che penetra nel terreno come un cuneo. Un ulteriore
L’interno è dunque più basso a nord e più alto a sud ri-
corpo più piccolo, un atrio che presenta anch’esso una
flettendo la distribuzione delle funzioni: sul lato
forma di cuneo e che conduce da nord all’area mostra
freddo le stanze di servizio e i locali tecnici, nelle aree
interna, si incastra nella sagoma principale dando
più ampie, calde e luminose le mostre. Una scala,
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provvista anche di gradoni da cui godere viste panoramiche grazie alla vetrata che si dissolve a mezzogiorno, porta al piano superiore verso una nuova zona espositiva e all’ingresso secondario che, aprendosi sui giardini adiacenti, innesca una nuova esperienza sen-
Progetto SUP Atelier, Yehao Song, Pechino (PRC) Team di progetto Jingfen Sun, Dan Xie, Yingnan Chu, Xiaojuan Chen, Dongchen Han, Zhenghao Lin Ingegneria THUPDI, Pechino (PRC)
soriale tra la vegetazione, gli alberi e i fiori. La cura nella progettazione dei volumi e degli spazi
Fine lavori agosto 2017
che si integrano continuamente con lo scenario circostante si rispecchia anche nell’attenzione al pro-
Superficie 1.484 m2
gramma energetico del padiglione, pensato fin da subito come edificio passivo. Grazie infatti alla stretta collaborazione con il Passivhaus Institut di Dar-
Certificazione Passivhaus Institut Darmstadt
mstadt, SUP Atelier ha realizzato la prima architettura destinata a mostre certificata PHI in Asia. Eppure da insegnamento importante: la progettazione architettonica deve essere focalizzata non solo a raggiungere e rispettare parametri tecnici o essere limitata alle stringenti richieste di un edificio passivo, ma deve anche adoperarsi per creare ambienti dove sostenibilità e architettura possano convivere per essere replicate in futuro. L’edificio è anche una Active House.
Tutti i disegni e gli schemi delle seguenti pagine sono di © SUP Atelier
Nella pagina accanto, vista aerea del Padiglione; si notano i due volumi cuneiformi che si incastrano uno nell’altro, il fronte nord quasi totalmente interrato e il tetto verde che integra l’edificio nel paesaggio circostante. Sotto, a nord, l’ingresso secondario consente l’accesso al Padiglione dal giardino, il quale si fonde con la copertura a verde estensivo.
Photo: © Xia Zhi
questa esperienza il team di progettisti ha tratto un
progetti
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A
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6
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A
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piano terra
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16
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piano superiore
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Consumo energetico per riscaldamento (secondo PHPP) 13,3 kWh/m2 anno Energia primaria 120 kWh/m2 anno
Consumo energetico per raffrescamento e deumidificazione (secondo PHPP) 14,6 kWh/m2 anno Carico di calore 9 W/m2
Energia primaria rinnovabile 67,5 kWh/m2 anno
Carico di raffrescamento 6,7 W/m2
Photo: Š Xia Zhi
Tenuta allâ&#x20AC;&#x2122;aria n50 = 0,2 h-1
sezione AA
sezione BB
Legenda piani: 1 reception 2 sala mostre 3 atrio ecologico 4 armadietti 5 stanza di servizio 6 sala tecnica 7 corridoio mostre 8 sala multifunzionale
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bagni magazzino sala VMC terrazza tetto verde lounge area sala mostre principale rampa sunken
Trasmittanza media pareti 0,101 W/m2K Trasmittanza media solaio contro terra 0,13 W/m2K Trasmittanza media copertura 0,126 W/m2K Trasmittanza media serramenti, Uw 0,89 W/m2K
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C
2
B
dettaglio 1
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dettaglio 2
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C. -
Copertura volume nord, dall’estradosso: tetto in calcestruzzo versato su lamiera d’acciaio profilata massetto di livellamento (10 mm) impermeabilizzazione in poliuretano (1,5 mm) isolamento in XPS (250 mm) massetto di livellamento (10 mm) impermeabilizzazione strato di separazione in PVC (0,4 mm) struttura portante in travi di acciaio pannelli di finitura in cls (50 mm) con schiuma poliuretanica rigida
D. -
Tetto verde, dall’estradosso: strato piantumato a verde (80 mm) vaschette in plastica di contenimento del verde correntini in acciaio per l’alloggio delle vaschette di plastica drenaggio con rete metallica e pietra fine (40 mm) impermeabilizzazione massetto di livellamento (10 mm) isolamento in XPS (250 mm) strato di separazione in PVC (0,4 mm) massetto di livellamento (10 mm) struttura portante in travi di acciaio pannelli di finitura in cls
E. -
Solaio interpiano, dall’estradosso: finitura (50 mm) massetto in calcestruzzo (40 mm) lastra per solaio in c.a. travi in acciaio controsoffitto
D
E
A
A. -
Solaio contro terra, dall’estradosso: pavimentazione in cemento lucidato pannello in XPS (200 mm) trattamento di tenuta fondazione in calcestruzzo armato (450 mm) trattamento di tenuta massetto (50 mm) strato impermeabilizzante magrone (100 mm)
B. -
Parete nord contro terra, dall’esterno: strato di suolo compattato blocchi autoclavati in calce e sabbia isolamento in XPS (250 mm) membrana impermeabile bituminosa SBS (4 mm) trattamento di tenuta intonaco cementizio controparete interna
1. Sbalzo esterno di copertura, dall’estradosso: - rivestimento in alluminio di alluminio - struttura in acciaio leggero fissata alla parete verticale mediante elementi a C - isolamento in lana di vetro inchiodata alla struttura e interposta agli elementi strutturali - rivestimento impermeabile a base di cemento polimerico 2. Pavimento esterno su vano riscaldato, dall’estradosso: - pavimento in legno massiccio (50 mm) con trattamento anticorrosione - listelli e controlistellli in legno (50x50 mm) - mattoni in cls (240 × 240 mm) - massetto in cls (60 mm) - strato di separazione in PVC (0,4 mm) - isolamento in XPS (250 mm) - impermeabilizzazione - massetto in pendenza (10 mm) - solaio in cemento (120 mm) - struttura portante in travi di acciaio - pannelli di finitura in cls
progetti
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Il padiglione presenta una struttura mista; l’ossatura portante prefabbricata è realizzata in acciaio, i tamponamenti dei muri esterni in blocchi autoclavati di calce e sabbia, le coperture in elementi in c.a. e la coibentazione delle pareti e dei tetti in XPS.
