Retrofit e rigenerazione urbana

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Ringraziamenti Il progetto EPOurban è stato finanziato tramite il Programma CENTRAL EUROPE e co-finanziato da ERDF. Si ringraziano tutti gli autori che hanno contribuito alla realizzazione del volume e il Comune di Bolzano per la lungimiranza nell’ideazione del programma.

EdicomEdizioni Monfalcone (Gorizia) tel. 0481/484488 fax 0481/485721 e-mail: info@edicomedizioni.com www.edicomedizioni.com I testi e le foto sono stati forniti dagli autori Copertina: La città di Bolzano da Castel Firmiano – Foto Paola De Pietri © Copyright EdicomEdizioni Vietata la riproduzione anche parziale di testi, disegni e foto se non espressamente autorizzata. Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali. ISBN 978-88-96386-40-8 Questo libro è stampato interamente su carta riciclata Stampa Press Up Roma Prima edizione dicembre 2014


Sara Verones, Andrea Rinaldi, Stefano Rebecchi

RETROFIT E RIGENERAZIONE URBANA IL PROGETTO EPOurban

con contributi di Niccolò Aste Carlo Battisti Giulia Benatti Manuel Benedikter Martina Demattio Stefano Fattor Alfred Frei Edo Grassi Barbara Jäger Norbert Klammsteiner Manlio Mazzon Bruno Moratelli Maria Chiara Pasquali Norbert Spitaler Emilio Tonetta Patrizia Trincanato Silvia Zanetti

EdicomEdizioni / architettura sostenibile /


Sara Verones, Andrea Rinaldi, Stefano Rebecchi

Indice

Indice

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Prefazione Maria Chiara Pasquali, Patrizia Trincanato

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Premessa Stefano Rebecchi

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Policy Paper

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Introduzione – Per una città possibile Andrea Rinaldi, Sara Verones

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Retrofit degli edifici collettivi: possibilità e opportunità Sara Verones, Carlo Battisti

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Aspetti giuridici e sociali del vivere in condominio e la riqualificazione energetica Alfred Frei, Norbert Spitaler, Silvia Zanetti

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CasaClima R Stefano Fattor, Martina Demattio

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Progettare il recupero – Principi per la progettazione del recupero energetico degli edifici 46 Andrea Rinaldi L’involucro edilizio: strutture opache Giulia Benatti, Bruno Moratelli

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L´involucro edilizio: componenti trasparenti Manuel Benedikter

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Comfort e benessere negli ambienti interni Niccolò Aste, Manlio Mazzon

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Progettazione e miglioramento dell’efficienza impiantistica Norbert Klammsteiner

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Analisi costi-benefici Emilio Tonetta, Giulia Benatti, Barbara Jäger

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Metodologie di finanziamento in un Intervento di retrofit Edo Grassi

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Indice

Il progetto EPOurban Andrea Rinaldi, Sara Verones

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Schede casi pilota: Diagnostica e Proposta di Intervento Edifici Tutelati – Via Portici/Piazza Erbe

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Edifici Tutelati – P.zza Sernesi 24

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Edifici Tutelati – P.zza Sernesi 34

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Edifici Vincolati – Via Claudia Augusta

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Edifici Vincolati – Via Leonardo da Vinci

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Edifici Vincolati – Via Leonardo da Vinci 1

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Edifici Liberi – Via Cadorna

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Edifici Liberi – Via Cassa di Risparmio

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Edifici Liberi – Via Da Vinci 3

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Edifici Liberi – Via Diaz

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Edifici Liberi – Via Eisenkeller

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Edifici Liberi – Via Fucine

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Edifici Liberi – Via Maso della Pieve

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Edifici Liberi – Via Palermo

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Edifici Liberi – Via Rencio

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Edifici Liberi – Via Orazio

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Edifici Liberi – Via Visitazione

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Edifici Liberi – Viale Europa 200

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Edifici Liberi – Viale Europa 200

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Edifici Liberi – Viale Europa 202

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Prefazione Maria Chiara Pasquali, Patrizia Trincanato


Prefazione

La città di Bolzano ha deciso di dedicarsi, in una condizione di oggettivo alleggerimento del fabbisogno di aree edificabili, al suo ridisegno complessivo, all’armonizzazione con il suo ecosistema rovesciando il paradigma tradizionale dell’urbanistica dal “quanto” al “come”. Di conseguenza, il progetto di città, rappresentato dal nuovo strumento di pianificazione per il governo del territorio il Masterplan della città di Bolzano, si basa sull’idea che il concetto di limite, relativo al consumo di territorio, acqua, energia, possa diventare una risorsa ed un’opportunità per lo sviluppo sostenibile. Bolzano ormai da anni rappresenta un importante laboratorio in cui la collaborazione tra le principali fondazioni scientifiche e culturali e l’Amministrazione comunale ha prodotto sperimentazioni innovative nella pianificazione urbanistica e progettazione architettonica improntate sulla qualità del vivere e dell’abitare in una città sostenibile. Città sostenibile significa mitigare la pressione delle attività antropiche sull’ambiente, tutelare gli spazi naturali creando reti ecologiche che innervano la città, riducendo la dispersione degli insediamenti. Partendo dalle criticità urbane, l’intervento sulla città costruita è il carattere che segna il nuovo piano, definendo un nuovo sistema di priorità. La vera scommessa per il futuro è rappresentata quindi dall’intervento sulla città consolidata e sulla città storica sintetizzabile con lo slogan Costruire sul Costruito. La rigenerazione urbana rappresenta il cuore del Masterplan con l’obiettivo di coniugare più necessità: - la salvaguardia e la valorizzazione della memo-

ria e della qualità urbana; - la piena e razionale utilizzazione del patrimonio edilizio esistente; - la potenzialità di implementazione delle cubature esistenti per migliorare l’efficienza energetica della città. Per questo sono state inserite nella Legge Urbanistica provinciale norme per l’ottenimento di bonus di cubatura, considerati come incentivi per superare i problemi di ordine economico alle ristrutturazioni. Tuttavia la complessità del tema riqualificazione, che tocca aspetti tecnici, finanziari, amministrativi, legali e di mediazione condominiale, richiede che vengano messe in campo strategie in collaborazione tra tutti gli attori coinvolti: istituzioni, associazioni di categoria, pubblica amministrazione, politica, proprietari. Lo sviluppo urbano sostenibile, in questa fase di recessione economica, può inoltre rappresentare un’opportunità di lavoro per molte imprese artigiane. I soggetti più attivi dovranno essere coinvolti in un patto trasversale pubblico-privato; la politica inoltre dovrà poter decidere nei tempi necessari e fattibili richiesti dall’imprenditoria per avviare iniziative che abbiano ricadute occupazionali rilevanti. In questo quadro diventa essenziale l’aspetto culturale, sociale e la ricerca dell’accordo in condominio. Il networking e la comunicazione efficiente tra attori e verso i proprietari è proprio il focus del progetto europeo EPOurban a cui il Comune di Bolzano in collaborazione con il TIS cluster edilizia ha aderito. Il progetto si è contraddistinto per aver scelto la partecipazione come modello per arrivare alla condivisione delle scelte ed ha

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Sara Verones, Andrea Rinaldi, Stefano Rebecchi

visto al lavoro un team multidisciplinare di esperti in collaborazione con gli amministratori dei 20 condomini selezionati e i proprietari degli alloggi. Questa pubblicazione sugli esiti del progetto europeo a Bolzano vuol essere un contributo per diffondere questa “best practice“ ad un vasto

pubblico. È solo attraverso un forte cambiamento culturale dei singoli, infatti, che si può avviare il percorso per una reale sostenibilità ambientale dei nostri territori. Un ringraziamento sincero va a tutti coloro che hanno partecipato a questo importante progetto.

Maria Chiara Pasquali Assessora all’Urbanistica,a lla Casa e ai Tempi della Città

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Prefazione

L’Amministrazione Comunale di Bolzano, e l’Assessorato all’Ambiente in particolare, già da diversi anni si sono posti l’obiettivo della riduzione delle emissioni di CO2, principale gas climalterante. In tale direzione si pongono lo studio “Calcolo e valutazione delle emissioni di CO2 e definizione di scenari di riduzione per la città di Bolzano” dell’anno 2010 e l’adesione al Patto dei Sindaci, con la redazione e la recente approvazione del PAES. Siamo coscienti che un significativo risparmio energetico non si può ottenere se non intervenendo sugli edifici esistenti, i quali nell’UE da soli sono responsabili del 40% del consumo globale di energia. Partendo da queste considerazioni il Comune di Bolzano ha partecipato, partecipa e parteciperà direttamente ed attivamente a progetti, europei e non solo, che riguardano la riqualificazione energetica di edifici esistenti. Tra questi sono molto importanti i progetti che riguardano l’intervento diretto sugli edifici pubblici, ma per alcuni aspetti i progetti che riguardano gli edifici privati hanno un valore aggiunto maggiore. La diminuzione delle risorse pubbliche richiede necessariamente un maggiore coinvolgimento ed una partecipazione attiva da parte del privato. Il settore della riqualificazione energetica dell’esistente rappresenta certamente maggiori potenzialità e opportunità per il privato, con indubbi vantaggi diretti e non: risanare energeticamente l’edificio in cui si vive significa aiutare l’ambiente, riducendo le emissioni di anidride carbonica, ma vuol dire anche aumentare la propria qualità di vita, migliorando il confort abitativo e riducendo la spesa per le bollette energetiche. In un mondo in cui tutto è interconnesso, intervenire nel settore dell’edilizia ha il grande vantaggio inoltre di creare lavoro con tutti i benefici che ne conse-

guono per i singoli e per la collettività in genere. La sfida avvincente e appassionante deve essere quella di migliorare l’ambiente, la qualità della vita e le condizioni socio-economiche e per fare ciò è necessario stipulare un patto per il futuro dove il ruolo del settore pubblico sta nel facilitare ed agevolare il privato che agiscono con interventi che migliorano gli edifici, con premi ed incentivi di varia natura, dal bonus cubatura, agli sgravi fiscali, fino ai contributi. Ma alla base di tutto c’è la naturale ed ovvia domanda: si può fare? E qui entra in gioco l’importantissimo progetto europeo EPOurban, che perseguiva l’obiettivo di attivare i proprietari privati nel processo di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente. È stato straordinario vedere i team multidisciplinari di esperti selezionati allo scopo di lavorare fianco a fianco per offrire la consulenza completa (tecnica, amministrativa e finanziaria) ai 20 condomini selezionati. Ma l’aspetto forse più importante di tutti è stato quello sociale: le assemblee condominiali singole, il coinvolgimento in riunioni periodiche tra amministratori condominiali, associazioni di amministratori, la tutela consumatori e l’amministrazione pubblica, oltre alla competenza degli esperti selezionati e agli incontri congiunti tra tutti gli attori coinvolti. Di particolare rilevanza ritengo, infine, i due eventi pubblici, svolti alla fine ogni fase pilota, che hanno riunito tutti i proprietari, gli amministratori e i membri del Cantiere di EPOurban per discutere insieme le soluzioni proposte e le opportunità future. La strada intrapresa è quella giusta, continuiamo a seguirla insieme con convinzione.

Patrizia Trincanato Assessora alla Cultura, alla Convivenza all’Ambiente e alle P.O.

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Premessa Stefano Rebecchi


Premessa

È con grande piacere che saluto questa pubblicazione, frutto di un intenso lavoro promosso dall’Assessorato all’Urbanistica e dall’Assessorato all’Ambiente di questa amministrazione e coordinato in seno alla ripartizione Pianificazione e sviluppo del territorio del Comune di Bolzano. Efficienza energetica, ri-uso, rigenerazione urbana, densificazione, risparmio di suolo, R.I.E., Casaclima sono solo alcune parole identificanti un lungo percorso di ricerca e sviluppo che ha portato il comune di Bolzano ai primi posti in campo nazionale relativamente a queste tematiche. La partecipazione al progetto europeo EPOurban quindi è stata una logica conseguenza, che ha permesso però di approfondire alcuni aspetti che, fino ad ora non erano stati compiutamente sviluppati: rapporto pubblico-privato, concertazione dei privati proprietari ad un fine comune. Appare evidente infatti che, in tempi di crisi come questo, l’amministrazione pubblica debba necessariamente approfondire nuove prassi metodo-

logiche per affrontare e gestire in modo chiaro, trasparente e in tempi certi, l’apporto del capitale privato nella gestione della res publica. Ma non solo, nel complesso settore dell’efficientamento energetico degli edifici privati, soprattutto a destinazione residenziale, l’apporto del Pubblico diviene importante se declinato come guida, orientamento e facilitazione di alcuni processi che, per loro natura, appaiono ostativi per la realizzazione concreta dei lavori di rigenerazione energetica. Di tutto questo ed oltre il progetto EPOurban se ne è interessato, con i risultati che seguono nelle pagine di questo testo. Viene inoltre allegato, successivamente a questa prefazione, il documento programmatico elaborato dal Consorzio di progetto nel quale vengono presentati gli ostacoli, l’esperienza sviluppata durante i tre anni trascorsi, e le proposte in termini di politiche a livello comunitario e nazionale per proseguire sulla strada intrapresa. Ringrazio tutti coloro che a diverso titolo hanno reso possibile questa iniziativa.

