legnoarchitettura 20

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legnoarchitettura

rivista trimestrale

anno 6 – n 20, luglio 2015 ISSN 2039-0858

Numero di iscrizione al ROC: 8147

direttore responsabile

Ferdinando Gottard

redazione Lara Bassi, Lara Gariup

editore

EdicomEdizioni, Monfalcone (GO)

redazione e amministrazione

via 1° Maggio 117

34074 Monfalcone - Gorizia

tel 0481 484488, fax 0481 485721

progetto grafico

Lara Bassi, Lara Gariup

stampa Grafiche Manzanesi, Manzano (UD)

Stampato interamente su carta con alto contenuto di fibre riciclate selezionate

prezzo di copertina 15,00 euro abbonamento 4 numeri

Italia: 50,00 euro - Estero: 100,00 euro

Gli abbonamenti possono iniziare, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile in qualsiasi periodo dell’anno distribuzione in libreria

Joo Distribuzione

Via F Argelati 35 – Milano

copertina

Octapharma, Joliark

Foto: Joliark / Torjus Dahl

È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dall’editore

Vincenzo Esposito

Foto © Paul Ott
20 legnoarchitettura
Foto: Courtesy of SCEG architetti
Foto Jol ark / Tor us Dah
4 97 105
Up
legno incontri sistemi dettagli 42
64
Fair
isolamento a cappotto con pannelli in lana di
22

Abitare Temporaneo Casa S.p.A. 10

Nuova sede Octapharma Joliark AB 22

Centro Tecnico Comunale Chrystelle Sanaa 32

Office Off heri&salli 42

Bungalow a Norderhov Atelier Oslo 52

Under the Sails SCEG architetti 64

House 3 Coy Yiontis Architects 72

Scuola L’Aurora Bachelet ITI Studio 84

52 F o o © D a n e e D o m e n c a l Foto: Peter Clarke
10 progetti F o t o L a s P e t e P e t e s e n F o t o M a i eC a r o n e L u c a , M o n p e l e r 32 10 84 72

Vincenzo Esposito

Architetto e direttore generale di Casa S p A , società a capitale pubblico che progetta, realizza e gestisce il patrimonio di edilizia residenziale pubblica di 33 comuni dell’area fiorentina, Vincenzo Esposito è un convinto fautore della costruzione in legno Soluzione che Casa S p A ha adottato per diversi interventi realizzati e in fase di cantiere, oltre che per gli innovativi alloggi montabili e smontabili che pubblichiamo su questo numero di legnoarchitettura

Un progetto che dimostra le potenzialità dei moduli prefabbricati nel rispondere alle esigenze di una costruzione temporanea ma con una forte caratterizzazione architettonica

Complesso di via Torre degli Agli, Firenze

Progetto architettonico:

arch Marco Barone, geom Stefano Cappelli, arch Rosanna De Filippo L’intervento, 89 alloggi, ha struttura in X-Lam La demolizione degli edifici che occupavano l’area è stata possibile grazie alla realizzazione di alloggi temporanei in legno con moduli prefabbricati montati in viale Guidoni

Il progetto degli alloggi temporanei in legno che pubblichiamo su questo numero dà una risposta nuova e concreta al problema del trasferimento temporaneo degli inquilini di complessi di edilizia pubblica da riqualificare Può raccontarci i presupposti e i motivi della scelta del legno e della prefabbricazione? Siamo partiti con l’obiettivo esplicito di dare risposta al tema della residenza temporanea, durante la fase di cantierizzazione, degli abitanti degli alloggi interessati da programmi di demolizione e ricostruzione

L’idea era quella di minimizzare i disagi degli inquilini, facendoli risiedere in alloggi temporanei, di veloce realizzazione, quindi prefabbricati in stabilimento per moduli tridimensionali prefiniti, di impatto limitato sul terreno, reversibili, in grado quindi di venire “appoggiati” su aree non vocate all’edificazione ma a standard (piazze, parcheggi, giardini ) nelle vicinanze delle originarie abitazioni, quindi con permesso edilizio temporaneo e da rimettere in pristino una volta terminato l’utilizzo, smontato il fabbricato e trasferito

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incontri

Alloggi temporanei in viale Guidoni, Firenze Responsabile unico procedimento: arch Vincenzo Esposito Progetto architettonico: arch Marco Barone, geom Stefano Cappelli, arch. Rosanna De Filippo.

altrove È da alcuni anni che CASA SpA ha intrapreso con determinazione e convinzione la strada del progettare e costruire alloggi di edilizia residenziale pubblica in legno, secondo le moderne tecnologie delle tavole di legno massiccio a strati incrociati X-Lam e con la tecnica “classica” platform frame Ci è venuto quindi naturale, partendo anche dalle molte “casette” unifamiliari o comunque su tipologie a uno, massimo due piani, prefabbricate in legno esistenti sul mercato, pensare di realizzare tali alloggi in legno, anche per la leggerezza del materiale In realtà, la sfida più dura è stata il passaggio dal prototipo di alloggio unifamiliare al condominio pluriplano, mantenendo le caratteristiche di facile montabilità e, soprattutto, smontabilità

La chiave di volta del progetto sta nel sistema di connessione tra i moduli, che deve risultare efficace e rispondere alle normative in materia di statica e di sismica (il progetto esecutivo è stato ovviamente depositato all’Ufficio del Genio Civile) ma al contempo poco invasivo, in modo da non complicare le operazioni di completamento da fare in cantiere Il tema è quello di avere agganci precisi, con tolleranze minime (altrimenti al terzo piano f t si avrebbe l’effetto Torre di Pisa!), dimensionati in modo da rispondere in pieno alle norme per le strutture antisismiche, facili da montare e altrettanto facili da smontare, senza “distruggere” l’alloggio, ma semplicemente rimuovendo una serie di sportelli appositi inseriti nelle pareti, sganciando e svitando le connessioni

L’utilizzo dei moduli prefabbricati pensati per essere montati e smontati per il loro riutilizzo è un caso unico nel nostro Paese. A quali esperienza e avete guardato e quali sono stati gli aspetti peculiari da ri-

solvere in fase di progetto?

L’ispirazione principale è venuta dai container e dalle esperienze, europee, di riutilizzo a fini residenziali di tali moduli, anche su grandi dimensioni e per “edifici” pluriplano

In fase di progetto la preoccupazione maggiore è stata quella di assicurare l’effettiva e semplice smontabilità dei moduli Questo ha significato cambiare quasi totalmente l’approccio metodologico, perché si doveva

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incontri

garantire, oltre alla sicurezza statica e alla modularità del progetto, la possibilità appunto di smontare (e rimontare) i componenti prefabbricati in modo semplice e veloce Un altro tema progettuale è stato quello di garantire la precisione del montaggio dei moduli prefiniti, con limiti di tollerabilità bassissimi Dal punto di vista strutturale, ogni singolo alloggio è concepito come due parallelepipedi costituiti, oltre che dalle pareti verticali portanti, da un solaio di calpestio e un solaio di copertura; la presenza di un orizzontamento inferiore e superiore garantisce la monoliticità e, quindi, la trasportabilità, del singolo elemento Sulle pareti esterne, in prossimità della copertura, sono presenti due piastre asolate connesse alle pareti che permettono il sollevamento del modulo e la sua movimentazione senza pericolo di sbandamento Il solaio di calpestio di ogni modulo è realizzato utilizzando una sorta di “stampo” costituito da una dima metallica che garantisce che ogni singolo oggetto sia identico agli analoghi previsti in produzione Ciò garantisce l’impilabilità e la possibilità di affiancare i moduli senza che vi siano imperfezioni di costruzione che pregiudicherebbero l’allineamento e il montaggio in cantiere Grazie alle dime, i moduli sono pertanto costruiti riducendo al massimo le tolleranze di costruzione

Il collegamento dei moduli avviene mediante delle piastre provviste di spinotti, posizionati sulle fondazioni e sulla copertura di ogni modulo, che vanno a inserirsi in fori conici (previsti nei solai di calpestio), che per-

mettono l’immediato centraggio del modulo superiore quando viene posato su un modulo inferiore Tali spinotti, oltre a garantire il centraggio dei moduli, costituiscono anche il presidio alle azioni di taglio derivanti dal sisma Infine, ciascun alloggio è collegato al contiguo mediante coppie di angolari metallici posti in facciata e strisce di legno multistrato poste in appositi incastri previsti in copertura Tutte le operazioni sopra descritte sono reversibili e, se ripetute all’inverso, permettono di svincolare ciascun elemento dal contiguo e di conseguenza consentono lo smontaggio, il sollevamento e l’allontanamento dal sito di montaggio

Quali sono i punti critici e i miglioramenti apportabili?

Il fatto di realizzare gli alloggi temporanei a Firenze, in piena area urbana, e la necessità di “sfatare” la diceria che avremmo costruito baracche, forse container, bene che vada “casette”, ci ha portato a investire molto sul progetto architettonico, per realizzare un manufatto “bello” riconducibile ai canoni tradizionali delle costruzioni, anche prendendoci qualche licenza architettonica che ha un po’ attenuato la razionalità del montaggio I 18 alloggi sono stati montati in 50 giorni di lavoro effettivo, altri 20 giorni sono stati necessari per le finiture (sicuramente ripetendo l’operazione si potrà accorciare tale tempo) ma le operazioni di finitura eseguite direttamente in cantiere hanno impegnato troppo tempo La griglia dei brise soleil, che avvolge completamente i due fabbricati, e le nume-

Ludoteca “Il Castoro” nell’area ex Longinotti, Firenze

Progetto architettonico: arch Marco Barone (Casa SpA), prof Carlo Canepari, arch Matteo Canepari La struttura è in pannelli X-Lam Il legno impiegato per la costruzione è a filiera corta, douglasia proveniente da piantagioni toscane lavorato e assemblato da piccole aziende toscane che si sono appositamente associate

45 alloggi di edilizia residenziale pubblica nell’area ex Longinotti, Firenze Progetto architettonico: prof Carlo Canepari, arch Matteo Canepari, arch Marco Barone Rendering della struttura in X-Lam

rose parti rivestite da carter metallici hanno necessitato di operazioni dedicate di montaggio direttamente in cantiere La possibilità di rifarsi in maniera più “libera” alle architetture realizzate con i container metallici, che una volta montati sono subito pronti all’uso, è una strada da indagare con particolare attenzione nel futuro Del pari, le dimensioni dei due moduli prefabbricati costituenti l’alloggio hanno comportato l’obbligo di ricorrere a trasporti eccezionali, che hanno ovviamente limitazioni nell’accessibilità (in centro storico questa operazione non sarebbe stata possibile) e nell’orario di trasporto Quindi andranno studiati moduli prefabbricati di dimensioni più contenute, così da poter venire trasportati con mezzi ordinari e/o movimentati via ferrovia Anche la flessibilità interna degli alloggi è migliorabile, ad esempio sperimentando soluzioni per i divisori interni realizzate con mobili-parete o comunque con arredi compatibili ed essi stessi organici al processo di prefabbricazione in stabilimento

La caratterizzazione architettonica dell’intervento realizzata in cantiere è stata determinata dall’esigenza di vincere le ritrosie verso una soluzione prefabbricata? È pensabile una soluzione che utilizzi esclusivamente i moduli senza parti aggiunte? Sicuramente è possibile progettare moduli abitativi che comprendano anche elementi in grado di assicurarne la caratterizzazione architettonica, senza necessità di completamenti in opera Penso all’utilizzo di moduli “speciali” anch’essi prefabbricati per le scale, per le coperture e per gli spazi di relazione L’utilizzo del colore (anche per moduli in legno) potrebbe aiutare a dare identità e “carattere” all’edificio, evitando l’effetto seriale da container, per il quale credo che la cultura abitativa corrente non sia ancora pronta

Anche l’intervento di via Torre degli Agli, per il quale sono stati realizzati gli alloggi temporanei, sarà co-

struito in legno. Quali sono gli elementi caratterizzanti la struttura e il progetto architettonico?

Il nuovo complesso edilizio per 89 alloggi che sorgerà in sostituzione dei 64 alloggi demoliti (attualmente sono in corso le opere di scavo dei due piani interrati) sarà realizzato con struttura in X-Lam L’edificio avrà sette piani fuori terra, quindi il progetto strutturale è particolarmente complesso, e sarà “Near Zero Energy” con un fabbisogno di energia complessivo (riscaldamento e raffrescamento) attorno a 11 kWh/m2 anno totalmente prodotta da fonte rinnovabile L’elevatissima efficienza energetica del fabbricato è realizzata con un buon pacchetto murario costituito da pannelli strutturali in legno X-Lam di 20 cm di spessore, isolante a cappotto di cm 12 e doppia piastra di cartongesso, per uno spessore totale di cm 40 e con l’utilizzo di mirate strategie bioclimatiche e di ventilazione naturale per l’ottimizzazione delle risorse quali l’esposizione, il soleggiamento, l’aria Torri di ventilazione, atrii e logge bioclimatiche, muri di Trombe-Michel collaborano per ottenere i risultati da edificio in Classe A+ In copertura vengono anche sperimentati dispositivi solari a concentrazione, per la prima volta utilizzati in moduli di piccola taglia in grado di essere ospitati sulla copertura di edifici di civile abitazione, e anche un innovativo sistema per lo stoccaggio dell’energia prodotta durante la buona stagione per poterla utilizzare nei mesi invernali La caratterizzazione architettonica del complesso edilizio, che ricostruisce la continuità edilizia dell’isolato urbano con opportune aperture e scorci, è incentrata sui contenuti tecnologici Le pareti

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incontri

esterne sono rivestite da una “pelle intelligente, costituita dalle vetrate, schermate dai brise soleil scorrevoli, degli atrii e delle logge bioclimatiche, dai muri di Trombe e dai pannelli fotovoltaici verticali, con una immagine “pixellata” della facciata, innovativa e dichiaratamente tecnologica In questo caso, a differenza dei due edifici tutti in legno degli alloggi temporanei montabili e smontabili del viale Guidoni, il legno non si vede in facciata, anzi, l’anima di legno è rivestita da elementi tecnologici quali brise soleil metallici, vetro, elementi di irrigidimento in ferro Quindi un edificio modernissimo realizzato con un materiale “antico” reinterpretato in chiave tecnologica, moderna ed evoluta

Avete realizzato già altri edifici in legno nell’area fiorentina. Ci sono state difficoltà nell’accettare e utilizzare una soluzione in legno da parte degli enti o degli inquilini?

