GSA Igiene Urbana 01-19

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SCENARI

L’ITALIA DEL RICICLO

Riciclo, un’eccellenza italiana dalla redazione

54 igiene urbana igiene urbana gennaio-marzo 2019

Continua anche nel 2017 la crescita del riciclo dei rifiuti: differenziata al 55,5%: un’eccellenza del nostro paese, che sta crescendo un po’ ovunque e non solo nel virtuoso Nordest. Intanto si profila l’occasione delle Nuove Direttive, da recepire con cura coinvolgendo tutti i soggetti interessati. La (vera) circular economy è una grande opportunità. Inizio anno, tempo di rapporti, ricerche, studi e approfondimenti che parlano dello stato dell’arte dei rifiuti lanciando un ponte verso il futuro.

I numeri del Riciclo Mentre l’Ispra ha pubblicato quello sui rifiuti (che contiene dati incoraggianti anche sul fronte della differenziata), ecco arrivare anche l’ultima edizione dell’articolato studio annua-

le “L’Italia del Riciclo”, il Rapporto promosso e realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Fise Unicircular (l’Unione Imprese Economia Circolare), e presentato lo scorso dicembre a Roma.

cepire le nuove direttive del Pacchetto europeo Circular Economy deve cogliere l’opportunità di affrontare la sfida della transizione dal riciclo di rifiuti tipico di un’economia lineare ad un compiuto sistema di economia circolare”.

Un’eccellenza di casa nostra

La sfida è cambiare modello

Iniziamo con il dire che il riciclo dei rifiuti si conferma vera e propria eccellenza italiana e anche nel 2017 presenta dati in crescita in quasi tutte le filiere. Le nuove Direttive Europee sull’economia circolare in fase di recepimento pongono nuovi e più avanzati obiettivi di riciclo dei rifiuti che rappresentano un’occasione positiva per la crescita del settore, ma i ritardi e le modalità inadeguate nell’affrontare la questione normativa della cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste), dopo una sentenza del Consiglio di Stato, preoccupano il settore e possono ostacolarne lo sviluppo.

“La sfida del cambiamento di modello economico –ha proseguito- parte dalle solide basi dell’industria del riciclo, ma è necessario che, sotto la guida ed il controllo di una “cabina di regia” per le diverse filiere coinvolte, ogni anello della catena ripensi a se stesso in chiave di circolarità, dai produttori - con un’accurata ecoprogettazione - alla distribuzione, ai consumatori, per finire con “l’anello mancante”, del post consumo, composto da logistica di ritorno, raccolta, preparazione al riuso, riuso, riciclo, creazione del mercato delle materie prime seconde, grazie ad adeguati strumenti modulabili di sostegno fiscale ed economico”.

Opportunità dal pacchetto “circular economy” A tale proposito si rivelano illuminanti le dichiarazioni di Andrea Fluttero, Presidente di Fise Unicircular: “L’Italia che si appresta a re-

Ronchi: “Coinvolgere tutti i soggetti interessati” Sulla stessa linea, e sempre con uno sguardo all’Europa, le osservazioni di Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile: “Il riciclo in Italia è a buoni livelli e in continua crescita. Il recepimento del nuovo pacchetto di Direttive europee per l’economia circolare va attuato con la massima cura, coinvolgendo i soggetti interessati, affinché sia uno strumento per fare ulteriori passi avanti, evitando errori normativi che invece potrebbero causare difficoltà e battute d’arresto”.

“Un settore dinamico” Per Ronchi “le situazioni di crisi – dagli incendi di alcuni impianti a carenze e inefficienze nelle gestioni – che coinvolgono ancora realtà significative, a partire da Roma, possono essere affrontate facendo tesoro delle buone esperienze ormai numerose in Italia. Evitando di vedere


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