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Il modo migliore per conoscere l’architettura in legno
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CARLIEUKLIMA S.p.A.
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legnoarchitettura legnoarchitettura rivista trimestrale anno II – n. 3, aprile 2011 ISSN 2039-0858 Numero di iscrizione al ROC: 8147 direttore responsabile Ferdinando Gottard redazione Lara Bassi, Lara Gariup editore EdicomEdizioni, Monfalcone (GO)
incontri Matteo Thun
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FabLab House
redazione e amministrazione via 1° Maggio 117 34074 Monfalcone - Gorizia tel. 0481.484488, fax 0481.485721
Un prototipo di casa solare
progetto grafico Lara Bassi, Lara Gariup stampa Grafiche Manzanesi, Manzano (UD) Stampato interamente su carta riciclata ottenuta da fibre selezionate prezzo di copertina 15,00 euro abbonamento 4 numeri Italia: 50,00 euro - Estero: 100,00 euro Gli abbonamenti possono iniziare, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile in qualsiasi periodo dell’anno
sistemi elementi massicci multistrato
parete esternatetto inclinato
copertina Binder Woodcenter, Matteo Thun Foto: ©Jens Weber, Munich È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dall’editore
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distribuzione in libreria Joo Distribuzione Via F. Argelati 35 – Milano
Foto: ©Jens Weber, Munich
techné 89
Foto: Luca De Giorgi, Daniela Wendlandt
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34 58 Foto: Günter Richard Wett
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Binder Woodcenter Matteo Thun Walter Werner Franz, Albert Willeit
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Dahoam Naturresidence Manuel Benedikter Residenza PF Burnazzi Feltrin Architetti, Paolo Pegoretti
Ampliamento Comfort_Architecten
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Guesthouse enrico iascone architetti Residenza privata Martin Stauder
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Foto: enrico iascone architetti
Haus Ellen
Foto: Burnazzi-Feltrin-Pegoretti-Baroni
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Foto: Martin Zingerle, Kargruber-Stoll
Foto: R. G. Wett, W. W. Franz, A. Willeit
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Matteo Thun
VIGILIUS MOUNTAIN RESORT – San Vigilio, Merano/BZ (2001-2003) L’hotel, raggiungibile solamente in funicolare o a piedi, instaura un rapporto speciale con la natura che lo circonda: la forma, un corpo allungato, segue il morbido profilo della montagna e reinterpreta le tradizionali costruzioni locali, attraverso l’utilizzo di materiali quali la pietra, il legno, l’argilla, il vetro; un frammento di bosco che diventa architettura sostenibile. È stato il primo edificio ricettivo a conseguire la certificazione CasaClima e la recertificazione ClimaHotel. Awards: Award Legambiente/Regione Lombardia 2006; Panda d’oro Best Hotel Opened in the Year, WWF, Italy 2005; Wallpaper Design Award 2004; Gala SPA Award 2004.
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Foto: picture credits vigilius mountain resort
“Per un architetto non c’è miglior insegnante del Genius Loci”. Con questa frase si sintetizza il modo di pensare e fare architettura dello studio di Matteo Thun, da anni attivo nello scenario dell’architettura e del design europeo. Molti i premi vinti dall’architetto e dal suo studio per l’impegno nel realizzare edifici sostenibili: ricordiamo il Vorarlberger Holzbaupreis 2009 per il Binder Woodcenter e il Green Good Design Award 2010 Architecture per la Bio Powerstation Schilling, entrambi in Germania.
Per iniziare: una definizione sintetica del materiale “legno”.
Che significato assume e quanto è importante il legno
Il legno è una scelta contemporanea. È una risorsa
nel suo lavoro di architetto e di designer?
rinnovabile e oggi più che mai assume un ruolo stra-
Ribadisco il concetto che nell’architettura attuale il
tegico importante, è diventato indispensabile nell’ar-
legno è diventato un elemento imprescindibile, pro-
chitettura e nel design attuale. Sono da sempre
prio perché è una risorsa naturale. Il legno, inoltre,
affascinato dalla superficie, dalla sensualità, dalla
possiede tutte le peculiarità per coincidere con la
bellezza del legno e dalle sensazioni che esprime e
mia filosofia del “chilometro zero”: spesso è origina-
trasmette. Il legno dà la possibilità di trovare solu-
rio della regione in cui si costruisce, è neutro per
zioni sostenibili, rispettose per le risorse, e consente
quanto riguarda il carbonio, è facilmente riciclabile,
di raggiungere risultati economici quantificabili favo-
ha delle ottime caratteristiche statiche, è elastico e
rendo, al tempo stesso, l’estetica e la bellezza.
sostenibile e ci offre un campo di utilizzazione molto
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Foto: © jens weber, munich
EDEL:WEISS RESIDENCES – Katschberg/Austria (2005-2009) Le due torri residenziali a 1.600 metri sopra il livello del mare, diventate oggi l’emblema del paesaggio, rappresentano un sorta di gateway tra le province del Salisburghese: una soluzione sostenibile in cui le torri interagiscono armonicamente con la natura circostante secondo un giusto equilibrio architettonico e in cui la zona sigillata è ridotta al minimo. Gli edifici hanno un diametro di 20 metri e accolgono 64 appartamenti, spaziosi, luminosi ed arredati con materiali naturali e chiari. L’intera struttura, riscaldata da una vicina stazione di energia a biomassa, e il legno, impiegato per la costruzione, riconfermano ancora una volta la filosofia del “km zero”.
Foto: © jens weber, munich
BIO POWERSTATION – Schwendi/Germania (2006-2009) La centrale a biomassa coniuga trasparenza, leggerezza e pulizia formale in un’architettura che diventa estetica dell’ecologia. Un nucleo cubico in vetro e acciaio è il cuore tecnologico visibile, senza segreti, del fabbricato; il rivestimento cilindrico in doghe di larice, intrecciate attorno alla parte interna, crea un filtro, naturale e sospeso, verso l’ambiente esterno. L’edificio è stato premiato con il Beispielhaftes Bauen Landkreis Biberach 20022009 e con il Green Good Design Award 2010 Architecture.
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ampio … e poi, è semplicemente bello! Mi interes-
sono una risorsa non solo tradizionale, ma anzi,
sano la semplicità e la concretezza delle cose e,
moderna e più che mai sostenibile. Costruire col
quando lavoro ad un progetto che per esempio pre-
legno significa pertanto costruire in armonia
vede l’utilizzo del legno, sono affascinato dalla per-
con l’ambiente circostante, con la cultura e l’econo-
cezione aptica, dalla sensorialità e dalla bellezza del
mia locale: credo sia possibile conciliare legno
legno, dalle venature, dal colore, dalla ruvidità, dal
e tradizione costruttiva locale proprio per queste
calore e dalla naturalezza. Solo quando tutte queste
considerazioni.
specificità diventano visibili e palpabili nella loro forma più suggestiva, sono contento. L’impiego dei sistemi a secco o di moduli prefabbricati in legno inciderà sul lavoro del progettista e sull’espressività Lei ha utilizzato il legno in diversi edifici e in diverse realtà:
dei materiali?
crede che il legno possa essere un materiale utilizzabile
Il concetto olistico di architettura, di interni e di de-
anche in contesti nei quali non esiste una specifica
sign di prodotto rendono possibile una progettazione
tradizione costruttiva?
evoluta e sostenibile ed il legno, fonte rinnovabile,
Oltre ad offrire grandissime possibilità di impiego, il
rappresenta uno tra i principali materiali per co-
legno possiede qualità di flessibilità, di leggerezza, si
struire, ma non basta; a questo deve corrispondere il
adatta alla produzione di serie, viene utilizzato per
nostro impegno per un’edilizia sostenibile. Noi archi-
materiali da costruzione che sono in gran parte CO2
tetti non dovremmo agire solo da architetto, ma so-
neutrali e ben riciclabili e che, grazie al “km 0”,
prattutto da “life cycle manager”!
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Foto: ©Pergola Residence
PERGOLA RESIDENCE – Lagundo, Merano/BZ (2002-2004) L’architettura del Residence si armonizza con il paesaggio circostante, dove limiti di edificabilità e di struttura del territorio impongono un modo di progettare estremamente oculato, attraverso terrazze, pergolati, stili preesistenti associati all’utilizzo di materiali tecnologici, sempre nel rispetto della natura. La serie di abitazioni, così create, si inseriscono in un corpo unico, permettendo al tempo stesso privacy e socialità.
la qualità dell’architettura possono essere implemen-
di costruzione: quest’ultimo aspetto ha ripercussioni
tati, anzi garantiti. Utilizzare il legno è un importante
sul risultato di un processo nel quale la dimensione
segnale verso un’architettura sempre più estetica-
temporale ha giocato spesso un ruolo decisivo
mente gradevole e sempre meno ecodistruttiva.
nel miglioramento del progetto e dell’architettura. Può esistere oggi una slow architecture? La costruzione modulare può abbreviare il periodo di
Quanto c’è dell’Alto Adige in Matteo Thun, uomo e architetto?
costruzione fino al 40% e questo supporta sia l’inte-
Solo un legame affettivo con il territorio, oppure la filosofia
resse degli investitori che anche la forte domanda
“chilometro zero” trova radici in questi luoghi?
dei committenti. Con condizioni ottimali di produ-
C’è stata un’influenza totale. Fin da giovane i miei
zione e standard uniformi si può raggiungere un’al-
idoli indiscussi, nel costruire o nel creare oggetti-
tissima qualità nel costruire; le costruzioni in legno
stica, sono stati i contadini dell’alta montagna.
racchiudono in sé caratteristiche energetiche posi-
E, da circa dieci anni, analizzo attentamente la cul-
tive, visto che il legno ha eccellenti proprietà di isola-
tura Walser, una cultura del fare architettonico che
mento termico e, attraverso la capacità di
nasce nella regione alpina al di sopra dei 1800
assorbimento dell’umidità, rilascia un piacevole
metri. Là, dove finisce il bosco, inizia la terra dei
clima interno. Se a ciò si uniscono misure di isola-
Walser, terra che lavorano per sottrazione e non per
mento termico e acustico adeguate e tecnologie a ri-
addizione; dal tronco d’albero modellano e creano
sparmio energetico, lo standard a basso consumo e
oggetti ed elementi costruttivi, intagliando il legno
HUGO BOSS INDUSTRIES STRATEGIC BUSINESS UNIT – Coldrerio/Svizzera (2005-2006) Un volume fatto di vetro, acciaio e cemento è il nucleo di questo edificio, avvolto da una struttura costituita di assi di legno di larice intrecciate. Tra la pelle di legno e la facciata continua in vetro, si sviluppa una galleria perimetrale che forma uno spazio aperto. Una grande hall centrale a tutta altezza diffonde luce naturale all’interno e collega tutti i livelli. I premi vinti dall’edificio: Prix Acier Construction, Swiss Institute of Steel Construction 2007 e Neue Horizonte/Ideenpool Holz 21 2006.
Foto: © Frahm
I sistemi prefabbricati riducono i costi ma anche i tempi
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HEIDIS PREFAB HOUSE (1999) Edificio prefabbricato in legno modulare.
Foto: ©Rubner
con estrema maestria. Alcuni grandi architetti mo-
dei venti e del clima ad esempio, e da loro abbiamo
derni sono soliti dire: “Less is more”, il meno è più:
potuto imparare a costruire con la natura, rispet-
più bello, più ecologico… Incredibilmente, “Less is
tando ed utilizzando gli elementi della natura stessa,
more” è da secoli il criterio guida della cultura arti-
in particolare il legno. È da questo modo di pensare
gianale Walser.
che è nata la progettazione di questi due edifici.
Vigilius Mountain Resort e Hotel Pergola Residence,
Per finire: a cosa sta lavorando e qual è il progetto a cui
due progetti che hanno segnato un nuovo modo di progettare
si sente più legato?
la ricettività prima dell’avvento di certificazioni specifiche.
