GSA IGIENE URBANA 2/22

Page 54

SCENARI

Innovazione e soluzioni smart, il futuro dell’igiene ambientale di Michele Antolini*

Innovazione e transizione digitale negli asset dell’igiene ambientale: ecco come il passaggio al 4.0 può ottimizzare il servizio delle società di igiene urbana.

O

vunque si fa un gran parlare di innovazione. Sembra ormai diventato un termine-mantra sulla bocca di tutti, spesso -va detto- anche a sproposito. Ma che cos’è realmente l’innovazione? Cosa fa sì che un prodotto, un servizio, un’idea o una soluzione siano davvero innovativi?

Fare ingresso nel “nuovo”

Qui vale la pena fare un passo indietro nel tempo e partire dall’etimo, ovverosia dalle stesse origini della parola. La radice del termine “innovazione” affonda nel tardo latino innovatio (gen. innovationis), sostantivo della III declinazione che a sua volta si compone della preposizione “in”, che indica ingresso, e del nome “novatio”, facilmente riconducibile all’aggettivo “novus”, ossia evidentemente “nuovo”, inteso in senso pratico o, come diremmo noi, “spendibile”.

In termini concreti e operativi

Tutto questo per dire che il concetto di innovazione, preso alla lettera, fin dall’antichità significa “fare ingresso nel nuovo”. Si intende dunque, ancora più nello specifico, la “creazione di nuova conoscenza applicata a problemi di ordine pratico”. Va da sé che innovativa, a questo punto, è

52

GSA IGIENE URBANA

qualunque applicazione conseguente ad una scoperta/cambiamento tecnico-tecnologico o organizzativo. Si tratta in sostanza di saper tradurre in termini operativi un’intuizione o nuove conoscenze, mettere in opera una concezione nuova nel o del processo di creazione di valore.

Le basi concrete dell’innovazione

Semplice, no? Beh, non proprio. Anche perché innovatori non ci si improvvisa. Per tutto questo c’è necessità di possedere un solido e radicato know-how sia teorico, sia operativo. Non solo: ci deve essere una conoscenza profonda sia della propria struttura aziendale, sia del contesto. Prima di arrivare all’innovazione è necessario senza dubbio conoscere i processi aziendali. Allo stesso modo occorre avere le idee ben chiare sull’oggetto dell’innovazione: cosa vogliamo innovare? Tecnologia, processi, organizzazione? Solo una o due di questi aspetti o tutti e tre insieme? E come?

Ma come innovare?

Proprio sul “come” bisogna soffermarsi un po’, a partire dalle risorse di cui si ha necessità. Di cosa e di chi ho bisogno? Chi coinvolgere nella filiera aziendale? Quali sono le best practices da prendere in esa-

me per metterle a fattor comune? E ancora, l’innovazione può essere funzionale a più business aziendali? Come utilizzare appieno i vantaggi delle tecnologie intelligenti, del 4.0, dell’innovazione “smart” che ormai ci circonda?

E quale innovazione?

A questo punto saremo pronti per decidere che tipo di innovazione perseguire. Aperta o chiusa? Esterna mediante collaborazioni in outsourcing o interna mediante creazione “insourcing”? D’altra parte se si sceglie un’innovazione tecnologica e dei processi occorre tenere presente che è necessario cercare un’innovazione che sia strategica per l’Azienda e/o design to cost (cost to profit). Che possa anche migliorare i servizi interni ed esterni, ottimizzare i processi, migliorare il safety. Non solo: un ambito da tenere presente è quello dell’ecosostenibilità, oggi più che mai necessario soprattutto nei servizi ambientali (il cosiddetto “smart green”), per acquisire credibilità strategica, essendo al contempo in grado di creare valore e consolidare i rapporti con gli stakeholders e gli shareholders.

Operazioni strategiche

Un aspetto preponderante è quello della gestione dei dati e delle inforAPRILE-GIUGNO 2022


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.