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legnoarchitettura incontri baukraft progetti baukraft Francesco Longano Markus Tauber Architectura plankensteiner & steger architekten Mauro Rossaro/ Massimiliano Vanella Arch°Buero Kaltenegger fgp st.udio technÊ Prestazioni in periodo estivo sistemi elementi massicci senza colla e ferro dettagli parete esterna-solaio
EdicomEdizioni
ISSN 2039-0858
Trimestrale anno II n° 2 gennaio 2011 Euro 15,00 Registrazione Trib. Gorizia n. 6 del 23.07.2010 Poste italiane S.p.A. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/UD
Il modo migliore per conoscere l’architettura in legno
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legnoarchitettura incontri baukraft progetti baukraft Francesco Longano Markus Tauber Architectura plankensteiner & steger architekten Mauro Rossaro/ Massimiliano Vanella Arch°Buero Kaltenegger fgp st.udio technÊ Prestazioni in periodo estivo sistemi elementi massicci senza colla e ferro dettagli parete esterna-solaio
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ISSN 2039-0858
Trimestrale anno II n° 2 gennaio 2011 Euro 15,00 Registrazione Trib. Gorizia n. 6 del 23.07.2010 Poste italiane S.p.A. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/UD
legnoarchitettura_02
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legnoarchitettura legnoarchitettura rivista trimestrale anno II – n. 2, gennaio 2011 ISSN 2039-0858 Numero di iscrizione al ROC: 8147 direttore responsabile Ferdinando Gottard
incontri baukraft
redazione Lara Bassi, Lara Gariup editore EdicomEdizioni, Monfalcone (GO)
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techné 89
Prestazioni di costruzioni leggere in periodo estivo
redazione e amministrazione via 1° Maggio 117 34074 Monfalcone - Gorizia tel. 0481.484488, fax 0481.485721
Analisi di un edificio bioclimatico
progetto grafico Lara Bassi, Lara Gariup stampa Grafiche Manzanesi, Manzano (UD) Stampato interamente su carta riciclata ottenuta da fibre selezionate prezzo di copertina 15,00 euro abbonamento 4 numeri Italia: 50,00 euro - Estero: 100,00 euro Gli abbonamenti possono iniziare, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile in qualsiasi periodo dell’anno
sistemi
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elementi massicci senza colla e ferro
dettagli
distribuzione in libreria Joo Distribuzione Via F. Argelati 35 – Milano
parete esterna solaio
copertina Uffici, ARCH°BUERO KALTENEGGER Foto: Harald Eisenberger È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dall’editore
Foto: Wett Günther Richard
Foto: Harald Eisenberger
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105 Foto: Rino Giardiello
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Foto: J체rgen Eheim
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Case a schiera Francesco Longano
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Headquarter Markus Tauber Architectura
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Casa studio plankensteiner & steger architekten
Uffici arch째buero Kaltenegger
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Casa unifamiliare fgp st.udio
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Foto: Antonio Tartaglione e Francesco Longano
Mauro Rossaro / Massimiliano Vanella
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Foto: Ulrich Egger
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Foto: DomusMetra
Condominio Leonardo
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baukraft
baukraft architektur, studio fondato dagli architetti Dominik Rieder e Georg Rubner, opera da anni nell’ambito dell’edilizia ecosostenibile, in cui il legno gioca un ruolo fondamentale, non solo costruttivo ma anche estetico. Nel 2006 hanno vinto il premio CasaClima per la sede della ditta Rubner a Chienes e nel 2009 il Theiner’s Garten Biovital Hotel di Gargazzone è stato il primo hotel ad ottenere il sigillo di qualità ClimaHotel.
Come nasce baukraft? Cosa vi ha unito e vi unisce? E perché “baukraft”? Baukraft nasce quasi per caso, per volontà di un committente che ci ha unito per realizzare un progetto nel 2002. Ci lega la stima reciproca e forse anche la diversità di formazione e del background culturale, che nel nostro caso, invece di essere un ostacolo, si è trasformato in vantaggio. Per quanto riguarda il nome baukraft la traduzione in italiano, letteralmente “forza del costruire”, non rende l’idea. L’intenzione era, ed è, Foto: Wett Günther Richard
di comunicare la competenza nello sviluppare un progetto non solo dal punto di vista architettonico ma anche finanziario, attraverso il rispetto dei tempi e dell’offerta, in pratica un servizio a 360°.
Foto: Wett Günther Richard
HOTEL MOOSMAIR – Campo Tures/BZ (2003-2007) Primo progetto alberghiero di baukraft. Già in questo primo lavoro il legno è l’elemento dominante nell’edificio, pur non essendo impiegato come materiale strutturale (a parte il tetto e i balconi), ma solo come rivestimento interno ed esterno. Si vedano infatti a lato le due immagini. Il legno diventa la naturale prosecuzione tra l’ambiente interno ed esterno e viceversa. I lavori, iniziati nel 2003, sono stati completati nel 2007.
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incontri
Foto: Wett Günther Richard
RUBNER SEDE AZIENDALE – Chienes/BZ, 2006 La nuova sede della Rubner Haus rappresenta tra gli edifici lavorativi un esempio di fabbricato ad altissima prestazione energetica, 7 kWh/m2anno, conforme agli standard delle case passive; i ridotti consumi energetici sono raggiunti utilizzando anche materiali sostenibili, quali il legno massiccio, la fibra di legno, il gesso. In contrapposizione con l’immagine esterna del fabbricato rigorosa e scura, all’interno lo sfalsamento dei piani e i tre atri a tutta altezza creano continuità e donano allo spazio apertura e trasparenza in un continuo gioco di contrasti. Nel 2006 la sede è stata premiata come miglior edificio CasaClima nella categoria “Mondo del Lavoro”.
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Avete iniziato a lavorare con il legno fin dal 2003
collocazione oppure è una decisione dettata da altri fattori?
con il Ristorante e Naturehotel Moosmair a Campo Tures,
Che ruolo svolge il committente?
che è stato anche il vostro primo progetto alberghiero,
Salvo alcune eccezioni, pensiamo che il legno possa
dove il legno è l’elemento caratterizzante dell’edificio.
essere utilizzato in quasi tutte le condizioni climati-
Che ruolo svolge in questo progetto? Assolve solo ad un uso
che e su tutto il territorio: è importante però saper
formale o anche a quello strutturale?
coniugare architettura e aspetti tecnologici con il
Benché la struttura primaria dell’Hotel Moosmair sia
sito. Non difendiamo il legno ad oltranza, ma consi-
ancora in cemento armato e laterizio, l’aspetto este-
deriamo la sua potenzialità costruttiva con molto
riore suggerisce in effetti una struttura in legno.
pragmatismo, così come guardiamo anche ad altri
Questo è dovuto al fatto che il tetto, i balconi, al-
materiali edili sotto questo aspetto.
cune scale e alcuni elementi interni sono stati pen-
Sicuramente c’è una certa “simpatia”, affinità, per
sati in modo strutturale, cioè non come semplice
questo materiale e per il modo di costruire che ri-
rivestimento ma come parti autonome di un organi-
chiede. Il committente a sua volta, scegliendolo,
smo in c.a.
deve essere consapevole che un edificio in legno comporta un modo diverso di vivere gli spazi.
Cosa significa progettare con strutture in legno e cosa spinge un progettista a scegliere una struttura leggera
Uno dei primi fabbricati per uffici in Italia in standard
in legno, piuttosto che sistemi pesanti?
passivo è la sede della Rubner Haus che avete progettato
In alcuni casi, come per esempio nelle ristruttura-
assieme all’arch. Gerd Bergmeister: quali sono le caratteri-
zioni, la scelta del legno come materiale costruttivo è
stiche architettoniche ed energetiche che un luogo di lavoro
dettata dal “fattore peso”. Aggiungere, come spesso
dovrebbe possedere per essere considerato ideale?
accade, un piano ad una struttura alberghiera esi-
È complesso rispondere a questa domanda. Se pen-
stente, comporta grossi interventi statici se realizzata
siamo al posto di lavoro in un ufficio, di sicuro questo
con sistemi pesanti e grossi sforzi economici per il
deve essere luminoso (luce naturale) e deve offrire
committente. Una struttura in legno, invece, negli
spazio per la comunicazione e per il lavoro. Forse
ampliamenti trova il suo campo d’azione naturale.
deve assomigliare più ad una casa privata piuttosto che a un edificio “intelligente”. Il mondo del lavoro sta cambiando, in modo sempre più veloce ed impreve-
Il ricorso al legno quale struttura di un edificio è una scelta
dibile, e proprio per questo gli spazi devono essere
dovuta solamente al contesto in cui gli edifici trovano
“semplici”.
Foto: Wett Günther Richard
CARAVAN PARK – Sesto/BZ 2005-2006 Una piscina coperta in sotterraneo con vista sulle Dolomiti: è l’elemento che caratterizza l’hotel, il quale si inserisce nell’ambiente assecondando la morfologia del terreno. Le forme dei pilastri e i colori della piscina e della zona wellness richiamano l’architettura organica, dove ambiente costruito e ambiente naturale concorrono alla formazione di uno spazio architettonico che diventa un organismo vivente e dove l’estetica non rimane pura ricerca.
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incontri
Foto: Leitgeb Günther e Andrea Holzer
Foto: Leitgeb Günther e Andrea Holzer
CASA SULL’ALBERO – Sesto/BZ 2008 Un divertissement dall’esito particolarmente riuscito.
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Un’altra vostra realizzazione, il Theiner’s Garten BIO Vitalhotel
HOTEL PLANTITSCHERHOF Merano/BZ 2007-2008 Progettazione esecutiva, direzione lavori e progettazione degli arredamenti: un incarico seguito fin dall'inizio, realizzando una struttura che si caratterizza per alto comfort energetico ed ambientale.
artificiale e costruita si contrappone un ritorno alla natura
a Gargazzone, è la prima struttura certificata ClimaHotel
che viene ri-apprezzata: cosa vi ha portato a progettare tale
dall’Agenzia CasaClima. Per questo progetto avete utilizzato
edificio? È stata una richiesta della committenza oppure
un sistema costruttivo in legno massiccio con tavole giuntate
è stata solo volontà di sperimentazione?
a pettine senza uso di collanti o parti metalliche. Cosa vi ha
La Casa sugli alberi, voluta dal committente, ha un
spinto a scegliere questo sistema e secondo voi quali sono
iter progettuale completamente diverso dagli altri no-
le possibilità che esso offre?
stri progetti. Diciamo che è stato un lavoro giocoso,
La filosofia del committente si è sempre basata sul
quasi uno scherzo. Dopo i primi schizzi è stata realiz-
fattore ecologia, iniziando dall’agricoltura, che segna
zata una piattaforma fra quattro alberi; su questa è
l’inizio dell’attività della famiglia Theiner, sino ad arri-
stata disegnata la pianta in scala 1:1. Per il resto ab-
vare al settore turistico. La stessa clientela del Thei-
biamo fatto come facevamo da bambini, quando co-
ner’s Garten è molto sensibile e informata riguardo
struivamo le case sugli alberi, cioè improvvisando.
tutti gli aspetti della sostenibilità ecologica. A partire
È stato un po’ come tornare all’infanzia! Ovviamente
da questi presupposti è stato richiesto un progetto
abbiamo tenuto conto che d’inverno la temperatura
coerente e senza compromessi, anche dal punto di
scende spesso a 20° sotto zero e che tutti gli impianti
vista tecnico. Abbiamo valutato diversi metodi co-
tecnici devono funzionare come in una casa normale.
struttivi in legno e, alla fine, il sistema parete con ta-
Per costruire in questo modo servono però bravi arti-
vole giuntate a pettine senza uso di collanti si è
giani, un committente fiducioso e la voglia di lasciarsi
dimostrato quello più idoneo, offrendo allo stesso
sorprendere.
tempo caratteristiche di abbattimento acustico e di isolamento termico in linea con le richieste. Secondo voi che cos’è la sostenibilità in architettura? Potrebbe la ricerca della sostenibilità soffocare l’architettura? A Sesto avete progettato la Casa sugli alberi, un tema che
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Sostenibilità significa per noi soprattutto attenzione
richiama sia il ritorno al passato quanto anche un modo
alla quantità di energia spesa per produrre un mate-
di progettare contro tendenza, dove alla frenesia della realtà
riale da costruzione; a questa vanno sommati la di-
incontri
stanza del luogo di produzione dal cantiere, i trasporti ed altri fattori legati al ciclo di vita del prodotto. Ogni materiale da costruzione porta con sé questo “zaino ecologico”. Scegliere materiali che necessitano di poca energia per essere prodotti e trasportati,
Foto: Wett Günther Richard
Foto: Wett Günther Richard
Foto: Wett Günther Richard
per noi significa sostenibilità nell’architettura. Per
questo il nostro modo di intendere la sostenibilità non soffoca l’architettura ma è piuttosto un ritorno alla sua essenza. Il legno, per reperibilità, lavorazione e durata, è un esempio eccellente di sostenibi-
Foto: Wett Günther Richard
lità in architettura.
E infine, un’ultima curiosità: qual è il progetto a cui siete più legati e perché? Sicuramente ricordiamo con piacere i progetti che ci hanno permesso di instaurare un rapporto di stima e a volte di amicizia con il committente, ma siamo più legati a quelli ai quali stiamo lavorando, perché ci stimolano a migliorare mettendoci alla prova.
Per approfondimenti: www.baukraft.it
THEINER’S GARTEN BIOVITAL HOTEL – Gargazzone/BZ 2008-2009 Una costruzione massiccia in legno, realizzata utilizzando solo materiale edile di prima scelta sia sotto il profilo biologico che ecologico, integrando eleganza architettonica a bioedilizia.
