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Scuola Elementare settanta7

Scuola Elementare

San Carlo Canavese

Anche a mezzogiorno la scuola si apre con la fitta serie di finestre verso il giardino esterno, con il quale instaura un rapporto di continuità spaziale.

Una delle vetrate curvilinee che mettono in contatto diretto gli alunni con il verde del giardino.

Ubicazione: San Carlo Canavese (TO) Progetto generale: settanta7 Studio Associato, Torino Strutture: Essebi Ingegneria Studio Associato, Pinerolo (TO) Direttore dei lavori: arch. Daniele Rangone – settanta7 Studio Associato Impianti: settanta7 Studio Associato, Torino Costruttore struttura legno: Mozzone Building System, Savigliano (CN) Lavori: maggio 2020 – gennaio 2021 Superficie verde: 6.000 m2 Superficie utile: 2.000 m2

La didattica dei sogni

Ispirati al Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry e al suo mondo poetico e immaginifico, i progettisti della nuova scuola elementare di San Carlo Canavese nell’ideare l’edificio hanno adottato lo sguardo curioso dei bambini e abbandonato la prospettiva rigida degli adulti. In una scuola elementare, infatti, un alunno deve potersi ritrovare in uno spazio domestico, protettivo, intimo e, al contempo, essere facilitato a relazionarsi con gli altri bambini, così come con gli insegnanti, mediante il gioco, l’esercizio, l’esperienza, il “fare”. Si è pensato pertanto a una distribuzione degli spazi dinamica, flessibile e funzionale, all’interno di un involucro apparentemente severo e realizzato in pannelli X-lam che ospita 10 aule, 3 spazi polifunzionali, una mensa con i relativi servizi, la segreteria, la direzione didattica e la palestra, fruibile anche in orario extra-scolastico per rafforzare il rapporto e il dialogo con il territorio circostante. Grazie alle vetrate che percorrono tutta la struttura, le aule luminose e confortevoli e gli spazi di collegamento e polifunzionali si aprono all’esterno, correlandosi strettamente in una continuità spaziale e organica con il giardino, concepito come laboratorio all’aperto e luogo didattico di fondamentale importanza per i giovani utenti i quali possono apprendere a contatto con la natura. Un connettivo ampio, pieno di luce e giocoso, con zone di sosta e di confronto tra i bambini, garantisce la dinamicità degli ambienti scolastici e forma l’agorà, un ambiente posto tutt’intorno al volume trasparente centrale, in posizione focale, direttamente collegato a tutti gli spazi didattici e destinato alle attività interciclo, dove si svolgono gli esercizi di apprendimento laboratoriale. L’atrio, accogliente e dotato di zone di attesa per i genitori, assume il ruolo simbolico di luogo d’incontro tra la scuola e la società, un punto di scambio che, oltre alla sua funzione di accesso e di filtro, comunica all’esterno la sua identità, i suoi programmi e la sua relazione con la realtà sociale.

Piano terra

Sezione

Sezione prospettica

_struttura compositiva e sostenibilità________

L’edificio richiama la vocazione agricola e residenziale del contesto limitrofo alla scuola, realizzando un volume unico, che racchiude al suo interno un ampio corpo trasparente che ospita le attività di laboratorio oltreché un giardino d’inverno. A livello planimetrico le aule sono disposte verso sud est e ovest, in modo da avere un orientamento ottimale ai fini dell’esposizione solare, mentre i locali di servizio e la palestrina sono esposti a nord. Tutti gli ambienti didattici seguono come principio l’apertura verso il giardino esterno e verso lo spazio connettivo interno, garantendo permeabilità comunicativa alla struttura. Questa architettura ha il vantaggio di raggruppare tutte le funzioni in un unico volume, accorpando gli spazi didattici intorno al fulcro dello spazio centrale costituito dal volume vetrato e dallo spazio connettivo interposto tra quest’ultimo e le aule. All’interno gli spazi si articolano aprendosi sia su se stessi che verso l’esterno, in un continuo rimando di spunti percettivi. Tra le peculiarità progettuali una particolare attenzione è rivolta all’involucro edilizio, costituito da materiali sostenibili e altamente isolanti, in grado di garantire alte prestazioni termiche che implicano un ridotto consumo energetico insieme a un maggior comfort per i fruitori della nuova scuola. Si precisa che i materiali utilizzati nel progetto sono naturali ed eco-compatibili per una scelta inequivocabile che unisce la salvaguardia ambientale alla tutela della salute di questi spazi. La tecnologia costruttiva adottata è in legno con pannelli X-lam a strati incrociati e incollati, fondazioni in c.a. e copertura con travi in legno lamellare. Per quanto riguarda le pareti opache è stata valutata la migliore composizione del pacchetto dal punto di vista della rispondenza termica. Le parti vetrate sono stare realizzate con serramenti in alluminio a taglio termico e con vetrocamere basso-emissive, ponendo particolare attenzione al controllo della temperatura superficiale, oscurate da sistemi frangisole esterni richiudibili.

