GSA 5/2014

Page 1

N.5 MAGGIO 2014

MENSILE DI GESTIONE, PULIZIA, DISINFESTAZIONE speciale TERZA PAGINA profili la via della pulizia expo cleaning sud letture

GESTIONE flessibilità gara consip intervista

SCENARI issa interclean 2014 conferenza anid progetto europeo clean up day

TECNOLOGIE innovation award

www.gsanews.it





SOMMARIO ATTUALITÀ AFFARI E CARRIERE ANNO XVIII NUMERO 5

carnet ORIZZONTI

9 79 80 82

I N S ER TO 21

SPECIALE FORUM PULIRE

TERZA PAGINA Aldo, quel Sutter che per primo osò “metterci la faccia” [di Simone Finotti] Dal Giappone a Brescia, sulla via della pulizia (soji-do) [di Simone Finotti] Expo Cleaning Sud: il pulito riparte da Catania [di Laura Guidi] Rifiuti che parlano all’anima [di Guido Viale]

GESTIONE

54 56 58

Superata “la Fornero” il job act entra nel vivo [di Giuseppe Fusto] Consip FM4, la più grande gara mai bandita in Europa [di Umberto Marchi]

Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST Certificazione Editoria Specializzata e Tecnica Per il periodo 1/1/2013-31/12/2013 Periodicità: MENSILE • Tiratura media: 5.583 • Diffusione media: 5.438 Certificato CSST n. 2013-2419 del 25/02/14 • Società di Revisione: FAUSTO VITTUCCI “Ai sensi dell’articolo 2 comma 2 del Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, si rende nota l’esistenza di una banca-dati personali di uso redazionale presso la sede di Via Alfonso Corti, 28 - Milano. Gli interessati potranno rivolgersi al responsabile del trattamento dei dati sig.ra Barbara Amoruso presso la sede di Milano, Via Alfonso Corti, 28 per esercitare i diritti previsti dal D. Lgs 196/2003”

fnip Confcommercio, un’associazione per le pmi del multiservizi: oggi più che mai ce n’è bisogno [di Antonio Bagnati]

SCENARI

62 64 68

Issa Interclean Amsterdam, al via l’edizione d’argento [dalla redazione]

72

Clean Up Day, prima giornata della pulizia “europea” [di Carlo Ortega]

L’impegno per l’ambiente, nel segno di Anid [dalla redazione] Il progetto Life Conops, sistemi di sorveglianza delle zanzare invasive: è centrale saper “fare rete” [di Giulia Annovi e Claudio Venturelli]

TECNOLOGIE

76

GSA il giornale dei servizi ambientali è un mensile inviato tutti i numeri agli abbonati e ai rivenditori del settore. Con sei numeri all’anno raggiunge imprese di pulizia e disinfestazione (gennaio-marzo maggio-giugno-agosto-novembre), con due numeri hotel e società di catering (febbraio-ottobre), aziende sanitarie e comunità (aprile-settembre), industria e grande distribuzione (luglio-dicem­bre).

And the winner is… innovation [dalla redazione]

C O L O P H O N

39 46 50 52

Direzione, Amministrazione, Redazione e Pubblicità: EDICOM srl Sede legale: Via Zavanasco, 2 20084 Lacchiarella (MI) Sede operativa: Via Alfonso Corti, 28 20133 Milano Tel 02/70633694 - 70602106 Fax 02/70633429 info@gsanews.it - www.gsanews.it Direttore Responsabile: GIOVANNA SERRANÓ Redazione: CHIARA BUCCI, simone finotti, ANTONIA RISI Segreteria: barbara amoruso Diffusione: GIOVANNI MASTRAPASQUA Sviluppo e pubblicità: GIANCARLO GIAMBELLI, andrea lucotti, MARCO VESCHETTI

© Copyright EDICOM srl - Milano

Progetto grafico: AFIDAMP COMUNICAZIONE Composizione, grafica e impaginazione: STUDIO GOMEZ Copia 2,58 Euro Fotolito e stampa: STUDIO GOMEZ VELAWEB - BINASCO (MI) Autorizzazione del Tribunale di Milano n° 633 del 19/10/1996. La pubblicità non supera il 50% del numero delle pagine di ciascun fascicolo della rivista. La Casa editrice declina ogni responsabilità per possibili errori ed omissioni, nonché per eventuali danni risultanti dall’uso dell’informazione contenuta nella rivista. Le opinioni espresse dagli autori negli articoli non impegnano la direzione della rivista. Parimenti la responsabilità del contenuto dei redazionali e dei messaggi pubblicitari è dei singoli. issn 1973-5324 Abbonamenti: Italia annuo Euro 70 Europa e paesi extra europei Euro 130 c.c.p. 38498200



PUBBLICITà SOLIGENA MANCA



ATTUALITÀ

Ica guarda avanti, e cresce ancora Ottimista, anche se sempre “con giudizio”, il presidente di Ica System Enrico Barbi, che saluta un 2013 “andato molto bene” e si prepara a un 2014 “che sembra confermare i risultati dello scorso anno, visto che nei primi due mesi siamo cresciuti a doppia cifra”. E si tratta di una crescita “sana”, spalmata un po’ in tutti i segmenti del Gruppo: vendita, noleggio, assistenza.

La strada è quella giusta! La società di Treviso, quindi, si sta muovendo sulla strada giusta e i risultati ne danno testimonianza: “Credo che i nostri sforzi siano ormai ampiamente riconosciuti e ripagati dal mercato. Ormai, per varie ragioni, ci si sta spostando da una logica di mero prezzo a un investimento sulla qualità, e questo premia le aziende serie che nella qualità ci hanno sempre creduto”. Ma c’è di più: anche il rapporto fra Ica System e la clientela si è fatto negli anni sempre più maturo: “Dopo 27 anni di attività mi fa piacere vedere clienti che sono diventati davvero dei partner: si lasciano consigliare, ci riconoscono, ci ascoltano. Negli ultimi mesi abbiamo avuto davvero grosse soddisfazioni in questo senso”.

Dall’assistenza al noleggio, tutto cresce a doppia cifra Con un giro d’affari di 32 milioni di euro, 140 persone, tra commerciali e dipendenti e 3 società di riferimento (oltre a Ica c’è Tecna per l’assistenza ed Ecofin per il rent), il Gruppo ha 5 sedi (Treviso, Trento, Milano, Brescia, Firenze) senza contare le officine viaggianti e gli oltre 15.000 prodotti dei migliori marchi presenti sul mercato. Ica ha, dunque, tutte le carte in regola per continuare ad essere un punto di riferimento per imprese grandi, medie e piccole. “Le imprese, di ogni dimensione, continuano a rappresentare l’80% del nostro business. Si tratta di imprese che lavorano col pubblico ma anche molto nel privato: con industrie, grande distribuzione, mondo Horeca. Anche in quest’area, peraltro, la crisi ha mietuto le sue vittime. Sono tanti i pubblici esercizi che hanno dovuto chiudere”.

“Il peggio sembra essere passato…” Ma ora, a quanto sembra, il peggio sembra essere passato, e ci si può anche permettere un pizzico di ottimismo: “Forse è la volta buona”, dice Barbi. E poi chiarisce: “Forse questo 2014 è davvero l’anno in cui qualcosa riprenderà a funzionare. Vedo meno tensione, e i primi timidi segnali di ripresa. Credo che la crisi stia mollando un po’ la presa e che si possa ricominciare a respirare.

L’importante è sapersi rinnovare Certo, in questi anni molto è cambiato: “Ho spesso detto, e qui lo ripeto, che l’importante è capire che non ci si può più permettere di stare fermi. Sopravvive chi riesce a rinnovarsi, e lo sa fare nella maniera più corretta. D’altra parte certe dinamiche sono irreversibili: la centralizzazione degli acquisti è un dato di fatto, la razionalizzazione della spesa pure. Ed è con questi nuovi scenari, appunto, che ci dobbiamo confrontare, facendo innovazione e qualità”.

Ica, la qualità è di casa La qualità, del resto, è sempre di casa in Ica System: “La ricerca di soluzioni di qualità nasce proprio dalla nostra esigenza di incrementare il livello di servizio al cliente e utente finale, occupandoci anche di preservarne per quanto possibile, il suo stato di salute e l’igiene dell’ambiente che ci circonda. Il miglioramento continuo, in termini di soluzioni, servizi, sicurezza, professionalità ed ecosostenibilità è garantito dalle certificazioni secondo gli standard Iso 9001 (qualità) e 14001 (gestione ambientale). E c’è da scommettere che la strategia di sviluppo di Ica System si basa su una mission precisa che pone come obiettivi del gruppo la qualità dei prodotti, puntualità nelle consegne, l’attenzione verso i clienti e il rispetto dell’ambiente. Grazie a questo il gruppo ICA System (curiosità: “L’acronimo sta per Impianti Centralizzati di Aspirazione, la nostra iniziale attività”, rivela Barbi) è cresciuto negli anni ed è diventato leader in molti dei suoi mercati di riferimento. [www.icasystem.it]

9 MAGGIO 2014


ATTUALITÀ

La Ri-Evoluzione nella pulizia professionale: Werner & Mertz ancora caposcuola

10 MAGGIO 2014

*Cradle to CradleR e un marchio registrato di McDonough Braungart Design Chemistry LLC (MBDC). Cradle to Cradle CertifiedCM e un marchio dato in licenza esclusivamente a Cradle to Cradle Products Innovation InstituteSM (C2CPII).

Una vera innovazione nella pulizia professionale: per la prima volta al mondo una gamma completa di prodotti per la pulizia professionale ha ricevuto l’ambiziosa certificazione Cradle to Cradle CertifiedCM Gold. “Il nostro marchio green care PROFESSIONAL ha dimostrato ancora una volta di essere leader nella sostenibilità” dice Frank Vancraeyveld, CEO divisione professionale Werner & Mertz, “grazie al programma Cradle to Cradle CertifiedCM, una certificazione emessa da un istituto indipendente che convalida i nostri alti standard qualitativi”.

I prodotti certificati La certificazione è stata ottenuta da 8 prodotti certificati Ecolabel e destinati a facility service company, strutture ospedaliere e ricettive. La gamma è disponibile nella nuova bottiglia da 1 litro e nelle taniche da 5 litri. I principi di Cradle to Cradle®* sono stati ideati da Michael Braungart e William McDonough e ulteriormente sviluppati da EPEA, una società di ricerca e consulenza internazionale per l’ambiente con sede ad Amburgo. Cradle to Cradle® analizza nel dettaglio il singolo prodotto valutandone la salubrità dei materiali, la loro riutilizzabilità dopo l’uso, l’impiego di energia rinnovabile, la gestione della CO2 e la qualità delle acque nella fase di produzione, l’equità sociale del prodotto.

alle altre certificazioni Ecolabel, va oltre gli aspetti puramente legati alle prestazioni e analizza anche tutti gli altri criteri per avere davvero un prodotto eco-sostenibile a 360°. “Oggi è tecnicamente possibile sviluppare prodotti eco-efficienti che garantiscono alte prestazioni e rispettano i più severi standard ambientali lungo tutta la catena del valore”, dice Vancraeyveld.

Lo sviluppo dei prodotti e il concetto di ciclicità Gli aspetti considerati Gli 8 prodotti green care PROFESSIONAL sono stati analizzati considerando i seguenti aspetti: – l’utilizzo di materiali (componenti chimici e packaging) sicuri per l’uomo, l’ambiente e la riciclabilità del prodotto – la costruzione del prodotto assicura che tutti gli ingredienti in esso contenuti possano essere riutilizzati nel normale processo di biodegradazione naturale o durante il processo di riciclo del packaging. Il principio alla base è: “i rifiuti sono cibo” – i siti produttivi devono essere non inquinanti al 100%, utilizzare energia rinnovabile che sostituisca interamente quella di origine fossile, compensare al 100% la CO2 emessa – la qualità dell’acqua utilizzata negli stabilimenti deve essere protetta e migliorata al termine del processo produttivo – l’azienda deve essere fortemente impegnata sul fronte della giustizia sociale e ambientale e nella protezione delle biodiversità.

Il principio dell’eco-efficacia Cradle to Cradle® introduce il principio di eco-efficacia che si pone l’obiettivo di eliminare all’origine il concetto di rifiuto: chi crea e sviluppa un prodotto deve programmare fin dall’origine quale sarà l’impatto sull’ambiente e come dovrà essere smaltito. Questo di fatto si contrappone al ben più famoso concetto di eco-efficiency (o blu-efficiency). Cradle to Cradle®, insieme

Cradle to Cradle® si basa sul principio in base al quale tutti i prodotti, al termine del loro utilizzo, dovranno riavere nuova vita all’interno di un nuovo ciclo di vita biologico o tecnico: biologico per i prodotti, come ad esempio i detergenti, che dopo essere stati utilizzati fluiscono necessariamente nell’ambiente; tecnico per il packaging che dovrà essere riciclato senza perdita di valore del materiale da cui è composto. La sfida quindi consiste nel creare prodotti che siano sicuri quando ritorneranno nell’ambiente o quando dovranno essere riutilizzati per far nascere nuovi manufatti. I prodotti del futuro dovranno essere concepiti in modo che la qualità di ogni componente venga migliorata e quella del l’oggetto riciclato sia almeno pari a quella originaria. Gli ingredienti, inclusi pigmenti e additivi, devono essere selezionati per prevenire potenziali effetti nocivi durante l’utilizzo, la produzione, il riciclo e il riutilizzo del materiale.

“Integrally sustainable” sostenibilità a 360° “E’ il credo di Werner & Mertz” afferma Reinhard Schneider, CEO e proprietario del Gruppo Werner & Mertz. “Di conseguenza lo sviluppo ecologico e sostenibile non finisce con l’eliminazione di ingredienti considerati critici dalla comunità scientifica. Werner & Mertz si assicura che il ciclo di vita del prodotto sia integrato nel ciclo di vita materiale della natura”. [it.wmprof.com/it]


ATTUALITÀ

Gruppo Soligena, in tutta Italia il “progetto del pulito”

Meglio un gruppo grande o un grande gruppo? Perché scegliere, quando si possono avere entrambi? Dal 2001, anno di costituzione, il consorzio Soligena porta in tutta Italia il “progetto del pulito”. Merito della qualità e affidabilità di due produttori d’eccellenza del calibro di Falpi ed E’ Così, e della professionalità di una rete di distributori altamente qualificati, composta attualmente da 16 realtà distribuite sull’intero territorio nazionale: dal Piemonte alla Campania, dal Friuli-Venezia Giulia alla Puglia passando per Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche.

Un mercato che si evolve “Ormai da diverso tempo – spiega Fortunato Demofonte, presidente del Gruppo Soligena – il mercato delle pulizie si è evoluto verso modelli molto articolati: da un lato ci sono le grandi committenze, sempre più esigenti e meno disposte a spendere; dall’altro le imprese, chiamate ad assicurare efficienza e uniformità nella qualità del servizio. Questo fa sì che anche i dealer debbano essere in grado di garantire uniformità, tempestività e professionalità su vasta scala.

Soluzioni glo-cali A questo proposito, un gruppo come Soligena è un ponte ideale tra questi soggetti, e ha già pronta la soluzione ad hoc per tutti: dai grandi utilizzatori alle realtà più piccole che operano a livello locale. Una rete “glo-cale” per offrire ciò che serve sempre, ovunque e subito. Dinamico e innovativo, il Gruppo Soligena, si è affermato come il partner ideale per gli addetti alla pulizia e gli

operatori del settore. Vasta gamma di servizi, flessibilità dell’offerta, qualità dei prodotti e grande professionalità sono le carte vincenti di un gruppo giovane, dalle idee chiare e dai risultati in crescita. “Saper fare rete, e farlo davvero –sottolinea ancora Demofonte – è importante per poter incontrare le esigenze del cliente finale”. Soligena, insomma, rappresenta una soluzione evoluta per logistica, vendita & assistenza, formazione, consulenza e progettazione.

Qualità… capillare Dinamismo, presenza sul territorio, rapidità. Ma Soligena è prima di tutto qualità dei prodotti e delle soluzioni: “Tutto diventa più semplice quando puoi contare su soluzioni di sicuro impatto, come il mitico sistema Microrapid, che da 15 anni ha rivoluzionato le pulizie ospedaliere ed è l’unico sistema di pulizia certificato Epd. Ma questo è solo un esempio: in Soligena l’offerta è sempre e comunque di primissima qualità”.

I vantaggi di un grande gruppo Serietà, competenza, affidabilità: questo è quello che si chiede a un fornitore che sia prima di tutto un partner. La serietà di chi non si limita a vendere prodotti, ma studia soluzioni che ottimizzano qualità e rese. La competenza di professionisti che conoscono il mestiere e sanno come risolvere i problemi. L’affidabilità di un partner strutturato che offre un’assistenza puntuale, dall’intervento in cantiere alla macchina sostitutiva, dall’affiancamento nel progetto ai prodotti in magazzino per ogni necessità anche imprevista. Venditori preparati e tecnici competenti garantiscono consulenza e assistenza su sistemi, macchine e prodotti; ricambi, accessori e “muletti” eliminano i tempi morti nel servizio.

Risposte concrete per ogni esigenza Prosegue Demofonte: “Siccome l’azienda è fatta di persone, da sempre insistiamo molto sull’aspetto della formazione e della qualificazione del team. Non dimentichiamo mai la motivazione della squadra, essenziale per risultati di qualità. Per questo il consorzio Soligena istruisce gli addetti delle imprese sulle corrette metodologie di pulizia e sull’uso di macchine, prodotti e attrezzature.

Grande chiarezza, massimo risultato Obiettivi chiari, massimo risultato di qualità ed economico. Questa, in sintesi, la filosofia “problem solving” di Soligena, che mira alla semplificazione delle procedure; all’aumento delle rese e della “qualità del pulito”; alla riduzione dei costi e all’ottimizzazione delle risorse aziendali ed infine alla formazione. Il tutto attraverso soluzioni personalizzate per ogni contesto e studiate per risolvere i problemi senza… crearne di nuovi! [www.soligena.it]

11 MAGGIO 2014


ATTUALITÀ

Interchem Italia: sviluppo ecosostenibile, innovazione e… rivoluzione Da sempre l’obiettivo di Interchem Italia è quello di poter offrire al mercato una scelta adeguata di prodotti e sistemi ecocompatibili, per poter garantire sempre la massima affidabilità e sicurezza agli utilizzatori.

Dal 1987 impegno e passione

12 MAGGIO 2014

Dal 1987 la società approccia al mercato con costante impegno, serietà e passione, progettando e realizzando prodotti in grado di risolvere i problemi di pulizia e igiene nelle comunità, nella ristorazione e nell’industria, rispettando le norme vigenti nei diversi ambiti e investendo sulla ricerca annualmente fra l’8% e il 10% del proprio fatturato. Infatti nel laboratorio di Ricerca & Sviluppo, dotato delle più moderne apparecchiature, lavorano stabilmente quattro figure professionali, che si dedicano esclusivamente all’individuazione e creazione di nuovi formulati, nuove soluzioni e nuovi sistemi per il pulito professionale. Uno degli sforzi principali portati avanti negli ultimi anni riguarda le formulazioni di prodotti e sistemi ecosostenibili come superconcentrati e monodosi, che potrebbero rivelarsi anche un forte risparmio per l’utilizzatore finale.

Fiore all’occhiello: una linea tutta verde! Il “fiore all’occhiello” è sicuramente rappresentato dalla linea Verde Eco, una gamma di ben 12 formulati certificati Ecolabel tutti conformi ai CAM (Criteri Ambientali Minimi) secondo quanto previsto dal D.M. del 24 maggio 2012. Questo decre-

Tanti prodotti “verdi”

to interessa principalmente la Pubblica Amministrazione delineando le fasi di acquisto in merito all’affidamento del servizio di pulizia e la fornitura di prodotti per l’igiene. Il tutto rientra nell’ambito del progetto PAN GPP (Piano d’Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione) che si pone come obiettivo il 50% di appalti verdi sul totale degli appalti per questa categoria di affidamenti e forniture. Quindi i CAM stabiliscono le specifiche tecniche che obbligatoriamente i prodotti per l’igiene devono possedere per ridurre l’impatto sull’ambiente lungo il loro ciclo di vita. Nel caso di gare d’appalto verdi tutti i prodotti per la pulizia ed igiene offerti all’ente appaltante dovranno essere conformi ai CAM,condizione essenziale per la partecipazione alla stessa. I prodotti regolati dal Decreto Ministeriale del 24 maggio 2012 che sottostanno ai CAM sono i prodotti per la pulizia ordinaria di ambienti interni (comprese le finestre), i prodotti disinfettanti, i prodotti per impieghi specifici e i detergenti “superconcentrati”.

Oltre ai prodotti della linea VERDE ECO certificati Ecolabel, già conformi a quanto richiesto dai CAM, il reparto di Ricerca e Sviluppo ha lavorato per rendere conformi altri prodotti e oggi l’azienda è in grado di offrire una gamma completa che soddisfa appieno le richieste delle gare d’appalto verdi. A questo va aggiunto anche il lavoro che il marketing, in stretta collaborazione con il reparto commerciale, sta sviluppando per realizzare la nuova comunicazione online (internet, ecc.) e offline (etichette prodotto, catalogo, brochure, ecc.), compresi anche i nuovi confezionamenti: flacone da 750ml con nuovo trigger, bottiglia da 1lt con nuovi tappi e la tanica da 5kg con un tappo “rivoluzionario”. Tutto questo è frutto di una politica consapevole che i futuri scenari economici e la maggior competitività dei mercati richiederanno un’attenzione sempre crescente alla qualità del prodotto, non solo in termini di prestazioni tecniche, ma anche di sostenibilità ambientale. Ecco perché la società applica in tutti i reparti un sistema di organizzazione aziendale in accordo alle norme Iso 9001 e 14001, così da certificare, garantire e attestare l’efficacia della società e la validità nel tempo. E poi c’è l’innovazione, un requisito indispensabile per uno sviluppo ecosostenibile e per supportare al meglio il lavoro di chi utilizza i prodotti e dei rivenditori. [www.interchemitalia.it]


ATTUALITÀ

Martignani, l’eccellenza nella nebulizzazione Affidarsi a Martignani significa entrare in un mondo di qualità, competenza e tecnologia che non teme rivali non solo nel settore agricolo, ma anche delle attrezzature per la disinfestazione e la cura delle aree verdi. Attiva come Martignani Italia dal 1958, e come KWH International Italia dal 1999, la società da sempre coltiva l’eccellenza nella nebulizzazione, con una serie impressionante di primati: diecine di brevetti depositati, medaglie d’oro e d’argento, Spighe d’argento, riconoscimenti nazionali e internazionali. L’ultimo, del 2013, è il premio “New Technology” ottenuto al concorso Novità Tecniche Fiera “Simei-Enovitis” di Milano per Duo Wing Jet. Fiore all’occhiello dell’offerta Martignani sono senza dubbio i nebulizzatori pneumatici-elettrostatici, che rispetto al classico atomizzatore, offrono una serie di vantaggi in efficienza e omogeneità della distribuzione con grande risparmio d’acqua: il confronto fra la copertura di una foglia ottenuta con soli 200 l/ ettaro di acqua mediante un nebulizzatore elettrostatico e quello della stessa foglia con 1500 l/ ettaro e un atomizzatore è impietoso.

Nebulizzatore vs atomizzatore Ma perché un buon nebulizzatore tende a rendere di più rispetto a un atomizzatore classico? Innanzitutto l’aria aspirata dal ventilatore centri-

fugo a doppio stadio viene utilizzata tutta, mentre in un atomizzatore solo i due terzi del ventilatore assiale producono aria. Nel nebulizzatore, poi, la velocità di uscita è uniforme con flussi d’aria perfettamente orientati sulla vegetazione, mentre con l’atomizzatore l’aria aspirata ruota attorno all’asse dell’elica generando turbolenza. L’aria aspirata da ciascun lato è canalizzata dal gruppo diffusore aerodinamico senza perdita di potenza, mentre in un atomizzatore classico è costretta a deviare di 90°: ciò comporta una perdita di potenza del 20%. In pratica, usando il nebulizzatore si evitano le forti turbolenze nel flusso d’aria, generando un flusso continuo e con grande potere di penetrazione senza violenza e irregolarità nel getto. Oltretutto i due diffusori possono essere girati di 90° ciascuno, e potranno anche essere orientati nel medesimo senso, rendendo così la penetrazione efficace anche in presenza di vento. In sintesi: il nebulizzatore pneumatico utilizza il 100% della potenza assorbita.

tici Phantom Superecology “Compact” da 16 CV, progettati per piccoli automezzi. Compatti e leggeri, si segnalano per il prezzo altamente competitivo e le straordinarie performances, e si rivolgono soprattutto ai piccoli disinfestatori che non vogliono rinunciare al top della tecnologia e della qualità. I Nebulizzatori Pneumatici Phantom Superecology “Luxor” (da 16 a 37 CV) abbinano tecnologia, funzionalità e design d’avanguardia per tutti i professionisti dell’igiene ambientale. Poi ci sono i modelli più potenti “Luxor” da 50 e 80 cv, disponibili in una serie di motorizzazioni alternative.

La gamma disinfestazione

Termonebbiogeni

Tutto questo si riflette anche nella qualità della gamma Martignani per la disinfestazione e l’igiene ambientale, che a tutt’oggi rappresentano una soluzione prestigiosa ed avanzata per il settore professionale. Si tratta di una linea particolarmente indicata per: trattamenti alle alberature a medio ed alto fusto in viali e parchi cittadini; lotta ULV contro gli insetti nocivi (zanzara tigre, mosche, vespe, ecc.); tutte le operazioni di disinfestazione in aree industriali, magazzini ed uso civile; trattamento ULV degli odori in stazioni di compostaggio”,”discariche”, ecc.

Un’altra gamma molto interessante per le imprese è quella dei termonebbiogeni brevettati: qui la gamma parte dal “Power fogger” semplice, pratico, sicuro ed efficace per la disinfestazione di magazzini e capannoni industriali, grandi silos, depositi di derrate alimentari, reti fognarie. Il modello è integrato con l’azione fluidodinamica dei ventilatori ed applicato al collettore di scarico dei motori nei nebulizzatori della Serie Phantom Superecology con serbatoio del formulato oleoso da 25 l in polietilene trasparente. Il modello K800, di tipo semovente e portatile, è montato su carrello interamente in acciaio inox con ruote e manubrio smontabili. Il modello M751 è di tipo con motore autonomo per montaggio su pianali di automezzi pick-up.

Compact e Luxor, la gamma Superecolog y Tra i modelli destinati al mondo della disinfestazione spicca la gamma di Nebulizzatori Pneuma-

[www.martignani.com]

13 MAGGIO 2014


ATTUALITÀ

L.R. Composizioni Profumanti, il “profumo” dell’esperienza

14 MAGGIO 2014

Nata nel 1998, la L.R. Composizioni Profumanti S.r.l. vanta oltre quindici anni di esperienza nel campo della creazione e della produzione di fragranze per diversi settori industriali (da quello della detergenza a quello farmaceutico e cosmetico). L’azienda siciliana, associata alla Federchimica – AISPEC e membro dell’organizzazione internazionale IFEAT (International Federation of Essential Oils and Aroma Trades), si occupa anche del commercio di oli essenziali naturali e prodotti chimici aromatici. Una vocazione internazionale in continua espansione che propone idee vincenti, con un archivio di oltre 15mila formulati ed una capacità produttiva annua di circa 3mila tonnellate.

Grande dinamismo Giovane e dinamica, la L.R. offre un’ampia selezione di fragranze per detergenti per uso professionale e domestico, toiletries e cosmetici, profumeria alcoolica, deodoranti, aerosol, solventi e saponi. L’attività di progettazione costante svolta nei laboratori, fa dell’azienda un partner affidabile e un punto di riferimento per le molte realtà, sia italiane sia estere, che devono competere in un mercato in continua crescita ed evoluzione.

Tonalità inedite, formulazioni su richiesta Svariate sono le fragranze formulate, su richiesta, prive di sostanze allergizzanti, nel rispetto di regolamenti e normative (ad. Es. CAM, ICEA ed Ecolabel) e tutte formulate sulla base delle più recenti osservazioni RIFM – IFRA e disposizioni legislative comunitarie (ad es. REACH e CLP). Essere in grado di proporre idee vincenti significa saper analizzare i dettagli, intuire, formulare e testare, al fine di ottenere massima performance e piena conformità ai migliori standard qualitativi. Per questo motivo nei laboratori della L.R. il personale altamente specializzato lavora quotidianamente per arricchire con tonalità inedite ogni creazione, valutando l’inserimento di corpi chimici nuovi, realizzando composti veramente originali, di facile impiego, altamente versatili, sicuri e rispettosi dell’uomo e dell’ambiente. Un altro elemento importante è l’utilizzo di tecnologie avanzate, come ad esempio Gas – Cromatografi e Spettrometri di Massa.

Supporto e informazioni, sempre La L.R. Composizioni Profumanti fornisce ai suoi clienti non solo un supporto dinamico, ma anche precise informazioni sui propri prodotti; ogni fragranza è correlata da documenti tecnici in ottemperanza alle leggi vigenti: il Certificato di Analisi (CAN, certificato di conformità agli standard qualitativi e olfattivi, contenente caratteristiche tecniche e dettagli analitici), la Dichiarazione di Con-

formità IFRA (DCI, valutazione basata sulle linee guida IFRA relative all’uso sicuro dei costituenti impiegati nelle fragranze), le Schede di Sicurezza (MSDS, valutazione che prende in considerazione il profilo tossicologico di tutti i costituenti, la struttura chimica, il livello di esposizione e informa sulle misure di primo soccorso, sistemi di protezione individuale, metodi di stoccaggio, caratteristiche tecniche e indicazioni di pericolo) ed il Rilevamento di Sostanze Allergizzanti (RSA, valutazione basata sulla determinazione degli allergeni contenuti nella fragranza).

Con al centro il cliente Avendo al centro della propria politica aziendale il cliente, la L.R. è dotata di un sistema di Gestione aziendale secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008; l’implementazione di un sistema di gestione aziendale della qualità è applicato a tutto il percorso produttivo: dalla progettazione del prodotto per diversi mercati e settori merceologici, alla gestione degli ordini e loro evasione in tempi certi e veloci. Dalla selezione ed attenta valutazione dei fornitori ai severi controlli delle oltre 600 materie prime impiegate e dei prodotti finiti; dalla gestione della documentazione alla spedizione al cliente e archiviazione di ogni singolo lotto di produzione. Ne consegue un servizio che supporta i partner commerciali in qualsiasi loro richiesta, nei loro progetti in maniera costruttiva, propositiva e affidabile. Il prodotto di successo viene creato insieme, nasce dalla sinergia con il cliente e dal reciproco scambio e confronto di esperienze e competenze, ottenendo la sua piena soddisfazione. Seguendo il mercato e anticipandone le tendenze, la L.R. offre una vasta gamma di fragranze: dalle note più fresche e verdi alle note più intense ed aromatiche, dalle agrumate alle speziate, dalle ambrate alle muschiate, combinazioni inedite, accordi ricercati e note di successo. [www.lrcomprof.it]


ATTUALITÀ

Medusa: attenti alle esigenze dei professionisti L’attenzione alle esigenze dei propri clienti e degli utilizzatori finali è la filosofia che contraddistingue Medusa srl, azienda padovana che dal 2010 produce detergenti e specialità chimiche per uso professionale ed industriale.

I giusti prodotti, le giuste risposte Questo si traduce in due azioni: – realizzare prodotti di qualità, studiando formulati sempre più performanti, utilizzando materie prime selezionate e impiegando processi produttivi standardizzati, condotti da personale qualificato; – affiancare il cliente, attraverso servizi di formazione, di assistenza pre e post vendita e di consulenza anche il loco, attraverso l’intervento dei propri tecnici specializzati. La continua interazione permette a Medusa di trovare sempre la giusta soluzione, e di individuare le criticità sulle quali concentrarsi nel costante processo di miglioramento.

Giovani, ma con esperienza Pur giovane, l’azienda si avvale dell’esperienza del dott. Michele Zerbetto, operante nel settore da 17 anni, che attualmente ricopre la funzione di direttore generale. Nei primi 4 anni di vita Medusa si è rapidamente messa in luce, consolidando proficue collaborazioni con grossisti e rivenditori distribuiti in tutta l’Italia ed in diversi Paesi dell’Europa centrale ed orientale, Comunitari ed Extra-CEE. A listino Medusa propone più di 200 referenze, rivolti al mondo dell’Ho.Re.Ca, della lavanderia e dell’industria alimentare; ma una notevole importanza è ricoperta dagli innumerevoli prodotti di nicchia, quindi fuori catalogo, che Medusa è in grado proporre o di realizzare ad hoc, in base alle richieste dei propri clienti.

Medusa concede i propri prodotti in esclusiva a distributori specializzati, offrendo la possibilità di differenziarsi attraverso la personalizzazione di packaging ed etichettatura.

Le novità La linea di prodotti per lavanderia di Medusa è molto ampia, comprende sia formulati completi, sia una serie completa di prodotti per lavanderie industriali. I detergenti completi e gli ammorbidenti sono disponibili in ben 25 diverse profumazioni. E’ di questi giorni l’inserimento di due nuovi prodotti: LAUNDRY B2: è un detergente alcalino per tovagliato, specifico per macchie grasse. Il formulato, a base di alcali, tensioattivi a bassa schiuma, disperdenti e sequestranti, si presta per essere utilizzato come prodotto unico nel bagno di lavaggio, o come rinforzante del normale detergente. AMMORBIDENTE M.I.: è un ammorbidente neutro di qualità professionale, che si differenzia per il profumo di nuova generazione (Micro Incaspulato). Il mix di essenze, scelte per la freschezza e la persistenza, è contenuto in speciali microcapsule di polimero inerte. Queste si depositano sui capi durante il risciacquo e conservano a lungo la fragranza. Quando si indossa il capo, le capsule via via si dischiudono, rilasciando gradualmente il profumo.

Programmi futuri: crescere! Il 2014 è un anno fondamentale per lo sviluppo di Medusa, sono in atto investimenti su molti fronti: – aumento e potenziamento delle linee di produzione, per soddisfare le richieste, in costante aumento; – raddoppio della capacità di magazzino, al fine di aumentare le quantità di prodotti

in pronta consegna; ciò consentirà di ridurre ulteriormente i tempi di evasione degli ordini, che come ben sappiamo è un aspetto importante per la soddisfazione del cliente – espansione della rete commerciale e costante formazione degli agenti, in modo da renderli non semplici venditori, ma veri e propri consulenti. – incremento delle informazioni disponibili sul sito www.medusasrl.com, con l’inserimento delle schede tecniche e di sicurezza di tutti i prodotti, disponibili senza la necessità di registrarsi. – ottenimento della certificazione UNI EN ISO 9001. Quest’ultimo aspetto vuole sottolineare l’attenzione che Medusa rivolge verso la qualità. Da sempre l’azienda opera in modalità ISO, mediante procedure scritte, valutando fornitori e materie prime, formando in modo continuo il proprio personale, registrando tutte le operazioni di produzione e verificando la qualità dei prodotti in uscita. La certificazione è la naturale conseguenza di questo modo di operare. In conclusione, i progetti sono molti e il team Medusa è affiatato e motivato per affrontare al meglio queste sfide, avendo sempre come fine ultimo soddisfazione del cliente. [www.medusasrl.com]

15 MAGGIO 2014



MAGGIO

2014

INSERTO il giornale dei servizi ambientali

SPECIALE FORUM PULIRE 21 TERZA PAGINA profili la via della pulizia 39 expo cleaning sud letture

GESTIONE 54

flessibilità gara consip intervista

SCENARI issa interclean 2014 conferenza anid 62 progetto europeo clean up day

TECNOLOGIE innovation award 76





SPECIALE

forum pulire atto secondo: dopo il successo, arriverà l’emersione? La filiera della pulizia professionale e dei servizi integrati si è riunita a Milano, il 26 e il 27 marzo, per la seconda edizione di Forum Pulire, sempre all’insegna del Valore assoluto del Pulito. Parole d’ordine: emersione e legalità. Riuscirà finalmente il cleaning italiano a “fare sistema”, ad emergere e a portare alla qualificazione un settore tanto importante e ancora troppo poco considerato? A giudicare dalla due giorni di Forum Pulire, svoltasi al MiCo – Milano Congressi il 26 e 27 marzo, i presupposti ci sono tutti: nomi autorevoli del mondo imprenditoriale, produttivo, istituzionale e accademico si sono

confrontati sui temi di più stretta attualità del mondo della pulizia professionale e dei servizi integrati, composto (vale sempre la pena di ricordarlo) da oltre 23.000 imprese e 500.000 addetti per circa 11 miliardi di fatturato tra produzione, distribuzione e servizi. Numeri importanti che tuttavia non consentono ancora al settore di ricevere un pieno riconoscimento da parte delle istituzioni.