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Retrofit energetico e rigenerazione urbana Il progetto EPOURBAN

Sandra Verones, Andrea Rinaldi, Stefano Rebecchi pp. 200 - Euro 30,00 ISBN 978-88-96386-40-8 formato 21x29,7 cm


Policy Paper “Enabling private owners of residential buildings to integrate into Urban Restructuring Processes� EU project EPOurban


Policy Paper

Summary Social and demographic changes in European cities directly affect residential housing in urban areas. Furthermore, the sustainable development of entire neighbourhoods is hampered by certain framework conditions in disadvantaged urban areas such as the ownership structure as well as individual building owners’ limited capacity for property management and investment in underdeveloped urban areas. The main intention of the EU project EPOurban was to develop a cross-sectoral and transnational approach which helps bridge gaps of governance and enables private owners to play an active role in urban development. The EPOurban project involved seven cities and two partners1 in Central Europe facing a wide range of challenges related to urban development. There is a general demand for consulting services related to the need for the refurbishment of privately owned buildings, energy optimization, and the preservation of cultural heritage. The shared challenge is a need to respond to climate change by fundamentally rethinking the way in which the built environment is planned, designed and reconstructed – in order to both mitigate climate change by slashing carbon emissions and to adapt to it by preparing for more extreme weather. The EPOurban consulting systems are intended to link up municipal and state institutions with 1  Cities of Bolzano, Bratislava, Celje, Leipzig, Sopot, Voitsberg Region and Academia Istropolitana Nova and Aufbauwerk Region Leipzig GmbH.

local experts and private building owners in urban areas. The consulting systems implemented by EPOurban partner cities have had a positive impact on: • The ability and readiness of private building owners to carry out private investments • The development of neighbourhoods and the local economy in deprived urban areas • Consulting systems as intermediary network structures between municipal institutions, local experts and private building owners have the following functions: • They facilitate the involvement of local key actors in urban development strategies and in the multi-level system of EU governance • They can significantly contribute to Europe 2020 targets, the European Agenda of the Leipzig Charter and other EU policies in the field of sustainable urban development and adaptation to climate change In order to generate these potentials and to support the effectiveness and sustainability of consulting systems, the following conclusions and recommendations have been drawn up and will be disseminated by the EPOurban Consortium among political representatives at all levels of governance: 1. The need to raise awareness of the relevance of private building owners in order to achieve EU-wide targets in connection with urban development 2. The need to raise awareness of the demand for holistic know-how transfer and activation of private building owners by means of consulting systems and the provision of training structures for knowledge carriers in such systems

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3. The need to raise awareness of the relevance of consulting systems for the preservation and refurbishment of historical residential buildings as important cultural possessions in the cities of the EU 4. The need to improve the suitability of funding programmes and instruments across all political levels such that building house owners are perceived as key actors and consulting systems are recognized as the way forward in urban development processes 5. The need to align regional and state level legislation with EU directives 6. The improvement of framework conditions regarding the low energy efficiency of historical buildings and environmental protection.

Introduction Social and demographic changes in European cities directly affect residential housing in urban areas. Trends such as the aging society, the dwindling population, in- and out-migration, changing household patterns, new lifestyles, growing numbers of poor households, and rising awareness of ecological aspects have led to new requirements for housing. Furthermore, the majority of residential buildings belong to individual owners. The lack of financial and human resources (e.g. knowledge) to manage and implement restructuring measures present a serious challenge for the development of urban districts. Referring to the general trends and framework, the consortium of the EU project EPOurban brings together cities of different sizes from seven nations affected by these trends and consequences. Given their specific political, social and structural framework conditions, each city is characterized by a specific problem situation. However, the challenges they share are the lack of governance between the political sector and individual private owners as relevant actors on the market which is an obstacle for cross-sectoral cooperation in all the partner cities involved. In addition, urban development strategies of European cities are geared to the funding options provided by the EU – which under the current funding strategy neglect private building owners.

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EPOurban meets this challenge and fosters both a successful housing market and sustainable urban development in the face of not only social and demographic change but also climate change. It intends to deliver instruments for the activation of private owners in order to integrate them into overall housing and urban development strategies. It develops consulting systems that provide owners with knowledge on housing market trends, adapted use concepts, financing/funding possibilities, renovation procedures, state-of-theart building services engineering, and marketing and management aspects. Taking these aspects into account, the main intention of EPOurban was to develop a crosssectoral and transnational approach which helps bridge the gap of governance, empowers private owners, and enables them to play an active role in sustainable urban development. Given this range of objectives, EPOurban reflects the targets stated by the Leipzig Charter on Sustainable European Cities. This policy paper is one central output and statement by the EPOurban Consortium. The main issues and challenges of the cities involved are set out in more detail below. Based on this, the approach and impact of the consulting systems developed by the partner cities are outlined. The formulation of policy options takes into account obstacles entailed by gaps of governance that hamper the implementation of long-term and effective consulting systems. Finally, the EPOurban cities formulate common recommendations to develop appropriate framework conditions at different levels of governance. In addition to this, each partner city draws its own conclusions from the project and formulates specific recommendations for political stakeholders in national policy papers (see annex).

Problem description The EPOurban project involved seven cities in central Europe facing a wide range of challenges related to urban development. There is a general demand for consulting services which are connected to the need for the refurbishment of privately owned buildings, energy conservation


Policy Paper

and optimization, heritage conservation, and the revitalization of buildings’ surroundings. Based on the project outcome, three common major problems were identified: A) Consequences of dynamic transition processes in cities 1. The different framework conditions of EPOurban partners show that European cities face a range of problems brought about by social, economic, political and ecological transition processes. 2. The majority of the participating cities that are still undergoing urban transformation are characterized by the challenges of urban shrinkage. 3. The framework conditions in all EPOurban cities are typified by the challenges of high vacancies in inner-city districts, private owners’ reluctance to invest and, as a result, an urgent demand for restructuring. 4. In cities like Leipzig, shrinking processes have been replaced by trends of urban growth. These cities face a mixture of new and upcoming challenges as a consequence of the short-term sequence of divergent processes. One result is the further differentiation of spatial and social disparities between inner-city districts. B) Regeneration of listed historical buildings under private ownership 1. Central European cities have a rich cultural heritage – for many city and town centres have retained their historical character. 2. The majority of buildings enjoy listed status. There are strict guidelines that must be met while implementing renovation and revitalization measures for certain buildings, natural items and public premises found in protected districts. Furthermore, red tape for building renovation permits is complicated. 3. Buildings located in inner-city districts are seriously exposed to diverse impacts of adverse environment conditions (e.g. pollution, vibrations, noise, high salinity, flooding). 4. Although high technical requirements for protected buildings make refurbishment more expensive, many private owners have very limited funds. 5. Individual private owners need to be activated

and educated in the field of property management and how to carry out refurbishment. C) Mitigation and adaptation to climate change in the built environment and environmental protection 1. According to estimates by the European Commission, the total energy savings potential in residential buildings amounts to 27%. 2. Householders are becoming increasingly interested in saving energy (especially in connection with heating) in response to rising energy prices. 3. The built environment, residential buildings and their surroundings need to be prepared for more extreme weather such as heavy rain and strong winds resulting from climate change. 4. Nevertheless, mitigation and adaptation measures for buildings such as insulation are expensive. 5. The return on investment is slow. As result, there is low take-up among private building owners for public funding programmes which support energy efficiency measures. Regarding the above-described problems, the partner cities in the EPOurban Consortium represent a range of different social, structural, economic and political framework conditions. Yet despite their specific differences, they share a common major obstacle which also hampers the development of urban neighbourhoods: the lack of support structures for individual private building owners (especially in deprived districts) and gaps of governance.

Consulting systems to empower private owners The strategic and thematic goals of EPOurban are based on the objectives of the Leipzig Charter on Sustainable European Cities. This document identifies the need for holistic strategies and coordinated action by all the actors involved in urban development processes (2007: p. 2). Furthermore, effective urban governance requires the integration of all levels of governance: local, regional, national and European. Moreover,

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the potential of supporting network structures to transfer expertise and activate local actors are identified as further relevant measures (p. 3). However, the EU’s funding strategy neglects support for private building owners, which hampers the involvement of this specific group of urban actors in the implementation of urban strategies and approaches to meet EU targets. Besides, the national and regional public programmes of the partner cities’ countries are currently also unsuitable for the implementation of integrated approaches to support private building owners. Against this background, the EU project EPOurban supported by the EU programme CENTRAL EUROPE developed and implemented consulting structures as pilot cases. In doing so, the consortium acquired various experience regarding political framework conditions and obstacles in the different governance systems of the project partners. These insights are examined in order to draw conclusions and to formulate both common and nationally recommendations. Objectives of EPOurban The primary objective of EPOurban is to build up the capacities of private owners of residential buildings, to take adaptive measures, and to generate private investment into the residen­tial building stock. This is embedded in the overall urban revitalization strategy and is a proactive approach to tackling the urban issues described above. The overarching objectives are to foster social cohesion and to deal with a key bottleneck for urban revitalization, namely critical market failure in private housing. This is in line with strengthening the competitiveness of peripheral areas and countering social segregation. Structure and mode of action of the consulting system The consulting systems are designed to bring together municipal and state institutions, local experts/practitioners, and the target group of private owners of buildings requiring refurbishment. The consulting system has the following features: • High flexibility • Open to different problems and needs of private owners

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• Based on networking and the exchange of experience and information • Potential to attract public and private support and supplement funding. The consulting system is based on the following steps: 1. Identification of the problems of a private owner 2. Identifying suitable experts from networks of consultants 3. Development of solutions for the private owner 4. Monitoring the quality and efficiency of the consulting process 5. Implementation of the project proposal 6. Evaluation of the project’s efficiency following implementation The establishment of the consulting system ought to motivate private owners to search for improvements to their properties as part of an urban neighbourhood and to influence owners of adjacent buildings. As a result, consultancy is expected to trigger private investment in property. The owners receive help in the form of consulting which includes action plans to improve their property. Related benefits include raising the property’s market value, improving the quality of a related public space, and boosting the quality of life in neighbourhood. The following areas of expertise were mainly demanded by the private owners during the consulting processes: • Transfer of technical support Provision of expertise by engineers, architects and financial experts • Support with drawing up usage, technical and financial concepts Assistance with the development of ideas and perspectives for the future use of the property as well as with the assessment of the financial implications • Basic knowledge and skills for applying for refurbishment permits. Provision of guidance regarding timelines and workflows. To sum up, EPOurban developed an approach which enables the provision of technical support to individual private building owners who otherwise lack the funds required to retain civil engineers and financial experts. The consulting systems implemented in the EPOurban cities act as intermediary systems which help overcome


Policy Paper

the obstacles in urban governance impeding the involvement of private building owners in urban development strategies. The consulting systems are flexible in content and structure and can be adapted to different social, urban and political framework conditions. They can also be connected to various urban issues such as the improvement of local conditions for the establishment of small and medium sized enterprises (SMEs) and specific political programmes (e.g. boosting energy efficiency or combating the effects of climate change). Effectiveness of consulting systems The consulting systems are an effective, holistic way of meeting the above-mentioned challenges and development obstacles and can be described as follows: Effects for the governance systems in cities In many towns and cities in Europe, powerful groups of owners are essential in order to tackle barriers preventing the development of entire districts and to avoid the decline of whole neighbourhoods. The EPOurban approach is based on cross-sectoral cooperation between municipal institutions, local experts and practitioners, and individual private owners in deprived areas. Accordingly, it acts as an intermediary network structure to interlink different levels and sectors in governance systems. It helps increase effectiveness and connectivity of the principle of countervailing influence in the multi-level policy system of EU. Effects for the owner Thanks to the provision of technical and economic know-how and the development of management expertise, private owners can be activated and empowered to develop their own real estate. Effects for neighbourhoods and the local economy Private investment in properties in inner city areas the improves the living quality in the neighbourhood. Furthermore, processes of dilapidation in certain districts can be reversed. Private investments also enhance the value of neighbouring real estate.