Strategie progettuali La struttura del padiglione è realizzata con un sistema
dal grande lucernario posizionato sul corpo più pic-
a telaio in acciaio, per lo più prefabbricato, che ha con-
colo. Una copertura a verde estensivo (U 0,126 W/m2K)
sentito di ridurre i tempi di costruzione, e quindi i
ottimizza la prestazione della stratigrafia, evita il rag-
costi, e di diminuire anche l’impatto sul territorio du-
giungimento di temperature interne troppo alte in
rante il processo di edificazione. L’involucro opaco
estate e contribuisce a ridurre l’isola di calore. L’acqua
ben isolato, rispettando gli standard Passivhaus, pro-
piovana proveniente dal tetto provvede all’irrigazione
tegge l’intelaiatura metallica e prolunga la vita dello
dello stesso pacchetto verde e del giardino a nord
stesso padiglione. Allo stesso modo la grande facciata
dell’edificio.
continua a sud, che presenta un telaio portante in ac-
Il padiglione è dotato di una pompa di calore e di un
ciaio e legno con possibilità di facile recupero quando
sistema di ventilazione meccanica con recupero di ca-
l’edificio verrà dismesso, e un’ottima trasmittanza Uw
lore, che viene utilizzato in estate e in inverno, mentre
di 0,89 W/m K, si comporta come un immenso collet-
nelle stagioni intermedie l’edificio è stato modellato
tore solare durante i periodi più freddi permettendo al
per favorire la ventilazione naturale passante.
calore dei raggi del sole di entrare all’interno e di ri-
Sfruttando i venti che spirano da sud e l’effetto ca-
scaldare passivamente l’ampio spazio a doppia al-
mino, il raffrescamento notturno avviene mediante
tezza. In estate il sistema di schermatura a lamelle
griglie di ingresso che sono posizionate sulla facciata
metalliche orizzontale si attiva automaticamente se-
a mezzogiorno, sia nella parte superiore che in basso,
guendo il percorso del sole, chiudendosi ed evitando
mentre l’espulsione dell’aria calda e viziata si attua at-
così fenomeni di surriscaldamento. Essendo destinato
traverso bocchette collocate, ad esempio, nel corri-
principalmente a spazio espositivo, il padiglione ne-
doio di ingresso a nord oppure nelle alzate dei
cessita di abbondante luce naturale, aspetto soddi-
gradoni della scala centrale e grazie all’apertura del
sfatto non solo dalla facciata continua a sud ma anche
grande lucernario.
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Photo: © Xia Zhi
Lo sbocco vetrato sul lato nord affaccia su un piccolo giardino dove è possibile vedere come l’acqua piovana raccolta dal tetto verde venga filtrata e utilizzata per irrigare le aiuole presenti nel giardino.
Photo: © Xia Zhi
L’ampio spazio a doppia altezza a sud, caratterizzato dalla grande parete vetrata cielo terra, accoglie l’ingresso, l’info point e l’area destinata all’esposizione. La luce naturale illumina l’ambiente senza abbagliamenti e il calore del sole nelle stagioni calde è schermato da elementi metallici orizzontali che automaticamente si chiudono – e si aprono – a seconda del percorso solare.
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ventilazione inverno/estate
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ventilazione primavera/autunno
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Ventilazione inverno / estate – Ventilazione primavera / autunno 1 aria viziata 2 aria fresca 3 Ventilatore a recupero di energia: adatto ai climi più freddi dove non c’è eccesso di umidità nella stagione e fredda e ai climi caldi dove il livello di umidità esterna è alto. Il sistema ERV recupera il calore e anche l’energia intrappolata nell’umidità, migliorando notevolmente l’efficienza di recupero complessiva. Quando è più umido all’esterno che all’interno, il sistema limita la quantità di umidità entrante e, quando il livello di umidità è basso in inverno, limita la quantità di umidità espulsa
Guadagni solari in inverno 1 coibentazione involucro, schermatura solare a sud aperta 2 aperture vetrate altamente isolate 3 raggi solari al solstizio (angolo 27,6°)
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Photo: © Xia Zhi
Prevenzione surriscaldamento estivo 1 coibentazione e schermatura solare a sud chiusa 2 tetto verde 3 raggi solari al solstizio (angolo 74,1°)
Photo: Š Xia Zhi
La scala che porta al livello superiore si caratterizza per una serie di gradoni che consentono al visitatore di godere di viste sempre differenti sul paesaggio. Il grande lucernario, oltre a portare abbondante luce allâ&#x20AC;&#x2122;interno, si apre nelle stagioni intermedie per favorire la ventilazione naturale passante notturna.
prevenzione del surriscaldamento in estate
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guadagni solari in inverno
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progetti
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focus
La riqualificazione di un appartamento degli anni ‘50 a Riccione Sergio Pesaresi -
E dimmi, cos’è secondo te una cosa complicata? Direi la riqualificazione energetica di un appartamento esistente. E ancora più complicata? La riqualificazione energetica di un appartamento esistente posto in un grande condominio. Saggio anonimo del XXI secolo, cit.