Verso la qualificazione e l’emersione L’auspicio, tuttavia, è che la situazione cambi e si evolva in fretta in direzione dell’emersione: e così oltre 300 persone provenienti da tutta Italia, rappresentanti dell’intera filiera delle pulizie e servizi integrati, si sono dati convegno a Milano Congressi

per Forum Pulire “atto secondo”. Le più rappresentate? Le imprese di servizi e facility management, con il 37% dei presenti. A seguire i fabbricanti (23%), un ottimo 17% di distributori, il 15% associazioni di categoria e rappresentanti dell’utenza finale, l’8% editori e stampa: un dato molto positivo, quest’ultimo, che testimonia l’attenzione crescente dei mezzi di informazione non solo specializzati, ma anche generalisti (erano presenti quotidiani, testate online, blogger, tv) nei confronti del settore. Una vasta platea che ha seguito con attenzione e continuità una due giorni ricca di spunti di riflessione, che hanno incontrato un interesse crescente da parte dei partecipanti. L’apertura dei lavori, nella mattinata del 26, è stata affidata al presidente AfidampFab Matteo Marino, che ha salutato tut-


SPECIALE

22 MAggio 2014

ti i presenti con orgoglio e soddisfazione. Lo stesso Marino, a poche ore dal termine della kermesse, ha ribadito l’importanza di sentirsi parte di un settore: “Siamo particolarmente orgogliosi del successo di questa edizione di Forum Pulire, che ha dimostrato come ci sia una reale necessità di fare sistema, una parola troppo spesso abusata in Italia ma molto poco resa efficace ed attualizzata. Il lavoro svolto in questi mesi con le associazioni di categoria e di filiera ha dimostrato che il settore è pronto per farsi sentire. Ci stiamo preparando ad essere riconosciuti per il nostro valore e non vogliamo più essere percepiti come un comparto non qualificato e di scarsa rilevanza”.

Le opinioni di Afidamp Un buon risultato, quello di Forum Pulire, osservato anche da Toni D’Andrea, Amministratore Delegato di Afidamp Servizi, che ha organizzato la manifestazione per conto di Afidamp: ““Forum Pulire si è riconfermato come il luogo di confronto per eccellenza tra tutti i protagonisti di questo settore. È stata l’occasione in cui poter qualificare le aspettative di tutti e identificare una linea di riflessione e confronto per lo sviluppo dell’intero comparto”. “Il fatto che fossero presenti tutte le maggiori imprese del settore e che le associazioni

di filiera abbiano contribuito attivamente alla riuscita dell’evento è solo la riconferma della necessità di fermarsi a riflettere e di condividere criticità e soluzioni”. Anche Francesco Bertini, presidente di AfidampCom (purtroppo vittima di un lieve malessere il secondo giorno di congresso, quindi impossibilitato a partecipare proprio al workshop dei dealers), ha ribadito il valore dell’ iniziativa: “Crediamo fermamente che appuntamenti come Forum Pulire rappresentino una svolta per un settore che ha bisogno di dialogare al suo interno, con le istituzioni, con l’opinione pubblica. Tanti sono stati i temi affrontati, ognuno dei quali merita di essere sviluppato in percorsi di approfondimento”.

I temi chiave e l’apertura dei lavori Quattro i temi-chiave: Innovazione, Razionalizzazione, Sviluppo e Legalità, intorno ai quali ruotavano sessioni plenarie e workshop, tutti svoltisi nella bella sala Orange di Milano Congressi, e tutti ad alta affluenza con relatori specialisti del settore messi faccia a faccia con esponenti del mondo della politica, delle istituzioni, della ricerca, dell’economia, della cultura. Questa una sintesi degli appuntamenti dei due giorni: “taglio del nastro” la mattina del 26 marzo,

alle 10.30, con i saluti del presidente AfidampFed Matteo Marino e il discorso di Simonpaolo Buongiardino, consigliere di Confcommercio, in sostituzione del presidente Sangalli chiamato a Roma per impegni istituzionali. Particolarmente interessanti alcuni passaggi del suo discorso, che ha centrato alcune problematiche-chiave del comparto: “Quello delle pulizie – ha detto – è un settore con una filiera “lunga”, che va dalla ricerca all’industria, dal commercio dei prodotti al vero e proprio servizio di pulizia; che va dal pubblico al privato, dalla grande alla piccolissima impresa fino al consumatore diretto. E non è un caso che questo Forum possa contare su un insieme così ricco di partner, fra cui anche Fnip-Confcommercio”. E ancora: “Quello delle pulizie è un settore che vive una stretta vicinanza con la pubblica amministrazione, poiché i servizi di pulizia della PA sono per la grandissima parte appaltati a privati. Da una parte, dunque, il tema dei pagamenti celeri da parte della PA è sempre più importante per queste imprese. Stiamo insistendo perché si risolva al più presto. Dall’altra parte, c’è poi il tema degli appalti, delle gare e della loro trasparenza. Da questo punto di vista è molto importante superare quelle norme che hanno di fatto trasformato le gare bandite col criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa in gare al massimo ribasso, creando una profonda distorsione a scapito della qualità necessaria in questi servizi. Da ultimo, bisogna sottolineare che le nuove Direttive europee sugli appalti pubblici, recentemente approvate dal Parlamento europeo, che dovranno essere recepite entro marzo 2016, contengono una chiara indicazione a favore delle Piccole e medie imprese. L’auspicio è che tali Direttive vengano recepite in Italia interpretando le intenzioni del legislatore europeo in senso favorevole alle PMI del settore, le quali non possono vedersi ridurre al ruolo di subappaltatori, come di fatto sta accadendo in conseguenza alle megaconvenzioni bandite dalle centrali d’acquisto. La pulizia, il decoro e il rispetto dell’ambiente sono un fatto culturale, oltre che economico. Bisogna farne una questione “qualitativa” prima che “quantitativa”.


SPECIALE Le sessioni Alle 11 via ai lavori, con la prima plenaria “Razionalizzazione e innovazione”, un dibattito moderato da Andrea Pancani, vicedirettore Tg La 7, dal titolo “Quale Paese? Quali Servizi? Prospettive oltre il rigore e l’austerità, verso un sistema di qualità”. L’accento è stato posto sulla valorizzazione e innovazione nella gestione del fattore umano e del relativo capitale, e sull’innovazione nei processi di richiesta e fornitura di servizi come garanzia di qualità. Tra i relatori Alessandro Amadori, di Coesis Research, l’economista Giulio Sapelli, Graziano Cimadon, presidente Manital e il giornalista Luca De Biase. Nel pomeriggio del 26, per il workshop Innovazione, il dibattito si è incentrato su “Ricerca e sperimentazione per sviluppare competitività”, per evidenziare l’apporto fornito dalla ricerca scientifica alla competitività del Paese negli anni e nelle realtà aziendali di successo. Moderatore il giornalista Carlo Massarini, presenti fra gli altri Aldo Avosani di Cna, Toni D’Andrea, Mario Pinca di Copma, Marco Perona dell’Università di Brescia e il giornalista Alessio Jacona. Sempre il 26 pomeriggio, 15.30, workshop Sviluppo: “Ripartire: competenze, risorse, mercati. Come tornare a parlare di sviluppo? Qual è e quale può essere l’impegno di istituzioni, imprenditori e società civile?” Moderatore Walter Passerini, con Nicola Burlin, presidente di Fnip e Alberto Ferri, presidente di Scuola Nazionale Servizi come problem setting. Tra gli intervenuti: Paolo Agnelli, presidente Cofimi Impresa; Gabriele Cesari di Manutencoop; Roberto Luongo, direttore generale ICE e Domenico Menniti, A.D. di Harmont & Blaine Spa. Alle 17 è stata la volta del workshop “Legalità”, incentrato sul valore della legalità nei contratti d’appalto per i servizi: presenti Domenico Casalino, AD di Consip, Sergio Gallo, vicepresidente dell’Autorità di Vigilanza, Ivan Cicconi, direttore Itaca, Mariangela Zaccaria, del Comune di Milano, Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva e Daniele Conti di Legacoop Servizi. E mentre Casalino ha posto l’accento sull’eccessiva frammentazione delle stazioni appaltanti, e sulla normazione op-

pressiva del settore (“10 volte di più che negli altri paesi”), Cicconi ha richiamato la necessità di “riavvicinare il mercato pubblico alle PMI”. Secondo giorno all’insegna della Razionalizzazione (dalle 9.30 alle 11), con le ipotesi di “Revisione del modello organizzativo nella distribuzione” nell’evento proposto dai “Com”. A moderare, il giornalista Alessandro Milan. Tra i partecipanti al dibattito, Andrea Lenotti, consigliere Assofermet, Virna Re (in sostituzione di Francesco Bertini), Massimo Diamante di Res Nova, Eugenio Genise di We Italia, Massimo Stronati, presidente Confcooperative e, in rappresentanza del mondo della politica, il sen. Francesco Maria Marinello, presidente della XIII Commissione Territorio e Ambiente del Senato. Uno sguardo sulla situazione oltreconfine è stato reso possibile dalla testimonianza della britannica Joanne Gilliard, di Jangro Group, il principale network di distributori indipendenti nel Regno Unito e in Irlanda. Alle 11, plenaria Sviluppo e legalità, sul tema “Sviluppo e legalità: una sinergia inscindibile”, moderato da Andrea Pancani, ancora per riflettere sulla profonda esigenza di legalità del Paese, e in particolare per il settore: di nuovo in scena Alessandro Amadori di Coesis. Accanto a lui un “panel” d’eccezione: il presidente Fise Lorenzo Mattioli, il presidente Legacoop Servizi Fabrizio

Bolzoni, Paolo Pennesi, segretario generale del Ministero del Lavoro, Cosimo Maria Ferri, sottosegretario del Ministero della Giustizia, Pietro Martello, presidente della Sezione lavoro del Tribunale di Milano (una delle più virtuose in Europa, con tempi abbondantemente sotto la media nonostante l’impressionante mole di procedimenti in atto), Luciano Hinna, ordinario di Economia delle Aziende pubbliche a Tor Vergata e Romilda Rizzo presidente Anac. Spazio anche all’innovazione amica dell’ambiente, con i sempre più ambiti Clean Green Award, assegnati in occasione della cena di gala di mercoledì 26. Questi i premiati, a cui è dedicato ampio spazio in altro articolo su questa rivista: il sistema Aop-Ril di E’ Così, la frangia in microfibra Ultrarapid di Falpi, Orbio 5000 Sc di Tennant e presentata da ISC. Menzioni di merito per Rcm per Zero System, Ecosanitizing e Reaqua. L’altra menzione è andata a Mistretta per Sani-Chef L8 Bionatural.

Dai driver per l’acquisto alla legalità percepita: i sondaggi Coesis Tra i momenti più apprezzati, le presentazioni in anteprima di due importanti studi a cura di Coesis Research (che approfondiamo in altri articoli sempre su questo numero): il primo sui driver di scelta nell’affi-

23 MAggio 2014


SPECIALE

24 MAggio 2014

damento dei servizi di pulizia e igiene, il secondo sulla legalità percepita tra la popolazione italiana e tra gli operatori del settore. Tali studi, di prossima pubblicazione, forniranno elementi di impostazione per lo sviluppo di una strategia comune al fine di dare al comparto l’attenzione che merita. Sono state evidenziate e ribadite le necessità di razionalizzazione e innovazione, sviluppo e legalità, al grido comune contro le gare al massimo ribasso e a favore del rispetto della legalità a tutti i livelli, dall’assegnazione dei contratti ai controlli sulle fasi di esecuzione, alle norme sul lavoro. È emersa l’esigenza di maggiore comunicazione tra il mondo delle aziende e le istituzioni, per inverti-

i Gli sponsor e i partner Il grande successo per Forum Pulire seconda edizione è stato reso possibile anche dall’impegno degli sponsor della manifestazione. Eccoli: VeronaFiere (Platinum), Comac (Silver), Elsea, Ipc, Kärcher, Ghibli, Werner & Mertz (Bronze), Kiwa-Cermet (Sponsor Tecnico). Altri espositori: Arix, Arco, Imesa, Kemika, Paredes, Lindhaus, We Italia, Soligena. Partner: Cna, Confcooperative, Cpp, Fise-Anip, Fnip, Legacoop Servizi, Onbsi, Scuola Nazionale Servizi. Media partner: GSA – Il Giornale dei Servizi Ambientali.

re l’andamento di questi anni di crisi. Dal punto di vista della produzione, si è sottolineato che l’export ha sempre registrato un incremento, confermando uno scenario dalle molte opportunità. Uno sprone quindi per contrastare la tendenza generalmente negativa del mercato e per stimolare a procedere, come i diversi interlocutori a Forum Pulire hanno sostenuto, sulla strada dell’innovazione. Da non sottovalutare, all’insegna della grande “fame” di trasparenza e correttezza che si respira nel settore, l’indagine sulla percezione di legalità nel settore svolta sempre da Coesis. Riflettori accesi anche sui “dealer”, cioè sulla distribuzione (rappresentata in Afidamp dai “Com”), un anello di congiunzione imprescindibile tra i produttori e gli utilizzatori del servizio, anch’essa vittima dei ritardi di pagamento, soprattutto da parte della pubblica amministrazione, piaga che si abbatte sull’intero comparto. Tanti i segnali per il futuro, tra i quali spicca il lavoro dell’associazione di categoria Anip-Fise per proporre un progetto di Legge quadro per il settore dei servizi. L’obiettivo è qualificare i servizi integrati, razionalizzarli ed implementarli per rendere più efficiente la spesa pubblica, senza produrre ricadute negative sulla qualità dei servizi e sull’occupazione.

Gran finale con la ricerca “Infezioni ospedaliere e spese per l’igiene: un nesso dimostrabile” A completamento del Forum, nel pomeriggio del 27, il convegno per presentare la ricerca “Infezioni ospedaliere e spese per l’igiene: un nesso quantificabile. Elaborazioni analitiche per una applicazione responsabile di criteri di spending review in sanità.” Sala gremita per un’occasione davvero unica: l’incontro è infatti stato organizzato per presentare ufficialmente i risultati di una recente ricerca effettuata dalla Fondazione per la Sussidiarietà, presieduta da Giorgio Vittadini, in collaborazione con l’Università di Bergamo e con le riviste GSA e L’Ospedale come media partner. I dati elaborati provengono dalla Regione Lombardia e si riferiscono a trenta strutture ospedaliere lombarde. E i risultati dimostrano, nero su bianco, che laddove si spende di più per la pulizia le infezioni diminuiscono creando, di fatto, un risparmio, perché il costo delle infezioni ospedaliere, in termini umani ed economici, è talmente elevato da non essere nemmeno minimamente comparabile con l’investimento in pulizia. L’appuntamento è dunque per l’edizione 2016 del Forum.


SPECIALE

25 MAggio 2014


SPECIALE

legalità, bene primario indispensabile ma ancora troppo raro

26 MAggio 2014

Una notizia buona e una cattiva. Partiamo dalla buona: in Italia la legalità è considerata un bene primario, come l’energia. E ora quella così così: l’Italia si percepisce, fondamentalmente, come un paese a basso tasso di legalità. E il nostro settore, purtroppo, non fa eccezione. Questo, in sintesi, è emerso il 27 marzo dalla presentazione della ricerca sulla percezione di legalità svolta da Coesis per conto di Afidamp. Ecco i punti salienti. Una cosa è certa: in Italia si avverte un gran bisogno di legalità e il settore delle pulizie/ servizi integrati non fa eccezione: in questa semplice constatazione si può riassumere il senso profondo della ricerca Coesis Research sulla “Percezione di legalità” svolta per conto di Afidamp e presentata, almeno per ciò che concerne i risultati più lampanti, il 27 marzo scorso durante Forum Pulire.

A Forum Pulire 2014, la plenaria “Sviluppo e legalità” L’occasione è stata la sessione plenaria “Sviluppo e legalità: una sinergia inscindibile”, svoltasi giovedì 27 marzo nella sala Orange di MiCo – Milano Congressi. Obiettivo: riflettere sulla profonda esigenza di legalità nel paese, e in particolare per il settore. Moderava l’incontro il Vicedirettore del TG La 7 Andrea Pancani, e accanto a lui un panel di alto profilo con il presidente Fise Lorenzo Mattioli, il presidente Legacoop Servizi Fabrizio Bolzoni, Paolo Pennesi, segretario generale del Ministero del Lavoro, Cosimo Maria Ferri, sottosegretario del Ministero della Giustizia, Pietro Martello, presidente della Sezione lavoro del Tribunale di Milano (una delle più virtuose in Europa, con tempi abbondantemente sotto la media nonostante l’impressionante mole di procedimenti in atto), Luciano Hinna, ordinario di Economia delle Aziende pubbliche all’università romana di Tor Vergata e Romilda Rizzo, presidente Anac.

La ricerca Coesis: una “doccia fredda” sulla legalità percepita Non è un caso, quindi, che a mo’ di introduzione ai lavori siano state mostrate alcune slides della ricerca Coesis sulla legalità percepita fra i cittadini e, in un’ottica B2B, fra gli operatori del settore. “Niente di nuovo” sussurrava qualcuno in sala. Può darsi, ma in queste proporzioni nessuno se l’aspettava. Insomma, siamo un popolo che si percepisce come “illegale”, e con numeri allarmanti. Limitiamoci alle slides messe in evidenza da Amadori, e veniamo al sodo partendo dalla ricerca per i cittadini: “La ricerca, svolta su un campione nazionale rappresentativo di 1010 casi, si componeva di 13 domande che, lette nell’insieme, hanno restituito un quadro molto chiaro. “Per gli italiani la legalità è una risorsa primaria, proprio come l’acqua e l’energia”

ha detto Amadori. E purtroppo, ci viene da chiosare, anche questa, alle nostre latitudini, sembra scarseggiare.

Quanto è rispettata la legalità in Italia? Già la domanda 4 è significativa: “A suo parere, quanto è rispettata la legalità in Italia?”. Una questione a cui la maggior parte degli intervistati, il 42%, ha risposto “così così”. Se però sommiamo quelli che hanno risposto poco (34%) e quelli che hanno detto “per niente” (10%), otteniamo un 44% di italiani “sfiduciati”, che si contrappongono a uno scarsissimo 13% per i quali la legalità è “abbastanza” rispettata. E il restante 1%? Beh, vede un’Italia in cui la legalità è “molto rispettata”. Fortunati? Il quadro, comunque, come lo stesso Amadori ha prontamente sottolineato, è quello di una fortissima emergenza sullo stato di diritto.

Un confronto con gli altri paesi europei E rispetto agli altri paesi Ue (domanda 5)? In questo caso solo l’1% pensa che in Italia la legalità sia più rispettata. Tre quarti degli interpellati (75%) la vede meno rispettata, mentre il restante 24% ci pone alla pari degli altri stati europei. “Insomma, siamo di fronte a quello che si potrebbe definire un legal gap: in Italia ci vediamo meno trasparenti rispetto ai vicini europei”, ha commentato Amadori. Ma non è finita, an-


SPECIALE zi. La domanda 6 è più “fattiva”: cosa si dovrebbe fare, nel concreto? “Qui la risposta –ha detto Amadori – ricalca quella che è, da sempre, la prima regola del comando: chi dirige dev’essere il primo a rispettare le leggi, a dare, insomma, il buon esempio. E infatti alla domanda “Parliamo ora di legalità, potrebbe dirmi quanto è d’accordo con ciascuna delle seguenti affermazioni, utilizzando la scala “molto”, “abbastanza”, “così così”, “poco”, “per niente”? (valori medi scala 1-5)”, la risposta più votata è stata “I politici dovrebbero essere i primi a rispettare le leggi” (con un ragguardevole 4.75/5). La tranquillità garantita dal rispetto delle leggi è stata premiata con un 4.44/5 (“Osservare le leggi è la strada più conveniente per stare tranquilli”). Ancora più nello specifico la domanda successiva: “A suo parere qual è la prima cosa che dovrebbe essere fatta per aumentare il senso di legalità in Italia?”. Per il 29% ci vorrebbero pene più severe (una risposta prevedibile, figlia anche dell’esasperazione e di un certo clima di caccia alle streghe tipico dei momenti di tensione), mentre

il 26% insiste sui comportamenti virtuosi della classe dirigente. Insomma, in definitiva, “Quanto è forte il bisogno di legalità in Italia?” (domanda 8): “Qui i risultati sono davvero impressionanti”, ha anticipato Amadori: “Per il 94% degli italiani, quindi per quasi tutti noi, si sente un bisogno di legalità molto (45%) o abbastanza (49%) forte. Molto ridotte le percentuali dei “così così” (5%), e dei “poco” (1%), mentre per nessuno (0%) non si avverte per niente il bisogno di legalità.

E nel mondo del lavoro? Eccoci ora, con la domanda 9, al mondo del lavoro. “Dopo la prima batteria di domande più generali, abbiamo pensato di focalizzare l’attenzione sul mondo del lavoro”, ha spiegato Amadori. Niente di strano, in una Repubblica che proprio sul lavoro è fondata… Ecco la prima domanda della serie: “Pensi adesso al mondo del lavoro. A suo parere quanto è rispettata la legalità in Italia nel mondo del lavoro?”. Appunto: a questa domanda, che presuppo-

27 MAggio 2014


SPECIALE

28 MAggio 2014

neva 5 gradi di risposta (da “per niente” a “molto”), il 37% ha risposto “poco”, e il 33% “così così”. Se a questi sommiamo un (preoccupante) 12% di “per niente”, raggiungiamo la ragguardevole percentuale di 82 italiani su 100 che pensano che sul lavoro la legalità sia una “perla rara”. Solo pochi, suddivisi in “abbastanza” (17%) e “molto”, hanno fiducia nella trasparenza del sistema del lavoro. “Anche qui, è innegabile, è ben presente un’emergenza legalità”, è stato il commento. E rispetto ai “cugini europei”? La domanda, che era l’omologa della precedente sul raffronto Italia/Ue, ha avuto esiti non dissimili: per l’81% qui la legalità è meno tenuta in considerazione, e solo per il 18% è uguale. L’1% la vede più rispettata. Importante, per il mondo dei servizi, la domanda 11: “La crisi fa perdere il senso della legalità e il senso civico e fa aumentare il verificarsi di fenomeni di degrado urbano. Alcune persone ritengono che, in tempi di crisi è giustificabile ridurre le risorse destinate ai servizi, altre invece ritengono che a prescindere in Italia non si presta attenzione alla qualità dei servizi lei direbbe che…?”. Ecco, qui la risposta, per 92 italiani su 100, è che in Italia, a prescindere dalla crisi, si presta poca attenzione all’aspetto qualitativo dei servizi erogati. Insomma, c’è da pensare…

L’indice di legalità percepita, uno strumento su cui riflettere Ma i lavori si sono spinti anche oltre, ed hanno raggiunto un importante risultato inedito: Coesis Research, per conto di Afidamp, ha infatti brevettato un nuovo indicatore, chiamato “Indice di legalità per-

cepita” (all’inglese Index of perceived legality), un “indice sintetico – ha spiegato Amadori – che esprime su base 100 il livello di legalità percepito dai cittadini italiani. Si tratta, in definitiva, di un indice variabile tra 0% e 100% ottenuto come combinazione delle opinioni espresse dai cittadini rispetto a: legalità percepita, legalità percepita nel mondo del lavoro, sicurezza percepita, bisogno di legalità e rapporto con gli altri paesi europei”. Uno strumento utile, in sostanza, a quantificare oggettivamente la percezione della legalità. E qui iniziano le “sorprese”. “Infatti in Italia la media della legalità percepita, se quantificata sulla base dell’Indice, si ferma al 21%: praticamente a un quinto della scala! Se si considerano le variazioni dell’indice su base territoriale, si scopre che tale media è determinata dalla compresenza di indici abbastanza dignitosi (36% nel nordest asburgico – ha sorriso Amadori”), 24% a Nordovest, e di risultati molto allarmanti, come il 20% del Centro e, soprattutto, il 12% di Sud e Isole, “proprio le zone d’Italia più ricche di eroi che hanno sacrificato la propria vita per combattere la criminalità organizzata”, ha rilevato Amadori con un pizzico di sconforto. Se si passa a considerare la percezione di legalità per sesso, si avverte che le donne tendono a vederla decisamente più grigia: 15% contro il 25% degli uomini. Forse l’idea “atavica” della differenza tra i sessi non è ancora superata come si crede… Ragionando per fasce d’età, si osserva che mentre i più giovani percepiscono più forte il peso della legge (indice 18-30 anni = 35%, da 31 a 40 anni =31%), gli ultrasessantenni, forse perché vissuti in epoche più “normative”,

crollano al 13%. In media nazionale gli italiani dai 41 ai 60 anni (20%). Interessante anche la relazione fra percezione di legalità e centri urbani. L’indice crolla al 10% per le città sopra i 250.000 abitanti (tipo Verona, per intenderci), mentre è molto più alto nelle cittadine più piccole e nei paesi (fino a 5.000 abitanti si sale addirittura al 61%).

La parte B2B: legalità percepita nel settore Veniamo ora alla parte business to business della ricerca, ossia a quanto percepiscono la legalità gli operatori del nostro comparto. “Qui il dato va diviso tra lavoratori delle stazioni appaltanti e operatori delle imprese”, ha detto Amadori. Qui il campione ha coinvolto 100 casi, divisi in maniera rappresentativa del settore. 16 le domande, tutte molto mirate. La prima: “Secondo lei quale tra le seguenti affermazioni definisce meglio lo stato attuale e il comportamento delle aziende italiane?” Ebbene: per 60 intervistati su 100 in Italia solo una minima parte delle aziende è effettivamente regolare in tutto, mentre la maggior parte ha qualche “scheletro nell’armadio”. Il 38%, però, la pensa in modo specularmente opposto: la maggioranza delle aziende rispettano le leggi, solo poche “svicolano”. Agli estremi, il 2% la vede tutta nera (nessun’azienda rispetta le regole), e nessuno pensa che in Italia non ci siano aziende irregolari. Se poi si distingue tra operatori del pubblico e del privato “Secondo lei fatte 100 le aziende italiane quante operano nel rispetto delle norme e quante invece le raggirano talvolta anche in maniera illegale?”, si scopre che per chi lavora nel pubblico ci sono 49 aziende su 100 regolari e per chi opera nel privato il valore scende a 43. 51, dunque, le aziende che raggirano le norme secondo chi lavora nel pubblico, salgono specularmente a 57 per gli operatori del privato. Altre osservazioni, sempre con dati non molto confortanti, riguardano le aziende che operano per conto della pubblica amministrazione e le imprese di pulizie. Proprio su questo era focalizzata la domanda 5: “Secondo lei fatto 100


SPECIALE le aziende di forniture di servizi e lavori di pulizie per aziende pubbliche o private quante operano nel rispetto delle norme e quante invece le raggirano talvolta anche in maniera illegale?”. Risultato: per gli operatori pubblici 51 aziende su 100 rispettano le norme, per i privati il dato precipita a 43/100. Ma dove si cerca maggiormente di aggirare le regole? Per quanto riguarda il pubblico, il 69% degli intervistati non ha dubbi: sull’assunzione del personale. Per il 52% sulla gestione delle risorse finanziarie, poi sul bilancio, sulle richieste di lavori e sulle consulenze. Per il privato, la gestione delle risorse finanziarie non convince il 50% dei sentiti, seguita dal personale (43%) e dalla richiesta di lavori (42%). E (domanda 10), “in quali fasi del processo influisce maggiormente la scarsità dei controlli?”. Sotto i riflettori ci sono i requisiti di aggiudicazione (54%) e il subappalto (47%). Se poi si passa a considerare “le azioni più significative che si dovrebbero intraprendere per contrastare l’attività delle aziende che tendono ad agire raggirando le regole”, il 61% ritiene

che si debbano premiare i comportamenti virtuosi, e il 57% aumentare i controlli. Un buon 38%, e il dato è molto indicativo, pensa che si dovrebbe proteggere adeguatamente chi effettua segnalazioni di illecito. Anche passando a considerare le gare d’appalto pubbliche, requisiti di aggiudicazione e subappalto restano i principali indiziati. Ma lasciamo ad approfondimenti ulteriori i dati più specifici e settoriali, che pure non mancano nella ricerca di Amadori. Concludiamo con la domanda 16: “In Italia, a prescin-

dere che si parli di settore pubblico o privato, i lavori o servizi vengono assegnati a volte ad aziende che rispettano le regole e a volte ad aziende che le raggirano. Secondo lei quali sono le tre caratteristiche che più distinguono le aziende che operano nella legalità rispetto a quelle che non lo fanno?”. Qui la risposta è stata inequivocabile: innanzitutto la trasparenza (69%), quindi la corretta applicazione delle norme che regolano il lavoro (63%), e il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro (62%).

29 MAggio 2014


SPECIALE

pulizia, un valore dimostrabile

30 MAggio 2014

A completamento di Forum Pulire è stato organizzato un convegno, il 27 marzo pomeriggio, per presentare la ricerca “Infezioni ospedaliere e spese per l’igiene: un nesso quantificabile”, elaborata dalla Fondazione per la Sussidiarietà di Giorgio Vittadini e l’Università di Bergamo sui dati di 30 ospedali lombardi. Successo senza precedenti per un lavoro, che, per la prima volta, “stabilisce con un approccio scientifico e quantitativo che esiste una relazione tra spese per i servizi di igiene negli ospedali e i tassi di infezione ospedaliera”.

Una sala “gremita in ogni ordine di posti”, avrebbe commentato un telecronista old style. Ed è stato proprio così il 27 marzo pomeriggio al MiCo, per l’appuntamento con la ricerca “Infezioni ospedaliere e spese per l’igiene: un nesso quantificabile. Elaborazioni analitiche per una applicazione responsabile di criteri di spending review in sanità”, effettuata dalla Fondazione per la Sussidiarietà, presieduta da Giorgio Vittadini, in collaborazione con l’Università di Bergamo e con le riviste GSA e L’Ospedale come media partner.

Il convegno del 27 I risultati del lavoro, importantissimo perché per la prima volta mette nero su bianco con voce autorevole il “Valore”, vero e dimostrabile, della pulizia, sono stati pre-

sentati nel corso di un convegno organizzato da Afidamp Servizi a completamento di Forum Pulire 2014 e moderato da Andrea Pancani, vicedirettore Tg La 7. Main sponsor Team Service e GSA e L’Ospedale come media partner. Presenti fra i relatori, accanto a Giorgio Vittadini, il presidente ANMDO – Associazione Nazionale medici delle Direzioni Ospedaliere – Gianfranco Finzi, Vasco Giannotti, Presidente della Fondazione Sicurezza in Sanità, Sandra Zuzzi di Fare – Federazione delle Associazioni Regionali degli Economi e Provveditori della Sanità, e Paola Pellicciari di Cittadinanzattiva. I dati elaborati, provenienti dalla Regione Lombardia, si riferiscono a trenta strutture ospedaliere di tale regione. E i risultati dimostrano che, laddove si spende di più per la pulizia, le infezioni diminuiscono creando un risparmio, perché il costo delle infezioni ospedaliere, in termini umani ed economici, è talmente elevato da non essere nemmeno minimamente comparabile con l’investimento in pulizia.

I costi (umani ed economici) delle infezioni nosocomiali Vittadini, introducendo la presentazione, ha sottolineato la necessità di disporre di dati sicuri e quantificabili, per poter lavorare sulla valutazione della qualità. Proprio questo è il senso della ricerca, elaborata


SPECIALE

con Gianmaria Martini dell’Università degli Studi di Bergamo. “Da valutazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità” –ha esordito Vittadini – nel 90% dei casi i metodi di disinfezione sono ancora fermi al secolo scorso: si disinfetta manualmente e a ciò si aggiunge il problema dell’eventuale incuria del personale. Il risultato è che ogni anno centinaia di milioni di pazienti nel mondo contraggono infezioni ospedaliere: in Italia, nel triennio 2008-10, si sono registrati quasi 2.270.000 casi, con 22.691 decessi. Nella UE, ogni anno, 4 milioni e 700 mila pazienti sono colpiti da infezioni ospedaliere, con 37 mila morti, 16 milioni di giorni di degenza extra e 7 miliardi di euro di costi aggiuntivi per le strutture sanitarie”.

Le motivazioni che hanno animato la ricerca Perché, dunque, ha preso vita questo progetto di ricerca? “Innanzitutto si volevano analizzare gli effetti della complessa organizzazione ospedaliera e della sua filiera sulla qualità delle cure. In secondo luogo fare un focus sulle imprese che erogano servizi per l’igiene in questo settore. Quindi un’analisi statistica-quantitativa della relazione tra tassi di infezione e risorse per i

servizi di igiene, e trarne le conclusioni sulle implicazioni di politica sanitaria”.

I numeri La ricerca ha riguardato 30 aziende ospedaliere pubbliche in Lombardia, per un totale di 40 reparti con presenza di infezioni registrate sul biennio 2011-2012. Le osservazioni sono state 986, con 53 variabili considerate (con informazioni su ricoveri ospedalieri, infezioni per reparto, spese per i servizi di igiene per azienda ospedaliera, caratteristiche e stato di salute dei pazienti, caratteristiche dell’azienda ospedaliera). I dati, forniti da Regione Lombardia, registrano le infezioni avvenute durante il ricovero e permettono di valutare l’impatto delle infezioni per presenza nel reparto e per ospedale”.

I risultati e il dibattito Lasciando agli appositi approfondimenti un’analisi dettagliata dei risultati della ricerca che è stata distribuita in occasione del convegno, si può dire che ad ogni punto percentuale di spese per l’igiene (sia per letto, sia per reparto), corrisponde una riduzione della presenza di infezioni ospedaliere che va da – 0.2 a – 0.52% a seconda dei modelli. “La ricerca – ha concluso Vittadi-

31 MAggio 2014


SPECIALE lanciato da Pellicciari, di Cittadinanzattiva: “In effetti in ospedale spesso le metodologie di pulizia sono arretrate, spesso ancora manuali, e il personale non sempre è adeguatamente formato. A questo proposito, una nostra recente ricerca (2012) è impietosa. Secondo noi, insomma, bisognerebbe innanzitutto spendere meglio, più che spendere di più. E tra i costi dovuti alle infezioni non sottovaluterei quelli sui contenziosi legali”. E anche Vasco Giannotti, che presiede la fondazione Sicurezza in Sanità, non ha mancato di sottolineare l’importanza della ricerca, perché mette in luce con dati chiari l’impatto negativo della riduzione degli investimenti in sanità sulla sicurezza e sulla qualità della degenza in ospedale.