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baukraft
Biovital Hotel Gargazzone
legnoarchitettura Foto: Wett G端nther Richard
ABBONATI SUBITO!
legnoarchitettura_02 _1 Scorcio dell’hotel da una delle camere: il legno è utilizzato come separazione tra le varie stanze, come struttura di ombreggiamento, come pavimentazione, come balaustra
Foto: Wett GĂźnther Richard
_2 Vista all’imbrunire della struttura; in primo piano la piscina esterna, naturale continuazione di quella interna, al piano terra
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progetti
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Ubicazione: Gargazzone (BZ) Progetto: arch. Dominik Rieder baukraft, Bressanone (BZ) Strutture: ing. A. Rigato, Treviso; ing. T. Schrentewein, Bolzano Direttore dei lavori: arch. Dominik Rieder Appaltatore: Rubner Objektbau, Chienes (BZ) Lavori: gennaio 2008 - marzo 2009 Cubatura totale: 21.636 m3
Legno e turismo La famiglia Theiner di Gargazzone è nota per essere stata una delle prime imprese a puntare sulla coltivazione biologica in Alto Adige. Da qui l’idea – e la necessità – di un “biohotel”, che rappresentasse architettonicamente le idee imprenditoriali e morali del committente. La difficoltà dei progettisti, felicemente risolta, è stata proprio quella di fondere le esigenze gestionali di una struttura alberghiera con tutte le sfumature e gli aspetti propri di una filosofia di vita ecologica e biologica. Si è optato subito per un orientamento bioclimatico, con uno dei lati lunghi rivolto a sud, verso la vallata (sulla quale affacciano le camere), e un sistema costruttivo che fosse il più naturale possibile, in legno massiccio, larice e cirmolo locali, senza utilizzo di collanti o parti metalliche. Il Biovital Hotel è il primo certificato ClimaHotel, una certificazione di qualità che ha analizzato l’edificio sotto 3 aspetti: Natura, Vita e Trasparenza. Nell’ambito della valutazione “Natura” il Theiner’s Garten ha raggiunto l’efficienza energetica richiesta per l’involucro edilizio, includendo nel progetto le tecnologie che mirano al risparmio idrico (l’irrigazione avviene grazie al riuso delle acque meteoriche; la piscina utilizza un metodo di disinfenzione a base di sali; i prodotti utilizzati per la pulizia hanno certificazione ambientale). La categoria della “Vita” ha analizzato l’orientamento delle 53 camere (verso sud); le pareti in legno di cembro, che favoriscono in modo naturale il riposo notturno e la riduzione del battito cardiaco; il mobilio, tutto rigorosamente in legno, senza ausilio di alcuna parte metallica; il fatto di aver evitato, con opportuni accorgimenti, qualsiasi tipo di elettrosmog. A ciò si aggiungono le scelte consapevoli anche nell’ambito eno-gastronomico che prevedono il consumo di cibi naturali e biologici di provenienza quanto più possibile locale. Infine, il criterio “Trasparenza” ha premiato la pianificazione sostenibile del ciclo di vita dell’hotel, a partire dalla costruzione e la gestione fino alla demolizione.
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pianta piano terra
La forma in pianta – e in alzato – dell’hotel richiama quella dei vigneti altoatesini, terrazzati. L’arretramento progressivo della facciata delle camere superiori permette a ciascuna unità di usufruire di una piccola terrazza verso la vallata senza impedimenti alla vista, oltre che, naturalmente, di godere al massimo dell’illuminazione naturale. Piano interrato: garage con 40 posti auto (al fine di lasciare il piano terra il più possibile libero dalle auto); piscina con accesso diretto all’esterno; zona wellness. Piano terra: reception dell’hotel; backoffice; bar; sala pranzo; cucina dell’hotel; spazi per conferenze e aree per i bambini; 8 stanze per gli ospiti (dotate di 2 ambienti separabili da pareti-porte scorrevoli, di una terrazza e di un accesso diretto al giardino). Piani superiori: stanze per gli ospiti (dotate ciascuna di un pergolato con una piccola vigna!; ammobiliate in legno massiccio e rivolte a sud).
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pianta primo piano
_trasmittanza media elementi costruttivi________ pareti esterne (con finitura esterna in legno o intonacata): U = 0,24 W/m2K copertura piana (struttura portante con sistema “brettstapel”): U = 0,21 W/m2K finestre e portefinestre: Uw = 1,30 W/m2K
_prestazioni energetiche________ per riscaldamento e acqua calda: 50 kWh/m2 anno (prima certificazione ClimaHotel) emissioni di CO2 evitate: 20 kg CO2/m2 anno
progetti
sezione trasversale sulle scale della hall
sezione sulle stanze
_3 Interno di una camera con vista sulla valle. Come si può notare dalle immagini degli interni, la struttura in legno è lasciata a vista e il mobilio che arreda le camere è totalmente in legno. Le fibre tessili di lenzuola e tendaggi sono fatte con cotone proveniente da piantagioni coltivate biologicamente.
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legnoarchitettura_02 Prese elettriche e interruttori sono ridotti al minimo, al fine di diminuire la formazione di campi elettromagnetici. Ciò permette di creare delle superfici estremamente “pulite” ma implica anche una precisa progettazione dell’arredamento che diventa quindi parte integrante dell’architettura.
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Foto: Wett Günther Richard
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_4 Il locale relax con il camino a legna chiuso e vetrato _5 La zona wellness
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Foto: Wett G端nther Richard
Foto: Wett G端nther Richard
_6 La scala che collega la zona della reception al piano superiore
legnoarchitettura_02 Per le pareti divisorie sono stati utilizzati due differenti tipi di costruzione. Il tipo 1 prevede che il legno strutturale rimanga a vista mentre il tipo 2, più complesso, prevede la sovrapposizione di un pannello di finitura in argilla che funge, tra l’altro, da pannello radiante a parete all’interno del quale, a seconda delle stagioni, viene fatta scorrere acqua calda o fredda. Parete interna tipo 1 (Rw 55 dB): parete in legno massiccio (12 cm); fibra di legno (4 cm); camera di ventilazione (2 cm); parete in legno massiccio (12 cm) Parete interna tipo 2 (Rw 61 dB): intonaco in argilla (3 cm); doppio pannello in cartongesso (2x1,25 cm); pannello in legno (8 cm); fibra di legno (6 cm); pannello in cartongesso (1,25 cm); camera di ventilazione (2,5 cm); pannello in legno (8 cm); fibra di legno (6 cm); doppio pannello in cartongesso (2x1,25 cm); intonaco in argilla (3 cm)
parete-tipo di separazione tra le camere 2
parete-tipo di separazione tra le camere 1
_il sistema costruttivo________ Il sistema costruttivo in legno massiccio per pareti e solai utilizzato nella realizzazione del Theiner’s Hotel è un sistema assolutamente naturale ed ecologico, essendo prodotto completamente senza uso di collanti o giunzioni in metallo. Gli elementi massicci, costruiti con una tecnica di stratificazione che dona eccellenti proprietà statiche, acustiche e termiche, sono concepiti come blocchi multistrato autoportanti, composti da tavole di legno massiccio rettangolari, affiancate in verticale e giuntate a pettine. Gli strati, così composti e realizzabili con differenti tipi di legno e con lato esterno rifinito a scelta, sono uniti tra di loro mediante tasselli in legno giuntati a coda di rondine. Massima libertà è lasciata al progettista poiché gli elementi del sistema sono prodotti solo su misura, risparmiando pertanto materia prima che viene scelta con estrema cura (in prevalenza abete rosso).
Parete esterna con rivestimento in legno (da int. verso est.): parete in legno massiccio a vista (18 cm); fibra di legno + listellatura (12 cm); guaina antivento; controlistellatura in abete non trattato (4 cm); rivestimento con listellatura romboidale in larice non trattato (2 cm) Parete esterna intonacata (da int. verso est.): parete in legno massiccio a vista (18 cm); fibra di legno + listellatura (12 cm); fibra di legno ad alta densità (5 cm); intonaco (1 cm)
interno
parete esterna con rivestimento in legno
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progetti
esterno
interno
parete esterna intonacata
esterno
Vista dall’alto delle prime fasi di cantiere e montaggio delle strutture in legno.
Prime fasi di montaggio delle strutture delle camere e fasi della costruzione in elevazione con la base in c.a. in primo piano.
La struttura in fase avanzata e la posa della guaina di sottotetto.
Il lato nord con le aperture che si chiudono a protezione dell’edificio e il vano di servizio in c.a.
Tutte le strutture fuori terra sono state realizzate in legno massiccio, solo quelle a diretto contatto con il terreno sono state costruite in cemento armato.
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Francesco Longano
Case a schiera Monopoli
_1 Il prospetto principale, quello relativo agli ingressi e alla zona giorno, è orientato a sud _2 Le zone a sud, a est e ovest sono protette dall’irraggiamento e dalla pioggia grazie ad adeguate tettoie
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progetti
legnoarchitettura Foto: Wett Günther Richard
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Ubicazione: Monopoli (BA) Committente: I.L. Immobiliare Longano sas, Monopoli (BA) Progetto: arch. Francesco Longano, Monopoli (BA) Strutture: arch. Francesco Longano, Monopoli (BA) Progettista impianti: ing. Giuseppe Bitetti, Bari Direttore dei lavori: geom. Antonella De Marco, Monopoli (BA) Appaltatore: Rubner Haus Spa, Chienes (BZ) Lavori: marzo 2007 - settembre 2008 Superficie fondiaria: ca. 2.000 m2 Superficie utile: ca. 270 m2 Superficie verde: 650 m2 Importo dell’opera: ca. 500.000 € Fotografie: Antonio Tartaglione e Francesco Longano
Il legno in clima mediterraneo L’idea di costruire e intervenire in modo più corretto ed equilibrato sul territorio in funzione dell’uomo e della natura è stata lo spunto per adottare in Puglia un sistema costruttivo in legno, materiale estraneo alle tradizioni locali. Il progetto ha interessato il recupero di un vecchio fabbricato, interamente demolito e ricostruito, utilizzando essenzialmente criteri e materiali di bioedilizia ed ottenendo un prodotto finale di eccellente classe energetica certificata. La ristrutturazione ha portato alla realizzazione di tre unità residenziali a schiera indipendenti con giardini pertinenziali e superfici esterne ad uso collettivo. Progettualmente si è mirato a risolvere il più possibile gli aspetti relativi al “benessere dell’utilizzatore”, tenendo presente l’obiettivo della riduzione significativa dei consumi energetici, “riscoprendo” valori ed esperienze del passato in una visuale ecologica, e quindi globale, e rivivendo quei legami esistenziali e viscerali tra l’uomo e il legno. L’ottimale isolamento termico in un clima mediterraneo ha richiesto particolare attenzione nella scelta dei materiali e delle tecniche per le opportune coibentazioni sia delle pareti verticali che delle coperture. Particolare interesse, oltre all’impianto elettrico gestito interamente da un sistema di domotica centralizzata e pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, riveste l’impianto di climatizzazione caldo-freddo realizzato con sistema ad irraggiamento a soffitto, integrabile col solare termico e fotovoltaico. Il sistema consiste in superfici di cartongesso a soffitto che si scaldano in inverno e si raffrescano in estate, coadiuvate, in funzionamento estivo, da un sistema per deumidificare, integrare e rinnovare l’aria degli ambienti garantendo un confort elevato agli occupanti sia in condizioni estive sia in quelle invernali.
legnoarchitettura_02 Il progetto ha comportato uno studio per la massimizzazione dell’illuminazione naturale interna attraverso finestre poste a varia altezza, oltre a lucernai a soffitto.
A
_3 L’affaccio sul giardino dell’unità immobiliare a sud-est
B
B
pianta piano terra
prospetto ovest
prospetto est
prospetto sud
3
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progetti
A
Stratigrafie (dall’interno verso l’esterno)
B
A
C
sezione AA
Parete esterna isolata (A): parete (9 cm); freno vapore; listelli (5/10 cm); isolamento in canapa (6 cm); carta traspirante; perlinatura grezza (2,4 cm); lastra da cappotto in legno di abete (4 cm); intonaco (0,7 cm) Tetto inclinato (B): travi (12/16 cm); pannelli in cartongesso (2 cm); carta catramata; controlistelli (6x16 cm) controlistelli (5x5 cm); pannelli in canapa (21 cm); assito grezzo (2,4 cm); guaina isolante rinforzata; contro listelli (5x5 cm); listelli (5x5 cm); tegole in cotto Solaio esterno contro terra (C), stratigrafia dall’esterno verso le fondazioni: pavimento in larice (2,4 cm); listelli (6-8 cm); carta catramata; basamento in cemento isolato tramite casseri a perdere areati
E D
sezione BB
Solaio contro terra (D), stratigrafia dall’interno verso le fondazioni: pavimento in larice (2 cm); isolamento in canapa (10 cm); listelli (6-10 cm); carta catramata; basamento in cemento isolato tramite casseri a perdere areati Parete esterna non isolata (E): parete (9 cm); listelli (5/10 cm); perlinatura grezza (2,4 cm); lastra da cappotto in legno di abete (4 cm); intonaco (0,7 cm)
_trasmittanza media elementi costruttivi________ pareti esterne: U = 0,446 W/m2K solaio contro terra: U = 0,54 W/m2K copertura: U = 0,167 W/m2K superfici trasparenti: Uw = 1,4 W/m2K
_prestazioni energetiche________ per riscaldamento: 22,1 kWh/m2 anno per acqua calda: 1,9 kWh/m2 anno emissioni di CO2 evitate: 4,8 t/a
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legnoarchitettura_02
progetti
legnoarchitettura_02 3 Dettaglio del raccordo copertura inclinatacopertura piana: 1 - listello (6/10 cm); 2 - tavola controvento (22 cm) fissata su listelli; 3 - lamiera; 4 - tavola controvento (26,5 cm) fissata su listelli; 5 - lamiera; 6 - listelli (2x6-10 cm); 7 - guaina saldata; 8 - camera di ventilazione con listello di aerazione (6-8 cm); 9 - nastro adesivo; 10 - isolamento fibra di legno (5+8+8 cm); 11 - tubo di ventilazione; 12 - telo vapore Dettaglio copertura piana: 1 - tavola controvento (26,5 cm) fissata su listelli; 2 - lamiera; 3 - listelli (2x6-10 cm); 4 - nastro adesivo; 5 - guaina saldata; 6 - camera di ventilazione con listello di aerazione (6-8 cm); 7 - isolamento fibra di legno (5+8+8 cm); 8 - tubo di ventilazione; 9 - telo vapore
4
2 1
5 6 7
8 9 10 12 dettaglio raccordo copertura inclinata-copertura piana
1 2 4
3
5
6
7 9
8
dettaglio copertura piana
_4 Un particolare dell’impianto radiante a soffitto _5 Coibentazione del pavimento: riempimento a secco tra i listelli con canapa
4
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11
progetti
5
_6_7_8 Interni. Al centro si noti la schermatura esterna a lamelle. Il legno non è “copertoâ€? internamente ma ha subito un trattamento sbiancante
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7
8
legnoarchitettura_02 _9 Veduta della facciata esposta a sud immersa negli uliveti _10 Il lungo blocco centrale dell’edificio con lo sporto del tetto per l’ombreggiamento estivo
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_il sistema costruttivo________ Il sistema impiegato per la realizzazione di queste residenze è in travi di legno lamellare di abete. Pilastri e architravi sono stati dettagliatamente progettati e tagliati per essere poi assemblati in cantiere. Lo schema costruttivo consente una parete più sottile e una sezione maggiorata dello strato isolante con migliori prestazioni termiche. L’isolamento di questo sistema prevede l’utilizzo di un pannello di fibra di legno di abete monostrato legato con resina e ideato per le sole costruzioni in legno. Il sistema è una variante del Blockhaus con stratigrafia della parete capovolta, ovvero: la struttura con elementi in legno massiccio sovrapposta è posizionata verso l’interno, mentre l’isolamento con interposta camera di ventilazione è all’esterno.