Lei piemontese, lui francese, residenti in Germania, a
puntuali dello stato di fatto che hanno previsto l’ana-
Monaco di Baviera. Decidono di andare a vivere a Ric-
lisi dell’orientamento, del contesto urbanistico, delle
cione in un appartamento posto al piano terra di un
dimensioni, delle stratigrafie, degli infissi, dell’im-
grande condominio e si rivolgono allo studio logica-
pianto esistente, della verifica dei consumi e della pre-
gotica per chiedere di riqualificare la loro nuova casa
senza di condensa o muffa, dell’individuazione degli
in termici energetici e di comfort abitativo.
elementi strutturali portanti… e qui sono iniziate le
Per raggiungere gli obiettivi richiesti, il progetto è
prime difficoltà. Per rilevare la struttura e le stratigra-
stato orientato all’alta qualità architettonica, a un
fie delle pareti e dei solai, infatti, è stato necessario
grande livello di benessere interno, all’utilizzo di ma-
eseguire dei saggi, ovvero effettuare piccole demoli-
teriali ecosostenibili certificati, a una riduzione so-
zioni, che sono state eseguite mentre l’appartamento
stanziale dei consumi, all’uso di sola energia da fonti
era abitato e quando ancora non si aveva certezza
rinnovabili, all’impiego efficiente degli apporti foto-
della realizzazione dell’intervento di riqualificazione;
voltaici, che grazie alla presenza dell’accumulo ven-
è stato dunque indispensabile operare senza limitare
gono adoperati nelle ore notturne o in assenza di sole,
l’uso quotidiano della casa, in sintesi: realizzare i son-
e a un’impiantistica razionale ed essenziale.
daggi senza lasciare buchi in giro! A ciò è seguita la fase dello studio della normativa nazionale, regionale
L’iter progettuale
e comunale in merito ai vincoli propri dello specifico
Il progetto ha preso avvio da una serie di indagini
intervento ammesse.
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_30
ambito urbanistico e alla definizione delle tipologie di
Accertate le caratteristiche dell’immobile, il team di
- sostituire l’impianto esistente – una caldaia a gas-
lavoro ha sviluppato il concept progettuale-operativo,
metano – con un impianto a bassa potenza;
contraddistintosi per un articolato percorso che ha in-
- installare un impianto a pompa di calore elettrica
tegrato gli aspetti prettamente edili con l’impianti-
aria-acqua.
stica necessaria. Per migliorare e abbattere il
Il traguardo finale era un appartamento a energia
consumo annuale per riscaldamento, che pre-inter-
(quasi) zero che rispondesse ai requisiti progettuali
vento era di 271 kWh/m , classe G, si è deciso di:
garantiti dall’applicazione della certificazione Casa-
- intervenire sull’involucro e sugli infissi al fine di di-
Clima R e che utilizzasse tutti gli strumenti previsti
minuire in maniera sostanziale le perdite invernali
dal protocollo stesso, relativamente ai controlli e ai
per trasmissione, di attenuare e sfasare il calore estivo
test in cantiere, per incrementare la qualità costrut-
e di correggere contestualmente i ponti termici;
tiva. Inoltre, i materiali isolanti utilizzati dovevano es-
- realizzare la tenuta all’aria e installare un sistema di
sere verificati mediante il procedimento LCA,
VMC così da ridurre le perdite per ventilazione;
presente nel protocollo CasaClima Nature.
- studiare gli elementi vetrati e i sistemi oscuranti per
Come è facile immaginare, le operazioni di riqualifi-
ottimizzare gli apporti solari invernali e per smorzare
cazione previste, che hanno annoverato anche la posa
il surriscaldamento estivo;
del cappotto, la modifica degli infissi e del sistema di
- ridurre di conseguenza il carico termico;
oscuramento e il posizionamento di pannelli fotovol-
- produrre energia rinnovabile mediante pannelli fo-
taici in copertura, non sono state semplici da realiz-
tovoltaici e accumularne il surplus;
zare, in particolare in un condominio a proprietà
2
focus
81
pianta
diffusa, in cui tutte le parti esterne erano un bene co-
di fabbrica uguali e adiacenti. I tamponamenti esterni
mune e in cui si è dovuto rispettare le linee architetto-
erano costituiti da un muro in mattoni pieni di 15 cm
niche dell’edificio, le scelte stilistiche complessive e
intonacato, intercapedine aerata di 10 cm e paretina
naturalmente il decoro generale, declinato in base alle
in laterizio forato posta internamente, anch’essa into-
esigenze e alla sensibilità di ogni condomino. Ogni
nacata. L’appartamento confinava anche con il vano
ipotesi è stata opportunamente illustrata e discussa in
scala condominiale e con i locali di uso comune non
assemblea condominiale, recependo le ragionevoli
riscaldati tramite una parete in muratura piena di 12
modifiche richieste, insistendo – con cortesia e deter-
cm. Una trave ribassata di 50 cm sotto il solaio correva
minazione – sui punti fondamentali e inamovibili,
per tutto il perimetro ed era parte del balcone supe-
perché cardini del progetto, e realizzando disegni e
riore. I divisori interni erano in laterizio forato e lo
rendering per mostrare quale sarebbe stato il risultato
spessore del pacchetto sopra il solaio di calpestio era
finale. Se, infine, ci si imbatte in un amministratore
di 5 cm.
preparato e illuminato come è avvenuto in questo
Per soddisfare le finalità previste dal progetto l’inter-
caso, allora si può procedere con la presentazione
vento ha previsto le seguenti opere che si riassumono
della pratica architettonica e con l’approntamento del
per punti.
cantiere!
1. Diminuzione delle perdite per trasmissione e miglioramento del comfort estivo
L’intervento
È stato posato sui fronti esterni un cappotto in fibra di legno di 10 cm ed è stata riempita l’intercapedine con
Installato il cantiere e insediata l’impresa di costru-
perlite in granuli. All’interno, sui muri verso il vano
zioni, i primi giorni sono stati dedicati ai saggi sull’in-
scala e i locali non riscaldati, è stata effettuata una
volucro che, a questo punto, hanno potuto essere più
coibentazione con pannelli in fibra di legno da 8+3
estesi e approfonditi e che hanno permesso di aggior-
cm. L’isolamento verso il terreno è stato realizzato con
nare puntualmente i rilevi effettuati in precedenza e
elementi di poliuretano da 3,3 cm, mentre sul solaio
di redigere gli elaborati esecutivi.
superiore è stata applicata fibra di legno (4+3 cm) o,
Lo stato di fatto presentava dunque un condominio
dove necessario, lastre in EPS da 4 cm. Gli infissi
fabbricato nel 1958 con struttura puntuale pilastro-
esterni sono stati sostituiti.
trave e solai in latero-cemento che si sviluppava su
I materiali utilizzati sono in prevalenza di origine na-
quattro piano fuori terra e si componeva di due corpi
turale, con bassa energia grigia, e si caratterizzano per
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_30
Il fronte e sterno dell’appa rtamento .
