ISSN 2239-9445
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Riqualificare nZEB Abitazioni, scuole, uffici e centri per l’innovazione Trimestrale – anno 13 – n° 42 novembre 2023 Registrazione Trib. Gorizia n. 03/2011 del 29.7.2011 Poste italiane S.p.A. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 NE/UD Euro 15,00
indice 04 18
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RenovActiV-ITA Mirko Berizzi
26 Casa B/N Ambientevario
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Villa Bianca Atelier Lampugnale Morando
36 Officina Abitare Officina Abitare
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azero rivista trimestrale – anno XIII n. 42, novembre 2023 Registrazione Tribunale Gorizia n. 03/2011 del 29.7.2011 Numero di iscrizione al ROC: 8147 ISSN 2239-9445 Direttore responsabile Ferdinando Gottard Redazione Lara Bassi, Gaia Bollini Editore EdicomEdizioni – Monfalcone (GO)
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48 Tre epoche Bioprogettazione Tarca
74 Arte e Musica GRUPPO FON ARCHITETTI
60 Una casa per due tigli, un tasso e un acero ecodesign
84 Restituita alla città Park Associati
Redazione e amministrazione via 1° Maggio 117 – 34074 Monfalcone (GO) tel. 0481.484488 – fax 0481.485721 redazione@edicomedizioni.com www.azeroweb.com Stampa Grafiche Manzanesi – Manzano (UD) Stampato su carta con alto contenuto di fibre riciclate selezionate Prezzo di copertina 15,00 euro Abbonamento Italia (4 numeri): 50,00 euro Estero (4 numeri): 100,00 euro Gli abbonamenti possono iniziare, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile in qualsiasi periodo dell’anno
È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dall’editore Copertina Casa B/N, foto: Davide Terenzi e Giovanni Danieli
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Mirko Berizzi
RenovActiV-ITA Brembate di Sopra (BG) Sulla scorta dell’esperienza belga e del suo successo attestato dai monitoraggi e dalle testimonianze dirette, RenovActiV-ITA è il primo upgrade in Italia di un edificio residenziale esistente realizzato secondo il protocollo Active House. Non solo riqualificazione energetica, dunque, ma un occhio di riguardo anche a comfort e ambiente
RenovActive è il progetto pilota nato sulle orme del programma ModelHome2020 con l’obiettivo di affrontare e risolvere la sfida della riqualificazione del patrimonio edilizio, sviluppando semplici e innovative strategie per il recupero dell’esistente. Applicato per la prima volta in una residenza bifamiliare europea “campione” ad Anderlecht in Belgio nel 2017 (progetto di Antwerpobased architectural firm ONO architectuur, Le Foyer Anderlechtois e Velux Group), il protocollo, grazie al monitoraggio effettuato su tale edificio negli anni successivi e ai feedback degli utenti, ha dimostrato la sua efficacia post opera nel generare il miglioramento della salute degli abitanti, della qualità dell’aria interna e nessun surriscaldamento estivo degli ambienti. Il progetto RenovActive non si limita a una semplice riqualificazione dell’involucro mediante l’addizione di uno strato isolante esterno, ma adotta un complesso programma di interventi Photo ©Andrea Segliani by Velux
che soddisfano i requisiti imposti dal protocollo Active House, ossia l’integrazione dei parametri basilari del comfort, energia e ambiente. Visto il successo ottenuto, il progetto è stato esteso ad altri 86 edifici del medesimo quartiere Bon Air di Anderlecht. Concreta traduzione italiana dell’esperienza belga, RenovActiV-ITA è stato applicato sulla porzione nord est/nord
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ovest di una villetta bifamiliare situata a Brembate di Sopra, un edificio su 3 piani realizzato nel 1983 con telaio strutturale in c.a., tamponamenti in doppio laterizio, solai e copertura latero-cementizi e coibentazione termica limitata a pochi centimetri in pannelli PUR con pelle. L’intervento ha riguardato la riqualificazione della metà esatta del fabbricato bifamiliare speculare - piano terra e piano superiore –, implementando l’involucro termico, risolvendo i ponti termici, trasformando il piano superiore, aumentando la superficie finestrata e progettando Photo ©Andrea Segliani by Velux
luce, ventilazione naturale e sistemi di ombreggiamento dinamici e installando impianti minimali e rinnovabili, diventando così a tutti gli effetti un caso didattico di confronto tra la porzione soggetta al recupero e all’upgrade tecnico e quella “originale”, invariata e targata anni Ottanta.
Progetto architettonico e D.L. arch.tti Daniele Betelli, Sonia Cucci, Marianna Mozzanica – Cu.Be. Architetti, Bergamo Progetto statico ing. Alex Botti, Brembate di Sopra (BG) Impianti meccanici, valutazioni energetiche, progetto acustico e collaudo ing. Renzo Sonzogni – Soning, Zanica (BG) Impianto fotovoltaico p.i. Matteo Merisio, Bergamo Fisica tecnica di pacchetti e dettagli costruttivi ing. Mirko Berizzi – DT Vanoncini Spa, Mapello (BG) Luce naturale ing. Lucia Pavone, arch. Giorgia Papaleo – Velux Italia, Colognola ai Colli (VR) Supporto tecnico-scientifico per la certificazione Active House prof. Marco Imperadori – Politecnico di Milano
Impresa esecutrice Vanoncini Spa, Mapello (BG) Lavori settembre 2021 – gennaio 2022 Superficie utile riscaldata 220 m2 Trasmittanza media pareti esterne 0,16 W/m2K Trasmittanza media copertura 0,13 W/m2K Trasmittanza media solaio piano terra (vs ambienti non riscaldati) 0,18 W/m2K Trasmittanza media superfici trasparenti 0,77 W/m2K Fabbisogno energia per riscaldamento (compreso piano -1 non soggetto a riqualificazione) 73 kWh/m2 anno
Certificatore Active House Italia dott. Gunther Gantioler – TBZ, Bolzano
Certificazione • Active House 6
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In questa pagina, l’ingresso dell’abitazione. Nella pagina accanto, la certificazione, la targhetta e il Radar Active House relativi all’abitazione riqualificata.
L’approccio Active House L’approccio Active House nella progettazione e riqualifica-
ricerca un riscontro positivo sull’ecosistema, grazie a
zione degli edifici si basa sul know how assodato dei vari
materiali da costruzione con un basso livello di impatto
protocolli energetici e delle discipline fisico tecniche, ma si fo-
ambientale e a un consumo ridotto e consapevole di
calizza sull’utente finale, poiché l’obiettivo è creare ambienti
acqua. La tangibilità, l’equilibrio e il risultato di questi
più sani e confortevoli, migliorando la qualità degli spazi di
principi sono individuabili nel Radar Active House.
vita e riducendo al minimo l’impatto climatico e ambientale
Il Radar dà una panoramica a 360° dell’edificio, mostran-
attraverso l’integrazione di tre principi: Comfort, Energia e
do l’interdipendenza di parametri e obiettivi di ogni princi-
Ambiente.
pio ed è uno strumento per visualizzare il livello raggiunto
Per quanto riguarda il Comfort, gli aspetti sensoriali del
dall’edificio (il livello 1 è quello più alto; 4 il più basso).
vedere, sentire, respirare e vivere l’ambiente costru-
Il numero finale del livello corrisponde al valore medio
ito sono valutati sulla base di parametri fondamen-
matematico dei nove singoli livelli prestazionali raggiunti
tali quali la disponibilità di luce naturale (Daylight),
suddivisi in Daylight, Thermal environment, Indoor air
il comfort termico e igrotermico, la qualità dell’aria
quality, Acoustic quality, Energy demand, Primary energy,
interna (IAQ) e la qualità acustica degli ambienti; in
Energy supply, Sustainable construction e Freshwater
merito all’Energia, il protocollo contribuisce efficace-
score. Una Active House di nuova costruzione richiede un
mente al bilancio energetico dell’edificio garantendo
punteggio medio finale (un livello) compreso tra 1 e 2.5,
un’elevata performance dell’involucro e richiedendo un
mentre in una Active House riqualificata lo score è tra 1 e
ridotto consumo di energia primaria a favore di energia
3.5; RenovActiV-ITA ha ottenuto un livello finale pari a 2.1,
rinnovabile e integrata. Infine, l’Ambiente; Active House
compreso dunque nel range richiesto per i nuovi edifici.
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AA AA
BB
BB
BB
BB
AA AA
Pianta copertura
Pianta primo piano
AA
AA BB
BB
BB
BB
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Pianta piano interrato
Pianta piano terra
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Sezione di dettaglio della copertura su finestra da tetto
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La trasformazione formale e compositiva Il piano superiore, finora destinato a sottotetto, è stato tra-
tura solare durante l’arco della giornata in tutte le stagioni.
sformato in area junior, dedicata ai tre bambini di casa, con
L’integrazione del camino di ventilazione, la flessibilità dei
due camere matrimoniali, bagno con doccia e sottotetto
sistemi oscuranti e l’installazione del nuovo impianto di
sala giochi; l’ulteriore porzione di volumetria non abitabi-
VMC consentono la personalizzazione manuale o automa-
le ospita i terminali e le canalizzazioni della ventilazione
tica del ricambio d’aria indoor stagionale.
meccanica controllata con botole di accesso e ispezione per future manutenzioni. L’intero piano superiore, corredato originariamente di un unico piccolo lucernario, è stato dotato di 5 nuove finestre da tetto che implementano la luce zenitale in tutti i locali modificando completamente la qualità luminosa e percettiva degli spazi. Anche sul blocco Photo ©Andrea Segliani by Velux
scala interno che collega il piano terra con il piano superiore è stato installato un nuovo grande lucernario (90 x 160 cm) generando un camino di luce e ventilazione per entrambi i piani. Sono stati inoltre posati nuovi sistemi oscuranti regolabili sia per le aperture in facciata sia per quelle in
Photo ©Andrea Segliani by Velux
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copertura, per consentire una semplice e miglior scherma-
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La soluzione termica d’involucro La progettazione fisico-tecnica dell’involucro ha previsto
ti multistrato (45 mm, R termica 2,75 m2K/W) - coibenti di
l’utilizzo della maggior parte dei coibenti termici presenti sul
origine aerospaziale che generano la continuità termica
mercato per ottimizzare in ciascun caso geometrico, tipologi-
e impermeabile al vapore - abbinati a pannelli in fibra di
co ed economico la scelta isolante. Sono stati quindi adottati
poliestere (40 mm – densità 20 kg/m3) – scelta anche
EPS bianchi, EPS grigi, fibre di legno, lane di roccia, fibre di
per le sue peculiarità di materiale salubre e interamen-
poliestere, termoriflettenti sottili barriera a vapore o traspi-
te riciclato dalle plastiche PET –, inseriti nelle orditure
ranti a vapore, termoriflettenti alveolari e vetro cellulare.
