ISSN 2239-9445
34 Progetti da Europa, Nord America e Africa experimenta: l’alta sostenibilità della scienza Blocchi di calce-canapulo che aiutano l’ambiente Trimestrale – anno 10 – n° 34 marzo 2020 Registrazione Trib. Gorizia n. 03/2011 del 29.7.2011 Poste italiane S.p.A. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 NE/UD Euro 15,00
indice 28
12 04 argomenti Economia Circolare ed edilizia: una visione prospettica Manuela Ojan
progetti 12 Recuperare, ristrutturare, riqualificare Residenza, Cervignano del Friuli (UD) geom. Simone Feliciani, Cervignano del Friuli (UD)
28 Blowing in the wind Médiathèque du Sud Savage, Saint-Joseph, La Réunion (F) Co-Architectes, Saint-Pierre - La Réunion (F)
40 Sostenibilità vista lago Sky House, Stoney Lake - Ontario (CAN) Coryn Kempster and Julia Jamrozik - CK-JJ, Toronto (CAN)
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azero rivista trimestrale – anno X n. 34, marzo 2020 Registrazione Tribunale Gorizia n. 03/2011 del 29.7.2011 Numero di iscrizione al ROC: 8147 ISSN 2239-9445 Direttore responsabile Ferdinando Gottard Redazione Lara Bassi, Lara Gariup, Gaia Bollini Editore EdicomEdizioni – Monfalcone (GO)
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86 54 ¡Hasta la hermeticidad, siempre! Edificio plurifamiliare Thermos, Soto de Lezkairu – Pamplona (E) VArquitectos, Ansoáin - Pamplona (E)
focus 68 Metamorfosi energetica
86 innovazione Edifici in blocchi di calce-canapulo: una sfida per l’ambiente Vincenza Luprano, Patrizia Aversa, Antonino Terrana
96 back page Michele De Beni
Christian Negro Frer
76 experimenta, lo spettacolo della scienza a cura della redazione di azero
Redazione e amministrazione via 1° Maggio 117 – 34074 Monfalcone (GO) tel. 0481.484488 – fax 0481.485721 redazione@edicomedizioni.com www.azeroweb.com Stampa Grafiche Manzanesi – Manzano (UD) Stampato su carta con alto contenuto di fibre riciclate selezionate Prezzo di copertina 15,00 euro Abbonamento Italia (4 numeri): 50,00 euro Estero (4 numeri): 100,00 euro Gli abbonamenti possono iniziare, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile in qualsiasi periodo dell’anno
È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dall’editore Copertina experimenta, Heilbronn (D); progetto: Sauerbruch Hutton, foto: Jan Bitter
Photo: @italcementi
argomenti
Economia circolare ed edilizia: una visione prospettica Per realizzare una filiera circolare dell’edilizia è necessario partire da una progettazione circolare degli edifici affinchÊ siano durevoli, adattabili, riutilizzabili e smantellabili alla fine della loro vita utile, impiegando materiali e componenti ai quali garantire una seconda chance. Digitalizzazione e pratiche di acquisti pubblici verdi costituiranno due fattori importanti di diffusione di buone pratiche. Manuela Ojan 4
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Photo: © Daniel Imade - ARUP
i.lab, sede di Italcementi a Bergamo, 2012. Progettista: Richard Meier & Partners Architects. Il Circular Building progettato da ARUP in occasione del London Design Festival del 2016.
GBC Italia è un’associazione senza scopo di lucro cui
finire un’economia pensata per potersi rigenerare da
aderiscono imprese, associazioni e comunità profes-
sola”, ovvero per reintegrare i flussi di materiali biolo-
sionali operanti nel segmento dell’edilizia sostenibile.
gici nella biosfera e rivalorizzare quelli tecnici, senza
La sua missione è favorire e accelerare la diffusione di
entrare nella biosfera. Più semplicemente, si tratta di
una cultura sostenibile che ottimizzi l’utilizzo delle ri-
chiudere il ciclo reimmettendo gli scarti stessi come
sorse nell’intero ciclo di vita, guidando la trasforma-
“materie prime seconde”.
zione del mercato dell'edilizia. Al fine di favorire la
Il New Green Deal europeo promuove la transizione
divulgazione dei principi dell’economia circolare nel
verso l’economia circolare focalizzandosi su alcuni
settore, ha recentemente pubblicato una Position
ambiti specifici, tra cui le costruzioni. Il settore del-
Paper in cui presenta lo stato dell’arte, messaggi
l’edilizia, infatti, è responsabile del consumo di circa il
chiave e raccomandazioni su azioni prioritarie.
50% di materie prime estratte, che a livello mondiale equivale a oltre 42 miliardi di tonnellate di materiali
Una filiera dell’edilizia “circolare”
adoperati in un anno. Nel contempo è anche responsabile di un terzo del totale dei rifiuti prodotti; in Italia, il 41,3 % di tutti i rifiuti speciali sono proprio gli scarti provenienti dal comparto edile1.
Secondo la definizione della Ellen MacArthur Founda-
Applicare concetti di efficienza nell’utilizzo delle ri-
tion, economia circolare “è un termine generico per de-
corse e di economia circolare al settore è a oggi proble-
argomenti
5
matico a causa delle dimensioni della questione e della
rano i maggiori benefici a fronte dei minori costi sulla
molteplicità delle controparti coinvolte. In Italia gli
base dei progetti costruttivi presi in esame.
operatori del compartimento stanno iniziando ad af-
Durabilità significa mantenere prodotti, componenti e
frontare il tema a partire dall’analisi dello stato di fatto,
materiali a un livello di prestazione adeguato e più a
con proposte di linee strategiche e l’avvio di prime
lungo. Si tratta di garantire che gli elementi strutturali
azioni concrete. Le esperienze e le iniziative europee
durino quanto la vita utile dell’edificio stesso o, se ciò
sono, in questo senso, un valido supporto e fonte di
non è possibile a causa di intrinseca obsolescenza o
ispirazione.
cambiamento dei requisiti (es. infrastrutture tecnologiche), assicurare che siano riutilizzabili o riciclabili e
La progettazione circolare degli edifici: l’innesto del ciclo
facilmente smantellabili. A tal fine è importante che siano disponibili e rintracciabili le informazioni sui prodotti, i materiali e i dettagli di progettazione. Prolungare la vita dell’edificio (durabilità, manutenzione,
La concezione e la progettazione degli edifici basati su
riparazione) diventa dunque il primo obiettivo per un
principi di sostenibilità sono riconosciuti come ele-
uso efficiente delle risorse.
menti di svolta per innestare il meccanismo virtuoso
Il recupero e il riuso3 degli immobili attraverso nuove
della circolarità in edilizia. Si tratta di concepire fab-
destinazioni d’uso può essere considerato una forma
bricati che generino meno rifiuti di costruzione e de-
di economia circolare a cui tendere, piuttosto che ef-
molizione, facilitino il riuso e il riciclaggio di
fettuare interventi di nuova costruzione o sostituzione
materiali, prodotti, componenti e contribuiscano a ri-
edilizia. Il manufatto edilizio in questo modo non di-
durre gli impatti ambientali e i costi del ciclo di vita
venta un rifiuto ma viene rigenerato.
dell’edificio. Per costituire il fondamento della circola-
I team di progettazione, ingegneri e architetti, hanno
rità, la progettazione dovrebbe concentrarsi su deter-
un ruolo fondamentale, in particolare nell’applicare
minati obiettivi chiave: la durabilità della costruzione,
l’approccio LCA a scala di edificio, considerando
la sua adattabilità, la riduzione dei rifiuti e la ricicla-
quindi l’intero ciclo vitale, dalla produzione dei mate-
bilità dei materiali. Ed è responsabilità degli operatori
riali, alla costruzione, all’uso e al fine vita, sia in ter-
applicare tali principi dando priorità a quelli che gene-
mini di impatti ambientali che di costi.
Photo: Rob Hoekstra
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I produttori di materiali, dal canto loro, hanno la re-
la riciclabilità. Per i beni con una breve durata di vita,
sponsabilità di applicare concetti di eco-design nella
gli schemi di responsabilità estesa del produttore do-
concezione del prodotto, inclusa la valutazione delle
vrebbero stimolarne il riuso e riciclaggio.
opzioni di fine vita, come la riparazione, il riuso, il di-
Un approccio progettuale trasversale agli esempi ap-
sassemblaggio o il riciclaggio. La produzione indu-
pena citati, e che favorisce la realizzazione degli obiet-
striale deve pertanto fornire prodotti “durevoli”.
tivi di cui sopra, è quello del tipo Design for disassembly
L’adattabilità sta invece a indicare una nuova cultura
o Design for deconstruction che si sta diffondendo a li-
della progettazione che anticipi le richieste di modifi-
vello internazionale e ha portato all’esigenza della
che e renda possibile il riadattamento, evitando che
pubblicazione di un nuovo standard ISO che propone
gli immobili siano demoliti prematuramente. Si tratta
sia le linee guida metodologiche sia i criteri di valuta-
di una modalità di estensione della vita utile a costi
zione del livello raggiunto in una costruzione. Questo
ragionevoli. L’edificio deve cioè essere già progettato
approccio presume che il processo di progettazione sia
considerando diversi scenari, ad esempio nell’ottica di
in grado di assicurare una “seconda vita” a parti, com-
riconfigurazione degli spazi all’interno dell’involucro.
ponenti e materiali dell’edificio, anche tramite la pia-
In questo senso, i sistemi di rating BREEAM Nether-
nificazione dei processi di assemblaggio e
lands e DGNB (tedesco) propongono strumenti per la
disassemblaggio, prevedendo la destinazione finale di
quantificazione della “adattabilità funzionale” (fun-
elementi e materiali.
ctional adaptability o spatial reversibility), considerando, ad esempio, un agevole riposizionamento delle partizioni interne o la facilità di rimuovere alcune parti.
Le buzzwords dell’edilizia circolare
La riduzione dei rifiuti e la riciclabilità dei materiali passano poi attraverso la dichiarazione dei contenuti di
Il principio dell’economia circolare in edilizia si ap-
prodotto, della sua composizione, dei suoi potenziali di
plica a diverse scale, dalla città, all’edificio, ai mate-
riuso e riciclaggio, per scongiurare ad esempio la con-
riali. Il concetto di urban mining, per esempio, vede la
taminazione tra materiali. E anche l’utilizzo di so-
città come una miniera di materiali da poter riutiliz-
stanze pericolose deve essere evitato per non inficiarne
zare (cfr. azero 28, “UMAR – Urban Mining & Recy-
Nella pagina a fianco e in questa: New Martini Hospital a Groningen (NL), 2007. Progettisti: SEED architects (Dutch Hospital Design).
Photo: Rob Hoekstra
Il progetto rientra nei Demonstration Projects “Industrial, Flexible and Demountable Building” dei Paesi Bassi. L’ospedale può essere adattabile in futuro per altre funzioni, oltre a quella prettamente sanitaria: uffici o 250 unità abitative.
argomenti
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cling: costruire per de-costruire”): in primo luogo gli
materials passport dell’edificio, al cui interno vengono
scarti di demolizione. Data l’entità dei volumi e la pro-
inventariate, documentate e conservate tutte le infor-
blematicità dello smaltimento degli stessi, la Direttiva
mazioni sui materiali utilizzati (cfr. azero 32, “Dal cata-
Quadro sui rifiuti del 2008 ha introdotto un target di
sto dei materiali al gemello digitale”). Viene indicato
recupero dei rifiuti inerti pari al 70% da raggiungere
accuratamente il contenuto di un prodotto o compo-
entro il 2020. La media italiana si aggira a poco più del
nente – quanti kg di acciaio, plastica, rame o ceramica,
20%, con punte di eccellenza nei cantieri che utiliz-
il luogo di origine, la lavorazione subita e in che punto
zano i protocolli di certificazione e una percentuale di
è inserito.
recupero dalla demolizione di quasi 90%.
Nell’ambito della digitalizzazione delle costruzioni, il
Accanto a questi rifiuti, le “città industriali” rendono
BIM (Building Information Modelling) rientra nelle buzz-
disponibili altri materiali tra cui residui da estrazione
words – le “parole chiave ricorrenti” per così dire – in
mineraria, ceneri dell’industria forestale e/o delle cen-
quanto strumento in grado di accelerare la transizione
trali termoelettriche che potrebbero essere utilizzati
verso la circolarità nell’edilizia. Esso offre, infatti, la
come materie prime seconde nella produzione di ele-
possibilità di gestire in modo integrato un sistema
menti strutturali.
complesso di informazioni, riferito ai vari sistemi tec-
Il fabbricato inteso come material bank, ovvero come
nologici e ai vari componenti dell’edificio, relativi a
repositorio temporaneo di materiali, attribuisce valore
fasi diverse del ciclo di vita dello stesso e di assicurare
agli stessi e ai prodotti da costruzione stoccati negli
la verificabilità e disponibilità dei dati.
edifici e che possono essere reimpiegati, con un contenuto di riciclato sia di tipo pre-consumo (scarti da pro-
La seconda vita dei materiali: il riuso e riutilizzo
cesso industriale) sia di tipo post-consumo (es. lattine di alluminio usate per produrre allumina utilizzabile come materia prima nel cemento) oltre che riciclabili alla fine della loro vita.
Il “riuso”4 è l’operazione mediante la quale un prodotto
Per poterli custodire per il futuro occorre però sapere
viene rifunzionalizzato per lo stesso scopo al termine
ciò che è stato usato e dove è stato installato. A questo
del suo ciclo di vita, mentre il “riutilizzo” considera un
scopo è stato elaborato un modello di dati, il cosiddetto
nuovo impiego di un prodotto in un nuovo ruolo che si
Credits: @ Barreca&Lavarra
Economia circolare ed edilizia sociale “L’Innesto” di Arup Italia, qui a sinistra, è il vincitore del bando Reinventing Cities per la riqualificazione dello scalo Milano Greco e rappresenterà il primo sviluppo di edilizia sociale Zero Carbon. Il progetto promuove scelte di economia circolare e sviluppo di nuove value chain ecologiche, basate su innovazione, biotecnologie e partecipazione delle comunità locali per migliorare l’efficienza urbana complessiva e ridurre i rifiuti inviati in discarica. La selezione e la gestione dei materiali e dei rifiuti per il sito di Milano Greco derivano dai principi dell’economia circolare e da un sistema costruttivo che si basa sull’industrializzazione del prodotto edilizio. Nel processo progettuale la selezione dei materiali è stata guidata da un approccio LCA.
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Economia circolare e riuso Il palazzo della Commissione Europea a Bruxelles, a destra: circa 3.750 vecchi telai di finestra sono stati restaurati e inseriti in grandi telai in acciaio inossidabile per creare la nuova facciata.
differenzia dallo scopo originale per cui è stato proget-
tura degli ovini, in un’opportunità economica e di risa-
tato. In entrambi i casi non è contemplato un suo pro-
namento ambientale, trasformando questo e altri pro-
cesso di modifica. L’impiego di un bene
dotti in materia prima seconda per la bioedilizia. In
riusato/riusabile consente di sostituire il concetto di
generale, molti isolanti hanno alte percentuali di rici-
fine-vita (end-of-life) con quello di fine-vita-utile (end-
clato, come la lana di vetro, che è prodotta impiegando
of-service-life). Si può così evidenziare la capacità di un
un’elevata percentuale di vetro proveniente da altro
materiale di avere più cicli di “vita-utile”, la quale va
uso sul mercato (es. bottiglie di vetro), o i coibenti a
considerata e pensata sin dalla progettazione del pro-
base polimerica, derivanti dal riciclo delle bottiglie di
dotto.
plastica.
Le potenzialità del riuso/riutilizzo di un prodotto sono legate alle attitudini dello stesso a soddisfare diverse esigenze e poter essere facilmente ricollocato. Inoltre
La gestione del fine vita
un prodotto, per poter essere riusato/riutilizzato, deve
Attualmente il riciclo risulta più praticato del riuso in
mantenere nel tempo i propri requisiti e questo si lega
quanto maggiormente normato. Inoltre, l’obiettivo fis-
al concetto di durabilità. I rifiuti possono essere tra-
sato dall’Europa del 70% di riciclo dei rifiuti da costru-
sformati in un materiale secondario per eseguire lo
zione e demolizione ha determinato l’aumento del
scopo originale o altri scopi attraverso un processo de-
costo delle discariche, spingendo gli smantellatori a
finito di “riciclaggio” : non devono quindi essere con-
praticare la demolizione selettiva. In Italia le pratiche
siderati rifiuto ma risorsa.
risultano tuttavia ancora rappresentate in maggior
Esistono molti interessanti esempi di riutilizzo e rici-
parte da fenomeni di downcycling, come ad esempio gli
clo alla scala di prodotti, di elementi tecnici e di edi-
inerti riciclati che vengono utilizzati per riempimenti
fici, in cui componenti e materiali vengono salvati
e sottofondi stradali.
dalla discarica per essere riciclati/reimpiegati in am-
L’Europa ha pubblicato un protocollo sul “Construc-
bito architettonico.
tion and Demolition Management” finalizzato proprio
Un esempio è dato dagli isolanti in lana di pecora (rici-
a migliorare la gestione dei rifiuti da costruzione e de-
clata), che hanno tramutato problematiche inerenti
molizione, la qualità dei materiali riciclati e aumen-
allo smaltimento, come quelle legate agli scarti di tosa-
tare la fiducia nelle pratiche di riciclo del settore
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edilizio. Aspetti fondamentali sono la caratterizzazione, la fase di separazione e raccolta, il trasporto e il trattamento, la gestione della qualità. Per favorire tali pratiche occorre incentivare la demolizione selettiva, che permette una separazione favorevole al riciclo, e i processi di scheletrizzazione, come lo strip-out. Quest’ultimo prevede che infissi, impianti a vista, sanitari, pavimentazioni e rivestimenti vengano elimi-
Photo: Samynandpartners – Licenza Creative Commons CC BY-SA 4.0.
nati dalle strutture civili e industriali prima di procedere all’abbattimento oppure per restituire l’involucro murario e/o lo scheletro strutturale bonificato, pronto per essere convertito a nuovo uso. Anche se oggetto di demolizione selettiva, i vari prodotti derivanti da edifici esistenti sono classificati per categorie generali (inerti, plastiche, metalli, ecc.), senza un riconoscimento della composizione materica e delle caratteristiche comportamentali, cosa che non ne facilita il riciclo. Per ovviare a questa criticità, si possono utilizzare strumenti per promuovere la tracciabilità del prodotto e dunque agevolare il rici-
argomenti
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clo: uno di questi è il material passport a cui si accen-
tivo rivolto alle imprese che si occupano di tratta-
nava nelle pagine precedenti. I prodotti riciclati non
mento rifiuti. Questo a breve entrerà a far parte del-
hanno le stesse qualità del prodotto primario (es. pla-
l’Osservatorio Rifiuti SOvraregionale (O.R.So), il
stiche) e presentano problemi di scarsa costanza delle
sistema online che raccoglie i dati sulla produzione e
prestazioni nel tempo a seconda del tipo di scarto (es.
gestione sia dei rifiuti urbani sia di quelli lavorati negli
tessile).
impianti di trattamento che annualmente vengono
Inoltre vi è il problema di un approvvigionamento non
elaborati e pubblicati da ARPA Lombardia.
costante in termini qualitativi e di composizione per cui diventa difficile valutare le caratteristiche prestazionali del prodotto riciclato. Occorrerebbe sviluppare
Esempi di circolarità Nell’ambito dei prodotti e dei materiali ci sono già
sentano anche una migliore percezione e accettazione
varie testimonianze di economia circolare, in quanto
da parte del mercato, come l’inclusione delle informa-
per le aziende la circolarità può consentire un rispar-
zioni di fine vita dei prodotti e le istruzioni di riuso e
mio economico e di risorse, ovvero materie prime ed
riciclo, collegandole all’impatto ambientale e alla ge-
energia. Gli esempi più facilmente individuabili ri-
stione dei processi. Inoltre usare prodotti non conte-
guardano materiali/prodotti con contenuto di riciclato
nenti sostanze pericolose, nel rispetto del
sia di tipo pre-consumo (scarti di lavorazioni indu-
regolamento REACH, diventa cruciale per il manteni-
striali, di segheria, delle produzioni agricole, ecc.) sia
mento delle prestazioni e la garanzia della qualità dei
di tipo post-consumo (plastica riciclata, metalli rici-
materiali derivanti dai processi di recupero.
clati, ecc.). Sono, a oggi, limitati gli interventi integrati
A tal proposito, ricordiamo che ANCE Lombardia ha
a scala di edificio o ancor più di applicazione a scala
messo in atto alcune azioni per una maggiore diffu-
urbana. Ciò è principalmente dovuto al ritardo nell’ap-
sione del modello di economia circolare nel settore
plicazione di strumenti innovativi di progettazione le-
edile. Tra queste un protocollo finalizzato a promuo-
gati alla digitalizzazione e nella diffusione dei sistemi
vere la corretta gestione dei rifiuti da costruzione e de-
di rating della sostenibilità, che promuovono la pro-
molizione, iniziative per lo sviluppo del mercato degli
gettazione integrata così come l’approccio al ciclo di
aggregati riciclati fino al “Borsino Inerti”, un applica-
vita degli edifici.