Contribution to Europe 2020 targets, the European agenda of the Leipzig Charter and other EU policies in the field of sustainable urban development and adaptation to climate change Owing to the effects mentioned above, the EPOurban consulting systems develop an enormous leverage effect to meet general social, economic and ecological issues in European cities. They directly contribute to the achievement of Europe 2020 targets and the objectives formulated in the Leipzig Charter by: • Paying attention to disadvantaged neighbourhoods • Avoiding the social and economic marginalization of neighbourhoods in deprived areas • Renovating historical buildings in European cities • Contributing to the central objective of the Leipzig Charter: inner over external urban development • Ensuring joint learning and the sharing of best practice regarding the activation of private ownership • Contributing to the Europe 2020 strategy, especially ‘Climate change and energy sustainability’ • Contributing to the EU Biodiversity Strategy through the protection of protected species (birds, bats) in residential areas • Contributing to the EU strategy of adaptation to climate change through the implementation of various adaptive measures in refurbished residential buildings (green roofs, sustainable rainwater management) • Contributing to the EU Green Infrastructure Strategy by promoting the green infrastructure in the surroundings of residential buildings In conclusion, the EU project EPOurban represents an integrated approach which enables cross-sectoral cooperation and improves urban governance systems.

Conclusions and recommendations During the EPOurban project, potentials, preconditions and obstacles for the operation and implementation of consulting systems were identified. Based on these insights, the consor-

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tium formulates the following conclusions and recommendations which will be disseminated among political decision-makers at all levels of governance in the EU. The need to raise awareness of the relevance of consulting systems in order to achieve EU-wide targets Consulting systems as implemented in the EPOurban project contribute to the achievement of EU targets and address various urban challenges and issues. They need to be considered as a suitable approach to bring together local key actors with various urban development strategies pursued by different political institutions. Consulting systems represent an integrated approach which needs to be transferred to and implemented in other cities The EPOurban cities represent a wide range of urban, social and political framework conditions. The consulting systems are characterized by high flexibility and adaptability. Accordingly, they can easily be transferred to and implemented in other European cities. As a core output, the consortium has developed a set of Blended Learning Tools and a Business Concept to enable transfer to other cities. The sustainability of running consulting systems in EPOurban cities and the transfer of this approach to other European cities needs to be supported bearing in mind the following recommendations: The need to raise awareness of private building owners as a relevant group for urban development in the EU Private property-owners are among the foremost actors and cooperation partners in urban renewal, especially in disadvantaged areas. Professional support through interdisciplinary consulting (e.g. with scouts or expert teams) ensures the integration of private individuals into the urban renewal process. It facilitates appropriate owner-occupant management and simplifies access to the market. The following activities and measures can support private building owners: EU level: • Interdisciplinary consulting ought to be reco-

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gnized in EU funding programmes and should be regarded as start-up assistance which paves the way for subsequent investment • Support for training structures for the qualification of knowledge carriers and municipal employees working in consulting systems • Consulting services for private building owners in the context of implemented consulting systems should become eligible for financial support under the ERDF • National level: • Revising urban planning tools in order to improve and adapt the suitability of these tools to meet the demands of private building owners and the challenges of deprived inner-city areas • Implementation of housing promotion activities geared to specific target groups and housing aspects (e.g. support for energy efficiency measures Regional level: • Developing stable and coordinated urban planning frameworks and regulation mechanisms • Providing institutional support to private owners • Implementing and increasing the flexibility of innovative funding systems (e.g. revolving funds) The need to raise awareness of the relevance of heritage and historical buildings as cultural possessions in the EU The consulting systems of EPOurban are focused on the reconstruction and preservation of historical buildings which represent an outstanding cultural heritage of EU cities which needs to be recognized and supported at all political levels: EU level: • Including the refurbishment of historical residential buildings in the European Urban Agenda • Specific support for energy efficiency measures for historical buildings • National: • Creating a special budget for the renovation of historical residential buildings • Legislative changes to improve the suitability of existing tools and programmes • Ensuring access to funding for privately owned cultural heritage buildings from EU funds • Regional: • Providing systematic incentives for building re-


Policy Paper

pairs, the modernization and regular maintenance of historical buildings. The need to align regional and state level legislation with EU Directives Cities play an important role in the promotion of financial instruments. In order to implement such instruments successfully, clear regulations and guidelines are required. • Improving the suitability of programmes and permeability across different levels to allow the sustainability of consulting systems • Simplifying legal regulation at all political levels • Adaptation of national and regional legislation and programmes to the general demands of cities in transition (shrinkage, growth) e.g. funding for housing promotion activities in connection with urban regeneration The need to improve the framework conditions for mitigation and adaptation to climate change in the built environment and environmental protection Since one in two citizens live in cities and urban territories, sustainable development in cities is not merely an “option” but imperative if the goals of sustainable urban development in the EU are to be reached. EU level: • Funding under the ERDF for energy efficiency measures in private residential buildings • National level: • Funding from the state budget for energy efficiency measures in private residential buildings and adaptation to climate change • Implementation of EU legislation • Simplifying and improving the flexibility of legal regulations • Supporting multiple resource funding and the implementation of revolving funding instruments Regional level and local level • Supporting multiple resource funding and the implementation of revolving funding instruments • Supporting technical infrastructure renovation and ensuring its sufficient capacity (water management, energy, connection and transport systems)

These recommendations will be disseminated among political decision-makers at all political levels. This will be done using a broad range of dissemination tools designed for maximum impact in order to improve the framework conditions for the sustainability of consulting systems and the transfer of this approach to other European cities. EPOurban Consortium November 2014

Annex: National policy papers Why does the city need a consulting system? Local problem description Although there are some private consulting activities, other specific initiatives and a raising awareness about energy efficiency and production from renewables sources in private building sector, a public local action is needed. The consulting system has been developed on the basis of what is perceived to be the key elements that affect the retrofitting of private houses. These key elements were highlighted by a series of interviews with stakeholders in the first phase of the project. In fact, there are three main aspects that limit the effectiveness of the implementation: the complexity of decision-making in the case of a condominium, the financial viability of the interventions, namely the lack of cash flow of owners and soft loans provided by banks and financial institutions, and their actual energy efficiency. EPOurban has been intended to be a laboratory where the Municipality of Bolzano tests and activates new modes of governance as well as innovative tools. The project aims at stimulating the market and supporting the building of public-private capacities in order to implement strategies finalised to the solution of complex urban problems. While other projects and research focus on the redevelopment of public assets and the energy performance of new buildings, EPOurban focuses on the owners of private houses, who have been until now largely neglected. This identifies them as key actors and develops, implements and strengthens a system of technical, financial and administrative consultation that not

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Figura 1. Veduta aerea di Bolzano (fonte: Wikipedia – foto di Myratz – Licenza Creative Commons CC-BY-SA – http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/).

only focuses on the technical and technological aspects of energy-saving retrofit, which, however, are important, but also deals with financial and social aspects and does so with the support of experts in finance, condominium law, and decision making. How is the implemented system functioning? Function and effect of consulting system Through various training/informative sessions, which were characterised by a bottom-up approach, private owners, property managers and citizens learned to share the purposes and methods of the project implementation and consulting system. From analyses and scenarios developed in pilot phases emerges that there is a wide margin for upgrading the building stock’s energy performance and for the financing of redevelopment. As regards to buildings of heritage interest, they generally are in a good state and decorated both inside and outside. For these, the focus should be on efficient and modern cooling and heating solutions as well as on the replacement of older windows. Economically and financially, these in-

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terventions are less demanding than those on the envelope, with shorter payback period and access to local economic and national financial incentives or to third-party financing and energy performance contracts. Houses built after World War II show greater chance of intervention and allow a more integrated approach as well as the achievement of extra development rights, if the building fulfils the criteria of a ClimateHouse C. However, limited economic and financial resources often hinder refurbishment. The density bonus seems to be one of the most remunerating financing opportunities, but it has so far been limited by constraints imposed by the real estate industry. What are the requirements for the sustainability of consulting systems? The sustainability of consulting system could be only guaranteed by the sponsorships of private firms, local service providers and associations (construction sector, building managers’ associations, etc.), the minimum fees paid by owners to cover part of the expenses. An other chance could be the use of ESCo model (e.g. cost of con-


Policy Paper

sultancy could be paid with savings deriving from refurbishment, in case the process carries to retrofitting projects) or, better, including the cost of consultancy (or partially) in the services provided by the bank for the loans related to the retrofits. A proposal for the future development of the services portfolio could include: • consulting services provided in phase I&II of the project (technical, legal, economic-financial) • self-evaluation phase (web based templates and questionnaires, see below) necessary to provide all the information needed without physical inspection by the consultants • web based information (home page of the Municipality) including: services provided, consultants’ list, legal framework, links to main stakeholders, audit process structure (e.g. workflow), types of building to be assessed, case studies derived from previous phases, etc. What political decisions and actions are needed at the local, regional and national level? In order to support the consulting system and the strategies underlined in the EPOurban project,

political decisions and actions are needed at different institutional levels in the Italian context. Specifically, • at national level: the simplification of legal framework in urban and building sector and attention to cross-sectoral policy areas such as strategies of mitigation and adaptation to climate change in urban areas, stable national incentive system for the promotion of energy efficiency and use of renewable energy source, and compliance of national legislation with more recent EU Directives; • at provincial level: creation of stable provincial revolving fund dedicated, in part, to the financing of energy retrofitting project, simplification of legal urban planning framework, stable and coordinated regulatory framework between provincial and municipal levels, stable and coordinated support to private actors within intra-institutional offices; • at the local (municipal) level: revision of local urban planning instruments, in particular the town plan, and the revision of urban and building code.

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Retrofit energetico e rigenerazione urbana Il progetto EPOURBAN

Sandra Verones, Andrea Rinaldi, Stefano Rebecchi pp. 200 - Euro 30,00 ISBN 978-88-96386-40-8 formato 21x29,7 cm


Introduzione Per una cittĂ possibile Andrea Rinaldi, Sara Verones


Introduzione – Per una città possibile

Il modo in cui pensiamo il futuro ha un passato. Tuttavia è ormai consolidata l’idea che il futuro che sta emergendo sarà diverso da tutto ciò che abbiamo conosciuto in passato. Le teorie dei “commons collaborativi” di Jeremy Rifkin, le interpretazioni urbane di Zygmunt Bauman sostenute dalla metafora della “liquidità”, le teorie della “decrescita” di Serge Latouche, ci consegnano l’ipotesi di un mondo che viene profondamente diverso. Una differenza di genere e non di grado, al quale corrisponderà un cambiamento nei modi di vita, di abitare, di costruire. Nel settore delle costruzioni, la storica incapacità del mondo dell’edilizia di reggere il passo con le rapide trasformazioni in atto nella società, non solo non ha permesso di innovare nel progetto e costruzione degli spazi di vita, ma ha originato un patrimonio obsoleto che rende difficoltose e onerose le trasformazioni. È uno dei settori economici più arretrati e come tale in grado di esprimere le maggiori potenzialità di trasformazione. L’importanza di capire da dove veniamo per decidere dove andare è fondamentale: il patrimonio edilizio è lo specchio della nostra storia, sulla quale fondare le modificazioni necessarie per la città che viene. I cambiamenti non potranno pertanto essere radicali pena il rifiuto, ma ripartire dal passato e dalle necessità per ripensare il futuro possibile. Vittorio Gregotti la chiama “il possibile necessario”, intesa come sostanza strutturale di ogni progetto di architettura. Nel dibattito in atto sulla città la necessità della rigenerazione edilizia non è più motivo di discussione, ma ancora si stenta a intraprendere questa strada in modo deciso. Il complicato sistema legislativo, giuridico e burocratico che l’Italia ha

pericolosamente raggiunto rende difficoltoso operare anche le minime opere d’innovazione, ingessando di fatto ogni nuova iniziativa che intende modificare lo stato delle cose. La crisi economica in atto ne è una conseguenza e non la causa. La Città di Bolzano, attraverso il progetto EPOurban, sostenuto da fondi europei all’interno del programma Central Europe, cui la città di Bolzano partecipa insieme alle città di Leipzig (Germania), Sopot (Polonia), Praga (Repubblica Ceca), Celje (Slovenia), Bratislava (Slovacchia) e la regione di Voitsberg (Austria), ha deciso di semplificare e incentivare il processo di rigenerazione energetica del patrimonio edilizio privato. Il progetto persegue le sue finalità attraverso un attento studio tecnico-scientifico da parte di un selezionato team di esperti, momenti formativi/ informativi con i privati proprietari, gli amministratori e la cittadinanza tutta che presuppone una reale condivisione delle finalità e dei modi di attuazione del progetto, sostenendo una metodologia bottom-up. Le assemblee condominiali singole, il coinvolgimento in riunioni periodiche tra amministratori condominiali, associazioni di amministratori, la Tutela consumatori e l’amministrazione pubblica, oltre alla competenza degli esperti selezionati e a incontri congiunti tra tutti gli attori coinvolti, sono i tools attraverso i quali il Comune di Bolzano si pone come facilitatore di processi e reale innovatore. In linea con il Piano Strategico 2015 e il Masterplan del 2007, il testo mostra come esempio l’impegno della Città di Bolzano a includere l’energia tra i principali temi urbani e lavorare affinché questo si traduca in strumenti urbanistici, tecni-