Due edifici in legno per 45 e 21 alloggi (oltre a quello di via Torre degli Agli) sono attualmente ancora in fase di cantierizzazione I 18 alloggi di viale Guidoni hanno ottenuto ottimi riscontri in termini di gradimento da parte degli inquilini, anche come alloggi definitivi I risultati di un recente sondaggio sono davvero lusinghieri per la qualità abitativa che è percepita da parte degli inquilini Abbiamo realizzato e consegnato una ludoteca, in legno X-Lam e anche in questo caso la risposta degli utenti è stata molto positiva L’esperienza mi dice che le abitazioni realizzate in legno sono vincenti sul piano della qualità abitativa una volta co-

struite e abitate L’esperienza concreta è il dato vincente a favore delle abitazioni in legno

Cosa può dirci riguardo l’aspetto dei costi di questo tipo di soluzioni, aspetto tanto più importante per degli interventi di edilizia residenziale pubblica?

I costi delle costruzioni in legno massiccio a strati incrociati X-Lam, se si adottano tutte le necessarie accortezze progettuali, sono allineati con quelle delle abitazioni realizzate con tecnologie correnti Occorre considerare la velocità del cantiere in legno, quindi la possibilità concreta di accorciare i tempi della cantierizzazione, che ha un suo valore economico, ma che risolve a volte anche situazioni di difficile cantierizzazione, dove la velocità di esecuzione è importante Noi stiamo facendo esperienze di abitazioni senza la presenza del gas, quindi con tutte le utenze domestiche alimentate elettricamente, e questo semplifica molto la costruzione e in definitiva riduce i costi Ribadisco comunque che una progettazione attenta e accurata e anche un po’ di fantasia sono importanti per contenere i costi Segnalo che il Prezziario Ufficiale della Regione Toscana per le Opere Pubbliche da quest’anno contiene anche i prezzi elementari e delle opere compiute in legno Un segnale di doverosa attenzione per un materiale e una tecnologia da costruzione che si va imponendo sempre di più

(intervista a cura di Ferdinando Gottard)

21 alloggi nell’area Pegna ex Benelli, Firenze Progetto architettonico: arch Marco Barone, geom Stefano Cappelli, arch Rosanna De Filippo Anche in questo caso la struttura è in X-Lam

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Abitare Temporaneo Firenze

Casa
S.p.A.

Dettaglio del ballatoio di distribuzione

1 1 Il
a
su viale Guidoni 2
12 legnoarchitettura 20 progetti 2
fronte principale
sud

Ubicazione: Firenze

r u p : arch Vincenzo Esposito - Casa

S.p.A., Firenze

Progetto architettonico: arch tti Marco

Barone e Rosanna De Filippo, geom

Stefano Cappelli - Casa S.p.A., Firenze

Progettazione strutture: ing Lorenzo

Panerai - Casa S p A , Firenze con la consulenza di ing Maurizio MartinelliSoc LegnoPiù, Prato

Progetto impianti: ing. Dimitri Celli, p i Mauro Bossoli - Casa S p A

Direzione lavori: ing Lorenzo Panerai, geom. Stefano Cappelli - Casa S.p.A.

Responsabili sicurezza: arch Rosanna De Filippo (fase di progettazione); ing Silvio Spadi (fase di esecuzione)

Appalto alloggi: Campigli Legnami Sas, Empoli (FI); importo 1 260 000 €

Appalto basamento, sistemazioni esterne, sicurezza: Ediltecnica Srl, Ponte Buggianese (PT ); importo 176.000 €

Lavori: agosto 2012-marzo 2013

Superficie utile: 20 485 m2

Temporaneo, montabile, smontabile, rimontabile

È un progetto originale e innovativo quello messo in atto da Casa SpA – società di progettazione e gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica di 33 Comuni dell’Area Fiorentina – per dare risposta al problema del trasferimento temporaneo degli inquilini degli alloggi interessati da lavori di ristrutturazione urbana ed energetica “Abitare Temporaneo” è un intervento che prende le mosse dal Piano Strutturale di Firenze, denominato a “Volumi Zero” e incentrato sulla riqualificazione urbanistica attraverso la rimodulazione di parti del tessuto urbano non più funzionali

Vista la necessità di demolire 64 unità abitative nell’area di via Torre degli Agli a Firenze per sostituirle con alloggi a energia quasi zero, Casa SpA ha scelto di realizzare degli alloggi temporanei in legno, costituiti da moduli prefabbricati in stabilimento, montabili e smontabili, ecologici ed energeticamente efficienti Così, dopo un periodo di studio e di ricerca e in collaborazione con aziende specializzate, è stato costruito un primo prototipo per verificare la fattibilità dell’idea e controllarne concretamente la realizzazione; successivamente sono stati appaltati 18 alloggi temporanei, due edifici di tre piani, con distribuzione a ballatoio, da 9 unità di 50 metri quadrati Ogni unità, costituita da due moduli, è stata portata in cantiere, dopo l’assemblaggio in fabbrica, e montata con viti e ancoraggi reversibili; gli impianti, i sanitari e i rivestimenti dei bagni e gli arredi delle cucine già predisposti hanno richiesto il solo collegamento agli scarichi e alle utenze Dovendo essere trasportabili, si è scelto di fabbricare i moduli con tecnologia a telaio in legno (platform frame), completati con materiali di isolamento termico e acustico naturali ed ecologici A fine utilizzo, gli alloggi verranno smontati e trasportati in altro luogo, dove saranno rimontati per far fronte a nuove esigenze, ripristinando l’area come era prima dell’uso Il progetto è modulare e prevede la possibilità di aggregare le unità in verticale fino a tre piani, con copertura a una falda completa di impianto fotovoltaico, e in orizzontale fino a un massimo di sei, realizzando edifici di 6, 9, 12 e 18 alloggi

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Il progetto è stato oggetto di un rilievo delle temperature superficiali sia nel periodo invernale sia estivo

Dal monitoraggio emerge che durante la stagione fredda il picco di temperatura interna e quella superficiale di parete si ha in corrispondenza delle ore centrali della giornata, dalle 11.00 alle 14.00, e nel tardo pomeriggio/serata (17 0019 00)

Nella stagione più calda la temperatura interna e la temperatura superficiale interna rimangono costanti (28-29 °C) a fronte di picchi di temperatura esterna fino a 40° C

Un questionario di qualità inerente il fabbricato, l’ambiente interno, gli impianti e i consumi e il servizio/gestione dell’edificio è stato sottoposto agli inquilini che hanno giudicato positivamente tutte le azioni intraprese per la realizzazione degli alloggi

pianta del piano tipo di uno dei due volumi del complesso

sezione longitudinale

sezione trasversale

14 legnoarchitettura 20 progetti

3

I due elementi rettangolari di cui è composto il modulo tipo dell’edificio

4 Il modulo base

5 L’impilabilità dei moduli.

6 Aggregazione del sistema costruttivo

trasmittanza media elementi costruttivi

pareti esterne: 0,186 W/m2K

solaio inferiore: 0,158 W/m2K

solaio superiore: 0,221 W/m2K

prestazioni energetiche

per riscaldamento: 19,17 kWh/m2anno

15 3 45 6

Stratigrafia parete, dall’interno:

- lastra in cartongesso (12,5 mm)

- pannello OSB (15 mm)

- struttura portante a telaio con isolamento in lana minerale in doppio pannello interposto tra i montanti (140 mm)

- pannello OSB (15 mm)

- pannello in sughero (30 mm)

- telo traspirante

- camera di ventilazione (30 mm)

- rivestimento in perlinato di legno (19 mm)

sezione verticale parete tipo

sezione orizzontale parete tipo

sistema costruttivo

Ogni singolo alloggio è concepito come l’addizione di due moduli parallelepipedi costituiti dalle pareti portanti, dal piano di calpestio e dal solaio di copertura, che con la loro funzione di orizzontamento inferiore e superiore garantiscono la monoliticità e quindi la trasportabilità del singolo elemento Sulle pareti esterne, in prossimità della copertura, sono presenti due piastre asolate connesse alle pareti che permettono il sollevamento del modulo e la sua movimentazione senza pericolo di sbandamento Il solaio di calpestio di ogni modulo è realizzato utilizzando una sorta di “stampo” costituito da una dima metallica, la quale garantisce che ogni singolo oggetto sia identico agli analoghi previsti in produzione Ciò consente l’impilabilità e la possibilità di affiancare i moduli senza che vi siano imperfezioni di costruzione che pregiudicherebbero l’allineamento e il montaggio in cantiere Grazie alle dime i moduli sono pertanto fabbricati riducendo al massimo le tolleranze di costruzione

Il collegamento dei moduli avviene mediante delle piastre provviste di spinotti, posizionati sulle fondazioni e sulla copertura di ogni modulo, che vanno a inserirsi in fori conici (previsti nei solai di calpestio), che permettono l’immediato centraggio del modulo superiore quando viene posato sul modulo inferiore Tali spinotti, oltre a garantire il centraggio, costituiscono anche il presidio alle azioni di taglio derivanti dal sisma La giunzione fra moduli si completa con dei tradizionali hold-down, posti all’interno della parete platform, per i quali è prevista la semplice avvitatura di un bullone in una barra filettata

Ciascun alloggio, infine, è collegato al contiguo mediante coppie di angolari metallici posti in facciata e da strisce di legno multistrato poste in appositi incastri previsti in copertura

Tutte le operazioni sopra descritte sono reversibili e permettono di svincolare ciascun elemento da quello accanto e, di conseguenza, consentire lo smontaggio, il sollevamento e l’allontanamento dal sito di montaggio

16 legnoarchitettura 20 progetti

Le connessioni tra i moduli sono realizzate con elementi in acciaio Hanno tolleranze ridotte e sono dimensionati per rispondere alle normative per le strutture antisismiche La piastra angolare in acciaio ha uno spinotto che si inserisce nel foro conico del modulo superiore facilitandone il centraggio. Il collegamento è completato con degli hold-down connessi, in cantiere, tramite una barra filettata e bulloni

A sinistra, il basamento di uno dei moduli; a destra: la struttura a telaio delle pareti montata sulla base

A sinistra, tamponamento del telaio con pannelli OSB; a destra, i moduli con il tamponamento completato

I moduli con il rivestimento in doghe, i serramenti e (a destra) la parte del ballatoio con struttura in acciaio e i frangisole in legno

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18 legnoarchitettura 20 progetti
ballatoio dal quale si accede agli alloggi
Il

impianti

La copertura ospita un impianto fotovoltaico con una potenza di picco pari a 7,5 kW (per 9 alloggi) totalmente integrato e connesso alla rete per una produzione di energia elettrica pari a 8 500 kWh/anno; questa compensa l’energia consumata dall’impianto di climatizzazione condominiale (caldo e freddo), dall’ascensore, dall’illuminazione condominiale e autoclave con una copertura del fabbisogno energetico di circa il 50% L’impianto di climatizzazione è alimentato elettricamente con unità esterna a espansione diretta a pompa di calore di potenza nominale in riscaldamento di 44,1 kW e in raffrescamento di 39,2 kW; la distribuzione interna a ciascun alloggio avviene con unità canalizzate poste nel controsoffitto del disimpegno che convogliano in ciascun locale l’aria trattata tramite condotti insonorizzati e bocchette di diffusione ad alette orientabili L’utilizzo dell’impianto da parte di ciascun utente è completamente autonomo grazie al pannello di comando e controllo posto in ciascun appartamento che permette l’impostazione di orari personalizzati e della temperatura desiderata sia in estate sia in inverno, consentendo in tal modo la ripartizione dei consumi in funzione dell’effettivo utilizzo da parte di ciascun utenza La produzione di acqua calda sanitaria è autonoma per ciascun alloggio con scaldaacqua a pompa di calore ad alta efficienza energetica

L’edificio non è allacciato alla rete del gas metano in quanto, privilegiando l’utilizzo dell’energia elettrica per la presenza dell’impianto fotovoltaico, anche le piastre della cucina sono elettriche del tipo ad induzione

L’interno di uno degli alloggi con la cucina già predisposta in stabilimento

Installazione dell’impianto sanitario del bagno in stabilimento e passaggio delle tubazioni nella pavimentazione

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20 legnoarchitettura 20 progetti

Da sinistra: realizzazione delle fondazione dei due blocchi abitativi e successivo montaggio degli elemento modulari (tre per ogni piano)

Da sinistra, il primo volume è quasi del tutto montato, mentre inizia il posizionamento dei moduli del secondo condominio Il ballatoio viene completato direttamente in cantiere. Accanto: il posizionamento di un elemento prefabbricato.