Le porte vetrate che portano alla piccola terrazza del corpo centrale e il reticolo di travi del solaio di copertura.

Spazi curvilinei accompagnano gli alunni alle aule condivise e polifunzionali, identificate da uno specifico colore.

Settanta7 studio associato, nato nel 2009 in una piccola stanza in affitto, oggi conta un totale di 4 sedi, Torino, Milano, Lione e Siderno, in cui sono impiegati più di settanta professionisti tra architetti e ingegneri. Con una visione fresca e contemporanea e guidato da ideali di bellezza, funzionalità e sostenibilità, lo studio progetta in Italia e in Francia scuole, palestre e spazi pubblici, funzionali e preziosi per le comunità che li utilizzano. Dal 2014 gli strumenti BIM di progettazione permettono a Settanta7 di pensare e produrre progetti integrati e ambiziosi, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto ambientale; per questo lo studio ha scelto il legno, materiale sostenibile, rinnovabile, antisimico.

Progettare con il legno per voi è una quotidianità: perché avete scelto questo materiale e cosa offre rispetto a materiali più “tradizionali”?

Settanta7 è riconosciuto in Italia e Francia per aver progettato decine di edifici in legno. Tra gli altri nel 2022 partiranno il più grande edificio pubblico Italiano, la nostra Università di ingegneria di Padova (17 milioni di euro di importo lavori) e la prima struttura a 4 piani della Regione Calabria (Liceo scientifico Fermi). Rispetto ai materiali tradizionali le strutture lignee, in X-lam o a telaio, ci consentono l’abbattimento del carbon footprint e una duttilità costruttiva abbinata alla risposta al sisma. Del legno amiamo anche la velocità e la pulizia che garantisce in fase di cantiere.

Che tipo di impiantistica è stata installata nella scuola visto l’involucro performante?

Il sistema impiantistico è stato progettato per massimizzare la performance energetica dell’edificio attraverso l’installazione di una centrale di climatizzazione invernale che sfrutta l’energia rinnovabile di due pompe di calore geotermiche abbinate a un impianto fotovoltaico di potenza pari a 46 kWp . Oltre alle caratteristiche di risparmio energetico, il sistema impiantistico garantisce il massimo comfort e flessibilità di utilizzo mediante un sistema di emissione a pavimento radiante con regolazione basata su curva climatica e sensori di temperatura distribuiti in ogni singolo ambiente.

Colori e disegni permettono una immediata riconoscibilità degli spazi che possono essere ampliati o chiusi a seconda delle necessità educative.

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Copertura dall’esterno - rivestimento in doghe di lamiera di alluminio a doppia aggraffatura - membrana impermeabilizzante antigoccia - tavolato maschiato (25 mm) - isolamento in lana di roccia (120+140 mm) - freno vapore - doppio pannello in OSB (18+18 mm) - tavolato maschiato (25 mm) - puntoni in legno lamellare (280x200 mm)

Parete dall’interno - doppia lastra cartongesso (12,5+12,5 mm) - struttura metallica isolata con lana di roccia (50 mm) - pannello portante in X-lam a 5 strati (100 mm) - barriera al vapore - isolamento in lana di roccia (180 mm) - telo di tenuta all’aria - sottostruttura per rivestimento e intercapedine ventilata (50 mm) - rivestimento in pannelli HPL

1 gronda incassata 2 scossalina di chiusura in alluminio preverniciato 3 imbotte metallica 4 serramento in alluminio a taglio termico con triplo vetro 5 sistema di ombreggiamento integrato nella camera del vetro, automatizzato con motore 6 pannello fisso con rivestimento di HPL 7 pannello isolante sottovuoto (40 mm)

A sinistra, l’immagine zenitale consente di individuare la pianta della scuola già dall’impianto delle fondazioni. A destra, posa dei pannelli X-lam e dei pilastri dei corpo centrale su due livelli.

La struttura in X-lam è rialzata rispetto al piano di campagna con l’attacco a terra protetto dall’acqua mediante guaina.

A sinistra, la struttura in X-lam, con già alcune finestre installate, è opportunamente nastrata nelle giunzioni tra gli elementi per garantire la tenuta all’aria. A lato, il telo di tenuta all’aria e la sottostruttura per il rivestimento e l’intercapedine ventilata.

Il completamento delle soluzioni per la tenuta all’aria dell’involucro e dettaglio della struttura della copertura del corpo centrale con travi di lamellare.

A sinistra, realizzazione della struttura portante del corpo cilindrico centrale che fuoriesce dal volume della scuola e, qui a fianco, la scuola quasi completata con il manto di copertura posato e, in secondo piano, il tetto della palestra con l’impianto fotovoltaico.

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