32 MAggio 2014

ni – stabilisce con un approccio scientifico e quantitativo che esiste una relazione tra spese per i servizi di igiene negli ospedali e i tassi di infezione ospedaliera. In particolare, mette in evidenza come politiche di contenimento dei costi ospedalieri che comportano una riduzione nelle spese per i servizi di igiene possono portare, in realtà, ad un effetto contrario a causa dell’aumento indotto nelle infezioni ospedaliere. Le maggiori infezioni dovute ai ridotti servizi di igiene, infatti, comporterebbero costi ospedalieri doppi rispetto al risparmio dovuto alla riduzione dei servizi stessi”. Parole che pesano, e che sono state commentate così da Gianfranco Finzi, ANMDO: “E’ chiaro che dal punto di vista igienico non si può trattare un ospedale come se fosse un aeroporto. I tagli lineari ai servizi in sanità non si possono fare, ed è anche superata, a mio avviso, la stessa distin-

zione tra aree a basso, medio ed alto rischio in ospedale. L’ospedale è sempre ad alto rischio, come dimostrano i dati, gravissimi, sulle infezioni ospedaliere. Bisogna anche fare attenzione già dal capitolato d’appalto: capitolati sbagliati portano a risultati deleteri”. A tale proposito anche Zuzzi, di Fare, ha ammesso che a volte i capitolati sono davvero inadeguati. “Un grande problema –ha detto – è quello dei prezzi di riferimento. La concorrenza è spietata, il prezzo per la pulizia è bassissimo e il servizio oggettivamente scarso. Inoltre paghiamo molto l’instabilità delle norme, resa ancor più grave dai continui cambi di governo. Devo dire che i margini di razionalizzazione non mancano, il difficile è capire come e dove farli agire”. Ma cosa ne pensa il cittadino-utente, che poi è il destinatario finale (o la vittima, e lo diciamo senza troppa ironia) del servizio? L’allarme è

Oggi è la sanità, domani… Il discorso, poi, si può ampliare ben oltre le corsie ospedaliere. Certo, questa ricerca ci fa riflettere sulla sanità, che ultimamente è stata oggetto –e continua ad esserlo – di politiche di tagli lineari e, diciamolo pure, indiscriminati, con la riduzione del 5% (poi portata al 10%) sui contratti già in essere, con la centralizzazione degli acquisti, con criteri di aggiudicazione che, in pratica, continuano a premiare il massimo ribasso. Ma, come si sa, la sanità è una cartina di tornasole importante, e può rappresentare un benchmark, un ambito-modello da esportare anche in altri settori a rischio: nelle scuole dove vanno i nostri figli, e dove lavorano milioni di persone (anch’esse vittime di tagli draconiani) non è lo stesso? E questo è solo un esempio…


SPECIALE

33 MAggio 2014


SPECIALE

ecco i premiati del clean green award, che incorona l’innovazione verde

34 MAggio 2014

Un premio sempre più ambito, e giustamente! Il messaggio è chiaro: non si può fare innovazione se non rispettando l’ambiente durante l’intero ciclo produttivo. Ecco i premiati Clean Green Award 2014, che hanno ricevuto il riconoscimento durante la cena di gala di Forum Pulire 2014, il 26 marzo. Innovare sì, ma a patto che lo si faccia nel rispetto dell’ambiente. E non solo per quanto riguarda il prodotto finale, ma l’intero ciclo produttivo. Così, in sintesi, potrebbe essere riassunto lo spirito del Clean Green Award, riconoscimento internazionale voluto da AfidampFab e giunto quindi alla sua quarta edizione. Il premio viene attribuito a prodotti, sistemi o servizi del settore della pulizia professionale e industriale a forte “vocazione” ambientale. Al centro, l’idea di sensibilizzare, in un’occasione importante come una grande manifestazione che riunisce l’intero settore, tutti gli operatori del cleaning al rispetto dell’ambiente e al concetto di sostenibilità. Ormai l’innovazione e la sostenibilità non devono più essere percepite come un costo, come un ostacolo, ma un valore aggiunto e un’opportunità anche strategica. Bisogna saldare l’idea di rispetto ambientale e quella di profitto. A maggior ragione adesso che si sta imponendo, con il Gpp, la filosofia degli acquisti verdi nelle pubbliche amministrazioni. E intanto il Clean Green Award è sempre più apprezzato, come hanno dimostrato i ben 33 prodotti in lizza. Rispetto alla precedente edizione, è stata eliminata la suddivisione per categorie: i premi, dunque, sono stati assegnati indipendentemente dalla tipologia e dalla categoria merceologica del pro-

È Così

dotto. Da questa edizione, poi, il premio avrà cadenza biennale. Il prossimo bando sarà lanciato nel 2015 per il 2016. I premiati (con relative motivazioni), hanno ricevuto l’ambito riconoscimento, in occasione della cena di gala del Forum nella serata del 26 marzo dalle mani del presidente Matteo Marino e di Andrea Poggio, vice direttore generale di Legambiente

Motivazione della giuria: impianto progettato nel pieno spirito del risparmio di risorse idriche con elevate prestazioni rispetto alla media di mercato. Inoltre l’aver affrontato un ambito che non è presidiato da volumi di alto interesse economico rende l’operazione ancor più lodevole in quanto motivata da una vera coscienza ambientale.

È Così: SISTEMA AOP-RIL

Falpi: Frangia in microfibra ULTRARAPID

AOP-RIL è un sistema che, con una configurazione ad ingombro di 20 mq, restituisce 5000 litri di acqua pulita ogni 4 ore, grazie a un processo di ossidazione avanzata dei reflui. Il suo utilizzo è certificato sia per il recupero delle acque dei serbatoi delle lavasciuga che per il riutilizzo nei cicli di lavaggio in lavatrice. Importanti i benefici: riduce considerevolmente i costi e l’uso dell’acqua; lo smaltimento diventa ecologico e si dispone di un maggior controllo dei consumi, anche in relazione all’effettivo rispetto delle procedure operative, e di riscontri numerici e quantificabili sui risparmi ottenuti.

Falpi nel corso del 2008 ha avviato il progetto per la certificazione Ecolabel dei prodotti in microfibra. Tra questi prodotti la frangia Ultrarapid Ecolabel è l’ultima nata della gamma Falpi. A partire da gennaio 2014 Ultrarapid è disponibile presso i concessionari Falpi. Essa si distingue da ogni altra frangia presente sul mercato per un particolare tessuto di aggancio brevettato e denominato “Honeycomb 3D”. Per la certificazione è stato applicato il disciplinare dei prodotti tessili, che ha comportato un importante lavoro di verifica dell’applicabilità per tutti i componenti del prodotto, dei criteri Ecolabel con il coinvolgimento del-


SPECIALE la filiera di fornitura per i relativi processi di produzione. Motivazione della giuria: per il continuo impegno nella ricerca di prodotti con un sempre minore impatto sull’ambiente. Il prodotto candidato, che grazie a un’innovazione brevettata risulta avere un ciclo di vita ben superiore alla media delle altre frange della stessa gamma, dimostra l’attenzione dell’azienda al tema ambientale anche in relazione al complesso lavoro svolto per l’ottenimento della certificazione Ecolabel applicata ai prodotti tessili, nuova nel settore della pulizia.

Tennant: ORBIO 5000 SC II sistema Orbio 5000-Sc di Tennant, distribuito da ISC, è in grado di produrre, conservare e distribuire direttamente sul luogo, una soluzione di pulizia alcalina pronta all’uso e multiuso. Processando elettricamente acqua e sale, 5000-Sc produce una soluzione con pH ta 10,5 e 11,5, priva di residuo, senza indicazioni di rischio in grado di sostituire efficacemente la maggior parte dei prodotti chimici manutentori usati per la detergenza quotidiana. La soluzione Orbio può essere utilizzata con i tradizionali metodi di pulizia manuali e meccanizzati, dal semplice carrello mop, a sistemi di preimpregnazione delle microfibre, fino alle macchine lavapavimenti o in sostituzione dei prodotti multiuso per lo spolvero e le pulizie in genere. Motivazione della giuria: per la ricerca volta a una manutenzione ordinaria delle superfici con ridotti carichi ambientali, meno impattante sull’ambiente, la cui efficacia è stata dimostrata in modo chiaro ed esaustivo da una ricca documentazione, oltre che certificata da un ente di certificazione già riconosciuto nel settore. L’uso del sistema Orbio riduce inoltre l’inquinamento ambientale, rispetto a un sistema tradizionale, eliminando l’uso di imballaggi in plastica e il trasporto.

Falpi

35 MAggio 2014

Tennant/ISC

Menzione di merito: RCM RCM ZERO SYSTEM è’ l’abbinamento di un velocipede a tre ruote elettrico a pedalata assistita per il trasporto della spazzatrice elettrica RCM BRAVA uomo a terra. Risponde alle

RCM


SPECIALE

36 MAggio 2014

esigenze di sostenibilità economica ed ambientale che un centro urbano deve rispettare per svolgere un efficiente lavoro di spazzamento leggero nelle aree pedonalizzate. ECO SANITIZING è un accessorio delle lavasciuga RCM per la sanificazione ecologica dei pavimenti. RCM ha messo a punto un sistema che rende più efficace, sicura e performante la sanificazione dei pavimenti in ambiente sanitario o dovunque sia necessario eliminare o limitare fortemente la carica batterica delle superfici orizzontali. Reaqua è un sistema mobile di recupero di acqua chiarificata da reflui provenienti da lavasciuga e si basa sul processo di chiari-flocculazione, trattamento chimico-fisico il cui scopo è la rimozione delle sostanze sospese sedimentabili. Motivazione della giuria: per aver mostrato particolare attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, tema verde sempre presente sin dalla fase di ideazione delle macchine e per la capacità di mettere in pratica le soluzioni creative avute approfondendo molteplici aspetti ambientali. Un fabbricante che oltre alle macchine produce idee verdi.

Mistretta

Menzione di merito: Mistretta MISTRETTA SANI-CHEF L8 BIONATURAL Il prodotto SANI-CHEF®L8 BIOnatural è un detergente professionale liquido concentrato formulato per il lavaggio di piatti, tazzine, bicchieri, posateria, con impianti automatici muniti di dosatore; è prodotto con una base totalmente naturale ricavata dalla cenere di legno, scarto della centrale termoelettrica del paese ove risiede il labo-

ratorio di produzione. Si tratta di un prodotto già sperimentato, utilizzato e collaudato, distribuito da circa un anno con soddisfazione degli utilizzatori. Motivazione della giuria: per un’idea luminosa connessa alla storia delle detergenza di tutti i tempi. L’idea di voler riutilizzare uno scarto della produzione industriale locale e trasformarlo, ricorrendo a un sistema antico, denota una lodevole coscienza ambientale.


SPECIALE

stabile il mercato del cleaning italiano (stando alle previsioni) Mercato del cleaning stabile, cresce del +2% (soprattutto grazie all’export, che vale il 70% per macchine e attrezzature). Restiamo sul “podio” del mondo con Usa e Germania. Un moderato ottimismo è possibile. Così suggeriscono i primi dati previsionali sul 2013, diramati a Milano a Forum Pulire 2014. In occasione di Forum Pulire 2014, seconda edizione del Congresso nazionale dei servizi integrati, AfidampFab ha fornito in anteprima i dati previsionali relativi al mercato della pulizia professionale nell’anno 2013. In attesa del documento completo, che l’associazione dei fabbricanti elabora ogni anno, qualche anticipazione si può dare. Con lieve, saggio e moderato ottimismo.

Arriva la ripresa? Stabilmente moderata (un + 2% comunque superiore, si noti, alla stentatissima ri-crescita del Pil) la crescita del mercato italiano del cleaning. Afidamp stima che nel 2013 abbia registrato un complessivo +2%, soprattutto grazie all’esportazione, che per macchine e attrezzature vale il 70%. I mercati più dinamici, a tale riguarda, sono quelli “nuovi”, soprattutto Medio Oriente e Sudafrica, paese in cui l’Italia è diventato il secondo esportatore dopo la Cina.

I dati AfidampFab I dati relativi alla produzione 2013 indicano un fatturato di 1,5 miliardi di Euro, che sale a 2,3 miliardi di Euro con l’indotto, per un totale di 30.000 addetti. La produzione di macchine, prodotti e attrezzi per

la pulizia professionale e l’igiene ambientale si mantiene stabile. Le macchine, in termini di fatturato, rappresentano il 33% del totale produzione, i prodotti chimici il 14%, le attrezzature il 5%, la carta, settore tissue destinato all’uso professionale, il 30%, le fibre e panni il 2%, gli accessori e ricambi macchine il 5%, la categoria altri prodotti il 11%. Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna guidano la produzione, come storicamente avviene da sempre.

Composizione aziende: le Pmi ancora il nerbo (quasi il 90%) Le piccole e medie imprese continuano a rappresentare il nerbo del settore. Pur tenendo conto delle oscillazioni fisiologiche tra domanda e offerta, l’Italia si conferma uno dei primi produttori al mondo, insieme a Germania e Stati Uniti. Relativamente alla dimensione delle imprese, il 36% sono piccole imprese con fatturato fino ai 4 milioni di euro, il 52% medie imprese con fatturato dai 4 ai 30 milioni di euro a carattere familiare, che tuttavia operano con successo a livello internazionale, il 12% grandi gruppi, di capitale italiano con fatturato oltre i 30 milioni, alcuni quotati in borsa, in grado di competere con le più importanti multinazionali del settore. L’82% delle aziende è presente nel Nord, il 13% al Centro il 5% al Sud. 10.000 sono gli addetti occupati direttamente dal comparto produttivo e salgono a 30.000 con l’indotto.

Mercati esteri Il mercato europeo è il maggior destinatario dell’export, in particolare Francia e Germania. Tra i mercati extra europei, i più importanti sono il Far East, il Medio Oriente e il Sudafrica, paese in cui l’Italia è diventato il secondo esportatore dopo

la Cina. Seguono in maniera meno rilevante Canada e Stati Uniti. Considerando la possibilità di crescita, i Paesi con le maggiori potenzialità di sviluppo per i prossimi anni sono la Russia e il Brasile, mentre l’India, nonostante la sua crescita, rivela potenzialità minori rispetto al settore.

E in Italia? Il mercato interno soffre ancora Il mercato interno è guidato dai prodotti chimici, la cui produzione rappresenta il 25% del fatturato totale Italia. A caldo, l’Amministratore Delegato Afidamp Servizi Toni D’Andrea ha commentato:” Il mercato si mantiene stabile grazie all’export, che per le macchine rappresenta il 70% della produzione. A volume i quantitativi sono stabili ma la marginalità si è drasticamente ridotta. Il 50% delle esportazioni è destinato all’Europa, l’altro 50% ai mercati globali dove incide anche il cambio del dollaro. L’Italia risente anche di un minor tasso di esternalizzazione dei servizi rispetto a Paesi come la Spagna, il Portogallo e l’Irlanda, dove è aumentato anche il mercato dei consumi. Troppe aziende in Italia svolgono il servizio di pulizia ancora internamente”.

37 MAggio 2014



TERZA PAGINA PROFILI Ci sono settori in cui l’innovazione non è un concetto astratto. La pulizia, senz’altro, è uno di questi: una sfida quotidiana contro un nemico, lo sporco, che più concreto non si può. Una guerra fatta di soldati - gli operatori -, sottufficiali e ufficiali - capisquadra e capicantiere -, generali -gli imprenditori-, alle cui spalle agisce un’intera filiera: fornitori, fabbricanti, progettisti. E poi ci sono i grandi condottieri, quelli che in una mossa ti risolvono la battaglia, quelli che sanno alzare l’asticella e dopo di loro niente è più come prima. L’innovazione, a queste latitudini, ha nomi e volti, perché si basa su idee messe in pratica da persone che hanno avuto la volontà, l’audacia, la passione e, perché no, anche quel pizzico di fortuna indispensabile per dare corpo e forma alle proprie intuizioni. La storia del cleaning, lo si è detto più volte, è una vicenda particolare perché fatta di pionieri capaci di spostare il limite sempre un po’ più in là. E anche laddove non siamo di fronte a svolte epocali, molti sono gli uomini capaci, con la loro determinazione e la forza delle loro idee (sogni, a volte), di regalare a questo mondo oscuro e affascinante qualcosa di nuovo. A loro è dedicata la nuova serie “Profili”, che prosegue in questo numero con la testimonianza di Aldo Sutter.

Aldo Sutter

aldo, quel sutter che per primo osò “metterci la faccia” di Simone Finotti

Tra i ricordi di Aldo Sutter spunta una tesina di terza media sull’ecologia. “Ecologia?” mi chiese un prof. “Ma cosa significa?”. In questa frase c’è tutto il senso del cambiamento che, negli ultimi anni, ha investito il settore. E che l’ultimo dei Sutter, numero uno dell’azienda dal 1993, ha vissuto in prima persona. Fino a “metterci la faccia” nell’ultimo spot sugli “idrosolubili”, rompendo la tradizionale riservatezza di famiglia. A Borghetto Borbera, dove la provincia di Alessandria si incunea nell’entroterra ligure, c’è una lunga strada costellata di autovelox e semafori controllati. Dopo i primi sbuffi ti metti il cuore in pace e ti costringi a rallentare e a guardarti intorno: colline a perdita d’occhio, cielo azzurro con qualche nuvola dispettosa, località di poche case e tanti prati. Qui, dove la via gira e sale l’ennesimo pendio, scarti sulla destra ed entri d’un fiato nella sede della Sutter, un’azienda più antica dell’Italia unita, visto che è nata nel 1858 e prende tre anni buoni al Regno di Vittorio Emanuele II. Senza scomodare i Savoia, anche i Sutter sono una dinastia, con la corona di un successo aziendale che si perpetua da cinque gene-

razioni, e con un galateo non scritto e uno stile che sono arrivati fino ad Aldo, classe 1960, a capo della società dal 1993. “Ai miei figli voglio insegnare la cultura dell’impegno e del rispetto delle relazioni commerciali e umane, della sicurezza dell’ambiente e dei propri collaboratori”, spiega pensando alla generazione che verrà dopo di lui, la sesta, già incarnata negli eredi Andrea (è tradizione che i primogeniti di famiglia abbiano nomi che iniziano con la A) e Nicolas, oggi di 12 e 11 anni. Ma sono i piccoli dettagli, tutto l’universo del non detto a illuminare ancor più delle parole il modo di essere di una persona. Arrivi in notevole anticipo e lui è già lì ad aspettarti, ti apre le porte del museo e ti invita a una chiac-

39 MAggio 2014

Lo stabilimento di Borghetto Borbera


TERZA PAGINA PROFILI La prima domanda è quasi d’obbligo. Come ci si sente ad avere sulle spalle… il peso di quattro generazioni?

Il primo stabilimento

40 MAggio 2014

chierata tra quei ricordi inestimabili, quasi due ore piene senza uno squillo di telefono, e mentre ti stringe la mano per congedarti chiama un collaboratore che ti riempie una borsa di ricordi: i prodotti che continuano a fare grande la Sutter.

“Direi che come ogni azienda di famiglia, la mia storia non è del tutto scindibile da quella di chi mi ha preceduto. Sutter nasce nel 1858, in Svizzera, con Adolfo in un’epoca in cui tutto era diverso. Siamo nati con l’aceto di mele, ma già il figlio Arturo, volendo “destagionalizzare il business” (l’aceto si vendeva solo d’estate), pensò al lucido da scarpe, che invece aveva il suo boom durante gli inverni freddi e fangosi. Un bell’esempio di diversificazione e di lungimiranza, no? Ma c’è di più. Arturo, che era un gran viaggiatore, investì nella cera carnauba, che veniva dal Brasile, e aprì una filiale a Genova, per via del porto. Siamo entrati nel Novecento e ormai la Sutter è una grande azienda, depositaria dello storico marchio Marga, che diventerà un riferimento nelle cere. Dopo Arturo l’azienda si divise: la parte svizzera andò ad Alfredo, che morì nel 1976, e quella italiana a mio nonno Adolfo II, che nel 1954 lasciò il posto a mio padre, Arturo II, un giovane di 27 anni con tanto entusiasmo e le idee chiare…”.

Quindi il fatto di avere grandi responsabilità già da giovani è una norma in Sutter… “E’ accaduto così anche a me. Quando, dopo gli studi e altre esperienze lavorative, sono tornato in azienda, avevo 33 anni. Era il 1993 e devo ammettere che quando mio padre mi diede in mano le “chiavi” dell’azienda, all’inizio faticavo a crederci davvero”.

Ci torneremo. Adesso però proseguiamo. Quando la Sutter comincia davvero a… parlare italiano?

Ricordi di infanzia

“A Genova, come ho detto, abbiamo aperto nel 1910. Dal 1972, però, ci siamo trasferiti a Borghetto, e anche questa scelta è frutto della sensibilità ambientale di mio padre che volle uscire da Genova. L’area della fabbrica, infatti, un tempo isolata, era stata integrata nella città. Mio padre, per prevenire

eventuali rischi e situazioni problematiche, volle uscire da Genova. Ogni tanto ci ripenso, quando torno a casa in autostrada…”.

Lei abita ancora a Genova? “Sì, nella nostra casa storica che, a propria volta, è stata circondata da alti condomini. Vengo qui in macchina ogni giorno, anche se spesso finisco talmente tardi da dovermi fermare a dormire in azienda (cattiva abitudine che vorrei provare a ridurre). Ma, a proposito dell’italiano e del tedesco, io ricordo perfettamente che fino a poco prima che entrassi in azienda, diciamo fino agli anni Ottanta, il nostro laboratorio Ricerca & Sviluppo era composto da svizzeri o tedeschi che parlavano esclusivamente tedesco. Venni poi a sapere che lo facevano anche per custodire i loro segreti da orecchie indiscrete…”.

Poi però, a prodotto finito, il “megafono” lo avete sempre preso… Una caratteristica di Sutter, attraverso tutte le generazioni, è quella di credere nella comunicazione. “Noi facevamo già pubblicità nel 1860, ai prodotti per i finimenti dei cavalli. Ci siamo sempre avvalsi di artisti importanti: dapprima nella pittura (molti nostri manifesti pubblicitari d’epoca sono veri e propri pezzi d’arte) e nel disegno, poi nella grafica e nella cinematografia. Negli anni ’20 facevamo già pubblicità anche sugli oggetti di uso comune, con gadget e idee originali rivolti soprattutto ai bambini le cui mamme – lo capì mio nonno – erano le destinatarie della nostra proposta. Fummo tra i primi a fare pubblicità cinematografica e poi televisiva. Memorabile è la campagna del 1936, ma anche i Caroselli di Roger Vadim, con attrici come Emma Danieli e Anna Maria Guarnieri. Fine anni sessanta, ero un ragazzino. Ricordo che erano veri e propri film, ben fatti: sembrava che senza queste cere non si potesse vivere! Nell’animazione collaborarono con noi maestri come Craveri e Petronio. Facemmo anche discutere, con la famosa “pubblicità” femminista del 1971, quando ricordammo di “essere femministi da 4 generazioni perché da sessant’an-


PROFILI TERZA PAGINA

ni aiutiamo le donne di mezza Europa a liberarsi dai problemi di pulizia della casa”.

Erano anni importanti, perché intanto nasceva anche il mercato professionale, che ora è una delle vostre “due anime”. Com’è andata? “Erano gli anni in cui il mercato professionale si incominciava a creare, per Sutter soprattutto in Svizzera, e in generale li ricordo come anni di grande cambiamento. Ad esempio ci affacciavamo, sempre in Svizzera, sul grande tema della formazione, uno dei capisaldi del settore professionale. Sutter ebbe il primo centro di formazione in Europa, che attirava distributori e clienti finali da tutto il continente. Mio zio mi raccontava che addirittura venivano anche dalla Russia, il che ai tempi della cortina di ferro non era affatto impresa facile. Questo ci ha portato ad essere immediatamente multinazionale. Erano i distributori che venivano da noi…”.

Qui lei, come dice, era poco più che un bambino. Ma in azienda ci entrava già? Che ricordi ha di quegli anni? “Ci entravo ogni tanto, e ho ricordi di un’azienda attiva e molto dinamica. Ricordo la presenza paterna, molto importante, e la curiosità di visitare la fabbrica, con tutti quegli ingranaggi e macchine che funzionavano, scatolifici che facevano 100 milioni di pezzi all’anno, congegni che si muovevano e persone che ci lavoravano intorno… era affascinante”.

Aveva già la consapevolezza che un giorno tutto questo sarebbe… stato suo? “No, per un semplice motivo. Mio padre mi disse un giorno: “Guarda Aldo, quest’azienda non ha un futuro, tu ti devi cercare la tua strada”, lasciandomi libero da ogni tipo di condizionamento e pressione. Fu una mossa lungimirante”.

E lei? “La cercai, e l’avevo anche trovata… Sono diventato ingegnere perché il mio sogno

era quello di progettare elicotteri. Poi mi sono reso conto che era un mercato chiuso e ho preso un master a Fontainebleau in business e dopo due anni di esperienza in una banca di investimenti, entrai in una grande azienda americana di consulenza di management, il Boston Consulting Group, sede di Parigi. Sono rimasto quattro anni, avviato a un’onorevolissima carriera, quando mio padre mi chiamò per chiedermi un parere, da esperto, su un’acquisizione aziendale che era in procinto di fare”.

Lei rispose da figlio o da consulente? “Da consulente! Da bravo consulente, aggiungerei. Dissi che dovevo vedere i numeri, farmi un’idea… E che dopo un’accurata analisi gli avrei dato una risposta. Era il 1993 e a distanza di vent’anni, eccomi qua. E’ stata una rentrée assolutamente inaspettata, perché io mi ero già fatto la mia vita in Francia”.

Che Sutter ha trovato? “Innanzitutto una situazione appassionante, sfidante. Mio padre, saggio come sempre, per i primi sei mesi mi fece letteralmente sudare controllandomi all’inverosimile, ma poi un bel giorno mi disse: “Questa è l’azienda, adesso è tutta tua. Se hai bisogno di consigli sai dove trovarmi, ma decidi tu”.

Con il padre Arturo

Un cambio generazionale improvviso…

I primi veicoli promozionali

“Sì, detto fatto. Non ha più interferito, cosa molto rara in queste situazioni, e che mi è stata di grande aiuto”.

All’inizio com’è stato? “Avevo più di 200 persone che lavoravano in Sutter, più o meno come adesso. Per me i primi tempi furono un po’ uno shock culturale, perché ero abituato a lavorare in altre realtà dal know-how manageriale diverso. Inoltre, entrando in un’azienda di cui mio padre sotto sotto aveva sempre sperato che prendessi le redini, mi accorsi che non aveva fatto quella “manutenzione” manageriale che forse sarebbe stata necessaria. La mia sensazione fu quella di entrare in un ambiente un po’ stanco, comunque molto, troppo orientato alla produzione. Quello che contava era far funzionare gli impianti produttivi, che si spegnevano alle 17. Alle 17.10, tutti a casa. Nonostante la nostra grande tradizione di marketing, la fisionomia dell’azienda era modellata ancora sugli anni del boom industriale: chi ha il prodotto vende”.

Allora però non funzionava più così… “Proprio gli anni del mio ingresso coincisero con un capovolgimento del rapporto offerta-domanda. Non era più la seconda a correre dietro alla prima, ma dovevi essere tu a convincere l’acquirente che il tuo prodotto era meglio dell’altro. Feci di necessità virtù e questo si dimostrò essere un vantaggio: ristrutturai il management e reimpostai le cose in modo più moderno”.

41 MAggio 2014


TERZA PAGINA PROFILI

vantare. Adesso, come vede, è alloggiato in un padiglione dell’azienda, e lo apriamo a richiesta, ma mi piacerebbe fare qualcosa di più strutturato. Chissà”.

Che Sutter vede, dopo oltre 20 anni di guida?

Le linee di produzione

42 MAggio 2014

A lei è legata anche l’internazionalizzazione. “Vista la mia esperienza internazionale, il passo successivo fu entrare in altri paesi come Francia, Spagna, Portogallo e America Latina, investendo molto anche nel professionale: ecco qui, come vede, la sezione dei prodotti professionali, col marchio Taski, successivamente con Sutter Industriale-Taski e infine Sutter Professional”.

Tutto il materiale che stiamo vedendo l’avete voluto riunire in un museo. “Era il 1996, uno dei miei primi anni in azienda. Fu una decisione presa concordemente, per dare valore a un patrimonio che credo ben pochi, nel settore, possono

“Un’azienda che sta bene, presente nel domestico quasi esclusivamente in Italia e ben posizionata anche all’estero nel professionale. Una parte interessante della nostra attività è quella che chiamiamo International division, che si dedica a paesi in cui non siamo ancora presenti direttamente”.

E che Sutter vorrebbe lasciare ai suoi figli? “Questa è la madre di tutte le questioni. E’ la nostra vera mission. Sono pochissime in Italia le aziende con la quinta generazione ancora attiva, e nel nostro caso penso che molto lo dobbiamo ai nostri principi. Primo su tutti, quello secondo cui l’azienda mi è stata data in prestito dalla generazione precedente a beneficio della futura. E guardi che non sono parole: qui gli utili aziendali sono quasi sempre reinvestiti in azienda. E questo ci ha suggerito anche un’altra regola: consegnare alla generazione futura un’azienda che abbia raddoppiato il proprio valore. Questo ha costretto le varie generazioni a focalizzarsi sul lungo termine e sulla credibilità del marchio. Non puoi permetterti di caricare sulle spalle delle future generazioni un’azienda dalla reputazione intaccata. Fino ad ora ci siamo riusciti. Ma l’idea è ancora più ampia: che mondo lasciare ai nostri figli?”.

Torniamo alla pubblicità. In questo campo lei ha un primato. E’ stato il primo Sutter a “farsi vedere”, a esporsi direttamente “mettendoci la faccia”, come dice lei stesso nello spot… Aldo promuove Onda

“Vero! A un certo punto ho deciso di uscire allo scoperto, mettendo da parte la tra-

dizionale (e forse eccessiva) riservatezza dei miei predecessori. Così è nato l’ultimo spot di Emulsio Il Salvambiente. La decisione è frutto del fatto che ci credo, a tal punto da scendere in campo personalmente. Sono convinto che questa sia la strada da percorrere. Stiamo calcolando in tempo reale, con un contatore sul sito, i risparmi del sistema in termini di flaconi e Co2 e devo dire che i numeri sono impressionanti. Allora mi sono detto: usciamo allo scoperto e guardiamo in faccia i clienti. E’ stata una decisione agli antipodi della nostra “tradizione”, ma ci siamo trovati di fronte a un’innovazione di tale portata che andava spiegata, e in mezzo a tutto questo “chiasso” pubblicitario l’unico modo per uscire dal rumore era questo. Stringere un patto con il consumatore: io ti informo dell’esistenza di questa soluzione, provala almeno una volta e dimmi i benefici per l’ambiente, il portafoglio e… la tua schiena.”

Emulsio è un nome che le sta molto a cuore… “Perché ricorda quello che, a mio parere, è stato il passo decisivo della nostra innovazione: passare dalla cera liquida, a base di solvente, alla cera a base di emulsione, il che ci ha portato ad adottare, tra i primissimi in Europa, il packaging di plastica. Innovazione anche per l’immagine, oltre che per la funzionalità. Fummo tra i primissimi a fare i flaconi col manico, che ci valsero l’Oscar dell’imballaggio europeo.


PROFILI TERZA PAGINA

E anche l’ecologia e il rispetto per l’ambiente non li scoprite ora…

Campagne pubblicitarie d’epoca

Eravamo tanto riconoscibili da giungere addirittura a presentare il flacone “nudo”, senza etichetta”.

Che è l’apoteosi del marketing… “Ma noi siamo sempre stati un’azienda capace di pensare fuori dagli schemi! Pensi che salto: dall’aceto al lucido da scarpe, poi alla cera per pavimenti, poi a una gamma professionale e ora, da ultimo, alle ricariche idrosolubili, che per me sono il futuro”.

Precorrevate i tempi, e lo fate tuttora. Anche le certificazioni, che oggi tutti sbandierano, non sono una novità di adesso per Sutter… “La vede questa vetrina? Qui c’è la nostra carta intestata di inizio Novecento con la rappresentazione dello stabilimento e più in basso, a forma di diplomi e medaglie, una serie di certificazioni dell’epoca. Noi siamo nati e cresciuti con questa cultura…”.

“Sono nei nostri geni da 150 anni. Ho trovato linee ecologiche degli anni Settanta, quando ancora questa parola non esisteva quasi nemmeno. E le dirò di più: la tesina di terza media la feci sull’ecologia, e alcuni membri della commissione mi chiesero: “Mi dica cosa vuol dire”. Sembra pazzesco ma è così: erano i tempi della crisi petrolifera, il problema era trovare il petrolio, non limitarne l’uso”.

Un’esigenza, quella della riduzione dei consumi e della sostenibilità, che accomuna il mercato professionale e quello domestico. Quanto tempo passa lei nell’uno e nell’altro settore? “Tre quarti del tempo li spendo nel settore professionale – spiega indicando una vetrina che comprende, divisi per categorie e mercati target, tutti i prodotti attualmente presenti nel catalogo Sutter-. Il settore professionale, seppure meno spettacolare, è quello che ci da più soddisfazioni e che rappresenta il nostro asse di sviluppo futuro in Italia e nel Mondo”.

Che cos’ha da insegnare il professionale al domestico, e viceversa? “Il professionale ha un contenuto innovativo e tecnologico superiore, che può dare molto al settore domestico. Quest’ultimo, però, è un mercato le cui dinamiche possono insegnare molto al professionale. E’ infatti un mercato “pull”, in cui è il consumatore che, davanti allo scaffale, decide se premiare il tuo lavoro o non farlo. Questo aiuta a pensare sempre nell’ottica dell’utilizzatore”.

43 Capovolgiamo la domanda di poco fa: lei cos’ha ricevuto in questi 20 anni? “Fondamentalmente tanto divertimento e gratificazione. Anche perché se non mi divertissi e non ci credessi, sarebbe difficile fare 12-13 ore di lavoro, con il regalino dell’ora di macchina sulla Serravalle. La voglia di cambiare e mettersi sempre in gioco sono i miei “motori”, e anche quando passo ore in aeroporto, o in macchina, penso sempre che questa è la mia missione”.

12-13 ore al giorno. Il dato è reale? “Purtroppo sì, e mi rendo conto, sempre parlando di sostenibilità, che la cosa non è… sostenibile. E’ un problema che devo risolvere”.

Riesce a staccare? “E’ difficile. Almeno adesso, rispetto a prima, i fine settimana sono sacri”.

Vinca di nuovo la riservatezza e ci dica cosa fa una volta arrivato a casa. “Ho un grandissimo, immenso hobby: quello di abbracciare i miei figli. Appena apro la porta ho due proiettili che mi saltano in braccio”.

MAggio 2014


TESTATINA OCCHIELLO

44 MAggio 2014


OCCHIELLO TESTATINA

45 MAggio 2014


TERZA PAGINA LA VIA DELLA PULIZIA

dal giappone a brescia, sulla via della pulizia (soji-do) di Simone Finotti

Sarà presentato a Brescia, il 29 maggio, il nuovo libro di Hidesaburo Kagiyama, “Soji-do” – La via della pulizia, dopo lo straordinario successo di Toilet cleaning management. GSA è media partner e ne svela in anteprima i contenuti e lo spirito. Ancora una volta si parte dalla pulizia per… 46 MAggio 2014

C’è il ju-do (via della cedevolezza), l’aiki-do (via dell’unione e dell’armonia), il taekwon-do (via del pugno e del calcio in volo) e il karate-do (via della mano vuota). E così via. Ma da oggi, o meglio, dal 29 maggio, ci sarà anche il Soji-do (via della pulizia). Proprio questo, infatti, è il titolo del secondo lavoro tradotto in italiano del sensei (maestro) Hidesaburo Kagiyama, un imprenditore-filosofo giapponese già noto ai cultori del cleaning management italiani, e ai nostri attenti lettori, per il bellissimo Toilet cleaning management, uscito l’anno scorso per Guerini (ne abbiamo parlato diffusamente nel numero di marzo). La nuova fatica di Kagiyama, anche questa frutto di una vita di riflessioni, meditazioni ed esperienze, sarà presentata a Brescia il 29 maggio.

29 maggio, Brescia: da non perdere! L’appuntamento è da non perdere, un save the date di quelli irripetibili: il 29 maggio, alle 14.30, presso l’Università degli Studi di Brescia, si terrà la tavola rotonda “Oggi cleaner, domani leader”, organizzata dall’associazione italo-giapponese Fuji con Csmt e l’università di Brescia, durante la quale, appunto, verrà presentato il libro “Soji-do”. L’evento, patrocinato da Afidamp Servizi, Pulire 2.0 e Sc Sm – Supply Chain& Service Management, ha GSA – Il Giornale dei Servizi Ambientali come media partner.

