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Casa D’Esse+E pietro quatrini architetto

Casa D’Esse+E

Montelupone (MC)

Da sud la casa si mostra con i suoi due volumi, a sinistra quello abitativo a due piani e a destra l’autorimessa a un livello. I piani orizzontali traslati consentono di ombreggiare i fronti più soleggiati e di riparare l’accesso all’edificio.

Un dettaglio del fronte di ingresso, si nota la linea continua che segna i corpi dell’abitazione, salendo in copertura per poi scendere e proseguire lungo il grande terrazzo caratterizzato dal parapetto in vetro.

Ubicazione: Montelupone (MC)

Progetto e direttore dei lavori:

arch. Pietro Quatrini – pietro quatrini architetto, Montelupone (MC)

Costruttore struttura legno:

Centrolegno Srl, Fano (PU) Strutture: ing. Attilio Marchetti Rossi, Pesaro (PU); ing. Giuseppe Marini, Fermo (FM) Impianti: p.i. Salvatori Eros, Montegranaro (FM) Lavori: 2016-2018 Superficie utile: 195 m2 Superficie verde: 850 m2

Fotografie: Mom Studio; pietro quatrini architetto

Avanguardia marchigiana

Una residenza immersa nella campagna marchigiana che esce dall’immaginario collettivo per la sua immagine architettonica e la tecnologia costruttiva innovativa per il territorio. Questa è casa D’Esse+E, il cui skyline è definito da una linea senza soluzione di continuità che attinge all’archetipo dell’abitare e che, partendo dall’ingresso, sale fino in copertura per poi scendere e perdersi nell’orizzonte del paesaggio circostante; è un segno bianco che definisce volumi dalle superfici colorate, pareti sospese tra cielo e terra, legno e pietra fusi assieme a generare un progetto compositivo e un’architettura non convenzionale. La nuova residenza nasce all’interno di un lotto leggermente digradante verso nord est e presenta un volume principale a due piani per gli spazi abitativi e uno a un solo livello adibito ad autorimessa, collegati tra di loro da un pergolato ombreggiante. L’abitazione accoglie al piano terra l’accesso principale che, posto sul prospetto sud-ovest, immette nell’ingresso direttamente collegato con l’area living, sviluppata per tutta la lunghezza dell’edificio; allo stesso piano si trovano anche un disimpegno, il bagno, una camera per gli ospiti con guardaroba, la cucina-pranzo, unita alla dispensa lavanderia, e la scala di collegamento con il piano superiore. Quest’ultimo ospita la zona notte con due stanze da letto, un bagno e la camera padronale con guardaroba interno e bagno. Da tutte le camere e dal bagno padronale è possibile uscire nel solarium, collocato al di sopra della parte di fabbricato a un piano e rivolto a sud est, mentre dalla camera padronale si accede a un balcone affacciato verso il paesaggio della campagna marchigiana che spazia fino alla costa adriatica. L’orientamento dei volumi ha definito la disposizione delle vetrate che si aprono seguendo il percorso del sole e l’ingresso della luce naturale durante il susseguirsi delle stagioni è regolato dai piani orizzontali traslati. La modulazione delle aperture guida il percorso dell’aria che lambisce superfici d’acqua prima di entrare a controllare naturalmente il microclima degli spazi interni e i pannelli in X-lam costituiscono l’anima portante di pareti che dialogano con le condizioni climatiche esterne per garantire un elevato confort.

Anche di notte il segno che demarca e definisce l’architettura della casa è ben evidente, cambiando il suo colore da chiaro a scuro grazie all’illuminazione esterna, quasi a seguire l’alternarsi del giorno e della notte. La foto evidenzia a destra le pareti del primo piano parzialmente sospese nel vuoto.

Una pergola collega l’abitazione all’autorimessa, creando uno spazio living esterno da sfruttare nelle belle stagioni e da cui godere della natura dei dintorni.