fonti energetiche non rinnovabili
100% 0%
fonti energetiche non rinnovabili
100% 0%
fonti energetiche rinnovabili
fonti energetiche rinnovabili
Le quote di energia rinnovabile per la produzione di ACS (sulla sinistra) e quella di energia rinnovabile totale PRIMA (sopra) e DOPO (sotto) l’intervento.
fonti energetiche non rinnovabili
79% 21%
fonti energetiche rinnovabili
fonti energetiche non rinnovabili
73% 27%
fonti energetiche rinnovabili
il minimo impatto ambientale e la possibilità di essere
di lino nell’intercapedine.
facilmente riciclati o smaltiti. La fibra di legno usata
3. Riduzione delle perdite per ventilazione
possiede il certificato di ecocompatibilità (Nature-
È stato realizzato uno strato di tenuta all’aria, costi-
Plus), la perlite flocculata è di origine vulcanica e l’iso-
tuito, a seconda delle diverse posizioni ed esigenze,
lamento interno è composto da pannelli in fibra di
dall’intonaco interno o da un telo opportunamente
lino, anch’essi certificati NaturePlus e FSC.
nastrato e le tracce per l’alloggiamento degli impianti
2. Correzione ponti termici
sui muri esterni e nei solai sono state sigillate con
I pilastri interni per tutta l’altezza e la trave ribassata
malta. Gli infissi sono stati sostituiti, ponendo molta
sono stati fasciati con pannelli in fibra di legno e i di-
attenzione alla loro corretta posa in opera, usando
visori interni in forati sono stati sostituiti da pareti
materiali atti a evitare qualsiasi dispersione. Si è effet-
composte da lastre in cartongesso (2+2) con pannelli
tuata la sigillatura delle tubazioni in collegamento
focus
83
3
1
2
4
Parete verso vano non riscaldato, dall’esterno: - parete esistente - pannello flessibile di fibra di legno (80 mm) tra listelli di legno (80x60 mm) - pannello in fibra di legno con finitura in cellulosa (30 mm) - cavedio impianti (50 mm) - doppia lastra in cartongesso (12,5 mm) Solaio interpiano, dall’estradosso: - solaio esistente - pannelli in EPS (40 mm) - telo di tenuta all’aria - controsoffitto pendinato (280 mm) - pannello in fibra di legno con finitura in cellulosa (30 mm) 1 2 3 4
sotto tramezza in XPS isolante acustico guarnizioni punto chiodo per tenuta all’aria sotto tramezza in poliuretano
con l’esterno e quella interna dei cavidotti che attraversano i muri esterni. Infine, è stato installato un sistema di VMC con recupero di calore ad alta efficienza. 4. Produzione di energia rinnovabile e accumulo dell’energia fotovoltaica 10 moduli fotovoltaici da 300 Wp per una potenza complessiva 3 kW sono stati posizionati in copertura. L’impianto è equipaggiato con una batteria di accu-
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mulo da 10 kW e l’inverter è dotato del sistema ESP
audit e i report periodici. Come previsto dal protocollo
(Energy Supply Power) che permette di usufruire della
è stato effettuato il Blower-Door-Test dal quale è risul-
riserva di energia accumulata anche in caso di black
tato un valore n50 = 0,62 h-1 che significa un’ottima te-
out.
nuta all’aria, a un passo dal limite richiesto per gli
5. Impianto termo-sanitario a bassa potenza
edifici a bassissimo consumo energetico. L’Agenzia
Una pompa di calore elettrica aria-acqua con bollitore
CasaClima ha infine consegnato ai proprietari il certi-
integrato da 170 l, alimentata dai pannelli fotovoltaici,
ficato di qualità e la targhetta CasaClima R.
assicura la produzione di acqua calda sanitaria e l’acqua calda per l’impianto radiante a pavimento a bassa
Appartamento a energia zero? Il monitoraggio dice di sì
temperatura, limitando così fortemente l’energia necessaria alla produzione del calore (COP > 4). 6. Fabbisogno annuale per il riscaldamento Dagli iniziali 271 kWh/m2 anno (classe G) si è passati a 24 kWh/m2 anno (classe A CasaClima), un migliora-
Il consumo dell’appartamento viene continuamente
mento di oltre 10 volte.
monitorato da remoto mediante un sistema domotico
7. Certificazione CasaClima R
che rileva e comunica in ogni istante come viene ri-
Il progetto è stato analizzato dall’Agenzia CasaClima
partita l’energia all’interno dell’impianto in base alle
prima dell’inizio lavori e giudicato positivo e il can-
richieste e alle necessità energetiche di gestione della
tiere è stato monitorato con continuità attraverso gli
casa, all’energia proveniente dal fotovoltaico e al li-
Nella pagina a fianco, la posa dell’isolamento all’esterno e all’interno dell’unità immobiliare.
1 Solaio contro terra, dall’estradosso: - pavimento (10 mm) - massetto cementizio additivato (47 mm) con tubazioni riscaldamento a pavimento (17 mm) - pannelli in poliuretano (33 mm) - nylon nastrato - solaio esistente
Solaio interpiano, dall’estradosso: - solaio esistente - pannello in lino (60 mm) - pannello in fibra di legno (30 mm) - tenuta all’aria
Parete perimetrale, dall’interno: - intonaco esistente (10 mm) - forato esistente (80 mm) - intercapedine isolata con perlite (100 mm) - muratura esistente (150 mm) - lastra in XPS (100 mm) - fibra di legno (100 mm) - intonaco (10 mm)
1 pannello in XPS (50 mm) 2 guaina bituminosa (4 mm)
2
focus
85
vello di accumulo della batteria. Il flusso dell’energia
funzionamento degli inverter.
viene rappresentato graficamente in maniera chiara e
A oggi si osservano le stesse condizioni, quindi sicura-
intuitiva; vediamo un esempio. Dall’immagine 1. della
mente un appartamento a energia zero.
pagina a fianco si nota che alle ore 8,45 del 3 novembre 2017, l’impianto fotovoltaico stava producendo 606 W, mentre la casa ne richiedeva solo 191 W; i ri-
In conclusione...