_impianti________ Nel progetto per le residenze è prevista l’installazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria (2,69 m2), la predisposizione per un impianto fotovoltaico (potenza 4,4 kW per alloggio), una pompa di calore aria-acqua per il riscaldamento mentre la distribuzione del calore avviene tramite soffitto radiante. È stata installata una centralina computerizzata di domotica per il controllo e la gestione di tutti gli impianti. È previsto il recupero delle acque piovane e il loro riutilizzo per gli scarichi dei wc e l’irrigazione dei giardini.
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Le varie fasi del cantiere, dalla costruzione delle fondazioni aerate con cupolette alla realizzazione delle pareti esterne intonacate
Foto: Ulrich Egger
Markus Tauber Architectura
Headquarter Lagundo
Foto: Ulrich Egger
_1_2 Due viste dell’edificio da nord-ovest. Il rivestimento esterno, pur non essendo di legno, ne richiama la colorazione naturale
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progetti
legnoarchitettura
Foto: Ulrich Egger
Foto: Wett Günther Richard
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Ubicazione: Lagundo (BZ) Progetto: arch. Markus Tauber Markus Tauber Architectura, Bressanone (BZ) Strutture: Ingenieureteam Maia, Merano (BZ) Direttore dei lavori: arch. Markus Tauber, Bressanone (BZ) Appaltatore: Holzhaus & Co. KG, Silandro (BZ) Lavori: maggio 2008 - giugno 2009 Superficie utile: 1.148,61 m2 Superficie coperta: 472,8 m2 Importo dell’opera: 1.850.000 €
Headquarter e showroom in legno e vetro La nuova sede della ditta Karl Pichler di Lagundo, specializzata nella vendita di legnami pregiati, si presenta come un edificio moderno, volutamente compatto per esigenze di contenimento delle dispersioni termiche, composto da unità funzionali chiaramente definite e ordinate. L’edificio è pensato per essere, oltre che sostenibile, pratico e funzionale: un corpo sporgente in legno e vetro invita le persone a entrare nel foyer dal quale si può accedere allo showroom, dominato dal tema “legno” onnipresente, oppure salire le scale che portano al piano superiore dedicato agli uffici. L’ascensore e i vani accessori sono collocati in un elemento verticale posto a fianco dell’ingresso e della scala principale che conduce fino all’ultimo piano. Da qui si ha accesso a uno spazio esterno, ricavato pavimentando una parte del tetto piano, utilizzabile per esposizioni ma anche come luogo di relax per i lavoratori. L’edificio è allineato, sul lato lungo, verso est e, parzialmente, verso sud, così da sfruttare per quanto possibile l’energia passiva del sole, nonostante il problema principale del comfort interno di edifici di questo tipo sia la protezione dal calore piuttosto che dal freddo. A questo i progettisti hanno cercato di ovviare con un elevato isolamento e vetri con protezione dai raggi solari. In generale, grande importanza è stata data ad un’accurata progettazione di tutti gli aspetti di fisica tecnica del complesso, non solo quelli relativi al comfort termico ma anche a quello acustico. La facciata è di tipo ventilato, le vetrate strutturali, visto anche il loro massiccio impiego nell’edificio, hanno tripli vetri. Il riscaldamento è demandato a un impianto con caldaia centrale a pellet, che come tale sfrutta materia prima rinnovabile e quindi con emissioni di CO2 praticamente neutrali.
legnoarchitettura_02 _3 Il foyer centrale che “buca” tutte e tre le piante. È ben visibile l’utilizzo del legno, anche come rivestimento interno, e del vetro, materiali che caratterizzano architettonicamente l’edificio
planimetria
Foto: Ulrich Egger
pianta primo piano
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progetti
pianta secondo piano
_4 Vista dell’entrata. _5 Vista del lato sud-ovest.
sezione A-A
sezione B-B
_trasmittanza media elementi costruttivi________ pareti esterne: U = 0,22 W/m2K solaio contro terra: U = 0,22 W/m2K copertura: U = 0,16 W/m2K superfici trasparenti: Uw = 0,7 W/m2K
_prestazioni energetiche________
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Foto: Ulrich Egger
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Foto: Ulrich Egger
consumo energetico per riscaldamento e acqua calda: 37 kWh/m2 anno emissioni di CO2 evitate: 6,56 t/anno percentuale delle energie rinnovabili utilizzate sul totale: 70,54%
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prospetto sud-ovest
prospetto sud-est
prospetto nord-ovest
prospetto nord-est
_il sistema costruttivo________ La struttura, in acciaio e legno, si basa su assi modulari fissi di 90 cm o multipli: le pareti sono realizzate con elementi prefabbricati in legno a telaio composto da montanti in legno massiccio e da tamponamenti interni in lastre di fibre di gesso ed esterni in pannelli DWD che soddisfanno le prescrizioni tecniche e statiche. Nell’intercapedine tra i montanti è stata inserita la coibentazione termica e acustica. La struttura del tetto e dei solai è realizzata con elementi prefabbricati composti di tavole accatastate incollate tra loro – Brettstapel – con spessori di 20 cm per il tetto e di 20-24 cm per i solai interpiano. Le traverse portanti in acciaio sono incassate e coperte da un pannello in legno massiccio così da lasciare la superficie inferiore perfettamente piana. Per questo motivo anche l’illuminazione dello showroom è a incasso. Il solaio poggia semplicemente sulle traverse in acciaio, coperte da pannelli in legno, e integra in modo non visibile l’areazione di tutti gli uffici e l’illuminazione del corridoio. La parte inferiore è in legno a vista. Il primo solaio è appeso a quello sovrastante con tiranti sottili in acciaio. I carichi verticali sono ripartiti, attraverso i solai in legno che superano una luce netta di 6,25 m, direttamente e rispettivamente nelle pareti a telaio e nelle colonne in acciaio. I carichi di controventatura e rafforzamento sono neutralizzati attraverso l’esecuzione delle strutture del tetto e dei solai in forma di piastre che distribuiscono uniformemente i carichi nelle sottostrutture (ascensore, muri e colonne).
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progetti
Tetto piano (A): strato di ghiaia (grana 12-32 mm, spessore 100 mm); tessuto non tessuto di protezione 600 g/m2; strato di impermeabilizzazione in vetroresina OVC (1,5 mm); pannello OSB con pendenza del 2% (25 mm); camera d’aerazione sottotetto; isolamento in fibra di legno incollata (200 mm); barriera al vapore in alluminio con doppio strato bituminoso; soffitto a vista in pannelli “Brettstapel” (200 mm) Parete esterna (B): pannello di facciata (6 mm); ventilazione; pannello DWD (16 mm); isolamento (200 mm); pannello in gessofibra (15 mm)
A
B D
E
C
F
Parete contro terra (C): telo bugnato PE-HD; isolamento perimetrale in XPS (100 mm); strato di emulsione bituminosa (min. 2,5 mm); parete in c.a. (300 mm) Solaio interpiano (D): tavolato in legno (17 mm); pannello portante (34 mm); piedini di supporto a interasse di 60 cm (altezza variabile); pellicola in PE incollata; soffitto a vista in pannelli “Brettstapel” (200 mm)
Solaio interpiano (E): finitura pavimento in gres porcellanato (11 mm) posato a colla (4 mm); strato di posa dell’impianto di riscaldamento a pavimento (65 mm); isolamento contro i rumori da calpestio in PP (10 mm); pannello isolante XPS (80 mm); sottofondo in perlite (80 mm); struttura portante in c.a. (250 mm) Pavimento attacco a terra (F): sigillatura in resina; pavimento continuo di tipo industriale (150 mm); vetroresina incollata, impermeabilizzata con strato bituminoso; strato inferiore in cls (100 mm); strato di livellamento; materiale di riempimento
Sezione trasversale (stratigrafie dall’esterno verso l’interno)
Foto: Ulrich Egger
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42 legnoarchitettura_02
progetti
_6 Lo spazio centrale al primo piano con la luce naturale dall’alto. Il controsoffittamento dei solai ha permesso di incassare l’illuminazione, contribuendo cosÏ alla creazione di spazi dalle linee pulite e minimaliste.
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Foto: Ulrich Egger
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Foto: Ulrich Egger
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Foto: Ulrich Egger
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Foto: Ulrich Egger
_7_8_9_10 Negli spazi interni legno e vetro caratterizzano gli ambienti.
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Sezione di dettaglio (stratigrafie dall’esterno verso l’interno) 1 - pannello OSB (25 mm) con listello di legno (40/40 mm); 2 - apertura per l’aerazione del tetto ventilato; 3 - pannello OSB (25 mm) con listello di legno (40/40 mm); 4 - lamiera perforata in alluminio (1 mm) e rete posteriore nera antinsetto; 5 - rivestimento ultimo piano (fibra di legno, 80 mm; pannello DWD, 16 mm; telo tenuta all’aria; pannello di rivestimento facciata); 6 - anello di tenuta; 7 - isolamento di contorno; 8 - tavola di testa (48/360 mm) 9 - anello di tenuta; 10 - lamiera perforata in alluminio (1 mm) e rete posteriore nera antinsetto; 11 - rivestimento in legno (20 mm); 12 - isolante in XPS (160x160 mm); 13 -strato filtrante in ghiaia rotonda lavata; 14 - tubo di drenaggio e filtraggio e scolo acque; 15 - filtro in feltro (0,7 mm); 16 - fuga di sigillatura Parete (A): pannello rivestimento esterno (6 mm); sottostruttura/intercapedine d’aria; telo di tenuta all’aria; pannello DWD (16 mm); isolamento termico/struttura portante in legno (200 mm); barriera al vapore (2,3 mm); cartongesso (15 mm) Tetto ventilato (B): ghiaia (100 mm); feltro protettivo; strato impermeabile (1,5 mm); pannello OSB con pendenza (25 mm); ventilazione del tetto con pendenza e tavolato in legno (180/80 - 250/80 mm); fibra di legno (200 mm); barriera al vapore con doppio strato bituminoso; solaio in legno “Brettstapel” a vista (200 mm)
strato di tenuta all’aria; pannello DWD (16 mm); lana di legno (80 mm); struttura portante in legno “Brettstapel” (240/220 mm); piedini di sostegno pavimento doppio in fibra di gesso (35 mm); rivestimento in tavole di legno (17 mm);
A
Pavimentazione esterna (E): pannelli in cls (200 mm) con superficie lisciata; membrana di separazione in PE; strato di materiale di riporto (200 mm); materiale di sterro compattato Pavimentazione (F): piastrelle di gres porcellanato (11 mm); strato allettamento (4 mm); massetto per riscaldamento a pavimento (65 mm); isolamento acustico (10 mm); isolamento termico (80 mm); strato di cls poroso e alloggiamento impianti (80 mm); struttura portante c.a. (250 mm)
11 10
E
Solaio controterra (H): manto esterno; pavimento continuo industriale (150 mm); strato impermeabilizzante in fibra di vetro con strato bituminoso; strato inferiore in c.a. (100 mm); strato di cemento magro (100 mm); strato materiale riciclato (200 mm); materiale di riporto costipato (300 mm)
F
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G
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C
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Parete controterra (G): membrana alveolare di protezione della muratura; isolamento perimetrale in XPS (100 mm); strato di irrigidimento in malta cementizia e resina sintetica; struttura portante c.a. (300 mm)
Solaio interpiano aggettante (C): pannello di rivestimento esterno (6 mm);
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B
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H
Immagini di cantiere. È ben visibile la struttura mista acciaio-legno. Gli spazi destinati agli uffici dei dipendenti sono aperti ma grazie al montaggio di pareti attrezzate, opportunamente insonorizzate, il problema del rumore è stato ridotto al minimo. Illuminazione e aerazione sono nascoste da un controsoffitto di legno.