Pianta piano terra Pianta primo piano

Sezione abitazione – autorimessa Prospetto sud ovest

Sezione longitudinale – abitazione Prospetto nord est

_la struttura________

Su una fondazione a pali in c.a. con travi di collegamento e solaio prefabbricato in latero-cemento, si è montata la struttura portante di legno in pannelli X-lam per l’abitazione principale e con sistema Platform Frame per l’autorimessa. Le pareti portanti sono state fissate su cordoli perimetrali e interni in legno lamellare di pino autoclavato, al di sotto del quale è stato posto in opera uno strato di guaina impermeabilizzante che garantirà l’assenza di infiltrazioni ed eventuali fenomeni di umidità di risalita; anche le pareti portanti interne sono in X-lam da 100 mm. Il solaio interpiano presenta una struttura portante costituita da pannelli in legno lamellare di abete (140 mm), mentre la copertura inclinata a due falde è stata realizzata con orditura portante principale e secondaria in elementi in legno lamellare di abete (colmo e arcarecci), perlinato in abete massiccio, maschiato e piallato; al di sopra un pacchetto termico “ventilato”, costituito da isolante in pannelli di lana di roccia a doppia densità, listelli in abete e pannelli in compensato d’abete OSB/3 per la creazione della camera di ventilazione, chiude il pacchetto-tetto. Il manto è in lamiera di alluminio preverniciata a doppia aggraffatura, con giunture alternate in modo simmetrico, mentre i canali di gronda in allumino e i pluviali sono incassati all’interno dello sporto di gronda e delle pareti esterne. Il sistema Platform Frame è stato invece preferito per il corpo dell’autorimessa e presenta pareti, sempre montate su cordoli con impermeabilizzazione, a telaio (travi in legno lamellare 80x120 mm montate a interasse di 600 mm, con interposta lana di roccia dello spessore di 120 mm), tamponate internamente con pannello in gesso-fibra e all’esterno con una lastra in cemento alleggerito e rivestimento ai silossani-silicati. Il solaio ha una struttura in pannelli di legno lamellare di abete, è isolato con doppio strato di XPS e completato da doppio strato di membrana impermeabilizzante bituminosa.

Dall’ingresso si accede all’open space della zona del soggiorno e pranzo con le ampie vetrate sullo sfondo.

_due parole con il costruttore________

Centrolegno si occupa da oltre 20 anni di sistemi costruttivi in legno garantendo ai propri clienti soluzioni di qualità, tramite l’esperienza maturata da un gruppo affiatato e dinamico di giovani professionisti altamente specializzati.

Quali sono stati gli aspetti tecnici della struttura in legno che hanno maggiormente caratterizzato questo edificio?

L’aspetto tecnico più rilevante è stato sicuramente l’utilizzo dei solai in pannelli in legno lamellare di abete dello spessore di 14 cm per la realizzazione degli sbalzi strutturali importanti della terrazza al primo piano e dell’intero volume del primo piano. Le traslazioni orizzontali di volumi e di piani tra i vari livelli – piano terra, primo e copertura – sono state possibili e di semplice realizzazione grazie all’X-lam, mentre altre tecnologie costruttive avrebbero sì realizzato lo stesso effetto ma con spessori maggiori e l’obiettivo era mantenere questo segno che corre attorno a tutto l’edificio il più sottile possibile, proprio per l’estetica del progetto.

Perché sono stati scelti due sistemi costruttivi, X-lam per l’abitazione e Platform Frame per l’autorimessa?

La motivazione di questa differente scelta di sistemi costruttivi è dovuta in particolare a diverse esigenze, soprattutto dal punto di vista energetico che l’autorimessa, ovviamente, non richiedeva come invece l’abitazione. Questa doppia tecnologia costruttiva, l’X-lam per l’abitazione e il Platfrom Frame per l’autorimessa, ha permesso di ottimizzare anche i costi di costruzione.

Parliamo del progetto con l’arch. Pietro Quatrini, il cui studio – pietro quatrini architetto – nasce nel 1998; l’attività professionale spazia dal landscape design fino alla progettazione di interni coinvolgendo in ogni progetto tutte le parti in una collaborazione creativa.

Quali sono le motivazioni e le scelte progettuali che hanno definito l’immagine di questa architettura in legno?