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Sara Verones, Andrea Rinaldi, Stefano Rebecchi

Figura 2. La citta di Bolzano da Castel Firmiano – Foto Paola De Pietri.

ci e finanziari per la sua reale implementazione, ponendo l’accento sulla multidisciplinarietà del problema energetico applicato al contesto edilizio, sulla partecipazione dei proprietari e degli amministratori condominiali, sul supporto tecnico, finanziario e legale alla presa decisionale, e sull’informazione alla cittadinanza. Il testo è articolato in una prima parte strettamente metodologica e una seconda parte che illustra il lavoro svolto su venti casi studio reperiti all’interno della Città di Bolzano. La prima parte introduce, in modo compiuto, gli obiettivi, le modalità, le tecniche, i costi e i benefici di una rigenerazione energetica del patrimonio edilizio. Come si possono quindi tramutare in opportunità i problemi dell’obsolescenza del patrimonio edilizio, quali sono i principali aspetti giuridici della convivenza negli edifici residenziali collettivi, la possibilità di avere strumenti di controllo agili ed efficaci. E ancora, i principi di progettazione architettonica della rigenerazione, gli aspetti tecni-

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ci riguardanti l’involucro opaco e i componenti trasparenti, l’integrazione edificio-impianto e, non ultimo il miglioramento del benessere degli utenti negli edifici rigenerati. In un sistema a economia di mercato tutte queste buone pratiche rimangono sulla carta se non sono supportate da adeguati studi sui costi-benefici e dalle possibilità reali di finanziamento dell’investimento. Il testo affronta, in modo sintetico ma chiaro, anche questi ultimi due aspetti delineando una metodologia di progetto che progettisti e attori del processo di rigenerazione potranno replicare, pur nella singolarità di ogni caso. Un discorso a parte meritano i casi studio – l’esempio pratico dell’applicazione delle teorie metodologiche illustrate – suddivisi in tutelati, vincolati, liberi da vincoli. Ognuno di questi casi è stato oggetto di un approccio di tipo diverso, dovuto alla specificità dell’edificio e delle condizioni al contorno, generando una casistica che può essere presa a riferimento anche per altre città del paese. Negli edifici


Introduzione – Per una città possibile

tutelati e vincolati, spesso in buono stato manutentivo, non si è ritenuto utile e opportuno intervenire sull’involucro ma ci si è focalizzati sull’efficientamento dell’impianto di condizionamento, e soprattutto sull’inserimento della ventilazione meccanica controllata. Dal punto di vista economico e finanziario, queste tipologie d’intervento sono meno impegnative di quelle sull’involucro con tempi di ritorno inferiori e accesso agli incentivi economici nazionali maggiormente immediati. Gli edifici liberi mostrano invece maggiori chance di intervento e potenzialità, permettendo di mettere in atto un approccio maggiormente integrato. In questi casi si può accedere al “bonus cubatura” (il Comune di Bolzano prevede in molti casi un ampliamento del volume al raggiungimento per l’interno edificio della classe energetica CasaClima C), con scenari d’intervento che nella maggior parte dei casi consentono il raggiungimento della classe CasaClima A. D’altro canto è ovvio che la loro efficacia dal punto di vista energeti-

co possa essere inficiata dalla, talvolta, limitata efficienza economica e finanziaria. L’utilizzo del “bonus cubatura”, in questo caso appare come una delle opportunità più interessanti per il finanziamento di queste azioni ma presenta altresì dei limiti dovuti alla contingenza del settore immobiliare e delle sue forme realizzative. Se sono ormai incontestabili i benefici della rigenerazione edilizia dal punto di vista ambientale (consumo di suolo, azzeramento delle emissioni di biossido di carbonio) economico (come strumento in grado di far uscire il settore delle costruzioni dalla palude in cui versa), e del benessere (miglioramento della qualità di vita sostenibile), non sono ancora chiare altrettanto le implicazioni che avrà sull’immagine della città. La “postmetropoli”, come la chiama Vittorio Gregotti, è un insieme caotico di parti eterogenee. La rigenerazione potrà essere il momento in cui si può riscoprire un rapporto organico tra l’immagine della città e la compagine sociale che essa ospita?

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Retrofit degli edifici collettivi: possibilità e opportunità Sara Verones, Carlo Battisti

L’articolo presenta l’esperienza del Comune di Bolzano all’interno del progetto di cooperazione transnazionale Central Europe denominato EPOurban. Il Progetto “Enabling Private Owners of Residential Buildings to Integrate them into Urban Restructuring Processes” intende superare i cambiamenti presenti all’interno delle nostre città elaborando strumenti che attivino i privati proprietari all’interno di strategie pubbliche di sviluppo urbano. Nello specifico la città di Bolzano ha finalizzato le proprie attività alla consulenza multidisciplinare, tecnica, economica e finanziaria, con l’obiettivo della riqualificazione energetica dei condomini in linea con le indicazioni del Master Plan e del Piano CO2 neutrale. The article presents the experience of the city of Bolzano in the transnational cooperation project called EPOurban Central Europe. The Project “Enabling Private Owners of Residential Buildings to Integrate them into Urban Restructuring Processes” intends to overcome the ongoing changes by making available instruments for the activation of private owners in order to integrate them into housing and urban development strategies. Specifically, the city of Bolzano has finalized its activities to the multidisciplinary consultancy, technical, economic and financial, aimed at retrofitting the energy efficiency of apartment buildings in line with the guidelines of the Master Plan and the Plan CO2 neutral.


Retrofit degli edifici collettivi: possibilità e opportunità

Introduzione Coprendo un’area di oltre 1 milione di km2, il programma di cooperazione transfrontaliera Central Europe coinvolge circa 142 milioni di persone all’interno di 9 stati. La strategia complessiva del programma è formulata in risposta diretta alla strategia Europa 2020 di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Crescita intelligente significa migliorare le prestazioni dell’UE in materia di istruzione, ricerca / innovazione e società digitale. Crescita sostenibile significa costruire una più competitiva economia a basse emissioni di carbonio che renda efficiente l’uso sostenibile delle risorse. Crescita inclusiva significa aumentare il tasso di occupazione in Europa. Nel quadro della strategia 2020 l’UE ha fissato obiettivi ambiziosi rispetto ai cambiamenti climatici e all’energia. Si propone di diminuire rispetto al 1990 le emissioni di gas a effetto serra del 20%, di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica del 20%. Con la coesione economica, sociale e territoriale in mente, uno degli obiettivi generali del programma Central Europe è stato identificato come la cooperazione sulle strategie di bassa emissione di carbonio in Europa centrale con la finalità di sostenere la transizione verso un’economia più efficiente in tutti i settori, favorendo investimenti a sostegno dell’efficienza energetica, gestione intelligente dell’energia e delle energie rinnovabili. In questo contesto il progetto EPOurban, sviluppato all’interno di un ampio consorzio che vede coinvolte le città di Lipsia (Germania), Praga (Repubblica Ceca), Bratislava (Repubblica Slovacca), Voitsberg (Austria) e Celje (Slovenia), trova le sue fondamenta.

Gli obiettivi del progetto e la visione della città di Bolzano Mentre la maggior parte dei progetti all’interno del programma Central Europe, così come all’interno di altri programmi dell’Unione Europa, si concentrano sulla proprietà pubblica come stimolo per la riqualificazione urbana, il progetto EPOurban identifica i privati ​​come attori chiave e insieme a loro costituisce il concetto di consulenza per avviare gli investimenti privati per la riqualificazione di edifici in multiproprietà​​. Questo è, nello specifico per la città di Bolzano, l’occasione per mettere in campo un laboratorio di sperimentazione che miri a stimolare la riduzione delle emissioni di gas serra nelle aree urbane e nel settore dell’edilizia privata in linea con le strategie dell’amministrazione messe in campo fino a questo momento. Il Comune di Bolzano, infatti, sin dal 2005 introduce nel regolamento edilizio i requisiti di certificazione energetica CasaClima, in particolare, rende necessaria la classe di efficienza energetica C (< 70 kW/m2a) per ottenere il permesso di costruire. Nel 2007, è stata introdotta l’obbligatorietà del soddisfacimento del parametro CasaClima B nelle nuove costruzioni o soggette a demo-ricostruzione, con almeno il 50% della superficie calpestabile oggetto di recupero. Inoltre, attraverso una fitta stagione di programmazione, è stata promossa la creazione, da un lato, di nuove parti della città, e, d’altra parte, la riqualificazione della periferia urbana. Esempi importanti sono i quartieri sostenibili Casanova e Firmian a sud di Bolzano, che hanno agito come un volano del Piano di sviluppo strategico della

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Sara Verones, Andrea Rinaldi, Stefano Rebecchi

città di Bolzano, nel 2004, con l’individuazione dell’obiettivo ambientale come eccellenza del futuro della città. Contestualmente, la Città di Bolzano è divenuta membro dell’Alleanza Clima dal 1994 e nel 2009, ha firmato il Patto dei Sindaci attraverso il quale ha promosso la redazione del PAES (2014). Sempre nel 2009, il Comune ha avviato il piano ‘Verso una città CO2 neutrale’, ponendosi l’obiettivo di raggiungere la neutralità di CO2 entro il 2030. Nel 2010, il Master Plan individua una strategia per la dimensione energetica che richiede azioni finanziarie e tecniche che sappiano agire sulla riduzione dei consumi. In particolare emerge come prioritario il tema dello stock edilizio esistente e del costruire sul costruito. A questo riguardo il comune di Bolzano propose l’uso di incentivi volumetrici per riqualificare gli edifici esistenti che sono poi stati deliberati a livello provinciale, prima nel 2011 e poi nel 2013 e ancora nel 2014. Con la delibera provinciale 964/2014 l’incentivo è stato sensibilmente rivisto e prevede ora un incremento del 20% del volume esistente per ristrutturazioni edilizie nei casi in cui si ottenga lo standard CasaClima C e si rientri nelle fattispecie urbanistiche previste dalle norme nazionali, provinciali e comunali. In questo contesto, il progetto EPOurban si è posto l’ambizioso obiettivo locale di essere uno degli strumenti di attuazione delle politiche municipali proponendosi come un cantiere di dialogo permanente dove elaborare metodologie interdisciplinari e condivise tra privati cittadini, amministrazione e attori locali. L’aumento dell’efficienza energetica e della produzione da fonti di energia rinnovabili attraverso la riqualificazione di condomini diventa l’oggetto di un’attività di coinvolgimento di venti condomini, cioè di circa settecento famiglie e venti amministratori condominiali in un processo lungo, nella sua fase principale, quasi due anni. La città di Bolzano attraverso EPOurban si è fatta promotrice della formazione di una coscienza e conoscenza della materia attraverso l’informazione e l’attività di consulenza e dialogo costante messa in atto durante tutto l’arco del progetto.

