legnoarchitettura
incontri
Michael Tribus progetti
Michael Tribus Architecture
RuattiStudio Architetti
Parcianello&Partners
Comfort Architecten Arbau
aichner seidl ARCHITEKTEN
MAMA Studio Associato techné KIT haus Plus sistemi
Intelligent Skin dettagli
Attacco a terra
EdicomEdizioni
legnoarchitettura
rivista trimestrale
anno I – n 1, ottobre 2010
Registrazione Trib Gorizia n 6 del 23 07 2010
direttore responsabile
Ferdinando Gottard
redazione Lara Bassi, Lara Gariup
editore
EdicomEdizioni, Monfalcone (GO)
redazione e amministrazione
via 1° Maggio 117
24074 Monfalcone - Gorizia tel 0481 484488, fax 0481 485721
progetto grafico
Lara Bassi, Lara Gariup
stampa Grafiche Manzanesi, Manzano (UD)
Stampato interamente su carta riciclata ottenuta da fibre selezionate
prezzo di copertina 15,00 euro abbonamento 4 numeri
Italia: 50,00 euro - Estero: 100,00 euro
Gli abbonamenti possono iniziare, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile in qualsiasi periodo dell’anno
distribuzione in libreria
Joo Distribuzione Via F Argelati 35 – Milano
copertina
Sede Holz&Ko, Comfort Architecten Foto: Jürgen Eheim
È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dall’editore
Michael
Tribus 4 89 97 105
Il progetto KIT haus Plus
Sistemi edilizi prefabbricati in legno
Residenze Lochbaur Michael Tribus Architecture 10
Progetto C.A.S.E. RuattiStudio Architetti 2 4
Centro ittiogenico Parcianello&Partners 36
Sede Holz&Ko Comfort Architecten 48
Ghaus Arbau 58
Case abbinate aichner seidl ARCHITEKTEN 68
Centro per l’infanzia MAMA studio associato 78
Michael Tribus
Michael Tribus riceve nel 2006 il “Premio Città di Oderzo” per il risanamento del palazzo provinciale Ex-Post, primo edificio pubblico riqualificato secondo gli standard passivi in Italia: architettura ed energia rappresentano per l’architetto un binomio fondamentale per la sua attività progettuale Nel 2009 CasaClima gli attribuisce il Premio di Riconoscimento per gli edifici residenziali
Lochbaur nell’ambito dei CasaClima Awards
Oggi si costruisce sempre di più in legno Lei ha scelto la struttura in legno in molti dei suoi progetti recenti: cosa significa utilizzare il legno come materiale strutturale, qual è il valore aggiunto, i vantaggi, che questo materiale può offrire ad un progettista?
Il legno è stato un materiale che mi ha accompagnato fin dall’infanzia Mio padre, e prima ancora mio nonno, avevano nel paese una segheria, dove ho appreso il va-
lore del legno e, soprattutto, le tecniche di lavorazione Oltre all’aspetto ecologico, del legno mi piace la grande durabilità, in termini di stabilità, in combinazione con la sua leggerezza, nel senso fisico di “peso” Inoltre, la prefabbricazione, senza tempi di essiccazione, è un grande vantaggio; in unione con lastre prefabbricate multistrato si possono, infatti, creare nuove possibilità in termini di progettazione architettonica strutturale
CASA 1 LITRO “PERNSTICH” –CALDARO (BZ) 2009 Il progetto, costituito da un maso e un agriturismo con tre appartamenti per gli ospiti, ha un consumo di 7 kWh/m²anno, è conforme allo Standard Passivhaus ed è un CasaClima Gold. Tra le diverse soluzioni sostenibili applicate: il tetto verde con integrato un impianto di recupero delle acque piovane; la ventilazione meccanica con recupero di calore e la climatizzazione dei locali con pannelli radianti (utilizzati anche per il raffrescamento estivo)
Foto studio Michael Tribus Architecture, ad eccezione dell’immagine a destra
EX-POST – BOLZANO, 2005
Il risanamento dell’edificio delle ex-Poste presso la stazione FF SS di Bolzano è il primo edificio pubblico amministrativo d’Italia in standard Casa Passiva Il palazzo è stato adattato per l’Amministrazione della Provincia Autonoma di Bolzano e alzato di due piani Il volume compatto dell’edificio preesistente è stato ripensato creando un gioco di strombature alle finestre ottenendo così una composizione molto vivace che permette di gestire in modo differente la luce nei singoli piani, ombreggiando maggiormente queli superiori e favorendo la penetrazione della luce naturale a quelli inferiori In base al basso consumo energetico preventivato inferiore a 1 litro d’olio combustibile per metro quadro annuo, l’edificio ha ricevuto la targhetta CasaClima Oro e il consumo energetico annuo è pari a 7 kWh/m2 anno.
CASE SCHIERA A ENERGIA ZERO “ASCHL” – VERANO (BZ) 2001
L’accesso ad ogni singola abitazione avviene dal lato nord Dall’ingresso al piano terra si raggiunge il piano abitato e da qui, attraverso una scala centrale, il piano con le stanze da letto I due piani si aprono verso sud seguendo il principio base di una casa solare per captare e accumulare energia solare Costruzione in standard Casa Passiva: vetri d’isolamento termico a tre strati, impianto di aerazione controllata con recupero d’energia termica, acqua calda e riscaldamento con pannelli solari, impianto fotovoltaico
Per molti dei suoi progetti ha scelto un sistema costruttivo con travi, montanti e lastre: quali sono, secondo lei, le peculiarità di questo sistema costruttivo?
I due principali sistemi per il legno sono o a telaio o a pannello multistrato (X-Lam) La combinazione dei due sistemi con elementi tecnologicamente più sviluppati, sia per il sistema travi/montanti (vedi TGI) che per le lastre, viene utilizzato da molti anni da diversi fornitori della zona
Nel costruire il complesso residenziale Lochbaur, ad esempio, abbiamo usato sempre un sistema a telaio, scegliendo però delle travi sottilissime (TGI) per ridurre la trasmittanza termica dell’involucro
Quali sono i fattori che la spingono a scegliere una struttura in legno, piuttosto che in laterizio o in c a ? Il committente ha un ruolo in questa scelta? E nel caso specifico dell’Insediamento Residenziale Lochbaur?
Per me le esigenze del committente stanno in primo piano In seguito se propongo, ad esempio, una struttura in legno, il materiale assume un ruolo fondamentale: nel caso in cui ravviso delle incertezze, consiglio un altro materiale, al fine di verificare se le perplessità siano dovute alle caratteristiche del materiale o a qualcos’altro
Nel caso del Lochbaur, per i clienti, l’idea della prefabbricazione in legno in Standard Passivhaus era convincente
Materiale “Legno” e concetto “Passivhaus” o di “casa a 1 Litro”: come interagiscono tra di loro?
Il principio Passivhaus non si basa certo sulla scelta del materiale costruttivo, come fanno intendere molti operatori del settore delle costruzioni Il legno aiuta a raggiungere la massima efficienza nelle costruzioni, cioè l’edificio da 1 Litro (Passivhaus), ma non basta
Quanto è importante il ruolo del risparmio energetico, soprattutto nella ristrutturazione dell’esistente?
Secondo me dovrebbero esistere solo tre possibilità di consumi per gli edifici La maggioranza che consuma 1 Litro (sotto i 15 kWh/m2a, per tutte le nuove costruzioni e la maggioranza delle ristrutturazioni in Standard Passivhaus), quelli da 2 Litri (da 16 a 25 kWh/m2a, le ristrutturazioni difficili) e infine quelli da piú di 3 Litri (sopra i 26 kWh/m2a: ristrutturazioni molto difficili o edifici sotto tutela delle belle arti) Quelli che consumano 3 Litri o più dovrebbero, inoltre, utilizzare solo sistemi energetici rigenerativi (biomasse, termico solare, PV o altro)
Tra il primo edificio passivo in Germania (Darmstadt-Kranichstein 1991) e il primo edificio passivo in Italia (sede Klas Malles 2000) ci sono quasi 10 anni Questo gap è dovuto, secondo lei, solo ad una questione climatica o alla difficoltà di rendere pratica comune il progettare e costruire “case a 1 Litro”? è una questione di comunicazione e poi soprat-
RESIDENZE
LiLu nasce dalle parole
“LICHT & LUFT”, cioé luce e aria
I nuovi infissi sono altamente performanti ed allo stesso tempo garantiscono aria costantemente pulita senza necessità di aprire le finestre (comunque apribili), con grande risparmio energetico. Il calore che verrebbe disperso con la ventilazione naturale viene riutilizzato fino al 90% grazie al recuperatore di calore integrato
tutto una questione di “scelta di vedere le cose” Ancora oggi in Germania non tutti sanno cosa è un edificio passivo D’altro canto ci sono alcune grandi città come Francoforte e Linz che hanno scelto il principio Passivhaus per ridurre i costi di gestione dei futuri edifici pubblici; questo è ciò che io intendo per “scelta di vedere le cose”: è la responsabilità di chi oggi prende le decisioni politiche per i nostri figli, è una scelta di massima sostenibilità Nella stessa Bolzano siamo ancora molto distanti da questa realtà, dove, alla fine, esistono solo pochi esempi di alta efficienza Purtroppo anche
CasaClima in questo senso non ha ancora portato un risultato soddisfacente: si parla troppo di CasaClima B e C, ma 5 o 7 litri non sono accettabili se è possibile raggiungere, con lo stesso principio, lo standard da 1 Litro
Che cos’è, allora, la sostenibilità in architettura?
Bisogna ricordarsi che l’uomo nasce anche dalla natura, dalla terra, e che solo questa lo nutre e ne garantisce la futura crescita Dobbiamo porre massima attenzione a questa nostra madre terra, che ci fa evolvere, ci dona il cibo, ci dona la vita Dato che costruire è sempre anche distruggere una parte di questa natura, dobbiamo “distruggere” con la massima attenzione e con responsabilità verso tutto quello che ci circonda
Ancora una domanda in tema di Case Passive: come nasce la finestra passiva LiLu?
“Li” sta per “Licht” (= luce) e “Lu” sta per Luft (= aria) L’obbiettivo era rimettere insieme queste due qualità (aria-luce) così fondamentali per l’edificio Un tempo aria e luce coesistevano nel sistema-finestra, poi sono state separate È vero anche che prima non fornivano prestazioni energetiche adeguate o se mai molto, ma molto ridotte Con Lilu provo a metterle nuovamente insieme, in qualità “simply passivhouse” Con una serie di vantaggi: dove c’è il foro della finestra c’è anche il foro della ventilazione e quindi non devo preoccuparmi di dove e come installare la centralina della ventilazione, né della complessa distribuzione dell’aria all’interno dell’edificio; considerato che LiLu è un elemento prefabbricato, il costo dell’impianto di aerazione si diFINESTRA LiLu
mezza In questo momento l’Università di Innsbruck, con il prof Feist, sta compiendo una serie di verifiche per rendere LiLu certificabile per lo Standard Passivhaus
Nella sua attività, non solo progettazione, ma anche ricerca nella progettazione: come nasce l’AutarcHome e quale può essere il suo sviluppo futuro?
La casa che ruota è un progetto che viene studiato da tempo L’idea che sta alla base dell’AutarcHome è che sull’acqua non c’è attrito e quindi l’energia che serve per far girare la casa verso il sole in inverno o verso l’ombra d’estate è veramente quasi nulla: il consumo previsto per la climatizzazione (riscaldamento e raffrescamento) dell’AutarcHome è assolutamente rispondente e congruo allo Standard Passivhaus Da questa idea ci si aspetta che la realizzazione delle case sull’acqua in un futuro prossimo possa diventare pratica corrente
Cosa significa fare architettura ed in particolare fare architettura in Alto Adige?
Trovare soluzioni di valore per conto di chi affida l’incarico, di valore a livello urbanistico e ambientale, a livello estetico e costruttivo Quindi l’aspetto formale viene messo decisamente in primo piano Che poi una costruzione sia di qualità energetica è una cosa intrinseca, ovvia come la colonna che deve reggere l’edificio
E infine, un’ultima domanda: qual è il progetto a cui è più legato e perché?
tutti i progetti che nascono prima nella testa e poi diventano realtà creano un legame con chi lo progetta L’Ex-Post è sicuramente uno dei progetti di cui vado molto fiero, e spero che quando ci sarà il momento giusto arrivino altre grandi decisioni e lavori da realizzare, come è stato il mio contributo per il progetto della nuova sede della Provincia di Parma www michaeltribus
AUTARCHHOME – WEISSENSEE (A), 2009
“Autarchhome” nasce dalla ricerca di abitare in modo autarchico sull’acqua Il concetto architettonico si basa sull’evidenziamento delle polarità esistenti Così esistono “davanti e dietro”, nord e sud, aperto e chiuso Il principio si manifesta nell’equilibrio simmetrico (rapporto 50:50) delle facciate vetrate e opache, che portate ad angolo formano una particolare simmetria Un’altra polarità esiste tra sotto e sopra, visibile e nascosto; metà della costruzione si trova sott’acqua, metà emerge dalle acque e diventa un oggetto di design che esprime leggerezza filiforme. Sotto a questo, un blocco di cemento massiccio garantisce stabilità alla costruzione. Nel design della facciata si ritrovano diversi aspetti, tra i quali la superficie dell’acqua che funge da specchio, sottolineandone l’estetica.