metalliche dei sistemi a secco quali contributo termico
In particolare per le pareti verticali, dopo la rimozione
e acustico di sistema. Le contropareti di separazione tra
del laterizio forato esterno e del vecchio coibente poliu-
vano sottotetto e vano tecnico sono state isolate con
retanico, è stato realizzato un cappotto termico con EPS
termoriflettenti alveolari (50 mm) inseriti sempre in luce
grafitato (160 mm) nel medesimo precedente spessore di
alle orditure metalliche. Le solette in cemento armato del
parete con adeguati spessori di raccordo coibente tra la
marciapiede perimetrale al fabbricato sono state rivestite
parte opaca e le aperture e di correzione dei ponti termici
con pannelli in vetro cellulare (50 mm – lambda 0,04 W/
strutturali in prossimità del telaio in c.a.
mK) in modo da evitare ponti termici perimetrali. Il vetro
Nelle contropareti e nei controsoffitti, realizzati per esi-
cellulare è stato adottato nella stratigrafia come vero e
genze architettoniche o impiantistiche, si è adottata una
proprio “massetto” sul quale si è applicata una rasatura
coibentazione ibrida mediante iperisolanti termorifletten-
superficiale e direttamente la pavimentazione di finitura.
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In queste pagine: la rimozione del laterizio forato esterno e del vecchio coibente poliuretanico e il cappotto termico con EPS grafitato; il dettaglio tra controtelaio e coibente; isolamento delle contropareti e dei controsoffitti con iperisolanti termoriflettenti multistrato e pannelli in fibra di poliestere; vetro cellulare a coibentazione dei marciapiedi.
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La copertura I lavori in copertura hanno previsto la rimozione del man-
stressato (causa esposizione alla volta celeste) pari a
to, del massetto in calcestruzzo e del sottostante coiben-
0.13 W/m2K e uno sfasamento termico pari a 16 ore.
te in pannelli PUR con pelle esistenti per l’allestimento
Le falde più piccole a est e ovest, non direttamente affac-
della nuova stratigrafia dotata di un mix di isolanti termici
ciate sugli spazi riscaldati e con spessori disponibili alla
sottili e convenzionali:
coibentazione estremamente ridotti, sono state gestite
• primo strato in fibra di legno sfasante e capacitiva (80
con il solo termoriflettente che assicura la resistenza termica necessaria e un’elevata flessibilità e omogeneità
mm, densità 120 kg/m ), 3
• secondo strato in lana di roccia (80 mm, densità 100 kg/m )
di posa. La copertura prevede inoltre due camere di ven-
• terzo strato con iperisolante termoriflettente multi-
tilazione; una al di sopra del termoriflettente permeabile
strato permeabile al vapore (45 mm, R termica 2,75
al vapore e una tra il manto in tegole sinterizzate e l’assito
m K/W)in grado di generare la “termocoperta” sottile al
di appoggio del telo impermeabile all’acqua, a tutela
di sopra dei due strati coibenti convenzionali garanten-
del corretto funzionamento degli strati coibenti durante
do una trasmittanza U del pacchetto termicamente più
l’intero anno solare.
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Nella pagina accanto, vista zenitale della nuova copertura. In questa pagina: il taglio della copertura per l’inserimento della finestra da tetto; la coibentazione con pannelli in fibra di legno e in lana di roccia e iperisolante termoriflettente multistrato; installazione di una delle finestre da tetto; una delle due camere di ventilazione della copertura; copertura ultimata con le finestre da tetto corredate di schermatura solare.
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Le prestazioni acustiche La certificazione Active House comprende anche il comfort acustico, come pure la L.R. n. 13/2001 della Lombardia che impone il rispetto dei requisiti acustici passivi in caso di riqualificazione. Active House non si limita solamente a richiedere il progetto acustico bensì prevede il collaudo acustico strumentale a fine lavori per verificare la bontà dell’intervento di upgrade del costruito. Il collaudo è stato eseguito conseguendo risultati positivi in relazione a: • isolamento acustico di facciata, misurato sui fronti perimetrali critici dell’edificio est/ovest: 44 dB a fronte dei 40 dB minimi richiesti per legge sul fronte ovest con patio e ingresso su fronte strada e 46 dB sul lato est esposto al percorso pubblico pedonale; • rumore aereo tra le due unità ovvero l’indice di potere fonoisolante apparente: 51 dB in camera doppia PT, 52 dB in camera doppia P1 e 53 dB in camera singola P1 nei locali confinanti al PT e al P1, dove il pacchetto divisorio è rimasto inalterato per questioni di spazio, e 60 dB > 50 dB minimi richiesti per legge - nel locale giorno principale al PT integrato in cantiere con ulteriore controparete stratificata a secco in adiacenza al pacchetto
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massivo esistente verso il vicino.
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Monitoraggio attivo quotidiano I parametri di comfort indoor devono essere quotidianamente conosciuti dall’utente in modo da migliorare la gestione dell’edificio, ottimizzando i consumi e personalizzando le esigenze abitative. In partnership con il prof. Marco Imperadori del Politecnico di Milano, sono stati installati negli ambienti abitativi diversi sensori in grado di rilevare in tempo reale tutti i parametri sensibili segnalando all’utente eventuali valori “fuori comfort” mediante l’ausilio di semplici colori ed esplicitando ogni parametro all’interno di una semplice e intuitiva App installata sul proprio smartphone. I parametri di comfort monitorati collimano con molti parametri di verifica del Radar Active House e la somma delle prestazioni di questi parametri viene poi riassunta in un indice finale definito “comfort” e visualizzato dall’App come “bad, medium or good” Grazie alle preziose informazioni dei sensori, nel
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primo anno solare di utilizzo della casa l’utente ha progressivamente imparato a gestire al meglio l’edificio; un esempio significativo riguarda il controllo dei ricambi d’aria attivata mixando l’intervento della VMC e dei ricambi naturali per mantenere innocui tutti gli inquinanti indoor presenti e spesso pericolosamente trascurati dagli abitanti.
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Il sistema impianti L’impiantistica ideale e complementare a un involucro opaco
in copertura con batterie di accumulo da 10 kWh.
e trasparente performante e opportunamente schermato è
Strategie integrate, ben progettate e applicate a regola
minimale. In questa abitazione è costituita da un nuovo ge-
d’arte in cantiere che hanno soddisfatto tutti i parametri
neratore di energia – un sistema ibrido con pompa di calore
di comfort, energia e ambiente richiesti dal Radar Active
e caldaia a condensazione - per il riscaldamento e l’acqua
House, strumento di verifica e monitoraggio del fun-
calda sanitaria, un generatore autonomo già presente per
zionamento di RenovActiV-ITA, e che hanno raggiunto
l’eventuale e sporadico raffrescamento e il nuovo produttore
l’obiettivo del cliente finale semplificando anche la con-
di energia elettrica ovvero l’impianto fotovoltaico di 6,4 kW
duzione dell’edificio nel tempo.
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Ingegnere Mirko Berizzi Altri progetti Villa Residenziale, Albino (BG) – Progetto esecutivo della nuova costruzione S/R: CENED Classe A.
Ingegnere Edile/Architetto laureato al Politecnico di Milano e Direttore Tecnico della Vanoncini Spa, Mirko Berizzi coordina da 18 anni l’Ufficio Tecnico dell’azienda bergamasca specializzata nella progettazione e nella costruzione stratificata a secco S/R [Struttura/Rivestimento]. Esperto nella Progettazione fisico tecnica dei sistemi costruttivi mediante lo studio integrato di stratigrafie e dettagli, si occupa anche di consulenza energetica, ricerca e sviluppo, supervisione tecnica dei cantieri, diagnosi energetica e monitoraggio e formazione sul sistema costruttivo a secco e su tutte le discipline di fisica tecnica collegate.
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Head quarter Vanoncini SpA, Mapello (BG) – Progetto esecutivo della nuova costruzione S/R: CasaClima Gold.
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Atelier Lampugnale Morando
Villa Bianca Benevento Una preesistenza alle porte di Benevento, immersa in un ampio giardino circondato dalla macchia mediterranea, è stata completamente riqualificata dal punto di vista architettonico ed energetico. L’adozione di una parete isolata ventilata, oltre a contenere i consumi, ha consentito di rivestire l’involucro senza difficoltà con più tipologie di finiture, sia leggere che pesanti
Dalla necessità della committenza di riconfigurare e ampliare un fabbricato residenziale situato in campagna, la cui costruzione era stata interrotta dopo la realizzazione delle strutture e dei tamponamenti, nasce Villa Bianca, un’abitazione che ha offerto la possibilità di rapportare la qualità architettonica alla tradizione archetipica del luogo e ai desideri della committenza secondo un vocabolario linguistico e materico contemporaneo. Il progetto risultante è dunque l’espressione di un’assonanza intellettuale o semplicemente di condivisione di intenti tra committenti e progettiste ed è conseguenza della capacità di esprimere i propri bisogni da una parte e di saperli realizzarli dall’altra, traducendoli in spazi di vita, immersi in un ampio giardino in cui spiccano rigogliosi arbusti e piante della macchia mediterranea. Le esigenze funzionali hanno originato una nuova distribuzione degli spazi interni attraverso anche la modifica di aperture e prospetti della preesistenza. Ciò si è tradotto compositivamen-
Photo ©Paolo Giocoso
te in uno sviluppo su due piani della villa, che ospita al livello inferiore l’area living e della convivialità, strettamente connessa al verde del giardino grazie alle ampie aperture vetrate, e superiormente la zona più privata e intima delle camere da letto. Terrazzi e balconi spostati all’indietro rispetto alle
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L’edificio è stato inoltre efficientato energeticamente,
ca, alleggerendola, e i differenti rivestimenti esterni
raggiungendo una prestazione energetica elevata
esaltano l’andamento di fasce e volumi che slittano
e superiore a quanto richiesto dai minimi di legge,
orizzontalmente per generare arretramenti e aggetti
anche adottando per l’involucro una soluzione di
che dilatano gli ambienti verso l’esterno.
isolamento ventilato delle facciate.