manenti 404 W si accumulavano nella batteria che,
L’intervento ha raggiunto tutti gli obiettivi che i pro-
dopo la notte, era parzialmente scarica. Dalla rete ve-
prietari e i progettisti si erano prefissati; il fotovoltaico
niva prelevata solo l’energia per alimentare gli inver-
genera in modo pulito tutta l’energia di cui ha bisogno
ter, come previsto dalla legge. Nello stesso giorno alle
la casa in ogni istante della giornata la quale non con-
ore ore 10,05 (immagine 2. pagina a fianco) la genera-
suma energia fossile, neanche in cucina, non emette
zione fotovoltaica era pari a 500 W con una richiesta
CO2 né particelle PM10 che inquinano l’aria, ha un ele-
di soli 183 W; anche in questo momento, i rimanenti
vato comfort abitativo e include materiali sani e natu-
326 W venivano immagazzinati nella batteria e la rete
rali. Le maggiori difficoltà riscontrate, dovute
pubblica forniva soltanto l’energia per alimentare gli
all’appartenenza dell’unità immobiliare a un condomi-
inverter. Alle ore 11,00 (immagine 3. pagina a fianco),
nio multiproprietà su cui si è ironizzato precedente-
1519 erano i Watt derivanti dai moduli installati in co-
mente, sono da tenere in considerazione
pertura con una domanda di 155 W; 1339 W venivano
nell’affrontare una riqualificazione di questo tipo ma
stoccati nella batteria e, anche in questo caso, dalla
non devono essere un ostacolo alla volontà di proporre
rete si prendeva solamente una piccola quantità di
un buon progetto né tantomeno alla sua realizzazione.
corrente elettrica necessaria agli inverter. A fine gior-
Alla base di questo lavoro c’è una mentalità che lenta-
nata, alle ore 18,29 (immagine 4. pagina a fianco),
mente, ma inesorabilmente, sta prendendo piede in
l’impianto FV non produce nulla poiché è ovviamente
tutta Italia. Essa mette al centro del suo pensiero la casa
buio, ma alla casa servivano solo 187 W, forniti dalla
come “organismo” che è causa di molti problemi clima-
batteria caricata durante tutto il periodo di luce
tici e ambientali, primo tra tutti l’effetto serra, e che tut-
diurna e che con i suoi 10 kW era in grado di alimen-
tavia ritorna amica dell’uomo che la abita e della
tare l’abitazione per tutta la notte. L’unica energia pre-
natura in cui è inserita, grazie a operazioni di recupero
levata dalla rete era quella necessaria al
e di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
86
_30
L’appartamento è uno tra i primi edifici certificati CasaClima R a Rimini e il suo progetto impiantistico è risultato vincitore nel Concorso di idee Viessmann del 2016 “Innovazioni tecnologiche e sfide energetiche”. Sergio Pesaresi Ingegnere, consulente esperto CasaClima, progettista certificato Passivhaus Institut Darmstadt, titolare dello studio logicagotica di Rimini
Progetto, strutture e concept energetico ing. Sergio Pesaresi - logicagotica, Rimini Impianti meccanici p.i. Luca Maldini – studio Newton, Rimini Impianti elettrici p.i. Luciano Zavaglia - studio Newton, Rimini Impresa esecutrice Davide Muccioli Coriano Costruzioni, Coriano (RN) Acustica ing. Massimo Feletti - studio Newton, Rimini
1.
2.
I 4 schemi di questa pagina rappresentano il monitoraggio dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico in base alle richieste e alle necessità energetiche di gestione della casa.
3.
4.
focus
87
Elegant Embellishments è uno studio di architettura di Berlino incentrato sul design, diverso da qualsiasi altro e che lotta contro i cambiamenti climatici agendo in prima linea sui materiali. Allison Dring e Daniel Schwaag, fondatori dello studio, hanno ideato un elemento architettonico di facciata che letteralmente mangia lo smog, trasformandolo in un composto innocuo che, anzi, può concimare la terra, e che ha già trovato applicazioni in alcune parti del mondo. Non soddisfatti, i due hanno creato un materiale malleabile che non si limita a essere ‘carbon neutral’ ma addirittura ‘carbon negative’; se implementato in altri elementi edilizi, o addirittura nella pianificazione urbana, potrebbe non solo bloccare le emissioni di CO2 presenti nell’atmosfera ma addirittura ridurle.
Photo: Alejandro Cartagena
Materiali contro il cambiamento climatico: prosolve370e e Made of Air
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_30
innovazione
“I
nventori di elementi climatici per l’edilizia” e
Collegandosi a questa questione, gli architetti di Elegant Embellishments sono partiti dal presupposto, purtroppo confermato dai numeri, che l’architettura e
“amministratori dell’ambiente” sono le definizioni che i
l’edilizia sono comparti che consumano enormi quan-
due cofondatori dello studio berlinese Elegant Embelli-
tità di materiali di vario tipo, ognuno dei quali caratte-
shments danno di se stessi. Con una formazione da ar-
rizzato da una quantità di embodied energy e da un
chitetti, Allison Dring e Daniel Schwaag non si limitano
suo fine vita. Alcuni di essi sono realizzati in maniera
a prendere in considerazione studi bioclimatici nei loro
da rientrare in un flusso economico circolare, ancora
progetti o materiali ‘banalmente’ ecosostenibili e a
molti tuttavia hanno un’esistenza from-cradle-to-
basso impatto ambientale. No, si sono addirittura in-
grave, finendo in discarica o malamente riciclati alla
ventati i prodotti che loro stessi impiegano, creandoli in
fine della loro vita utile.
modo che, più se ne usa, più si pulisce l’aria.