Tantissimi dei nostri lavori sono legati al legno sia a
Come ha legato, in queste due realizzazioni, architettura,
livello architettonico che di design e non è facile sce-
design e materiali ecologici con ambiente e sostenibilità?
glierne uno in particolare.
Costruire sulle Alpi, e quindi realizzare strutture
Al momento stiamo realizzando diversi progetti di ar-
come il Vigilius o il Pergola, significa oggi compen-
chitettura e anche nel design proseguiamo la strada
sare le esigenze necessarie a tale tipologia di edifici
che ormai percorriamo già da un po’; basta vedere
e significa anche conciliare gli interessi dell’industria
solo i nostri ultimi accessories per il bagno ad esem-
del turismo con il rispetto per la tradizione e la na-
pio, legati al mondo legno che, per il nostro studio, è
tura. Questo richiede una costante ricerca del giusto
uno dei punti cardine della progettazione!
equilibrio e di nuovi modi per rendere accettabile l’inserimento del costruito nell’ambiente alpino. Come dicevo, i contadini della montagna ci hanno trasmesso molte conoscenze, sulla microgeografia
Per approfondimenti: www.matteothun.com
Foto: © Matteo Thun & Partners
YOUNIQ STUDENT HOUSING – Monaco di Baviera/Germania (2011) Un nuovo approccio al concetto di alloggi per studenti: design e modularità in legno sono alla base di queste due residenze che saranno realizzate nel corso del 2011 e che uniscono flessibilità, qualità ed efficienza.
Foto: ©Daniele Domenicali
SOCIAL HOUSES - Motta di Livenza/TV (2010) L’edificio reinterpreta in chiave contemporanea il layout della tipologia a blocco. Il fabbricato è articolato su tre livelli fuori terra ed è realizzato con una struttura lignea e tamponamenti prefabbricati, ad eccezione del piano terreno in cemento e laterizio.
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Foto: ©Daniele Domenicali Foto: ©Daniele Domenicali
TORTONA 37 MULTI-PURPOSE COMPLEX – Milano (2003-2009) Recuperando e reinterpretando uno tra gli scorci urbani più interessanti di Milano, l’intervento ha bonificato un’area industriale dismessa, che è stata restituita alla città dotata di tecnologie avanzate di efficienza energetica. Tortona 37 è un complesso architettonico mixed-use, composto da cinque edifici disposti a corte su un ampio giardino dal cuore alberato, a pianta rettangolare, che si sviluppano su sei livelli, permettendo la doppia esposizione a tutte le unità immobiliari. Il massimo rendimento energetico è stato raggiunto coordinando sapientemente la progettazione architettonica con quella impiantistica – mediante il recupero del terreno su cui sorge –, il sistema di condizionamento dell’aria basato sullo sfruttamento geotermico, l’utilizzo di pannelli radianti, l’attento studio dell’involucro esterno.
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Il modo migliore per conoscere l’architettura in legno
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Foto: ŠJens Weber, Munich
Matteo Thun
Binder Woodcenter Kรถsching (D)
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_1 Ingresso al Binder Woodcenter con i volumi chiusi da vetrate continue.
Foto: ©Jens Weber, Munich
_2 Il foyer d’ingresso con l’affaccio verso il primo giardino secco.
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progetti
Foto: ©Jens Weber, Munich
Ubicazione: Kösching, Ingolstadt (D) Committente: Binder Grundstücksdevelopment Deutschland GmbH Progetto: Matteo Thun & Partners, Milano - Responsabile progetto architettura: Bruno Franchi; Responsabile progetto interior design: Uta Bahn; Team arch.: Oliver Hofmeister, Julia Leinfelder, Jens Seemüller; Interior designer: Michael Catoir; Landscaping: Laura Zampieri; Light designer: Simone Fumagalli Progetto esecutivo: Harald Dablander, Hopfgarten (A) Statica: Merz Kaufmann Partner GmbH, Dornbirn (A) Direttore dei lavori: Ingenieurbüro Seibold + Seibold, Eichstätt (D) Appaltatore: Dechant Baumanagement GmbH, Weismain (D) - opere edili; Sohm Holzbautechnik GmbH, Alberschwende (A) - strutture in legno Lavori: 2006-2007 Superficie utile: 4000 m2
Legno per il legno Il nuovo padiglione direzionale della segheria di Kösching, a nord di Monaco di Baviera, si inserisce in un contesto di capannoni industriali con un corpo netto e preciso; un volume centrale completamente vetrato (la hall d’ingresso) e quattro corpi laterali, in pannelli alternati di legno e vetro, che si incastonano nel primo a formare una pianta ad H e che delimitano due cortili, due calmi giardini secchi al di qua e al di là del foyer. Con il volume d’ingresso i cortili formano una sequenza trasparente, un asse visivo aperto sul paesaggio che insieme all’altro asse, perpendicolare al primo e che attraversa il corpo centrale longitudinalmente, diluiscono i passaggi tra l’interno e l’esterno in una generale fluidità dello spazio. Un’ampia copertura piana, una grande lastra lignea dai forti aggetti e ritagliata sui cortili, sottolinea l’orizzontalità del complesso. Il programma dell’edificio è altrettanto chiaro: uffici amministrativi e spazi per conferenze e seminari, un office building su un unico livello che sfrutta al meglio le proprietà tecniche, costruttive e percettive del legno. Ma un legno in forma innovativa: tutto l’edificio è infatti costruito con pannelli BBS, il prodotto di punta dell’azienda. Si tratta di tavole prefabbricate in compensato multistrato strutturale di grande formato e di forte spessore, composte interamente da legno. L’intera costruzione è modulata sulle dimensioni del pannello sia in pianta sia in alzato fondendo chiarezza compositiva e strutturale. Le vetrate complanari a tutta altezza delle facciate incorniciano il verde circostante in una sequenza ritmata di pieni e vuoti. Gli interni alternano i toni scuri nelle superfici e chiari negli arredi e viceversa, a seconda delle zone, grazie alle finiture naturali della pietra, del feltro, della pelle, della lana, dei vari legni. Un biglietto da visita in forma di architettura.
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_3 Particolare di un corpo laterale dell’edificio: la grande lastra di legno del tetto piano aggetta oltre la sagoma della pianta. _4 L’alternarsi delle vetrate a tutta altezza e dei pannelli in legno complanari e modulari ritmano le facciate dell’edificio.
piano terra
sezione AA
sezione BB
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progetti
Foto: ©Jens Weber, Munich
Foto: ©Jens Weber, Munich
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Foto: ŠJens Weber, Munich
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summer, 21.07, 61,9°
spring/harvest, 21.03/9, 38,5°
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winter, 21.12, 15,1°
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Sopra: studio della radiazione solare e strategie progettuali adottate. 1 - Sporto del tetto supportato da travi scatolari vuote. 2 - Tenda a rullo a protezione dai raggi solari, con funzione antiabbagliante + triplo vetro isolante. 3 - Convettori per riscaldamento/ventilazione collocati sotto il pavimento. 4 - Pacchetto isolante collocato sopra gli elementi BBS (Binder-Brettsperrholz). 5 - Pannelli acustici in legno, appesi al soffitto, con integrazione di elementi illuminanti e di aspirazione dei fumi. 6 - Elementi BBS per le pareti interne (12,4 cm) e per le pareti esterne (27,2 cm). 7 - Pavimento sospeso per la collocazione degli impianti (riscaldamento/ raffrescamento, ventilazione, elettrico).
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m
sezione di dettaglio
_sistema costruttivo________ Il BBS (Binder-Brettsperrholz), con cui è stato costruito il Binder Woodcenter, è un pannello in compensato multistrato strutturale, di grande formato e di forte spessore, composto interamente da legno massiccio (abete e larice) in strati sovrapposti a fibratura incrociata, così da ridurre al minimo il ‘lavoro’ meccanico del legno stesso. È un prodotto monolitico che può essere facilmente abbinato ad altri materiali da costruzione e che garantisce elevata resistenza ai carichi, ottimo isolamento termico e acustico, equilibrio igrometrico nonché una certa qualità estetica (le sue superfici possono essere lasciate a vista). I pannelli hanno una larghezza di 125 mm, sono piallati su entrambe le facce, gli angoli longitudinali leggermente bisellati e i bordi dotati di profili standard su entrambi i lati. Possono essere montati a secco per la realizzazione di pareti, solai e coperture. È un sistema adatto per tutti gli edifici che devono soddisfare i requisiti richiesti per le costruzioni passive e a basso consumo d’energia con spessori strutturali ridotti: consente, infatti, maggiore spazio interno, miglior comfort microclimatico nonché un contributo attivo alla salvaguardia dell’ambiente.
progetti
Fasi di assemblaggio della struttura.
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Walter Werner Franz Albert Willeit
Haus Ellen San Lorenzo
_1 Particolare della facciata sud-est. _2 Il prospetto nord: l’edificio preesistente dal tetto piano diventa un corpo unico con l’ampliamento grazie anche al rivestimento in lamelle di larice. _3 La vetrata angolare della cucina a nord.
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Ubicazione: San Lorenzo (BZ) Progetto: arch. Walter Werner Franz, Brunico (BZ); Albert Willeit, Gais (BZ) Strutture: Rubner Haus AG, Chienes (BZ) Direttore dei lavori: arch. Walter Werner Franz, Brunico (BZ); Albert Willeit, Gais (BZ) Progettazione del tetto verde: Rottensteiner, Bolzano Appaltatore: Rubner Haus AG, Chienes (BZ) Lavori: giugno-settembre 2006 Superficie fondiaria: ca. 5.000 m2 Superficie utile: 130 m2 Superficie tetto verde: 30 m2 Fotografie: Günter R. Wett; Walter W. Franz; Albert Willeit
Una scultura in legno È stato ridisegnato ispirandosi alla tradizione ladina il cottage per vacanza, risalente agli anni ‘60, sito in un piccolo borgo all’entrata della Val Badia. Le forme architettoniche sono state reinterpretate dai progettisti e adattate alle nuove esigenze, riorganizzando l’edificio in modo lineare e sviluppando il disegno in modo da ottimizzare l’esposizione al sole e alla luce per incrementare le prestazioni energetiche e favorire il comfort interno. La base in laterizio, rifinita in stucco bianco, forma uno zoccolo sul quale si innalza la struttura in legno, con un tradizionale tetto a capanna. La facciata leggermente inclinata verso l’esterno unisce qualità formale e ragione pratica; l’inclinazione garantisce una protezione strutturale al rivestimento in legno di larice che così tende a stagionarsi in modo uniforme. Le aperture vetrate e il balcone, arretrati rispetto alla facciata, sono elementi tradotti formalmente nel presente che ricordando le vecchie fattorie. Quando la casa vacanza non è abitata e le aperture vetrate sono chiuse, l’edificio è simile ad un oggetto scultureo di legno. Il corpo del vecchio edificio ad un unico piano, occupato dalla cucina e caratterizzato da un tetto a verde estensivo, e la pelle esterna in doghe di larice permettono al nuovo fabbricato di inserirsi nel contesto senza essere notato, seppur in contrasto con il vecchio borgo. L’accesso al garage nel seminterrato avviene da una strada privata. Il concetto energetico è stato attentamente studiato, essendo la casa abitata temporaneamente: si è optato per un isolamento ottimale dell’involucro e sono stati adottati serramenti performanti; lo sfruttamento passivo dell’energia solare contribuisce a contenere ulteriormente la domanda di energia, il cui fabbisogno rimanente viene soddisfatto da un sistema di riscaldamento a gasolio.
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pianta piano terra
pianta primo piano
sezione trasversale
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progetti
facciata nord-est
facciata sud-est
facciata nord-ovest
facciata sud-ovest
_trasmittanza media elementi costruttivi________ pareti esterne: U = 0,19 Wm2/K copertura: U = 0,18 Wm2/K superfici trasparenti: Uw = 0,9 Wm2/K
_prestazioni energetiche________ per riscaldamento e acqua: 35,60 kWh/m2 anno
_4 Vista da sud-est: si noti il differente utilizzo delle doghe in larice, in verticale nel rivestimento e in orizzontale nell’anta scorrevole.