Progetto A_LM, Atelier Lampugnale Morando, Benevento
Impresa esecutrice Di Rubbo s.r.l.s., Casalduni (BN)
Team di progetto arch. Laura Lampugnale, arch. Rosanna Giallonardo
Superficie utile 228 m2
Impresa esecutrice Di Rubbo s.r.l.s., Foglianise (BN)
Superficie verde 3.000 m2
Photo ©Paolo Giocoso
Photo ©Paolo Giocoso
superfici della facciata bucano la massa volumetri-
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Lo stato di fatto Villa Bianca è dunque a tutti gli effetti il risultato del recupero di un fabbricato esistente situato in una zona di campagna alle porte di Benevento. Coinvolte dai committenti che desideravano riqualificare il manufatto edilizio, le progettistiche hanno completamente rinnovato l’involucro originario. L’edificio al momento dell’inizio della trasformazione funzionale e architettonica presentava una struttura a telaio in calcestruzzo armato e tamponamenti in laterizio: un foglio “quasi” bianco da cui iniziare a sviluppare e concretizzare i desideri dei proprietari.
Pianta piano terra
Pianta primo piano
Atelier Lampugnale Morando
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Il nuovo progetto per la vita delle persone che ora abitano quegli spazi, per
e sempre attenta a promuovere istanze di sostenibilità
le loro ambizioni, le loro esigenze e anche per il contesto
ambientale, finanziaria, sociale. Piccoli ampliamenti al
circostante. Tecnologia dei materiali, tecnica costruttiva,
piano terra e al primo piano e la rifunzionalizzazione
dettagli attentamente pensati e accuratamente eseguiti
degli spazi esistenti hanno creato un senso di autenticità
hanno rafforzato la coerenza del progetto.
Pianta piano terra
Pianta primo piano
Prospetto nord est
Prospetto sud ovest
Prospetto sud est
Prospetto nord ovest
Photo ©Paolo Giocoso
La riprogettazione degli spazi è stata essenziale, schietta
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1 scossalina in alluminio 2 isolamento (10 cm) 3 isolamento (12 cm) 4 intonaco 5 rivestimento in breccia irpina su parete ventilata isolata 6 pannello parete ventilata isolata 7 intercapedine di ventilazione 8 rivestimento in WPC su parete ventilata isolata 9 zoccolino in breccia irpina su parete ventilata isolata 10 isolamento (10 cm) 11 rivestimento in breccia irpina su parete ventilata isolata 12 infisso 13 parapetto in vetro 14 soglia in breccia irpina 15 rivestimento in WPC su parete ventilata isolata 16 zoccolino in breccia irpina
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Photo ©Paolo Giocoso
L’involucro Per dotare l’involucro dell’efficienza necessaria a
sistema ha permesso sia di agganciare senza difficoltà
rendere confortevoli gli ambienti di vita e a contene-
le pesanti lastre in pietra naturale di breccia irpina
re i consumi energetici, le progettiste hanno scelto
bocciardata che, posate a giunti sfalsati per fasce
una soluzione di coibentazione ventilata delle pareti,
orizzontali, definiscono il piano piano superiore, sia
effettuata mediante un sistema termoisolante compo-
le doghe in WPC effetto legno (materiale composito
sito, costituito da un pannello in poliuretano espan-
a base di fibre di legno, polimeri e addittivi), dal peso
so rigido, rivestito con una lamina di alluminio su
molto più contenuto e sono posate in senso verticale.
entrambe le facce e dotato di un correntino metallico
L’installazione dell’isolamento ventilato sulle pareti ha
asolato, preassemblato in fabbrica, che svolge la dop-
limitato l’accensione dell’impianto di riscaldamento a
pia funzione di supporto per i rivestimenti di facciata
pochissimi giorni all’anno, anche se l’edificio si trova
e di creazione della camera di ventilazione. Questo
in una zona climatica non propriamente calda.
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Studio A_LM Altri progetti
Villa 1, Benevento. Riqualificazione architettonica ed energetica.
Photo ©Paolo Giocoso
A_LM è uno studio pensato come un atelier, come un luogo creativo che opera attraverso una rete di professionisti presente in Italia e in India e nasce dalla confluenza di due uffici: Laura Lampugnale architetti e OSW Open Source Workshop, arricchito da importanti collaborazioni internazionali con Studio Marco Piva a Milano, Zaha Hadid Architects a Londra e Urban Frame (Space Matrix Group) a Bangalore. Grazie all’esperienza maturata anche in ambito accademico, lo studio A_LM ha la capacità di rivolgersi a un mercato internazionale con grande facilità, riuscendo a interpretarne le differenze culturali e a valorizzarle. Lo studio è formato dall’arch. Laura Lampugnale, laureata all’ Università degli Studi di Firenze, da Giuseppe Morando, laureato allo IUAV di Venezia e da Rosanna Giallonardo che ha studiato Architettura presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.
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Ambientevario
Casa B/N Provincia di Modena Un’abitazione in provincia di Modena apparentemente nuova, che rilegge la tradizione costruttiva del luogo strizzando l’occhio alla contemporaneità nelle forme, nelle linee e nei volumi, è invece il risultato della riqualificazione architettonica ed energetica di un’abitazione della fine degli anni Novanta, tornata a nuova vita grazie a un’attenta riprogettazione funzionale ed energetica
Un’abitazione risalente alla fine degli anni Novanta in provincia di Modena è stata oggetto di una riqualificazione che ha interessato non solamente gli aspetti funzionali e architettonici ma anche quelli energetici. Compositivamente, l’involucro è stato semplificato tramite l’eliminazione del complesso sistema di coperture a falde inclinate, intervento che, già da sé, ha comportato un miglioramento strutturale ed energetico. La scelta dei materiali, inoltre, è diventata parte integrante del linguaggio architettonico delle facciate, conferendo ordine alla pluralità di volumi, prima casuale. Tramite l’uso di un forte dualismo cromatico, i corpi intonacati di nuova costruzione risultano evidenziati e posti in luce rispetto ai volumi in lamiera aggraffata delle preesistenze, che acquisiscono così valenza identitaria. Photo Davide Terenzi e Giovanni Danieli
Dal punto di vista energetico, la riqualificazione ha riguardato principalmente l’involucro, che è stato isolato termicamente e riprogettato al fine di rendere funzionali le preesistenze. Un accurato studio solare ha permesso di individuare gli ambienti che necessitavano di un maggiore ombreggiamento durante l’estate e quelli predisposti a sfruttare invece gli apporti solari durante l’inverno. In corrispondenza dei prospetti esposti a sud
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naturale nella stagione fredda e migliorare il rappor-
ze verdi, che risultano pertanto in ombra durante
to visivo e spaziale tra gli ambienti interni e il verde
l’estate e soleggiate durante l’inverno. L’inserimento
esterno, conservando, allo stesso tempo, la collocazio-
della vegetazione nella composizione architettonica,
ne originaria di tutte le aperture.
tramite ampie terrazze verdi, non solo ha attenuato il
La riqualificazione energetica ha interessato anche gli
surriscaldamento estivo, ma ha trasformato i prospetti
impianti di riscaldamento dell’edificio che sono stati
da arido elemento verticale a spazio naturale da fruire
rinnovati e integrati con sistemi fotovoltaici e solari
in elevazione. Con un minimo aumento della superfi-
al fine di ridurre ulteriormente l’impatto energetico
cie vetrata è stato possibile garantire alti livelli di luce
sull’ambiente.
Progetto architettonico e D.L. Ambientevario, Formigine (MO)
Superficie utile 385 m2
Strutture ing. Federico Bernardi, Formigine (MO)
Trasmittanza media pareti esterne 0,25 W/m2K
Interni Fabio Caselli design, Sassuolo (MO)
Trasmittanza media copertura 0,16 W/m2K
Progetto e realizzazione del verde Esterni ADP SRL, Bomporto (MO)
Trasmittanza media solaio piano terra (vs ambienti non riscaldati) 0,26 W/m2K
Photo Davide Terenzi e Giovanni Danieli
sono state create logge a protezione di ampie terraz-
Impianti Studio Zecchini e associati srl, Sassuolo (MO) Appaltatore Mario Neri spa, Modena
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Trasmittanza media superfici trasparenti 0,13 W/m2K Fabbisogno energia per riscaldamento EPH,nd 56,39 kWh/m2anno
Vista della casa da ovest; la differenza tra nuove addizioni e preesistenze è sottolineata dalla finitura, diversa per matericità e colore.
B
B
A
A
A
A
B
B
Pianta primo piano
Pianta piano terra B
Prospetto est A
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Prospetto nord
B
Pianta secondo piano
Prospetto ovest
Sezione B
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Il vecchio e il nuovo La riprogettazione dell’involucro ha visto la rifunzionalizzazione di spazi e volumi e i materiali scelti per le finiture esterne – lamiera aggraffata scura per l’esistente e intonaco chiaro per i nuovi volumi – evidenziano questi ultimi, sottolineandone l’architettura. te ventilata con isolamento a cappotto, una piccola intercapedine d’aria interposta e un rivestimento in lamiera aggraffata di colore nero che diventa lo sfondo dal quale si staccano i nuovi volumi bianchi. I nuovi corpi, realizzati con una struttura di ferro rivestita in pannelli di fibrocemento, sono aggettanti e assumono la funzione di ombreggianti della facciata stessa.
Prima
Dopo
Lo schema nella pagina mostra le operazioni di sottrazione e addizione dei volumi che hanno portato alla configurazione architettonica finale.