Calcestruzzi green e massimizzazione dell’uso di materie prime seconde I Criteri Ambientali Minimi fissano una soglia minima di contenuto di riciclato nei calcestruzzi al 5%. Per soddisfare le richieste dei CAM, la Calcestruzzi SpA, società leader in Italia
nella produzione e commercializzazione di calcestruzzo preconfezionato, ha sviluppato la gamma di prodotti “Ecobuild” in grado di rispondere alla crescente richiesta di mercato con prodotti sostenibili, di qualità e a Km Zero. In questo ambito offre anche una proposta tailor made per valutazioni specifiche del progetto, con la proposta di una percentuale massima di riciclato che soddisfi le esigenze del cliente, nel rispetto della normativa. Tale tipologia di offerta è disponibile da tempo e si è arricchita negli ultimi anni con la possibilità da parte di Calcestruzzi SpA di fornire la Life Cycle Assessment (LCA) e l’EPD per tutti i suoi prodotti con l’obiettivo di comunicare in modo trasparente gli impatti degli stessi e di consentire la loro valutazione nell’ambito dei CAM. Tra l’altro, per la costruzione di i.lab, la sede di Calcestruzzi e Italcementi a Bergamo, già nel 2012 sono stati utilizzati materiali alternativi, riciclati e prodotti localmente. Per i massetti delle fondazioni e dei muri perimetrali sono stati impiegati calcestruzzi con inerti riciclati, provenienti da demolizioni o derivati d’altoforno, mentre in altre parti dell’edificio sono stati utilizzati cementi con loppa da riciclo, oltre a materiali provenienti al 100% da recuperi di lavorazione industriale.
Photo: @mario carrieri per italcementi
procedure di qualificazione dei beni riciclati, che con-
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deva che gli Enti Pubblici (o a capitale pubblico) si do-
Gli acquisti verdi nell’edilizia pubblica
tassero di un sistema di acquisti che privilegiava quelli caratterizzati da una certa percentuale di riciclato. Oggi sono disponibili criteri dettagliati per categorie
GBC Italia, quale espressione di una parte “sostenibile”
merceologiche ma che favoriscono ancora le quantità
della filiera dell’edilizia, osserva che attualmente, nel
di materie prime seconde o sottoprodotti contenute
nostro Paese, molte delle proposte relative all’econo-
nei prodotti, oppure la presenza di marchi, certifica-
mia circolare in questo ambito partono da iniziative di
zioni, dichiarazioni, mentre sono un po’ vaghi relativa-
singoli e per la loro frammentarietà non riescono a es-
mente ad altri aspetti, come ad esempio il
sere solide e credibili. Da qui la necessità di una forte
disassemblaggio di materiali edilizi e il riutilizzo per
spinta pubblica che definisca delle regole comuni a li-
riempimenti. I CAM dovrebbero/potrebbero pertanto
vello nazionale per un efficace recepimento delle linee
essere connotati da indicatori complementari a quelli
di azione europee e che dia supporto all’implementa-
attualmente in uso, includendo per esempio la durata
zione di un piano d’azione condiviso.
stimata nel ciclo di vita del materiale (ricavabile da di-
Per potere concretizzare la nuova ambizione alla circo-
verse fonti bibliografiche) e il livello di disassemblabi-
larità, la filiera necessita inoltre di un contesto socio-
lità del materiale in relazione alle modalità di posa in
economico adeguato rispetto al quale è fondamentale
opera previste in progetto.
il supporto delle autorità. I governi regolano il sistema tramite l’implementazione della legislazione, possono guidare il cambiamento utilizzando meccanismi di
Note
“acquisti verdi” e fornire stimoli offrendo incentivi e
1
incoraggiando la sperimentazione; possono poi ispirare, fornendo leadership, visione e divulgando le buone pratiche. I Criteri Ambientali Minimi (CAM) co-
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stituiscono, in questo senso, un’importante leva nella promozione di politiche di circolarità, poiché basati su un’impostazione normativa che già in origine preve-
Rapporto Rifiuti Speciali elaborato dal Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) con il contributo delle Agenzie Regionali e Provinciali per la Protezione Ambientale. Circular Economy Principles for Building Design, v.9 EU Commissions. Riferimento: Norma UNI 10914-1:2001. Standard BS 8887‐2:2009 (2009). Standard BS 8887‐2:2009.
Photo: © Daniel Imade - ARUP
Caso studio: Circular Building - ARUP Nell’ormai lontano 2016 ARUP ha presentato, in occasione del London Design Festival, un piccolo fabbricato progettato e costruito con componenti completamente riutilizzabili, per dimostrare come il pensiero dell’economia circolare potesse essere applicato all’ambiente costruito. Sviluppato da ARUP, Frener & Reifer, BAM Construction e The Built Environment Trust, il prototipo cercava di esplorare il modo in cui l’industria delle costruzioni può lavorare a zero sprechi. Di solito questa opera in un’economia lineare di fabbricazione-uso-smaltimento ma, diversamente dalla maggior parte delle strutture, l’edificio circolare (il Circular Building appunto) è stato progettato affinché tutti gli elementi si potessero disassemblare e riutilizzare. (cfr. azero 27, “The Circular Building: l’economia circolare applicata alle costruzioni”)
Manuela Ojan Membro del comitato esecutivo di GBC Italia, si occupa di sostenibilità dei materiali in Italcementi. Coordina inoltre la task force per l’edilizia sostenibile presso l’Associazione europea del cemento (Cembureau).
argomenti
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Recuperare, ristrutturare, riqualificare Residenza, Cervignano del Friuli (UD) Il recupero di un vecchio casale costruito nell’Ottocento ha permesso di portare a nuova vita l’architettura rurale tipica della bassa pianura friulana. A partire dal vincolo ambientale che limitava i lavori eseguibili sull’esterno del fabbricato, il progettista ha mantenuto il carattere distintivo dell’abitazione plasmandolo sulle esigenze dei committenti. Un importante consolidamento statico, la 12
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Photo: Elisa Mansutti
progetti
riqualificazione energetica dell’involucro e impianti che si adattano alla tipologia di casa e all’uso che di essa ne fanno i proprietari sono solo alcune delle strategie messe in campo in questo progetto. Il recupero dei materiali originari, risalenti all’epoca della costruzione dell’immobile, ha permesso infine di non snaturare le fattezze e l’impronta sul territorio di questo casolare. progetti
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Photo: Elisa Mansutti
Viale di accesso alla proprietĂ .
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Dall’Ottocento...
Progetto e DD.LL. geom. Simone Feliciani, Cervignano del Friuli (UD) Strutture ing. Francesco Burba, Campolongo Tapogliano (UD)
A pochi chilometri dalla storica Aquileia, Scodovacca è una piccola frazione del Comune di Cervignano del
Appaltatore Edilduemila di Visintin Derio e Macor Roberto s.n.c., Terzo D’Aquileia (UD)
Friuli, il più grande della bassa pianura friulana. Se le origini di quest’ultimo sono fatte risalire all’epoca medioevale (anche se reperti dell’Età del Bronzo e il topo-
Fornitori Serramenti: D.F. Legno di Devincenzi Fausto & C.s.n.c., Suzzara (MN); Ventilazione meccanica: EXRG s.r.l., Mareno di Piave (TV); Cappotto esterno: Proart snc, Palmanova (UD); Impianto elettrico: Cimef impianti, Cervignano del Friuli (UD); Impianto termico: Simionato Giovanni sas, Cervignano del Friuli (UD); Controparete e pareti interne: Progesso Snc, Faedis (UD)
nimo che rimanda a un’importante famiglia romana spostano la lancetta dell’orologio indietro di qualche secolo), la nascita del piccolo borgo invece è certa. È infatti datata 1505, anno in cui la Serenissima vende alcuni terreni, da cui sin dall’inizio del secolo precedente ricavava parte del legname necessario all’Arse-
Lavori luglio 2016 - ottobre 2019
nale, a un borghese arricchito il quale, nell’arco di 50 anni, bonifica l’area e realizza le prime case coloniche.
Superficie utile 261,19 m2
In questo ambito, oggi individuato da un insediamento sparso e composto da diverse ville storiche con
Superficie verde 2.346,10 m2
annessi parchi, nell’Ottocento è stato costruito un casale che è stato oggetto di ristrutturazione e riqualificazione energetica, contraddistinta da una particolare attenzione al restauro e al recupero dei materiali e delle componenti originarie. L’immobile è classificato dal Comune come edificio rurale con valore documentale e di immagine ambientale ed è immerso nel verde di un vasto lotto isolato – circa 7.000 m2 – il cui accesso è segnato da un lungo vialetto alberato con pavimentazione in ghiaino battuto, delimitato da rogge e piccoli corsi d’acqua, tipici della località e di questa parte del territorio. Nel 2015 una famiglia austriaca ha acquistato l’abitazione così da avere una seconda residenza in cui rifugiarsi per lunghi periodi o brevi fine settimana a poca distanza dal mare, ma comunque in un contesto tranquillo e al di fuori delle principali cittadine della zona. Fin da subito i nuovi proprietari hanno voluto preservare il carattere storico dell’antico caseggiato rurale e i materiali che lo costituivano risatati in seguito i punti cardine del progetto. Lo stato di fatto presentava un fabbricato sviluppato su tre piani fuori terra, ognuno con una superficie di 120 m2, che destinava il livello più basso al deposito
Photo: Elisa Mansutti
lenti all’epoca della sua costruzione, elementi diven-
Vista della casa dalla piscina.
degli attrezzi agricoli, quello soprastante al vero e proprio spazio abitativo e l’ultimo a uso soffitta. Le pareti
della committenza, il nuovo impianto compositivo ha
erano di tipo misto in pietra e mattoni e i solai inter-
previsto lo spostamento dell’area dedicata al vivere
piano e la copertura in legno, peculiarità che sono
quotidiano al piano terra e il mantenimento, superior-
state mantenute anche nel programma architettonico
mente, della zona più riservata, quella delle camere e
e strutturale finale. Al fine di soddisfare le esigenze
dei servizi igienici.
progetti
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piano terra
Trasmittanza media pareti est 0,29 W/m2K
Riscaldamento 25,23 kWh/m2 a
Trasmittanza media solaio 0,123 W/m2K
ACS 7,34 kWh/m2 a
Trasmittanza media copertura 0,304 W/m2K
Raffrescamento 17,50 kWh/m2 a
Trasmittanza media superfici trasparenti 1,25 W/m2K
Emissioni di CO2 evitate 4,79 kg/a
primo piano
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sezione trasversale su cucina
prospetto est
prospetto nord
Photo: Elisa Mansutti
La facciata sud-ovest caratterizzata dal recupero della muratura in pietra a vista.
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… a oggi Il consolidamento statico dell’immobile ha visto la demolizione della pavimentazione esistente al piano terra e la successiva fabbricazione di una contro fondazione, di un vespaio in vetro cellulare adeguatamente areato con superiore barriera al radon e di una nuova platea; la scala di distribuzione, collocata in posizione centrale nell’impianto planimetrico, è stata mantenuta, seppur rafforzata nelle fondamenta. Vista l’epoca di costruzione, anche le strutture verticali sono state rimesse a norma, stabilizzandole e collegandole mediante l’utilizzo di betoncino e di un sistema di innesti in acciaio inossidabile costituiti da barre elicoidali. I solai interpiano sono stati rinforzati grazie a connessioni con la muratura e nella zona Photo: Elisa Mansutti
giorno e nei locali soggiorno è stato creato un ulteriore sostegno mediante l’installazione di un pilastro e di una trave in acciaio. La nuova copertura in legno e tiranti in acciaio, che riprende la tipologia a doppia
falda dei casolari, dei vecchi fienili e dei depositi della zona, poggia su un cordolo perimetrale appositamente formato. È stata risistemata l’area esterna e i volumi di perti-
Photo: Elisa Mansutti
nenza, effettuando la manutenzione ordinaria del fabbricato sito nella corte e destinato ora a magazzino ed edificando un portico annesso all’abitazione con adiacente pergolato. Per quest’ultimo sono stati adoperati i materiali recuperati dal corpo principale della casa, quale ad esempio il legno dismesso del tetto, mentre nel porticato si sono reimpiegati mattoncini e coppi e le travi della copertura sono state rivestite con copertine in rame così da garantirne la durabilità nel tempo. Una piscina a sfioro, posta a quota rialzata rispetto a quella della casa per la presenza di una falda acquifera a -1,40 m, è stata realizzata a destra del fronte di accesso.
Sopra, la nuova struttura in legno della copertura; qui accanto: in alto, la VMC; in basso, si notano le tubazioni degli impianti posate in contro parete, le travi recuperate del solaio esistente e le aperture in attesa dei nuovi serramenti.
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Parete sottotetto, dall’interno - pittura traspirante bianca - intonaco civile per interni (15 mm) - muratura esistente in pietra - intonaco esterno (15 mm) - pittura per esterni - cordolo armato
Copertura, dall’esterno - manto di copertura in coppi (120 mm) - guaina bituminosa ardesiata (40 mm) - pannello OSB (18 mm) - strato di ventilazione (60 mm) - isolamento in lana di roccia (50 mm) - freno vapore - doppio tavolato di abete (25 mm) - struttura in travi di legno
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Photo: Elisa Mansutti
L’area living riceve molta luce dalle due grandi aperture ad arco.
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Realizzazione della contro fondazione e posa del vetro cellulare per solaio aerato.
Solaio contro terra, dall’estradosso - pavimentazione in pietra (15-20 mm) - massetto in sabbia e cemento (50 mm) - calcestruzzo alleggerito per passaggio impianti (80 mm) - pannello in XPS (60 mm) - platea in cls (150 mm) - telo anti-radon - tessuto non tessuto - vetro cellulare (300 mm) - contro fondazione (300x300 mm) Parete, dall’interno - pittura traspirante bianca di calce NHL5 - pannello fibrogesso (25 mm) - passaggio impianti (50 mm) isolato con lana di roccia (40 mm) - pannello in lana di roccia (50 mm) - intonaco per isolamento termico a calce NHL5 (50 mm) - muratura esistente in pietra a vista
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Parete superiore, dall’interno - pannello fibrogesso (25 mm) - passaggio impianti (50 mm) isolato con lana di roccia (40 mm) - pannello in lana di roccia (50+50 mm) - muratura esistente in pietra a vista
Solaio interpiano, dall’estradosso - pavimento in legno (15 mm) - massetto alleggerito (40 mm) - pannello OSB (18 mm) - isolamento in lana di roccia (80 mm) - freno vapore - doppio tavolato in abete (25 mm) - travi portanti solaio in legno
Parete inferiore, dall’interno - pannello fibrogesso (25 mm) - passaggio impianti (50 mm) isolato con lana di roccia (40 mm) - pannello in lana di roccia (50 mm) - intonaco per isolamento termico a calce NHL5 (50 mm) - muratura esistente in pietra a vista
Realizzazione del cappotto interno.