Da sinistra: il dormiente in legno su cui poggiano le pareti in legno, l’accurata posa dei serramenti, il pavimento “doppio” con i distanziatori per diminuire quanto più possibile i rumori da calpestio.
Due immagini del tettoterrazza in costruzione. Si notino a destra le aperture per la ventilazione.
Foto: J端rgen Eheim
plankensteiner & steger architekten
Casa studio Brunico
_1 Vista da sud-est
Foto: J端rgen Eheim
Foto: J端rgen Eheim
_2 Vista da sud-ovest
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progetti
legnoarchitettura Foto: Wett Günther Richard
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Ubicazione: Brunico (BZ) Progetto: arch. Georg Plankensteiner e arch. Anke Steger - plankensteiner & steger architekten, Brunico (BZ) Strutture: ing. Stefano Brunetti, Brunico (BZ) Direttore dei lavori: arch. Georg Plankensteiner, Brunico (BZ) Appaltatore: Plankensteiner Holzbau, Brunico (BZ) Lavori: aprile 2005 - gennaio 2006 Superficie utile: 535 m2 Superficie verde: 24 m2 Importo dell’opera: 690.000 €
Lavorare e vivere nel legno La casa studio, edificata in seguito alla demolizione di un edificio pericolante, è ubicata sulla passeggiata lungo il fiume Rienza, di fronte al centro storico della città di Brunico. Il nuovo corpo di fabbrica, realizzato mantenendo lo stesso sedime come previsto dal progetto di recupero, è costituito da quattro piani di cui tre fuori terra: il piano interrato, che occupa tutto il lotto, è adibito a garage e ad archivio, l’ufficio open space, orientato verso sud, con quattro aree di lavoro è situato al piano terreno, mentre al primo piano trovano posto tre uffici divisibili mediante porte scorrevoli in vetro a tutta altezza. La sala riunioni al secondo piano si caratterizza per le ampie vetrate che si aprono completamente su tre lati. I vani accessori e la leggera scala in acciaio e legno, elemento di collegamento tra i quattro piani, sono collocati a nord. Progettato come edificio a basso consumo energetico e realizzato, per la parte fuori terra, in elementi prefabbricati di legno con travi in legno lamellare e solai in legno massiccio che ne formano la struttura portante, la casa studio è certificata CasaClima A+; tale obiettivo è stato raggiunto attraverso la forma compatta, le ampie vetrate speciali verso sud e ovest e grazie agli alti valori di isolamento termico, in cellulosa, dell’involucro. Un impianto di ventilazione controllata permette di contenere le perdite termiche e di garantire un’ottima qualità del microclima interno in tutti gli ambienti; inoltre, in estate, i balconi sporgenti fungono da protezione solare, mentre in inverno le grandi aperture trasparenti consentono un’ottimale resa solare. Il ridotto fabbisogno termico aggiuntivo necessario viene ricavato da una pompa di calore geotermica, utilizzata anche per il condizionamento in estivo.
legnoarchitettura_02 _3 Il retro dell’edificio con i posti auto non coperti _4 Il lato ovest
planimetria
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progetti
pianta secondo piano
Foto: JĂźrgen Eheim
pianta primo piano
Foto: J端rgen Eheim
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prospetto nord
prospetto sud
prospetto ovest
prospetto est
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progetti
legnoarchitettura_02 Sezione di dettaglio (stratigrafie dall’estradosso verso l’intradosso) pendenza 0,34%
Terrazza esterna calpestabile: pavimento in legno; listellatura per appianare la pendenza (0-50 mm); impermeabilizzazione in PVC; pannello OSB (15 mm); listellatura per pendenza (16,1-11,1 cm, lunghezza 528,5 cm); isolamento in fibra di legno tra i listelli (10 cm); strato di isolamento continuo in fibra di legno (10 cm); barriera al vapore bituminata in alluminio; struttura portante in legno (184 mm)
trave in legno lamellare 280/200 mm
INTERNO
vano dedicato al passaggio delle tubazioni per aerazione e riscaldamento
TERRAZZA - ESTERNO
trave 120x336 mm pendenza del pavimento in legno finito 1%
dettaglio della sezione trasversale (ultimo piano - terrazza)
_il sistema costruttivo________ La tecnologia a telaio di legno elaborata dalla ditta che fa capo allo studio plankensteiner&steger ha consentito di costruire l’edificio con la massima precisione, scegliendo tra numerose varianti e riducendo al minimo i tempi di montaggio, poiché le singole pareti sono state fornite già come elementi completi. La tecnica del sistema a telaio, un’evoluzione del sistema a travi e pilastri, impiega strutture portanti il cui “cuore” è, appunto, l’intelaiatura, realizzata con legno di conifera essiccato a sezioni standard, mentre per le pareti è utilizzato legno massiccio per costruzioni (6x20 cm). La portata è garantita dal rivestimento rinforzante. La coibentazione delle pareti, le barriere vapore, gli impianti e i rivestimenti interni sono eseguiti direttamente in cantiere.
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progetti
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Foto: J端rgen Eheim
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Foto: J端rgen Eheim
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Foto: J端rgen Eheim
_5_6_7 Alcune immagini degli interni. In alcune parti si pu嘆 riconoscere la struttura a telaio
legnoarchitettura_02 Sezioni di dettaglio (stratigrafie dall’estradosso verso l’intradosso)
pendenza 0,47% pendenza 0,32%
Tetto piano: strato di ghiaia (40-50 mm); impermeabilizzazione in PVC (13 mm ca.); pannello in legno (25 mm); listellatura per pendenza (80-30 mm); doppio strato isolante (2x100 mm); barriera al vapore; struttura portante in legno (184 mm) Tettoia: impermeabilizzazione in PVC (13 mm ca.), incollata; pannello in legno (25 mm); listellatura per pendenza (80-20 mm); barriera al vapore; struttura portante in legno (184 mm)
trave in legno lamellare 280/200 mm
pilastro in acciaio 100x100 mm
dettaglio del tetto piano
_trasmittanza media elementi costruttivi________ pareti esterne: U = 0,18 W/m2K copertura: U = 0,15 W/m2K superfici trasparenti: Uw = 0,90 W/m2K
_prestazioni energetiche________ per riscaldamento e acqua calda: 25,20 kWh/m2 anno
_8 Un’immagine del primo piano durante il cantiere
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progetti
pilastro in acciaio 150x150 mm
Prime fasi di cantiere
La struttura in legno al grezzo e l’ultimo piano
Lo sbalzo al primo piano e l’edificio quasi completato (visto da ovest)
Foto: Georg Plankensteiner
Vista dall’alto dell’edificio quasi ultimato
Mauro Rossaro Massimiliano Vanella
Condominio Leonardo Verona
_1 Vista da sud; si notino i collettori solari in facciata e i moduli fotovoltaici utilizzati come frangisole _2 Vista sud-ovest
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progetti
legnoarchitettura Foto: Wett Günther Richard
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Ubicazione: Verona Progetto: arch. Mauro Rossaro, Rovereto (TN); arch. Massimiliano Vanella, Trento Strutture in c.a.: ing. Giacomo Zanotti, Rovereto (TN) Strutture in legno: ing. Giacomo Zanotti, Rovereto (TN) Direttore dei lavori: arch. Mauro Rossaro, Rovereto (TN) Appaltatore: DomusMetra S.r.l., Lugagnano (VR) Lavori: marzo 2008 - febbraio 2009 Superficie utile: 310 m2 Superficie verde: 700 m2 Fotografie: DomusMetra S.r.l.
Un condominio a emissioni zero Bioarchitettura, sostenibilità e tecnologia sono gli aspetti fondamentali che hanno guidato l’immobiliare e i progettisti nella realizzazione di questo edificio plurifamiliare a basso consumo energetico, caratterizzato dalla forma compatta, dalle tecniche bioclimatiche e dall’utilizzo di tecnologie ad alto rendimento; in dettaglio, grazie ai diagrammi solari è stato possibile studiare l’adeguata esposizione delle superfici vetrate e, conseguentemente, anche la loro schermatura mediante aggetti e frangisole orientabili meccanicamente, e la posizione dei pannelli solari integrati in facciata. Altro elemento considerato al fine di realizzare un edificio energeticamente efficiente è stato l’isolamento termico. Si è optato per una struttura fuori terra a telaio, completamente in legno e coibentata con fibra di legno, rifinita a intonaco o con doghe di larice non trattato, poiché questo sistema garantisce prestazioni energetiche molto superiori rispetto ad altri sistemi costruttivi. Si è verificato non solamente l’aspetto della dispersione termica invernale ma anche l’efficienza estiva, attraverso il controllo dello sfasamento dell’onda termica. Pannelli solari termici in facciata e in copertura assicurano la produzione di acqua calda, mentre moduli fotovoltaici, posti sul lato sud come brise-soleil a protezione dell’involucro, producono l’energia necessaria al funzionamento delle due pompe di calore geotermiche che utilizzano come serbatoio termico a bassa temperatura la falda freatica e che garantiscono il riscaldamento e il raffrescamento delle unità immobiliari. Ogni singolo ambiente interno è dotato di una centralina che controlla temperatura ed energia necessaria e regola l’impianto a seconda del mutare delle condizioni interne ed esterne. Le acque piovane vengono raccolte in un serbatoio e riutilizzate per gli sciacquoni dei wc.
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planimetria
pianta primo piano
pianta sottotetto
_3_4 Due immagini dei giardini pensili sul tetto
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_5 Il lato nord chiuso, con poche aperture, a protezione dei venti invernali
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_trasmittanza media elementi costruttivi________ pareti esterne in larice: U = 0,19 W/m2K; sfasamento: 16,2 ore pareti esterne intonacate: U = 0,18 W/m2K; sfasamento: 17,6 ore solaio contro autorimessa: U = 0,16 W/m2K copertura a falda: U = 0,21 W/m2K; sfasamento termico: 13,7 ore copertura a verde: U = 0,17 W/m2K; sfasamento termico: 15,3 ore superfici trasparenti: Uw = 1,0 W/m2K
_consumi energetici________ per riscaldamento: 22,51 kWh/m2 anno
prospetto est
prospetto ovest
prospetto nord
prospetto sud
legnoarchitettura_02 Parete esterna doghe (dall’esterno verso l’interno): doghe orizzontali in larice (3 cm) su sottostruttura (4x5 cm); barriera al vento; fibra di legno (6 cm); tavolato grezzo (2,5 cm); fibra di legno (14 cm); struttura a telaio in abete (14x6 cm); telo tenuta all’aria; tavolato grezzo (2,5 cm); intonaco in terra cruda su cannicciato (5 cm)
EST
INT
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parete esterna con rivestimento in doghe di legno
EST
Parete esterna intonaco (dall’esterno verso l’interno): intonaco esterno (0,8 cm); fibra di legno (6 cm); tavolato grezzo (2,5 cm); fibra di legno (14 cm); struttura a telaio in abete (14x6 cm); telo tenuta all’aria; tavolato grezzo in diagonale (2,5 cm); intonaco in terra cruda su cannicciato (5 cm)
INT
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parete esterna intonacata
Copertura (dall’interno verso l’esterno): struttura in travi di abete massiccio; tavolato (2,5 cm); guaina impermeabile traspirante; fibra di legno (8+6+2,2 cm); guaina impermeabile traspirante; listello (5x12 cm) per camera di ventilazione; tavolato grezzo (2 cm); manto di copertura in lamiera di zinco titanio opaca _6 Parete esterna con finitura a doghe di legno _7 Posa dell’intonaco di argilla _8 La copertura curva lignea _9 La copertura piana prima dell’inverdimento _10 La maglia delle travi in abete massiccio _11 Il solaio del piano terra in c.a.
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INT
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copertura
_il sistema costruttivo________ Gli elementi prefabbricati della parete sono formati da una struttura portante in massello di abete costituita da listoni di sezione 6x14 cm disposti sul perimetro ed in verticale con un passo di 62,5 cm. Il telaio è irrigidito e chiuso sul lato esterno ed interno da un tavolato (2,5 cm) inchiodato a 45° e isolato nell’intercapedine con un materassino in fibra di legno pesante (14 cm). Un cappotto esterno in fibra di legno (8 cm) riveste completamente l’involucro ed elimina le minime differenze di trasmittanza dovute alla presenza delle travi perimetrali delle pareti. Il telaio portante dei solaio è formato da travi e tavolato in massello di abete a vista: per assicurare un buon isolamento acustico sono state incrementate la massa e la rigidità della struttura portante tramite una cappa in cls collaborante e un pacchetto pavimento a secco con graniglia di marmo, pannello OSB sui magatelli, materassino in fibra di legno, strato separatore e massetto in cls con riscaldamento a pavimento. L’edificio è caratterizzato da due tipi di copertura: una copertura ventilata sul perimetro realizzata con struttura in travi lamellari curve, lasciate a vista e isolata termicamente con 16 cm di pannelli in fibra di legno (densità 140 kg/m3, l =0,038 W/mK) collocati sopra le travi, e una copertura verde per la parte piana praticabile, costituita da travi in abete massiccio e tavolato a vista, 16 cm di pannelli in fibra di legno, guaina in poliolefine e stratigrafia per tetto verde intensivo con elemento drenante provvisto di accumulo d’acqua.