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progetti
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A lato: stratigrafia sezione facciata ovest. Parete esterna (dall’interno all’esterno): pannello in gesso (13 mm); pannello in fibra di gesso (13 mm); telaio in legno con camera d’aria (20 mm) e isolamento in canapa (140 mm); pannello OSB (16 mm); pannello in sughero (90 mm); intonaco; rivestimento in legno.
_5 Vista nord-ovest. _6 A sud il piano terra rientra rispetto al filo di facciata e si apre con la vetrata del soggiorno protetta dalla sporgenza del primo piano le cui aperture arretrano a creare balconi, come è tipico della Valle.
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_sistema costruttivo________ La struttura portante della casa unifamiliare è a traliccio. Il telaio in legno è coibentato con materiali naturali (canapa); le pareti all’interno sono rivestite da un doppio strato di pannelli in gesso, mentre all’esterno sono isolate con pannelli di sughero e rifinite con intonaco minerale o con un rivestimento in legno profilato. Le pareti preassemblate a traliccio giungono in cantiere già dotate di tutte le tracce elettriche e le condutture sanitarie, rendendo così possibile la realizzazione dell’edificio in tempi molto brevi. Dotato di grandi prestazioni energetiche, il metodo costruttivo si contraddistingue anche per le ottime caratteristiche statiche e la stabilità dimensionale.
progetti
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A lato: stratigrafia sezione facciata sud. Tetto (dall’interno all’esterno): pannello in gesso (13 mm); pannello in fibra di gesso (13 mm); listelli (25 mm); struttura portante in legno con isolamento in canapa (240 mm); tavole di legno (25 mm); impermeabilizzazione; controlistelli (70 mm); listelli (50 mm); tegole.
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_7 Particolare di una finestra della base intonacata. Si osservi il disegno esecutivo attaccato al vetro. _8 Dettaglio dell’orditura del tetto. _9 Sottostruttura del pavimento in larice massiccio nel piano terra, ancora senza isolamento con perlite.
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progetti
Assemblaggio delle pareti a traliccio prefabbricate.
Particolare del solaio con isolamento e dettaglio della camera di ventilazione e della grondaia del tetto.
La struttura della facciata in listelli di legno e il dettaglio dell’isolamento del tetto dall’interno.
Due viste del tetto piano a verde estensivo.
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Manuel Benedikter
Dahoam Natur residence Scena
_1 La facciata del residence a ovest. Da notare, ai piani inferiori, i pannelli mobili in lamelle di legno per proteggere dalla radiazione solare e per creare zone d’ombra individuali sul balcone. Al piano superiore il grande sporto del tetto consente di riparare l’edificio dalle intemperie e di conservare il legno che riveste le facciate.
1
_2 Il piano fuori terra da sud-est. La falda esposta a sud accoglie l’impianto fotovoltaico.
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progetti
Ubicazione: Scena (BZ) Committente: Birgit Dosser, Dahoam Naturresidence, Scena (BZ) Progetto: arch. Manuel Benedikter, Bolzano Strutture: Hartmann & Gamper, Merano (BZ) Consulente: Werner Rauchegger, Oberlienz (A) Direttore dei lavori: arch. Manuel Benedikter, Bolzano Lavori: novembre 2009-luglio 2010 Superficie fondiaria: 1.822 m2 Superficie utile: 590 m2 Superficie verde: 1.200 m2 Foto: Luca De Giorgi e Daniela Wendlandt, Studio Benedikter
Essere a casa in vacanza Situato su un verde pendio nel Comune di Scena con vista sulla valle dell’Adige e sulla Val Venosta e disposto su tre piani, il Dahoam Naturresidence è costituito da un’abitazione privata al piano superiore e da quattro appartamenti per villeggianti che affacciano verso la vista migliore e la piscina biologica; quelli al piano più basso sono parzialmente inseriti nel terreno e formano la base per i livelli superiori. Ogni unità immobiliare gode di ottima esposizione al sole e di illuminamento naturale. Il surriscaldamento estivo è evitato grazie a balconi, terrazze ed elementi mobili in lamelle di legno, sul lato sud, che ombreggiano le aperture vetrate dotate di veneziane; ad ovest il tetto che sporge di cinque metri fornisce un’adeguata protezione solare. La struttura dei due piani inferiori a diretto contatto con il terreno è realizzata in c.a. con coibentazione esterna; l’appartamento privato è realizzato con struttura a telaio in legno, proveniente in larga misura dai terreni del proprietario. L’isolamento è in pannelli in fibra di legno con un’ulteriore coibentazione esterna e interna, quest’ultima necessaria anche per il passaggio degli impianti. Per raggiungere l’obiettivo iniziale di un fabbisogno energetico inferiore ai 10 kWh/m2a è stato necessario sviluppare un concetto che collegasse nel modo migliore l’impianto di riscaldamento e l’involucro, suddividendo l’abitazione in varie zone da rifornire individualmente. La geotermia rappresenta la fonte energetica di base; il riscaldamento delle “zone calde” avviene tramite sistemi estesi come il riscaldamento a pavimento o a parete, mentre il fabbisogno restante di riscaldamento e raffrescamento è coperto dal sistema di ventilazione. Tramite l’uso di vetrate triple si sono potute ridurre notevolmente le perdite di calore delle superfici trasparenti, altrimenti molto alte. L’edificio è certificato Casaclima Oro.
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livello -2
livello -1
piano terra
sottotetto
_trasmittanza media elementi costruttivi________ pareti esterne: U = 0,11 W/m2K solaio contro terra/vano non riscaldato: U = 0,18 W/m2K copertura: U = 0,10 W/m2K superfici trasparenti: Ug = 0,5 W/m2K
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progetti
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_prestazioni energetiche________
In alto, sezione longitudinale e sezione trasversale.
consumo energetico per riscaldamento: 10 kWh/m2 anno efficienza energetica complessiva: -24,27 kWh/m2 anno emissioni CO2 evitate: -4,66 kg/m2 anno
_3 Il lato nord. Pagina a fianco, facciata est e facciata ovest; a lato, facciata sud.
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progetti
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A lato: stratigrafia. Tetto (dall’interno all’esterno): pannello in fibra di gesso (15 mm); intercapedine passaggio impianti isolata acusticamente con fibra di legno (40 mm); pannello OSB (15 mm); fibra di legno (200 mm) tra le travi (120/200); tavolato (24 mm); fibra di legno (2x100 mm); fibra di legno (50 mm); struttura del tetto; copertura del tetto.
_il sistema costruttivo________ La parte emergente della casa è costituita da una struttura a telaio di legno d’abete, riempito e coibentato esclusivamente con pannelli di fibra di legno morbida disposti a più strati. Le facciate sono rivestite con listelli di legno di larice, disposti orizzontalmente e distanziati dal pacchetto murario, a formare un’intercapedine ventilata. Il tetto è a struttura lignea tradizionale e a sua volta è coibentato con strati multipli di fibra di legno. Terrazze e balconi, così come i pannelli frangisole scorrevoli, sono in larice su una struttura in acciaio preposta ed indipendente dal sistema murario. Su esplicita richiesta della committenza, gran parte del legno necessario alla costruzione è stato prelevato direttamente dalle sue vicine proprietà e trasformato nel prodotto finito in una carpenteria del posto. Così facendo è stata rispettata non solo la tradizione costruttiva locale ma anche l’ambiente, in quanto si è riusciti a costruire con un impatto ridotto grazie all’uso di un materiale rinnovabile e alla riduzione dei carichi ambientali dovuti al trasporto.
_4 Getto del sottofondo alleggerito. _5 I falsi telai in legno dei serramenti.
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progetti
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_6_7_8_9 Interni degli appartamenti per le vacanze. Viene offerta la possibilitĂ di visitarli e di “provare ad abitarliâ€?.
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A lato: stratigrafia. Parete esterna (dall’interno all’esterno): pannello in fibrogesso (15 mm); intercapedine passaggio impianti isolata acusticamente con pannello flessibile (40 mm); pannello OSB (19 mm); fibra di legno (300 mm) e struttura portante a telaio; tavolato (24 mm); pannelli in fibra di legno (50+30 mm); membrana di tenuta all’aria per facciate di colore nero; listellatura per camera di ventilazione (30 mm); listelli di larice non trattato (50x30 mm). Solaio interpiano (dall’intradosso all’estradosso): pavimentazione (15 mm); massetto con riscaldamento a pavimento (65 mm); strato di separazione; isolamento acustico anticalpestio (20 mm); solaio in legno multistrato X-lam; controsoffitto. Solaio interno verso residence in struttura pesante (dall’interno verso l’esterno): pavimentazione (15 mm); massetto radiante (65 mm); strato di separazione; isolamento acustico anticalpestio (20 mm); massetto di riempimento per impianti e ventilazione (300 mm); solaio in cls (200 mm); controsoffitto. Solaio esterno verso residence: pavimentazione galleggiante in doghe di larice (30 mm) con controlistelli su piedini; strato di protezione; guaina; isolamento in XPS (300 mm); solaio in cls (200 mm); controsoffitto.
±0,00
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progetti
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Dettaglio della platea di fondazione e del getto in cls con cassero a perdere in XPS delle pareti interrate.
Particolare della struttura in legno delle pareti e del tetto.
Assemblaggio delle pareti interne e stesura dell’intonaco al piano -2: si notino i falsi telai dei serramenti.
Foro nel solaio per il passaggio delle tubazioni della ventilazione meccanica controllata e particolare dello strato fonoassorbente.
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BURNAZZI FELTRIN ARCHITETTI Paolo Pegoretti architetto
Residenza PF Pergine Valsugana
_1 Veduta dell’edificio da ovest; la differenza tra due livelli costruttivi, più compatto e pesante in basso, più leggero ai piani superiori, è accentuato dall’uso dei listelli e dalle logge a sbalzo. _2 Il prospetto a sud-ovest: gli sbalzi delle logge e l’ampia falda della copertura proteggono la facciata dalla radiazione solare e dalle intemperie. _3 Il fabbricato da sud-est.
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Ubicazione: Pergine Valsugana (TN) Progetto: BURNAZZI FELTRIN ARCHITETTI, Rimini-Trento; Paolo Pegoretti architetto, Pergine Valsugana (TN) Strutture: ing. Roberto Svaldi - Svaldi Ingegneria, Baselga di Pinè (TN) Direttore dei lavori: arch. Paolo Pegoretti, Pergine Valsugana (TN) Appaltatore: Rasom Wood Technology, Predazzo (TN) Lavori: 2007-2009 Superficie fondiaria: 1.373 m2 Superficie utile: 260 m2 Superficie verde: 421 m2 Fotografie: Carlo Baroni
L’innovazione nella tradizione L’edificio unifamiliare, rifacimento ed ampliamento di una costruzione esistente, si trova sotto il castello medievale di Pergine Valsugana, a metà del crinale, in una posizione ideale sia per la bellissima vista sulla valle sia per il soleggiamento, ottimale durante tutto l’arco dell’anno. La struttura, il risparmio energetico e la continuità spaziale interno-esterno sono stati i temi principali che hanno guidato la progettazione dell’edificio, suddiviso in due livelli costruttivi: il livello inferiore “pesante” e quello superiore “leggero”, coperto quasi totalmente da listelli, a richiamare l’uso del legno tipico dell’architettura rurale di questa regione. L’ampliamento, che doveva presentare una pianta libera da pilastri, è stato eseguito con una struttura portante in acciaio, del tutto autonoma dall’esistente, realizzata tramite una trave Vierendeel, posta nel piano di sottotetto, alla quale è appeso il solaio del piano inferiore. La trave, all’interno della quale sono state ricavate ampie vetrate fisse o scorrevoli, è l’elemento maggiormente caratterizzante dell’edificio; essa contraddistingue la parte terminale del prospetto principale e il piano sottotetto. L’involucro edilizio è caratterizzato da elementi ad alta prestazione energetica: le pareti esterne sono costruite in prefabbricato-preassemblato di legno con isolamento in pannelli di fibra di legno e gli infissi, in larice, sono basso emissivi. Al piano superiore, le grandi logge vetrate a sbalzo e il legno di larice, che si estende fin dentro l’abitazione, sui pavimenti e sulle pareti, creano una forte interrelazione tra l’interno e l’esterno dell’edificio, tra spazio privato e paesaggio circostante. Gli impianti tecnologici sfruttano la ventilazione ad alto rendimento; il riscaldamento-raffrescamento degli ambienti avviene mediante sistemi radianti a pavimento e a parete; il solare termico fornisce acqua calda e la tecnologia domotica caratterizza l’impianto elettrico.