Il nuovo comfort interno Dovendo creare un nuovo comfort adatto allo stile di
dall’esterno perché il fronte non era a vista, impie-
vita odierno e mantenere al contempo inalterate le
gando sempre la lana di roccia, rasata e finita con to-
facciate esterne, è stato posato un cappotto interno in
nachino di calce. Proprio su questo lato, durante i
lana di roccia che fornisce una continuità termica al
lavori di demolizione degli intonaci, si è rinvenuta
volume opaco; una controparete in adiacenza, an-
una vecchia apertura ad arco che, posta specular-
ch’essa isolata con il medesimo materiale che mi-
mente di fronte a un’altra identica e già presente, è
gliora inoltre la qualità acustica dell’edificio, accoglie
stata recuperata per garantire maggiore luminosità
il passaggio degli impianti preservando la struttura
all’ambiente. L’involucro termico è completato dal so-
originale. Il tamponamento di questo pacchetto verso
laio tra il primo e il secondo piano destinato a soffitta,
lo spazio abitato è stato effettuato con pannelli di fi-
il quale presenta un controsoffitto coibentato con lana
brogesso e la finitura è stata realizzata a calce così da
di roccia per evitare dispersioni di calore, nonostante
controllare e regolare l’umidità degli ambienti in virtù
al di sopra vi sia la nuova copertura isolata e ventilata.
delle proprietà fisiche della stessa e del gesso. Un solo
Grazie all’utilizzo della lana minerale, la casa presenta
prospetto, quello a est, ha potuto essere coibentato
dunque una migliore inerzia termica, un migliore sfasamento e una migliore insonorizzazione interna. In fase di progettazione sono state regolarizzate anche le forometrie, al fine di fornire continuità ai muri maestri, e sono stati posati serramenti con triplo vetro e telaio in legno con valori di trasmittanza e prestazioni complessive molto performanti. Gli scuri esistenti sono stati riutilizzati e risistemati, nonostante i buchi creati nel tempo dai picchi. La particolare attenzione con cui sono stati scelti i materiali da costruzione e i coibenti ha portato a prediligere e a privilegiare quelli privi di VOC e formaldeide. Dal punto di vista impiantistico è stato installato un sistema di raffrescamento e riscaldamento VRV, mentre l'acqua calda sanitaria è garantita da una pompa di calore dedicata. È stata recuperata, adeguata e reinstallata una stufa a legna del 1800 al fine di riscaldare la zona giorno. Per la tipologia dell'involucro e l'utilizzo dell'abitazione da parte dei proprietari (fine settimana e vacanze), si è preferita una ventilazione meccanica controllata con
Photo: Elisa Mansutti
recuperatore di calore.
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Interno del bagno padronale; si notino i dettagli dell’arredamento caratterizzato da materiali di recupero.
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Photo: Elisa Mansutti
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Photo: Elisa Mansutti
L’area living e l’apertura ad arco che si affaccia verso la piscina.
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Photo: ©Hervé Douris
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Blowing in the wind Médiathèque du Sud Savage, Saint-Joseph, La Réunion (F) Le metodologie progettuali per realizzare un edificio passivo in Europa sono ormai diffuse e sono state adeguate anche al nostro clima mediterraneo, più caldo rispetto a quello continentale della Germania dove questo standard è nato. Quando tuttavia si deve progettare un fabbricato a bassissimo consumo energetico a uso pubblico in un’isola dell’Oceano Indiano e in un clima tropicale caldo umido, tali concetti devono essere rivisti e adattati al luogo e, a volte, completamente rovesciati come, ad esempio, l’adozione di una struttura con poca inerzia termica. Questo, e molto altro ancora, si ritrova nella Mediateca di SaintJoseph, città e capitale del Sud Savage di La Réunion, dove l’architettura creola è stata riletta e contestualizzata per dar vita una costruzione che risponde allo standard passivo e che rende accessibile a tutti la cultura.
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Una moderna agorà Un edificio passivo senza sistemi meccanici di raffrescamento ma che prevede una ventilazione trasversale e un camino di estrazione a bassissima pressione; un involucro iperisolato con facciate leggere in legno per ridurre l’inerzia termica delle pareti; tetti vegetali e un’accurata protezione dall’irraggiamento solare. Sono queste alcune delle peculiarità della Médiathèque du Sud Savage realizzata a La Réunion dallo studio Co-Architectes con sede nella stessa isola. Con l’obiettivo di combattere l’analfabetismo, rendendo accessibile a tutti la cultura, e di arricchire la sensibilità e la creatività degli abitanti di Saint-Joseph, la capitale del Sud Savage, i progettisti hanno ripensato gli elementi che contraddistinguono l’architettura locale, creando una relazione speciale con il clima, i luoghi e i materiali tipici del territorio. A partire dall’immagine esterna, una geometria a losanga che richiama la
Dalla strada è ben visibile la composizione volumetrica che dal corpo principale si allunga sul retro con tante piccole capanne tra loro collegate a modellare le varie sezioni.
dantemente coltivato e pianta simbolo della regione, e dal solido basamento che rievoca le rocce di basalto di origine vulcanica, caratteristiche del paesaggio di questo dipartimento francese d’oltremare. E ancora, la
Photo: ©Hervé Douris
Il prospetto principale della Mediateca con la sua sagoma che ricorda la fascina di vetiver coltivato abbondantemente sull’isola.
Photo: ©Hervé Douris
singolare forma delle fascine di vetiver, qui abbon-
Progetto Co-Architectes, Saint-Pierre - La Réunion (F) Studi termici Tribu, Parigi (F) Impianti meccanici Héliotropic + EFITEC, Saint-Denis - La Réunion (F) Strutture, sicurezza, urbanizzazione Intégrale Ingénierie, Saint-Paul – La Réunion (F) Lavori 2017-2018 Superficie utile 2.599 m2
disposizione degli spazi e delle funzioni, una succes-
tezza, mentre la varangue, la veranda, è identificata
sione definita di aree pubbliche e private che rileg-
dal patio di colonne di cemento, oltre il quale si entra
gono le configurazioni volumetriche e gli usi connessi
nel volume principale, nella zona di accoglienza che
delle tradizionali case creole e che riprendono i colori
ospita esposizioni, mostre temporanee e la sezione
– verde, blu, nero e rosso – della natura réunionnais.
audiovisiva. I due piani superiori alloggiano il settore
Parte di un progetto di ricomposizione urbana, il fab-
dedicato agli adulti. Prospiciente sulla via pubblica, la
bricato si colloca nel cuore della città di Saint-Joseph,
facciata iconica della Mediateca viene ripetuta su tutti
in un quartiere strategico, ma privo di particolari qua-
i lati, così da mostrare e rafforzare il suo status alla
lità, che è in fase di riqualificazione con destinazione
città attraverso l’immagine della fascina legata di veti-
prettamente sociale e culturale, all’incrocio di due
ver, rimando alla tradizione rurale dell’isola. Dalla
strade. La Mediateca reinterpreta il linguaggio dell’ar-
hall, procedendo verso ovest, si raggiunge il kour, la
chitettura nativa, plasmando un luogo di incontro e di
corte retrostante dove sono distribuite una succes-
vita quotidiana e costruendo una forte connessione
sione di casette/capanne a misura di e per i bambini
tra l’interno e l’esterno, sfocandone i limiti grazie alle
collegate da un lungo corpo, un insieme chiamato
aperture trasparenti, all’antistante piazza pavimen-
Gecko in quanto in pianta riecheggia la forma del pic-
tata e all’anfiteatro verde a nord. Nelle case di La Réu-
colo rettile comune sull’isola. A chiusura dell’im-
nion questo collegamento tra pubblico e privato è
pianto planimetrico, a nord si sviluppa la longère o
segnato da una serie di strutture che gli architetti
kalbanon, una sorta di lunga capanna che solitamente
hanno riproposto nel progetto; il giardino formale, il
ospita i lavoratori agricoli e gli animali e che nel com-
Jardin d’apparat, è lo spiazzo antistante l’edificio che si
plesso della Mediateca accoglie lo staff amministra-
fonde con il piano terra definito da vetrate a tutta al-
tivo e gli spazi a servizio degli impiegati.
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piano primo
Photo: ŠHervÊ Douris
Verso ovest si estende e si articola la porzione del complesso dedicata ai piĂš giovani, chiamata per la sua forma in pianta Geko.
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Photo: ©Hervé Douris
L’immagine iconica della mediateca, immediatamente riconoscibile, si caratterizza per il rivestimento esterno in legno e per le ampie vetrate schermate che ottimizzano la luce naturale.
Valori secondo PHPP
Involucro termico
Energia primaria 58 kWh/m2a (media di edificio standard dell’isola: 500 kWh/m2a)
Fattore solare g finestre cielo terra: Nord ed Est 0,30; Sud 0,40; Ovest 0,25
Energia finale 29 kWh/m2a Emissioni di gas serra 24 kgCO2/m2a (in fase d’uso)
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sala multimediale uffici amministrativi locali tecnici spazio per i giovani spazio per gli adulti sala audiovisivi sala espositiva emeroteca
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Agire con e per il clima Il richiamo all’architettura locale stabilisce tra l’edificio e l’ambiente una relazione costante e strettamente correlata alle condizioni atmosferico-meteorologiche e alla sostenibilità dell’intervento. Dovendo infatti rispondere a esigenze di benessere termoigrometrico interno in questa zona tropicale calda e umida, gli architetti hanno deciso di implementare nel design iniziale una serie di tecniche e di metodi progettuali al fine di realizzare un fabbricato passivo, che usa una piccola quantità di energia per rinfrescare le aree principali senza dover avvalersi di sistemi o dispositivi complessi. A queste latitudini e in questo clima la Photo: ©Hervé Douris
gestione del comfort termico si è dunque basata sul bilanciamento della temperatura e del flusso d’aria necessario per il raffrescamento, ben sapendo che l’umidità non è facilmente controllabile. Pertanto, per conseguire questo obiettivo, il progetto ha previsto la suddivisione del complesso della mediateca in una sequenza di edifici più esili che possono sfruttare la ventilazione naturale grazie al loro corretto orientamento
Qui sopra, la superficie del piano terra si dilata verso l’esterno, protetta dal volume sovrastante, grazie alle vetrate a tutta altezza, sfruttando in questo modo tutti gli spazi utili e portando la cultura all’esterno dell’edificio.
sul sito; l’installazione di frangisole su tutte le superfici trasparenti le quali, pur garantendo un’ottima qualità visiva, sono protette da un’eccessiva esposizione al sole e l’utilizzo di materiali a bassa inerzia per
nella stanza dei server e nelle sale delle collezioni dei
le facciate esterne, così da scongiurare accumuli in-
libri antichi e preziosi. La qualità dell’aria interna è as-
terni di calore, adottando in quest’ultimo caso una
sicurata inoltre dall’adozione di colori, vernici e colle
strategia inversa rispetto alle regioni temperate.
certificati esenti da VOC e, in ogni caso, anche dai tassi
Si è quindi sistematizzata il più possibile la ventila-
di cambio dell’aria che sono compresi tra 120 e 300
zione naturale, impiegando il vento, o meglio, i venti
vol/h e che quindi assicurano l’evacuazione di ogni
che spirano sull’area e che soffiano trasversalmente da
tipo di inquinamento interno in pochi minuti.
un fronte all’altro e longitudinalmente tra i vari corpi
La scelta di creare un torre di estrazione e di effettuare
di fabbrica, rimuovendo qualunque forma di surriscal-
l’aerazione naturalmente ha portato con sé alcuni pro-
damento e abbassando di 3-4 °C la temperatura perce-
blemi connessi all’acustica e legati, nello specifico, ai
pita. Per di più, le superfici in prossimità della
larghi volumi d’aria generati dalla bassa pressione del
mediateca sono altamente vegetate così da garantire il
camino. Tali inconvenienti sono stati compensati e ri-
controllo del fenomeno della “micro” isola di calore.
solti, moltiplicando i dispositivi di assorbimento negli
Quando i venti non sono sufficienti a raffrescare la
elementi verticali e orizzontali, quali isolanti tra gli im-
struttura dell’edificio principale, si ricorre a un grande
pianti e i pavimenti, pannelli perforati, lana di legno
camino di estrazione a bassissima pressione che, col-
compressa nel rivestimento, deflettori (baffles) al cen-
locato centralmente accanto al corpo scale e ascen-
tro del camino di ventilazione, pavimenti in gomma
sore, serve a incrementare il movimento e il flusso
per la riduzione del rumore da impatto, oltre ad arredi
dell’aria esausta da espellere. Alcuni ventilatori a sof-
e scaffalature fonoassorbenti. Infine, le forme non or-
fitto che consumano una scarsa quantità di energia
togonali e non parallele dell’edificio giocano un ruolo
completano il sistema di ventilazione, mentre un pic-
fondamentale poiché esse assicurano che nel fabbri-
colo impianto di condizionamento è stato installato
cato le onde sonore si annullino a vicenda.
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Photo: ©Co-Architectes
Sole alto dell’estate Sole basso dell’inverno
SUD
NORD
ventilazione con venti calmi
Sole alto dell’estate Sole basso dell’inverno
brezza dal mare
SUD
NORD
brezza dalla terra
ventilazione naturale con vento da lieve a forte
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Photo: ŠStÊphane Repentin
A nord la Mediateca è protetta da un piccolo anfiteatro verde che, come la piazza, diventa luogo di incontro, di socializzazione e di intrattenimento con manifestazioni pensate ad hoc.
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L’ambiente come fonte di approvvigionamento Come visto precedentemente, la Mediateca di SaintJoseph non è dotata di impianti di riscaldamento e raffrescamento, a eccezione del locale server e delle sale che ospitano i libri antichi dove è stato installato un sistema che controlla la temperatura, l’umidità e, nell’ultima delle due stanze, anche la qualità dell’aria, e si avvale dunque della ventilazione naturale per mantenere freschi gli ambienti. L’acqua calda sanitaria è prodotta da collettori solari termici e l’energia necessaria al funzionamento e conduzione dell’edificio – richiesta soprattutto per le attrezzature degli uffici, l’illuminazione, i ventilatori e la climatizzazione delle stanze sopra citate – è prodotta per il 70% da fonti rinnovabili. Anche la gestione dell’acqua è stata sono utilizzate per l’irrigazione delle aree verdi e per gli sciacquoni delle cassette wc (3/6 l) e che coprono il 65% dei bisogni, e dotando gli stessi servizi di dispositivi per il risparmio dell’acqua potabile.
Photo: ©Hervé Douris
accuratamente progettata, recuperando le piogge che
Architettura tradizionale creola
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Confronto tra l’architettura tradizionale creola (sopra) e la sua Reinterpretazione contemporanea (sotto): 1 giardino formale / giardino pubblico
2 facciata principale e corpo principale dell’edificio / schermo esterno e corpo dell’edificio 3 cortile posteriore / kour (corte con piccoli edifici collegati 4 casa colonica / kalbanon (edificio lungo)
Reinterpretazione contemporanea nella Mediateca di Saint-Joseph
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Photo: ©Hervé Douris
Il volume piÚ grande della Mediateca presenta piani aperti organizzati attorno a un ampio corpo scale e al camino di estrazione dell’aria (la superficie grigia in secondo piano) che serve a incrementare il flusso dell’aria esausta da espellere mediante ventilazione naturale.
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Sostenibilità vista lago Sky House, Stoney Lake - Ontario (CAN)
Photo: doublespace photography
Il forte desiderio di un’impronta ecologica quanto più bassa possibile per la propria casa vacanze su un lago dell’Ontario ha portato una coppia canadese ad accettare le proposte di uno studio di progettisti di Toronto, Julia Jamrozik e Coryn Kempster, che hanno voluto unire il lago al... cielo. Ma la Sky House ideata per i committenti e i loro amici è soprattutto un’abitazione che impiega materiali a basso impatto ambientale nonché pochi ma efficaci impianti organizzati in una composizione architettonica che si inserisce nel paesaggio, godendo con il massimo rispetto della natura circostante.
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Vacanze al lago Stoney Lake, distretto dei Laghi Kawartha, Ontario:
Gli architetti, una volta raccolti questi spunti, hanno
una zona immersa nella natura molto amata da escur-
elaborato diverse proposte partendo dall’analisi del
sionisti e villeggianti – soprattutto di Toronto – e la
sito e del modo in cui questo avrebbe potuto essere
possibilità, da parte di una coppia, di costruire proprio
preservato senza intaccare (eccessivamente) le anti-
in questo luogo una casa vacanze dove trascorrere
chissime rocce che formano il cratone del Canada
tanti giorni felici con la propria progenie e dove, forse,
orientale e centrale, il cosiddetto Canadian Shield (leg-
ritirarsi in vecchiaia. Ma come realizzarla? Ovvero,
gete pure su Wikipedia di cosa si tratta, a meno che
come coniugare il ‘lusso’ di una casa vacanze, che sia
non abbiate sufficienti conoscenze di geologia) che
anche esteticamente convincente, con le inderogabili
comprende appunto la rete dei Laghi Kawartha.
necessità ecologiche e di sostenibilità?
Il processo di progettazione è iniziato con sei opzioni,
A questo dilemma ha provato a dare risposta lo studio
ognuna delle quali adottava una strategia diversa per
incaricato della progettazione, JJCK – Julia Jamrozik e
soddisfare i requisiti funzionali ben dettagliati dei
Coryn Kempster, con sedi a Toronto e a Buffalo - NY
clienti fino a giungere alla versione finale, poi realiz-
(USA), partendo dalle necessità della committenza e
zata: due volumi parallelepipedi appoggiati l’uno
dalla morfologia del sito.
sull’altro.
Per quanto riguarda il primo punto, i proprietari del
Il più basso si annida nel paesaggio in modo da essere
lotto erano stati abbastanza chiari: volevano una casa
appena visibile ed emergere allo sguardo a mano a
dove passare tranquilli fine settimana lontano dalla
mano che ci si avvicina alla casa. Quello superiore,
frenesia della città, oppure nella quale organizzare in-
più sporgente, è posato sul primo in direzione quasi
contri di famiglia e tra amici, predisponendola anche
perpendicolare a esso e su un setto di cemento, for-
per i diversamente abili, quindi senza barriere archi-
mando sia un ponte che uno sbalzo.
tettoniche. In più era importante pesare il meno pos-
Questa strategia compositiva ha consentito maggiori
sibile sull’ambiente, senza preconcetti relativamente
facilità di accesso all’edificio e una certa permeabilità
all’impiego di materiali, tecnologie o quant’altro, ri-
al sito, enfatizzando la relazione tra il terreno e la
manendo aperti a qualsiasi proposta.
casa, collocata in modo tale che non è stato necessario abbattere nessun albero preesistente per la sua costruzione mentre la topografia è stata rispettata eliminando la necessità di importanti livellamenti, spaccature o brillamenti della roccia. Anzi, è stata impiegata una soluzione di scavi e riempimenti che hanno consentito Photo: doublespace photography
di riutilizzare tutto il
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terreno di risulta in loco mentre il drenaggio naturale e l’idrologia della zona non sono stati inficiati.
L’architettura del tetto ha permesso di installare catene della pioggia per catturare l’acqua dei compluvi creati dagli shed, consentendo a questa di correre giù per la catena stessa ed evitando così la realizzazione di pluviali che avrebbero impattato esteticamente sulle facciate.
Photo: doublespace photography
In queste pagine, due scorci della facciata di nord-ovest, con la passerella che porta all’entrata.