Da sinistra, l’uscita dalla fabbrica del modulo, il trasporto e il successivo montaggio con gru. A lato, la struttura metallica del vano scala esterno.

Da sinistra, montaggio di uno dei moduli prefabbricati completo di rivestimento, serramenti e struttura del ballatoio; l’hold down per il fissaggio del modulo alla fondazione; il collegamento fra i moduli è completato bullonando dei tradizionali hold-down a una barra filettata

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C r e d t s J o a k / T o u s D a h

Nuova sede Octapharma

Stoccolma (SE)

Joliark AB

1

L’ultimo livello dell’edificio Octapharma recuperato dove il traliccio ligneo della struttura portante diventa suddivisione spaziale per l’open space degli uffici

2

Il piano terra ospita la zona mensa. Tutti i pilastri e le travi in legno originali sono stati restaurati e consolidati, raddoppiando gli elementi lignei

24 legnoarchitettura 20 progetti 1 C r e d i s o a k T o r u s D a h

2

Ubicazione: Hornsberg, Kungsholmen –Stoccolma (SE)

Progetto: Hans Linnman, Cornelia

Thelander - Joliark AB, Stoccolma (SE)

Interni: Märta Friman Linda Thiel

Helena Eliasson Mattias Jonsson

Katarina Eurenius - White, Stoccolma (SE)

Strutture e impianti: Tyréns, Stoccolma (SE)

Direttore dei lavori: Ebab, Stoccolma (SE)

Lavori: 2008-2014

Superficie utile: 7 400 m2

Foto di cantiere: Joliark

Una nuova vita per la fabbrica della birra

Una trasformazione attenta al carattere dell’edificio e al suo valore storico e culturale ha permesso di far rivivere i vecchi spazi abbandonati della Stora Bryggeriet, una fabbrica di birra a Kungsholmen Il complesso, costruito a partire dal 1890, dopo il fallimento dell’azienda, è stato adibito a varie attività per poi cadere lentamente in rovina nonostante l’importanza della struttura, posta successivamente sotto tutela La salvezza è arrivata grazie alla rapida espansione dell’azienda farmaceutica Octapharma, le cui attività dislocate nella stessa isola della capitale svedese necessitavano di un ampliamento degli spazi L’ex fabbrica di birra, insieme alle strutture circostanti, è stata così acquistata da Index Estate di Octapharma e da quel momento l’azienda ha cercato di migliorare la logistica del sito Il tipo di struttura, poco adatto alla produzione di medicine e farmaci, ha indotto il committente alla decisione di dislocare nel volume del vecchio ingresso della birreria le proprie attività amministrative, trasferendo a tutti gli effetti in questi spazi la sede centrale Oltre agli uffici, l’edificio trasformato accoglie spazi per riunioni, sale conferenza, spogliatoi, depositi e una grande mensa Le nuove necessità e funzioni sono state incorporate all’interno del vecchio fabbricato salvaguardandone la struttura e il carattere, determinato anche dai differenti materiali utilizzati nella costruzione: mattoni, acciaio e legno Quest’ultimo utilizzato per i solai, la copertura e la struttura a travi e pilastri che oggi, mantenuta e rinforzata, è diventata il tratto distintivo degli interni

In collaborazione con esperti in materia e con il Stockholm City Museum, gli architetti hanno recuperato e rinnovato la costruzione per le nuove finalità, rafforzando strutturalmente i paramenti murari e tutti i sistemi lignei al fine di rendere sicura e accessibile la struttura La facciata è stata oggetto di un intervento di rinnovo preciso e attento a ogni singolo mattone

Grazie al coinvolgimento di molte figure ed esperienze professionali, il progetto si è gradualmente adattato ed evoluto di pari passo con la crescita della comprensione dell’importanza culturale dell’ex fabbrica riportata a nuova vita

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C r e d t s B e n d a n A u s t n
pianta del quarto piano
26 legnoarchitettura 20 progetti
pianta del quinto piano facciata ovest
3 C r e d i s o a k T o r u s D a h
facciata nord

3 Vista parziale della facciata nord.

4

Scorcio da nord-ovest: questo fronte è caratterizzato dalla facciata interamente vetrata

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facciata est 4 C r e d t s J o a r k / T o u s D a h l

A Telai in legno esistenti

B Pilastri della cucina Traversa diagonale demolita e pilastro sostituito

C Pilastri di legno sostituiti con acciaio con profili metallici VKR 150x150x10 e pannelli ignifughi (2x15 mm)

D Pilastri della mensa Traversa diagonale mantenuta e sistema strutturale rafforzato, dove necessario, con elementi in legno per raggiungere REI60

1 trave assemblata in parallelo

2 architrave

3 architrave e trave imbullonati assieme

4 traversa diagonale e pilastro demoliti

5 pilastro in acciaio

Pilastri della cucina e mensa
28 legnoarchitettura 20 progetti 2 4 1 3 A B C D 5 C e d s : o i a r k T o r u s D a h

il recupero della struttura originaria

La progettazione e le successive operazioni di riqualificazione sono state tutte rivolte al mantenimento della struttura originaria, in quanto l’edificio è tutelato per i suoi valori storici e culturali La muratura è stata dunque riqualificata con cura, mentre gli interventi sulla struttura dei telai in legno hanno riguardato soprattutto il problema della protezione dal fuoco e della sicurezza in caso di incendio Il sistema adottato è stato l’affiancamento ai componenti esistenti di nuovi segmenti di legno così da aumentare la sezione trasversale di tali elementi ed evitare l’utilizzo di impregnanti o qualsiasi altro trattamento di protezione antincendio che avrebbe compromesso il carattere e le sensazioni trasmesse dalla vecchia struttura Una soluzione che integra il sistema antincendio con sprinkler presenti nell’edificio

Le nuove richieste funzionali sono state soddisfatte incorporando al piano terra dei moduli in legno indipendenti fiancheggiati da pannelli in frassino in contrasto con le pareti bianche in muratura In diverse zone della vecchia birreria le altezze erano limitate, così, durante il restauro, parti della struttura del solaio originale nella zona uffici e nel ristorante sono state rimosse per creare spazi a doppia altezza La nuova pavimentazione è realizzata principalmente con tavole di abete bianco Douglas oliato, larghe circa 300 mm e di lunghezza variabile

E-F Telai in legno esistenti

G Sistema del telaio in legno (livelli 5 e 6)

H Protezione del sistema Pilastro integrato con legno massiccio (80x175mm) su entrambi i lati per raggiungimento REI60

I Profili metallici (livelli 5 e 6) integrati con elementi di legno (80x175 mm)

29 E
HI FG

5

Al piano terra sono stati inseriti dei box in legno che accolgono spazi per uffici.

6

Una delle sale riunioni

La struttura scatolare in legno è rivestita con una lamina di rame che richiama il materiale delle caldaie per la produzione della birra, recuperate e mantenute

7 8

Due dettagli del sistema a travi e montanti

30 legnoarchitettura 20 progetti
5 6 8 7 C e d s o l a r k T o r u s D a h C r e d t s J o a k / T o j u s D a h C r e d i s o a k T o r u s D a h C r e d i s o a k T o r u s D a h

A sinistra, la struttura muraria e i solai originali del sottotetto di un’ala dell’ex fabbrica di birra prima dell’intervento di recupero

A destra, l’area del piano terra prima dell’intervento

I tralicci lignei in una fase di ripristino strutturale mediante fiancheggiamento con elementi di supporto nei pilastri e tramite raddoppio delle travi.

A sinistra, consolidamento del sistema a traliccio in legno e rifacimento dei solai, sempre in legno

A destra, suddivisione degli ampi volumi interni in più livelli mediante travi e montanti in legno

31

Centro Tecnico Comunale

Saint-Jean-de-Védas (F)

Chrystelle Sanaa
1 L’ingresso principale a ovest 2 Vista da nord-est 3 Il fronte sud-ovest 34 legnoarchitettura 20 progetti 2 1

Ubicazione: Saint-Jean-de-Védas (F)

Progetto: Chrystelle Sanaa, Montpellier (F)

Strutture in legno: MLS Construction

Bois, Mèze (F)

Direttore dei lavori: Chrystelle Sanaa

Lavori: 2013

Superficie utile: 250 m2

Fotografie: Marie-Caroline Lucat, Montpellier

Un ampliamento in sette mesi

L’estensione del centro tecnico comunale di Saint-Jean-de-Vedas definisce l’ingresso meridionale di una nuova area di sviluppo urbano lungo il viale Librilla della cittadina vicino a Montpellier, nel sud della Francia

A seguito del trasferimento degli uffici tecnici e dei servizi di pianificazione urbana, i dipendenti pubblici sono stati temporaneamente alloggiati in edifici modulari, in attesa della consegna del nuovo edificio I tempi di realizzazione, perciò, dovevano essere quanto più brevi possibile e proprio per questo l’architetto incaricato dell’ampliamento, Chrystelle Sanaa, ha optato fin da subito per una struttura prefabbricata in legno, montata da maestranze locali e completata in soli sette mesi Oltre alla velocizzazione dei tempi di costruzione, sono anche altri i fattori hanno contribuito a questa scelta: la possibilità, lavorando “a secco”, di gestire un cantiere pulito su un sito già occupato; la volontà di marcare una rottura con l’architettura in cemento dell’edificio comunale adiacente evidenziando gli spazi pubblici in modo più chiaro; consolidare le funzioni pubblico-amministrative del nuovo gruppo di edifici Interamente rivestito di legno, tranne il muro in pietra lungo la strada di accesso, il centro è un volume cubico sottolineato dall’uniformità del rivestimento a doghe verticali delle facciate e delle persiane scorrevoli che chiudono le strette finestre Il piano terra, aperto al pubblico, oltre al collegamento con l’edificio esistente ospita la reception e gli uffici, mentre ai due piani superiori si trovano ulteriori uffici e spazi di lavoro La struttura a telaio poggia su una soletta con fondazioni in calcestruzzo armato mentre l’ossatura dei solai è costituita da travi La progettazione, la costruzione e la consegna sono stati completati in un anno

35
3
36 legnoarchitettura 20 progetti
pianta del piano terra pianta del primo piano pianta del secondo piano

5 trasmittanza media elementi costruttivi

pareti esterne, U = 0,25 W/m2 °C solaio contro terra, U = 0,41 W/m2 °C copertura, U = 0,16 W/m2 °C serramenti, Uw = 1,5 W/m2K

4 prestazioni energetiche

per riscaldamento: 24,6 kWhep/m2 anno

consumo di energia primaria: 102,10 kWhep/m2 anno

4 5 L’ingresso e gli spazi distributivi interni sono caratterizzati da una grafica che aiuta i visitatori a orientarsi

37

sezione longitudinale

sezione trasversale

38 legnoarchitettura 20 progetti

6

L’entrata a nord e il collegamento al corpo preesistente

7

Il fronte lungo la strada di accesso è contrassegnato da un muro in pietra.

39
6 7

Copertura/parete esterna:

1 lattoneria

2 staffa di bloccaggio

3 guarnizione di tenuta (20 mm)

4 isolamento (200 mm)

5 lastra in acciaio nervato

6 trave in legno lamellare (100x280 mm)

7 passaggio impianti

8 travetto in legno lamellare (80x240 mm)

Copertura piana, dall’estradosso:

- guarnizione di tenuta (20 mm)

- isolamento (200 mm)

- profilo in acciaio nervato per coperture

- vuoto tecnico/passaggio impianti

- isolamento (60 mm)

- controsoffitto appeso

Solaio interpiano, dall’estradosso:

- pavimento morbido

- massetto a secco (28 mm)

- pannello OSB (18 mm)

- trave portante in legno lamellare (80x240 mm)

- isolamento (60 mm)

- controsoffitto

Parete esterna, dall’interno:

- cartongesso

- isolamento

- barriera al vapore

- ossatura in legno massiccio (45x145 mm)

- isolamento (145 mm)

- pannello OSB (12 mm)

- barriera antipioggia

- listellatura (27x45 mm)

- controlistellatura (45x45 mm)

- rivestimento

esterna

40 legnoarchitettura 20 progetti
solaio interpiano/parete esterna attacco a terra con finitura esterna in legno
copertura/parete
1 2 3 4 5 6 7 8 1 2 3 4 5 6 78 9
copertura piana

Al piano terra sono iniziati i lavori di rivestimento esterno finale in doghe di legno

Sui listelli verticali viene posata un’ulteriore controlistellatura orizzontale di legno su cui vengono fissate le doghe di abete rosso del rivestimento.

Nella pagina accanto, alcune immagini di cantiere della lavorazione degli interni.

Qui a fianco, la struttura in legno completata; su di essa viene posata la membrana di tenuta all’aria su cui vengono montati i listelli verticali per la finitura finale in doghe di legno

1 trave di sponda (80x240 mm)

2 passaggio impianti

3 rete antiroditori

4 impermeabilizzazione + trattamento antitermiti

5 estradosso della pavimentazione

6 soletta in cls (50 mm)

7 trave in c.a.