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Problemi che il progetto intende affrontare Il piano di lavoro del progetto EPOurban è stato suddiviso secondo cinque fasi o “work package” (WP). In particolare in due WP i partner si sono concentrati sugli aspetti più operativi, soprattutto a livello locale: la definizione del contesto e del fabbisogno di consulenza (WP3) e l’attuazione del programma di consulenze pilota (WP4), declinate dal Comune di Bolzano nello studio del risanamento energetico di alcuni condomini residenziali privati cittadini, esemplari per tipologia architettonica e urbanistica. Il Comune di Bolzano, supportato dal Cluster Edilizia del TIS Innovation Park di Bolzano, ha promosso un approccio innovativo nelle attività di progetto. Inizialmente è stata condotta una campagna di interviste sul tema dell’efficienza energetica degli edifici privati con i principali “stakeholder”1 locali. L’obiettivo era quello di far emergere, con l’ausilio di un questionario, i principali ostacoli allo sviluppo di un mercato locale del risanamento energetico. I risultati, schematizzati nella tabella seguente, mostrano una gerarchia netta tra aspetti economici e finanziari, prevalenti, quelli dipendenti da leggi e regolamenti e infine quelli legati alle difficoltà tecniche di intervento. Queste ultime sembrano nella maggioranza delle valutazioni non essere un problema rilevante; il freno principale individuato dagli intervistati è la mancanza di liquidità (Figura 3). Dall’indagine emerge comunque la presenza di parecchi servizi sull’efficienza energetica di tipo consulenziale, forniti da associazioni di categoria, enti di ricerca, certificatori energetici, organizzazioni dei proprietari e gestori condominiali. È da rilevare inoltre lo sforzo messo in campo dall’amministrazione cittadina per integrare nelle “policy” strumenti in grado di accelerare il pro-

1  Gli enti intervistati sono stati: Agenzia CasaClima, Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari (ANACI) – sede di Bolzano, Associazione della Proprietà Edilizia (APE), Assoimprenditori – Collegio Costruttori di Bolzano, Centro Casa – Associazione Inquilini dell’Alto Adige, CNA Bolzano – Unione Provinciale degli Artigiani e delle Piccole Imprese, EURAC – Istituto per le Energie Rinnovabili, IpES Istituto per l’Edilizia Sociale della Provincia Autonoma di Bolzano, IRE Istituto Ricerca Economica – CCIAA Camera Commercio Bolzano, LVH-APA Associazione Provinciale Artigiani, Raiffeisen Cassa Rurale di Bolzano.


Retrofit degli edifici collettivi: possibilità e opportunità

Figura 3. Istogramma rappresentante i risultati delle interviste.

cesso (su tutti, il “bonus” volumetrico per riqualificazioni energetiche ad alte prestazioni). Gli stakeholder si sono mostrati proattivi, suggerendo una serie di azioni correttive per fronteggiare le principali problematiche evidenziate (si veda la tabella seguente, che riporta gli strumenti ritenuti maggiormente efficaci).

Aspetti innovativi del progetto Metodologia Il confronto tra i fabbisogni emersi e l’offerta di servizi presente sul territorio ha consentito di delineare le caratteristiche della consulenza necessaria per un supporto efficace alla riqualificazione energetica residenziale locale. Il Comune di Bolzano ha così pubblicato al termine del 2012 un bando per la selezione di una “short list” di consulenti. Sulla base dei profili ricercati, è nata così una commissione multidisciplinare di 14 esperti di: riqualificazione energetica (architetti e ingegneri), finanza e gestione economica degli immobili, diritto del condominio (legali), processi decisionali

compartecipati (cooperative edili) (Figura 4). Parallelamente il Comune, così come gli altri partner di progetto, ha definito le aree urbane più interessanti per l’avvio dei processi di consulenza, coincidenti principalmente con le cinque circoscrizioni cittadine2. Con avviso pubblico il Comune ha raccolto da parte degli amministratori condominiali le candidature degli edifici per il programma di consulenza. Tra le numerose richieste ricevute sono stati infine selezionati venti edifici da sottoporre all’analisi della commissione di consulenti in due fasi (2013, 2014) riconducibili sostanzialmente a tre tipologie: immobili tutelati dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici, immobili non tutelati ma comunque sottoposti ad alcuni vincoli edilizi (all’interno del contesto storico) e infine condomini degli anni ’60-’70. Processo Uno dei principali obiettivi del progetto è stato quello di elaborare un concetto di consulenza, da 2  Centro-Piani e Rencio, Gries-San Quirino, Europa-Novacella, Don Bosco e Oltrisarco-Aslago.

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Sara Verones, Andrea Rinaldi, Stefano Rebecchi

Mancanza di liquidità

liquidazione veloce degli incentivi agevolazioni finanziarie, anche con fondo rotazione modello di intervento partnership pubblico private ESCo differenziare l’IMU formare personale bancario

Rapporto costi/benefici insufficiente

budget chiuso combinazione con manutenzione straordinaria esempio da interventi pubblici monitoraggio prestazioni bonus cubatura

Incertezza normativa

obbligo di legge, anche certificazione

Strumenti legislativi inadeguati Burocrazia

accompagnamento del cliente lungo l’iter

Difficoltà tecnica degli interventi

capitolato tipo presentazione qualificata imparziale formazione artigiani

Tutela degli edifici storici Comunicazione

catasto energetico informazioni sul grado di utilizzo degli alloggi campagna pubblicitaria coinvolgimento cittadini soluzioni sportello informativo aumentare livello comunicazione, integrata

Modelli di finanziamento

pacchetto certificato intesa tra le banche

Proprietà vs. locazione Tabella 1. Le problematicità emerse dalle interviste con gli stakeholders ed i suggerimenti raccolti per un loro superamento.

provare nella prima fase operativa e poi migliorare, per applicarlo nella seconda, che potesse costituire un modello replicabile anche in altre città europee. Il concetto (si veda la Figura 6), si basa su un’analisi energetica dell’edificio focalizzata non solo sugli aspetti tecnici, ma che affronti in modo multidisciplinare (“smart audit”) anche quelli economico-finanziari e giuridici (regolamento del condominio), così da massimizzare la probabilità di attuazione degli interventi di riqualificazione energetica proposti (generalmente tre distinti per ogni edificio, a prestazioni crescenti) (Figura 6). Il coinvolgimento dei proprietari è richiesto sin dalle prime fasi (delibera dell’assemblea condominiale che autorizza l’adesione alla proposta di consulenza). Oltre a ciò durante il progetto il Comune ha continuamente stimolato il confronto con gli stakeholder locali sui passi intrapresi, anche tramite la creazione di una piattaforma stabile di dialogo, il “Cantiere EPOurban”. La documentazione finale sugli edifici compren-

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de anche un diagramma di flusso del processo, che va dalla delibera iniziale sino all’archiviazione della documentazione ad intervento di risanamento completato e collaudato. Il risultato di questo processo standardizzato è la consegna agli utenti di un documento completo, il cosiddetto “piano d’azione”, contenente tutte le informazioni necessarie sull’analisi condotta e le successive azioni suggerite.

Risultati del progetto Dal punto di vista dell’efficienza energetica e del finanziamento degli interventi di riqualificazione, dalle analisi e scenari compiuti emergono, in generale, margini di miglioramento – si pensi agli edifici liberi da vincoli e che possono accedere al bonus cubatura. In particolare, i casi pilota riguardanti la categoria degli edifici tutelati, che occupano porzioni significative all’interno del centro storico,


Retrofit degli edifici collettivi: possibilità e opportunità

si trovano in buono stato manutentivo e presentano decorazioni sia interne che esterne. Per questi il team di progetto non ha ritenuto opportuno intervenire sull’involucro ma il focus è stato l’efficientamento o ammodernamento dell’impianto di condizionamento invernale ed estivo, piuttosto che la ventilazione meccanica controllata che la sostituzione dei serramenti, se non recenti. Dal punto di vista economico e finanziario, queste tipologie di intervento risultano meno impegnative che quelle sull’involucro con tempi di ritorno inferiori e accesso agli incentivi economici della Provincia e finanziari nazionali oppure con finanziamento tramite terzi o energy performance contract. Quei casi pilota, invece, costruiti successivamente alla seconda guerra mondiale mostrano maggiori chance di intervento e permettono di mettere in atto un approccio mag-

giormente integrato accedendo anche al bonus cubatura, previo il raggiungimento dello standard CasaClima C. D’altro canto risulta ovvio che la loro efficacia dal punto di vista energetico possa essere inficiata dalla, talvolta, limitata efficienza economica e finanziaria. L’utilizzo del bonus cubatura appare come una delle opportunità più interessanti per il finanziamento di queste azioni ma presenta altresì dei limiti dovuti alla contingenza del settore immobiliare e delle sue forme realizzative.

Figura 4. Un incontro del gruppo di lavoro.

Figura 5. ISC meeting con i partner stranieri tenutosi a Bolzano nel marzo 2013.

Ecco i numeri del progetto EPOurban • quante famiglie? = 192 (prima fase) + 507 (seconda fase) • dimensioni caratteristiche (il più piccolo, il più

Figura 6. Il modello del processo della consulenza EPOurban.

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Sara Verones, Andrea Rinaldi, Stefano Rebecchi

Figura 7. Un’immagine dell’incontro pubblico conclusivo della prima fase pilota tenutosi a Bolzano l’11 novembre 2013 presieduto dalle assessore Pasquali e Trincanato.

grande, la media; il più vecchio, il più recente) delle proprietà condominiali = il più piccolo (Via Leonardo da Vinci 2, 323 m2), il più grande (Viale Druso, 14.277 m2, insieme di edifici), la media (2.694 m2); il più vecchio (Via Portici/P. zza Erbe, dal XII secolo in poi); il più recente (quelli successivi agli anni ’70) • quanti m2 totali? = 17.925 m2 (prima fase) + 35.967 m2 (seconda fase) • il volume complessivo di investimenti sta tra ... e ... (al lordo degli incentivi) = Prima fase (opzione minima – 1.500.000 euro / opzione massima 8.000.000); seconda fase (opzione minima: 6.006.754 – massima: 9.380.704) • e il totale di incentivi fiscali a cui accederebbero i proprietari sarebbe? in media il 50% • e se accedessero (quelli che possono) al bonus energia avremmo nuovi alloggi senza consumo di suolo per totali 1.233 m2 (3.700 m3) per un valore immobiliare stimato di euro 5.005.000 • e il risparmio complessivo di energia sarebbe tra 30% e 85% e il risparmio complessivo di euro in gestione annua sarebbe tra 10% e 60%

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Conclusioni Il bilancio finale è soddisfacente, con interessanti risultati, tangibili e non. Il primo è la consegna a condomini e amministratori dei “report” finali, completi di studi di fattibilità finalizzati a progetti esecutivi di risanamento. Dalle prime informazioni raccolte, per alcuni edifici le assemblee condominiali stanno effettivamente valutando l’avvio dei progetti. Oltre a ciò, altri risultati indiretti sono importanti dal punto di vista strategico: il coinvolgimento ampio dei cittadini bolzanini su una tematica così attuale, e l’accresciuta consapevolezza da parte dell’amministrazione pubblica del proprio ruolo di decisore delle politiche di miglioramento urbano. Altra conseguenza positiva è la creazione di una rete coordinata di consulenti, nella quale le singole competenze specialistiche vengono armonizzate dalla regia pubblica, così da proporre un approccio sistemico al risanamento energetico su larga scala. Il progetto EPOurban si è dimostrato un efficace


Retrofit degli edifici collettivi: possibilità e opportunità

laboratorio di sperimentazione, producendo una serie di elementi innovativi: • La multidisciplinarietà del team, che affronta in modo integrato aspetti tecnologici, legali e finanziari. • Un approccio anche multilivello, con azioni di sensibilizzazione, formazione e confronto. • La centralità del proprietario, ora partner consapevole nel processo di riqualificazione. • L’amministratore condominiale può evolvere in una nuova figura di “property manager”. • Vi è la necessità di “project manager della riqua-

lificazione”, operanti con obiettivi di risultato. • La tematica dell’efficienza energetica può e deve diventare “popolare”, non solo per specialisti. • Il professionista diviene “evangelista” dell’efficienza energetica e diffonde il messaggio. • L’importanza dell’esempio a beneficio dei privati di un’operazione su scala urbana come questa. • L’efficienza energetica si rivela definitivamente una questione di portafoglio, non solo ambientale. • E per concludere è fondamentale l’attenzione al comfort, quindi alla qualità della vita negli edifici.