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Progetto Coryn Kempster and Julia Jamrozik - CK-JJ, Toronto (CAN) Struttura Jim Thomson, Apsley (CAN) Appaltatore Timberline Custom Homes, Woodview (CAN) Lavori gennaio 2016 - agosto 2017 Superficie netta 290 m2 Superficie verde 5.381 m2
planimetria Il volume superiore contiene gli spazi abitativi e si apre verso il lago (a sud-est) non solo con l’orientamento ma anche con una grande vetrata, mentre il volume inferiore è più chiuso e ospita la zona notte. Rispondendo alla necessità di spazi accessibili a ospiti con disabilità, oltre a pensare alla possibilità di usare l’edificio anche
volume inferiore
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più avanti negli anni, al livello superiore sono stati collocati uno studio/camera da letto e un bagno, così da prevedere l’utilizzo di un unico piano. Il tetto del volume inferiore diventa una terrazza per quello superiore che amplia così la zona living/pranzo, consentendo alla vista di spaziare sulla superficie dell’acqua.
volume superiore
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Gli spazi del weekend Il volume superiore, cui si accede tramite una rampa
accessibile anche ai disabili. Una soluzione proget-
esterna, contiene gli spazi della convivialità e della
tuale in previsione di un utilizzo della casa su un
vita condivisa e si apre verso il lago con una grande
unico piano.
parete vetrata che corre per tutto il lato lungo di sud-
Data la disposizione reciproca dei due volumi, la coper-
est. Esso si contraddistingue per un ampio open space
tura di quello inferiore nella sua estremità a sud-est
che accoglie cucina, sala da pranzo e zona living. Più o
funge da terrazza per la zona living del piano superiore.
meno nel mezzo di questo open space, uno “zoccolo”
Al corpo inferiore, cui si accede dall’interno attra-
piastrellato alloggia una stufa a legna e delle sedute
verso una rampa di scale collocata centralmente,
rivestite da cuscini, caratterizzando l’ambiente dal
ospita diverse camere da letto e relativi bagni; tra di
punto di vista del colore e del design. Le piastrelle tur-
esse, quella padronale occupa un posto di rilievo, per-
chesi, che fanno pendant con il divano, le sedie del ta-
ché situata all’estremità sud-est del volume, con una
volo da pranzo e altri dettagli, richiamano il colore del
facciata completamente vetrata che guarda verso il
cielo, sempre visibile grazie alle finestre aperte nel
lago. Per i committenti era importante che, in occa-
tetto a shed, da cui il nome Sky House.
sione di reunion tra amici o parenti, ognuno avesse la
L’estremità ovest del volume è occupata da uno stu-
possibilità di scegliere se rimanere in compagnia al
dio/camera da letto, dove il letto è a scomparsa nella
piano superiore oppure ritirarsi nella propria camera
parete e viene utilizzato all’occorrenza, e da un bagno
al livello inferiore.
Photo: doublespace photography
Per le soluzioni tecniche e bioclimatiche impiegate, la Sky House si è posizionata tra i primi 3 finalisti degli “Ontario Awards of Distinction 2018 for Custom Home”.
Le aperture vetrate del fronte che guarda a sud-est, e che si apre verso l’acqua, sono state massimizzate così da poter godere sia del panorama che degli apporti di calore durante le stagioni più fredde. Al livello inferiore, la camera padronale è l’unica che si concede la vista diretta sul lago.
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Struttura/e La differenza tra volume inferiore e volume superiore
esterno è dato da pannelli in alluminio zincato di co-
si è evidenziata fin da subito non solo per le specifiche
lore grigio che avvolgono il volume nella sua totalità e
destinazioni d’uso degli ambienti e i trattamenti di fi-
fungono anche da rivestimento della copertura.
nitura esterna ma anche per le modalità costruttive
Sopra il parallelepipedo della zona notte, un sistema
impiegate.
misto in acciaio e legno costituisce l’ossatura della
Per l’appoggio del corpo edilizio più basso è stata infatti
zona living, il cui solaio poggia a un’estremità su un
realizzata una fondazione puntuale in c.a., per cui l’im-
setto in c.a. collocato nel terreno e, dalla parte oppo-
patto sul terreno è avvenuto solo laddove si sarebbero
sta, sulla struttura del corpo sottostante.
collocati i muri portanti, costruiti con un sistema ICF
Tale sistema misto a telaio in acciaio e legno è stato
(Insulated Concrete Foam).
realizzato in opera, riempito con isolante in schiuma,
Le pareti sono state quindi realizzate in c.a. utiliz-
abbondante soprattutto in prossimità del passaggio
zando casseri a perdere (ICF panels) in XPS che fun-
delle tubazioni tra i due piani, a causa dei rigidi in-
gono anche da isolamento termico. I casseri ICF sono
verni della zona.
modulari e vengono agganciati gli uni agli altri me-
Rivestito esternamente con doghe di legno verticali
diante opportuni sistemi di incastro, che variano a se-
sovrapposte trattate termicamente ma senza sostanze
conda della ditta produttrice dell’intero sistema.
chimiche per renderle più resistenti agli agenti atmo-
All’interno dello spazio tra i casseri isolanti viene in-
sferici, il volume superiore, più esposto alla vista,
serita la struttura portante vera e propria che consiste,
mantiene in questo modo un colore naturale, dialo-
appunto, in una parete armata di cls. Il rivestimento
gando esteticamente con la natura circostante.
Tutti i sistemi costruttivi impiegati nella Sky House: ICF per il livello inferiore e telaio in legno-acciaio per il volume superiore.
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Un breve excursus storico. La tecnica ICF (Insulated Concrete Foam) si è sviluppata in Europa dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, in un periodo in cui c’era grande necessità di ricostruzione che doveva essere soddisfatta con procedimenti veloci, prestanti ed economici. Tuttavia, il primo vero e proprio brevetto di cassero isolante, risalente agli anni ‘60 e che poi è l’elemento caratterizzante di tutti i sistemi che a questo si ispirano, è stato di un imprenditore canadese. È chiaro quindi perché esso sia piuttosto diffuso in quei territori d’oltreoceano. Attualmente, tale metodologia costruttiva è presente anche in Italia, dove viene sviluppata e commercializzata con nomi che fanno riferimento alle ditte produttrici.
A sinistra, due immagini della fase di costruzione del volume inferiore, realizzato in c.a. con casseri isolanti a perdere. In basso, un interno del corpo superiore, nel quale il legno e l’acciaio collaborano a formare la struttura. Quando il costruttore ha iniziato a scavare, gli architetti hanno modificato il progetto per adattarlo al punto in cui si trovava il substrato roccioso, in modo da evitarne il brillamento per far posto a un edificio che, a quel punto, sarebbe stato ambientalmente troppo impattante.
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1
A 2
2'-3 1/4"
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2 34:1
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Dettaglio A, dall’interno - tubi in acciaio per realizzare il telaio in acciaio delle finestre (4”x4”) - strato di isolamento interno - parete isolata (2”x6”) sopra supporto in acciaio che concorre a portare il carico dei travetti del tetto (2”x12”) - guaina (1/2”) necessaria per la parete portante superiore che fornisce supporto aggiuntivo tra acciaio per travi - isolamento rigido (1”) con giunture nastrate
8'-1 1/2"
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sezione di dettaglio del volume superiore
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2'-5 1/2"
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5 6
travetto del tetto (2”x12”) che continua oltre la trave d’acciaio per raccogliere il tetto della mansarda travi (2”x6”) con travetti a soffitto (2”x6”) per tetto mansardato puntone largo (2”x4”) nelle aree di portata della trave più lunga o secondo necessità travi del soffitto del telaio sulla flangia inferiore della trave del telaio in acciaio, con isolamento (2”x6”) tra le flange della trave isolamento tra le flange in acciaio rivestimento controsoffitto della passerella esterna
7 porte scorrevoli in alluminio a taglio termico 8 parapetto 9 taglio termico sotto tutte le porte presenti sulla passerella esterna 10 strutture in legno sospese (2”x4”) a sostegno di isolamento e controsoffitto 11 trave in acciaio 12 elemento metallico superiore di supporto del pavimento collegato alla trave tramite bulloni 13 piastra in acciaio (6”x18”x5/8”) 14 pilastro in c.a.
Photo: doublespace photography
Lo spazio dell’ingresso, al livello superiore, è reso vivace dagli appendini colorati che, in alto, diventano lampade. Sulla sinistra, il muro separa la zona living e le scale che portano al piano inferiore. Sul fondo, la vetrata che si affaccia sul Lago Stoney.
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Photo: doublespace photography
Sotto questo cielo… Una delle caratteristiche architettoniche più interessanti dell’intero progetto rimane probabilmente la scelta della copertura a shed per il volume superiore e, tra le altre cose, il fatto che questa non sia allineata perpendicolarmente al volume. Per capire il motivo di tale scelta occorre fare un passo indietro e tornare al punto in cui i committenti avevano scelto il progetto poi costruito, ovvero i due parallelepipedi appoggiati e sfalsati, e gli architetti avevano quindi dovuto studiare le possibili opzioni del tetto. Poiché l’orientamento della casa verso il lago non permetteva la realizzazione di lucernari perfettamente disposti nord-sud, i progettisti hanno semplicemente ruotato gli stessi fino a trovare la collocazione ideale. La soluzione degli shed consentiva di avere lucernari sempre aperti, ovvero che non necessitassero di oscuramento, e luce zenitale sempre disponibile anche se il loro allineamento aveva bisogno di essere ‘aggiustato’ affinché non si creassero fenomeni di abbagliamento. È questo il motivo per cui la parte vetrata degli shed guarda a nord, da cui la luce può sempre entrare senza creare fastidio agli abitanti, lasciando posto sulle relative falde a sud per la collocazione di pannelli FV che quindi ottimizzano la loro produzione, proprio grazie a questo orientamento.
La zona living è in pratica un unico, grande open space caratterizzato dalla costruzione centrale in mattoni rivestiti di piastrelle turchesi, che accoglie la stufa e una seduta con cuscini. Tra le varie richieste della committenza, c’era anche quella di separare il più possibile le camere da letto dagli spazi living, per non disturbare le reciproche attività – socializzare e dormire – quando avessero avuto più ospiti. I progettisti hanno dunque immaginato questi ambienti quasi come se fossero due edifici separati che si intersecano nelle scale (accostate al muro interno di separazione dall’entrata). Da qui la netta distinzione funzionale, strutturale ed estetica dei due volumi: al livello inferiore, una struttura in ICF rivestita di pannelli in alluminio zincato grigio, al piano superiore un telaio misto in legno e acciaio con finitura esterna in doghe verticali di legno. La stessa differenziazione cromatica è presente anche all’interno ma invertita: bianco per il volume superiore, legno a vista per quello inferiore.
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dettaglio della copertura a shed
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4:12 ~ 4.
3 4:12 ~ 4.
4 5
1 1 2 3 4 5 6 7
elemento di blocco tra i travetti del tetto plancia rivestita in alluminio telaio isolato intorno alle finestre presa d’aria all’interno della parete costruita sbocco di scarico per drenaggio nella parete laterale compluvio da inclinare verso lo sbocco di scarico travi 2”x12” con connessione bullonata
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6 7
Sotto, un’immagine della struttura portante del volume superiore in cui sono ben evidenti le forme degli shed. Nella pagina a lato, in alto, uno scorcio del “corridoio visivo” che si viene a creare lungo il lato vetrato che guarda a sud, verso il lago. Più in basso, lo spazio di comunicazione e collegamento tra le varie camere e i bagni nel volume inferiore.
Impianti minimal Le soluzioni bioclimatiche della Sky House vengono rafforzate nei loro effetti dai semplici, ma efficaci, impianti che contribuiscono al suo buon funzionamento, soprattutto i pannelli FV installati in copertura che coprono tutte le esigenze energetiche della casa la quale, sostanzialmente, funziona a elettricità, compresi i pavimenti radianti annegati nel cemento lucidato che, con l’aiuto della massa e del colore scuro, trattengono il calore. Da un lato, grazie alla scelta di lasciare molte superfici vetrate, la luce del giorno risulta abbondante in tutti gli spazi; dall’altra, alcuni lucernari si aprono creando Photo: doublespace photography
una ventilazione naturale passante. Tutti approcci, questi, che riducono al minimo la quantità di energia
Photo: doublespace photography
necessaria per gestire l’abitazione.
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¡Hasta la hermeticidad, siempre! Edificio plurifamiliare Thermos, Soto de Lezkairu – Pamplona (E) In un quartiere di nuova espansione a Pamplona, lo studio di architettura VArquitectos ha applicato i principi base del più noto standard energetico tedesco per realizzare il primo edificio pluripiano spagnolo certificato Passivhaus. Involucro prestante e a tenuta d’aria integrato da semplici impianti di VMC con recupero di calore permettono ai suoi abitanti di affrontare la transizione energetica con tranquillità e nel comfort, senza dover fare i conti con le bollette.
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Abitare in un… Thermos Pamplona, capitale della Provincia Autonoma di Navarra, nel nord della Spagna. Clima considerato caldo e temperato ma dove l’inverno può essere piuttosto freddo e le estati torride, con una temperatura che subisce variazioni notevoli sia tra la notte e il giorno che da un giorno all’altro. Un preambolo meteorologico che serve a evidenziare come, a causa delle condizioni geografiche, molti degli edifici della città spagnola hanno spesso in funzione impianti di climatizzazione, non solo durante i periodi invernale ed estivo, con conseguente, grande, dispendio energetico ed economico. Se a ciò si aggiungono poi i cambiamenti climatici che negli ultimi anni hanno ulteriormente aumentato i gradi in estate, è ben comprensibile come la questione energetica sia di grande importanza nella gestione degli immobili. L’edificio Thermos, inaugurato un paio di anni fa nel quartiere Soto de Lezkariu, a sud-est del centro di Pamplona, è stato il primo condominio certificato Passivhaus della penisola iberica, in cui i promotori immobiliari, supportati dagli architetti, hanno scommesso su una progettazione guidata dai principi dello standard tedesco. A dire il vero, il fabbricato inizialmente avrebbe dovuto essere solo “molto prestante”, accontentandosi di rispettare la normativa nazionale ma i committenti hanno poi virato la loro decisione su un prodotto finale che andasse oltre il minimo di legge. Una volta stabilito che il progetto non solo avrebbe seguito i criteri del Passivhaus ma avrebbe avuto come
facilmente reperibili nelle rivendite edili spagnole.
scopo l’affissione della targhetta ufficiale dell’istituto
Anche se, con il senno di poi, i progettisti stessi hanno
accanto alla porta d’entrata, dovevano essere soddi-
confessato che per risolvere alcuni problemi che si
sfatti due requisiti fondamentali: innanzitutto, il bud-
sono verificati durante la fase costruttiva, sarebbe
get non doveva discostarsi molto da quello di un
stato di grande aiuto avere a disposizione soluzioni
edificio convenzionale e, in secondo luogo, questo do-
tecniche pensate e certificate per le case passive.
veva concretizzarsi in una costruzione tradizionale,
Al di là delle difficoltà incontrate inevitabilmente
che non presupponesse l’impiego di materiali innova-
durante la fase realizzativa, il vantaggio principale di
tivi per i quali sarebbe stato necessario formare le
aver applicato lo standard è stata la drastica ridu-
maestranze edili, senza contare che, in questo caso, si
zione del consumo di energia, che comporta un ri-
sarebbero dovuti aggiungere i costi legati all’importa-
sparmio di circa 15.000 € all’anno per l’intero
zione di materiali e/o soluzioni costruttive dall’Eu-
fabbricato e che si traduce in una bolletta del gas di
ropa Centrale.
circa 15 € per unità abitativa all’anno. Parimenti note-
Nonostante, dunque, tali vincoli, i progettisti sono
vole è l’aumento del comfort, poiché la temperatura
riusciti a rimanere entro i limiti del capitale stanziato,
interna costante di 21 °C contribuisce ad avere un’ot-
utilizzando in gran parte mezzi e materiali consueti,
tima qualità dell’aria indoor grazie ai sistemi di rin-
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ficamente addestrato nel processo di marketing immobiliare. Questi edifici, infatti, comportano vantaggi inimmaginabili fino a pochi anni fa, che ancora non sono stati del tutto compresi o sufficientemente divulgati tra i non addetti ai lavori. La vendita delle unità immobiliari doveva infatti procedere di conseguenza, poiché a esse sono applicati nuovi concetti che i potenziali clienti devono conoscere correttamente, per poter apprezzare un’abitazione di questo tipo. La campagna di promozione da parte di Promociones Las Provincias non ebbe inizio finché non fu certo che il complesso potesse essere certificato e ad oggi, dopo 2 anni dall’inaugurazione, sono stati venduti praticamente tutti gli appartamenti.
Il fronte principale di Thermos che guarda verso sud-est. La costruzione dell’edificio è stata realizzata con prodotti convenzionali (mattoni, cemento, acciaio ecc.). Si sarebbero potuti impiegare anche materiali passivi certificati, prodotti e commercializzati perlopiù in Europa Centrale, ma sarebbe risultato molto oneroso la loro importazione in Spagna e le maestranze avrebbero dovuto impararne le modalità d’impiego e di posa.
novo della stessa e ai filtri applicati. Il condominio, per un totale di 29 unità abitative, si presenta piuttosto compatto, con un ottimo rapporto S/V e una superficie costruita di 3.803 m2 (con oltre 2.128 m2 di garage e annessi), due piani seminterrati, 6 piani sopra terra più un piano mansardato. Ogni appartamento ha una richiesta di riscaldamento di circa 10,5 kWh/m a e un carico di riscaldamento di 10 2
W/m2, calcolati con il software PHPP. Con questi dati, in base a quanto affermato spesso dai progettisti, un asciugacapelli sarebbe in grado di riscaldare 2 appartamenti da 75 m2! Nonostante la (apparente) semplicità compositiva e costruttiva, le innovazioni applicate al progetto sono state tali che il team commerciale del committente – Promociones Las Provincias – ha dovuto essere speci-
Progetto architettonico, strutturale, DD.LL. VArquitectos, Ansoáin - Pamplona (E) Committente Promociones Las Provincias, Pamplona (E) Appaltatore generale Construcciones Erro y Eugui, Pamplona (E) Lavori 06/2015-09/2017 Superficie fondiaria 5.929 m2 Superficie utile 2.239 m2 Superficie verde 630 m2 Certificazioni • Passivhaus Institut Darmstadt - Classic • classe A (certificazione nazionale spagnola)
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piano attico
piano tipo
piano terra
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Ogni appartamento del complesso ha una richiesta di riscaldamento di 10,5 kWh/m2a mentre, se fosse stato semplicemente conforme alle normative, sarebbe vicino ai 60 kWh/m2a. Questa è stata una delle spiegazioni con le quali i promotori hanno cercato di convincere i possibili acquirenti delle 29 unità residenziali.
sezione trasversale
sezione longitudinale
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Trasmittanza media pareti esterne 0,18 W/m2K
Riscaldamento 10,5 kWh/m2 a
Trasmittanza media solaio contro terra 0,153 W/m2K
ACS 8,8 kWh/m2 a Emissioni di CO2 evitate 43.099 kg/a
Trasmittanza media copertura 0,176 W/m2K Trasmittanza media superfici trasparenti 0,85 W/m2K
Costruire meglio calcolando tutto Perché l’edificio possa essere certificato Passivhaus,
Allo stesso modo, la serramentistica utilizzata è ad
deve garantire una temperatura costante di 21 °C o, per
alte prestazioni e la vetratura impiegata, che ha uno
essere più precisi, in nessun luogo dell’appartamento
spessore di oltre 5 cm, è a triplo vetro con argon.
oggetto di calcolo possono esserci meno di 17 °C in in-
Per essere in grado di raggiungere i rigorosi criteri
verno o più di 25 °C in estate. Sebbene l’efficienza non
Passivhaus, è stato richiesto che il progetto fosse svi-
sia entrata in contrasto con il design del condominio,
luppato maggiormente per quanto riguarda i dettagli,
grazie al conveniente rapporto S/V, è stata studiata una
soprattutto i nodi costruttivi, e fossero eseguiti più
soluzione particolare per le terrazze, che occupano un
calcoli energetici rispetto allo standard. Motivo per
totale di 442 m . Queste, infatti, presentano una strut-
cui è stato determinato lo spessore esatto dell’isola-
tura portante indipendente rispetto all’involucro vero e
mento necessario, con un involucro termico continuo
proprio, per evitare il ponte termico del solaio interno
esterno (cappotto) che non si interrompe in copertura
che avrebbe potuto generare patologie in futuro.
o al piano terra.