RISTRUTTURAZIONE “BONVICINI” – BOLZANO, 2003
Il progetto “Dott Bonvicini” è un rialzamento del nuovo sottotetto sull’esistente casa presso i prati del fiume Talvera a Bolzano. Il committente richiedeva un’ampia soluzione di spazio realizzata con materiali ecologici (bioarchitettura). Della superficie lorda di ca. 270 m2, circa due terzi sono destinati a superficie abitativa, mentre il resto è dato dalla terrazza a sud (invernale) e da quella a nordest (estiva)
ASILO KIGA – MERANO (BZ), 2009
Il progetto si presenta come un corpo monolitico, che si differenzia per l’uso di listelli di larice a taglio di rombo, con una struttura che sottolinea la forma orizzontale a dimensione di bambino. La riduzione del fabbisogno energetico (da CasaClima B a CasaClima Oro senza costi aggiuntivi), con un risparmio economico annuo corrispondente a circa 4-5 000 euro, è accompagnata dal miglioramento delle prestazioni dell’involucro con struttura in legno a telaio, isolato con lana di roccia, fibra di legno e pannelli in legno-cemento
Michael Tribus Architecture
Residenze Lochbaur
MeranoProgettare edifici passivi con il legno
Ubicazione: Merano (BZ)
Progetto: arch Michael Tribus, Lana (BZ)
Statica-Sicurezza: ing Baldini, Merano (BZ)
Statica del legno: ing Andreas Erlacher, Bolzano
Concetto impianti: arch. Michael Tribus, Lana (BZ)
Direttore dei lavori: arch Marcello De Biasi, Bolzano
Appaltatore opere in legno: Weissenseer
Holz-System-Bau GmbH, Greifenburg (A)
Lavori: 2006-2007
Superficie utile: 396 m2 (Casa Reisigl)
Lochbaur è il nome di un lotto situato ai confini della cittadina di Merano; l’area, sul limite inferiore della valle, è contraddistinta da frutteti e prati ripidi che si aprono verso la Val Passiria e verso il Gruppo di Tessa: a nord, uno sfaldamento naturale dell’alveo di un torrente e un canale di irrigazione ne delimitano i confini
Il nuovo insediamento residenziale nasce in seguito alla demolizione di due edifici preesistenti, che, per cubatura e superficie occupata, hanno permesso la costruzione di tre nuovi edifici
La pendenza naturale del terreno è stata sfruttata per costruire il piano interrato, in c a e rivestito con pietre sul lato rivolto verso la valle, che ospita i garage: al di sopra è stata realizzata una terrazza rinverdita per fungere da giardino e da orto per le case; dal livello della terrazza si inseriscono verso nord i nuovi corpi di fabbrica che seguono il declivio naturale del pendio Fin dall’inizio l’obiettivo è stato quello di costruire degli edifici a bassissimo consumo energetico: il sistema costruttivo adottato è in elementi prefabbricati di legno, montati sulla base in c a della terrazza, composti da una struttura a travi portanti TGI, isolati con cellulosa e rivestiti internamente da cartongesso; all’esterno gli elementi prefabbricati sono intonacati o rivestiti da listelli di larice
Gli impianti sono collocati in un vano tecnico ricavato tra la struttura portante e un pannello in cartongesso Il riscaldamento avviene mediante un impianto a pellets; il sistema di distribuzione del calore è a pannelli radianti, a pavimento, a soffitto o a parete
La combinazione del sistema costruttivo, delle vetrate triplo vetro e della ventilazione meccanica controllata con recupero di calore ha portato ad un consumo energetico (calcolo CasaClima obbligatorio in Provincia di Bolzano) pari a 7 kWh/m2 anno Il benessere ambientale e la tutela dell’ambiente e del clima (sono stati utilizzati solamente materiali naturali) hanno accompagnato la progettazione degli edifici, estremamente accurata, seguita da un’altrettanto precisa posa in opera: tali aspetti hanno permesso all’insediamento Lochbaur di ricevere il Premio di Riconoscimento nell’ambito del concorso Miglior CasaClima 2009
Sezione Casa Schweitzer (stratigrafie dall’esterno verso l’interno)
Tetto (A):
verde estensivo (200 mm); massetto protettivo in cemento (60 mm); strato impermeabilizzante (1,5 mm); assito in tavole di legno (20 mm);
lattoneria per pendenza (0-40 mm);
solaio in legno - sistema costruttivo TGI (440 mm)
Chiusura orizzontale (B):
strato impermeabilizzantefissato meccanicamente (1,5 mm); assito in tavole di legno (20 mm);
lattoneria per pendenza (0-70 mm);
solaio in legno - sistema costruttivo TGI (440 mm)
Tetto (C):
verde estensivo (200 mm); strato impermeabilizzante - fissato meccanicamente (1,5 mm);
assito in tavole di legno (20 mm); lattoneria per pendenza (0-40 mm); solaio in legno - sistema costruttivo TGI (440 mm)
Chiusura orizzontale (D): finitura del pavimento (15 mm); assito in tavole di legno - struttura secondaria (20 mm); travi in legno - struttura primaria (60 mm); travi metalliche IPE (120 mm)
Sezione Casa Reisigl (stratigrafie dall’esterno verso l’interno)
Stratigrafia tetto (E): strato impermeabilizzantefissato meccanicamente (1,5 mm); assito in tavole di legno (20 mm); lattoneria per pendenza (0-70 mm); solaio in legno - sistema costruttivo TGI (440 mm)
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Casa Reisigl: particolare della scala e del living
Sezione Casa Reisigl (stratigrafie dall’esterno verso l’interno)
Tetto (F): verde estensivo (200 mm); strato impermeabilizzantefissato meccanicamente (1,5 mm); assito in tavole di legno (20 mm); lattoneria per pendenza (0-40 mm); solaio in legno - sistema costruttivo TGI (440 mm)
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Immagine di cantiere: costruzione solaio con metodo TGI (Weissenseer)
trasmittanza media elementi costruttivi (U)
pareti esterne: 0,09 W/m2K
solaio contro terra / vano non riscaldato: 0,09 W/m2K
copertura: 0,09 W/m2K superfici trasparenti: Uw ≤ 0,85 W/m2K
prestazioni energetiche
consumo energetico per riscaldamento: < 15 kWh/m2 anno (7 kWh/m2 anno - Calcolo casaClima)
Strutture di fondazione; posa primo solaio
A sinistra, posa elementi di parete; a fianco, dettaglio finestra cappotto: da notare il sormonto del cappotto sul telaio della finestra e la guarnizione di tenuta all’aria
Nastratura dei giunti degli elementi prefabbricati
Dettaglio sistema costruttivo (stratigrafie dall’esterno verso l’interno)
Parete esterna - rivestimento legno (A) rivestimento esterno (2 cm); camera ventilata (2,4 cm); pannello fibra di legno (1,5 cm); struttura I e coibentazione (40 cm);
pannello tipo OSB (1,5 cm) intercapedine per passaggio impianti (5 cm); pannello in cartongesso (1,25 cm)
Parete esterna - intonaco (B) intonaco esterno; pannello fibra di legno a bassa densità (4 cm); struttura I e coibentazione (40 cm); pannello tipo OSB (1,5 cm); pannello in cartongesso (1,25 cm)
Tetto (C) ghiaia (5 cm); impermeabilizzazione tavolato grezzo (2,4 cm); controlistellatura (8 cm); pannello fibra di legno (1,5 cm);
struttura I e coibentazione (40 cm); pannello tipo OSB (1,5 cm); barriera al vapore; intercapedine per passaggio impianti (2,4 cm); pannello in cartongesso (1,25 cm)
Solaio interpiano (D) (stratigrafia dall’estradosso all’intradosso) rivestimento (2 cm); massetto (5 cm); pannello fonoassorbente (3 cm); pellicola; getto di ghiaia con legante (12 cm); pannello in legno massiccio secondo le esigenze statiche
Solaio controterra (E) rivestimento (2 cm); massetto (5 cm); getto di ghiaia con legante (10 cm); barriera al vapore; pannello tipo OSB (1,5 cm); struttura I e coibentazione (40 cm);
barriera antivento; tavolato grezzo di larice impregnato
il sistema costruttivo
Gli elementi prefabbricati del sistema chiamato “Intelligent Skin” sono composti da travi portanti di TGI con coibentazione di cellulosa insufflata per uno spessore di 40 cm, rivestiti da pannelli in OSB e cartongesso nella parte interna e all’esterno da pannelli in fibra di legno a bassa densità e da intonaco o da pannelli in fibra di legno e una facciata ventilata in listelli di larice
In particolare, la struttura è formata da travetti a doppia T che rappresentano nella loro sezione una “I” composta da due ali larghe di compensato e un anima in OSB I principali vantaggi dei profili a doppia T si ritrovano nel peso ridotto, nell’elevata stabilità dimensionale e nelle misure e tolleranze precise Tali profili si ritirano e si espandono poco e sono adatti a ridurre i ponti termici grazie al minore contenuto di legno e alla sezione ottimizzata I pannelli in fibra di legno, ottenuti dal cippato di abete e di abete rosso, sono impiegati come rivestimento della struttura da applicare all’esterno; l’isolante di cellulosa insufflato si ricavano dalla carta di giornale mediante un processo ottimale di riciclaggio:i fiocchi a fibre lunghe, che garantiscono l’assenza di movimenti di assestamento anche in caso di spessore elevati, si infeltriscono costituendo un materassino su misura privo di fughe
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Casa Reisigl: vista dal soggiorno verso la Val Passiria
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Casa Reisigl: particolare della scala che dal piano terra rialzato porta al primo piano
Progetto C.A.S.E.