Tornano i maestri del Giappone Tornano dunque, dopo il grande successo del 2013, i maestri giapponesi del management by cleaning, per ricordarci che proprio dall’umiltà, e dall’ordine esteriore e interiore (il cleaning può essere letto come una grande metafora di tutto questo) può partire il percorso della rinascita, individuale e collettiva e… aziendale. Se non ci credete, leggetevi la storia di Kagiyama, che grazie alla meticolosa pratica della pulizia è riuscito a passare da venditore da marciapiede (e non scherziamo) a numero uno di Yellow Hat, un’azienda milionaria, con filiali in Giappone e in tutta l’Asia. O quella del suo primo allievo, Yoshihito Tanaka, che proprio grazie all’aver applicato alla lettera i suggerimenti del maestro è riuscito a salvare la propria azienda, la Tsk, dalla bufera congiunturale che ha colpito il Giappone negli anni Novanta. E quest’anno accanto a Kagiyama ci sarà Tamiharu Kamei, presidente di System Japan, che presenterà nel dettaglio la metodologia, applicata in molte aziende del Giappone, che fa della pulizia lo strumento per un management partecipativo ed efficace. Ad introdurre i lavori ci penseranno Marco Perona, ordinario di Logistica industriale dell’Università degli studi di Brescia, e Rosario Manisera, presidente dell’associazione culturale Fuji e traduttore del libro. A seguire, dopo le testimonianze di Kagiyama e Kamei, una tavola rotonda con Toni D’Andrea, Amministratore Delegato di Afidamp Servizi.

pi stralci della sua presentazione. Se nel caso di Toilet cleaning management eravamo di fronte a 365 “haiku”, piccoli e brevi pensieri sviluppati nel corso di una vita, qui le riflessioni sono circa un centinaio, e si dividono in 10 capitoli (più uno finale): La perfezione proprio nelle cose ordinarie; Un cuore che si occupa alla perfezione della pulizia; Aver cura dei rapporti con gli altri; Non esistono sforzi inutili; Come superare le situazioni spiacevoli; Migliorare le capacità delle persone; Come vivere felici; Come procedere nel lavoro; Amministrare e gestire correttamente un’azienda; Vivere in questa società. Gran finale –è proprio il caso di dirlo – con l’attualissimo “Per non portare alla rovina il proprio paese”. Ehm…

I capitoli

Una dimensione esistenziale

Ma bando agli indugi, ed entriamo nel vivo. Già in marzo, riferendoci al primo libro di Kagiyama, abbiamo cercato di coglierne lo spirito. Oggi non possiamo anticipare più di tanto, ma qualcosa si può già svelare, grazie alla cortesia di Manisera, che ci ha fornito in anteprima l’indice del nuovo volume e am-

Scorrendo i titoli dei singoli pensieri, si coglie la continuità con Toilet cleaning management. Il discorso, tuttavia, qui sembra ampliarsi a una dimensione “ultra – aziendale”, si potrebbe dire esistenziale (Con la pulizia si può diventare umili, Con la pulizia si riesce a diventare persone che hanno consa-


LA VIA DELLA PULIZIA TERZA PAGINA

i Cambiare con la pulizia: Sojido A uno studente che, durante un’assemblea in una università cinese, gli faceva notare come lui studiasse non per dedicarsi alla pulizia ma per compiere “grandi imprese”, Kagiyama rispose che, attraverso la pulizia, intendeva cambiare il Giappone e gli chiese se questa fosse un’impresa da niente. E lo studente dovette riconoscere che si trattava di qualcosa di grandioso. Non sono quindi le gesta spettacolari (che forse non avremo mai l’opportunità di compiere), ma quelle umili, spesso sottovalutate come la pulizia, che se perseguite con perseveranza cambieranno in meglio noi stessi, le nostre imprese, la società che ci circonda. Il libro, che appare per la prima volta in Occidente, rivela il segreto di un uomo e di un imprenditore di successo, un autentico maestro di vita.

pevolezza della realtà, Con la pulizia si riesce a sviluppare un cuore in grado di emozionarsi, Con la pulizia germoglia un cuore colmo di gratitudine, Con la pulizia il cuore viene purificato…). “Se da un lato –si legge nella nota dell’autore – vi è chi non è nelle condizioni per poter affermare di condurre una vita dignitosa, anche se vive nel lusso, vi è, dall’altro, anche chi conduce un’esistenza luminosa trascorrendo le proprie giornate nella maniera più ordinaria. Ritengo che la differenza dipenda dalla qualità e quantità dei valori, delle sensazioni e delle passioni che ciascuna persona ha fatto propri nella sua vita. Io, giunto ormai ad un’età avanzata, ho cercato di manifestare in più occasioni, diverse tra loro, a parole e per iscritto, quanto ho imparato nella vita, le sensazioni e le passioni che ho fatto mie grazie al vissuto quotidiano e ai rapporti, i più vari, avuti con gli altri. Sarei felice se i miei pensieri risultassero di qualche utilità a tutti voi che li leggerete”.

La buona azienda rende felice chi ci lavora Si pensa anche all’educazione delle giovani generazioni (L’educazione dei bambini), all’adultità (I veri adulti), ai nostri condizionamenti (Le abitudini condizionano le persone), al rapporto fra “cuore e sentimento”. Poi, naturalmente, all’azienda. Ma il discorso aziendale e quello esistenziale, alla fine, sono un tutt’uno: secondo Kagiyama, l’azienda ideale è una

“buona azienda” che rende felici i propri dipendenti e offre il proprio contributo alla società, diventando così anche profittevole. Allo stesso modo, la persona ideale è quella che non opera soltanto per il proprio tornaconto, ma rende la sua esistenza utile agli altri e in questo trova la sua felicità.

Come vivere felici? Il capitolo 7 è indicativo: Come vivere felici (Il significato della nostra nascita come esseri umani, Aspirazioni, Capire quando è abbastanza, Come temprare lo spirito, Il metodo per ripulire lo spirito, ecc.); e si annuncia molto bello anche l’8, che si focalizza sul significato del lavoro e sull’arte di lavorare con sensibilità. “Non esistono sforzi inutili”, pensa e scrive Kagiyama. E in una civiltà che tende ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, il maestro ribalta la questione e, con un piglio che non esiteremmo a definire provocatorio, sostiene che sia preferibile raggiungere piccoli risultati con grandi sforzi. Forse perché quello che conta è proprio il “do”, la via. Tutto questo detto –si badi bene – da chi questi concetti ha avuto il coraggio e la determinazione di metterli in pratica. Anzi, di praticarli prima ancora di scriverli!

L’esperienza diretta in Giappone Un proverbio giapponese – scrive Manisera presentando il libro – afferma che

47 MAggio 2014


TERZA PAGINA LA VIA DELLA PULIZIA

“una cosa vista con i propri occhi ha più valore, cento volte tanto e più, di una cosa udita solamente con le orecchie”. Proprio per non limitarsi alle cose udite o lette, nel mese di ottobre 2013, su invito dello stesso Kagiyama, con un gruppo di manager italiani siamo andati in Giappone, abbiamo visitato

diverse aziende, abbiamo ascoltato molte testimonianze, abbiamo partecipato alle attività di pulizia a fianco di maestranze giapponesi e ci siamo resi conto che realmente la pulizia cambia l’atteggiamento delle persone, cambia le imprese, cambia le scuole, cambia il volto delle città. Gli individui diventano più

sensibili e disponibili alle esigenze degli altri. Nelle aziende migliorano i prodotti e i servizi, migliorano la qualità e la sicurezza come pure l’efficienza, il clima tra il personale e il rispetto per l’ambiente. I quartieri delle città sono più vivibili, meno deturpati dai sedicenti artisti dei muri, più sicuri e con una criminalità in diminuzione.

C’è un grande bisogno di umiltà

48 MAggio 2014

“Non è difficile riconoscere come la pulizia aiuti a diventare onesti e umili. E di onestà e umiltà c’è molto bisogno tra gli uomini d’oggi, soprattutto fra coloro che dirigono le aziende o amministrano la cosa pubblica. La pulizia allora, soprattutto se eseguita in gruppo, è un mezzo potente per accorgerci degli altri, per metterci in sintonia con loro e farci diventare dei compagni di viaggio solleciti e generosi dell’umanità. Il messaggio di Kagiyama è che, mediante la pulizia, il cuore e la mente degli esseri umani si trasformano, le persone cominciano a provare la dovuta riconoscenza per tutto quanto hanno ricevuto e sono più disponibili a donare, vivendo così una vita felice, perché in grado di apprezzare quanto di buono e di bello c’è sulla Terra.

La bontà, ingrediente essenziale “E proprio la “bontà” è un ingrediente essenziale e indispensabile, oggi più che nel passato, della società civile e delle organizzazioni. In giapponese le“buone aziende” – yoi kigy – non sono semplicemente le imprese che fanno buoni prodotti, capaci di arricchire imprenditori e azionisti, ma sono quelle che operano per il bene comune, sapendo che soltanto in questo modo possono assicurare un successo duraturo per sé e per i propri dipendenti. Certo, per avere risultati immediati, per arricchirsi in breve tempo, basta farsi furbi. È sufficiente vivere di sotterfugi e aggirare le norme del vivere civile. Alla lunga, però, si sperimenterà anche personalmente le conseguenze del male generato in questa maniera”. L’appuntamento è dunque a Brescia, con un incontro che si annuncia entusiasmante e soprattutto arricchente. L’incontro è aperto a imprese, università, mondo del volontariato e cittadinanza. La partecipazione è gratuita, basta iscriversi online a info@cmst.it.


OCCHIELLO TESTATINA

49 MAggio 2014


TERZA PAGINA EXPO CLEANING SUD

expo cleaning sud: il pulito riparte da catania di Laura Guidi

50 MAggio 2014

Costruire un’occasione di incontro al Sud, un’area d’Italia dinamica e attenta al cleaning, che spesso soffre di “solitudine”. Questa è l’idea di fondo di Expo Cleaning Sud, Salone specializzato per il settore professionale dell’igiene e del pulito, in programma a Catania dal 23 al 25 maggio. A colloquio con Massimo Pennisi, presidente di Assofiere Sicilia, che organizza la manifestazione, di cui GSA è media partner. E’ tutto pronto per la seconda edizione di Expo Cleaning Sud – Salone specializzato per il settore professionale dell’igiene e del pulito – punto di riferimento “mediterraneo” per chi opera nel cleaning professionale, in programma da venerdì 23 a domenica 25 maggio presso il bellissimo centro fieristico Etnapolis di Catania. La manifestazione, organizzata da Assofiere Sicilia, da quest’anno può contare su un accordo fra Assofiere Sicilia e AfidampCom, che prevede uno sconto del 25% sull’acquisto dell’area nuda per gli espositori associati. Diversi i settori merceologici: macchine, componenti, prodotti e accessori per ambienti, prodotti per la pulizia – manutenzione – disinfezione, attrezzi per la pulizia, la manutenzione e la sicurezza, disinfestazione e derattizzazione, imprese di servizi e commercializzazione, veicoli commerciali. GSA è media partner dell’iniziativa fieristica. “Teniamo molto – precisa il presidente di Assofiere Sicilia Massimo Pennisi – a stringere relazioni con le associazioni di riferimento per le quali organizziamo manifestazioni e fiere. In questo caso, abbiamo promosso Expo Cleaning Sud.

L’idea di fondo “L’idea di una fiera qui al sud per il settore è nata nel 2012, dal desiderio di fornire gli operatori professionali dell’igiene e del pulito del Sud Italia di una propria manifestazione di riferimento, facilmente raggiungibile, così da consentire loro un continuo aggiornamento e un maggior consolidamento dei rapporti commerciali con le aziende fornitrici. Inizialmente la fiera accorpava due mondi: quello del cleaning vero e proprio e quello della laundry. Poi, dall’aprile 2013, abbiamo deciso di scorporare i due segmenti, organizzando la fiera della lavanderia negli anni dispari, quando non c’è Detergo, manifestazione di riferimento del settore, e Expo Cleaning Sud per la pulizia professionale in anni pari, quando non c’è Pulire Verona. E ripeto, l’incontro di persona è fondamentale, soprattutto qui al sud, in cui le persone amano guardarsi negli occhi. C’è chi pensa che l’avvento di internet abbia superato il sistema fieristico. Tutt’altro. La fiera resta il primo veicolo d’incontro, la gente cerca il contatto. E poi pensi quanto costerebbe visitare tutti i rivenditori uno per uno, pianificare uscite dispendiose in termini economici e di tempo, andare di città in città e di paese in paese… Qui in tre giorni li incontri tutti, e non è poco”.

Costruire un’occasione di incontro Già molte aziende, tra cui marchi leader del comparto, hanno dato la propria adesione. Sul sito, alla voce “Aziende in fiera”, si può consultare l’elenco aggiornato. Intelligente, e lungimirante, l’idea di

fare qualcosa nel sud e per il sud, anche perché non sempre si tratta di aree visitate con costanza nemmeno dagli addetti ai lavori. “Nell’organizzare questa fiera abbiamo pensato innanzitutto ai distributori, ai dealer del comparto che spesso soffrono l’assenza di un contatto diretto con i rappresentanti delle case madri. Eppure, in questo senso, un segnale di presenza, anche una semplice stretta di mano è importante per infondere fiducia, per dimo-

strare un supporto. Ma la fiera, in realtà, è un’occasione per tutti: fabbricanti, dealer, imprese e tutti i portatori di interesse. Alla base di Expo Cleaning Sud c’è la volontà di costituire un momento di incontro, basi semplici per ripartire radunando tutto il settore in un weekend”. Alla fiera parteciperanno i maggiori e più qualificati produttori sia dell’isola che della nazione intera. “Questa iniziativa – continua Pennisi – avrà un ruolo propulsivo per gli operatori economici dei rispettivi settori produttivi nonché per il pubblico di visitatori interessati. Naturalmente la manifestazione non si limiterà al solo momento espositivo, ma sarà accompagnata da un programma convegnistico di tutto rispetto.

Il sud? Un mercato attento e dinamico “Qui al Sud il tema del pulito è sempre


EXPO CLEANING SUD TERZA PAGINA

stato visto con molta attenzione, soprattutto in relazione al comparto alberghiero e, in generale, della ricettività. Insomma, contrariamente a quello che, con superficialità, si potrebbe pensare, stiamo parlando di un’area dinamica nel settore del cleaning. Non dimentichi, fra l’altro, che si tratta di regioni a spiccata vocazione turistica, piene di tesori d’arte e di paradisi naturali. Certo, negli ultimi anni le difficoltà si sono sentite anche qui, e proprio per questo pensiamo che un momento di incontro fisico sia un ingrediente indispensabile per ripartire. A questa edizione di Expo Cleaning Sud abbiamo invitato, fra gli altri, le imprese di Sicilia, Calabria e Malta. E’ nostra intenzione, infatti, dare un respiro mediterraneo all’evento”. La Sicilia, del resto, è sempre stata un crocevia del “mare nostrum”, una terra in cui si so-

no incontrate civiltà, modi di vivere, religioni, culture… “E’ verissimo, e in parte è così anche adesso. Purtroppo una serie di ben note circostanze politiche, negli ultimi tempi sta rendendo difficile un dialogo costruttivo con alcuni paesi – penso soprattutto al Nordafrica, ma anche al Medio Oriente-. Ma andiamo per gradi, per piccoli passi. Quest’anno iniziamo con Malta, realtà con esigenze in parte simili alle nostre, con cui il dialogo è immediato”.

Organizzazione perfetta E l’organizzazione? Altro che sud, è perfetta, quasi “teutonica”: “A chi si è iscritto è già stato mandato un biglietto in pdf, e quanto prima arriverà anche il formato cartaceo”. Ma questo è il meno. A Catania è tutto organizzato, fin dall’arrivo in aeroporto o, per chi preferisce il mare, fin dall’imbarco sulla nave. “Abbiamo

i “Igiene e alimentazione”, l’evento AfidampCom

Tra gli appuntamenti più attesi, è da segnalare il convegno “Igiene e alimentazione. L’organizzazione, la gestione e il controllo dei servizi di pulizia”, promosso da AfidampCom il 24 maggio alle ore 10. Il tema, importante e delicato, è quello dei servizi di pulizia correlati all’alimentazione. In nome della tutela della salute pubblica diventa imperativo per i professionisti della ristorazione garantire non solo l’igiene di alimenti e bevande, ma anche dei luoghi e del personale che opera con gli alimenti stessi. Ogni pubblico esercizio è tenuto ad operare nel pieno rispetto delle normative in modo da offrire un servizio di qualità e superare i controlli igienico/sanitari degli organismi preposti. In questo scenario AfidampCom intende evidenziare come viene percepito dal ristoratore il problema “pulizia” e, nella pratica, come viene gestito l’intero iter. L’incontro si rivolge ad istituzioni, pubbliche amministrazioni, operatori della sanità, imprese di pulizie, imprese di servizi, industria, ristorazione, associazioni dei consumatori e vedrà l’intervento delle autorità regionali, dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari, della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e dell’Asp di Catania. L’ingresso è libero.

una serie di convenzioni con una nuovissima compagnia di taxi che collega aeroporto-fiera e centro città a tariffe chiare ed economiche; per chi vuole avere una macchina a disposizione, in aeroporto può rivolgersi a una compagnia di autonoleggio convenzionata che offre una panda nuova a 30 euro/giorno. Se si ha della merce da trasportare e si sceglie la nave, abbiamo una storica convenzione con la compagnia TTTLines, che offre sconti del 30% sulla tratta Napoli-Catania. Senza contare la lunga lista degli hotel convenzionati, facilmente consultabile sul nostro sito”. E una volta in fiera, c’è tutto un mondo da scoprire: “Rispetto alla precedente edizione, quest’anno abbiamo scelto una location speciale: il centro commerciale Etnapolis, “La città del tempo ritrovato”, il più grande di tutta la Sicilia, una struttura avveniristica divisa in tre grandi aree con 130 negozi, colossi della grande distribuzione, punti di ristorazione, spazi di intrattenimento e mille altri servizi progettata da una vera archistar: Massimiliano Fuksas, che è riuscito a integrare alla perfezione lo spazio commerciale con la natura selvaggia e magnifica che lo circonda. “La scelta non è casuale, e non è dettata da suggestioni puramente estetiche”,

spiega Pennisi. “A volte, anche se si tende a sottovalutarlo, un problema concreto di partecipare alle fiere è quello di dover rubare tempo alla famiglia, in questo caso proprio nel weekend. Qui ci si può venire con tutti, e mentre si lavora trovare anche il tempo di divertirsi. In più ci sono migliaia di parcheggi coperti e gratuiti, il che non è male, considerato quanto si spende normalmente per parcheggiare in fiera…”. Insomma, una fiera tutta pronta e ben organizzata per offrire a un territorio importante e spesso –diciamolo – sottovalutato un’occasione di grande prestigio. “E l’investimento per partecipare è irrisorio rispetto ad altri palcoscenici. Di tutto questo, comunque, diamo puntuale aggiornamento tramite la nostra newsletter”. Aggiornamento, ecco un’altra parola-chiave. Un concetto ribadito anche da Pennisi: “In marzo, al Forum Pulire di Milano, ho sentito molti interessanti spunti sui temi caldi del comparto. E ho pensato che formazione e aggiornamento rischiano di restare lettera morta se non arrivano a tutti. Ecco un altro obiettivo di Expo Cleaning Sud: dare anche qui al sud l’occasione di entrare in contatto con il polso del settore, con le tematiche e le problematiche di cui discutono i protagonisti”.

51 MAggio 2014


TERZA PAGINA LETTURE

rifiuti che parlano all’anima di Guido Viale

Discariche, topi e blatte sono l’universo di questo romanzo che racconta la vita di una disinfestatrice ossessionata dai rifiuti e alla ricerca del senso della sua esistenza.

52 MAggio 2014

“Troppa trama” era scritto su un biglietto che accompagnava un mazzo di rose gialle avvolte nel cellophane che dà il titolo all’ultimo romanzo di Cinzia Leone (Cellophane, Bompiani, 2013). Quel mazzo Aurora, la protagonista del romanzo, che da piccola amava frugare in questo modo nella vita degli altri, lo aveva trovato nel secchio della spazzatura di una pittrice-scrittrice dai modi strani che abitava nel suo stesso condominio. Per anni aveva continuato a frugare nei secchi dei vicini; poi aveva smesso, per riprendere poi le sue vecchie abitudini quando, ormai adulta era ormai una giovane imprenditrice: aveva ereditato una ditta di disinfestazione dai genitori morti prematuramente in un incidente automobilistico (“Lo sporco per noi è vita” gli aveva insegnato il padre quando era ancora bambina, portandola a esaminare i secchi della spazzatura dei vicini). Aurora non doveva nascere. È venuta al mondo per rimpiazzare la sorella inghiottita da un’onda. Una vita da sostituta. Da rifiuto. Ora la raccolta dei rifiuti nella sua città avveniva in modo differente, con i cassonetti stradali, e Aurora aveva inventato un sistema ingegnoso per studiare le abitudini dei suoi vicini, soprattutto attraverso l’analisi della frazione organica. Usciva con il suo sacchetto dei rifiuti, lo posava dentro il cassonetto dell’organico, prendeva quello che era stato appena gettato dal vicino che l’aveva preceduto, e che lei aveva potuto vedere dalla finestra della sua casa sulle colline; poi, fingendo un ripensamento, si allontanava con il nuovo sacchetto per portarselo

a casa, aprirlo e incominciare la sua analisi. “L’apertura di una busta della spazzatura ha un suo rituale. Anche questa volta, come sempre, mi lavo le mani, infilo i guanti di lattice e, stando attenta a sciogliere il nodo di chiusura senza rovinarlo, apro il sacchetto. Il contenuto sembra disporsi sul tavolo da solo, pronto per la mia ispezione: un contenitore per diapositive vuoto, una lattina di birra rossa, tre fette di pane in cassetta ammuffite. Sparpagliati sul fondo, mozziconi di sigaretta e una cinquantina di frammenti di foto strappate con dettagli di corpi di donne nude. Li pulisco con un pennello di martora e li allineo su un foglio di carta come i tasselli di un puzzle: prima tutti i frammenti dei seni, poi quelli di braccia e gambe…”. La “troppa trama” di questo romanzo comincia così. Aurora vuol sapere qualcosa di più sulla vita di un suo aitante e giovane vicino che tutte le mattine sgomma a bordo di una motocicletta, ma non riesce a capire se il sacchetto che ha appena preso, sostituendolo al suo, è quello dell’uomo che vuol conoscere meglio. Oppure quello di un vecchio, anche lui suo vicino di casa e padrone di una cagnetta che Tito, il cane di Aurora, ha appena coperto ingravidandola contro la volontà del vecchio, che adesso pretende da lei un risarcimento perché la cagnetta è malata e non reggerebbe un parto multiplo. Ma giunta a casa, Aurora scopre nel sacchetto che ha appena prelevato, avvolto nella segatura, un dito mozzato. Lo ripulisce, lo deposita nel freezer dentro una scatoletta di tonno, e si mette in testa di risolvere quel rebus: chi è stato a buttare quel dito nella spazzatura? Il vicino vecchio o quello giovane? E perché? E di chi è quel dito? Così, intorno a quel dito mozzato si dipana la vicenda di una storia di rifiuti e di malavita che ha per teatro la città siciliana dove abita Aurora, che non viene mai nominata, ma che è, con tutta eviden-

za, Messina; e che ha come protagonisti, il vecchio, che è un usuraio legato alla malavita; un veterinario incaricato di far abortire la sua cagnetta, che invece porterà a buon fine la sua gravidanza; Stavros, un greco compagno di prigionia del padre di Aurora durante la guerra, che lo ha poi seguito in Sicilia avviando insieme a lui, e poi separandosi e facendo fortuna, un’impresa di raccolta rifiuti; un giovane pianista solitario e misantropo, che abita in una villa ormai circondata dalla discarica gestita da Stavros, dove di notte la malavita dell’isola scarica, ovviamente in modo abusivo, rifiuti tossici e radioattivi; un intraprendente dipendente di Aurora che è stato compagno di scuola del pianista e molti altri personaggi ancora. Insomma, tutta la trama non si può raccontare, non solo perché è molto complessa, anche se per nulla “troppa”, ma soprattutto perché questo romanzo è un noir, e del noir non si può raccontare la fine, ma nemmeno la trama, perché si finirebbe per togliere il piacere a chi ha intenzione di leggerlo. Fatto sta che qui ne parliamo perché, ac-


canto alle vicende del dito, la raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti nella discarica di Stavros e la caccia ai topi, alle blatte e ai parassiti che tiene impegnata la ditta di Aurora, la fanno da padroni. Fin dall’inizio: “Quella della spazzatura – confessa Aurora – è solo una piccola mania: so come non farmi prendere la mano…Come a tutti anche a me la spazzatura ha fatto sempre schifo. Eppure è diventata la mia fissazione. Non raccolgo i rifiuti, li ispeziono e basta”. E ancora: “La spazzatura ci racconta e ci tradisce. Finisce per esserci molta più verità in quello che abbandoniamo che in quello che decidiamo di trattenere”. Dimmi che cosa butti in pattumiera e ti dirò chi sei. Per esempio, “Al contrario della spazzatura imprevedibile della pittrice, il secchio di casa nostra era pieno di rifiuti insignificanti. Una famiglia scialba, dove si buttavano solo cose ordinarie. Senza sorprese. Scontate. Una spazzatura noiosa e priva di fascino, come tutto a casa mia. Noi tre eravamo così irrimediabilmente diversi, che sapevi sempre chi aveva buttato qualcosa. Riconoscevi i rifiuti di mio padre con la carta del formaggio ricomposta secondo le pieghe della confezione e le bucce delle arance, per non occupare troppo spazio, fatte a pezzetti così piccoli da sembrare coriandoli. Quelli di mia madre, invece, erano compressi e stipati in modo confuso ma compatto a formare un monoblocco screziato e impenetrabile, lei non lasciava spiragli né alla spazzatura, né ai rimpianti, né al dolore. I miei erano rifiuti di bambina, vecchi quaderni, giocattoli rotti, elastici. Occupavo poco spazio io, nell’immondizia come nella mia famiglia”. La spazzatura è la fonte di una conoscenza intima, ma unilaterale delle persone: Aurora vuole conoscere senza farsi conoscere e riconoscere. “La spazzatura è piena dei segreti di chi se ne libera, ma io non voglio mai contatti con i proprietari dei sacchetti che ispeziono. Il gioco è di conoscerli senza che loro lo sappiano. Io so di loro ma loro non sanno di me. Se non fosse per Ti-

to e il suo istinto riproduttivo, non avrei scambiato nemmeno una parola con il proprietario di quel sacchetto pericoloso. Ma per colpa di Tito abbiamo finito per imparentarci”. “Ma il mio mestiere con lo sporco c’entra. – ci avverta Aurora – Ho ereditato da mio padre una ditta di disinfestazione. Ammazzo zanzare, blatte, acari, tarli e ogni specie di insetti, nebulizzandoli con prodotti chimici. Elimino i topi con esche avvelenate e installo reti per contrastare i piccioni. Affronto e combatto tutto quello che il genere umano odia. E’ diventato la mia vita”. E’ un mestiere stagionale: “D’inverno noi disinfestatori si lavora poco. Meno animali, meno fermentazione, meno odori e meno soldi. L’inverno è pulito e cattivo. Gli insetti rallentano l’attività rimanendo sotto forma di uova in attesa di un aumento di temperatura per schiudersi. I topi nei loro cunicoli e le blatte nei tubi di scarico continuano invece a darci da vivere anche durante la brutta stagione. Per acari, pulci e tarli se ne parla a primavera inoltrata”. Alla ricerca dell’ex padrone del dito mozzato e di chi glielo ha portato via, Aurora finisce nella discarica di Stavros, dove si introduce di nascosto: “Scivolai dentro agevolmente. La moltiplicazione all’infinito dell’oggetto delle mie ispezioni per un attimo mi stordì. Alla luce del sole gelido e rossastro la distesa dei rifiuti era un oceano scintillante. Onde immobili di plastica increspata e lucente, bagliori metallici, ombre brune di terra smossa e i colori artificiali dei sacchetti a punteggiare di tinte elettriche il grigio variegato della discarica. E in alto i gabbiani che volteggiavano portati dal vento gelato e come aerei di guerra in formazione da battaglia si lanciavano a stormo in caccia di cibo”. E sarà proprio in quella discarica, dopo alterne vicende, che si concluderà la trama del libro con la scoperta del proprietario del dito mozzato, di chi glielo ha amputato e la morte, nel corso di una rissa feroce, del proprietario della discarica e dell’uomo che aveva avuto in custodia quel dito.

53 MAggio 2014


GESTIONE FLESSIBILITÀ

superata “la fornero” il job act entra nel vivo di Giuseppe Fusto

54 MAggio 2014

Contratti a tempo determinato, via la causale fino a 36 mesi. Il Dl 34/14, entrato in vigore il 21 marzo 2014 e in attesa della conversione in legge entro il 20 maggio prossimo, stabilisce che il datore di lavoro non debba più specificare i “motivi tecnici, organizzativi, produttivi o sostitutivi che determinano l’apposizione di un termine al contratto”. Il Jobs Act entra nel vivo Il Jobs Act entra subito nel vivo con il Decreto Legge 34 del 20 marzo 2014 (già ribattezzato Dl Poletti, e in attesa della conversione in legge entro il 20 maggio prossimo in cui sono prevedibili aggiustamenti), che contiene molte novità che semplificano il mercato del lavoro. Il Decreto, in vigore da venerdì 21 marzo 2014, innalza da 12 a 36 mesi la durata del rapporto a tempo determinato per il quale non è necessaria la “causale” che motivi, appunto, il ricorso al contratto a termine. Inoltre si liberalizzano anche le proroghe, fissate in otto nel termine dei tre anni. Si tratta di importanti semplificazioni rispetto al sistema precedente, normato dal D.Lgs 368/2001 e successive modifiche (in particolare quelle “Fornero”), in cui il principio dell’ “acausalità” era limitato al primo rapporto di lavoro di durata non superio-

i Cosa cambia

i Fino a 8 proroghe Un’altra novità importante riguarda la disciplina delle proroghe: diversamente dal citato Dl 368/01, che permetteva una sola proroga, ora si può arrivare a otto, nei limiti dei 36 mesi, con il consenso del lavoratore e purché ci si riferisca alla stessa attività.

re ai 12 mesi. Si tratta di un provvedimento che, insieme ad altri, contribuisce a “smontare con il cacciavite” la precedente legislazione Fornero, e che va in direzione di una maggiore flessibilità del mercato del lavoro.

I punti salienti Riportiamo dunque i passaggi salienti dell’art. 1 del Dl 34, che intervengono appunto a modifica del 368/01. Com’era prima Art, 1 del 368/01 come appariva in precedenza. Apposizione del termine – E’ consentita l’apposizione di un termine alla durata del contratto di lavoro subordinato a fronte di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili alla ordinaria attività del datore di lavoro.

In pratica per i contratti fino a 36 mesi, e non solo per il primo rapporto di lavoro non superiore a un anno, non è più necessaria la causale. In contropartita, viene fissato un tetto del 20% di rapporti di lavoro a termine, calcolato sulla base dell’organico complessivo del datore (e se questi occupa fino a 5 dipendenti, solo 1 può essere a tempo determinato), ma da questo limite restano escluse le attività già previste dall’art. 10, comma 7, del 368/2001 tra cui le fasi di avvio di nuove attività, i contratti a carattere sostitutivo o stagionale o quelli stipulati con lavoratori “over 55”.

Qui ci riferiamo al comma 3, lettera b, del suddetto articolo 1, che interviene ancora una volta sul “vecchio” 368/01, come modificato dalla legge Fornero (nel testo originario del 2001, infatti, non era ammessa alcuna proroga al contratto a tempo determinato): b) all’articolo 4, comma 1, secondo periodo, le parole da: «la proroga» fino a: «si riferisca» sono sostituite dalle seguenti: «le proroghe sono ammesse, fino ad un massimo di otto volte, a condizione che si riferiscano».

Art. 1-bis del 368/01 come appariva in precedenza. Il requisito di cui al comma 1 non è richiesto nell’ipotesi del primo rapporto a tempo determinato, di durata non superiore a dodici mesi, concluso fra un datore di lavoro o utilizzatore e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione, sia nella forma del contratto a tempo determinato, sia nel caso di prima missione di un lavoratore nell’ambito di un contratto di somministrazione a tempo determinato ai sensi del comma 4 dell’articolo 20 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. I contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavorato-


FLESSIBILITÀ GESTIONE

proroghe da oggi i Le(contratti stipulati dal 21 marzo 2014)

Il termine del contratto a tempo determinato può essere, con il consenso del lavoratore, prorogato solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a tre anni. In questi casi le proroghe sono ammesse, fino ad un massimo di otto volte, a condizione che si riferiscano alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato stipulato a tempo determinato. Con esclusivo riferimento a tale ipotesi la durata complessiva del rapporto a termine non potrà essere superiore ai tre anni.

ri e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale possono prevedere, in via diretta a livello interconfederale o di categoria ovvero in via delegata ai livelli decentrati, che in luogo dell’ipotesi di cui al precedente periodo il requisito di cui al comma 1 non sia richiesto nei casi in cui l’assunzione a tempo determinato o la missione nell’ambito del contratto di somministrazione a tempo determinato avvenga nell’ambito di un processo organizzativo determinato dalle ragioni di cui all’articolo 5, comma 3, nel limite complessivo del 6 per cento del totale dei lavoratori occupati nell’ambito dell’unità produttiva Come sarò da oggi Art. 1 del 34/2014 Semplificazione delle disposizioni in materia di contratto di lavoro a termine. 1. Al decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 1: 1) al comma 1: le parole da «a fronte» a «di lavoro.» sono sostituite dalle seguenti: «di durata non superiore a trentasei mesi, comprensiva di eventuali proroghe, concluso fra un datore di lavoro o utilizzato-

re e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione, sia nella forma del contratto a tempo determinato, sia nell’ambito di un contratto di somministrazione a tempo determinato ai sensi del comma 4 dell’articolo 20 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. Fatto salvo quanto disposto dall’articolo 10, comma 7, il numero complessivo di rapporti di lavoro costituiti da ciascun datore di lavoro ai sensi del presente articolo, non può eccedere il limite del 20 per cento dell’organico complessivo. Per le imprese che occupano fino a cinque dipendenti e’ sempre possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato.» 2) il comma 1-bis e’ abrogato.


GESTIONE GARA CONSIP

consip fm4, la più grande gara mai bandita in europa di Umberto Marchi

Consip Facility Management 4 è ufficialmente partita il 19 marzo 2014. Oggetto della convenzione, del valore complessivo di quasi 2,7 miliardi, è l’affidamento di servizi integrati, gestionali ed operativi, per immobili della pubblica amministrazione. 56 MAggio 2014

La megaconvenzione Si tratta di edifici adibiti prevalentemente ad uso ufficio, nonché per gli immobili delle istituzioni universitarie pubbliche e degli enti ed istituti di ricerca. La gara, giunta alla sua quarta edizione, è divisa in 18 lotti geografici, di cui 14 lotti ordinari e 4 accessori. La convenzione ha un valore di 2,692 miliardi di euro per una durata complessiva di 36 mesi e prevede contratti di quattro\sei anni. Nella tabella qui a fianco il dettaglio dei lotti, coi relativi importi. La Convenzione mette a disposizione delle P.A. servizi di facility management per un valore medio annuo di circa 330 milioni di euro che corrisponde circa all’11,5% della spesa annua della P.A. pari a 2,8 miliardi di euro. L’iniziativa pertanto contribuirà in maniera determinante agli obiettivi del programma di razionalizzazione della spesa pubblica. La gara, che ha ottenuto il parere favorevole dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM), sarà effettuata a procedura aperta e verrà aggiudicata con la modalità dell’offerta economicamente più vantaggiosa, seguendo criteri che privilegiano la qualità dei servizi offerti, ma anche l’economicità.Nella gara sono state introdotte una serie di misure che risultano sempre più indirizzate a garantire la più ampia partecipazione degli

operatori economici che competono nel settore dei servizi di facility management e ad incentivare la partecipazione alla gara da parte delle Imprese in forma associata, favorendo di conseguenza la partecipazione delle piccole e medie imprese del settore. Segnaliamo di seguito i principali elementi strategici presenti e\o innovazioni introdotte rispetto alla precedente edizione dell’iniziativa.