8 cassero in polistirene

9 cordolo

10 sistema d’ancoraggio 1/m2

11 paramento in pietra

12 estradosso della pavimentazione

13 impermeabilizzazione + trattamento antitermiti

14 giunti verticali spogli per il drenaggio

15 davanzale in metallo

41
attacco a terra con finitura esterna in pietra solaio interpiano con serramento
10 11 13 12 14 15
F o t o © p a u lo

Office Off

Steinberg-Dörfl (A)

heri&salli

Il fronte nord 3

Il fronte sud

La costruzione a vista a travi e pilastri descrive la griglia di base dell’espansione dell’involucro; può essere utilizzata come supporto per il montaggio di prototipi di facciata, attrezzatura per arrampicarsi e, se necessario, come struttura di supporto per vele parasole davanti alle grandi vetrate

1 Vista da est 2
44 legnoarchitettura 20 progetti 2 1 F o o © p a uo t F o o © p a uo t

Ubicazione: Steinberg-Dörfl (A)

Progetto: heri&salli, Vienna (A)

Strutture in legno: Holzbau Oswald GmbH, Stegersbach (A)

Appaltatore: Pfnier & Co GmbH, Oberpullendorf (A)

Lavori: ottobre 2012-marzo 2014

Superficie fondiaria: 5 000 m2

Superficie utile: 715 m2

Superficie verde: 2 900 m2

Importo dell’opera: 1 750 000 €

Non solo per il lavoro

Lo studio viennese di architettura heri&salli ha elaborato il progetto del nuovo edificio per uffici della ditta “FOB – face of buildings”, specializzata in progettazione di facciate e con sede a Steinberg-Dörfl, nel Land austriaco del Burgenland Pur trattandosi di un luogo di lavoro a tutti gli effetti, fin dall’inizio del progetto è stata riservata grande attenzione al concetto di qualità della vita e alla cultura del tempo libero, tanto che il significato tradizionale di ‘andare al lavoro’ è passato in secondo piano, a favore della rigenerazione psicofisica dei lavoratori dell’azienda Così, accanto alle sale riunioni e agli uffici, trovano ampio spazio aree di soggiorno e relax, una zona fitness, una piscina esterna (necessaria anche per questioni antincendio) e persino una parete per fare roccia nella hall d’ingresso alta 3 piani Heri&salli volevano dunque creare un luogo in cui ibridare il classico rapporto tra lavoro e tempo libero, da cui il nome “Office Off” E di ibrido si tratta anche dal punto di vista compositivo: un involucro ‘schiacciato e spiegazzato’ da cui fuoriescono dei parallelepipedi che si collegano direttamente al reticolo strutturale esterno a vista La griglia spaziale, costituita da travi e pilastri in legno, contraddistingue la struttura sia all’esterno sia all’interno, coadiuvata da un nucleo in pannelli X-Lam Il guscio che delimita gli spazi interni è costituito da un insieme articolato di superfici piane, intersecate e angolate, dal quale si protrudono parallelepipedi chiusi da grandi vetrate

La pianta è organizzata attorno a un atrio centrale che contiene i collegamenti verticali; il piano terra accoglie la hall d’entrata e una meeting room, mentre le aree comuni principali e la zona cucina sono collocate a un livello leggermente più elevato Gli spazi degli uffici si distribuiscono sui due piani superiori mentre l’ultimo piano alloggia due stanzette da letto per il riposo La parte interrata ospita le stanze del server e gli archivi Gli spazi tecnici e dell’impianto di riscaldamento sono distaccati, così come la zona fitness per i dipendenti, che confina direttamente con la piscina esterna

Dal punto di vista energetico, l’edificio ha un fabbisogno talmente basso da poter essere definito passivo, grazie all’involucro performante e all’autonomia elettrica garantita dai pannelli fotovoltaici che coprono l’85% della superficie del tetto

45
F o t o © p a u lo t
3

trasmittanza media elementi costruttivi

pareti esterne, U = 0,125 W/m2K solaio contro terra, U = 0,20 W/m2K copertura, U = 0,16 W/m2K serramenti, Uw = 1,0 W/m2K

46 legnoarchitettura 20 progetti
pianta del piano terra pianta del secondo piano
4 F o t o © p a u lo t 5
pianta del primo piano

I dipendenti della FOB sono stati coinvolti nel progetto cosicché le funzioni aggiuntive e di svago sono diventate patrimonio comune La palestra, ad esempio, è stata finanziata dai dipendenti e questi saranno coinvolti anche in ulteriori sviluppi del concept iniziale È in progetto la creazione di un orto e l’allevamento di animali domestici (asini, pecore, galline...).

I dipendenti che abitano in un raggio di 10 chilometri dall’ufficio avranno in dotazione delle biciclette mentre il parco auto sarà progressivamente sostituito da veicoli elettrici

4

Il fronte est.

Le superfici piegate e intersecate dell’involucro sono inserite in una griglia lignea di travi e montanti che mette in luce la matrice spaziale e strutturale della costruzione

5

Il punto di partenza compositivo dell’edificio: un foglio di carta piegato e ripiegato

6

Il fronte ovest con la piscina che ha anche funzione di bacino in grado di soddisfare la normativa antincendio

47
sezione AA
6 F o o © p a uo t
sezione BB

sezione della copertura - dettaglio

Parete esterna, dall’interno:

- pannello in OSB

- vano impianti

- freno al vapore

- struttura portante in legno lamellare

- lana di roccia tra i montanti

- pannello OSB (resistente all’umidità)

- tenuta all’aria

- listellatura comprensiva di isolamento

- controlistellatura/strato di ventilazione

- scandole a vista

Copertura, dall’estradosso:

- scandole a vista (in alcune zone)

- controlistellatura/strato di ventilazione (in alcune zone)

- membrana bituminosa impermeabilizzante

- isolamento in schiuma rigida

- struttura portante in legno lamellare

- freno al vapore

- pannello in legno lamellare

struttura

L’intero edificio è stato realizzato in legno La struttura portante è costituita da una griglia di travi e montanti, con un modulo di 5x5 m, integrata da un corpo in pannelli X-Lam Quest’ultimo, oltre ai servizi igienici, ospita un vano per l’ascensore, realizzato anch’esso in pannelli X-Lam e rispondente alla normativa antincendio All’interno della griglia spaziale e strutturale è integrato l’involucro vero e proprio, realizzato come un sistema prefabbricato in pannelli di legno a telaio Seguendo la rigida griglia, elementi parallelepipedi penetrano nell’involucro dall’interno e si appoggiano, sia per questioni architettoniche che statiche, allo scheletro esterno

Sia per gli elementi portanti dello scheletro esterno sia per i pannelli parete interni è stato usato esclusivamente legno di abete rosso Legno di abete bianco caratterizza, invece, il rivestimento interno mentre quello esterno è in scandole di larice e legno di pino canadese per la copertura Alcune parti dei parallelepipedi esterni sono rivestiti con Alucobond, un pannello composito costituito da due lamine di alluminio accoppiate a un nucleo in polietilene o minerale

Gli elementi parietali sono stati prefabbricati da 5 lavoratori in 4 settimane, nel dicembre 2012 Nel febbraio 2013 l’intero edificio è stato eretto in 9 giorni da 5 addetti La parete più grande, prefabbricata in officina, aveva dimensioni di 17 m di lunghezza e 5 m di altezza

48 legnoarchitettura 20 progetti
7
7 Vista dell’interno in fase di cantiere
49 F o o © p a uo t 8
8 Il vano scale

La hall d’entrata con la sala riunioni a vista e separabile tramite pannelli vetrati scorrevoli

energia e impianti

L’obiettivo della progettazione non solo energetica è stato il raggiungimento, per quanto possibile, dell’indipendenza dalla rete

Con una parete esterna di 52 cm di spessore totale, l’involucro ha un valore U di trasmittanza estremamente basso mentre il fabbisogno energetico è di soli 15 kWh/m2 anno, quindi a livelli di casa passiva

L’edificio è riscaldato con un impianto a biomassa integrato da un sistema radiante a pavimento La legna per il riscaldamento è fornita dai contadini della zona e il rifornimento dell’impianto viene fatto due volte alla settimana dai dipendenti dell’azienda Rispetto a un fabbisogno calcolato di 40-45 m3 di legna per ogni periodo di riscaldamento, dopo il primo anno, la necessità è stata di soli 14 m3

Nei mesi estivi viene usato il raffrescamento notturno (night cooling) Attraverso un sistema BUS, le finestre scorrevoli vengono aperte o chiuse a seconda della temperatura notturna esterna Gli scorrevoli a triplo vetro rinforzati con profilo in vetrofibra (coefficiente di trasmittanza termica 0,5 kWh/m2) regolano anche la ventilazione passante Dal bosco sul pendio dietro l’edificio, inoltre, fluisce costantemente aria fresca che può essere sfruttata in maniera ottimale attraverso le aperture Durante il giorno, vengono misurati costantemente i valori di CO2 e, se necessario, il sistema (monitorato da una stazione meteo) provvede al ricambio d’aria

L’85% del tetto è ricoperto con pannelli fotovoltaici che producono l’elettricità usata direttamente negli uffici, oltre che stoccata per le emergenze Solo il surplus di elettricità viene immesso nella rete pubblica e, quindi, l’edificio è praticamente autonomo dal punto di vista dell’approvvigionamento elettrico

La piscina esterna è riscaldata con il calore di scarto derivante dal sistema di raffrescamento mentre il server è raffrescato con l’acqua della piscina che funge anche da riserva idrica in caso d’incendio

L’acqua piovana è raccolta in un serbatoio e, se necessario, può essere introdotta nelle tubature dell’impianto idraulico ed essere utilizzata per gli sciacquoni dei wc

9
50 legnoarchitettura 20 progetti
F o t o © p a uo t 9

Alcune immagini della prima fase di cantiere

Le pareti prefabbricate a telaio vengono montate contestualmente agli elementi in legno lamellare (travi e pilastri) e ai pannelli in X-Lam del nucleo che ospita anche il vano ascensore.

A sinistra, la struttura portante dell’involucro ormai completata.

A destra, lavori di finitura esterna dell’involucro, con la listellatura su cui vengono posate le scandole in legno

Le immagini a fianco mostrano la commistione di sistemi in legno utilizzata nell’edificio: X-Lam per la struttura delle scale e il vano ascensore a cui sono collegati, tramite travi in legno lamellare, gli elementi dell’involucro, a loro volta sistemi a telaio prefabbricati

51
Atelier Oslo Bungalow
F o o L a r s P e t e P e t e s e n

1

Il fronte ovest, verso il lago, con le grandi vetrate a tutta altezza

2

Il lato est del bungalow

Elementi fotovoltaici rivestono lati rivolti a sud-est del camino generando l’elettricità di cui ha bisogno il piccolo edificio

1
54 legnoarchitettura 20 progetti 2 F o o A t e e r O s o

Ubicazione: Norderhov, Hønefoss (N)

Progetto: Nils Ole Bae Brandtzæg, Thomas Liu, Marius Mowe, Jonas

Norsted, Juan Ruiz, Bosheng Gan, Sveinn Thorarinsson, Emmanuel Ferm -

Atelier Oslo, Oslo (N)

Strutture: Estatikk, Oslo (N)

Appaltatore: Byggmester Bård

Bredesen

Lavori: 2013-2014

Superficie utile: 80 m2

Un bungalow per i weekend

In una foresta a una quarantina di chilometri a nord-ovest di Oslo, lungo un pendio con una magnifica vista sul lago Steinsfjorden, questo bungalow progettato dallo studio norvegese Atelier Oslo sembra il posto ideale per trascorrere weekend immersi nella natura

Il luogo, spesso esposto a forti venti, ha spinto i progettisti a organizzare il piccolo ma accogliente edificio definendo degli spazi esterni in grado di fornire riparo dal vento e godere dell’apporto solare in differenti momenti della giornata Ciò che però colpisce in materia di scelte architettoniche è l’interno, uno spazio continuo definito da superfici curve costituite da pannelli in compensato di betulla spessi 4 mm

Il pavimento segue l’andamento del terreno e suddivide la pianta in diversi livelli che, a loro volta, definiscono le zone funzionali della casa La transizione tra i livelli produce dei gradini che vengono sfruttati anche per creare spazi in cui sedersi e sdraiarsi

Il cuore della casa è il caminetto, collocato al centro della pianta, a livello dell’accesso principale, visibile da tutti i livelli Grandi pareti vetrate caratterizzano le zone pranzo e living lasciando spaziare lo sguardo sul panorama I serramenti hanno telai metallici non visibili dall’interno, così da creare un rapporto più diretto con l’ambiente naturale

L’esterno ha una geometria più ‘spigolosa’, con pareti e copertura rivestite con lastre di pietra basaltica con un pattern simile a quello dei tradizionali rivestimenti di legno della regione

La costruzione è costituita in gran parte da elementi prefabbricati L’intelaiatura principale è in legno lamellare, completata con una sottostruttura di elementi ricavati tramite fresatura con macchinari CNC da tavole di compensato Kerto L’insieme è supportato da aste d’acciaio, trivellate direttamente nella roccia, e integrato da piccole fondazioni in calcestruzzo armato nella zona sotto il caminetto, che stabilizzano l’intera struttura

Le ridotte necessità di energia elettrica, in pratica solo per le lampade a led, sono coperte dai pannelli solari integrati nel camino

55 F o t o A e i e O s o

La pianta a croce organizza gli spazi interni delineando quattro aree esterne riparate dal vento

56 legnoarchitettura 20 progetti
Vista da ovest con il lago Steinsfjorden sullo sfondo pianta
F o o A t e e r O s o
sezione

Il lato nord presenta poche aperture Il rivestimento in lastre di basalto a fasce orizzontali reinterpreta quello delle tradizionali case in legno norvegesi.