progetti
EST
Copertura a verde (dall’interno verso l’esterno): travi di abete massiccio; tavolato (2,5 cm); guaina impermeabile traspirante; fibra di legno (8+6 cm); guaina in poliolefina (1,5 mm); elemento di drenaggio con accumulo di acqua (6,2 cm); tetto verde estensivo (8 cm); sedum e piante grasse
INT
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copertura a verde
EST
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solaio interpiano
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GARAGE
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solaio verso garage
Solaio interpiano (dall’estradosso verso l’intradosso): pavimento in legno (2 cm); caldana in alleggerito con riscaldamento (5 cm); strato separatore; fibra di legno (3 cm); pannello OSB (3 cm); vano impianti e soletta in argilla espansa (6+5 cm); connettori in acciaio; strato separatore; perlinato in abete (2 cm); travi in abete massiccio (16x20 cm o 16x24 cm) Solaio verso garage (dall’estradosso verso l’intradosso): pavimento in legno (2 cm); massetto autolivellante in anidrite con impianto di riscaldamento (5 cm); guaina in polietilene; fibra di legno (4+4 cm); sottofondo alleggerito con impianti (6 cm); solaio a lastra in c.a. tipo predalles (4+20+5 cm) con blocchi in polistirene
_12 La posa delle tubature per gli impianti sul solaio al primo piano _13 La posa dell’impianto radiante a pavimento
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Sezione AA (nord-sud) Dimensionamento degli aggetti esterni per garantire illuminazione diretta in inverno e ombreggiamento esterno: la posizione e l'inclinazione dei pannelli solari è studiata in modo da garantire adeguata esposizione sia in inverno che in estate sezione A-A
Sezione BB (est-ovest) Un corretto controllo della esposizione delle superfici vetrate nei prospetti est e ovest non può essere garantito esclusivamente dagli aggetti esterni: per evitare periodi di eccessivo soleggiamento anche in periodi di mezza stagione si deve fare ricorso a sistemi frangisole orientabili meccanicamente
sezione B-B
_fonti rinnovabili________ Fotovoltaico, solare termico e geotermia costituiscono, nell’edificio certificato CasaClima A+, un insieme integrato gestito da un sistema di controllo che regola i singoli ambienti attraverso una centralina; questa registra temperatura ed energia necessarie e modula l’impianto a seconda delle variazioni interne ed esterne. L’impianto fotovoltaico (2,3 kWp) è stato dimensionato sulla base del fabbisogno energetico annuo delle due pompe di calore geotermiche (7,20 kW ciascuna) che utilizzano una falda freatica come serbatoio termico a bassa temperatura. Collettori solari sono posti sia in facciata sud, per il massimo rendimento in inverno, sia sulla copertura a verde, con rendimento ottimale in primavera e autunno. La distribuzione del calore e il sistema di raffrescamento avviene mediante pannelli radianti a pavimento. _14 I moduli fotovoltaici sui brise-soleil e i collettori solari in facciata _15 Particolare dei pannelli fotovoltaici
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La platea di fondazione con i dormienti in legno e la posa delle pareti prefabbricate del piano terra
La struttura al secondo piano e le strutture del sottotetto
Posa del manto sottotetto e della guaina del tetto verde intensivo
A sinistra: posa dell’isolamento in fibra di lino A destra: predisposizione alla cappa collaborante in cls per l’irrigidimento del solaio in legno. Notare i connettori a vite inclinati a 45°
Foto: Harald Eisenberger
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_1 L’entrata all’edificio. Ăˆ ben evidente la struttura portante a telaio
Foto: Harald Eisenberger
_2 Vista sud-est
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progetti
Foto: Harald Eisenberger
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Form follows climate Ubicazione: Grosswilfersdorf (A) Progetto: ARCH°BUERO KALTENEGGER, Passail (A) Strutture: Haas Fertigbau, Grosswilfersdorf (A) Direttore dei lavori: Hannes Kohl Haas Fertigbau Appaltatore: Haas Fertigbau, Falkenberg (D) - sede italiana Ora (BZ) Lavori: 2003-2005 Superficie utile: 841,76 m2 Superficie coperta: 450,35 m2 Importo dell’opera: 2.500.000 €
L’edificio per uffici costruito da Haas Fertigbau, su progetto dello studio austriaco ARCH°BUERO KALTENEGGER, è pensato per assicurare benessere termico senza ricorrere ad impianti di riscaldamento convenzionali, giungendo anzi a realizzare un edificio in standard passivo. Partendo dalle condizioni climatiche del luogo, grazie ad un software per la simulazione del comportamento termico, lo studio è giunto alla forma finale, compatta e allungata, in cui sono state ottimizzate tutte le funzioni atte al risparmio energetico e al comfort degli spazi indoor. Tutti gli uffici sono orientati a sud mentre nella fascia nord trovano posto gli spazi di servizio e la sala riunioni, completamente vetrata, per ricevere il massimo di illuminazione naturale, e affacciante su una zona verde; le piccole superfici rivolte a est e a ovest sono chiuse ed opache per evitare le dispersioni termiche. Le vetrate del lato sud non causano surriscaldamento poiché tra esse e la fascia degli uffici trova luogo una zona puffer, con presenza di verde, che di fatto mitiga l’aria presente portandola raffrescata agli uffici, oltre a fungere da “zona isolante” contro i rumori esterni. La copertura trasparente è costituita da moduli fotovoltaici vetro-vetro mentre elementi fotovoltaici veri e propri ombreggiano gli uffici, proteggendoli dai raggi solari nel periodo estivo. L’impianto FV consente non solo l’autonomia dell’edificio ma anche quella di ulteriori 4 nuclei familiari. L’aerazione degli ambienti avviene con un efficace sistema di recupero del calore (90%); in periodo estivo, il raffrescamento si attua mediante aerazione notturna e spazi termici di tamponamento. Sia nei periodi caldi che in quelli più freddi, l’installazione di canali interrati in cui passa l’aria da immettere negli ambienti permette, a seconda dei casi, di pre-riscaldare o pre-raffreddare l’aria stessa. Il riscaldamento delle zone avviene, invece, tramite allacciamento alla locale rete di riscaldamento, prodotto da biomasse. L’esito finale dell’edificio, sia nella sua valenza architettonica che in quella prestazionale, è stato reso possibile anche grazie all’uso del legno nella sua versione costruttiva intelaiata; tale scelta ha permesso non solo libertà compositiva ma sostenibilità in senso più ampio e risparmio energetico.
Piano interrato: 1 - ascensore; 2 - sottoscala; 3 - cantina; 4 - vano tecnico; 5 - parcheggi Piano terra: 1 - entrata; 2 - foyer; 3 - ascensore; 4 - sala riunioni; 5 - wc donne; 6 - wc uomini; 7 - wc disabili; 8 - cucina; 9 - ufficio reception; 10 - ufficio direttore; 11 - ufficio per gruppi di lavoro; 12 - puffer termico-acustico Primo piano: 1 - doppia altezza; 2 - ascensore; 3 - corridoio; 4 - ufficio; 5 - ufficio e segreteria; 6 - ufficio per gruppi di lavoro; 7 - sala tecnica computer; 8 - wc donne; 9 - sgabuzzino pulizie; 10 - wc uomini; 11 - cucina; 12 - ufficio del direttore; 13 - zona verde piantumata; 14 - puffer termico-acustico
pianta piano interrato
pianta piano terra
pianta primo piano
_trasmittanza media elementi costruttivi________ pareti esterne: U = 0,18 W/m2K superfici trasparenti: Uw = 0,5 W/m2K
_prestazioni energetiche________ fabbisogno energetico: ca. 9,5 kWh/m2 anno
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progetti
legnoarchitettura Foto: Wett Günther Richard
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facciata sud
facciata nord
facciata ovest
facciata est
I lucernari, che si aprono in copertura per tutta la lunghezza dell’edificio, garantiscono un ottimo livello di illuminazione naturale, grazie anche all’utilizzo massiccio del vetro come elemento separatore di spazi. I lati corti dell’edificio sono stati pensati non solo opachi e altamente isolati ma anche privi, per quanto possibile, di aperture, per evitare inutili dispersioni termiche dell’involucro. Nella sezione trasversale a lato si vede come i raggi penetrino nell’edificio a seconda della stagione dell’anno.
sezione trasversale
Foto: Harald Eisenberger
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Sezione trasversale della facciata sud vetrata.
sezione orizzontale della copertura
1 sezione orizzontale della facciata
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1 - modulo fotovoltaico (128,2x107,0 cm), 23 pezzi per ogni fila; 2 - 10 aperture (alzata serramento min. 35 cm); 3 - vetro di protezione al rumore VSG 19/41; 4 - pannello di testa fissato alla struttura portante in legno; 5 - rampa rivestita in grigliato; 6 - massa di accumulo termico; 7 - 8 aperture (alzata serramento min. 35 cm); 8 - cemento armato a vista; 9 - pilastro in c.a.
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_3 Una vista dell’interno dal primo piano, in arrivo dalle scale. Sulla sinistra si nota uno scorcio della zona piantumata a verde.
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sezione trasversale sulla sala riunioni
La sezione trasversale sulla sala riunioni mostra molto bene l’isolamento dell’involucro, sia da un punto di vista quantitativo (spessore delle pareti esterne) sia da quello qualitativo (l’isolamento costituisce una linea ininterrotta che interessa solaio del piano terra, copertura e superfici verticali opache)
_4 Un’immagine di cantiere in cui è ben visibile la struttura portante a telaio e la posa dell’isolante. A sinistra si nota il vano scale/ascensore in c.a.
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_il sistema costruttivo________ Il sistema costruttivo dell’edificio per uffici di Grosswilfersdorf è un sistema a telaio e tamponamenti in legno. Travi e pilastri di legno lamellare opportunamente dimensionati costituiscono lo scheletro della struttura, che proprio grazie a questa scelta si è potuta realizzare con una forma così particolare, mentre le chiusure esterne sono realizzate con un brevetto della ditta costruttrice, una parete prefabbricata dalle alte prestazioni statiche e termoisolanti. Le pareti sono state realizzate in fabbrica, secondo un preciso progetto, trasportate prefinite in cantiere e lì montate. L’edificio è stato costruito in soli 7 mesi. Lo spessore finale è inferiore ai 30 cm e all’interno l’isolamento è dato da un doppio strato di fibra di legno con un basso valore di trasmittanza (0,18 W/m2K).
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progetti
La costruzione delle fondamenta e del piano interrato nonchĂŠ del vano scale-ascensore in c.a.
La consegna delle pareti prefabbricate realizzate in fabbrica e quindi montate in loco
Due immagini degli interni durante le fasi di cantiere
La costruzione della vetrata a sud. I vetri utilizzati, montati sulla struttura a telaio, sono tripli e basso-emissivi
Foto: Rino Giardiello
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fgp st.udio
Casa unifamiliare Chieti
legnoarchitettura_02 _1 Vista lato nord-ovest
Foto: Rino Giardiello
_2 Vista lato sud-est
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progetti
Foto: Rino Giardiello
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Ubicazione: Giuliano Teatino (CH) Progetto: fgp st.udio, Napoli Strutture: Riko Hise doo, Lubiana (SLO) Direttore dei lavori: arch. Paolo Giardiello, Napoli Certificazione energetica e studio termografico: arch. Carmela Palmieri C.A.Sa. Associati - Costruire Abitare Sano, Pescara Appaltatore: Architettura Lamellare srl, Torrevecchia Teatina (CH) Lavori: giugno 2006-dicembre 2008 Superficie fondiaria: 10.000 m2 Superficie utile: 214 m2 Superficie verde: 9.800 m2
Legno + ambiente = sostenibilità L’edificio residenziale si inserisce in un contesto agricolo che si è cercato di mantenere intatto: la costruzione, infatti, non ha prodotto impatti negativi sull’originario uliveto né sulle superfici esterne di cui è stata mantenuta la permeabilità totale. Il fabbricato è composto da un unico corpo rettangolare compatto con la facciata principale orientata a sud-est; mediante l’attento posizionamento delle aperture sui fronti contrapposti e in alto, in corrispondenza del vano scala, è stata favorita la ventilazione naturale passante orizzontale e verticale. Le stesse aperture, molto ampie a sud e negli spazi giorno, garantiscono un alto livello di illuminazione naturale all’interno dell’edificio. È stato effettuato il calcolo ai sensi della vigente normativa per verificare la rispondenza alle prescrizioni in materia di contenimento del consumo energetico riscontrando elevati valori di isolamento termico ed ottenendo la classe A di certificazione energetica. Le pareti, infatti, sono in legno di tipo massiccio coibentate con fibra di legno in diverse densità così da ottenere un elevato valore di sfasamento dell’onda termica e un isolamento ottimale sia in estate sia in inverno. Il fabbricato è dotato di un impianto solare termico a tubi sottovuoto che produce acqua calda per uso sanitario e per l’integrazione al riscaldamento radiante a pavimento e di un impianto fotovoltaico a inseguimento solare connesso in rete. Un impianto di recupero delle acque piovane ne permette il riuso per l’irrigazione degli spazi verdi. L’edificio è stato sottoposto a indagine termografica al fine di evidenziare eventuali infiltrazioni, ponti termici, scarso isolamento e condense. I risultati hanno dimostrato che il fabbricato non soffre di particolari criticità e che i vari elementi dell’involucro presentano un andamento delle temperature abbastanza graduale.
