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Villa sul Rio Fontanelle Mimeus Architettura

Villa sul Rio Fontanelle

San Martino di Castrozza

Veduta della casa da sud est con le grandi vetrate che si aprono verso il paesaggio montano.

I due corpi dell’abitazione, seppur separati, seguono lo stesso allineamento del tetto con la copertura e le pareti che formano una superficie continua. Sullo sfondo a destra, si scorge il complesso “Le Fontanelle” di Bruno Morassutti.

Ubicazione: San Martino di Castrozza (TN)

Progetto e direttore dei lavori:

Mimeus Architettura, Primiero San Martino di Castrozza (TN)

Costruttore struttura legno:

Stp s.r.l., Taio-Predaia (TN) Strutture: ing. Alberto Serafini, Agordo (BL); ing. Elisa Sardagna, Castello di Fiemme (TN) Impianti: ing. Andrea Conte, Trento; p.i. Sebastiano Turra,Tonadico (TN) Lavori: 2018-2020 Superficie utile: 231,3 m2 Superficie verde: 707,3 m2

Ritorno alla natura

Nella rinomata località turistica di San Martino di Castrozza una vecchia casa per villeggiatura risalente agli anni ‘60 è stata oggetto di demolizione e ricostruzione, dando origine a un edificio che si inserisce in un lotto caratterizzato dalla presenza di alti e maestosi abeti. Il sito di progetto si affaccia a sud sulle rive del rio Pezgaiart e si colloca nelle immediate vicinanze di una delle opere più conosciute di Bruno Morassutti, “Le Fontanelle”, le cellule residenziali disegnate dal celebre architetto milanese nel 1964. La nuova casa, con struttura portante in legno, si compone di due volumi fisicamente distaccati da una frattura ove sono state poste le scale che dal fronte strada discendono al più intimo e appartato spazio del giardino antistante l’abitazione. Il corpo principale si sviluppa su tre livelli fuori terra dei quali quello intermedio, ospitante la zona notte e posto alla quota della strada che lambisce il lotto, individua l’ingresso principale dell’abitazione. Il piano superiore è invece interamente destinato all’area living e si contraddistingue per la presenza di una grande loggia vetrata con affaccio a sud; al livello più basso infine si trovano un piccolo alloggio riservato agli ospiti, la cantina e i locali tecnici. Il secondo volume, più piccolo del primo e accessibile sia dall’interno della casa che dal giardino, accoglie l’area wellness con uno spazio relax e una sauna finlandese. All’esterno le facciate sono interamente rivestite in legno di larice in un gioco di opposti orientamenti delle listellature; si tratta di una facciata ventilata dove il legno è stato trattato con un reagente invecchiante per omogeneizzare i fronti garantendo, al contempo, durabilità e assenza di manutenzione. Le ampie superfici vetrate sono state risolte con l’adozione di aperture scorrevoli con telaio a scomparsa e un adeguato studio della suddivisione dei pannelli e dei dettagli. Con tali soluzioni e con la sistemazione del terreno circostante a seguire l’andamento naturale del declivio originario, l’edificio si integra in modo armonioso con il contesto.

Un dettaglio della porzione più piccola dell’abitazione con l’accesso dal giardino. Seppur separate, le due parti della casa sono unite dalla continuità dell’impianto architettonico e dai materiali.

Pianta piano terra Prospetto sud ovest

Pianta primo piano Prospetto nord est

Sezione

_la struttura________

L’edificio è costituito da due sistemi: il piano seminterrato fino al primo solaio è in cemento armato mentre la struttura soprastante è interamente in X-lam. La copertura è in travi bilama o lamellari e, per assecondare il progetto, in alcuni punti la struttura è stata definita anche dall’inserimento di carpenterie metalliche. La scala interna, caratterizzata da un ventaglio di gradini, è stata costruita grazie al montaggio di una serie di elementi in X-lam appositamente sagomati. Particolare attenzione è stata posta alla soluzione delle linee di gronda, così da lasciare spazio ai canali incassati e alla realizzazione di un recesso per l’alloggiamento dei pannelli fotovoltaici. Il disegno delle superfici esterne è stato accuratamente studiato per controllare gli allineamenti a seguito dell’approfondimento esecutivo dei nodi dell’edificio. Le facciate, infatti, sono state realizzate secondo progetto e sono state posate in opera congiuntamente alla sottostruttura del rivestimento in legno, che è stato montato verificando la corrispondenza degli allineamenti. Le carpenterie metalliche di pensilina, scala esterna, parapetti e imbotti completano il disegno dei prospetti. L’attenta posa in opera, infine, è stata un elemento chiave per la buona riuscita del progetto.

La zona pranzo con la magnifica vista sulle Pale di San Martino. Anche se la vetrata separa l’interno dal balcone, lo spazio appare unico grazie anche alla presenza del legno che, quale rivestimento delle superfici dell’area giorno e del terrazzo, diventa l’elemento di trait d’union tra le zone del vivere quotidiano e l’esterno.

_due parole con il costruttore________

Abbiamo posto alcune domande all’azienda STP che, nata dalla volontà di combinare sostenibilità, efficienza, affidabilità e personalizzazione, ha trovato nella tecnologia del legno la sintesi della propria ricerca. STP progetta e costruisce edifici in X-lam da oltre 15 anni.