Tempera
Paganica 2
Poggio Roio
La distribuzione verticale dei corpi scala/ascensore e orizzontale dei ballatoi è una struttura in acciaio che si inserisce tra i tre corpi abitativi in legno L’accesso ad ogni alloggio avviene sempre dal ballatoio
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Due viste dell’edificio (nord-est)
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Vista notturna del prospetto con i ballatoi
Edifici antisismici in legno
Ubicazione: Tempera, Poggio Roio, Paganica 2 (AQ)
Progetto: Renato Ruatti, Silvia Cesaroni, Juanita Ceva Valla, Tiziana Staffieri, Gianandrea Bianchi, Tommaso GiunchiRuattiStudio Architetti s r l , Milano Strutture, coordinamento, sicurezza: Stefano Torresani, Mauro Cantone, Elia Eccher / SWS Engineering s p a , Trento Direttore dei lavori: Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile, STRUTTURA PROGETTO C A S E
Appaltatore: Ille Prefabbricati S p A , Spiazzo (TN); BELWOOD s r l , Sedico (BL) Lavori: settembre 2009-gennaio 2010
Superficie alloggi: edifici su piastra corta: 2 520 m2; edifici su piastra lunga: 6 120 m2; totale superficie edificata: 8.640 m2
Superficie coperta: piastra corta: 590 m2; piastra lunga: 760 m2
Importo dell’opera: totale circa € 12 200 000
Questi edifici rispondono al bando di progettazione indetto dalla Presidenza del Consiglio, dopo il sisma in Abruzzo del 2009 Si chiedeva la progettazione di edifici plurifamiliari di tre piani, da costruirsi su piastre antisismiche progettate e realizzate a cura della Protezione Civile
È stata cercata una tipologia edilizia in grado di adattarsi a piastre di diverse lunghezze, dotata di una elevata flessibilità costruttiva per poter rispondere (anche con piccoli interventi futuri) a molteplici esigenze abitative e, soprattutto, in grado di rispondere in modo efficace ai bisogni igienico-prestazionali, indipendentemente dalla collocazione e dall’orientamento delle piastre sul terreno che in fase concorsuale non erano note La tipologia distributiva a ballatoio, permettendo sia successivi differenti tagli dimensionali degli alloggi sia di avere, anche negli alloggi più piccoli, la doppia ed opposta esposizione, è risultata la più efficace Il sistema costruttivo in legno è quello a telaio, con montanti e correnti in legno d’abete e isolamento in lana minerale La facciata ventilata rivestita con pannelli in fibrocemento aumenta le prestazioni termiche del pacchetto parete Gli edifici sono dotati di pannelli solari piani, di impianto di riscaldamento a bassa temperatura radiante a pavimento e di cassette scarico wc a due tasti per il risparmio dell’acqua
L’efficienza energetica e la sostenibilità unite a una forte immagine domestica determinano la qualità architettonica dell’edificio: da una parte gli impianti solari e il sistema di facciata ventilata rispondono efficacemente alle necessità dell’abitare, dall’altra la tessitura dei pannelli di facciata rievoca la trama di un tradizionale rivestimento in pietra Negli interni i solai prefabbricati in legno vengono volutamente lasciati privi di finitura in cartongesso in modo che l’orditura strutturale a vista rimandi al calore di un soffitto a cassettoni
Vista di un interno
Le pareti interne, strutturali e non, sono in legno, rivestite con pannelli in cartongesso rasato e imbiancato
Per i solai, invece, per dare un’atmosfera più calda all’ambiente, è stato deciso di lasciare le travi strutturali in legno a vista
flessibilità
Il bando richiedeva un edificio per uso abitativo, di tre piani fuori terra, costruito su una piattaforma sismicamente isolata di dimensioni standard, con una larghezza di 12 metri e una lunghezza di 54 Veniva richiesto un assortimento di tagli dimensionali, per ospitare in prima istanza le famiglie terremotate senza precludere la possibilità di un successivo differente utilizzo, per esempio come residenze universitarie L’edificio doveva sopportare quindi sia una successiva e differente distribuzione e assortimento nel taglio degli alloggi, sia una possibile riduzione della lunghezza delle piastre a seconda delle differenti realtà insediative
L’edificio tipo è costruito su una maglia strutturale rettangolare con due campate di 6 metri nel senso longitudinale e trasversalmente un passo costante di 4,20 m in presenza degli alloggi e un passo ridotto a 3,90 m in corrispondenza delle scale Con una semplice operazione di taglio lungo ognuna di queste campate sarà quindi possibile adattare l’edificio a piastre di lunghezza inferiore
La maglia strutturale, a seconda del numero di moduli aggregati permette di ottenere alloggi da uno a quattro o più locali: seguendo le richieste del bando vengono proposti un monolocale di 34 m2, un bilocale di 45 m2 e un trilocale di 70 m2 Considerato l’uso residenziale temporaneo ed ipotizzato tra gli usi futuri quello di alloggi universitari è possibile modificare il cluster compositivo con un’offerta tipologica prevalente di mono e bi-locali
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Gli elementi frangisole su entrambe le facciate: sia quelli verticali scorrevoli, sia quelli orizzontali sopra le aperture del lato opposto, sono realizzati in lamiera stirata spinata
prospetto laterale di un fabbricato-tipo
il sistema costruttivo
La struttura portante a telaio è costituita da montanti e correnti in legno d’abete massiccio e pannellature di chiusura e controventatura interna ed esterna in pannelli OSB/3 coibentata con lana minerale; il sistema poggia su una grande piastra di c a , costruita sopra degli isolatori sismici, ovvero dei dispositivi di appoggio flessibili che permettono di ammortizzare l’onda sismica, disaccoppiando le frequenze del sisma dalle frequenze della struttura in elevazione La parete esterna si compone della struttura portante a telaio con doppio strato di coibentazione termica e di una contro parete tecnica per il passaggio degli impianti;il rivestimento esterno è effettuato con lastre piane di fibrocemento Il sistema a telaio viene utilizzato nella copertura piana ventilata dei tre edifici I serramenti del tipo a monoblocco in legno con vetri basso emissivi
Dettagli costruttivi (stratigrafie dall’esterno verso l’interno)
Solaio di copertura: guaina poliolefine (4 kg/m2); pannello OSB/3 (22 mm); listonatura con pendenza per scolo acque meteoriche; camera di ventilazione; telo traspirante; pannello XPS (120 mm); pannello lana di legno mineralizzato (80 mm); guaina traspirante; pannello in legno a tre strati (32 mm); elemento strutturale in LL interno
Solaio interpiano: pavimentazione (10 mm); massetto di completamento (60 mm) riscaldamento a pavimento; isolamento XPS (30 mm); isolante acustico (4 mm); isolamento vano tecnico in lana minerale HD (30 mm); guaina traspirante; pannello in legno a tre strati (32 mm); elemento strutturale in LL
Parete esterna: riv esterno in lastre di fibrocemento (8 mm); camera di ventilazione (8 mm); telo barriera al vento; pannello OSB/3 (15 mm); isolamento in lana minerale (80+80 mm); telaio in legno (sezione indicativa 80x160 mm); pannello OSB/3 (15 mm); contro parete tecnica con lana minerale (40 mm); lastre in gesso rivestito (12,5+12,5 mm)
trasmittanza media elementi costruttivi (U)
pareti esterne: 0,18 W/m2K
solaio contro terra: 0,17 W/m2K copertura: 0,22 W/m2K superfici trasparenti: 1,3 W/m2K
prestazioni energetiche
consumo energetico per riscaldamento: 56,2 kWh/m2 anno consumo energetico per acqua calda: 8,1 kWh/m2 anno emissioni di CO2 evitate: 7,7 t/anno
Solaio contro terra: pavimentazione (10 mm); massetto di completamento (80 mm); riscaldamento a pavimento; isolamento XPS (30 mm); telo impermeabile di contenimento e banda perimetrale; isolamento XPS (50 mm); isolamento vano tecnico XPS (50 mm)
7 Un isolatore sismico e la piastra sovrastante in c a
Pianta e sezione del dettaglio delle tettoie orizzontali frangisole e degli scuri esterni in legno a pacchetto
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Immagini di dettaglio dei serramenti in legno con scuri esterni a pacchetto e tettoie frangisole in lamiera stirata
Fasi di cantiere
Cantiere Tempera, 3 edifici su piastre corte Immagini delle diverse fasi di costruzione; prima viene posata la struttura in legno e poi la struttura in acciaio dei corpi scala e ballatoi; tutto il sistema è prefabbricato e permette una notevole riduzione dei tempi di costruzione
Il nuovo volume edilizio si inserisce intimamente nell’ambiente circostante: diventano parte integrante del progetto il costone roccioso che richiama il volume compatto, il bosco che rievoca l’ossatura lignea del telaio, il lago che, formatosi in epoca remota dallo sbarramento della valle causato da una frana di detriti, crea una continuità visiva nella semi trasparenza del policarbonato
1 Veduta complessiva del Centro Ittiogenico
2 Veduta della sala conferenze
Legno e natura
Ubicazione: Fraz Santa Croce del Lago, Loc Baia della Sirene, Farra d’Alpago (BL)
Progetto: Parcianello & Partners
engineering S r l : arch Lio Parcianello, arch. Renato Da Re, arch. Gianluca Parcianello, Farra d’Alpago (BL)
Strutture: ing Massimo Baroni, Feltre (BL)
Strutture in legno: Gruppo Mattarei, Montorio (VR)
Direttore dei lavori: arch Lio Parcianello
Appaltatore: Comune di Farra d’Alpago, Farra d’Alpago (BL)
Lavori: 2007-2008
Superficie utile: ca 260 m2
Importo dell’opera: 277 000 €
Si colloca sulla sponda meridionale del Lago di Santa Croce l’intervento di ampliamento e di rifunzionalizzazione di un piccolo fabbricato di epoca razionalista, utilizzato come rimessa per le barche; la presenza di massi e la fitta vegetazione boschiva, i criteri di architettura sostenibile e l’ampio utilizzo di materiali tradizionali hanno stimolato la genesi dell’intervento che dà atmosfera e funzioni nuove a questo luogo
Il progetto ha previsto la realizzazione di un centro sperimentale per il ripopolamento della fauna ittica, con particolare riferimento alle specie autoctone, associate alla divulgazione a scopi didattici ed educativi delle attività ambientali legate al lago e al suo habitat naturale Giocando con i materiali e con le funzioni nascono i due diversi volumi: il nuovo padiglione in legno e cemento, incastonato tra un sovrastante masso roccioso e il preesistente edificio, trasformato in laboratorio, ospita le attrezzature per la riproduzione ed l’aula didattica; l’edificio, in legno, si ispira all’incombenza degli alti fusti arborei che riprende nei telai strutturali come sequenza verticale di portali ricordando lo scheletro di una nave arenata Il tema del rapporto con il lago è presente anche nelle ampie vetrate che caratterizzano l’edificio e negli spazi esterni attrezzati
L’ampliamento è realizzato con una struttura a telaio in legno lamellare con giunzioni ad incastro e cavicchi di legno duro, più idonei per l’ambiente particolarmente umido del lago La struttura è racchiusa in una doppia pelle in policarbonato parzialmente trasparente che lascia intravedere lo “scheletro” dell’edificio e l’isolamento
sezione longitudinale A-A
sezione longitudinale B-B
Dettaglio B (raccordo copertura parete)
1 - listelli di legno
2 - rivestimento in lastre ondulate
3 - lattoneria in lamiera di zinco titanio
4 - struttura portante in larice lamellare
5 - isolamento termico in fibra di legno
6 - distanziatori in acciaio
7 - rivestimento in policarbonato con faccia goffrata e stampata
Dettaglio D (attacco a terra)
1 - guaina impermeabilizzante
2 - vespaio in ghiaione (30-70 mm)
3 - rivestimento in lastre di policarbonato ondulato
4 - rete in PVC per areazione
5 - camera d’aria (facciata ventilata)
6 - struttura portante in larice lamellare
7 - isolamento termico in fibra di legno
8 - distanziali in acciaio
9 - rivestimento in policarbonato compatto con faccia goffrata e stampata
10 - muro in c a
Dettaglio C (copertura)
1 - lamiera in alluminio ondulata
2 - isolamento termico in fibra di legno
3 - struttura portante in acciaio
4 - lattoneria in lamiera in zinco titanio
5 - ghiaietto e humus reperito in loco
6 - film in polipropilene
7 - guaina impermeabilizzante antiradice
8 - pannello in polistirene ad alta densità (30 mm)
9 - barriera al vapore
10 - intonaco civile a tre mani
11 - rinforzo muratura con betoncino armato
12 - piatta banda in c a
Dettaglio A (copertura)
1 - ghiaietto e humus reperito in loco
2 - guaina impermeabilizzante antiradice
3 - barriera al vapore
4 - film in polipropilene
5 - pannello in polistirene ad alta densità (30 mm)
6 - lattoneria in lamiera in zinco titanio
È stata prevista la riqualificazione ambientale del sito al fine di ricostruire l’assetto originario dell’area, conseguente alla costruzione del primo edificio Tali opere di riqualificazione ambientale sono state eseguite in un secondo momento, a conclusione dei lavori edilizi.