I vani di servizio e di collegamento (corridoio e scala) sono disposti sul lato piÚ freddo, verso nord-est, mentre a sud-est e a sud-ovest si aprono la zona giorno e le camere. Il garage è completamente separato dall’edificio. Poche sono le aperture a nord, ad eccezione del lungo abbaino in corrispondenza della scala
A
B
A
B
pianta piano terra
pianta primo piano
facciata sud-ovest
facciata sud-est
facciata nord-est
facciata nord-ovest
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progetti
_trasmittanza media elementi costruttivi________ pareti esterne: U = 0,24 W/m2K solaio contro terra: U = 0,35 W/m2K copertura: U = 0,21 W/m2K superfici trasparenti: Uw = 1,3 W/m2K
_prestazioni energetiche________ per riscaldamento: 24,346 kWh/m2 anno per acqua calda: 6,879 kWh/m2 anno per riscaldamento e acqua calda: 31,224 kWh/m2 anno
_3 Struttura del soggiorno: si notano gli hold-down di aggancio _4 Particolare delle asole delle scatole elettriche
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_il sistema costruttivo________ Il sistema costruttivo si distingue per la parete monolitica in legno lamellare, prodotta con tecnologia a controllo numerico (essiccazione, incollaggio, piallatura ecc). La parete ha spessore di 100 mm ed è costituita un unico blocco di tavole di abete, saldate tra loro fino all’altezza desiderata con colla senza formaldeide secondo la normativa DIN 1052. Il legno è assemblato rispettando uno specifico livello di umidità (10 ± 2%) e le congiunzioni angolari sono realizzate con incastro maschio/femmina per assicurarne la stabilità. Alla base della parete monolitica un elemento in legno di larice (100x50 mm) protegge dall’umidità di risaltita del terreno. In fase di produzione in ogni parete vengono predisposti dei fori con diametro di 32 mm per le canalizzazioni dell’impianto elettrico ed eseguite le asole a misura per il successivo inserimento delle scatole elettriche. L’isolamento termico e acustico viene realizzato con pannelli in fibra di legno di diversi spessori e di diverse densità: pannelli primari dello spessore di 100 mm e con densità di circa 150 kg/m3 e pannelli secondari con spessore di 22 mm e densità di circa 250 kg/m3.
sezione A-A
sezione B-B sul vano scala
Foto: Rino Giardiello
legnoarchitettura _5 Il corridoio al piano superiore a servizio delle camere da letto _6 il ballatoio al piano superiore con la struttura del tetto a vista _7 La zona giorno al piano terra
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Foto: Rino Giardiello
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Foto: Rino Giardiello
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Foto: Rino Giardiello
_8 Particolare di un interno con la struttura lasciata a vista e l’abbaino che dà luce al piano superiore
Foto: Wett Günther Richard
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legnoarchitettura_02 A destra, alcune immagini dell’indagine termografica effettuata. a - attacco della copertura alle pareti b - il colmo della copertura c- infissi del vano scala d- parete sud e - attacco a terra della parete sud f - attacco a terra della parete ovest
a
b
c
d
e
f
_studio termografico________ Sono stati effettuati i sopralluoghi con una termocamera ad infrarossi, utile strumento per evidenziare infiltrazioni, ponti termici, presenza di punti con scarso isolamento o di condensa. L’indagine termografica condotta è stata finalizzata ad una verifica delle soluzioni progettuali scelte per le diverse componenti dell’involucro e della loro corretta posa in opera, pertanto si è proceduto nell’analisi dei punti critici della costruzione dalla copertura al basamento. Tenere sotto controllo l’andamento della temperatura all’interno di una stratigrafia significa controllare le condizioni che possono dar luogo a fenomeni di condensa mentre la rappresentazione dell’andamento delle temperature permette di individuare eventuali anomalie nel comportamento di un elemento. In generale, si dovrebbe evitare un abbassamento troppo rapido delle temperature negli strati interni di una struttura e favorirne piuttosto una graduale diminuzione tra gli strati, evitando la presenza di discontinuità dell’elemento nel suo complesso. Dall’indagine svolta si è potuto constatare che i diversi elementi dell’involucro presentano un andamento delle temperature abbastanza graduale e non si evidenziano particolari anomalie. Pertanto, il comportamento termico della struttura è abbastanza omogeneo e l’isolamento non presenta discontinuità significative. Andando a osservare il comportamento della struttura in corrispondenza dei ponti termici, si riscontrano delle minime criticità all’attacco della struttura in legno alle travi rovesce della fondazione, al confine tra telaio degli infissi e parete e in corrispondenza del colmo ventilato della copertura. Minime differenze di temperatura si riscontrano anche sulla parete sud ventilata in corrispondenza dei montanti interni di legno. Tuttavia, complessivamente, va sottolineato che tutte le differenze di temperatura riscontrate nei punti di ponte termico dell’edificio esaminato sono di modesta entità e quindi assolutamente trascurabili dal punto di vista delle dispersioni connesse alla diversa tenuta della struttura in quei punti.
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progetti
Arrivo dei panneli prefabbricati in cantiere e posa delle strutture
Particolare del ballatoio della scala e orditura delle travi del tetto
Posizionamento dei pannelli e struttura del tetto
Il basamento in c.a. e l’impianto fotovoltaico ad inseguimento solare
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Prestazioni in periodo estivo Le problematiche connesse al raffrescamento e al condizionamento estivo sono state portate all'attenzione dei progettisti e dei costruttori grazie alle recenti disposizioni legislative riguardanti il controllo dei consumi energetici in fase estiva negli edifici. Tuttavia, le prescrizioni hanno dato origine ad alcune perplessità legate sia all’eccessiva semplificazione di una norma che riguarda fenomeni complessi collegati a più parametri e difficilmente riconducibili a un unico indicatore di riferimento, sia alla penalizzazione degli edifici a struttura leggera. In questo contesto, il Laboratorio di Progettazione Edilizia dell’Università degli Studi di Trento ha attivato una verifica su un edificio costruito a setti con pannelli pieni di legno a strati incrociati (X-lam), costituito da quattro case a schiera situate in provincia di Verona. La ricerca ha avuto come obiettivi l’analisi e la verifica dell’efficacia di sistemi solari passivi per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo in clima temperato e la quantificazione dell’effettivo apporto di elementi massivi sul mantenimento di adeguate condizioni di comfort indoor in regime estivo.
techné
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Prestazioni di costruzioni leggere in periodo estivo Analisi di un edificio bioclimatico
Rossano Albatici Ingegnere civile edile e ricercatore di Architettura Tecnica presso l’Università di Trento, svolge ricerche relative alla sostenibilità del progetto edilizio con particolare riferimento all’edilizia bioclimatica e al comfort abitativo.
Presso il Laboratorio di Progettazione Edilizia dell’Università degli Studi di Trento sono attive alcune ricerche che hanno come obiettivi: l’analisi e la verifica dell’efficacia di sistemi solari passivi per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo in clima temperato; la quantificazione dell’effettivo apporto di elementi massivi sul mantenimento di adeguate condizioni di comfort indoor in regime estivo. Le ricerche seguono una metodologia che si articola in cinque fasi principali: a. definizione di un approccio standard al monitoraggio dei parametri microambientali dello spazio confinato in edifici residenziali e per il terziario; b. monitoraggio termoigrometrico di edifici campione secondo la metodologia definita in precedenza tramite la registrazione in continuo dell’andamento temporale delle principali grandezze relative al comfort termoigrometrico degli utenti. I rilievi sono effettuati in alcune stanze dell’edificio ritenute significative delle varie condizioni interne, per utilizzo e per esposizione; c. modellazione dell’edificio con software di simulazione in regime dinamico considerando le condizioni climatiche esterne realmente misurate durante la sperimentazione; d. calibrazione critica del modello sia in base all’effettivo comportamento dell’utente rilevato per mezzo di questionari, sia in base ai dati registrati durante il monitoraggio. Una volta calibrato, il modello può essere ritenuto la copia virtuale “esatta” dell’edificio nel periodo considerato; e. proposta di eventuali modifiche da apportare all’edificio e ai sistemi passivi a livello di forma, dimensione e materiali (con particolare riferimento alla massa e alla capacità termica degli elementi di involucro) utilizzando i modelli virtuali (data l’ovvia l’impossibilità di intervenire pesantemente in edifici già costruiti e in uso) al fine di migliorare l’efficienza dell’edificio e il grado di comfort interno.
Facciata sud dell’edificio dove si notano le finestre della serra e, in basso, le finestre di captazione dell’aria esterna per il preraffrescamento nel piano seminterrato
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Interno
L’edificio sede della sperimentazione La procedura sopra esposta è stata applicata a un edificio costituito da quattro case a schiera situate a Mezzane di Sotto in provincia di Verona (progettista: arch. Arnaldo Savorelli – studio Solarch di Bussolengo - VR; costruttore: Progetto Ecosisthema di Verona). L’edificio è interessante poiché sono state utilizzate in clima temperato strategie bioclimatiche per il riscaldamento e il raffrescamento passivo nonché un sistema costruttivo a pannelli di legno, scelte generalmente tipiche di climi estivi meno severi. Da un punto di vista costruttivo, l’edificio è costituito da un piano seminterrato nel terreno in pendenza in calcestruzzo cementizio armato, mentre la parte fuori terra è a setti con pannelli pieni di legno ad assi incrociate, 12 cm di isolante in fibre naturali pressate e finiture interne in cartongesso. La copertura è un classico tetto ventilato di legno con isolante dallo spessore di 10 cm. Nonostante sia stato progettato nel 2005, l’edificio rispetta i limiti normativi attualmente in vigore sia per
quanto riguarda la trasmittanza termica (limite di 0.34 W/m2K per zona climatica E), sia per quanto riguarda lo sfasamento e l’attenuazione termica che pongono l’edificio con qualità prestazionale “ottima” secondo la classificazione delle Linee guida nazionali per la certificazione energetica del 2009. Analogo discorso per il valore di YIE (trasmittanza termica periodica), minore del limite consigliato di 0,12 W/m2K, che è legato alla capacità dell’involucro di mitigare i picchi interni di temperatura nelle giornate calde estive. Dal punto di vista compositivo e del rapporto col sito, “l’idea progettuale è stata quella di lavorare sulla ventilazione per il raffrescamento estivo e su una serra apribile, sfruttando l’orientamento favorevole e l’assenza di nebbie, per il guadagno termico invernale. I due dispositivi fondamentali per il funzionamento bioclimatico di ogni casa sono dunque il portico-serra a sud (inverno) e la successione interrato massivo-vano scale-torretta di ventilazione (estate). Nelle giornate soleggiate invernali il guadagno termico delle vetrate del soggiorno e della
Vista complessiva da sud. In primo piano le finestre della serra
legnoarchitettura_02 Stratigrafia della parete esterna. Spessore totale: 0.341 m Massa: 152,54 kg/m2 U: 0,2376 W/m2K Sfasamento: 16 h 44’ Attenuazione: 0,056 YIE (trasmittanza termica periodica) = 0,0133 W/m2K
Materiale Intonaco Fibra di legno Parete di legno piena Fibra di legno Intercapedine aria Cartongesso
Spessore [m]
Calore specifico [kJ/kgK]
Conduttività [W/mK]
densità [kg/m3]
0,02 0,08 0,124 0,04 0,05 0,026
0,84 2,1 2,1 2,1 1,004 0,92
0,3 0,045 0,13 0,04 0,2381 0,837
1.300 200 470 200 1 1.540
Planimetria dell’intervento Piante dell’edificio monitorato
serra è immagazzinato da una massa termica che è stata posizionata nella soletta di pavimento, tentando in questo modo di equilibrare il comportamento inerzialmente leggero della struttura in legno. La situazione estiva è rovesciata. La progettazione ha qui mirato a proteggere le vetrate del soggiorno a Sud dall’esposizione diretta ai raggi solari mediante il calcolo dell’arretramento dei vetri e alla creazione del corretto sporto di gronda sopra le finestrature. La ventilazione diurna estiva (venti dominanti da sud) è progettata per espellere dalle torrette di ventilazione l’aria entrante dalle finestre dell’interrato. L’interrato in questo caso funziona come massa inerziale termica “spostata” rispetto alla casa in legno soprastante, permettendo un preraffrescamento dell’aria prima che questa vada a salire in casa, passando per il vano scale. Di notte (venti dominanti da nord) l’aria più fresca scende dal versante collinare e attraversa tutta la casa passando dalle camere da letto” (dalla relazione del progettista, per gentile concessione).
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techné
La ricerca Studio del comfort termo igrometrico e dell’inerzia termica dell’involucro Nella prima fase della ricerca sono state analizzate le condizioni di comfort termoigrometrico negli spazi confinati con i criteri del comfort adattivo. A tal fine sono state monitorate in continuo alcune stanze dell’edificio (la taverna, la serra, il soggiorno, la camera da letto e la torretta di ventilazione) e i principali parametri meteorologici del sito. L’analisi del comfort è stata condotta sia secondo la teoria di Brager e De Dear che correla la temperatura di comfort con la temperatura media mensile esterna, sia secondo quella di Humphrey e Nicol che tiene invece conto della media mobile della temperatura oraria esterna, teorizzazione recepita recentemente dalla norma UNI EN 15251:2008. Applicando entrambi gli approcci all’edificio in esame, ne risulta che nel periodo maggio-settembre in tutte le stanze monitorate si sono mantenute condizioni di comfort termico accettabili anche in assenza di un impianto
Particolare della correlazione fra chiusura orizzontale di base e chiusure verticale esterna (parete nord - percorso esterno). Legenda: 1 - fibra di legno (4 cm); 2 - intercapedine per passaggio impianti; 3 - cartongesso; 4 - battiscopa; 5 - parete portante in legno (12,4 cm); 6 - fibra di legno (8 cm); 7 - intonaco (2 cm); 8 - vite di fissaggio; 9 - dado di fissaggio parete; 10 - pavimentazione in pietra; 11 - guaina; 12 - solaio (24 cm); 13 - guaina; 14 - massetto per impianti; 15 - spugnetta; 16 - isolante; 17 - riscaldamento a pavimento; 18 - pavimento in legno. Sezione trasversale dell’edificio con la rappresentazione indicativa dei flussi d’aria
di condizionamento e con temperature a volte superiori ai 30 °C. È possibile notare che in luglio, periodo più caldo dell’anno, meno del 20% degli utenti è insoddisfatto considerando il 90% delle ore di comfort, percentuale che scende al 3% considerando l’80% di ore di comfort raggiunte nella giornata. Inoltre, si sono rilevate condizioni di temperatura interna maggiori al limite superiore della fascia di comfort solo per 4 giorni (fatto dovuto all’assenza dell’utente e quindi in condizioni di serra sempre chiusa e assenza di ventilazione naturale). La seconda fase della ricerca ha riguardato la definizione del modello virtuale in regime dinamico, la calibrazione del modello base (con i parametri reali dei materiali impiegati e tenendo conto dell’effettivo comportamento dell’utente) e le modifiche successive secondo 3 varianti: a. variante 1: aumento di massa della parete esterna (da 152 kg/m2 a 511 kg/m2) e della parete di separazione fra unità confinanti (da 160 kg/m2 a 398 kg/m2) mediante l’utilizzo di elementi in laterizio, mentre rimane inalterata
la copertura in legno e il solaio di base in calcestruzzo; b. variante 2: come variante 1, ma con aumento di massa della copertura (da 45 kg/m2 a 256 kg/m2) mediante l’utilizzo di un solaio laterocementizio (modello “tutto pesante”); c. variante 3: come modello base ma con riduzione della massa del solaio di base (da 252 kg/m2 a 113 kg/m2) mediante l’utilizzo di un solaio in legno. Con riferimento al mese di luglio, confrontando le diverse varianti si registrano delle diminuzioni di temperatura nella variante 1 e 2 a confronto con il modello base, ma comunque con picchi sempre inferiori a 0.6 °C e medie mai superiori a 0.4 °C. In particolare, data la conformazione dell’edificio, le differenze sono minori man mano che ci sia allontana dalla zona serra e ci si avvicina al versante nord dove sono poste le stanze da letto. È interessante notare come le maggiori differenze di temperatura si registrano nella variante 3 ma in senso opposto, ossia con aumenti di temperatura nella zona giorno (fino a un grado centigrado) a causa dalla diminuzione dell’inerzia
termica del solaio direttamente investito dalla radiazione solare incidente. Si può quindi concludere che in un edificio di legno in clima temperato sono raggiunte le condizioni di comfort termico estivo senza impianto di condizionamento e che l’utilizzo di materiali con maggiore peso specifico non ne avrebbe modificato la risposta prestazionale. Il buon risultato raggiunto dipende molto dalla forma dell’edificio sia con riferimento al rapporto con il clima esterno, sia come conformazione interna degli spazi. Una provocazione: se si considera infatti un edificio di forma parallelepipeda senza rapporto col contesto, con nessuna apertura a nord, due piccole a est e ovest e una più grande a sud, costruito con gli stessi materiale dell’edificio di Mezzane e nella stessa posizione geografica, e si simula l’andamento interno delle temperature con la variante base (edificio tal quale) e con la variante 2 (edificio con struttura pesante), si nota che le temperature massime giornaliere diminuiscono di molto, anche di 3 °C, così come quelle notturne. Ciò depone a favore della massa come elemento in grado di smor-
La parte fuori terra dell’edificio a pannelli portanti in legno durante la costruzione.