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Copertura/terrazza, dall’estradosso - piastrella antiscivolo in gres - malta per stuccatura piastrelle - doppio strato impermeabilizzante in asfalto - pendenza in cls leggero - polistirene estruso tra geotessili (150 mm) - solaio prefabbricato in cemento armato (300 + 50 mm) - controsoffitto in cartongesso Solaio 6° piano, dall’estradosso - parquet laminato flottante sopra base flottante di 3 mm - sistema di pavimento radiante con rilievi avvolgitubo - isolamento rigido per pavimento radiante e complementi - solaio prefabbricato in cemento armato (300 + 50 mm) - controsoffitto in cartongesso
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1 finitura in lastra di alluminio laccata 2 mattone pieno rinforzato con apposite reti in acciaio e fibra di vetro e ancorato alla struttura con elementi appositi 3 camera d’aria ventilata 4 elemento per il fissaggio della sottostruttura verticale dei pannelli di finitura alle lastre del solaio 5 lana di roccia protetta con rivestimento (100 mm) 6 solaio prefabbricato in cemento armato (300 + 50 mm) 7 profilo di tenuta in polietilene (5 mm) 8 isolamento rigido in EPS grafitato nella parte superiore del serramento 9 tapparella esterna in alluminio a lamelle con isolamento inserito 10 schiuma elastica ad alte prestazioni 11 serramento in PVC con triplo vetro 12 pittura plastica liscia 13 intonaco idrofugo esterno (15 mm) 14 controtelaio con profilo in alluminio estruso 15 elemento in cartongesso laminato con lana di roccia (60 mm) e schermo al vapore 16 nastro isolante perimetrale posato sui massetti (10 mm)
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sezione di dettaglio del piano attico
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Parete esterna, dall’esterno - rivestimento in pannelli compositi di alluminio (4 mm), inclusi recessi per scanalature della carpenteria - camera d’aria ventilata - lana di roccia protetta con rivestimento (120 mm) - intonaco idrofugo continuo (15 mm) - muro in mattoni pieni rinforzato con apposite reti in acciaio e fibra di vetro e ancorato alla struttura con elementi appositi - intonaco lucido sulla faccia interna in mattoni (15 mm) - spazio di separazione dalla muratura in mattoni - elemento di finitura interna in cartongesso laminato con lana di roccia (60 mm) e schermo al vapore 1 2 3 4 5
2
1
Per quanto riguarda la risoluzione dei ponti termici e per ottenere che in qualsiasi punto della superficie all’interno dell’edificio si avesse una temperatura di almeno 17 °C, sono state proposte soluzioni specifiche. Ad esempio, i solai delle terrazze sono stati fisicamente staccati dalla struttura in c.a., e quindi termicamente separati, in modo che il pacchetto isolante del cappotto da 12 cm potesse avvolgere esternamente l’involucro senza interruzioni.
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sezione di dettaglio parete esterna
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isolamento rigido in EPS grafitato nella parte superiore del serramento schiuma elastica ad alte prestazioni guida per tapparelle davanzale esterno in alluminio laccato solaio prefabbricato in cemento armato (300 + 50 mm)
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I 5 principi guida alla base di Thermos È vero, sono sempre quelli, ogni tanto se ne aggiun-
vhaus, l’isolamento è stato incrementato di soli 2 cm
gono altri ma sostanzialmente, per realizzare un buon
all’esterno.
edificio Passivhaus, ciò che maggiormente serve sono un involucro prestante e un efficace rinnovo dell’aria
2. Ponti termici
indoor.
Tutti i ponti termici sono stati, come già affermato in
1. Isolamento
precedenza, modellati e studiati con il programma di calcolo del Passivhaus, in modo da poter migliorare e
L’involucro termico dell’edificio è continuo e non
definire al millimetro i dettagli costruttivi. Il fabbri-
viene interrotto né in prossimità del tetto né al piano
cato presenta un design compatto, con un isolamento
terra né nel punto di attacco dei balconi. Esso è rive-
continuo a cappotto, senza balconi esterni (nel senso
stito esternamente con una facciata ventilata in allu-
che i balconi non fanno parte della struttura portante
minio composito, sotto la quale sono stati posizionati
dell’involucro) o forme complicate, una scelta tradot-
12 cm di lana di roccia su un intonaco idrorepellente
tasi nell’assenza di ponti termici geometrici.
steso su pareti di mattoni pieni e che rappresenta lo
La posa e l’installazione delle finestre, di cui si parla
strato di tenuta all’aria. All’interno, l’elemento parete
poco più avanti, è stata studiata a fondo, poiché non
è rifinito con 7 cm dello stesso coibente, un pannello
sono poche. Per mantenere ininterrotto l’involucro
in cartongesso e intonaco. Questo si è rivelato il mi-
termico esterno, il controtelaio dei serramenti è stato
glior rapporto spessore/prestazioni trovato: con meno
ingrandito per posizionare un blocco isolante rigido,
isolamento l’efficienza sarebbe peggiorata mentre au-
in modo che la lana di roccia della facciata avesse con-
mentando lo spessore, i guadagni sarebbero stati
tinuità fino al serramento stesso.
quasi nulli. Dal progetto originale, che non era Passi-
Per quanto riguarda le terrazze, queste sono state rea-
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lizzate staccate dalla struttura portante interna, così come le persiane sono state ancorate esternamente, per evitare problemi di interruzione dell’ermeticità.
3. Serramentistica e vetri ad alte prestazioni Il serramento-tipo di Thermos è composto da un profilo in PVC ad alte prestazioni, il cui telaio (Uf<1,03 W/m2K) e i vetri tripli riempiti con argon (Ug<0,57 W/m2K) fanno in modo che il bilancio energetico annuale ottimizzi la domanda di riscaldamento superando di poco i 10 kWh/m2a. A causa dell’altezza dell’edificio e dei requisiti acustici richiesti, la versione precedente del progetto (quando questo ancora non era progettato per essere Passitrettanto alta efficienza (Uw = 1,6 W/m2k). Poiché il clima di Pamplona può essere considerato rigido, nella misura in cui è piuttosto freddo in inverno e ben caldo in estate, dopo aver approfondito la questione con il PHPP, i progettisti hanno deciso di installare tripli vetri con argon e telai in PVC certificati, abbat-
Credits: Promociones las Provincias
vhaus) presentava finestre di fascia alta ma non di al-
tendo l’Uw che ora è < 0,85 W/m2K. Il bilancio energetico annuale è cambiato radicalmente con questo miglioramento rispetto al concept
zione è rappresentata dall’intonaco steso sulla fac-
iniziale, che pure puntava alla realizzazione di un edi-
ciata in mattoni. Tutte le discontinuità sono state si-
ficio considerato “prestante”.
gillate con prodotti specifici e, a seconda delle
La stessa cosa sarebbe successa con un posteriore pro-
situazioni, con un sigillante liquido, invero con grandi
getto di VArquitectos, pubblicato sul n. 30 di azero, il
risultati. I Blower-door-test effettuati in seguito
condominio Bolueta di Bilbao. Anche in quel caso, il
hanno consegnato un risultato finale di 0,42 h-1, un ot-
progetto è stato adattato quando l’architettonico era
timo risultato se si considera che un edificio passivo
già avanzato, benché i lavori non fossero ancora ini-
deve giustificare un valore di almeno 0,6 h-1.
ziati, diventando però, al momento della sua realizzazione nel 2018, il primo edificio residenziale pluripiano certificato Passivhaus.
4. Alta tenuta all’aria
5. Ventilazione con recupero di calore Poiché il lavoro sull’involucro è stato eseguito in modo preciso e soddisfacente per quanto riguarda la
Nell’edificio, quando i lavori erano ancora in corso, è
tenuta all’aria, si è rivelato doppiamente sensato uti-
stato completato un appartamento di prova nel quale
lizzare una ventilazione meccanica a doppio flusso,
testare soluzioni e valori che garantissero la tenuta
con recupero di calore ad alta efficienza. Ciò infatti
all’aria necessaria per la certificazione. Quest’abita-
consente di preriscaldare l’aria di mandata in in-
zione si è rivelata in effetti molto utile per verificare
verno fino a 17-18 °C, quindi con un differenziale di
tutte le soluzioni proposte e anche altre. Per esempio,
soli 3-4 °C.
i progettisti hanno sperimentato diversi nastri, in
Già la normativa spagnola richiede la ventilazione
modo da poter capire quali fossero i migliori, che poi
meccanica in un edificio dell’altezza di Thermos ma
sono stati effettivamente scelti.
non il recupero di calore; quindi, se i progettisti si fos-
La tenuta dell’involucro all’interno di ciascuna abita-
sero limitati a rispettare la normativa, in inverno la
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Il dettaglio sottostante rappresenta la sezione verticale dell’attacco degli elementi terrazzati. È ben evidente lo “stacco” tra le due strutture portanti, per evitare i ponti termici.
presa d’aria sarebbe a temperatura esterna; cosa che, ovviamente, non è né efficiente né comodo. Probabilmente in altre zone della Spagna, caratterizzate da un clima più mite di quello della Navarra, il recupero di calore potrebbe non essere così importante o necessario. Quindi, con un flusso semplice, la temperatura dell’aria esterna dovrebbe essere aumentata dagli 0 °C di una giornata invernale ai 21 °C degli ambienti interni. L’applicazione di queste misure implica un calcolo preciso di tutte le questioni a esse correlate. Non ha senso incrementare la quantità di isolamento, né quella dei vetri o di un profilo, senza averla preventivamente calcolata. Il progetto certificato Passivhaus viene analizzato in tutti i suoi parametri, consentendo di definire le qualità e gli spessori puntuali per raggiungere l’obiettivo dichiarato, minimizzando le risorse da allocare per ottenerli. Il progetto di Thermos dimostra che anche le soluzioni geometriche o architettoniche meno facili sono possibili con Passivhaus: è necessario solamente uno sviluppo del progetto con una modellazione adeguata per garantire la massima efficienza a costi congrui.
progetti
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La facciata in pannelli di alluminio composito è di tipo ventilato e viene ancorata ai muri in mattone, un prodotto tradizionale in Spagna, che offre robustezza e massa, ha una durata comprovata e con proprietà ideali per ottenere la tenuta all’aria necessaria al raggiungimento del livello minimo richiesto dal Passivhaus. A questo proposito, all’interno di ogni unità abitativa è stato applicato uno strato di intonaco, oltre a nastrature specifiche ad alte prestazioni per giunti, bordi, fori tecnici ecc. Il mattone si è rivelato un supporto ideale a questo scopo perché la sua versatilità ha consentito l’uso di semplici ma efficaci soluzioni per superare il Blower-door-test, i cui risultati si attestavano intorno ai 0,42 h-1, ben al di sotto del minimo richiesto per la certificazione tedesca.
L’Edificio Thermos è stato scelto come “migliore iniziativa di efficienza energetica nei progetti immobiliari” nell’ambito del premio spagnolo di settore ASPRIMA-SIMA 2017.
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Il dettaglio di un serramento e le varie tubature che verranno poi rivestite da controsoffitti.
Impianti Oltre al sistema di VMC a doppio flusso con recupero di calore ad alta efficienza (resa intorno al 90%), il riscaldamento vero e proprio delle unità abitative av-
a singole caldaie a gas a condensazione, che provvedono anche alla produzione di ACS; quest’ultima è supportata dai pannelli solari installati in copertura.
L’impianto di VMC di Thermos utilizza un recuperatore di calore, si tratta di una macchina con un tubo dall’esterno che filtra l’aria dalla strada per immetterla in modo pulito all’interno dell’abitazione. L’aria fredda che entra e quella calda che esce non si toccano fisicamente ma passano attraverso condotti molto sottili dove si scambiano, appunto, il calore. Come spiegano i progettisti: “Se ci sono 4 °C in strada e apri la finestra per ventilare, fai uscire l’aria calda mentre entra quella fredda. E questo non è sostenibile. Con il recuperatore di calore immetti aria pulita in casa a 17 °C, in estate come in inverno, più o meno. Però, invece di introdurre aria a 40 °C, quando questa si incrocia con quella interna, che è a 21 °C, arriva nei locali a 26 o 27 °C. Di notte l’impianto rileva automaticamente che la temperatura esterna è più bassa e fa partire la ventilazione diretta. Filtra l’aria della strada e la rende più fresca per raffrescare la casa, senza alcun costo aggiuntivo o necessità di aria condizionata.”
Credits: Promociones las Provincias
di regolazione individuale in ogni ambiente, collegati
Credits: Promociones las Provincias
viene attraverso pannelli radianti a pavimento, dotati
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focus
Metamorfosi energetica Christian Negro Frer Come è ben noto, riqualificare un edificio esistente in standard passivo comporta tutta una serie di attenzioni e di cure che permettono di raggiungere, più o meno facilmente, l’ambizioso obiettivo energetico. Come nel caso di una villa storica a Torino, dove il progetto è iniziato con un’analisi dettagliata dei costi e dei benefici così da convincere i committenti che questa era l’unica soluzione praticabile per rendere la grande abitazione confortevole e per consumare meno contenendo le spese di gestione.
Turn into Passivhaus
passo ha naturalmente visto il coinvolgimento dei
Sulla collina torinese un’importante villa di inizio No-
fettuate fino a quel momento e ai quali è stata pro-
vecento è stata oggetto di una riqualificazione che ha
spettata l’opportunità di ottimizzare al massimo i
ottenuto la certificazione EnerPHit del Passivhaus In-
concetti di efficienza energetica e di comfort indoor
stitut di Darmstadt. La rinfunzionalizzazione architet-
mediante l’applicazione dello standard Passivhaus e
tonica ed energetica dell’abitazione, disposta su tre
delle relative strategie. Per far comprendere il signifi-
piani per una superficie totale di 550 m , è stata curata
cato di un tale percorso, è stata eseguita anche una
dallo Studio Balma di Torino che si è avvalso per la
precisa analisi economica dei lavori cosicché i pro-
parte dell’involucro e degli impianti della consulenza
prietari potessero ponderare sia i vantaggi in termini
di Zeropositivo architetti, da anni operanti e specializ-
di risparmio di energia quanto anche di aumento del
zati nella realizzazione di edifici passivi e nZEB. L’in-
benessere negli ambienti della vita quotidiana; l’esito
tervento è avvenuto nel rispetto delle preesistenze,
di tutto ciò, non di certo scontato, è stata la favorevole
pur inserendo alcune porzioni di nuova costruzione, e
accettazione della proposta da parte dei committenti!
senza particolari attenzioni agli aspetti prestazionali
Il risultato finale rappresenta un unicum nel pano-
rispettando solo quanto richiesto dalla normativa,
rama edilizio italiano e forse, al momento, viste le di-
come spesso accade. Zeropositivo architetti sono stati,
mensioni del fabbricato e le soluzioni adottate, anche
infatti, contattati solo in un secondo momento,
in quello europeo. Vediamo cosa ha comportato la ri-
quando il progetto era già stato consegnato. Il primo
qualificazione della villa.
committenti i quali sono stati informati sulle scelte ef-
2
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Vista principale del fabbricato rivolta a nord.