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Photo Davide Terenzi e Giovanni Danieli
Sulla muratura esistente è stata realizzata una pare-
1.5°
M.12*40 8.8
TUB.60*60*3
HEB.160
TUB.40*40*3
M.24*95 8.8
TONDO.diam.30
BARRA.M16*250 TUB.60
HEB.100
13.0°
*60*3
A55-P600 8/10 TUB.100*50*3 M.12*40 8.8
HEB.100
BARRA.M16*250 M.24*95 8.8
TONDO.diam.30
L.150*100*5
A55-P600 8/10
HEB.100
M.12*40 8.8
IPE.200
IPE.200
BARRA.M16*250
A55-P600 8/10 TUB.100*50*3 M.12*40 8.8
HEB.100
BARRA.M16*250
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20
Dettaglio della struttura metallica degli aggetti
Ambientevario
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Fasi della posa della coibentazione a cappotto e delle realizzazione delle finiture. In basso, dettagli della copertura e della parete.
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Il verde Nell’abitazione la vegetazione diventa un vero e pro-
adeguatamente impermeabilizzati, sono stati stesi
prio elemento architettonico che nasce dall’esigenza
uno strato di terra, uno strato di argilla espansa e un
di rispondere alla necessità di aumentare il verde a
massetto drenante per garantire la crescita di arbusti e
uso del fabbricato. La casa, infatti, non lascia gran-
vegetazione varia dall’aspetto spontaneo.
de spazio al giardino e pertanto si è voluto portare il verde anche sopra l’edificio. Guardando dall’interno verso l’esterno esso diventa visibile nei suoi 3 livelli: dal piano terra il giardino, dal piano primo il verde pensile, dal piano secondo il verde nelle fioriere. Il verde pensile, in particolare, è stato realizzato sopra
Photo Davide Terenzi e Giovanni Danieli
Photo Davide Terenzi e Giovanni Danieli
ai nuovi volumi con coperture piane. Sugli aggetti,
Ambientevario
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Photo Davide Terenzi e Giovanni Danieli
Photo Davide Terenzi e Giovanni Danieli
Ambientevario Altri progetti Ex Officine Tosi, Formigine, 2022. Ristrutturazione edilizia con ampliamento in sopraelevazione di fabbricato a uso negozi, uffici e civile abitazione.
AMBIENTEVARIO è uno studio associato di professionisti specializzati nella progettazione integrata di edifici e spazi urbani. Il punto di partenza dei progetti è la lettura dell’esistente e della sua storia per generare una riflessione compositiva che trasforma le tracce del passato in valore aggiunto per il progetto futuro. L’attenzione ai segni del tempo si inserisce in una progettazione attenta alle necessità del presente: il rispetto per l’ambiente, la sostenibilità energetica, il risparmio delle risorse naturali, il benessere dei luoghi abitati. Lo studio comprende tutte le competenze professionali necessarie per affrontare progetti di ogni tipo, offrendo una risposta mirata e innovativa sotto il profilo compositivo, strutturale e tecnologico. L’esperienza acquisita negli anni permette di controllare il progetto dal concept alla fase esecutiva, garantendo soluzioni personalizzate in grado di rispondere a esigenze specifiche con un approccio orientato al futuro.
Photo Davide Terenzi e Giovanni Danieli
Studio di Architettura, Formigine, 2017. Recupero di fabbricato a uso artigianale e trasformato in studio professionale.
Ambientevario
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Officina Abitare
Casa della fonte Impruneta (FI) Una casa a energia quasi zero e dall’ottimo comfort dove vivere circondati dalla natura. È questo il risultato della riqualificazione e ampliamento di un fabbricato rurale nella campagna fiorentina con materiali sostenibili, compatibili con le murature in pietra e calce esistenti, e dalle elevate prestazioni
Situata in pieno Chianti fiorentino nella campagna di Impruneta, Casa della Fonte è il risultato di un intervento di ristrutturazione di un fabbricato rurale con addizione volumetrica, cambio di destinazione d’uso e riqualificazione energetica. Per adeguare il fabbricato alle esigenze della committenza, una giovane famiglia con figlio, il progetto ha previsto la chiusura di due logge che, in aggiunta al monolocale esistente e a un piccolo ampliamento, hanno rivoluzionato gli spazi abitativi della casa. Queste grandi trasformazioni hanno richiesto un complesso intervento di riqualificazione energetica che ha coinvolto sia le strutture già costruite sia le parti di nuova edificazione. In particolare, le strutture murarie esistenti, in pietra murata a calce, sono state isolate mediante un cappotto esterno in silicati di calcio traspirante e performante, mentre le nuove murature sono state realizzate con struttura in c.a. tamponata con blocchi in laterizio a incastro, microporizzato con farine di legno, e cappotto esterno in silicati di calcio. Entrambe le strutture sono state intonacate internamente con termointonaco in calce e canapa. Anche la copertura è stata Photo Matteo Pierattini
rifatta con orditura portante primaria e secondaria e tavolato in legno lamellare di abete e isolata con pannelli di fibra di legno per assicurare migliori prestazioni invernali ed estive. Tutti i solai controterra sono stati coibentati con pannelli XPS e le parti di nuova costruzione della sottofondazione e sui muri Officina Abitare
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con resa termica 9,90 kW ha previsto l’installazione
effettuato con il medesimo materiale. I serramenti
di una macchina esterna e una macchina interna con
presenti nella preesistenza sono stati tutti sostituiti
accumulo sanitario da 200 litri e fan coil interni a
con nuovi infissi, molti dei quali di grandi dimen-
pavimento. Questo sistema lavora in combinato con
sioni per favorire le viste sul paesaggio chiantigiano
un impianto fotovoltaico con potenza di picco 8,0 kWp
circostante.
e batterie di accumulo da 15,3 kWh.
Il progetto del nuovo impianto in pompa di calore
La classe energetica raggiunta è A4.
Progetto architettonico arch. Matteo Pierattini, arch. Sara Bartolini – Officina Abitare, Firenze
Trasmittanza media pareti esterne 0,145 W/m2K
Photo Matteo Pierattini
di spiccato delle stesse presentano un isolamento
Strutture ing. Braian Ietto, Pisa Direttore dei lavori arch. Matteo Pierattini Impianti P.I. Marco Balsotti, Firenze Appaltatore EdilEnvi srl, Prato
Trasmittanza media solaio contro terra 0,219 W/m2K Trasmittanza media copertura 0,199 W/m2K Trasmittanza media superfici trasparenti 1,1 W/m2K Fabbisogno energia per riscaldamento EPgl,nren 25.86 kWh/m² anno
Superficie utile 120 m2
Certificazione • Classe A4 38
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Vista della casa da nord. L’ampia vetrata, speculare a quella posta sul lato sud, crea un asse visivo sull’ambiente circostante e il paesaggio.
15 x 20 = 295 cm
3
2
1
N
Pianta piano terra
N
Pianta piano seminterrato
Pianta coperture
Prospetto est
Sezione trasversale
Prospetto sud
Sezione longitudinale
Officina Abitare
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1
9
2 3 4 5 6
11 16
9 13 12
1 2 3 4 5
10 15
Photo Matteo Pierattini
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Dettaglio tetto nord 1 copertura in tegole marsigliesi 2 guaina impermeabilizzante doppio strato (10 mm) 3 pannello isolante lana di legno mineralizzata accoppiata lana di roccia (190 mm) 4 membrana barriera al vapore metallizzata (5 mm) 5 tavolato maschiato strutturale in legno (35 mm) 6 travetto strutturale in legno (80x140 mm, sp. 140 mm) 7 regolo in legno di battuta del cappotto termico (160 mm) 8 tavolato maschiato strutturale in legno (35 mm) 9 scossalina in rame con gocciolatoio 10 trave in acciaio HEA 120 (120 mm) 11 cappotto termico in pannelli di silicati di calcio + rasatura (180 mm) 12 blocco in laterizio microporizzato a incastro (250 mm) 13 termointonaco interno calce e canapa (30 mm) 14 travetto strutturale in legno (80x120 mm, sp. 120 mm) 15 trave in legno (200x240 mmm, sp. 240 mm) 16 trave in cemento armato esistente
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1 2
8
3 4
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5 6 10 11
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Dettaglio dello sporto di gronda verso nord 1 copertura in tegole marsigliesi 2 guaina impermeabilizzante doppio strato (10 mm) 3 pannello isolante lana di legno mineralizzata accoppiata lana di roccia (190 mm) 4 membrana barriera al vapore metallizzata (5 mm)
5 tavolato maschiato strutturale in legno (35 mm) 6 travetto strutturale in legno (80x120, sp. 120 mm) 7 regolo in legno di fissaggio del travetto di gronda (80 mm) 8 regolo in legno di fissaggio del travetto di gronda e battuta del cappotto termico (160 mm) 9 tavolato maschiato strutturale in legno (35 mm)
10 travetto di gronda (80 mm) 11 cappotto termico in pannelli di silicati di calcio + rasatura (100 mm) 12 blocco in laterizio microporizzato a incastro (250 mm) 13 termointonaco interno calce e canapa (30 mm) 14 trave HEA 140 (135 mm)
Photo Matteo Pierattini
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Officina Abitare
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I cappotti termici in prima battuta selezionando materiali che ben si
ficato per la bioedilizia e in grado di offrire un ottimo
adattassero a lavorare con le murature tradizionali
rapporto tra prestazioni estive invernali e traspirabili-
in pietra, murate a calce, del fabbricato. L’intento del
tà, oltre a essere incombustibile e smaltibile con i nor-
progetto, infatti, era quello di garantire un livello di
mali scarti di cantiere. A supporto di questo cappotto,
comfort interno senza l’utilizzo di un impianto di
internamente è stato realizzato un termointonaco in
VMC, utilizzando materiali che garantissero la traspi-
calce e canapa spesso circa 30 mm, che costituisce un
rabilità dell’involucro offrendo al contempo ottime
ulteriore layer che va ad aumentare il comfort degli
prestazioni termiche sia dal lato invernale sia dal lato
ambienti interni dal punto di vista dell’isolamento
estivo. Per il cappotto termico si è pertanto optato per
termico, dell’assorbimento acustico e della regolazio-
un prodotto a base di calce aerea naturale, diossido di
ne dell’umidità.
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Photo Matteo Pierattini
silicio, legante idraulico e proteine porizzanti, certi-
Photo Matteo Pierattini
La scelta di tutti gli isolanti termici è stata effettuata
Nella pagina accanto, la zona giorno caratterizzata dai colori chiari delle finiture e della struttura del tetto e dall’illuminazione naturale che entra dalle due finestre cielo terra contrapposte. In questa pagina dall’alto: coibentazione della sottofondazione in XPS, controllo degli spessori del cappotto in pannelli minerali di silicato di calcio, posa del cappotto, controtelaio in legno, teli e guarnizioni in corrispondenza di un foro finestra.