7 Interno della sala al primo piano
il sistema costruttivo
Costruttivamente l’ampliamento è realizzato con un sistema a telaio, costituito da elementi piani in lamellare, ad interasse di circa 1,05 m, che sorreggono sia il solaio intermedio, sia la copertura, anch’essi in legno Chiusi su entrambe le facce con pannelli OSB (Oriented Strand Board), sono chiodati alla struttura portante e coibentati con isolante in fibra di legna Le giunzioni sono prive di connessioni in acciaio e sono state sostituite da incastri e cavicchi di legno duro, ritenuti più idonei per l’alta percentuale di umidità della zona La struttura è racchiusa in una doppia pelle (esterna ed interna) in policarbonato parzialmente trasparente che lascia intravedere lo “scheletro” dell’edificio ed anche l’isolamento realizzato in fibra di legno
Assemblaggio e posa delle travi del sistema a telaio; particolare delle connessioni (cavicchi) in legno
Il telaio in legno della struttura; particolare della travatura del solaio
Dettaglio dell’interno; particolare del tetto
Dettagli del sistema telaio-lastra policarbonato
Comfort Architecten
Sede Holz&Ko
Nova Ponente
1
Veduta dell’edificio esistente recuperato ed integrato con il nuovo edificio mediante il rivestimento di facciata in legno
2
Vista da sud-est dell’ampliamento con le grandi vetrate
Incontro tra vecchio e nuovo
Ubicazione: Nova Ponente (BZ)
Progetto: arch Michael Mumelter + arch Marco Micheli - Comfort Architecten, Brunico (BZ)
Strutture: holz&ko Srl, Nova Ponente (BZ)
Direttore dei lavori: arch Michael Mumelter, Brunico (BZ)
Appaltatore: holz&ko Srl, Nova Ponente (BZ)
Lavori: febbraio-luglio 2008
Superficie utile: 797 m2
Superficie verde: 500 m2
Importo dell’opera: 1 100 000 €
Il progetto vincitore del concorso d’architettura organizzato dalla ditta “holz&ko”per l’ampliamento della propria sede ha previsto il mantenimento del corpo di fabbrica originale nei suoi elementi costruttivi integrandolo alla nuova costruzione
Il terreno a disposizione per l’ampliamento, ad ovest della sede originaria, si caratterizza per un dislivello di ca 3 m rispetto alla linea di terra; ciò ha comportato, in fase di progetto, uno scavo parziale al piano terra, dove sono ospitate la sala conferenze, la sala riunione, gli archivi, i vani tecnici; il declivio viene poi portato all’interno dell’atrio sotto forma di superficie inclinata, coperta di sassi di porfido locale La disposizione interna vede l’amministrazione e il reparto tecnico situati in un corpo sporgente sopra il pianterreno, le zone comuni collocate vicino all’accesso centrale Il punto d’incontro tra la vecchia sede e l’ampliamento si situa nella zona d’ingresso e nell’atrio centrale trasparente che si espande verso l’alto come spazio vuoto visibile dalle gallerie dei piani superiori, mentre la connessione tra i due corpi avviene attraverso delle gallerie
Al legno viene assegnata una particolare attenzione, gli elementi portanti e costruttivi, ad eccezione dei pilastri in acciaio, sono infatti costruiti in legno Le facciate sono realizzate come facciate ventilate costituite da listelli di diverse misure e da pannelli di grande formato in legno con una sigillatura impermeabile Per le ampie aperture vetrate sono stati utilizzati vetri a triplo strato con un alto valore termico L’intero edificio è stato costruito con materiali ecologici e biologici e, grazie ad un isolamento termico efficiente e all’installazione di un impianto di ventilazione meccanica controllata, è stata raggiunta la classe CasaClima A+
Pianta piano terra (1-ingresso; 2-sala riunioni; 3-sala conferenze; 4-cucina; 5-archivio; 6-servizi; 7-tecnica)
Pianta piano primo (1-galleria; 2-spazio aperto; 3-ufficio; 4-sala riunioni; 5-servizi; 7-tecnica)
Pianta piano secondo (1-galleria; 2-spazio aperto; 3-ufficio; 4-sala riunioni; 5-appartamento)
3
4
Veduta dell’edificio esistente recuperato ed integrato con il nuovo edificio mediante il rivestimento di facciata in legno
prospetto nord
prospetto sud
prospetto ovest sezione trasversale sulla parte nuova
Pianta del secondo piano con dettaglio del nodo sistema costruttivo-apertura vetrata
A lato
Sezione verticale del raccordo struttura-finestra all’ultimo piano e, sotto, pianta del medesimo dettaglio: la mensola del davanzale è completamente staccata dalla struttura per evitare la formazione di ponti termici a - lamierino di protezione in rame b - lattoneria 40x50 dipinta di nero c - strato Fi-3 dipinto di nero d - rivestimento di facciata
Più a destra Sezione orizzontale della parete esterna dell’ampliamento (stratigrafia dall’esterno verso l’interno): rivestimento in legno e listelli di supporto; pannello OSB; guaina; isolamento in fibra di legno; sistema costruttivo X-lam; intercapedine isolata e pannello in fibrogesso
sezione verticale del raccordo struttura-finestra all’ultimo piano
pianta del raccordo struttura-finestra all’ultimo piano
sezione orizzontale della parete esterna dell’ampliamento
il sistema costruttivo
La nuova sede della Holz&Ko, che ingloba il vecchio edificio della ditta, è stata costruita con il metodo dei pannelli multistrato (x-lam), con la sola eccezione dei pilastri in acciaio
Lo spessore finale delle pareti realizzate dalla ditta stessa, che da anni si occupa di costruzioni in legno (anche a telaio) risulta essere di ca 40 cm, compresi gli strati di isolamento e di finitura esterna L’elevato spessore è giustificato dal fatto che il legno impiegato per la realizzazione dei pannelli ha una capacità isolante inferiore rispetto ad un’identica costruzione con metodo a telaio Il metodo a pannelli x-lam ha permesso un alto grado di prefabbricazione con vantaggi quali, ad esempio, la possibilità di realizzare grandi aperture senza per questo andare a gravare sulla statica finale del manufatto edilizio
L’edificio è stato, infatti, in gran parte prefabbricato nello stabilimento e la produzione è avvenuta in condizioni ideali e costanti Ciò ha permesso dunque di ridurre al minimo i successivi tempi di posa in opera, consentendo nel contempo una costante protezione della costruzione dagli agenti atmosferici
La posa delle installazioni elettriche e termosanitarie è avvenuta direttamente in cantiere così come le finiture interne ed esterne delle pareti
Le facciate ventilate di cui è dotato l’edificio sono state realizzate in parte con listelli di legno di diverse misure e in parte con pannelli di grande formato, in legno, dotati di sigillatura impermeabile
Grazie all’utilizzo di materiali esclusivamente biologici e di un isolamento termico efficiente è stata raggiunta la classe
CasaClima A+
correntini S10
11,5/19,5
trasmittanza media elementi costruttivi
pareti esterne: U = 0,19 W/m2K solaio contro terra: U = 0,34 W/m2K copertura: U = 0,18 W/m2K superfici trasparenti: vetri isolanti; Uw = 1,3 W/m2K
prestazioni energetiche
consumo per riscaldamento: 24,8 kWh/m2 anno emissioni di CO2 evitate: 11,97 t/anno Bolzano; 9,06 t/anno Nova Ponente
Dettaglio del tetto a falda dell’edificio esistente -A(stratigrafia dall’esterno verso l’interno): copertura in legno, listelli (40x50 mm); controlistelli (50x60 mm); impermeabilizzazione; camera di ventilazione con listelli chiodati (50x80 mm); pannello isolante (35 mm); fibra di legno (160+40 mm); OSB (15 mm); doppio pannello in fibra di gesso (12,5 mm); cartongesso
Dettaglio del tetto piano dell’edificio nuovo -B(stratigrafia dall’esterno verso l’interno): copertura in legno, listelli (40x50 mm); controlistelli avvitati (50x60 mm); telo tenuta all’aria; camera di ventilazione; controlistelli; telo traspirante; pannello isolante (22 mm); fibra di legno (200 mm); freno vapore; solaio in legno; controsoffitto sospeso per passaggio impianti; tavolato
Sezione di dettaglio dei solai interpiano e della hall. a - legno di riempimento DUO 60/140 posizionato al limite del solaio per contenere il riempimento + fissaggio della lastra di vetro/parapetto b - lastra Fermacell da 12,5 mm posizionata a chiusura del solaio finito c - legno di riempimento (altezza conforme a progetto) posizionato come chiusura del soffitto, incollato, impermeabile all’aria + fissaggio della lastra di vetro/parapetto
altezza libera di piano
2,482 m
Due fasi dell’installazione della grande vetrata della hall (a tutta altezza) e delle gallerie di collegamento
altezza libera di piano 2,482 m
altezza libera di piano
2,570 m + 0,000 m
0,350 m - 0,590 m
bordo inferiore del solaio finito del 2° piano
bordo inferiore del solaio finito del 1° piano
2,232 m
Scavo accanto all’edificio esistente; particolare dell’aggancio del solaio in legno alla trave in acciaio
Struttura della parete inclinata verso l’esterno; cappotto sull’edificio esistente
Dettaglio dell’isolamento e dei controtelai in legno; assito del tetto
Arbau Ghaus Spresiano
Legno e paesaggio
Ubicazione: Visnadello di Spresiano (TV)
Progetto: Arbau studioMarta Baretti/Sara Carbonera architetti associati, Treviso
Strutture: ing A Rigato, Treviso; ing T Schrentewein, Bolzano
Direttore dei lavori: arch. Marta Baretti
Appaltatore: Service Legno, Spresiano (TV)
Lavori: gennaio-giugno 2007
Superficie utile: 140 m2
Superficie verde: 500 m2
Importo dell’opera: 260 000 €
Nata come ampliamento volumetrico di un’abitazione rurale, la Ghaus persegue, nella definizione formale, l’immagine tradizionale del fienile, manufatto compatto caratterizzato da grandi aperture su un solo lato, spesso schermate da doghe di legno, creando un aggregato abitativo organizzato intorno ad una sorta di corte rurale, sulla quale si affacciano, collegati da un corpo ad un piano, tanto il nuovo edificio che quello esistente
I criteri base, su cui si è fondata la progettazione dell’edificio, sono stati il risparmio energetico e l’ecocompatibilità ambientale – anche nella scelta dei materiali e della tecnica costruttiva – fattori che hanno originato, una casa, interamente in legno, a costo contenuto e a basso consumo energetico, che non maschera la tecnica costruttiva e che sfrutta la potenzialità espressiva del legno per disegnare un edificio innovativo nel rispetto del carattere agricolo del luogo
La tecnica X-Lam, scelta per la costruzione del fabbricato, struttura portante (pareti e solai) a pannelli a quattro strati di abete rosso, ha consentito di realizzare una casa innovativa anche da un punto di vista strutturale oltre che spaziale: il piano terra è un open space quasi privo di pilastri, grazie alle travi-parete poste al piano primo che scaricano il peso sui muri perimetrali; il tetto e il solaio, privi di travi (a parte quella di colmo), hanno uno spessore ridotto che garantiscono maggiore flessibilità distributiva senza compromettere le caratteristiche di isolamento termoacustico dell’edificio stesso All’interno i pannelli strutturali delle pareti e del tetto sono lasciati a vista e sbiancati, mentre il rivestimento esterno è interamente realizzato con doghe di larice disposte verticalmente
Gli spazi interni risultano articolati dall’andamento del tetto, dalla doppia geometria dell’edificio, che da un lato segue il corso d’acqua posto a confine di proprietà e dall’altro la giacitura della casa esistente Il piano terra con la zona giorno è un grande open space che ricalca la forma della casa, occupato solo dalla scala in ferro; il primo piano è caratterizzato da un ballatoio a doppia altezza affacciato sulla zona giorno e rivolto verso le vetrate del lato sud, che dà accesso alle stanze Ognuna di queste è diversa dalle altre e assume una forma particolare, in pianta e in sezione, derivante dalla posizione delle pareti perimetrali e dal taglio delle falde. Gli spazi interni si configurano così come spazi complessi, non scatolari, e tutti da scoprire
3
Ballatoio a doppia altezza affacciato sulla zona giorno
pianta piano terra
pianta primo piano
sistema costruttivo
Il sistema costruttivo è costituito da pannelli autoportanti massicci in legno di abete rosso a quattro strati incrociati e incollati, isolati con materiali naturali Il sistema, completamente a secco, ha tempi di costruzione molto veloci La stratigrafia della parete, a partire dall’interno, è composta dalla struttura portante in pannelli X-lam con finitura a vista sbiancata (spessore 85 mm), dall’isolamento termico a cappotto esterno in fibra di legno (densità 150 kg/m3 spessore 80 mm) e dal rivestimento esterno in doghe di larice Anche per il tetto, isolato termicamente con fibra di legno (densità 150 kg/m3, spessore 80 mm), la scelta è ricaduta sulla finitura sbiancata a vista della struttura in pannelli portanti (spessore 16,7 mm) Il larice, con doppia impregnatura ad acqua, è stato utilizzato per il telaio dei serramenti; i vetri sono basso emissivi e antisfondamento
trasmittanza media elementi costruttivi (U)
pareti esterne: 0,25 W/m2K
copertura: 0,22 W/m2K
superfici trasparenti: 1,1 W/m2K
La copertura in lamiera preverniciata di colore rosso ossido è tradizionale a due falde, come richiesta dalla normativa regionale per le zone agricole, con la linea di colmo ad un’altezza variabile; la quota più alta verso il confine di proprietà, che non incombe sulla minuta casa esistente, dà articolazione all’andamento del tetto e carattere al volume stesso, come una sorta di foglio piegato con spessore costante su tutti i lati
4
5 L’ingresso
CStratigrafia del tetto -A(dall’interno verso l’esterno): pannello portante con finitura a vista (16,7 cm); pannello isolante (8 cm); camera di ventilazione (8 cm); tavolato grezzo (2 cm); manto di copertura in lamiera rosso ossido; canale di gronda in lamiera verniciata rosso ossido
Stratigrafia della parete -B(dall’interno verso l’esterno): doppia lastra di cartongesso (2,5 cm); montanti per cartongesso (3,5 mm); pannello portante (8 cm); cappotto in fibra di legno (8 cm); listelli per ventilazione (4 cm); rivestimento in larice (2 cm)
Stratigrafia del solaio interpiano -C- (dall’interno verso l’esterno): pavimento (1,5 cm); rete antiritiro; alloggiamento impianti (3,8 cm); pannello isolante (4,5 cm); massetto a secco tra listelli (7 cm); fibra di legno (2 cm); pannello portante con finitura a vista (18,7 cm)
DStratigrafia del solaio contro terra -D- (dall’interno verso l’esterno): pavimento in cemento (8 cm); rete antiritiro; pannello isolante, massetto alleggerito con impianti (12 cm); soletta armata (10 cm); vespaio (30 cm); platea (30 cm); magrone (10 cm)
6 7 8 9
Particolari della struttura
Particolare degli interni
I giochi di luce creati dai frangisole sono messi in risalto dalla struttura in legno lasciata a vista
11 12
Viste del pergolato dall’interno
sistemi schermanti
I due prospetti principali dell’edificio sono trattati in maniera differente in relazione alla loro diversa esposizione: quello nord, affacciato verso la corte rurale, è compatto e chiuso, con piccole aperture che si confrontano con quelle dell’edificio esistente, mentre quello sud è caratterizzato da grandi vetrate protette da frangisole
I frangisole sono spaziati in maniera diversa a seconda del loro uso: quelli fissi posizionati in corrispondenza della scala e delle vetrate del piano primo sono più larghi per consentire maggior vista, quelli mobili del piano terra sono più fitti per proteggere maggiormente dal soleggiamento e dalla luce Il sistema mobile dei frangisole, realizzati con le stesse doghe del rivestimento esterno leggermente distaccate fra loro, consentono quindi di schermare la luce senza impedire la vista e di aprire la facciata a seconda delle condizioni di luce Quando i frangisole e gli oscuri sono aperti, disegnano il sistema di oscuramento; quando sono chiusi la casa si presenta come un volume compatto, rivestito da una pelle esterna continua
Oltre ai frangisole anche la forte sporgenza del tetto a sud forma una sorta di portico, su cui affaccia il soggiorno, a protezione dal soleggiamento
Platea di fondazione con cordoli; montaggio della prima parete
Gli elementi prefabbricati in legno depositati in cantiere; fase di montaggio delle pareti del primo piano
di montaggio delle pareti del primo piano
Particolare della struttura dall’interno; fasi di montaggio delle pareti del primo piano
Case abbinate
1
In primo piano l’edificio 1
Ad ovest sono stati posizionati dei frangisole fissi per evitare il surriscaldamento estivo
2
Le facciate ovest e sud dell’edificio 1.