Principi per un involucro Passivhaus
dall’interno che potesse garantire la totale assenza di
Il primo aspetto, curato molto attentamente, è stato la
sono infatti state applicate contropareti con l’interpo-
riduzione delle perdite energetiche a livello dell’invo-
sizione di una barriera al vapore la quale funge da
lucro. Non avendo particolari vincoli se non quello di
controllo per il passaggio dell’umidità nella parete
rispettare i rapporti delle aperture trasparenti, è stato
preservandola così da obsolescenze e ammalora-
posato un cappotto termico da 24 cm in EPS grafitato,
mento.
mentre nel solaio contro terra e nella copertura i pac-
Uno dei problemi più gravosi affrontati ha riguardato
chetti di isolamento raggiungono spessori prossimi a
la risoluzione di una notevole quantità di ponti ter-
30 cm. Il tetto, la cui struttura è in legno, ha previsto
mici generati dalle preesistenze. Poiché i controlli ri-
32 cm di fibra di legno in diversi stati e con differenti
chiesti dal Passivhaus sono molto rigorosi e la
densità che hanno assicurato un ottimo comporta-
certificazione non consente l’utilizzo di banche dati
mento sia invernale che estivo, evitando così i comuni
standard, è stato necessario esaminare ogni dettaglio
problemi di surriscaldamento che possono avvenire
sia dal lato energetico sia dal punto di vista dell’igiene
nei periodi più caldi. Al seminterrato il volume riscal-
con accertamenti dell’eventuale presenza di umidità e
dato confina invece con aree non riscaldate e con lo
della possibile formazione delle muffe. L’impiego di
stesso terreno; non potendo intervenire dall’esterno
software per l’analisi agli elementi finiti ha assicurato
per ovvie ragioni, si è optato per una coibentazione
per ogni nodo della costruzione la verifica dei due cri-
fenomeni di condensa nelle strutture mediante stratigrafie studiate appositamente. Alle murature esistenti
focus
69
teri appena citati, rispettando al contempo i requisti passivi. Per quanto riguarda gli elementi trasparenti sono stati messi in pratica accorgimenti particolari e interessanti. Non potendo infatti intervenire di molto sulle forometrie dei prospetti originali, si è cercato di minimizzare le dispersioni e massimizzare i guadagni solari nel periodo invernale, schermando invece nel migliore dei modi la radiazione estiva. Le bucature esistenti sono state mantenute e sono stati utilizzati monoblocchi realizzati su misura che al loro interno includono sui quattro lati controtelai continui, interamente costituiti da materiale isolante. La successiva scelta dei serramenti è ricaduta su un telaio in legno/sughero dalle performance termiche e acustiche decisamente importanti con triplo vetro basso emissivo, ottimizzando la superficie vetrata a discapito della cornice e riuscendo così a ottenere alti livelli di apporto solare gratuito. A garanzia di una durabilità nel tempo e al fine di diminuire drasticamente la manutenzione, i serramenti presentano un rivestimento esterno in legno trattato termicamente in grado di resistere agli agenti atmosferici e una cover interna che è stata personalizzata secondo i gusti dei proprietari. Infine, gravando sull’area un vincolo ambientale che obbligava al mantenimento delle ante sui prospetti, il funzionamento automatizzato
70
_34
Sopra, impiego di monoblocchi customizzati in legno e inseriti in coibente, progettati sulle specifiche esigenze del foro finestra. Nella foto si possono notare le sigillature tra muratura e monoblocco, indispensabili per il requisito di ermeticità richiesto dal protocollo Passivhaus. Sotto, vista originaria del fabbricato sul prospetto principale.
porta
finestre
finestra
CABINA ARMADIO
CAMERA
porta
porta
CAMERA
WC porta porta
CAMERA CAMERA WC
WC porta
piano primo finestra
finestra
2
finestra porta
porta
finestra
finestre
porta finestra
porta
SALA PRANZO
1
CUCINA
SOGGIORNO
porta finestra
INGRESSO DISPENSA
WC
ANTIWC SPOGLIATOIO
porta
finestra
portoncino finestra
finestra
piano terra
finestra
porta
finestra
CONTATORI WC
ANTIWC
WC
porta
TRENINI CENTRALE TERMICA
CAMERA
SOGGIORNO
SAUNA SPOGLIATOIO
porta
SOGGIORNOTAVERNETTA
INGRESSO
porta
CANTINA LAVANDERIA
INGRESSO
portoncino
piano interrato
finestra
focus
portoncino
71
Ubicazione Torino Progetto architettonico e direzione lavori arch. Roberta Balma - studio Balma, Torino Strutture arch. Paolo Aprà, Torino Consulente energetico arch. Christian Negro Frer – Zeropositivo architetti, Locana (TO) Lavori 06/2016-06/2019 Appaltatore Impresa edile Cocito di Cocito Roberto, Torino Superficie utile 550 m2 Certificazione EnerPHit Passive House Institute Vista laterale del fabbricato rivolta a sud. Le lesene e le decorazioni della facciata sono state realizzate con accessori in EPS del sistema a cappotto certificato.
delle schermature, che doveva essere collegato a un sistema di domotica, ha comportato la scelta di un componente con veneziana integrata nella terza camera delle finestre sui fronti est, ovest e sud. Ultimo fattore considerato per l’ottenimento di un involucro particolarmente efficiente è stata la tenuta all’aria che in un fabbricato passivo rappresenta uno dei requisiti principali. Rispetto infatti a un immobile tradizionale a norma di legge che non prevede la verifica in opera di questa caratteristica, nella villa la predisposizione e attuazione della tenuta all’aria sono state maniacali così da poter evitare spifferi nei nodi più deboli della struttura. L’accertamento in opera delle scelte progettuali e delle corrette pose e lavorazioni è stato effettuato mediante il Blower-Door-Test che ha analizzato pertanto l’ermeticità dell’abitazione attraverso la messa in pressione e in depressione della stessa. Il test naturalmente è utile per individuare e ridurre le perdite di energia e per scongiurare problemi di durabilità dei componenti edilizi a causa della migrazione del vapore attraverso piccolissimi interstizi. Il valore conseguito è stato di 0,6 vol/h che, ben al di sotto del limite di 1,0 vol/h previsto dalla certificazione Passivhaus EnerPHit, è invece il valore massimo per gli edifici di nuova costruzione nel medesimo Protocollo.
72
_34
A. Copertura, dall’esterno - coppi in laterizio - listello porta coppo (30x50 mm) - listello ventilazione (50x50 mm) - telo tenuta al vento nastrato su sormonti e perimetro - pannello fibra di legno (22 mm, 230 kg/m3) - pannello fibra di legno (300 mm: 100+100+100 mm incrociati) - telo igrovariabile nastrato su sormonti e perimetro - tavolato - struttura principale e secondaria in legno lamellare B. Solaio sottotetto, dall’estradosso - piastrella con colla (15 mm) - sottofondo cementizio (65 mm) - pavimento radiante (30 mm) - massetto alleggerito per impianti (180 mm) - solaio c.a. - intonaco (15 mm) C. Parete perimetrale, dall’interno - intonaco (15 mm) - parete in laterizio esistente/di nuova realizzazione - colla (10 mm) - cappotto in EPS grigio (220 mm) - finitura (5 mm) D. Solaio interpiano, dall’estradosso - piastrella con colla (15 mm) - sottofondo cementizio (65 mm) - pavimento radiante (30 mm) - massetto alleggerito per impianti (240 mm) - solaio c.a. - intonaco (15 mm)
E. Terrazza al piano primo, dallâ&#x20AC;&#x2122;esterno - piastrella con colla (15 mm) - impermeabilizzazione - massetto cementizio (60 mm) - pannello poliuretano espanso rigido (160 mm a strati incrociati) - impermeabilizzazione - solaio c.a. - intonaco (15 mm)
A 200
320
2
A
100 100 100
A
1
A
3
4
B +8.07
180 80
5
250 2850
G. Pareti micropali, dallâ&#x20AC;&#x2122;esterno - muro in c.a. - impermeabilizzazione - pannello poliuretano espanso rigido (100 mm) - telo barriera al vapore nastrato lungo sormonti e perimetro - intercapedine impianti (75 mm) con isolamento (60 mm) in fibra di legno flessibile - lastra fibra di gesso (10 mm)
220
E
D 110 240
H. Solaio contro terra, dallâ&#x20AC;&#x2122;estradosso - piastrella con colla (15 mm) - sottofondo cementizio (65 mm) - pavimento radiante (30 mm) - massetto alleggerito per impianti (50 mm) - pannello XPS (200 mm a strati incrociati) - impermeabilizzazione - caldana in cls con rete (50 mm) - terreno
C
220
1500
F
INTERNO
+1.21
8
250
+65
300
6
190 110
ESTERNO
2900
250
160
7
+4.71
6
min 2%
3 50
240
5
260
F. Solaio interpiano, dallâ&#x20AC;&#x2122;estradosso - piastrella con colla (15 mm) - sottofondo cementizio (65 mm) - pavimento radiante (30 mm) - massetto alleggerito per impianti (190 mm) - solaio c.a. - intonaco (15 mm)
G
travetti per appoggio listello di ventilazione listello per appoggio passafuori griglia parapasseri pannello in OSB profilo decorativo in EPS zoccolatura cappotto (h min. 300 mm dal piano pavimento) blocco calcestruzzo aerato autoclavato per taglio termico pannello XPS (50 mm)
2750
1 2 3 4 5 6 7 8
0.00
H
200
8
610
250
110
-2.09
-2.70
dettaglio 1
focus
73
Impianti per Passivhaus L’accurato lavoro di progettazione effettuato sull’involucro ha consentito una notevole semplificazione impiantistica, aspetto che da una parte rappresenta una 600
+4.71
60
scelta coraggiosa viste le dimensioni della villa, men-
60
tre dall’altro è fondamentale nel momento in cui si interviene su un edificio storico dove gli spazi sono molto spesso ridotti per poter collocare le moderne tecnologie. 2900
La soluzione proposta inizialmente ai committenti – pompa di calore e radiante a pavimento – è stata sostituita con un sistema a “tutta aria” costituito da due aggregati compatti e da una ventilazione meccanica controllata termodinamica, integrata con split a soccorso. In questo modo l’aggregato compatto è in grado 300
9
di interfacciarsi e comunicare con lo split canalizzato
2 50
+1.21
ESTERNO
il quale interviene quando sia necessario riscaldare, deumidificare o raffrescare ulteriormente la villa. Il complesso è gestito mediante una supervisione da remoto che controlla costantemente l’operatività delle unità e dell’impianto stesso rispettando i parametri di
27 50
L
comfort. Viste le dimensioni e la complessità dell’edificio, la strategia tecnologica adottata ha consentito di migliorare notevolmente l’efficienza e il comfort, riducendo in modo sostanziale gli ingombri e i costi di manutenzione e di conduzione futura. Nella villa sono anche presenti due caminetti che, installati per
-2.09
50
610
INTERNO
dettaglio 2 L. Parete verso terreno, dall’esterno - pannello XPS (200 mm a strati incrociati) - muro in c.a. - parte interna in laterizio - controparete impianti a secco - finitura 9 disgiunzione termica
-2.70
volontà della committenza, hanno per lo più una finalità emozionale e non incidono sul funzionamento della casa nel periodo invernale. In copertura è presente un impianto fotovoltaico di 7,2 kW che genera una buona parte dell’energia adoperata dal fabbricato e il cui surplus è accumulato da un sistema di batterie; oggi l’autoconsumo di elettricità è prossimo al 50% con un riscontro oggettivo da ricercarsi nei bassissimi consumi e costi dell’abitazione.
I committenti si raccontano È sempre interessante capire cosa spinge un committente a scegliere di costruire o ristrutturare la propria casa in uno standard che contempli il bassissimo consumo energetico. In questo caso specifico i proprietari manifestavano già un interesse per tutto ciò che gravita attorno al concetto di “ecologia”, ritenevano basilare il fatto di non sprecare energia in un’abitazione ed
erano orientati verso un edificio che consumasse poco e che fosse alimentato il più possibile da fonti rinno-
Christian Negro Frer Architetto, socio fondatore di Zeropositivo Architetti.
vabili con conseguente risparmio economico nella conduzione. A oggi sono soddisfati della loro deci-
prestazioni energetiche
sione in quanto, soprattutto nei periodi di grande
Riscaldamento 14 kWh/m2a
caldo e freddo e, a prescindere dalle diverse percezioni
Raffrescamento 7 kWh/m2a
di caldo/freddo a cui si è soggetti, il comfort interno è ottimo, rendendosi ulteriormente conto che una casa
Carico termico 12 W/m2
passiva educa i suoi abitanti a sfruttare e gestire al meglio le risorse ottimizzandole. Nella villa pre-riqua-
Carico frigorifero 7 W/m2
lificazione infatti anche il solo passaggio da un ambiente all’altro rappresentava un discomfort poiché si percepivano nettamente le differenze di temperatura e di umidità tra le varie stanze, richiedendo quindi molta energia, e denaro, per riscaldare in inverno e raffrescare in estate. Di conseguenza consigliano a chi
Energia primaria non rinnovabile EP 92 kWh/m2a Fabbisogno energia primaria rinnovabile EPR 43 kWh/m2a Produzione di energia rinnovabile 34 kWh/m2a
si approccia per la prima volta a realizzare un fabbricato di questa tipologia di scegliere attentamente i progettisti poiché essi possono – e fanno! – la diffe-
trasmittanza media elementi costruttivi Parete esterna U = 0,12 W/m2K
renza. Affinché si raggiungano le condizioni da loro descritte è indispensabile infatti che ogni dettaglio sia
Solaio contro terra U = 0,16 W/m2K
accuratamente pensato e studiato, dalle caratteristi-
Copertura U = 0,12 W/m2K
che dei serramenti alle modalità di ombreggiamento, dalla predisposizione degli impianti allo loro installa-
Superfici trasparenti Uw = 0,73 W/m2K
zione… L’essersi affidati a professionisti che hanno seguito tutte le fasi critiche in cantiere e hanno guidato le imprese e gli artigiani nella corretta realizzazione di particolari prima sconosciuti è stato decisivo. Infine, a loro avviso, il committente deve imparare a controllare la casa impiegandone al meglio le potenzialità, a partire dalla risorsa “Sole” che aiuta a mantenere l’involucro in temperatura oltre che alimentare l’impianto fotovoltaico.
Sopra, a sinistra, distribuzione aeraulica dell’impianto. Sono stati posati oltre 2,5 km di tubazioni dn90! A destra, le tubazioni di mandata della VMC e dello split a soccorso sono coibentate. Esse si integrano nelle bocchette della ventilazione garantendo il mescolamento dei flussi e l’assoluta assenza di rumore. Nella pagina a fianco, vista del sottotetto in legno.
focus
75
focus
experimenta, lo spettacolo della scienza a cura della redazione di azero
Heilbronn è una cittadina nel Land tedesco del Baden-
approccio qualitativo anziché quantitativo, tale indi-
Württemberg a fortissima vocazione industriale.
rizzo si è concretizzato nell’experimenta Science Cen-
Quasi completamente distrutta durante il secondo
ter, di cui parliamo nelle pagine successive.
conflitto bellico e quindi ricostruita subito dopo, la
Lo spirito che ha portato a questo risultato architetto-
sua economia non ha però smesso di gravitare attorno
nico nasce circa 15 anni fa, quando si comincia a pen-
al mondo produttivo (basti pensare che la famosa
sare alla cittadina per la sede della Bundesgartenschau
azienda alimentare Knorr nasce proprio qui, 200 anni
2019 (BUGA 2019), ovvero la fiera nazionale florovi-
fa) e ancora oggi continua a sperimentare qualcosa di
vaistica. Quasi contemporaneamente ai preparativi
simile alla ricostruzione, attraverso la costante piani-
per la kermesse floreale, nel 2005 si sviluppò il piano
ficazione e l’architettura urbana. Scegliendo però un
per creare un centro scientifico convertendo l’edificio
76
_34
A sinistra, nella foto, si intravede la facciata in mattoni dell’Hagenbucher, primo edificio del complesso museale.
Photo: Jan Bitter
A destra, il nuovo edificio del complesso, inaugurato meno di un anno fa, progettato dallo studio Sauerbruch Hutton e gestito dalla società Drees & Sommer per quel che riguarda, tra l’altro, l’ottimizzazione degli aspetti energetici.
Il nuovo Science Center di Heilbronn, cittadina tedesca dall’importante passato industriale, è un esperimento, di nome e di fatto, ben riuscito. Certificata dallo standard di sostenibilità DGNB a livello Platinum, il più alto raggiungibile, è tra i pochissimi edifici ad aver ottenuto anche il riconoscimento ‘Diamant’, grazie ad alcune scelte che vanno oltre gli aspetti meramente tecnici o esecutivi, ed entrano nel merito di un’architettura che sia sostenibile per le generazioni future, sotto molteplici punti di vista, non da ultimo quelli della qualità culturale e artistica dello spazio costruito.
vuoto dell’ex frantoio “Hagenbucher”, sull’Isola delle
al tour del museo. Da qui si entra nell’atrio spazioso, da
Gru (Kraneninsel), in mezzo al Neckar, il fiume che at-
cui inizia la salita alla spirale.
traversa la città. Nel 2013, dato il successo riscosso dal risanamento dell’Hagenbucher, le istituzioni bandirono un concorso per il suo ampliamento, vinto dallo studio berlinese
Struttura fa rima con architettura
Sauerbruch Hutton, che avrebbe triplicato la superficie utile del complesso espositivo da 17.720 a 25.000
Nell’edificio progettato da Sauerbruch Hutton, ce-
m . Sauerbruch Hutton, assieme agli strutturisti di
mento, acciaio e vetro giocano un ruolo strutturale e
schlaich bergermann partner, riuscirono a convincere
materiale di primissimo piano e lo configurano sia
la giuria proponendo per experimenta una volumetria
come elemento solitario, visibile da lontano, sia come
che dà subito un’idea della complessa struttura neces-
elemento armoniosamente inserito nel tessuto ur-
saria per crearla. La combinazione di travi reticolari
bano. Per questo motivo, tutte le parti funzionali che
portanti e aree sospese, che seguono la logica della spi-
non necessitano di luce naturale sono state collocate
rale, è particolarmente sofisticata e accattivante; una
sotto terra, soprattutto la cupola del Science Dome e le
struttura, chiaramente visibile sia dall’esterno sia dal-
superfici tecniche. Si è riusciti dunque a ridurre, fuori
l’interno, che si fonde completamente con l’architet-
terra, il volume così che il nuovo edificio e quello esi-
tura. experimenta costituisce dunque un ensamble con
stente sono percepibili come corpi edilizi a se stanti
l’adiacente Hagenbucher ed entrambi gli edifici incor-
ma in dialogo reciproco.
niciano una piccola piazza, che costituisce il preludio
La pelle esterna riflettente è composta da grandi ele-
2
focus
77
Credits: Sauerbruch Hutton
Credits: Sauerbruch Hutton
A
sezione longitudinale A-A
A experimenta
Progetto architettonico Sauerbruch Hutton, Berlino (D) Hagenbucher
General Construction Management Drees & Sommer, Stoccarda (D) Ingegneria strutturale sbp schlaich bergermann partner, Stoccarda (D) Superficie lorda 17.720 m2 Volume lordo 110.000 m3
planimetria
Certificazioni DGNB Platinum (2019) + DGNB Diamant (2019)
menti rettangolari di vetro trasparente e da pannelli di
trasparenza viene poi massimizzata dal fatto che, sta-
facciata triangolari in vetro opaco, nei colori del
ticamente, i piani pentagonali sono sospesi dalle ca-
bianco e del grigio chiaro.
priate sovrastanti, ove necessario. Una struttura
Tuttavia, è lo sviluppo in pianta e in altezza che carat-
importante, fatta per durare, che permette tuttavia un
terizzano la qualità spaziale di experimenta: 5 piani di
consumo oculato delle risorse, soprattutto per la sua
forma pentagonale, sfalsati gli uni rispetto agli altri,
gestione, uno sfruttamento ottimizzato e architettoni-
che creano – e sono creati da – una “spirale spaziale”
camente significativo degli spazi, che gli ha valso il ri-
(Raumspirale), termine coniato dagli stessi progettisti
conoscimento ‘Diamant’ da parte del DGNB.
proprio per indicare il particolare luogo interno cen-
La combinazione di parti portanti e sospese dell’edifi-
trale che porta dal piano terra al tetto attraversando
cio e la complessità geometrica dello stesso hanno
diversi “mondi” e luoghi di studio.