Officina Abitare
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Photo Matteo Pierattini
8 9
9
1 2 3 4 5 6
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7 12 16
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Dettaglio sporto di gronda verso sud 1 copertura in tegole marsigliesi 2 guaina impermeabilizzante doppio strato (10 mm) 3 pannello isolante (190 mm) 4 membrana barriera al vapore metallizzata (5 mm) 5 tavolato maschiato strutturale in legno (35 mm) 6 travetto strutturale in legno (80x120, sp. 120 mm) 7 regolo in legno di fissaggio del travetto di gronda (80 mm) 8 regolo in legno di fissaggio del travetto di gronda e battuta del cappotto termico (160 mm) 9 tavolato maschiato strutturale in legno (35 mm) 10 travetto di gronda (80 mm) 11 gronda in rame 12 cappotto termico in pannelli di silicati di calcio + rasatura (180+5 mm) 12 blocco in laterizio microporizzato a incastro (250 mm) 13 nuovo intonaco (30 mm) 14 spalletta in pannello minerale (30 mm) 15 trave HEA 120 (120 mm) 16 incatenamento in cls alleggerito strutturale, armatura 2∅16 17 davanzale in pietra serena con gocciolatoio (30 mm) 18 pannello in lana di legno mineralizzata (30 mm) 19 quarto elemento in XPS
Photo Matteo Pierattini
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1
muratura in pietra esistente (300 mm circa) 2 incatenamento in cls alleggerito strutturale 3 trave in legno C24 (288x320 h mm) 4 travetto in legno C24 (80x120 h mm) 5 tavolato in legno maschiato C24 (32 mm) 6 barriera al vapore 7 pannello isolante in fibre di legno pressate a più strati (160 mm) 8 pannello isolante termico e acustico (30 mm) 9 guaina impermeabilizzante doppio strato (20 mm) 10 tegola marsigliese 11 intonaco in calce e sabbia (20 mm) 12 isolamento in pannelli minerali (180 mm) 13 barriera al vapore rigirata e nastrata 14 intonachino rasante (5 mm) 15 tavolato in legno maschiato per aggetto di gronda (32 mm) 16 profilo in rame con gocciolatoio 17 regolo di legno per fissaggio sporto di gronda
Officina Abitare
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Photo Matteo Pierattini
Photo Matteo Pierattini
Architetti Sara Bartolini, Matteo Pierattini Altri progetti La casa sulla collina, Mezzomonte (FI) Ristrutturazione e riqualificazione energetica di una grande casa colonica.
Casa Bianca, Prato (PO) Ristrutturazione e riqualificazione energetica di un terratetto in tessuto storico.
Photo Matteo Pierattini
Officina Abitare è uno studio di progettazione fondato dagli architetti Sara Bartolini e Matteo Pierattini che opera a Firenze nel campo della ristrutturazione e della nuova costruzione di immobili in ambito urbano e rurale, sviluppando una progettazione integrata con particolare attenzione agli aspetti di efficientamento energetico degli edifici.
Officina Abitare
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Bioprogettazione Tarca
Tre epoche Provincia di Sondrio Un’abitazione che si contraddistingue per il rispetto del contesto costruito e dei dintorni, realizzata partendo dal recupero di alcuni fabbricati rurali. La riqualificazione energetica è stata l’occasione per aumentare la superficie abitabile, organizzando al meglio gli spazi, e, allo stesso tempo, dare una nuova possibilità a edifici altrimenti dimenticati
La Bassa Valtellina, nello specifico la costiera dei Cech, è un territorio ospitale, che accoglie paesi mediamente abitati e forniti di servizi e che gode sempre dei benefici del sole. A mezza costa si trovano invece piccoli borghi rurali, degli agglomerati di case in pietra un tempo utilizzati come abitazioni stagionali con annessi stalla, solaio e cantina. Nati a margine dei vigneti, sorsero proprio con lo scopo di fornire alloggio alle famiglie che vi si trasferivano durante la stagione fredda per occuparsi prevalentemente della lavorazione della vigna, fino all’arrivo della primavera. Storicamente tutti gli abitanti delle frazioni lasciavano la casa principale per spostarsi stagionalmente nei borghi, anche il parroco, la latteria e la bottega e, in tempi ancor più remoti, anche il maestro elementare per continuare l’attività scolastica dei più piccoli. Queste usanze si sono perse con l’andare del tempo e le abitazioni sono andate in rovina, diventando oggi un piccolo patrimonio architettonico della necessità, da riscoprire e riportare a nuova vita, con la capacità di leggere il tempo. Photo Davide Tarca
Questo preambolo si rende necessario per capire le condizioni del contesto e la qualità del costruito in relazione all’intervento di recupero che andiamo di seguito a descrivere. La proprietà oggetto di riqualificazione si trova, infatti, in
Bioprogettazione Tarca
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uno di questi piccoli borghi rurali, tra i terrazza-
l’unico elemento rilevante che si è voluto preserva-
menti dei vigneti e ai margini delle selve di ca-
re è un contrafforte in pietra con il numero civico
stagni. Il progetto, denominato “Tre epoche”, ha
affrescato, particolare quest’ultimo inusuale in
previsto il recupero di tre edifici in contrapposizio-
quanto nelle case dei borghi esso non era quasi mai
ne uno con l’altro che, tuttavia, trovano un accordo
presente o, se presente, veniva affrescato su una
per dar vita a un’unica abitazione; la finalità ultima
piccola porzione di calce stesa appositamente a lato
del progetto può essere così sintetizzata: un edificio
o al di sopra dell’ingresso principale.
rurale da conservare, un edificio da ristrutturare e
L’edificio rurale in pietra non è stato oggetto di in-
un nuovo edificio in ampliamento da realizzare.
tervento, ma è stato mantenuto esattamente com’e-
Il fabbricato principale oggetto della ristrutturazio-
ra, come pure l’ingresso in acciottolato che dalla
ne, risalente agli anni Settanta e privo di valenza
strada comunale entra nella proprietà, fiancheggia-
architettonica, era già stato oggetto di lavori di
to da una vecchia muracca, e l’antico percorso che
ripristino alla fine degli anni Novanta e di questi
accompagnava alla casa e alle vigne retrostanti.
Vista d’insieme del progetto di riqualificazione e di recupero dei tre fabbricati.
Progetto architettonico e D.L. Studio bioprogettazionetarca di Tarca Davide, Mello (SO)
Trasmittanza media copertura a falde 0,179 W/m²K
Appaltatore e Lavori Tarca Costruzioni s.r.l., Mello (SO)
Trasmittanza media copertura piana 0,143 W/m²K
Superficie utile 140 m²
Trasmittanza media superfici trasparenti 0,860 W/m²K
Trasmittanza media pareti esterne 0,149 W/m²K
Fabbisogno energia per riscaldamento 36,75 kWh/m²anno
Trasmittanza media solaio contro terra 0,13 W/m²K
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Photo Davide Tarca
Photo Davide Tarca
Pianta piano terra
Sezione
Bioprogettazione Tarca
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La riqualificazione Nell’edificio oggetto della ristrutturazione è stata realizzata una coibentazione mediante la posa di cappotto in fibra di legno alle pareti, mantenendo la forma e soprattutto le inclinazioni dei muri esistenti, in modo da conservare l’aspetto originale del fabbricato. La finitura grezza che chiude il pacchetto isolante è stata ottenuta con l’applicazione di intonaco a calce con ruvidezza che ben si adatta, sia per la tinta sia per la trama, al contesto rurale dell’intorno. Le forometrie esistenti sono state conservate e solo in alcuni casi le aperture sono state leggermente adattate per favorire la vista verso l’esterno e l’ingresso della luce; i nuovi serramenti sono in legno di abete naturale, con triplo vetro ad alte prestazioni energetiche, mentre le soglie e i davanzali posati sono in pietra, di colore grigio con finitura spazzolata. Lo stesso concetto di conservazione è stato applicato anche alla copertura, realizzata in legno a basso spessore e con la modalità a doppio tetto, con gronde a spessore ridotto così da adeguarle alla tipologia costruttiva degli edifici circostanti e con una migliore proporzione. Anche la coibentazione della copertura è in fibra di legno per raggiungere le prestazioni energetiche necessarie. La nuova costruzione in ampliamento con la sua struttura in calcestruzzo, quasi come un masso erratico semi ipogeo con tetto verde, segue l’andamento naturale del terrazzamento, unendosi all’esistente attraverso un passaggio in vetro. Il vetro è infatti il materiale scelto per connettere i tre corpi dell’abitazione, identificandoli come unità architettoniche separate ma facenti parte dello stesso nucleo abitativo.
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Photo Davide Tarca
Photo Davide Tarca
Photo Davide Tarca
Rendering e fotografie della scala interna dell’abitazione. La scelta di materiali contemporanei e tradizionali sottolinea la volontà progettuale di rileggere il passato in un’ottica moderna.
Bioprogettazione Tarca
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Sezione trasversale. I colori evidenziano l’isolamento a cappotto della casa e i vari cambi di materiali. Sotto, alcune foto di cantiere relative all’ampliamento in c.a. e tamponamenti in laterizio e aggancio della balaustra del terrazzo.
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Photo Davide Tarca
Photo Davide Tarca
Dettaglio del tetto e relative immagini di cantiere e del finito.
Bioprogettazione Tarca
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All’interno L’interno è stato completamente rivisto; sono stati
Il legame tra le tre finiture scelte è la ruralità, che riuni-
mantenuti i dislivelli esistenti dell’edificio, ma sono stati
sce le varie epoche mediante il grigio del calcestruzzo
redistribuiti gli spazi per un migliore godimento dell’am-
dell’ampliamento, l’intonaco della porzione ristrutturata
biente con la zona giorno open space che occupa l’intero
con la malta in calce e le pietre del rustico, elementi in
piano terra. Caratteristica fondamentale del progetto è
apparenza distanti ma che, in questo progetto, si amal-
l’estrema trasparenza verso l’esterno, scelta che, facendo
gamano creando una realtà semplice e complessa allo
cadere le barriere opache degli ambienti confinati, per-
stesso tempo, e che ben si integra con il borgo rurale e
mette ampie viste del verde circostante.
con l’ambiente fortemente naturale dell’intorno.