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Retrofit energetico e rigenerazione urbana Il progetto EPOURBAN

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Aspetti giuridici e sociali del vivere in condominio e la riqualificazione energetica Alfred Frei, Norbert Spitaler, Silvia Zanetti

L’edificio condominale al centro delle analisi non è solamente fatto di aspetti di riqualificazione energetica, ma ospita individui che formano il condominio. Questa convivenza non sempre facile porta a una serie di regolamenti, norme, leggi e sentenze che rendono la struttura socialmente rilevante. L’articolo esamina aspetti giuridici riguardanti la convivenza in condominio e da informazioni sulla normativa in vigore. Inoltre fa presente il ruolo dell’amministratore condominiale nella funzione di esperto incaricato a mettere in funzione il processo decisionale che porta alla riqualificazione dell’edificio. Nell’ultima parte viene rivisto l’aspetto delle barriere architettoniche e vengono introdotti aspetti pratici come eliminare questi permettendo a persone con ridotte capacità di insediarsi con pari opportunità nel collettivo. The multi-property residential building at the center of analysis is not only made of technical issues of renovation but it gives also large space to social aspects about live together. Often, coexisting in restricted spaces leads people to elaborate rules to better organize the social living. This article shows the legal aspects of coexistence and gives an overview about the issues a building manager should consider when beginning the process of energy refurbishment. Finally, the chapter analyses the barrier-free concept to guarantee the fully access of buildings and gives practical advice to improve access and consequently improve coexistence.


Aspetti giuridici e sociali del vivere in condominio e la riqualificazione energetica

Introduzione. L’Obiettivo europeo della riduzione consumo energia ed emissione CO2 nel contesto condominiale Dal 2020 in poi gli immobili condominiali dovranno essere costruiti e gestiti con metodologie ecosostenibili. Questo in una prospettiva di “consumo di energia quasi zero”. Dovrebbe essere ovvio che tale processo, secondo le direttive europee, dovrà essere avviato anche per il patrimonio edilizio già esistente. Si tratta di garantire alte prestazioni ma con un ridottissimo fabbisogno energetico. Basta considerare a questo fine che gli edifici sono responsabili di circa il 40 % del totale dei consumi energetici, oltre a gravare con un terzo di CO2 l’aria che respiriamo. In questo contesto diventa strategico comunicare all’utenza finale – i condomini – i vantaggi che le fonti alternative e le moderne tecnologie possono apportare ai loro edifici. Soprattutto gli amministratori condominiali necessitavano in quest’ottica di un forte coinvolgimento e qualificazione della professione in senso “sociale”.

La certificazione energetica nella legislazione e la riforma del Condominio nel settore del risparmio energetico La certificazione energetica degli edifici in Italia è un’idea che parte da lontano: dal 1991, infatti, si inizia a parlare di certificazione. La legge 10, pubblicata proprio in quell’anno, la prevedeva all’articolo 30, rimandando però ad un decreto successivo la sua applicazione. Quel decreto non è stato mai emanato, così la certificazione in Italia, per tanti anni rimane una prospettiva senza seguito.

La Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo ripropone la certificazione energetica invitando gli Stati membri ad attuarla insieme ad una serie di altre misure finalizzate a migliorare l’efficienza energetica nel settore edilizio. Il nostro Paese è tra i primi ad emanare una legge per il recepimento della Direttiva: il D.Lgs. 192/2005. La certificazione energetica obbligatoria è ovviamente prevista, ma le regole tecniche necessarie per l’attuazione vengono demandate a successivi decreti e, nell’anno seguente, viene approvato il D.Lgs. 311/06, che prevede la c.d. certificazione degli edifici. Tuttavia, a causa dell’assenza di regole per l’attuazione della certificazione, viene introdotto dal legislatore uno strumento transitorio sostitutivo: la “qualificazione energetica”, rimasta in vigore sino all’approvazione del D.M. 26/06/2009 che contiene le “Linee guida nazionali per la certificazione energetica”. Ad oggi la normativa relativa alla certificazione si è arricchita ulteriormente ed è, di fatto, attuata a tutti gli effetti. Tra gli obiettivi della normativa in tema di certificazione energetica vi è certamente quello di informare e rendere coscienti i proprietari degli immobili del più probabile costo energetico relativo alla conduzione del proprio “sistema edilizio” e incoraggiare interventi migliorativi dell’efficienza energetica della propria abitazione, mediante consigli che abbiano un corretto rapporto costi/benefici. Nel Progetto EPOurban ci si è concentrati sulla certificazione energetica nell’ambito condominiale, la quale trova ampio spazio proprio nella legge n. 10 del 9.1.1991, che prevedeva che le relative delibere assembleari potessero essere as-

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sunte con la maggioranza delle quote millesimali, senza specificazione dei millesimi (ossia millesimi presenti in assemblea oppure millesimi con riferimento all’intero valore dell’edificio). Solo con il D.Lgs. 311/2006 si specifica che per l’approvazione degli interventi volti al contenimento del consumo energetico degli edifici è necessaria, in assemblea, la maggioranza semplice delle quote millesimali rappresentate dagli intervenuti in assemblea. Indicando, inoltre, la necessità di individuare i detti interventi attraverso un attestato di certificazione od una diagnosi energetica, realizzata da un tecnico abilitato. Il quadro giuridico relativo ha subito, quindi, con la riforma del condominio una decisa accelerazione con la finalità di riservare “una disciplina privilegiata per l’approvazione delle innovazioni dirette a valorizzare l’immobile sotto il profilo della sicurezza e salubrità degli edifici e degli impianti, dell’abbattimento delle barriere architettoniche e del contenimento del consumo energetico” (dalla relazione alla legge). A seguire l’art. 1120 c.c. come novellato dall’art. 5 della legge di riforma, che cosi dispone: • I condomini, con la maggioranza indicata dal quinto comma dell’articolo 1136, possono disporre tutte le innovazioni dirette al miglioramento o all’uso più comodo o al maggior rendimento delle cose comuni. • I condomini, con la maggioranza indicata dal secondo comma dell’articolo 1136, possono disporre le innovazioni che, nel rispetto della normativa di settore, hanno ad oggetto il contenimento del consumo energetico degli edifici. • L’amministratore è tenuto a convocare l’assemblea entro trenta giorni dalla richiesta anche di un solo condomino interessato all’adozione delle deliberazioni di cui al precedente comma. • La richiesta deve contenere l’indicazione del contenuto specifico e delle modalità di esecuzione degli interventi proposti. • In mancanza, l’amministratore deve invitare senza indugio il condomino proponente a fornire le necessarie integrazioni.
 Numerose sono le fattispecie innovative che alla luce della novella legislativa godono della maggioranza agevolata di cui al secondo comma dell’art. 1136 c.c., e ciò in quanto ritenute di par-

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ticolare interesse per la collettività condominiale. Con la riforma condominiale, attuata con la legge 11 dicembre 2012 n. 220, è stato previsto un quorum deliberativo ulteriormente agevolato che consiste nel voto favorevole della maggioranza degli intervenuti, rappresentanti un terzo del valore dell’edificio (art. 26 c. 2 l. 10/1991). In assenza di una precedente diagnosi energetica, si necessiterebbe invece di un quorum più elevato ex art. 1120, 2 c., cc (maggioranza degli intervenuti portatori di almeno metà del valore dell’edificio). L’innovazione incide sull’interesse di tutti i condomini, che devono essere liberi di valutarne la convenienza, ma la deliberazione assunta con la maggioranza richiesta dalla legge vincola tutti i condomini, che sono dunque obbligati a contribuire pro quota alle spese relative all’intervento. Occorre comunque l’atto formale della delibera, alla cui formazione devono essere invitati tutti condomini.

Il ruolo degli Amministratori e dei Condomini – consumatori per il raggiungimento delle finalità EPOurban Gli amministratori dei condomini hanno svolto nell’ambito del progetto EPOurban una meritevole attività di raccolta dati, di diffusione dei supporti di informazione e di sensibilizzazione, sobbarcandosi nuove responsabilità e obblighi non solo con il Comune di Bolzano all’interno del progetto, ma anche con i propri condomini, assumendo al riguardo la figura del property manager che opera quotidianamente sul campo quale gestore del servizio di energia. Da sottolineare infine l’apporto svolto insieme agli Amministratori dal Centro Tutela Consumatori Utenti come garante della trasparenza e della congruità dell’impostazione per gli auspicabili successivi interventi negli stabili condominiali.

I risvolti normativi del cd “bonus cubatura” come strumento per facilitare la riqualificazione energetica di condomini Le nuove forme di sfruttamento del territorio hanno dato spazio a modelli moderni di pianificazione territoriale, nei quali si assiste ad una


Aspetti giuridici e sociali del vivere in condominio e la riqualificazione energetica

vera e propria interazione tra amministrazioni locali e privati cittadini. In questa nuova accezione si sono concretizzate le modalità di pianificazione dei territori comunali, note come “perequazione urbanistica”, tra le quali rientra l’incentivo di volumetria o “bonus cubatura”. Il bonus cubatura per edifici sottoposti a riqualificazione energetica consiste nella possibilità di realizzare un maggiore volume urbanistico rispetto a quello previsto dal Piano Regolatore vigente, solo in presenza di alcuni requisiti che riguardano la prestazione energetica di un edificio, nonché il rendimento energetico dell’involucro. Un caso interessante, analizzato all’interno del Progetto EPOurban, di utilizzo del c.d. “bonus cubatura” riguarda il recupero di sottotetti o di soffitte esistenti e non utilizzabili per scopi residenziali. Il sottotetto consiste, appunto, nella parte di edificio posta tra il manto di copertura (tetto) e l’ultimo piano dell’edificio, che potrebbe, di fatto, risultare essere in comproprietà tra più condomini oppure in proprietà esclusiva. La sola norma giuridica che prevede il sottotetto quale parte comune in condominio è l’art. 1117 c.c., sempre se si tratta di sottotetto “destinato”, per le caratteristiche strutturali o funzionali, all’uso comune. In assenza di normativa di riferimento, è dunque la giurisprudenza che si è occupata di stabilire qual sia la natura del sottotetto, prevedendo che questa sia in primo luogo determinata dai titoli e, solo in difetto di questi ultimi, possa ritenersi sottotetto comune se esso risulti in concreto oggettivamente destinato (anche solo potenzialmente) all’uso comune. Il sottotetto può considerarsi, invece, pertinenza dell’appartamento sito all’ultimo piano soltanto quando assolve all’esclusiva funzione di isolare e proteggere l’appartamento da caldo, freddo e umidità, tramite creazione di una camera d’aria (in tale senso Cass. Civ. n 17249/2011 e Cass. Civ. n. 18091/2002). Alla luce del detto orientamento giurisprudenziale, il sottotetto sarà considerato bene comune quando lo stabilisce espressamente il titolo di acquisto dell’unità immobiliare oppure lo si possa desumere dall’uso comune, anche solo potenziale (deposito, stenditoio, etc). Nella realtà, al fine di effettuare interventi volti al recupero dell’efficienza energetica di un condo-

minio, sono necessarie molte risorse. Molto spesso i condomini non raggiungono i mezzi sufficienti per sostenere le opere necessarie. Tuttavia sono state analizzate varie ipotesi e, nel caso in cui il sottotetto risulti essere in comproprietà tra tutti condomini di un edificio, la strada per il raggiungimento dell’obiettivo di risanamento energetico e di ampliamento dell’edificio potrebbe essere la seguente. Sarà necessaria la convocazione di un’assemblea condominiale nella quale sia rappresentato l’intervento e nella quale si raggiunga l’unanimità di consensi di tutti i condomini in tale senso (sia per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione energetica, sia l’intervento di ampliamento del sottotetto). Nel caso in cui venga conseguito il consenso unanime si procederà a richiedere (per iscritto da parte di tutti i comproprietari) il relativo titolo edilizio al Comune di riferimento che legittimi l’intervento. Si procederà in seguito alla cessione di tutte le singole quote di comproprietà con atto notarile a terzi (persona fisica o società immobiliare) con contestuale costituzione di una nuova particella materiale (tenendo in considerazione anche il valore dell’indennità di sopraelevazione ex art. 1127 cc). Il soggetto terzo potrà richiedere ed usufruire del bonus cubatura per effettuare l’intervento di ampliamento di volumetria. Pertanto in tale modo, il terzo cessionario ha la possibilità di sopraelevare la particella neo costituita utilizzando il bonus cubatura, finanziando, inoltre, gli interventi di riqualificazione del condominio. Interventi di riqualificazione che i singoli condomini in quel determinato momento non avrebbero potuto sostenere.