Due case, due caratteri, un sistema costruttivo
Ubicazione: Monguelfo-Tesido (BZ)
Progetto: aichner seidl ARCHITEKTEN, Brunico (BZ)
Strutture: plan4u INGENIEURE, Monguelfo (BZ)
Direttore dei lavori: geom Sylvia Schwingshackl - aichner seidl ARCHITEKTEN, Brunico (BZ)
Appaltatore: Kargruber-Stoll GmbH, Monguelfo-Tesido (BZ)
Lavori: aprile 2004-febbraio 2005
Superficie utile: Casa A 110 m2; Casa B 109 m2
Importo dell’opera: 280 000 €per casa
Scopo della progettazione era quello di costruire due edifici per due famiglie, su una superficie piuttosto ristretta (poco meno di 700 m2) ma molto soleggiata su cui già si ergeva un vecchio maso, in condizioni critiche, che si decise di demolire dopo un’accurata analisi delle strutture e del loro stato
I due edifici, „risorti dalle ceneri“ della vecchia cascina, sono in relazione tra di loro tramite una zona comune di accesso coperta, da cui poi si dipartono gli ingressi alle due case
Le zone giorno sono distribuite al piano terra, le zone notte a quello superiore
Gli edifici sono concepiti per rispondere alle richieste di basso consumo energetico della committenza, ottenuto non solo tramite un elevato isolamento dell’involucro e all’esposizione di grandi vetrate verso sud ma anche a livello impiantistico grazie all’installazione e all’utilizzo di un riscaldamento a pellet centralizzato che distribuisce il calore attraverso un impianto a parete Oltre a ciò è stata fatta anche la predisposizione per una futura installazione di collettori solari
L’acqua piovana viene raccolta e riutilizzata per le cassette di risciaquo e l’irrigazione del giardino
Formalmente i due edifici si inseriscono in modo molto naturale nel contesto, dal momento che riprendono la tipologia della casa contadina tipica di queste zone, con un rivestimento esterno in listelli di legno, e i tetti a due spioventi
sezione trasversale edificio 1
sezione longitudinale comprendente i due edifici
Tre vedute dell’interno dell’edificio 2
6
La grande stufa in pietra ollare nella zona giorno dell’edificio 2
7 Vista dell’edificio 1
Lo sporto di gronda e della terrazza ombreggiano la facciata esposta a sud
8
Il grande spazio del soggiorno rivolto a sud dell’edificio 2
prospetto est
prospetto ovest
prospetto nord
prospetto sud
Interno di uno degli edifici, realizzati utilizzando il sistema costruttivo ThomaHolz100, che utilizza legno massiccio
senza giunzioni metalliche tra gli strati che compongono la parete
il sistema costruttivo
Gli elementi del sistema costruttivo, ThomaHolz100, sono costituiti da tavole e montanti in legno, tagliati nello stato vegetativo adatto e nella fase lunare giusta, posati a strati alternati in orizzontale, diagonale e verticale in modo continuo e senza intercapedini
Lo strato centrale (sp 6 cm) di questa stratificazione costituisce la struttura portante, mentre quelli esterni formano lo spessore richiesto; l’alternarsi di tavole disposte in ogni direzione garantisce una controventatura ottimale e un’estrema stabilità dell’elemento costruttivo
Le tavole, essiccate all’aria aperta e poi nei forni, vengono unite tra di loro mediante un sistema di tasselli; sui montanti vengono praticati dei fori in cui vengono inseriti cavicchi in legno di faggio, molto duri e essiccati a loro volta in forni I tasselli vengono bagnati con una miscela di calce e ricotta ed inseriti nel foro, mezzo millimetro più piccolo dello stesso tassello, con una pressione molto alta; i tasselli, gonfiandosi, si legano indissolubilmente alle tavole
Il procedimento viene utilizzato per la costruzione di pareti esterne, di solai e tetti a piastra unica
Il metodo costruttivo Thoma è noto anche per l’elevata salubrità degli ambienti Essendo, infatti, totalmente in legno, il risultato finale è quello di una costruzione assolutamente naturale
trasmittanza media elementi costruttivi (U)
parete esterna 1 (casa A): 0,19 W/m2K
parete esterna 1 (casa B): 0,22 W/m2K
parete esterna 2 (casa B): 0,20 W/m2K
copertura (casa A e B): 0,26 W/m2K
solaio contro terra (casa A): 0,28 W/m2K
solaio contro terra (casa B): 0,22 W/m2K
serramenti (casa A): 1,20 < Uw < 1,30 W/m2K
serramenti (casa B): 1,21 < Uw < 1,26 W/m2K
consumi energetici per riscaldamento
Casa A: 49 kWh/m2 anno (riferito a Bolzano, CasaClima B+)
Casa B: 47 kWh/m2 anno (riferito a Bolzano, CasaClima B+)
Le due platee di fondazione con in primo piano il dormiente e in secondo piano l’isolamento della platea; parete prefabbricata dell’edificio 1 a nord
A sinistra, dettagli degli alloggiamenti delle persiane esterne alla struttura; a fianco, vista da nord della struttura dell’edificio 1
A sinistra in basso, parete prefabbricata edificio 2 da ovest; a fianco, la barriera al vento su cui sono fissati i listelli per il rivestimento in larice
Scuola e legno
Ubicazione: San Biagio di Callalta, località Olmi (TV)
Committente: Arven Sas, Olmi di San Biagio di Callalta (TV)
Progetto e direzione lavori: arch Andrea Pulito e ing. Stefano Motta - MAMA Studio Associato di Architettura ed Ingegneria, Treviso
Strutture: arch. Andrea Pulito e ing. Stefano Motta - MAMA Studio Associato di Architettura ed ingegneria, Treviso
Appaltatore per le strutture e i tamponamenti in legno: RUBNER PHP Objektbau, Chienes (BZ)
Lavori: gennaio-settembre 2008
Superficie utile: 2 650,00 m2
Superficie verde: 890,00 m2
Importo dell’opera: 1 800 000 €
A seguito dell’adozione di una variante al PRG del Comune di San Biagio, nella zona in cui sorge l’edificio polifunzionale (di cui scuola materna e asilo costituiscono una parte), si ponevano vincoli rigidi per la ristrutturazione dei fabbricati per cui non si poteva modificare in alcun modo né la volumetria né la sagoma dell’esistente
Questo vincolo, preso come stimolo progettuale, ha permesso la realizzazione di un edificio attento alle tematiche ambientali, in sintonia anche con la sensibilità del committente privato, e che avesse una funzione diversa da quella artigianale per cui era nato, mantenendo al contempo la volumetria e la forma dei capannoni abbattuti
Lo scarso tempo a disposizione (7 mesi) ha indirizzato la scelta costruttiva verso la prefabbricazione e quindi il legno, con sistema a pannelli realizzati con struttura a telaio, a tamponamento di una struttura più tradizionale a pilastri in c a e solaio in lamellare
La scuola materna e l’asilo nido si sviluppano secondo un asse principale est-ovest, offrendo i due lati più lunghi a sud e a nord alle aule per consentire l’illuminazione diretta, contenendo nella parte centrale le zone dei servizi, del riposo e dei laboratori Al fronte sud, costituito da vetrate molto ampie a entrambi i piani è applicata una complessa struttura atta ad assolvere la duplice funzione di elemento terrazza e di schermatura solare che consenta il massimo contributo energetico solare nella stagione fredda e garantisca un adeguato ombreggiamento nella stagione calda
Per riscaldare e rinfrescare gli ambienti dell’asilo è stato previsto il funzionamento combinato di sistemi radianti a pavimento, sistemi di trattamento e ricambio d’aria e di un sistema di ventilazione naturale nella stagione primaverile, limitando la necessità di movimentazione dell’aria alle sole portate necessarie a garantire i corretti parametri di rinnovo dell’aria ambiente
pianta piano terra
pianta della copertura
trasmittanza media elementi costruttivi (U)
pareti esterne: U = 0,240 W/m2K
solaio contro terra: U = 0,373 W/m2K
copertura: U = 0,216 W/m2K superfici trasparenti: Uw = 0,9 W/m2K
prestazioni energetiche
consumo energetico per riscaldamento e acqua calda: 12,48 kWh/m2 anno consumo energetico per raffrescamento estivo: 3,95 kWh/m3 anno emissioni di CO2: 3 kg/m3 anno
prospetto nord
prospetto sud
Nello schema costruttivo si notino i pilastri in c a con le travi accoppiate e la struttura della copertura curva
4
Particolare del secondo piano in fase di ultimazione
Sezioni di dettaglio degli elementi costruttivi in legno
Stratigrafia tetto (dall’esterno verso l’interno): lamiera; tavolato grezzo (23 mm); listello di ventilazione 5x6 (i=65 cm); lana di roccia (80 mm) interposta tra i listelli; barriera vapore; perlinato
particolare A - pilastro A/9
particolare B - pilastro B/9
il sistema costruttivo
La struttura principale e secondaria è stata realizzata in legno lamellare formata da 18 portali, sezione curva 20x90÷120 cm, interasse 5,50 m, L = 16 m e arcarecci posti ad interasse di 1,33 m, sez 16x24 cm Tutte le parti necessarie per il collegamento degli elementi in legno e di questi alle strutture in c a (viti, bulloni, chiodi, scarpe ed angolari) sono in acciaio S 235 (Fe 360)
I solai intermedi sono stati realizzati con tavole impilate in legno, la struttura portante è stata calcolata per una resistenza al fuoco R120 Il controventamento per i solai è stato realizzato con nastri forati in acciaio zincato
Tutte le parti in legno lamellare sono realizzate con legno d’abete secondo le norme DIN 1052, incollato con resine di tipo omologato ai sensi delle norme DIN 68141, impregnato con trattamento protettivo a base d’acqua
Le pareti fornite sono composte da un telaio a traliccio in abete con isolamento lana di roccia tra i montanti Verso l’esterno è stato posato un cappotto in sughero rivestito di intonaco minerale Le pareti esterne arrivano ad una trasmittanza termica di 0,24 W/m2K Per soddisfare i requisiti antincendio (cioè il 50% della superficie interna deve essere in classe 0 resistenza al fuoco), è stata applicata una vernice ignifuga del tipo „Porotherm Wood A1“
Il manto di copertura è costituito da un perlinato in abete piallato ed impregnato sul lato a vista per garantire una reazione al fuoco classe 0, spessore mm 20 La coibentazione è stata realizzata in lana di roccia densità 40 kg/m3, spessore mm 80
Posa delle travi accoppiate e del primo solaio in
KIT haus Plus techné
Le istanze di sostenibilità scaturite da una rinnovata sensibilità ambientale, il bisogno di reperire alloggi con costi e tempi di posa sempre più contenuti nonché la presa di coscienza delle problematiche di sismicità del nostro territorio, stanno introducendo nel mondo dell’edilizia elementi di complessità fino ad oggi assenti.
Nasce quindi la necessità di dare risposte innovative sia sul piano progettuale che costruttivo a questo impegnativo quadro prestazionale, capace di stravolgere di fatto il “sistema edificio”, così come da sempre inteso È in questo contesto che si inserisce il progetto KIT haus Plus. Sviluppato dall’azienda Canducci holz service in partnership scientifica con l’Università Politecnica delle Marche, esso si pone l’obiettivo di produrre una linea di abitazioni prefabbricate sia ad uso temporaneo che residenziale tradizionale, caratterizzate da costi contenuti, velocità di posa in opera e un elevato livello di sostenibilità energetico-ambientale.