I pavimenti della zona giorno e delle camere sono in legno di castagno, mentre le parti rimanenti sono in ceramica; le pareti hanno tinte chiare e, in particolare, la superficie verso la luce è stata rifinita in pastellone di calce, creando un ambiente luminoso e accogliente. Nella zona giorno il tetto in legno di abete naturale a vista si contraddistingue per non poggiare direttamente sul muro, dettaglio che crea una sospensione
leed nascosto. Nel piano seminterrato è presente un masso erratico al quale l’edificio originario è stato
Photo Davide Tarca
addossato e che si è voluto valorizzare.
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consentito di installare il sistema illuminante a streep
Photo Davide Tarca
della copertura con interruzione della parete e che ha
Photo Davide Tarca
Photo Davide Tarca
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Sezione orizzontale in corrispondenza di un’apertura vetrata.
Bioprogettazione Tarca
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Photo Davide Tarca
Il numero civico affrescato su un contrafforte in pietra preservato è l’unico elemento rilevante mantenuto dagli interventi precedenti. Sotto, l’impianto radiante e le partizioni interne.
Impianti Nel progetto è stata prevista la riqualificazione energe-
mentre il raffrescamento avviene attraverso split. Sulla
tica dell’intera unità esistente. L’impianto di riscalda-
copertura è stato installato un impianto fotovoltaico
mento e raffrescamento è alimentato da una pompa di
con potenza di 6 kW con sistema di accumulo a batte-
calore, con i terminali per il riscaldamento a pavimento
ria da 10 kW.
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Davide Tarca Altri progetti
Studio – edificio Passivhaus.
Photo Davide Tarca
Davide Tarca ha realizzato progetti con particolare attenzione allo studio delle forme e a nuove linee progettuali dell’abitare un luogo, alla trasparenza, al contatto con l’esterno e all’uso del verde. Utilizza i materiali nella loro essenza, senza l’aggiunta di protettivi per le parti strutturali in legno naturale, ferro grezzo e Corten; predilige materiali primari per le finiture come la terra cruda, l’argilla, la calce, la pozzolana e le vernici naturali; la fibra di legno e la canapa per le coibentazioni. Di recente ha implementato i sistemi per la realizzazione di progetti con elevate prestazioni energetiche e con certificazione internazionale Passivhaus. Il tutto per un confort e benessere interno, verso la transizione ecologica.
L’abitazione nel suo complesso.
Bioprogettazione Tarca
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ecodesign
Una casa per due tigli, un tasso e un acero Montecchio (RE) La demolizione e ricostruzione di un fabbricato obsoleto ha consentito la realizzazione di un edificio a bassissimo consumo energetico, progettato e realizzato in tempi ridotti e con budget limitato. La nuova abitazione, caratterizzata da un involucro con elevate prestazioni e un’impiantistica efficiente, inoltre, sfrutta al massimo l’illuminazione naturale e gli apporti solari gratuiti
L’abitazione oggetto di questo articolo è nata come una sfida, originata dalla richiesta ai progettisti di costruire in un tempo brevissimo una casa per una giovane famiglia utilizzando gli incentivi previsti dal Superbonus 110%. Si trattava di realizzare un edificio con un budget limitato e di completarlo entro un anno dalla data d’incarico. I committenti avevano acquistato un vecchio fabbricato residenziale, ormai fatiscente, e avevano intenzione di demolirlo per costruire una nuova casa. Avendo a disposizione un lotto d’angolo di dimensioni abbastanza ampie, il vecchio edificio è stato demolito, ampliato e traslato su una diversa area di
Photo ©Fabio Boni
sedime, in modo da riallineare il fronte della facciata principale alla matrice urbanistica del quartiere e alle alberature di pregio presenti all’interno del lotto. L’impianto urbanistico del primo progetto si presentava come un sistema di padiglio-
ecodesign
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ni che dialogava con le alberature esistenti e con il futuro giardino; il progetto prevedeva la realizzazione di una casa e di un garage per due auto, separati tra di loro e collegati da una pergola a lamelle orientabili. La disposizione dei due corpi di fabbrica formava una corte interna che schermava il giardino rispetto alle due strade adiacenti al lotto. La nuova abitazione è stata progettata così da essere estremamente compatta e perfettamente orientata a sud: la presenza di due vecchi tigli è stata integrata Photo ©Fabio Boni
nel progetto, mettendola in relazione con le aperture asimmetriche della facciata principale. Il disegno delle aperture in facciata, determinato dalla distribuzione interna dei locali, è stato utilizzato per frammentare la compattezza del fabbricato. L’organizzazione distributiva degli ambienti ha consentito di far coincidere il muro di spina dell’edificio con
si è deciso di non realizzare subito il garage e la per-
la linea di divisione ideale tra il volume riscaldato
gola. La casa è stata progettata prevedendo l’utilizzo
dell’edificio esistente e il nuovo volume in amplia-
di tecnologie di uso corrente e di basso costo, come
mento, che non avrebbe beneficiato di nessun in-
la muratura portante con solai laterocementizi e
centivo fiscale. Per contenere i costi di costruzione
tetto piano.
Progetto architettonico arch. Enrico Baschieri - Ecodesign s.r.l., Scandiano (RE)
Rapporto S/V 0,70
Strutture ing. Maurizia Buzzi, Reggio nell’Emilia (RE)
Trasmittanza media pareti esterne 0,10 W/m2K
Direttore dei lavori arch. Enrico Baschieri
Trasmittanza media solaio contro terra 0,11 W/m2K
Collaboratori Anne Friederike Goy, arch. Luca Storchi
Trasmittanza media copertura 0,10 W/m2K
Certificatore energetico arch. Marco Donadelli, Scandiano (RE)
Trasmittanza media superfici trasparenti 0,79 W/m2K
Fisica edile e impianti arch. Enrico Baschieri
Calcoli PHPP: Fabbisogno energia utile per riscaldamento 8,9 kWh/m2 anno
Appaltatore Impatto Zero S.r.l., Correggio (RE) Lavori 2022-2023 Superficie utile climatizzata 146,49 m2
Fabbisogno energia utile per raffrescamento e deumidificazione 9,7 kWh/m2 anno Potenza specifica per riscaldamento 8,2 W/m2 Potenza specifica per raffrescamento 9,8 W/m2
Certificazione • APE Regione Emilia-Romagna 62
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APE regionale: Indice della prestazione energetica non rinnovabile EPgl,nren = 0,01 kWh/m2 anno Indice della prestazione energetica rinnovabile EPgl,ren = 22,42 kWh/m2 anno Emissioni di CO2 0,01 kg/m2 anno
Pianta piano terra
Pianta piano primo
Prospetto ovest
Prospetto nord
Prospetto est
Prospetto sud
Sezione A-A
Sezione B-B
ecodesign
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Lo sviluppo progettuale naturale in tutti i locali sono state aperte delle
dall’inizio utilizzando una metodologia BIM in
finestrature di ampie dimensioni, sulle quali sono
modo da avere un controllo serrato dei costi di
state realizzate delle schermature solari fisse e delle
costruzione e facilità di dialogo tra i professio-
schermature solari mobili costituite da frangisole a
nisti coinvolti e le imprese. Sul modello dell’edi-
lamelle orientabili.
ficio sono stati condotti degli studi solari al fine
La pensilina perimetrale, che ombreggia le vetra-
di determinare correttamente gli apporti termici
te del piano terreno, è stata risvoltata in verticale
disponibili, l’illuminazione naturale e le zone di
sul fianco della vetrata del soggiorno per evitare il
maggiore irraggiamento da proteggere con delle
surriscaldamento del locale in estate durante le ore
schermature.
pomeridiane. Realizzata con una soletta in cemento
Pur essendo di dimensioni modeste, la casa è com-
armato, la pensilina è stata separata termicamente
posta da un soggiorno-pranzo ampio e luminoso,
dal solaio impiegando elementi strutturali a taglio
una cucina abitabile, tre bagni, tre camere da letto,
termico. Lo sporto di copertura del fabbricato è stato
un ripostiglio e una centrale termica. I due bagni del
ottenuto prolungando l’infralistellatura dell’isola-
primo piano sono illuminati zenitalmente, in modo
mento posto sopra l’ultimo solaio. Sulla copertura è
da posizionare docce e vasche sulle pareti esterne e
stato installato un impianto fotovoltaico; il manto è
avere luce naturale senza problemi di introspezio-
stato realizzato con una guaina a fissaggio meccani-
ne. Per ottenere un ottimo grado di illuminazione
co in poliolefine.
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Il processo di progettazione è stato sviluppato fin
Render del prospetto est
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ecodesign ©
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Photo ©Fabio Boni
Render del prospetto sud
Vista del soggiorno in fase di ultimazione
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Modello BIM dell’edificio
Render del prospetto nord
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Ingresso dell’edificio con la pensilina di schermatura degli infissi della zona giorno
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Studio dell’esposizione solare dell’abitazione a sud est, inserita nel contesto costruito – ©ecodesign
Photo ©Fabio Boni
Studio dell’esposizione solare dell’abitazione a nord est, inserita nel contesto costruito – ©ecodesign
Viste del fronte sud dell’edificio inserito nel contesto del giardino in fase di riformazione dopo il cantiere
Photo ©Fabio Boni
Photo ©Fabio Boni
Photo ©Fabio Boni
Photo ©Fabio Boni
Photo ©Fabio Boni
Viste degli interni durante il cantiere: - i cavedi impiantistici trasformati in elementi d’arredo; - uso del colore come elemento di collegamento tra gli spazi; - integrazione tra illuminazione naturale e artificiale della scala; - illuminazione zenitale dei bagni del primo piano.
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L’involucro termico di riscaldamento e raffrescamento a tutt’aria.
tutti i sei lati utilizzando 24 cm di polistirene sotto ai pa-
La serramentistica è in legno-alluminio con telai da 95
vimenti controterra, 28 cm di polistirolo con grafite sulle
mm e vetrocamere a triplovetro con Ug=0,50 W/m2K.
pareti esterne e 36 cm di fibra di legno in copertura, in
Tutto l’involucro e i nodi di posa della serramentistica
modo da portare le potenze per riscaldamento e raffre-
sono stati progettati e realizzati in funzione della tenuta
scamento sotto i 10 W/m per poter realizzare un sistema
all’aria dell’edificio.