L’analisi delle barriere architettoniche Un argomento integrale del progetto EPOurban di Bolzano che diventa sempre più importante anche sotto l’aspetto economico e demografico ma anche per quanto riguarda l’attenzione della politica e di operatori del settore è la situazione abitativa di persone anziane che convivono nella nostra società e con questo anche nelle nostre case. Edifici costruiti tra gli anni 70 e 90 sono gran parte in proprietà di persone che si avvicinano ad una età dove la vita viene limitata da

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eventi di malattia e restrizioni fisici assistiti anche da una medicina specializzata e propensa al prolungamento della vita umana. Questo fatto di per se positivo mette al focus della nostra attenzione la questione in quali circostanze le persone continuano a vivere sperando che la rete personale della propria famiglia, di rapporti tra vicini, conoscenze, amicizie oppure anche di lavoro continuino a dare un contributo positivo al proprio modo di organizzare la propria vita. Spesso le persone con l’uscita dal mondo lavorativo scoprono le proprie libertà e questa nuova autonomia può essere gradita anche in assenza delle forze e capacità motorie e sensoriali come negli anni indietro, ma comunque le persone abbiano il desiderio di continuare la propria vita indipendente. Per facilitare questo, è nato un settore economico specializzato che offre alle persone anziane nuovi prodotti innovativi, tecnologici e servizi idonei al raggiungimento di tale scopo. Un presupposto necessario è la disponibilità di edifici ed appartamenti senza barriere architettoniche, per cui è stato deciso di dare spazio anche all’individuazione e proposte di rimuovere le barriere che limitano la propria indipendenza fino a rendere difficoltoso oppure impossibile la vita nei propri muri. Il concetto esposto non si limita solo all’adattamento di appartamenti ed edifici senza barriere architettoniche, ma si fa notare che anche infrastrutture pubbliche e private come strade, marciapiedi, incroci oppure ingressi privati come anche servizi pubblici come autobus, treni oppure negozi devono essere tassativamente integrati in questa ottica di libertà di azione ed autonomia. In questo senso si può trarre un cerchio intorno alla propria abitazione chiedendo dove e come si riesce ad organizzare la propria vita nella forma ottimale considerando le ridotte capacità motorie e sensoriali, le insufficienze dovute al degradamento fisico e mentale oppure le restrizioni dovute a mezzi ausiliari come stampelle o sedie a rotelle garantendo allo stesso momento la partecipazione alla vita sociale. Durante l’analisi degli edifici in questione gli esperti tecnici della commissione sono riusciti a valutare le barriere architettoniche e di conseguenza sviluppare proposte e suggerimenti importanti evidenziando spesso la necessità di adattare le zone di ingresso e vano scala ad un

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accesso senza barriere architettoniche. In passato progettisti ed operatori di settore hanno dato preferenza alla estetica ed altri criteri (dettagli di realizzazione meno sofisticati, soluzioni meno costosi etc.) invece di sviluppare soluzioni ergonomiche senza considerare le esigenze di persone anziane o con ridotte capacità motorie in quanto spesso queste persone non avevano la possibilità di vivere da soli in appartamenti condominiali assistiti da persone e servizi di cura come badanti e comunità comprensoriali creati appositamente. Chiaramente questa critica deve essere vista considerando le mode e le norme in vigore all’epoca della progettazione oppure ristrutturazione in decenni passati. Oggi la ristrutturazione di parti esistenti come facciate, finestre, balconi oppure l’aggiunta di un piano rialzato allo stesso momento offre la possibilità di abbattere barriere architettoniche facilitando non solo l’accesso agli edifici ma bensì anche regalando a tutti inquilini la possibilità di poter rimanere più a lungo nella propria abitazione e convivere nel condominio mantenendo i rapporti tra vicini. Anche l’abbattimento di barriere architettoniche trova ostacoli considerevoli specialmente nella forma maggior costi oppure in misure di tutela delle belle arti. Chiaramente la tutela di edifici storici non viene messa in discussione, però vengono richiamati le disposizioni per l’eliminazione delle barriere architettoniche, previsto nella normativa europea, nazionale e provinciale. Ogni ristrutturazione dovrebbe invitare proprietari e inquilini a valutare tutte le barriere architettoniche e portare ad una decisione giusta ed equa in termini di rispetto per la tutela delle belle arti e contestualmente l’abbattimento di limiti all’uso di questi edifici. Per rispettare le forme classiche e allo stesso momento l’uso degli edifici per portatori di handicap, progettisti e proprietari sono invitati a trovare le soluzioni con riguardo la fattibilità, praticità, rispettando i costi e tempi di realizzo. Specialmente nella fase di progettazione è possibile identificare le soluzioni economiche, estetiche e allo stesso momento funzionali. Le barriere più frequenti sono gradini e soglie prima del portone d’ingresso che impediscono di raggiungere il vano scala. Spesso con misure minime come una rampa con 5% di pendenza si possono superare dislivelli. Il campanello deve essere posi-


Aspetti giuridici e sociali del vivere in condominio e la riqualificazione energetica

zionato in modo da poter essere raggiunto sia da un bambino come anche da una persona in una sedia a rotelle, l’altezza ottimale è tra 80 e 105cm. Nel vano scala spesso si nota una illuminazione scarsa che per persone con una vista limitata in circostanze di luce diffusa, come per esempio una giornata di pioggia, comporta un rischio notevole di caduta. Ascensori di nuova generazione sono dotati con una porta e un vano che permettono ad una carrozzina oppure una sedia a rotelle di poter essere trasportati, inoltre i comandi e pulsanti sono sempre ad una altezza di 100cm circa per poter permettere un semplice uso. Davanti a porte d’ingresso, ma almeno in un posto per piano, dovrebbe trovarsi spazio abbondante per far girare una sedia a rotelle. Le scale dovrebbero essere larghe almeno 120cm per permettere a due persone di usarle contemporaneamente. Inoltre il corrimano dovrebbe essere installato su entrambi i lati delle scale, in modo da permettere alle persone con difficoltà motorie di usare in salita e discesa il corrimano prevenendo il rischio di caduta. Le barriere architettoniche spesso si trovano però dentro la propria abitazione, e in questo luogo frequentemente accadono infortuni che comportano lesioni o ferite che limitano ulteriormente la vita indipendente di persone anziane. Una abitazione adatta mostra le seguenti caratteristiche: • La superficie abitabile libera di gradini e soglie • La larghezza minima di porte d’ingresso ed interne di 90 cm • Ogni stanza e corridoio devono avere almeno un spazio con diametro 150 cm per permettere a una sedia a rotelle di manovrare dentro la stanza • La presenza di una doccia con entrata senza soglie • Interruttori di luce e prese elettriche devono essere posizionate su una altezza tra i 70cm – 100cm • Maniglie nel bagno permetto lo spostamento da una sedia a rotelle • Armadi e mobili studiati da permettere di avvicinarsi con una sedia a rotelle. Spesso si cerca di usare tutto lo spazio disponibile per creare volume di deposito – specialmente nelle cucine i lavandini, forni e fornelli non sono raggiungibili con la sedia a rotelle La nuova costruzione dovrebbe rispettare queste caratteristiche e progettisti sono invitati a

rispettare questi parametri consultando anche i committenti in tal senso. Oltre alle caratteristiche descritte ogni camera deve essere illuminata e le finestre devono essere raggiungibili facilmente con la sedia a rotelle. Allo stesso momento ogni finestra dovrebbe essere dotata di un sistema di apertura controllata in modo da impedire l’apertura accidentale e la caduta di persone. Come si riesce a far rispettare questi parametri? Per valutare la larghezza ottimale di porte abbiamo usato un ombrello, che normalmente ha una lunghezza (chiuso) di 90cm. Si tiene l’ombrello con entrambi le mani e si cerca di passare la porta. Si ottiene subito il giusto senso per la dimensione necessaria per persone con stampelle o sedia a rotelle che deve passare senza difficoltà. La seconda metodologia per valutare il spazio necessario per muoversi in una camera è un disco con un diametro di 150 cm. In ogni camera si dovrebbe riuscire a mettere questo cerchio. Nella fase di progettazione sulla pianta un cerchio teorico per camera potrebbe mostrare l’agibilità. Il cerchio può dare l’impressione del spazio necessario e anche la disposizione di mobili può tenere conto di questo.

Conclusioni Da queste considerazioni emergono aspetti importanti che riguardano l’obiettivo europeo della riduzione del consumo energetico e dell’emissione CO² nell’ambito condominiale, con risvolti riguardanti la certificazione energetica e i campi di applicazione nella legislazione con particolare riferimento alla riforma del Condominio e ai risvolti normativi del cosiddetto “bonus cubatura”. Vengono messe in giusta evidenza e considerazione il ruolo degli Amministratori e le sinergie necessarie fra l’Ente pubblico, le organizzazioni professionali e dei consumatori – utenti per il raggiungimento delle finalità sopra esposte, sempre in relazione alla realizzazione del progetto EPOurban. Infine uno sguardo doveroso, per i suoi aspetti economici, demografici e sociali, sull’abbattimento delle barriere architettoniche, con una descrizione puntuale delle misure necessarie per consentire alle persone anziane e invalide di continuare la propria vita indipendente.

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CasaClima R Stefano Fattor, Martina Demattio

Dal 2002 il sistema CasaClima é un riconosciuto metodo di certificazione della qualità in edilizia. Il protocollo CasaClima si differenzia dagli altri sistemi di certificazione per le peculiari procedure di controllo della qualità del progetto e del cantiere. CasaClima R è un innovativo sistema di valutazione per il risanamento energetico che parte dai caratteri di partenza degli edifici esistenti considerando anche vincoli storici e urbanistici. L´obiettivo è individuare il potenziale di miglioramento dell´edificio per determinare misure di intervento efficaci e ragionevoli. In presenza di vincoli oggettivi che non permettano il rispetto dei parametri, il protocollo CasaClima R ammette specifiche deroghe. Per quanto riguarda l´involucro edilizio, il protocollo prevede requisiti minimi da soddisfare per ogni zona climatica, sia per le prestazioni invernali, che per la protezione dal surriscaldamento estivo, tenendo in considerazione le problematiche legate all’umidità. Per quanto riguarda gli impianti si devono garantire prestazioni minime per i sottosistemi di generazione, regolazione, distribuzione, accumulo e per gli ausiliari elettrici. CasaClima R è uno strumento tecnico per i progettisti, sostenuto da verifiche trasparenti, che permette di garantire elevate prestazioni energetiche, comfort e durabilità. Since 2002 the CasaClima certification system is a widely recognized method. This quality protocol has been developed in order to guarantee a high level of quality of the construction process of lowenergy buildings. CasaClima R is an evaluation system for refurbished objects that focuses on the characteristics of existing buildings, taking into account both historical and urban constraints. For each case, the initial state has to be evaluated in order to determine the improvement potential of every specific building. In presence of objective restrictions, the protocol considers specific exclusions. Minimal requirements are required for different climatic zones in terms of winter performances and protection against overheating during summer, considering thermal and humidity issues. With regard to the technical installations, minimal efficiency requests have to be met, referring to generation, regulation, distribution and accumulation subsystems and to electric devices. CasaClima R is a technical tool for designers, supported by transparent checks, which allows the achievement of high energy efficiency performances, comfort and durability.


CasaClima R

Il sigillo di qualità energetica per il risanamento

Il potenziale del risanamento energetico nel nostro paese

Dal 2002 l´Agenzia CasaClima di Bolzano è un punto di riferimento a livello nazionale nel campo dell’efficienza energetica in edilizia. Negli anni CasaClima ha implementato e consolidato un protocollo di certificazione diventato per molti tecnici e committenti lo standard di qualità per eccellenza per la valutazione degli interventi edilizi. Il protocollo CasaClima si differenzia dagli altri sistemi di certificazione in particolare per il metodo applicato, caratterizzato da un accurato controllo della qualità di ogni edificio, sia in fase progettuale che costruttiva. Nel processo di valutazione ogni edificio viene verificato attraverso i sopralluoghi in cantiere ed il test di tenuta all’aria (blower door test) che permettono di accertare la qualità della posa in opera delle soluzioni tecniche. Fattore essenziale ed irrinunciabile del processo è proprio la fase di ispezione in cantiere, una garanzia del controllo della qualità che rappresenta per molti committenti la ragione principale per scegliere di intraprendere questo percorso. L´esperienza CasaClima ha dimostrato che il controllo sistematico del cantiere è l´unico metodo che può permettere di minimizzare gli errori durante la fase di esecuzione, errori, che sono all´origine della maggior parte dei danni nelle costruzioni (38,5%). Il metodo di certificazione si è diffuso su tutto il territorio nazionale ed è stato implementato sia per la valutazione dei nuovi edifici, che per la valutazione degli interventi di risanamento energetico.