57
F o t o A e e O s o
schema ssonometrico
58 legnoarchitettura 20 progetti F o o L a r s P e t e P e t e s e n

sezione verticale - attacco copertura/parete vetrata

sezione verticale - attacco parete vetrata/solaio

1 isolamento insufflato (cellulosa?)

2 trave in legno lamellare

3 barriera al vento

4 piastra in acciaio (5x125 mm)

6 nylon

7 lattoneria nera (1 mm)

8 fuga in silicone

9 multistrato in betulla (18 mm)

10 travetto in legno (48x48 mm)

11 doppi vetri energeticamente performanti

12 rivestimento interno in multistrato di betulla (4 mm)

13 barriera al vapore

14 isolamento

15 massetto (22 mm)

16 pavimento in tronchetti di betulla incollati, levigati e oliati (25 mm)

17 trave in legno (48x117)

18 staffa in acciaio imbullonata (10x200x200 mm)

19 angolare in acciaio imbullonato (30x150 mm)

20 lattoneria

21 doppio strato di isolamento sottovuoto (2x10 mm)

22 multistrato in betulla (20 mm)

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1 2 5 6 9 10 13 14 14 3 4 7 8 11 12 15 16 17 18 21 22 19 20 11 9

3 4

L’ambiente living

Cuscini sistemati sui gradini di fronte alle vetrate offrono un punto di osservazione privilegiato verso il bosco e il lago.

Il pavimento è realizzato con blocchetti esagonali di betulla leggermente più scuri del rivestimento, in multistrato di betulla, delle pareti

5

La zona living e la cucina

Il caminetto circolare centrale vuole creare la sensazione di un fuoco da campeggio, un falò; impressione sottolineata anche dal diverso trattamento del pavimento in prossimità del camino stesso, in blocchetti esagonali di pietra anziché di legno come nel resto della casa

6

Il caminetto e, sullo sfondo, la camera da letto, separata dalla zona living solo da una pesante tenda grigia.

7

Nel bagno, doghe verticali di legno scuro formano un fondale paraspruzzi curvo dietro il lavandino

60 legnoarchitettura 20 progetti F o t o L a s P e t e r P e t e r s e n F o o L a r s P e t e P e t e s e n 3 4
61 F o o L a s P e t e r P e t e r s e n F o o o n a s A d o f s e n F o o L a r s P e t e P e t e s e n 5 6 7

Il rivestimento interno del bungalow in multistrato di betulla è stato suddiviso in pezzi numerati per facilitare la lavorazione A destra, l’esempio della zona cucina, con i vari elementi di compensato e le relative numerazioni per poterli posare correttamente in cantiere.

Una tavola di Kerto esce da un macchinario CNC con le sagome dei singoli pezzi, pronti per essere tagliati

62 legnoarchitettura 20 progetti

La struttura portante con montanti in legno lamellare e la struttura primaria della copertura, in tavole di Kerto tagliate secondo progetto

Rivestimento della copertura con lastre di basalto

L’interno dello spazio living durante il montaggio della struttura secondaria in Kerto che definisce la sagoma curva del soffitto (a sinistra) e in fase di finitura degli interni (a destra)

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SCEG
Under the Sails Nosy Be (MG)
ARCHITETTI

Le stanze verso il mare al piano terra con gli spazi aperti sotto la grande copertura

Una delle richieste dei committenti era quella di avere degli spazi che avessero una forte relazione con il contesto esterno, ambienti in cui potersi rilassare, meditare, leggere, fumare il sigaro e bere il rhum malgascio, mangiare del buon pesce in compagnia di amici

1 La vista dal piano superiore
2
66 legnoarchitettura 20 progetti 1

Ubicazione: Nosy Be (Madagascar)

Progetto: SCEG architetti - Stefano

Carera ed Eirini Giannakopoulou, Torino

Strutture: ing. Monica Magnarini, Torino

Direttore dei lavori: Stefano Carera

Lavori: aprile 2013-novembre 2014

Superficie utile: 250 m2

Superficie verde: 580 m2

Superficie fondiaria: 950 m2

Fotografie: SCEG architetti

Un tetto con vista sul tramonto

Un’architettura che potesse valorizzare la vista del tramonto dalla casa secondo la richiesta dei committenti, ma anche un edificio che esprimesse un senso di ‘leggerezza al limite anche della precarietà’, per dirla con le parole degli architetti di questa casa per vacanze sull’isola di Nosy Be in Madagascar

Nello sviluppo del progetto grande importanza hanno avuto le condizioni climatiche: il forte sole – con conseguente necessità di grandi zone d’ombra; le violenti piogge – quindi la necessità di falde pendenti per far defluire l’acqua; il vento – che spira principalmente dal mare da sud-ovest e che ha modellato le falde della copertura Anche l’umidità ha avuto la sua influenza nella progettazione degli spazi interni e del patio centrale, aperti per favorire la formazione di correnti d’aria Il progetto è iniziato nell’autunno 2012, quando è stato chiesto ai progettisti di recarsi sull’isola malgascia, a studiare le tecniche costruttive autoctone nonché la possibilità di utilizzare determinati materiali e impostare una metodologia lavorativa con gli artigiani locali Il progetto definitivo era pronto entro il marzo 2013; subito dopo è partito il cantiere con i primi scavi per la realizzazione della platea di fondazione Con l’avanzamento dei lavori è parso chiaro come ogni singola cosa dovesse essere pensata, disegnata e realizzata in loco Come i serramenti: nati partendo dal disegno del telaio, dalla scelta dell’esatto pezzo di legno in falegnameria, assemblato poi con i vetri acquistati in una vetreria di Hell Ville, la principale città di Nosy Be A dicembre è stata realizzata la copertura, prima della stagione delle piogge così da avere un riparo per le lavorazioni interne Questa, che caratterizza architettonicamente l’edificio, è stata realizzata utilizzando legno di palissandro e rivestita con semplici foglie di ravinala, noto anche come “albero del viaggiatore” A partire dalla primavera del 2014 è stato sviluppato il progetto degli ambienti interni, arredi, accessori e finiture Anche le parti in tessuto sono state realizzate con stoffe locali acquistate al mercato di Hell Ville Il risultato è un’architettura archetipica e sostenibile: sotto un unico tetto, quattro volumi elementari ospitano su due livelli i vari ambienti, con spazi indipendenti connessi da percorsi di legno, il tutto realizzato grazie a una sinergia fatta di idee rispettose della tradizione malgascia, know how occidentale, manodopera e materiali di provenienza pressoché locale

67 2
68 legnoarchitettura 20 progetti
pianta del piano terra pianta del primo piano
3
pianta della copertura

3

Il ballatoio del primo piano

4

Una stanza al piano superiore

5

Lo spazio coperto al piano terra e la scala in legno

Le finiture sono rispettose delle tradizioni edilizie della zona: il legno – locale –è trattato con cera di cocco, l’intonaco a base cementizia delle pareti è realizzato con la sabbia della spiaggia adiacente

struttura

La casa è composta da quattro cubi realizzati con blocchi di cemento all’interno dei quali sono organizzati i diversi ambienti L’uso del cemento si limita a questi volumi, oltre che alle fondazioni Il resto della struttura, la copertura e i pilastri che la sorreggono, sono realizzati in legno

Il grande tetto si sviluppa a due falde con tre ‘vele’ che si aprono su quella principale La struttura lignea, una sorta di telaio, ha elementi portanti verticali (pilastri binati di legno massiccio di palissandro) e orizzontali a vista

La struttura secondaria è stata realizzata con tronchetti di palissandro di diametro 6-8 cm, quindi rivestita con foglie essiccate di ravinala, secondo la tradizione architettonica del luogo Tutte le lavorazioni sono state eseguite con materiali di provenienza assolutamente locale, con maestranze della zona e rispettando le tecniche costruttive del luogo Anche i serramenti in legno e gli elementi di finitura sono stati realizzati nelle vicinanze In legno sono stati realizzati anche i camminamenti al piano terra che al piano superiore Unica eccezione al modus operandi è stata l’importazione dall’Europa di serrature, guarnizioni e maniglie Una casa (quasi) a km zero

69 4 5

Le ‘vele’, piccole falde della grande copertura verso la spiaggia, consento il passaggio del vento e la vista verso il mare e il tramonto

70 legnoarchitettura 20 progetti

La struttura portante della copertura

La struttura secondaria consiste di tronchetti di palissandro, a cui verranno legate le foglie essiccate di ravinala

La posa del manto di copertura: foglie essiccate di ravinala

A sinistra, due delle travi portanti della copertura, con la sagomatura degli attacchi. Gli elementi sono incastrati tra di loro con un utilizzo minimo di elementi metallici

A destra, dettaglio di un nodo con vista della copertura dall’intradosso, in cui si nota la legatura delle foglie essiccate di ravinala

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House 3 Balaclava
Coy Yiontis Architects
(AU)

1

Vista da sud est dei due edifici che costituiscono l’abitazione In primo piano la nuova edificazione con le finestre delle camere da letto al piano superiore

2

Il nuovo ingresso della casa è posto nella corte interna, accanto alla vetrata della zona giorno del nuovo volume

74 legnoarchitettura 20 progetti 2 1

Ubicazione: Balaclava, Melbourne (AU)

Progetto: Coy Yiontis Architects,

Prahran - Melbourne (AU)

Strutture: Greer Consulting Engineers,

Glen Iris - Melbourne (AU)

Direttore dei lavori: Rosa Coy - Coy

Yiontis Architects

Carpenteria: Ross O’Brien, John Tobias, Daniel Norton

Appaltatore: Rosa Coy (AU)

Lavori: 2013-2014

Superficie utile: 269 m2

Fotografie: Peter Clarke

Fotografie di cantiere: Coy Yiontis

Architects

Un ampliamento per una famiglia allargata

La necessità di trasformare la vecchia abitazione secondo le rinnovate esigenze di una famiglia numerosa e multi-generazionale è stata risolta con un progetto che combina l’esistente con il contemporaneo, assicurando spaziosità e privacy agli otto occupanti nonostante un lotto relativamente modesto in una delle vie storiche del quartiere di Balaclava a Melbourne I due architetti sono intervenuti riqualificando il vecchio volume, in particolare portando a nuova vita l’originale rivestimento vittoriano della facciata principale, e aggiungendo gli spazi richiesti grazie alla realizzazione di un nuovo fabbricato sul lato opposto

Gli elementi fondamentali dell’abitazione esistente sono stati recuperati, riducendone l’ingombro a una piccola casetta che accoglie una camera per gli ospiti (in futuro per i nonni), uno studio e la biblioteca/soggiorno; la cubatura sottratta è stata poi sfruttata nella nuova riconfigurazione dello spazio della stessa struttura per creare una grande area giorno Di fronte, il nuovo volume a due piani dal rivestimento in doghe di legno verticali ospita al livello superiore le quattro camere da letto dei bambini e la suite padronale, mentre al piano terra l’open space irregolare segue la sagoma del nucleo di servizio

L’entrata originale è stata chiusa a favore di un ingresso a est, che dalla strada porta alla corte centrale, mentre una lunga superficie a ovest, completamente vetrata con vista sulla piscina, connette i due volumi, apparentemente indipendenti; la corte interna, così abbracciata dal costruito, diventa quindi l’estensione a cielo aperto degli spazi dell’area living, grazie anche alla continuità del rivestimento del pavimento in travertino, che unifica tutto il livello, e alla possibilità di aprire tutte le vetrate quando le condizioni climatiche lo permettono Gli interni e il rivestimento esterno si caratterizzano per l’uso del legno, impiegato anche nella struttura portante a telaio integrata da elementi metallici

Nel giugno 2015 la casa è stata premiata con il Victorian Architecture Awards nella sezione Residential Architecture – Houses (Alterations & Addictions) dall’AIA, Australian Institute of Architects

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fronte est 1 studio 2 camera degli ospiti 3 living 4 doccia 5 cortile 6 piscina 7 ingresso 8 zona living-zona pranzo 9 wc 10 sala dei media 11 garage 12 cucina 13 magazzino/deposito 14 camera da letto 15 bagno collegato alla camera da letto 16 cabina armadio 17 bagno 18 wc 19 lavanderia 20 terrazza 76 legnoarchitettura 20 progetti
pianta del piano superiore pianta del piano terra

L’area living ricavata dalla demolizione e ricostruzione di parte del fabbricato esistente; a sinistra, dalla finestra in basso, si intravede la piscina

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Rendering strutturali

della House 3

In azzurro e giallo gli elementi in acciaio, negli altri colori, la struttura in legno (in rosso la struttura principale, in fucsia e verde gli elementi secondari rispettivamente delle pareti e della copertura).

sistema costruttivo

Come già anticipato, la tecnologia costruttiva utilizzata per la costruzione di questa casa è un sistema a telaio Nell’edificio esistente parte dei volumi sono stati demoliti, mantenendo le canne fumarie in muratura dei due camini e la facciata vittoriana caratterizzata da un rivestimento chiamato Weatherboard, ovvero doghe orizzontali in cui il bordo inferiore si sovrappone al bordo superiore dell’asse sottostante La volumetria mancante è stata poi ricostruita dando vita alla zona giorno che si affaccia verso il cortile centrale Lo stesso sistema è stato utilizzato anche per il nuovo edificio collocato sul lato posteriore del lotto; in questo caso, viste le superfici angolate di pareti e tetto, la struttura è supportata da alcune travi in acciaio

78 legnoarchitettura 20 progetti

Sotto, a sinistra, realizzazione delle camere da letto nel nuovo fabbricato con il sistema modulare a telaio delle parti orizzontali e verticali

A destra, la ricostruzione volumetrica dello spazio giorno nell’edificio esistente in cui si notano le connessioni metalliche tra i vari elementi della struttura

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80 legnoarchitettura 20 progetti
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82 legnoarchitettura 20 progetti

A sinistra, la facciata vittoriana dell’edificio esistente, molto danneggiata, prima dei lavori di riqualificazione

A destra, lavori di carpenteria in cantiere per la costruzione della struttura portante del volume che accoglierà la zona living a doppia altezza nel fabbricato esistente.