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prospetto sud-est
prospetto sud-ovest
pianta piano secondo
pianta piano sottotetto
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progetti
prospetto nord-est
prospetto nord-ovest
_4 La terrazza all’ultimo piano segue perimetralmente quasi tutta la sagoma dell’edificio.
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_Trasmittanza media elementi costruttivi________ pareti esterne: U = 0,21 W/m2K solaio verso cantina: U = 0,30 W/m2K copertura: U = 0,20 W/m2K superfici trasparenti: Uw = 0,90 W/m2K
_Prestazioni energetiche________ consumo energetico per riscaldamento: 48,24 kWh/m2 anno
sezione 01-01
sezione 04-04
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_5 La trave Vierendeel configura l’intera pianta dell’abitazione; ad essa sono infatti allineati gli arredi su misura e le vetrate che suddividono gli ambienti. _6 Si nota la continuità nell’utilizzo del legno tra interno ed esterno.
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_7 La zona giorno: vetro e legno; i materiali connotano la struttura e gli arredi. _8_9 Interni.
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_sistema costruttivo________ Per rispondere alle esigenze della committenza – un edificio con pianta libera da pilastri, con grandi logge e terrazze per godere del panorama della valle e sporgenze per riparare i percorsi esterni dagli agenti atmosferici – una costruzione ex-novo sarebbe stata la soluzione ideale; in questo caso, però, l’intervento doveva necessariamente consistere nell’ampliamento di un fabbricato degli anni ‘60 distribuito su due livelli, non in grado di sostenere il peso dell’ampliamento costituito da un ulteriore piano e dal sottotetto. Si è quindi optato per una struttura in acciaio, a pilastri, travi e tiranti, in uso nell’ingegneria civile, ma non comune per un’abitazione privata. Due pilastri, alti 8,8 metri, affiancandosi alla struttura esistente, sostengono una trave Vierendeel di 16 x 4,4 metri nel piano sottotetto; a questa, per mezzo di ulteriori travi e tiranti, è appeso il piano inferiore. Per motivi esecutivi e logistici la trave è stata realizzata e trasportata in cantiere in tre pezzi differenti. La struttura in legno è realizzata con pannelli X-lam, cioè pannelli lamellari in legno massiccio, costituiti da strati incrociati incollati di tavole di spessore medio di 2 cm, isolati esternamente con fibra di legno. All’interno un’intercapedine isolata è stata creata appositamente per dare la corretta traspirabilità al legno e per ospitare il passaggio degli impianti elettrici e idraulici; la parete è rifinita con una doppia lastra in cartongesso.
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A
A lato: stratigrafie. Tetto -A(dall’interno all’esterno): controsoffitto in cartongesso; isolamento in lana di roccia; pannello multistrato in larice; freno vapore; fibra di legno (160 mm); camera d’aria (60 mm); pannello in legno di abete (25 mm); guaina impermeabilizzante; copertura in lamiera. Solaio terrazza -B(dall’intradosso all’estradosso): controsoffitto in cartongesso; pannello X-lam (142 mm); isolamento in XPS (140 mm); guaina impermeabilizzante; listellatura; listelli in legno di larice naturale (50x50 mm). Parete -C(dall’esterno all’interno): listelli in legno di larice naturale (50x50 mm); pannello multistrato in larice (20 mm); barriera antivento; listellatura; fibra di legno (140 mm); pannello X-lam (85 mm); tirante in acciaio (20 mm); intercapedine passaggio impianti isolata con lana di roccia; doppia lastra in cartongesso (25 mm).
B C
Solaio aggettante -D(dall’interno all’esterno): doghe in legno di larice naturale; calcio silicato anidrico (50 mm) e riscaldamento a pavimento; fibra di legno (40+20 mm); profilo IPE (h 220 mm); fibra di legno (120 mm); barriera antivento; pannello multistrato in larice (20 mm); listelli in legno di larice naturale (50x50 mm).
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D
progetti
La trave Vierendeel e i pannelli prefabbricati in legno.
Particolari della struttura.
Interni dell'edificio in costruzione: a destra i massetti a secco.
Dettagli della orditura delle travi del tetto.
Viste del fabbricato in costruzione.
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Foto: G端nter Richard Wett
Comfort_Architecten
Ampliamento Dobbiaco
_1 Il lato ovest dell’ampliamento.
Foto: Günter Richard Wett
Foto: Günter Richard Wett
_2 La vista a sud: in fondo l’ampia terrazza scoperta creata sulla struttura esistente.
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Ubicazione: Dobbiaco (BZ) Progetto: arch. Michael Mumelter + arch. Marco Micheli - Comfort_Architecten, Brunico (BZ) Strutture: Kargruber-Stoll srl, Monguelfo (BZ) Direttore dei lavori: arch. Michael Mumelter Appaltatore: Kargruber-Stoll srl, Monguelfo-Tesido (BZ) Lavori: aprile-ottobre 2009 Superficie utile: 160 m2
Sopraelevazione, legno e creatività L’ampliamento, realizzato con la sopraelevazione di un corpo di fabbrica esistente a due piani, si è reso necessario in quanto le caratteristiche dell’appartamento del proprietario dell’immobile e dell’azienda che ha sede nello stabile originariamente locato al primo piano dell’edificio, non corrispondevano più alle esigenze della famiglia. La decisione di effettuare la sopraelevazione ha risolto alcuni problemi e limitazioni quali, ad esempio, l’inadeguata disposizione degli ambienti interni; dopo la rimozione del tetto, su una grande lastra di cemento armato costruita sulle murature esistenti quale piattaforma, si sono ridisposti in modo idoneo e con libertà d’orientamento gli spazi abitabili (i vani principali sono rivolti a sud e a ovest). Ampie terrazze coperte e scoperte create sul tetto della struttura esistente offrono ulteriore spazio libero e libera vista sul paesaggio circostante. Diversi motivi hanno portato a costruire la sopraelevazione con elementi prefabbricati in legno: l’aspetto ecologico, i ridotti tempi di costruzione e i motivi statici. La tecnica costruttiva utilizzata è costituita da un sistema che pone particolare attenzione all’ecologia dei materiali usati, adoperando solo legno abbattuto in precise fasi lunari e utilizzando per il collegamento delle singole tavole che compongono gli elementi unicamente cavicchi in legno duro, senza colle o mastici. La prefabbricazione dei singoli elementi in legno ha ridotto inoltre la fase costruttiva della struttura a pochi giorni e la fase esecutiva dei lavori a 6 mesi. L’involucro è stato coibentato con isolante di origine naturale (fibra di legno) e rivestito con pannelli in alluminio. Il peso ridotto della struttura in legno ha permesso lo sviluppo di una pianta svincolata da ogni riferimento forzato alle strutture esistenti.
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Legenda della pianta: 1 - soggiorno; 2 - cucina; 3 - stanza; 4 - bagno; 5 - ripostiglio. _3 La facciata a nord si apre solamente con una lunga finestra.
pianta
Foto: GĂźnter Richard Wett
Foto: GĂźnter Richard Wett
_4 A ovest il volume dell’ampliamento si schiude per poter godere della radiazione solare, seppur protetto dall’ampio sporto del tetto.
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sezione longitudinale
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progetti
4
_trasmittanza media elementi costruttivi________ pareti esterne: U = 0,20 W/m2K copertura: U = 0,20 W/m2K superfici trasparenti (vetri isolanti): Uw = 1,30 W/m2K
_prestazioni energetiche________ per riscaldamento: 35 kWh/m2 anno
facciata nord
facciata sud
facciata ovest
facciata est
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_5 La zona giorno verso la terrazza scoperta con le ampie vetrate a sud e a ovest. _6 Lunghe finestre per la zona cucina ad est. _7 Una camera da letto.
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Foto: G端nter Richard Wett
Foto: G端nter Richard Wett
_8 Il bagno.
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progetti
Foto: G端nter Richard Wett
Foto: G端nter Richard Wett
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legno 8/8 cm
A lato: stratigrafie.
pannello di facciata
Solaio terrazzo (dall’interno all’esterno): pavimento grigliato in listelli di legno; listelli di legno; sottocostruzione; strato di separazione e protezione; impermeabilizzazione; strato di separazione e protezione; isolamento termico (16 cm); barriera al vapore; solaio cementizio armato con superficie in pendenza; listelli; solaio sospeso.
lamiera ventilata perline
protezione solare
rivestimento in lamiera
pannello canaletto
pendenza
legno di appoggio
Copertura (dall’interno all’esterno): solaio sospeso; listelli; solaio in legno (20 cm); barriera al vapore; isolamento termico (22 cm); strato di regolarizzazione; ventilazione (3-8 cm); tavole di legno (2,5 cm); strato di regolarizzazione; strato di separazione e protezione; impermeabilizzazione; ghiaia rotonda lavata.
dettaglio costruttivo
_9 La struttura al grezzo all’interno.
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Foto: Günter Richard Wett
_10 Vista dell’interno completato.
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A lato: stratigrafie.
vetro termico legno 8/8 cm
pendenza
Parete esterna (dall’interno all’esterno): rivestimento interno; strato per installazioni con listelli e isolamento; elemento legno massiccio (17 cm); isolamento esterno a cappotto in fibra di legno (14 cm); strato di protezione; facciata ventilata (listello per camera di ventilazione e pannello di alluminio).
pannello facciata lamiera vent.
bancale lamiera
Solaio in aggetto verso esterno (dall’interno all’esterno): pavimento; massetto cementizio galleggiante (6 cm); strato di scorrimento e protezione; materasso acustico (5 cm); strato di scorrimento e protezione; massetto alleggerito in calcestruzzo cellulare (12 cm); solaio cementizio armato; isolamento termico (10 cm); listelli/profili; facciata ventilata (listello per camera di ventilazione e pannello di alluminio).
pannello facciata
lamiera vent.
dettaglio costruttivo
_sistema costruttivo________ Il metodo costruttivo che impiega il sistema Thoma Holz100 si caratterizza per l’assenza totale di collanti e di perni metallici. La parete massiccia è composta da strati di legno alternati in orizzontale, verticale e diagonale senza intercapedini. L’ossatura portante del pannello è data dallo strato centrale di 6 cm, mentre dal numero delle tavole esterne si ottiene sia lo spessore desiderato, sia la controventatura e la stabilità dell’elemento strutturale. I vari strati di tavole, asciugate all’aria aperta, sono uniti medianti tasselli/cavicchi di faggio essiccati in forno e inseriti in appositi fori – di mezzo millimetro più piccoli dei tasselli – eseguiti sui montanti. Assorbendo umidità, i cavicchi si gonfiano e si legano in maniera indissolubile alle tavole. Ogni parete, solaio o piastra è realizzata su misura.
_11_12 Due immagini della struttura preesistente.
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progetti
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Inizio dei lavori e posa delle pareti prefabbricate.
Fasi di assemblaggio della struttura in elevazione.
Posa dell’assito della copertura e orditura delle travi del tetto.
La struttura del tetto da sud ed il rivestimento in lamiera.
Struttura in fase di completamento, da nord-ovest.
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enrico iascone architetti
Guesthouse Bologna
_1 Vista da sud-est del padiglione immerso nella vegetazione del bosco. Lunghe e basse finestre illuminano lo spazio della cucina, mentre un’ampia vetrata si apre sulla zona giorno al piano interrato. _2 A nord la lunga apertura della zona pranzo.
