GSA Igiene Urbana 01-19

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SCENARI

PORTA PORTA AL SUD

Porta a porta al sud? Si può fare! di Sergio Capelli*

Sono numerosi i Comuni del Mezzogiorno che sfatano il pregiudizio antimeridionalista secondo cui la raccolta differenziata porta a porta al Sud non si può fare. 50 igiene urbana igiene urbana gennaio-marzo 2019

È opinione comune che il sud Italia sia una terra in cui, fra l’altro, sia impossibile una gestione del servizio di igiene urbana basato sulla raccolta porta a porta e sulla tariffazione puntuale. Opinione tanto radicata che anche sulle testate nazionali si leggono frasi quali “Il modello del porta a porta spinto esportato nei grandi centri, da Roma in giù soprattutto, non funziona”1. Una frase che si basa sull’evidente squilibrio Nord-Sud, che però non può limitarsi alle metodologie della raccolta differenziata. Di una nazione a due velocità ha spesso parlato Legambiente nei suoi rapporti annuali relativi ai “Comuni Ricicloni”; una differenza è sempre stata evidenziata da chiunque abbia dato anche solo una fugace occhiata ai dati nazionali2. A fronte di una media nazionale del 55,62 % di raccolta differenziata, il Nord è a quota 66,2%, (ma solo 4 regioni raggiungono l’obiettivo di legge del 65%), il centro è al 51,8 %, il Sud al 41,9 %. La disparità è ancora più evidente nell’illustrazione nella pagina successiva. Una disparità di risultati ottenuti, dunque, esiste ed è innegabile. Che ci sia un ritardo nelle scelte politiche che portano a sistemi di gestione dei rifiuti più avanzate e che garantiscono migliori performances è fuor di dubbio. Ma questo non

significa che non si possa fare. Semplicemente perché è stato già fatto. In Comuni di dimensioni limitate, ma anche in Comuni capoluoghi di Provincia. Era il 2010 quando Salerno, Comune di 133.000 abitanti capoluogo dell’omonima provincia, con un servizio di raccolta porta a porta spinto (sono rimaste per strada solo le campane del vetro) raggiungeva quota 70% di raccolta differenziata. Exploit che lo mise in cima alle classifiche nazionali, dove, confrontando i dati di altri capoluoghi di provincia, ancora risiede, nonostante un lento declino che lo ha portato nel 2017 al 61,1 %. Lecce nel 2018 ha sforato quota 70 % raggiungendo il 72,3 %3. Potenza il 63 %4 quando solo nel 2016 era al 25 %. Catanzaro il 66 % con punte mensili oltre il 70 %5. Basandosi sui dati Ispra (aggiornati al 2017), questi sono solo alcuni dei capoluoghi di provincia che hanno ottenuto risultati eccellenti, ben al di sopra della media Nazionale.

1 Rifiuti, non solo Roma allarme in tutta Italia è scontro tra regioni – La Repubblica, 13 dicembre 2018, pag 21 2 Fonte: Ispra, Rapporto Rifiuti 2018 3 http://www.lecceprima.it/green/classifica-legambiente-comuni-2018-lecce-balzo-avanti.html 4 https://napoli.repubblica.it/cronaca/2019/01/23/news/potenza_boom_raccolta_differenziata_supera_il_63_per_cento-217255931/ 5 https://www.catanzaroinforma.it/notizia120811/Raccolta-differenziata-Catanzaro-dati-Sieco-6651-la-media-del-2018.html#

Ragusa: col porta a porta al 74% in meno di un anno Fra i risultati di maggior rilievo degli ultimi anni, sicuramente va segnalato quello di Ragusa: capoluogo dell’omonima provincia, con i suoi quasi 75.000 abitanti è il settimo centro regionale per numero di abitanti. Solo a dicembre 2017 era al 18% di raccolta differenziata. A fine 2018 ha raggiunto quota 74%, con ancora dei margini di crescita significativi, utilizzando il porta a porta spinto, predisposto per un futuro passaggio a tariffazione puntuale. Grazie al supporto tecnico di ESPER, che ha redatto il progetto di riorganizzazione del servizio di igiene urbana, ne ha seguito l’applicazione nei documenti di gara e oggi ricopre l’incarico di DEC, il capoluogo ibleo rientra certamente fra i Comuni Ricicloni Nazionali. Ne parliamo con il Sindaco, Giuseppe Cassì. “Ragusa è un territorio complesso: abbiamo l’area costiera, con corposi flussi turistici, abbiamo le campagne, abbiamo la città. Praticamente tre città in una! Eppure, in meno di un anno, siamo al 74,86 %, una percentuale che ci inorgoglisce. Ancor di più se associata alla diminuzione estremamente sensibile del secco indifferenziato: oggi raccogliamo settimanalmente lo stesso quantitativo di rifiuti


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