A sinistra, lo schema serrato della struttura verticale e orizzontale del nuovo edificio

A destra, completamento del pacchetto della struttura con i teli di tenuta, la coibentazione e i primi passaggi impiantistici.

Vista complessiva della struttura della nuova costruzione: montanti e piccole travi in acciaio supportano la rigida struttura a telaio, permettendo di avere al piano terra un’ampia luce libera in corrispondenza delle aperture vetrate

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Scuola L’Aurora Bachelet

Cernusco sul Naviglio

ITI Studio

1

Il fronte sud con in primo piano il volume della scuola media e, dietro, la scuola primaria

2 L’atrio vetrato tra le due ali del complesso.

86 legnoarchitettura 20 progetti
2 1

Ubicazione: Cernusco sul Naviglio (MI)

Committente: Coop Soc L’Aurora

Bachelet, Cernusco sul Naviglio (MI)

Progetto e DL architettonica:

ITI Studio, Milano

Team di progetto: arch tti Tobia

Marcotti, Filippo Resteghini, Chiara

Mazzotti, Bruno Marcotti, Mariarita

Lombardo, Mario Castelli

Strutture in legno: Moretti Interholz, Erbusco (BS)

Appaltatore: Impresa Edile Mariani, Concorezzo (MB)

Lavori: luglio 2011-settembre 2012

Superficie utile: 20 485 m2

Fotografie: ©Daniele Domenicali

Accogliere per educare

L’orizzonte, la profondità di campo, la presenza frammentata del tessuto urbano, il silenzio; ma anche l’attenzione alla persone e alla costruzione di un luogo in cui accoglierle: sono questi i fattori che hanno guidato la progettazione della scuola primaria e secondaria Aurora Bachelet Il tema dell’“accoglienza” trova la sua espressione nel luogo in cui si incontrano i bambini, gli insegnanti, i genitori, il personale amministrativo: un atrio, posto tra le due ali del complesso, che costituisce il fulcro dei percorsi che conducono ai diversi ambienti e formano l’ossatura dell’edificio organizzandone la composizione Il complesso, a partire dal volume in comune dell’atrio e degli spazi destinati alle attività amministrative, si sviluppa in due corpi di fabbrica distinti, destinati alla scuola elementare e alla scuola media Il legame visivo fra le due scuole e l’atrio sottolinea il fatto che piccoli e grandi partecipano a un’unica avventura, con un ulteriore legame stretto, sia visivo sia tangibile, fra interno ed esterno, fra aule e giardino, fra il luogo e il costruito L’aula, in particolare, è concepita come un luogo intimo, il punto di arrivo privilegiato dei percorsi e da cui si ha la percezione di far parte di un tutto La galleria a doppia altezza di accesso alle aule è concepita, più che come un percorso, come un’estensione dell’aula stessa, un luogo, una piazza che sta a indicare che la vita comincia a uscire dall’aula-nido per abbracciare il mondo

Tutte le classi sono rivolte a sud e le facciate, tranne quelle a nord, sono caratterizzate da ampi serramenti opportunamente schermati dal sole da frangisole in lamiera di alluminio

La struttura del fabbricato è mista; calcestruzzo armato per gli sbalzi volumetrici, parte della scuola media e la scala dell’atrio, con tegoli precompressi per gli spazi a pianta libera e laterizio per il tamponamento dei fronti sud; un sistema a travi e pilastri in legno lamellare è stato utilizzato parzialmente nel blocco della scuola media, nel volume di collegamento e per la copertura, mentre la facciata a nord è costituita da pannelli prefabbricati di legno

L’impianto fotovoltaico genera 200 000 kW/h l’anno con un surplus di 120 000 kW/h; la climatizzazione è data da un sistema radiante con due pompe ad acqua di falda, coadiuvata da un sistema ad aria, mentre una caldaia a gas integra la produzione di acqua calda sanitaria

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Planimetria 1 aula elementari 2 servizi igienici alunni 3 sala professori 4 laboratorio 5 aula medie 6 aula lavoro individuale 7 biblioteca 8 ufficio preside 9 ufficio rettore 10 segreteria 11 aule colloqui 12 mensa 13 auditorium 14 locale tecnico 15 palestra 16 spogliatoi 17 depositi 18 parcheggi 88 legnoarchitettura 20 progetti planimetria
pianta del primo piano pianta del secondo piano

prospetto sud

prospetto nord

prestazioni energetiche

fabbisogno di energia primaria per riscaldamento = 4,92 kW/m3a emissioni di CO2 in atmosfera = a 0,98 kg/ m3a

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sezione BB sezione AA
90 legnoarchitettura 20 progetti 3

3

Dettaglio del fronte ovest dell’atrio di ingresso con la struttura portante a pilastri e travi La facciata prefabbricata è scandita dal modulo strutturale

4

Vista interna dell’atrio con l’ingresso a sinistra e la scala che porta ai locali interrati a destra

5

La galleria lungo il lato nord.

6

Il ballatoio al secondo piano di accesso alle aule delle medie

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Parete facciata nord, dall’interno:

- intonaco

- pannello OSB/ESB (15 mm)

- barriera al vapore

- isolante in fibra di legno (100 mm; densità 160 kg/m3)

- isolante in feltro di lana di vetro (100 mm; densità 160 kg/m3)

- pannello OSB/ESB (15 mm)

- foglio di polietilene di protezione a perdere

- pannello in EPS (80 mm)

- intonaco

1 serramento in alluminio con vetrocamera

2 montante in legno lamellare per sostegno copertura

3 trave portante in legno lamellare

4 trave portante in legno lamellare in appoggio su trave in c a

5 frangisole in alluminio estruso fissato su montanti verticali

sistema costruttivo

La struttura in legno, utilizzata per il volume della scuola media e per il blocco di collegamento, è costituita da travi e pilastri in legno lamellare di abete piallato e impregnato; i pilastri hanno sezione 16x28 cm (i = 142 cm), mentre le travi (sezione 16x36 cm) hanno un passo ridotto (circa 140 cm) dovendo mantenere un allineamento tra struttura ed elementi di facciata (telaio serramenti, montanti e frangisole) Gli elementi verticali reggono le travi di copertura (16x36 cm), unite al colmo con l’ausilio di un giunto di continuità (22x64 cm)

I portali di legno nell’atrio, non paralleli tra loro così da non incontrare perpendicolarmente il piano di facciata, sono stati sagomati con forma trapezoidale, mantenendo la complanarità e l’andamento rettilineo della facciata stessa

La copertura, montata a piè d’opera, è a doppia falda con inclinazione variabile in relazione alla differente posizione del colmo di ogni trave; il punto di giunzione varia da trave a trave, spostandosi sia in altezza sia lungo l’asse della trave, seguendo il disegno architettonico descritto dalla linea di colmo

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Copertura, dall’interno:

- struttura portante in travi di legno lamellare

- assito in legno di abete maschio e femmina spessore (25 mm) piallato e impregnato

- barriera al vapore

- orditura di listoni in legno di abete massiccio (100x120 mm)

- isolante in fibra di legno (120 mm; densità 160 kg/m3)

- orditura di listoni in legno di abete massiccio (80x100 mm)

- isolante in lana di roccia (100 mm; densità 40 kg/m/m3)

- assito grezzo in abete (23 mm)

- telo impermeabile traspirante

- copertura in lastre di alluminio con doppia graffatura

I due corpi edilizi sono contraddistinti dai frangisole che schermano le aule dai raggi solari Il sistema di brise soleil è stato appositamente studiato e realizzato per questo progetto ed è caratterizzato da montanti verticali in profili di alluminio estruso, fissati ai solai mediante piastre in ferro zincato e verniciato, e predisposti per il posizionamento delle pale frangisole Queste ultime hanno diverse inclinazioni fisse e profilo curvo ottenuto con pressopiegatura da lamiera stirata in alluminio ossidato argento

In generale, la sezione della struttura lignea è maggiorata rispetto alla sezione necessaria alla resistenza meccanica per garantire la resistenza al fuoco Inizialmente, a progetto era stata prevista una sagomatura delle travi in legno in relazione al loro appoggio sulla trave di bordo; successivamente, tempi e costi di realizzazione hanno fatto optare per un appoggio in sommità, con il conseguente innalzamento dell’altezza di gronda

Per le porzioni a sbalzo, la struttura secondaria è stata inserita all’interno del pacchetto, lasciando a vista solo l’assito L’ingresso all’atrio del complesso è costituito da un blocco in calcestruzzo che, unitamente a due pilastri perimetrali, funge da controvento alla struttura a telaio in legno

La facciata nord è stata realizzata con pannelli in legno, prefabbricati in officina, trasportati in sito e varati nella loro posizione attraverso le due gru di cantiere Gli elementi (di dimensione variabile, in media alti 7,50 m, larghi 2,50 cm e con spessore 23 cm) sono diversi per disposizione dei fori delle aperture, ma identici per composizione e successione degli strati funzionali

93 5 4

Due fasi del montaggio dei pannelli in legno prefabbricati della parete nord

Accanto, posizionamento di un modulo della parete nord mediante gru e trabattelli

A destra in alto, dettaglio della parete dall’interno con integrati i montanti in legno lamellare. A destra in basso, la parete nord quasi completata. Gli elementi prefabbricati sono completi di strato coibente e intonaco

Struttura della copertura complessiva del corpo medie nella fase di costruzione, prima della realizzazione delle pareti divisorie delle aule.

La copertura a doppia falda della scuola media e l’isolamento tra l’orditura secondaria

94 legnoarchitettura 20 progetti

Copertura della scuola media: le travi primarie appoggiano sui montanti e su una trave di colmo

La struttura in legno della facciata dell’atrio è stata montata a piè d’opera e successivamente varata con l’utilizzo di gru.

Vista dall’interno e dall’esterno della struttura portante modulare dell’atrio vetrato e del portale d’ingresso in c a

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Fair Up

Molti sono i metodi costruttivi utilizzati nell’edilizia in legno. Ultimamente si sta assistendo alla nascita di nuovi sistemi che si ispirano liberamente a tecnologie più consolidate. Nel caso del sistema Fair Up, a partire dal più noto “Ballon Frame”, utilizzato prevalentemente nel mondo anglofono, è stata rielaborata la tecnologia per creare un sistema a telaio, dove doppi montanti per le pareti controventate e doppie travi per i solai e le coperture formano una struttura in grado di resistere alle sollecitazioni statiche previste dalla normativa antisismica e di fornire ottime trasmittanze termiche e acustiche Un sistema ideale per edifici a bassissimo consumo di energia

sistemi

Fair Up

Questo nuovo sistema costruttivo in legno, una sorta di “ballon frame” rivisitato, è stato sviluppato in contemporanea con la progettazione e realizzazione di un edificio in standard passivo La tecnologia, brevettata, è stata pensata per ottenere prestazioni di eccellenza in tutti gli aspetti caratteristici di un edificio in legno Dal punto di vista statico, la struttura è costituita da un doppio ordine di montati, esterni, alti dal piano di fondazione al piano di copertura, e interni, alti un piano, alla cui sommità è posta una trave di banchina; un duplice strato di tavole incrociate – piano di unione e controventatura – è fissato fra questi montanti, formando un insieme duttile e flessibile La struttura dei solai e delle coperture è costituita anch’essa da doppie travi appoggiate all’elemento di banchina le quali, passando attraverso lo strato di controventatura, vanno ad agganciare a ganascia i montanti esterni; sulle travi dei solai viene posato un doppio strato di tavole incrociate che conferiscono rigidità al piano Questa particolare disposizione, che sfrutta ulteriormente le favorevoli azioni di compressione e attrito fra gli elementi strutturali e i numerosi fissaggi distribuiti in modo uniforme, svolge al meglio la funzione di dissipazione della forze; inoltre, unita alla tipologia costruttiva e al basso peso specifico dei materiali utilizzati, conferisce all’edificio ottime caratteristiche meccaniche e un elevato comportamento nei confronti delle azioni sismiche e dei venti forti

Il montaggio risulta rapido e preciso e, con l’utilizzo di materiali di produzione standard, consente di ottenere con esattezza i risultati previsti dalle specifiche di progetto, con il vantaggio, dal punto di vista dei costi, di evitare modifiche rispetto al preventivo Grazie alla grande flessibilità, il montaggio può essere effettuato assemblando i componenti costruttivi prefabbricati (porzioni di pareti o solai) oppure direttamente in cantiere partendo da travi bilamellari tagliate in misura con macchine a controllo numerico Le operazioni di montaggio possono, senza problemi, essere svolte da maestranze di tipiche imprese edili medio-piccole, previa breve formazione specifica e affiancamento in fase iniziale di un tecnico esperto, un’impostazione contro corrente ma che genera qualificazione professionale e valore aggiunto Il sistema si adatta alle più svariate tipologie costruttive e stili architetto-

98 legnoarchitettura 20 sistemi sistemi costruttivi

La società Fair Up di Parma, di recente costituzione, nasce per sviluppare e valorizzare il brevetto del sistema illustrato in queste pagine A conduzione famigliare, la ditta inizia la sua storia negli anni ‘70, caratterizzandosi per la professionalità necessaria a formare e affiancare le ditte esterne che vogliono utilizzare il sistema

Tutte le immagini di queste pagine sono state fornite da Giuseppe Ricci, titolare dell’omonima ditta e detentore del brevetto Fair Up.