portato a una progettazione esecutiva che si basa su
Partendo da questa premessa architettonica, l’aspetto
un principio modulare, in cui cinghie, supporti, dia-
costruttivo ha dovuto adeguarsi così che, dietro a tutte
gonali e tiranti si sarebbero potuti collegare con bul-
le facciate chiuse, si colloca una struttura reticolare in
loni e viti senza vincoli, rapidamente e quindi
acciaio con montanti a V, che presentano una fles-
riducendo i tempi. Per i progettisti e gli strutturisti era
sione molto bassa grazie ai loro 5 metri di altezza e
infatti importante procedere alla saldatura delle se-
sono quindi particolarmente adatti per irrigidire la
zioni in cantiere il meno possibile, poiché eventuali
geometria generale. La robusta facciata in vetro è
deformazioni avrebbero portato alla necessità di au-
stata testata con un modello in scala 1:1, realizzato ben
mentare le tolleranze. La tecnica di giunzione è stata
prima del cantiere per la verifica dei calcoli, e la sua
dunque semplificata, per quanto possibile, in modo
78
_34
Photo: Sauerbruch Hutton
Credits: Sauerbruch Hutton
concept architettonico-compositivo
Il nuovo edificio è stato definito digitalmente con un modello gestito con BIM e suddiviso in moduli di progettazione. Gli esperti hanno ottimizzato la costruzione della facciata in modo tale che, dai 200 moduli iniziali, alla fine ne sono rimasti circa 50. Grazie all’approccio digitale, gli ingegneri sono stati in grado di sviluppare un numero elevato di parti ripetitive nonostante la complessa architettura; a ciò ha poi contribuito la creazione di un prototipo in scala 1:1, realizzato prima dei lavori, per la verifica del progetto. Di conseguenza, è stato possibile ridurre lo sforzo logistico durante l’esecuzione e accelerare il processo costruttivo.
che fosse necessario sviluppare un numero limitato di
goli moduli, grazie ai quali gli ingegneri sono stati in
nodi di riferimento, con una precisione/scarto ben al
grado di sviluppare un numero elevato di elementi ri-
di sotto dei 20 mm.
petitivi – per es. della facciata – nonostante la com-
Altri aspetti importanti della pianificazione erano poi
plessa architettura, riducendo così lo sforzo logistico
la calcolabilità di tutte le parti e l’economia delle stesse
durante l’esecuzione e accelerando il processo di co-
attraverso la semplicità di realizzazione e di posa.
struzione. Decisivo per la progettazione finale delle
Durante la progettazione, gli ingegneri hanno preso
capriate a traliccio è stata la scelta di un determinato
come principio guida assoluto la massima deforma-
ritmo delle travi, nonché il loro posizionamento,
zione o rigidità nella misura in cui, per esempio, la
ideato in modo che fosse il più uniforme possibile, per
facciata in vetro può tollerare solo un piccolo margine
facilitare ovviamente l’inserimento di tutti gli altri
di aggiustamento e anche l’osservatorio all’ultimo
elementi strutturali e compositivi (tamponature, irri-
piano, che ospita strumenti sensibili, deve essere con-
gidimenti ecc.). I solai dell’edificio, supportati da travi
servato in modo molto preciso e con basse vibrazioni.
in acciaio, sono realizzati in cemento armato e riem-
L’intera pianificazione è stata eseguita con un cam-
piti con cls aerato autoclavato per motivi di protezione
pione 3D del fabbricato che poteva essere modellato
antincendio. Un nucleo centrale parimenti in c.a. con
parametricamente, calcolato, materializzato, ottimiz-
ascensori, vie di fuga e locali ausiliari serve da rin-
zato e infine integrato in un sistema gestito con BIM.
forzo aggiuntivo. Il piano seminterrato nelle imme-
Dopo che la variante del progetto preferita, costruita a
diate vicinanze del letto del Neckar, progettato con il
mano come modello, è stata trasferita sul computer, il
sistema impermeabilizzante della “vasca gialla”, è
programma di parametrizzazione ha generato i sin-
stato fissato, affinché non galleggiasse, con quasi 300
focus
79
Photo: Sauerbruch Hutton
Qui sopra, un dettaglio della fase di cantiere, nel quale sono evidenti le travi reticolari perimetrali, ad altezza di piano, e i solai compositi in c.a. e acciaio. Concept energetico di experimenta: 1 solai termoattivi (attivazione termica della massa) 2 espulsione dell’aria attraverso l’atrio quando non è necessario il recupero di calore 3 ventilazione a dislocamento e raffrescamento per gravità 4 ventilazione a dislocamento e solai freddi 5 impianto di raffreddamento
6 7 8 9 10
ancore al fondo – poiché, dal punto di vista dell’inge-
niti da Drees & Sommer – società di consulenza inter-
gneria strutturale, la costruzione in acciaio composito
nazionale con sede principale a Stoccarda, operante nel
è considerata leggera.
settore edile e immobiliare – che ha ricoperto anche il
tripli vetri, vetrate con protezione solare e stampa (Ug 0,15) pompa di calore per l’aria di scarico proveniente dai server 2 refrigeratori a compressione (450 kW ognuno) pompa di aspirazione dalla falda freatica pompa di immissione nel Neckar
ruolo di auditore DGNB, assumendosi la responsabilità
Il funzionamento
generale di management, pianificazione e gestione della costruzione (General Construction Manager).
experimenta è un edificio dedicato alla formazione
Lo studio, per gestire al meglio la complessa geome-
scientifica, particolarmente attento ai più giovani, e
tria dell’edificio, si è affidato al BIM - Building Informa-
come tale non poteva esimersi dall’avere anche un ca-
tion Modeling fin dall’inizio. Il principio “prima
rattere educativo, proponendosi di essere modello di
digitale, poi reale” è stato utilizzato già in fase di pro-
riferimento per tutto quello che riguarda la scienza e
gettazione e ha consentito anche in seguito di identi-
il suo rapporto con il mondo.
ficare con tempestività i problemi che inevitabilmente
Questo è stato il motivo che ha spinto tutti i soggetti
sorgono durante lo sviluppo, ottimizzando così, per
coinvolti in una direzione altamente sostenibile, sotto
esempio, il posizionamento di pareti, le aperture di
diversi punti di vista.
porte e il passaggio di cavi.
Trattandosi di una struttura pubblica, per esempio,
Per riuscire a effettuare una scelta impiantistica effi-
una delle richieste più importanti era che durasse nel
cace, sono state studiate simulazioni energetiche e
tempo e che funzionasse quanto più possibile in
analisi economiche, sempre tramite BIM, che hanno
modo autonomo e quanto meno dipendente dalle
portato a dimostrare che un uso combinato di acque
fonti energetiche fossili.
freatiche, pompe di calore e sistemi di raffrescamento
Gli aspetti energetici e di sostenibilità sono stati defi-
a gravità naturale avrebbero rappresentato il concetto
80
_34
5 2 1 4 1
3
1
3
3
4 4
3
4
3
3
6
3
Credits: Drees & Sommer
1
10 9
7
8
energetico più vantaggioso, anche sotto l’aspetto eco-
gia primaria rispetto ai valori della normativa) e crea
nomico. Questo approccio da solo ha consentito il ri-
la base per un’idea di sostenibilità generale.
sparmio di elevati importi in fase di investimento e di
Su questi fondamenti, gli ingegneri hanno sviluppato
costi operativi futuri.
un concetto di clima indoor di tipo low-ex (low exergy),
Il concetto energetico di experimenta punta moltis-
operando con temperature di riscaldamento molto
simo sullo sfruttamento delle energie rinnovabili: con
basse e temperature di raffrescamento molto alte. Con
la simulazione e le analisi del comportamento termico
adeguati modelli, gli esperti di Drees & Sommer
e dell’impatto luminoso sulle facciate, gli ingegneri di
hanno dimostrato che può essere raggiunto un ele-
Drees & Sommer hanno ottenuto l’optimum in fatto di
vato livello di comfort attraverso il raffrescamento dei
utilizzo della luce naturale a fronte di bassi carichi di
solai (“raffrescamento silenzioso”) e il cosiddetto “raf-
calore dell’involucro esterno e senza l’impiego di ele-
frescamento a gravità”. In quest’ultimo caso, è stata
menti di schermatura solare automatizzati. Le facciate
posata una (contro)parete davanti a quella principale.
sono molto trasparenti dall’interno, facendo rispar-
Nella parte alta di questa sono stati collocati degli
miare energia per l’illuminazione, ma permettono al
scambiatori di calore passando attraverso i quali l’aria
contempo viste spettacolari; grazie alla protezione dei
calda e più leggera, che lì si raccoglie, si raffresca ca-
vetri, esse respingono i raggi solari e riducono il carico
dendo verso il basso a causa della forza di gravità. Per
di raffrescamento in estate, diminuendo parimenti
motivi fisici si crea quindi una depressione che dal-
quello di calore in inverno. Il sofisticato progetto ener-
l’alto fa fluire nuova aria.
getico, adattato alle necessità d’uso, va ben oltre i re-
Tale principio di raffrescamento è molto efficace dal
quisiti normativi: l’edificio raggiunge lo standard
punto di vista delle prestazioni, non necessitando né
tedesco KfW-85 (che richiede il 15% in meno di ener-
di ventilatori né di energia elettrica, oltre a essere to-
focus
81
Dallâ&#x20AC;&#x2122;interno dei vari piani è possibile godere, praticamente a 360°, del panorama circostante.
82
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talmente silenzioso. Tutto ciò è completato comunque da un impianto di ventilazione meccanica controllata che dispone di un sistema di recupero del calore. Le soluzioni innovative per le facciate e la gestione del clima indoor hanno creato requisiti ottimali per lo sfruttamento dell’acqua di falda assieme a quella del vicino fiume Neckar, tramite una pompa di calore, per il raffrescamento e il riscaldamento. In caso di riscaldamento si può, con tale tecnologia, recuperare il 75% del calore dall’acqua di falda mentre, in caso di raffrescamento, quest’ultima assorbe il 100% del freddo. Così facendo, attraverso i pozzi e la riduzione del carico di raffrescamento, è possibile risparmiare fino a 200 ton di CO2 all’anno. Grazie alle scelte impiantistiche e di utilizzo di energie rinnovabili, l’edificio è riuscito a ottenere la certificazione Platinum DGNB e anche il riconoscimento ‘Diamant’ per la sua elevata qualità architettonica e culturale.
DGNB: un breve excursus Fondata nel 2007, la DGNB - Deutsche Gesellschaft für Nachhaltiges Bauen è oggi la più grande rete europea per l’edilizia sostenibile con circa 1.200 organizzazioni membri. L’obiettivo dell’associazione è di promuovere la sostenibilità nel settore edile e immobiliare valorizzandone al contempo la consapevolezza anche tra le persone non addette ai lavori. Con il sistema di certificazione collegato alla DGNB è stato sviluppato uno strumento di pianificazione e ottimizzazione per la valutazione di edifici e quartieri, che aiuta ad aumentare la reale sostenibilità nei progetti, basandosi su una comprensione olistica di questi e che include l’ambiente, le persone e la redditività in egual misura. Parallelamente alla certificazione vera e propria, un riconoscimento dall’elevato valore culturale permette all’immobile di essere ulteriormente valorizzato (Diamant). Si tratta quindi di uno standard che non si ferma alla sola misurazione di quantità o dati ma cerca di comprendere e abbracciare l’ambiente costruito sotto molteplici punti di vista, anche quelli apparentemente estranei agli aspetti edilizi. Il processo di valutazione si fonda su tre paradigmi Photo: Jan Bitter
Il modello digitale di experimenta creato dal BIM ha unito tutti i dati di progetto rappresentandoli in modo chiaro a tutti i soggetti coinvolti, in tempo reale.
principali: analisi del ciclo di vita, approccio olistico e orientamento alle prestazioni. Paradigmi la cui validità viene approfondita nel momento in cui si analizza
focus
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l’edificio per il quale viene richiesta la certificazione e
Come si può osservare dalle percentuali, il valore più
in base ai quali viene valutato. Il raggiungimento di
alto è stato dato all’aspetto della qualità socio-cultu-
punteggi predeterminati porterà alla certificazione fi-
rale, che ha giocato un ruolo importante nell’otteni-
nale in bronzo, argento, oro, platino.
mento del riconoscimento successivo, il ‘Diamant’.
I criteri-guida sono 6 e riguardano: 1 – la qualità ecologica
DGNB Diamant
2 – la qualità economica
Al fine di promuovere la qualità architettonica e la
3 – la qualità socioculturale e funzionale
longevità degli edifici, la DGNB offre la stima di questi
4 – la qualità tecnica
aspetti in un processo separato, oltre a quello della
5 – la qualità di processo
certificazione di cui si è parlato poco sopra, eseguito
6 – la qualità del sito
da una commissione qualificata e indipendente sulla
del progetto o del quartiere in questione. Ognuno di
qualità del design architettonico, formata da profes-
essi è poi articolato in sotto-criteri ai quali viene asse-
sionisti della DGNB insieme alla Camera Federale
gnato un determinato punteggio.
degli Architetti (BAK - Bundesarchitektenkammer) con
Nel caso di experimenta, tutte le qualità valutate
la supervisione tecnica della Federazione degli Archi-
hanno dato il seguente risultato:
tetti Tedeschi (BDA - Bund Deutsche Architekten). Pro-
• Grado complessivo di soddisfacimento: 82,5%
ponendo delle raccomandazioni, la DGNB, in una fase
• Qualità ecologica: 85,2%
di pianificazione iniziale, dà impulsi specifici al pro-
• Qualità economica: 78,4%
getto al fine di ottimizzarne la qualità. Dopo una cor-
• Qualità funzionale socio-culturale: 98,7%
retta applicazione di tali raccomandazioni, il progetto
• Qualità tecnica: 68,6%
può passare attraverso una valutazione aggiuntiva e
• Qualità di processo: 80,5%
richiedere il riconoscimento DGNB Diamant.
• Valutazione del sito: 84,7%
La valutazione ulteriore della qualità progettuale e ar-
Photo: Jan Bitter
Nel nuovo edificio, la sperimentazione è diventata un vero e proprio principio architettonico che può essere visto, per esempio, nella concezione dei cosiddetti ‘studi’, spazi ‘appesi’ al centro della spirale come corpi di vetro che formano il nucleo luminoso di experimenta. Una costruzione che sembra andare al limite del possibile, raggiungendo elevati livelli di raffinatezza tecnica e costruttiva.
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In collaborazione con gli strutturisti di sbp schlaich bergermann partner, lo studio di Sauerbruch Hutton ha progettato un edificio solitario a forma di spirale in acciaio e vetro con una superficie di circa 18.000 m² i cui livelli si sviluppano su cinque piani. Lungo il percorso ascendente, ai visitatori viene offerto di attraversare quattro “mondi tematici” che trasmettono contenuti scientifici e tecnici. Gli ‘studi’, in cui ciò che è stato visto può essere messo in pratica, sono situati all’interno della spirale centrale. Le travi portanti ad altezza di piano combinate con soffitti e anime in cemento armato creano interni generosi e senza colonne.
Photo: Jan Bitter
Nell’immagine qui a sinistra, uno dei piani di experimenta. Il design degli ambienti è caratterizzato dalla tecnologia. Le strutture portanti principali verticali e orizzontali e le strutture portanti secondarie per la facciata e le partizioni sono visibili e comprensibili come elementi spaziali.
chitettonica del manufatto edilizio viene effettuata in
Per maggiori informazioni: www.experimenta-science.de www.sauerbruch-hutton.com www.dreso.com
base a quattro parametri. • Adeguatezza: scala/integrazione; implementazione/costruzione; persistenza/atemporalità • Contesto: integrazione urbana; urbanizzazione; gestione di spazi aperti • Forma: proporzione/composizione; impressione generale; materialità/colori; dettagli • Pianta: planimetria e interior design; orientamento; disposizione degli spazi e riferimenti spaziali Sulla base dei criteri sopra elencati, la Commissione formula dunque delle raccomandazioni, dopo aver esaminato tutti i documenti progettuali e avere effettuato una visita in loco, relativamente alle azioni e agli interventi da intraprendere sul design e sulla qualità architettonica del progetto in questione, offrendo il proprio sostegno già all’inizio della pianificazione. Dopo una corretta attuazione dei consigli della Commissione, il progetto può essere sottoposto a una valutazione aggiuntiva e richiedere il riconoscimento DGNB Diamant, che si applica però solo ai progetti certificati, o in via di certificazione, DGNB Gold o DGNB Platinum. Quindi, se l’esito della valutazione da parte della Commissione è positivo, oltre alla targhetta in “DGNB Diamant”, che viene sempre mostrata in combinazione con la certificazione specifica del progetto, al fine di esprimere il contesto del livello ricevuto.