zare i picchi di temperatura interni in estate e a sfavore del materiale “leggero” legno. A differenza dell’edificio di Mezzane, però, il parallelepipedo non è bioclimatico, ossia ha una forma qualsivoglia che non tiene conto del clima locale e non ne sfrutta le potenzialità, in particolare il raffrescamento passivo. Studio fluidodinamico Per sottolineare l’importanza delle scelte progettuali “passive”, è stata condotta un’approfondita analisi fluidodinamica (alla quale si accenna qui brevemente) secondo due modalità: a.verifica della progettazione tramite la procedure semplificate proposta dal manuale CIBSE che fornisce un procedimento analitico per il pre-dimensionamento delle aperture in un edificio ventilato naturalmente; b. simulazione con software CFD (computational fluid dynamics) e modifica di alcune impostazioni progettuali per migliorare la performance dell’edificio. Con il metodo del CIBSE si sono valutate le portate d’aria minime e massime in entrata e in uscita dalle aperture secondo diverse modalità di utilizzo e sono state confermate le scelte progettuali in quanto le portate d’aria sono sempre risultate superiori ai minimi di normativa. Con l’analisi CFD, più dettagliata e complessa, si sono potuti studiare i flussi di aria nelle varie zone dell’edificio (modulo e direzione) nonché la loro temperatura. In questo caso è stata valutata l’effettiva efficienza del sistema di ventilazione naturale e l’inci-
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denza della forma degli ambienti interni sull’andamento dei flussi di aria giornalieri e notturni. La gestione dei flussi di aria all’interno di più ambienti con diversa forma, esposizione e finestrature è sempre complessa. L’inserimento di una variante può portare benefici in una direzione e peggioramenti nell’altra. Nel caso della sperimentazione a Mezzane, fra le varie modifiche proposte (innalzamento torre, restringimento base torre, apertura finestra a nord, eliminazione muretto del giardino pensile a sud) l’unica variante che porta benefici sicuri è l’ultima in quanto si evitano zone di ricircolo vicino alle finestre di ingresso dell’aria nella taverna aumentando la portata e direzionando meglio i flussi. Questo a dimostrazione che la progettazione bioclimatica tiene conto di una molteplicità di fattori (non ultimo il comportamento dell’utente) per cui l’unico approccio vincente è la progettazione integrata. Conclusioni I risultati della ricerca permettono di affermare che in un edificio con struttura a prevalente impiego di legno progettato secondo i principi dell’architettura bioclimatica possono essere garantite le condizioni di comfort termoigrometrico in regime estivo secondo le recenti teorie riguardanti gli edifici free-running, ossia non dotati di impianto di climatizzazione. In secondo luogo, si è provato che, a fronte di un aumento virtuale della massa dell’involucro edilizio a parità di trasmittanza termica, le variazioni di temperatura
I grafici rappresentano l’andamento della temperatura interna nei giorni più caldi di luglio secondo le 3 varianti considerate nel modello virtuale e l’andamento delle temperature in un edificio con le stesse caratteristiche di involucro dell’edificio monitorato ma forma indipendente dal contesto ambientale. Sotto, la simulazione fluidodinamica con software CFD Vista sud
nelle stanze considerate sono minime e sostanzialmente inconsistenti per quanto concerne la condizione di comfort degli utenti. Si possono quindi sintetizzare alcune semplici conclusioni: 1. è importante proporre e sperimentare una progettazione architettonica integrata anche con l’ambiente e le sue potenzialità (architettura bioclimatica) attraverso l’impiego adeguato di sistemi passivi che minimizzino il ricorso a impianti di riscaldamento e raffrescamento; 2. massa sì ma dove serve. Un buon comportamento in climi temperati dipende dalla capacità termica dell’involucro ma la massa offre il massimo vantaggio quando l’elemento è direttamente investito dalla radiazione solare e se è diffusa piuttosto che concentrata. Inoltre, qualora l’edificio sia adeguatamente progettato con riferimento al clima esterno e con idonei sistemi passivi, l’influenza della massa di per sé può diventare minima e non è il fattore unico e determinante da prendere in considerazione nel periodo estivo; 3. i programmi di simulazione di tipo dinamico vanno utilizzati con grande cautela poiché richiedono l’inserimento di una grande quantità di dati riferiti a caratteristiche termofisiche dei materiali che non sono spesso note o i cui valori in condizioni reali di utilizzo sono spesso differenti da quelli calcolati. L’effettiva prestazione dell’edificio, inoltre, dipende molto dal comportamento dell’utente e, in assenza di dati medi statistici, c’è il rischio di falsare i valori di output o, peggio, di “portarli” dove al progettista pare essere più opportuno.
legnoarchitettura Foto: Wett Günther Richard
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elementi massicci senza colla e ferro Il termine soligno® identifica un sistema strutturale ideato da una ditta altoatesina, la Reinverbund S.R.L., che ha creato un involucro in elementi prefabbricati totalmente in legno, senza l’uso di collanti o parti metalliche. Gli strati di legno, solitamente abete rosso o cirmolo proveniente da boschi certificati del luogo, sono collocati verticalmente e giuntati a pettine tra di loro, quindi uniti da incastri a coda di rondine. La nuova tecnica di stratificazione utilizzata, unica nel suo genere, presenta ottime proprietà statiche in termini di stabilità ed eccellenti proprietà insonorizzanti e termoequilibranti.
sistemi
legnoarchitettura_02 sistemi costruttivi
Elementi massicci senza colla e ferro
Il sistema soligno® è un sistema costruttivo in legno massiccio in cui non si utilizzano chiodi o colle per i collegamenti, ma semplicemente incastri. Ciò permette di realizzare edifici quanto più possibile bioecologici, con ottime proprietà statiche ed eccellenti proprietà insonorizzanti e termiche. In realtà questo tipo di costruzione è l’evoluzione di un sistema di laminazione del legno già in uso secoli fa in Scandinavia e ripreso oggi con metodi moderni. Gli elementi che compongono le varie parti dell’edificio (pareti, tetti, solai) sono realizzati con tavole in legno massiccio di forma rettangolare, affiancate verticalmente e giuntate a pettine. I diversi strati di tavole sono a loro volta raccordati tra loro mediante tasselli in legno giuntati a coda di rondine. Gli elementi per pareti, concepiti come blocchi multistrato autoportanti, possono essere realizzati con legnami diversi e rimanere a vista a seconda delle scelte estetiche ed architettoniche; vengono prefabbricati nello stabilimento sottoforma di grandi pannelli, con un’ottima coibentazione termica. Per non compromettere la sostenibilità acquisita a livello strutturale, è vivamente consigliato l’utilizzo di materiali edili quanto più possibili bioecologici. Per questo motivo, all’interno delle pareti soligno® si utilizzano, se necessario, intonaci di argilla o a base di calce, quando la parete non rimanga in legno faccia a vista. Per quanto riguarda la realizzazione e la finitura dell’esterno, l’utilizzo di un sistema isolante a cappotto è quello più utilizzato (più spesso fibra di legno) associato a facciate ventilate. Per quanto riguarda l’essenza legnosa utilizzata, si fa riferimento, salvo diverse richieste del committente, all’abete rosso locale altoatesino, all’abete bianco e al cirmolo, per il quale sono stati dimostrati i benefici effetti sulla salute del corpo umano.
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sistemi
La ditta Reinverbund S.R.L., che ha fornito testi e immagini delle prossime pagine, è la dententrice del brevetto soligno®, ha sede a Prato allo Stelvio (BZ) e fa parte del Gruppo Rubner Haus. Grazie alle ottime caratteristiche ecologiche del suo prodotto, è stata insignita nel 2009 del Premio Ecologico della Val Venosta.
_Fresature per impianti___ I vari elementi del sistema (soprattutto le pareti) vengono consegnati, su richiesta, già dotati delle fresature necessarie per l’installazione degli impianti, aspetto questo che richiede una progettazione molto accurata. A seconda che la parete su cui vengono fatte rimarrà con legno a vista o meno, le fresature vengono eseguite nella parte interna dello strato di legno più superficiale o in quella più esterna (vedi figura). L’alloggiamento necessario alle scatole (si tratta di usuale materiale elettrico, facilmente reperibile in commercio) contiene già le scanalature che permetteranno un ideale aggrappo al legno delle scatole stesse, così da facilitarne il montaggio.
_Impianto di riscaldamento/raffrescamento e installazione dei sanitari___ Al fine di ottenere un buon isolamento acustico dai rumori degli impianti, tutti i fissaggi devono essere realizzati in modo da isolarli acusticamente dalla struttura. È importante prestare molta attenzione all’installazione corretta delle cassette wc e delle tubature, per la cui collocazione è vivamente consigliata la realizzazione di una controparte. Tubature zincate di piccolo diametro possono essere collocate direttamente nelle pareti. I vantaggi della controparete dedicata sono i seguenti: elevato isolamento acustico, pratica collocazione, la parte strutturale dell’edificio non viene minimamente toccata dall’installazione, facilità di manutenzione.
Da sinistra: casa Wallnöfer a Taufers i. M. (BZ); casa Folie a Dörfl/St. Valentin a. d. H. (BZ); casa Niederfriniger a Eyrs (BZ); l’interno di una camera dell’Hotel Helvetia a Niederdorf (BZ).
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esterna
interno
esterno
interno
esterno
elementi massicci senza colla e ferro_parete
Stratigrafia della parete portante con cappotto esterno e parete interna rifinita con intonaco in argilla o a base di calce (dall’interno verso l’esterno)
Stratigrafia della parete portante con cappotto esterno su facciata ventilata e parete interna in legno faccia a vista (dall’interno verso l’esterno)
- intonaco in argilla o calce con sottoposta stuoia di canne (30 mm) - struttura portante in legno soligno® 180 NSi (180 mm) - isolamento (l=0,04; peso specifico apparente=ca. 155 kg/m3; 140 mm) - intonaco esterno (10 mm)
- struttura portante in legno soligno® 180 Si (180 mm) - isolamento (l=0,04; peso specifico apparente=ca. 155 kg/m3,160 mm) - struttura portante della facciata - listelli verticali (25 mm) - rivestimento esterno in tavole di legno (25 mm)
Dati fisico-tecnici
Dati fisico-tecnici
Trasmittanza Sfasamento lambda soligno® (secondo test dell’ETH Zürich)
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W/m2K ore –
sistemi
0,15 25,2 0,097
Trasmittanza Sfasamento lambda soligno® (secondo test dell’ETH Zürich)
W/m2K ore –
0,15 28,3 0,097
elementi massicci senza colla e ferro_solaio Stratigrafia del solaio con intradosso in legno a vista e rivestimento all’estradosso in piastrelle (dall’estradosso verso l’intradosso)
estradosso
- piastrelle incollate (15 mm) - massetto (60 mm) - carta oleata - isolamento da rumori di calpestio (30 mm) - assito di tavole in legno (30 mm) - struttura portante soligno® 220 Si con riempimento tra le travi di pietrisco marmoreo (220 mm) - finitura in legno a vista
intradosso
Stratigrafia del solaio con intradosso in legno a vista e rivestimento all’estradosso in legno (dall’estradosso verso l’intradosso) - pavimento in legno massiccio (25 mm) - isolamento da rumori di calpestio con i listelli di collocamento (40 mm) - assito di tavole in legno (30 mm) - struttura portante soligno® 220 Si con riempimento tra le travi di pietrisco marmoreo (220 mm) - finitura in legno a vista
estradosso
intradosso
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elementi massicci senza colla e ferro_parete
interna
Parete interna soligno®180 Le pareti interne del sistema possono essere lasciate prive di qualsivoglia isolamento e/o rivestimento oppure rivestite, a seconda dell’utilizzo successivo della parete stessa. Nel disegno al centro, infatti, la parete è intonacata (sul lato sinistro) con intonaco a base di calce su stuoia di canne; sul lato destro, invece, la parete è rivestita con pannello Aquapanel, consigliato per l’applicazione successiva di piastrelle in zone umide come il bagno. Nel caso in cui, come nelle stanze di albergo, l’aspetto dell’isolamento acustico riveste un’importanza fondamentale, gli elementi di parete vengono accoppiati e suddivisi da uno strato isolante, al fine di aumentare le prestazioni di isolamento acustico, come nell’esempio a fianco.