Sotto, prima realizzazione in Italia con il sistema Fair Up: un ampliamento con ristrutturazione energetica dell’esistente, lato ovest

In basso, il lato nord-est (ingresso)

nici, risulta particolarmente adatto nelle ristrutturazioni con sopralzo e può essere anche realizzato in autocostruzione

Sostenibilità

Fair Up, questo il nome del sistema, utilizza solitamente come isolamento termico pannelli in fibra di legno sia nelle pareti sia nei solai; un esempio: per una parete con 36 cm di coibentazione in fibra di legno con densità di 110 kg/m3, si ottiene una trasmittanza termica media di 0,11 W/m2K, valore tipico di un edificio in standard passivo, e un’efficienza energetica dell’involucro di 11 kWh/m2 anno

L’intero involucro dell’edificio presenta una camera di ventilazione pareti/tetto completamente ignifuga

I rivestimenti interni, sia sui muri sia nelle pareti, sono in parte in lastre di argilla e in parte con lastre in fibrogesso e/o cartongesso e garantiscono protezione contro il fuoco Le uniche parti di legno a vista sono le travi e il tavolato dei solai non controsoffittati

Tra i vantaggi nell’utilizzo di questo sistema sottolineiamo, innanzi tutto, la salubrità e il comfort ottenuti grazie a materiali prevalentemente naturali, di alta qualità, esenti da emissioni nocive e posizionati in modo da garantire un ottimo volano termoigrometrico Le lavorazioni richieste per la produzione di questi materiali, inoltre, sono poco energivore e producono pochi scarti di lavorazione; alla fine del ciclo di vita, tutto è pienamente riutilizzabile e/o riciclabile

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Fair Up pareti

Parete portante esterna con finitura a intonaco, dall’esterno:

- intonaco (8 mm)

- fibra di legno densità 130 kg/m3 (120 mm)

- dibra di legno densità 40 kg/m3 (160 mm)

- doppio tavolato incrociato (50 mm)

- freno al vapore igrovariabile (1 mm)

- fibra di legno (80 mm)

- pannello argilla e finitura (26 mm)

1

Rendering della struttura

2

Rendering della struttura con il sistema portante del solaio.

3

Montaggio di una parete portante interna

Parete portante esterna con rivestimento ventilato, dall’esterno:

- finitura 5 mm

- lastra in fibrogesso (12 mm)

- camera di ventilazione (40 mm)

- lana di legno (20 mm)

- guaina traspirante (1 mm)

- fibra di legno (120 mm, densità 130 kg/m3)

- fibra di legno (160 mm, densità 40 kg/m3)

- doppio tavolato incrociato (25 + 25 mm)

- freno al vapore igrovariabile (1 mm)

- fibra di legno (80 mm)

- pannello in argilla e finitura (26 mm)

100 legnoarchitettura 20 sistemi
e s t e r n o e s t e r n o i n t e r n o i n t e r n o 1 2 3

Fair Up solai e copertura

estradosso

intradosso

estradosso

intradosso

Copertura, dall’intradosso:

- trave portante doppia abbinata (240 mm)

- doppio tavolato incrociato (23+32 mm)

- freno al vapore igrovariabile (1 mm)

- fibra di legno tra correntini (120 mm, densità 110 kg/m3)

- fibra di legno (120 mm, densità 110 kg/m3)

- fibra di legno (120 mm, densità 110 kg/m3)

- pannello in lana di legno (20 mm)

- guaina traspirante (1 mm)

- profilo presa aria di ventilazione (1 mm)

- listelli 5x8 mm fissati con punto-chiodo (5 mm)

- listello per pendenza a sez variabile (4 mm)

- listelli 5x8 mm (5 mm)

- pannello OSB (1,8 mm)

- membrana di copertura e impermeabilizzazione (1,2 mm)

estradosso

intradosso

Solaio, dall’estradosso:

- pavimentazione in doghe di legno (16 mm)

- pannello doppio in fibrogesso (10+10 mm)

- feltro anticalpestio in fibra di legno (8 mm)

- massetto a secco (160 mm)

- freno vapore (1 mm)

- doppio tavolato (23+32 mm)

- doppia trave portante (240 mm)

Qui sotto, il solaio di copertura, dove si notano: il rivestimento in lana di legno mineralizzata, il telo altamente permeabile e i rigotti di legno rivestiti di acciaio sui quali si fisseranno le lastre di finitura esterna in cemento fibrorinforzato

Il rendering mette in evidenza la struttura del solaio interpiano dall’estradosso

Ultimo solaio; in evidenza l’attacco delle doppie travi ai montanti alti

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Fair Up struttura

A sinistra, schematizzazioni del sistema strutturale e dell’irrigidimento dei piani orizzontali e verticali

Sotto, rendering del sistema Fair Up dall’interno dell’edificio con i vari layers che formano le stratigrafie della parete esterna e del solaio interpiano La finitura della parete interna è data dalla lastra di argilla (p) e il massetto del solai è realizzato a secco (t) La trasmissione del rumore tra i piani è regolata dal pannello anticalpestio in fibra di legno (s)

102 legnoarchitettura 20 sistemi

Fair Up struttura e cantiere

Sopra, inizio della posa delle strutture in legno; si nota la trave di banchina in larice e gli angolari di fissaggio

Sotto, posa delle travi del secondo solaio (su due livelli)

In basso, isolamento della parete esterna: il secondo strato di isolante (fibra di legno 12 cm con EPS alla base) è fissato ai montanti.

Sopra, vista interna nella fase di posa delle travi del primo solaio; sono già installati i montanti interni con le travi di banchina e la guaina freno al vapore igrovariabile

Sotto, vista interna del piano terra con lo strato di isolante interno (fibra di legno 8 cm).

Più in basso, esempio di parete prefabbricata.

103

isolamento con pannelli in lana di legno

L’isolamento termico è un elemento di fondamentale importanza per poter attuare misure di risparmio energetico ormai divenute inderogabili, oltre che per aumentare il livello di comfort degli spazi abitati.

Nel caso di edifici in legno, l’utilizzo di materiali isolanti di origine naturale rende ancora più coerente questo obiettivo, permettendo di limitare in modo sensibile le conseguenze negative sull’ambiente e sull’uomo in tutto il loro ciclo di vita, riducendo anche l’utilizzo di materie prime non rinnovabili I parametri che devono essere tenuti in considerazione per la scelta del prodotto da utilizzare sono molteplici e riguardano, in primis, gli aspetti relativi all’isolamento termico, ma anche alla traspirabilità, all’isolamento acustico, alla reazione al fuoco, alle caratteristiche meccaniche, alla facilità di posa in opera e alla tipologia di impiego

Tra i prodotti utilizzabili, e che rispondono a queste richieste, troviamo i pannelli in lana di legno mineralizzata e legata con cemento Portland il cui impiego in soluzioni a cappotto è illustrato nelle pagine successive

dettagli

Isolamento a cappotto con pannelli in lana di legno

Celenit S.p.A. produce da oltre 50 anni pannelli isolanti termo-acustici ecobiocompatibili per l’edilizia e l’architettura d’interni È nota soprattutto per i suoi pannelli eco-biocompatibili costituiti da lana di legno di abete rosso mineralizzata e legata con cemento Portland bianco o grigio I pannelli, utilizzati per l’isolamento termo-acustico delle strutture, offrono la possibilità di essere utilizzati anche internamente per la realizzazione di controsoffitti e pareti fonoassorbenti

Edifici in legno e loro protezione

Gli edifici in legno si caratterizzano, oggigiorno, per l’ottima efficienza energetica, raggiunta anche con spessori ridotti delle partizioni portanti perimetrali; aspetto questo che consente un aumento delle superfici utili a parità di cubatura, con maggiore spazio abitabile a disposizione pur con spessori ridotti Cionostante, anche per le due principali tipologie costruttive in legno, quella a struttura in multistrato di tavole (X-lam e sue varianti) e quella intelaiata, è necessario prevedere un isolamento termo-acustico che aumenti le prestazioni di comfort degli ambienti interni proteggendo al contempo l’edificio dal degrado biologico e aumentandone la durabilità nel tempo Il metodo di isolamento più utilizzato è il sistema a cappotto e una tra le soluzioni, anche per gli edifici in legno, è quella che prevede l’utilizzo di pannelli in legno-cemento

Pannelli in lana di legno di abete rosso mineralizzata e legata con cemento Portland

Un isolante termo-acustico, per potersi definire naturale, ecobiocompatibile e sostenibile, deve soddisfare condizioni e certificazioni che riguardano:

• le materie prime e la distanza dalle loro fonti,

• il processo produttivo dal punto di vista energetico, delle emissioni e della salubrità,

• l’eventuale riciclo e smaltimento dei residui delle lavorazioni

I pannelli in lana di legno mineralizzata sono costituiti da materiali considerati naturali: il legno, il cemento Portland, la polvere di marmo e l’acqua

Per la loro produzione, si utilizza legno di abete rosso proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile (certificato PEFCTM o FSC®); i materiali non sono nocivi per la salute umana, né pericolosi per l’ambiente; il processo produttivo dà luogo a ridotte emissioni in atmosfera e a minori consumi di energia (certificato ANAB-ICEA); sono

106 legnoarchitettura 20 dettagli isolamento termo-acustico

utilizzati materiali di riciclo quali il carbonato di calcio, ossia la polvere residua della lavorazione del marmo (certificato ICEA); infine, si impiegano per lo più materie prime la cui fonte è prossima allo stabilimento di produzione (materiali regionali)

Il pannello è costituito per il 65% di fibre di abete rosso lunghe e resistenti e per il 35% di leganti minerali, principalmente cemento Portland e polvere di marmo Le fibre, sottoposte a un trattamento mineralizzante che mantiene inalterate le proprietà meccaniche del legno, ne annulla i processi di deterioramento biologico, rendendo il prodotto finale perfettamente inerte e aumentandone la resistenza al fuoco Le fibre vengono rivestite con cemento Portland, legate assieme sotto pressione a formare una struttura stabile, resistente, compatta e duratura

La struttura cellulare del legno conferisce al pannello la capacità isolante, la leggerezza, l’elasticità mentre gli interstizi fra le fibre sono responsabili dell’assorbimento acustico e dell’ottimo aggrappaggio di tutte le malte L’agglomerato legno-cemento Portland, unito sotto pressione, determina la compattezza e la robustezza del pannello, il cemento garantisce un’elevata resistenza all’acqua e al gelo, nonché resistenza a flessione e a compressione

I pannelli presentano una struttura a celle aperte in cui aria, legno e cemento concorrono ad assicurare il soddisfacimento di tutte le esigenze di isolamento e di durata dei manufatti edilizi Per questo motivo si presta a essere inserito in ogni pacchetto che abbia l’obiettivo di garantire un isolamento rispettoso non solo di tutti i requisiti imposti dalle legge, ma anche della salute umana e dell’ambiente I pannelli in legno-cemento sono indicati soprattutto nelle coperture e nelle pareti leggere

Caratteristiche dei pannelli in legno-cemento

All’aspetto dell’isolamento termico si collega direttamente quello dell’isolamento acustico, in gran parte risolvibile già in fase di progetto con provvedimenti che evitino la penetrazione all’interno di suoni e rumori e la propagazione dei suoni da un ambiente interno all’altro; in secondo luogo, è importante scegliere prodotti idonei che aumentino le prestazioni isolanti dell’involucro

Grazie alla massa e al calore specifico dei pannelli in lana di legno, la capacità di accumulo termico è 20 volte superiore rispetto a quella dei comuni isolanti, garantendo valori ottimali di sfasamento e attenuazione dell’onda termica soprattutto nelle strutture leggere Massa, struttura alveolare, basso modulo elastico ed effetto smorzante interno rendono il prodotto efficace sia nel regolare la rumorosità ambientale (fonoassorbimento) sia nel ridurre la trasmissione dei suoni (fonoisolamento)

L’effetto di assorbimento acustico è dato dalla microporosità ed elasticità della lana di legno unita alla macroporosità data dagli interstizi dell’agglomerato legno-cemento Portland Questi aspetti garantiscono valori ottimali di resistenza specifica al flusso d’aria e quindi attrito viscoso per le onde sonore che attraversano il pannello Inoltre, le elevate

Sotto, un edificio in legno prima della finitura esterna finale, con pannelli Celenit N/C in lana di legno mineralizzata ancora bene in vista

Più in basso, un dettaglio della posa di elementi isolanti in lana di legno mineralizzata su un edificio in legno

caratteristiche di smorzamento interno del materiale, abbinate alla sostanziale rigidezza del pannello, consentono di ottenere un’efficienza di assorbimento estesa anche alle basse frequenze L’impregnazione della fibra con sostanze mineralizzanti e ignifuganti, unita all’azione dei silicati presenti nel cemento, ha un effetto protettivo nei confronti di ogni azione biologica, chimica, meteorologica, rendendo il pannello assolutamente insensibile all’acqua e al gelo I pannelli riescono a comportarsi come “regolatori igrometrici”, assorbendo l’umidità in eccesso e cedendola quando si ristabiliscono le condizioni normali Per questo motivo, oltre che come elementi isolanti nel senso più comune del termine, possono essere utilizzati anche per i controsoffitti e i rivestimenti interni