GARA CONSIP GESTIONE

Osservazioni Qualche osservazione è di rigore: si segnala innanzitutto il valore dei singoli lotti. Tra le osservazioni a margine del Bando, Consip sottolinea l’aumento del numero di lotti rispetto all’edizione precedente, la terza, della gara Facility Management: • Aumento dei lotti: il numero di lotti in cui è suddivisa la gara è stato portato da 12 a 18. Ora, approfondiamo il confronto (peraltro suggerito dalla stessa Consip), con la convenzione Facility Management Uffici 3, partita il 21/3/2012 ancora attiva fino al 18/1/2015. Anche se ci troviamo di fronte a un aumento dei lotti, portati da 12 a 18, bisogna rilevare come il valore totale della convenzione sia quasi triplicato: da 1.036.000.000 euro, con lotti che andavano da 52 milioni (lotto 7, Lazio – esclusa Roma-, e Sardegna) a 146 milioni (“restanti municipi di Roma”, lotto 9), ai 2,7 miliardi di Fm 4 divisi sì in 18 lotti (14 ordinari e 4 accessori), ma di dimensioni decisamente superiori (dai 90 milioni del lotto 8 – alcune province delle Marche, Abruzzo e Molise) ai 247 milioni del lotto 11 (comune di Roma escluso il municipio, praticamente l’omologo del lotto 9 di FM 3, che era già il più ricco di quella convenzione). Una circostanza, naturalmente, che non è sfuggita alla stessa Consip, che infatti tra le osservazioni sottolinea una serie di misure che “controibilanciano” questo oggettivo aumento del valore. Vi troviamo: • Tetto ai lotti aggiudicabili: il numero massimo di lotti aggiudicabili per ciascun concorrente è stato fissato pari a tre ordinari ed uno accessorio. • Requisiti tecnici cumulabili: in caso di partecipazione in forma associata, possibilità di soddisfare il requisito tecnico relativo al possesso dell’iscrizione nel Registro delle Imprese o all’Albo delle Imprese artigiane (fascia F) anche attraverso la somma dei relativi singoli importi di fatturato. • Analoghi requisiti economici di partecipazione: pur essendo aumentato, ri-

spetto alla precedente edizione dell’iniziativa, il valore economico del massimale di ciascun lotto, i requisiti economici di partecipazione ai singoli lotti sono rimasti sostanzialmente invariati. • Insussistenza di percentuali minime del requisito di fatturato specifico per le imprese mandanti: per la partecipazione alla gara in forma di raggruppamento, non viene richiesto in capo alle mandanti il possesso di percentuali minime del requisito di fatturato specifico che deve essere posseduto dal raggruppamento nel suo complesso. • Riduzione delle cauzioni: sono stati dimezzati gli importi relativi alle cauzioni definitive e provvisorie a carico del concorrente/fornitore. A proposito di quest’ultimo punto, forniamo un prospetto dettagliato: Lotto 1 = Euro 1.290.000,00 Lotto 2 = Euro 1.150.000,00 Lotto 3 = Euro 2.080.000,00 Lotto 4 = Euro 1.280.000,00 Lotto 5 = Euro 1.420.000,00 Lotto 6 = Euro 1.170.000,00 Lotto 7 = Euro 1.160.000,00 Lotto 8 = Euro 900.000,00 Lotto 9 = Euro 910.000,00 Lotto 10 = Euro 1.430.000,00 Lotto 11 = Euro 2.470.000,00 Lotto 12 = Euro 1.300.000,00 Lotto 14 = Euro 1.950.000,00 Lotto 15 = Euro 1.450.000,00 Lotto 16 = Euro 1.050.000,00 Lotto 17 = Euro 1.900.000,00 Lotto 18 = Euro 1.800.000,00 In ogni caso, ci sembra che questa gara si ponga in evidente controtendenza rispetto alle recenti e recentissime prese di posizione del legislatore nazionale ed europeo a tutela delle piccole e medie imprese. Ricordiamoli ancora una volta: lo Small business act e lo Statuto delle imprese (legge 180/11), o il Dl 95/12, convertito in legge 135/12, o ancora il Dl 69/13, meglio no-

to come Decreto del fare, convertito nella legge 98/13, ma soprattutto le nuove Direttive europee sugli appalti pubblici, che hanno tra i punti salienti proprio l’indicazione, esplicita, dell’opportunità di scorporare le gare in lotti accessibili alle piccole e medie imprese. Allo stato attuale delle cose, infatti, le Pmi sono ridotte al ruolo di subappaltatori in queste “megaconvenzioni”. Non resta che aspettare il recepimento, che dovrà avvenire entro marzo 2016, delle Direttive europee, nell’auspicio che tale recepimento interpreti le intenzioni dell’ “eurolegislatore” in senso favorevole alle Pmi, che rappresentano in Italia il nerbo del comparto. [Info a http://www.consip.it/online/Home/Gare/ Bandidigara/Bandiincorso/scheda1067.html]


GESTIONE INTERVISTA

fnip confcommercio, un’associazione per le pmi del multiservizi: oggi più che mai ce n’è bisogno

58 MAggio 2014

Le Pmi del settore, schiacciate fra crisi, burocrazia, tasse e, non da ultimo, centralizzazione degli acquisti pubblici, hanno bisogno di una rappresentanza forte e motivata, che ne difenda il ruolo portante, le competenze e le specificità in tutte le sedi, a cominciare da quelle istituzionali. Una partita per ridare identità alle Pmi che Fnip-Confcommercio è pronta a giocare, come spiega il presidente Nicola Burlin: “Serve una rete d’imprese che condividano idee, progetti, persone e risorse”. di Antonio Bagnati

Il trend è evidente: in Italia il mercato degli appalti, innanzitutto quelli pubblici ma anche, le ultime dinamiche lo stanno confermando, quello delle grandi commesse private, sta “tagliando fuori” le piccole e medie imprese del settore. Con buona pace, va detto, dei recenti provvedimenti europei, su tutti lo Small Business Act, e delle esplicite raccomandazioni inserite nella Nuova Direttiva Appalti UE che prevedono di suddividere le grandi gare in lotti accessibili anche dalle piccole e medie imprese.

PMI, il nerbo del settore D’altra parte le Pmi continuano a rappresentare la stragrande maggioranza delle imprese italiane: gli ultimi dati Eurostat evidenziano che, su un totale di 3.817.058 imprese italiane, ben 3.813.805 siano Pmi, cioè imprese con non più di 250 addetti e un fatturato che non supera i 50 milioni di euro. Il com-

equilibri di mercato, è centrale in questo momento, perché Fnip è pronta a raccogliere e rappresentare le esigenze delle piccole e medie imprese.

Presidente Burlin, cosa sta avvenendo?

Nicola Burlin

parto pulizia/servizi integrati non fa eccezione: sulle 8.000 imprese tra spa, srl, sc a rl, srl a socio unico, società cooperative e coop a rl, oltre 6.000 non raggiungono il milione di euro di fatturato e delle restanti 2.000 solo 25 superano i 50 milioni, 50 fatturano più di 30 milioni, 60 oltre i 20, 80 oltre i 10. “Ciò significa che la stragrande maggioranza delle nostre realtà, alla luce dei dati sopra riportati, rischiano di non avere più il proprio mercato di riferimento. Insomma, a fronte di gare, come la recente Consip Scuole, con lotti che vanno da oltre 80 a poco meno di 200 milioni, si vedono mancare il terreno sotto i piedi”. A parlare è Nicola Burlin, presidente di Fnip – Federazione Nazionale delle Imprese di Pulizia, che in seno a Confcommercio rappresenta il settore dei servizi di pulizia e multiservizi, promuovendo azioni di sviluppo economico e occupazionale, nonché di contrasto all’irregolarità in un’ottica di progressivo riassetto degli equilibri di mercato. E proprio quest’ultimo aspetto, quello degli

“Succede che la riduzione delle stazioni appaltanti a favore della concentrazione delle convenzioni a cura di Consip e delle centrali d’acquisto regionali sta portando a gare di dimensioni sempre più grandi, e divise in lotti di fatto inaccessibili alle Piccole e medie imprese, che non hanno i requisiti economici per parteciparvi. Queste ultime, cioè, lamentano di essere escluse dagli appalti semplicemente per la loro incapacità di presentare un’offerta per l’intero contratto, a favore di pochi soggetti partecipanti che si contano sulle dita di una mano, e provenienti in gran parte dall’area delle manutenzioni e del facility”.

Come dovrebbe andare, invece? “Certo noi capiamo la scelta di ridurre le stazioni appaltanti per razionalizzare la spesa. E capiamo anche che le caratteristiche di un appalto di notevole entità possano giustificare l’aggiudicazione ad un unico appaltatore. Pensiamo però che le grandi autorità aggiudicatrici e le centrali di committenza dovrebbero consentire anche alle piccole e medie imprese di creare raggruppamenti di impresa sostenibili, agevolandole con la richiesta di requisiti tecnici, economici e finanziari adeguati. Sono ancora più concreto: se mi fai una gara da 80 milioni di euro, che comunque non sono pochi, e mi chiedi nel biennio un fatturato di 40 milioni di pulizie, un’associazione di 4 o 5 imprese da 5 milioni/anno riesce a raggiungere i requisiti, a partecipare e quindi a crescere. Se fai


una gara da 100-200 milioni chiedendo fatturato nel facility, ecco che mi tagli fuori. E sa qual è la cosa assurda? Che mentre i requisiti d’accesso si concentrano soprattutto sul fatturato in facility management, molto spesso poi si scopre che la stragrande maggioranza del lavoro è rappresentato dai servizi di pulizia. A questo punto le nostre imprese sono doppiamente penalizzate, perché si vedono escluse da un servizio che hanno tutti i titoli e le competenze per svolgere bene. Proprio perché la specificità del lavoro, all’interno dei singoli lotti, è concentrata sulle operazioni di pulizia. A questo punto le Pmi, a cui è preclusa la partecipazione alle gare, hanno due soluzioni: o rinunciare a una fetta importante del loro mercato storico, o cercare di rientrarvi attraverso il subappalto, riducendosi, quando va bene, al ruolo di meri esecutori con le difficoltà che tutti conosciamo rappresentate in alcuni casi da un mark up del 20% sull’appalto trattenuto dalla società di facility management aggiudicatrice della convenzione. E ricordo che siamo in un settore in cui il costo della manodopera arriva a incidere fino all’85-90% sul valore del servizio”.

E qui entra in scena Fnip “Certo, perché riteniamo che in questo momento le Pmi del settore abbiano bisogno di una maggiore rappresentanza e tutela nelle sedi istituzionali. In questo momento tutti i dati mettono in luce un crescente aumento della disparità di condizioni fra le grandi imprese di facility e le Pmi, a tutto vantaggio delle prime. E questo, lo voglio sottolineare, nonostante importanti istituzioni europee e nazionali abbiano assunto posizioni favorevoli alle Pmi, ad esempio attraverso l’emanazione di Direttive comunitarie come lo Small business act e lo Statuto delle imprese (legge 180/11), o il Dl 95/12, convertito in legge 135/12, o ancora il Dl 69/13, meglio noto come Decreto del fare, convertito nella legge 98/13. Tutti provvedimenti che andavano verso la facilitazione dell’acces-

so alle gare pubbliche alle Pmi, ma che a tutt’oggi sono ancora ignorate dalle centrali d’acquisto nazionali e regionali che continuano ad indire gare con lotti di grandi o grandissime dimensioni. Questo significa che non abbiamo ancora abbastanza peso politico, in altre parole che non sempre riusciamo a farci sentire e rappresentare le nostre esigenze. Quello che Fnip vuole fare, può fare e ha già incominciato a fare, è appunto colmare questo vuoto di rappresentanza. Ad esempio, abbiamo appena avuto un incontro con Consip proprio su questi temi, e continueremo a sottolinearli anche in altre sedi: e non si parla solo di accesso alle procedure di gara, ma anche di oneri amministrativi, rapporto qualità/prezzo, puntualità dei pagamenti: tutte criticità che mettono in ginocchio molte Pmi, che anziché avere terreno fertile per crescere finiscono stritolate”.

Cosa serve, nel concreto? “L’intento di Fnip è innanzitutto quello di restituire una precisa identità alle Pmi. Crediamo che sia necessaria una rete omogenea e uniforme di imprese che condividano idee, persone e risorse, con il comune obiettivo di garantire continuità alle aziende di cui abbiamo parlato: e questa si raggiunge incrementando il peso politico, facendosi portavoce a livello territoriale e nei tavoli di concertazione nazionali. In questo momento, anche attraverso la partecipazione attiva al processo di rinnovo del Contratto nazionale collettivo di categoria, abbiamo avviato una serie di trattative finalizzate al sostegno, alla tutela e al riposizionamento nel mercato delle Pmi di settore. In uno scenario non certo dei più semplici, in cui molte aziende piccole sono costrette a “mangiarsi” l’una con l’altra semplicemente per prendere un subappalto, vogliamo portare avanti valori come condivisione, collaborazione e volontà di crescere e far crescere. Credere e sostenere il nostro progetto significa dare identità e dignità al mondo delle pulizie e

59 MAggio 2014


GESTIONE INTERVISTA

servizi integrati, tornando ad essere protagonisti del mercato. A proposito di questo, ho notizia di una bozza di legge/quadro sui servizi, che viene presentata in varie sedi a diversi soggetti istituzionali e che sembra andare nel senso della qualificazione del mercato. Purtroppo non ne conosco ancora il contenuto nel dettaglio. L’auspicio, in ogni caso, è che possa contribuire concretamente all’emersione del settore e alla valorizzazione della specifica professionalità delle imprese di pulizia, servizi integrati, multiservizi”.

Fino ad ora abbiamo parlato soprattutto delle gare pubbliche. E nel privato?

60 MAggio 2014

“Anche nel settore privato, seppure con altre modalità, il trend è simile: la grande distribuzione, le banche, le compagnie di assicurazioni, le grandi catene alberghiere tendono a rivolgersi a soggetti unici in grado di operare su scala nazionale. Anche questo è un mercato per cui le Pmi si devono preparare, e si può fare solo facendo rete”.

D’accordo, ma quali sono le specificità che rendono uniche le Pmi del settore?

Tra le altre attività di Fnip c’è anche un forte impegno sul versante del supporto concreto alle imprese…

“Per essere lapidario: competenza, velocità di esecuzione, presenza territoriale, economicità del servizio sono i vantaggi delle Pmi del settore. Poi ci sono tanti altri aspetti da prendere in considerazione: nella piccola e media impresa del nostro settore, ad esempio, l’attività operativa del titolare risulta integrante (e spesso prevalente) rispetto a quella dei subordinati. Queste aziende si distinguono, di fatto, per il loro lavoro e per il loro modo di svolgerlo. Per questo, credo che tali imprese siano in grado di instaurare con il cliente un rapporto più stretto, ravvicinato, di reciproco dialogo e fiducia. Cosa che, invece, non avviene con le realtà più grandi. Attenzione, però: qui non stiamo parlando di microimprese di una o due persone, ma di realtà spesso già molto strutturate, che hanno tutto il know-how e le competenze anche per svolgere lavori con grande professionalità anche in ambienti difficili e a rischio, come gli ospedali, le case di cura, le Rsa, ecc. Sono queste le più penalizzate dalle attuali dinamiche del mercato degli appalti”.

“Sono tanti i fronti su cui intendiamo muoverci: oltre ai costanti rapporti con le istituzioni, le organizzazioni sindacali, politiche ed economiche (Sindacati, Parlamento, Agenzia delle Entrate,Consip, Avcp) e la partecipazione alla stipula del Ccnl di categoria, attualmente in scadenza, intendiamo promuovere studi e analisi volte all’identificazione delle caratteristiche e delle peculiarità del settore per individuare e pianificare le necessarie azioni di miglioramento, contrastare i fenomeni di irregolarità e garantire il necessario supporto alle imprese aderenti per il miglioramento delle loro condizioni lavorative e per la gestione dei rapporti con il sindacato in relazione alle loro attività attraverso l’Ente bilaterale per le imprese di pulizia. Ma prima di tutto, ci tengo molto a sottolinearlo, dobbiamo ritrovare la nostra identità e la nostra specificità di imprese di servizi, attraverso l’emersione del settore e il miglioramento delle nostre condizioni”.

i Ultim’ora

“VEDO GRANDE FERMENTO: SIAMO SULLA STRADA GIUSTA!” A pochi giorni dal lancio del “nuovo corso”, le idee di Fnip piacciono e riscuotono consensi e attenzione. Convince soprattutto la volontà di “fare rete” per interpretare e dare voce alle istanze delle PMI. E sono già molte le imprese che si avvicinano all’associazione. Che riscontro sta avendo il “nuovo corso” Fnip? Ci può dire qualcosa di più? “Guardi, siamo ripartiti da poco e c’è già grande fermento. Vedo attenzione e questo è un bene, perché significa che le imprese del comparto si stanno risvegliando, dopo un innegabile momento di difficoltà, e ricominciano a guardarsi intorno con grande consapevolezza. Le piccole e medie imprese del settore hanno già cominciato a recepire il nostro messaggio e si stanno rivolgendo a noi con fiducia, consapevoli che interpreteremo i loro interessi e le loro istanze nel modo migliore. Piace molto la nostra idea di fare rete, di costruire aggregazione per preservare la specificità del nostro lavoro. Abbiamo già avuto notevoli riscontri, e mi ha fatto piacere constatare che molti

temi affrontati il 26 e il 27 marzo nel corso di Forum Pulire, a Milano, erano perfettamente in linea con le nostre idee. Purtroppo non posso dire altrettanto per gli ultimissimi sviluppi del settore degli appalti: l’allegato P del 286, ribadito anche dal Disciplinare di gara-tipo recentemente emanato dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, di fatto continua a deprimere la qualità a favore del massimo ribasso, e le ultime megaconvenzioni uscite, come quella ConsipFacility Management 4, sembrano andare in direzione opposta rispetto a quanto previsto dalle recenti Direttive europee degli appalti e dagli ultimi proclami a favore della piccola e media impresa: siamo di fronte a lotti di dimensioni sempre più grandi che riducono la possibilità di partecipazione per le Pmi. Ecco, se mi permette un po’ di propaganda: in uno scenario come quello che abbiamo delineato, credo sia molto importante farci sentire, e invito chiunque condivida queste prospettive ad avvicinarsi al nostro mondo e alla nostra… rete”.


OCCHIELLO TESTATINA

61 MAggio 2014


SCENARI ISSA INTERCLEAN 2014

issa interclean amsterdam, al via l’edizione d’argento dalla redazione

62 MAggio 2014

Ad Amsterdam si fanno le cose in grande: la 25ma edizione di Interclean, che parte il 6 e prosegue fino al 9 maggio, cresce negli espositori, che toccano quota 700, e nelle aree espositive, con quattro macrosezioni che facilitano la visita. Novità: al padiglione 11 c’è Steam Cleaning, dedicata al vapore. E intanto l’Innovation Award celebra la X edizione. Iniziative anche per i giovani, con il network Ycp. Se gli anni dispari sono quelli di Pulire, gli anni pari (oltre ad essere quelli di Forum Pulire…) si vola in Olanda, per la storica kermesse Issa/Interclean Amsterdam. Fin dalla sua nascita, nel 1967, la fiera nella terra dei tulipani si è evoluta a doppia e tripla cifra, fino a diventare da semplice manifestazione nazionale un evento internazionale, nel cuore dell’Europa, rivolto all’intera filiera del cleaning mondiale. Un vero e proprio appuntamento B2B con tutti i crismi, insomma. L’edizione 2014, tutta speciale perché si tratta della 25ma (la cosiddetta “edizione d’argento”), è prevista dal 6 al 9 maggio, come sempre al centro Amsterdam RAI.

I dati dell’”edizione d’argento” La fiera sta crescendo, in tutti i sensi: nel 2012, pur in piena bufera congiunturale, i visitatori sono stati 28.000 (contro i 23.400 del 2010). E anche quest’anno sembra confermato pienamente il trend di crescita: oltre 50.000 i metri quadrati di spazio espositivo lordo, con la partecipazione di circa 700 espositori provenienti da tutto il mondo, contro i 670 dell’ultima volta. Sarà, come sempre, un’occasione irripetibile di incontro, confronto, dialogo non solo prettamente commerciale: durante la fiera le aziende produttrici che espongono i propri prodotti incontrano distributori, imprese di pulizia e responsabili dei processi decisionali provenienti dai principali settori dell’industria, produzione, sanità, servizi di ristorazione e lavorazione, nonché il settore istituzionale.

Crescono i dealers

Analizzando i profili dei visitatori, la cosa che salta più all’occhio è la massiccia presenza dei distributori, che sono diventati, soprattutto ultimamente, uno dei gruppi più rappresentati, a testimonianza della grande vitalità dei dealer del comparto. Con rappresentanti provenienti da 130 paesi l’evento riunisce quasi tutti i canali di distribuzione più importanti a livello mondiale. Nel 2014, inoltre, tutte le associazioni nazio-

i I prossimi mesi con Issa/Interclean (aspettando Pulire 2015!)

Ma il 2014 delle fiere del settore non si ferma certo qui. Dopo Amsterdam, ecco le prossime manifestazioni fieristiche a marchio Issa/Interclean: si parte in settembre (25-27), a Istanbul, per proseguire negli Usa, con l’attesa Issa Interclean di Orlando (4-7 novembre), quindi, a inizio 2015, si va a Città del Messico (25-27 febbraio) e si torna in Europa, a Varsavia (22-24 aprile). Attenzione, però: il 2015 sarà soprattutto l’anno di un Pulire Verona che già si annuncia scoppiettante e pieno di novità.

cleaning i Un sempre più 2.0 Ma non basta: il cleaning di oggi è sempre più 2.0, vale a dire incentrato sull’uso intelligente delle nuove tecnologie. Cresce infatti a vista d’occhio la gamma di dispositivi mobili, reti wireless, soluzioni elettroniche e quant’altro, a supporto delle persone e del loro lavoro. Proprio per questo ad Amsterdam è presente l’area “Management Solutions & Mobility”, un settore emergente che è diventato più importante negli ultimi anni, perché sempre più operatori svolgono il loro lavoro quotidiano con l’aiuto di smartphone, tablet e relative applicazioni.

nali dell’industria delle pulizie sono invitate a partecipare al Global Association Meeting, un evento organizzato da ISSA che si terrà per la prima volta ad Amsterdam e riunirà le associazioni di tutto il mondo al fine di favorire il dialogo e lo scambio di informazioni.

700 espositori, tutti i leader Con 700 espositori, Interclean rappresenta tutti i marchi leader nel settore della pulizia. Per aiutare i visitatori a pianificare in modo più efficiente e trovare con rapidità e sicurezza i prodotti che li interessano, e visto il successo riscontrato dalle aree Washroom e High Pressure, la fiera ha creato apposite “aree dedicate” per raggruppare gli espositori affini. Vediamole nel dettaglio: partiamo dal “Bagno”, con una panoramica completa di prodotti, servizi e soluzioni dedicati all’igiene di questo ambiente delicato. La sezione sottolinerà l’importanza dell’igiene del bagno per il benessere e la salute pubblica. Questo spazio


ISSA INTERCLEAN 2014 SCENARI

30 aziende, che daranno vita ad una serie di manifestazioni esterne.

Dai giovani… all’innovazione

dedicato offre ai visitatori un’agevole panoramica dei prodotti più recenti e delle soluzioni più innovative:insomma, in un’unica area sarà raccolto tutto quello che c’è da sapere in materia di igiene sanitaria. L’area “Bagno” copre 10.000 mq nei padiglioni 10 e 11 e presenta oltre 140 marchi leader. L’area Alta Pressione, un metodo di pulizia specializzato su cui la ricerca è in continua evoluzione, sarà al padiglione 5, e godrà di uno speciale accesso diretto ad un’area dimostrativa esterna: qui si potranno toccare con mano le varie applicazioni e le tecniche di pulizia ad alta pressione, per esempio per la rimozione dei graffiti, la pulizia delle facciate, la rimozione di gomma, ecc... L’area “Alta pressione” conta circa

Ottime novità anche per i giovani che si affacciano sul mercato del cleaning: chi ha meno di 35 anni può iscriversi a Ycp (Young Cleaning Professionals programme), che mira a “fare rete” e a sviluppare il business delle nuove generazioni di imprenditori. Ricco anche il programma di incontri, workshop, seminari di approfondimento (programma completo su www.interclean.com).

sezione dedicata i Nuova alla “Pulizia a vapore” Novità del 2014 è un’area dedicata alla pulizia a vapore, Steam Cleaning, all’interno dello spazio espositivo. La nuova sezione della “Pulizia a vapore”, ospitata nel padiglione 11, mette in evidenza gli sviluppi e le innovazioni di questo metodo di pulizia specializzato. Anche qui, presenti tutti i marchi leader. Questa speciale “edizione d’argento” promette di essere una di quelle di maggior successo fino ad oggi. La fiera presenterà ancora una volta molti nuovi prodotti e produttori con oltre 70 nuovi espositori provenienti non solo dall’ Europa ma da paesi di tutto il mondo.

La soddisfazione degli organizzatori Comprensibile, alla luce di tutto questo, la soddisfazione di Rob den Hertog manager di Issa/Interclean: “: “La nostra 25° edizione sarà la più grande ad oggi. E noi siamo fieri di dare il benvenuto a tutti i nuovi espositori. Una novità del 2014 è l’Outdoor Demo Show, punto d’incontro di numerosi produttori, distributori e concessionari in una fiera ricca di attività e dimostrazioni di vario tipo per la pulizia in aree esterne. Per quest’anno sono at-

tese numerose innovazioni, nuovi prodotti e molte altre novità interessanti. Speriamo di potervi dare il benvenuto al nostro anniversario d’argento”.

63 MAggio 2014


SCENARI CONFERENZA ANID

l’impegno per l’ambiente, nel segno di anid dalla redazione

Grande successo per l’ottava Conferenza Nazionale della Disinfestazione, tenutasi a Siena l’11 e il 12 marzo: tra i temi-chiave, l’impegno di Anid per l’ambiente, i nuovi standard Uni, le zanzare, le cimici dei letti e la gestione dei rifiuti. 64 MAggio 2014

Continua la crescita, in termini di attenzione e di professionalizzazione, del settore della disinfestazione italiana: oltre 500 disinfestatori hanno preso parte all’8° Conferenza Nazionale della Disinfestazione, promossa da ANID, l’associazione nazionale di riferimento del Pest Control italiano, svoltasi lo scorso 11 e 12 marzo all’hotel Garden di Siena sul tema “Il nostro segno: il nostro impegno per l’ambiente”.

Coniugare efficienza e sostenibilità, ecco la parola d’ordine Il leitmotiv della “due giorni senese” è riassumibile in un concetto preciso e quan-

Bernard Montmoreau, presidente Cepa

to mai chiaro: oggi la priorità per i disinfestatori italiani è di coniugare l’efficienza del proprio servizio con una scrupolosa attenzione all’impatto che gli interventi comportano sull’ambiente, sulle persone e sugli animali non target. “In sostanza –ha detto presidente ANID Francesco Saccone che ha aperto i lavori nella mattinata di martedì 11 marzo – crediamo che una matura attività di disinfestazione deve razionalizzare l’uso di prodotti chimici, proporre tecniche alternative di lotta ed effettuare uno corretto smaltimento dei rifiuti, al fine di preservare la salute pubblica e preservare l’ambiente”.

Dalle cimici dei letti alla zanzara-tigre: le emergenze del settore in sei sessioni Sei le sessioni della convention senese, che hanno riguardato i temi-caldi del settore. La prima sessione si è focalizzata sull’emergenza Cimici dei letti. I lavori, presieduti da Francesco Colamartino, sono culminati nella comunicazione dei ri-

Francesco Saccone, presidente Anid

sultati di un’indagine ANID sul fenomeno da parte di Pasquale Massara “Lo sviluppo dell’infestazione in Italia e nel mondo: il sondaggio di Anid e Npma”, mentre in chiusura Claudio Venturelli ha illustrato le più attuali metodologie di controllo delle cimici dei letti. Piatto forte della giornata è stata la seconda sessione, che ci ha portato in Europa, con il prossimo Standard Europeo CEN del Pest Control, presto operativo dopo un prezioso lavoro a livello comunitario durato diversi anni. Francesco Lengua di Nsf Italy e Sergio Urizio hanno coordinato i lavori, a cui è intervenuto come ospite d’onore Bernard Montmoreau, presidente di CEPA, la confederazione europea di associazioni nazionali di Pest Control, costituita nel lontano 1974, che oggi rappresenta 22 paesi europei, oltre 10.000 imprese, 40.000 addetti, per un fatturato aggregato che supera i 3 miliardi di euro. “Cepa opera


CONFERENZA ANID SCENARI

prio, anche se siamo di fronte ad una norma del tutto volontaria. Adottare lo standard significa migliorare il processo produttivo, operare con criteri di efficienza, salvaguardare l’ambiente, limitare l’uso di biocidi e investire sulla formazione: insomma tutti valori aggiunti per la qualificazione delle imprese”.

La norma EN 16636: un’opportunità per le imprese della disinfestazione

– ha spiegato Montmoreau – perché alle imprese di disinfestazione venga riconosciuto il ruolo di realtà che proteggono i cittadini da rischi sanitari, per questo lavoriamo e cooperiamo con l’Unione Europea, con i membri del Parlamento, con opinion leader e giornalisti internazionali, oltre che con i Paesi membri, al fine di essere accreditati come professionisti seri che rappresentano il settore”. Analizzando il ruolo delle imprese di Pest Control dal “palcoscenico” europeo, ovviamente,

l’attenzione di Montmoreau si è concentrata sul lavoro importante e pionieristico svolto negli ultimi anni per definire uno standard continentale sulla disinfestazione, che ha lo scopo di definire requisiti e competenze per “misurare” una professionalità di base, indispensabile per svolgere attività di Pest Control in ambito pubblico e privato. “Ora che lo standard è quasi pronto – ha affermato Montmoreau – è necessario che i professionisti del nostro settore lo recepiscano e lo facciano pro-

Ma la seconda sessione ha riservato altri momenti di grande rilievo, come il contributo di Paolo Guerra, Responsabile del Mirror Group Italia il quale dal 2010 sta seguendo per conto delle rappresentanze italiane il gruppo CEN/TC 404 impegnato alla stesura dello standard europeo per il settore del pest control. “L’esigenza di creare uno standard di riferimento è diventata negli anni una priorità, sia per le aziende del pest control, sia per i rapporti nei confronti del mercato sempre più esigente e rappresentato non solo dalle aziende alimentari, ma dagli Enti pubblici e dalle Comunità che devono gestire anche il rischio sanitario per i cittadini e per il territorio. Lo standard illustra le fasi di lavoro alla base dell’erogazione di un servizio di disinfestazione, che da tempo non è più rappresentato da un intervento di lotta chimica, ma da una serie di passaggi consecutivi che vanno dalla diagnosi iniziale dell’infestazione, alla determinazione delle cause sino alla fornitura di raccomandazioni per una prevenzione del problema. Il trattamento chimico è parte integrante di una serie di altri interventi che costituiscono l’Insect Pest Management che, nelle aziende professionali del pest control, si traducono in assistenza pre e post intervento al fine di arginare il ripetersi di infestazioni. Problemi e soluzioni che nel mondo attuale devono essere standardizzate in quanto la circolazione di persone e di merci nei Paesi europei e non solo richiede che i committenti privati e pubblici abbiano ben chiaro come operano questo genere di aziende e quali siano i requisiti alla base del loro servizio.

65 MAggio 2014


SCENARI CONFERENZA ANID Terza sessione: i roditori protagonisti La terza sessione, presieduta da Daniela Pedrazzi e Carlo Brando, ha sviscerato le problematiche legate alla derattizzazione, specie in merito all’ecosostenibilità degli interventi e al nuovo Regolamen-

66 MAggio 2014

to Biocidi. A questo proposito, Mariateresa Rigato di Cefic ha messo in luce il rapporto fra rodenticidi ed eco sostenibilità, Dario Capizzi ha approfondito le problematiche della resistenza ai rodenticidi mentre Mariastella Rubbiani, dell’ISS, ha tracciato lo stato dell’arte del Regola-

mento Biocidi. La giornata si è poi conclusa con interventi del pubblico con altrettante repliche dal tavolo dei relatori.

Le ultime sessioni: roditori, sinergie pubblico-privato, rifiuti Nella giornata di mercoledì 12 marzo, e più in particolare nelle sessioni 4 e 5, si è discusso ampiamente del rapporto fra imprese di disinfestazione ed enti pubblici non solo per quanto riguarda la lotta alla zanzara tigre ed ad altre specie in arrivo di recente (quali Aedes koreicus), ma anche sulla necessità di una proficua collaborazione fra enti committenti, imprese di Pest Control e enti di controllo, al fine di ottimizzare i risultati di ogni intervento. Ricca di spunti (4 sessione) la tavola rotonda sulle “Linee guida nella Derattizzazione”, introdotta da Ugo Gianchecchi. Tutta dedicata alle zanzare, fra “allarmismo e sottovalutazione”, la sessione 5. Con l’ospite che non ti aspetti: la zanzara coreana, o aedes koreicus, una new entry degli ultimi mesi già ribattezzata “cugina della zanzara tigre”. A parlarne è stato Michele Maroli. Roberto Barbolini ha invece illustrato le soluzioni razionali per il contenimento ecosostenibile di zanzare e simulidi, mentre Alberto Baseggio ha delineato il futuro dei piretroidi nella lotta alle zanzare. A seguire, una tavola rotonda con gli interventi di esperti del campo come Angelo Tamburro, Rita di Domenicantonio, Claudio Venturelli, Romeo Bellini e Ashgar Talbalaghi. Infine (sessione 6) è stata presentata una bozza di protocollo volontario sullo smaltimento rifiuti, elaborato da un’apposita commissione interna all’ANID, al fine di offrire alle imprese associate un indirizzo chiaro su questa materia tanto controversa, su cui le stesse disposizioni di legge non sono affatto chiare. Occasione: una tavola rotonda presieduta da Marco Benedetti e Lorenzo Mattioli, dal titolo “La gestione dei rifiuti della Disinfestazione: per un protocollo Anid”.


OCCHIELLO TESTATINA

67 MAggio 2014


SCENARI PROGETTO EUROPEO

il progetto life conops, sistemi di sorveglianza delle zanzare invasive: è centrale saper “fare rete”

68 MAggio 2014

Si è svolto il 10 marzo a Bologna il secondo incontro degli stakeholders del progetto Life Conops, un programma europeo a cui partecipano Italia e Grecia. Obiettivo: sviluppare piani di gestione integrati per un controllo efficace delle zanzare non autoctone. E’ stata l’occasione per condividere e confrontare esperienze, e delineare piani d’azione condivisi. Vento in poppa per il programma europeo Life Conops (a cui partecipano Italia e Grecia) nato per sviluppare piani di gestione integrati per un controllo efficace delle specie di zanzare non autoctone che, a seguito della globalizzazione del commercio e dei viaggi, hanno oggi buon gioco a diffondersi e svilupparsi sul territorio europeo, da sempre snodo centrale per le attività commerciali e turistiche. Dopo la riunione d’esordio svoltasi in dicembre ad Atene, il progetto, il cui nome deriva dal termine che, nel greco antico, identificava la zanzara (konops, appunto) è giunto al secondo meeting degli stakeholders, che si è tenuto il 10 Marzo 2014 a Bologna presso la Sala Conferenze della Regione Emilia-Romagna. Il programma, finanziato dalla Comunità Europea, ha preso il via nel luglio del 2013 ed ha durata quinquennale (il termine è previsto alla fine del 2017).