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sistemi
Stratigrafia della parete interna di separazione doppia con legno faccia vista su entrambi i lati (da sinistra verso destra) - soligno® 120 Si (120 mm) - isolamento (l=0,04; peso spec. apparente ca. 60 kg/m3 40 mm) - cavità (30 mm) - soligno® 120 Si (120 mm) isolamento acustico Rw, P (Iso 140-3) 56 dB
elementi massicci senza colla e ferro_copertura Stratigrafia della copertura con tetto spiovente (dall’estradosso verso l’intradosso)
estradosso
- copertura in tegole - listellatura per la collocazione delle tegole (40 mm) - controlistellatura per la collocazione delle tegole (40 mm) - orditura del sottotetto - isolamento (l=0,04; peso spec. apparente ca. 140 kg/m3, 100 mm) - strato di tenuta all’aria con tenuta all’umidità variabile - isolamento (l=0,04; peso specifico ca. 55 kg/m3, 160 mm) - struttura portante soligno® 200 Si (220 mm)
intradosso
Stratigrafia della copertura con tetto piano (dall’estradosso verso l’intradosso)
estradosso
- strato di ghiaia/tetto verde - impermeabilizzazione - listellatura (25 mm) - strato di ventilazione (100 mm) - orditura del sottotetto - isolamento (l=0,04; peso spec. apparente ca. 140 kg/m3, 100 mm) - strato di tenuta all’aria con tenuta all’umidità variabile - isolamento (l=0,04; peso specifico ca. 55 kg/m3, 160 mm) - struttura portante soligno® 200 Si (220 mm)
intradosso
Soluzioni d’angolo Cosa succede nel punto in cui le pareti del sistema s’incontrano, come ad esempio rappresentato nel dettaglio di pianta dell’immagine a lato? Innanzitutto la soluzione viene studiata nella fase di progetto, al fine di realizzare già a livello di produzione pezzi precisi per essere montati in cantiere senza successive lavorazioni. La “linea verde” della figura rappresenta uno strato “di tenuta” che può essere applicato per rendere l’involucro quanto più possibile resistente all’eventuale penetrazione di acqua ma anche alle dispersioni termiche. La soluzione alternativa all’inserimento di una guaina di questo tipo (come potrebbe essere il feltro di juta consigliato dalla soligno®), consiste nel mettere in battuta al vivo gli elementi che si incontrano, a patto di effettuare all’esterno, lungo tutto la giunzione, una nastratura che garantisca l’integrità dell’involucro edilizio.
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parete esterna-solaio elementi massicci multistrato superfici di legno massiccio suddivise in piÚ strati, verticali all’interno, orizzontali e diagonali, unite da tasselli in legno senza uso di colle o di parti metalliche
travi e pilastri elementi portanti lineari in legno con tamponamenti piani leggeri di irrigidimento
elementi massicci uniti a travetti portanti tavole orizzontali, verticali e diagonali unite a strato – con travetti portanti interni – con viti di legno senza colle e parti metalliche
mattoni in legno elementi modulari cavi di legno massiccio affiancati e sovrapposti ad incastro mediante spine di accoppiamento ed incastri a tenone e mortasa
pannelli portanti legno massiccio a strati incrociati e incollati connessi con giunti a pettine
elementi massicci senza colla e ferro strati di tavole in legno massiccio rettangolari, affiancate verticalmente, raccordati tra loro mediante tasselli in legno e giuntati a coda di rondine
dettagli
sagomatura, incastro, ancoraggio
elementi massicci multistrato 1 viti controfilettate (8x220) 2 pannello isolante in fibra di legno dura (con scanalatura e incastro) + strato di tenuta all’aria 3 listellatura esterna di rivestimento 4 parete esterna in legno lunare massiccio 5 blocco di montaggio in legno
4 esterno
interno
3
Stratigrafia solaio Dall’estradosso all’intradosso - pavimento di assi in legno lunare massiccio Thoma (23 mm) - doppio strato isolante - striscia isolante - solaio ThomaHolz100
5
2
Valori prestazionali U = 0,2 W/m2K Rw = 50 dB REI = 120
1
parete tipo ThomaHolz100 (30,6 cm + 3,6 cm fibra di legno)
Da sinistra: la scanalatura sagomata per accogliere una trave della struttura portante per i balconi; le pareti del piano terra attendono l’appoggio del solaio del piano superiore; il solaio del primo piano posato sopra la parete esterna, sulla quale verranno poi collocate le pareti esterne del primo piano.
L’attacco della struttura portante del solaio in legno massiccio avviene tramite incastro dello stesso con gli elementi che compongono la parete portante esterna, con apposita sagomatura degli stessi. Delle viti in acciaio controfilettate (avvitate e fissate in maniera incrociata a 45°) garantiscono la rigidità di questo tipo di struttura che è indicata per costruzioni in zone sismiche. All’estradosso del solaio si può predisporre l’alloggiamento per l’impianto di riscaldamento a pavimento, mentre all’intradosso il solaio in legno può rimanere a vista o essere rivestito da un controsoffitto.
Disegno e foto: Kargruber-Stoll Srl, Monguelfo-Tesido (BZ)
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dettagli
sagomatura, ancoraggio
travi e pilastri 1 vite Torx di fissaggio dell’elemento parete con l’elemento solaio 2 trave di bordo 3 OSB da posare in cantiere (22 mm) 4 smusso 5 pannello OSB 6 controlistellatura da posare in cantiere + fibra di legno (4-6 cm) 7 rivestimento esterno in tavole di legno Stratigrafia parete Dall’interno verso l’esterno - fibrogesso (2x12,5 mm) - intercapedine impianti coibentata con fibra di legno flessibile (60 mm) - pannello OSB (15 mm) - telaio in legno con isolamento in fibra di legno flessibile (160 mm) - tavolato grezzo (25 mm) - isolante (40 mm) - telo antivento - controlistellatura - rivestimento esterno in legno
esterno
interno
1 2 3
4
5 6 7
Valori prestazionali U = 0,18 W/m2K f = 21,7 h YIE = 0,01 W/m2K D2m,nt,w ~ 48 dB REI = 60 Da sinistra: viste interne dell’attacco del solaio sulla parete esterna; vista esterna del raccordo solaio-parete da completare. Disegno e foto: holz&ko srl, Nova Ponente (BZ)
La connessione tra parete e solaio avviene con fissaggio meccanico tramite viti auto-foranti inserite con asse inclinato rispetto all’asse della parete o con angolari metallici. Tale collegamento tra pareti e solaio garantisce grande rigidità e non presenta debolezze strutturali. Perimetralmente al solaio è prevista una trave di bordo per assorbire gli sforzi di trazione. Il rivestimento in legno – in corrispondenza del nodo – si posa in cantiere, togliendo parte del maschio dell’ultima perlina per montare la medesima. Il solaio è finito con massetto, isolamento e riscaldamento a pavimento; all’intradosso, solitamente, è lasciato a vista.
ancoraggio
elementi massicci con travetti portanti 1 parete esterna in legno massiccio 2 blocco di legno di montaggio 3 rinforzi antisismici 4 solaio interpiano 5 vite controfilettata per il fissaggio del solaio (8x200)
1 3
esterno
2
Stratigrafia parete Dall’esterno all’interno - intonaco di finitura in calce traspirante - isolamento termico in fibra di legno (10 cm) con scanalatura ed incastro + membrana traspirante per la tenuta al vento - freno al vapore - parete in legno massiccio unita con viti in legno - membrana traspirante per la tenuta all’aria - intonaco di argilla su canna palustre
interno
4 5
Stratigrafia solaio Dall’estradosso all’intradosso - pavimento in tavolato di legno massiccio incastrato - feltro di lino o lana di pecora - granulato di sughero nell’interspazio tra i listelli - listelli nelle due direzioni - spazio per gli impianti - argilla cruda - striscie isolanti Valori prestazionali U = 0,168 W/m2K Rw > 50 dB
L’attacco della struttura portante del solaio in legno massiccio avviene interrompendo di fatto la continuità della parete portante esterna. La tenuta dell’involucro è data dall’applicazione di uno strato continuo di freno al vapore, su cui viene applicato un isolamento a cappotto, più spesso sotto forma di fibra di legno. Delle viti in acciaio controfilettate ed inserite in diagonale (incrociate) garantiscono la rigidità alla struttura, indicata anche per costruzioni in zone sismiche. L’intradosso del solaio – che è di fatto una piastra – viene lasciato preferibilmente a vista.
Da sinistra: l’appoggio della piastra del solaio sulla parete; l’innesto della parete sul solaio (si noti il blocco di legno per il montaggio della parete); l’orditura portante delle travi del balcone. Disegno e foto: Casa-Salute Srl, Bolzano
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dettagli
legnoarchitettura ABBONATI SUBITO! Foto: Wett Günther Richard
sagomatura, ancoraggio
mattoni in legno 1 parete portante (moduli con cavità per impianti, isolati a struttura ultimata con cellulosa in fiocchi) 2 soglia, raccordo 3 componenti di assemblaggio e ancoraggio 4 struttura del solaio Stratigrafia parete Dall’esterno verso l’interno - rivestimento esterno - camera di ventilazione - strato protettivo dell’isolamento - isolamento - tenuta all’aria - elemento modulare strutturale isolato - finitura interna
esterno
interno
1 2
3
4
2
Valori prestazionali U = 0,15 W/m2K Rw = 45 dB REI = 30-90
Da sinistra: appoggio degli elementi del solaio sulle pareti modulari; pareti prefabbricate con elementi di raccordo per il solaio; orditura del solaio. Disegno: Holzer sas, Silandro (BZ) Foto: Studio MMPI - Marcello Mazza+Iolanda Palumbo Architetti, Lecco
La parete prefabbricata si raccorda al solaio attraverso dei moduli speciali creati appositamente. Le travi strutturali del solaio si appoggiano ad un raccordo di altezza variabile (80-160 mm) e formano il piano di supporto per il modulo del basamento (h 80 mm), una sorta di dormiente preforato per le connessioni con i mattoni. Il solaio e i pezzi speciali si connettono anche tramite fissaggio meccanico, ovvero tramite delle opportune viti. Questo tipo di parete richiede una progettazione molto oculata: a disposizione del progettista, infatti, vi sono elementi di diverse dimensioni e funzioni (moduli, base, architravi, moduli pieni) e trame/griglie orizzontali e verticali di riferimento.
legnoarchitettura_02 ancoraggio
pannelli portanti 1 viti di fissaggio dell’elemento parete con elemento solaio 2 ferri angolari di fissaggio dell’elemento parete con elemento solaio 3 nastratura per tenuta all’aria 4 pannello porta intonaco in fibra di legno (parte prefabbricata) 5 pannello porta intonaco in fibra di legno (da posare in cantiere)
esterno
interno
2
Stratigrafia parete Dall’interno all’esterno - fibrogesso (2x12,5 mm) - intercapedine impianti coibentata con fibra di legno flessibile (60 mm) - pannello X-lam 5 strati (85 mm) - isolamento in fibra di legno con portaintonaco (100 mm) - intonaco (8 mm)
1 3 4 5
Valori prestazionali U = 0,21 W/m2K f = 17,8 h YIE = 0,01 W/m2K D2m,nt,w ~ 46 db
Da sinistra: appoggio del solaio sulla parete esterna; raccordo solaio/parete con giunto ancora da rivestire; rivestimento interno del solaio.
Il solaio viene ancorato alla parete portante esterna mediante fissaggio con viti autoforanti ed elementi angolari chiodati e nastrati che creano un collegamento sufficientemente rigido per garantire un adeguato comportamento scatolare dell’edificio. In alternativa si possono utilizzare bande forate che collegano, sul lato esterno, parete e solaio. Il solaio viene completato con massetto, isolamento termoacustico e impianto di riscaldamento a pavimento. L’intradosso può essere lasciato a vista o finito con listellatura e pannello di rivestimento.
Disegno e foto: holz&ko srl, Nova Ponente (BZ)
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dettagli
sagomatura, incastro
elementi massicci senza colla e ferro 1 parete in legno massiccio soligno® 2 solaio in legno massiccio soligno® Stratigrafia parete Dall’interno verso l’esterno - parete portante soligno® - pannello in fibra di legno - rivestimento esterno
esterno
1
interno
Valori prestazionali U <= 0,15 W/m2K
2
Da sinistra: l’intradosso di un solaio interpiano; l’appoggio del solaio su una parete portante (sagomata per riceverlo); l’orditura portante di un solaio in fase di costruzione e il raccordo con la parete in elevazione. Disegno e foto: soligno® Reinverbund S.R.L., Prato allo Stelvio (BZ)
La soluzione dell’attacco della chiusura orizzontale sulla parete esterna portante avviene sagomando quest’ultima e approntandola per l’alloggiamento della trave portante del solaio. Tra i vari elementi del sistema è opportuno collocare uno strato di “tenuta” (in verde nel disegno) che contribuisce all’integrità dell’involucro dal punto di vista delle perdite energetiche. Sono previsti ancoraggi meccanici.
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