Davide Di Fabio, Fausto Pugnaloni
Il progetto KIT haus Plus: sistemi edilizi prefabbricati in legno
Davide Di Fabio
Ingegnere edile, ha conseguito il dottorato di ricerca in ingegneria edilearchitettura, ricercando sui temi dell’architettura sostenibile e dell’edilizia solare anche nell’ambito di progetti di cooperazione allo sviluppo con l’area indocinese
Fausto Pugnaloni
Già ordinario nel settore del Disegno, è attualmente ordinario di architettura e composizione architettonica alla Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche Direttore del Dipartimento di Architettura DARDUS, è anche presidente del CCL in ingegneria EdileArchitettura
Concept progettuale
Concept base del progetto è l’assunzione della cellula abitativa come matrice generativa dell’architettura del sistema Si intenda uno spazio minimo polifunzionale “living”, su cui si affacciano blocchi monofunzionali che possono essere stanze (cucina, bagno ecc ) oppure blocchi di arredo “dinamico”: si fa riferimento nello specifico a soluzioni di arredo con assetti variabili, che permettono di usare il medesimo spazio con funzioni differenziate L’idea di cellula supporta a sua volta sia quella di serialità del prodotto, sia quella di aggregabilità degli spazi abitativi Entrambi questi concept, adeguatamente elaborati in fase di progetto, hanno predisposto la ricerca al soddisfacimento di molti degli input base pocanzi menzionati: la cellula può infatti essere prodotta in grandi numeri ed essere utilizzata per campeggi, villaggi vacanze, villaggi di emergenza, soluzioni abitative per l’abitare temporaneo, oltre che aggregata in verticale, per soluzioni multipiano di tipo residenziale tradizionale oppure turistico-ricettivo In quest’ottica, centrale è stato lo studio di soluzioni prefabbricate che insistono sulla serializzazione delle due principali componenti tecnologiche dell’edificio, ovvero l’involucro e l’impiantistica, sia di base sia a fonti rinnovabili
La tecnologia dell’X-lam
Strumento cardine per il raggiungimento degli obiettivi posti è stato l’utilizzo della tecnologia costruttiva in pannelli X-lam Si tratta di pannelli strutturali di legno massiccio multistrato composti da strati sovrapposti di lamelle in legno dello stesso spessore Il numero di strati è dispari (solitamente da 3 a 7), in modo da ottenere una struttura simmetrica che garantisca la stabilità dimensionale del pannello Il materiale di base per la produzione delle lamelle è costituito da tavole grezze ricavate prevalentemente dalle porzioni esterne del tronco di alcune conifere Questo prodotto, considerato di scarto nelle lavorazioni industriali delle segherie, possiede infatti ottime proprietà in termini di resistenza
KIT haus® Plus: progetto di ricerca finanziato con legge 598/94 art. 11 “incentivi per la ricerca industriale e lo sviluppo precompetitivo”, bando 2007 della Regione Marche a favore della Piccola e Media Impresa
Respondabile del progetto: Davide Canducci (Canducci Holzservice); responsabile scientifico: Fausto Pugnaloni (Dipartimento DARDUS, UNIVPM); gruppo di ricerca Dipartimento DARDUS: Fausto Pugnaloni, Rodolfo Antonucci, Paolo Bonvini, Davide Di Fabio, Leonardo Petetta, Simone Pierfederici; Dipartimento di Energetica: Paolo principi, Roberto Fioretti.
e rigidezza Le tavole vengono impiegate con larghezze che vanno dagli 80 ai 240 mm e spessori tra 10 e 35 mm Il processo industriale di produzione prevede che tali lamelle giuntate a pettine e piallate, vengano posate sciolte l’una accanto all’altra e gli strati così ottenuti incollati a tutta superficie con orientamento ortogonale
Con tale sistema possono essere prodotti pannelli con lunghezze fino a 30 m e larghezze di 4,8 m, normalmente però commercializzati, per evidenti limiti di trasportabilità, con lunghezza e larghezza massima rispettivamente di 16,5 e 3 m Attualmente, grazie alla loro versatilità prestazionale, i pannelli in X-lam vengono utilizzati almeno in tre sistemi costruttivi, caratterizzati da diversi livelli di prefabbricazione Essi sono il sistema con pannelli assemblati in situ, quello a unità modulari pre-assemblate e il misto (unità modulari pre-assemblate + volumi assemblati in situ)
Il progetto KIT haus Plus
Dopo alcuni tentativi progettuali, in linea con gli obiettivi del progetto, dei tre sistemi è stato adottato quello con unità modulari pre-assemblate già utilizzato nella costruzione di strutture turistico-ricettive con unità abitative di modeste dimensioni Esso prevede la prefabbricazione delle singole cellule, assemblate in stabilimento e ivi prefinite con la fornitura di infissi e finiture interne La ridotta superficie delle cellule permette di prefabbricare anche l’impianto termico, elettrico e idrico-sanitario: non sono infatti necessarie reti distributive estese e la parte tecnologica può dunque essere concentrata con soluzioni ad hoc all’interno di cellule funzionali dedicate Una volta terminate, le cellule abitative vengono stoccate e trasportate su gomma nel sito di edificazione, dove vengono movimentate con la gru e assemblate con relativo allaccio delle reti impiantistiche e completamento del manto di copertura dell’edificio Questo sistema prevede generalmente la realizzazione in c a gettato in opera delle strutture di fondazione, o di eventuali piani interrati Per problemi di gestione finanziaria del progetto, pur avendo chiara l’idea di sviluppare una linea di prodotto, ci si è concentrati sulla progettazione e prototipazione di un'unica cellula abitativa composta da tre moduli di uguali dimensioni, per una superficie totale utile di circa 40 m2 La modularità delle soluzioni e la standardizza-
Pagina a fianco: la KIT haus Plus fotografata in notturna nel piazzale antistante la Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche (fonte: archivio fotografico DARDUS – fotografo Luigi Sagone).
Quadro delle componenti e delle soluzioni aggregative della cellula “KIT haus Plus 40 m2” (fonte: Canducci Holz service Pesaro/ Dipartimento di Architettura DARDUS, UNIVPM)
Spaccato prospettico della cellula “KIT haus Plus 40 m2” con pianta chiave: in evidenza la soluzione di parete-infisso progettata per il lato sud, i tre moduli componenti la cellula base (living 1 - 2 e Service) e la parete arredo-dinamica. (fonte: Canducci Holz Service Pesaro/ Dipartimento di Architettura DARDUS, UNIVPM)
Fasi di cantierizzazione del prototipo “KIT haus Plus da 40 m2” I moduli assemblati negli stabilimenti austriaci della Kaufmann sono stati trasportati su gomma fino al cantiere, dove sono stati movimentati con l’ausilio di una gru e tra loro connessi Le finiture realizzate in opera sono state principalmente le lattonerie e parte degli infissi Complessivamente sono stati necessari circa tre giornate lavorative per completare la cellula ma si stima la possibilità, coordinando maggiormente i vari prestatori d’opera, di realizzare il tutto in circa una sola giornata (fonte: archivio fotografico DARDUS – fotografo Luigi Sagone)
zione del sistema costruttivo così come pensato, rende facilmente attuabile l’estensione delle soluzioni sperimentate anche a cellule di superfici diverse Dei tre moduli costituenti la cellula, due, una volta aggregati, vanno a creare lo spazio living che diventa polifunzionale grazie alla parete-arredo dinamica che su di esso si affaccia La parete ha al suo interno il letto, il divano e il tavolo del soggiorno: pensata per aprirsi a bandiera, essa può suddividere in due parti la zona living, creando di fatto una partizione “tradizionale” dello spazio abitativo in zona notte e zona giorno Dietro alla parete dinamica, all’interno del terzo modulo (service), sono invece collocati bagno e cucina e tutti gli apparati tecnologici per la climatizzazione e fornitura di illuminazione e corrente elettrica La parete sud della cellula che chiude il living sul lato opposto alla parete-arredo, ospita due grandi infissi scorrevoli (utilizzati anche per l’accesso), adeguatamente schermati da un brise anch’esso scorrevole, installato all’esterno Per permettere l’illuminazione del bagno e della cucina, ma anche per favorire la ventilazione naturale trasversale, sono state inserite due finestre di dimensioni contenute sul lato nord I lati est ed ovest sono invece ciechi, per agevolare eventuali aggregazioni laterali di più cellule Dal punto di vista strettamente tecnologico, KIT haus Plus si caratterizza per soluzioni sia di involucro che impiantistiche orientate all’ottenimento di un sistema edilizio ecocompatibile Anche in questo contesto le capacità strutturali del pannello X-lam risultano determinanti: con stratigrafia composta da pannello in X-lam da 10 cm, pannelli in fibra di legno Low density da 12 cm e High density da 2 cm, camera di ventilazione da 2 cm e finitura esterna in tavolato da 3 cm, è stato possibile ottenere in poco più di 30 cm una parete portante con valori di conducibilità pari a 0,24 W/m2K e uno sfasamento termico di circa 12 h Inoltre, l’assenza di elementi strutturali lineari/puntiformi e la distribu-
zione omogenea degli spessori isolanti su pareti e coperture, ha eliminato di fatto nella cellula la presenza di molti ponti termici Per ciò che riguarda il sistema impiantistico di climatizzazione e produzione di ACS, si è optato per una pompa di calore elettrica aria-acqua e sistema di distribuzione del calore a tutt’aria con recuperatore a flussi incrociati ad alto rendimento per la gestione dei ricambi Il sistema è integrabile sia con collettori solari per la produzione di ACS sia con impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica ed è pensato per essere posato in stabilimento all’interno del modulo service Da una parte dunque un involucro prestante, caratterizzato da contenute dispersioni, dall’altra un sistema completamente elettrico, capace di supportare la posa in opera veloce della cellula Inoltre, grazie alle dotazioni tecnologiche aggiuntive, i consumi dell’edificio possono essere fortemente equilibrati dall’apporto energetico delle rinnovabili Una casa, quindi, che funziona “attaccando la spina” e che riduce fortemente le emissioni di CO2 legate al suo ciclo di vita È importante sottolineare che il concetto di “casa kit” si sostanzia attraverso la fornitura di componenti edilizie aggiuntive che rendono “customizzabile” la cellula base
Parliamo nello specifico di:
- Vela tecnologica
Composta da telaio in acciaio modulare progettato per ospitare su una superficie adeguatamente inclinata pannelli solari fotovoltaici e termici, nonché per alloggiare la moto condensante esterna del sistema di climatizzazione
- Copertura a falda
Può essere riportata sulla cellula base laddove il cliente sentisse l’esigenza di una copertura tradizionale Può accogliere in maniera integrata pannelli solari termici e fotovoltaici
- Filtro d’ingresso
Installabile sul lato sud della cellula, può ampliare verso l’esterno la zona living aumentando anche la capacità schermante del
Le cellule abitative vanno ad integrarsi con componenti aggiuntive posate in opera quali il sistema fondativo, il piano interrato con funzione di autorimessa e centrale termica, le zone di collegamento verticale ed orizzontale fra le cellule e la vela tecnologica per l’istallazione dei pannelli solari (fonte: Tesi di Laurea “Unità modulare sperimentale per soluzioni residenziali multipiano”, corso di laurea in Ingegneria edile-architettura, Facoltà di Ingegneria, Università Politecnica delle Marche, AA 2008 2009, laureando: T Pigliapoco, relatore: prof F Pugnaloni, correlatori: prof R Antonucci, Ing D Di Fabio)
sistema a brise soleil installato sulla facciata
Dalle diverse soluzioni aggregative di tali componenti con la cellula base, nasce il “catalogo” della linea di prodotto “KIT haus Plus”
Sviluppi del progetto:
sistema multipiano per edifici residenziali
Anche se ancora da un punto di vista solo progettuale, la linea “KIT haus Plus” si sta evolvendo verso la possibilità di produrre e fornire edifici multipiano L’obiettivo è quello di estendere la modularità del sistema e dunque tutte le peculiarità dello stesso in termini di costo contenuto, ecosostenibilità e velocità di posa, anche ad applicazioni residenziali tradizionali, con cellule abitative di superficie utile chiaramente maggiore Pur riproponendo
rimane inalterata la scelta di concentrare i servizi essenziali all’interno del modulo service, posizionato al centro della cellula, anche per favorire la distribuzione delle linee tecnologiche Soprattutto per permettere l’accesso della luce alle varie zone, è necessario prevedere l’inserimento di superfici vetrate nei lati corti dei moduli a sostituzione dei pannelli in X-lam Ciò comporta di fatto la riduzione della rigidezza degli stessi e della cellula una volta aggregata Per ovviare a tale inconveniente e ripristinare il comportamento scatolare del sistema, vengono inserite delle “C” strutturali sempre in X-lam sulle pareti cieche che intervallano quelle vetrate I singoli moduli risultano pertanto con un lato corto vetrato e l’opposto con le “C” strutturali, aggregati in modo da intervallare sul lato della cellula una parete cieca a una parete opaca,
la filosofia costruttiva del sistema in X-lam con unità modulari preassemblate, è stato necessario sviluppare alcuni accorgimenti progettuali in relazione alle problematiche riscontrate di carattere sia funzionale-distributivo che strutturale Innanzitutto, l’esigenza di aumentare la superficie utile delle cellule impone l’aggregazione di un maggior numero di moduli e una spazialità interna a sviluppo longitudinale Si perde necessariamente la configurazione basata sul concept di cellula abitativa che caratterizza le soluzioni con superfici ridotte, per tornare a distribuzioni planimetriche più tradizionali Sempre nell’ottica di ridurre i tempi di posa,
con relativi benefici strutturali complessivi Sempre per i medesimi motivi strutturali, si è inoltre progettata la posa, sul pannello di copertura dei moduli, di cordoli realizzati con travi lamellari Tale soluzione permette di gestire in maniera adeguata anche la sovrapposizione dei moduli, favorendo lungo il perimetro la trasmissione verticale dei carichi, elemento questo essenziale per un sistema strutturale del tipo a setti portanti Nell’aggregazione verticale delle cellule, il sistema impone una corrispondenza quanto meno dei moduli service Questo nell’ottica di permettere il facile passaggio delle colonne montanti dei sottoservizi tecnologici Come
Esploso prospettico della dotazione impiantistica completa progettata per “KIT haus Plus” e installata nel modulo Service: assieme alle caratteristiche performanti dell’involucro, questo sistema permette alla cellula di ridurre in maniera significativa i consumi energetici e le emissioni di CO2 legate al suo ciclo di vita (fonte: Canducci Holz Service Pesaro/Dipartimento di Architettura DARDUS, UNIVPM)
nei sistemi costruttivi utilizzati per la fornitura di alberghi, anche questo si completa con alcuni elementi funzionali non prefabbricati da realizzare in opera Si fa riferimento nello specifico a:
- sistemi di connessione verticale e orizzontale fra le cellule, concentrati nel lato nord del blocco aggregato, da realizzare in acciaio/legno (scale e ballatoi) e in cls armato (vani ascensori);
- interrato in cls armato con funzione di autorimessa e di sistema fondativo, ospitante la centrale di produzione del calore;
- vela tecnologica per l’alloggio dei pannelli solari termici e fotovoltaici da connettere agli apparati tecnologici delle singole cellule
Rispetto agli edifici monopiano, è importante sottolineare che il grado di prefabbricabilità si riduce soprattutto in funzione della superficie stessa delle unità abitative da realizzare: maggiore è infatti la superficie abitabile, maggiori diventano le opere di finitura, soprattutto interne La necessità di suddividere il volume abitativo in più moduli traspor-
tabili implica inoltre l’obbligo, ad esempio, di posare in opera quanto meno le reti di distribuzione impiantistiche
Conclusioni
Grazie all’attività di prototipazione della cellula da 40 m2 che ha permesso una valutazione reale dei costi di costruzione, il sistema KIT haus Plus, almeno nella sua estensione monopiano, potrà entro breve essere immesso sul mercato È importante sottolineare che, trattandosi comunque di un sistema di edifici prefabbricati più vicino ad un prodotto industriale che ad una abitazione, al crescere dei volumi da fornire è sempre più fondamentale che ci sia prossimità tra luogo di produzione e luogo di edificazione, questo principalmente per ridurre i tempi e i costi economici e ambientali relativi al trasporto di moduli e componenti È proprio questo il nodo “logistico” del sistema, che va adeguatamente gestito e valutato per non annullarne i benefici tecnico-economici oggettivamente riscontrabili
Pagina a lato. Dettaglio costruttivo dei moduli: in evidenza le stratigrafie adottate per pareti e coperture, nonché i sistemi di fissaggio utilizzati nell’assemblaggio dei pannelli X-lam/BSP (fonte: Canducci Holz Service Pesaro-www MMKcanducci it)
sistemi Intelligent skin
Intelligent Skin identifica un marchio sviluppato da un’azienda austriaca, che ha creato e continua a perfezionare un involucro in legno in elementi prefabbricati che soddisfi le richieste di alto isolamento termico, senza tuttavia vincolare i progettisti ad una gabbia modulare e senza porre limiti alla loro creatività.