Photo: Jan Bitter
oro o platino, gli edifici ricevono anche la targhetta
Una felice collaborazione tra uno studio di architettura di Firenze, ENEA e il Politecnico di Milano ha portato all’approfondimento scientifico su una costruzione realizzata con biomattoni di materiale composito capaci di offrire al mercato edilizio un basso impatto ambientale a fronte di una elevata capacità isolante, evitando il ricorso alla climatizzazione nei mesi più caldi. Uno studio in cui alcuni dei soggetti protagonisti delle diverse fasi dello sviluppo del progetto, si sono visti direttamente coinvolti nella stesura del presente articolo. Vincenza Luprano, Patrizia Aversa, Antonino Terrana
Edifici in blocchi di calcecanapulo: una sfida per l’ambiente
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innovazione
P
all’ambiente decine di kg di CO2; per ogni apertura e ombreggiatura ben posizionata, avremmo avuto semrima di entrare nel vivo dell’argomento ab-
pre meno bisogno di grossi impianti energivori. In
biamo voluto iniziare questo articolo dando la parola
ogni intonaco di calce ritornava l’antica sapienza dei
(scritta!) al giovane architetto Antonino Terrana dello
costruttori romani, con i loro leganti antichi, traspi-
studio Frontini Terrana Architects di Firenze che, con
ranti, che nel tempo diventano sempre più resistenti.
l’entusiasmo delle nuove generazioni, spiega il motivo
L’architettura per noi si stava avvicinando all’agricol-
per cui un prodotto come il biomattone sia importante
tura consapevole, alla bellezza di vedere crescere un
per il futuro di tutti.
edificio quasi come fosse una pianta. Così abbiamo progettato le prime case in calce e canapa, convin-
Perché facciamo bioarchitettura? Arch. Antonino Terrana
cendo i nostri clienti, all’inizio titubanti, riguardo alla bontà dei materiali naturali e su quanto fosse importante assumere una cosciente volontà di cambiamento dei parametri costruttivi e abitativi. È stato divertente, in cantiere, guardarli mentre odoravano sorridenti i
Quando abbiamo iniziato la nostra attività di architetti
muri appena dipinti, privi di leganti chimici e natural-
appena laureati, nel 2012, nonostante la voglia di can-
mente profumati all’arancia. Abbiamo anche costruito
tiere fosse grande, da subito ci fu chiaro che il periodo
con legno e sughero tostato l’edificio WonderLAD, ri-
degli studi nostro malgrado non potesse dirsi concluso
sultato di un concorso vinto a Catania, una grande
ma che – anzi – avremmo dovuto continuare a ricer-
struttura assistenziale per bambini gravemente malati,
care, imparare e approfondire. L’unica differenza era
in cui le facciate architettoniche di sughero facciavista
che, ora, stava totalmente a noi scegliere materie, libri
dialogano ogni giorno con le querce da sughero del
e docenti. Il tema generale della sostenibilità e, nello
giardino che le circonda. L’architettura negli anni si è
specifico, della bioarchitettura, si stava sempre più ra-
così confusa con la natura, non per imitarne i gesti in
dicando nei nostri disegni e nelle nostre volontà di
finti organicismi, ma perché a essa tutto dovrà tornare.
progetto. Sentivamo fortemente di dover restituire, nel nostro piccolo e attraverso il nostro lavoro, una parte di quei beni sottratti al pianeta o quantomeno di contenerne lo spasmodico sfruttamento. Così abbiamo viaggiato, indagato e (ri)scoperto pian piano le tecniche migliori per progettare e realizzare edifici che inquinassero e pesassero il meno possibile sulle risorse
Studi scientifici ed economia circolare per rispondere alle richieste del mercato Vincenza Luprano, Patrizia Aversa – ENEA Brindisi
ambientali e che assicurassero un’elevata salubrità interna. È così che siamo arrivati ai composti di calce e
Per permettere un'ampia diffusione dei prodotti da co-
canapa e abbiamo scoperto un modo nuovo di co-
struzione a base naturale nel 2018 l’ENEA, con il sup-
struire, fatto però di tecniche antiche. Per ogni muro
porto del Politecnico di Milano e all’interno di un
di canapa che disegnavamo, sarebbero state sottratte
progetto di Ricerca di Sistema Elettrico - Accordo di
innovazione
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Programma Ministero dello Sviluppo Economico1, ha
testandone la buona traspirabilità delle pareti1.
iniziato uno studio scientifico sistematico per valu-
L’interesse per l’utilizzo del canapulo è tanto maggiore
tarne le effettive potenzialità in opera. In un primo
in quanto è ritenuto uno scarto della pianta, anche
momento è stata condotta un’attenta analisi del mer-
piuttosto consistente, e quindi può essere considerato
cato di questi prodotti sul territorio italiano attraverso
come una materia prima seconda, inserendosi così nel
questionari distribuiti alle aziende attive nel settore
ciclo virtuoso dell’economia circolare.
dei prodotti a base naturale, tra cui la canapa. Lo
Tale tipo di economia si focalizza sulla ‘chiusura di un
scopo del questionario era quello di raccogliere infor-
ciclo produttivo’ attraverso l’uso efficiente delle ri-
mazioni aggiornate per poter rispondere alle esigenze
sorse, la minimizzazione delle perdite, la diminuzione
dei produttori, degli importatori italiani, nonché dei
dei consumi, l’eco-progettazione e la produzione so-
professionisti interessati al loro utilizzo.
stenibile. E, dove possibile, sull’impiego di beni rinno-
La canapa è risultata essere un materiale particolar-
vabili, di materiali riciclati e sull’estensione della vita
mente interessante trovando nella storia diversi im-
dei prodotti, favorendone localmente il loro riutilizzo.
pieghi per qualità e caratteristiche delle sue
L’adozione dei principi di economia circolare, in un
componenti (semi, fiori, stelo) . Essa subisce, per sti-
settore come quello delle costruzioni, offre grandi op-
gliatura, una lavorazione che separa la fibra, parte pre-
portunità per le imprese, i governi e le città, riducendo
giata per la sua tenacità e durabilità che avviluppa
al contempo i rifiuti2. Inoltre, dallo studio della valuta-
esternamente lo stelo, dalla parte interna chiamata
zione del ciclo di vita (LCA) e dal punto di vista del-
“paglia di canapa”. Quest’ultima, trinciata, costituisce
l’impronta di carbonio (carbon footprint), è emerso che
un cippato legnoso detto “canapulo”.
la muratura realizzata in blocchi calce-canapulo fun-
Alcuni pionieri francesi negli anni ‘90 hanno speri-
ziona come un sistema in grado di sottrarre CO2 dal-
mentato l’uso del canapulo nel settore edile per realiz-
l’atmosfera e tenerla bloccata per un tempo
zare riempimenti e tamponamenti coibenti
sufficientemente lungo al suo interno2.
2
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A
Qui sopra, l’immagine rappresenta il rilievo termografico per la corretta posa in opera dei sensori di temperatura e umidità. Nelle immagini a sinistra è visibile il posizionamento dei sensori per il monitoraggio termoigrometro: sulla parete esterna (A) e sulla parete interna (B).
B
Ciò evidenzia una più ampia potenzialità di questo
una sfida appassionante e una costante complessità.
materiale in termini di riduzione dell’impatto ambien-
Se da un lato i futuri proprietari si sono sempre mo-
tale per tutto il settore edile.
strati entusiasti della scelta di costruire con la canapa
E proprio in tale comparto, solo una decina di anni fa, è
i muri della propria abitazione, dall’altro il cantiere ha
nata la prima ditta italiana che ha avviato la produ-
richiesto una grande attenzione, soprattutto nella ri-
zione di blocchi in calce-canapulo industrializzati con
cerca dei materiali adeguati da accompagnare al bio-
funzioni isolanti e fonoassorbenti, utilizzabili per cap-
mattone.
potti, contromurature isolanti, tamponamenti, divisori
Si fa riferimento in primo luogo alla calce con cui mu-
e da allora il crescente interesse per la canapa ha por-
rare e stilare i giunti di riempimento, agli intonaci e
tato alla diffusione di altre aziende e merci nel settore .
alle pitture. Per quanto la calce sia un materiale “an-
La fase di studio sulla funzionalità in opera di questi
tico”, da sempre usato nell’edilizia, anche siciliana,
materiali da parte di ENEA ha avuto come obiettivo ul-
non è stato molto semplice trovare la giusta calce
timo la costituzione delle basi per un supporto tec-
idraulica in loco, poiché oramai tutte le antiche tradi-
nico-scientifico volto a professionisti e imprese che
zioni di intonaci e murature sono state soppiantate dai
vogliano confrontarsi con tali prodotti.
leganti cementizi, più o meno additivati. In secondo
1
luogo, gli accorgimenti necessari per evitare ponti ter-
Casa S.: risposte a esigenze di sostenibilità
mici, isolare alla perfezione aperture e orizzontamenti, in una zona climatica come quella della Sicilia, non sono pratica abituale. Una ulteriore difficoltà si è
Arch. Antonino Terrana
riscontrata nel mantenere i costi di costruzione bassi
Casa S. è il primo edificio in calce e canapa della Sici-
scenze e possibilità. Nel territorio il mercato edilizio
lia; un piccolo primato che è risultato al contempo
infatti assume i 1.000-1.100 €/m2 come tetto massimo
nonostante si volesse costruire al meglio delle cono-
innovazione
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Assonometria di progetto. È evidente l’utilizzo della copertura per gli impianti fotovoltaico e solare termico, parzialmente visibili anche nelle fotografie.
da raggiungere per considerare l’edificio commercial-
seminterrato ed è pensato con il riferimento costante
mente valido.
al modo in cui tale tipo si è confermato nel tempo. In
Di certo, senza la lungimiranza dei committenti e una
questo caso le funzioni che tradizionalmente si espli-
grande attenzione durante la Direzione Lavori alle
cano al piano terra, cioè soggiorno-pranzo e cucina,
economie del cantiere, sarebbe stato molto difficile co-
sono strettamente legate sia sul lato ovest che su
struire una casa con tali prestazioni e con tali costi in
quello est alla dimensione di un piccolo giardino me-
questa regione.
diterraneo e a spazi opportunamente attrezzati per la vita all’aperto. Al livello superiore si trovano due ca-
Il progetto
mere da letto, una matrimoniale e una doppia, oltre al
Svolgere il progetto di una casa unifamiliare nell’en-
relativo servizio igienico, e un’ampia terrazza lastri-
troterra siciliano ha significato doversi riferire alla
cata dalla quale si può godere della vista. L’interrato è
cultura abitativa del territorio rurale, dalle piccole
adibito ad autorimessa e locale tecnico.
case contadine fino alle grandi masserie e ai bagli. Il
L’articolazione dei volumi, che nella sua semplicità è
programma interpreta una certa continuità della tra-
l’espressione architettonica principale di questo ma-
dizione, sviluppandone in chiave contemporanea i
nufatto edilizio, ha richiesto uno studio accurato delle
temi architettonici primari: il tetto a falde, l’articola-
ombre, così da assicurare, solo attraverso gli aggetti
zione dei volumi fra piano terra e primo piano, i rive-
delle sue parti e senza elementi accessori, di massi-
stimenti lapidei della parte basamentale in
mizzare la penetrazione del sole invernale e di evitarla
contrapposizione alle superfici sovrastanti rifinite a
nei mesi caldi. A parte il fronte su strada, che fin dai
gesso bianco, il rapporto diretto con il giardino in-
primi disegni è diventato la “faccia” della casa,
torno. L’edificio si articola su due livelli fuori terra e un
espressa da una copertura a due falde, il resto dello
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Nodo solaio-parete esterna: A trave in c.a. B biomattone in canapa e calce (8 cm) C conglomerato in malta e canapa (3 cm) D controsoffitto E solaio in laterocemento F XPS (5 cm) G massetto passa-impianti (7 cm) H pavimentazione I biomattone in canapa e calce (36 cm) L intonaco a base di calce idraulica naturale (2 cm)
Nodo fondazione: A magrone B platea C vespaio aerato D solaio in laterocemento E XPS (5 cm) F massetto passa-impianti (7 cm) G pavimentazione H Porotherm (30 cm) I XPS (6 cm) L biomattone in canapa e calce (36 cm) M intonaco a base di calce idraulica naturale (2 cm) N guaina impermeabilizzante O massetto delle pendenze P guaina liquida Q pavimentazione R zoccolatura esterna
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Un dettaglio di cantiere che evidenzia il rapporto fra la muratura in calce canapa e il tetto in legno.
spazio è stato sagomato, interrotto o posto in aggetto
superiore ai 25 cm. In questo modo la muratura in ca-
per disegnare delle grandi aperture, pensate come sot-
napa e calce da 36 cm avvolge il telaio correggendo il
trazioni di materia piuttosto che bucature finestrate.
ponte termico senza necessità di ricorrere ad altri ma-
La struttura portante è in calcestruzzo armato e i solai
teriali coibenti. La parete molto igroscopica viene stac-
sono stati realizzati in laterocemento. Il particolare
cata da terra tramite un cordolo di partenza in laterizio
orientamento e l’orografia del lotto, oltre al clima lo-
avvolto da guaina impermeabilizzante e, nonostante
cale, hanno condizionato notevolmente la progetta-
l’articolazione volumetrica, l’involucro ben isolato ha
zione. Il fabbricato infatti è articolato in modo tale da
permesso di conseguire un fabbisogno energetico per
offrire il prospetto principale a sud e le aperture dei
il riscaldamento-raffrescamento relativamente basso,
vari ambienti sono state studiate per assicurare una
che viene coperto con un semplice impianto caldo-
buona illuminazione e ventilazione naturali. Per rag-
freddo tramite fan-coil canalizzati a pompa di calore.
giungere il comfort interno si è deciso di puntare su
Anche l’acqua calda sanitaria viene prodotta tramite
un involucro di notevole massa, costituito da semplici
pompa di calore con accumulo integrato da solare sot-
murature in biomattoni di canapa e calce da 36 cm (l
tovuoto. L’edificio risulta scollegato dalla rete del gas,
0,07 W/mK, 300 kg/m ). Gli infissi in PVC con contro-
essendo alimentato completamente a energia elet-
telai monoblocco coibentati e gli intonaci a base di
trica. L’impianto fotovoltaico da 4,8 kW installato in
calce idraulica naturale terminano il pacchetto a ele-
copertura ha consentito, nel primo anno di vita del-
vato sfasamento termico e alta ammettenza termica
l’abitazione (da agosto 2018 a luglio 2019), di ottenere
interna. Questo garantisce un ottimo isolamento in-
una copertura totale del fabbisogno elettrico e ricavare
vernale, comunque necessario in questa zona (600
un surplus energetico reimmesso in rete (6.853 kW
metri s.l.m.), ma soprattutto un eccellente comfort
prodotti, 5.067 kWh immessi in rete, 4.080 kWh pre-
nelle calde e lunghe estati. La struttura in calcestruzzo
levati). In fase di certificazione, è stata raggiunta la
armato è stata progettata con elementi di sezione non
classe A4 con 22,43 kWh/m2anno.
3
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Studio in situ delle proprietà del materiale Vincenza Luprano, Patrizia Aversa – ENEA Brindisi Per ottenere indicazioni sperimentali sul comporta-
oggetto dello studio1.
mento dei blocchi in calce-canapulo utilizzati nell'abi-
Per quanto attiene le misure termoigrometriche in la-
tazione appena descritta, è stata messa a punto da
boratorio, tenendo conto delle condizioni ambientali
ENEA una metodologia di misura verificata prima at-
esterne relative anche al Sud Italia, sono stati definiti
traverso prove di laboratorio (prestazioni termoigro-
ed eseguiti due cicli a temperatura fissa (23 °C e di 35
metriche e termoflussimetriche) in camera climatica
°C) al variare dell’umidità relativa1,5.
su una parete di 1 m2 e poi confrontata con quella ap-
Successivamente, sulla base della metodologia e del
plicata in opera .
set up sperimentale sviluppati in laboratorio, ENEA ha
Tra tutti i componenti da costruzione a base canapa,
effettuato rilievi in situ su abitazioni, per la valuta-
questa ricerca si è focalizzata sui blocchi di calce-cana-
zione del comportamento termoigrometrico di edifici
pulo perché rappresentano un’ottima soluzione alle
esposti agli eventi climatici caratteristici dell’Italia.
esigenze di edifici nuovi e tradizionali, offrendo un
In questo articolo si riportano di seguito i risultati
elevato risparmio energetico e rimanendo, in termini
delle misurazioni sull’edificio situato in Sicilia, a Ser-
di forma e dimensioni, molto vicini alla cultura e ai si-
radifalco (CL), costruito con la stessa tipologia di pa-
stemi costruttivi più conosciuti dai professionisti.
rete in calce-canapulo esaminata in laboratorio4. Per
I risultati dei test effettuati in laboratorio trovano coe-
quanto riguarda l’analisi della umidità (UR%) sulla pa-
renza con i dati presenti nelle schede tecniche dei ma-
rete interna, è stato registrato un comportamento
teriali forniti dai produttori, per gli specifici lotti
pressoché costante con un valore intorno al 67-68%,
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innovazione
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Qui sopra due immagini della fase di cantiere dell’abitazione nelle quali si vedono nel dettaglio alcune parti della muratura in calce e canapa. Da notare la risoluzione dei ponti termici in copertura e nelle bucature. Nella pagina a fianco, dettaglio della stratigrafia della copertura.
rispetto alle oscillazioni esterne acquisite e comprese tra il 40 e il 100% di umidità. La reazione della parete, in condizioni di particolare piovosità verificatesi durante la sperimentazione, ha avuto quindi un buon comportamento con uno smorzamento superiore all’80%. Analogo discorso può essere riportato per la risposta termica, a fronte di variazioni di temperature esterne comprese tra i 15 °C e 35 °C, della parete interna sulla quale si è registrata, nell’arco dell’intero periodo, una fluttuazione rispetto alla temperatura di 26 °C di circa ±1,5 °C, andando a garantire, se confrontato con l’esterno, uno smorzamento superiore all’80% senza l’uso dei condizionatori. Successivamente, per confronto, le stesse misure sono state effettuate su un’abitazione situata in Veneto, a Sona (VR), i cui risultati sperimentali e le comparazioni numeriche saranno oggetto di una prossima pubblicazione su azero.
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Ubicazione Serradifalco (CL) Committente Famiglia Salamone Superficie di pavimento complessiva 140 m2 SUL Superficie coperta 92 m2 Progetto architettonico arch. Antonino Terrana, arch. Vittorio Frontini - Frontini Terrana Architects, Firenze Direzione lavori e collaborazione alla progettazione geom. Francesco Terrana Strutture arch. Fabrizio Lo Porto, Caltanissetta Impianti ENERGON srl, Caltanissetta Classe energetica A4 (22,43 kWh/m2anno)
Bibliografia
Sotto, un scorcio degli spazi esterni che evidenzia le ombreggiature date dall’articolazione dei volumi principali.
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Luprano Vincenza A. M., Aversa Patrizia, Tripepi Concetta, Marzo Anna, Daniotti Bruno, Dotelli Giovanni, Sabbadini Sergio, Rogora Alessandro, “Componenti edili con prestazioni energetiche ottimizzate per i climi mediterranei e basati su miscele di calcecanapulo” (2019) in Report Ricerca di Sistema Elettrico – Accordo di Programma Ministero dello Sviluppo Economico – ENEA. F. Ceruti, A. Luciano, V.A.M. Luprano, “Ottimizzare la filiera della costruzione e demolizione” in Energia, Ambiente e Innovazione (Settembre-Dicembre 2019) DOI 10.12910/EAI2019-055. Luprano Vincenza A. M., Aversa Patrizia, Tripepi Concetta, Marzo Anna, “Test in cantiere per la valutazione del comportamento termoigrometrico dei blocchi murari realizzati in calcecanapulo” (2019) in Report Ricerca di Sistema Elettrico, Accordo di Programma Ministero dello Sviluppo Economico – ENEA. Costruire sostenibile con la canapa, a cura di M. A. Perletti (2020), Maggioli Editore. P. Aversa, B. Daniotti, G. Dotelli, A. Marzo, C. Tripepi, S. Sabbadini, P. Lauriola and V. A. M. Luprano, “Thermo-hygrometric behavior of hempcrete walls for sustainable building construction in the Mediterranean area” in Proceedings Conferenza Internazionale SBE 2019 ‘Sustainable Built Environment’, Milano.
Vincenza Luprano Laureata in Fisica, è ricercatrice presso il ‘Laboratorio di Materiali funzionali e tecnologie per applicazioni sostenibili’ del Dipartimento per la Sostenibilità di ENEA CR Brindisi. Patrizia Aversa Perito chimico industriale, è tecnico presso il ‘Laboratorio di Materiali funzionali e tecnologie per applicazioni sostenibili’ del Dipartimento per la Sostenibilità di ENEA CR Brindisi. Antonino Terrana Architetto, partner di Frontini Terrana Architects, Firenze.
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back page - NINMBY (Not In My Back Yard) testi e matita di Michele De Beni