Presentare e far conoscere Life Conops Scopo dell’incontro bolognese, presentare in Italia e far conoscere agli addetti ai lavori, ai cittadini e a tutti i portatori di interesse il

di Giulia Annovi e Claudio Venturelli

I lavori, tra Grecia e Italia

Progetto Conops, proponendosi anche come momento di riflessione sulle tematiche legate ai vettori di malattie infettive, e accrescere la sensibilità sulle misure di sorveglianza attiva nell’ambito della prevenzione sanitaria, considerando il ruolo delle zanzare come vettori di malattie infettive come malaria, chikungunya, dengue e west Nile, anche in relazione ai mutamenti climatici. Al programma partecipano gruppi di lavoro greci e italiani che lavorano in maniera integrata avendo partecipato al Bando LIFE + Politica e Governance ambientali (LIFE CONOPS-LIFE12 ENV/GR/000466). Le specie invasive di zanzara, come ad esempio Aedes albopictus, Aedes aegypti, Aedes atropalpus, Aedes koreicus, Aedes japonicus, Aedes triseriatus, hanno un impatto sulla qualità della vita e sulla salute, sul turismo e sull’economia di intere regioni. Un fenomeno oggi da non sottovalutare anche alla luce del crescente numero di rilevamenti in diversi paesi dell’Unione Europea e per il possibile impatto sulla salute pubblica in relazione alla capacità vettoriale di alcune di queste zanzare. Per gli entomologi lo scenario è piuttosto evidente e per questo motivo da anni si confrontano con i colleghi di altri paesi europei e non solo, alla ricerca di adeguati strumenti per fronteggiare la problematica. Il presupposto necessario per un’azione efficace è però – come è stato più volte ribadito durante i lavori – accrescere la sensibilità del mondo politico, dei cittadini e degli enti sanitari.

Ad aprire i lavori è stato Antonios Michaelakis, del Benaki Phytopathological Institute di Atene, che ha illustrato i punti salienti del progetto Life Conops. Michaelakis ha sottolineato le finalità molto impegnative del progetto, divenuto ufficialmente operativo dal 1 luglio del 2013 con il sostegno finanziario della Commissione europea con la finalità di controllare le azioni di sorveglianza e di studio delle popolazioni di zanzare invasive, in un contesto ambientale e climatico destinato a modificarsi nei prossimi decenni. Questi aspetti sintetizzati nel titolo “Sviluppo di piani di gestione e controllo delle specie di zanzare invasive in Europa del Sud in rapporto con il cambiamento climatico”, sono stati apprezzati dalla Commissione del Bando Europeo. Proprio a proposito dei cambiamenti climatici, l’attenzione si è poi spostata in Italia, con la relazione di Lucio Botarelli, di ARPA Emilia-Romagna, che ha dimostrato, con tanto di dati su precipitazioni e temperature, come il cambiamento sia già in atto sulle nostre regioni. I dati lasciano poco spazio ai dubbi: “In futuro l’ambiente in cui viviamo – ha detto – sarà sempre più favorevole ad ospitare specie esotiche di zanzara: le temperature tra il 2070 e il 2099 potrebbero salire in media di 3°C in una regione come l’Emilia Romagna. Ecco perché occorre parlare dell’efficacia delle azioni intraprese e stabilire piani di azione per il futuro”.


Costi e benefici, un rapporto da considerare D’accordo, ma affrontare un problema del genere non è certo cosa da poco… e soprattutto non è gratis! “E’ vero –ha risposto Josselin Thuilliez del Centre d’économie de la Sorbonne (Parigi). Ma anche la diffusione delle zanzare ha un notevole impatto socio-economico, in termini di costi diretti e indiretti. Tra questi ultimi, non sono da sottovalutare i periodi di assenza dovuti alle malattie trasmesse proprio da zanzare non autoctone. Bisogna quindi considerare con attenzione tutti questi aspetti”. Tra i maggiori esperti a livello internazionale del problema c’è Roberto Romi, dell’ Istituto Superiore di Sanità (Roma), che ha tracciato un quadro sugli aspetti entomologici delle malattie tra­smesse da zanzare in Italia e sulla sorveglianza dei vettori indigeni e d’importazione. “Molte infezioni sperimentali ottenute forzatamente in laboratorio non hanno alcun riscontro in natura” ha esordito Romi. “Perché una specie venga ritenuta vettore di un certo agente patogeno è necessario che siano seguiti precisi criteri epidemiologici. Esistono circolari Ministeriali, piani di sorveglianza nazionali ed europei, linee guida locali e internazionali sulle Mosquito Borne Diseases (MBD) emergenti, nella gran parte delle quali manca ogni riferimento agli interventi di controllo. Tali interventi vanno condotti da personale specializzato seguendo protocolli specifici a seconda del vettore, che distinguano anche tra routine ed emergenza. Oltre che seguiti, gli interventi devono essere pianificati (pre) e valutati (post)”. Romi ha poi puntato il dito proprio sulle differenze che esistono tra le diverse realtà territoriali che sommato alla mancanza di normative chiare sulla

sorveglianza dei vettori di malattie, porta ad amplificare il rischio di nuove introduzioni e ha portato come esempio Aedes albopictus, una delle specie più diffuse oggi distribuita in 20 regioni italiane, in 88 province su 110 e in oltre 3000 comuni. Oggi si presta molta attenzione alla diffusione del virus dengue, chikungunia, west Nile e della febbre gialla e dei loro vettori, perché questi sono già circolanti in Europa e hanno dato dimostrazione nel passato di essere capaci di scatenare epidemie importanti anche alle nostre latitudini”.

Zanzara tigre (aedes albopictus), in Italia si fa abbastanza? Particolarmente interessante, proprio perché focalizzata su alcune regioni italiane, il contributo di Andrea Mosca di I.P.L.A. S.p.A. (Torino), che ha fatto una panoramica sulle esperienze di sorveglianza di Aedes albo­pictus (più comunemente la zanzara tigre, così chiamata per le tipiche striature bianche, diffusasi in Italia dagli anni novanta) in alcune regioni del Nord Italia. La Liguria, ad esempio, dove nel 1990 si registrarono le prime presenze di questa specie, e che ancora adesso è priva di un programma specifico di monitoraggio e controllo unitario. Oppure il Piemonte, dove la prima segnalazione risale al 1994 e adesso sono in essere attività di sorveglianza e progetti di monitoraggio sui siti a rischio, come gommisti (un ambiente privilegiato dalle zanzare sono proprio gli incavi degli pneumatici), cimiteri, ecc. gestiti prima dalle Asl e ora da Ipla, società partecipata regionale. Un’attività che prosegue a ritmo serrato anche oggi: “Nel 2013 sono state posizionate, con cadenza quindicinale, oltre 1000 ovitrappole. E sul sito http://zanzare.ipla.

69 MAggio 2014


SCENARI PROGETTO EUROPEO Attenti ai copertoni!

70 MAggio 2014

org/ tutti i cittadini possono vedere per ciascuna stazione il grado d’infestazione di ogni quindici giorni. Per ogni Comune monitorato è possibile valutare il rischio epidemiologico per malattie di cui la zanzara tigre è vettore in caso d’introduzione dell’agente eziologico”. Per restare nel Nord Italia, importanti iniziative per il controllo della zanzara-tigre sono attive anche in Lombardia, dove dal 1996 SISP dell’ASL e Museo di Scienze Naturali di Bergamo monitorano il capoluogo e vari altri comuni, in Emilia Romagna e nel Triveneto. L’impressione è, però, che il più delle volte si sia di fronte a iniziative sporadiche o comunque ad opera di singoli enti, associazioni o organizzazioni lungimiranti e virtuose. E spesso le iniziative di lotta non sono accompagnate da altrettanti programmi di monitoraggio e prevenzione.

Valutazione del rischio in Emilia e nel Veneto L’auspicio, forse, è che si possa arrivare a progetti più integrati e ad azioni più complete, a trecentosessanta gradi. Tornando in Emilia: Romeo Bellini del Centro Agricoltura Ambiente “G. Nicoli” di Crevalcore ha affrontato il tema della valutazione del rischio epidemiologico illustrando un lavoro svolto nell’ambito del progetto regionale dell’Emilia-Romagna volto a individuare le criticità attuali e le misure da adottare per ridurne gli impatti sulla popolazione umana. E risalendo nel Veneto, Fabrizio Montarsi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ha affrontato un tema molto attuale, quello relativo alla biologia e diffusione di Aedes koreicus, una nuova specie invasi­va per l’Italia insediatasi nel Veneto dal 2011.

Dicevamo prima che i copertoni, come sanno bene gli addetti ai lavori, sono uno degli ambienti di proliferazione prediletti di molte specie di zanzare. Vale dunque la pena di monitorare il commercio dei copertoni usati in Italia. Ci ha pensato Antonio Pergolizzi, di Legambiente, che a tal proposito ha illustrato un loro dossier redatto sul commercio degli pneumatici usati che, come noto, nel 1990 sono stati accusati di essere responsabili dell’introduzione della zanzara tigre nel porto di Genova a causa della mancanza di adeguate norme di legge per un loro controllo di tipo igienico-sanitario, fornendo dati davvero preoccupanti. Claudio Venturelli entomologo della neo costituita Ausl della Romagna, che dal 1 gennaio ha accorpato le quattro Ausl di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini, ha fatto un focus sulle azioni in atto in Emilia-Romagna per la prevenzione delle malattie a trasmis­ sione vettoriale. Tra le diverse azioni illustrate, parlando del monitoraggio costante della popolazione di Culex spp, ha evidenziato come negli ultimi anni ciò abbia consentito di prevedere la circolazione del virus della west Nile con 32 giorni di anticipo rispetto alla sua comparsa nell’uomo.

Uno sguardo fuori dall’Italia… L’ultimo intervento è stato quello di Massimo Canali dell’Università di Bologna, che ha concluso i lavori con una relazione mirata alla definizione dei costi standard per le attività di lotta alla zanzara tigre. Tema questo molto attuale anche per il periodo di crisi economica che sempre di più richiede sforzi per ottimizzare i costi nell’ottica del raggiungimento dei migliori risultati possibili. A questo proposito va cercata una omogeneizzazione delle attività ricercando appunto uno standard comune a tutti coloro che operano in questo delicato settore fino ad oggi ritenuto a torto piuttosto marginale. Per chi fosse curioso di cosa avviene al di fuori dei paesi coinvolti da Life Conops, Adolfo Ibáñez Justicia del National Centre for Monitoring of Vectors, Wageningen, ha parlato del Piano di sorveglianza dell’introduzio­ne di nuove specie di zanzare in Olanda e di come le attività commerciali individuate tra quelle a più elevato rischio siano sottoposte a severi controlli.

Le conclusioni: l’importanza di “fare rete” Nel tracciare le conclusioni, Paola Angelini del Servizio Sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna, ha messo in evidenza come l’associazione tra zanzare e patologie trasmissibili all’uomo rende ancora più importante un intervento di prevenzione. La ricerca e lo studio dei vettori, i monitoraggi periodici, la valutazione del rischio si rivelano strumenti fondamentali nella prevenzione della diffusione di patologie legate alle specie invasive di zanzara. Lo stesso Ministero della Salute nel 2013 ha emesso una circolare dove invita le regioni italiane a effettuare la sorveglianza degli insetti e il monitoraggio tramite ovitrappole, per controllare possibili vettori di malattie. Confrontare obiettivi, parametri e metodi delle singole regioni era uno degli obiettivi della conferenza del 10 marzo scorso. Gli studi finanziati fino ad oggi hanno permesso di studiare la popolazione di zanzare e di larve, di capire in quale habitat preferiscono vivere e riprodursi, e di stimare la capacità di trasmettere malattie tramite indagini epidemiologiche. L’esperienza dell’Emilia Romagna ha insegnato però che non è solo importante studiare il fenomeno zanzara. Altrettanto importante è fare rete: la sorveglianza della zanzara tigre e dei vettori in genere deve procedere in parallelo con la sorveglianza sanitaria. Sono stati quindi coinvolti 8 Dipartimenti di Sanità Pubblica delle aziende USL, 348 comuni, 4000 medici, 8500 clinici o strutture pubbliche e 25000 infermieri o assistenti sanitari, oltre a entomologi e tecnici di sanità pubblica. Da qui alla fine del progetto Life-Conops che avverrà nel dicembre del 2017, andranno approfonditi numerosi argomenti, compreso quello sull’analisi degli effetti che gli insetticidi hanno sull’uomo.L’implementazione della capacità di diagnosi precoce e di prevenzione saranno gli obiettivi principali da raggiungere per contrastare la diffusione di zanzare invasive e di patologie ad esse associate. [Sui siti zanzaratigreonline e http://www.conops.gr/?lang=it è possibile scaricare il materiale relativo al convegno]


OCCHIELLO TESTATINA

71 MAggio 2014


SCENARI CLEAN UP DAY

clean up day, prima giornata della pulizia “europea” di Carlo Ortega

72 MAggio 2014

Il 10 maggio si celebra in tutta Europa il primo “Clean Up day”, giornata europea della pulizia che vedrà impegnate squadre di volontari a ripulire quartieri e recuperare rifiuti abbandonati in natura. L’iniziativa fa parte della marcia di avvicinamento alla Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti, prevista a novembre. Si sente dire spesso che la pulizia parte dal nostro quartiere, che è un fatto prima di tutto culturale e che solo con l’impegno di tutti, ciascuno per la sua parte, si potrà avere un mondo più pulito e quindi più sano e sicuro. Vero: e allora perché non partire già il 10 maggio, primo Clean Up day europeo, giornata europea della pulizia, che vedrà impegnati eserciti di volontari per ripulire strade, isolati e interi quartieri?

Una giornata contro il “littering” Si scrive “littering” e si legge “abbandono di rifiuti”. Se poi ci si aggiunge “in nature”, la frittata è fatta: abbandonare i rifiuti, cioè ciò che non vogliamo più, nel mezzo della

i Il tavolo di lavoro L’organizzazione dell’European Clean Up day del 10 maggio è partita a inizio gennaio con l’istituzione di un tavolo di stakeholder coordinato dal Ministero dell’Ambiente. Il tavolo ha visto la partecipazione attiva dei Consorzi di filiera degli imballaggi e del Conai, di tutti i Consorzi degli pneumatici, di Federambiente e di Fise Assoambiente, di Legambiente e WWF, della rete ONU per l’usato, dei membri del Comitato della SERR e del Centro di Coordinamento RAEE.

all’azione”, la cosiddetta “call to action”, ora è tutto pronto per il giorno clou, sabato 10 maggio: una giornata dedicata al recupero dei rifiuti abbandonati in discariche abusive, foreste, fiumi, parchi e spiagge. L’iniziativa è una delle tappe di avvicinamento alla prossima Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, in programma dal 22 al 30 novembre, e si inserisce quindi in un quadro ampio, che prevede l’impegno di enti, soggetti istituzionali, comitati, associazioni e gruppi di cittadini in tutti i paesi coinvolti. natura, non è solo un atto di inciviltà, è anche un reato che le leggi europee prevedono e perseguono. Intanto la Commissione Europea non sta a guardare, e lancia la campagna Let’s Clean Up Europe (www.ewwr. eu/lets-clean-up-europe), fortemente voluta proprio dal commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik, a cui ha aderito anche l’Italia. Chiusa il 18 aprile la “chiamata

Gli obiettivi del Clean Up Day Negli ultimi anni per affrontare il problema dei rifiuti sono state organizzate in tutto il Vecchio Continente diverse campagne di pulizia. La giornata europea Clean Up day vuole tracciare una sorta di filo rosso fra le diverse iniziative, per dare vita ad un evento da realizzarsi contemporaneamente in tutta Europa, con il coinvolgimento


CLEAN UP DAY SCENARI

i Nel concreto: alcuni progetti

Il Conai e i Consorzi di filiera, in collaborazione con GEA Pordenone, organizzano una raccolta straordinaria dei rifiuti on the go prodotti in occasione dell’adunata degli Alpini a Pordenone del 9-11 maggio, durante la quale verrà anche utilizzato un “contatore ambientale” che valuterà gli impatti in termini di produzione rifiuti, smaltimento finale evitato, emissioni CO2, energia, acqua, materie prime seconde prodotte ed euro risparmiati. Inoltre il Cial parteciperà all’evento CycloPride dell’11 maggio a Milano e Palermo con la raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio. Ecopneus sta definendo con Autostrade per l’Italia il recupero degli pneumatici abbandonati lungo la rete autostradale e il riutilizzo di polverino di gomma ottenuto dal riciclo per applicazioni legate alla mobilità veicolare, iniziativa che prenderà avvio il 10 maggio e proseguirà sino a fine anno. EcoTyre in collaborazione con l’Associazione Marevivo si occuperà della raccolta straordinaria degli pneumatici abbandonati sull’isola e nei fondali del porto di Ponza.

di un elevato numero di cittadini. L’iniziativa, alla prima edizione assoluta, ha raccolto l’adesione di 28 Stati, inclusi alcuni paesi extraeuropei. L’Italia aderisce con il Ministero dell’Ambiente e il comitato italiano (che organizza la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti da ormai 4 anni), di cui fanno parte lo stesso Ministero dell’Ambiente, Federambiente, Provincia di Roma, Provincia di Torino, R21 Network, Legambiente con la segreteria organizzativa di AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale) e l’UNESCO come invitato permanente.

Chiamata all’azione! La campagna, come detto, si basa su una call to action: un invito rivolto a tutti ad organizzare azioni di raccolta e pulizia straordinaria di porzioni di territorio, tra il 10 e il 17 maggio prossimi, sull’intero territorio nazionale; una “chiamata diretta” che coinvolge attivamente i cittadini. Le adesioni sono state raccolte dal sito del Ministero dell’Ambiente e dei partner del progetto, attraverso i moduli di partecipazione all’ECUD, inviati entro il 18 aprile all’indirizzo e-mail serr(at)assaica.org. Sono arrivate da istituzioni locali, associazioni di volontariato, scuole, gruppi di cittadini, imprese e ogni altra tipologia di enti. Ai gruppi aderenti è richiesto di monitorare ove possibile la quantità di rifiuti raccolti suddivisi per tipologia e di comunicarla sulla scheda di monitoraggio, in modo tale

da avere dati finali confrontabili tra i vari Stati aderenti. Gli organizzatori, al termine, invieranno a tutti i gruppi aderenti una bandiera con il logo della manifestazione e chiederanno ai partecipanti di inviare immagini o video dei volontari in azione, con la bandiera. Altri materiali saranno distribuiti negli eventi centrali grazie al contributo del Consorzio Greentire.

73 MAggio 2014

La partecipazione attiva del Ministero Data l’importanza del messaggio legato alla lotta all’abbandono dei rifiuti, che troppo spesso deturpano anche i luoghi più belli del nostro Paese, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha deciso di partecipare attivamente a due iniziative con i volontari di Legambiente a Bologna e Roma. “Il contributo attivo e la sensibilizzazione dei cittadini sul tema dello smaltimento – ha detto – sono la base per creare città più vivibili e moderne, che siano in grado di trasformare il rifiuto in risorsa per la collettività. Dobbiamo adeguare tutto il Paese su livelli virtuosi, evitando che tra regioni italiane si viaggi a diverse velocità, con aree di grande efficienza e altre in assoluto ritardo”. L’iniziativa, così come le altre azioni legate alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, sono realizzate grazie al contributo del programma Life+ e al supporto del Conai e dei consorzi di filiera (Comieco, Corepla, Coreve, Rilegno, Cial e Ricrea), che garantiscono su tutto il territorio nazionale il recupero e l’avvio al riciclo dei rifiuti da imballaggio.

i Le iniziative WWF Il WWF parteciperà con l’organizzazione di azioni di pulizia straordinaria in 5 oasi. Oltre al supporto alle iniziative centrali, Legambiente organizzerà alcuni eventi di pulizia coinvolgendo i suoi circoli locali, i volontari e le scuole. Le Associazioni dei gestori, Federambiente e Fise Assoambiente, si adopereranno per promuovere l’iniziativa presso le proprie aziende aderenti invitandole a partecipare con i propri mezzi e le proprie attrezzature.


TESTATINA OCCHIELLO

74 MAggio 2014


OCCHIELLO TESTATINA

75 MAggio 2014


TECNOLOGIE INNOVATION AWARD

and the winner is… innovation dalla redazione

Come da tradizione, vincerà… l’innovazione! Stiamo parlando dell’ambitissimo Innovation Award che verrà assegnato ad Amsterdam il primo giorno di Issa Interclean. Questi i “papabili”, categoria per categoria, di un premio che, quest’anno, festeggia la sua decima edizione. 76 MAggio 2014

Dieci candeline per il prestigioso, e ambitissimo, Innovation Award di Issa Interclean Amsterdam! Il premio internazionale per la migliore innovazione nel settore della pulizia professionale sarà assegnato durante la cerimonia di premiazione martedì 6 maggio, primo giorno della fiera Issa/Interclean alla RAI di Amsterdam. Chiuse le votazioni il 5 maggio, la giuria annuncerà i vincitori delle singole categorie e il vincitore assoluto. Quest’anno il premio è più combattuto che mai, e vedremo chi la spunterà dopo la prima selezione della giuria che su 66 candidature ne ha selezionate 10. Da ricordare che l’Amsterdam Innovation Award supporta l’AMREF e i suoi progetti in Africa per rendere accessibile l’acqua e i servizi sanitari. Ecco un profilo sintetico dei “papabili”, divisi per categorie.

I candidati per la categoria macchine sono: Visioair di Teinnova Ispeziona, pulisce e verifica in una sola operazione i canali di controllo dell’aria usando un sistema ad iniezione che è più veloce, efficace ed efficiente dei metodi tradizionali. La testa dell’ugello può attraversare qualsiasi tipo e forma di condotto e, attraverso la spinta dell’aria

compressa, con un effetto lama, stacca facilmente lo sporco aderente ai quattro lati del condotto. E’ una tecnologia verde, che non utilizza prodotti chimici e il sistema di aspirazione filtra anche le particelle più piccole. T17 lavasciuga uomo a bordo a batteria di Tennant Europe E’ una lavasciuga progettata per ridurre i costi di pulizia e garantire un ambiente sicuro per il personale operativo. Raggiunge elevati standard di pulizia e riduce la quantità di acqua necessaria e l’uso di sostanze chimiche grazie alla tecnologia ec-H2o. Il sistema ES (Extended Scrubbing) consente di aumentare l’autonomia dei serbatoi riciclando più volte la soluzione lavante:attraverso un filtro in acciaio inox a maglia molto fine filtra l’acqua aspirata ripompando solo la parte liquida nel serbatoio della soluzione consentendo di usarla nuovamente. Discomatic Mambo di Wetrok E’ una lavasciuga 30 litri alimentata con batteria al litio con cicli min1500, maneggevole, con maniglia regolabile in continuo a misura degli utilizzatori, ruota automatica di trasporto per un facile spostamento da un luogo all’altro o per lo stoccag-

gio in magazzino, dosaggio integrato per ottimizzare il consumo di sostanze chimiche. Il ciclo di vita di una batteria agli ioni di litio è di circa quattro volte più lungo di una batteria al piombo convenzionale. Ciò consente di risparmiare non solo il costo, ma protegge anche l’ambiente. La fornitura d’acqua può essere regolata in qualsiasi momento, anche mentre la macchina è in funzione garantendo la quantità necessaria esatta di acqua! L’impugnatura verticale regolabile individualmente può essere impostata in modo ottimale ed ergonomico per le persone di qualsiasi dimensione con un gran beneficio per la salute.

Per la categoria attrezzature: Orbio OS3 di Tennant Il sistema OS3 rappresenta il futuro dei distributori per la pulizia e disinfezione sul posto, consentendo agli utilizzatori di creare in cantiere la soluzione desiderata. Queste soluzioni vengono create tramite l’elettrolisi dell’acqua, che include una piccola quantità di sale. OS3, grazie all’utilizzo di un sistema satellitare,consente l’erogazione anche a distanza. Ingombro ridotto, migliori costi, semplificazione delle operazioni di pulizia, impatto ambientale ridotto rispetto al trasporto convenzionale dei prodotti confezionati sono i principali vantaggi del sistema. B 60/10 C di Karcher Il MopVac B 60/10 C è un prodotto assolutamente innovativo, che combina le caratteristiche di un carrello per le pulizie di tipo tradizionale con le migliori caratteri-


INNOVATION AWARD TECNOLOGIE

stiche di una lavasciuga pavimenti. Con la sua larghezza di lavoro di 60 cm, la B 60/10 C può pulire cinque volte più velocemente rispetto ai tradizionali sistemi di pulizia. Non ha bisogno di elettricità ed è molto semplice da usare. Il MopVac lascia il pavimento asciutto, e questo riduce il rischio di scivolamento e cadute, poiché elimina anche eventuali residui di detersivo dal pavimento. Il MopVac è una soluzione davvero ecologica ed efficiente: grazie alla sua pompa automatica che funziona senza bisogno di energia elettrica, fornisce sempre acqua pulita per la pulizia del pavimento, senza pericolo di lasciare aloni di acqua sporca. Biotech di Sofidel

Biotech è l’innovativa carta igienica attiva che utilizza la tecnologia Biologic Active Tissue Paper. Essa contiene microrganismi completamente innocui per l’uomo e per l’ambiente, che riducono le incrostazioni e le sostanze maleodoranti presenti nelle tubature. Quando la carta igienica entra in contatto con l’acqua, i microrganismi buoni si attivano e, riproducendosi in modo esponenziale, si nutrono dello sporco presente nei tubi e nelle fogne, riducendo fino al 40% i costi di manutenzione straordinaria. Conclusa la loro azione attiva, i microrganismi buoni si biodegradano senza lasciare residui. In un periodo medio di 4 settimane si ottiene già la pulizia completa delle tubature e delle fogne.

Per la categoria management, soluzioni e prodotti: Fleet Services di Kärcher

Kärcher ha sviluppato una soluzione unica e completa per la gestione dei parchi macchine. Le macchine inviano dati al sistema operativo che può essere configurato in diverse interfacce in base alle necessità dell’utente. Grazie a questo flusso di informazioni continuo, le aziende possono gestire in maniera ancora più efficiente le loro macchine, controllandone in ogni momento lo stato e la localizzazione. In questo modo le macchine possono essere distribuite al meglio, coordinandone modalità di trasporto e uso, con notevole risparmio di tempo, risorse e costi. Questo sistema consente inoltre di monitorare il consumo di energia e di stato della batteria di ciascun apparecchio. Se una delle macchine manifesta anomalie, il responsabile può intervenire, identificare la causa, ed effettuare le regolazioni di conseguenza. L’intervento di un tecnico sarà necessario solo nel caso di segnalazione di problemi tecnici. Fleet-Management-Solutions di Hako Hako-Fleet-Management Solutions è costituito da “Hako-Fleet-Report” e “Hako-Fleet-Recorder”, soluzioni che aiutano i clienti a mantenere le loro macchine sotto controllo e farle lavorare in modo economico

ed efficiente. Il Fleet-Recorder registra i dati macchina e li trasferisce via rete cellulare direttamente sul computer del cliente. Il Fleet Report supporta i dati, come i prezzi delle macchine, costo della riparazione e molto altro. Il controllo remoto della flotta consente di risparmiare tempo e risorse. ExpertAtHand di Alpheios Si tratta della prima app per dispositivi come Google Glass che offre la possibilità a un esperto di pulizia di comunicare e supportare in tempo reale chi sta svolgendo il servizio. L’applicazione è disponibile sia come servizio di Alpheios sia per i responsabili stessi per interagire con supporti dal vivo, proiezione di dati e interazioni di messaggio. Ad esempio le interruzioni di un turno di pulizia possono essere affrontati immediatamente, aumentando l’efficienza e la soddisfazione del cliente. ECMR di European Machines Recycling ECMR offre una soluzione sostenibile e trasparente al riciclaggio di macchine ed attrezzature nel settore delle pulizie professionali. I materiali sono venduti su processori certificati per il riciclaggio in conformità alla legislazione ambientale. Obiettivo è di avere il controllo dei materiali trattati in modo tale che possano essere riutilizzati come materie prime. In questo modo ci sarà meno impatto sulle risorse naturali e sull’ambiente.

77 MAggio 2014


TESTATINA OCCHIELLO

78 MAggio 2014


AFFARI E CARRIERE

RCM S.p.A. ottiene certificazione da Cribis D&B

Dunn&Bradstreet Italia, tra le aziende di informazioni commerciali più importarti, ha conferito ad RCM S.p.A. la certificazione Rating1. Si tratta di un’attestazione molto importante, che conferma RCM S.p.A. come azienda affidabile sia in termini di solidità patrimoniale, che di solvibilità nei confronti di fornitori. [www.rcm.it]

Pulizia scuole, accordo in extremis Meglio tardi che mai! Nella notte tra il 28 e il 29 marzo, presso il Ministero del Lavoro, alla presenza della dirigenza del Ministero dell’Istruzione, dei rappresentanti dei Consorzi, delle Aziende, e delle organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil e di categoria, Filcams, Fisascat e Uiltrasporti, è stato siglato l’accordo che prevede lo stanziamento di fondi per il 2014, 2015, e parte del 2016, per le attività di pulizie delle scuole e ulteriori interventi di ripristino del decoro e della funzionalità degli edifici scolastici. Complessivamente si parla di

450 milioni di euro da impiegarsi sino al 30 marzo 2016 – 150 milioni per l’anno 2014, a decorrere dal 1° luglio 2014, e ulteriori 300 milioni per l’anno 2015. Di fatto si torna alle condizioni lavorative del 2013. Contestualmente sarà avviato il programma di sostegno al reddito con il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per 60 milioni. L’intesa prevede, inoltre, un sistema di incentivi all’esodo volontario per circa 700 lavoratori che già posseggono i requisiti per la maturazione della pensione nel breve periodo. Comprensibile la soddisfazione da parte sindacale: “Un importante accordo per la salvaguardia occupazionale e del reddito dei lavoratori e del siste-

DALLE ASSOCIAZIONI FISE ANIP

ANIP promuove i Bandi Tipo per i servizi di pulizia e igiene ambientale: nuove regole per una spesa pubblica efficiente

“Cambia finalmente il vento negli appalti pubblici dei servizi: i bandi tipo elaborati dall’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici definiscono regole chiare e certe per la concorrenza, migliorano l’efficienza della spesa pubblica e aiuteranno nella lotta al lavoro nero”. E’ questo il commento del Presidente ANIP (Associazione Nazionale Imprese di Pulizia e Servizi integrati di Confindustria) Lorenzo Mattioli alla pubblicazione del modello di disciplinare per gli affidamenti dei servizi di pulizia e igiene ambientale da parte dell’AVCP. Il documento, che tiene conto anche delle osservazioni condivise con l’Associazione, regolamenta gli appalti in linea con quanto richiesto in sede nazionale e comunitaria per quanto concerne l’applicazione dell‘offerta economicamente più vantaggiosa e fornisce un quadro giuridico certo di riferimento per aziende del settore ed enti committenti.

ma delle imprese del settore, nonché per il mantenimento e la riqualificazione dei servizi scolastici”, ha detto Giovanni Pirulli di Fisascat-Cisl Sulla natura “sistemica” dell’accordo è intervenuta anche Elisa Camellini, di Filcams-Cgil: “Finalmente siamo riusciti a ottenere non una soluzione temporanea, ma l’impegno per un vero e proprio piano industriale. Ancora più importante è il ripristino delle condizioni contrattuali previgenti, annullate per effetto dei risultati delle gare e della riduzione dei servizi. Sono state invece individuate attività che miglioreranno le condizioni delle strutture scolastiche”.

79 Maggio 2014

“Molto positiva”, rileva l’Associazione, “è anche l’attenzione agli elementi costitutivi del costo del servizio da valutare sulla base del costo del lavoro e soprattutto degli indici di produttività”. “In controtendenza con il totale disinteresse delle Istituzioni verso il settore dei servizi, che rappresenta ormai oltre il 44% dell’ammontare complessivo dei contratti pubblici”, commenta il Presidente Mattioli, “l’Autorità si conferma l’Ente che prima e meglio degli altri interpreta e sostiene le esigenze delle aziende del comparto con un occhio attento alla gestione oculata della spesa pubblica. La pubblicazione dei Bandi Tipo risulta ancora più significativa, in quanto avviene in concomitanza con la nuova gara Consip (la numero 4 per un valore di 2,7 mld di euro) sui servizi di facility management”. Oltre a riprodurre le clausole tassative di esclusione, il Bando-tipo fornisce indicazioni su altri importanti aspetti dell’iter di affidamento, come la definizione dei requisiti di partecipazione e le modalità di presentazione delle offerte. Trascorsi 12 mesi, durante i quali le stazioni appaltanti potranno formulare osservazioni e commenti, l’Autorità verificherà il raggiungimento degli obiettivi: semplificazione e riduzione del contenzioso.


CARNET

Corso di formazione per il controllo degli infestanti nell’industria alimentare Gli standard di certificazione volontari della GDO, prevedono che lo stabilimento di produzione alimentare debba avere un efficace programma di controllo degli infestanti, finalizzato a minimizzare il rischio di infestazioni, oltre ad individuare le risorse necessarie per fronteggiare qualsiasi evenienza che possa mettere a rischio i prodotti. Per rispondere a questo criterio, l’azienda può avvalersi di servizi e società competenti o di personale adeguatamente formato; che si occupi delle ispezioni e di eventuali interventi specifici all’interno dello stabilimento al fine di prevenire ed

eliminare le eventuali infestazioni. Il corso “ Qualificarsi per la gestione ed il Controllo degli Infestanti nell’Industria Alimentare” in erogazione presso l’Università degli Studi di Milano in data 23/24/30/31 Maggio 2014 da parte del consorzio A&Q ha la finalità di formare e qualificare gli operatori dell’industria alimentare e/o i Responsabili del Sistema di Gestione della Qualità, ad affrontare il compito di controllo e gestione degli infestanti nella propria realtà pro-

duttiva. Il corso articolato in 2 moduli, consentirà di acquisire conoscenza rispetto ai principali infestanti che minacciano a livello aziendale produzioni salubri ed acquisire la qualifica di Auditor Interno al controllo degli infestanti. Gli interessati potranno iscriversi al corso registrandosi al sito: [www.poloaq.it]

80 MAGGIO 2014

DALLE ASSOCIAZIONI ANID

DALLE ASSOCIAZIONI AIISA

Una nuova organizzazione per una presenza sempre più efficiente

AIISA ha organizzato il Convegno Annuale ANAM

Il triennio 2014/2016 vede ANID guidata da un nuovo Consiglio Direttivo nel quale, a fianco di alcune figure consolidate, vi sono anche alcuni volti nuovi, segno di un’ associazione che vuole dimostrarsi dinamica e aperta al contributo di tutti, per offrire il meglio di se stessa ai propri associati. A livello di Direttivo è stata disegnata una nuova organizzazione interna con l’istituzione di 6 Commissioni (Formazione, Comunicazione, Sindacale, Rifiuti, Sviluppo Associativo e Fornitori), di cui alcune riconfermate come strategiche per ANID e altre totalmente nuove per rispondere ai bisogni emergenti delle imprese socie. La Commissione Rifiuti è stata istituita per giungere presto ad un protocollo nazionale ANID sullo smaltimento, la Commissione Sviluppo Associativo ha il compito di consolidare il livello di autorevolezza dell’associazione nei confronti degli Enti Pubblici per giungere a linee guida sulla disinfestazione uniche in tutta Italia. La Commissione Formazione è da sempre un fiore all’occhiello per ANID ma l’intenzione è quella di dare un’accelerazione per un miglioramento qualitativo degli iter formativi. Il lavoro della Commissione Sindacale è importante in quanto i propri membri sono impegnati nel difficile compito del rinnovo del Contratto nazionale dei servizi di disinfestazione. Auguriamo quindi buon lavoro a tutti!