Fatte dunque queste considerazioni, ci si è chiesto se
Il loro scopo è far sì che i manufatti architettonici
fosse possibile aspettarsi qualcosa di più della sem-
siano performanti, sia dal punto di vista estetico che
plice accettazione delle funzioni costruttive tradizio-
ambientale, realizzando soluzioni architettoniche
nali ovvero se gli edifici non potessero contribuire
“mangia-smog” facilmente applicabili su edifici nuovi
attivamente al miglioramento del proprio ambiente,
o che necessitano di rinnovo, soprattutto negli am-
garantendo al contempo salubrità di prodotto e possi-
bienti fortemente urbanizzati. Le normative richie-
bilità di smaltimento corretto ed ecologicamente non
dono infatti oggigiorno impronte di carbonio sempre
impattante.
più basse all’interno delle città a fronte di un feno-
Attraverso il lavoro e la sperimentazione con vari ma-
meno di densificazione urbana che ha creato scarsità
teriali da costruzione, Dring e Schwaag sono diventati
di zone edificabili nelle aree cittadine.
consapevoli dei prodotti che possono essere sviluppati
C40 è un network che connette 94 tra le città più
e utilizzati per raggiungere questo obiettivo, riu-
grandi al mondo impegnate nell’affrontare i cambia-
scendo a concretizzarli in un componente edilizio vero
menti climatici e che le supporta a collaborare in
e proprio, prosolve370e – un elemento di facciata man-
modo efficace, condividendo le conoscenze e promuo-
gia-smog –, e un materiale, Made of Air – diretto deri-
vendo azioni significative, misurabili e sostenibili sul
vato del carbonio presente nelle piante e con un
cambiamento climatico, per un futuro più sano e so-
impatto nettamente carbon negative.
stenibile. Secondo gli studi eseguiti da questo network, gli sviluppatori immobiliari di molte aree urbane devono già oggi soddisfare la domanda di stra-
Prosolve370e
tegie positive per il clima al fine di ottenere il diritto di
Si tratta di un modulo architettonico decorativo in
costruire. Tuttavia, i materiali da costruzione tradizio-
grado di ridurre efficacemente l’inquinamento atmo-
nali presentano emissioni di CO2 molto elevate, ren-
sferico se installato vicino a strade trafficate o sulle
dendo la sempre crescente urbanizzazione
facciate degli edifici di zone con alti livelli di smog.
insostenibile. In che modo, dunque, le città riusci-
I moduli, al momento prodotti in plastica, sono rive-
ranno a soddisfare i loro obiettivi climatici?
stiti con biossido di titanio superfine (TiO2) che sfrutta innovazione
89
una tecnologia antinquinamento attivata dalla luce
mentre il modello richiama la crescita organica,
naturale grazie alla quale si neutralizzano molecole
quindi un pattern visivamente vario, il sistema rimane
dannose per l’atmosfera (soprattutto NOx, VOC, SO2)
sostanzialmente composto da due soli moduli ripetuti.
di aree a elevato passaggio di automobili o in condi-
Concretamente, gli elementi sono costituiti da un leg-
zioni densamente inquinate.
gero involucro in plastica riciclata termoformata igni-
I moduli diventano dunque un ornamento funzionale
fuga, sulle quali è applicato lo strato di biossido di
ma al contempo altamente decorativo, riuscendo a
titanio, e fissati su profili di acciaio standard. Se li si
creare una sinergia tra design e tecnologia molecolare.
guarda sotto il punto di vista decorativo, essi hanno il
Dring e Schwaag si sono lasciati ispirare dai frattali
potenziale di rigenerare facciate invecchiate o fornire
presenti in natura, per cui gli elementi presentano
un aspetto più accattivante a manufatti architettonici
forme vagamente organiche, organizzate tra di loro
privi di identità. Le proposte per le installazioni spa-
per massimizzare la superficie del rivestimento attivo.
ziano poi dai parcheggi agli edifici per usi misti, alle
Tali componenti di facciata possono in realtà trovare
abitazioni e alle facciate di ospedali.
applicazioni anche nell’arredo urbano, oltre l’architet-
Prosolve370e funziona al meglio in presenza di scarichi
tura, poiché implementabili all’esterno di parcheggi
di auto e particolato secondario, per questo motivo i
coperti o presso tunnel cittadini trafficati, lungo le au-
suoi ideatori ritengono che possa essere un’ottima so-
tostrade o le circolari urbane.
luzione in zone cittadine ad alto traffico, magari a rive-
Tecnologia di “disinquinamento”
stimento di un grande edificio. Come è successo per esempio a Città del Messico, all’ospedale Manuel Gea
I moduli di prosolve370e sono rivestiti con uno strato di
Gonzales (vedi pagina a fianco).
biossido di titanio superfine (TiO2) che si attiva con la
Tuttavia, il supporto materiale al biossido è dato da
luce naturale e ha una funzione purificante dell’aria.
una materia plastica convenzionale, per quanto leg-
Si tratta qui di una versione fotocatalitica convenzio-
gera, che quindi va contro le idee ecologiche dei suoi
nale “in piccolo” del TiO2, già usato come pigmento e
ideatori, i cui studi sono dunque proseguiti in questa
noto per le sue proprietà autopulenti e germicide, che
direzione: come e dove trovare un materiale che non
richiede solo minime quantità di raggi UV e umidità
solo sia a bilancio nullo di carbonio ma che anzi aiuti
presenti in natura per ridurre efficacemente gli inqui-
attivamente a ridurne la quantità presente in atmo-
nanti atmosferici, convertendoli in parti innocue di
sfera?
anidride carbonica e acqua. Il biossido di titanio si
Da qui è nata l’idea di Made of Air, “fatto d’aria”. Un
scinde e neutralizza i NOx (ossidi di azoto) e i VOC
nome che racchiude concettualmente in sé il compo-
(composti organici volatili) direttamente lì dove si
nente fondamentale del materiale, il biochar.
sono generati. Il design degli elementi è stato pensato per massimiz-
Cosa significa carbon negative?
zare la tecnologia di rivestimento, raggiungendo le
Prima di passare alla spiegazione di cosa sia Made of
maggiori superfici e complessità possibili, catturando
Air, è necessario soffermarsi brevemente su cosa s’in-
la luce che arriva da tutte le parti, anche se scarsa. Af-
tenda per carbon negative, ovvero per “negatività del
finché il fotocatalizzatore funzioni e l’aria possa essere
carbonio”. Si tratta della riduzione dell’impronta di
ripulita, questa deve venire a contatto con la facciata,
carbonio di un’entità a un livello inferiore a quello
girandovi intorno il più possibile.
neutro, in modo che l’oggetto in questione abbia un’ef-
L’assemblaggio del rivestimento deriva da uno schema
ficacia netta nel rimuovere il biossido di carbonio
simmetrico ripetuto cinque volte; il substrato sotto-
dall’atmosfera anziché aggiungerlo a essa. Questa de-
stante alla disposizione degli elementi è una griglia
scrizione diventa automaticamente sinonimo di cli-
matematica solo apparentemente irregolare, costituita
mate positive, concetto che si riferisce a un’attività che
da poche parti fondamentali. Tale griglia non ortogo-
va al di là del raggiungimento di emissioni nette di
nale crea un motivo a riquadri che a prima vista non
carbonio pari a zero, per creare invece un beneficio
sembra ripetitivo benché la modularità consenta di ac-
ambientale positivo.