Nel settore edile il risanamento degli edifici esistenti riveste un´importanza crescente, sia come numero di progetti che come entità degli investimenti. L´attuale contesto economico ha generato una flessione nel settore delle nuove costruzioni e, secondo le proiezioni dell´ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), il mercato delle riqualificazioni si conferma come l´unico settore trainante per l’edilizia. Negli ultimi cinque anni il recupero degli edifici ha avuto una crescita del +16,5%, in controtendenza all´ambito delle nuove costruzioni che ha perso il 53,9% (Figura 8). In particolare nel nostro paese esiste un potenziale enorme dato che il 70% del patrimonio edilizio italiano (14,5 Mln di edifici esistenti) è stato costruito in un periodo antecedente la prima legge sul risparmio energetico (L. 373 del 1976) e il 25% di questi edifici non è mai stato sottoposto ad interventi di riqualificazione. Considerando che in Italia il 35% dei consumi energetici sono dovuti agli edifici civili e che il riscaldamento riguarda il 48% di questi, esiste un potenziale enorme sia di possibilità intervento, che di risparmio di energia e risorse (Energy Efficiency Report, 2011). Bisogna menzionare infine che la dipendenza energetica dell’Italia è una delle più elevate in Europa e che il paese attualmente importa la quasi totalità dell´energia primaria (83% del consumo nazionale). Il costo delle risorse energetiche risente quindi in modo rilevante degli

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Figura 8. Andamento degli investimeni in edilizia (Fonte: ANCE, Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni – dicembre 2013).

andamenti dei prezzi delle fonti primarie fossili come petrolio e gas naturale, il cui approvvigionamento influenza la sicurezza energetica ed il benessere del paese. Per aumentare la competitività e per essere lungimirante, la strategia energetica nazionale dovrebbe quindi, tra i tanti, considerare concretamente anche questo obiettivo cruciale e puntare proprio sull´efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente.

Il patrimonio edilizio della Provincia di Bolzano Secondo il censimento del 2001 esistevano 70.093 edifici ad uso abitativo in Alto Adige, il 44% dei quali è stato costruito in un´epoca compresa tra il 1946 e il 1981. A questo periodo di costruzione è da attribuire anche la costruzione della maggior parte degli “edifici di grandi dimensioni”, cioè degli edifici con un numero di abitazioni superiore a cinque (Figura 9). Questi “edifici di grandi dimensioni”, costruiti in un epoca in cui non venivano applicati con metodicità criteri di efficientamento energetico, rappresentano un campione con un potenziale di risparmio di energia rilevante. Nella maggior parte dei casi si tratta infatti di strutture non sottoposte a vincoli di tutela storico-monumen-

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tale e, date le dimensioni, con interventi mirati sull´involucro e sugli impianti è possibile ottimizzare il rapporto tra costo economico del risanamento e risparmio energetico ottenuto. Data l´importanza del tema del risparmio energetico all´interno della strategia energetica provinciale, nel 2010 è stato riconosciuto un incentivo per gli interventi di risanamento attraverso la possibilità di usufruire di un bonus volumetrico. Con la Deliberazione n. 1609 del 15.06.2009 è stato concesso un aumento di cubatura pari a 200 m³ nel caso di raggiungimento di una classe energica CasaClima C. Con l´entrata in vigore della Delibera 362 del 4 marzo 2013 il bonus volumetrico è stato aumentato al 20% e con le successive Direttive sulla prestazione energetica del 19 agosto 2014 la Certificazione CasaClima R è stata riconosciuta come alternativa per l´ottenimento dell´incentivo per tutti quei casi in cui, a causa dei vincoli storico monumentali o urbanistici non sia possibile raggiungere l´obiettivo della classe energetica CasaClima C.

Il protocollo CasaClima R Il progetto CasaClima R è nato con l´obiettivo di creare un sistema di valutazione che tenga conto delle particolarità caratterizzanti gli interventi su edifici esistenti. Presupposti indispensabili per


CasaClima R

Figura 9. Numero di abitazioni in edifici residenziali per epoca di costruzione e numero di abitazioni (Fonte: Istat, 14° Censimento generale della popolazione – Edifici e abitazioni).

ottenere il sigillo di qualità CasaClima R sono una progettazione ed un processo di realizzazione che assicurino garanzia della prestazione termica, durabilità dei materiali e un´elevata qualità interna (salubrità e comfort). Il protocollo si rivolge anche agli interventi su singole unità abitative situate in edifici plurifamiliari, che attualmente non sono oggetto della certificazione CasaClima e che rappresentano una casistica molto rilevante per il nostro paese. Rispetto ad altri paesi a noi vicini come Svizzera, Germania, Austria e Francia, l´Italia è caratterizzata infatti da un maggior numero di unità abitative di proprietà. Per un committente che vuole risanare il proprio appartamento situato in un condominio risulta spesso più facile, sebbene economicamente più gravoso, intervenire sulla propria unità piuttosto che intraprendere un impegnativo percorso per persuadere i condomini a realizzare un risanamento globale. L´esperienza decennale nel campo della certificazione energetica degli edifici ha permesso all´Agenzia CasaClima di confrontarsi in maniera critica con gli interventi di risanamento. In molti casi si può constatare come la volontà di miglioramento energetico dell´esistente sia limitata a causa di diversi fattori. Esistono infatti molte condizioni che possono limitare le possibilità dell´intervento ed impedire il raggiungimento di un determinato valore di efficienza energeti-

Figura 10. CasaClima R.

ca. Ottenere una classe energetica elevata può risultare impossibile a causa delle condizioni preesistenti (rapporto S/V definito, aperture non modificabili), di problematiche tecniche particolari oppure spesso di vincoli di diversa natura (storico-architettonici, urbanistici etc.). Per un edificio esistente la classe energetica non può rappresentare quindi l´unico parametro in grado di determinare la bontà di un intervento di risanamento. Il protocollo CasaClima R parte dal presupposto che ogni edificio possegga un potenziale di miglioramento energetico e che l’obiettivo da perseguire debba essere quello di individuare,

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Figura 11. CasaClima R, fasi del processo.

per ogni singolo caso, le misure più efficaci e ragionevoli per sfruttare questo potenziale. In primis deve quindi essere effettuata una corretta valutazione dello stato iniziale attraverso un´analisi dell’involucro e degli impianti della struttura esistente che permetta di determinare il potenziale di miglioramento e di individuare tutti gli interventi necessari e possibili. L´iter di certificazione riprende quello previsto per le nuove costruzioni, ma è orientato ad una maggiore semplificazione. A questo scopo sono state introdotte le schede CasaClima R (“Schede elementi costruttivi”, “Schede ponti termici” e “Schede impianti”), un ausilio per la progettazione e la verifica del progetto e del cantiere. Le procedure per l’ottenimento della certificazione ed i criteri prestazionali richiesti per l`efficienza e la qualità dell`involucro e delle soluzioni impiantistiche sono descritti nella Direttiva CasaClima R.

Requisiti per l’involucro Presupposto fondamentale per l’ottenimento del sigillo di qualità CasaClima R è la realizzazione di interventi sull´involucro edilizio che permettano la riduzione dei consumi energetici. In funzione della zona climatica in cui è collocato l´edificio, il protocollo prevede alcuni requisiti minimi da rispettare, sia in termini di prestazioni termiche nel periodo invernale, che di protezione dal surriscaldamento nel periodo estivo. Per quanto riguarda le problematiche legate

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all´umidità, il protocollo richiede una particolare attenzione per garantire la protezione dei materiali esistenti e non pregiudicare la durabilità dell´intervento. Durante la fase di analisi iniziale devono essere individuate tutte le condizioni ambientali che, a breve o lungo termine, possono dare luogo a degrado funzionale, strutturale o estetico degli elementi costruttivi. Devono quindi essere previste le misure necessarie per la risoluzione dei ponti termici problematici, per la tenuta all’aria e, nel caso di isolamento interno o in intercapedine, per evitare l’accumulo di quantità critiche di umidità a seguito del fenomeno della condensazione interstiziale. A garanzia dell’intervento di risanamento è stata introdotta anche la possibilità di eseguire le verifiche termoigrometriche con modelli di calcolo non stazionario che tengano conto del trasporto di umidità nei materiali sia per diffusione che per capillarità. Questi modelli di calcolo dinamico possono essere utilizzati per la verifica della condensazione interstiziale in alternativa al metodo mensile previsto dalla normativa Uni En Iso 13788:2013, un procedimento semplificato che considera solo il trasporto di umidità per diffusione del vapore. L´utilizzo del metodo di calcolo instazionario è particolarmente indicato nel caso della verifica igrometrica di un sistema di coibentazione interna realizzato con un materiale traspirante (fibra di legno, calcestruzzo cellulare autoclavato), applicato senza utilizzo della barriera vapore. In presenza di vincoli storico-architettonici, di


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prescrizioni urbanistiche (distanze minime da rispettare) o igienico-sanitarie (altezze interne, superfici calpestabili), un eventuale mancato rispetto dei requisiti obbligatori richiesti può essere giustificato attraverso la dimostrazione dell’inapplicabilità del criterio.

centralizzato. Inoltre, se l’intervento riguarda un singolo appartamento di un condominio con impianto centralizzato, può esistere una reale impossibilità di trovare gli spazi necessari per alloggiare le nuove installazioni impiantistiche (generatori, accumuli, etc.).

Requisiti per gli impianti

Conclusioni

Nel catalogo dei criteri è prevista una serie di parametri da rispettare per la componente impiantistica il cui funzionamento deve garantire requisiti minimi di efficienza. La Direttiva Tecnica CasaClima R differenzia tra requisiti minimi obbligatori e requisiti da rispettare in caso di intervento sui sottosistemi dell´impianto. In particolare il protocollo prevede che in concomitanza all’intervento venga assicurato un opportuno adeguamento dei sistemi di regolazione del calore che devono essere conformi al nuovo stato di fabbisogno dell´edificio. I requisiti minimi obbligatori sono riferiti al sottosistema di generazione (rendimento del generatore), al sottosistema di regolazione, al sottosistema di distribuzione (coibentazione tubazioni visibili), al sottosistema di accumulo e agli ausiliari elettrici. Non sono previste invece prescrizioni obbligatorie per il sottosistema di emissione e per l’installazione di fonti energetiche rinnovabili. Nel caso di intervento mediante coibentazione interna o in intercapedine è prevista l’installazione dell’impianto di ventilazione meccanica controllata. La direttiva richiede il soddisfacimento di requisiti diversi nel caso di risanamento di un’unità abitativa o di un edificio. Questa distinzione è stata fatta perché spesso, nel caso della singola unità abitativa, il completo rinnovo dell´impianto può risultare difficile o molto oneroso se il condominio non permette il distacco dall´impianto

Il protocollo per il risanamento CasaClima R scaturisce da un´esigenza attuale ed è orientato a diventare uno strumento tecnico perfezionato per il progettista, sostenuto da un protocollo di verifica trasparente e che permette verifiche puntuali e sistematizzate. Obiettivo di questo sistema di certificazione è quello di verificare ogni fase del processo edilizio e di dare valore a quegli interventi che si contraddistinguono per elevate prestazioni energetiche, comfort e durabilità. CasaClima R traccia un percorso finalizzato all´ottenimento di un sigillo che attesti la qualità dell´intero processo edilizio dell´intervento di risanamento, dalla progettazione alla posa in opera, con lo scopo di compiere passi concreti verso un obiettivo di reale efficienza energetica.

Fonti ANCE, Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni 2013. Balak, Rosenberger, Steinbrecher, 1. Österreichisches Bauschadensbericht – Zusammenfassung. Eurostat 2011, Energy, transport and environment indicators. Istat, 14° Censimento generale della popolazione – Edifici e abitazioni. Politecnico di Milano, Energy Efficiency Report – L’Efficienza Energetica in Italia: modelli di business, soluzioni tecnologiche, vincoli e opportunità di sviluppo – Novembre 2011.

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