La collaudata sintonia con l’associazione americana NADCA è stata confermata dalla presenza del Presidente Bill Benito che ha presentato ai convenuti le ultime novità americane riguardanti il settore imprenditoriale della bonifica dei sistemi aeraulici. Quest’anno l’ANAM si è svolto a Jesi dall’1 al 4 aprile con il Patrocinio della Regione Marche che ha voluto così riconoscere gli sforzi di AIISA nella divulgazione di quanto disponibile in campo tecnico-normativo, con particolare attenzione alla tutela della salute negli ambienti serviti da impianti di condizionamento dell’aria. Nel festeggiare il proprio decimo anniversario, Aiisa, oltre a porre l’attenzione su alcune esperienze della regione ospitante in campo sanitario ed industriale, ha focalizzato l’interesse dei presenti sulla divulgazione del proprio Protocollo Operativo, che è diventato il riferimento culturale nel settore dell’igiene impiantistica. Il Protocollo, scaricabile in modo gratuito dal sito www.aiisa.it, ha l’obiettivo di rendere trasparente quanto attiene alle fasi operative della bonifica aeraulica e, naturalmente, quello di creare un rapporto di fiducia tra la chi si affaccia a questo settore come cliente potenziale ed i soci Aiisa.


ORIZZONTI

81 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

Comac festeggia quarant’anni nel mondo del cleaning a Issa Interclean 2014

82 MAGGIO 2014

Cresce l’attesa per la partecipazione di Comac alla principale rassegna espositiva europea dedicata al cleaning professionale ISSA Interclean, che si terrà ad Amsterdam dal 6 al 9 maggio. L’amministratore delegato dell’azienda Giancarlo Ruffo è fiducioso e non nasconde le proprie aspettative: “Questa manifestazione costituisce da sempre un grande evento da non perdere per tutti noi produttori. Comac ne è sempre stata protagonista, fin dal suo lontano debutto, avvenuto nel 1982 – quando esponemmo due modelli di lavasciuga pavimenti, la L 26 e la L 32, che allora si imposero alla ribalta facendoci conoscere e apprezzare in ambito europeo. Quest’anno confidiamo su convincenti segnali di ripresa del mercato che premino le aziende che, come la nostra, hanno continuato ad investire consistenti risorse in ricerca, innovazione e sviluppo, anche in anni non facili come quelli recenti, caratterizzati dalla crisi economica”. Sarà una partecipazione davvero speciale, quella dell’azienda veronese che nel 2014 festeggia i quarant’anni della sua fondazione, contrassegnati da grandi successi internazionali: nel grande stand, dove – come sempre – partner commerciali, clienti e visitatori saranno accolti con senso dell’ospitalità e grande cordialità, è previsto un evento festoso, sul quale però, non vengono fornite anticipazioni. Tra le numerose novità anticipate da Giancarlo Ruffo, due nuovi modelli della gamma di spazzatrici stradali, ed il lancio definitivo della lavasciuga pavimenti Optima 85/100,

per la quale il signor Ruffo spende parole legittimamente orgogliose: “Questa macchina”, precisa, “capostipite di una nuova generazione di lavasciuga pavimenti uomo a bordo, è decisamente innovativa e proiettata al futuro, coniuga al meglio elevata velocità di esecuzione e consumi ridotti, grazie alle nuove soluzioni adottate. Dal robusto design, Optima 85/100 è adatta ad operare in diversi ambienti sia commerciali che industriali, fino a 4500 m²/h, garantendo prestazioni di assoluta eccellenza, anche per la pulizia profonda di pavimentazioni dure di diverse tipologie, quali: magazzini e centri logistici o di superfici più delicate, come centri commerciali”.

Bettari Detergenti: concentrati sulla pulizia Bettari è un’azienda specializzata da più di 50 anni nella produzione di soluzioni integrate per la detergenza e la sanificazione, partecipa a Issa Interclean dove presenta il suo prodotto di punta: SOLID HD. È un detergente solido completo per lavastoviglie professionali, adatto per le operazioni di sgrassaggio e rimozione di residui proteici, amidacei e vegetali da stoviglie e pentole. La sua particolare formulazione, specifica per acque dure, garantisce in una dose concentrata un ottimo potere pulente, limitando i costi di utilizzo. Grazie all’alta concentrazione e ai bassi dosaggi necessari a ogni lavaggio, il detergente solido Bettari è particolarmente indicato per impianti industriali. Frutto di una ricerca di oltre dieci anni condotta dal laboratorio interno all’azienda, il detergente solido rappresenta una vera innovazione di prodotto, per questo motivo il

particolare processo produttivo è stato tutelato da un brevetto europeo. Bettari Detergenti ha ottenuto la certificazione integrata UNI EN ISO 9001 – 14001

[www.comac.it]

che attesta la qualità dei processi produttivi e l’operare in termini etici, valutando gli impatti ambientali. Presente su tutto il territorio nazionale e in diversi Paesi della Comunità Europea, grazie ad una rete di grossisti e rivenditori e a un’organizzazione logistica molto efficiente, l’azienda è in continua crescita e orientata al futuro, con una forte inclinazione e interesse a presidiare le grandi, medie e piccole imprese dell’industria alimentare, attraverso la produzione di nuovi formulati sviluppati per specifici settori. Un’intensa e continua attività di implementazione dei prodotti esistenti e la ricerca e lo sviluppo di formulati innovativi a basso impatto ambientale, rappresentano oggi i tratti distintivi della Bettari, affermando uno stile e una filosofia di lavoro da sempre basati su una grande passione e impegno nel fornire un servizio di eccellenza. [www.bettari.it]


ORIZZONTI

ISC Group accoglie i visitatori italiani a ISSA Interclean L’edizione 2014 di Issa Interclean Amsterdam si preannuncia piena di novità e ISC Group, da sempre sostenitrice dell’Innovazione e del Green Cleaning, sarà pronta ad accogliere i visitatori italiani negli stand dei principali costruttori. Tre, dei marchi distribuiti da ISC, saranno infatti presenti con stand propri e tutto il loro knowhow tecnologico, ad iniziare da Tennant con la quale ISC ha un rapporto che va oltre i venti anni di collaborazione. Tennant presenterà la nuova lavapavimenti uomo a bordo T17, che completa l’evoluzione della gamma uomo a bordo dopo T12 e T16 e che sarà disponibile in Italia da fine giugno; tra le proposte di Orbio Technologies, si vedrà per la prima volta OS3, il secondo prodotto della linea, realizzato con dimensioni più compatte e capace di produrre separatamente due soluzioni di pulizia: una soluzione detergente multiuso ed una soluzione disinfettante. Dedicato al settore dei vetri, pareti, infissi e del fotovoltaico, Baudoin esporrà i sistemi di produzione ad acqua pura CCP RO (Carbon Clean Pole – Reverse Osmosis) 660 e 880. Capaci di produrre grandi volumi di acqua pura, hanno filtri a lunga durata e sono semplici da utilizzare perché completamente automatici. Li affiancherà il pratico sistema per il lavaggio dei vetri interni ad acqua pura, IndoorCleanPole, che grazie ad una pompa incorporata nella cintura ed aste telescopiche permette di lavorare fino a 10 metri d’altezza. In casa SRI saranno esposte invece soluzioni dedicate al settore della meccanica. Le vasche lavapezzi OceanWave e SR 5000 rappresentano infatti la nuova generazione della sgrassatura dei pezzi meccanici, perché si utilizzano con un Bio-liquido e senza l’uso di solventi, nel rispetto degli operatori e dell’ambiente. Non mancherà infine Sorboil, il nuovissimo sistema assorbiliquidi, che grazie alla capacità assorbente delle fibre del cotone permette di ridurre gli sversamenti di olii in modo veloce, efficace ed ecologico. Queste saranno le principali novità presenti in fiera, soluzioni che verranno proposte e distribuite da ISC Group al mercato italiano. ISC vi aspetta ad Amsterdam, direttamente negli stand dei costruttori Tennant, Baudoin ed SRI. Numero Verde 800128048. [www.iscsrl.com]

83 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

WE ITALIA, la soluzione strategica

84 MAGGIO 2014

Da alcuni anni il settore del cleaning sta cambiando. Il mercato, sia pubblico sia privato, si sta evolvendo attraverso un processo di concentrazione della domanda. Clienti sempre più ‘globali’ necessitano di soluzioni adatte alle loro esigenze di efficienza, tempestività e competitività. In questo scenario, We Italia rappresenta un modello organizzativo vincente. Dice il DG Eugenio Genise: “Lo sviluppo di aziende ‘globali’ nella distribuzione è un aspetto che ha motivi strutturali. Le funzioni d’impresa se centralizzate consentono di ottenere consistenti economie, da quelle negli acquisti, conseguenti a ovvie crescite del potere contrattuale e alla riduzione dei costi di transazione, a quelle nella finanza, nel marketing e nei servizi in genere. In We Italia lavoriamo per costruire ogni giorno questa prospettiva. Gli imprenditori del nostro settore trovano nel ‘fare gruppo’ il vantaggio di poter affrontare costi che se gestiti all’interno delle proprie aziende sarebbero insostenibili. We Italia si identifica nella concentrazione di alcune funzioni e pro-

cessi che non generano valore per il cliente né tanto meno per lo stesso imprenditore come il magazzino, la fatturazione, il marketing, la finanza e, al tempo stesso, lo sviluppo di quelle caratteristiche vincenti a livello ‘locale’ come l’adattabilità, la stretta relazione con i clienti, la conoscenza del territorio, la sua cultura, le abitudini: un ‘sistema’ per affrontare con successo la globalizzazione dell’economia e delle conoscenze, l’evoluzione tecnologica, la significatività della finanza, le sfide della sostenibilità, ma anche le richieste dei clienti sempre più maturi, più preparati, più esigenti, più globali. We Italia si è strutturata e si sta sviluppando per fronteggiare le sfide che dovremo affrontare”. [www.we-italia.it]

Da MP-HT arriva Max Wind elettrica. Per pulire in silenzio! MP-HT, una società veneta con oltre 10 anni di esperienza, ha deciso di investire le sue capacità e il suo know-how nella realizzazione di sistemi tecnologici innovativi, allo scopo di valutare e studiare nuove tecniche produttive. La professionalità e il servizio al cliente, valori che distinguono la ditta, l’hanno

L’unione fa “il tuo” carrello Integrazione è il concetto più attuale e moderno e può essere coniugato secondo i più diversi ambiti di applicazione. Per IPC Euromop e IPC Ready System, che già integrano i propri valori nella comune vision del gruppo IPC, nella direzione di offrire alla clientela del cleaning non solo prodotti ma vere e proprie soluzioni, attraverso la realizzazione di sistemi onnicomprensivi, integrazione è oggi una ulteriore realtà. Le due aziende leader nel segmento delle attrezzature manuali hanno realizzato “insieme” quella che si annuncia essere una piccola grande rivoluzione nel campo della carrellistica. Il patrimonio di competenze e di eccellenze tecniche dei rispettivi reparti ricerca e sviluppo unito all’esperienza accumulata in decenni di attenzione alle reali esigenze del mercato, visto in tutte le sue articolazioni, ha maturato “il” carrello dalla “multiforme” ingegneria, che sarà presentato, in anteprima assoluta, a ISSA Interclean 2014. Per l’occasione le due aziende allestiranno uno stand comune interamente dedicato alla loro novità, che hanno battezzato, non a caso, Brix, in quanto il nome, per assonanza, evoca

portata a creare una Divisione di Pulizia Industriale che garantisce al mercato prodotti funzionali, sicuri e robusti, creati con tecnologie d’avanguardia. In MP-HT hanno le idee chiare: “Noi pensiamo che la pulizia sia un indice di progresso; una strada, un quartiere, un’area pubblica pulita offrono una migliore qualità di vita e attirano consensi”. D’altra parte lo sviluppo di soluzioni innovative è l’unico modo per stare al passo con un mercato, quello delle macchine per la pulizia, fortemente selettivo e concorrenziale in Italia e all’estero. Spazzatrici stradali, spazzatrici industriali sono le soluzioni proposte: una linea completa come la nuova spazzatrice Max Wind, studiata per offrire ai gestori della pulizia urbana una macchina unica nella categoria per prestazioni e caratteristiche tecniche. E da oggi è anche in versione elettrica, per pulire in silenzio e in modo rispettoso dell’ambiente. [www.mphtcleaning.com]

il concetto di mattone (Brick in inglese), ossia il primo, indispensabile, imprescindibile tassello, sul quale potere edificare qualsiasi costruzione. E Brix, in effetti, vuole essere il primo, indispensabile, imprescindibile elemento, già completo in sé, sul quale costruire, modificandolo all’occorrenza, il “proprio” carrello, qualunque sia l’ambito di utilizzo, qualunque sia il grado di variabilità che si può presentare. Brix, infatti, è la modularità e la versatilità fatte carrello. Con Brix non ci saranno più alibi. Niente più errori a fronte di cantieri imprevisti. Brix è concepito per essere il carrello giusto nel posto giusto al momento giusto. E dotato di tutti gli accessori giusti per quel particolare utilizzo. Carrello classico, carrello mini, carrello maxi; carrello per hotel, per ambienti sanitari, per uffici; traffico importante o traffico limitato; esigenze diverse rispetto alla stagionalità delle operazioni: non ci sono imprevisti che tengano. Brix è pronto, in pochi istanti, e variabile al variare delle esigenze. Come? È questo il segreto che IPC Euromop e IPC Ready System sveleranno ad Amsterdam. [www.ipceuromop.com - www.ipcreadysystem.com]


ORIZZONTI

Aral si... concentra sulla qualità

3Flow, l’aspiratore che si autopulisce

Aral ha ampliato la gamma di prodotti per soddisfare ogni genere di necessità, un lavoro lungo e meticoloso avvenuto grazie a una continua collaborazione tra Laboratorio di Ricerca & Sviluppo e Commerciale. ARAL offre alla propria clientela su tutto il territorio nazionale la consulenza ed il supporto di professionisti in grado di rispondere alle loro esigenze con una nuova serie di prodotti e servizi innovativi.

3-Flow è l’aspiratore di IPC Soteco dotato di soluzioni uniche, che perfezionano la filtrazione e garantiscono la massima funzionalità, l’efficacia delle prestazioni, l’ottimizzazione di efficienza e redditività. Ha tre motori, ognuno dei quali ha un proprio filtro indipendente a cartuccia poliestere. La macchina, in modo automatico e ciclico, funziona con due motori in aspirazione e uno in pausa. Mentre un motore è in pausa il suo filtro compie automaticamente un ciclo di pulizia, consentendo all’aspiratore di funzionare in modo continuo, con inalterata potenza aspirante. Progettato per polvere fine, disponibile in più linee, dotato di un bocchettone tangenziale che facilita l’effetto ciclone, 3-Flow è l’apparecchio ideale per la pulizia di quegli ambienti dove si effettuano lavorazioni

La Linea lavanderia offre soluzioni per ogni tipo di tessuto indipendentemente dalla grandezza degli impianti in modo da poter soddisfare ogni esigenza a livello industriale e non. L’elevata concentrazione dei prodotti data da una scelta di ottime materie prime selezionate tra nuovi fornitori in Italia e all’estero porta necessariamente all’uso di bassi dosaggi dei prodotti e aumento della qualità dei risultati; il punto di forza di questa Linea sono formulati innovativi e profumi ricercati e persistenti. Aral ha ottenuto grande consenso anche nella Linea Cucina dove sono stati inseriti nuovi detergenti per stoviglie, sgrassanti e brillantanti mantenendo prezzi contenuti e ottimi risultati. Questi prodotti sono tutti formulati nel rispetto delle normative H.A.C.C.P., grazie a un software messo a disposizione dei nostri dealers appositamente creato per aggiornare o costruire il piano di autocontrollo per ogni tipologia di attività commerciale ove sia richiesto. [www.aralsrl.com]

particolari, i cui residui, dispersi nell’aria, o depositandosi, possono provocare disturbi alle vie aeree o danneggiare le lavorazioni. [www.soteco.com]

19 prodotti per il GPP Tre Eco Convegni, organizzati con Sutter, Eudorex e Lucart, (5/3 Milano, 15/5 Padova, 16/10 Roma) hanno lo scopo principale di mettere a confronto Consip con imprese e dealers, ma anche di illustrare come i rispettivi prodotti possono essere premianti nelle gare redatte secondo i Criteri Ambientali Minimi. Il primo di questi convegni si è svolto ad Assago presso l’Hotel Royal Garden ed ha raccolto oltre 150 adesioni. Dopo una breve introduzione da parte del Dr. Paolo Fabbri, consulente per le PA in materia di acquisti verdi ed eventi sostenibili, Consip e ARCA LOMBARDIA a ruota, hanno illustrato come e si redigono le gare e come si utilizza lo strumento MEPA. Il dibattito che ne è seguito ha dimostrato quanto vivo sia l’interesse dei dealers delle imprese su questo tema. Ben 19 prodotti della linea EUDOREX PRO hanno ottenuto la conformità agli acquisti verdi (rif. DL 24.5.12 riferito alle forniture di prodotti e servizi di pulizia alle Pubbliche Amministrazioni),ed entro fine anno sarà ufficializzata la Carbon Footprint Declaration. Le ULTRAMICROFIBRE, le FIBRE POLIATTIVE®, la gamma MICROTEX, oltre alle nuove EVO SPONGE sono i prodotti contrassegnati dal logo IDONEO GPP, e per ognuno di questi è disponibile una scheda commerciale e la relativa dichiarazione di conformità al Decreto per gli Acquisti Verdi. [www.eudorexpro.it]

85 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

A Interclean 2014, riflettori puntati su Arco Group! ARCO Chimica Group si presenta a ISSA Interclean 2014 sicura del proprio know how, con nuove produzioni all’insegna della qua-

86 MAGGIO 2014

lità e delle tecnologie più avanzate al servizio degli operatori del pulito professionale. Un impegno a tutto tondo non solo nell’ambito della detergenza tradizionale e super concentrata, ma soprattutto negli innovativi sistemi grazie ai quali l’industria modenese si è imposta all’attenzione

dei mercati. I tre marchi aziendali saranno ospitati in un elegante stand di 92 mq. con una produzione decisamente votata al green cleaning. E’ proprio su questo terreno, infatti, che ARCO Chimica e le conosciate hanno investito con straorinaria determinazione. “Parteciperemo alla Fiera fiduciosi e ricchi di legittime aspettative”, esordisce il direttore generale e leader Luca Cocconi, “forti del percorso avviato e dei positivi risultati finora conseguiti, grazie ai nostri sforzi. Proporremo anzitutto il restyling di Gynius: le novità introdotte terranno conto tanto dei suggerimenti ricevuti dai clienti, con i quali manteniamo un rapporto continuo di sviluppo, quanto delle indicazioni espresse dal nostro ufficio interno progetti. Un punto fondamentale è rappresentato dalla riduzione del peso, infatti la struttura esterna dei distributori Gynius sarà in plastica. Un’altra soluzione inedita è costituita dalla possibilità di rendere modulari le dimensioni del distributore in base alla quantità giornaliera di erogazione del prodotto. Il che permetterà di realizzare la macchina direttamente nel cantiere, eliminando così tutte le problematiche inerenti l’allocazione di una struttura fissa con vincoli predeterminati”. Non meno importante fiore all’occhiello di questa attesa partecipazione, l’anteprima completa delle nuove App di Infyniti. “Saranno a disposizione dei visitatori che verranno a trovarci”, prosegue Cocconi, “potendo così sperimentare di persona la piattaforma innovativa che unisce i vantaggi del cloud con le potenzialità del mondo App mobile”. [www.arcochimica.it]


ORIZZONTI

Kärcher BR 40/10C, lavasciuga compatta per le piccole e medie aziende Kärcher BR 40/10C è una lavasciugapavimenti compatta e potente con ridotta emissione sonora indicata per superfici da 100 m² a 450 m². Ideale per piccole e medie aziende, autosaloni, ospedali, artigiani, alberghi e ristoranti è dotata di un archetto di spinta ergonomico per un utilizzo semplice e senza fatica per l’operatore. La macchina, compatta e facile da trasportare, dispone di due serbatoi estraibili da 10 litri per un veloce scarico e rifornimento. Le ruote di trasporto sono integrate, smontabili e riponibili sull’archetto di spinta. Le due barre di asciugatura consentono di lavorare in entrambe le direzioni e sono smontabili senza attrezzi per una semplice sostituzione e pulizia. Potente ed efficiente, dispone di due rulli spazzola controrotanti con alta pressione di contatto, regolabili e idonei a qualsiasi superficie. Una macchina facile anche nella manutenzione, grazie alle componenti elettriche immediatamente accessibili, al canale di distribuzione dell’acqua,

facile da rimuovere e pulire e alle spazzole e labbra d’aspirazione sostituibili senza l’ausilio di attrezzi speciali. Altro punto di forza della BR 40/10C è la possibilità di utilizzare rulli in microfibra autopulenti, rulli arancioni per la pulizia dei pavimenti in gres e relative fughe e rulli per deceratura senza prodotto chimico. Una soluzione davvero versatile al fianco di tutti gli operatori nel cleaning. Tecnologia ed alta affidabilità made in Kärcher. [www.kaercher.it]

87 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

DEO DUE profumatore bifase: 3 giorni di persistenza garantita! ChimiClean Group srl cambia totalmente il concetto di profumatore per ambienti. Volendo offrire agli operatori del settore

88 MAGGIO 2014

un prodotto innovativo e all’avanguardia, che assicuri una prestazione ed una resa 10 volte superiore rispetto ad un qualsiasi deodorante per ambienti, il settore Ricerca e Sviluppo dell’azienda, tramite degli studi mirati, dei test di laboratorio e innovazioni tecnologiche, ha realizzato: DEO DUE

l’unico profumatore bifase, primo in Italia per efficacia! L’originalità di DEO DUE sta nel suo doppio strato costituito da una fase superiore profumante composta da oli essenziali di finissima qualità e da una fase inferiore che neutralizza i cattivi odori negli ambienti e fissa la fragranza erogata. Le due fasi entrano in combinazione garantendo una profumazione dell’ambiente persistente per 3 giorni. DEO DUE è disponibile in 5 fresche nuance: Fior di Loto, Lavanda, Agrumi, Herbal, Aloe. E’ arrivata la primavera: festeggiamo con 3 nuove fragranze! La ChimiClean è lieta di annunciare la nascita di tre nuove profumazioni della linea DeoDue. Deo Due Mela Selvatica: fresca, fruttata, golosa. Il nuovo profumo all’azzeruolo, mela sevatica tipica del bacino del Mediterraneo, stimola il benessere interiore donando un senso di rilassatezza. Deo Due Pino Nero: nuova fragranza fresca e sensuale all’essenza di pino nero, proveniente dalle coste Nord Africane, indicato in quei vani particolarmente inquinati da odori pesanti come fumo o frittura. Deo Due Arancia Rossa: ispirato ai giardini mediterranei, ai fiori d’arancio e alla zagara. La sua essenza agrumata donerà un’atmosfera esuberante e passionale all’ambiente. [www.chimiclean.it]


ORIZZONTI

Fimap continua a rivoluzionare il pulito con la spazzatrice FSR Hybrid Fimap continua il cammino verso la realizzazione di prodotti sempre più innovativi, decisa a cambiare il mondo delle macchine per la pulizia professionale. L’ultima creazione è la spazzatrice FSR: compatta uomo a bordo, che promette bassi consumi e una lunga autonomia operativa, realizzata in due versioni, a batterie (FSR B) e la vera novità, la versione ibrida (FSR Hybrid). FSR Hybrid è stata concepita per offrire una spazzatrice versatile e produttiva, perché compatta per muoversi in spazi piccoli e ingombrati, ma con la capacità di lavorare per oltre 7 ore continuate, per essere impiegata in ampie aree soprattutto esterne.

La tecnologia ibrida sviluppata da Fimap combina l’autonomia del motore a benzina, con l’energia pulita dell’alimentazione a batterie. In questo modo si ottiene un ciclo di lavoro di 7,5 ore, in cui si può scegliere il motore a benzina per gli esterni e la silenziosità ed emissioni zero del motore elettrico per gli spazi interni. Il risultato è la riduzione delle emissioni di CO2 fino al 69% rispetto ad un modello totalmente a benzina. Un notevole passo avanti per l’ambiente, ma non il solo: FSR infatti utilizza fari a led a basso consumo, e con il sistema Start&Stop riduce il consumo di energia del 45%. Tra le dotazioni disponibili, oltre al filtro a pannello è possibile richiedere il filtro in stoffa che aumenta la capacità di filtraggio in ambienti molto polverosi, assicurando la reimmissione di aria pulita nell’ambiente. Infine, per garantire un bas-

Un assortimento completo e flessibile di mop a frangia piatta da Vileda Professional Vileda Professional è protagonista assoluta nel mondo delle microfibre, lanciate nel mercato della pulizia professionale oltre vent’anni fa. L’esperienza conquistata in questo campo è stata utilizzata per sviluppare una completa gamma di mop per la pulizia dei pavimenti, combinando la tecnologia delle microfibre di ultima generazione con altri materiali. Il risultato si esplica in migliori performance, igiene al top e minor attrito possibile, rendendo la pulizia più semplice, efficace ed ergonomica. Vileda Professional offre tre tipologie di mop, disponibili con fascette codice colore e con tutti i sistemi di fissaggio sul mercato. Questo garantisce la massima versatilità di utilizzo perché i mop sono disponibili in esecuzione UltraSpeed (fissaggio a lembi), tasca, tasca/lembi (“combinato”) e velcro, garantendo inoltre la compatibilità con i telai standard presenti sul mercato. I mop con fissaggio a tasca e combinato sono disponibili in versione 40 e 50 cm., UltraSpeed e velcro soltanto 40 cm. I mop: MicroSpeed Plus: densa finitura a fibra rasata, microfibra in rilievo a strisce diagonali, lavabile a macchina più di 500 volte Trio: finitura a frange in microfibra, combinata con cotone e viscosa, lavabile a macchina più di 500 volte Microlite: fibra rasata con strisce abrasive longitudinali, lavabile a macchina più di 500 volte. [www.vileda.com]

so impatto ambientale anche alla fine del ciclo di vita, Fimap ha privilegiato la scelta di materiali sostenibili, ottenendo un livello di riciclabilità del prodotto di oltre l’80%. [www.fimap.com]

89 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

Adiatek punta sull’ozono Adiatek presenta una linea completa di macchine equipaggiate con un generatore di Ozono che mescolando acqua e ozono è in grado di pulire senza l’uso di de-

90 MAGGIO 2014

tersivi chimici. La salvaguardia dell’ambiente è sempre stata per Adiatek uno degli obbiettivi da raggiungere già dai primi momenti in cui si inizia la progettazione di una nuova macchina. La ricerca di un sistema di pulizia dei pavimenti che mettesse d’accordo il risultato e

la cura dell’ambiente ha portato l’azienda, ormai da molti anni, a mettere a punto un sistema che sostituisce ai normali detersivi chimici l’Ozono. L’ozono, una molecola costituita da tre atomi di ossigeno (O3), è presente in natura sotto forma di gas e la sua caratteristica principale è quella di essere un elemento fortemente ossidante: è capace di distruggere istantaneamente batteri, virus e funghi modificandone le caratteristiche chimiche. La linea di macchine “Chem-Less” è quindi particolarmente adatta dove non basta “vedere” pulito, ma dove la pulizia è una necessità, come ad esempio ospedali, case di riposo, asili nido, ecc. Oltre alla pulizia, grazie e questo sistema, si avrà anche disinfezione. L’ozono non si può immagazzinare, le macchine “Chem-Less” sono quindi tutte dotate di un generatore che produce ozono e lo manda direttamente ad un miscelatore dove si combina con l’acqua ed immediatamente va alle spazzole. L’ozono si mescola con l’acqua “istantaneamente” e quindi il generatore ne produce solo quando serve, cioè quando la soluzione scende sulle spazzole; se la macchina si ferma si fermerà anche la produzione di ozono e quindi non ve ne sarà dispersione nell’ambiente. L’efficacia delle macchine “Chem-Less” è da anni confermata dai periodici controlli che vengono eseguiti in laboratori di ricerca accreditati per verificare la capacità della macchina di creare disinfezione con un solo passaggio di pulizia. Per questo Adiatek può dire con orgoglio che il sistema “Chem-Less” si traduce in garanzia di efficacia nella pulizia, economia di esercizio e minimo impatto ambientale. [www.adiatek.com]


ORIZZONTI

Italchimica presenta ad Amsterdam la linea Sanitec Green Power Italchimica dal 2003 ad oggi si è sviluppata con grande successo divenendo uno tra i leader nel settore della detergenza professionale a livello internazionale. Questo perché lavora con uno scopo, la creazione di valore per i clienti, dipendenti e azionisti. Come? Con queste linee guida: MISSION Creare detergenti e cosmetici che migliorino la qualità della vita rispettando la natura. VISION Eccellere nella qualità garantendo professionalità e affidabilità alla clientela. VALUES Professionalità: serietà, competenza e correttezza sono alla base di ogni processo aziendale. Qualità: deve essere raggiunta in cinque aree fondamentali: persone, mezzi, metodi, materiali e ambiente per assicurare la soddisfazione dei bisogni del cliente. Responsabilità: adotta un modello dedicato a creare uno sviluppo sostenibile per l’ambiente, nel rispetto delle regole. E a tal proposito Italchimica nel 2014

Italsan, 30 anni di esperienza su apparecchi destinati alla comunità

Le soluzioni Italsan di carattere igienico sono destinate alle Comunità, quali: alberghi, ristoranti, mense aziendali, case di riposo, negozi, ospedali, centri sportivi, scuole, sale da gioco, stazioni ferroviarie, comuni, uffici, aeroporti, cinema: – Igienizzazione dei w.c. (Sanitizers esclusivi e brevettati) – Profumazione e deodorizzazione degli ambienti con essenze certificate, non tossiche per l’uomo o l’ambiente.

guarda oltre la classica detergenza e si evolve verso l’ecologia!!! Nasce SANITEC Green Power, la linea di prodotti professionali per la pulizia di tutti gli ambienti, concepita per ottenere straordinari risultati riducendo l’impatto ambientale. Con Green Power si guarda al futuro e nel futuro c’è ECOLABEL. ECOLABEL significa poter contare su prodotti di qualità, registrati e certificati, di – Trattamento biologico (l’unica un’apparecchiatura elettronica per la distribuzione di polvere bioenzematica). Italsan mette a disposizione una serie di strumenti innovativi, esclusivi ed ecologici come concezione e funzionamento; infatti, gli apparecchi prodotti non hanno in alcun modo le caratteristiche di altri apparecchi disponibili sul mercato e facenti le stesse funzioni. Per esempio, una soluzione innovativa per un problema antico: tutti gli operatori del ramo HO.RE.CA e dell’industria alimentare in generale, conoscono i problemi che derivano da avanzi di sostanze organiche e dal loro indurimento nei tubi di scappamento, nelle trappole per grasso e a valle nelle vasche settiche e impianti di trattamento. La soluzione innovativa: ITALSAN S.r.l. ha sviluppato e brevettato l’unico dispositivo in grado di distribuire automaticamente, nella quantità desiderata e con installazio-

cui si garantisce la provenienza di origine naturale degli ingredienti. Green Power è la linea di prodotti testati dermatologicamente, ipoallergenici e nichel free che vanta l’assenza di fosforo o derivati oltre alla presenza di tensioattivi ad elevata biodegradabilità e profumi privi di allergeni. SANITEC “Green Power” – da Aprile nel mercato. [www.sanitecitalia.com]

ni non – lavoro, un prodotto bio enzimatico in polvere. Questa soluzione, denominata “ BIODUST SISTEMA “ risolve radicalmente il problema dal diradamento delle acque reflue, rispettando pienamente l’aspetto eco – compatibile. [www.italsan.it]

91 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

Nuova spugna Convert 80 di Arix Professional con capacità batteriostatiche La CONVERT 80 è, da sempre, la spugna di punta della gamma ARIX Professional:

92 MAGGIO 2014

la qualità della fibra e la lunga durata l’hanno resa uno delle spugne più vendute del mercato dell’HO.RE.CA. Il laboratorio di Ricerca e Sviluppo ARIX ha progettato una nuova spugna con un agente antibatterico che rallenta sensibilmente la formazione di batteri e funghi all’inter-

no della spugna stessa migliorando ulteriormente le prestazioni prodotto. Le spugne, sempre a contatto con sporco di origine organica, possono rimanere umide a lungo e sviluppano cariche batteriche anche significative e quindi possono arrivare a contaminare il lavello ed altri piani di lavoro spesso destinati a venire in contatto con i cibi. Identificato un agente antibatterico che potesse integrarsi perfettamente nella produzione della spugna, oltre che resistere a diversi cicli di lavaggio, Arix ha confrontato la proliferazione batterica su una spugna non trattata e sulla nuova Spugna Convert 80 con antibatterico: inoculando diverse tipologie di muffe e batteri (Staphylococcus aureus, Pseudomonas aeruginosa, Aspergillus niger). La spugna è stata testata in condizioni che riproducono un uso di diversi giorni, con continui lavaggi in acqua calda e detergente specifico. È possibile dunque affermare, con test di laboratorio, che la nuova Spugna CONVERT 80 presenta ottime capacità di inibizione della crescita microbica e quindi proprietà batteriostatiche nei confronti dei microoganismi di prova. La nuova spugna di ARIX Professional, denominata CONVERT 80 art. 156, garantisce quanue, oltre che una lunga durata, una notevole igiene. [www.arix.it/it/professional]


ORIZZONTI

93 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

La (difficile) scelta di Falpi: puntare sulla qualità In momenti di crisi come quello che ormai perdura da anni tutte le aziende si sforzano di produrre articoli a prezzi sempre più

94 MAGGIO 2014

convenienti. Giusto! Questo è un atteggiamento molto “Market Oriented” assolutamente premiante se... se non si abbassano i livelli qualitativi dei propri prodotti. Se però per ridurre o mantenere invariato il costo si scende a compromessi con la qualità il risultato non è premiante ma penaliz-

zante, sia per l’azienda che per l’utilizzatore/consumatore. In Falpi è stata scelta come sempre la strada più difficile: mantenere i prezzi stabili aumentando moltissimo la durata e le performances dei prodotti. “Prolungare il ciclo di vita di un prodotto, rifiutare le logiche di “obsolescenza programmata” che dominano i mercati, ricercare soluzioni fuori dagli schemi da applicare anche ai prodotti apparentemente più banali ci ha portato – dice Andrea Loro Piana AD di Falpi srl – a riprogettare prodotti che parevano consolidati ed immutabili. Da questa impostazione è nata la frangia Ultrarapid Honeycomb 3D. La frangia Ultrarapid assomiglia ad una tradizionale frangia con fissaggio tipo velcro...ma assomiglia solo! La particolare tecnologia che sta alla base della fabbricazione del supporto sul quale viene fissata la microfibra lavante è unica nel suo genere e brevettata”. Grazie a questa tecnologia è stato prodotto un supporto incredibilmente resistente ai lavaggi che prolunga di moltissimo il ciclo di vita delle frange stesse. “Certo – continua Loro Piana – il rischio e di vendere meno frange, ma contiamo di vendere il nostro prodotto ad un numero maggiore di clienti/utilizzatori che non potranno che essere entusiasti dell’incredibile longevità del prodotto e quindi del risparmio che si genererà di conseguenza!”. La frangia Ultrarapid è certificata Ecolabel EU ed è stata premiata con il Clean Green Award 2014 in occasione di Forum Pulire. [www.falpi.com]


ORIZZONTI

Nuove lavasciuga, nuove motoscope e nuovi sistemi di pulizia ad Asterdam 2014

suo segmento per autonomia di lavoro, varietà di versioni, stabilità e trazione, asciugatura, affidabilità e facilità di manutenzione, ergonomia. R 850 rinnova la leggenda della prima spazzatrice uomo a bordo RCM. Di quella mitica nata nel 1975, la nuova R 850 conserva la robustezza, la praticità d’uso, l’affidabiltà e l’economicità anche se non rappresenta più la macchina di punta per i lavori particolarmente gravosi perchè sostituita, in questo, dalle medie e grandi motoscope con scarico idraulico: BOXER, MILLE e

TERA è la nuova grande lavasciuga uomo a bordo. Con TERA, che si aggiunge a BIT, BYTE, MEGA I, MEGA II, la flotta di lavasciuga RCM si arricchisce di una nuova ammiraglia. Va a sostituire METRO di cui eredita la robustezza e la grande affidabilità. TERA è all’avanguardia tra le lavasciuga del

DUEMILA. R 850 nasce con lo scarico manuale (due vaschette di raccolta rendono facile e pratica l’operazione) per offrire alte prestazioni di pulizia a basso costo. ECO3Sanitizing è il sistema che si basa sulle proprietà dell’ozono per una più efficace, sicura e performante sanificazione pro-

Hygan, garanzia di qualità La ditta Hygan è un’azienda con sede a Bolzano che produce prodotti per pulizie professionali di alta qualità. I suoi prodotti nascono nei propri laboratori e vengono testati lavorando fianco a fianco con gli operatori dei settori alberghiero, alimentare e sanitario nonché uffici e comunità. La filosofia di Hygan è di offrire prodotti di alta qualità ben al di sopra della media di mercato, grazie alla continua innovazione e alla ricerca dell’eccellenza, nel pieno rispetto della sicurezza degli utilizzatori e dell’ambiente, garantite dalle certificazioni ISO 14001 e ISO 9001. Anche negli impianti di lavaggio automatico, Hygan si distingue con il Sistema Laundry che utilizza detersivi liquidi a dosaggio automatico più basso

fessionale dei pavimenti nei settori più svariati. L’ozono ha un alto potere ossidante e sterilizzante capace di inattivare batteri, funghi, muffe, virus senza lasciare alcun residuo nell’ambiente e viene prodotto istantaneamente, azzerando completamente i tempi di attesa. Frutto della grande esperienza maturata dal reparto di Ricerca e Sviluppo RCM, Carpet Cleaning System è il sistema per spazzamento (Carpet Sweeping System) o lavaggio (Carper Scrubbing System) più indicato per sfruttare le potenzialità di una motoscopa ed una lavapavimenti quando occorre pulire grandi superfici di moquette (feltroni o velours), permettendo l’immediata transitabilità senza alcun rischio. MEGA CARPET, con l’azione combinata dell’ultramicrofibra e dello speciale detergente lava via anche lo sporco aderente. MEGA può essere velocemente trasformata in lavasciuga per la pulizia dei pavimenti. ALFA CARPET, spazza via la polvere e lo sporco grossolano. SLALOM CARPET, spazza velocemente superfici in moquette più grandi.