1
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Ubicazione: Bologna Progetto: arch. Enrico Iascone - enrico iascone architetti, Bologna Strutture: ing. Luca Turrini, Bologna Direttore dei lavori: arch. Enrico Iascone Appaltatore opere edili: Ter Costruzioni s.r.l., Bologna Appaltatore opere in legno: Lignotec s.r.l., Aldino (BZ) Lavori: gennaio-novembre 2009 Superficie utile: 90 m2 Importo dell’opera: 215.000 € Fotografie: enrico iascone architetti
Una lanterna nel bosco L’edificio, una piccola residenza costruita all’interno di una grande proprietà e commissionata con l’obiettivo di aggiungere alla villa padronale una dependance per gli ospiti, è stato ricavato dalla demolizione di un edificio preesistente, un magazzino per gli attrezzi, di cui è stata mantenuta la sagoma. L’area del progetto, in zona collinare e completamente immersa nel verde, ha suggerito l’idea di realizzare una piccola “lanterna” nel bosco, visibile da diverse angolature con effetti e caratteristiche differenti, costruita con materiali ecologici e tecnologie sostenibili. Ad eccezione delle parti interrate in c.a., tutte le strutture sono state realizzate in legno, compreso il rivestimento esterno. La scelta di questo materiale da costruzione esprime appunto la volontà di sostenibilità attraverso il legame con il contesto, rafforzato dalle scelte cromatiche che accostano il colore degli alberi al colore del volume nella sua totalità. Dalla sistemazione del terreno dai forti dislivelli è stato recuperato un piano che accoglie un nuovo volume interrato, dotato di un’ampia superficie finestrata e adibito a zona notte. Il soggiorno si affaccia prevalentemente a sud, dove si apre una grande vetrata verso la villa padronale, creando con quest’ultima un collegamento visivo e di affaccio diretto. Le parti trasparenti sono, sul prospetto frontale, delle asole di luce che rispettano il passo e la dimensione dei pannelli; altri tagli sono stati studiati in modo da privilegiare semplicemente gli scorci sul bosco, come la finestra sul lato nord e sul lato est. Per quanto riguarda le scelte impiantistiche finalizzate al risparmio energetico, trattandosi di un edificio così piccolo, ci si è affidati principalmente alle proprietà di coibenza dei pacchetti prescelti nella realizzazione dell’involucro, all’utilizzo degli impianti termici a pannelli radianti con alte prestazioni e all’inserimento di pannelli fotovoltaici sul tetto della villa principale.
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L’edificio risulta completamente immerso nella macchia di querce, frassini ed aceri, essenze arboree a foglia caduca che consentono il soleggiamento nei mesi invernali e l’ombreggiamento nei mesi estivi. Per evitare il surriscaldamento della parete esterna (comunque limitata dalla posizione dell’edificio all’interno di un bosco) si è proceduto alla realizzazione di una parete ventilata. Si è adottato un sistema di ventilazione naturale di tipo passante orizzontale e combinata nella parte al piano fuori terra. Nella parte al piano interrato, nel vano principale, la ventilazione naturale è del tipo a lato singolo.
piano interrato
piano terra
prospetto sud
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progetti
prospetto est
sezione BB
sezione CC
prospetto nord
prospetto ovest
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A lato: stratigrafie. Copertura (dall’interno all’esterno): doppia lastra in fibrogesso (2x1,25 cm); intercapedine per impianti illuminazione e aerazione (32 cm); tavolato in legno (1,5 cm); barriera al vapore; struttura portante e isolamento termico (18 cm); barriera al vapore; tavolato di legno (1,5 cm); intercapedine aerata; rivestimento in tavolato di legno (2,5 cm); manto impermeabilizzante; strato ghiaia (7 cm). Solaio a sbalzo (dall’interno all’esterno): rivestimento in resina (0,3 cm); intercapedine per riscaldamento a pavimento (6 cm); massetto impianti (8 cm); struttura portante in c.a. (20 cm); pannello coibente in fibra di legno (8 cm) e profili in acciaio a “Z”; pannello in legno trattato per esterni (1,8 cm). Solaio controterra (dall’interno all’esterno): rivestimento in resina (0,3 cm); riscaldamento a pavimento (7,5 cm); massetto per impianti (13 cm); pannello termoisolante (6 cm); fondazioni in c.a. (30 cm); pannello in lana di legno mineralizzata (2 cm); massetto (5 cm); bentonite; magrone (5 cm); strati di gesso.
_3 La zona giorno.
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progetti
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A lato: stratigrafia.
_trasmittanza media elementi costruttivi______
Parete portante (dall’interno all’esterno): lastra in fibrogesso (2x1,25 cm); intercapedine passaggio impianti (4 cm); parete multistrato a fibre incrociate in legno (9,5 cm); doppio pannello coibente in fibra di legno (8 +8 cm); pannello coibente impermeabile sul lato esterno (2 cm); telo resistente ai raggi UV, permeabile al vapore e impermeabile all’acqua e al vento; intercapedine per areazione (4 mm); pannello in legno trattato per esterni (1,8 cm).
pareti esterne: U = 0,18 W/m2K solaio contro terra: U = 0,35 W/m2K copertura: U = 0,15 W/m2K superfici trasparenti: Uw = 1,1 W/m2K
_prestazioni energetiche________ consumo energetico per riscaldamento: 63,3 kWh/m2 anno Vista la peculiare destinazione d’uso dell’edificio (residenziale con occupazione saltuaria) e la sua limitata estensione, i consumi energetici complessivi sono così limitati da rendere non conveniente l’adozione di soluzioni impiantistiche volte a ridurre ulteriormente tali parametri.
_sistema costruttivo________ La struttura portante è composta da pareti realizzate con pannelli multistrato in legno di abete a tavole incrociate ed incollate tra loro (λ ≈ 0,13 W/mK) di spessore 95 mm. Per l’isolamento termico della parete portante è stato inserito uno strato di coibentazione composto da un manto isolante termico (freddo-caldo) con doppio pannello in fibra di legno naturale (100+80 mm) in modo continuo, posato sfalsato su tutta la parete. Nell’intercapedine fra struttura e rivestimento sono stati montati travetti di supporto in legno d’abete a ca. 62,5 cm di interasse, fissati con ferramenta zincata sulla parete in legno, sezione 6x8 cm. L’solamento termoacustico è in pannelli di fibra di legno addizionati di emulsione di lattice (λ = 0,045 W/mK, densità ca. 250 kg/m3), impermeabile all’acqua, permeabile al vapore acqueo (valore 5), reazione al fuoco classe E, forniti e posti in opera in un unico strato a secco e incastro a maschio e femmina su supporto in doppio strato di pannelli isolanti. A completamento del pacchetto, il rivestimento esterno è formato da pannelli in legno di betulla, giuntati a battente, con coste parallele, superfici in vista piallate, spessore finito 18 mm, trattati e verniciati in autoclave e posti in opera su un supporto in listelli di legno, a formare una parete ventilata.
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progetti
Le fondazioni con il pannello in lana di legno mineralizzata a perdere e assemblaggio della struttura.
L’edificio prima della posa della copertura.
La struttura all’interno con il sistema radiante a pavimento e il montaggio dei pannelli in fibrogesso; la struttura al grezzo.
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Martin Stauder
Residenza privata Vandoies
_1 Vista da sud-est: il primo piano arretra rispetto al piano terra che accoglie la zona giorno, contraddistinta da grandi aperture sul lato sud e dal rivestimento in lamelle di legno.
1
_2 Lo sporto del tetto protegge il piano superiore dalla radiazione solare.
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Ubicazione: Vandoies (BZ) Progetto: arch. Martin Stauder, Vandoies (BZ) Strutture: ing. Klaus Seeber - Team 4, Brunico (BZ) Consulente: ing. Oscar Stuffer, loc. Telfen Lanzin, Castelrotto (BZ) Direttore dei lavori: arch. Martin Stauder, Vandoies (BZ) Appaltatore: Kargruber-Stoll srl, Monguelfo-Tesido (BZ) Lavori: maggio 2009-maggio 2010 Superficie fondiaria: ca. 850 m2 Superficie utile: ca. 210 m2 Fotografie: Martin Zingerle, Kargruber-Stoll srl
Il legno in classe A L’edificio residenziale, situato a Vandoies nel comprensorio della Val Pusteria, consta di due corpi “fusi assieme” che creano un particolare movimento formale in pianta e in alzato. Al livello 0 m si trova la piscina provvista di un’ampia superficie a verde, mentre al livello di + 1,70 m si innalza il nuovo edificio con il giardino privato: si forma così un dislivello che separa le due zone, permettendo loro di mantenere una certa autonomia funzionale ma, allo stesso tempo, di conservare una sorta di filo conduttore grazie al verde. La volontà da parte del committente di costruire una casa che rispondesse agli standard di CasaClima A e che fosse anche sostenibile, ha portato l’architetto ad effettuare alcune scelte progettuali in questa direzione. Le parti dell’edificio che si trovano anche solo parzialmente interrate, come la cantina-garage e parte del piano terra, sono in cemento armato, mentre il resto è realizzato in pannelli composti da strati alternati di legno massiccio in orizzontale, diagonale e verticale. Anche il tetto ha struttura in legno e la copertura è in lamiera di alluminio, mentre alcune piccole parti sono trattate come tetto verde. Le facciate sono intonacate o ricoperte con lamelle di legno. Per poter rispondere alle esigenze dello standard CasaClima A, le pareti possiedono uno spessore elevato e si caratterizzano per un doppio strato coibente: quello più esterno è realizzato in fibra di legno. Dal punto di vista impiantistico sono da menzionare la presenza di un impianto fotovoltaico integrato architettonicamente nella copertura, un impianto di ventilazione meccanica controllata, il riutilizzo delle acque piovane e un impianto geotermico con pompa di calore per la produzione di acqua calda e riscaldamento, distribuito tramite un impianto a pavimento, supportato, quando necessario, da una stufa.
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piano terra
piano superiore
sezione
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prospetto est
prospetto nord
prospetto ovest
prospetto sud
_3 Particolare del rivestimento in lamelle di legno.
3
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A lato: particolare dell’attacco a terra della struttura in legno. 1 - Coibentazione termica in XPS (fino a 50 cm dal piano di calpestio); 2 - isolamento perimetrale con guaina bituminosa; 3 - dormiente in legno; 4 - isolante in vetro cellulare; 5 - strato di livellamento; 6 - pannello portante.
6 1 esterno
interno
2 3 4 5
dettaglio dell’attacco a terra della struttura in legno
_trasmittanza media elementi costruttivi________ pareti esterne: U = 0,08 W/m2K solaio contro terra: U = 0,08 W/m2K copertura: U = 0,10 W/m2K superfici trasparenti: Uw = 0,72 W/m2K
_prestazioni energetiche________ consumo energetico per riscaldamento: 31 kWh/m2 anno sul posto, 22 kWh/m2 anno calcolo CasaClima Bolzano, (38 kWh/m2 anno PHPP) consumo energetico per acqua calda: ca. 12 kWh/m2 anno (PHPP)
_4 Dettaglio dell’attacco a terra della struttura in legno: si noti la piastra in acciaio di aggancio e il vetro cellulare per l’isolamento tra la fondazione e il pannello portante.
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_5 Riduzione dei ponti termici. _6 Posa delle pareti prefabbricate in cantiere. _7 La grande vetrata a sud.