cedere a forme architettoniche complesse. In realtà,
È proprio questa caratteristica di essere carbon negative
90
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Torre de Especialidades, Hospital Manuel Gea Gonzales La CNN l’ha definita “l’incredibile edificio che mangia lo smog”, si tratta della facciata di 2500 m2 della Torre de Especialidades, uno schermo curvo lungo 100 metri lungo Avenida San Fernando, un’arteria trafficata a Tlalpan, nel quartiere meridionale di Città del Messico. Il progetto, completato già nel 2013 e finanziato dal Ministero della Salute messicano, fa parte di un investimento durato 3 anni e che ha impiegato 20 miliardi di USD in infrastrutture sanitarie. Prosolve370e venne scelto all’epoca dall’ospedale in parte per il suo effetto anti-microbico e anti-inquinante e in parte per fornire un’immagine esterna memorabile, in contrasto con il problema dell’inquinamento atmosferico della città. Secondo recenti monitoraggi, la facciata di Torre de Especialidades sta riducendo l’inquinamento paragonabile a quello causato da 1.000 auto al giorno.
sistenti in 4 megapannelli (dati da 3-6 moduli), sono stati installati e testati nello stabilimento di termofo-
Credits: Elegant Embellishments Ltd.
ratura di Ulm (D) l’anno precedente (2012).
Photo: Alejandro Cartagena
menti, i prototipi per la Torre de Especialidades, con-
Photo: Alejandro Cartagena
Prima di passare all’applicazione in loco degli ele-
innovazione
91
Credits: Elegant Embellishments Ltd.
Qui sopra, i due moduli schematici ripetuti.
Credits: Elegant Embellishments Ltd.
A sinistra, schematizzazione del funzionamento di un pannello realizzato con prosolve370e. I motori a combustione emettono tossine nocive come NOx e VOC durante il funzionamento e VOC, ozono e particolato quando sono spenti. Uno schermo fotocatalitico, come prosolve370e, posizionato tra macchine e persone, intrappolerebbe e filtrerebbe molti dei sottoprodotti nocivi di questo tipo di motori, ancora così diffusi.
Credits: Elegant Embellishments Ltd.
Credits: Elegant Embellishments Ltd.
In basso, due immagini della posa dei moduli prosolve370e sulla facciata dell’ospedale messicano.
ciò che si ritrova nel materiale sviluppato dallo studio
pensando in grande, che erigere edifici – e non solo
berlinese, Made of Air, a base di biochar: resistente, ter-
questi – per i prossimi 2 miliardi di persone in più che
moplastico, composto al 90% da carbonio atmosfe-
popoleranno la terra nei prossimi 30 anni, non consu-
rico.
merà più il nostro bilancio di carbonio ma lo aumenterà, diventando addirittura un atto ambientale
Made of Air
positivo.
Entro il 2050 la terra dovrà ospitare 2 miliardi di per-
dotti, rivelandosi adatto allo scopo con un nuovo re-
sone in più. Costruire nel modo in cui facciamo ora
quisito cruciale: sequestrare la CO2 direttamente
emetterà così tanta CO2 da far saltare il bilancio di car-
dall’aria.
bonio già solo per i materiali impiegati i quali, al mo-
L’elemento essenziale di Made of Air è il biochar, una
mento, costituiscono infatti circa il 40% dei manufatti
sostanza ricca di carbonio simile al carbone vegetale
globali. Inoltre, fino al 50% del carbonio incorporato
prodotta dalla pirolisi della biomassa di scarto (mate-
nella vita di un edificio è nei suoi componenti.
ria vegetale di risulta proveniente dalla silvicoltura e
Riuscire quindi a inserire un materiale con emissioni
dall’agricoltura). Durante questo processo la biomassa
di CO2 negative nel settore delle costruzioni significa,
viene bruciata in un ambiente privo di ossigeno. Il car-
92
_30
Made of Air appartiene a questa nuova classe di pro-
bonio catturato dalla materia vegetale durante la sua
pannelli sfaccettati adatti al rivestimento di facciate e
vita con la fotosintesi viene sequestrato nella sostanza
per interni, altamente personalizzabili, plasmabile per
biochar risultante. Quindi, Made of Air è letteralmente
usi diversi e per venire incontro alle più differenti esi-
fatto di carbonio catturato dall’aria e la sua struttura
genze estetiche.
compatta gli permette di stoccare carbonio anziché di
L’utilizzo di Made of Air può aiutare architetti, svilup-
farlo tornare all’atmosfera sotto forma di CO2. Una ca-
patori immobiliari e città a raggiungere i propri obiet-
ratteristica che lo rende, secondo alcuni, addirittura
tivi climatici, riducendo significativamente l’impronta
l’unica tecnica di mitigazione attualmente disponibile
di CO2 degli edifici. Secondo i suoi ideatori, l’uso dif-
dei cambiamenti climatici che non sia solo carbon neu-
fuso di prodotti creati con questo materiale potrebbe
tral ma addirittura carbon negative.
portare addirittura a uno spostamento di percezione e
La forma di carbonio derivante dalla pirolisi viene poi
di attitudini nel senso che il concetto di “consumo”
miscelata con un legante biodegradabile per produrre
non sarebbe negativo per l’ambiente ma, al contrario,
un materiale malleabile che, alla fine del proprio ciclo
toglierebbe più carbonio di quanto non ne creerebbe,
di vita, può essere sminuzzato e tornare alla terra in un
diminuendo la quantità di CO2 presente nell’aria.
ciclo che può essere ripetuto continuamente, consentendo a sempre più carbonio atmosferico di venire “sequestrato” per essere indirizzato verso la terra. Il materiale, essendo termoplastico, viene pressato in
CO₂
I vantaggi di Made of Air 1. Genera emissioni di CO2 negative: il materiale di base
CO₂
1
CO₂ 2
4
80% C
3
Credits: © Made of Air GmbH
Da dove viene Made of Air e come funziona: 1 le piante catturano CO2 in modo efficiente attraverso la fotosintesi... 2 ... ma quando muoiono, il biossido di carbonio viene liberato nuovamente nell’aria. 3 La cottura controllata della biomassa converte l’anidride carbonica in carbonio, stabilizzandola per millenni in un solido altamente concentrato. 4 Incorporando una percentuale elevata di anidride carbonica in composti può produrre un materiale con emissioni di CO2 negative.