Photo ©Fabio Boni
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L’involucro termico dell’edificio è stato iperisolato su
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Copertura (A), dall’esterno - manto impermeabile in poliolefine - fibra di legno (120+120+120 mm) - infralistellatura in morali d’abete (100x120 mm) - barriera al vapore in PE retinato ALU (Sd=200 m) - solaio latero-cementizio (200+50 mm) - controsoffitto in cartongesso Parete (B), dall’esterno - intonachino ai silicati (2 mm) - rasante minerale (8 mm) - EPS grigio (280 mm) - collante minerale (5 mm) - muratura in laterizio porizzato (250 mm) - intonaco calce e cemento (15 mm) Solaio interpiano (C), dall’estradosso - pavimentazione in grès porcellanato (15 mm) - massetto sabbia e cemento (50 mm) - tappetino anticalpestio (5 mm) - massetto alleggerito (180 mm) - solaio latero-cementizio (200+50 mm) - intonaco calce e cemento (10 mm) Solaio controterra (D), dall’estradosso - pavimentazione in grès porcellanato (15 mm) - massetto sabbia e cemento (50 mm) - massetto alleggerito (235 mm) - caldana armata (100 mm) - barriera al vapore - pannelli in XPS (120+120 mm) - ghiaia vagliata (260 mm)
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Photo ©Fabio Boni
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Il sistema impiantistico Sulla copertura è stato installato un impianto fotovoltaico da 8 kW di picco, con un inverter da 6 kW e una batteria da 20 kWh, in modo tale da garantire una maggiore produzione di energia elettrica durante il periodo invernale. La casa è inoltre dotata di una stazione per la ricarica dell’auto elettrica. L’impianto di condizionamento è costituito da un aggregato compatto con una batteria di precondizionamento dell’aria in ingresso alimentata da una sonda geotermica orizzontale ed è integrato da una pompa di calore a espansione diretta canalizzabile, collegata alle bocchette della ventilazione. Dalle verifiche eseguite utilizzando una tabella di calcolo per case passive, l’edificio ha una produzione di energia primaria rinnovabile di 94 kWh/m2 all’anno e raggiunge i seguenti indici di energia utile e potenza: fabbisogno energia utile per riscaldamento pari a 8,9 kWh/m2anno, Photo ©Fabio Boni
fabbisogno energia utile per raffrescamento e deumidificazione di 9,7 kWh/m2 anno, potenza specifica per riscaldamento uguale a 8,2 W/m2 e potenza specifica per
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raffrescamento di 9,8 W/m2.
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Photo ©Fabio Boni
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ecodesign Altri progetti Casa a energia zero interamente realizzata con materiali bioedili a Guastalla (RE), 2008-2010. Ecodesign è una società di ingegneria che fornisce servizi di consulenza in materia di simulazione dinamica degli edifici, fluidodinamica, modellazione BIM, verifiche di ponti termici, verifiche di illuminazione e ventilazione naturale, termografia all’infrarosso e si occupa di ingegnerizzazione per la costruzione di edifici a energia zero, edifici passivi ed EnergyPlus, garantendo un’esecuzione del progetto attenta al dettaglio e affidabile nella scelta e posa in opera dei materiali. Team leaders: Anne Friederike Goy, Presidente, specializzata nella realizzazione di modelli virtuali, nella progettazione del verde, nelle tecniche della Permacultura e nell’uso dei materiali e dei colori naturali, Enrico Baschieri, architetto Direttore tecnico, si occupa della progettazione e realizzazione di case a energia zero e EnergyPlus, unendo le competenze progettuali alla pratica di cantiere, Marco Donadelli, architetto, specializzato nella modellazione energetica e gestione di progetti BIM.
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Ristrutturazione con ampliamento in legno di una casa a energia zero a San Martino in Rio (RE), 2015-2018.
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GRUPPO FON ARCHITETTI
Arte e Musica Colugna di Tavagnacco (UD) La riqualificazione strutturale ed energetica di un centro per l’infanzia a indirizzo musicale e artistico è stata l’occasione per ripensare e adeguare gli spazi alle esigenze didattiche temporanee. Tutti gli interventi sono stati eseguiti nel rispetto della storicità architettonica degli edifici risalenti agli anni Trenta e senza lunghe interruzioni della didattica
In virtù del suo progetto didattico, il Centro per l’Infanzia a Indirizzo Musicale e Artistico della Fondazione Luigi Bon si configura, di fatto, come il primo centro in Italia dedicato alla Musica e all’Arte per l’infanzia. Esistente da decenni e con più di 200 allievi, è parte di una filiera educativa e musicale della Scuola di Musica e del Piccolo Teatro della Fondazione che propongono un importante cartellone concertistico e a cui mancava la sezione dai 3 ai 6 anni. Da alcuni anni il complesso di edifici esistenti costituenti il centro – in parte realizzati negli anni Trenta e in parte negli anni Settanta – richiedeva un adeguamento strutturale, indispensabile in una delle zone più sismiche d’Italia quale è la provincia di Udine. Oltre all’indiscutibile sicurezza statica, era anche necessario riqualificare energeticamente gli involucri edilizi, portandoli da una iniziale classe energetica G a una classe A; quella che è stata poi raggiunta è invece la classe A4. Photo Archivio Documentale FON
La rigenerazione urbana delle strutture della Fondazione Bon è stata dunque molto ambiziosa e complessa, anche a causa delle non significative risorse economiche, proprie di un’istituzione culturale privata senza scopo di lucro. Tutti gli interventi sono stati eseguiti senza significative interruzioni della didattica e senza alterare la parte storica degli edifici degli
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grandi porte finestre a sud e di vari punti di illumi-
al quale è stato aggiunto solo un piccolo volume
nazione zenitale sul tetto a falde.
per l’adeguamento igienico sanitario, il progetto è
Un progetto di questo tipo, inoltre, non poteva non
portatore dei concetti tipici delle nuove realizzazio-
avere come obiettivo essenziale quello di mettere
ni educative contemporanee. I tratti principali sono
in relazione tutti gli spazi interni con quelli esterni,
l’eliminazione dei corridoi, l’accorpamento di spazi
prima quasi negati o considerati solo affacci casua-
piccoli in ampie aule dalle geometrie adatte ai vari
li. L’organismo così ottenuto è diventato di fatto un
progetti didattico/musicali e un importante lavoro
tutt’uno con il suo giardino e con il contesto urbano in
sul trattamento della luce naturale, con l’apertura di
cui è inserito.
Progetto architettonico Nicola Salviato, Oscar Scomparin, Davide Della Porta, Silvia Marinotto – GRUPPO FON ARCHITETTI, Mestre Venezia
Verde Dott. Agr. Camilla Zanarotti, Vicenza
Photo Archivio Documentale FON
anni Trenta. Pur nei limiti di un involucro esistente,
Strutture prof. ing. Roberto Scotta – T14 Associati, Preganziol (TV) Direttore dei lavori arch. Nicola Salviato, GRUPPO FON ARCHITETTI Collaudi ing. Stefano Urbano, Tavagnacco (UD) Impianti ing. Roberto Pavoni, Udine
Realizzazione impianti La Termotecnica due s.r.l. – Tecnoimpianti Costruzioni s.r.l. Appaltatore Impresa Tilatti Rinaldo Superficie utile 982 m2 Premi IN/ARCHITETTURA 2023 Regione FVG
Acustica ing. Dario Paini
Certificazione • Classe A4 - Regione FVG 76
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Veduta all’imbrunire della corte interna del Centro per l’Infanzia.
In questa pagina: inquadramento territoriale, impianto planimetrico, prospetti e parte del giardino.
Photo Archivio Documentale FON
Il progetto è risultato uno dei vincitori del Premio In/Architettura 2023 | Triveneto. La motivazione riporta che l’intervento di riqualificazione: “… è stato dai progettisti intelligentemente interpretato nell’opera rigenerativa della preesistenza; rispettando l’identità storica del complesso con misurate inserzioni giocate sui colori: nelle lunette degli archi dei fori architettonici, nelle imbotti delle nuove finestre, quanto nella facciata prospiciente il prato, interessata dalla realizzazione di una serie di portali, cannocchiali prospettici modulari in lamiera variamente colorata, che proiettano lo spazio interno verso il fuori. Lo spazio esterno a giardino è stato ancora occasione di suggestioni nella gestione del verde, dei percorsi, delle piantumazioni, quasi fosse un grande e accogliente tappeto all’aperto per la prosecuzione delle attività dei bambini.”
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Dettaglio in sezione dell’isolamento del soffitto e accorgimenti per acustica musicale
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1 solaio esistente 2 gomma 3 profilo alluminio 4 modulo in MDF per fonoassorbimento
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LATO CORRIDOIO 2
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LATO INTERNO AULA Dettaglio in pianta delle pareti vetrate interne e accorgimenti per acustica musicale
1 spessore in legno (35+12,5 mm) 2 neoprene (3 mm) 3 lastra in gesso rivestito e pannello di lana minerale incollato (12,5+35 mm)
4 guarnizione in pivilene 5 lamina fonoimpedente autoadesiva ad alta densità, 6 modulo in MDF per fonoassorbimento (16 mm), materassino in fibra poliestere e intercapedine (20 mm)
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”Architettura sottile” e valore sociale ri privati del mondo imprenditoriale friulano e non solo,
minimo uso di calcestruzzo armato, privilegiando la tec-
i quali hanno messo a disposizione materiali e tecno-
nologia del legno, e particolare cura è stata data a quella
logie, ha consentito la riqualificazione, aiutando in tal
che i progettisti definiscono “architettura sottile”, ovvero a
modo la fondazione senza scopo di lucro. Un ulteriore
un uso sensoriale dei materiali, della luce e del colore.
aspetto del valore sociale di questa rigenerazione
Il significativo apporto dato da sponsor e da benefatto-
urbana.
Photo Archivio Documentale FON
Photo Archivio Documentale FON
Tutta la riqualificazione antisismica è stata eseguita con il
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GRUPPOFON ARCHITETTI Altri progetti
Residenza, Treviso. Demolizione e ricostruzione con un organismo edilizio in telaio di legno performante e con totale rottura tipologica.