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_sistema costruttivo________ Il sistema con cui sono costruite le pareti della casa di Vandoies è quello della ditta austriaca Thoma. Il brevetto Thoma Holz100, dal nome dell’inventore e proprietario, l’ingegner Erwin Thoma, consiste in una parete in legno massiccio, realizzata senza uso di collanti e/o perni metallici. I vari strati che compongono la parete sono tenuti assieme solo da cavicchi in legno che, inseriti nella parete, ne assorbono l’umidità residua, unendo saldamente i singoli elementi. Le ottime caratteristiche termiche, acustiche, antisismiche ed ecologiche del metodo Thoma fanno di questo brevetto uno dei più sostenibili nel campo delle costruzioni in legno. Non solo, la tecnologia utilizzata respinge qualsiasi utilizzo di prodotti chimici o di sintesi e il legno stesso con cui vengono costruite le pareti e anche i solai proviene da foreste certificate e viene tagliato durante la corretta fase lunare, aspetto questo che impedisce l’insorgere di muffe e l’annidarsi di parassiti con conseguenti, negativi, influssi sugli abitanti dell’edificio.
_8 Particolare dello sporto del tetto visto da sotto. _9 La struttura con in primo piano il dormiente. _10 Sezione della parete.
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progetti
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Il primo solaio e particolare del contro telaio delle finestre.
Dettaglio della posa dei solai e scala ermeticamente divisa.
Impianto radiante a pavimento: a destra la divisione acustica tra due zone riscaldate.
Sottotetto ventilato aperto e una fase della costruzione dell’edificio.
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FabLab House Un prototipo che vuole diventare seriale: questa è la FabLab House, una casa solare passiva prefabbricata, creata da un gruppo di studio dell’Istituto di Architettura Avanzata dell’Università della Catalogna (IAAC), formato da architetti provenienti da venti paesi. Autosufficiente dal punto di vista energetico – produce più energia di quanta ne consumi grazie alla pelle fotovoltaica che in parte lo riveste – l’edificio in legno è stato concepito per essere facilmente realizzabile, da chiunque in qualunque parte del mondo mediante macchine e materiali facilmente reperibili, e personalizzabile sulla base delle esigenze di soleggiamento e orientamento del lotto.
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IAAC, FabLab BCN, The Center for Bits and Atoms
FabLab House Un prototipo di casa solare
Sopra, il lato esposto a sud rivestito da pannelli fotovoltaici. Pagina a fianco, vista nord-ovest.
Autosufficienza e alto rendimento energetico sono gli obiettivi che hanno spinto i progettisti a realizzare la FabLab House, una soluzione abitativa alla portata di chiunque che si contraddistingue per semplicità costruttiva, raffinatezza e originalità della forma nonché per ricchezza tecnologica. Il concetto di base è quello di rendere accessibile la tecnologia della FabLab House a tutti, così da poter realizzare molti edifici simili adattabili sia alle esigenze del fruitore che alle caratteristiche del luogo in cui essi verranno costruiti. Questa condivisione di idee ed esperienze si attua attraverso la rete dei FabLab, laboratori nati all’interno di istituti universitari su iniziativa del Center for Bits and Atoms del MIT di Cambridge – Massachusetts, luoghi dove il progettista e il costruttore sono la stessa persona, ricalcando così i passi della doppia figura dell’architetto-costruttore di origine medioevale e dove il cliente può scegliere dimensione, forma e disposizione interna della propria casa. Con la prefabbricazione, inoltre, in quindici giorni è possibile costruire un’abitazione di 75 m2 confortevole e adatta a una famiglia di quattro persone. Il prototipo La FabLab House è un’abitazione che in modo attivo e passivo produce energia per essere autonoma e sostenibile. Per questo motivo la sua forma segue l’energia: la geometria della FabLab risponde, infatti, alla potenziale capacità produttiva energetica dell’involucro, contrariamente a quanto avvenuto fino al secolo scorso, quando la forma era spesso influenzata dalla destinazione d’uso.
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Lo studio del percorso del sole è alla base della forma della casa. Il progetto ha avuto origine dal disegno di una sezione paraboloide deformata per gradi e in momenti successivi al fine di ottenere la forma più idonea per massimizzare gli apporti solari invernali, mentre il restringimento della costruzione a ovest consente di ridurre gli effetti dell’irraggiamento nei mesi più caldi. Lo stesso disegno arrotondato, con le centine in legno curve che sorreggono la pelle esterna, consente di ottenere un volume netto ampio, pur utilizzando una ridotta porzione di suolo. L’involucro poggia su “tre gambe” che creano uno spazio confortevole al di sotto della pancia, raddoppiando lo spazio della zona giorno nella bella stagione e permettendo lo sviluppo di attività all’aperto. Questo luogo ombreggiato consente anche il raffrescamento dell’aria indoor; la ventilazione naturale avviene attraverso le finestre. All’interno dell’edificio, un luminoso open space
ospita e organizza le diverse funzioni: un ampio spazio riservato alla socialità, una camera, la cucina, un bagno, un soppalco destinato agli ospiti, l’area riservata a un piccolo FabLab. Ma la FabLab House è pensata anche come un centro attivo di produzione anziché un mero spazio passivo di consumo: oltre all’energia prodotta dal sistema fotovoltaico, si “producono cibi” nel giardino dedicato alla permacultura1 e frutta dagli alberi. La costruzione L’edificio è stato realizzato in legno e la scelta di costruire la FabLab House proprio con questo materiale è legata a due concetti. Il primo si fonda sul fatto che una casa solare dovrebbe derivare da un elemento solare, come il legno che dal sole trae la vita; la seconda idea scaturisce dalle caratteristiche proprie del legno: è un materiale facilmente reperibile, di semplice utilizzo e manutenzione; il livello
L’Istituto di Architettura Avanzata della Catalonia (IAAC) è un centro internazionale per la ricerca, l’educazione, l’investigazione e lo sviluppo dell’architettura intesa come disciplina che agisce a diverse scale. Il FabLab BCN (Fab Lab Barcelona) – un laboratorio di fabbricazione orientato al design e all’architettura che fa parte di una rete avviata dal Center for Bits and Atoms del MIT – è un centro di produzione, investigazione ed educazione che utilizza macchine digitali di ultima generazione per la creazione di prototipi e modelli in scala per architettura, costruzioni, design industriale e altre attività che necessitano di una connessione diretta tra computer e macchinari allo scopo di processare i materiali in accordo con le istruzioni digitali.
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Elecricity Grid
Elecricity Grid
Batteries
La casa è come un albero che cattura energia attraverso le foglie “solari” e la invia sotto, alle radici, dove dove viene immagazzinata, condivisa o restituita alla casa per i vari utilizzi. La FabLab House utilizza le risorse dell’ambiente - sole, acqua e vento - per creare un microclima che passivamente ottimizza le condizioni base dell’abitare. Sotto, il lato nord - con poche aperture di ridotte dimensioni con la rampa d’accesso usufruibile anche da persone diversamente abili.
di tecnologia richiesto per la sua lavorazione è minimo e condiviso in quasi tutto il mondo; gli elementi strutturali, pur essendo leggeri e maneggevoli, possiedono proprietà fisiche e statiche concorrenziali, in determinate situazioni, con il cemento armato o l’acciaio. La casa è stata costruita con elementi strutturali, tagliati mediante macchinari al laser, di 1,22 x 1,44 metri in Kerto®, uno speciale compensato costituito da più strati in legno di conifera, generalmente abete, proveniente da foreste certificate PEFC; gli strati, dello spessore di 3 mm, sono incollati secondo un processo continuo con pile sfalsate che conferiscono al pannello elevata stabilità dimensionale: i collanti utilizzati ne consentono l’uso anche in ambienti chiusi senza rilascio di VOC. Gli elementi tagliati secondo la forma voluta vengono assemblati e trasportati sul sito per essere definitivamente montati. La struttura in Kerto® è completata all’esterno da una facciata in legno impermeabilizzata e isolata con fibre vegetali. Una parte dell’involucro è rivestita da moduli fotovoltaici flessibili ad alte prestazioni; alla sommità dell’edificio sono stati inoltre installati dei collettori solari emisferici per la produzione di acqua calda. All’interno la struttura è rifinita con elementi in legno laminato. I serramenti hanno telaio in legno e doppio
vetro, con ottime prestazioni per quel che riguarda l’isolamento termico e acustico. L’efficienza tecnologica La FabLab House è una casa che assomiglia a un albero: cattura l’energia dalle “foglie” solari e la manda verso le “radici” dove viene immagazzinata o rimandata all’interno dell’edificio per essere utilizzata. Il prototipo è dotato di un impianto fotovoltaico costituito da moduli flessibili ad alta efficienza e con una potenza di 11,5 kW/h. Particolarmente interessanti i moduli fotovoltaici integrati sviluppati con tecnologia spagnola e statunitense, in quanto rappresentano una svolta significativa nell’integrazione architettonica dei sistemi solari. Gli inverter e i serbatoi dell’acqua calda prodotta dai collettori solari emisferici, oltre agli elettrodomestici (lavatrice, asciugatrice ecc.), sono collocati all’interno delle tre “gambe” che sostengono la struttura. Un impianto di recupero delle acque grigie ne consente il riutilizzo per l’irrigazione delle piante. Il sistema di controllo dell’edificio è stato progettato per fornire un monitoraggio dettagliato in tempo reale e permette di osservarne il comportamento e il suo funziona-
In questa pagina, dall’alto: l’entrata a ovest, il lato est, una vista dall’alto da sud-est e una da nord-est.
mento e interazione con l’ambiente. Si creano automaticamente dei profili storici che possono essere condivisi tra tutti i FabLab sparsi nel mondo. Ma qual è il concetto che sta alla base di tutto ciò? La FabLab House infatti non è solamente un involucro efficiente dal punto di vista energetico e sostenibile. Si parla di “casa intelligente” in quanto ogni suo componente possiede il medesimo livello di tecnologia e di energia, l’intelligenza è cioè distribuita! È un edificio adattabile alle esigenze climatiche, che offre diverse opportunità compositive grazie al disegno parametrico digitale e che è diverso dalle metodologie tradizionali di assemblaggio industrializzato. In particolare, lo IAAC sta lavorando assieme al MIT per sviluppare dei dispositivi che permettano di integrare i sistemi costruttivi, la domotica e Internet 02. Ovvero la combinazione di ogni singolo componente che costituisce l’involucro con sensori elettronici, pannelli solari e ulteriori elementi di impermeabilizzazione e isolamento termico in modo da
soddisfare le diverse necessità energetiche e climatiche. Una sorta di pelle esterna concepita come un tessuto complesso, dinamico e multifunzionale che dà risposte dinamiche al variare delle condizioni ambientali esterne attraverso semplici sensori, meccanismi e programmi integrati in una piattaforma hardware che non ha niente in comune con gli usuali sistemi di home automation. Solar Decathlon Europe La FabLab House è stata esposta per la prima volta in occasione dell’“EUROPE Solar Decathlon”, un concorso internazionale per le università di tutto il mondo, orientato allo sviluppo di conoscenze sul tema delle case industrializzate e sostenibili, con particolare attenzione all’alta efficienza e all’autosufficienza energetica. Il primo concorso del Solar Decathlon Europa, tenutosi a Madrid nel giugno 2010, ricalca il Solar Decathlon degli Stati Uniti, che si basava sulla edificazione ed esposizione di case
progettate e costruite da varie università provenienti da tutto il mondo. La FabLab House è stata visitata da oltre 20.000 visitatori nel corso della manifestazione e ha vinto il Premio People’s Choice. Lo stesso prototipo è stato messo poi in mostra nuovamente nell’autunno del 2010 a Barcellona. La casa è stata anche messa in vendita (45.000,00 Euro + IVA) e pare ci siano già alcuni ordini.
Tutte le foto di questo articolo sono di Adrià Goula.
Note 1 La permacultura è un procedimento di progettazione integrata che ha come fine l’ottenimento di un ambiente sostenibile ed equilibrato, ripristinando ecosistemi produttivi che hanno la diversità, la stabilità e la flessibilità degli ecosistemi naturali. È una pratica applicabile ad un balcone, ad un piccolo orto o a un grande appezzamento. 2 Con l’espressione “Internet-0” s’intende un collegamento internet a bassa velocità per lavorare in rete laddove velocità e larghezza della banda non sono importanti. Ad esempio: gli interruttori della luce e i termostati non hanno bisogno di Gigabit Ethernet per essere operativi, né tanto meno di tempi di funzionamento che siano microsecondi. L’idea di base è che se l’ampiezza del bit è più grande rispetto all’infrastruttura fisica della rete, non sono necessarie apparecchiature sofisticate (switches, routers e simili): si possono usare dispositivi molto più semplici.