Dal punto di vista del comportamento al fuoco, i pannelli in lana di legno mineralizzata sono classificati secondo la normativa Europea (EN 13501-1) in Euroclasse A2-s1, d0 e B-s1, d0

107

pareti in X-Lam

Parete portante in X-lam, dall’interno:

- doppia lastra in cartongesso

- pannello in lana di legno Celenit N - parete portante in X-lam - pannello isolante composito in lana di legno e fibra di legno Celenit F2/C - intonaco

Caratteristiche tecniche raggiungibili dalla parete:

Trasmittanza termica da 0,20 a 0,35 W/m2K

Trasmittanza termica periodica da 0,02 a 0,09 W/m2K

Sfasamento da 15 h 7’ a 10 h 53’

Potere fonoisolante Rw fino a 57 dB

1

La sezione di un pannello Celenit F2/C evidenzia lo strato di fibra di legno

2

Posa del cappotto con pannelli in lana di legno e lana di roccia Celenit L2/C

3

Una parete in legno prefabbricata rivestita internamente con pannelli Celenit N sui quali sono state effettuate le tracce per la posa degli impianti

4

Rivestimento interno con Celenit N

Parete divisoria in X-lam:

- doppia lastra in cartongesso - pannello in lana di legno Celenit N (40 mm)

- parete portante in X-lam (85 mm)

- pannello in in lana di legno Celenit N (40 mm)

- doppia lastra in cartongesso

Spessore

21,5 cm

Massa superficiale

118,7 kg/m2

Potere fonoisolante Rw 56 dB

La soluzione proposta per le pareti in X-lam prevede un cappotto esterno realizzato con pannelli che accoppiano la lana di legno con fibra di legno o lana di roccia, e la successiva finitura a intonaco I pannelli compositi utilizzati nelle soluzioni presentate in queste pagine accostano i vantaggi della lana di legno a quelli della fibra di legno che, per quanto derivanti dalla stessa materia prima (il legno, appunto), presentano in realtà comportamenti diversi a seconda delle condizioni al contorno L’efficacia dell’isolamento a cappotto si valuta, infatti, anche nel periodo estivo Nel caso dei pannelli compositi (lana di legno mineralizzata+fibra di legno o lana di legno mineralizzata+lana di roccia), grazie all’elevata densità e calore specifico della lana di legno mineralizzata, l’onda di calore viene smorzata limitando il surriscaldamento degli ambienti interni Per aumentare ulteriormente le prestazioni energetiche dell’edificio, si prevede spesso all’interno anche un controplaccaggio con pannelli in lana di legno mineralizzata che contribuiscono ulteriormente a incrementare l’inerzia termica dell’elemento I pannelli permettono di realizzare le tracce impiantistiche e le scatole elettriche direttamente nello spessore dell’isolamento, offrendo una resistenza meccanica migliore rispetto ai classici placcaggi su struttura metallica

108 legnoarchitettura 20 dettagli
isolamento termoacustico
interno
esterno

Il pannello utilizzato per il sistema a cappotto illustrato alla pagina 108 è un isolante termico e acustico, specifico per applicazioni di questo tipo, costituito da uno strato di lana di legno di abete rosso mineralizzata e legata con cemento Portland grigio, dello spessore di 25 mm accoppiato ad uno strato di fibra di legno conforme alla norma UNI EN 13171 Il pannello è conforme alla UNI EN 13168

Grazie all’accoppiamento di lana di legno e fibra di legno, sono esaltate le eccellenti capacità di isolamento termico della fibra di legno unitamente all’alto grado di inerzia termica, isolamento acustico e protezione totale dal fuoco e dall’umidità della lana di legno mineralizzata, nonché le caratteristiche di traspirabilità ed ecobiocompatibilità Il pannello, di facile e rapida applicazione, presenta esternamente la parte di lana di legno mineralizzata per renderlo idoneo all’applicazione di finiture da esterni È utilizzato in interventi di cappotto esterno e per l’isolamento di solai

Caratteristiche geometriche del pannello Celenit F2/C

Dimensioni 1200x600 mm

Spessore 65, 85, 105, 125, 145 mm

Conducibilità termica dichiarata lD 0,065 W/mK (lana di legno), 0,037 W/mK (fibra di legno)

Sollecitazione a compressione al 10% di deformazione s10 >= 75 kPa

Reazione al fuoco Euroclasse E

Fattore di resistenza alla diffusione del vapore m 5 (lana di legno), 3 (fibra di legno)

Calore specifico cp 1,81 kJ/kgK (lana di legno), 2,00 kJ/kgK (fibra di legno)

Il pannello utilizzato per l’isolamento del lato interno della parete nella pagina precedente, nonché come isolante acustico per pareti interne, è in lana di legno di abete rosso mineralizzata (larghezza delle fibre 3 mm) e legata con cemento Portland grigio, conforme alla norma UNI EN 13168 Come il pannello per cappotto, grazie alla particolare lavorazione, è indicato nel caso di realizzazioni in bioedilizia e di strutture in legno, ma anche in molti altri ambiti: nella composizione di pacchetti traspiranti per coperture e pareti in bioedilizia e in edilizia tradizionale; per l’eliminazione di ponti termici in pilastri, architravi, cordoli di solai, nicchie di radiatori; per il fonoisolamento di pareti; per l’isolamento dei rumori da calpestio; per l’isolamento di tetti piani; come protezione al fuoco di solai e pareti; come cassero a perdere Il pannello è stato certificato da ANAB-ICEA per la eco-biocompatibilità dei materiali e del processo produttivo Il legno utilizzato proviene da foreste gestite in modo sostenibile (catena di custodia PEFC™ o FSC®)

Caratteristiche geometriche del pannello Celenit N

Dimensioni 2400x600 - 2000x600 mm

Spessore 15, 20, 25, 30, 35, 40, 50, 75 mm

Conducibilità termica dichiarata lD 0,065 W/mK

Resistenza a compressione al 10% di deformazione s10 >= 200 kPa (15, 20, 25, 30, 35, 40 mm) >= 150 kPa (50, 75 mm)

Reazione al fuoco Euroclasse B-s1, d0

Fattore di resistenza alla diffusione del vapore m 5

Calore specifico cp 1,81 kJ/kgK

109
1 2 3 4

pareti a telaio

Parete portante a telaio, dall’interno:

- doppia lastra in cartongesso

- pannello in lana di legno

Celenit N (30 mm)

- pannello OSB

- freno al vapore

- parete portante in telaio di legno con interposto isolante in fibra di legno

(densità 50 kg/m3) Celenit FL/45

- pannello OSB

- pannello in lana di legno

Celenit N/C

- intonaco

Caratteristiche tecniche raggiungibili dalla parete:

Trasmittanza termica da 0,19 a 0,30 W/m2K

Trasmittanza termica periodica da 0,05 a 0,12 W/m2K

Sfasamento

da 11 h 53’ a 9 h 28’

Potere fonoisolante Rw fino a 58< dB

5 Posa del cappotto con Celenit N/C.

6

Dettaglio del cappotto di un edificio in legno

7

Lo strato più esterno di un pannello in lana di legno mineralizzata si adatta bene ad accogliere finiture a intonaco

Nelle costruzioni intelaiate in legno, tra i montanti dell’ossatura portante viene inserito materiale isolante fibroso a bassa conducibilità e bassa densità, mentre all’esterno è previsto un cappotto realizzato con pannelli che riescono a fornire un ottimo aggrappaggio del sistema di finitura, aumentando al contempo l’inerzia dell’intera struttura

Le soluzioni proposte per il cappotto riguardano la posa di pannelli Celenit N/C, in lana di legno, spessore 3 mm, di abete rosso mineralizzata e legata con cemento Portland grigio, con ulteriori lavorazioni di calibratura e stagionatura che li rendono specifici per applicazione a cappotto e della finitura Per lo spazio tra i montanti è previsto un isolante morbido, come la fibra di legno, che ben si adatta a questo scopo

Il pannello utilizzato per il sistema a cappotto illustrato nella pagina precedente è un isolante termico e acustico, specifico per applicazioni di questo tipo, in lana di legno di abete rosso mineralizzata e legata con cemento Portland grigio, conforme alla norma UNI EN 13168

Grazie alle particolari lavorazioni di stagionatura e calibratura, il pannello acquista le caratteristiche necessarie per essere utilizzato per applicazioni a cappotto, specialmente per interventi di bioedilizia e strutture in legno Il pannello è stato certificato da ANAB-ICEA per la eco-biocompatibilità dei materiali e del processo produttivo Il legno utilizzato, infatti, proviene da foreste gestite in modo sostenibile (catena di custodia PEFC™ o FSC®) Il pannello è studiato per poter essere intonacato e il suo impiego principale ne prevede l’applicazione come cappotto termico sul lato esterno e interno di pareti perimetrali intonacabili

In accoppiata con la fibra di legno (Celenit F2/C), o la lana di roccia, permette di raggiungere alte capacità di isolamento termico nella stagione invernale

Caratteristiche geometriche del pannello Celenit N/C

Dimensioni 1200x600 - 1000x600 mm

Spessore 25, 35, 50, 75 mm

Conducibilità termica dichiarata lD 0,065 W/mK

Resistenza a compressione al 10% di deformazione s10 >= 200 kPa (20, 35 mm) >= 150 kPa (50, 75 mm)

Reazione al fuoco Euroclasse B-s1, d0

Fattore di resistenza alla diffusione del vapore m 5

Calore specifico cp 1,81 kJ/kgK

110 legnoarchitettura 20 dettagli
isolamento termoacustico
esterno interno
5

L’isolante utilizzato per il riempimento dello spazio tra i montanti della struttura portante è un pannello isolante flessibile in fibre di legno pressate monostrato, densità 50 kg/m3, conforme alla norma UNI EN 13171

Il legno utilizzato proviene da foreste gestite in modo sostenibile (catena di custodia FSC®)

Il pannello Celenit FL/45 è idoneo per applicazioni di isolamento di intercapedini, grazie alla bassa densità e alla capacità di adattamento e flessibilità della fibra di legno, morbida e di bassa consistenza, che lo rende facilmente adattabile e inseribile all’interno della struttura lignea

Viene usato su strutture verticali, prevalentemente per cappotti interni su struttura a secco, isolamenti in copertura e su murature a cassetta, abbinando la capacità di isolamento termico estivo e invernale, contribuendo in modo considerevole al miglioramento della qualità di vita degli ambienti

Caratteristiche geometriche del pannello Celenit FL/45

Dimensioni 1220x575 mm

Spessore 40, 50, 60, 80, 100, 120, 140, 160, 180, 200 mm

Conducibilità termica dichiarata lD 0,038 W/mK

Densità r ca 50 kg/m3

Reazione al fuoco Euroclasse E

Fattore di resistenza alla diffusione del vapore m 1-2

Calore specifico cp 2,10 kJ/kgK

Posa del cappotto e finitura

Operazione preliminare alla posa in opera dei pannelli è la verifica dell’idoneità del supporto Il piano di fissaggio dei pannelli non deve presentare nessun dislivello, deve avere sufficiente capacità portante, essere asciutto e salubre ed esente da polveri e sali L’incollaggio dei pannelli deve avvenire tramite applicazione di malta adesiva sul pannello in strisce trasversali parallele al lato breve, distanziate di 30 cm I pannelli vengono posati orizzontalmente a giunti strettamente accostati, sfalsati verticalmente di almeno 30 cm, procedendo dal basso verso l’alto In questo senso, la realizzazione di uno schema di posa può rappresentare un grosso aiuto Qualora vengano impiegate porzioni di pannello, è bene non utilizzare sezioni inferiori a 30 cm

Alla base del sistema è sempre prevista come zoccolatura di partenza (30 cm oltre il piano di calpestio o piano di campagna) la posa di polistirene espanso estruso Procedendo verso l’alto, si deve evitare la formazione di giunti a croce in corrispondenza delle aperture di porte e finestre; si consiglia pertanto la sagomatura del pannello in relazione alla tipologia di apertura

La fase successiva prevede il fissaggio meccanico, realizzato con appositi tasselli da cappotto con anima in acciaio L’applicazione del tassello, che deve essere idoneo al supporto portante e penetrare almeno per 5 cm nella struttura, deve avvenire prima che la malta adesiva abbia fatto presa Su spigoli e aperture delle finestre è necessario aumentare il numero dei fissaggi

La finitura si deve applicare su pannelli asciutti, rispettando l’intervallo di temperature: mai inferiore ai 5 °C e mai superiore ai 25-30 °C; proteggendola, inoltre, dal gelo e dal sole diretto Le modalità di posa dello strato di finitura dipendono dal tipo di finitura, che non deve essere necessariamente un intonaco Nel caso di intonaco, magari in più strati, è bene ricordare come regola generale che ogni strato deve essere asciutto e avere completato la presa prima dell’applicazione dello strato successivo

Il risultato finale sarà una superficie altamente resistente e di durata pressoché illimitata, dalle prestazioni termo-acustiche molto elevate; la resistenza meccanica e la durabilità del sistema sono caratteristiche necessarie affinché le prestazioni dell’edificio si mantengano inalterate nel tempo

111
6 7

Café Birgitta

Talli Architecture and Design Ltd.

Stapleton Library

Andrew Berman Architect

WoodBlock House dRMM

Sala conferenze WIPO Behnisch Architekten

Dune House

Marc Koehler Architects

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