Il progetto si colloca in un’area al limite fra il contesto urbano e il paesaggio agricolo e, proprio dagli elementi caratteristici di questi due ambiti spaziali, ma all’interno di una lettura contemporanea, trae la sua ispirazione; il tetto a capanna delle case coloniche marchigiane rimane come linguaggio, attualizzato dalla scelta di un manto di copertura in lamiera color zinco-titanio, mentre il disegno delle aperture del prospetto principale gioca con la simmetria delle aperture tradizionali, scandendo il ritmo della composizione nella traslazione geometrica di vuoti e pieni tra i due livelli.

Secondo lei, cosa implica e qual è il valore aggiunto del progettare e costruire con il legno?

Costruire con il legno implica un attento lavoro di progettazione basato su specifiche conoscenze ed esperienza maturata in questo settore, fino al dettaglio esecutivo di ogni particolare costruttivo, prima della cantierizzazione dell’intervento, in modo da valorizzare tutte le peculiarità di questa tecnologia la quale ha permesso, nello specifico di questo progetto, di generare piani aggettanti traslati, sia orizzontali che verticali, in virtù della leggerezza del materiale a fronte di una resistenza elevata alle sollecitazioni strutturali di calcolo. Inoltre l’utilizzo di un materiale naturale come il legno ha consentito di creare spazi abitativi caratterizzati da un elevato comfort termo-acustico all’interno di un’architettura ecologia e sostenibile.

La scala in legno di rovere naturale spazzolato permette di raggiungere il ballatoio del piano primo caratterizzato da una balaustra in vetro incassata nel pavimento e dal tetto a vista di colore bianco.

Solaio controterra, dall’estradosso - parquet prefinito in rovere (20 mm) - massetto cementizio autolivellante (60 mm) - pannello di riscaldamento radiante (isolamento 30 mm) - polistirene (60 mm) - massetto cellulare alleggerito (80 mm) - solaio portante (200 mm)

Solaio tetto piano – terrazza, dall’esterno - pavimentazione sopraelevata in gres porcellanato - impermeabilizzazione con telo in PVC termosaldato - pannello OSB (20 mm) - coibentazione in polistirene (120 mm) - solaio in pannelli di legno lamellare (140 mm) - controsoffitto in cartongesso Parete, dall’esterno - finitura ai silossani-silicati (1,5 mm) - cappotto termico in lana di roccia (120 mm) - struttura parete in X-lam (100 mm) - controparete interna per passaggio impianti riempita con lana minerale (50 mm) - lastre in gesso-fibra (12,5 mm)

Solaio interpiano, dall’estradosso - parquet prefinito in rovere (20 mm) - massetto cementizio autolivellante (60 mm) - pannello di riscaldamento radiante (isolamento 30 mm) - massetto cellulare alleggerito (140 mm) - solaio in pannelli di legno lamellare (140 mm) - controsoffitto in cartongesso Solaio di copertura, dall’esterno - manto di copertura in alluminio aggraffato - telo sottotetto impermeabile traspirante - pannello in OSB (20 mm) - correnti in legno longitudinali (60x50 mm) per ventilazione - membrana impermeabilizzante e traspirante - lana di roccia (240 mm) - correnti in legno di abete (80x80 mm) - freno vapore - tavolato in legno di abete (35 mm)

2 6

5 1

3

4

1 pavimento ventilato 2 tetto ventilato 3 frangisole 4 vasca d’acqua nebulizzata 5 ventilazione naturale 6 pannelli solari 7 parete opaca

A sinistra, il primo giorno di posa della struttura in legno con il fissaggio dei dormienti alla lastra del solaio di fondazione. A destra, il giorno 2: si montano le pareti in X-lam del piano terra.

Il 3° e il 4° giorno si posano il solaio intermedio e la casa con i suoi piani orizzontali, che si spostano per fornire ombreggiamento alle aperture, inizia a delinearsi.

La scala che porta al primo piano, a sinistra, viene realizzata il 5° giorno, mentre in quello successivo si iniziano a installare le pareti del secondo livello.

Il 9° giorno si chiude la copertura, la cui orditura è stata posta in opera 24 ore prima, e dopo 10 giorni la struttura in legno della casa è stata completata.

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