Sopra, la camera da letto collocata a est e l’ambiente del soggiorno. Pagina a fianco, sopra, le aperture vetrate rivolte a sud dell’ambiente del soggiorno, sulla destra si intravvede la postazione internet.
Se nel XX secolo si difendeva il presupposto che “la forma segue la funzione”, nel XXI secolo “la forma segue l’energia”. La casa non è più una macchina ma un organismo in cui vivere.
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techné
A destra, pianta della FabLab House: 1 - giardino; 2 - cucina; 3 - bagno; 4 - guardaroba; 5 - camera da letto; 6 - FabLab; 7 - schermo per proiezioni; 8 - spazio per videoconferenze; 9 - sala da pranzo; 10 - sottotetto.
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A fianco: esploso 1 - stanza “umida� con separazione delle acque grigie, collettore solare e lavatrice 2 - micro-giardino con irrigazione a goccia 3 - arredamento interno in legno laminato con illuminazione a LED integrata 4 - struttura in legno laminato KertoŽ 5 - pannelli fotovoltaici flessibili e alto-performanti che producono 11,5 kW/h 6 - collettori solari emisferici 7 - facciata in legno impermeabilizzata e isolata con fibre vegetali 8 - pavimentazione in linoleum realizzato con fibre naturali 9 - finestre con serramenti in legno dotate di doppio vetro a protezione dal caldo e dal rumore 10 - vano elettrico
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unithermdesign
facciate continue in rovere lamellare
Dall’eccellenza architettonica di Matteo Thun & Partners nasce Tortona 37, l’innovativo complesso polifunzionale che unisce il design all’efficienza energetica.
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elementi massicci multistrato “Costruire la casa più sana del mondo” è stato lo scopo dell’ing. Erwin Thoma, depositario del brevetto che porta il suo nome, Thoma Holz100. Il sistema è in legno massiccio, assolutamente privo di colle e parti metalliche e, grazie al trattamento naturale riservato alla materia prima dal momento del taglio a quello della lavorazione, garantisce una salubrità indoor certificata. Gli edifici costruiti con questo sistema permettono di ottenere un ottimo livello di isolamento termico, massima sicurezza sismica e antincendio, proteggono contro l’elettrosmog, hanno proprietà antiallergiche e diminuiscono la frequenza dei battiti cardiaci. “La natura ha già ‘scritto’ tutte le pagine sul buon costruire: basta tornare ad ascoltarla e rispettarla, utilizzando i materiali che ci mette a disposizione, mai nocivi né per l’uomo, né per l’ambiente, una volta che il loro ciclo di vita finisce” (Erwin Thoma).
sistemi
sistemi costruttivi
Elementi massicci multistrato
La filosofia del sistema è molto semplice: tetto, pareti e solai vengono costruiti con un unico materiale – il legno – che, grazie alle sue caratteristiche fisiche, offre numerosi vantaggi tra i quali la mancanza di formazione di condensa (non essendoci ponti termici) e la garanzia di un ottimo isolamento termico e acustico, supportato da prove di laboratorio e da certificazioni che rendono gli elementi di questo sistema tra i migliori per quel che riguarda i valori di trasmittanza termica. Come nasce un elemento ThomaHolz? I singoli strati di legno, tagliati durante precise fasi lunari – d’inverno, con luna calante – sono fatti essiccare all’aria per un periodo di tempo opportuno; in seguito le tavole e i montanti sono incrociati a strati alternati in modo continuo senza intercapedini, secondo tre direzioni (verticale, orizzontale e diagonale). Gli strati vengono fissati tra loro mediante cavicchi di legno, senza l’utilizzo di metalli e/o collanti. I tasselli di legno, molto asciutti o essiccati a forno, sono inseriti in un numero sufficiente di fori continui predisposti sui singoli montanti, penetrando completamente nella parete; assorbendo il minimo di umidità residua, i cavicchi si amalgamano con il legno circostante e uniscono saldamente i singoli elementi. Con questo sistema si possono costruire strutture fino a 10 piani, antisismiche, grazie all’elasticità del materiale costruttivo. La struttura in legno massiccio, oltre a garantire ottimi valori di isolamento termico (λ=0,079 per pareti con spessore di 36,4 cm), grazie alla massa elevata (500 kg/m3) riesce a mantenere costante la temperatura interna e a rallentare significativamente l’onda termica estiva (sfasamento). Un altro aspetto di grande importanza nella filosofia di utilizzo di questo sistema si ritrova nell’elevata ecologicità della materia prima che proviene da foreste certificate dell’Austria. Oltre al legno della struttura, tutti i materiali utilizzati per il completamento degli edifici, quali calce, argilla e fibre isolanti, sono di origine naturale, riciclabili e seguono le direttive della bioedilizia.
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sistemi
La ditta Kargruber-Stoll srl, con sede a Monguelfo-Tesido (BZ), nasce nel 2002 come impresa edile specializzata in costruzioni in legno. È la distributrice ufficiale per l’area del Trentino-Alto Adige del sistema costruttivo brevettato Thoma Holz100. La ditta Thoma Holz GmbH, con sede a Goldegg (Austria), è la proprietaria dei disegni e delle immagine presenti in queste pagine e nelle seguenti.
Da sinistra: casa Haller-Feichter a Lana (BZ); Seiser Alm Urthaler Hotel a Alpe di Siusi (BZ); Hotel Seerose a Bodensorf (Austria).
_Isolante in fibra di legno morbida___ I pannelli isolanti in fibra di legno morbida, con cui vengono isolati gli elementi Thoma Holz100, pur essendo forniti da differenti produttori, sono sempre caratterizzati da buona qualità dal punto di vista biologico. Fino a 4 cm di spessore non c’è necessità di un legante dal momento che “s’incollano” alla struttura grazie alla lignina presente nel legno. Nel caso in cui siano necessari spessori maggiori, si utilizza di solito un collante/rasante minerale. Da parte del costruttore si sconsiglia l’utilizzo di colle a base di resine sintetiche, colle con componenti bituminose e simili. Come materia prima per la composizione del pannello coibente si utilizzano soprattutto gli scarti delle segherie (tipo il cippato) oppure scarti provenienti da silvicoltura sostenibile. Per alcuni punti particolari dell’involucro, come ad esempio l’isolamento del sottotetto, vengono proposte delle varianti ai pannelli di fibra di legno mediante aggiunta di altri materiali nella misura del 5% sul totale, quali oli vegetali, emulsioni di cera saponificate o latte di lattice. Questi stessi pannelli fungono da strato acustico assorbente, da isolanti termici contro il freddo invernale e il caldo estivo e hanno ottime qualità di tenuta all’aria. Grazie alla loro facilità di montaggio (tramite tassellatura), alla capacità di tenuta dell’intonaco e alla libertà di collocazione dei pezzi, offrono una valida alternativa ai prodotti naturali come la fibra di lino, la canapa o simili.
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Stratigrafia della parete portante con cappotto esterno e rivestimento esterno in tavole di legno
Stratigrafia della parete portante con cappotto esterno e rivestimento esterno in scandole di legno
Stratigrafia della parete portante con cappotto esterno e intonaco esterno
1 - isolamento in fibra di legno 2 - pannello in fibra di legno morbida (con collegamenti a incastro) con funzione di tenuta all’aria 3 - strato di ventilazione, listelli verticali 4 - listelli incrociati 5 - rivestimento esterno in tavole di legno Thoma 6 - parete Thoma Holz100
1 - pannello in fibra di legno morbida (con collegamenti ad incastro) con funzione di tenuta all’aria 2 - strato di ventilazione, listelli verticali 3 - scandole di legno Thoma 4 - parete Thoma Holz100
1 - pannello in fibra di legno morbida con incannicciatura per intonaco 2 - intonaco permeabile al vapore 3 - parete Thoma Holz100
sistema costruttivo parete pannelli superficiali verticali
scanalatura ad incastro anima portante verticale pannelli controventati in verticale, orizzontale e diagonale cavicchi in legno
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sistemi
Gli strati di legno che formano i pannelli Thoma Holz100 sono pressati in modo tale che tra di loro si creano delle microcamere dove l’aria non circola; la presenza di aria ferma, in aggiunta alla capacità isolante del legno stesso, produce un ottimo effetto coibente garantendo livelli di comfort elevati sia durante la stagione invernale, sia in quella estiva. Il tipo di assemblaggio di un pannello prefabbricato Thoma Holz100 garantisce inoltre un’ottima resistenza al fuoco, carbonizzando lentamente solo in superficie. La classe di resistenza al fuoco varia a seconda dello spessore degli elementi e può arrivare fino a F120 per pareti da 36,4 cm. Per quanto riguarda l’isolamento acustico, una parete doppia con isolamento interposto (pannello Holz100 da 12 cm + fibra di legno da 6 cm + pannello Holz100 da 14 cm), utilizzabile ad esempio per la separazione di unità immobiliari diverse, ha un valore Rw di 54 dB.
elementi massicci multistrato_solaio Stratigrafia del solaio con intradosso in legno a vista e rivestimento all’estradosso in legno - tipo 1 (dall’estradosso verso l’intradosso)
estradosso - rivestimento in legno massiccio Thoma (23 mm) - isolamento e listellatura - strisce isolanti - mattoni di argilla - barriera antipolvere - solaio Thoma Holz100 a vista
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Stratigrafia del solaio con intradosso in legno a vista e rivestimento all’estradosso in legno - tipo 2 (dall’estradosso verso l’intradosso) - rivestimento in legno massiccio Thoma (23 mm) - pannello isolante in fibra morbida di legno posato con listellatura - pannello isolante in fibra morbida di legno - solaio Thoma Holz100 a vista
estradosso
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Stratigrafia del solaio con intradosso in legno a vista e rivestimento all’estradosso in legno - tipo 3 (dall’estradosso verso l’intradosso)
estradosso
- rivestimento in legno massiccio Thoma (23 mm) - isolamento in fibra di legno - strisce isolanti - massetto di livellamento - barriera antipolvere - tavolatura di protezione al fuoco REI30 - soffitto con trave a vista
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elementi massicci multistrato_rivestimento interno e passaggio impianti Stratigrafia della parete interna (sezione) 1 - intonaco fine di argilla (0,5 cm) 2 - pannelli di argilla con tubazioni per riscaldamento a parete (2,5 cm) 3 - tavolatura di distribuzione (2,4 cm) 4 - listellatura 4/6 (6 cm) + pannelli isolanti 5 - parete Thoma Holz100 (17 cm)
1 2 3 4 5
Passaggio impianti - tipo 1 (pianta)
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1 - rivestimento in tavole di legno Thoma 2 - pannello in fibra di legno morbida (con collegamenti ad incastro) con funzione di tenuta all’aria 3 - parete Thoma Holz100 4 - rivestimento in legno con collegamenti ad incastro 5 - scanalatura per passaggio impianti eseguita in fabbrica
3
Passaggio impianti - tipo 2 (pianta)
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1 - rivestimento in tavole di legno Thoma 2 - pannello in fibra di legno morbida (con collegamenti ad incastro) con funzione di tenuta all’aria 3 - parete Thoma Holz100 4 - scanalatura per passaggio impianti eseguita in fabbrica
Passaggio impianti - tipo 3 (pianta)
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sistemi
1 - rivestimento in tavole di legno Thoma 2 - pannello in fibra di legno morbida (con collegamenti ad incastro) con funzione di tenuta all’aria 3 - scanalatura per passaggio impianti eseguita in cantiere 4 - parete Thoma Holz100 5 - pannello di rivestimento in cartongesso
elementi massicci multistrato_copertura Stratigrafia della copertura - solaio portante a vista (dall’esterno verso l’interno)
esterno
- copertura - listellatura - controllistellatura perpendicolare allo strato sovrastante - pannello in fibra di legno morbida con funzione di tenuta all’aria - isolamento - elemento strutturale di copertura Thoma Holz100
interno
Stratigrafia della copertura - trave portante a vista (dall’esterno verso l’interno)
esterno
- copertura (es. tegole piane sovrapposte) - listellatura - pannello in fibra di legno morbida - isolamento con listellatura - isolamento - perlinatura a vista - travi a vista
interno
Stratigrafia della copertura - solaio con rivestimento interno (dall’esterno verso l’interno) - copertura (es. rivestimento in rame) - listellatura grezza Thoma - controlistellatura - pannello in fibra di legno morbida con listellatura - isolamento e travi - pannello in fibra di legno - perlinatura a vista Thoma
esterno
interno
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parete esternatetto inclinato elementi massicci multistrato superfici di legno massiccio suddivise in piÚ strati, verticali all’interno, orizzontali e diagonali, unite da tasselli in legno senza uso di colle o di parti metalliche
travi e pilastri elementi portanti lineari in legno con tamponamenti piani leggeri di irrigidimento
elementi massicci uniti a travetti portanti tavole orizzontali, verticali e diagonali unite a strato – con travetti portanti interni – con viti di legno senza colle e parti metalliche
mattoni in legno elementi modulari cavi di legno massiccio affiancati e sovrapposti ad incastro mediante spine di accoppiamento ed incastri a tenone e mortasa
pannelli portanti legno massiccio a strati incrociati e incollati connessi con giunti a pettine
elementi massicci senza colla e ferro strati di tavole in legno massiccio rettangolari, affiancate verticalmente, raccordati tra loro mediante tasselli in legno e giuntati a coda di rondine
dettagli
sagomatura, ancoraggio
elementi massicci multistrato 1 strato impermeabilizzante 2 rivestimento dello sporto del sottotetto 3 rete anti insetto 4 lattoneria di finitura 5 grondaia 6 falso puntone 7 rivestimento esterno Thoma 8 strato di ventilazione 9 pannello di fibra di legno morbida 10appoggio per il falso puntone 11arcareccio di appoggio 12viti controfilettate 8x220 (vengono avvitate in modo incrociato tra di loro e con un angolo di 45°) 13parete Thoma Holz100 Stratigrafia copertura (dall’esterno all’interno): - copertura (es. rame) - tavolato d’appoggio Thoma - camera di ventilazione e listellatura - pannello in fibra di legno morbida con funzione di tenuta all’aria - isolamento - elemento strutturale Thoma Holz100
Da sinistra: si noti l’arcareccio su cui appoggia l’elemento portante del tetto; due immagini di interni in cui si nota il taglio “pulito” dell’attacco tra parete ed elemento inclinato della copertura.