95 MAGGIO 2014

[www.rcm.it]

per cicli più brevi che oltre a non danneggiare il tessuto permettono di igienizzare e candeggiare già a 30°C, riducendo i consumi di acqua ed energia nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale. Hygan in questi giorni ha ampliato la sua sede raddoppiandola, dedicando più spazio agli impianti produttivi, sempre all’avanguardia, ai laboratori di ricerca e sviluppo e agli uffici commerciali. Gli oltre 100 articoli della linea Unyrain Heavy Professional sono ora raccolti nel nuovo catalogo multilingue a schede, con ampie descrizioni dei prodotti e con particolare attenzione in materia di sicurezza e modalità di utilizzo. Hygan è alla ricerca di rivenditori esclusivi in Europa. Quest’anno potete trovare l’azienda alla fiera ISSA INTERCLEAN di Amsterdam, la piattaforma business internazionale per il settore della pulizia, padiglione 11, stand 11.625. [www.hygan.eu]


ORIZZONTI

Sutter Professional a Interclean Amsterdam 2014 Dopo il lancio della nuova App per iPad di Sutter Professional, il gruppo punta ora alla ridefinizione del brand perché saper comu-

96 MAGGIO 2014

nicare la propria immagine è importante. Sutter Professional ha pensato ad un nuovo pay-off e sta curando il restyling del sito web, presto on air: due azioni studiate per comunicare con più efficacia l’alta qualità dei propri prodotti. Nuovi simboli e nuove etichette in casa

Sutter Professional. Questa volta non per rispondere a esigenze estetiche ma per rispettare le nuove regole europee in materia di classificazione, etichettatura e imballaggio di materiali e prodotti chimici. Le norme CLP entreranno in vigore il 1 giugno 2015 ma Sutter ha già iniziato ad adeguare i propri prodotti e le proprie confezioni. Il segreto di una pulizia efficace è il giusto dosaggio di prodotto. Per questo Sutter ha ideato RATIO, un sistema di dosaggio professionale innovativo e sostenibile. Grazie ai dispenser studiati per ogni esigenza operativa, infatti, si eliminano gli sprechi di prodotto assicurando risparmio e rispetto dell’ambiente. Dosare con precisione i prodotti di pulizia non significa solo ridurre le emissioni di Co2 ma anche lavorare con meno sprechi e in modo più efficace. La costante attività di ricerca permette a Sutter di ottenere prodotti sicuri ed efficaci. Il gruppo perfeziona le formule della propria gamma sostituendo l’utilizzo di elementi come l’EDTA (non accettato in alcuni Paesi del Nord-Europa) con l’MGDA. In questo modo il rispetto dell’ambiente e della salute sono assicurati senza ridurre il livello di performance dei prodotti: come per esempio per la gamma lavastoviglie Sutter. Ma il restyling non riguarda solo la sostanza. Anche i brand e le etichette presentano nuove formule grafiche e alcuni prodotti sono stati ribattezzati con nuove sigle per il mercato internazionale e un nuovo family name: CRISTAL. [www.sutter.it/professional]


ORIZZONTI

Vermop sistema di pulizia certificato per le camere bianche fino alle classi A/B Anche se il tema della pulizia non è precisamente incluso nel processo produttivo delle camere bianche, ciononostante è comunque decisivo al fine della qualità finale e complessiva del prodotto lavorato. Nelle camere bianche è difficile, se non impossibile, vedere a occhio nudo lo sporco che deve essere rimosso. E’ spesso presente sotto forma di particelle invisibili o microrganismi. In questi casi quindi la qualità e il funzionamento dei materiali utilizzati rivestono un ruolo di altissima importanza. Vermop offre oggi un sistema completo per la pulizia delle camere bianche, un sistema che è stato testato da un Istituto indipendente in conformità con i migliori metodi a oggi esistenti in tali realtà, un sistema che permette agli operatori del settore di raggiungere i

livelli di qualità desiderata e ideale. Vermop è la prima azienda che ha lasciato testare i prodotti tessili per il lavaggio dei pavimenti sulla loro efficienza di pulizia (in base alle classi IPC) dall’istituto Fraunhofer. I vantaggi per l’utente sono: • Verifica del sistema effettuata da parte degli istituti Fraunhofer IPA e wfk – Cleaning Technologies • Test sull’efficienza di pulizia in base alle classi IPC • Carrello di pulizia in materiali conformi alla GMP (good manufacturing practice) • Carrello autoclavabile • Possibilità di configurazione particolare del carrello su richiesta • Lavoro ergonomico ed efficace. I tessuti Vermop sono prodotti su misura, perfettamente e specificatamente per la pulizia delle camere bianche e sono stati individualmente testati dall’istituto Fraunhofer IPA. [www.vermop.it]

97 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

I tempi cambiano... o forse no! 
5 Febbraio 1964 un giorno come tanti. Mario Rossi si avvia ad iniziare la sua giornata di lavoro, carica in macchina i campionari, i cataloghi, le cartelle colori, le copie

98 MAGGIO 2014

commissioni, si accerta di avere i gettoni del telefono e la cartina stradale e parte per Genova. Strada facendo si ferma due volte per telefonare al cliente avvisandolo che tarderà causa traffico per lavori, una volta da una cabina del telefono e un’altra volta dal telefono pubblico in un bar. Arrivato all’ingresso di Genova si ferma ancora per aprire la cartina stradale della città e cercare la via del cliente, procedendo si ferma altre 5 volte per chiedere informazioni ai passanti. In prossimità del cliente cerca parcheggio il più vicino possibile ma invano, da una cabina del telefono chiama il cliente per chiedergli se gli manda qualcuno ad aiutarlo a portare tutti campionari in negozio, peccato che la pioggia non aiuta, la mattinata sarà lunga e faticosa e spera di cavarsela prima di pranzo. 5 Febbraio 2014 un giorno come tanti. Il nipote di Mario Rossi si avvia verso la sua giornata di lavoro, prende il suo iPad e parte per Genova. Il navigatore gli segnala immediatamente un percorso alternativo perchè rileva i lavori in corso. Arriva comodamente ed in orario nei pressi del cliente, piove, prende la sua 24h ed entra dal cliente. Apre l’iPad, clicca su CataLab e inizia a lavorare. Dopo poco tempo esce dal cliente, prima di pranzo ne deve visitare altri due, e non può non pensare al nonno, alle difficoltà che incontrò in quegli anni. Mentre è pensieroso incrocia un collega che trascina un pesante borsone, tenendo sotto braccio alcuni cataloghi bagnati dalla pioggia. Allo stupore iniziale subentra un sorriso pensando che sono passati 50 anni e per qualcuno non è ancora cambiato nulla....E per te? [www.catalab.com]


ORIZZONTI

Lavor Hyper Comfort XXS, leader in pulizia e design Con le lavasciuga uomo a bordo serie LAVOR HYPER Lavorwash conferma la sua posizione di leadership nel settore del cleaning. Il moderno design, l’ergonomia e le elevate prestazioni di questi prodotti, offrono agli specialisti uno strumento di lavoro che difficilmente trova paragoni sul mercato e che risponde alle loro richieste di praticità, funzionalità e affidabilità. Comfort XXS è la più piccola uomo a bordo della gamma LAVOR HYPER, i cui plus indiscussi sono semplicità di utilizzo, funzionalità di lavaggio e asciugatura e notevole importanza alla cura dei dettagli tecnici che consentono di ridurre al minimo e velocizzare gli interventi di manutenzione. Comfort XXS è progettata per il manteni-

mento e la pulizia profonda di aree estese, con una riduzione considerevole dei costi di pulizia. Ha dimensioni ultra compatte e grande maneggevolezza grazie alle quali la si può utilizzare in luoghi piccoli dove abitualmente si utilizzano lavasciuga uomo a terra; la trazione posteriore su due motoruote permette una maggiore facilità per il superamento di piani inclinati, oltre ad aumentarne l’autonomia. Comfort XXS monta 4 batterie di elevata capacità che, unitamente alla grande capienza dei serbatoi, assicurano una notevole autonomia di lavaggio (fino a 4,5 ore). Il volante è ergonomico e di nuova concezione e presenta comandi e display digitali semplici, intuitivi: la semplicità di utilizzo della macchina consente di ridurre al minimo il tempo di training per gli operatori. [www.lavorpro.com]

Interclean: Steiner System presenta una nuova linea completa per l’igiene Alla prossima fiera Interclean, Steiner System presenterà una nuovissima linea di distributori di alta qualità per l’igiene “away from home”. Questa nuova linea comprende tutti gli elementi che servono per assicurare l’igiene in bagni pubblici o in cucine, in vari settori: un distributore di sapone compatto, un distributore per asciugamani piegati (C-Fold), un nuovissimo Autocut, un ingegnoso distributore di cotone, un distributore Centre Feed, un distributore di carta igienica Jumbo, un Bulk Pack e un diffusore di fragranze ambientali. Le novità sono soprattutto all’interno: soluzioni tecniche assolutamente innovative, destinate a ridefinire il nuovo standard di mercato, in termini di affidabilità, compattezza e novità. Qualità all’interno, ma anche all’esterno: un design unico, pensato per essere d’impatto e accattivante; i dispenser sono personalizzabili, per caratterizzare ancora di più la propria scelta. Grande definizione dei particolari infine, grazie all’utilizzo del co-stampaggio. Steiner System, specializzata in dispenser a taglio automatico, mostrerà nel suo stand un corner tutto dedicato a questi prodotti, presentando il classico Rico, con il suo speciale taglio dritto, e che ne ha fatto un punto di riferimento per molti, il PicoS, il distributore di carta a fotocellula più compatto sul mercato, e il nuovo Simplecut, il nuovo dispenser con il tradizionale sistema di taglio a sega. [www.steinersystem.com]

99 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

Cleprin: sistemi innovativi per ambiente, rese e… portafoglio Il rispetto dell’ambiente, l’ottimizzazione delle rese e la razionalizzazione dei costi sono al centro della ricerca Cleprin, azien-

da che da sempre fa dell’innovazione un suo punto forte, grazie anche alla stretta collaborazione con il mondo accademico. Fondata nel 1991, ha sede a Sessa Aurunca (Ce) in un modernissimo stabilimento di oltre 10.000 metri quadrati, e produce detergenti per uso professionale. Il suo mer-

cato di riferimento principale è l’Italia, ma il raggio d’azione dell’azienda si sta espandendo anche in altre parti d’Europa e nel Nord Africa. Tra le tante soluzioni innovative presentate al mercato, spiccano i vantaggiosissimi superconcentrati della linea Smart: otto prodotti per tutte le esigenze (dai pavimenti ai vetri, dai wc ai piatti, passando per sgrassanti, deodoranti, igienizzanti e anticalcare) da utilizzare con un impianto di dosaggio di ultima generazione.

100 MAGGIO 2014

Per chi non vuole l’ingombro di impianti, c’è il sistema “giusta dose” Eurospeed, pensato espressamente per le imprese: una linea focalizzata sui pavimenti (ma ce n’è davvero per tutte le superfici e per tutti i tipi di sporco), con un tappo che funge da flacone per un dosaggio sempre perfetto (15 ml per 750 ml di pronto all’uso). E tra le ultimissime “new entry”, ecco la linea Sol’è: detergenti in capsule idrosolubili, eco-dosi in grado di dissolversi in pochissimo tempo da usare con flacone, tappo o lavasciuga. Della linea fanno parte Anticalcare, Lavapavimenti, Multiuso, Sgrassante, Lavabiancheria, Lavastoviglie, Sanificante e Deodorante. Cleprin si avvale di tecnologie avanzate, con una capacità operativa di oltre 200 tonnellate al giorno. Ogni singolo passaggio dell’intero ciclo produttivo è certificato dal sistema di Gestione Qualità Aziendale ISO 9001. [www.cleprin.it]


ORIZZONTI

Medial International alla conquista del mercato estero Medial International rinnova la propria partecipazione all’Issa Interclean di Amsterdam, che giunta al 25esimo anniversario, si conferma la più importante fiera europea dedicata all’industria del cleaning professionale. Un’edizione, quella del 2014, vissuta con particolare entusiasmo da parte dell’azienda, che intravede nella manifestazione olandese l’opportunità di centrare una serie di importanti obiettivi. Primo fra tutti, quello di consolidare la propria posizione sulla scena internazionale. Nei piani della Società, infatti, vi è la ferma volontà di espandere il proprio business all’estero, soprattutto rafforzando la propria presenza commerciale in quei mercati che negli ultimi tempi hanno dato prova di maggiore ricettività. I paesi europei sono senza dubbi tra questi, con Francia e Germania in testa, ma buoni risultati sono stati conseguiti anche al di fuori dell’Unione, in particolare

modo in Russia e nei Balcani. Un primo successo, quello ottenuto da Medial, che attesta la bontà di un percorso di crescita intrapreso già da qualche anno e che ha condotto l’azienda milanese verso un intenso e capillare lavoro di ridefinizione della propria struttura, della propria offerta e anche della propria immagine. L’appuntamento olande-

Equodose: la nuova “Green Solution” di Filmop Ideare e realizzare i migliori sistemi di pulizia ponendo al centro di ogni progetto la qualità e l’innovazione nel rispetto dell’ambiente in cui viviamo: è questa la filosofia che dai primi anni Settanta muove e orienta Filmop. Certificazioni ambientali, Plastica Seconda Vita, indipendenza energetica con autoproduzione di energia pulita, progettazione di prodotti eco-sostenibili: questi sono solo alcuni dei passi più importanti che hanno reso green l’azienda padovana. Il marchio “Green Solutions” nasce quindi con l’idea di identificare tutte le azioni sostenibili di Filmop e riunire in un grande famiglia facilmente riconoscibile tutti i sistemi di pulizia prodotti nel rispetto delle risorse ambientali. Il reparto R&D di Filmop infatti è costantemente impegnato nella progettazione di nuove soluzioni di pulizia più sostenibili e

se rappresenta dunque un buon banco di prova, nonché una preziosa occasione per presentare tante nuove proposte, presentate in uno stand completamente rinnovato rispetto a quello dell’edizione precedente. Stand 214 Pad. 11. [www.medialinternational.com]

rispettose dell’ambiente, oltre che ottimali in termini di efficienza dei risultati. Un esempio concreto? Nel 2014 Filmop presenta sul mercato Equodose, un innovativo dosatore meccanico sviluppato per consentire l’impregnazione al momento dei panni necessari al servizio di pulizia, direttamente sul posto e con la possibilità di regolare la giusta dose di soluzione necessaria. Si tratta di un sistema che consente di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente rivoluzionando i metodi tradizionali in uso per una corretta disinfezione degli ambienti, legati all’impregnazione preventiva dei panni in appositi locali. A confronto, l’utilizzo quotidiano di Equodose, oltre ad importanti vantaggi logistici, garantisce un notevole risparmio di acqua potabile, di detergente, di energia, assicura una grande flessibilità e favorisce il recupero dei materiali grazie alla totale riciclabilità dei componenti. [www.filmop.com]

101 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

Nettuno: qualità e innovazione, sempre! Fin dalla fondazione, avvenuta ben 44 anni fa, Nettuno ha privilegiato la qualità della propria offerta. Nel vasto catalogo rientrano più di trenta tipi di prodotti per la cu-

102 MAGGIO 2014

ra, la pulizia e la protezione della pelle, in particolare per le mani, diversi a seconda delle esigenze degli utilizzatori. Ci fanno sapere da Nettuno che: “Dietro ognuno di essi ci sono uno studio e una ricerca mirati ad offrire qualche rispetto a ciò che esiste sul mercato; la filosofia è la continua ricerca dell’eccellenza, che distingua in un mercato appiattito dalla crisi e dal basso prezzo a tutti i costi. Siamo certi che la qualità paghi sempre, anche durante una crisi come questa, che non a caso viene definita quella più lunga e cruenta degli ultimi 90 anni. Non è un caso se due anni fa, e quindi in piena crisi, la nostra azienda ha intrapreso una serie di investimenti importanti per rafforzare la nostra proposta con una serie di sistemi (T-Big e T-Small) atti a erogare in modo pratico e funzionale i nostri prodotti di punta; siamo gli unici nel panorama mondiale ad aver creato al proprio interno un team dedicato alla progettazione ed alla realizzazione di sistemi di alta qualità e spiccatamente innovativi, che sposino l’eccellenza dei nostri prodotti più qualificati. Oggi siamo in grado di poter dire che la nostra offerta in termini di qualità, prezzo e servizio può competere con i nostri concorrenti internazionali, nonostante questi ultimi abbiano dimensioni e mezzi immensamente più grandi. Siamo certi che sia sempre l’altissima qualità che fa la differenza, che ci consente di fidelizzare il cliente, che ci permette di capitalizzare il nostro brand. E’ grazie a questa nostra visione che i nostri prodotti vengono esportati in mezzo mondo: le Sendy Wipes in Giappone, il Macrocream in Canada, in USA ed in Australia – solo per citare i Paesi più lontani – ma anche in Europa, Medio Oriente ed è in fase conclusiva l’accordo con un partner Cinese per distribuire i nostri prodotti nel più grande e popoloso Paese del mondo”. [www.nettuno.net]


ORIZZONTI

Entra nell’elite della pulizia: vinci un’edizione limitata del tergivetri Ultimate Squeegee di Unger

Vuoi avere uno dei più richiesti ed apprezzati strumenti che siano mai apparsi sul mercato della pulizia professionale? Il tergivetri Ultimate Squeegee offre attenzione ai dettagli, elementi di design e attrattività solitamente associati ai marchi di automobili più altamente ingegnerizzati e tecnicamente avanzati al mondo, e Unger ti dà possibilità di entrare a far parte di questo esclusivo club di proprietari. Sono stati prodotti in tutto il mondo soltanto 1.964 di questi tergivetri capolavoro per commemorare la nascita della Unger nel 1964 e per celebrare il 50º anniversario della società che cade proprio quest’anno. I visitatori dello stand 01.205 avranno l’opportunità di partecipare ad un concorso a premi per vincere uno di questi ambiti strumenti di pulizia professionale, che ha le seguenti caratteristiche e vantaggi: il primo tergivetri in carbonio mai realizzato con impugnatura in carbonio e viti rivestite di alluminio anodizzato duro. Supporto in alluminio con rivestimento trattato termicamente per maggiore robustezza. Estremità curve del supporto che consentono di fare più pressione sugli angoli per meno rifiniture. Su ogni tergivetri Ultimate Squeegee è inciso a laser il tuo personale numero di emissione, il logo Unger e il logo del 50º universitario, per essere ancora più esclusivo e desiderabile. Scatola di presentazione esclusiva con una speciale targhetta di metallo che funge da certificato di autenticità. Torsten Deutzmann, Direttore Strategic Business Unit della Unger Professional Worldwide e Amministratore Delegato della Divisione Europea della Unger dice: «L’Ultimate Squeegee è uno strumento d’avanguardia per tutti i professionisti della pulizia che vanno orgogliosi del loro lavoro. Si tratta di un pezzo unico e prestigioso, che rappresenta la quintessenza del design e dell’eccellenza, è il giusto tributo ai finora 50 anni di innovazione della

Unger e indica la strada per le innovazioni e i progressi di domani. È il modo più appropriato per festeggiare i nostri 50 anni di abilità e competenza». Per ritrovare tutta la gamma Unger, e molti altri nuovi prodotti, visitate lo stand 01.205 a ISSA/Interclean Amsterdam, RAI Convention Centre, Paesi Bassi, dal 6 al 9 maggio. [www.ungerglobal.com]

Sorma: quando l’innovazione diventa un fattore competitivo Innovare per stare nel mercato: da un lato imprese ed operatori del settore sono impegnati in un’attenta azione di “spending review”, ovvero di un contenimento della spesa, cercando di razionalizzare gli investimenti ed ottimizzare i processi; dall’altro lato esistono concrete possibilità di sviluppo dove il fattore prezzo non è così determinante: l’innovazione che può essere indistintamente applicata al prodotto, al processo, alla formula. Sorma si propone come partner d’impresa: affianca le aziende cercando di apportare il suo know how in termini di efficienza ed innovazione. Facciamo alcuni esempi: l’innovazione di prodotto è stata lanciata qualche anno fa con l’introduzione dei prodotti ECO-LABEL e delle macchine Only Water Sy-

stem; un mix di soluzioni all’insegna dell’eco-sostenibilità che se nel privato ancora oggi trova difficoltà ad essere accettata soprattutto quando il prezzo non è completamente competitivo, nel pubblico è oramai uno standard assoluto anche a fronte di prezzi più elevati; ma l’innovazione può riguardare anche la “formula di vendita”, ovvero la proposta di macchinari con contratti di noleggio a lungo termine di tipo “all inclusive” per gestire in modo razionale l’approvvigionamento dei detergenti incidendo così positivamente anche sul sistema organizzativo di imprese e distributori. In Sorma l’innovazione da sempre è sinonimo di competitività al servizio di imprese ed operatori del settore.

Nuova veste grafica per Hygienist Il marchio Hygienist è ben conosciuto dai professionisti dell’igiene per la sua qualità e per l’igiene che lascia dove applicato (oltre il pulito). Il 2014 sarà per Hygienist Multiuso e per Hygienist Pavimenti Piastrelle l’anno di una nuova veste grafica: il prodotto abbandonerà la tradizionale livrea blu per passare al bianco, il colore del pulito. Il nuovo colore si accompagna alla nuova veste grafica che è in fase di estensione a tutti i prodotti Bayer e che rende più centrale la “croce” che identifica l’azienda. [www.bayercropscience.it]

[www.sormaeurope.it]

103 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

Qualità, innovazione, sostenibilità ambientale: il tris vincente di Firma

104 MAGGIO 2014

Fare igiene significa trattare le interazioni tra l’ambiente e la salute umana, elaborare criteri, esigenze e misure riguardanti lo stato ambientale ed il comportamento individuale e collettivo. Gli obiettivi sono la prevenzione primaria e la promozione del benessere e dell’efficienza umana. Partendo da questi punti-chiave Firma Chimica, nata nel 1977 dalla lungimiranza del fondatore e attuale presidente Francesco Accorsi, alla guida dell’azienda insieme a Daniele Carboni, opera per dare le risposte più innovative a tutte le esigenze di pulizia e igiene. L’azienda di Correggio è un… concentrato di qualità: innanzitutto l’intraprendenza, continuare a guardare avanti mettendosi sempre in discussione. Questo ha permesso a Firma di ottenere sempre nuovi successi e ricono-

Come scegliere il prodotto adatto alle proprie esigenze? SGR Reflexx, leader nella produzione di guanti monouso, ritiene che il supporto offerto al cliente nella scelta del prodotto sia importante tanto quanto la qualità del prodotto stesso. La scelta corretta va dunque impostata partendo dal tipo di lavoro da svolgere, dai rischi correlati e dalla resistenza che il guanto deve garantire, con l’obiettivo di allineare le performance richieste ai pro-

scimenti, a partire dalle certificazioni ISO 9001 e ISO 14001, a cui si aggiunge una gamma di prodotti Ecolabel. Ma il mercato, oggi, oltre alla qualità richiede flessibilità. Ogni cliente, si sa, ha esigenze peculiari e specifiche, e solo un’attenta analisi dei vari settori applicativi, condita da una buona dose di esperienza sul campo, può fornire risposte adeguate. Già, risposte: in Firma questa parola è diventata ormai un motto. In azienda tutte le fasi della produzione, dalla progettazione all’imbottigliamento, vengono gestite internamente, esattamente come i servizi di consulenza e di assistenza pre e post-vendita. Questa trasparenza di sistema permette tracciabilità e chiarezza. E’ vero: per mantenere un sistema di questo tipo sono necessari investimenti. Ma in Firma non hanno certo paura di scommettere sul futuro, come dimostra il recente trasferimento alla nuova sede che con le sue moderne attrezzature garantisce una qualità certificata. pri budget. La prima domanda che si pone un’impresa in merito al guanto da utilizzare riguarda il materiale. Oggi le scelte ricadono principalmente su tre materiali: il vinile, il lattice o il nitrile. Si scelga il NITRILE per svolgere lavori meccanicamente gravosi o se si deve andare in contatto con alimenti, sia per questioni legate alla migrazione verso gli alimenti (e dunque normative), sia per questioni di colore (azzurro) idoneo al settore. Inoltre, SGR Reflexx suggerisce il Reflexx 70 per lavori in cui è necessaria un alta resistenza ed il Reflexx 76 per lavori meno stressanti.Il nitrile, è anche indicato per tutti quegli utenti che non possono utilizzare prodotti in lattice perché allergici o sensibili a tale materiale. Meglio optare per il LATTICE se si vuole lavorare con un prodotto sensibile e resistente al tempo stesso. Con il Reflexx 40 si è ben protetti da microrganismi e con il Reflexx 46 viene eliminato anche il fastidio della polvere con un guanto ipoallergenico. Il VINILE è adatto nei casi in cui il guanto è considerato un dispositivo di igiene

La gamma di prodotti abbinata a metodologie testate e garantite assicura riduzione dei costi e risparmio. Ristorazione, comunità, sanità, industria, lavanderia, alimentare, piscina, oltre a una gamma invidiabile di superconcentrati e formulati Ecolabel: ce n’è davvero per tutti! [www.firmachimica.com]

più che di protezione e la scelta è fortemente orientata sul prezzo. In questi casi il Reflexx 30 e Reflexx 36 sono i più indicati. Anche in questo caso è garantita l’assenza di Lattice Naturale per coloro che fossero allergici. La scelta successiva riguarda l’utilizzo di un guanto CON POLVERE o uno SENZA polvere. Sicuramente eliminare la polvere è un vantaggio in quanto si eliminano residui che potrebbero contaminare gli oggetti con cui si viene in contatto e il beneficio alle mani è notevole in quanto la polvere può in alcuni casi determinare fastidiose dermatiti e disidratazione. Tale processo comporta tuttavia un extra costo e quindi bisogna essere preparati a spendere qualcosa in più. Tutti i prodotti Reflexx sopra citati sono Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) testati di Cat. III di rischio. Per una consulenza più approfondita e specifica potete visitare il sito. [www.reflexx.com]


ORIZZONTI

Lavasciuga uomo a bordo CT80: il poker della qualità IPC Gansow Sarà presentata in anteprima mondiale alla ISSA Interclean di Amsterdam, la CT 80 di IPC Gansow, l’azienda del gruppo IPC leader nella produzione di macchine per il floorcare. CT80 è una lavasciugapavimenti uomo a bordo, la più piccola della gamma di lavasciuga IPC Gansow, ideata su una piattaforma industriale per soddisfare due esigenze: uso altamente professionale a due spazzole ed uso meno intensivo a monospazzola. Estremamente compatta, avendo una lunghezza di soli 130 cm ma capace di inglobare un serbatoio soluzione da 80 litri, consente autonomie da lavoro superiori alla media in questa categoria di prodotto. La versione entry level monospazzola (55 cm di pista), avendo un gruppo batterie da 105Ah (2x12V ), nasce per utilizzi di cir-

Safety Line: MDM per l’ambiente In un contesto economico, dove la ricerca del prezzo a tutti i costi molto spesso va a discapito della qualità e dell’ambiente, il costante lavoro e la continua collaborazione di MDM con case costruttrici di rotabili, produttori d’interni treni, produttori di vernici, ha permesso alla MDM di realizzare prodotti detergenti compatibili con i

ca 2 ore per turno; mentre le versioni a 2 spazzole (60 e 70 cm di pista) dotate di motorizzazioni più potenti ed ospitando batterie da 180 Ah (4 x 6V ) possono superare le 3 ore di utilizzo. La CT80 è dotata dell’esclusiva funzione EcoSelect, che consente di controllare e regolare con un unico programma, sia l’erogazione di acqua e prodotto chimico (anche in base alla variazione della velocità della macchina), sia i giri di motore spazzole e aspirazione, per abbattere ulteriormente il consumo di energia e la cicli produttivi, offrendo agli operatori del settore prodotti omologati, ampiamente testati, senza simboli di pericolo, considerati fondamentali dagli stessi costruttori. Il frutto di questo lavoro è Safety Line, una nuova linea completa di detergenti studiata per interventi di pulizia interni ed esterni su carrozze ferroviarie nel rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), definiti nel Decreto 24 maggio 2012 del MATTM pubblicato sul la Gazzetta Ufficiale n° 142 del 20 giugno 2012, concepiti e strutturati per intervenire nelle operazioni di pulizia dei rotabili ferroviari, con risultati eccellenti nel massimo rispetto e sicurezza per operatori, materiali e ambiente. Questa linea di prodotti a basso impatto ambientale è la novità assoluta in un settore dove spesso l’esigenza di risultati

rumorosità della macchina. Altra importante novità consiste in un nuovo ampio display visivo per l’operatore con simbologie intuitive e possibilità di scelta tra le diverse lingue. Le macchine che montano il caricabatterie possono essere dotate dell’esclusiva tecnologia TCL, con cui è possibile limitare le cariche di “biberonaggio”, cosicché nelle applicazioni dove la durata dei turni di lavoro è costante si può arrivare a duplicare la vita operativa delle batterie. Infine la CT80 è stata studiata per garantire i massimi livelli di service e in tale ottica il prodotto esce equipaggiato con una memory card rimovibile da personale tecnico. Tale scheda memorizza i parametri principali del prodotto e soprattutto registra le scariche e le ricariche delle batterie per meglio gestire il servizio di assistenza tecnica alla clientela. [www.ipcgansow.com]

immediati ha fatto pensare che performance e rispetto dell’ambiente non fossero applicabili. E’ per questo motivo che MDM si è impegnata con la ricerca, progettazioni e test sui piu importanti cantieri ferroviari, consapevole che performance e rispetto dell’ambiente possono convivere. [www.emmediemme.biz]

105 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

Orma: la soluzione contro gli insetti volanti nel settore Horeca

ristoranti, pasticcerie, panetterie ecc. L’insetticida Air Control è a base di Piretro Naturale che è considerato un principio attivo sicuro per le persone e la sua formula è registrata in diversi paesi europei. Per chi non volesse usare insetticidi ORMA propone la linea di trappole luminose a pannello collante in quattro diversi modelli, costruiti in lamiera verniciata o in acciaio inox con grado di protezione IP42 ed IP65. Tutti rigorosamente Made in Italy. La ORMA sarà presente alla fiera ISSA INTERCLEAN ad Amsterdam dal 6 al 9 Maggio allo stand 11.409. [www.ormatorino.it]

Parodi&Parodi: non il solito disco 106 MAGGIO 2014

ORMA è un’azienda che da più di 30 anni produce soluzioni per il controllo degli insetti.Il prodotto di maggior successo è sicuramente l’insetticida Air Control. Questo prodotto, usato in combinazione con i diffusori automatici temporizzati risolve velocemente ed efficacemente il problema delle mosche in ambienti come: negozi, bar,

Wash Control 6: Sepca scommette sul dosaggio

Sepca scommette sul dosaggio, con Wash Control 6, un innovativo sistema compatto di dosaggio con alloggio tanica detergente e brillantante che permette una riduzione reale dei consumi del 70%, un risultato mai raggiunto fino ad ora, grazie alla presenza della sonda del dosatore induttiva che elimina ogni possibilità di errore anche da parte del personale meno formato. I vantaggi partono dal rispetto dell’ambiente, e proseguono con la riduzione di stoccaggio e smaltimento degli imballi vuoti, lo “stop” alle taniche lasciate a terra, le pulizie facilitate con tempi di lavoro notevol-

I dischi in lana di acciaio inox e normale per tutte le esigenze nel campo della cristallizzazione del marmo sono da sempre la specialità di Parodi & Parodi, azienda genovese che dal 1969 studia e realizza prodotti per la pulizia professionale. Divenuti ormai un punto di riferimento nel settore, i dischi Parodi sono regolarmente distribuiti in Italia e all’estero e sono in grado di mente ridotti. E ancora: possibilità di statistica dei lavaggi effettuati; controllo ore di lavoro della centralina; possibilità di gestire più programmi di lavaggio; possibilità di verificare i dosaggi in tempo reale; riduzione estrema (quasi azzeramento) delle operazioni di disincrostazione; riduzione dei costi di energia elettrica; basta asciugatura manuale dei bicchieri. Completano l’offerta quattro prodotti per ogni esi-

soddisfare anche le richieste più specifiche. Svariati i modelli, sia con animella centrale per le velocità più elevate (Dok Inox), sia con supporto laterale e cucitura di rinforzo (Duralit), e in versione double face sempre con cucitura di rinforzo (Discotex). Molto efficace il Duplolana per la lucidatura finale, dopo la cristallizzazione. Il massimo risultato e la massima brillantezza sono garantite dalla speciale lana poliestere con cui è realizzato. Questo disco, inoltre, consente una facile manutenzione periodica del pavimento cristallizzato. [www.parodiprofessional.it]

genza: Stovibel Strong Hs “3C”, un detergente superconcentrato liquido per stoviglie; Superlux Blu Pv “3C”, un brillantante superconcentrato per lavastoviglie;Osmo DEt “3C”, un detergente superconcentrato liquido per lavastoviglie con acque trattate; Osmo Brill “3C”, un brillantante superconcentrato per lavastoviglie con acque trattate. [www.sepca.it]


ORIZZONTI

107 MAGGIO 2014


ORIZZONTI

108 MAGGIO 2014


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.