Photo Archivio Documentale FON
GRUPPO FON ARCHITETTI nasce nel 1988 come contenitore di esperienze multidisciplinari ed è composto da una dozzina di architetti, alcuni dei quali svolgono attività didattiche universitarie. Nei 35 anni di attività, per mezzo di un elevato numero di realizzazioni, il Gruppo ha indagato e sviluppato progetti e ricerche sui temi dei Beni Culturali, della Bioarchitettura e della Rigenerazione Urbana. Numerosi sono i progetti di edifici in legno in corso di realizzazione. Parte dello studio affronta il format food&beverage con quasi 300 realizzazioni in 4 continenti, 18 paesi e 60 città. Con FONOLTRE lo studio sviluppa progetti e ricerche, finalizzati a diffondere consapevolezza e metodologie di recupero e riuso del territorio costruito e agricolo.
Passerella ciclopedonale Ponte Colombo, Mestre (VE). Ponte di un percorso che collega l’ovest della città, passando per il centro, fino ai bordi della Laguna di Venezia.
Dettaglio dei portali colorati che mettono in relazione lo spazio interno con quello esterno.
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Park Associati
Restituita alla città Milano Il retrofitting di un vecchio fabbricato abbandonato, effettuato seguendo il protocollo LEED, ha portato alla creazione di un luogo di lavoro in cui il benessere del lavoratore è stata una delle priorità del progetto. Sostenibilità ambientale e rispetto dell’esistente sono solo altri due degli aspetti che contraddistinguono la nuova Digital Factory di Luxottica a Milano
Da pochi mesi nella zona del design di via Tortona a Milano è stato completato un intervento di retrofitting di un complesso industriale che, un tempo della proprietà della General Electric, oggi accoglie, completamente rinnovato, la Digital Factory di Luxottica, restituendo alla città meneghina una parte importante del proprio patrimonio costruito. Grazie all’intervento di recupero il complesso è diventato un contenitore aperto e flessibile, un luogo dove storia, cambiamento e creatività trovano il terreno ideale di dialogo. La riqualificazione dell’ampio fabbricato trae ispirazione dai principi identitari dell’azienda leader mondiale nel mercato dell’eyewear, ovvero dalla massima attenzione alla qualità e all’innovazione tecnologica dei materiali che si è tradotta nella ricerca di soluzioni architettoniche d’avanguardia e nel segno dell’ascolto degli elementi peculiari del luogo e del rispetto per il tessuto sociale del quartiere che ospita la nuova realtà. Nella sua archetipicità, l’architettura industriale esistente è stata reinterpretata, mantenendone i volumi Photo ©Andrea Martiradonna
importanti - e soprattutto il loro carattere - e usando al contempo innesti contemporanei sulla facciata e negli interni, in una logica di estrema attenzione costruttiva che vuole mettere in luce le forme e linee originali del costruito. Tutte le superfetazioni interne sono state eliminate e l’edificio è stato adeguato ai parametri di sicurezza
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delle travature reticolari in cemento armato ed esaltando
centro di innovazione ad alta tecnologia al primo piano.
l’andamento verticale della facciata.
Luminosi e confortevoli, gli interni beneficiano di aree ver-
Frutto di una ricerca tecnologica e strutturale, l’involucro
di di svago e meeting informali, quali il giardino interno al
dell’edificio su via Tortona è caratterizzato proprio dalla co-
piano terra e i patii verdi al primo piano.
raggiosa e sorprendente facciata vetrata, che scorre a tutta
Tutto l’intervento di retrofitting è stato realizzato seguen-
altezza e su cui si impostano lesene verticali in metallo
do il protocollo di qualità e sostenibilità LEED, raggiun-
bronzato a riprendere il passo degli shed, con l’obiettivo di
gendo la classe Gold.
creare massima luminosità e trasparenza. Quest’ultima si
La Digital Factory contribuisce così a rivitalizzare una
riverbera sui volumi interni che vengono completamente
zona della città, recuperata da ambiente periferico ad
riletti per accogliere le nuove funzioni: lo showroom e
area vitale e restituita al tessuto urbano e sociale.
Photo ©Lorenzo Zandri
alcuni spazi commerciali al piano terra, il Digital Lab e il
Photo ©Lorenzo Zandri
e sostenibilità attuali, conservando il pregevole disegno
Vista dell’edificio da via Tortona.
La corte interna.
Progetto architettonico Park Associati, Milano
General Contractor SMV Costruzioni, Telgate (BG)
Design team Filippo Pagliani, Michele Rossi (Founding Partners) Lorenzo Merloni (Project Leader) Alessandro Bentivegna, Simone Caimi, Sofia Dalmasso, Valeria Donini, Mario Frusca, Luna Pavanello, Luca Pazzaglia, Ismail Seleit, Cristina Tudela Molino, Marco Vitalini, Michele Versaci Marinella Ferrari, Camilla Corato (Graphics)
Impianti meccanici ed elettrici, Prevenzione incendi ESA Engineering, Milano
Strutture MSC Associati, Milano
Illuminazione ESA Engineering, Milano Interior Design storagemilano, Milano Facciate Deerns, Milano Progetto paesaggistico arch. Marco Bay, Milano Certificazione LEED ESA Engineering, Milano
Certificazione • LEED Gold 86
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Progetto 2017-2019 Cantiere 2019-2022 Superficie utile 5.650 m2
Photo ©Andrea Martiradonna
Photo ©Andrea Martiradonna
Photo ©Andrea Martiradonna
Dettagli della facciata e, sotto, scorcio della corte interna.
Park Associati
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Pianta piano terra
Pianta piano primo
Prospetto su via Tortona
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Sezione A-A
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Photo ©Park Associati
Sezione B-B
L’edificio industriale esistente, un tempo della General Electric, pre-retrofitting; vista esterna da via Tortona.
Park Associati
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Photo ©Park Associati Photo ©Park Associati
Photo ©Park Associati
Photo ©Park Associati
Photo ©Park Associati Photo ©Park Associati
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Viste interne del cantiere. Luglio 2018 (fotografie in alto); marzo 2019 (al centro a sinistra); febbraio 2021: montaggio facciata e scala principale (al centro e sotto a destra); ottobre 2022: corte interna (in basso a sinistra).
Photo ©Lorenzo Zandri
Photo ©Lorenzo Zandri
Photo ©Lorenzo Zandri
L’edificio da via Tortona, la corte interna e il foyer di ingresso.
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Soluzioni personalizzate Essendo il benessere del lavoratore una delle priorità del progetto, sono stati sviluppati tutta una serie di sistemi tailor made e tra questi una soluzione tessile radiante personalizzata. Essa è composta da pannelli tessili, i quali incorporano bobine di rame su selle di trasferimento del calore inserite all’interno di un telaio. I pannelli sono rivestiti con un tessuto ad alte prestazioni su misura, di lunga durata e realizzato con alluminio perforato e sono installati sui soffitti dei corridoi e sul soffitto sopra l’ingresso Photo ©Nicola Colella
principale. I corpi illuminanti sono integrati. Tale scelta supporta efficientemente le esigenze di riscaldamento e raffreddamento, garantendo una grande qualità estetica, visiva e acustica negli ampi spazi aperti degli uffici e semplificando, a livello pratico, l’installazione, la manutenzione e la ritappezzeria.
Le sale riunioni informali piano terra.
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Photo ©Nicola Colella
Photo ©Nicola Colella
Vista edificio da via Tortona.
Gli uffici al piano mezzanino.
Park Associati Photo © Andrea Martiradonna
Altri progetti
Photo © Oskar Dariz
Fondato nel 2000 da Filippo Pagliani e Michele Rossi, Park Associati si occupa di progettazione architettonica, urbanistica, interior e product design. Un approccio all’architettura analitico, pragmatico e calibrato, forte della tradizione ma capace di generare nuovi codici linguistici, fa di Park Associati uno dei protagonisti della riqualificazione architettonica e rigenerazione urbanistica in Italia. Innovazione e sperimentazione, alla base del pensiero di Park Associati, si concretizzano in Park Plus, team di ricerca, dedicato allo studio di tecnologie, materiali e processi, a costante supporto della progettazione.
Headquarters Salewa, Bolzano (2011). Nuova sede centrale di Salewa, un’icona architettonica della città di Bolzano e un luogo di connessione tra natura, socialità e sostenibilità. CasaClima B e Work & Life.
Photo ©Nicola Colella
Photo © Paolo Zambaldi
Engie Headquarters, Milano (2018). Ristrutturazione completa di un edificio dei primi anni ’80 di scarsa qualità architettonica, datato dal punto di vista energetico e distributivo e restituito al tessuto urbano come immobile contemporaneo. LEED Platinum.
La hall.
Park Associati
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Torna il più importante appuntamento per i professionisti del mondo dei materiali, tecnologie e servizi dedicati al costruire naturale e alla salubrità dell’abitare!
Area Expo Convegni
Workshop Academy
Area Espositiva, convegni, workshop, networking: torna la 35° edizione di Restructura, dal 23 al 25 novembre al Lingotto Fiere di Torino. L’evento sarà il palcoscenico in cui professionisti e aziende leader nel settore presenteranno le proprie visioni e soluzioni all'avanguardia, quelle che trasformeranno il modo in cui concepiamo gli spazi abitativi e commerciali, coniugando efficienza, praticità e bellezza. Al centro di questa edizione ci sarà un modello di edilizia, restauro e ristrutturazione focalizzato sulla corretta progettazione nel rispetto dei più contemporanei criteri di sostenibilità ambientale
e sociale, con crescente attenzione alla salubrità dell’abitare. Oltre 150 le aziende espositrici e 10.000 i professionisti attesi a Restructura, dove l’ingresso è gratuito, previo accredito. A conferma del ruolo centrale che Restructura riveste anche in termini di formazione e aggiornamento professionale, anche questa l’edizione proporrà un palinsesto di circa 100 eventi, molti dei quali con riconoscimenti dei crediti formativi per geometri, architetti, ingegneri, geologi, periti industriali, forestali. Tra i temi che verranno approfonditi: la gestione delle risorse idriche, le comunità energetiche, la filiera del legno.
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back page – pro-tech testi e matita di Michele De Beni