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Valori prestazionali U = 0,2 W/m2K Rw = 50 dB REI = 120
Valori prestazionali U = 0,13 W/m2K Rw = 49 dB REI = 120
parete tipo Thoma Holz100 (30,6 cm + 3,6 cm fibra di legno)
copertura tipo Thoma Holz100 (con 20 cm di fibra di legno)
Il pannello portante della copertura a falda, realizzato come la struttura delle pareti in elementi massicci multistrato, poggia su un arcareccio al quale viene fissato mediante viti controfilettate; le viti sono avvitate con un angolo di 45° ed incrociate tra loro. L’arcareccio, a sua volta, è collocato sopra la parete portante Thoma Holz100 e fermato con viti controfilettate, mentre i falsi puntoni trovano appoggio su una banchina in legno. L’isolamento esterno è posato senza soluzione di continuità, risolvendo in tal modo gli eventuali ponti termici che si possono creare.
Disegno e foto: Kargruber-Stoll Srl, Monguelfo-Tesido (BZ)
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dettagli
sagomatura, ancoraggio
travi e pilastri 1 sigillatura per creare le tenute d’aria 2 tavolato esterno a vista 3 correntino esterno fissato con viti autoforanti sulla banchina e sul correntino interno 4 banchina in legno duo fissata con viti autoforanti sul telaio della parete esterna Stratigrafia parete Dall’interno verso l’esterno - pannello fibrogesso - listellatura per impianti con materassino in fibra di legno flessibile - pannello OSB - telaio in legno duo con isolamento termico in fibra di legno - tavolato grezzo - pannello isolante portaintonaco - intonaco
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1
4 1
Valori prestazionali indicativi per la parete: U = 0,18 W/m2K φ = 21,7 h YIE = 0,01 W/m2K D2m,nt,w ~ 48 dB REI = 60
Da sinistra: il rivestimento con perline di legno all’intradosso della copertura e i pannelli OSB delle pareti; nelle altre immagini si può vedere la trave di banchina su cui poggiano le travi portanti della copertura. Questa rimane con legno a vista, mentre le pareti riceverenno un rivestimento finale (cartongesso, fibrogesso, intonaco).
Nel sistema a travi e pilastri (telaio) il raccordo tra la parete esterna e la struttura portante del tetto avviene mediante fissaggio meccanico con viti autoforanti sulla trave di banchina perimetrale, trave opportunamente sagomata per l’appoggio dei correntini. La banchina, in duo, poggia perfettamente sulla parete esterna. Vengono, inoltre, realizzate le sigillature, giunti e nastrature per la tenuta all’aria della struttura. In particolare si sigilla tra il pannello OSB e la trave di banchina e tra la trave di banchina e il telo/freno al vapore.
Disegno e foto: Lignoalp, gruppo Damiani-holz&ko S.p.A. Bressanone (BZ)
107
sagomatura, incastro, ancoraggio
elementi massicci con travetti portanti 1 parete esterna in legno massiccio 2 tavola di testa oppure pannello a 3 strati (27 mm) 3 falso puntone 4 tavola di chiusura 5 lastra struttura tetto in legno massiccio 6 parete esterna in legno massiccio 7 collegamento con angolare metallico (secondo statica e necessità sismica) 8 solaio in legno massiccio 9 trave di appoggio della piastra del solaio (modellata secondo esigenze statiche)
5 4
3
6
Stratigrafia parete Dall’esterno all’interno - rivestimento esterno in legno - listellatura e ventilazione - guaina traspirante per la tenuta al vento - isolamento termico in fibra di legno - freno al vapore - parete in legno massiccio unita con viti in legno
8
7 2 9 1
Valori prestazionali tipo per la parete: U = 0,168 W/m2K Rw > 50 dB Da sinistra: la parete portante sulla quale è stata posta la trave di colmo; il legno della copertura e l’interno della parete possono rimanere totalmente a vista; una soluzione alternativa rispetto al disegno - del nodo parete/tetto inclinato.
L’attacco del tetto con la parete esterna avviene sagomando opportunamente le strutture della parete esterna e interponendo delle travi di congiunzione tra queste. Il collegamento tra le parti avverrà attraverso angolari metallici e viti opportunamente dimensionati. Nel caso rappresentato in figura, la finitura interna rimane in legno massiccio senza viti in vista, sia per quanto riguarda l’intradosso del solaio di copertura sia per l’interno della parete.
Disegno e foto: Casa-Salute Srl, Bolzano
108 legnoarchitettura_03
dettagli
sagomatura, ancoraggio
mattoni in legno 1 2 3 4 5
finitura esterna camera di ventilazione cappello di raccordo finitura del soffitto controlistellatura e camera per passaggio impianti 6 tenuta all’aria, freno vapore 7 isolamento termico 8 assito sottocopertura/ isolamento supplementare 9 listelli e camera di ventilazione 10controlistelli 11copertura Stratigrafia parete Dall’esterno verso l’interno - rivestimento esterno - camera di ventilazione - isolamento - tenuta all’aria - elemento modulare strutturale isolato - finitura interna
11
10
9
8
7 6 5 4 3 2 1
Valori prestazionali della parete: U = 0,15 W/m2K Rw = 45 dB REI = 30-90
Da sinistra: la struttura portante verticale in cui è visibile la posa delle travi del tetto; dettaglio dell’ordito della copertura; particolare.
L’orditura portante della copertura a falda trova appoggio sulla trave di banchina posta sui moduli di legno isolati che costituiscono la muratura. La trave di banchina è collegata alla muratura tramite viti filettate; anche le travi del tetto vengono fissate alla banchina mediante viti poste a 45°. L’isolamento del tetto è effettuato tra le travi ed è previsto un ulteriore stato coibentante che dà continuità all’isolamento esterno della parete. La soluzione in questo caso prevede una parete ventilata con finitura in tavole di legno. Anche il tetto – di solito – è ventilato.
Disegno e foto: Holzer sas, Silandro (BZ)
109
ancoraggio
pannelli portanti 3
1 sigillatura per creare le tenute all’aria 2 tavolato a vista all’esterno 3 correntino esterno fissato con viti autoforanti sulla banchina e sul correntino interno 4 banchina in legno duo fissata con viti autoforanti sul pannello multistrato 5 legno d’appoggio per la banchina Stratigrafia parete Dall’interno all’esterno - pannello fibrogesso - listellatura per impianti con materassino in fibra di legno flessibile - pannello portante multistrato (X-lam) - coibentazione con listellatura per tavolato esterno - guaina impermeabilizzante a diffusione aperta - tavolato esterno
2
1
4
1
5
Valori prestazionali indicativi per la parete: U = 0,21 W/m2K φ = 17,8 h YIE = 0,01 W/m2K D2m,nt,w ~ 46 db
Da sinistra: sono visibili i giunti nastrati (in giallo) per la tenuta all’aria e gli ancoraggi metallici dei vari elementi; i correntini del tetto poggiano sulla trave di banchina appositamente sagomata; l’intradosso della copertura presenterà del tavolato a vista anche all’esterno.
I correntini della copertura appoggiano sulla trave di banchina opportunamente sagomata e fissata con viti autoforanti al pannello multistrato portante. Quando l’isolamento esterno ha spessori superiori ai 14 cm, è preferibile decentrare la trave di banchina rispetto all’asse della parete per creare una continuità dell’isolamento tra struttura verticale e tetto. Indispensabile rimane la tenuta all’aria della struttura effettuata mediante sigillature e nastrature. In particolare, la sigillatura viene fatta tra il pannello portante multistrato e la trave di banchina e tra la trave di banchina e il telo/freno al vapore.
Disegno e foto: Lignoalp, gruppo Damiani-holz&ko S.p.A. Bressanone (BZ)
110 legnoarchitettura_03
dettagli
sagomatura, incastro
elementi massicci senza colla e ferro 1 elemento strutturale di copertura in legno massiccio soligno® 2 arcareccio di congiunzione tra elemento portante di copertura ed elemento portante verticale 3 parete in legno massiccio soligno® Stratigrafia copertura (dall’interno verso l’esterno) - struttura portante: solaio di copertura soligno® - doppio strato isolante in fibra di legno - assito di tavole - membrana impermeabilizzante - camera di ventilazione (listelli) - controlistelli Sulla listellatura possono essere posati diversi tipi di finitura
1 2
3
Valori prestazionali tetto soligno® U ≤ 0,15 W/m2K
Da sinistra: in evidenza la trave di banchina su cui si incastrano le travi a vista; l’immagine dell’intradosso di un tetto a falda senza travi; una capriata in legno sorregge gli elementi portanti del tetto.
La struttura portante della falda inclinata appoggia sulla parete, costituita da tavole di legno massiccio affiancate in verticale ed orizzontale e giuntate a pettine, e sulla trave di banchina. Il pannello del tetto viene opportunamente modellato per incastrarsi con la trave di banchina, sagomata a sua volta secondo la pendenza del tetto. La stessa parete portante presenta un particolare profilo per accogliere sia la trave di banchina che il pannello del tetto, realizzato con lo stesso sistema della parete. Oltre all’incastro si utilizzano opportuni fissaggi metallici. L’isolamento esterno è senza soluzione di continuità.
Disegno e foto: soligno® Reinverbund S.R.L., Prato allo Stelvio (BZ)
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