Intelligent Skin rappresenta uno standard costruttivo che consente di raggiungere prestazioni proprie di una Casa Passiva Il sistema, il cui legno proviene da foreste gestite in maniera sostenibile e certificate PEFC, può essere paragonato ad una sorta di multibox, isolato con fibre di cellulosa proveniente dal riciclaggio dei quotidiani, una cassaforma che si ripete secondo un passo costante fino a raggiungere lunghezze trasportabili
Intelligent skin
La struttura chiamata “Intelligent Skin” identifica un sistema di elementi prefabbricati strutturali di circa 40 cm di spessore, composti da travi portanti di TGI e da pannelli OSB, coibentata con cellulosa insufflata Dal lato interno è prevista la finitura in cartongesso con o senza intercapedine per gli impianti, mentre all’esterno vi sono due soluzioni: intonaco esterno su un pannello in fibra di legno a bassa densità oppure rivestimento in listelli di larice con camera di ventilazione e pannello in fibra di legno a media densità
In particolare, la struttura è formata da travetti a doppia T, con sezione ad I prodotte in Inghilterra dalla Finnforest® e costituite da due ali di legno multistrato (Kerto® S) e un anima in OSB Nel legno multistrato tutte le fibre degli strati corrono esclusivamente in senso longitudinale al pannello caratterizzandone la capacità portante molto elevata in direzione degli strati I vantaggi di questa travatura sono la riduzione dei ponti termici, il peso ridotto (rispetto ad una trave in legno massiccio) e la possibilità di avere lunghezze notevoli I profili si ritirano e si espandono poco e sono adatti a ridurre i ponti termici grazie al minor contenuto di legno e alla sezione ottimizzata I pannelli in fibra di legno, impiegati sotto l’intonaco e nella facciata ventilata, sono ottenuti dal cippato di legno di abete e di abete rosso; grazie alla struttura a poro aperto delle fibre vengono agevolate la diffusione del vapore, la regolazione dell’umidità, l’impermeabilità al vento e l’assorbimento delle onde sonore L’isolante di cellulosa che viene insufflata nelle casseforme della struttura lignea, si ricava dalla carta di giornale grazie ad un processo di riciclaggio ottimale; i fiocchi a fibre lunghe possiedono un coefficiente di conduttività termica molto basso e garantiscono l’assenza di movimenti di assestamento anche in caso di spessori elevati: le fibre infatti si infeltriscono formando un materassino su misura e privo di fughe
Gli elementi del sistema costruttivo modulare sono prefabbricati nello stabilimento in dimensioni trasportabili così da ridurre di molto i tempi di costruzione di un edificio
La WEISSENSEER HOLZ-SYSTEM-BAU GmbH ha sede in Carinzia sul Lago Weissensee Da tre generazioni è impegnata con successo nel campo delle costruzioni in legno L'Azienda ha iniziato la sua attività con tradizionali lavori di carpenteria, per poi crescere negli anni seguendo le esigenze della propria clientela
Travature di supporto
I travetti a doppia T si ricavano per accoppiamento di due tipi di materiali I pannelli in OSB vengono scanalati o muniti di incastro sul lato lungo e tagliati in tavole trasversalmente alla direzione della fibra: l’altezza delle tavole ricavate determina l’altezza della trave, mentre i bordi longitudinali vengono lavorati ad angolo Parallelamente, i pannelli che formano le ali sono tagliati in listelli per il telaio e nel centro del listello, dove poi si alloggia l’anima in OSB, viene fresata una scanalatura nella quale si mette uno strato di colla L’anima in OSB viene posata direttamente tra due fianchi che, in seguito a pressione laterale, vengono premuti sull’anima; in seguito la trave viene tagliata a misura nelle fughe
L’indurimento della colla avviene in camera di essiccazione a ca 70 °C
Isolante in fiocchi di cellulosa
L’isolante utilizzato è ottenuto dal riciclo della carta dei quotidiani ed è formato da fiocchi di cellulosa insufflati nelle casseforme
Le sue caratteristiche sono ideali sotto molteplici punti di vista: ottima capacità di isolamento dal freddo e contemporaneamente di protezione dal caldo (conduttività termica: 0,039>λ>0,045 W/mK); naturale capacità di regolazione dell’umidità (1<µ<2); alta protezione dal rumore e dal fuoco (classe B2 secondo le norme DIN 4102-1); ecologica perché derivata direttamente da un materiale riciclabile e a sua volta facilmente riciclabile; economica nella fase di lavorazione in quanto quasi totalmente derivante dal macero di carta di giornali (98%)
Da sinistra verso destra: casa Repitz-Filzmaier a Wels (A); la più piccola fabbrica del mondo a Greifenburg (A); casa Scholta e Becker a Krumpendorf (A); Casa Feyertag a Klagenfurt (A)
Intelligent Skin parete esterna
Stratigrafia della parete portante con rivestimento esterno in larice (dall’interno verso l’esterno)
- rivestimento esterno (2,0 cm)
- camera ventilata (2,4 cm)
- pannello in fibra di legno -tenuta all’aria- (1,5 cm)
- struttura e coibentazione (40,0 cm)
- pannello OSB (1,5 cm)
- intercapedine condutture (5,0 cm)
- pannello cartongesso (1,25 cm)
Dati fisico-tecnici
Trasmittanza Peso
Isolamento acustico
Classe di resistenza al fuoco
W/m2K kg/m2 Rw (dB) REI
0,08 79 46 -
Stratigrafia della parete portante con rivestimento esterno in intonaco (dall’interno verso l’esterno)
intonaco esterno (0,8 cm)
- pannello in fibra di legno a bassa densità (4,0 cm)
- struttura e coibentazione (40,0 cm) - pannello OSB (1,5 cm) - pannello cartongesso (1,25 cm)
Dati fisico-tecnici
Trasmittanza Peso
Isolamento acustico
Classe di resistenza al fuoco
W/m2K kg/m2 Rw (dB) REI
0,09 75 51 -
Intelligent Skin solaio
Stratigrafia del solaio contro vano aerato non abitato (dall’estradosso verso l’intradosso)
- finitura superiore (2,0 cm)
- massetto (5,0 cm)
- strato separatore
- massetto di ghiaia con legante (10,0 cm)
- barriera al vapore
- pannello OSB -tenuta all’aria- (1,5 cm)
- struttura e coibentazione (40,0 cm)
- barriera antivento
- tavolato grezzo di larice impregnato (2,4 cm)
Dati fisico-tecnici
Trasmittanza
W/m2K kg/m2
Stratigrafia del solaio tipo tra vani riscaldati (dall’estradosso verso l’intradosso)
- rivestimento (2,0 cm)
- massetto (5,0 cm)
- strato separatore
- pannello fonoassorbente (3,0 cm)
- getto di ghiaia con legante (12,0 cm)
- membrana di protezione
- rivestimento di tavole in legno a vista (2,4 cm)
- struttura portante in legno a vista (dimensioni variabili)
Dati fisico-tecnici
Trasmittanza
W/m2K kg/m2
Stratigrafia del solaio contro vano non riscaldato, con rivestimento dell’intradosso (dall’estradosso verso l’intradosso)
- rivestimento del pavimento (2,0 cm)
- massetto (5,0 cm)
- strato separatore
- massetto di ghiaia con legante (12,0 cm)
- barriera al vapore
- pannello OSB -tenuta all’aria- (1,5 cm)
- struttura e coibentazione (40,0 cm)
- pannello OSB (1,5 cm)
- pannello cartongesso (1,25 cm)
Dati fisico-tecnici
Trasmittanza Peso
W/m2K kg/m2
0,09 256,8
estradosso intradosso estradosso intradosso estradosso intradosso
Intelligent Skin pareti divisorie
Stratigrafia della parete divisoria portante
- pannello cartongesso (1,25 cm)
- pannello OSB (1,5 cm)
- legno strutturale (6/10)
- isolamento (10,0 cm)
- pannello OSB (1,5 cm)
- pannello cartongesso (1,25 cm)
- isolamento (2,0 cm)
- pannello cartongesso (1,25 cm)
- pannello OSB (1,5 cm)
- legno strutturale (6/10)
- isolamento (10,0 cm)
- pannello OSB (1,5 cm)
- pannello cartongesso (1,25 cm)
Dati fisico-tecnici
Trasmittanza
Peso
Isolamento acustico
Classe di resistenza al fuoco
Stratigrafia della parete divisoria portante in legno massiccio
- pannello cartongesso (1,25 cm)
- legno massiccio (9,5 cm)
- isolamento al rumore da calpestio (3,0 cm)
- legno massiccio (9,5 cm)
- pannello cartongesso (1,25 cm)
Dati fisico-tecnici
Trasmittanza
Peso
Isolamento acustico
Classe di resistenza al fuoco
W/m2K kg/m2 Rw (dB) REI
0,18 102,5 59 90
W/m2K kg/m2 Rw (dB) REI
0,38 119,5 56 90
Stratigrafia della parete divisoria interna portante con doppio rivestimento resistente
- pannello cartongesso (1,25 cm)
- pannello OSB (1,5 cm)
- legno strutturale (6/16)
- isolamento (16,0 cm)
- pannello OSB (1,5 cm)
- pannello cartongesso (1,25 cm)
Dati fisico-tecnici
Trasmittanza Peso
Isolamento acustico
W/m2K
Classe di resistenza al fuoco48,630
kg/m2
Rw (dB) REI
Intelligent Skin copertura
Stratigrafia della copertura con elementi portanti massicci in legno e isolamento in EPS (dall’esterno verso l’interno)
- ghiaia (max 5,0 cm)
- tessuto non tessuto
- strato di impermeabilizzazione
- isolamento in EPS (35,0 cm)
- barriera al vapore
- pannello in legno massiccio (spessore variabile)
Dati fisico-tecnici
W/m2K
Trasmittanza Peso 0,09 171,6
Stratigrafia della copertura aggettante con rivestimento inferiore in intonaco (dall’esterno verso l’interno)
- rivestimento (2,0 cm)
- massetto (5,0 cm)
- strato separatore
- massetto di ghiaia con legante (12,0 cm)
- barriera al vapore
- pannello OSB -tenuta all’aria- (1,5 cm)
- struttura e isolamento (40,0 cm)
- pannello in fibra di legno (barriera antivento)
- intonaco esterno (0,8 cm)
Dati fisico-tecnici
Trasmittanza
W/m2K kg/m2
Stratigrafia del tetto piano (dall’esterno verso l’interno)
- ghiaia (max 5,0 cm)
- impermeabilizzazione
- tessuto non tessuto
- tavolato grezzo (2,4 cm)
- lattoneria per pendenza
- pannello fibra di legno (1,5 cm)
- struttura e coibentazione (40,0 cm)
- pannello OSB (1,5 cm)
- barriera al vapore
- intercapedine condutture (2,4 cm)
- pannello cartongesso (1,25 cm)
Dati fisico-tecnici
Trasmittanza
Peso
W/m2K kg/m2
0,09
esterno interno esterno interno esterno
interno
dettagli attacco a terra
elementi massicci multistrato
strati di legno massiccio suddiviso in più strati, verticali all’interno, orizzontali e diagonali, unito da tasselli in legno senza uso di colle o di parti metalliche su cordolo in c a
sistema multibox
elementi prefabbricati strutturali con travetti portanti a doppia T e pannelli di tamponamento in OSB su travi rovesce