Cosa ha comportato la realizzazione di un edificio interamente rivestito in legno e privo di gronde esterne?

Quando le linee sono così pulite ed essenziali, il nostro compito è nascondere tutto ciò che con esse interferisce, mantenendo intatte funzionalità e durabilità, perché il benessere abitativo e la qualità della costruzione non possono prescindere da questi aspetti. La sfida tecnica di questo progetto è stata trovare soluzioni che rendessero possibile l’esposizione della “pelle” dell’edificio, dalla lamiera del tetto fino al rivestimento in legno, senza soluzione di continuità. Se l’involucro esterno è completamente intellegibile, “sottopelle” sono stati invece creati sistemi nascosti volti a garantire il corretto deflusso dell’acqua piovana in copertura, in parete e soprattutto in corrispondenza delle aperture vetrate. I canali incassati sono realizzati in acciaio inox, con uno speciale supporto per assicurarne la funzionalità nel tempo, i pluviali sono in polietilene, come le tubazioni di scarico, e tutti i dettagli del foro finestra sono sigillati per la tenuta all’acqua e al vento.

Quali altre soluzioni sono state adottate per conservare la pulizia estetica dell’edificio?

Ogni dettaglio è necessariamente frutto di un’attenta calibratura e la progettazione integrata di struttura, involucro e impianti è stata fondamentale per definire, già in fase di preparazione della copertura, dei profili idonei ad alloggiare, ad esempio, i pannelli fotovoltaici; mediante la realizzazione di uno scalino sul tetto, che trova corrispondenza con un gradino nel primo tavolato interno, si è ottenuto l’effetto “filo lamiera” ricercato dagli architetti.

Il collettivo di giovani architetti e ingegneri Mimeus nasce nel 2015 a Primiero, in provincia di Trento, con l’obiettivo di indagare e divulgare un approccio contemporaneo e innovativo alla progettazione architettonica e del paesaggio in contesto alpino.

Al vostro attivo avete diversi edifici in legno: come è entrato, e come entra, questo materiale nel vostri progetti?

Nel contesto alpino il legno è da sempre uno dei materiali più impiegati e ancora oggi si presta molto bene tanto per le strutture quanto per le finiture dei progetti. In questo progetto l’intera superficie esterna e buona parte dell’interno sono risolti con il legno, mentre in altri casi il suo impiego è meno preponderante rispetto ad altri materiali quali il calcestruzzo e l’intonaco.

In questa abitazione grande importanza hanno sia il rivestimento esterno sia le grandi superfici vetrate: cosa ha comportato, ad esempio, la realizzazione di dettagli come il lucernario della cucina con telaio a scomparsa o l’allineamento finestra-rivestimento?

La piena riuscita dei nodi più difficili dipende dalla collaborazione tra il progettista e le diverse ditte scelte per l’esecuzione dell’opera. Il dettaglio esecutivo può così essere migliorato con l’apporto di conoscenza e capacità costruttiva dell’artigiano. Per il lucernario della cucina grande attenzione è stata riservata alla tenuta all’acqua e alla finitura del rivestimento interno, mentre nelle facciate l’allineamento delle imbotti metalliche al disegno delle doghe del rivestimento è stato ottenuto con un’attenta disposizione dei falsi telai delle finestre, primi in ordine di posa.

In cucina il grande lucernario in copertura con telaio a scomparsa taglia il volume per illuminare naturalmente le aree interne.

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Solaio interpiano – balcone, dall’estradosso - pavimento in legno su intercapedine ventilata - pannello in OSB con seconda impermeabilizzazione in PVC - isolamento in polistirene estruso - prima impermeabilizzazione bituminosa - struttura del solaio in X-lam - isolante per l’attenuazione del ponte termico - rivestimento interno in cartongesso

1 parapetto in carpenteria metallica 2 lattoneria di raccolta dell’acqua della loggia 3 rivestimento in legno di larice 4 coibentazione in fibra minerale 5 membrana impermeabile traspirante resistente agli UV 6 sottostruttura ventilata 7 serramenti in alluminio con triplo vetro 8 imbotti in carpenteria metallica

Parete piano terra, dall’esterno - rivestimento in legno di larice - sottostruttura ventilata - membrana impermeabile traspirante resistente agli UV - coibentazione in fibra minerale - struttura del piano terra in calcestruzzo armato - isolamento interno in pannelli Multipor - rivestimento interno in legno

1 serramenti in alluminio con triplo vetro 2 imbotti in carpenteria metallica 3 lattoneria perimetrale sagomata 4 riempimento in ghiaia

Fasi di posa dei pannelli in X-lam. A sinistra, il primo livello in legno sopra il solaio dell’interrato in c.a. A destra, la struttura in elevazione è completata.

A sinistra, il fitto reticolo che accompagna il corpo scala e, in particolare, il ventaglio di gradini. A destra in alto, vista dell’ossatura lignea nella zona living; in basso, dettaglio del lucernario della cucina opportunamente nastrato in corrispondenza dell’attacco alla struttura.

A sinistra, teli di tenuta all’aria e listelli a formare la camera di ventilazione sotto il rivestimento. Qui accanto, in alto, posa delle doghe in larice della finitura esterna con orientamenti differenti; in basso, vista complessiva della casa con il rivestimento pressoché completato.

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