Una nuova economia dei materiali sta cercando di sfruttare il problema della CO2 per trasformarla in risorsa, utilizzando il carbonio catturato dall’aria per la realizzazione di prodotti edilizi. Si tratta di un’economia circolare “particolare”, che coinvolge un ciclo molto più ampio: quello del carbonio. È ormai dimostrato che il biossido di carbonio può essere una risorsa, così come i prodotti basati sui ‘rifiuti’ possono essere utilizzabili in diverse forme e avere un grande impatto – positivo – sull’ambiente e sul mondo costruito. A sinistra, il biochar ottenuto in laboratorio tramite pirolisi.
innovazione
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Made of Air per una Città Rigenerativa: il Carbon Super Block Le città stanno crescendo. Secondo un’indagine del-
ture per supportare nuove modalità di trasporto a
l’ONU, nel 2050 il 70% della popolazione mondiale
basse emissioni di carbonio. I parcheggi per bici-
vivrà in aree densamente popolate che dovranno
clette nelle aree urbane continuano a essere richie-
confrontarsi con questioni ecologiche sempre più
sti. Sostituire semplicemente i portabiciclette
grandi e impellenti. Una delle possibili soluzioni è
esistenti con un materiale come Made of Air può
che le città diventino “rigenerative”, ovvero che por-
avere un impatto positivo. In città circolano poi vei-
tino in sé uno sviluppo urbano costruito su un mi-
coli elettrici e in condivisione, pertanto i moduli
glioramento ambientale, su una relazione
per le stazioni di ricarica o i ripari per il trasporto
simbiotica reciprocamente vantaggiosa con i si-
dovranno adottare un nuovo linguaggio che inco-
stemi naturali da cui la città stessa attinge risorse
raggi gli obiettivi di decarbonizzazione della città.
per il proprio sostentamento. Made of Air può diven-
Pavimentazioni
tare il materiale ideale per città di questo tipo, aiu-
Cosa accadrebbe se la biomassa derivante dalla ma-
tandole a raggiungere i propri obiettivi climatici. Il
nutenzione dei parchi urbani potesse essere utiliz-
team di Made of Air ha simulato l’impiego del mate-
zata in modo circolare? La manutenzione
riale per una città come New York, illustrando 4 am-
paesaggistica dei parchi urbani ammonta a tonnel-
biti applicativi chiave sui quali è possibile
late di biomassa residua (foglie, ramaglie, sottobo-
intervenire già da ora.
sco, ecc.). Lastricati, panchine, piste ciclabili,
Infrastrutture e mobilità
passerelle e tutto il resto dell’arredo urbano pos-
Made of Air può essere impiegato per fare da sup-
sono essere generati direttamente dalla manuten-
porto ai moduli di ricarica per bici elettriche e, in
zione di un parco, creando anzi un fiorente circuito
generale, per le infrastrutture elettriche.
produttivo locale.
Edifici Il Domino Sugar Building è un palazzo a uso misto
Queste quattro aree di applicazione (edifici, pavi-
sul lungomare di Williamsburg. Fornisce alloggi e
mentazioni, infrastrutture e mobilità, arredo ur-
uffici per le persone ma ha anche il potenziale per
bano) hanno il potenziale per creare un nuovo
ospitare altre specie viventi, come le farfalle Mo-
modulo di sviluppo urbano: il “Carbon Super
narca, che affrontano un rischio crescente di estin-
Block”.
zione (vedi, per esempio il lavoro di Mitchell Joachim proposto in Terreform ONE: www.terreform.org). Rigenerare questo manufatto architettonico con una facciata carbon negative come quella proposta da Made of Air potrebbe aiutare a creare nuovi habitat per le farfalle, aumentando quindi la biodiversità anche in ambiente cittadino e sequestrando una quantità significativa di CO2 dall’atmoinquinante potrebbe quindi diventare un simbolo per l’inversione del flusso delle emissioni. Arredo urbano Le città dovranno rapidamente costruire infrastrut-
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sfera. Un edificio storico con un passato industriale
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Alcune delle forme che può assumere il biochar lavorato per diventare Made of Air.
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A dimostrazione della qualità del lavoro finora eseguito, Made of Air ha vinto il GovTech Prize (e relativi 100,000 USD) in occasione dell’ultimo World Government Summit che si è tenuto a Dubai a febbraio 2019.
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Se impiegato come additivo, Made of Air può riempire fino al 40% in composti polimerici e fino al 20% in composti minerali. Come polimero carbon negative, Made of Air consente ai materiali da costruzione di sequestrare 2 kg di CO2 per kg.
rimuove più CO2 dall’atmosfera di quanta non ne
4. Un nuovo tipo di circolarità: il materiale di base è
emetta durante la sua produzione.
composto da componenti non fossili. Al loro posto
2. Energy Net Positive: la conversione di CO2 in carbo-
biomassa residua, che è stata trasformata in un car-
nio è un processo esotermico; rilasciando energia
bone solido, dove la CO2 viene convertita in carbonio.
sotto forma di calore, questo può essere immagazzi-
Riproponendolo, e alla fine mandandolo in discarica,
nato o convertito in energia elettrica.
il materiale completa un cerchio più ampio, quello del
3. Personalizzabile, modellabile, riciclabile: essendo ter-
carbonio, che noi abbiamo originariamente bruciato
moplastico, il materiale di base può essere plasmato in
nell’atmosfera, restituendolo di nuovo alla terra.
forme customizzabili. Alla fine della sua vita utile, il prodotto può essere sminuzzato e messo in discarica, completando il ciclo del carbonio, oppure può essere riutilizzato in nuovi prodotti.
Per maggiori informazioni: http://www.elegantembellishments.net/ http://www.prosolve370e.com/ http://www.madeofair.com/
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