travi e pilastri
legno massiccio con struttura portante a setti/struttura portante in legno lamellare con chiusure verticali in legno su fondazione in c a
pannelli portanti
legno massiccio a strati incrociati e incollati connessi con giunti a pettine su cordolo in c a /su cordolo in legno
elementi portanti RVH
strati di tavole in legno massiccio rettangolari, affiancate verticalmente, raccordati tra loro mediante tasselli in legno e giuntati
a coda di rondine su fondazione in c a
elemento massiccio multistrato
1 parete in legno massiccio
2 soglia di montaggio in legno (80/80 mm)
3 vite Torx (8 mm)
4 ancoraggio al cordolo in c a
5 guaina impermeabilizzante
6 isolamento in vetro cellulare
7 lamiera metallica di protezione
Stratigrafia parete
Dall’esterno all’interno
- intonaco/rasatura naturale e finitura
o rivestimento in legno di larice
- protezione in lamiera
o rame sul vetro cellulare
- pannello in fibra di legno
- in basso, pannello in vetro cellulare e guaina impermeabile
- parete in legno massiccio unita con viti in legno non a vista
- lastra di cartongesso
- rivestimento interno (legno a vista o intonaco di argilla/terra cruda)
Valori prestazionali
U = 0,2 W/m2K
Rw = 50 dB
REI = 120
Da sinistra: dormiente con fori predisposti per l’alloggiamento dell’elemento della parete; posa del pannello strutturale sul dormiente; particolare dell’attacco a terra
Disegno e foto:
Casa-Salute Srl, Bolzano
Il fissaggio della parete alla platea avviene su un cordolo perimetrale in cemento armato (realizzato possibilmente in un unico getto), mediante ancoraggio con soglia in legno massiccio di larice fissata sul cordolo in c a con tasselli ad espansione Il montaggio della parete è ad incastro ad U, mentre i singoli elementi/pannelli sono fissati con viti Torx, rinforzi metallici per zone a rischio sismico Non avviene contatto diretto tra la struttura di fondazione in c a e la struttura lignea grazie alla presenza della guaina impermeabile interna ed esterna, rivoltata, all’esterno, sull’isolamento termico in vetro cellulare
sistema multibox
1 listello di riempimento
2 strato isolante XPS
3 griglia/vano d’aerazione
4 vite di fissaggio della griglia + impermeabilizzazione
5 impermeabilizzazione dell’appoggio del travetto a doppia T
6 profilo metallico di finitura dello zoccolo
7 tirante di fissaggio 16/560
8 impermeabilizzazione
9 (dall’alto) ghiaia-barriera al vapore-tessuto non tessuto
Stratigrafia parete
Dall’interno verso l’esterno
- intonaco esterno (0,8 cm)
- pannello in fibra di legno a bassa densità (4,0 cm)
- legno strutturale/ isolamento (40 cm)
- pannello OSB (1,5 cm)
- pannello cartongesso (1,25 cm)
Valori prestazionali
U = 0,09 W/m2K
Rw = 51 dB
Da sinistra: le travi rovesce su cui poggerà il solaio; particolare del solaio sulle fondazioni; cambio dell’isolamento tra fondazione ed elemento strutturale in legno
Disegno: Weissenseer
Holz-System-Bau GmbH, Greifenburg (A)
Foto:
Michael Tribus Architecture, Lana (BZ)
L’elemento di chiusura orizzontale viene fissato alle fondazioni su travi rovesce in c a mediante viti di ancoraggio opportunamente dimensionate Il limite superiore del vespaio, cioè lo strato drenante di ghiaia, deve trovarsi a -120 cm ca dal piano di calpestio, mentre il limite superiore delle travi rovesce a -63 cm ca Durante la realizzazione di questo si presta massima attenzione al corretto scolo delle acque superficiali; per questo motivo la barriera al vapore deve essere collocata in pendenza Le pareti del sistema multibox – utilizzato spesso nella costruzione di case passive –vengono in seguito ancorate al solaio, costruito secondo lo stesso sistema
pannello portante
1 guaina impermeabilizzante
2 isolante EPS + portaintonaco
3 dormiente in legno
4 tassello M16
5 tassello M12
6 isolamento e finitura interni
7 isolamento in fibra di legno e intonaco esterno
Stratigrafia parete
Dall’interno verso l’esterno
- finitura su lastre di cartongesso (2x12,5 mm)
- intercapedine per alloggiamento impianti (40 mm)
- pannello multistrato strutturale (90 mm)
- pannello termoisolante (80 mm)
- pannello termoisolante (40 mm)
- finitura esterna (5 mm)
Valori prestazionali
U = 0,21 W/m2K
Rw = 54 dB REI = 90
Da sinistra: le staffe di fissaggio della parete con il dormiente in legno; dettaglio delle staffe ad L e degli angolari di collegamento tra le pareti; particolare della guaina tra le fondazioni e l’elemento strutturale verticale
Disegno e foto: Service Legno srl, Spresiano (TV)
L’ancoraggio a terra delle pareti in legno massiccio X-lam avviene sopra un cordolo in legno: il cordolo, chiamato dormiente, viene fissato alla fondazione con fissaggio meccanico o chimico mediante dei tasselli Il pannello strutturale viene in seguito bloccato al cordolo con piastre in ferro, mentre per l’attacco alla fondazione si utilizzano staffe a L in acciaio zincate Nel caso in cui la parete venga fissata su cordolo in cls si utilizzano piastre in acciaio zincato
La guaina impermeabilizzante viene posata sotto il dormiente e fatta rigirare lungo tutta l’altezza del dormiente e sulla parte del pannello a più stretto contatto con la fondazione
1 materassino protettivo per isolamento perimetrale
2 zoccolo intonacato
3 isolamento perimetrale fissato con rasante impermeabile e incollato su guaina bituminosa
4 profilo metallico protettivo finale
5 polistirolo (min 30 cm sopra terra) tassellato nella parte sup. e incollato in quella inf.
6 guaina bituminosa premontata (3 mm)
Stratigrafia parete
Dall’interno verso l’esterno
- fibrogesso (2x12,5 mm)
- intercapedine impianti coibentata con fibra di legno flessibile (60 mm)
- pannello OSB (15 mm)
- telaio in legno con isolamento in fibra di legno flessibile (160 mm)
- tavolato grezzo (25 mm)
- guaina impermeabile traspirante
- controlistellatura
- rivestimento esterno in legno
Valori prestazionali
U = 0,15 W/m2K
Rw = 56 dB
REI = 60
Da sinistra: particolare dell’appoggio della parte su fondazione in c a (si noti il rivestimento impermeabilizzante della guaina bituminosa); dettaglio della controllistellatura su cui si fissa il rivestimento ligneo esterno; si noti nell’angolo lo spessore dato dal pannello OSB e dalla fibra di legno
Disegno e foto: holz&ko srl, Nova Ponente (BZ)
travi e pilastri
La parete strutturale a telaio è costituita da montanti verticali, lastra di irrigidimento interna in pannello OSB, tavolato grezzo esterno; tra i montanti è riempita con isolante in fibra di legno
L’ancoraggio alla fondazione in c a della parete a telaio avviene tramite staffe e tasselli in acciaio zincato
La parete strutturale in questo caso è leggermente sporgente dal bordo della fondazione per permettere la posa di un doppio strato di isolante a livello della zoccolatura
pannello portante
1 materassino protettivo per isolamento perimetrale
2 isolamento perimetrale fissato con rasante impermeabile e incollato su guaina bituminosa
3 polistirolo (min 30 cm sopra terra) tassellato nella parte sup e incollato in quella inf
4 doppia armatura per supporto intonaco (15 cm) collocata nella parte del giunto di testa
5 guaina bituminosa premontata (3 mm)
6 sporgenza del pannello x-lam per via dei due strati di guaina bituminosa
Stratigrafia parete
Dall’interno verso l’esterno - fibrogesso (2x12,5 mm)
- intercapedine impianti coibentata con fibra di legno flessibile (60 mm)
- pannello X-lam 5 strati (85 mm)
- isolamento in fibra di legno con portaintonaco (100 mm)
- intonaco (8 mm)
Valori prestazionali
U = 0,22 W/m2K
Rw = 46 dB
REI = 60
Da sinistra:
l’appoggio della parte strutturale sul cordolo in c a ; dettaglio della posa della guaina bituminosa a protezione delle parti strutturali in legno e dei 3 tipi di isolante utilizzati (polistirolo, legno-magnesite, fibra di legno); ancora un dettaglio ravvicinato dei 3 tipi di isolante
Disegno e foto: holz&ko srl, Nova Ponente (BZ)
bordo superiore terra -0,30 cm
L’ancoraggio alla fondazione in c a della parete in X-lam avviene tramite staffe a L in acciaio zincato (nella parte verso l’interno) o piastre dal lato verso l’esterno La guaina bituminosa viene fatta girare intorno a tutto il perimetro della fondazione per un’altezza di 20-30 cm dalla base del pannello
Come di consueto, l’isolante utilizzato per la parte a contatto con il terreno e con la fondazione in c a è di tipo sintetico (in questo caso XPS) mentre si utilizza la fibra di legno, nelle diverse varianti, per isolare la parete sopra terreno
elemento portante RVH
1 parete portante Soligno®
2 guaina bituminosa
3 ancoraggio della parete
alla struttura in c a
4 strato isolante
5 lamiera
6 intercapedine di ventilazione
7 rivestimento esterno in legno
Stratigrafia parete
Dall’interno verso l’esterno
- parete portante Soligno®
- isolamento in fibra di legno
- guaina di diffusione del vapore + intercapedine di ventilazione
- tavolato di rivestimento esterno
Sotto:
l’attacco a terra di una parete Soligno® dall’esterno
Disegno: Soligno® Reinverbund S R L , Prato allo Stelvio (BZ) Foto: baukraft SRL, Bressanone (BZ)
Il fissaggio della parete alla fondazione in cemento armato avviene mediante ancoraggio con hold-down e viti appositamente dimensionate, evitando in ogni caso il contatto diretto tra la struttura in c a e la parete lignea tramite l’interposizione di una guaina bituminosa La caratteristica della parete Soligno® consiste nell’essere realizzata senza l’uso di collanti o parti metalliche Le tavole in legno massiccio, di forma rettangolare, sono infatti affiancate in verticale e semplicemente giuntate a pettine
Headquarter Karl Pichler AG
Markus Tauber Architectura
Casa-Studio Plankensteiner plankensteiner & steger architetti
Condominio Leonardo Massimiliano Vanella, Mauro Rossaro
Uffici, Grosswilfersdorf (A) arch°buero Kaltenegger
Theiner’s Garten Bio Vitalhotel baukraft
Case a schiera in Puglia Francesco Longano
Asilo aziendale GSK
Studio Citterio Patricia Viel and Partners